Tumgik
#per te ci sarò
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Mi sei venuto in sogno
Facevamo ancora una volta la pace
E con molta cautela ricominciavamo a scriverci
A parlare di noi
Del più e del meno
Le nostre conversazioni
Apparivano magicamente attorno ai miei appunti del romanzo
Quel raccoglitore era diventato magico
Ancora più speciale di quello che già è
Parlavamo un sacco ma lentamente, godendoci ogni istante come il dono più prezioso
Eravamo entrambi consapevoli fosse solo un sogno
Temevamo il momento in cui ci saremmo svegliati
Mi hai anche detto stavolta non dirlo a nessuno di noi
Ma da qualche parte devo lasciare traccia
Di questa notte magica
Che mi ha donato calma nell'anima
Un'anima che tu sai bene quanto spesso è in tempesta
Siamo consapevoli non si può tornare indietro
Dopo due mesi di addio
Di ti auguro tutto il meglio che c'è
Di buona vita a te
È stato un po' come dire io comunque ci sarò per te nel mio silenzio e nella mia assenza
Quando tutto crolla
Quando senti di aver perso l'entusiasmo
Quando tutto si spegne e resta solo il buio
Io ci sarò
Quella promessa è eterna
Ti terrò per sempre la mano per non lasciarti cadere
Anche se non dovessimo mai più vederci neanche nella realtà
Io ci sarò, nel tuo cuore ci sarò finché vorrai
E ti proteggerò come ho fatto dal primo istante
Prendendomi cura del tuo dolce respiro
Il patto era chiaro fin dall'inizio
La chat sarebbe durata finché ci avrebbe fatto del bene, finché ci rendeva felici
Perché l'unica cosa che conta fin dal principio è desiderare il bene proprio e dell'altro
Va bene così
È stato un sogno e deve restare tale
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sonego · 9 months
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si capisce facilmente che sono pazzo non tanto dai vari ricoveri, diagnosi e percorsi psichiatrici ma dal fatto che è un sabato sera (for context non lavoro nel weekend) e mentre cenavo poco fa pensavo al lavoro ed ero pure contento
#QUESTO è da ricovero non tutta la merda che causavo a me stesso fino a qualche anno fa LMAOOO#ma scherzi a parte... in realtà è una cosa bella secondo me#cioè a me piace un sacco il mio lavoro i miei colleghi i miei coordinatori di settore l'ambiente in generale#ovviamente non è che è tutto perfetto e ho avuto problemi! però sinceramente non credo che avrei potuto trovare o (toccando ferro) se non#dovessero darmi l'indeterminato che troverei facilmente un posto migliore#anche perché senza scendere nei dettagli è tipo l'opposto di una multinazionale o robe simili molto Hardcore Capitalismo#o perlomeno una cosa molto lontana da quel tipo di ambiente#quindi capito con tutti i possibili difetti (avermi fatto un mezzo outing per poi dirmi hey ma sta cosa ti fortifica!) alla gente lì#interessa di te come persona non come un pezzo della macchina capitalistica lol#questo non per dire che se lavori in un'azienda grossa di quel tipo shame on you o che sicuro avrai una brutta esperienza#probabilmente ci sono persone che lavorano che ne so da parmalat (???) che sono più felici e si trovano meglio di me#di sicuro guadagnano di più lmao cioè proprio onesto è così e purtroppo anche quello è importante sempre perché capitalismo ecc.#però ecco tornando al punto io come si evince da sopra ho Problemi TM e purtroppo hanno ripercussioni su tutta la mia vita!#incluso il lavoro e penso che cose che mi danno piccoli problemi in questo ambiente in cui sono ora mi ammazzerebbero in un posto diverso#quindi ecco. mi sento fortunato per questo perché avrei potuto essere costretto in un tipo di ambiente lavorativo diverso che mi avrebbe#portato problemi grossi quando ne ho già 99 nel resto della mia vita e il +1#non mi serve proprio#ed ecco stavo pensando ad una cosa su cui a lavoro ci hanno chiesto di riflettere in vista della riunione di settimana prossima#e non ho una “risposta” ma sono excited riguardo a questa cosa e spero che ne venga fuori qualcosa di buono non solo per me ma per tuttə#come gruppo e non so. a volte penso che sono entrato lì molto spaventato e insicuro e in parte lo sono ancora e forse lo sarò sempre#però mi ritrovo a volere di più in continuazione. da me stesso dalle situazioni ecc. quando prima pensavo che mi andava bene rimanere fermo#dov'ero lavorativamente parlando e sotto certi aspetti umanamente parlando. pensavo questo mi va bene è abbastanza. e lo è ma di più non è#male di più vuol dire che sto crescendo e ho bisogno di più spazio di più conoscenze di più strumenti di *più* ed è strano per me#se penso che da quando ero ragazzino mi sono sempre sentito bloccato e terrorizzato dall'andare avanti dal cambiare dall'esistere#e lo sono ancora ma lo faccio lo stesso you know? o ci provo almeno! perché lo voglio e sono cresciuto abbastanza da riuscire a fare passi#per ottenere quello che voglio. non sempre again. ci sono cose che ancora non riesco a trovare il modo di fare o ottenere. ma. piano piano#niente nessuno leggerà tutto ciò non so neanche se ho scritto troppe tag ma sto cercando di essere fiero di me#nico.txt
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lastronzasulpisello · 2 years
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Chissà che fine hanno fatto, quelli che dicevano :io per te ci sarò sempre. .
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solosepensi · 4 months
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sono e non sono
C'è chi mi domanda chi sono. E come posso rispondere? Chi sa chi o che cosa è? Io non sono nulla e sono tutto... Ci sono sempre ma non ci sono mai... Mi senti ma non mi tocchi, mi cerchi ma non mi trovi... Vengo a confondere il tuo cielo, perché solo così si può rischiarare. Getto una pioggia a volte fitta a volte rada... oppure accendo un sole abbacinante o una luna sorniona e sensuale... Te lo riempio di stelle e te lo copro di nubi, lo tormento col soffio del mio vento... Un vento ora gelido ora bollente... Tramontana o Scirocco? Tolgo ogni magnetismo alla tua bussola per confonderla col mio, ti attiro e poi ti lascio... Non ti do punti di riferimento, ma ti mostro ogni luogo... Ti do frutti dolci e bevande amare, ti amo e ti odio, ti prendo e ti respingo... E tu non puoi fare altro, devi stare qui... finché non saprai da sola dove andare e cosa fare. So sempre cosa senti e so che cosa vuoi in quel momento... ma prima ti accontento e poi ti deludo... Perché tu possa volere sempre cose nuove e poi finalmente sceglierne una. Io sono e non sono. Io sono il bene e sono il male. Io sono vita e sono morte. Credimi sempre, ma non fidarti mai di me. Amami e odiami. Che tu lo voglia o no, io ci sarò sempre. Che tu lo voglia o no, io non ci sarò mai.
Io
#me#now#io#just
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quandotuttosifabuio · 2 months
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Se vi togliessero Instagram tornereste ad essere quegli adolescenti che non giudicavano nessuno, che avevano occhi solo per quelle due, tre persone che avevano attorno.
E sapevate esserci, sempre.
Era lì che io credevo a quei “io per te se avrai bisogno ci sarò, in qualsiasi momento”.
Anche ora ci siete, con la testa connessa esclusivamente ad un social, a seguire gente che della vostra esistenza non importa un minimo, a cercare attenzioni dove fingono di guardarvi, ascoltarvi, darvi importanza, quanto vi piace illudervi?
Quando avete bisogno e state male cosa succede?
Chi rimane di tutte quelle persone?
State soli, in stanza, a piangere.
Vi siete fatti portare via chi vi era vicino, chi vi faceva sorridere senza chiedere nulla in cambio, senza prendere in mano una volta il telefono, e sono sicuro che avrebbe potuto darvi tutto, forse, anche quell’amore che tanto state cercando da ormai troppo tempo.
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kon-igi · 1 year
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Non riesco ad avere figli e mi sembra di aver buttato la mia vita fino ad ora e che oltre non ci sia uno scopo...
Ti racconto una cosa.
Io ho 50 anni e la nostra prima figlia è nata che avevo 25 anni... una giovane coppia per quei tempi (1997) e un'età che adesso sarebbe definita prepubere.
Non ti faccio mistero che per un certo periodo della mia vita ho provato un sentimento molto vicino al disprezzo misto rabbia per tutte quelle persone che proseguivano la loro adolescenza lunga ponendosi al centro del mondo e ignorando la lotta esistenziale che un genitore doveva portare avanti anche solo per riuscire ad andare a letto la sera senza strisciare le ginocchia sul pavimento.
Oggi dico che ognuno cresce con le esperienze che gli sono più congeniali ed essere genitori è solo uno dei tanti modi per conoscere meglio la realtà... non ti rende migliore, ti fornisce solo una buona occasione per ridiscutere la tua centralità nel mondo.
Un figlio non è uno scopo, né una benedizione né una maledizione.
Un figlio non consolida il tuo ruolo nella società né conferma la tua validità di essere umano... se proprio dobbiamo dirla tutta ti provoca un'overdose di inadeguatezza e ti svela ogni giorno una nuova sfumatura del termine 'ansia'.
La domanda che ti devi fare prima di 'Sarò una buona madre?' e un'altra...
'Saprò amare gli altri anche se non sono come me?'
In caso contrario il figlio che sarà potrebbe essere per te solo un riscatto oppure una soddisfazione personale o anche una dimostrazione. O, peggio, un modo per accontentare o legare a te qualcuno.
Un figlio, in realtà, è un atto di amore ma non verso te stessa o verso chi ti sta accanto... è un atto di amore (e di fede) verso ciò che non sei tu, verso quel mondo che, dal giorno della tua scelta, diventerà più ricco e ancora più pieno di amore.
Perchè il bambino non nasce nell'utero ma nella testa e nel cuore.
Sappi essere madre senza figli e quello che tu chiami 'scopo' diventerà una tua consapevolezza profonda con la quale potrai aprirti all'altro anche senza legami di sangue e scoprire che la famiglia non ha nulla a che vedere con la biologia o la parentela.
Io sono figlio unico ma ho mille fratelli e sorelle... e ho ben più che due figlie, credimi.
Saprai amare gli altri anche se non sono come te?
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catsloverword · 3 months
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L'emozione non ha voce
youtube
Io non so parlar d'amore
L'emozione non ha voce
E mi manca un po' il respiro
Se ci sei c'è troppa luce
La mia anima si spande
Come musica d'estate
Poi la voglia sai mi prende
E si accende con i baci tuoi
Io con te sarò sincero
Resterò quel che sono
Disonesto mai lo giuro
Ma se tradisci non perdono
Ti sarò per sempre amico
Pur geloso come sai
Io lo so mi contraddico
Ma preziosa sei tu per me
Tra le mie braccia dormirai
Serenamente
Ed è importante questo sai
Per sentirci pienamente noi
Un'altra vita mi darai
Che io non conosco
La mia compagna tu sarai
Fino a quando so che lo vorrai...
...
Poi vivremo come sai
Solo di sincerità
Di amore e di fiducia
Poi sarà quel che sarà
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bucodiverme · 18 days
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Se siete tranquilli nel vostro animo vi ricordo l'esistenza di questa lettera che Pavese scrisse nel 1932 ad Elena Scagliola perché non posso essere l'unica a tormentarsi da circa tutto il pomeriggio.
Sono stato male tutto il giorno a non vederti sulla strada di Crevacuore E., com’è brutta Torino. E il più triste di tutto questo è che ci dimenticheremo, senza esserci quasi nemmeno conosciuti. Non so quel che tu veda in me, ma io indovino in te un miracolo di femminilità e di tenerezza, che, come si è formato avanti agli occhi a poco a poco in tutta l’estate, così ora colla medesima lentezza andrà svanendomi nelle nostre lettere. E., ho paura che i nostri ultimi giorni di - li dimenticheremo mai? - siano stati come una crisi, un punto massimo, oltre il quale non andremo.
Questo per ora è un pensiero che mi dispera, ma il giorno in cui mi lascerà indifferente ci pensi, E.? Non è la disperazione, la sofferenza, che ci deve far paura - questo è nulla, è anzi ciò che ci può rendere più meraviglioso un altro incontro - ma il momento che non soffriremo più, che non ce ne importerà più, questo è il terribile.
E pensare che probabilmente noi tra poco dovremo perderci, senza quasi esserci conosciuti, senza sapere di noi più che uno sguardo, un bacio alle dita, qualche carezza.
Che cosa pensi tu, E.? Perché tremi quando sono con te? Cosa c’è dentro ai tuoi occhi quando mi guardi sorridendo e poi ti fai seria, quasi ostile, e poi torni a sorridere? Queste cose le perderò senza averle mai conosciute.
Io d’amore non so piangere E. - piango a sentire un’ingiustizia, una crudeltà, un dolore di bambino - e non posso nemmeno consacrarti delle lacrime per tutto il dono immenso che hai fatto a me in questi giorni. Piangerò forse quando ripenserò - e sarà tardi - al tesoro di quell’amore sprecato così, per uno che non ne vale la pena: tant’è vero che lo lascia ora morire senza nemmeno commuoversi, senza tentare di far nulla per conservarselo, meritarselo.
Ma che altro potremmo fare? È inutile mentire: in amore conta il corpo e il sangue, conta la stretta, la vita, e noi dobbiamo star staccati, dobbiamo avere giudizio, ragionare; mentre la ragione non conta dinanzi alla vita.
Tu sprechi il tuo amore, E. Io non so di volerti bene se non ti sono stretto vicino, e questo temo voglia dire che non ti voglio quel bene che tu desideri.
Ma di una cosa sarò gioioso, se non temessi che tutto fosse per finire con quello: i nostri pomeriggi a - a guardarci negli occhi e carezzarci. Quelli non li dimenticherò mai. Fa’, E., che tutto non finisca qui: dammi una probabilità di amarti meglio, di esserti più fedele nei miei pensieri, più degno di te!
Se mi scriverai, devi giurarmi che a Bra staremo sempre insieme senza stancarci.
Ma dove andremo a finire E.? C’è qualcosa di più assurdo dell’amore? Se lo godiamo fino all’ultimo, subito ce ne stanchiamo, disgustiamo; se lo teniamo alto per ricordarlo senza rimorsi, un giorno rimpiangeremo la nostra sciocchezza e viltà di non avere osato. L’amore non chiede che di diventare abitudine, vita in comune, una carne sola di due, e, appena è tale, è morto. A pensarci, si viene matti! È inutile, l’amore è vita e la vita non vuole ragionamenti. Ma possiamo noi lasciarci andare giù così alla disperata? Dove andiamo a finire? Non so trovare parole di conforto per te che valgano, se non ricordarti quel giorno che eravamo stretti insieme, in piedi, e pareva che uno dei due dovesse condurlo a fucilare e invece era tutta gioia. Ricordami quell’attimo, E., se mi scrivi, e dimmi di quando saremo a Bra.
Ti bacio così, come vuoi tu, anche se sei stata cattiva a non venire sulla strada di Crevacuore.
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der-papero · 21 days
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Ieri ci siamo visti per la prima volta, ti mentirei se ti dicessi che non ci speravo che fosse una cosa speciale, nonostante il manuale consigliasse di prenderla in modo diverso, e a modo suo speciale lo è stata. Forse non lo capisco io, perché non mi sono mai sentito in un determinato modo, non ho dovuto mai immaginare un mondo con l'idea di te dentro e, come tutte le cose che non si conoscono, non le capisci mai fino a che non le vivi.
E forse non me ne sarei comunque reso conto, ma poi tutto ad un tratto hai stretto le mie dita, ti sei fidata, anche solo per un istante, e io ho provato un qualcosa che non avevo mai provato prima. Al posto tuo avrei avuto terrore di me, e invece dovevi vederti, è stato talmente semplice che chi ci guardava penso si sia chiesto se è stato così da sempre per noi.
Nella tua vita non c'era il mio nome, come non c'era il tuo nella mia, magari questa cosa non cambierà, ci sono cose più grandi di te e me in gioco e non abbiamo nelle nostre mani i dadi per poter giocare la partita, ma ti sarò debitore per sempre per avermi mostrato una parte di me che, forse intuivo, ma che di sicuro non conoscevo. E forse un domani potrai leggerle queste parole, perché saranno tue di diritto, se io sarò stato quello che meriti di avere dalla vita.
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singinthegardns · 3 months
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"Però, sai? Forse ti sto dimenticando. Non piango più dopo averti parlato, né dopo averti visto parlare con un'altra, e nemmeno dopo che i nostri occhi si sono incontrati. Certo, il tuo nome mi smuove ancora qualcosa dentro, certo, quando penso a cosa eravamo, e non siamo più, ho ancora il vuoto allo stomaco, certo, quando passo davanti la tua classe spero ancora di vederti sulla soglia, certo, fa male vederti trattare le altre come trattavi me, certo, a volte mi tornano alla mente tutti quei ricordi, certo, ogni tanto li rileggo i tuoi messaggi, e continuo a sorridere, certo, lo controllo ancora il tuo ultimo accesso, certo, quando qualcuno dice una frase che avevi detto tu, mi viene un po' di malinconia, certo, non riesco ancora a guardare nessun ragazzo senza pensarti, certo, continuo a sognarti ogni notte, certo, qualche volta mi capita di sentire ancora la tua notifica, e ci rimango un po' male quando apro il telefono e non c'è un tuo messaggio, e mi sento stupida ad averci sperato, certo, continuo a scambiare qualche passante per te, certo, se mi dicono "amore" continuo a pensare ai tuoi occhi, certo, ogni tanto ho quei momenti in cui mi butto sul letto, ti penso, e mi prende la nostalgia, certo, cammino ancora per i corridoi di scuola con quella strana ansia d'incontrarti, certo, nessun ragazzo regge mai il confronto che faccio con te, certo, ti penso ancora appena mi sveglio, prima di dormire, e anche per tutto il resto della giornata, certo, ho ancora una nostra foto come sfondo, certo, ho ancora la tua chat fissata in alto, certo, mi manchi ancora un po', forse, un po' di più di un po', certo, ogni tanto mi viene da piangere, ma ho imparato a ricacciare le lacrime indietro. Però, sai? Forse non ti sto dimenticando, per niente, però ci provo, me lo impongo, me lo sono imposta più volte, "basta lui mi ha dimenticata, devo farlo anch'io", poi però torni tu, torna il tuo ricordo, torna quell'assurda speranza nel tuo ritorno, e non ci riesco, o forse non voglio, non voglio dimenticare cosa sei stato, né cosa saresti potuto essere,no, non voglio proprio dimenticarti, anche se fa male, fa malissimo, ma il problema è che dimenticarti, mi fa più male di continuare ad amarti. Quindi aspetterò, e forse ti dimenticherò, un giorno, forse mai,ma infondo mi va bene così, forse è così che deve andare, no? Tu che sorridi a un'altra, e io che cerco di trattenere le lacrime. E forse un giorno ti dimenticherò, dimenticherò la ragione dei miei sorrisi, dei miei pianti, delle mie ansie, delle mie paure, e di tutte quelle cose, che solo tu sei in grado di provocare, e mi chiederò che ci vedevo di speciale in te. Poi forse, sarà un giorno di sole, o magari di pioggia, forse di nebbia, grandine, forse sarà autunno, o forse primavera, forse sarà al mare, magari in montagna, o, perché no? In città, sotto la luce del sole, o sotto uno spicchio di luna, forse mentre sarò presa dai miei pensieri, forse dopo una lunga giornata, forse di prima mattina, forse quando sarò in vacanza, ma insomma, poco importa, del perché, del quando, e del dove, ma succederà, che la vita, dolce amara per com'è, mi ricorderà di te, dei tuoi occhi, dei tuoi lineamenti, mi ricorderà di chi sei, probabilmente non ricorderò più il tuo nome, non è quello l'importante, o forse sì, anzi, sicuramente lo ricorderò, e mi ricorderò di te, dei sorrisi, e dei pianti, delle insicurezze e le paure, dei "vaffanculo", dei baci, dei "ti odio", della voglia che avevo di dirti "ti amo", degli abbracci, di quel posto in cui mi hai portata quella sera, delle cazzate, delle giornate no, della tua presenza a migliorarle, dei sabati sera trascorsi insieme, e di quelli passati a sentire la tua mancanza, dei messaggi, delle chiamate, dei "va via", che tradivano voglia soltanto di abbracciarti, mi ricorderò di tutto ciò che abbiamo passato, e che ho passato, dell'inizio e della fine, e mi ricorderò che ci vedevo in te, e mi riinnamorerò di te, anche se tu non mi vorrai, per poi scoprire, di non aver mai smesso di amarti."
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"– Ma tu mi ami? chiese Alice.
– No, non ti amo rispose il Bianconiglio.
– Alice corrugò la fronte ed iniziò a sfregarsi nervosamente le mani, come faceva sempre quando si sentiva ferita.
– Ecco, vedi? – disse Bianconiglio – Ora ti starai chiedendo quale sia la tua colpa, perché non riesca a volerti almeno un po’ di bene, cosa ti renda così imperfetta, frammentata. Proprio per questo non posso amarti. Perché ci saranno giorni nei quali sarò stanco, adirato, con la testa tra le nuvole e ti ferirò. Ogni giorno accade di calpestare i sentimenti per noia, sbadataggine, incomprensione. Ma se non ti ami almeno un po’, se non crei una corazza di pura gioia intorno al tuo cuore, i miei deboli dardi si faranno letali e ti distruggeranno. La prima volta che ti ho incontrata ho fatto un patto con me stesso: mi sarei impedito di amarti fino a che non avessi imparato tu per prima a sentirti preziosa per te stessa. Perciò Alice no, non ti amo. Non posso farlo"
-Lewis Carrol
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libero-de-mente · 2 months
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Un sabato sera dai minuti contati questo.
Raggiunta casa di mia madre, entro in silenzio e come immaginavo lei è già a letto. Le chiudo la porta della camera per non disturbarla, mentre sistemo la spesa che le ho fatto, controllo nel frigorifero le confezioni di alimenti scadute. Le rimuovo buttando il contenuto negli organici.
Lei puntigliosa su queste cose, ora non le riesce più di controllarle.
Un rapido riassetto alla casa, ma non le metto a posto tutto. So quanto ci tenga a dimostrare di saperci ancora fare con le pulizie, diciamo che pulisco dove c'è da spostare o alzare qualcosa di pesante.
Mi giunge la telefonata di figlio 2 "Papà ci sono le pizze da infornare, sai che dopo devo uscire".
Mi avvio a casa, dopo aver avuto cura di sistemare le medicine dentro il porta pillole settimanale, in modo che mia madre non sbagli.
La frase di mio figlio "...sai che dopo devo uscire" era incompleta.
La verità è che lo dovrò accompagnare io. In auto raccogliendo tre suoi amici.
Le pizze sono uscite molto buone questa sera, forse la pioggia che insiste me le farebbe gustare meglio se Gabriele non uscisse. Se ancora per un sabato sera fosse il mio scricciolo a casa. Ma non sarebbe giusto per lui.
Appuntamento sotto lo stadio cittadino, poi seconda stella a destra, questo è il cammino, e poi dritto fino al mattino, poi la strada la trovi da te, porta a una pensilina dove c'è un altro amico per voi tre. Anzi quattro, maledetta rima.
Li ascolto parlare, mi fanno sorridere e anche ridere. Non hanno nulla che non vada bene. Sono ventenni con la voglia di vivere e divertirsi. Lo ero anche io. Forse non sentendomi mai amico al pari degli altri.
Tipo strano "il Rino", sempre assorto e spesso assente.
Li lascio alla pensilina concordata dove il quinto amico li aspetta, e si fanno i nomi di altri che arriveranno più tardi. Forse.
Li saluto, Gabriele inaspettatamente mi saluta baciandomi. "Non ti preoccupare pa' sarò bravo e starò attento, come vuoi tu".
Non ho nulla da obiettare, riparto. Alla prima rotatoria inverto il senso di marcia, un'ultima occhiata a qui sorrisi, a quella complicità di amici che legano le proprie vite in un patto di sangue, di quelli indissolubili che se ben curate, come relazioni, potrebbero durare davvero a lungo.
Nel mio ritorno solitario penso alle mie amicizie perse, al fatto che mi sento solo ed estraneo anche in mezzo ad altre persone.
Ho sempre pensato che la mia vita non avesse un senso, ma un senso l'ho trovato. Sono i sorrisi dei miei figli, la gioia dei loro successi, gli occhi innamorati di chi sceglieranno come persone con cui condividere la vita.
Questo non me lo voglio perdere. Mi madre e mio padre queste cose non le hanno mai viste. Mai. Io le voglio assaporare.
E mentre alla radio passa il brano "I love my life" di Robbie Williams, le sue parole:
I love my life
I am wonderful
I am magical
I am me
I love my life
Mi squarciano il cuore, e la pioggia è come se battesse direttamente sui miei occhi, e non sul parabrezza.
Sono solo, ovvero mi sento solo, ma dovrò aspettare. Aspetterò i successi e le gioie dei miei figli, prima di mollare.
Piove, vedo centinaia di ragazzi che si avviano alla discoteca.
Poco dopo incontro le ragazze sfruttate per dare del sesso a pagamento sui bordi delle strade.
Vorrei fermarmi, dare loro una coperta che le ripari, qualcosa di caldo da bere e la possibilità di dire loro: vai, sei libera. Puoi fare altro nella tua vita, perché hai forza di volontà da vendere.
Solo durante questi pensieri mi accorgo che in radio passa Sweet Disposition un pezzo che trovo meraviglioso dei The Temper Trap
A moment, a love
A dream, aloud
A kiss, a cry
Our rights, our wrongs
A moment, a love
A dream, aloud
A moment, a love
A dream, aloud
Stay there
'Cause I'll be coming over
And while our blood's still young
It's so young, it runs
Won't stop 'til it's over
Won't stop to surrender
Avere la forza, di superare, di aspettare chi è un passo indietro.
Mi sento maledettamente solo, anche se non lo sono. Sto male.
Ma in questo sabato sera i miei figli, chi in un modo e chi nell'altro, si divertiranno. Questo conta. Ne basta uno anomalo in famiglia. E quello sono io.
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focacciato · 6 months
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Mi chiedo ogni giorno cosa posso fare, se ho mai fatto qualcosa e se mai sarò in grado di essere utile alla causa. Ricordo solo delle mie liti verbali con conoscenti quando oggettificavano ripetutamente altre ragazze, nelle solite chiacchiere di uomini alfa che vedono nella donna l'oggetto del desiderio.
Mi sto chiedendo se anche io nel mio piccolo sono parte di questo sistema culturale marcio che vede nella possessione, l'ossessione e il predominio l'unica cosa che conta.
Come quando irrazionalmente ti dico che sei mia per tutto ciò che provo per te, eppure anche quel pensiero è sbagliato e marcio perché tu sei tua, non sei mia, hai scelto di stare con me, non di essere per me.
E allora dovremmo iniziare a zittire l'amico che se n'è scop4to quattro la sera prima e se ne vanta come trofeo. E dovremmo iniziare a preoccuparci quando una nostra amica non può vestirsi come c4zzo vuole o non può avere proprio amici perché il ragazzo è geloso. Dovremmo iniziare a smetterla di girarci dall'altra parte, di dire "non voglio sentire queste cose", e smettere di pensare che non siamo parte del problema perché ogni volta che non ci sentiamo colpevoli stiamo chiudendo gli occhi ancora una volta e ancora una volta un'altra donna morirà e noi saremo lì a dire che non è colpa nostra, che noi non siamo così. Continuerà questo circolo vizioso di uomini bramanti di potere e deresponsabilizzati dall'idea che la gelosia, l'ossessione, la possessione e il predominio non siano altro che parole unite nel semplice e squallido "ma sì, è un bravo ragazzo, un po' geloso"
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angelap3 · 26 days
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“Ti presterò un cane, te lo presterò per un tempo già stabilito ” mi sussurò una voce.
Lo amerai in vita e piangerai la sua morte.
Resterà con te per 12 o 14 anni , forse per molto più o forse per molto meno.
Lo farai? Ti prenderai cura di lui finchè non tornerò a prenderlo?
Farà cose che ti lasceranno a bocca aperta e del tempo che resterà con te si riempiranno i ricordi che alleggeriranno la sua perdita, quando sarà.
Non potrà rimanere per sempre perchè tutto cio che è terrestre è destinato a finire.
Ci sono lezioni che voglio che impari questo cane e per questo ho cercato in tutto il mondo un maestro per lui, ho scelto te.
Ripagherai il mio sforzo donandogli tutto il tuo amore?
Sarai in grado di non odiare la vita e il mondo intero quando me lo verrò a riprendere?
Risposi:
Si, sono pronto e saprò amarlo , la gioia e la tenerezza di cui mi riempirà la vita saranno in grado di colmare il dolore della perdita
quando lo vorrai di nuovo con te , di questo sempre gli sarò grato.
Spero che tu venga molto tardi, ma quando sarà, saprò capire.
Se attraverso il mio amore sarò riuscito a soddisfare il tuo piano per lui, allora aiutami ad essere forte quando piangerò mentre lo porti via.
E ricordandolo capirò che quello che ha imparato da qualcuno, sono io…
Dedicato a tutte le persone a cui lo stai venendo a prendere.
"Se passate del tempo con gli animali, correte il rischio di diventare una persona migliore"
Oscar Wilde.
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belladecasa · 2 months
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Mi sento molto spenta, mi guardo la faccia ed è grigia, sono grigia io d’inverno, mi si spegne tutto, e sono come i bambini, voglio piangere, voglio sbattere i piedi, fare i capricci. Il mio io bambino non cederà mai il posto a un adulto coscienzioso, rassegnato; al massimo, a tratti, può far posto ad un vecchio sapiente. Ma io sarò sempre duale, il vecchio e il bambino sempre, con le molecole di litio nel sangue che dicono al bambino cresci! E al vecchio riposa! Ma il vecchio brontola e il bambino pesta sempre i piedi. Chi mi conosce sa che sono bambina sempre, non ci posso fare niente, ci provo, ci provo a crescere, ma sbatto ancora i piedi quando mi stufo, e sbuffo, e mi sbrodolo quando mangio. Eppure mi sento dentro una coscienza millenaria, una stanchezza delle ossa, un’esigenza fisica di immobilità. E io in te riconcilio il mio essere duale, con le tue molecole nel mio sangue non mi dici niente, non mi rimproveri, ma solamente dici al bambino guarda! Guarda come sono fatte le ciglia, hai mai visto davvero un battito di ciglia? Guarda l’iride, guarda il mare, chiudi gli occhi e senti come la luce ti si appoggia sulle palpebre.
Quando nacque Cecilia notai per prima cosa che quelle mani piccolissime erano come le mie e come quelle di mia zia. Allora capii che la morte e la primissima vita erano legate e questo bastava come senso. Questo è il senso che mi hai regalato a ogni tuo risveglio che mi hai lasciato osservare. Io volevo morire e tu mi hai detto guarda! Non ti ricordi che uno sguardo lo puoi pure ingoiare? Io sono vecchia non me lo ricordavo, mi faceva male tutto ma ora mi hai guarita
#s
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immensoamore · 4 months
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SHÙ è una parola cinese, che significa “ mettere l’altro nel cuore”.
L’ho letto da qualche parte ed ho iniziato a pensarti.
Ho pensato che, da quando ti conosco,ho scavato un posto sicuro nel mio cuore,dove proteggerti dai brutti pensieri, dalle avversità,una finestra sul mare anche se fuori è inverno,se ci sono pochi gradi e fa subito notte.Ma in quel piccolo posto c’è sempre una luce che illumina le giornate spente. Che disegna sorrisi nuovi,la tranquillità nelle tempeste, il riparo dalla pioggia, il vento e la malinconia,dove ci ricordiamo che non può essere tutto perfetto, che la vita ce la metterà tutta per farci sentire insicuri e sbagliati.
Allora toccherà a noi tirare quel filo che ci tiene uniti, nonostante il tempo e lo spazio perché sentirsi, non è un fatto di parole.
Ed io ti sento.
Non sarò il tuo prossimo bacio, passerai la notte con qualcun'altra ma sarai felice.
Ma io ti ho messo nel mio cuore e non te ne sei andato più..
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