Tumgik
#pezzo (baccano)
abyssalplein · 1 year
Text
Tumblr media
Baccano Week 2023 - Day 1: Connections, Fate, Coincidence
Molsa Martillo walking with a few of his executives and seeing Bartolo Runorata across the street
(I think there is a lot of potential between two guys who came from the same hometown starting crime families in the same orbit while being involved in the shenanigans of the immortals. Friends to Enemies or Friends to Enemies to Lovers... Take your pick. Also did anyone ever notice that Molsa seems to have a scar near his left eyebrow??? Like you can’t really see it here, but staring at pictures of Molsa makes you notice things.)
24 notes · View notes
soul72 · 9 days
Text
La musica accompagna ogni istante della mia vita ... Ecco quando lascerò questo corpo vorrei un gran pezzo a tutto volume a salutarmi, una chitarra distorta a tutto volume,basso e batteria che fanno baccano !!! Perché voglio andarmene nel frastuono e nelle note che hanno sottolineato questa esistenza. Namastè
7 notes · View notes
esperanzacboronial · 10 months
Text
Please put in the tags why they’re in a coma
20 notes · View notes
closedcoffins · 2 years
Text
i have to muse a lot of baccano characters because i as a person currently make up 50 percent of the baccano rpc and like if i dont write these characters who will
for all who are curious; if you think i write a lot of baccano! characters NOW, you should see the list of baccano! characters i DON’T write;
adele, aging, alkins, angelo, antonio, archangelo, avaro sr., barnes, bartolo, begg, benjamin, berga, bill, bilt, bobby, bride, cal, carl, carla, carlotta, carnea, carol, carzelio, celice, chaini, charkie, charon, chi, claudia, czeslaw, dalton, denkuro, dez, dominico, donald, donatello, donny, dragon, dune, edith, edward, elean, elita, ennis, esperanza, eve, fang, feldt, fermet, fil, frank, fred, goose, gregoire, gretto, gustav, gustavo, henry, hilton, illness, jack, jacques-rose, jean-pierre, john, jon, jorgi, kalia, keith, krieck, leila, lester, lia, lisha, lua, lucrezia, majida, manfred, mark, mary, melody, miria, misery, monica, nader, natalie, nicholas, nick, nicola, niki, nile, paula, pezzo, pietro, placido, rail, randy, renee, ricardo, ronny I, rosetta, rubik, salome, samantha, sarges, seina, shaft (kind of), sickle, spike, sylvie, szilard, the poet, the president of the daily days, tony, turner, veld, vicky, who, yaguruma, zank
6 notes · View notes
Photo
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Some now-unopenable Baccano! doodles by Enami, done back when the anime was airing. 
First row: (1) Pezzo with his oil can, splashing oil on Szilard | (2) Randy flinging a burning match at Szilard.
Second row: (1) Vicky aiming a finger-gun at Rachel as he passes | (2) Vicky, cheerful, wins the straw draw and skips off to kill people; in the background, an extremely grumpy Ladd’s bloodlust level approaches the max limit.
63 notes · View notes
Text
I just love how some characters' descriptions in Baccano! just go like:
- "The Gandor Family torturer. Uses scissors. Smiles constantly." (Torture, ✂️ and 🙂 )
- "The youngest of the three brothers who run the Gandor Family. Not cut out for the mafia. Immortal." (The addition of the not cut for the mafia part is simply amazing)
- "Two people, one character. immortals. No explanation necessary." (Pointing out how we know who and how they are)
- " a young Martillo Family executive. Immortal. Fights with a knife." (Knife important)
- Ennis one, following Firo's and pointing out how she lives at Firo's house, marriageable age, part of Firo's body. Like, did you get the hint, reader? And then finishes with "immortal" and "skilled martial artist", which is similar to the structure of other descriptions.
- Ronny's "longer" description on how he is important, extremely dangerous and strong. Followed by the short term "Demon".
- Pezzo and Randy's parallel descriptions where one is nicknamed meatball and the other ghost, as opposites in physical appearance.
- my favourite description: "human scum". Short and straight to the point. Followed by the little sister as the total opposite of him.
- Jaccuzi as the mixture of elements that might make him look tough (leader of young thugs, has a tattoo that covers half his face), finishing with "incredibly timid". And it's followed by a list of "Jaccuzi' friends and companion" which contrasts with the thought that he could possibly have few friends.
- and we have a "human scum no. 2" who happens to be an information broker.
I haven't written here every single one of them, but I find it funny how the descriptions play with the characters' personalities, and sometimes are summarised by simple keywords, or they simply add one random judgemental that describes them.
I like these descriptions in Baccano! precisely because the characters are so "weird", unique and interesting. Even like, the not as good ones are interesting to read.
14 notes · View notes
Text
trambusto nel vagone 2 (Hogwarts Express, 1 luglio 2076)
Tumblr media
C | [...] si è fermata ad osservare un gruppo di studenti più grandi che stanno giocando a carte, a Card Animus, in uno degli scompartimenti. La partita sembra essere animata visto che ci sono quattro studenti, due che giocano e due che urlano suggerimenti o esclamano ad ogni mossa.
L | [...] Cammina lungo il corridoio, con lo sguardo molto attento, intento a trovare un po` di cibo per placare la fame. Chiunque potrebbe notare che l’outfit del ragazzino è molto più elegante del solito. Sarà a causa del fatto che deve vedere i suoi genitori? [...] «Oh, Chloe!» qualche altro passetto per avvicinarsi alla ragazza «Che cosa guardi?» - «Oh!» - «Che gioco è, secondo te?»
N | [...] Per il resto su una spalla ha la borsa a tracolla di cuoio, sulla quale è poggiata una camicia elegante, mentre sull’altra ha il suo topolino enfatico che ha l’elmo e lo spadino vichingo, ma senza dubbio il pezzo più bello è una sfera, che contiene del fuoco. Ed è con Tristran, perché hanno comprato dei dolci e lui ne è ghiottissimo. « Lo sapevi che queste mangiano il pepe? » dice parlando della creatura nella palla chiaramente « Ma a te, te l’hanno detto chi ci viene a prendere quando si scende? »
Tr | «... Il pepe? Ma ne sei sicuro?» - «Non mi pare `na cosa che ti sfama a lungo» gli fa notare con una scrollata di spalle, stringendo di più al petto il sacchetto colmo di dolciumi appena acquistati dalla signora del carrello «Comunque... verrà qualche Elfo Domestico, boh» liquida la questione agitando una mano nell’aria lasciandosi distrarre dal chiasso che pare provenire qualche scompartimento più in là «Che fanno lì? C`è una rissa?» domanda a voce più alta nel tentativo di soverchiare lo sferragliare del treno, sorridendo con entusiasmo, rivolto a Chloe e Luke, che si improvvisano voyeur della situazione.
C | «Credo a card animus [...] Ho un deck anche io, me lo ha regalato un ragazzo più grande l’altro ieri dopo che abbiamo mandato via degli gnomi dal giardino» - «Oi.» saluta i due ragazzi con un mezzo sorriso «No, nessuna rissa. Stanno giocando a carte però urlano un sacco.» - «Oh, ma quello cos’è?» ha notato la sfera contenente fuoco e ora la sua attenzione è lì.
L | «Ah, non ce l’ho presente...» - «Degli gnomi? E che ci facevano in giardino?» chiede, alzando entrambe le sopracciglia e voltando per un attimo lo sguardo sulla ragazza. [...] Ridacchia voltandosi verso i due «Ciao ragazzi» Il suo sguardo, come quello di Chloe, cade sulla sfera, non dice nulla, visto che la Tassorosso gli ha rubato le parole di bocca, ma rimane con gli occhi sbarrati a fissarla.
W | [...] cammina tranquillo al fianco di Sebbie con ancora la bocca intenta a ciancicare quel paio di caramelle che gli sono rimaste. Artie invece è ben stretto nella mano sinistra, non può di certo rischiare che il rospo scappi in mezzo a tutto questo caos di studenti che vagano per il treno. « Ma gli altri dove si sono cacciati? » [...] « OH ECCOLI » [...] « Avete organizzato una riunione? » scherza mentre adocchia pure le carte « Che è sta roba strana? » invece verso la sfera di NIALL « Un`altra delle tue cose strambe? »
S | [...] «Boh saranno qua intorno» - «sono l-» se solo non venisse interrotto prima, ma comunque si avvicinano costringendolo a salutare tutti con un semplice «buuh» - «Rissa?» diretto a Trist(r)an con la solita voce profonda «dove?» [...] quella che sembrava essere un’avventura potrebbe essere in realtà una semplice giocata a magi-briscola.
N |  « E’ una salamandra » dice, esala quasi, condendo il tutto con un « Gnn » - « Che c’è? Mai viste? » domanda ora, sempre lento, svogliato.. tutto al solito. « C’avete pure avuto il sangue sul muso di queste creature qui » e sì, che cosa creepy, ma al rituale c’era sangue di salamandra. Ovviamente lo dice come se nulla fosse, in modo naturale.. il suo chiaramente.
Tr | «Ah» - «Maddai, così tanto baccano per delle carte...» borbotta tra sé e sé - «Quindi è per quello che te la sei fatta dare?» incurva un sorrisino ambiguo verso Niall, sogghignando per il doppio senso «Per strizzarle fuori tutto il sangue e farci rituali strani?» [...] in tutto ciò ha scordato di prestare attenzione alla sua, di cioccolata appena scartata, perdendo di vista la Cioccorana proprio al momento di spiccare il suo primo e unico vero salto «Ah, cazz... AL VOLO, PYRA» tramuta l’imprevisto in risate, è proprio lì che quella sembra essere diretta, balzando verso il Corvonero e Chloe.
C | «Già, gnomi. Boh, c’era un cespuglio infestato, a me hanno morso sulla caviglia e sul polpaccio, vedi?» sposta in fuori la gambetta mostrando i segni ancora un pochino visibili dei dentini di gnomo presenti sulla gamba «Tranquillo comunque, gli gnomi sono pericolosi quanto una caccola.» [...] «Oh no, non vorrai mica strizzarle fuori il sangue, no?» Ma è la cioccorana ora al centro dell’attenzione, quel dolciume marrone ha infatti spiccato un salto proprio verso lei e Luke. «Oh!» Gli occhietti azzurri la vedono arrivare e, probabilmente mentre il corvonero tenterà lo stesso anche lei interverrà alzando l’unica mano libera, la destra, per cercare di acciuffare la fuggitiva.
L | «Non ne sapevo nulla» Poi ridacchia, quando la stessa paragona gli gnomi a delle caccole. [...] «Ah» non se l’aspettava... ma vabbè, non ci schifiamo per così poco. Ed ecco che la Cioccorana salta da Tristran nella loro direzione. Alza entrambe le mani, cercando di acchiapparla al volo.
W | « Dammene una bro, che io ho finito le mie »
S | «ci hanno dato dentro questi gnomi» ed emette anche una leggerissima risatina «che figlioletti di Morgana»
N | « Facciamoli urlare per un motivo serio » [...] « facciamo uno scherzo a sti qua » dice un po’ a tutti con sempre il suo tono apatico. « Trasfiguro un animale puzzolente » quale? « uno lo pesta, uno lo calcia dentro e altri tengono chiusa la porta » - « Resferàntes » - « Prima che voli oh »
Tumblr media
Tr | «Beh, dipende dal tipo di Gnomi...» si intromette in coda alle parole di Chloe «Alcuni scavano delle buche talmente profonde che la gente ci casca eee schiatta» - «Però la bava di Gnomo porta molta fortuna, eh» [...] Niall sembrerebbe aver in mente tutt’altro genere di piani, facendolo sorridere con un che di cospiratorio «... Ma si può trasfigurare, la puzza?» Attende dunque la trasfigurazione della cimice con piede già pronto a calarci sopra, tentando di non farsela sfuggire «Svelti, aprite la porta» e se tutto andasse secondo i piani, calcerebbe l’insetto verso Seb, affidandogli l’onore dell'ultima pedata.
C |  «Mah quegli gnomi lì erano caccolette» risponde «erano più gli altri, All e Cornelia, che manco ascoltavano e hanno fatto casino. Io dico storditeli e loro li spingono, mah. Poi Allister c’è pure caduto in mezzo e s’è fatto strappare i capelli.» [...] «Io la porta.» attende quindi che Niall trasfiguri la piuma e che Tris la pesti, quando Tris passa la cimice a Seb lei spalanca la porta dello scompartimento degli studenti più grandi che giocano. «Ora!»
Ta | Le intenzioni di Tasha erano quelle di spostarsi verso il vagone successivo, ma un campanello di gente ha bloccato il passaggio, si mette poi in punta di piedi nel tentativo di guardare oltre e capire cosa stia succedendo «Che è sta caciara?» - «State bloccando il passaggio, se non ve ne siete accorti»
L | Ascolta il piano di Niall, ridendo all’idea di fare uno scherzo ai ragazzi che stanno disturbando la quiete altrui con le loro urla. «Io ti seguo!» a Chloe con un piccolo ghigno e uno sguardo d’intesa, quando lei dice il suo ruolo. [...] sfilerebbe la bacchetta di quercia dal fodero, pronto a puntarla sulla porta e fare un incantesimo di blocco.
W |  Il piano di Niall fa gasare anche lui che si limita ad incitare un po` tutti, soprattutto « VAI SEBBIE » che dovrebbe dare il calcio decisivo alla cimice. L’arrivo di Tasha invece gli fa alzare il viso ma il suo tono gli fa storcere il naso. « Passa da un`altra parte Odinsbane » simpaticissimo. A Tris lancia un’occhiata con tanto di smorfietta mentre mima con le labbra un "Le solite femmine".
S | «Allister e Cornelia hanno cacciato degli gnomi?» e sgancia una risata «mi pare strano che non siano stati gli gnomi a cacciare loro» [...] Ma comunque eccolo qui, a calciare il calcio di rigore, con il sudore sulla fronte, eccola che arriva, eccola. E quindi la calcia con la punta del piede destro verso la porta dello scompartimento, perdendo successivamente l’equilibrio e cadendo all’indietro [...]
N | [...] trasfigura l’animale lasciando che siano gli altri a completare il suo lavoro, o la sua idea ecco. Ci mancava solo Tasha, Niall per il momento non se la fila di striscio. [...] ha altro da fare, anche perché deve osservare bene l’operato degli altri e nel caso intervenire. [...] « Alzati cretino! » gli dice senza urlare, a denti stretti. « Chiudete oh! » - « Tessitèla » dice quasi sussurrando « Cosa » richiama Tasha « se parli, ti uccido » E detto questo, lui cercherebbe di darsela a gambe, ridendo, lo seguite no?
Tr | «Oh, quindi mo è calvo?» [...] «Niente, stavamo decidendo chi buttare giù dal treno...» a Tasha «Alla fine abbiamo sacrificato Fralker, che tanto era diventato pelato. Forse se t’affacci riesci ancora a vedere la carcassa» [...] Si avvia dunque all’inseguimento di NIALL, a colpi di lunghe e veloci falcate nel tentativo di recuperare il ritardo «Vabbè, dài, era solo un insetto...» se la ride, liquidando le minacce di morte.
C | «No, però un po’ di ciocche le ha perse!» [...] con un cenno del capo a Luke la tassorosso spingerà il più velocemente possibile la porta per chiuderla e lì terrà le mani sulla maniglia, spingendo per tenerla chiusa. «Come la blocchiamo?» ci pensa Niall a intervenire sulla porta con un tessitela e così oscurare e bloccare lo scompartimento dal lato corridoio «Buona idea!» commenta scostandosi per non rimanere appiccicata alla porta, poi vedendolo correre via decide di seguirlo a ruota, ridendo a sua volta non prima però di aver dato una gomitata a Luke 
«Vieni scappiamo!»
12 notes · View notes
Text
Columbus - Driving in the Dark, traduzione testi
Tumblr media
L’inverno è duro qui sempre da solo
Sento il rumore del cuore che batte e i pensieri che fanno un baccano infernale
(da: Temporary Summer)
1. Columbus – Temporary Summer, traduzione
Estate momentanea
   Vedo l’oasi là in alto dopo la collina
Ancora un pochino e poi posso fermarmi
Non vieni a stare lì con me a farti un bagno di sole?
So che mi farai sempre passare dei bei momenti
   Voglio andarmene via per un po’, pucciare i piedi nell’acqua azzurra della riva
La mia estate momentanea, la mia estate momentanea
   Tu mi porti via dalla mia testa e mi fai ritrovare sotto l’oceano
Dove respiro anche se soffoco
Splendo come un diamante
Dove mi salvo, rincoglionito su un’isola
La mia estate momentanea, la mia estate momentanea, la mia estate momentanea
Portatemi là e mi risveglio quando torno sobrio
   L’inverno è duro qui sempre da solo
Sento il rumore del cuore che batte e i pensieri che fanno un baccano infernale
Non vedo l’ora di tornare là e scappare dal freddo
Voglio solo essere felice, sarebbe chiederti troppo?
   Voglio andarmene via per un po’, pucciare i piedi nell’acqua azzurra della riva
La mia estate momentanea, la mia estate momentanea
   Tu mi porti via dalla mia testa e mi fai ritrovare sotto l’oceano
Dove respiro anche se soffoco
Splendo come un diamante
Dove mi salvo, rincoglionito su un’isola
La mia estate momentanea, la mia estate momentanea, la mia estate momentanea
Portatemi là e mi risveglio quando torno sobrio
   Estate momentanea, estate momentanea
Estate momentanea, estate momentanea
Non ci torno più a casa
L’unico amore della mia vita
Estate momentanea, estate momentanea
Estate momentanea, estate momentanea
Non ci torno più a casa
   Tu mi porti via dalla mia testa e mi fai ritrovare sotto l’oceano
Dove respiro anche se soffoco
Splendo come un diamante
Dove mi salvo, rincoglionito su un’isola
La mia estate momentanea, la mia estate momentanea, la mia estate momentanea
Portatemi là e mi risveglio quando torno sobrio
Portatemi là e mi risveglio quando torno sobrio
Portatemi là e mi risveglio quando torno sobrio
       2. Columbus – Full Heart, traduzione
Cuore sazio
   Ho il cuore sazio, ma non so da dove partire
   Ascoltami, devi imparare, figliolo, a dire addio
Quando hai il cuore che corre
Lo ripeto tra me e me
Sento le voci, i loro bisbigli nell’aria
Se solo tu avessi potuto amarmi quanto mi volevi con te
   Guido al buio, non so da dove partire
Sto cercando te, cadrò a pezzi
Guido al buio, non so dove sei
Caccio un urlo dal finestrino mentre vado a schiantarmi
   Ho il cuore sazio, ma non so da dove partire
Ho il cuore sazio, ma non so da dove partire
   Il pezzo del puzzle che mi manca
Avrei giurato che sarei rimasto solo ma siamo qui a baciarci
Le tue mani che mi sfiorano la gola
E mi strappi la pelle come una maschera
Perché non vuoi il tuo amore futuro come quello passato
   Io ci sarò sempre per te
Giuro che è sinceramente la verità
   Ho il cuore sazio, ma non so da dove partire
Ho il cuore sazio, ma non so da dove partire
Ho il cuore sazio, ma non so da dove partire
Ho il cuore sazio, ma non so da dove partire
   Io ci sarò sempre per te
Giuro che è sinceramente la verità
   Ascoltami, guido al buio, vado fin troppo veloce
Mi manchi così tanto che cado a pezzi
Mi voglio innamorare, voglio sanarti la cicatrice
So di aver commesso degli errori, però amore, eccoci qua
   Ho il cuore sazio, ma non so da dove partire
Ho il cuore sazio, ma non so da dove partire
   Ho il cuore sazio, ma non so da dove partire
Ho il cuore sazio, ma non so da dove partire
Ho il cuore sazio, ma non so da dove partire
Ho il cuore sazio, ma non so da dove partire
   Io ci sarò sempre per te
Giuro che è sinceramente la verità
       3. Columbus – Pain Is a Mirror, traduzione
Il dolore è uno specchio
   Mi hai fatto stare col fiato sospeso
Un po’ come mettere i piedi a penzoloni sul precipizio, meditando sulla fine di questa cosa
Un’ancora di salvezza, la gioia futura che ho ceduto
Ho ipotecato la mia dopamina, ora è tutto pallido
   Perché il dolore è uno specchio
Ti giuro che diventerà tutto più chiaro
Apri gli occhi e vedrai che stai facendo tutto da solo
   Sono esaurito, faccio fatica a tenermi sveglio
Conto i giorni sul muro con un coltello
Che ne sto facendo della mia vita?
   Se piangessi un mare di lacrime per affogarci, tu mi tireresti fuori?
Perché ho bisogno di te più che mai in questo momento
Più che mai, più, più che mai
Più che mai, più, più che mai
   Il dolore è uno specchio
Ti giuro che diventerà tutto più chiaro
Apri gli occhi e vedrai che stai facendo tutto da solo
Il tuo amore non ti abbandonerà
So che la mia ferita non è in bella vista
Apro gli occhi e vedrò che sto facendo tutto da solo
   E spero che mi tirerai fuori
Perché ho bisogno di te più che mai in questo momento
Più che mai, più, più che mai
Più che mai, più, più che mai
Più che mai, più, più che mai
Più che mai, più, più che mai
   Starò a guardare la nostra rottura tipo vetri rotti
I pezzi spariti, tu non torni più
Ti ho lasciata andare via, ti ho lasciata delusa
Ho detto che non avevo bisogno di aiuto
Ho fatto tutto da solo
Ho fatto tutto da solo
   Il dolore è uno specchio
Ti giuro che diventerà tutto più chiaro
Apri gli occhi e vedrai che stai facendo tutto da solo
Il tuo amore non ti abbandonerà
So che la mia ferita non è in bella vista
Apro gli occhi e vedrò che sto facendo tutto da solo
   E spero che mi tirerai fuori
Perché ho bisogno di te più che mai in questo momento
Più che mai, più, più che mai
Più che mai, più, più che mai
Più che mai, più, più che mai
Più che mai, più, più che mai
       4. Columbus – The Holidays, traduzione
Le vacanze
   I giorni si allontanano
Non è mai facile tenere traccia di dove stai andando al buio
Il tuo sorriso è un ricordo
Non è mai facile dimenticare quello che conservi nel cuore
   Se mai torno a casa, ti bacio tantissimo
Se torno a casa, ti bacio finché non sarò stremato
   Sogna con me
Dobbiamo solo aspettare l’estate e le vacanze
Parlami finché non c’è più niente da dire
L’unico momento in cui non mi manchi è quando non sono sveglio
   I pensieri sfuggono
Difficile avere la dopamina che serve per andare avanti se tu non ci sei
La tua faccia in un rettangolo
Mi manca passarti le dita fra i capelli
Incredibile che era già l’anno scorso
   Quanto sono solo
E ogni giorno mi manchi sempre di più, sempre di più
   Sogna con me
Dobbiamo solo aspettare l’estate e le vacanze
Parlami finché non c’è più niente da dire
L’unico momento in cui non mi manchi è quando non sono sveglio
Stenditi con me come se non dovessi andarmene a breve
E saremo già sbronzi al pomeriggio
Parlami finché non c’è più niente da dire
L’unico momento in cui non mi manchi è quando non sono sveglio
   Non vedo l’ora dell’estate e delle vacanze
Non vedo l’ora di baciarti mentre sorridi, storditi dall’alcol
   Sogna con me
Dobbiamo solo aspettare l’estate e le vacanze
Parlami finché non c’è più niente da dire
L’unico momento in cui non mi manchi è quando non sono sveglio
Stenditi con me come se non dovessi andarmene a breve
E saremo già sbronzi al pomeriggio
Parlami finché non c’è più niente da dire
L’unico momento in cui non mi manchi è quando non sono sveglio
       5. Columbus – Care About You, traduzione
Tenere a te
   I tuoi capelli in estate
Le giornate che si allungano
Sono egoista e la amo
I ricordi che mi sono perso
Guardarsi negli specchi mentre la giovane età sfiorisce
Un sogno a occhi aperti, nostalgico e svanito
   Io ci tengo a te ed è l’unica cosa che mi interessa
Io ci tengo a te ed è l’unica cosa che mi interessa
Io ci tengo a te ed è l’unica cosa che mi interessa
Ho in mente qualcosa
   C’è il futuro che chiama
Muore l’adolescenza
Divento una persona che non volevo diventare
Faccio finire entrambi giù dal precipizio
Ma questo quadretto non ha colpe
Io sarò sempre il tuo amore e non un nemico
Tu per me sei tutto
   Io ci tengo a te ed è l’unica cosa che mi interessa
Io ci tengo a te ed è l’unica cosa che mi interessa
Io ci tengo a te ed è l’unica cosa che mi interessa
Ho in mente qualcosa
   Una sensazione che non posso sostituire
Prima ero arrabbiatissimo, ho un sangue diverso dentro le vene
E non ho provato a cambiare, ma tutto quello che faccio è per te
Non è che bisogna lasciarsi morire, solo fiorire in un posto nuovo
E io tutto quello che ho fatto era per te
   E guardo il primo sole del mattino che ti danza in viso
Mentre verso assonnato il caffè in due tazzine senza mai assaggiarlo
E non lascio che vada sprecata nemmeno una goccia di questo momento
Guardandoti negli occhi io vedo dentro
   Io ci tengo a te ed è l’unica cosa che mi interessa
Io ci tengo a te ed è l’unica cosa che mi interessa
Io ci tengo a te ed è l’unica cosa che mi interessa
Ho in mente qualcosa
0 notes
dormirerabarbaro · 3 years
Text
Strumenti elettrici e non per i tuoi lavori di fai da te in garage che devi assolutamente avere per un risultato professionale
Macchina per lo yogurt
Se mangiate yogurt su base armonico (come un paio di volte a settimana), fare il vostro proprio è totalmente vale la pena, particolarmente se si vuole avere un principale controllo sui dolcificanti, sapori, e la pregio del latte consumato nel vostro mangia, o vuole avere riguardo qualche soldo. (basta osservare che il procedura di lessatura e allontanamento del latte può comportare fino a mezz'ora, successivamente non è un arnese totalmente privo di sforzo).
Sega circolare
Una sega tondeggiante di tipo professionale è anche una buona collezione per il fai-da-te. Il prezzo di una sega rotondo di marca serio parte da circa 200 euro e supera i 500 euro. È avveduto raffrontare più modelli e deliberare quali opzioni e accessori in dotazione ti servono - e per i quali vuoi pagare. La esame più saliente è verosimilmente se si preferisce una sega circolare che funziona con l'alimento di rete o una narrazione a arnesi.
Molatrice
Anche se le macchine per la smerigliatura del volgare sono usate per pervenire uno scopo globale - lucidare di fatto pezzi di effettivo in pezzi di edonista più piccoli - ci sono una diversità di tipi di attrezzature usate per comprendere questo. Molti mulini utilizzano una mola che rompe il materiale in parti più piccole nel tempo in cui si muove contro il pezzo da esercitare, che può anche muovere il corporeo smerigliato dalle superfici di variazione a un'area di antologia.
Cric martinetto
Ci sono molte ragioni per cui potreste aver urgenza di innalzare il vostro mezzo di trasporto, comune sia la vostra, dovete conoscenza che avete il cric preciso per il sforzo. Ci sono diversi tipi di cric per auto, dal tipo a cesoie di base che si trova nella maggior parte dei veicoli, ai modelli pesanti progettati per sollevare grandi veicoli.
Un cric è un dispositivo di sollevamento automatico o idraulico usato per consolare i veicoli, parzialmente o totalmente, da terra per compiere la manutenzione o la riscatto. richiedono un'potenza minima per sgravare un'auto e avere una trampolino sicura per perfezionare il lavoro meccanico essenziale.
Macchina per affettare
Un'affettatrice di carne è una automa, alimentata artigianalmente o accesso corrente, progettata per ridurre la carne. Può anche essere usata per tagliare altri alimenti come formaggi sodi, cavoli, altri prodotti, ecc.
La carne affettata può individuo calda o fredda, e può essere affettata minuto o spessa. caratteristicamente, un'affettatrice per carne viene usata per affettare carni fredde già cotte in fette sottili per i panini.
Elettrodomestico per stirare
I vestiti si stropicciano comodamente, sia all'istante dalla lavanderia, sia stretti in un tiretto o ripescati da una pila convegno sulla tua sedia. potresti chiaramente defluire nel mondo con una blusa stropicciata e non ti verrebbe rimproverato, ma se preferisci rispettare un po' d'ordinanza nel tuo guardaroba, puoi farlo con un ferro da stiro o una vaporiera. È a sufficienza fattibile da usare tutti e due, successivamente vi guideremo di sbieco ogni di essi.
Piccola sega elettrica
Tagli dritti con una lama con leggerezza più larga installata, un seghetto diverso può anche persona guidato lungo una riga per fare tagli dritti. Tagli a tuffo I seghetti alternativi sono sufficientemente caratteristici per il modo in cui possono fare tagli a tuffo. È una abilità utile per fare dei fori nel legno o nelle tavole laminate per accordare le prese elettriche ecc. Tagli smussati La maggior parte dei seghetti alternativi hanno una calzatura rotante che permette loro di fare tagli smussati in modanature e tavole.
Distruggidocumenti
I distruggidocumenti sono usati negli uffici domestici, nelle piccole imprese e nelle grandi aziende. diversi tipi di distruggidocumenti, che variano per dimensioni e ampiezza, soddisfano queste diverse esigenze. Il traffico offre molte marche e modelli di distruggidocumenti di alta classe categoria. In questa guida, spieghiamo le varie caratteristiche dei distruggidocumenti per aiutarvi a selezionare il distruggidocumenti retto per i vostri scopi.
Termometro
verificare la calore del corpo con un termometro è un modo candido per guardare se c'è la piressia. La febbre, che è un amplificazione della temperatura del corpo, è generalmente causata da un'suppurazione. Anche se la piressia può individuo scomoda, è un segno che il corpo sta combattendo l'sepsi. Ci sono molti tipi diversi di termometri che puoi usare per rilevare la clima. in quale tempo si utilizza purchessia tipo di termometro, controllare di leggere e studiare le istruzioni fornite con il termometro. Se il tuo termometro usa batterie, controllale. potresti appuntare che le batterie deboli danno letture incoerenti.
Macchina ad alta potenza con getto d’acqua
Le idropulitrici usano un motore a gas o un motore elettrico per alimentare una pompa, che spinge l'acqua ad alta sollecitazione da parte a parte un erogatore concentrante per cancellare prontamente la sporco accumulata su superfici come ponti, vialetti e cortili. permettono anche di sgrassare sedie all'leale, alcuni tipi di custodia e altri oggetti in una sezione del tempo che ci vorrebbe con una bruschino e un tubo. La concretezza è che le idropulitrici non sono senza malizia tubi da luogo fertile sotto steroidi. I loro ugelli sparano acqua a una sollecitazione altissima. Usare tutte le idropulitrici con avvertenza.
Registratore vocale
L'app per le note vocali sul tuo telefono va benissimo, ma non è un vero vice di un magnetofono della voce di alta peculiarità. I migliori registratori vocali non interromperanno la tua registrazione con una fastidiosa telefonata, e includono una gruppo di funzioni utili come l'avvio e l'fermata eseguibile, le impostazioni del stazza e il decantazione del baccano, che possono abbellire cospicuamente la dote dell'audio. I registratori vocali portatili sono strumenti straordinariamente utili in molte impostazioni, se sei uno studente accademico che registra una insegnamento, un musicista che registra una caratteristico canto, un critico che registra un'abboccamento o un tecnico che registra una raduno importante.
Padella per bistecche
Se sei stato su internet negli ultimi cinque anni, avrai già udito tutte le lodi che la bistecchiera elettrica riceve. È comprensibile. potete usare la vostra per preparare effettivamente qualsiasi cibo per il quale usereste normalmente una bistecchiera da gastronomia. Dalla allenamento di deliziose colazioni alla competenza di cene veloci e convenienti, le bistecchiere elettriche sono incredibilmente versatili. Le bistecchiere elettriche preparano deliziosi piatti saltati. iniziate saltando le vostre verdure e proteine preferite in un po' di olio d'oliva a fuoco alto. Poi, aggiungi i tuoi carboidrati cotti (per esempio, riso o qualsivoglia tipo di pasta all'uovo che ti piace). aggiungete la vostra salsa preferita per il fritto e avrete un pasto gradevole e modesto.
Pattini
Le ruote morbide sono generalmente usate dai principianti poiché producono più vicinanza. Sono più usate per il pattinaggio all'spontaneo per quanto la morbidezza assorbe ogni malformazione dalle superfici esterne. Sono anche usate per pattinare all'profondo su superfici lisce e scivolose. nondimeno non sono veloci come le ruote dure. Una ruota dura è azzeccato per le superfici rivestite indoor che sono lisce. Una ruota dura rotolerà molto più velocemente e dovrebbe durare anche molto più a lungo. malgrado ciò ti daranno meno vicinanza e prosciugamento degli urti.
Elettrodomestico aspirapolvere
La migliore scopa elettrica è leggera e movibile, fornisce un'inspirazione grande e offre un chiarificazione fruttuoso per schivare che le particelle di cenere entrino nell'aria. maneggevole e versatile per aspirare presto i piccoli pasticci, una scopa elettrica può essere usata spesso per una casa più ripulitura. La migliore scopa elettrica combina la comodità di una scopa tradizionale e la intensità di un aspirapulviscolo per uno attrezzo di detersione utile e adeguato. trovare il adeguato tipo di scopa elettrica con un peso scarico e una ricco inalazione per i pavimenti della tua casa sono due caratteristiche importanti da considerare.
Ricetrasmittente
I sistemi radio a due vie possono avere infrastrutture installate d'attorno all'area di coperchio che rende la carico del regime limitata solo dalla numero di apparecchiature che ci si può sopportare di impiantare. I ripetitori radio bidirezionali possono spandere i segnali su una vasta area e possono essere uniti da parte a parte altri mezzi come internet per fare sacche di coperchio collegate (come un campus accademico multi-sito).
La vasta rete di fidanzato di motorola solutions può mettervi in rapporto con un pratico parziale per aiutarvi a incrociare la giusta risoluzione di sistema per i vostri requisiti unici.
Casseruola per cottura veloce
Una pentola a pressatura è una camera sigillata che trattiene il locomotiva generato dal riscaldamento del suo circoscritto. quando il fumo si accumula, la sollecitazione aumenta, g-com.it - giardinaggio portando il punto di ribollimento dell'acqua oltre i 212°F. In totale, questa temperatura più alta accorcia i tempi di bollitura e, a causa della colpa di esalazione, estrae il intonazione in modo più funzionale dai cibi.
Fu inventata nel 1600 da un francese, Denis Papin, che voleva rendere in arte culinaria le nuove scoperte della fisica sulla insistenza e il esalazione.
Apparecchio per friggere
Una friggitrice da banco consiste succintamente in una locale di bollitura a clima controllata per includere l'olio di preparazione di cibi, che può avere o meno un chiusura. Le individuo più piccole hanno numeroso dei coperchi, finché le unione commerciali più grandi hanno la parte distaccato aperta. La ambiente, che viene anche invito casseruola o coppa, può essere eliminabile per favorire la pulizia. È comune per alcune friggitrici essere dotate di uno o più cesti rimovibili che possono individuo di forma rotonda, quadrata o rettangolare.
Macchinetta del caffè
Le macchine automatiche sono le ultime macchine da caffè in casa. Una automobile automatica si prende cura dell'completo processo di fabbricazione del caffè, dalla triturazione alla produzione di birra e schiuma di latte. alcune macchine hanno la possibilità di fare cappuccini al tocco di un sussultante. Sono perfetti per chiunque tentazione il loro caffè etereo alla insistenza di un guizzante, e voluminoso in quale momento divertire come fanno caffè velocemente.
0 notes
niebieski09 · 4 years
Text
Parte 1
Ok mi ritrovo nel cuore della notte a scrivere e di preciso non so cosa ho la testa che sussurra strillando mille pensieri che vorrebbero essere esposti ma allo stesso tempo vorrei stessero zitti e questo è solo l'ennesimo contrassenso tremendo dalla quale vorrei uscire. La mia attenzione, in tutto questo baccano, è segnata sulle stelle magari all'illusione che fra quelle nascoste da una leggera nebbia ci siano due persone alla quale sono legata e una alla quale avrei avuto l'onore di conoscere nonostante mi è sempre stato detto "pur essendo una persona di buon carattere aveva brutti vizi legati all'alcol e al fumo". Credo di aver editato da queste persone molte cose positive che spesso nego forse per paura che non siano pensieri veritieri e mi ritrovo a piangere sul lato del cuscino per poi svegliarmi come se nulla fosse successo dando tutto per scontato ma effettivamente qualcosa è successo. In questo periodo tutto è carta sul fuoco, ogni cosa è fuoco e io sono la carta non importerá mai quanto lo voglia o quanto vento c'è tutto brucerà fino a restare cenere che si disperderá e credo che nessuno potrebbe mai accorgersene perché infondo un pezzo di carta resta tale per quanti colori o scritte abbia sopra. La solitudine non mi spaventa, mi paralizza senza lasciarmi fiato ed ogni sforzo sembra inesistente è tutto così offuscato e non riesco più a capire chi mi resta accanto solo per motivi che posso variare dai secondi fini dal farlo perché, anche se in buona fede, si sente dentro quel senso di obbligo o perché vede quella piccola luce che ormai spensi fin da quando vidi per la prima mia madre urlare a mio padre di lasciarla da tutte quella violenza fisica e mentale che gli creò ancora prima che nassi.
~niebieski09
0 notes
rossocremisi · 4 years
Text
È nell'immobilità della mia immagine riflessa, quella che ogni tanto riesco ad apprezzare, che mi chiedo: «e ora?»
Ora che mi guardo di profilo e la pancia è piatta, occupa poco spazio, le gambe continuano a toccarsi ma viste così sembrano quasi snelle e nel complesso mi vado bene, che si fa?
Quando riesco a vedermi bene, a vederla bene, quell'immagine, mi rimane difficile rimanere ferma a quel punto. Allo stesso tempo non riesco a rimproverarmi e a dirmi di continuare, di continuare a ridurre ogni cosa di me, pezzo dopo pezzo. Non ci riesco più.
Tutto è immobile.
Io non sono lì, in quello specchio. Oscillo in un limbo sospeso in cui c'è qualcosa che continua a mancare.
È un pugno d'aria allo stomaco che risucchia tutto al suo interno, ma che di fatto è un nulla privo di consistenza.
Un vuoto non può essere riempito con un'enorme bolla d'aria che si restringe su se stessa, anche se questa fa baccano per mille.
È per questo che continuo a scrutarmi fino a quando la mia immagine non torna un nuovo punto morto da cui partire, in cui a guardarmi bene, forse la pancia non è mica così piatta, le cosce però sono ancora molto grandi e, oh, le braccia. Mio dio, bisogna proprio lavorare su quelle.
E meglio se non alzo lo sguardo e incrocio i miei stessi occhi, perché lì mi rendo conto di quanto siano sbarrati.
A volte sembrano brutte voragini.
Li evito. E un ricordo sfumato mi riporta alle parole di chi mi diceva quanto -a suo dire- i miei occhi siano profondi, quanto possano comunicare. Non li ho mai visti così. Per me sono nulla. Persino quelli.
Occhi. Bocca. Mani.
Quanto potere hanno nelle nostre vite? Quante cose riescono a distruggere? Elementi primordiali di tanta vita e morte, metaforicamente parlando.
Mi preoccupa rendermi conto di questo: del mio bisogno costante di cercare sempre qualcosa che non va. Di radere al suolo tutto ciò di bello che sta per nascere, e ricominciare da -un nuovo- zero.
Per nascondere cosa? Per nascondere chi? Me?
Da cosa? Cosa c'è che non va?
Ci sono momenti in cui vorrei capirlo, vorrei strisciare all'interno di ogni stanza che ho dentro, scrutare ogni angolo, liberarlo dalla polvere e scoprire ogni punto nascosto.
Nel resto dei casi mi fermo e sguazzo immediatamente fuori da quella che non è altro che la mia coscienza, o peggio, copro la mia vista e mi attorciglio nel mio stesso spazio fino a fare del mio corpo la campana di vetro da cui, però, non ho il diritto di osservare l'esterno. Non si può.
Copri gli occhi o tieni lo sguardo a terra, perché non puoi guardarti intorno. Non puoi.
Ed è così che ricomincia tutto. Si chiude la gola o è costretta a fare spazio, per riempire o liberarti di tutto quello che a un certo punto comincerà a pesare più di quanto vorresti.
Inciampi di nuovo, perdi le forze, diventi più grande e poi di nuovo più piccola, stringi i denti e ti rialzi senza dare ascolto alle parti di te che sono stanche e non possono sostenerti più.
Ma poi ce la fai di nuovo, sei stata a terra tutto questo tempo e non vedi l'ora di osservarti sbocciare ancora. Ti sei riavvicinata al tuo piccolo obiettivo, finalmente.
Corri allo specchio, vai.
Ah però. Ha funzionato, la pancia è tornata così sottile.
E di nuovo, immobile.
0 notes
josephinelynncooper · 5 years
Photo
Tumblr media
- 𝑬𝒅𝒘𝒂𝒓𝒅, 𝑱𝒐𝒆𝒚 & 𝑰𝒂𝒏, 𝑻𝒆𝒔𝒔𝒊𝒆'𝒔 𝑨𝒑𝒂𝒓𝒕𝒎𝒆𝒏𝒕 - 
 «Agiremo questa notte. Muoverci adesso sarebbe controproducente. È ancora giorno e non ho intenzione di mettere a rischio la vita di un innocente che torna a casa dopo una giornata di lavoro. Dio solo sa di che cosa sono capaci.»
 Edward annuisce in silenzio, mentre il nephilim continua a esporre il suo piano in ogni minimo dettaglio. Josephine ascolta attentamente le parole di Ian, piuttosto sorpresa riguardo alle sue innate doti da oratore. Lo ha sempre visto come una persona riservata e accondiscendente ma, aldilà delle sue aspettative, il ragazzo si è rivelato molto più di questo. È deciso ma assertivo, due caratteristiche fondamentali per ogni vero leader.
 «Ho già sentito Liam, Jay, Heather ed un altro paio di nephilim. Più siamo e meglio è. Non abbiamo ancora la certezza che siano soltanto in tre.»
«Liam? Aspetta… Liam, il tuo coinquilino, è uno di voi? Non me lo avevi mai detto!»
 Esclama Josephine sorpresa.
 «Se ti rivelassi la vera identità di tutti quelli che conosci non ci sarebbe più gusto. Non credi?»
«Bene. Vi porterò nel luogo in cui ci siamo scontrati la scorsa notte.»
 Aggiunge Edward ignorando la breve discussione di Ian e Josephine.
 «Ed, sei sicuro che sia una buona idea? Ti sei appena ripreso, non dovresti combattere...»
 Interviene Joey preoccupata, mentre con la mano accarezza la schiena del ragazzo.
 «Siete in questo casino per colpa mia, è il minimo che io possa fare.»
 Ian ed Edward si scambiano un cenno di intesa, fino a quando il suono del campanello non attira l’attenzione di entrambi.
 «Aspetti qualcuno?»
 Domanda Edward confuso, voltandosi nuovamente verso il cacciatore.
 «Tessie ha le chiavi, è assurdo che citofoni...»
«Magari è una sua amica...»
 Interviene Josephine cercando di rassicurarli.
 «Ho detto a Scarlett di non rientrare a casa, magari ha deciso di passare qua dopo il lavoro...»
 Continua ad ipotizzare la Cooper, ma Ian ed Edward sono già sull’attenti. Il primo, infatti, si affaccia alla finestra, avvistando tre uomini sospetti intenti a citofonare ad ogni campanello dell’edificio.
 «Sono qui.»
 Si limita ad annunciare Ian, mentre raggiunge la stanza da letto di Tessie e recupera la sua attrezzatura.
«Andiamo… Ma fai sul serio? Magari sono dei ragazzi che hanno citofonato al civico sbagliato. Non puoi saperlo.  E poi ti pare che dei super cattivi si mettono a suonare il campanello?!»
«Non vogliono attirare l’attenzione. In questo modo saremo noi a farli entrare, nessuno noterà niente di strano fino a quando non saranno davanti alla nostra porta. In questo modo non saranno costretti ad uccidere eventuali testimoni.»
«Ma che… Tutto questo non ha alcun senso. Ora che vuoi fare? Hai intenzione di rispondere “Sì, chi è? Ma prego, accomodatevi.”?»
 Esclama Josephine trovando la teoria di Ian completamente ridicola. Edward nel frattempo continua a controllare la situazione dalla finestra, riflettendo sul modo migliore in cui agire.
 «Sono entrati, deve averli fatti entrare uno degli altri condomini.»
«Sei sicuro che siano loro? Voglio dire… Li hai riconosciuti?»
 Domanda Josephine ancora più confusa di prima.
 «I Wendigo possono cambiare aspetto a loro piacimento, non gli ci vuole nulla a cambiare volto e farti fesso. Per questo sono i peggiori.»
 Puntualizza Ian aggiungendo le munizioni d’argento al suo calibro 28. Edward si sfila la maglietta, pronto a dar spazio al suo alter ego animale. Josephine assiste alla scena terrorizzata, incapace di pensare lucidamente. Se le cose stanno andando davvero così male, la sua presenza è soltanto di intralcio.
«Jo, devi andartene da qua. A quest’ora saranno già per le scale… Corri in camera da letto, spalanca la finestra e salta fino alle scale antincendio.»
«Che cosa?»
«È un salto di un paio di metri, male che vada ti ritroverai con una caviglia slogata.»
«Ian, io non—»
«Dannazione, Jo, vattene immediatamente o giuro che ti lancio da quella cazzo di finestra con le mie stesse mani!»
 Ian lancia alla Cooper uno sguardo implorante, che Josephine si concede di ricambiare soltanto per qualche istante. In seguito alle dure parole del ragazzo, infatti, Joey corre subito verso la camera  di Tessie, seguendo alla lettera le istruzioni del ragazzo. Edward, nel frattempo, ha quasi completato la trasformazione.
Che i giochi abbiano inizio. 
 [...]
 “Edward Whitman, ci sono visite!”
 Esclama uno dei tre gongolando dopo aver captato l’odore inconfondibile del nascosto, per poi sfondare a suon di calci e pugni la porta dell’appartamento della dottoressa.
Edward si scontra con uno dei tre in un corpo a corpo all’ultimo sangue, mentre Ian cerca di colpirli a distanza servendosi di un’arma da fuoco. La sfida in questione sembra una missione suicida, in quanto i tre oscuri sono dotati di una potenza a dir poco disumana, per non parlare del fatto che sono superiori a livello numerico e che Edward non è ancora al pieno delle sue capacità.
 [...]
 Josephine sarebbe dovuta scendere da quelle scale antincendio da un pezzo, ma l’idea che uno tra Edward ed Ian possa non uscire indenne da quel combattimento le impedisce di darsela a gambe e mettersi in salvo. La prima cosa che ha fatto è stata comporre il numero di Liam e quello di Tessie, gli unici nella sua rubrica a sapere con certezza del soprannaturale, ma nessuno dei due sembra essere reperibile. La dottoressa deve essere ancora in sala operatoria e Dio solo sa cosa sta combinando Liam in quel preciso istante. 
Logorata dai sensi di colpa, Josephine rimane ferma lì, consapevole di non avere le competenze necessarie per difendere i suoi amici ma incapace di prendere una decisione drastica ed abbandonare l’edificio. 
Durante l’ennesima chiamata alla segreteria di Liam Smith, Josephine viene distratta dalle urla agonizzanti di uno dei ragazzi. L’ultima volta che lo ha visto, Edward aveva le sembianze di una volpe e dubita che creature come i Wendigo percepiscano il dolore allo stesso modo degli esseri umani. Deve essere Ian.
Colta alla sprovvista da un’improvvisa carica di adrenalina, Josephine mette il telefono in tasca e si arrampica sulla grata di metallo che circonda le scale. Dopodiché, con un salto sufficientemente alto, riesce ad aggrapparsi al cornicione della finestra. Pessima, pessima idea, ripete a sè stessa dopo aver avvistato il balcone dei vicini di casa di Tessie, il quale sarebbe stato decisamente più semplice da raggiungere. Con una forza nelle spalle non del tutto indifferente, Joey riesce a darsi lo slancio necessario per rientrare in casa, anche grazie all'aiuto di una mattonella sporgente che le facilita l’arrampicata. 
Il cuore le batte all'impazzata e le occorre un rapido giro di perlustrazione in camera da letto prima di constatare che tutti e tre gli oscuri si trovano ancora in soggiorno. Non sapendo in che maniera difendersi, Josephine afferra l'abat jour di Tessie, consapevole del fatto che non sia di certo l’arma più efficace al mondo. 
Procede cauta verso la fonte di tutto quel baccano, pregando in ogni lingua del mondo di non essere colta in flagrante da uno dei tre nascosti. Ed è lì che li vede, dal fondo del corridoio. 
Del vampiro rimane soltanto polvere, Ian deve averlo infilzato con il paletto di legno che tiene sempre nascosto nello stivale. Uno dei due Wendigo giace a terra in fin di vita, accanto alla sagoma stremata della volpe, che a vista d’occhio sembra ancora respirare.
Un brivido percorre la schiena di Jo, ma non può assolutamente permettersi di lasciar passare altro tempo. Prende la rincorsa e raggiunge la creatura, gettandogli letteralmente la lampada addosso con tutta la forza che ha a disposizione. Il Wendigo non reagisce affatto bene, anzi. Dopo aver subito quel leggero colpetto sulla testa, si volta verso Joey e abbozza qualcosa di simile ad un sorriso, per poi afferrarla per il collo fino a farle mancare il fiato. 
Ian, che nel corso del combattimento ha perso di vista la sua pistola, tenta di difendersi con tutto quello che gli rimane. Tira fuori il pugnale dalla tasca dei pantaloni e comincia ad infliggere una serie di piccole ferite al mostro, che colto alla sprovvista si ritrova ad allentare la presa fino a far cadere Josephine a terra. Quei tagli non lo uccideranno, ma di certo lo rallenteranno.
«Vai, Jo! Esci dall'appartamento, maledizione!»
La mora riesce sgattaiolare dalle grinfie dell’oscuro, tra un colpo di tosse e l’altro. Fa fatica a respirare, ma provare dolore è l’ultima cosa che può concedersi. Ian, d’altro canto, è praticamente spacciato. Al Wendigo ci è voluto poco per disarmarlo e tutto ciò che gli rimane sono le sue discrete tecniche di difesa, che con un nascosto del doppio della sua stazza servono a ben poco. 
Joey si guarda attorno alla ricerca di un arma per difendersi, ed è in quel momento che la vede. La pistola di Ian è caduta ai piedi del divano ed è la loro unica via d’uscita. Il suo primo istinto è quello di lanciare l’arma al ragazzo e lasciare che se ne occupi da solo, ma si rende subito conto di quanto l’idea sia assurda e controproducente. 
Sa bene cosa deve fare, ma non è sicura di avere la prontezza per farlo. Con le mani tremanti afferra e impugna saldamente la pistola. Le occorrono un paio di secondi per mettere a fuoco l’obiettivo e i suoi occhi lucidi di certo non la aiutano. È incredibilmente agitata e le sue mani non riescono a smettere di muoversi. Si concede qualche secondo per ritrovare la concentrazione e poi lo fa e basta, senza ripensamenti e con un sangue freddo invidiabile. Ha premuto il grilletto e le è quasi piaciuto. 
La creatura cade letteralmente tra le braccia del nephilim, che lentamente si svincola dalla sua presa e rivolge uno sguardo d’intesa all'amica. 
Josephine capisce immediatamente a che cosa si riferisce e con le mani tremanti fa scivolare la pistola verso il ragazzo, che la afferra e finisce il lavoro iniziato dalla Cooper. Sferra infatti una serie di colpi in pieno petto all’oscuro, giusto per assicurarsi di averlo fatto fuori.
«Ti avevo detto di andartene...»
Esordisce Ian, lasciandosi sfuggire però un profondo sospiro di sollievo. 
«Prego, non c’è di che.»
Risponde Joey cercando di non lasciar trasparire nessuna emozione, per poi voltarsi verso l’ex fidanzato, che nel frattempo ha ripreso le sembianze di un essere umano. La mora si china accanto a lui e per prima cosa preme indice e medio sul collo di Edward, pregando Dio che non sia di nuovo in pericolo di vita.
  «Respira?»
«Sembra di sì.»
Sussurra Josephine annuendo, per poi accasciarsi sul corpo inerme del ragazzo, concedendosi soltanto a cose fatte di dare libero sfogo ad un pianto liberatorio. Ian resta fermo a guardarla per qualche secondo, non sapendo bene come gestire la situazione. Ha appena sparato a qualcuno ed Ian sa bene che non è una sensazione che si dimentica facilmente. Per non parlare del fatto che la Cooper è una ragazza incredibilmente emotiva, è come se tutto quel sovraccarico di emozioni l’avessero “rotta”, ed Ian non è così sicura di avere gli strumenti per “aggiustarla”. 
Preso dal senso di protezione che negli ultimi mesi ha sviluppato nei confronti della donna, il nephilim si avvicina alla coppia e si piega sulle ginocchia, per poi portare una mano sulla schiena di Josephine e sussurrarle parole di conforto. 
 «È vivo, respira ancora. È tutto finito, Jo. Abbiamo vinto. Va tutto bene...»
Esordisce accennando un sorriso, sperando che quelle frasi fatte possano servire a qualcosa. Josephine si allontana dal petto di Edward soltanto per guardare il cacciatore dritto negli occhi, esprimendo con gli occhi molto più di quanto sarebbe riuscita a dire a parole. Ian annuisce e la stringe a sé senza pensarci su due volte, continuando a sussurrarle parole incoraggianti all'orecchio.
Sono vivi ed ora non c’è più niente di cui aver paura.
1 note · View note
closedcoffins · 2 years
Text
baccano characters and their degrees of separation from lebreau fermet viralesque
negative degrees ( is fermet ): fermet clones
zero degrees ( have directly met or been directly observed by fermet ): aging, angelo, archangelo, avaro sr., begg, bride, carla, charon, czes, dalton, denkuro, elmer, fred, gretto, huey, illness, isaac & miria, jacques-rose, jean-pierre, luchino, lucrezia, maiza, melvi, monica, niki, nile, renee, ronny II, sylvie, szilard, turner, upham, victor, who, zank
one degree ( know someone who has met fermet ): adele, alkins, antonio, barnes, bartolo, berga, bill, bilt, bobby, cal, carl, carnea, carol, cazze, celice, chane, charkie, christopher, claudia, dallas, dez, donald, donatello, donny, edith, edward, elita, ennis, essa, eve, fang, feldt, felix ( claire ), fil, firo, frank, gabe & juli, gardi, goose, graham, gustav, gustavo, hilton, hong chi-mei, humpty, jack, jacuzzi, jon, yaguruma, keith, krieck, ladd, larolf, laz, lester, lia, lua, luck, majida, manfred, maria, mark, mary, misao, misery, molsa, nader, natalie, nice, nicola, pietro & dominico, placido, rachel, rail, randy & pezzo, ricardo ( i think???? ), ronny I, rosetta, roy, rubik, salome, seina, serges, sham, sickle, spike, tall, the poet, tick, tim, troy, veld
two degrees ( know someone who knows someone who has met fermet ): benjamin & samantha, chaini, dune, elean, gregoire, henry, john, jorgi, kalia, kate, lana, leila, lisha, melody, nicholas, nick, pamela, paula, sonja, the former felix, tony, vicky
1 note · View note
Text
The Honeypot Affair
Chapter One: The Honeypot
Fandom: Baccano!
Summary: Those of good faith want nothing more than to dismiss the honeypot incident at the Alveare as the result of an innocent mistake. Maiza was just an unfortunate random victim, no more, no less. They are forced to revise their opinion when Maiza is gunned down in broad daylight later that day.
In which Maiza is targeted repeatedly by unknown assailants, and the Martillos close ranks and prepare to mete down Camorra vengeance.
Characters: Maiza Avaro, Ronny Schiatto, Martillo crew in general...
Chapter One wordcount: Around 2800 words. Ish.
Notes: In a bit of a writing slump. Started two oneshots, was filled with despair and general doom and gloom over them and real life wasn’t and isn’t helping in the slightest. Impulsively decided that starting a multichapter Baccano! fic was a potential way of tackling this slump because it would force me to continue writing. Of course, given my track record of never completing multichapter fics from back in my young teen years, this is an idea that may very well crash and burn, but who knows...maybe I will actually continue writing this one and *gasp* even finish it.
Warning for graphic violence.
Read on AO3
Chapter One: The Honeypot
Maiza only noticed that something was wrong once he finished his third cup of tea.
The sweat soaking through his shirt collar hadn’t concerned him – the Alveare was abnormally warm today – but the shivering did. He couldn’t stop shivering, and he carefully returned his cup and saucer to the bar counter when he realized he no longer had full control over his hands. It was a good thing he’d done so, for nausea immediately crashed over him in a wave, intense and dizzying.
He anchored himself by leaning against the counter, trying to breathe as deeply as he could without triggering the roiling of his stomach any further than the unpleasant level it had already reached. There were few things that could make immortals feel the way he was feeling now, and he had to stay calm if he wanted to figure out why exactly he had an awful urge to vomit. …Poison? If poison, from what? The tea?
But Ennis and Randy toward the end of the counter had been drinking the same tea as he had without adverse effects. So then…? The back wall of the Alveare swam in front of him, and he clenched his trembling hands and forced himself to focus. If he’d fallen ill from poison, he had to identify its source before more people could suffer…and before he potentially passed out.
Still, if it wasn’t the tea, then what? He hadn’t ingested anything else, had he? His gaze fell on Pezzo two seats down to his left, reaching over for a small honeypot near the opposite edge of the counter.
Oh.
“Pezzzoo,” he slurred, sliding off the barstool to clumsily stand on his own two feet, supporting himself by keeping a hand on the counter. “Don’t. I’ll…take that off your hands. Where’s Lia? Lia?”
Lia hurried down the aisle behind the counter at the sound of her name. “What is it?” she asked, and he could make out her blurry eyebrows creasing in shock. “Is something wrong?”
“Yeah, is something wrong, Maiza? You don’t look too good,” chimed Pezzo, and Firo leaned backward from his seat on Pezzo’s left side to throw in a “Maiza?” with palpable concern in his voice.
Maiza ignored them both. “Please, I need a towel,” he said to Lia, and then he lunged forth and snatched the honeypot from Pezzo in one smooth movement and immediately flung it down to the floor. The container smashed into pieces upon contact, and the conversation from nearby diners ceased. Unnecessary…could have just.taken it from him. But rational, sober thought wasn’t easy to follow when he could barely keep himself upright.
A towel was pressed into his hand, and Maiza crouched down and draped it over the honey-drenched mess on the floor. “Ronny?” he called. Tried to stand. Failed.
“I’m here,” Ronny said, close to Maiza’s right side. He’d been on the opposite end of the restaurant only seconds ago. “What’s the matter, Maiza?”
You tell me. Maiza swallowed painfully, wobbling on his feet. When Ronny offered his arm to him, he took it, and rose with his friend’s assistance. “I need you to…take care of this.” He gestured to the towel. “There’s been…an accident.”
His head pounded, and he swayed, swayed – but Ronny’s strong and steady arm kept him grounded. Kept him from falling. What…what comes next? If that honey’s been tainted, then is everything honey-based in the kitchen compromised? No, it’s a new pot. New batch. “Lia,” he mumbled, “Lia, that was honey from this morning’s shipment, yes?”
“Y-yes.”
“Have you opened any other jars? Was this the only opened new honey today?”
Lia fell silent, thinking it over. Finally, she said, “I think so. We didn’t really need it, since we had enough old stock in the kitchen.”
The ensuing relief that swept over Maiza wasn’t enough to quell the dizziness that had overcome him, but it was a desperate comfort nonetheless. “Good. I don’t know if the rest of its untrustworthy, but don’t open any more of it, just in case. We’ll have to test the honey…la-later.” Bile surged upward in his throat, and he groaned, sweat dripping down his face. “Ronny, the mess – please –”
Someone took hold of his left arm so that Ronny could relinquish him. “I’ve got you, dear,” Seina said, and she patted his arm. “Come, I’ll help you to the kitchen.”
“Wait, Seina.” He squinted at Ronny, who knelt down next to him by the honey-soaked towel and nimbly plucked the towel up and away from the floorboards. Maiza exhaled the breath he’d been holding once he confirmed the complete absence of honey or glass underneath it. Ronny stood, angled his back toward the dining tables, and shook the towel out with both hands. It disappeared as soon as Maiza blinked.
Maiza fought against the rising bile, and found himself depending on Seina’s support more than he’d meant to. “All right, let’s…go.”
Seina hooked her arm under Maiza’s, and Ronny did the same on his other side. “You’re burning up, you know,” she whispered, and it was all Maiza could do to nod loosely at her in response. Behind him he could hear the concerned chatter of Firo, Randy, Pezzo, and Ennis, who he assumed had every intention of following him into the kitchen.
“You four stay here,” he said, raising his voice. “Calm the customers. Reassure them. This incident will undoubtedly have caused them to worry. Make sure no-one touches my cup.
“But, Maiza—!”
“I’ll be fine, Firo,” he said, unable to keep a slightly ragged edge from his tone. His stomach churned. “Seina, Ronny, thank you.”
Both of them took the hint, and the three of them laboriously made their way down and around the counter and through the kitchen door, where Lia awaited them with a chair – and, thoughtfully, a bucket. Maiza made for the chair, but his legs gave way and his knees slammed into the kitchen floor tiles. He retched as soon as he drew the bucket toward him, one forearm on the seat of the chair and his other hand gripping the bucket’s side. As soon as he’d emptied his stomach he slumped onto his side, his cheek meeting the cool tiles and his eyes closing upon contact.
He lost consciousness almost instantly.
Maiza woke to cool water droplets running down his face. Something wet and rough had been laid over his forehead, which he took to be a washcloth. The kitchen’s ceiling lights greeted him when he opened his eyes, but were thankfully blocked when Firo leaned over him with his hands on his knees.
“Maiza’s awake!” he exclaimed, and seconds later Lia appeared beside him with a glass of water in hand. Firo moved aside so that she could kneel down and offer it to Maiza.
Maiza slowly sat up so that he could take the glass, gradually becoming more aware of his circumstances. His tie was missing, and someone had undone the first two buttons of his shirt collar. “Thank you, Lia,” he said, grateful for something to drink. His tongue had turned to sandpaper. “How long was I out?”
“Not too long,” said Ronny, and Maiza turned and looked up to see his old friend standing on his left side. A little embarrassed that he was the only one sitting on the floor, Maiza used the chair beside him as support as he got to his feet and waved away Lia and Firo hovering anxiously nearby.
“I’m fine, don’t worry yourselves. Now, Ronny, about the honey…”
Ronny narrowed his eyes, and gestured over to where several crates of honey from the morning shipment had been stacked on a table. “No one’s touched it. I examined the opened honey while you were indisposed – it’s rhododendron honey. You had three cups of tea over the course of an hour, all of which you’d flavored with the poisoned honey…I wonder. Perhaps something may have been done to your teacup as well.”
Maiza frowned, still looking over at the crates. “The question is whether or not the poisoning was deliberate…it could have been that the beekeepers didn’t know what flowers their bees had been visiting. But if not...and if the entire batch is tainted…well. It’s a good thing that I was the only one affected. I don’t want to imagine what would have happened had we served food and drink made with poisoned honey to our customers.” So saying, he eased himself into the chair and patted his pockets. Frowning, he asked, “Ronny, where is my tie?”
“Here, Maiza.” It was Firo who had it, clutched tightly in his left hand and woven around his fingers. He held it out to Maiza with his brows knitted. “Are you feeling okay? I mean…we’re immortal, but I dunno much about how poison affects us. You looked completely out of it, back by the bar.”
Maiza gave his protégé a reassuring smile. “I really am fine, Firo, you have my word. My blood pressure is still a little low, and the nausea hasn’t entirely left me, but I think the fever’s gone.”
“If you ask me,” huffed Seina, having just come into the kitchen, “I think you should go home early and sleep it off. Randy and the others can take care of things here. And since you didn’t ask me, I’ll tell you that you’ve got orders straight from the Don to go home and take it easy for today.”
“Molsa said that…?” Maiza shook his head, having finished fixing his tie. He rebuttoned his collar, and stood once more. “Well, I won’t argue with him this time. I’m sure you can handle things here without me.” Ronny helped him into his coat, and with his hat in one hand Maiza used his other to pat Firo on the shoulder. “I’ll see you tomorrow, Firo, all right? Stay here and follow Ronny’s instructions.” To Lia, he said, “I am sorry for all the trouble you and Seina have had today – I’m afraid we rather took over the kitchen for a while.”
Seina snorted. “Ha! Don’t underestimate the staff – as if one man lying down on the floor would get in the way of our work.”
Maiza laughed sheepishly, and after thanking her again left the kitchen and made for the door leading to the honey shop. Ronny caught up with him as he passed the bar counter, which Maiza was thankful for – it gave him an excuse to ignore the curious, worried stares of Randy, Pezzo, and Ennis several yards away.
“Well, Maiza…” Ronny began, “I’ll have you know that I did not enjoy seeing you in such discomfort. Had I realized the honey was poisoned in time, I would have warned you accordingly. It was an embarrassing oversight.”
“It’s not as if you know the future, Ronny,” Maiza replied, shrugging his shoulders. “And of course, I would never hold my own discomfort against you. But…I am concerned that the patrons’ lives may have been at risk. I want to think the best of the situation, that it was a mistake on the part of a well-meaning beekeeper…but of course, we must consider the more unsavory alternative. If poisoned honey was deliberately sent to us, then it’s quite an indiscriminate murder method, don’t you think? No control over whom it affects at all.”
He grimaced, put on his hat, and reached for the door handle. Ronny stepped back, and shoved his hands into his trouser pockets. “The Family will investigate this incident thoroughly. Enjoy your day off, contaiuolo.”
Maiza grinned and opened the door to the honey shop, breathing in air permeated with the thick taste and smell of sugar. “I’ll try.”
Maiza’s apartment was located on the outskirts of Little Italy, and he spent much of the walk home deep in thought. There were too many unknowns, too many vague uncertainties about the honey poisoning incident for him to make sense of things. If it had been a murder attempt, than the method would imply that the perpetrator didn’t have a particular target in mind. That…or the perpetrator had a target but didn’t particularly care as to the human collateral damage. Or that they’d planned on taking out a large portion of the Alveare’s customers and the Martillos right from the start.
Poisoned honey. The perfect method. It was a perfect method, wasn’t it? It didn’t take much digging to know that the Alveare’s specialty lay in honey-based liquor and food, and heavily relied on honey shipments to support its business. Perfect method indeed. How clever the method was – no one suspected it, and it was guaranteed to work at least once and affect as many people who’d consumed the honey at any point.
How clever.
How…easy.
Thank goodness only I ate it.
Maiza rounded the corner, three blocks away from his apartment. Faint guilt gnawed at his insides over having left his comrades to pick up the work left in his absence, but he couldn’t deny the way that fatigue had clung to his limbs ever since he’d woken up on the kitchen floor. It was only two in the afternoon, but the prospect of sleep did tempt him.
A car screeched to a halt a few feet away from the pavement curb. Its windows rolled down so that the barrels of several guns could protrude from the car’s interior. Just before they opened fire, Maiza could make out several young looking men, and an elderly man sitting in the car’s backseat.
Then there was pain.
He fell to his knees as soon as the bullets hit him – in his legs, his arms, his torso. Maiza collapsed forward and brought up his forearms to brace himself against the sidewalk, and peered upward with fading vision to see a small black object hurtling out of one of the windows in an arc above him. It clattered to the pavement somewhere behind him and went off in a blaze of smoke and heat and pain which engulfed Maiza’s legs and hips and he closed his eyes and surrendered to death before he could suffer any further.
Maiza woke for the second time that day on the ground, only this time he lay on his stomach and not his side. Phantom hurts from countless bullet holes tingled across his body, but it paled in comparison to the paralyzing pain rupturing down the length of his right leg. What was left of his right leg. He inhaled a stuttering breath, and pushed against the pavement with his hands in an effort to raise his upper body somewhat – only to hiss at several little hard somethings burrowing into his palm. He raised his hand upward and found several crushed bullets scattered across the pavement. Must have come straight from my own body.
Gritting his teeth, he twisted up and back so that he could catch a glimpse of his right leg. Or rather…what was left of it. His leg ended just a few inches below his right knee, and he could make out the broken, jagged ends of his tibia and fibula under mangled muscle and blood that had yet to rescind into his body. A familiar sense of nausea swept over him, and he faced forward to steady his breathing. It was then that he noticed a telephone box several yards ahead of him.
Have to tell…the others.
With his forearms, and left leg he dragged himself inch by inch across the pavement, reaching for his bullet-ridden hat in the process. It was an inefficient method of moving – slow and painful and slow, and he stopped to look back at his leg to see if any progress had been made. Bits and pieces of flesh were reforming incrementally across the pavement in a gruesome trail behind him, bone fragments jittering across his skin from where they’d imbedded themselves earlier.
Damn.
Maiza hung his head low and clenched his fists. The box seemed so far away, and his leg was regenerating at a frustratingly slow pace. Pain muddled his thoughts – it was far easier to lay unmoving and focus on breathing instead of moving. Police sirens blared in the distance along with the frightened screams of unfortunate passersby. No. Have to move. Have to do something.
A belated solution struck him. He sighed, inwardly cursing himself for not thinking of it sooner.
Ronny? We have a problem.
Footsteps from somewhere behind him belied a visitor. A pair of shiny black oxfords came to a stop on Maiza’s left side, and he looked up to see a welcome, familiar sight.
“Yes,” murmured Ronny, a troubled expression darkening his face. “I believe we do.”
20 notes · View notes
WHAT???? FERMET WAS THERE WHEN HUEY’S VILLAGE WAS WIPED OUT????
i’ve joked so much with my friends about how fermet was secretly the cause of EVERY bad event in the baccano universe, including that one, but that was always with the same tone as i’d say “yeah, and fermet caused the cans of oil to be on sale in 1930 so Randy and Pezzo would buy too much and set the warehouse on fire!” I DIDNT EVER ACTUALLY BELIEVE HE WAS ACTUALLY PART OF THE CAUSE
and he tricked JPA into writing it into a play??? ok he HAD to know that it was huey but did he go through all of that JUSt because he knew huey might end up seeing it??? what did he think that would even achieve????? thats like, over a year of dedicated work and delicate manipulation just to potentially ruin ONE GUY’S evening????? what the fuck, fermet
11 notes · View notes
Quote
A mia insaputa ti ho amato E solo ora, dopo un po' di tempo me ne accorgo. Eri l'ultima persona al mondo di cui mi sarei dovuta innamorare Eppure è successo Mi ero ripromessa che no sarebbe più accaduto Ma nella fragilità hai preso il sopravvento Ma come tutti gli altri amori Te andrai via anche tu Ti porterai via quel pezzo di me che rimaneva Lasciando solo baccano nella mia testa è un vuoto nel mio cuore Sapendo che questo amore era soltanto da parte mia E nonstante mia sia mostrata fragile, spogliandomi della mia maschera sei rimasto lì a guardarmi senza nessuna curanza dei miei sentimenti Ma purtroppo è questo che fa l'amore ti rende cieco davanti le ovvietà
3 notes · View notes