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#pratiche finanziarie sostenibili
fitnessitaliano · 6 months
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Industria Finanziaria - L'importanza della Riduzione delle Emissioni
L’evoluzione del panorama finanziario mondiale ha portato ad una crescente consapevolezza dell’importanza della sostenibilità. In questo contesto, la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra nell’industria finanziaria emerge come una tematica fondamentale, richiedendo una riflessione approfondita sulle pratiche e le iniziative che possono contribuire a un futuro più…
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motoautogratis · 4 months
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L’ascesa della rottamazione gratuita degli scooter Una soluzione sostenibile per la mobilità urbana
Negli ultimi anni, le aree urbane di tutto il mondo hanno assistito a un’impennata della popolarità degli scooter elettrici come mezzo di trasporto conveniente ed ecologico. Tuttavia, la rapida crescita del settore dello scooter sharing ha anche dato origine a sfide come la sovrappopolazione di scooter, problemi di manutenzione e preoccupazioni ambientali. Per affrontare questi problemi è emersa una nuova tendenza: la rottamazione gratuita degli scooter. Questo approccio innovativo non solo affronta il problema del disordine degli scooter, ma contribuisce anche agli sforzi di sostenibilità.
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La sfida della sovrappopolazione degli scooter:-
Con l’aumento vertiginoso della popolarità degli scooter elettrici, le strade delle città sono diventate ingombre di scooter abbandonati o malfunzionanti. Le aziende che forniscono servizi di scooter sharing incontrano difficoltà nel mantenere le proprie flotte, il che porta ad un aumento del numero di scooter in rovina. Ciò non solo pone rischi per la sicurezza, ma sminuisce anche l’attrattiva complessiva di questi servizi.
L’impatto ambientale:-
Al di là delle sfide immediate legate alla sovrappopolazione degli scooter, l’impatto ambientale degli scooter scartati è una preoccupazione crescente. Gli scooter elettrici, dotati di batterie agli ioni di litio, contribuiscono ai rifiuti elettronici se non smaltiti correttamente. Lo smaltimento improprio delle batterie può portare alla contaminazione del suolo e dell'acqua, con rischi sia per l'ambiente che per la salute umana.
Rottamazione gratuita dello scooter come soluzione:-
Per contrastare le conseguenze negative della sovrappopolazione degli scooter e dell’impatto ambientale, il concetto di rottamazione gratuita degli scooter ha guadagnato terreno. Questo approccio prevede la raccolta e lo smaltimento responsabile degli scooter abbandonati o malfunzionanti da parte di servizi specializzati, spesso senza alcun costo per le società di scooter sharing.
Vantaggi della rottamazione gratuita dello scooter:-
Riduzione del disordine: rimuovendo gli scooter abbandonati dalle strade, i servizi gratuiti di rottamazione degli scooter aiutano ad alleviare il problema del disordine nelle aree urbane. Ciò migliora l’estetica generale della città e migliora la sicurezza dei pedoni.
Responsabilità ambientale:- servizi dedicati alla rottamazione degli scooter garantiscono che gli scooter vengano smaltiti in modo rispettoso dell'ambiente. Il corretto riciclaggio delle batterie e di altri componenti aiuta a mitigare l'impatto ambientale associato ai rifiuti elettronici.
Pratiche sostenibili:- la rottamazione gratuita degli scooter è in linea con la crescente enfasi globale sulle pratiche sostenibili. Riciclando i materiali e riducendo l’impronta di carbonio associata alla produzione di scooter, questo approccio contribuisce all’obiettivo più ampio di creare un ambiente urbano più sostenibile.
Migliorare la percezione pubblica:- le società di condivisione di scooter che partecipano attivamente alla rottamazione gratuita degli scooter dimostrano un impegno verso pratiche commerciali responsabili. Ciò può migliorare la loro immagine pubblica e favorire un rapporto positivo con le comunità che servono.
Sfide e considerazioni:-
Sebbene la rottamazione gratuita degli scooter offra una soluzione promettente, esistono delle sfide. Per garantire l’efficace attuazione di questo approccio è necessario affrontare il coordinamento tra le società di scooter sharing e i servizi di rottamazione, le considerazioni logistiche e le implicazioni finanziarie.
Mentre le città continuano a fare i conti con l’impatto della sovrappopolazione degli scooter, la loro rottamazione gratuita emerge come una soluzione pratica e sostenibile. Affrontando sia il disordine nelle strade che le preoccupazioni ambientali associate agli scooter fuori uso, questo approccio innovativo contribuisce a creare un ambiente urbano più vivibile ed ecologico. È fondamentale che le società di scooter sharing, le autorità locali e i servizi di rottamazione collaborino e attuino strategie efficaci per garantire il successo delle iniziative di rottamazione gratuita degli scooter.
PER MAGGIORI INFORMAZIONI:-
Rottamazione Scooter Gratis
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lamilanomagazine · 1 year
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Greenwashing, il pugno duro dell'Ue che continua a lottare
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Greenwashing, il pugno duro dell'Ue che continua a lottare La sorveglianza europea sul greenwashing fa un ulteriore passo avanti e la corsa comunitaria a consolidare il primato nella gestione reale della finanza sostenibile è stata di recente valorizzata con l'accordo congiunto delle tre autorità di Bruxelles che vigilano banche (Eba) assicurazioni e pensioni (Eiopa) e mercati finanziari (Esma) per dare una definizione ancora più chiara e netta delle pratiche finanziarie sleali in campo ambientale. Esma, Eba e Eiopa hanno pubblicato a inizio giugno il Progress Report on Greenwashing, dichiarando senza metafore la natura del problema del greenwashing come fattore di manipolazione del mercato e della buona fede dei consumatori. Il greenwashing, nel report, è codificato come "una pratica in cui le dichiarazioni, azioni o comunicazioni relative alla sostenibilità non riflettono in modo chiaro e corretto il sottostante profilo di sostenibilità di un'entità, di un prodotto finanziario o di un servizio finanziario. Questa pratica può essere fuorviante per consumatori, investitori o altri partecipanti al mercato" ed è dunque estesa rispetto al tradizionale cerchio di riferimento che parte soprattutto dalla comunicazione delle aziende, senza focalizzarsi sulle effettive scelte degli investitori. Ad oggi le regolamentazioni sul greenwashing riguardavano soprattutto norme legate a prodotti presentati come "sostenibili" nel processo di creazione e assemblamento ma in realtà impattanti sull'ambiente, soprattutto nei settori auto-definiti sostenibili, o in pratiche elusorie delle aziende rispetto agli obiettivi interni di decarbonizzazione e tutela dello sviluppo sostenibile. Oggi si fa un passo oltre: la sostenibilità sbandierata ma non applicata può fuorviare gli investitori che possono incorporare nelle loro scelte anche l'attenzione ai rating Esg delle aziende come movente delle loro decisioni da attori di mercato. Ed è paragonabile come rischio alle politiche che sottovalutano l'impatto ambientale sulla crescita economica. In entrambi i casi, infatti, quando i casi vengono resi pubblici si assiste alla "perdita di fiducia degli investitori nei mercati Esg, a una minore spinta a rendere sostenibili le politiche finanziarie e al calo della capacità del sistema finanziario di sostenere la transizione verso un'economia sostenibile". Un problema strutturale, di fiducia e di programmazione economica, che i regolatori di quella che resta la maggiore area economica del pianeta e la prima per efficacia normativa e trasparenza finanziaria vogliono risolvere. Eba, Esma e Eiopa invitano a mettere nero su bianco le strategie di modellizzazione Esg dei prodotti rivolti agli investimenti ambientalmente sostenibili nei portafogli finanziari e a codificare sentieri realistici e basati su dati concreti perché le aziende possano strutturare le loro politiche per la sostenibilità. In un contesto in cui il 57% dei fondi europei ha raggiunto un livello di attenzione e trasparenza per la sostenibilità efficace secondo i requisiti dell'Articolo 8 della Tassonomia verde dell'Ue e in cui anche la Banca centrale europea e la Commissione Ue spingono contro il greenwashing, il tassello delle tre autorità di vigilanza sui mercati può chiudere il percorso normativo. Su cui influenza molto l'approccio italiano: Roma con Ispra monitora la lotta al greenwashing ed è all'avanguardia sugli strumenti normativi e sanzionatori per penalizzare chi abusa di questa pratica, producendo una comunicazione aziendale errata e manipolatoria. L'idea di un mercato non lasciato a sé stesso, guidato ma non dominato dai regolamenti e trasparente per gli operatori è fondamentale perché la finanza sia sostenibile: e la sconfitta delle pratiche di greenwashing è fondamentale per materializzarla.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Aldi riconferma il suo impegno nell’approvvigionamento responsabile di cacao
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Aldi propone ai suoi clienti una selezione di prodotti certificati per portare in tavola non solo la dolcezza del cacao, ma anche l’importanza di un gesto concreto a favore del benessere della collettività. L’iniziativa rientra nella condotta responsabile nei confronti dei consumatori e dell’ambiente che Aldi si impegna a portare avanti sin dal suo arrivo in Italia, nell’intento di rendere la sostenibilità accessibile a tutti, a partire dal carrello della spesa. L’iniziativa dal 3 al 9 aprile Dal 3 al 9 aprile, negli oltre 150 negozi Aldi, i clienti potranno, infatti, addolcire la Pasqua con l’acquisto di un assortimento di prodotti di cioccolato sostenibile all’insegna della golosità del cacao e della convenienza del prezzo Aldi. Tra mini colombe con gocce di cioccolato, coniglietti con ripieno al latte, simpatici lecca lecca e l’elegante uovo regalo ripieno di cioccolatini, non manca proprio nulla per festeggiare all’insegna della bontà garantita dal marchio esclusivo Monarc. Arricchiscono inoltre l’assortimento pasquale certificato Fairtrade anche gli immancabili ovetti snack, ripieni di morbida crema al cocco dal sapore intenso, disponibili anche nelle varianti dal cuore al croccante e caramello oppure farciti di deliziosa granella di wafer e cioccolato al latte, perfetti per soddisfare anche i palati più raffinati. Una partnership che mira alla trasparenza La partnership con Fairtrade testimonia ancora una volta la dedizione di Aldi nell’adottare pratiche di acquisto sostenibili, con l’obiettivo di raggiungere la trasparenza della catena di fornitura, sensibilizzare i consumatori e difendere i diritti umani dei lavoratori. Insieme ai partner commerciali, Aldi promuove l’approvvigionamento sostenibile di cacao attraverso le sue filiere, in linea con standard di certificazione consolidati e riconosciuti a livello internazionale per contrastare le più grandi problematiche legate alla produzione del cacao, come il lavoro minorile, la scarsa conoscenza di agraria mirata alla sostenibilità e la mancanza di mezzi finanziari con conseguente calo della produttività e qualità. Con l’acquisto delle referenze Aldi certificate Fairtrade, i consumatori potranno così contribuire al miglioramento delle condizioni di vita degli agricoltori, ottimizzando le condizioni di lavoro nelle piantagioni secondo riconosciuti standard sociali ed ecologici. Read the full article
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yeschanneltech · 4 years
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Esprinet ha presentato il Bilancio di Sostenibilità 2019
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Esprinet ha presentato il Bilancio di Sostenibilità 2019
Esprinet ha presentato il Bilancio di Sostenibilità 2019. L’Assemblea degli Azionisti ha approvato il documento che raccoglie le principali performance di sostenibilità, costituendo anche la Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario del Gruppo, in ottemperanza alle richieste del D.Lgs. 254/2016.
Tra le principali attività sociali il 2019 ha visto la nascita del progetto “For-Te”, il primo servizio di consegna in Italia realizzato interamente da persone con disabilità intellettiva. L’obiettivo è quello di creare un’opportunità di inserimento nel mondo del lavoro per persone con disabilità, offrendo allo stesso tempo un servizio di consegna celere ai clienti. For-Te rappresenta per il Gruppo Esprinet uno straordinario esempio di “condivisone di valore” in quanto esso consente di coniugare politiche e pratiche operative che rafforzano la competitività aziendale, migliorando nello stesso tempo le condizioni economiche e sociali del territorio in cui si opera.
Alessandro Cattani, Amministrato Delegato di Esprinet ha dichiarato: “Da alcuni anni abbiamo individuato e intrapreso una politica di sostenibilità grazie alla quale, attraverso l’ascolto dei nostri “stakeholder”, sono stati identificati e prioritizzati alcuni progetti di sostenibilità sociale ed ambientale volti a orientare l’azienda verso un percorso di stabile e durevole creazione di valore. Siamo convinti che per il nostro Gruppo sia davvero arrivato il momento del cambio di passo verso una strategia di sostenibilità totalmente organica rispetto ai piani strategici aziendali. Tale strategia non può prescindere dalla fissazione di obiettivi ESG sfidanti e misurabili, integrati nei sistemi incentivanti del management e delle figure anche meno apicali, così da creare le condizioni sistemiche ideali per una vera cultura della creazione di valore condiviso”.
Il Gruppo Esprinet persegue un percorso di sostenibilità in grado di generare e distribuire valore in modo duraturo ponendo la massima attenzione alle esigenze dei propri stakeholder (clienti, fornitori, dipendenti, investitori, associazioni o istituzioni) e fissando obiettivi in ambito “ESG-Environmental Social Governance” aderenti alla propria attività.
Alessandro Cattani, amministratore delegato Esprinet, racconta i risultati in ambito sostenibilità
I recenti avvenimenti legati all’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del coronavirus hanno ulteriormente posto l’enfasi sulla capacità delle aziende di fare fronte efficacemente alla crisi grazie a un assetto organizzativo e una cultura fortemente orientati ad una visione di lungo termine a scapito di tatticismi opportunistici. In questo senso le politiche di sostenibilità giocano un ruolo fondamentale e tracciano il confine tra imprese virtuose ed imprese destinate a non riprendersi dalle conseguenze della pandemia da Covid-19.
Un approccio improntato alla responsabilità sociale d’impresa e alla sostenibilità impone di considerare e bilanciare le aspettative delle varie categorie di portatori di interessi, arrivando ad integrare i temi ESG nei processi di decisione strategica. Comprendere come il Gruppo opera nei confronti dei propri interlocutori interni ed esterni risulta pertanto indispensabile al fine di analizzare nella corretta prospettiva anche i risultati finanziari oltre che per definire le tappe di un percorso diretto ad ottenere un inserimento incisivo e crescente nei diversi contesti socio-economici in cui esso opera.
Il 2019 si è aperto con una rinnovata attenzione a clienti e dipendenti, nella convinzione che capitale umano, welfare aziendale e soddisfazione del cliente costituiscano dei solidi pilastri della propria strategia competitiva.
Il Gruppo ha intrapreso un percorso insieme ai propri clienti e dipendenti, promuovendo una serie di occasioni e momenti di ascolto e ponendosi in una modalità ricettiva. Questo progetto ha preso il nome di TIB, acronimo di Together Is Better. Un passo fondamentale che enfatizza l’importanza assegnata al concetto di cooperazione e condivisione al fine di meglio valorizzare gli sforzi individuali di ciascuno.
Per misurare il livello di “customer satisfaction” lungo la filiera distributiva sono state effettuate delle “survey” al fine di poter disporre di dati e informazioni statisticamente rilevanti utilizzabili in fase di “decision taking”. Ad esse sono seguite un numero significativo di azioni mirate al miglioramento ed al costante monitoraggio del livello di servizio fornito ai clienti partendo dalle aree di criticità emerse in fase di analisi.
Tanti progetti in ambito sostenibilità hanno caratterizzato il 2019 e l’oggi di Esprinet: smart working, un progetto per l’inserimento al lavoro di persone con disabilità intellettiva, donazioni
Nel 2019 inoltre è stato lanciato il progetto “Smart working 2.0” esteso a tutte le realtà del Gruppo e consistente nella possibilità offerta a molti dipendenti di poter beneficiare fino a due giorni settimanali di lavoro da casa in modalità agile. Altre iniziative hanno riguardato l’intensificazione dei flussi di comunicazione, specie attraverso l’Enterprise Social Network, la prototipazione dello “shadowing” cross-funzionale, l’inaugurazione della sala mensa in Italia e l’ampliamento della flessibilità oraria.
Nel corso dell’anno sono state estese ad Esprinet Iberica le iniziative di volontariato d’impresa (Esprinet4others) moltiplicando così le occasioni di partecipazione attiva e concreta dei lavoratori alla vita della comunità locale.
Sempre nel 2019 è stato lanciato il progetto “Green” volto a promuovere la sensibilizzazione dei propri stakeholder su questioni legate al risparmio energetico.
Tale iniziativa si è concretizzata in un’analisi comparativa di alcune categorie di prodotto presenti a catalogo sulla base di indicatori di impatto ambientale in termini di efficienza energetica al fine di indirizzare i clienti verso scelte di acquisto consapevoli e sostenibili.
In queste ultime settimane il Gruppo Esprinet ha introdotto alcune misure dirette a fronteggiare l’emergenza Covid-19, con l’obiettivo di tutelare la salute e la sicurezza dei propri dipendenti e garantire la continuità operativa compatibilmente con il pieno rispetto delle normative, in termini di distanziamento sociale e di adozione di protocolli sanitari di protezione.
Tra le iniziative adottate, il Gruppo ha autorizzato lo smart working continuativo al 100% della popolazione aziendale non operante nei magazzini, ha aperto una polizza sanitaria a favore di tutti i dipendenti a copertura delle spese mediche in caso di contagio ed ha previsto benefici economici “una tantum” per il personale dei magazzini e dei cash & carry.
Infine, Esprinet è intervenuta fattivamente attraverso la donazione alla Croce Rossa di Monza di un’ambulanza attrezzata oltre che con molteplici donazioni a diversi enti di dispositivi di sicurezza personale. L’azienda ha coinvolto in questa iniziativa anche i propri dipendenti attraverso una raccolta fondi possibile attraverso la devoluzione di giornate di stipendio o di offerte in denaro.
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dailygreenit · 5 years
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Ha preso il via l'Osservatorio per pratiche sostenibili
Ha preso il via l’Osservatorio per pratiche sostenibili
Ha preso il via l’“Osservatorio DNF – Osservatorio delle Dichiarazioni Non Finanziarie (DNF) e delle Pratiche Sostenibili” nato dalla collaborazione tra il dipartimento degli Studi aziendali e giuridici dell’Università di Siena e il CSR Manager Network, l’associazione italiana che riunisce oltre 150 professionisti che si dedicano a strategie e progetti di Sostenibilità. L’Osservatorio ha…
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patriziadidio · 5 years
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Il Giro d’Italia della CSR 2019 -I territori della sostenibilità- come punto di partenza per il futuro
Automazione, IoT (Internet of Things), Diversity Management, CSR (Corporate Social Responsability), sono sicuramente i trend topics dell’anno appena iniziato. Le grandi aziende, le imprese commerciali e di servizi, ma anche le piccole realtà manifatturiere e artigianali, stanno vivendo un’accelerazione della trasformazione digitale e una forte evoluzione Non cambia rapidamente solo il modo di lavorare ma devono essere ridefiniti gli spazi e gli ambienti di lavoro secondo una nuova concezione. Nell’attuale contesto si aprono scenari importanti per tutte quelle realtà lavorative che investono nell’innovazione costante, nella valorizzazione della diversity e nel miglioramento dell’efficienza energetica e dell’impatto ambientale.
Per questo la CSR, o in italiano RSI Responsabilità Sociale d’Impresa, ha finalmente ottenuto l’attenzione che merita: a più livelli ormai è riconosciuta la correlazione tra impatto ambientale/sociale e performance finanziarie, correlazione che in passato non è stata colta appieno o molto sottovalutata.
A oltre tre anni dalla sottoscrizione dell’Agenda 2030 e dei 17 SDGs (Sustainable Development Goals[1]), molti paesi si sono dotati di strategie articolate e vincolanti per contribuire allo sforzo globale necessario per assicurare un futuro al nostro mondo.
E l’Italia? Guarda all’Agenda 2030 come quadro complessivo per disegnare il suo futuro, orientare gli investimenti, costruire nuove opportunità di collaborazione tra le diverse componenti della società?
Il tema è così sentito e attuale che il 30 gennaio da Torino è partito, con un incontro sul tema “I territori della sostenibilità”, il Giro d’Italia della CSR 2019. Il viaggio, tra i cui promotori c’è Unioncamere[2], attraverserà l’Italia in dodici tappe da nord a sud, alla scoperta di esperienze innovative sulla responsabilità sociale d'impresa. Concluse le tappe territoriali a Milano l’1 e 2 ottobre 2019 si terrà l’edizione nazionale del Salone della CSR e dell’innovazione sociale[3].
Il 21 marzo il Giro d’Italia della CSR 2019 è approdato anche a Catania, nella mia Sicilia. E' stata un’occasione per promuovere il confronto tra i protagonisti di quel territorio, raccogliere le testimonianze sulle iniziative attivate e proporne di nuove.
Importanti esperienze di sviluppo sostenibile sono state realizzate, ma sento più che mai attuale la necessità di continuare a interrogarci sulla dignità del proprio lavoro e delle proprie imprese, di ricercare nuovi paradigmi e tracciare nuovi percorsi.
 In particolare alcuni obiettivi di sviluppo sostenibile, o Sustainable Development Goals, richiedono una riflessione non astratta ma quanto più possibile attenta alle criticità e alle difficoltà che si possono incontrare nel fare impresa.
Promuovere una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, la piena e produttiva occupazione e un lavoro dignitoso per tutti.
Ridurre le diseguaglianze
Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo
Le politiche sociali, volte all’incremento occupazionale e alla lotta alle disuguaglianze, possono trovare nelle imprese un alleato per valorizzare il capitale umano all’interno di modelli sostenibili di produzione e di consumo? L’impresa, nel promuovere questo modello inclusivo e sostenibile, può realmente ottenere una piena realizzazione economica, contemporaneamente al miglioramento sociale e ambientale del proprio territorio?
Queste sono gli interrogativi a cui bisogna rispondere, queste sono le sfide che bisogna affrontare. Testimonio da sempre, con il mio lavoro e con i miei incarichi all’interno di Confcommercio, che l’imprenditoria femminile può apportare a queste sfide un importante contributo.
Per noi donne, le imprese non sono solo un fatto economico, ma sono soprattutto un luogo dove praticare, trasmettere e dare senso al nostro sistema di valori. Etica e legalità, onestà e dignità, solidarietà e altruismo sono alcuni dei valori fondanti di un modello di sviluppo sostenibile che riporti il benessere delle persone e il rispetto dell’ambiente al centro delle nostre azioni.
Un’affermazione così carica di significato non è soltanto idealistica, deve essere considerata un’opportunità per creare una ben definita identità d’impresa. Le imprese virtuose devono essere "riconosciute" dai clienti e devono sviluppare le attività sul bisogno di relazionarsi proprio di ciascun individuo, e di costruire relazioni di qualità con gli altri. Negli ultimi anni anche per le multinazionali che puntano ad aumentare il profitto, la CSR ha assunto una grande valenza strategica proprio in termini di competitività. La Responsabilità sociale dell’impresa è divenuta tratto distintivo di un’economia più sana e caratterizzante le imprese di successo.
Non bisogna mai dimenticare che la CSR non è vincolata al rispetto delle prescrizioni di legge e individua pratiche e comportamenti che un’impresa adotta su base volontaria, nella convinzione di migliorare la performance e apportare benefici e vantaggi a se stessa e al contesto in cui opera.
Dobbiamo essere consapevoli quindi che la sostenibilità e la responsabilità sociale non sono solo pratiche etiche per esprimere un’economia virtuosa ma possono essere anche una leva strategica vincente per il business.
Il rischio tuttavia, se venisse a mancare uno sguardo più ampio e una progettazione economica di lungo respiro, è fermarsi all’interesse della singola impresa, perdere la possibilità di innescare un circolo virtuoso attraverso le ricadute sul territorio.
Dobbiamo provare ad andare oltre la CSR, bisogna recuperare il nostro essere comunità e iniziare a considerare le relazioni che legano le imprese ai loro territori e agli altri attori dell’economia locale, enti pubblici, mondo delle associazioni di categoria e di rappresentanza, soggetti finanziari come le banche e quelli di cultura e ricerca come le Università.
Io come donna e imprenditrice credo fortemente che coniugare la responsabilità sociale con l’innovazione sociale e la sostenibilità dello sviluppo possa creare un valore condiviso e auspico che la creazione di reti d’imprese, che condividano lo stesso patrimonio valoriale, spinga l’Italia verso il futuro.
Patrizia Di Dio
[1] http://www.aics.gov.it/home-ita/settori/obiettivi-di-sviluppo-sostenibile-sdgs/
[2] http://www.unioncamere.gov.it
[3] http://www.csreinnovazionesociale.it/
di Patrizia Di Dio Articolo originale https://ift.tt/2OIP5de
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tmnotizie · 5 years
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GROTTAMMARE – Grottammare si affaccia sulla costa adriatica tra il verde delle sue pinete, degli aranceti e delle palme, con le sue spiagge dorate e il limpido chiarore del mare. Le acque pulite, il litorale di sabbia finissima, l’incanto dei suggestivi scorci del borgo antico e la rigogliosa vegetazione, compongono un affresco di colori e profumi dimenticati che rendono unica la nostra cittadina.
La concomitante presenza di questi elementi, insieme con la funzionalità e la qualità dei servizi hanno assicurato a Grottammare l’importante riconoscimento del F.E.E.E. (Foundation for Environmental Education in Europe) per l’assegnazione della Bandiera Blu, che l’Unione Europea conferisce ogni anno alle amministrazioni che si sono distinte per la perfetta qualità delle acque, la cura dell’arredo urbano, la massima funzionalità dei sistemi di depurazione e l’ottima offerta dei servizi turistici.
Un importante riconoscimento al quale negli anni si sono affiancati altri titoli prestigiosi come le 3 Vele della Guida Blu del Touring Club e l’inserimento del vecchio incasato, aggrappato sulla collina, tra I Borghi più belli d’Italia. La Bandiera Blu FEE, quella Eco-School e la Bandiera Verde (per le spiagge adatte ai bambini) rappresentano oramai titoli storicizzati. Si segnalano inoltre i riconoscimenti Spighe Verdi FEE nel 2017 e quello di Città Ciclabile FIAB 2018, due nuovi vessilli che si uniscono a quelli oramai storicamente associati alla nostra comunità.
Grottammare si distingue tra le altre località della costa adriatica per la sua posizione privilegiata, immersa in una lussureggiante vegetazione, riparata ad ovest da dolci declivi e lambita ad est dal mare. La particolare ubicazione fa sì che essa possa godere durante tutto l’anno di un clima mite, tale da permettere lo sviluppo felice delle numerose palme Phoenix canariensis, originarie delle Isole Canarie, accanto alle piante di arancio, che impreziosiscono il panorama di Grottammare, costituendo una delle peculiarità più rilevanti della zona.
Non a caso due piante di arancio campeggiano nello stemma comunale: esse affiancano una torre circolare merlata che rappresenta il giro fortificato delle mura, tipico dei centri medievali, e ricorda l’antico faro del porto cittadino. E proprio la cura del verde e delle piante rappresenta un’eccellenza del territorio e vede Grottammare al centro di uno tra i più importanti poli vivaistici italiani, specialmente nella produzione a fini ornamentali.
Il Comune è impegnato nella salvaguardia e valorizzazione del patrimonio vivaistico e promuove lo sviluppo economico e il miglioramento della qualità delle produzioni. Sostiene l’Associazione vivaisti di Grottammare nel progetto di candidare alcune eccellenze produttive locali, tra le quali l’Alloro di Grottammare, al riconoscimento di certificazioni europee come la IGP o la DOP.
Condivide l’obiettivo di sostenere le piccole aziende, realizzando una migliore integrazione delle stesse tra loro e con i soggetti scientifici, economici e finanziari del territorio locale, italiani ed esteri, anche attraverso la promozione, la valorizzazione, la tutela e lo sviluppo delle risorse naturali e ambientali esistenti sul territorio.
Il progetto l’ABC di Grottammare nasce con l’obiettivo di migliorare l’ambiente e diminuire lo spreco di risorse preziose. ABC sta per Ambiente Bene Comune, per testimoniare che per tutelare l’ambiente occorre l’impegno di tutti, amministrazione, imprese e cittadini. La tutela dell’ambiente è un valore costituzionale primario e assoluto, che risulta dalla combinazione di due articoli della Costituzione: l’art. 9 sulla tutela del paesaggio e l’art. 32 sul diritto alla salute dei cittadini, come singoli e come collettività.
Entrambi appartengono ai principi fondamentali dello Stato, e tracciano un perimetro che può e deve diventare il baluardo di una strenua difesa del nostro ambiente e del nostro paesaggio. Queste formulazioni si legano a nuove tendenze fra le quali due di speciale interesse: i diritti delle generazioni future e la nozione di comunità di vita. È sotto la grande rubrica del “bene comune” che dobbiamo collocare non solo la tutela dell’ambiente, ma – quel che è più importante – la nostra responsabilità di cittadini.
In questo contesto, l’Amministrazione comunale, intende promuovere un progetto capace di mettere insieme tutti gli attori che concorrono a formare l’Ambiente in cui viviamo, per restituire questo Bene alla collettività che si riconosce nel suo Comune, inteso come luogo di condivisione del vivere insieme.
Un progetto ambizioso, teso a ridurre la produzione di rifiuti scegliendo prodotti che utilizzano packaging sostenibili, riutilizzabili, biodegradabili e riciclabili, riducendo così i costi di smaltimento e i rischi per l’ambiente e la salute.
Ad esempio: quanto pesa sulla nostra spesa il packaging? I costi di produzione degli imballaggi e del successivo smaltimento incidono dal 20 al 70% sul prezzo di acquisto di un prodotto. Ridurre gli imballaggi all’essenziale per diminuire la quantità di rifiuti o utilizzare materiali naturali, biodegradabili e riciclabili è diventato un elemento importante per molte imprese, che vedono la sostenibilità come un valore aggiunto del proprio sistema di prodotto. Inoltre, un uso contenuto del packaging porta a una riduzione dei costi comunali di smaltimento dei rifiuti!
Nell’attività vivaistica, una delle voci più abbondanti è senza dubbio quella delle plastiche. Di queste, la gran parte deriva da vasi, film pacciamanti, imballaggi di concimi e substrati, impianti irrigui, ombreggianti e teli di copertura di serre e tunnel. Ridurre i consumi di plastica è possibile e alcune aziende si stanno già muovendo in tal senso, andando a sperimentare ad esempio le plastiche biodegradabili (fabbricate in PLA, ovvero l’acido polilattico utilizzato anche nelle stampanti 3D), oppure sostituendo i teli pacciamanti con soluzioni più sostenibili come l’inerbimento.
Per quanto invece riguarda gli scarti verdi, inquadrabili come rifiuti, da un’altra prospettiva essi potrebbero benissimo andare a rappresentare una risorsa (si pensi ad eventuali trasformazioni in compost, bioenergia, ecc.). Il progetto prevende un forte coinvolgimento delle attività commerciali, la cui partecipazione viene siglata attraverso la stipula di un protocollo d’intesa tra il Comune e i commercianti che si impegnano a compiere azioni mirate per ridurre la produzione dei rifiuti, per il bene del territorio e di tutti i cittadini che lo abitano.
Il Comune da parte sua si impegna a fornire al negozio che abbia rispettato almeno la metà dei punti inseriti nel disciplinare relativo alla sua tipologia il simbolo L’ABC di Grottammare dell’anno corrente, del quale può fregiarsi, come riconoscimento delle azioni svolte a favore dell’Ambiente. Si impegna inoltre a pubblicizzare il progetto ed i negozi aderenti, anche attraverso la stampa, pubblicazioni comunali, sito e pagina facebook.
Il simbolo del progetto L’ABC di Grottammare è caratterizzato da un cuore, simbolo di vita e dell’amore verso l’ambiente. Dietro s’intravede un secondo cuore, simbolo dei nostri figli, della continuità, per ricordare che il mondo va preservato anche perché è quello che lasceremo ai nostri figli e alle future generazioni!
I beneficiari delle azioni del progetto sono anzitutto i cittadini, i turisti e i consumatori che vengono sensibilizzati sull’acquisto dei prodotti e l’adozione di buone pratiche per la riduzione dei rifiuti e la salvaguardia dell’Ambiente. Beneficiari sono anche i negozi stessi che hanno l’occasione di dimostrare ad una clientela sempre più attenta alle tematiche ambientali la propria sensibilità e disponibilità sull’argomento. Possono inoltre diventare soggetti attivi nei confronti dei grandi gruppi nazionali ed internazionali per sollecitare la messa in vendita di prodotti innovativi con imballaggi ridotti o sostenibili.
Appositi disciplinari regolamentano l’impegno di ciascuna attività commerciale a compiere specifiche azioni per la riduzione dei rifiuti e, in particolare, di tutti quegli scarti (imballaggi non riciclabili, confezioni, contenitori) che dal carrello della spesa finiscono direttamente nella spazzatura, gravando sull’ambiente e sulle tasche dei consumatori. Ristoranti, pizzerie, bar, supermercati, tabaccherie, attività ricettive, farmacie, uffici, etc. vengono tutti invitati a sottoscrivere il protocollo d’intesa, ciascuno secondo le specifiche prescritte dal proprio disciplinare.
La finalità del progetto è in primo luogo quella di promuovere la tutela dell’ambiente e la valorizzazione del territorio e del mare, attraverso la promozione di buone pratiche per la riduzione dei rifiuti all’origine e cioè proprio al momento dell’acquisto, insieme a una campagna di sensibilizzazione verso l’Ambiente e la nostra Salute.
Obiettivi specifici sono: coinvolgimento attivo delle attività commerciali e dei cittadini; sensibilizzazione costante sui temi dei rifiuti e della raccolta differenziata; ricerca di ulteriori azioni ambientalmente sensibili; diffusione di un nuovo senso di responsabilità sia negli operatori commerciali che nei cittadini/consumatori.
La campagna di sensibilizzazione coinvolge cittadini, turisti e attività commerciali, in sostanza tutti coloro che abitano o visitano il Comune di Grottammare. In particolare, non bisogna limitarsi a pensare che solo i turisti possono trarre giovamento dal progetto. Infatti l’ABC di Grottammare intende incentivare il turismo stesso, e nello specifico l’ecoturismo. Le Marche sono da diversi anni esempio di ecoturismo: la tutela dell’ambiente e della biodiversità attraverso buone pratiche agricole e un turismo responsabile sono da tempo fiore all’occhiello del territorio e diversi progetti di rilancio e sviluppo sostenibile hanno garantito occupazione diretta e un aumento dell’indotto.
In questa cornice si capisce l’importanza dell’ecoturismo, che tramite la ricerca di uno stile di vita di alta qualità come requisito essenziale di contesto di vacanza, può portare alla conservazione e l’utilizzo razionale delle risorse naturali nonché apportare benefici economici e sociali alle comunità locali. Un approccio così ampio è destinato a produrre una cultura collettiva e condivisa sulla necessità di rispettare l’ambiente e valorizzare il territorio. Saranno coinvolti anche i ragazzi in età scolare, con progetti di Educazione ambientale nelle scuole di diverso ordine e grado sui temi specifici della riduzione dei rifiuti e della necessità di non sprecare le risorse del pianeta.
Il progetto è promosso dall’Assessorato all’ambiente del Comune di Grottammare, con il patrocinio della Provincia di Ascoli Piceno, della Regione Marche e della Camera di Commercio di Ascoli Piceno. In particolare, operatori attivi del progetto sono: Alessandra Biocca, Assessore all’Ambiente e l’Ufficio ambiente del Comune di Grottammare. Sabrina Petrucci, Marta Macrillanti, Marco Cervellini e Cristina Farnesi dell’Associazione Marche a Rifiuti Zero, rispettivamente Presidente, Responsabile del Progetto l’ABC di Grottammare, Direttore scientifico e Referente per la Provincia di Ascoli Piceno. Giovanni Valli, progettista grafico di Aries communication & design, partner del progetto. Eleonora Ciaralli, consulente per la comunicazione e copywriter, partner del progetto.
Soggetti partner: Negozianti, Attività commerciali, Picenambiente, Legambiente, Marche a rifiuti zero. Il progetto prevede tavoli di lavoro periodici con gli esercenti per monitorare le azioni intraprese e individuarne di nuove. Ai tavoli di lavoro si affiancano le riunioni tecniche degli operatori per individuare possibili ampliamenti del progetto e nuove azioni di promozione e valorizzazione.
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