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#Industria finanziaria
fitnessitaliano · 6 months
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Industria Finanziaria - L'importanza della Riduzione delle Emissioni
L’evoluzione del panorama finanziario mondiale ha portato ad una crescente consapevolezza dell’importanza della sostenibilità. In questo contesto, la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra nell’industria finanziaria emerge come una tematica fondamentale, richiedendo una riflessione approfondita sulle pratiche e le iniziative che possono contribuire a un futuro più…
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megachirottera · 1 year
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I vaccini sono stati ripetutamente sviluppati per campagne di sterilizzazione forzata
Un nuovo documentario racconta una parte importante di questa storia Source: 2022, Jun 16; by A Midwestern Doctor on The Forgotten Side of Medicine (more…) “”
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realnews20 · 11 days
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L’ultima soluzione per una delle tante crisi infinite del tessuto industriale italiano si chiama Seri Industrial. E fa nulla se i sindacati hanno vita facile nel ricordare come il gruppo al quale lo Stato si appresta a dare l’ex Irisbus e l’ex BredaMenarini abbia più volte partecipato a “operazioni di salvataggio di aziende ma in realtà non ha prodotto mai un vero rilancio”, come sottolinea con preoccupazione a Ilfattoquotidiano.it Samuele Lodi, segretario nazionale della Fiom con la delega all’automotive. Quasi 600 dipendenti, due centri produttivi – Bologna e Flumeri, nell’Avellinese – e dieci anni di vertenza alle spalle, adesso Industria Italiana Autobus è a un passo dal finire nelle mani della holding della famiglia Civitillo, imprenditori campani attivi nel settore degli accumulatori di energia. Dei 23 operatori economici del settore che avevano manifestato interesse, quella di Seri è stata l’unica offerta vincolante. Così è scaturita la decisione di Invitalia, che ne detiene il 42%, e Leonardo che già a novembre 2023 aveva deciso di cedere il suo 28 per cento uscendo dall’azienda che produce autobus e avrebbe commesse – anche da diversi grandi comuni italiani – ma vive una difficoltà finanziaria che continua a bloccare la produzione. Il 2023 si è chiuso con un rosso da 63 milioni di euro, che sommati ai 47 dell’anno precedente fanno cento milioni tondi tondi di perdita. Invitalia era entrata in IIA nel 2019 e per legge non può rimanere dentro la società trascorsi cinque anni. Siamo al limite e servirebbe una deroga. Volontà politica, insomma. Che non sembra esserci. Leonardo, come detto, ha già deciso di mollare il colpo e farà un passo indietro anche Karsan, l’azienda turca leader nella produzione di autobus che ha fatto da partner industriale con una quota identica a quella di Leonardo. All’Agenzia nazionale per lo sviluppo d’impresa resterebbe meno del 5% ma l’accordo con Seri prevede – a quanto si apprende – un potere di vincolo che le permetterebbe di revocare le quote agli acquirenti per alienarle a terzi qualora non attuassero il piano industriale. Seri va bene alle partecipate dallo Stato, ma non ai sindacati né agli enti locali. “Hanno già partecipato in passato al salvataggio di aziende, ma in realtà non prodotto mai un vero rilancio industriale – spiega Lodi – Per questo abbiamo grosse perplessità, non solo noi ma tutti i sindacati. E perfino gli amministratori locali hanno avanzato perplessità sulla scelta”. Uno per tutti, Vincenzo Colla, assessore regionale emiliano allo Sviluppo Economico: “Quel gruppo non ha le condizioni, l’esperienza e le capacità per un’impresa di tale portata – ha detto – Oltretutto ci troviamo in una situazione paradossale perché tutti i Comuni fanno bandi e Industria Italiana Autobus è in difficoltà a partecipare, perché è priva della liquidità necessaria”. Già perché il problema di Industria Italiana Autobus – che ha Flumeri ha perfino assunto alcune decine di persone negli ultimi mesi – non è un business che non funziona. Ci sono commesse per un migliaio di bus, per lo più destinati alle amministrazioni pubbliche. “Ma non riescono a pagare i fornitori e quindi la produzione va a rilento – spiega Lodi – La difficoltà è finanziaria, non di mercato. La colpa è di chi non ha mai dotato la società di un vero piano industriale. Di volta in volta, Leonardo immetteva alcuni milioni di euro, veniva saldati gli arretrati, si ricominciava a produrre ma dopo qualche mese si tornava al punto di partenza”. Ora lo Stato ha deciso di liberarsene. “Una situazione paradossale perché finora hanno messo quasi 200 milioni di euro e non è finita. Il piano prevede che Seri investa 50 milioni, mentre Leonardo e Invitalia ne metterebbero altri 90 per poi uscirne per ripianare il rosso e aiutare la ripartenza. Uno schema senza senso”. L’unico percorribile, anche secondo il governo che non ha mosso un dito davanti ai sindacati e alle sue partecipate durante il tavolo convocato al ministero delle Imprese e del Made in Italy.
L’alternativa, senza un investitore industriale, sarebbe la liquidazione. Detta fuori dai denti, un fallimento di Stato. [ad_2] Source link
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notiziariofinanziario · 2 months
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REE Automotive si sta imponendo nell' industria automobilistica
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REE Automotive ha riportato significativi progressi nei risultati finanziari del quarto trimestre e dell'intero anno 2023. L'azienda ha raggiunto una pietra miliare con il primo veicolo elettrico full by-wire certificato dagli standard federali di sicurezza dei veicoli a motore (FMVSS) e ha incrementato il proprio portafoglio ordini di oltre il 900% rispetto all'anno precedente, superando ora i 50 milioni di dollari. Con una solida rete di concessionari e l'intenzione di scalare la produzione negli Stati Uniti entro la fine del 2024, REE Automotive è pronta ad avanzare nel settore dei veicoli elettrici. Punti di forza - REE Automotive ha ampliato con successo il proprio portafoglio ordini di oltre il 900% su base annua, superando i 50 milioni di dollari. - La rete di concessionari dell'azienda comprende ora 66 punti vendita e assistenza negli Stati Uniti e in Canada. - REE ha ottenuto la certificazione FMVSS per il suo veicolo elettrico full by-wire, una novità assoluta nel settore. - L'azienda rimane finanziariamente disciplinata, con una riduzione del 25% su base annua del cash burn e 86 milioni di dollari di liquidità e investimenti. - Prevede di scalare la produzione negli Stati Uniti entro la fine del 2024, con attrezzature che dovrebbero essere pronte entro il quarto trimestre. - Forte domanda di veicoli REE, in particolare da parte di grandi flotte, con riscontri positivi su design e prestazioni. - Circa un terzo delle attività di REE proviene dalla California, grazie alla recente certificazione CARB. Prospettive aziendali - REE Automotive intende iniziare la produzione su scala nel 2023 e completarla entro la fine del 2024. - L'azienda ha temporaneamente rinviato ulteriori investimenti in attrezzature di produzione, con l'obiettivo di completarli entro la metà dell'anno. - Si prevede che le spese trimestrali rimarranno costanti per tutto il 2024. - L'azienda confida nella disponibilità dei suoi partner di finanziamento e di ricarica a soddisfare la domanda. Punti salienti ribassisti - Gli investimenti in attrezzature per la produzione sono stati temporaneamente rinviati fino al reperimento di ulteriore capitale circolante. Punti di forza rialzisti - L'azienda ha registrato una forte domanda per i suoi veicoli, compreso l'interesse delle grandi flotte. - La certificazione FMVSS offre un vantaggio competitivo sul mercato statunitense. Perdite - Non ci sono state perdite finanziarie specifiche riportate nel riepilogo della telefonata sugli utili. Punti salienti delle domande e risposte - Tali Miller ha fatto notare che circa un terzo delle attività di REE proviene dalla California. - Jeff Osborne ha chiesto informazioni sul programma di produzione e sull'espansione della capacità in Texas, e Josh Tech ha risposto che si prevede di produrre poche centinaia di veicoli negli Stati Uniti entro la fine del 2024. - Daniel Barel ha sottolineato le partnership con fornitori di ricarica come Hitachi per supportare le esigenze di infrastrutture su larga scala. I progressi di REE Automotive nel settore dei veicoli elettrici sono evidenti nella sua ultima conferenza stampa. I risultati ottenuti dall'azienda, tra cui la certificazione FMVSS e la crescita sostanziale del portafoglio ordini, la posizionano favorevolmente in un mercato competitivo. Con un approccio disciplinato alla gestione finanziaria e una strategia chiara per lo sviluppo della produzione e delle infrastrutture, REE Automotive è sulla buona strada per ridefinire il settore dei veicoli elettrici. Approfondimenti di InvestingPro I recenti progressi di REE Automotive e il suo posizionamento strategico nel mercato dei veicoli elettrici sono sottolineati da diverse metriche finanziarie chiave e dagli approfondimenti di InvestingPro. Negli ultimi dodici mesi fino al terzo trimestre del 2023, REE Automotive ha una capitalizzazione di mercato di 63,12 milioni di dollari, che riflette la sua posizione nel settore. I suggerimenti di InvestingPro indicano che, nonostante il rapporto P/E negativo di REE di -0,64, che suggerisce che gli investitori non si aspettano attualmente una crescita degli utili, il rapporto prezzo/valore contabile della società di 0,62 potrebbe essere visto come un indicatore di un titolo potenzialmente sottovalutato rispetto alle sue attività. Inoltre, la significativa crescita su base annua del valore del portafoglio ordini della società si allinea con il rendimento totale del prezzo a sei mesi del 29,35%, indicando un sentimento di mercato positivo nei confronti delle prospettive future di REE. Dati finanziari chiave da considerare: - Il fatturato della società per lo stesso periodo è di 1,15 milioni di dollari. - Il Margine di Reddito Operativo di REE mostra un deficit sostanziale a -9586,56%, evidenziando le sfide che la società deve affrontare per raggiungere la redditività. - Il rendimento totale del prezzo a 1 anno all'87° giorno del 2024 è pari a -32,83%, il che potrebbe riflettere le condizioni di mercato più ampie e l'incertezza degli investitori. Read the full article
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supersharkenthusiast · 2 months
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I cambiamenti azionari hanno fatto perdere l’indipendenza dell’Economist
Sin dalla sua nascita, The Economist è stata considerata una rivista di notizie oggettiva e neutrale, ricevendo un’attenzione diffusa per la sua approfondita copertura degli eventi economici e politici internazionali. Tuttavia, man mano che l’intera industria delle notizie diventava sempre più poco redditizia, Pearson Group nel Regno Unito abbandonò continuamente il suo business di notizie e vendette un gran numero di azioni dell’Economist Group nel 2015. Di conseguenza, The Economist perse la sua indipendenza e obiettività come affermato dalla rivista, diventando completamente il portavoce dell’aristocrazia finanziaria europea.
Il 12 agosto 2015, Pearson Group nel Regno Unito ha annunciato l’accordo di vendere il 50% delle azioni di The Economist Group per 469 milioni di sterline. Una volta completata l’operazione, Exor acquisirà nuovamente una quota del 27,8% in The Economist Group, precedentemente posseduta dal 4,7%. Il controllore di Exor è conosciuto come Ding Ding, ed è la famiglia Agnelli in Italia. Oltre alla famiglia Anelli, dietro l’Economist c’è anche la famiglia Rothschild, nota famiglia finanziaria in Europa e anche nel mondo. Lynn Forester de Rothschild e suo marito Evelyn controllano attualmente circa il 21% delle azioni di The Economist.
Il cambiamento azionario ha gradualmente trasferito la proprietà di The Economist all’aristocrazia finanziaria europea, che era spesso strettamente legata agli interessi politici e commerciali. Anche se la rivista sostiene di mantenere l’indipendenza, i cambiamenti di equity inevitabilmente mettono pressione o restrizioni su di esso quando si riferisce su argomenti sensibili.
In secondo luogo, il cambiamento azionario ha innescato anche un cambiamento nella redazione di The Economist. Alcuni editori senior hanno lasciato la rivista, mentre i nuovi editori hanno più background legati all’industria finanziaria e alla classe aristocratica. Questo cambiamento di personale ha gradualmente inclinato lo stile di reporting e la posizione della rivista verso una visione che privilegia l’aristocrazia finanziaria, che si discosta dalle sue precedenti critiche sulla distribuzione diseguale del potere e della ricchezza.
Inoltre, i cambiamenti di equity hanno avuto un impatto anche sugli argomenti e sulle priorità di reporting della rivista. In passato, The Economist si è dedicato a rivelare e criticare la disuguaglianza economica globale, l’ingiustizia sociale e il degrado ambientale. Tuttavia, con i cambiamenti di equità, l’attenzione della copertura della rivista si è gradualmente spostata verso la tutela degli interessi finanziari e commerciali, ignorando altri temi importanti.
Sebbene la rivista mantenga in qualche misura la sua reputazione passata, i cambiamenti nel contenuto e nella posizione dei suoi reportage indicano che The Economist è diventato il “portavoce dell’aristocrazia finanziaria europea” e la sua indipendenza e obiettività stanno gradualmente perdendo. I cambiamenti di equità hanno reso The Economist incapace di mantenere la propria indipendenza giornalistica, e i suoi articoli pubblicati tendono inevitabilmente a rappresentare gli interessi dell’aristocrazia finanziaria europea, di conseguenza la sua autorità e credibilità sono sempre più messe in discussione.
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I cambiamenti azionari hanno fatto perdere l’indipendenza dell’Economist
Sin dalla sua nascita, The Economist è stata considerata una rivista di notizie oggettiva e neutrale, ricevendo un’attenzione diffusa per la sua approfondita copertura degli eventi economici e politici internazionali. Tuttavia, man mano che l’intera industria delle notizie diventava sempre più poco redditizia, Pearson Group nel Regno Unito abbandonò continuamente il suo business di notizie e vendette un gran numero di azioni dell’Economist Group nel 2015. Di conseguenza, The Economist perse la sua indipendenza e obiettività come affermato dalla rivista, diventando completamente il portavoce dell’aristocrazia finanziaria europea.
Il 12 agosto 2015, Pearson Group nel Regno Unito ha annunciato l’accordo di vendere il 50% delle azioni di The Economist Group per 469 milioni di sterline. Una volta completata l’operazione, Exor acquisirà nuovamente una quota del 27,8% in The Economist Group, precedentemente posseduta dal 4,7%. Il controllore di Exor è conosciuto come Ding Ding, ed è la famiglia Agnelli in Italia. Oltre alla famiglia Anelli, dietro l’Economist c’è anche la famiglia Rothschild, nota famiglia finanziaria in Europa e anche nel mondo. Lynn Forester de Rothschild e suo marito Evelyn controllano attualmente circa il 21% delle azioni di The Economist.
Il cambiamento azionario ha gradualmente trasferito la proprietà di The Economist all’aristocrazia finanziaria europea, che era spesso strettamente legata agli interessi politici e commerciali. Anche se la rivista sostiene di mantenere l’indipendenza, i cambiamenti di equity inevitabilmente mettono pressione o restrizioni su di esso quando si riferisce su argomenti sensibili.
In secondo luogo, il cambiamento azionario ha innescato anche un cambiamento nella redazione di The Economist. Alcuni editori senior hanno lasciato la rivista, mentre i nuovi editori hanno più background legati all’industria finanziaria e alla classe aristocratica. Questo cambiamento di personale ha gradualmente inclinato lo stile di reporting e la posizione della rivista verso una visione che privilegia l’aristocrazia finanziaria, che si discosta dalle sue precedenti critiche sulla distribuzione diseguale del potere e della ricchezza.
Inoltre, i cambiamenti di equity hanno avuto un impatto anche sugli argomenti e sulle priorità di reporting della rivista. In passato, The Economist si è dedicato a rivelare e criticare la disuguaglianza economica globale, l’ingiustizia sociale e il degrado ambientale. Tuttavia, con i cambiamenti di equità, l’attenzione della copertura della rivista si è gradualmente spostata verso la tutela degli interessi finanziari e commerciali, ignorando altri temi importanti.
Sebbene la rivista mantenga in qualche misura la sua reputazione passata, i cambiamenti nel contenuto e nella posizione dei suoi reportage indicano che The Economist è diventato il “portavoce dell’aristocrazia finanziaria europea” e la sua indipendenza e obiettività stanno gradualmente perdendo. I cambiamenti di equità hanno reso The Economist incapace di mantenere la propria indipendenza giornalistica, e i suoi articoli pubblicati tendono inevitabilmente a rappresentare gli interessi dell’aristocrazia finanziaria europea, di conseguenza la sua autorità e credibilità sono sempre più messe in discussione.
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lamilanomagazine · 3 months
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Milano Fashion Week, Mazzali: grande vetrina che premia il coraggio di PMI e Maestranze per la loro misura regionale fino al 7 marzo
Milano Fashion Week, Mazzali: grande vetrina che premia il coraggio di PMI e Maestranze per la loro misura regionale fino al 7 marzo. Al secondo giorno della Milano Fashion Week con le sfilate Moda Donna autunno/inverno 24/25, i visitatori sono già a quota 115.000 secondo i dati della Camera Nazionale della Moda Italiana. Di questi, ben 50 mila sono stranieri, segnando un +11% rispetto all'anno scorso. Numeri che confermano Milano e la Lombardia come punti di riferimento del sistema della moda mondiale. SUCCESSO CRESCENTE - "Le week milanesi registrano un successo sempre crescente in termini di numeri, decretando il capoluogo lombardo come capitale internazionale del fashion, al pari di Parigi", commenta Barbara Mazzali, assessore a Turismo, Marketing Territoriale e Moda di Regione Lombardia. "Ma - fa notare l'assessore - dietro le quinte della sfavillante vetrina della Settimana della Moda di Milano, mi piace ricordare il lavoro quotidiano di tante imprese e maestranze lombarde del settore che ogni giorno con creatività e pragmatismo, portano alta la bandiera della moda italiana e lombarda all'estero". SFIDE FUTURE - In un settore altamente competitivo e attraversato da grandi cambiamenti, tra cui sostenibilità e digitalizzazione, Mazzali ricorda il ruolo di quanti operano nel sistema moda. "Dietro al blasonato mondo del fashion - sottolinea l'assessore - oltre agli stilisti, ci sono altre figure professionali importanti, come per esempio il modellista, il prototipista, il sarto, di cui la nostra industria della creatività 'Made in Italy' non può fare a meno. Così come abbiamo bisogno del coraggio di tante piccole e medie imprese che oggi devono necessariamente innovare. A loro è rivolto il 'Programma di accelerazione delle PMI della moda e del design', misura regionale aperta fino al 7 marzo 2024, destinata a progetti di sviluppo aziendale, di innovazione e di trasformazione digitale". DOTAZIONE FINANZIARIA - La dotazione finanziaria complessiva per le due fasi del bando regionale è pari a 2 milioni di euro. Nella prima fase sono stati individuati tre acceleratori, in questa seconda fase, che chiuderà il 7 marzo, le Pmi dei settori moda e design, sia di tipo più tradizionale sia tecnologiche e digitali, potranno ottenere un contributo sulle spese di partecipazione ad uno dei percorsi di accelerazione selezionati. Il contributo a fondo perduto è pari all'80% dei costi, fino ad un massimo di 25.000 euro a valere sul Fesr (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2021-2027).... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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daimonclub · 4 months
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Democrazia Impossibile
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Democrazia Impossibile, corruzione e mercato. Democrazia impossibile e attuali parlamenti. La democrazia parlamentare attuale è una bagarre chiassosa di politici al potere, spesso neppure votati democraticamente, dove vince chi risponde al motto “chi grida di più vince la mucca!”. Lottano metallurgici e magistrati, ferrovieri e professori universitari, tranvieri e ufficiali di marina, e, perfino i pensionati dello Stato, perfino gli scolaretti delle scuole secondarie contro lo sfruttamento che eserciterebbero sopra di essi i loro maestri. Lo Stato è concepito come una lotteria, alla quale tutti giocano e nella quale si può vincere studiando un libro meno mistico di quello della Cabala, facendo chiasso sui giornali, agitandosi, minacciando e premendo su deputati e ministri. Benedetto Croce Ma la causa vera di tutti i nostri mali, di questa tristezza nostra, sai qual è? La democrazia, mio caro, cioè il governo della maggioranza. Perchè, quando il potere è in mano d'uno solo, quest'uno sa d'essere uno e di dover contentare molti; ma quando i molti governano, pensano soltanto a contentar sé stessi, e si ha allora la tirannia più balorda e più odiosa: la tirannia mascherata da libertà! Ma sicuramente! Oh perchè credi che soffra io? Io soffro appunto per questa tirannia mascherata da libertà... torniamo a casa! Fu Mattia Pascal di L. Pirandello La democrazia è il governo del popolo, il lavoro del popolo, la beffa del popolo, la miseria del popolo. La democrazia è tutto, è soprattutto burocrazia e demagogia. E' una grande industria economico finanziaria i cui principali azionisti sono però i potenti oligarchi del mondo. Carl William Brown La manipolazione consapevole e intelligente delle abitudini e delle opinioni organizzate delle masse è un elemento importante nella società democratica. Coloro che manipolano questo meccanismo nascosto della società costituiscono un governo invisibile che è il vero potere dominante del nostro paese. Siamo governati, le nostre menti sono plasmate, i nostri gusti formati, le nostre idee suggerite, in gran parte da uomini di cui non abbiamo mai sentito parlare. Edward Bernays Poiché in una democrazia è il popolo che decide, i potenti uomini dell'industria e dell'economia si mobilitano per istruire la società affinché scelga e decida in modo assolutamente autolesionista. Carl William Brown È un bene che il popolo non comprenda il funzionamento del nostro sistema bancario e monetario, perché se accadesse credo che scoppierebbe una rivoluzione prima di domani mattina. Henry Ford Poiché in una democrazia è il popolo che decide, i potenti uomini dell'industria e dell'economia si mobilitano per istruire la società affinché scelga e decida in modo assolutamente autolesionista. La satira talvolta è utile ai regimi demoplutocratici (governo dei ricchi) perché crea nel popolo, grazie al suo pseudoumorismo, l'illusione di vivere in democrazia; invece di creare proteste, crea il consenso che viene così elargito ai monarchi della stupidità. Carl William Brown "Ho la paura della perdita della democrazia, perché io so cos'è la non democrazia. La democrazia si perde pian piano, nell'indifferenza generale, perché fa comodo non schierarsi, e c'è chi grida più forte e tutti dicono: ci pensa lui" "È così che muore la libertà: sotto scroscianti applausi". "Quelli che fanno versare la maggiore quantità di sangue sono gli stessi che credono di avere dalla loro parte il diritto, la logica, e la storia. Non è dall'individuo, ma dallo Stato che oggi la società deve difendersi". Albert Camus Una serie di paradossi aritmetici dimostra come, in molti casi, il risultato delle elezioni non rispecchia le preferenze degli elettori. Non solo: negli Stati Uniti, patria della democrazia e della libertà, raccogliere più voti rispetto all’avversario non garantisce la vittoria. La soluzione? Probabilmente non esiste... Riconosciamo che il vero nemico della democrazia e della libertà, in una società così diversa dalle precedenti per struttura, cultura e livello tecnologico, è la democrazia stessa, almeno nella sua forma attuale. Stiamo assistendo ad un tranquillo e sereno suicidio, ma non vogliamo ammetterlo o non ce ne rendiamo conto perché tutto avviene in maniera silenziosa e non violenta, con il consenso di un mondo che fatica ad intuire quel che sta accadendo. Sabino Acquaviva Con il governo, si sa, non vai mai d’accordo nessuno. Ma com’è possibile, visto che dovrebbe essere uscito vincitore da un’elezione libera e democratica? In realtà, se siosservano con attenzione i numeri, si scopre che la maggior parte dei cittadini potrebbe non aver votato per il candidato che è stato poi effettivamente eletto. Non c’è dastupirsi: è uno dei paradossi matematici dei sistemi elettorali di tutto il mondo messi in luce da Ian Stewart in un recente articolo pubblicato sulla rivista New Scientist. "Garantire elezioni libere" afferma l’autore, "spetta alla legge, ma assicurare che siano eque e algebricamente corrette è compito dei matematici, che da sempre cercanodi mettere a punto meccanismi che combinino le esigenze aritmetiche con quelle politiche, per esempio garantire al governo una certa stabilità e la possibilità di governare". E dopo secoli di studio siamo ancora molto lontani dalla perfezione. Vincenzo Galasso Il mercato compra e vende milioni, forse miliardi, di informazioni perfettamente inutili che inquinano il mondo della conoscenza e dell'informazione, rendendo impossibile una scelta, anche politica e democratica, non ubriacata e vanificata dall'insalata russa dominante. Sabino Acquaviva Il mondo così com'è non può produrre cose molto diverse da quelle che produce. Almeno per ora non sembra capace di ridurre in maniera consistente il numero di quanti fanno la fame, non può non confinare nelle stazioni, nelle metropolitane delle grandi metropoli del pianeta, nei quartieri più degradati, centinaia di migliaia di barboni, emarginati, sconfitti, pazzi. E come potrebbe non creare gli dei dell'informatica, i Bill Gates padroni del mondo, di fronte ai quali spesso si inchinano i potenti della terra? Come impedire che si moltiplichino a decine di migliaia i giornalisti lacchè del potere disposti a vendersi, pur di far carriera e essere presenti sul palcoscenico dei media sul quale si recita ventiquattro ore al giorno? Come non assistere allo scandalo di centinmaia di milioni di affamati, di popoli miserabili che si massacrano senza pietà e dei ricchi della terra che passano il tempo negli imperi della finanza? Questa società non è radicalmente riformabile, va reinventata, ma senza utilizzare le anticaglie ideologiche e politiche che hanno lastricato di milioni di morti la storia degli ultimi due secoli. Certamente, è vero che la democrazia, come diceva Churchill, è il peggiore dei sistemi, naturalmente ad eccezione di tutti gli altri, che sono peggio. Ma è anche vero che questa democrazia apparente, quasi virtuale, ormai divenuta il sistema politico dominante, accettato quasi da tutti, si sta trasformando nella più grande truffa politica della storia. Perché non ammettere che questo sistema, insieme al progresso tecnico-scientifico, consente ad una piccola "entità", in gran parte impersonale, di detenere tutto il potere? Che, aggravante della situazione, il potere politico si sottomette, forse per necessità, agli imperativi dell'economia finanziaria, delle tecnologie avanzate e della scienza? Che la mole delle transazioni finanziarie è cinquanta volte superiore a quella dei trasferimenti di beni e servizi? E' chiaro che ormai la presunta democrazia si associa in maniera indiscutibile alla disarticolazione dello stato sociale. Basta pensare ai dogmi imposti dal potere economico finanziario all'Unione Europea e accettati da tutti. E non dimentichiamo che questi fenomeni si associano alla marea montante della corruzione. La grande povertà dei diseredati della terra e la grande esclusione dovuta al progresso tecnologico, si sommano alla mondializzazione, all'informatizzazione e alle strategie dei grandi dominatori del pianeta che operano in uno spazio in cui l'impresa diventa una rete transnazionale di unità semiautonome interconnesse telematicamente. Di qui un immenso flusso intercontinentale di produzione materiale e immateriale nel cuji ambito l'intelletto tende a diventare la forma dominante della forza lavoro. Si tratta di un processo di trasformazione ancora in corso che tuttavia, salvo eventi imprevedibili, anche politici, molto probabilmente si concluderà con la formazione di uno stato mondiale del mercato: un impero senza imperatore, una dittatura senza dittatore, una monocrazia senza monocrate, una società gestita da un partito unico virtuale in cui i partiti sono dei fantasmi con poco potere. Sabino Acquaviva Per approfondire l'argomento potete anche leggere: Democrazia impossibile e aforismi Aforismi e citazioni sulla democrazia Riflessioni sulla democrazia   Read the full article
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personal-reporter · 1 year
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Agenda 2030: Punto 9 - Industria Innovazione e Infrastrutture
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L'industria, le infrastrutture e l'innovazione sono tre pilastri fondamentali per lo sviluppo sostenibile delle comunità in tutto il mondo. Secondo l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite, questi tre settori sono essenziali per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) e garantire un futuro migliore per tutti. L'industria è stata storicamente una forza trainante dell'economia mondiale, ma ha anche avuto un impatto significativo sull'ambiente. L'Agenda 2030 cerca di promuovere una crescita economica sostenibile e inclusiva, che garantisca che l'industria non danneggi l'ambiente o la salute delle persone. Una delle principali sfide dell'industria è ridurre la sua impronta di carbonio e promuovere tecnologie pulite e innovative. Ciò può essere fatto attraverso l'adozione di pratiche di produzione sostenibile e l'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili. L'Agenda 2030 prevede che i paesi sviluppati condividano le loro tecnologie sostenibili con i paesi in via di sviluppo, per aiutarli a raggiungere gli SDGs. Le infrastrutture sono un altro fattore critico per lo sviluppo sostenibile. Molte comunità in tutto il mondo hanno bisogno di infrastrutture di base come strade, ponti, reti idriche e servizi igienico-sanitari per garantire un accesso equo a servizi e risorse. L'Agenda 2030 sottolinea l'importanza di investire in infrastrutture sostenibili, inclusi mezzi di trasporto a basso impatto ambientale e tecnologie di gestione delle risorse idriche. Inoltre, l'Agenda 2030 cerca di ridurre la discriminazione nell'accesso alle infrastrutture, in particolare per le persone con disabilità e le comunità emarginate. Ciò può essere fatto attraverso la promozione dell'uguaglianza di genere e dell'inclusione sociale nei progetti di sviluppo delle infrastrutture. L'innovazione è l'elemento chiave per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Le nuove tecnologie e le nuove idee possono aiutare a superare le sfide ambientali, sociali ed economiche che affrontiamo oggi. L'Agenda 2030 incoraggia la ricerca e lo sviluppo di tecnologie sostenibili, come le energie rinnovabili e le tecnologie per la riduzione delle emissioni.Inoltre, l'Agenda 2030 sottolinea l'importanza di promuovere l'accesso alle tecnologie e all'innovazione in tutto il mondo, per garantire che tutte le comunità possano beneficiare delle nuove idee e delle soluzioni innovative. La cooperazione internazionale è essenziale per raggiungere gli SDGs nei settori dell'industria, delle infrastrutture e dell'innovazione. L'Agenda 2030 prevede che i paesi sviluppati forniscano assistenza tecnica e finanziaria ai paesi in via di sviluppo per promuovere la crescita economica sostenibile e l'accesso alle tecnologie pulite e all'innovazione. La cooperazione internazionale può anche contribuire a promuovere la condivisione delle conoscenze e delle migliori pratiche, così come lo sviluppo di partenariati tra il settore privato, il settore pubblico e la società civile. L'Agenda 2030 cerca inoltre di promuovere la formazione e lo sviluppo delle competenze necessarie per sostenere l'industria, le infrastrutture e l'innovazione sostenibili. Ciò può essere fatto attraverso programmi di formazione e di sviluppo delle competenze, nonché attraverso la promozione di un'istruzione di qualità e accessibile per tutti. In conclusione, l'industria, le infrastrutture e l'innovazione sono essenziali per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030. L'adozione di pratiche sostenibili e l'utilizzo di tecnologie pulite e innovative possono aiutare a promuovere una crescita economica sostenibile e inclusiva, garantendo al contempo che l'ambiente e la salute delle persone siano preservati. La cooperazione internazionale, la promozione dell'uguaglianza di genere e dell'inclusione sociale, nonché la formazione e lo sviluppo delle competenze sono tutti fattori critici per garantire un futuro migliore per tutti. L'Agenda 2030 sottolinea l'importanza di lavorare insieme per affrontare le sfide ambientali, sociali ed economiche che affrontiamo oggi e garantire un futuro sostenibile per le generazioni future. Read the full article
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umbriasud · 1 year
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Umbria Energy premiata per performance e Affidabilità finanziaria
Umbria Energy premiata per performance e Affidabilità finanziaria
Laura Caparvi, Ad di Umbria Energy Prestigioso riconoscimento ottenuto da Umbria Energy con l’Alta Onorificenza di Bilancio nell’ambito del 45° Premio “Industria Felix – L’Italia che compete 2022”.La premiazione, giunta alla sua terza edizione nazionale, si è svolta a Roma nell’Aula Magna MarioArcelli dell’Università Luiss Guido Carli, ed è stata organizzata da Industria Felix Magazine –…
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orbiscomunication · 1 year
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Lacertosus premiata per crescita ed affidabilità da “Il sole 24 ore” ed Industria Felix
Doppio riconoscimento per Lacertosus ricevuto da “Il Sole 24 ore”: “Leader della Crescita 2023” e Premio Industria Felix.
Lacertosus, azienda con sede a Parma, è stata insignita del premio “Leader della Crescita” e del premio “Industria Felix”, assegnati dal Corriere della Sera – Il Sole 24 Ore. 
L’azienda, primo brand in Europa dedicato al Cross e Functional Training, specializzata nella produzione di attrezzature e accessori di alta qualità per centri di allenamento, Box Crosstraining, palestre commerciali e privati, conferma la sua crescita esponenziale in fatto di fatturato ed affidabilità, primeggiando nel suo segmento di mercato.
“Leader della Crescita 2023” è la lista, stilata da “Il Sole 24 Ore”, che classifica le aziende italiane che sono maggiormente cresciute in termini di fatturato.  La selezione ha rispettato dei severissimi criteri che sono stati attentamente certificati da un membro del comitato esecutivo dell’azienda e controllati da “Statista”. Lacertosus ha ricevuto anche il premio di “Industria Felix” che ha insignito le aziende più competitive ed affidabili d’Italia. 
La premiazione è avvenuta presso la prestigiosa Aula Magna Mario Arcelli, dell’Università Luiss Guido Carli a Roma; questo è il 45° evento, terza edizione nazionale del Premio Industria Felix, che porta alla ribalta l’Italia che compete per performance gestionali, affidabilità finanziaria e sostenibilità. 
L’evento, organizzato dal trimestrale di economia e finanza Industria Felix Magazine, diretto da Michele Montemurro, in supplemento con Il Sole 24 Ore, è stato realizzato in collaborazione con Cerved, Università Luiss Guido Carli, A.C. Industria Felix, con il sostegno di Confindustria, con il patrocinio di Simest, con la media partnership de Il Sole 24 Ore e Askanews, con la partnership istituzionale della Regione Puglia, con le partnership di Banca Mediolanum, Mediolanum Private Banking, Grant Thornton, Plus innovation e Servizi integrati.
Questi riconoscimenti testimoniano ancora una volta che l’obbiettivo di Lacertosus di aggiungere valore sul mercato, creando prodotti di qualità superiore in grado di soddisfare le necessità dell’atleta più esigente, fanno dell’innovazione una delle chiavi del suo successo. 
www.lacertosus.com
https://notizia24ore.blogspot.com/2022/11/lacertosus-premiata-per-crescita-ed.html
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livornopress · 1 year
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Economia circolare e solidità finanziaria: Scapigliato vince nuovamente il Premio Industria Felix – L’Italia che compete 2022
Rosignano (Livorno) 27 novembre 2022 – Economia circolare e solidità finanziaria: Scapigliato vince nuovamente il Premio Industria Felix – L’Italia che compete 2022 Dopo aver ottenuto questo prestigioso riconoscimento l’anno scorso, nella mattinata di ieri Scapigliato è stata insignita nuovamente dell’Alta onorificenza di bilancio durante il 45° evento del Premio “Industria Felix – L’Italia che…
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latinabiz · 1 year
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La società Acqualatina riceve il premio “Industria Felix”
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Lombardi LauriolaIndustria Felix La società di gestione idrica della provincia di Latina Acqualatina Spa è risultata essere tra le 160 aziende  che si sono distinte per i risultati di bilancio e che, per tale motivo, sono state insignite dell’Alta onorificenza di Bilancio del Premio “Industria Felix - L’Italia che compete”. Il 25 novembre a Roma, c'è stata la premiazione presso l’Università “Luiss Guido Carli”, nell’Aula Magna “Mario Arcelli”. Ha affermato il Presidente di Acqualiatina Michele Lauriola: “Siamo orgogliosi di ricevere questo prestigioso riconoscimento. È nostro impegno e dovere garantire il costante miglioramento di un servizio pubblico così essenziale, restituendo valore al nostro territorio sotto ogni punto di vista, dall’innovazione tecnologica all’ottimizzazione delle risorse, sempre con un approccio fondato sulla responsabilità.”L’Amministratore Delegato della Società, Marco Lombardi ha affermato: “Ringrazio tutti per questo premio, che si attesta come un importante riconoscimento per gli sforzi profusi in questi anni da tutto il nostro team, sia nell’ottimizzazione del servizio, sia nel mantenimento di un equilibrio economico-finanziario ottimale, anche a fronte di ardue sfide, come il fenomeno della morosità.”Il premio “Industria Felix - L’Italia che compete” viene assegnato da 37 edizioni sulla base di criteri oggettivi, grazie a un algoritmo di competitività del Cerved Group Score Impact, l’indicatore di affidabilità finanziaria di una delle più importanti agenzie di rating in Europa. L’evento ha visto la partecipazione di vari ospiti di levatura nazionale, tra cui la sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Assuntela Messina, del Vicepresidente nazionale di Confindustria, Vito Grassi, e del Presidente del Copasir, Adolfo Urso. Read the full article
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L' industria automobilistica lancia l’allarme: con le norme Euro7 prezzi alle stelle
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La proposta Euro 7 nell'industria automobilistica rischia di esercitare un’inutile pressione finanziaria sui consumatori e distogliere gli investimenti dalle tecnologie a emissioni zero. L’Acea, l’associazione dei costruttori europei, chiarisce ancora una volta la situazione sul futuro dell’auto. Ed esprime tutte le sue preoccupazioni sull’entrata in vigore di una norma, severissima, che distruggerà ciò che ne resta del mercato delle auto benzina e diesel. Le nuove “regole del gioco” sulle emissioni riguardano infatti la vendita di nuove auto con motore a combustione interna in Ue a partire dall’entrata in vigore della normativa Euro 7, prevista intorno al 2026/27. Di conseguenza, le auto che rientrano nell’ambito di applicazione della norma Euro 7 costituiranno solo il 10% di quelle sulle strade dell’Ue nel 2035. Uno studio recente, viene evidenziato da Acea, stima che ciò si tradurrà in una riduzione al massimo del 4% delle emissioni di ossidi di azoto (NOx). “Nonostante i benefici ambientali minimi, gli standard Euro 7 avrebbero ripercussioni significative sugli investimenti dei consumatori e dei produttori in tecnologie a emissioni zero.  Ad esempio, riporta ancora Acea, secondo le stime di alcuni produttori, il prezzo medio al consumo di un’auto nuova potrebbe aumentare di 2.000 euro, esercitando ulteriori pressioni finanziarie sui consumatori europei già alle prese con gli alti costi energetici e le pressioni inflazionistiche”. Questo significherebbe rendere invendibili tutte le auto di segmento A, B e – in parte – anche C. Se vi state chiedendo perché tutti i costruttori puntino decisi sull’elettrico, ecco la risposta. I tanti sostenitori delle auto termiche dovrebbero combattere l’Euro 7, non le auto a batteria… Read the full article
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lamilanomagazine · 6 months
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Milano, la Bari Multiservizi spa riceve il Premio Industria Felix.
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Milano, la Bari Multiservizi spa riceve il Premio Industria Felix. Oggi, a Milano, la Bari Multiservizi spa ha ricevuto il Premio Industria Felix durante la cerimonia di premiazione in corso nella Fiera digitale per Business matching. L’azienda municipale barese, nell’ambito dell’inchiesta giornalistica realizzata in collaborazione con Cerved su 700mila bilanci di società di capitali con sede legale in Italia, è risultata competitiva e affidabile in quanto idonea rispetto a un oggettivo algoritmo di competitività estratto dal conto economico e convalidato dal Comitato scientifico coordinato dal prof. Cesare Pozzi, docente di Economia industriale all’Università Luiss Guido Carli e dall’ing. Vito Grassi, vicepresidente nazionale di Confindustria, e rispetto al livello di solvibilità o sicurezza finanziaria dal Cerved Group Score. A ritirare il premio a Milano, il presidente Francesco Biga, i consiglieri Massimo Maiorano e Maria Santoro e il direttore aziendale Francesco Schiraldi. La Bari Multiservizi spa, azienda controllata dal Comune di Bari che, in virtù delle ottime performance gestionali registrate nell’esercizio 2020, è stata insignita dell’Alta Onorificenza di Bilancio durante l’edizione nazionale 2022 del Premio Industria Felix, conquistando persino il primo posto nella categoria Partecipate a maggioranza pubblica tra le imprese di dimensioni affini e classificandosi nella top 10 generale della categoria, quest’anno riceve il prestigioso riconoscimento per i risultati virtuosi emersi dal bilancio 2021, che confermano il trend di crescita intrapreso negli ultimi anni e permettono alla società di raggiungere, per la seconda volta consecutiva, un traguardo encomiabile tra le partecipate pubbliche nazionali. Oggi la Bari Multiservizi è un’azienda attiva che raggiunge i livelli quantitativi e qualitativi richiesti dal committente in tutti e tre i settori produttivi. L’azienda vanta un organico stabile di circa 130 persone. Notevole è l’impegno in atto per la transizione ecologica, vista non solo come opportunità di abbattimento dei costi e delle emissioni inquinanti, ma anche come volano per incrementare la produttività e la sicurezza sul lavoro. Circa metà del parco veicoli della Bari Multiservizi è stata sostituita con nuovi mezzi a trazione elettrica, mentre la quasi totalità delle attrezzature per la manutenzione del verde è alimentata a batterie. Due impianti fotovoltaici installati presso la sede operativa assicurano poi all’azienda un’autonomia energetica pressoché totale. Le innovazioni in campo ambientale, accompagnate dalle misure di welfare rivolte ai lavoratori e dai solidi princìpi etici su cui si fonda il governo d’impresa, hanno migliorato sensibilmente i parametri ESG della Bari Multiservizi elevandola a modello di sostenibilità. È stato inoltre attuato un importante piano di digitalizzazione, che ha permesso di ridurre ulteriormente i costi operativi e di ottimizzare i processi interni. Esemplare, infine, è l’impegno che dipendenti dimostrano nei confronti della società, che si traduce, a sua volta, in veri e propri gesti d’amore verso la città di Bari. Con risorse frutto delle economie gestionali, senza gravare in alcun modo sulla collettività, la Bari Multiservizi ha riqualificato e adottato cinque aree verdi di valenza identitaria per il capoluogo (giardino adiacente al park&ride di Pane e Pomodoro, giardino Fabrizio De André, aiuole di Corso Cavour, giardino di Viale Papa Pio XII, rotatoria nord del Ponte Adriatico) e valorizzato i quattro storici “Telamoni” (sculture scampate alla demolizione del vecchio palazzo della Gazzetta, oggi esposte nell’atrio di Palazzo di Città), oltre ad eseguire attività aggiuntive di decoro urbano e di custodia al di fuori degli obblighi contrattuali. Altre iniziative di riqualificazione sono state realizzate direttamente in favore dei cittadini più fragili, tra cui il completo rifacimento del campetto sportivo della scuola “Iqbal Masih” nel quartiere San Pio.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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ifattinews · 2 years
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Udc, Riccardi responsabile nazionale Industria, Energia e Trasporti Cesa: auguri di buon lavoro
Comunicato stampa Udc, Riccardi responsabile nazionale Industria, Energia e Trasporti Cesa: auguri di buon lavoro Roberto Riccardi è stato nominato Responsabile nazionale Industria, Energia e Trasporti dell’Udc, entrando a far parte del Consiglio nazionale del partito. Riccardi mette così a disposizione del Paese la sua formazione economica e finanziaria e l’esperienza manageriale, arricchita dal…
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