#prot-col
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malwaresilly ¡ 3 months ago
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Prot-Col: The killcode
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Here's the fully colored version of their redesign!
Had a blast remaking him lmao
@stormbreaker-290 @eternal-soup @obsessivecelestial @ze-slaughtermod
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bumble-the-sun-bee ¡ 30 days ago
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My irl friend (I'm just gonna call her P.c ) drew a sleepy prot-col and hhh
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@ze-slaughtermod @crumpet-doodles
Prot-col likers
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titan-star ¡ 2 months ago
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Prot-col had ultimately decided to visit the theater, blending its body with the shadows so it could get around easier.
It wandered within the shadows for a moment, searching for Titan silently, its eyes squinted as to not startle anyone with its bloody red eyes and sharp teeth.
[I believe this would take place after Orbit and Nooma go home?]
Titan hummed lowly as the glow of the portal dimmed. He shut down the computer but left the location of the beothers' world open for them to come through whenever they wished. Having the foam pit now moved onto the stage was a better fit. For now.
He let out a tired sigh and hopped down from the stage and slowly walked his way through the main theater hall, glancing at the decor. Titan wouldn't miss this place. His deep voice began to fill the silence with his humming as he sang the tune for "Bella Ciao" in a slow tempo.
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ze-slaughtermod ¡ 3 months ago
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Some silly drawings of Titan with Lune and Prot-col
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Hm. Tsk tsk. Look at all these beautiful pictures. How am I possibly gonna act right???
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stormbreaker-290 ¡ 3 months ago
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Static Meeting Lune vs Prot-col
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HEUEHEAKAGDNFBDNXHS
G IGGLING
Entirely accurate . The whole spectrum of affection for Mal fr✨✨✨
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storjmije ¡ 10 months ago
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IL SOPRAVVISSUTO
Ok… ok ok
È nascosto sotto una specie di mobile. Una pistola gli trema tra le mani.
Ok… ci siamo (scoppia a piangere)… ok… gesù se esisti ti prego perdonami…
Oddio. Se la mette in bocca
Poi si inquadra uno sparo, e un altro.
Il prot guarda al foro che ha soarato sul fianco del mobile sotto cui era mascosto. Ha sbagliato mira, perché lo soaro di un eroe lo ha distratto. L’eroe uccide diversi zombie, poi si erge su di lui e gli da la mano.
“Non perdere le speranze!” Lo prende in braccio, su un cumulo di zobie morti. Ti salvo io! Urla, e viene attaccato da altro sombie, facendo precipitare il prot a terra, tra budella e sangue.
“No, non di nuovo, no, basta!”
Poi arriva un altra eroina, e lo salva , scontro con suber boss uccidi zonbie di prima, e poi lo porta fuori con una liana, lo porta con altri sopravvissuti, prima di morire, era stata morsa.
So che sarai difficile, ma dovete sparar- soaro.
Piccoletto è sconvolto, ma cone uno che ci si è abituato.
“Altri morsi?” Chiede lo sparatore. Silenzio.
Bene, dice. Mi chiako Riccardo, sono il vistro leader, militare hobbista cacciatore, conosco un rifug-
Uno del gruppo si trasforma e lo morde, insomma vengono morsi tutti. Ma lui si salva sempre.
“Ooh uffa, perché non muoio e mi trasformo come tutti gli altri? Perché ho così tanta fortuna.
Intorno a se zombie mangiano altre persone o lo mancano e si urtano cose cosĂŹ.
Hei piccoletto, vuoi un mio dito? Lo vuoi, il mio dito?
È in un parco giochi e parka ad un bambino su una giostra zombie. Il bambino si gira (era di spalle, non ha la mascella).
Tenta di morderlo ma lo sporca tutto.
Piangendo, lecca il sangue del bambino infetto dal suo braccio.
Lui ha una camicia, scorciata, da impiegato, è evidente che l’apocalisse è iniziata da non poco.
Piangendo, va a casa sua. Mamma, papĂ , sono a casa. Si sente make, salendo le scale. In salotto, ci sono i suoi genitori, con la testa sfondata.
Che puzza, apro un po’ le finestre.
Si affaccia, su un mondo al collasso.
Vado in bagno a farmi un ultima sega, poi un bagno, con un bicchiere di vino ed tot grammi di xanax.
(In una scena prima era davanti una farmacia)
Tossisce, si copre la mano con il braccio soorcodi sangue leccato, rimandando al momento, sembra malaticcio.
Si alza “mamma ti perdono, papa ti lerdono, spero voi mi abbiate perdonato, e bla bla bla, gia lo sapete”lo doce con poco entusiasmo, lo ha chiaramente gia fatto.
Va in bagno. Prova a farsi la pugnetta, ma piange, con i pantaloni abbassati, sulla tazza.
Ok, l’importante è che nella vita ne abbiamo goduto in abbindanza. Dice, guardandosi una mano e tirando su i pantaloni, aria afflitta.
Riempe la vasca, un calice di vino, e svuota le pillole in un panino col tonno, che inizia a mangiucchiare, guardandosi allo specchio.
Si guarda allo specchio, e dice
Io lo sapevo, lo sapevo che veniva l’apocalisse. Da quando ho visto quel video di quella matide che viene controllata dal parassita nel cervello, quello che esplode tutto quando va in acqua. pure quell’altro video, quello col parassita che governa l’animale MORTO.
PerchĂŠ nessuno ha pensato a prendere provvedimenti. Che mondo malato.
Dice, mordicchiando il panino.
Non è stato troppo male essere me, dice, dando un bacetto allo specchio.
E lo lascia un po’ sporco di sangue. Lo guarda sgomento, apre la bocca nel suo riflesso, e quella sta sanguinando.
Spalamda gli occhi.
Oh no
Dice.
Il sangue… del…CAZZO! E sbrana il panino, ne tura vuori le pillole e le inghiottisce. No, no, no.
Si mette nella vasca.
Tira su col naso, sospira, morirò annegato. Ma almeno è finita. Dice, con gli occhi che gli si chiudono sempre di piÚ.
Scivola sott’acqua, chiude gli occhi. Dopo un po’ li riapre, e poi li chiude.
Vimita, nella vasta, una sagima controluce, e poi scompare nel nero.
E poi li riapre.
Si rialza dalla vasca lentamente.
Esce.
Si mette a testa bassa di fianco lo specchio, ha paura di guardarsi.
Vede già che i suoi piedi sono un po’ strani.
Poi si gira.
Si porta le mani alla faccia, alla testa. Ha un colorito verdognolo. Un colorito da zombie.
Si sporge sulla vasca, prende m una cisa che galleggia in suoerficie, e se ne tira via un intero reticolato di roba.
E poi ha un flesc di quella roba che gli uscida dappertutto, in acqua.
Lo lascia cadere, disgustato.
Si riguarda allo specchio.
Si guarda allo specchio. Si mette una mano sul cuore , e aspetta. Per un sacco di vignette, aspetta. E poi si conclude, con un “oh cazzo”.
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444namesplus ¡ 2 years ago
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Abby Able Acreart Acrequb Acto Ade Adon Agedly Aina Akip Ale Alerack Alitch Alk Alskk Ame Amet Ametan Amon Anass Anced Ancedio Ang Annits Anoters Appedwp Appercp Aracs Arak Arcib Arr Artedit Arthohk Artyree Ashohn Asome Aunege Bale Bars Bascle Beaby Behsnit Beinuo Beran Berin Bering Bernajg Bes Birs Bkon Bkong Blacent Ble Boines Bou Bourn Bous Bradond Brimcco Brist Brobec Bron Bry Bulowb Buted Buzzeu Cal Calf Camets Camn Canaj Canajwp Canth Car Cartatz Chices Chonron Cht Cled Coling Coliten Cols Colude Colvx Comehon Cony Coordsr Cordo Core Cors Cort Cosex Cove Cre Crepz Cristy Crommed Culd Culdo Cut Cutess Daki Dang Dant Daval Dell Derew Dideal Diting Docard Dona Donce Donye Dred Drep Drinkd Dwas Dwikey Dwils Edbyw Embx Ent Epk Erring Exe Execado Execn Exed Exs Feal Fen Fews Ficarts Fichebh Fies Firity Flasho Fle Ford Fraboi Freed Frey Fricly Frik Fring Frited Frort Fuld Gen Genzal Gerrigh Goi Goiner Goting Gracx Grafa Gravidn Grya Hain Hal Hale Haleew Haleyon Hall Hallate Haluxe Hanney Heat Helf Hene Hes Hina Hing Hitch Hitcher Hiw Hounale Houred Hug Hureek Iic Iics Iicsyj Iing Iirded Iirown Imazy Inesnb Ing Ingo Itch Ite Itk Ittled Jad Jan Jawarcq Jere Jock Jond Jonde Jone Kant Karr Kashot Katerad Ked Kelle Khal Khald Khalf Khalk Khams Khanty Khar Khay King Laing Lass Latew Lend Lex Lexr Lia Lick Lifick Listed Lord Lowe Lvd Lvies Lvin Lvk Mad Madock Mallist Man Mand Maraj Marcol Marter Mashon Mast Mastur Mat Matthy Mcard Mcce Mccf Meming Meo Migw Mih Milis Min Mine Minger Mixe Momn Mon Mona Mones Montits Moss Most Mosww Mot Motents Motize Mots Munalf Nierts Nina Noars Noll Norts Noted Obering Octow Ome Omme Orablen Orrings Ors Oth Owsmd Pace Pao Parr Pasaing Pavidng Pead Pearrit Peasts Ped Pend Peont Perts Phd Phong Pit Plaing Plity Pord Pors Pos Posing Pre Pric Prn Prod Prot Pubow Pufj Pufou Pulat Pull Rackby Racz Rearted Reed Reedis Reembsj Reet Reguell Rem Ren Rent Ress Ressyw Rette Rew Ric Rop Rowers Rowns Rugh Rugy Rune Sal Sams San Sana Saq Scemtv Sces Scluxh Scorty Scos Seant Sed Seelues Sellire Sellist Ses Shong Shoss Sid Sig Siggres Sigh Simest Sing Siphe Sohnch Solatch Somill Somot Spost Sted Ster Studial Sty Subjer Suble Supn Sur Taki Tenco Tens Teos Ter Teric Thal Theembp Ther Thew Thim Thity Thonmet Thorme Thron Thugh Thy Ticks Tin Tind Ting Tins Tiver Tonnale Tooklq Townz Trafv Unes Ung Unkv Verece Vidents Viebuml Vinalub Vindrj Wabbkx Wah Wal Waler Wan Wand Wanny Weertyj Wel Welerts Wer Wes Wevies Whis Whoss Whothen Wike Wilbure Wing Wings Wir Wittep Wizedcd Worrint Yon Yonces Yondre Yonst Yorly Yoryan Youly Youp
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hollywoodxwhore ¡ 2 years ago
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wanted (part 18)
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Colson x Original Female Character x Pete
Warnings: Swearing, mentions of smut but nothing happens, drinking
We have reached the very last part of this very long series. I can't believe I actually finished it. There's a little epilogue I'll post today, too. Thanks again to everyone who's supported me through writing this series!
Two Months Later
I subleased my apartment and moved in with Colson and Pete.
Pete’s room became my office and the three of us took up residence in Colson’s room.
We bought a new bed, a King, so the three of us can fit comfortably.
I’ve cleaned up the entire house, turning it from a bachelor pad into a home suitable for a relationship that operates essentially like a marriage. 
Aside from the fact that no one but our close friend group knows, everything is going perfectly. 
It’s not that we don’t go out in public, the three of us. We do. We’re just not affectionate. To the world, it might look like a couple and a friend, or just three close friends. Either way, we’ve all been skittish about being openly in a polyamorous relationship. Society just isn’t that accepting, and the thought of being out about it is scary. But we’re all graduated or done with college in some capacity by now, and real life is looming on the horizon.
I’m awake far too early for a Saturday morning, curled up on the couch with a mug of coffee. I’m watching the early morning sunrise through the picture window, my stomach twisting into complicated knots of anxiety and worry. Will people say mean things to us in public? What will our families think?
“Al?” I jump at the sound of Colson’s low voice. I turn to see him standing in the doorway of the living room, shirtless with his sweats slung low on his waist, XXX tattoo loud and clear in my field of vision, and my stomach can’t help but make a little room in its web of anxiety for a wave of desire. 
“Hey,” I say softly. 
Colson reaches up to ruffle his bed head and then yawns, loping across the room to me in his bare feet. He curls up on the couch and tugs me close so I’m resting against his chest. He presses a kiss to my hairline and I close my eyes, feeling better already. My thoughts are loud but the boys always help quiet them. 
“What are you doing up so early?” I ask.
“Had to pee,” Colson answers. “What are you doing up so early?”
I stare out the window, worrying my bottom lip between my teeth. “I’m anxious, Col.” I turn so I’m sitting with my legs folded, twisting my fingers around one another. 
Colson cocks his head to the side, and the glow of the sunrise hits him just right, accentuating his beautiful jawline and long eyelashes, as well as the lines of sleep around his eyes. He’s still very tired. “What’s bothering you?” He asks gently. 
I shrug. “I guess I’m just scared of the future,” I say.
Colson snorts, glancing outside at the sunrise. “Who isn’t?” He mutters. Then, he turns back to me. “What specifically, my love?”
I sigh quietly and look down at my hands. “What is your family going to think of us?”
Colson chuckles softly and shrugs. “My dad won’t question me,” he says. “He’ll feel too awkward. My aunt will just be happy I’m happy.”
“But what about Pete’s family?” I ask. 
Colson smiles softly. “His mom is an angel. And his sister is great. They’ll love you. They already love me. It’ll be okay. Who cares?”
“I do,” I say helplessly. “I don’t know about you and Pete, but I’ve never been so happy before.” The words tumble out before I can stop them. But I just keep going. “I see a future with the two of you. And that means our families will find out sooner or later. I don’t want anyone’s parents to, like, disown them because of this.”
“Mine won’t, and Pete’s won’t. Will yours?’
I shake my head no.
“Then we’re fine,” he says, offering a hand. I settle my much smaller hand into his and he squeezes it gently. “Alex, I love you. Pete loves you. We’re already making it work. What’s a few obstacles?”
I sigh softly and nod. “I guess you’re right.”
“I’ll always protect you two,” Colson says, a look of determination on his beautiful face. “No one will hurt the people I love. Promise. Now, come back to bed.”
I nod and get to my feet. Colson faces me, holding out his arms, and I smile, wrapping my arms around his neck before jumping up and wrapping my legs around his waist, clinging to him like a koala. He gives my ass a little smack and I giggle against his neck as he carries me back to bed where Pete is rubbing his eyes confusedly.
“Why’m I all alone?” He slurs sleepily. 
“You’re not anymore, babe,” Colson says, setting me on the edge of the bed. I snuggle up to Pete, draping an arm over his belly, and he immediately wraps his arm around my shoulders, pressing a kiss to my forehead. Colson climbs into bed and drapes his body over mine, letting his hand rest on Pete’s bare hip so he’s touching both of us.
“Love you guys,” Pete murmurs.
I smile and snuggle in, letting my tired eyes slip closed. “Love you too.”
“Ditto,” Colson mutters sleepily, and we fall back asleep. 
When we all wake up, Colson decides that we’re going out. “Dress cute,” he tells us. “This is a date, god dammit.”
I choose a dress that Colson helped me choose, a warm, peachy color made of silk with lace detailing around the neckline and hem. I slip into a pair of wedges, fluff my loosely curled hair in the mirror, and touch up my lipstick before finding both of my boys in the living room.
Pete looks adorable in a pair of khaki shorts and a polo, and Colson looks handsome in a pair of black pants and a short sleeve button up. “Ready?” Colson asks and we follow him out to his car.
We go to one of our favorite restaurants to sit on the patio, soaking up the warm summer weather, and on our way inside, Colson takes my hand. He lifts his chin slightly and looks down at me, and suddenly, his confidence becomes mine. I turn to Pete and slip my hand into his, too. He looks a little surprised and then smiles, and my chest blooms with warmth. 
We enjoy our favorite lunch, talking and laughing, touching hands, brushing feet beneath the table, and I truly don’t care what anyone thinks. It’s freeing to feel this way. Maybe people notice us and maybe they don’t. It honestly doesn’t matter to me. 
After lunch, we shop for a while, and then, we head to the beach. We get ice cream and take a long walk down to a private beach. I halt at the sign that announces the beach’s privacy, and the boys turn to look at me. 
“Private beach,” I say, gesturing to the sign.
Colson shrugs. “I don’t see anyone,” he says. “C’mon. Live a little.” Reluctantly, I let them pull me along. But Colson is right, it’s deserted and beautifully private. We find a spot tucked in some tall grass where no one could see us unless they got close. Colson gives us a mischievous look and starts to slide his pants down.
My eyes go huge. “Col!” I hiss. “What if someone sees?”
“Then they’re welcome,” he says, working on the buttons of his shirt. He strips completely to his underwear, and with a whoop, goes sprinting into the water. 
“He is fucking crazy,” I mutter, shaking my head.
Pete laughs. “And we love him anyway.”
“We love him because of it,” I correct, and Pete nods, scooting closer to wrap an arm around me. 
“Should we go in, too?” I ask.
“Probably,” Pete says.
“Hang on,” I say, cupping his cheek. He looks down at me, brown eyes warm and loving, and I stroke his cheekbone gently with my thumb. “I love you, Pete Davidson,” I say softly and he smiles, leaning in to kiss me slowly. 
He takes his time and when he pulls back, he murmurs, “I love you, too. Now, come on!” The two of us get up and strip down to our underwear as well, and holding hands, we run into the water to join our boyfriend. 
Ten minutes later, after splashing each other and playing around, I’m sandwiched between the two boys, wrapped around Pete while Colson’s long arms hug us both. We’re enjoying the gentle waves, the peace of a private area.
“I want to live on a private beach someday,” I decide, “when my books make it big and I’m rich.”
Colson chuckles and kisses my shoulder. “You won’t have to worry about that, baby. This band is going to make me a millionaire.”
“Nah, my shitty paychecks from SNL will be our ticket,” Pete says. 
We all laugh together. I kiss Pete, then turn my head to kiss Colson, too. Colson’s arms slide away from our waists, and I feel his big hands cup my ass. He groans softly. “This is a fantasy of mine,” he admits. His eyes have grown darker.
I roll my eyes and grin. “Of course it is,” I say. “I’m too worried about getting caught to be turned on.”
Colson sighs. “That’s fair. Someday, we’ll fuck in the lake when we buy our lake house.”
“Deal,” I say. “Now let’s go home.”
It was a perfect day. I wasn’t worried at all what people thought because Colson and Pete didn’t. It was so liberating to get to be who I am so openly, to love who I want to love. It feels like we’re celebrating as we share a bottle of wine on the floor of our living room. 
“Did you ever see this as your future?” I ask them. I’m leaning against the couch, feet out in front of me, crossed at the ankles. 
Pete takes a sip of his wine. He’s leaning back against Colson’s chest, both of their long legs sprawled out before them. He considers for a second while he holds the wine in his mouth, then swallows. “To be honest, I thought I’d be alone forever,” he admits. “I’m glad I’m not.”
Colson nods. “I never thought I’d settle down,” he says. “Didn’t think I wanted to. But, fuck. This is…this is everything to me.” His voice is quiet, almost shy, and he meets my eyes with an almost timid expression. “You?”
I snort. “Did I imagine myself dating and living with my two dream men? No. I did not. Did I fantasize about it? Fuck yes.”
The boys laugh, their voices a harmony that fills my stomach with butterflies. “Baby, get over here,” Colson demands, jerking his chin in a gesture for me to come closer. 
I set my wine glass on the coffee table and do as I’m told, slotting myself between Pete’s legs. I rest my head back on his shoulder and close my eyes. Sometimes, I feel like it’s too good to be true, this life. Sometimes I feel like I need to pinch myself. But there’s never a moment where I’m not immensely thankful for where I ended up. 
All my life, I’ve felt unwanted. The last one chosen, the one no one noticed. The funny friend but not the hot friend. As I rest my body against those of my two boyfriends, I have a comforting feeling that I’ll never feel that way again.
That, from here on out, I’ll never feel anything but wanted.
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fatalquiete ¡ 2 years ago
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Molte si mettono quei nuovi leggins che separano e alzano le chiappe e poi se le guardi si incazzano. ...ma fare pace col cervello no eh ?
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cocajimmycola ¡ 3 years ago
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neos relating to the rise of the guardians? it's my comfort show :)) -🦊
ok this is kinda long i love this movie
Hol/Holi/Holidayself, Moon/Moons/Moonself, Pro/Prot/Protectself, Lov/Love/Loveself, Bel/Beli/Believeself, Gua/Guar/Guardself
Fro/Fros/Frostself, Wi/Win/Winterself, Ice/Ices/Iceself, Fun/Funs/Funself, Sta/Staf/Staffself, Snow/Snows/Snowself, Fla/Flas/Flakeself, Bli/Bliz/Blizzardself, Co/Col/Coldself, Pla/Play/Playself
San/Santa/Santaself, Ho/Hos/Hoself, Pre/Pres/Presentself, Gif/Gift/Giftself, Wo/Won/Wonderself, Toy/Toys/Toyself, Chri/Chris/Christmaself, Tree/Trees/Treeself, Sled/Sleds/Sledself, Elf/Elves/Elfself
Bun/Buns/Bunself, Boom/Rang/Boomerrangself, Hop/Hops/Hopself, Stomp/Stomps/Stompself, Egg/Eggs/Eggself, Paint/Paints/Paintself, Flo/Flow/Flowerself, Hope/Hopes/Hopeself
Toh/Toohs/Toothself, Fa/Fai/Fairyself, Wing/Wings/Wingself, Tee/Teeth/Teethself, Mem/Memo/Memoryself, Coin/Coins/Coinself, Fea/Feath/Featherself, Fly/Flies/Flyself, Gum/Gums/Gumself
Sand/Sands/Sandself, Dream/Dreams/Dreamself, Sun/Suns/Sunself, Sleep/Sleeps/Sleepself, Daze/Dazes/Dazeself, Slu/Slum/Slumberself, Spar/Spark/Sparkleself
Dark/Darks/Darkself, Pi/Pitc/Pitchself, Bla/Blac/Blackself, Noir/Noirs/Noirself, Night/Mare/Nightmareself, Fear/Fears/Fearself, Voi/Voids/Voidself, Sha/Shadow/Shadowself
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belovedblabber ¡ 4 years ago
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The Locked Tomb name pronunciation guide
The names in TLT are very fun, and in some cases extremely hard to figure out pronunciation-wise. The paper back edition of GtN includes a very handy little guide on names, and I thought I would make a guide to pronunciation for those of you who don’t have the paperback (as a lifelong paperback girl, I am eagerly awaiting the HtN paperback and the extras within).
Anyway without further ado, TLT name pronunciation guide as stated by Tamsyn Muir in the extras at the back of the GtN paperback.
Harrowhark Nonagesimus: HA-row-hark, to rhyme with “arrow,” not as in “hay.”  Noh-nah-GUESS-i-mus: “I” as in “bitter,” “mus” like the Latin sound, closest to “moose.”
Ortus Nigenad: ORT-us, to rhyme with tortoise: NIGH-ga-nad: as with Harrow, a hard g.
Pelleamena Novenarius: Pelly-AM-enna. Rather than ah-MAY-nah. Noh-ven-ARE-ee-us. As with Harrow, the “us” is closer to an “o” sound. 
Priamhark Noniusvianus: PRY-am-hark. Three distinct syllables, and avoid eliding the H: NOH-nee-us-vee-AHN-us: same deal with the “us” as in Harrow and Pelleamena’s names. 
Aiglamene: Eye-GLAM-en-ey. 
Aisamorta: EYE-sa-mor-tah
Lachrimorta: LACK-ri-mor-tah
Glaurica: GLAU-ri-kah: RI as in ‘ridicule.’
Judith Deuteros: DEW-ter-oss
Marta Dyas: DIE-ass. Please note that Muir’s A/N on this one is “sorry, I couldn’t come up with anything better”
Ianthe Tridentarius: E-AHN-thay. The “e” should be in “see,” not as in “eh”: Try-den-TAR-ee-us: Once again the “e” is as in “see” not “eh.”
Coronabeth Tridentarius: Cor-OWN-a-beth. And Tridentarius pronounced the same as above, obviously. 
Naberius Tern: Na-BEER-e-us. “E” as in “speed,” “us” as in “fuss”: TURN (Muir’s A/N here says “as in I wish Naberius would TURN into a bat and fly out the window”).
Jeannemary Chatur: JOHN-mair-ee. “Mary” not “Marie.” Softer J, like in French: Cha-TOUR. Not “chatter” (altho Muir’s A/N notes that “that would be appropriate”).
Isaac Tettares: Tett-AR-ez. Not tett-aries
Palamedes Sextus: Pal-AM-a-dees: Sex-tus. “Us” as in “bus” rather than “oos.” (so a different sound than in Nonagesimus etc.)
Camilla Hect: HEKT. To rhyme with “wrecked.”
Dulcinea Septimus: Dul-sin-AY-a. Not “dul-sinn-eya”: SEPT-i-mus. “Sept” as in “September,” rather than “seeped.” “Mus” as in “Nonagesimus.”
Protesilaus Ebdoma: Prot-eh-sil-OW-us. “Prot” rather than “prote”: EBB-do-mah. “Ebb” as in what the tides do, “doma” as in “domain.”
Silas Octakiseron: Ock-ta-KISS-er-on. “Kis” as in “kiss” rather than “keys.”
Colum Asht: COL-um. As in “column”: ASHT. As in “hash.”
Incidental names/terms:
Matthias Nonius: Mah-TYE-as. Hard “t,” rather than the “Math” as in “Matthew”: NOH-knee-us. As in, no knees for us (Muir’s exact words. Also fun fact he’s named for Matthias from the Redwall books).
Cytherea: KITH-er-AY-a. Not kith-AIR-ee-ah.
Lyctor: LICK-tor.
Canaan House: KAY-nan. Emphasis ont the first syllable rather than kay-NAAN.
Secundarius Bell: Se-cun-DAR-ee-us.
Drearburh: DREAR-burr.
Additional little notes:
Nav is like the sound in “navigator” not like “knave.”
Crux to rhyme with “sucks” not “crooks.”
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bumble-the-sun-bee ¡ 1 month ago
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my irl friend is at it again
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Ft Prot-col :}
@stormbreaker-290 @ze-slaughtermod @idlingmoons @eternal-soup
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titan-star ¡ 28 days ago
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He subconsciously threads his fingers with Malware as he allows himself to be guided.
....What does Prot-col's mindscape look like??
Titan wondered if he looked any different in his own mindscape than he does in his physical form.
I want to kiss you stupid to get you back for the several times you've done it to me and get you riled up till neither of us can think straight (not that I ever was straight in the slightest) and have you absolutely wrecked me against any surface that can hold us <3
.........I-- SHOULD... SHOULD I KNOW THIS PERSON?!
Amused and flustered Titan grunting.
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ze-slaughtermod ¡ 28 days ago
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You are once again a victim to my cuddly oc nonsense
Prot-col version because I know you're a fan of him ,:}
BEE
BEE HOW AM I SUPPOSED TO BE SAD AND MOPE IF YOU KEEP PUTTING ME IN PROT-COL'S ARMS?!?
💖💖💖💖💖💖💖💖
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💖💖💖💖💖💖💖💖
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lebordelrose ¡ 6 years ago
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MontrĂŠal, tu gosses
J'aurais prĂŠfĂŠrĂŠ te le dire en face.
Pas par un site internet que je ne frĂŠquentais plus depuis des lustres pour la simple et bonne raison que j'ai passĂŠ pour de bon (ou presque) ma phase emo.
Je suis une vraie de vraie grown up maintenant, tu seras ma criss!
Ça aurait pu se passer autrement.
J'en perds ma langue, mon envie de toute et de rien, ma sensibilitÊ et mon troisième oeil de witch des bois.
Tu ne me dis plus rien.
Ta face me revient pas pentoute.
Bin oui criss. T'es lĂ  Ă  te pavener dans rue en tit jupon pressĂŠ, Ă  te r'garder le nombril, les fesses mais pas le reste.
J'ĂŠtais ta Queen, ta salle bitch de service qui faisait la tournĂŠe de tes bars et qui enflammait le dancefloor de mes menus jambes trop faible pour soulever le poids plume sans-menstru que je m'ĂŠtais sculptĂŠ dans le trop de pomme et le pas assez de prot'
Tu te rappelles?
Dans le temps que je prenais des photos Instagram rĂŠflĂŠchies pout attirer l'attention de Xavier Dolan et Marc-AndrĂŠ Grondin.
Le bon vieux temps.
T'aurais juste pu me sacrer patience avec ma mi-vingtaine cĂŠlĂŠbrĂŠe sur le doux cri de tes klaxons pis de tes amis les gars-de-la-construction qui me disaient tout poliment que je ne pouvais pas passer sur le trottoir alors qu'on est sur FCKING Sherbrooke ultra passante genre hey ho t'as mĂŞme pas commencer tes travaux au pire?
Je vieillis mal pis toi avec.
J'ai garder le meilleur pour le milieu. Notre aventure ĂŠtait si jolie tout rikiki quand tu brandissais tes inconnus Ă  moustache et tattoos de chez Sans Regrets dans tes coins hipsters oĂš j'avais le malheur de mettre la pire combinaison rouge sur rouge. Je pognais pareil, I guess. Y se disaient tous genre skateux aux rĂŞves de Tony Hawk sur Xbox 360, rappeurs semi-connu de soundcloud ou bin quelque chose comme je-travaille-dans-un-bar-mais-moi-c'que-j'veux-c't'une-ferme-bio. Ta gueule, beautĂŠ de 2015.
Pis lĂ  j'ai commencĂŠ Ă  ĂŞtre out.
Les seuls gars qui me cruisent maintenant c'est les weirdos qui me laissent des ooooosti de poèmes à 5 cennes sur le coin d'un comptoir ou les plus-que-weirdos qui m'ont laissÊs des fleurs à job. Ark. Pas que je veux me pogner un gars. Non! mais t'sais.
J'attire pu les gens.
Non. Je ne suis plus la saveur du mois. Je me suis ÊvadÊ de la bouche qui gobbe toutes les petites poulettes naïves comme moi qui pense que si on a le like d'un tel, on devient ce "tel"un moment, puis on disparaÎt. J'avais l'impression que ça n'allait que monter. Mais depuis que la fraÎcheur de mon corps rÊgionale s'est dÊgradÊ dans le smog des clopes et des cafÊs trop noirs, bin Êcoute, les attentes de bus me rendent moins excitÊ et fÊbrile que quand j'avais pris bien soin d'enfiler cette mini jupe agencÊ de long bas noir qui s'arrêtait à ma mi-cuisse de croquette. Maintenant j'ai juste la mine d'une fille qui se demande si a va pouvoir s'assoir pis rezipper son gros pull à col roulÊ. Yuk...
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fondazioneterradotranto ¡ 5 years ago
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Liborio Salomi e il capodoglio di Punta Palascia (II parte)
di Riccardo Carrozzini
  Fig. 5 – Lo scheletro ricomposto, a Maglie (da Teresa Salomi, come le successive fino alla fig. 5e)
  La vendita venne infine effettuata al Museo di Zoologia e di Anatomia comparata della Regia Università di Pisa, il cui direttore era il prof. Sebastiano Richiardi, che offrì un corrispettivo di lire mille più spese di trasporto a suo carico. La spedizione venne effettuata nel maggio 1903. In una lettera di quello stesso mese al Richiardi, il Presidente Garzia lo informa dell’avvenuta spedizione ed aggiunge: “Le accludo una relazione, di questo egregio giovane Sig. Salomi Liborio, appassionatissimo cultore di Scienze naturali, il quale, sotto la direzione dell’insegnante prof. Consiglio di questo Liceo ha curato la preparazione e l’imballaggio del cetaceo“. Brani di questo documento, trascritto integralmente più oltre, vengono citati nell’articolo di Braschi – Cagnolaro – Nicolosi in precedenza citato. La scansione della relazione, di 8 pagine, mi è stata mandata il 22 maggio 2014 dal dott. Nicola Maio, dell’Università di Napoli, al quale è stata fornita da uno degli autori.
Fig. 5a – Particolare arto anteriore
  Fig. 5b – Particolare parte posteriore del cranio
  Fig. 5c – Particolare delle costole
  Fig. 5d – Particolare delle prime vertebre
  Fig. 5e – Particolare della mandibola
  Da una lettera della Giunta provinciale amministrativa di Terra d’Otranto del 3 luglio 1903 (prot. 10775), che si esprime in ordine ad una deliberazione dell’Istituto Capece, risulta che il Salomi, “avendo questi col suo lavoro contribuito al maggior vantaggio dell’amministrazione”, ricevette come compenso per l’opera prestata la somma di £. 50,00.
Fig. 6 – La lettera in francese per la vendita dello scheletro (Fondaz. “Capece”)
  Fig. 7a – La lettera al prof. S. Richiardi, pag. 1
  Fig. 7b – La lettera al prof. S. Richiardi, pag. 2 (Fondaz. “Capece”)
  Vi è poi una lettera del Prof. S. Richiardi, del Museo di Pisa, il quale aveva, evidentemente, anticipato di tasca sua le £. 1.025,00 pagate all’Istituto Capece per lo scheletro. Richiardi faceva rilevare che la quietanza di pagamento rilasciata dal Capece era sbagliata perché intestata a Salvatore e non a Sebastiano Richiardi, la qual cosa gli aveva impedito fino ad allora (10 maggio 1904) di essere rimborsato dall’Università di Pisa, e pregava il Presidente Garzia di inviargli una nuova quietanza correttamente redatta. Riferiva, nella stessa lettera, che “il Fisetere [9] è montato, mancano però l’ultima vertebra, una delle ossa del bacino, n. 8 denti, n. 3 ematoapofisi od ossa a V, n. 20 pezzi degli arti – dovrebbero essere 30+30”.
Fig. 8 – L’articolo di Braschi – Cagnolaro – Nicolosi citato nel testo
  Do’ anche conto delle spese sostenute dall’istituto Capece in occasione del recupero di questo scheletro: si trova, infatti, tra la documentazione, un rendiconto finale (denominato “Conto cetaceo”) delle spese sostenute, che ammontarono a lire 576,85; detratte queste dalle lire 1.025,00 avute come corrispettivo, risultò un guadagno netto, per l’Istituto Capece, di lire 448,15.
Fig. 9 – Il “Conto cetaceo” (Fondaz. “Capece”)
  ig. 10 – Il compenso di 50 lire a Salomi (Fondaz. “Capece”)
  Lo scheletro del capodoglio è ancora esistente presso la Certosa di Calci, dove l’Ateneo pisano ha il suo Museo di Storia naturale, dotato di una stupenda galleria che contiene gli scheletri di numerosi cetacei (si vedano le foto in calce alla presente).
È trascritta infine fedelmente, di seguito, la relazione di Salomi di cui si è fatto cenno più sopra, scritta su carta intestata del Liceo – Ginnasio Capece (una pagina di questa è l’ultima foto in calce), nella quale si autodefinisce “perduto amatore di Zoologia” e dalla quale si può chiaramente evincere, dai molti particolari e dalle descrizioni, chi era, quanto a conoscenze e competenze nel settore, Liborio Salomi già a 20 anni; questo documento è il più lungo testo con firma autografa che sono riuscito a trovare [10].
  Relazione di Liborio Salomi
Ill.mo Signor Direttore,
Prima di ogni altro mi permetta presentarmele quale un appassionato di Storia Naturale. Ho venti anni e sono in procinto di conseguire la licenza liceale in questo Liceo, dopo di che vorrò dedicarmi completamente allo studio delle scienze biologiche che ho coltivato sin da ragazzo. Ero ancora tale quando cominciai a catturare insetti e a sezionare quanti mammiferi, uccelli ed altri animali mi capitassero fra le mani; e poi ho continuato sempre più a sentirmi attratto dalle tante bellezze di cui è ricca la natura, e possiedo una discreta raccolta di insetti indigeni, di resti fossili, di uccelli imbalsamati da me stesso, di animali in alcool, fra i quali un bellissimo aborto mostruoso di Ovis Aries etc.. Qui in Maglie mi conoscevano già tutti per appassionato di Scienze Naturali, allorché un caso speciale venne a mettermi in maggiore evidenza. Fu questo l’arrivo in Otranto di un Capodoglio. Nello scorso anno infatti, nel 18 gennaio 1902 i soldati del Semaforo, addetti al servizio di Otranto nella località così detta “Palascia”, avvisarono che in alto mare galleggiava uno scafo di bastimento capovolto. A tale avviso, i poveri marinai otrantini, sperando di trovare in esso dei tesori che valessero a sollevare alquanto la loro miseria, si misero in mare con sette barche, ma grande fu la loro delusione quando, giunti al voluto scafo, riconobbero in esso un immane pesce, a dir loro già morto da parecchi giorni. Assicuratolo con una forte gomena attorno la coda lo rimorchiarono nel porto, donde il Sindaco, per ragione d’igiene pubblica, lo fece trasportare non lungi da Otranto, nella località detta “Rinule” a circa tre chilometri dall’abitato. Ben presto la notizia dell’invenimento di questo grande cetaceo si sparse per quasi tutta la provincia e da ogni parte di essa si recarono ad Otranto delle persone per vederlo. Tra queste ci fui anche io ed altri compagni di scuola, accompagnati dal sig. Giuseppe Consiglio, professore di Fisica e Scienze Naturali in questo Liceo. Dapprima vedemmo il cetaceo da sugli scogli e poscia con delle barche potemmo osservarlo da vicino. La putrefazione era già cominciata nell’interno, e ad ogni cavallone un po’ forte e quindi ad ogni conseguente muoversi del cetaceo, veniva fuori dalla sua bocca un puzzo penetrante e insopportabile. Provvisto di una discreta macchina fotografica il prof. Consiglio ritrasse l’animale, e la fotografia sebbene non molto chiara è abbastanza sufficiente per mostrare come esso giacesse sul fianco sinistro e come, ad arguirlo dalla bava bianchiccia che vedesi intorno alla bocca, fosse inoltrata in esso la putrefazione. Essendo lo Stato padrone di tali mostri che si rinvengono sulle coste italiane, il sindaco di Otranto annunziò al governo la scoperta del Capodoglio, perché si pigliassero serii provvedimenti onde distruggerlo, potendo riuscire, con la sua putrefazione, di grave danno per gli abitanti delle spiagge vicine. Si attendeva invano ordine dal Ministero, allorché il preside di questo Liceo, il sig. Giuseppe Gabrieli [11], attualmente bibliotecario all’Accademia dei Lincei, pensò che fosse conveniente all’Istituto Capece l’acquistare lo scheletro di un Capodoglio, sì importante nello studio della Zoologia ed Anatomia comparata e così raro nello stesso tempo. Si telegrafò dapprima alla Capitaneria del porto di Taranto, e avendo questa risposto che il cetaceo era in potere del Ministero di P. Istruzione, il presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto Capece, il sig. Cav. Raffaello Garzia, fece delle pratiche presso di esso, il quale rispose che il cetaceo era a disposizione del gabinetto di Storia naturale di Maglie. Fu così che io, alunno della 2a liceale, e perduto amatore di Zoologia, ebbi dalla Onorevole Commissione di questo Liceo il piacevolissimo incarico di andare ad Otranto per dirigere la scarnificazione del cetaceo e sorvegliare a che nessuna parte dello scheletro venisse menomamente lesa. L’operazione per denudare le ossa fu di somma difficoltà e dispendio, sia per la località che non mi permise di trarre a secco il cetaceo, sia per la poca praticità del personale addetto al lavoro, sia in ultimo per i tempi piovosi. Potei constatare subito trattarsi di un individuo di Physeter macrocephalus, di sesso femminile. La pelle era completamente intatta, ciò che esclude l’idea che l’animale fosse morto per ferita. Dei denti, in massima parte cariati, mancavano otto, ciò che, tenendo anche conto della coda completamente liscia, mi fece pensare trattarsi di un individuo assai inoltrato negli anni. La putrefazione avvenuta mi impedì assolutamente di fare qualsiasi osservazione anatomica sui tessuti molli, e mi tolse anche l’agio di constatare se nella vescica orinaria vi fossero dei calcoli, e delle incrostazioni di simil natura sulle pareti dell’intestino. Ciò che mi colpì grandemente furono i muscoli tutti invasi, nel loro spessore, da corpuscoli un po’ più piccoli dei granelli di pepe, di color bianco-giallognolo e che alla osservazione microscopica sembrano delle uova di Elminti [12]. Fosse la morte del Cetaceo stata causata dall’esistenza di qualche parassita? Mancando di libri da riscontro non ho potuto venire a conclusione alcuna, eppure potrebbe trattarsi di qualche specie nuova o poco studiata di Elminto. Circa lo scheletro fui dapprima sommamente meravigliato di trovar distaccate le ossa facciali del lato sinistro, ma ben presto potei attribuir ciò al peso della massa muscolare sopraincombente del lato destro. Ebbi massima cura di conservare le ossa del cinto pelvico tanto importanti nello studio dell’anatomia comparata. Dopo 13 giorni di continuo lavoro le singole ossa furono trasportate a Maglie ed infossate nella calce viva per farle spolpare e sgrasciare completamente. Circa un mese fa le ho tolte da essa per pulirle definitivamente ed ora sono in viaggio per Pisa. Anche l’imballaggio è costato lavoro e fastidio, ma per la scienza bisogna far tutto, ed io mi reputo fortunatissimo di aver lavorato, ancor sì giovane, per la preparazione dello scheletro di un Capodoglio che di ora in poi adornerà (me l’auguro) le ricche sale del Museo pisano, vanto e gloria del nostro chiarissimo Savi [13]. E voglio sperare che ella trovi lo scheletro in buono stato, in modo che il mio lavoro non sia andato completamente perduto, e che voglia attribuire qualche piccolo difetto alla mancanza dei mezzi necessarii per la preparazione di tali scheletri e alla mia poca pratica con essi. Prima di fare l’imballaggio ho situate le ossa alla meglio onde fare la fotografia dello scheletro intero, e fra giorni mi farò un pregio di mandargliela insieme a quella del cetaceo in mare ed altre ritraenti diverse ossa e regioni singole dello scheletro, ed una rappresentante un frammento di membrana endoteliale dello sfiatatoio [14]. Lo scheletro come le sarà facile constatare è lungo, così disarticolato, m. 10,30, ma con i dischi intervertebrali misurava m. 11, pur essendo lungo m. 12 rivestito dalle masse muscolari. Nell’imballarlo ho messo nel gabbione oltre al capo anche l’atlante l’epistrofeo saldato alle altre cinque vertebre cervicali ed al processo odontoide rudimentale, le vertebre dorsali, le lombo-caudali e le costole. Nel cassone ho messo lo sterno, il primo paio di costole, i denti, le ossa del cinto pelvico, alcune ossa del capo che trovai da esso distaccate, le clavicole, le scapole, gli omeri, le ossa, saldate verso la loro estremità, dell’antibraccio, le ossa carpali con le rispettive falangi (1) [15] ed alcune ossa articolate alla faccia inferiore delle vertebre lombo-caudali, e che non so invero cosa siano, pur avendo cercato di riscontrare varii testi di anatomia comparata. (Che anzi le sarei obbligatissimo se volesse indicarmi a quali dello scheletro umano corrispondano queste ossa e che ufficio compiano nei cetacei). Di queste ossa vi è una nel gabbione che per l’azione della calce ha l’estremità libera un po’ bruciata, ma credo che ciò non pregiudichi lo scheletro; ché nella relazione del Gasco [16] sulla Balena catturata a Taranto, ho letto come anche nello scheletro di essa alcune parti siano state sostituite da legno. È mai possibile evitare qualche piccola avaria in scheletri così colossali e nello stesso tempo risultanti da ossa spugnose e fragili in sommo grado? Avrei desiderio di scrivere una piccola monografia su questo Cetaceo, ma a causa della mancanza di materiale di studio, rimando tal lavoro al primo anno di studii universitarii, che veramente non mi son ancor deciso dove fare. Potrà darsi che venga a Pisa; è un centro di studii tanto rinomato! Giorni fa leggevo nella Mammologia [17] Italiana del Cornalia di uno scheletro di Physeter, arenato nel 1868 in Calabria e da lei egregiamente preparato per l’Università di Bologna. Credo, se non mi sbaglio, che manchi ancora in Italia un elenco completo dei cetacei giunti morti o dati a secco sulle sue spiagge; e sto curando, tanto per contributo a tale elenco, di raccogliere notizie precise su tutti i cetacei rinvenuti sulle coste della penisola salentina. Pochi anni or sono ad Ugento, sullo Ionio, dettero a secco contemporaneamente parecchi capodogli, ma per la putrefazione avvenuta, il governo, a richiesta delle autorità locali, mandò due navi per curarne il loro affondamento in alto mare.
Giorni fa fui chiamato da alcuni cavatori di pietra per vedere delle ossa che avevano trovato a nove metri di profondità: Recatomi sul luogo ebbi a constatare trattarsi dei resti di un Equus caballus mastodontico, quaternario. Ho quasi tutti i denti, che sono veramente bellissimi. Di resti di Equus ed altri animali quaternarii trovansi spesso nelle nostre cave ed io ho una discreta raccolta, ma mi mancano molti scheletri di animali odierni per farne gli studi comparativi. Se crede ella che tali resti fossili possano servirle a qualche cosa, non dovrà che avvisarmene, ed io sarò fortunatissimo di farglieli avere. E cosÏ dico pure di qualsiasi prodotto naturale della penisola salentina.
Mi permetta intanto di ossequiarla e professarmele suo dev.mo
Liborio Salomi di Angelo
Maglie il 12 maggio 1903
Fig. 11 – Lo scheletro del capodoglio alla certosa di Calci (Foto dal prof. Roberto Barbuti, Università di Pisa, come le successive fino alla fig. 14)
  Fig. 12 – Sulla mandibola si può leggere “Otranto, gennaio 1902”
  Fig. 13 – Un’altra vista dello scheletro
  Fig. 14 – Una vista della Galleria cetacei con lo scheletro recuperato da Salomi in primo piano
  Fig. 15 – Una pagina della lettera-relazione di Salomi
Note
[9] Sinonimo di capodoglio, derivata dal nome scientifico latino.
[10] Ringrazio il prof. Barbuti, già citato in precedenza, che si è messo in contatto col dott. Alessandro Corsi, direttore della Biblioteca di Scienze naturali dell’Università di Pisa; questi ha autorizzato la pubblicazione della relazione.
[11] Giuseppe Gabrieli, da Calimera (LE), padre di Francesco (quest’ultimo deceduto nel 1996, uomo di sconfinata cultura che fu uno dei più grandi orientalisti italiani e Presidente dell’Accademia dei Lincei), orientalista anch’egli, mentre era Preside del “Capece” vinse il concorso per bibliotecario dell’Accademia dei Lincei di Roma e lasciò la Presidenza del “Capece” per assumere il nuovo prestigioso incarico.
[12] Elminti: nome caduto in disuso, che non designa un gruppo zoologico definito, ma genericamente i vermi, in particolare quelli parassiti.
[13] Dall’Enciclopedia on line Treccani: Savi, Paolo. – Naturalista (Pisa 1798 – ivi 1871), figlio di Gaetano, prof. di storia naturale nell’Università di Pisa (dal 1823); socio corrispondente dei Lincei (1860). Autore di molti notevolissimi lavori sulla geologia della Toscana, in cui sostenne la teoria attualistica di Ch. Lyell, e di due importanti opere ornitologiche.
[14] Evidentemente presso l’Università di Pisa non vi è traccia di queste foto, visto che nell’articolo prima citato è stata pubblicata una foto fornita dalla dott. Elena Valsecchi, pronipote di Liborio Salomi. Forse le foto sono quelle pubblicate in questo volume, in possesso della figlia Teresa.
[15] Qui vi è la nota (1) nel manoscritto, e a piè di pagina è scritto: le ultime vertebre caudali.
[16] GASCO, Francesco Giuseppe: famoso naturalista (Mondovì 3 nov. 1842 – Roma 23 ott. 1894). Dal Dizionario Biografico degli Italiani – Volume 52 (1999), di Maria B. D’Ambrosio: … Nel 1877 il G. vinse la cattedra di zoologia e anatomia comparata all’Università di Genova, e qui si occupò anche del Museo zoologico che arricchì di nuovi reperti fra cui lo scheletro di una balenottera arenatasi a Monterosso in Liguria; contemporaneamente pubblicò una relazione, iniziata a Napoli, su una balena arenatasi a Taranto nel febbraio del 1877 che identificò nella balena dei Baschi, Balaena Biscajensis (euglacialis). Nel 1878 le sue ricerche sulla osteologia dei Cetacei lo spinsero a visitare i più importanti musei europei fra cui quelli di Parigi, Londra, Copenaghen, Leida e Bruxelles, dove più ricche erano le collezioni cetologiche e molto quotati i cultori di questo ramo della zoologia. Invitato dal direttore del Museo di Copenaghen X. Reinhardt a studiare lo scheletro di un esemplare catturato nel 1854 a San Sebastiano sulle coste spagnole, giunse alla conclusione che si trattava della stessa specie della balena di Taranto. …
[17] La mammologia è la scienza che studia i mammiferi, classe di vertebrati con caratteristiche come ad esempio pellicce e un complesso sistema nervoso. La mammologia si dirama anche in altre discipline, quali la primatologia (studio dei primati) e la cetologia (studio dei cetacei).
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