Torre Scola anche conosciuta come Torre di San Giovanni Battista è stata costruita dalla Repubblica di Genova nel 1606 a Porto Venere, in provincia di La Spezia, Liguria
The origins of the Italian national flag dating back to the French revolution
Since a couple of days ago our Prime Minister, Giorgia Meloni, was caught unprepared on the meaning of the colours on the Italian flag by the Senior United States senator Chuck Schumer, I thought it could have been interesting to dive more into it, to see if there's something else beyond the three theological virtues, which the flag is attributed to nowadays. And surprisingly there is! Sources dating back to the last decade of the 18th century show a strong link between the Italian tricolour and the cockades used during the French revolution.
According to the archivist and historian Nicola Ferorelli (1877-1951), during the month of August 1789 is some Italian towns, people were spotted protesting against high food prices, wearing green leaves as cockades in an attempt to imitate the parisians who took the Bastille:
Si sa inoltre, con uguale certezza che, durante il mese di agosto 1789, a Fano ed a Velletri prima del giorno 16, a Roma fra il 16 e il 28, ed a Frascati non più tardi del 30, il popolo minuto commise atti vandalici e compì minacciose dimostrazioni, usando foglie di alberi per coccarda. A Roma si mossero circa ventimila transteverini muniti di armi, recando foglie di lauro al cappello, e chiedendo e ottenendo immediatamente il ribasso del prezzo dei generi di prima necessità col dire che avrebbero imitato i parigini se non fossero stati subito accontentati.
[Eng]:
Furthermore it is known, with equal certainty that, during August 1789 in Fano and Velletri before the 16th, in Rome between the 16th and the 28th, and in Frascati no later than the 30th, the people committed acts of vandalism and menacing demonstrations, using tree leaves as cockades. In Rome around twenty thousands Transteverians [people residing in Rome] marched with weapons, showing laurel leaves appointed to their hats, and demanding and immediately getting price reduction on goods of primary necessity, threatening they would have imitated the Parisians in case their requests hadn't been immediately fulfilled.
- N. Ferorelli, La vera origine del tricolore italiano, Rassegna storica del Risorgimento vol. XII (1925)
Moreover Ferorelli gives proof, cockades carrying green, white and red colours were worn by the citizen of Genua, mistakenly believed to be the colours used by the French revolutionaries. The reason behind the misunderstanding relies in the fragmented and sometimes incorrect news the Italian press received from France:
Si sa per giunta, anche con la massima certezza, che, nel 21 agosto dello stesso anno [1789], gli inquisitori della repubblica di Genova, riferivano in una loro relazione al governo, di essere state viste delle persone passeggiare per la città e con la nuova coccarda francese bianca, rossa e verde introdotta da poco tempo a Parigi.
[Eng]:
It is known, with the utmost certainty, that, on the 21th of August of the same year [1789], the inquisitors of the republic of Genua, wrote in a report to the government, that people wearing the new white, green and red French cockades shortly introduced in Paris were spotted walking through the city.
- N. Ferorelli, La vera origine del tricolore italiano, Rassegna storica del Risorgimento vol. XII (1925)
A military insigna carrying the green, white and red colours was adopted as official flag for the the newly formed Legione Lombarda (Lombard Legion) in 1796, whose members were Italian patriots and soldiers favourable to Napoleon Bonaparte, but it's with the establishment of the Cispadanian Republic (7th January 1797) that we have the first example of use of the tricolour as symbol for national union. As the intellectual and journalist Giuseppe Compagnoni stated in his proposal on the very same day of the Republic proclamation:
Si renda universale lo stendardo o bandiera cispadana di tre colori verde, bianco e rosso e questi tre colori si usino anche nella coccarda cispadana, la quale dovrà portarsi da tutti.
[Eng]:
An universal banner or flag with three colours green, white and red should be set and these colours should be used in the cispadanian cockade, that should be worn by everyone.
- L. Rossi, Origini della bandiera tricolore italiana
More or less significant variant of the cispadanian flag were used during the foundations of new states in the Italian peninsula, until March 1861, when on the 17th, the Kingdom of Italy was proclaimed, whose official flag was the three vertical-striped tricolour belonged to the former Kingdom of Sardinia, the official prototype of the one currently used in Italy.
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Il Forte Diamante è uno dei forti più famosi e caratteristici dell’antica cinta muraria difensiva di Genova e domina l’intera Val Polcevera e la Val Bisagno dai suoi 667 metri di altitudine. La vicinanza al centro cittadino rese il Forte di Diamante a partire dal 1758, anno in cui venne eretto, il primo baluardo difensivo contro gli attacchi provenienti dal Nord. Il forte sorge nel cuore di un territorio ideale per scoprire percorsi di trekking e ammirare paesaggi mozzafiato fino al mare; anzi fino a Portofino.
Questo baluardo difensivo è testimonianza dell’epoca d’oro della Repubblica Marinara di Genova e del dominio degli Asburgo. Durante l’assedio austriaco del 1747 fu costruita una piccola ridotta palizzata a forma di stella per sorvegliare meglio le valli e proteggerle da eventuali incursione austriache.
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Napoli - Francesco Laurana - Maschio Angioino - Arco trionfale - 1479
Fondata dai Greci di Cuma, i sovrani che nei secoli si sono susseguiti sul trono di Napoli sono stati:
i Normanni:
- Ruggero I d’Altavilla conquistò la Sicilia nel 1091;
- Ruggero II (1130 - 1154): fu il primo re di una Sicilia multietnica e multireligiosa avendo accorpato in un unico regno tutti i possedimenti normanni nell’Italia Meridionale conquistando Napoli nel 1137;
- Guglielmo I (1154 - 1166)
- Guglielmo II (1166 - 1189): eresse il Duomo di Monreale;
- Tancredi (1189 - 1194)
- Guglielmo III (1194)
- Costanza d’Altavilla (1194 - 1197)
gli Svevi:
- Federico II (1198 - 1250) Stupor Mundi: a Napoli istituì l’università nel 1224;
- Corrado (1250 - 1254): dovette confrontarsi con il potere del fratellastro Manfredi;
- Corradino (1254 - 1258): fu sconfitto nella battaglia di Tagliacozzo e fatto imprigionare a Castel dell’Ovo e decapitare da Carlo d’Angiò nella piazza del mercato a Napoli, poi sepolto nella vicina Chiesa del Carmine. La dinastia degli Svevi scomparve con la morte di Manfredi nel 1266.
gli Angioini:
- Carlo I (1266 - 1285): fratello di Luigi IX il Re Santo, Conte d’Anjou, ricevette in vassallaggio la Sicilia e Napoli dal Papa che difese dagli Hohenstaufen. Edificò il Maschio Angioino, con uno stile che richiama il castello di Avignone, nel 1282;
- Carlo II (1285 - 1309): dovette rinunciare al trono di Sicilia dopo la rivolta dei Vespri Siciliani nel 1302;
- Roberto I (1309 - 1343): figlio di Maria d’Ungheria sepolta nella Chiesa di Donnaregina, fu apprezzato da Petrarca e amante della cultura e delle lettere;
- Giovanna I (1343 - 1382): fu fatta assassinare dal ramo di Durazzo degli angioini e le succedette
- Carlo (1382 - 1386)
- Ladislao (1386 - 1414)
- Giovanna II (1414 - 1435)
- Renato I (1435 - 1442)
gli Aragonesi:
- Alfonso I d’Aragona (1442 - 1458): sconfisse Renato d’Angiò e unì il tono di Napoli a quello di Sicilia e ai possedimenti della Sardegna e della Spagna occidentale. Combattè contro Milano e Genova e dotò il Maschio Angioino dell’attuale arco di trionfo;
- Ferdinando I detto Ferrante (1458 - 1494): all’inizio del suo regno dovette fronteggiare la rivolta angioina e successivamente sedò la rivolta dei baroni e si alleò con gli Sforza contro il re di Francia Carlo VIII d’Angiò. Del suo tempo la Chiesa del Gesù Nuovo;
- Alfonso II: sposò Ippolita Maria Sforza, ma dovette abdicare a causa della calata di Carlo VIII;
- Ferrandino (1494 - 1496)
- Federico I (1496 - 1503) durante il cui regno vi fu la conquista e poi la cacciata di Luigi XII re di Francia;
- Ferdinando III (1504 - 1516) dopo il quale il Regno di Napoli fu incluso in quello di Spagna prima sotto la casata degli Asburgo (con la breve parentesi della Repubblica di Masaniello fra il 1647 e il 1648) poi sotto quella dei Borbone (1700 - 1713) ed ancora sotto quella degli Asburgo d’Austria (1713 - 1734).
i Borboni:
- Carlo I (1734 - 1759): già Duca di Parma, conquistò e riunificò il Regno delle Due Sicilie anche grazie alla madre Elisabetta Farnese, seconda moglie del re di Spagna, che da Madrid influenzò la prima parte del suo regno. Riformò con Bernardo Tanucci l’amministrazione, promosse la musica (fondò il Teatro di San Carlo nella patria di Paisiello e Pergolesi), l’arte (promosse la ceramica di Capodimonte, fece costruire al Vanvitelli la reggia di Caserta del 1751 e quella che oggi è Piazza Dante oltre alla Reggia di Capodimonte dove installò la collezione Farnese) e sostenne gli scavi a Pompei ed Ercolano che iniziarono nel 1738);
- Ferdinando (1759 - 1799 e 1816 - 1825): sposò una figlia di Maria Teresa d’Austria, Maria Carolina che lo allontanò dall’influenza spagnola di Bernardo Tanucci, promosse la Marina Militare (nel 1787 fu fondata la Nunziatella), ma dovette subire una rivoluzione filo-francese (Eleonora Fonseca Pimentel, Mario Pagano, …) nel 1799 contrastata dal Cardinale Ruffo e da Fra Diavolo e la conquista napoleonica che insediò Giuseppe Bonaparte dal 1806 al 1808 e Gioacchino Murat dal 1808 al 1815 prima di diventare, con il Congresso di Vienna, Re delle Due Sicilie ed essere sepolto al Monastero di Santa Chiara;
- Francesco (1825 - 1830)
- Ferdinando II (1830 - 1859): fondò la prima ferrovia d’Italia (1839), ma fu reazionario e soprannominato il Re Bomba per come represse i moti rivoluzionari del 1848 a Messina;
- Francesco II (1859 - 1861): era figlio di Ferdinando II e di Maria Cristina di Savoia e sposò la sorella di Sissi, Maria Sofia di Baviera.
Con l’Unità, Napoli confluì nel Regno d’Italia: ecco perché la statua di Vittorio Emanuele II è presente a Palazzo Reale.
Grazie Roi, Alida e tanti altri ‘amici l’eco della riviera’ per aver ricordato stamane, 25 aprile, un grande Imperiese che a 26 anni ha donato la sua vita per la libertà: Fischia il vento e infuria la bufera/ Scarpe rotte eppur bisogna andar…”. Oggi a me piace anche ricordare due pensieri di un altro grande ligure che è nel cuore di tutti, Sandro Pertini. Quand’ero studente a Genova ho avuto la fortuna, il piacere di incontrarlo, conoscerlo e, anni dopo inviato de La Stampa di Torino in Francia, anche il privilegio di intervistarlo, in esclusiva, quando era Presidente della Repubblica: “Nei giovani - diceva spesso Pertini - io ho fiducia. Ci siamo battuti e ci battiamo perché diventino e restino sempre uomini liberi, pronti a difendere la pace, la libertà e quindi la loro dignita’”. “Non può esservi vera libertà senza giustizia sociale e non si avrà mai vera giustizia sociale senza libertà”. Grazie Presidente.
ACAB: tutti i poliziotti sono bastardi (All Cops Are Bastards).
Che vuol dire “bastardo”? Vuol dire “figlio illegittimo”. Nella repubblica italiana i poliziotti (ma diciamo anche le forze dell’ordine nel loro insieme), non hanno mai, dico MAI, compreso la distanza fra il fascismo e la democrazia. Possiamo risalire molto più indietro di Genova 2001, alla polizia di Scelba e di Tambroni, che non si limitava a manganellare ma sparava per uccidere: a Melissa, a San Donaci, a Modena, a Reggio Emilia… Possiamo parlare dei carabinieri golpisti. Possiamo discutere di cosa successe la notte di Pinelli.
Molti poliziotti sono anche morti eroicamente nel contrastare la mafia? Certo… pensate che i poliziotti fascisti del prefetto Mori non lo facessero? Un esercito combatte contro il nemico che gli indica il generale non sta a pensare se esso è buono o cattivo: lo combatte senza testa, senza ragione. Perciò nessun esercito può essere democratico - anche se è al servizio di una repubblica e contro una dittatura - perché il concetto di democrazia popolare ti interroga sempre, individualmente, sul senso di ciò che fai. L’obbedienza in democrazia non è più una virtù (l’ha detto un prete, non un anarchico).
E vogliamo parlare dei poliziotti omertosi sui loro colleghi? Di quelli che collettivamente applaudono gli assassini (condannati in via definitiva) di Aldrovandi? Del fatto che, se vuoi avere una speranza di verità, devi far indagare i carabinieri sulle malefatte della polizia e viceversa, sperando che la rivalità fra corpi delle forze dell’ordine faccia ciò che non può fare il rispetto del mandato democratico? Vogliamo parlare della tortura usata regolarmente nelle questure e nelle caserme? (che fa schifo anche quando il torturato è a sua volta un torturatore, un fascista o un mafioso). Vogliamo parlare della polizia penitenziaria, fogna nella fogna: Modena e Santa Maria di Capua Vetere 2020? Vogliamo dire qualcosa di quella super-polizia che sono i servizi segreti, che non erano “deviati”, ma proprio concepiti così. Del loro ruolo nella storia repubblicana?
Quando si dice che “tutti i poliziotti sono bastardi” non si vuol negare che ci sia stato il fascista onesto ed il nazista che nascose in casa sua gli ebrei che conosceva. Si intende dire che le forze dell’ordine non hanno mai colto la distanza fra il sistema autoritario e quello democratico, sono “bastardi” nel senso che sono figli di una diversa e opposta concezione dell’ordine pubblico. Che per loro chi manifesta è sempre potenzialmente un criminale, un pericolo, nel migliore dei casi una scocciatura. Essi non hanno mai capito che sono al servizio dei cittadini e della costituzione, essi si ritengono al servizio del governo, più spesso della parte padronale e reazionaria del paese. Essi non sanno che nelle piazze si esercita un diritto democratico pari (se non superiore) che nel parlamento.
Per questo se quell’acronimo - nella sua schietta genericità - dà fastidio, è solo perché stringatamente esprime un giudizio storico preciso, meditato e inappellabile: la polizia italiana non è la prima figlia della democrazia, ma l’ultima bastarda del fascismo.
Ricordo di Berlusconi, bagarre in Liguria. E la giunta abbandona l'aula del consiglio regionale: "Inaccettabile ledere il suo ricordo". Polemiche sulla gigantografia sul Palazzo della Regione - la Repubblica
Era scontato e sotto gli occhi di tutti che la transizione a "batteria" era un utopia relegata nel breve e medio termine a "pochi eletti" per le ancora poche infrastrutture in primis, costi ancora fuori portata per tanti, tecnologia ancora inadeguata per chi lavora e fa km (autonomia e tempi di ricarica) e poi facciamo i realisti: non ho sentito nessun "luminare" o sapienze da talk show di come affronteranno il tema ricarica nelle città, tutti glissano sull' argomento.
Penso ad una semplice città come Trieste che conosco bene, ma lo stesso vale per Genova, Ancona etc .. come farà la "plebe" a caricare tutte le auto o moto che lascia lungo strada, sopra i marciapiedi etc, non avendo posto auto etc? Le disuguaglianze cresceranno, con gente costretta a buttar via auto quasi nuove (vedi MILANO) ed ad andare a piedi... (NB , no i mezzi pubblici non bastano a coprire fabbisogni ed esigenze lavorative negli spostamenti, siamo realisti dai... )
Io in 25 anni che vado a GPL di e mai scelta fu stata più azzeccata, con i nuovi impianti poi vanno meglio che a benzina, oltre ai dindini risparmiati, e al meno inquinamento (GPL mai aumentato ma superbolli assurdi ben pagati, si al tempo inquinavo meno, consumavi meno e lo stato ti bastonava, altro che incentivi!!!! )
Ma', vedremo l'evolversi della nuova ghettizzazione e discriminazione...
Entreremo nell' era dei no watt?
C'È DA PENSARCI...
L'auto elettrica è la più grande truffa che il mondo abbia mai visto?
Qualcuno ci ha pensato?
Se tutte le auto fossero elettriche e dovessero restare bloccate in un ingorgo di tre ore nel freddo di una nevicata, le batterie si scaricherebbero tutte, completamente
Perché nell'auto elettrica praticamente non c'è riscaldamento.
Ed essere bloccato in strada tutta la notte, senza batteria, senza riscaldamento, senza tergicristalli, senza radio, senza GPS per la batteria tutta scarica, non deve essere bello.
Puoi provare a chiamare il 911 e proteggere le donne e i bambini, ma non potranno venire ad aiutarti perché tutte le strade sono bloccate e probabilmente tutte le auto della polizia saranno elettriche.
E quando le strade sono bloccate da migliaia di auto scariche, nessuno potrà muoversi. Le batterie come potranno essere ricaricate in loco?
Lo stesso problema durante le vacanze estive con blocchi chilometrici.
Non ci sarebbe in coda la possibilità di tenere accesa l'aria condizionata in un'auto elettrica. Le tue batterie si scaricherebbero in un attimo.
Naturalmente nessun politico o giornalista ne
parla, ma è questo che accadrà.
P.s. Testo ripreso da Marian Alaksin. (Repubblica Ceca).
Palazzo Gio Battista Saluzzo, Via Chiabrera 7 La famiglia Saluzzo, ascritta all'albergo dei Calvi nel 1528, costruisce il palazzo sulla piazza dove si affacciano due edifici dell'"albergo" Giustiniani. Gio. Batta Saluzzo, governatore di Savona, ambasciatore presso i re di Spagna e Francia, più volte senatore della Repubblica di Genova è il primo proprietario della famiglia a comparire nei rolli dal 1588, pochi anni dopo la costruzione del palazzo. Le solide facciate dipinte indicano due piani nobili e introducono, attraverso il sobrio portale, a un grande atrio ornato di colonne e da un ninfeo. Il monumentale scalone loggiato, che sale sino al secondo dei due piani nobili, conduce agli appartamenti affrescati. I bombardamenti della seconda guerra mondiale hanno in parte danneggiato il palazzo che conserva gli affreschi Mercurio con la Fama e l'Eternità di Domenico Piola, Aurora che esce dall'Oceano e Nettuno e Anfitrite di Gregorio De Ferrari. #palazzideirolli #genova #genovamorethanthis #rollidays #liguria #igersgenova #travelgram #secoloxix #travel #italy #architecture #wanderlust #vivogenova #genoa #travelphotography #liguria_super_pics #europe #igersitalia #italia_super_pics #ilikeitaly #architecture #art #beniculturali30 #genovagram #whatitalyis #vivoliguria #museidistradanuova #loves_united_genova #igfriends_liguria #archilovers (presso Palazzo Gio Battista Saluzzo) https://www.instagram.com/p/ClEnaXCo9hz/?igshid=NGJjMDIxMWI=
Concorso per 1 direttore di struttura complessa di oncologia (liguria) AZIENDA OSPEDALIERA OSPEDALE SAN MARTINO DI GENOVA E CLINICHE UNIVERSITARIE CONVENZIONATE DI GENOVA
Author: http://www.concorsi.it
Data : 2024-09-11 07:25:02
Dominio: http://www.concorsi.it
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I testi riportati sono gratuiti e non hanno carattere di ufficialità:
ai sensi di legge l’unico testo definitivo, che prevale in caso di discordanza, è quello pubblicato a mezzo reputazione.
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Gazzetta Ufficiale Repubblica Italiana…
Il baratto della Procura di Genova: Toti scarcerato perché si è dimesso
Oggi Biagio Riccio ci illustra la vicenda del Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, in particolare la revoca delle misure cautelari a seguito delle sue dimissioni dalle cariche pubbliche.
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Il baratto della Procura di Genova: Toti scarcerato perché si è dimesso, ma per la prevaricazione dei magistrati
Non sono convito della sua innocenza: Toti è un epigono della prima repubblica e per lui è di prammatica avere anche relazioni poco trasparenti per fini politici. Mi ricorda i dorotei della “Balena Bianca” come quella penna fine, Giampaolo Pansa, definiva la Democrazia Cristiana o…
Modena, Bologna, Firenze e Orte: con dei profili fake truffavano donne e le ricattavano. Il contrasto della Polizia alle "truffe romantiche"
Modena, Bologna, Firenze e Orte: con dei profili fake truffavano donne e le ricattavano. Il contrasto della Polizia alle "truffe romantiche".
La Polizia di Stato di Savona e Genova, con il coordinamento del Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica di Roma e la collaborazione dei Centri Operativi di Bologna, Roma e Firenze, oltre che delle Sezioni Operative di Modena e Viterbo, ha eseguito sette perquisizioni emesse dalla Procura della Repubblica di Savona a carico di altrettanti...
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tu non segni mai... segni solo se dai ragione a tutti...
tu non vinci mai ne ad imperia ne a ferrara... ne a torino son
le storie malate... il caffè bevuto di fretta... l'abbaio dei cani ... suona ad bruciare una città... che non vuole vivere mai.. invidie e mafia di turno..
le storie malate e il cane che abbaia ancora e anora ... un suolo sporco.. una spalla che suona da za record.. o hai sognatori della foce... ovunque tu vada segui..il non arriva. segui il tuoi incubi normali... ore 8.. sveglia... lavoro... come un tuono senti i camalli della sera.. le campane della sera.. i carli e gli agnesi... il lavoro che manca... le mute parole... son sveglie alle 6 di mattina.. e urla tra di voi... urla sulla perfezione... di un lento uomo che odia essere commerciale... pare che zappare nella serata della fiNALE lavori... o litighi,... o piangi... e le tue passioni? son lontane da te..... fiolo son lontane dalle tue danze.... e gooll del lavoratore... e gooll... sulla spalla ,, piena di finto sudore.. tu non segni mai... oppure si?"
Art. 26. L'estradizione del cittadino può essere consentita soltanto ove sia espressamente prevista dalle convenzioni internazionali. Non può in alcun caso essere ammessa per reati politici.
BY GUIDO ARCI CAMALLI, ARCI GUERNICA, ARCI BRIXTON, ARCI CAMPO FRAGOLE, ARCI SOLIDARIETà, ARCI REAL. ARCI TAMBURUNE, ARCI FUORI ORARIO, ARCI VENEZIA, ARCI PEPPINO IMPASTATO, ARCI PIKKIA , ARCI COMO, ARCI VAL SUSA, ARCI ceriana, arci ventimiglia, arci bergamo, arci genova, arci torino, arci locomotiva arci nazionale arci provinciale imperia