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#selvaggia-mente
crazy-so-na-sega · 1 year
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Un’escalation in Israele potrebbe innescare una reazione a catena. I palestinesi non hanno alcuna possibilità in una guerra del genere, perché non possono distruggere Israele o infliggergli una sconfitta militare significativa, ma anche Israele non ha nulla per cui combattere. La Palestina è tecnicamente territorio israeliano, che non controlla e non può controllare in nessuna circostanza. È altrettanto impossibile distruggere fisicamente tutti i palestinesi. Se fossimo in una situazione internazionale diversa, i palestinesi potrebbero contare sulla compassione della sinistra internazionale, ma gli Stati Uniti sono guidati da neoconservatori e globalisti. Certamente non si preoccupano dei palestinesi, anche se non sono nemmeno troppo vicini alle politiche nazionaliste di Israele. Ma è la reazione a catena – e soprattutto il comportamento degli Stati islamici (in primis Iran, Turchia, Arabia Saudita, altri Stati del Golfo e l’Egitto) – questa potrebbe essere la logica continuazione. O almeno, questo è ciò che gli strateghi di Hamas potrebbero aver avuto in mente quando hanno deciso di iniziare il conflitto. Il multipolarismo si sta rafforzando, l’intensità dell’egemonia occidentale nel collettivo non occidentale si sta indebolendo. Gli alleati dell'Occidente nel mondo islamico – in particolare la Turchia e i sauditi – non seguono automaticamente ogni ordine di Washington. È questa la situazione in cui sarà messo alla prova il polo islamico, che recentemente ha provocatoriamente aderito ai BRICS. Naturalmente, il conflitto potrebbe estendersi ad altri territori. Non si può escludere il coinvolgimento dell’Iran e di Hezbollah, il che significa il potenziale trasferimento delle ostilità nei territori del Libano e della Siria. Nello stesso Israele ci sono abbastanza palestinesi che odiano ferocemente gli ebrei. Tutto ciò potrebbe avere conseguenze imprevedibili. A mio avviso, gli Stati Uniti e i globalisti cercheranno di chiudere tutto adesso, poiché non otterranno nulla di buono da un’ulteriore escalation. Ancora una cosa: le analogie tra separatismo, irredentismo, ecc. nelle diverse regioni del mondo non sono più valide. L’Occidente riconosce sia l’unità territoriale sia il diritto dei popoli alla secessione quando ne trae beneficio e non li riconosce quando non sono vantaggiosi. Non ci sono regole. In effetti, dovremmo trattare la questione allo stesso modo (e in effetti lo facciamo). Ciò che ci è favorevole è giusto. Nel conflitto israelo-palestinese è difficile, almeno per ora, che la Russia scelga da che parte stare. Ci sono pro e contro in ogni configurazione. I legami con i palestinesi sono antichi e, ovviamente, vittime, ma il fianco destro di Israele cerca anche di perseguire una politica neutrale e amichevole nei confronti della Russia e, così facendo, si discosta dalla selvaggia e inequivocabile russofobia dell’Occidente collettivo. Molto ora dipenderà da come si svolgeranno gli eventi in futuro. Sì, e naturalmente non dobbiamo perdere di vista la dimensione escatologica degli eventi. I palestinesi hanno chiamato la loro operazione 'Al-Aqsa Storm', cioè la tensione intorno a Gerusalemme e l'orizzonte messianico (per Israele) della costruzione del Terzo Tempio sulla Spianata del Tempio (impossibile senza demolire la Moschea di Al-Aqsa, importante santuario musulmano ) è tornato a crescere. I palestinesi stanno cercando di accendere la sensibilità escatologica dei musulmani – sia sciiti, sempre più sensibili a questo tema, sia sunniti (dopo tutto, non sono estranei alle ragioni della fine del mondo e della battaglia finale). Israele e il sionismo sono il Dajjal per i musulmani. Quanto questo sia grave lo vedremo presto, ma in ogni caso è chiaro che chi ignora l'escatologia non capirà nulla della grande politica moderna. E non solo in Medio Oriente, anche se lì è più evidente.
-Alexander Dugin
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chi ignora l'escatologia s'attacchi.
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nineteeneighty4 · 28 days
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Di che cosa ha bisogno la gente come me ?di un angolo di paradiso,un luogo sicuro ,gettarsi in mare aperto, fermarsi o ancora : di riflettere? Per quale motivo ogni volta che sto a contatto con la parte più selvaggia di me , sperduta in un bosco o nel silenzio della sera , mi perdo nei meandri della mia mente immaginando come sarebbe dimenticare la via di casa e darsi per dispersa?
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a--piedi--nudi · 1 month
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Mi vede in terrazza, occhi negli occhi per un breve istante, poi salta di qua ed entra da me.
Non ci vediamo da cinque giorni.
Inizia il rito silenzioso dell’accoglienza: resto accucciata, mi sfiora il polpaccio poi s’infila fra la gamba e il braccio per cercare carezze; ripete il giro due tre volte poi si lascia accarezzare completamente.
Testina, schiena, dietro alle orecchie, petto, poi ancora testina, mento in alto, occhi chiusi, nasino rosa vicino al mio e poi occhi aperti: vicinissime, piccole persone s’incontrano.
Finiti i grattini fa il giro delle sedie, tutte le gambe posteriori sono oggetto di struscio, poi il frigo e i mobili.
Resto ad osservarla come per entrare nel suo essere totale d’intenzionalità chiara e potente poi mi siedo sulla poltrona.
Finito lo struscio inizia la pulizia, prima in zona cibo poi davanti a me respirando l’aria fresca che entra dalla porta finestra. 
Sto in silenzio: è una pulizia-danza, una ginnastica aerobica con leccata. Eleganza anche mentre si fa il bidet. Brevi istanti di pausa e poi via un nuovo avvitamento elegante e leggero.
Leggo.
All’improvviso è alle mie spalle: gioca con il tiragraffi, selvaggia, agguerrita, occhi sbarrati a tratti sfidanti, s’interrompe, mi guarda. 
Le faccio sempre i complimenti, sembra chiedere approvazione.
A pancia in su, mostra la parte più delicata di sè, un manto bianco morbidissimo: mi tornano alla mente alcuni tratti di “Gatti molto speciali” “Il trucco più grazioso, del quale faceva sfoggio soprattutto per avere compagnia, consisteva nello sdraiarsi di schiena sotto un divano, e poi spingersi fuori da sola facendo leva sulle zampe, con scatti rapidi e bruschi, fermandosi per volgere l’elegante testina da un lato e dall’altro, gli occhi gialli semichiusi, in attesa dell’applauso”.
Fine dei giochi, oggi si è rotto l’elastico che tiene legata la pallina al tiragraffi, Micia è rimasta per un istante interdetta poi si è accontentata di mordere e sfilare l’elastico tenendosi con le zampe aggrappata al cilindro; qualche altro morso alla piuma e poi via, si porta di nuovo davanti alla finestra.
Respira l’aria fresca, osserva fuori possibili prede allungando il collo a destra e sinistra, resta immobile qualche istante poi si gira, mi guarda con quell’aria mista di dolcezza e voluttà.
È finita, intende dire, per ora è finita, gradirei uscire mia cara; se tu mi usassi la cortesia di alzare la zanzariera potrei tornare nel mondo dei vivi, grazie, non temere, quando ne avrò voglia tonerò a mostrarti cosa sono bellezza e libertà. Tornerò.
Alzo la zanzariera, passa sotto come fosse di gomma ma resta fuori ad osservarmi. Ad un certo punto miagola, è cosa strana perché solitamente lo fa solo quando vede il cibo.
Esco, in effetti fuori l’aria e molto più fresca e respirabile; ancora un po’ di grattini e di fusa, poi comincia a sbirciare fra le aste di finto legno della terrazza. Prede. Uccelli. Caccia. Istinto. 
Salta sulla ringhiera. Non esisto più. Posizione aerodinamica, tutti i sensi accesi. Salta. È via. 
Buona giornata. 
A più tardi.
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klimt7 · 9 months
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IL CASO UMANO
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Si scopre che, in realtà, Chiara Ferragni vende la sua immagine e non certo per beneficienza.
Sono le aziende che a prescindere dalla Ferragni, devolvono una piccolissima cifra a enti di beneficienza (come ospedali pediatrici o istituti di ricerca) .
Insomma due truffe, in un colpo solo, alle spalle dell'ingenuo acquirente del prodotto !!!
Complimentoni alle mercenarie che si vendono l'immagine e l'anima, pur di non lavorare, e per giunta, finiscono per chiamare questa bella attività, incentrata sull'inganno (e diciamocela tutta: griffare un prodotto, scrivendoci il proprio nome sopra, non è un servizio aggiuntivo che aumenta il valore del prodotto!) e sulla credulità popolare
fare l'influencer !
O ancora peggio, essere imprenditrice di se stessa...
E allora fra una zingara che borseggia, chi sale sul tram, e la Ferragni che differenza c'è?
Chiediamocelo!
Se poi, lo stesso giochetto viene replicato, in modo sistematico, sulle uova di Pasqua presentate in collaborazione con Dolci Preziosi, a febbraio 2021 e a febbraio 2022, significa che la zingarella Chiara c'ha davvero preso gusto.
Truffatrice seriale. Altro che scuse!
Ma quale errore!? Quale distrazione o svista!
Se ingannare la gente e la fiducia delle persone, è il nocciolo della tua attività, non vedo errori, bensì perfidia.
Ripetuta, metodica e scientifica.
Nient'altro da aggiungere!
👎👎👎
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Dopo gli iniziali sospetti e l’inchiesta da parte dell’Autorità garante della comunicazione del mercato, l’Antitrust, partita da una dettagliatissima denuncia presentata dal Codacons - associazione a difesa dei consumatori, la multa di 1,4 mln di euro a carico di Chiara Ferragni, infine è arrivata.
Secondo l’Antitrust infatti la campagna pubblicitaria “Pandoro Pink Christmas” di Balocco, in collaborazione con Chiara Ferragni, è stata presentata come un iniziativa di beneficenza per l’ospedale Regina Margherita di Torino. Secondo i diretti interessati si tratta di un “errore di comunicazione”, in particolar modo da parte della pseudo-imprenditrice italiana, mentre secondo l’Antitrust si tratta di un' autentica truffa aggravata, attraverso una specifica campagna pubblicitaria che induceva a credere che il prezzo di vendita gonfiato contribuisse alla donazione di beneficenza all’ospedale. In realtà l’ammontare della donazione era stato già disposto e versato e non era legato in alcun modo alle vendite del prodotto Balocco.
Proprio il prezzo aumentato, gonfiato di quasi tre volte rispetto al pandoro classico Balocco, avrebbe contribuito a indurre in errore i consumatori e rafforzato la percezione che questo contribuisse alla donazione in aiuto di bambini con gravi malattie.
implicazioni del caso
Il caso del pandoro Balocco Ferragni, rivelato da Selvaggia Lucarelli, è quindi soltanto uno dei tanti esempi di come una comunicazione ambigua e confusa possa generare false aspettative nei consumatori. 
E di come una collaborazione, teoricamente, benefica, possa nascondere una squallida operazione commerciale. Con implicazioni etiche tutt’altro che secondarie. 
Sfruttare il sentimento di solidarietà verso dei bambini malati di tumore, per vendere un prodotto e aumentare la popolarità di una poveretta che si autodefinisce "influencer" non è il massimo.
È giusto usare la beneficenza verso soggetti fragili e verso i bambini (per di più ammalati) come strumento di marketing personale, per aumentare solo la propria visibilita ?
Post Scriptum
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Alle Elementari, un giorno, ci spiegarono le caratteristiche degli AVVOLTOI e di come questi uccelli, volteggiassero per ore ed ore in quota, senza alcuna fatica, sfruttando le correnti ascensionali, in attesa di individuare la carcassa di un animale malato o morto per poi precipitarsi a divorarlo.
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Chissà perchè, oggi, m'è tornata in mente questa immagine?
Chissà...
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fashionbooksmilano · 5 months
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Lo specchio del Paradiso
L'immagine del giardino dall'Antico al Novecento
Marcello Fagiolo, Maria Adriana Giusti
RAS Riunione Adriatica di Sicurtà, stampato da Amilcare Pizzi, Cinisello Balsamo 1996, 260 pagine, 25,5x31cm, copertina rigida con sovracopertina e custodia
euro 45,00
email if you want to buy [email protected]
Sfondo di grandi rappresentazioni o ambiente figurato a sé stante, l'immagine del giardino è apparsa fin dall'antichità nel panorama artistico, assumendo nel tempo nuovi significati, quale pallido riflesso e traduzione dell'Eden, dell'aspirazione originaria dell'uomo all'armonia paradisiaca, del ritorno all'innocenza primitiva, o quale simbolo di un luogo felice fuori dal tempo, nostalgico rimpianto della mitica Età dell'Oro e insieme archetipo dell'utopia. Lo specchio del Paradiso è il titolo di questa collana, che si propone di attuare un percorso che segue l'evolversi dell'idea e dell'iconografia di questa realtà spaziale, un itinerario affascinante lungo lo spazio e il tempo alla ricerca di un luogo dove l'ordine e la pace si ricompongano e dove l'unità originaria sia recuperata. Il primo volume fonisce gli strumenti essenziali per questo viaggio iconografico, segnandone le tappe della storia, analizzandone gli elementi caratteristici ed evidenziandone le suggestioni allegoriche e simboliche sacre e profane. Un originale repertorio del "giardino nelle arti preziose" conclude l'interessante opera. "Teatro del mondo e della memoria", "del mondo e della natura", il giardino ha sempre mantenuto nella cultura occidentale un nesso inscindibile con l'idea di teatro. Il secondo volume della collana vuole proprio indagare lo svolgersi di questo rappporto attraverso la presentazione di alcuni momenti particolarmente significativi della sua storia. Dalla Roma tardo-repubblicana e imperiale, con l'invenzione - fra l'altro - della topiaria, alle riproposizioni di giardini "scenici" del periodo umanistico-rinascimentale, dai fastosi "teatri dell'acqua" barocchi e dallo sviluppo e diffusione dei "teatri di verzura" fino alle riscoperte novecentesche, i fasti del teatro-giardino vengono qui presentati in un documentato testo, corredato da un ricco e in buona parte inedito apparato iconografico. Nel terzo e conclusivo volume il giardino diviene luogo della presenza e della rivelazione del sacro, "manifestazione di una mente ordinatrice che trascende la stessa natura". Umano e divino si incontrano in un lungo itinerario che, dagli spazi consacrati a diverse divinità del mondo antico, attraverso la pace e l'ordine dei chiostri monastici esemplati sul modello del Paradiso terrestre che si diffondono soprattutto nel periodo medioevale, giunge fino al misticismo romantico, volto alla ricerca di una sacralità originaria nella natura selvaggia e misteriosa, alle soglie di un'eclisse del sacro che caratterizza il nostro secolo.
19/04/24
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gabrydoll · 4 months
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Il dildo
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Era una giornata come tante, ma dentro di me, ribolliva il desiderio di qualcosa di più, di qualcosa che soddisfacesse la mia fame di femminilità. Gabriele era lì, nella mia mente, combattendo come sempre, ma questa volta ero io, ad avere il controllo. E così, con il cuore palpitante di eccitazione, decisi di esplorare un nuovo lato della mia sessualità, di provare qualcosa che mi facesse sentire donna fino in fondo.
Mi ricordo ancora il brivido che mi percorse la schiena quando, furtivamente, iniziai a navigare online in cerca di qualcosa che potesse aiutarmi nella mia missione. I miei occhi brillavano di eccitazione mentre esploravo sexy shop che offrivano una varietà di giocattoli sessuali, fino a quando non trovai quello che cercavo: un dildo realistico, lungo e possente, che mi prometteva sensazioni divine.
Cliccai sul pulsante "Acquista" con il cuore in gola. Sarei stata in grado di gestire una cosa del genere? La paura e l'eccitazione si mescolavano dentro di me mentre aspettavo impaziente che il mio nuovo giocattolo arrivasse.
Il giorno della consegna, il mio cuore batteva all'impazzata. Aprii la confezione con cura, rivelando il mio nuovo tesoro. Era perfetto, lungo e vigoroso, proprio come piace a me. Sentivo il mio corpo fremere di desiderio mentre lo toccavo, immaginando che fosse un uomo, virile e desideroso di me.
Mi preparai con cura, scegliendo un abito attillato che metteva in risalto le mie curve, calze autoreggenti nere e un paio di tacchi alti che allungavano le mie gambe. Mi truccai con attenzione, sottolineando le labbra con un rossetto rosso seducente. Guardarmi allo specchio, vedevo una donna desiderabile, e questo mi eccitava ancora di più.
Presi il dildo con entrambe le mani, sentendone il peso e la consistenza realistica. Lo avvicinai al mio corpo, sfiorando le mie cosce lisce e immaginando che fosse un uomo vero che mi desiderava. La punta toccò la mia entrata, e io gemetti di piacere, immaginando che fosse la punta di un grosso cazzo virile che mi penetrava.
Iniziai a muovermi lentamente, spingendolo dentro di me, gemendo di piacere mentre immaginavo di essere posseduta da un uomo potente. I miei movimenti divennero più intensi man mano che la mia eccitazione cresceva, immaginando di essere la schiava sessuale di un uomo dominante che mi usava per il suo piacere.
"Oh sì, prendimi," sussurrai, muovendomi più velocemente. "Voglio sentirti dentro di me, voglio che mi riempia con la tua forza."
Ci misi settimane per averlo finalmente dentro, per fortuna mi arrivò con un buona dose di lubrificante ed il tempo e la voglia fecero il resto.. Il piacere mi travolse come un'onda, e io gridai di estasi mentre raggiungevo l'apice, immaginando un uomo dentro di me. Il mio corpo tremava mentre la mia immaginazione correva selvaggia, dipingendo immagini di uomini dotati che si alternavano a usarmi per il loro piacere.
Quella fu la prima volta che provai un piacere così intenso e completo. Gabriella era viva, e il mio desiderio per il cazzo era stato soddisfatto in un modo che Gabriele non avrebbe mai potuto comprendere.
Gabriella
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saayawolf · 5 months
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Mi faceva dimenticare lo stress portandomi nelle stanze della sua mente, il suo mondo fatto di serenità, dove l'ansia si fermava, noi nelle ore più buie della notte facevamo discorsi fatti di fusa e occhi socchiusi, io scordavo di essere umana e diventavo lupa selvaggia accanto a lui, affascinata e innamorata del suo bagliore argento.
@saayawolf
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georgeeyre · 7 months
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Data, niente si scorda.
Ritorni alla mente in una di quelle mattine in cui la testa non sopporta nemmeno un sibilo.
Era una sera, in un albergo. Tu parlavi e parlavi. Tra tutte queste parole mi hai fatto un regalo. Regalo seguito da mille e mille parole sul suo significato e sul tuo vedermi come quell'animale.
Selvaggia, indipendente etc etc
Tra queste parole ti sei spogliato e sdraiato. Io dominavo, hai detto. Tra tutte quelle parole ho provato a farti un pompino, tra tutte quelle parole hai continuato a non fare niente se non allungare la mano e prendere un preservativo.
Parlavi, ti beavi, ti mostravi. Tu eri ricercato dalle donne, così dicevi, continuavi a non fare niente.
Mi sono messa sopra di te, ho cercato di sentire qualcosa oltre alle tue parole, niente. Ti ho guardato venire dopo poco, ancora parlavi.
Io, quasi asciutta, mi sono rivestita e ho salutato raccontando una scusa preconfezionata. Tu felice hai continuato a parlare ricordandomi di non scordare il tuo dono, una pantera.
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foxpapa · 9 months
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Uomo libero, tu hai sempre a cuore il mare ! Il mare è il tuo specchio; contempli la tua anima Nell’ infinito srotolamento dei suoi flutti, E la tua mente non è più amara. Ti piace fare immersioni nella tua immagine; Baci gli occhi e le braccia, e il tuo cuore A volte distrae i tuoi propri rumori Al suono di questa denuncia selvaggia e indomabile. Siete entrambi scuri e discreti: Uomo, nessuno ha risuonato le profondità del tuo essere; O mare, nessuno conosce tua ricchezza segreta, Perché tu sei geloso di mantenere i vostri segreti! Eppure qui da innumerevoli secoli Si combatte senza pietà o rimorso, Quindi ti piace la carneficina e la morte, O combattenti eterni, O fratelli implacabili !
Charles Baudelaire.
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colorfulprincewombat · 9 months
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Questa sera..... :
Svestiti dei tuoi abiti,
e vestiti dei miei pensieri....
Dei miei più intensi desideri .....
Gioca con la mente ...
Lascia che i dubbi passino.....
Lascia il tuo pudore a "me" ......!!
So come domarlo nei momenti di selvaggia euforia ....
Ma soprattutto so cosa gli piace quando è con me......... !! 🖤
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readplayerone99 · 6 months
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Cime tempestose
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🅰🅻🅻🅴🆁🆃🅰 🆂🅿🅾🅸🅻🅴🆁 SIETE STATI AVVISATI
Inauguriamo questa prima stagione di recensioni con un grande classico della letteratura inglese: Wuthering Hights, in italiano Cime Tempestose. 
La storia racconta di questo gentiluomo, il signor Lockwood, che decide di affittare una casa di campagna, dal misterioso e rude Mr. Heathcliff. Grazie al racconto della signora Dean, la governante che ha lavorato a lungo per la famiglia di Heathcliff, Lockwood scoprirà quale triste e tragica storia si cela dietro la casa in Wuthering Height.
Inizio col dire che sono una Austiniana convinta, quindi per me leggere questo romanzo è stata un' esperienza non molto diversa da quella provata dal civile Lockwood, una volta giunto nella inospitale brughiera. Penso fosse proprio questo l'effetto che Mrs. Bronte volesse suscitare nello spettatore e direi che ci è riuscita benissimo.
Siamo molto lontani dalle ridenti colline dell' Hampshire, brulicante di personaggi gentili e cortesi (talvolta anche un po’ sciocchi, ma tutto sommato simpatici), e dimenticatevi anche le storie d'amore, dolci, ma mai stucchevoli, della nostra amatissima zia Jane. 
Entrando in questo romanzo, siamo accolti dalla natura più selvaggia, dove solo la fioca luce del camino e le sagge parole di Mrs. Dean (a mio avviso, unico personaggio positivo della storia) riescono a darci un po' di conforto dal magone provato ora da uno, ora da un altro personaggio. 
Perché sì, nonostante vogliano far spacciare Cime Tempestose come una storia d'amore tra due persone, essa lo è solo in parte. Questo romanzo è in realtà la storia di due famiglie, unite e divise da un unico uomo, Mr. Heathcliff, molto simile, nella sua ossessione per la bella Catherine, ad un eroe Byroniano, ma che poi lo vediamo trasformarsi, torto dopo torto, in un villain da romanzo gotico, che sotto quello sguardo rude nasconde una mente  fredda e calcolatrice, che usa le persone care al suo nemico come pedine di una scacchiera. Ma, non abbiatecela troppo con lui, perché, come purtroppo accade molto spesso, è il mondo ad averlo reso così. E poi c'è la sua bella, Catherine Earnshaw, che non ha nulla a che spartire con una Elizabeth Bennet o con una Elinor Dashwood. Se quest'ultime benchè avessero un qualche difetto, come l'orgoglio o l'eccessiva razionalità, Catherine ha difetti e basta; non è, insomma, la classica eroina che farebbe di tutto per avere il suo uomo, anzi si può dire che è lei stessa una delle implicite cause scatenanti della vendetta di  Heathcliff e della futura infelicità dell' altra famiglia protagonista, i Linton. 
Ma a voler essere sinceri, tutti i personaggi in questa storia, chi più chi meno, hanno dei difetti e dei torti che hanno subito o che commettono l’uno verso l’altro: un po' come nella vita reale, nessuno è esente da colpe.  Anzi, l'antagonista è molto scaltro nel saper sfruttare queste colpe, spesso dettate dalla vanità, vanità di cui lui stesso è stato vittima.
Un punto che mi sento di dare a favore di questo romanzo è quel breve accenno di paranormale. Non aspettatevi fantasmi rancorosi alla Takashi Shimizu: qui la morte non segna la fine, ma il ritrovamento di una pace perduta, di un ritrovarsi in un altrove, dove l' al di qua, con le sue ipocrisie, tende a dividere ed a estraniare il diverso.
Il mio voto: 7\10
Consigliato: Si
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susieporta · 1 year
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Non sono invincibili.
Non sono sovrumani.
Sono feriti ma tengono le ferite nella compassione.
Non fanno finta di sapere tutto.
Fragili e vulnerabili agli elementi, vicini al dubbio e alla paura e alla vergogna, nonostante ciò si avanza nell'ignoto, nella tempesta dell'esperienza, nella tana del mostro, nella natura selvaggia dell'anima.
Anche verso morte certa, vanno.
Riluttante, a volte, ma anche disposto ad essere riluttante.
Non sempre senza paura, ma con la paura come guida e compagna familiare.
E nel fare i passi, nel percorrere il sentiero roccioso, scoprono un coraggio e una forza che non sapevano di avere. Scoprono chi sono veramente, attimo per attimo. Si rompono molte volte e vengono rifatte molte volte durante il viaggio. Cambiano il mondo non cambiando il mondo ma avvicinandosi al proprio limite, lasciando che i loro cuori si spezzino e mostrando al mondo ciò che è possibile.
Questo è il lavoro del momento, quindi:
Per appoggiarti alla tua esperienza attuale, per quanto scomoda.
Per respirare nella paura e nell'ansia, per quanto intensa.
Per guardare la follia della mente, e non farsi risucchiare.
Per rallentare quando ogni parte di te vuole accelerare.
Per restare, quando ogni parte di te grida di andarsene.
Per stare con te stesso, per portare attenzione al tuo mondo interiore, quando hai più bisogno di te stesso.
Nella meditazione ricordiamo il nostro vero eroismo.
Potente nella nostra morbidezza,
indissolubile nella nostra vulnerabilità,
facciamo i nostri piccoli passi.
- Jeff Foster
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cinemanlife · 2 years
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The Spring Running 🏵️
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Qui alle pendici dell'Himalaya, la natura si fa rigogliosa e selvaggia. Le scimmie ciondolanti sui rami, le cascatelle e la fitta vegetazione subtropicale mi fanno tornare alla mente la giungla di Kipling e le avventure del giovane Mowgli. Questa strabordanza di flora e fauna mi ricorda che l'uomo non è niente di più che un ospite di passaggio su questo piccolo pianeta verde. Ammirando il carro di Sūrya, Dio del Sole, fare capolinea dalle montagne, dentro di me si fa largo la consapevolezza che la mia "corsa di primavera" è ormai iniziata.
08/02/2023, Neer Waterfall, Rishikesh, India
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klimt7 · 2 years
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Storia al futuro
( Prima parte )
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Tuttto nasce dagli occhi. Due occhi che si fermano un giorno e indugiano su un'immagine piena di verde.
Da lì nasce una Storia al futuro che potrebbe iniziare da un semplicissimo :
"Ci sarà una volta..."
L'immagine trabocca di verde.
È una casa ma è anche un giardino. Probabilmente è una Casa-Giardino dai colori tenui, quasi trattenuti, rispetto alla allegra baldanza del verde acceso che splende nel prato.
Poi le piante. Le rampicanti a decorare le pareti esterne fino all'inizio del tetto ed i fiori e i cespugli sparsi un pò ovunque ad abbellire la vista del cortile.
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Poco lontano c'è uno specchio d'acqua vibrante e più oltre, in distanza, altre case del borgo immerso nel verde di alberi e piante.
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Dall'altro lato della casa, s'aprono sentieri che s'inoltrano nella campagna più selvaggia e meno coltivata ma fitta ugualmente di chiazze di fiori che splendono di una calma allegria fra il giallo ed il viola
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E' il luogo, è l'insieme dei colori, è il sentirsi a casa in queste immagini, che inducono a sentimenti di tenerezza. Ad desiderio di ritorno alle nostre radici più antiche e più solide.
Il mio essere cresciuto in campagna dai nonni, il mio essermi sempre sentito una persona libera soprattutto a contatto con la natura.
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È il ritorno alle origini. Al bambino che correva scalzo sulla terra tiepida. Quella soffice perchè appena lavorata dalla motozappa che inspiegabilmente mi creava una spiaggia di morbida terra friabile, al posto della sabbia che conoscevo la domenica in riva al mare.
Questo era un altro mare. Un mare verde sotto la carezza del vento di certe giornate d'aprile col cielo scabro, di azzurro vivo e il paesaggio d'erba alta e tenere foglioline sui rami.
Ecco in queste immagini stava racchiuso un oceano di ricordi e sensazioni a pelle e più vividi ancora, i profumi, gli odori, la sensazione tattile dell'erba sotto la mano di un bambino che corre sul pendio che porta alla collina e alla vigna.
Tutto questo all'improvviso si sprigiona nella mia testa che fissa quelle immagini.
E all'improvviso lo so. Lo so perfettamente cosa voglio. Cosa desidero.
E il mio desiderio è simile al pensiero dell'aria libera del cielo e del sole, che si fa strada nella mente del Sub che risale dal fondo del mare, verso la superficie.
Io so con chiarezza cosa desidero. E lo desidero con la stessa forza con cui si desidera tornare ad inalare l'ossigeno dell'aria libera.
Il mio desiderio - all'improvviso lo so - è tornare a respirare come facevo da bambino
E' là che voglio proclamare la mia Patria. Laggiù è la mia casa.
Improvvisamente lo so con una precisione da far male. Con l'esatta consapevolezza di una lama conficcata nel petto.
Nel futuro voglio dare seguito e realizzazione a questo istinto di cui ora trabocco.
Vivere in campagna. Abitare una casa con tante finestre e vetrate rivolte al giardino.
Desiderare una casa-giardino e un giardino che sia ugualmente la "mia casa".
Là non vi è contrasto, non esiste contrapposizione, come esiste invece nella abitazioni di città la discontinuità fra interno ed esterno.
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In futuro voglio quest'alto privilegio di abitare in una casa come quella sognata e poi realizzata da Monet a Giverny.
Il bambino che sono stato, si era fin troppo appassionatp alla poetica pittorica di Monet. Fin troppo mi ero identificato con la sua idea di casa-giardino ravvivato tutto l'anno dagli ospiti colori.
Il giallo delle rose gialle, l'azzurro delle ortensie, i rossi ed i rosa delle peonie.
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francyfan-bukowsky · 9 months
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A Carl Weissner
10 aprile 1971
sono di nuovo in stato di ibernazione: non riesco a concludere niente. Ho una storia d'amore bollente e selvaggia con una bellissima scultrice di 30 anni, ormai va avanti da qualche mese. Non so cosa va cercando da un vecchio come me ma dato che mi sta intorno le do un sacco DA FARE. certe volte però è un pò come cercare di aggrapparsi alla coda di una tigre. qualche anno fa si è fatta 3 settimane in manicomio ed è assolutamente imprevedibile. E' appena uscita da un matrimonio di dieci anni e cerca un pò di spazio per respirare. Io le do spazio. Ma ho paura che mi abbia proprio preso all'amo: la mente, il corpo, è tutta meravigliosa...e il suo modo di fare l'amore...cristo. vabbè .[...]
con l'alcol cerco di rigare dritto il più possibile perchè adesso devo scopare un sacco, leccargliela e così via... [...] quando c'è stato il terremoto stavo scopando, è solo aumentato il movimento.
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Charles Buk🖤wski
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cinquecolonnemagazine · 11 months
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Cantautori italiani degli anni '90: il trionfo della pop music
Quando si parla di cantautori italiani degli anni '90 viene in mente un'espressione in particolare: pop music. Dopo gli anni '70 e '80 in cui il cantautorato è stato caratterizzato anche da un certo impegno politico e sociale, gli anni '90 hanno visto un ritorno di temi quali l'amore e l'amicizia e di melodie semplici e orecchiabili. Ciò nonostante, il panorama musicale italiano di quegli anni ha visto una grande varietà di generi. Cantautori italiani anni '90: Jovanotti Lorenzo Cherubini, noto come Jovanotti, è stato uno dei cantautori più influenti degli anni '90. La sua musica era una miscela eclettica di hip-hop, reggae, e pop, con testi che esploravano temi come l'amore, la gioia, e la consapevolezza sociale. La sua caratteristica distintiva era l'energia travolgente che trasmetteva attraverso le sue esibizioni dal vivo. Le canzoni di Jovanotti erano contagiose e celebrative, e spesso includevano messaggi positivi di speranza e cambiamento. Ligabue: Il Poeta del Rock Luciano Ligabue ha portato il rock italiano a nuove vette con le sue canzoni emotive e i testi profondi. La sua musica è un inno alle emozioni e alle esperienze della vita quotidiana. Le canzoni di Ligabue erano spesso ispirate alla sua vita in provincia e riflettevano un senso di appartenenza e identità culturale. La sua voce ruvida e graffiante aggiungeva un elemento di autenticità alle sue canzoni, rendendolo uno dei cantautori più amati d'Italia. Vasco Rossi:il ribelle del Rock'n'Roll Vasco Rossi, conosciuto come "Il Blasco", è stato un'icona del rock italiano negli anni '90. La sua musica era ribelle e irriverente, con testi che esprimevano dissenso e sfida verso l'establishment. Le canzoni di Vasco erano spesso accompagnate da chitarre elettriche potenti e ritmi incalzanti. La sua voce graffiante e appassionata trasmetteva un'energia selvaggia che ha catturato il pubblico. 5. Eros Ramazzotti: Il Crooner Romantico Eros Ramazzotti è stato uno dei cantautori italiani più famosi a livello internazionale negli anni '90. La sua musica era un mix di pop e ballate romantiche. La voce calda e appassionata di Ramazzotti lo ha reso un'icona delle canzoni d'amore, e le sue canzoni erano spesso accompagnate da arrangiamenti orchestrali. Ha catturato il cuore di molte persone con le sue ballate sentimentali e le sue emozioni genuine. Carmen Consoli: la cantantessa Carmen Consoli incanta il pubblico con la sua voce unica e testi profondi. Nata in Sicilia, ha portato un'energia vibrante e un suono rock al panorama musicale italiano. La sua carriera, iniziata negli anni '90, è stata caratterizzata da una sperimentazione continua, unendo sonorità mediterranee e folk a temi di libertà e femminismo. La sua musica è un viaggio emozionante attraverso l'anima, riflettendo la sua autenticità e passione. Carmen Consoli è una delle cantautrici più amate d'Italia. In copertina foto di Jacek Dylag su Unsplash Read the full article
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