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Clima: coltivazione di polli in "batteria"
Clima: coltivazione di polli in “batteria”
Girando in città per quello che probabilmente è l’ultimo ferragosto di vacanza generale, si incontra un enormità di monopattini e di bici elettriche alcuni anche forniti a turisti piuttosto pigri cui pesa il dovere di fare almeno un giro tra le rovine del passato e ahimè del presente.. Ora il problema è che mentre gli anziani  pedalano senza assistenza sulle loro bici a forza umana, tutti quelli…
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unita2org · 8 days
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DISCARICHE E INQUINAMENTO. LA MINACCIA INVISIBILE PER LA TOSCANA
di Alberto Castellani Tarabini https://www.perunaltracitta.org/homepage/2024/06/04/discariche-e-inquinamento-la-minaccia-invisibile-per-la-toscana/ Le problematiche legate alla gestione dei rifiuti sono fonte di preoccupazione per i cittadini, per i comitati e per le associazioni di tutta la regione. Purtroppo, l’uomo ha la memoria corta, perciò è assolutamente necessario mantenere alta…
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lamilanomagazine · 22 days
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Traffico illecito di rifiuti e corruzione: i carabinieri del NOE di Napoli arrestano 12 persone
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Traffico illecito di rifiuti e corruzione: i carabinieri del NOE di Napoli arrestano 12 persone In data 28 maggio 2024, nelle province di Napoli, Avellino, Benevento e Salerno, i Carabinieri del Gruppo per la Tutela Ambientale e della Sicurezza Energetica di Napoli, unitamente ai Carabinieri dei Comandi Provinciali territorialmente competenti, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di nr. 12 soggetti, ritenuti responsabili a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, furto aggravato ai danni della Città Metropolitana di Napoli e corruzione. L'ordinanza cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Napoli in totale accoglimento della richiesta depositata dal Pubblico Ministero fa riferimento ad una serie di condotte illecite riscontrate nel corso dell'attività investigativa eseguita dai carabinieri del N.O.E. di Napoli protrattasi per circa sei mesi coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli – Gruppo Specializzato sul Traffico di Rifiuti. L'indagine, condotta anche con l'ausilio di attività tecniche quali intercettazioni di conversazioni, video riprese e pedinamenti, ha avuto origine nel gennaio 2023 a seguito delle segnalazioni della S.A.P.NA. s.p.a., società interamente partecipata dalla città metropolitana di Napoli che gestisce il ciclo integrato dei rifiuti solidi urbani della area metropolitana del capoluogo campano, in merito ad anomalie nel trattamento dei rifiuti all'interno dell'impianto di Tufino, nel quale venivano smaltite tipologie di rifiuti di provenienza industriale e dunque estranee al ciclo di raccolta dei rifiuti urbani. Nel corso delle investigazioni, il Reparto Speciale dei Carabinieri ha accertato l'esistenza di una associazione che vedeva coinvolte diverse figure professionali tra cui gli amministratori di alcune aziende di rifiuti speciali delle province di Napoli e Salerno, autisti di automezzi adibiti alla raccolta di rifiuti urbani e alcuni dipendenti infedeli dell'impianto di Tufino, che avevano organizzato, nei minimi dettagli, un articolato "modus operandi" che consentiva loro di smaltire illecitamente rifiuti speciali, di provenienza industriale, nell'impianto pubblico, a spese dell'Ente pubblico. L'agire degli indagati era oramai consolidato : gli autisti delle due società, aggiudicatarie di appalti per la raccolta di rifiuti urbani in alcuni paesi vesuviani, fungevano da tramite, tra i produttori di rifiuti speciali e gli operai addetti alla gestione dei rifiuti all'interno dello STIR, nella gestione dell'illecito traffico, finalizzato all'esigenza dei privati di smaltire illecitamente i loro rifiuti, conseguendo un significativo risparmio in termini economici, di contro, consentiva ai dipendenti pubblici di intascare profumate mazzette, in cambio del servizio reso. Essenziale il ruolo degli addetti al TMB di Tufino, perfettamente organizzati per bypassare il rigido sistema di controllo previsto dalla S.A.P.NA., e consentire agli autisti degli automezzi di operare indisturbati e scaricare i rifiuti illecitamente. Una intera squadra forniva i propri turni di servizio ai complici esterni, che dunque pianificavano in totale tranquillità gli illeciti sversamenti nella certezza della compiacenza di tutti i componenti di quel turno, remunerati dal capo squadra, ciascuno in proporzione del contributo fornito. Al fine di incrementare ulteriormente gli illeciti profitti, alcuni degli indagati, sia dipendenti dello STIR che autisti, dopo aver effettuato gli smaltimenti illeciti, completavano la loro illecita collaborazione rendendosi protagonisti del furto delle bobine di ferro, del valore di circa 20.000 euro, utilizzate nell'impianto di Tufino per imballare i rifiuti, occultando le stesse all'interno degli stessi autocompattatori. Nel corso dell'attività sono stati accertati smaltimenti illeciti per oltre 1.000 tonnellate di rifiuti speciali che hanno determinato un aggravio di costi alla S.A.P.NA. per circa 500.000,00 euro, oltre i danni spesso causati all'impiantistica dallo sversamento di rifiuti anche ferrosi, che hanno bloccato anche per lunghi periodi il ciclo di trattamento dell'impianto pubblico. Nello stesso contesto investigativo i militari dell'Arma hanno sottoposto a sequestro le due aziende private produttrici di rifiuti industriali. Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.  ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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claudiotrezzani · 8 months
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Non bisognerebbe proferire il nome di Lego invano.
E neppure quello di Caterpillar, se è per questo.
Beninteso:
se li nominiamo i danesi del Lego Group sono contenti, così come gli americani della Caterpillar Inc.
E non è nemmeno pubblicità occulta, semmai palese.
Ma qui ci si addentra nei meandri dell'antonomasia, che è cosa non poi così oscura.
Perché se Lego e Caterpillar sono aziende, i loro lemmi servono a designare manufatti la cui proprietà e funzione non è confinabile ai prodotti interni alle summentovate fabbriche.
Un simbolo, ed insomma.
Eppure, a proposito della fotografia dronuale a corredo di questo brano vien proprio da dire Lego e Caterpillar.
Caterpillar è presto detto:
se anche il braccio che sospende gli omini non è così marchiato, appena fuori dell'inquadratura vi erano sventranti ruspe.
Quanto a Lego, qui non possiamo essere altrettanto liquidatori.
Perché si, avete ragione:
non c'è davvero un Lego.
Niente scanalati mattoncini di plastica, intendo.
Eppure gli omini - omini come Gilbert Garcin - stanno spostando proprio dei metaforici Lego.
I Lego di Gilbert Garcin, se il compianto marsigliese laureato in Economia fosse stato lì lo avrebbe fatto anche lui.
Sapete, abbiamo già strutture di Pronto Intervento per scempi architettonici ed ambientali.
Che poi, circa quelli ambientali, magari quei sospesi omini lì stanno facendo una cosa bella, non brutta:
se i pannelli rossi sono di amianto, è virtuoso toglierli.
Ma dovremmo istituire anche un Pronto Intervento per i Crimini Estetici Contro Astrazione.
Intorno al principio di:
giù le mani, omini sospesi, da quei pannelli rossi lì!
Non vedete che sono come dei Lego?
Non immaginate che Gilbert Garcin sarebbe lieto di manipolarli?
Ecco un drone al servizio ambientale all'incontrario, eddunque:
non sorvegliare su corretti smaltimenti, ma sulla preservazione dell'Arte Inconsapevole.
Anche questa è fotografia:
consegnare il leggibile suggerendo ulteriore lettura.
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Claudio Trezzani
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telodogratis · 2 years
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Incendio al deposito di rifiuti di Augusta, “valori diossina oltre i limiti”
Incendio al deposito di rifiuti di Augusta, “valori diossina oltre i limiti”
Read More Gli ambientalisti sono certi: l’incendio alle Ecomac, l’azienda che gestisce lo smaltimenti dei rifiuti ha causato l’inquinamento da diossina. The post Incendio al deposito di rifiuti di Augusta, “valori diossina oltre i limiti” appeared first on BlogSicilia – Ultime notizie dalla Sicilia. Siracusa, ambientalisti, arpa, deposito, diossina, incendio, rifiuti, siracusaGli ambientalisti…
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corallorosso · 2 years
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Amianto, la nuova legge è finita in un cassetto. Fu consegnata dagli esperti a giugno del 2020. Osservatorio nazionale: “7mila morti l’anno non bastano, al governo non interessa” di Thomas Mackinson “Nel Pnrr non c’è quasi nulla. Il ministro Cingolani non ci convoca, né ci sconvoca. Della nostra bozza di riforma si son perse pure le tracce. Settemila morti l’anno, evidentemente, non bastano”. Parole di Ezio Bonanni, fondatore e presidente dell’Osservatorio nazionale sull’amianto (Ona) (...) anche il “governo dei migliori” mette l’amianto sotto il tappeto. “Non c’è una vera agenda, nel recovery c’è giusto un incentivo per sostituire i tetti delle fattorie, nulla rispetto ai 40 milioni di tonnellate da bonificare. Nel superbonus 110% entra la rimozione amianto, ma solo se ristrutturi tutto. Tutti micro interventi, mentre serve una riforma strutturale che era pure già scritta, ma è finita nel nulla”. L’Italia aveva l’occasione storica del recovery per affrontare questa grande battaglia di salute pubblica e ambientale che si trascina irrisolta dagli anni Novanta, quando la fibra fu messa al bando per legge, continuando però a mietere vittime. Solo il mesotelioma uccide ogni anno 7mila persone: considerato il periodo di latenza delle patologie asbesto-correlate, il picco delle morti cadrà intorno al 2028-2030, solo da lì inizierà una lenta decrescita dei casi. “Ma alla politica, a quanto pare, non importa” accusa Bonanni, che chiama in causa il ministro dell’ambiente: “Forse, lo dico col dovuto rispetto, a Cingolani sta più a cuore il nucleare”. (...) Due anni fa una speciale commissione di esperti, guidati dall’ex magistrato simbolo della lotta all’eternit Raffaele Guariniello, aveva lavorato alla stesura di una serie di proposte concrete di riforma organica della legge del ’92 che toccasse tutte le tematiche, gli aspetti giuridici, scientifici, sanitari, tecnici, procedurali, previdenziali e assistenziali per aggiornare la norma. “La commissione ha lavorato finché c’è stato il Conte II, da allora non è più stata convocata e né io né gli altri commissari sappiamo più niente. (...) Tra gli altri, si prevedeva di bandire una volta per tutte l’amianto già posto in opera, facendo saltare le soglie di tolleranza limite. Di operare una stretta sui controlli delle dispersioni della lavorazione e degli smaltimenti, sull’obbligo di informazione alla autorità sanitarie elusi dalle imprese sottoposte oggi a una “sanzione meramente amministrativa di incerta applicazione”. Idem per gli adempimenti delle Asl che hanno compiti di vigilanza “non applicati sistematicamente”. Si ipotizza di rilanciare e sostenere le bonifiche con una strategia che integra finanziamento pubblico e credito di imposta per chi le fa, così da incentivare l’iniziativa privata. Di istituire un vero fondo per le vittime, pagato dagli inquinatori, che consenta l’indennizzo diretto da parte dello Stato che poi può rivalersi. Tema sentitissimo dalle associazioni delle vittime che se riconosciute tali dall’Inail devono poi sostenere lunghe cause per avere ragione di chi li ha fatti ammalare. “Oggi – spiega Bonanni, che in 20 anni ne ha patrocinate migliaia – siamo al paradosso per cui l’avvocato serve alla vittima, non a chi la uccide”. (...) L’elenco è lungo e variegato, ma a distanza di un anno e passa è ancora tutto sulla carta. Tanto caro agli attuali governanti che si fatica pure a trovarlo.
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mermaidemilystuff · 3 years
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Poi vabbeh la cosa che mi fa arrabbiare è che non solo c'è sta esaltazione assurda per ste persone che macinano lauree manco fossero divinità scese in terra a discapito di chi, invece, prende un quantitativo di lauree "nella norma" (brrr chiedo scusa per aver usato ste parole ma insomma sto buttando giù pensieri alla veloce post pisolino, perdonatemi) o, che dio ci salvi, con tempistiche un po' più lunghe del previsto. Io ancora non l'ho presa e se mai accadrà sarò talmente in ritardo che forse era meglio non prenderla.
Però da quando ho 16 anni pure io ho fatto cose che non sono considerate esattamente in norma: mi sono mantenuta e ho avuto a che fare ogni giorno della mia vita con della burocrazia ingombrante. Ho imparato come funziona l'INPS, il catasto, l'agenzia delle entrate, i notai, gli avvocati, i giudici, la banca, a risparmiare, a vivere senza dipendere da nessuno, l'eredità, qualunque tipo di tasse, i debiti, gli smaltimenti e finisco perché potrei continuare per molto.
Però a me l'articolo non lo fanno.
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seguendotracce · 3 years
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GIOVANNI FALCONE e IL “GIOCO TROPPO GRANDE”
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“Si muore generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande. Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze, perché si è privi di sostegno.”
Questo breve articolo racconterà alcuni fatti che spesso sono negati alla conoscenza del grande pubblico. Non perché siano “vicende segrete” ma perché, nel complesso, si tende a evitare di parlarne. E perché i vari gatekeepers tendono a nasconderli sotto il tappeto. E sono fatti che portano fino ai giorni nostri.
Primo fatto: in occasione una simile drammatica strage, il gotha di Cosa Nostra avrebbe dovuto presenziare in prima linea. E invece no. L'unico “nome noto” è quello di Brusca (che crederà di aver premuto il telecomando). Nemmeno l'artificiere (Pietro Rampulla) è uomo di fiducia di Riina.
Su Pietro Rampulla, sono interessanti le dichiarazioni del collaboratore di Giustizia (in tema di smaltimenti illegali di rifiuti tossici in Sicilia) Francesco Elmo: “Elmo racconta dell’esistenza di alcuni campi di addstramento, due dei quali in Sicilia, dove si esercitavano, oltre agli appartenenti a Gladio e alla ‘Struttura’, anche terroristi mediorientali, uomini di Cosa Nostra ed estremisti neri. (...) E aggiunge che, in quegli stessi luoghi di addestramento, era stato addestrato anche Pietro Rampulla” (testimonianza dalla Richiesta di archiviazione del 19.10.98 dell’inchiesta sul Centro Scorpione di Trapani, a firma del dottor Garofalo, procura di Trapani).
Una volta diventati collaboratori di giustizia, gli uomini del commando stragista stranamente non sono mai riusciti a chiarire agli inquirenti in quale preciso momento Riina avesse deciso di uccidere Giovanni Falcone: ognuno ha buttato sul tavolo una sua data e un suo luogo... e questo è molto strano, considerato il fatto che "la Mafia" si stava apprestando a un atto di una gravità inaudita. Dalle parole degli stragisti pentiti, verranno indicati come menti operative Salvatore Biondino e Nino Gioè, """suicidatosi""" pochi mesi dopo il suo arresto.
Faccio un breve inciso importante a proposito dello "strano suicidio" di Nino Gioè. A questo proposito sono interessanti le parole di Riina (minuto 04:45): - TESTIMONIANZA DI RIINA
Riina sostanzialmente si lamenta del fatto che quando il Di Carlo accusa lui viene creduto ma quando il Di Carlo racconta il fatto che ad andare a trovarlo in carcere in UK furono i servizi segreti americani, israeliani e inglesi allora la musica cambia e agli inquirenti passa magicamente la voglia di ascoltare.
Nota a margine: il Di Carlo è morto “””di Covid””” ad aprile 2020 mentre si trovava sotto protezione in Francia mentre Nino Gioè è morto "suicida" in carcere nel 1993.
Parole del giudice Scarpinato: "Resta inquietante lo strano suicidio in carcere nel 1993 di Nino Gioè, appena arrestato e sospettato per Capaci, dopo strani incontri con agenti dei servizi e una strana trattativa avviata con Paolo Bellini..." (testimonianza completa scaricabile QUI).
Torniamo alle deposizioni dei pentiti del commando stragista perché tutti sostengono di aver sorvegliato Falcone e constatato che rientrava a Palermo di sabato. Molto strano, visto che Falcone, a maggio, era stato a Palermo un solo giorno ed era un lunedì...
Come facevano dunque a sapere che sarebbe rientrato sabato 23 maggio?
I tabulati dei membri del commando sono stati analizzati: alle 15.17, quaranta minuti prima che Falcone salisse sull'auto per Roma Ciampino, un cellulare in mano agli stragisti entrò in comunicazione con il MINNESOTA Lo stesso cellulare, alle 15.38 richiamò lo stesso numero in Minnesota per 23 secondi. Un'altra chiamata partirà poi alle 15.43 e durerà ben 9 minuti. Tutti i membri del commando negarono di averlo utilizzato e men che meno di aver chiamato negli USA.
Ma il clima in Sicilia era già caldo da almeno due mesi: il 12 marzo fu assassinato Salvo Lima, l'Intoccabile della Direzione nazionale della Democrazia Cristiana. Il 18 marzo il Ministro dell'Interno Vincenzo Scotti manda all'Ansa una singolare "circolare ai Prefetti di tutta Italia..." La circolare del Ministro dell'Interno Scotti avvisa i Prefetti dell'esistenza di un "piano di destabilizzazione del Paese". Lo stesso presidente della Repubblica Cossiga apprende della circolare solo dall'Ansa. Con lui quel giorno c'era Falcone e insieme incontreranno poi Borsellino.
La circolare di Scotti è stata redatta sulla base di due informative: una prima informativa, a firma del giudice Grassi, parla dell'omicidio Lima mentre la seconda arriva dagli uffici del SISDE e "auspica l'avvio di contromisure per via di un piano di destabilizzazione"
L'informativa del SISDE riportava le dichiarazioni rilasciate a Bologna da tale Elio Ciolini, detenuto, secondo il quale tra marzo e luglio l'Italia sarebbe stata mèta di attentati. Qui due parole su Ciolini: LINK.
L'ipotesi del golpe (o del "piano di destabilizzazione") è comunque presa sul serio da molti. Elio Ciolini identificava in Gliulio Andreotti uno dei principali bersagli. Da notare che Andreotti era in corsa per la nomina a Presidente della Repubblica ma, subito dopo la strage di Capaci, verrà eletto Oscar Luigi Scalfaro.
LE AGENDE ELETTRONICHE
Questa è un'altra cosa di cui si parla molto poco. Chissà perché... Il 24 giugno (data simbolica importante!) 1992 la giornalista Liana Milella pubblica sul Sole24Ore due cartelle (100 righe in tutto, circa) che Giovanni Falcone le ha stampato a luglio del 1991
Gli appunti riguardano i contrasti tra Giovanni Falcone e l'allora procuratore capo di Palermo Pietro Giammanco. In quegli appunti Falcone parla chiaramente di Gladio (in relazione all'omicidio La Torre) e si lamenta del fatto che sia Giammanco che Pignatone "prendano tempo"
I famosi "diari di Giovanni Falcone” verranno identificati - nel giugno '92 - dalla procura di Caltanissetta come due agende elettroniche: una Sharp e una Casio. Il 14 luglio il procuratore Celesti nominerà due esperti per analizzarle: Luciano Petrini e Gioacchino Genchi
Petrini era un ingegnere della Computer MicroImage, aveva già lavorato con Giovanni Falcone e aveva estrapolato dall'archivio del SISMI le schede su Gladio che Falcone stava analizzando. L'ing. Petrini morirà, assasinato, nel 1996.
Gioacchino Genchi era commissario capo a Palermo (oggi è avvocato). Era colui che scoprì la presenza in Italia di Totuccio Contorno (quando avrebbe dovuto essere negli USA sotto protezione dell'FBI). Era stato anche lui collaboratore di Giovanni Falcone.
Genchi e Petrini iniziano fin da subito a notare alcune "anomalie" sulle agende elettroniche di Giovanni Falcone. Ad esempio, manca la scheda Ram dell'agenda Casio. I periti sono certi che Falcone l'aveva e la usava poiché era stato proprio Genchi a dargliela.
Gioacchino Genchi sarà tra l'altro tra i primi a parlare di una direzione che "andava ben oltre la matrice mafiosa" relativamente alla strage di Capaci. E si spingerà anche oltre: parlando di un possibile ruolo da parte dell'amministrazione USA (all'epoca: Bush sr.)
Secondo Genchi, per gli USA, Andreotti era diventato "scomodo" (per via delle sue posizioni filo-arabe in Medio Oriente e per la sua non così netta convinzione al progetto UE) e allo stesso tempo miravano alla distruzione di tutto l'apparato della cosiddetta Prima Repubblica, che infatti Mani Pulite spazzerà via di lì a breve.
E Giovanni Falcone, negli USA, aveva un ruolo non da poco e "vantava inferenze importantissime" (si veda: testimonianza di Genchi al Borsellino Quater, cit. in: Montolli, I Diari di Falcone, Chiarelettere 2018 p. 53).
Genchi fa partire la frattura Italia-USA dalla crisi di Sigonella e in particolare dalla telefonata tra Craxi e Reagan, quando i due arrivarono ai ferri corti soprattutto a causa delle traduzioni arbitrarie dall'italiano fatte da Michael Ledeen.
Sì, quel Michael Ledeen, l'amico di Renzi e Carrai. Ma passiamo oltre.
Fin dall'epoca di Sigonella, Craxi era convinto che le "stanze del potere" italiane fossero controllate dagli statunitensi tanto che la mattina in cui autorizzò la partenza dell'aereo egiziano da Ciampino, sia lui che Martini (SISMI) comunicarono gli ordini da cabine telefoniche
Tornando ai dispositivi elettronici di Giovanni Falcone: tra maggio e giugno 1992 succedono alcuni fatti bizzarri (diciamo così). Dopo la morte del giudice, qualcuno ha aperto alcuni file sul suo pc per ben sei volte dal 30 maggio al 19 giugno e NON si è limitato a leggerli. Genchi e Petrini scoprono che erano stati consultati diversi documenti, tra cui le schede di Gladio che Giovanni Falcone stava studiando. Addirittura mancava un file (di cui esiteva però il backup denominato "Orlando.bak"). Da notare che la stanza dell'ufficio di Giovanni Falcone in Via Arenula, a Roma, era sotto sequestro ed erano stati apposti i sigilli. Quindi nessuno, se non autorizzato, avrebbe potuto entrare.
Giovanni Falcone,  inoltre, per tutti i suoi dispositivi elettronici utilizzava sempre la stessa password (peraltro facile da decifrare). Quando i consulenti Genchi e Petrini aprono la Casio rimangono di stucco: l'agenda era stata cancellata!
I due consulenti escluderanno l'incidente. Nella loro relazione (sul reperto classificato "101") scriveranno: "Si esclude l'accidentalità dell'evento..." L'agenda Casio di Giovanni Falcone era stata cancellata! Mancava inoltre la memoria Ram e il cavetto di collegamento al pc
Si può escludere che sia stato lo stesso Giovanni Falcone a cancellarla dato che aveva inserito alcuni appuntamenti per giorni successivi alla sua morte (ancora in memoria). Genchi contatta dunque i tecnici Casio di Milano e chiede collaborazione per il ripristino...
Fatto a dir poco vergognoso: il Ministero dell'Interno negherà a Genchi l'auto per recarsi a Milano dai tecnici della Casio Genchi però non si arrenderà e noleggerà a sue spese un'auto per recarsi a Milano con il PM Petralia e il consulente Petrini
La Casio di Falcone verrà ripristinata e la perizia sarà depositata da Genchi il 15.01.93. Il consulente noterà una certa avversione nei suoi confronti da parte di quei poliziotti che per primi avevano esaminato i Pc e che NON SI ERANO ACCORTI DI NULLA.
Riporto una pregnante citazione di Gioacchino Genchi rilasciata al Borsellino Quater (cit in Montolli, Diari di Falcone, p.86):
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Un quesito rimasto senza risposta: chi ha manomesso l'agenda elettronica Casio di Giovanni Falcone lo sapeva che il giudice - da almeno cinque mesi - ne utilizzava anche un'altra (marca Sharp)?
I periti Genchi e Petrini analizzano anche l'Agenda Sharp e vi trovano l'annotazione dell'appuntamento con il mafioso Gaspare Mutolo in carcere a Spoleto: da notare che nessuno ne è ufficialmente al corrente, tranne il Ministero di Giustizia e chi effettivamente partecipò alla riunione.
Già. L'incontro di Giovanni Falcone con il "pentito-non-pentito-forse-pentito" Gaspare Mutolo è un altro tassello importante per capire chi - da dietro le quinte - lavorò ai fianchi del giudice (e anche di Paolo Borsellino). Da rilevare il fatto che Mutolo incontrò anche il giudice Pierluigi Vigna (qui lascio tre puntini di sospensione, forse avrò modo di riprendere in seguito con altro articolo) e anche Paolo Borsellino (addirittura 48 ore prima della strage di Via D'Amelio). Dell'incontro di Mutolo con Falcone, però, si parlerà solo dopo la lettura dell'appuntamento sulla Sharp poiché Mutolo verbalizzerà tutto mesi dopo: a ottobre 1992. All'incontro con Mutolo, Giovanni Falcone si fa accompagnare in carcere da Gianicola Sinisi (ufficio V dg am). Falcone conferma (sul suo verbale) il fatto che Mutolo NON E' un pentito (e non ha espresso vocazione a pentirsi), è solo preoccupato per la sua famiglia. Ma, inspiegabilmente, quando Mutolo inizierà a verbalizzare le sue dichiarazioni mesi dopo (ottobre '92) dirà di aver detto a Giovanni Falcone di volersi pentire (?) e di aver avvisato il giudice che a Palermo c'erano uomini in contatto con la mafia: Signorino e Contrada
Peccato però che nel verbale redatto da Giovanni Falcone NON CI SIA TRACCIA di queste dichiarazioni (infamanti) di Mutolo  a carico di Signorino (uno dei due PM che al maxiprocesso aveva fatto condannare proprio Mutolo) e Contrada (ufficiale del Sisde). Non è difficile immaginare che qualcuno, mesi dopo la strage di Capaci, stesse probabilmente manovrando Mutolo sfruttando la circostanza del suo incontro con Giovanni Falcone avvenuto mesi prima. Nelle mani di chi era, Mutolo, a ottobre '92? Faccio notare che il giudice Signorino, in seguito a queste accuse, si suicidò (dicembre 1992), lasciando però una lettera di spiegazione CHE NON E' MAI STATA RESA PUBBLICA. Contro Contrada si scatenò persino l'FBI e la CIA, nella persona di Tom Tripodi (ordini USA, dunque). Ripeto: le accuse di Mutolo a Signorino e Contrada sono dell'ottobre '92 ma nel verbale dell'incontro con Mutolo redatto mesi prima da Giovanni Falcone QUESTE COSE NON CI SONO. Strano che Falcone non fosse rimasto scosso almeno dalle accuse rivolte al collega Signorino... Inoltre sulla Sharp Giovanni Falcone si ritrovano gli appuntamenti annotati dal giudice a partire da Dicembre '91 (14 giorni prima del viaggio a Spoleto) e nella sua rubrica telefonica è annotato il numero di casa di Signorino (annotava i numeri di casa di pochissime persone).  Pare dunque che Giovanni Falcone fosse in buoni rapporti con Signorino anche nel periodo delle dichiarazioni di Mutolo. Del resto Falcone era scrupolosissimo nell'analisi delle dichiarazioni dei mafiosi: aveva stanato i depistatori Spinoni e Pellegriti e aveva richiesto allo stesso Buscetta precisi riscontri (circa 2600) alle sue dichiarazioni... come avrebbe potuto, dunque, fidarsi "sulla parola" delle dichiarazioni di tale Mutolo? Impossibile! Non informò nemmeno il Ministero di Giustiza ma, secondo De Gennaro, rivelò "per vie brevi" a Giammanco che il mafioso voleva pentirsi. A questo punto è chiaro che qualcuno mente. E NON E' FALCONE.
Lasciando stare per un attimo i "nemici occulti" (o finti amici) di Giovanni Falcone (probabilmente a loro volta manovrati "dall'esterno"), concentriamoci su quelli plateali. Come il ben noto scontro con Leoluca Orlando per esempio: LINK.
Tra gli attacchi inqualificabili dei Media rivolti a Giovanni Falcone troviamo il famoso editoriale di Viola per "La Repubblica" pubblicato il 9 gennaio '92. E poi il più sottile e sibillino attacco da parte di Corrado Augias, il 12 gennaio, durante la trasmissione "Babele". In chiusura della trasmissione di Augias, un giovane del pubblico attaccò Falcone : "Lei scrive nel suo libro che in Sicilia si muore perché si è soli, giacché lei fortunatamente è ancora fra noi, chi la protegge?" Quel giovane, oggi, prova almeno vergogna? La risposta di Giovanni Falcone: "Significa che, per essere credibili, bisogna essere ammazzati in questo Paese. Questo è il Paese felice in cui se ti si pone una bomba sotto casa e questa non esplode, allora la colpa è tua" Chiaro il riferimento all'attentato dell'Addaura.
Sull'attentato dell'Addaura ci sarebbe molto da scrivere, per ora anticipo questo:
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Torniamo alle anomalie sulle Agende elettroniche di Giovanni Falcone. Fatto stranissimo: nel mese di marzo '92 (mese dell'omicidio Lima, quando inizia una fase cruciale nella storia della Prima Repubblica) su entrambe le agende di Falcone non c'è NULLA  Non ci sono appuntamenti di lavoro, non è segnato l'incontro con Cossiga e Borsellino (dedotto solo successivamente dall'agenda grigia di Borsellino) e non è annotata nemmeno la vicenda dell'archiviazione dei fatti dell'Addaura. E questo è un fatto stranissimo, visto che Giovanni Falcone annotava tutto.
Ovviamente è IMPOSSIBILE che entrambe le agende di Falcone si siano smagnetizzate cancellando solo il mese di marzo... allora dove sono finiti quegli appunti? IL VIAGGIO A WASHINGTON
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Tre giorni dopo la strage di Capaci inizia a circolare la voce del viaggio che Falcone avrebbe fatto a Washington circa un mese prima...
Il 29 maggio '92, l'ex giudice Carlo Palermo (sopravvissuto alla strage di Pizzolungo) durante un dibattito pubblico a Milano dichiarerà che Falcone era arrivato a un punto di chiarezza sull'omicido Lima e per questo si era recato negli USA a incontrare Buscetta.
Sempre Carlo Palermo, nell'incontro pubblico di Milano, dichiarò (parole riprese dall'Ansa): "Cosa si siano detti [Falcone e Buscetta] non lo sappiamo e forse non lo sapremo mai: ma mi si dice che ora Buscetta ha paura a parlare".
Il 25 settembre '92 però, il Ministero della Giustizia, smentisce la voce del viaggio di Falcone a Washington tra aprile e maggio confermando invece i suoi viaggi a Washington nel mese di febbraio e a Lisbona e Vienna ad aprile. Ok. Tutto chiaro? No, proprio per niente!
Nei primi giorni di ottobre '92 le agende elettroniche di Falcone vengono però decodificate e... sorpresa! All'interno del databank cancellato, il viaggio di Falcone negli USA è invece CONFERMATO!
Gli appunti riportati sull'agenda Casio di Falcone sono inequivocabili. Dal 28 aprile al 1° maggio 1992 sul calendario è segnato:
28 aprile: Roma-Washington 29 aprile: USA - 19.30 ambasciata UK festa 30 aprile: USA 1° MAGGIO: USA
Il viaggio di Falcone negli USA non è segnato solo sul calendario elettronico ma più volte anche nella sezione memo. Gli impegni del giudice nelle date successive sono coerenti con gli eventi confermati: un incontro a Bologna, uno a Palermo e un convegno in Calabria
Ma c'è di più: controllando i tabulati telefonici di Giovanni Falcone, Gioacchino Genchi si accorse che, proprio nei giorni del presunto viaggio, il cellulare di Falcone non aveva registrato chiamate. I cellulari dell'epoca, Etacs, non prendevano all'estero.
C'è un altro evento bizzarro, che si verifica nell'aprile del 1993: alla trasmissione "Il Rosso e il Nero" viene intervistato il procuratore di Brooklyn Charles Rose che rivela di aver incontrato Falcone proprio nell'aprile del 1992!
Il mistero si infittisce perché interviene il direttore dell'FBI, William Sessions, smentendo il procuratore Rose. A questo punto Martelli, ministro di Giustizia, dichiara che "spetta alle autorità americane chiarirsi tra loro". Ma questo chiarimento, ovviamente, non avverrà.
Per uscire dal vicolo cieco, Genchi propose di controllare le carte di credito di Falcone: non certo per "farsi i fatti suoi" ma per capire se si potesse confermare (attraverso l'analisi delle spese) il viaggio negli USA.
Niente da fare: Genchi verrà accusato da (nientepocodimenoche) Ilda Boccassini (applicata per qualche tempo a Caltanissetta per indagare su Capaci) di voler sottoporre la figura di Falcone a indagini  La Boccassini farà poi gran carriera in Mani Pulite (operazione eterodiretta da oltreoceano)...
Tornando al viaggio di Falcone a Washington: è possibile che il giudice fosse venuto a conoscenza da Buscetta di un piano di destabilizzazione dell'Italia? Ma come poteva Buscetta, Mafia perdente e da anni sotto controllo dell'FBI, esserne a conoscenza?
Una cosa è certa: Falcone sostenne davanti al CSM la necessità di accertare il motivo delle nuove dichiarazioni rese da Buscetta dopo anni (Falcone si sarebbe certo accorto del fatto che Buscetta mentiva su Andreotti e non sarebbe stato zitto).
Qualcuno che credeva fermamente che Buscetta fosse "manovrato dall'esterno" c'era e lo conosceva molto bene: il mafioso Gaetano Badalamenti.
Come ebbe ad affermare anche il giornalista Edoardo Montolli, esistono due Buscetta: un Buscetta attendibile (interrogato da Falcone, che esigeva un riscontro per ogni affermazione) e un Buscetta post-Falcone (molto meno attendibile).
Segnalo anche un'altra inquietante vicenda: quella delle previsioni dell'Agenzia "Repubblica" (che non ha a che fare con il quotidiano "La Repubblica"). Il 21 maggio l'Agenzia parla di un Andreotti "politicamente deceduto" (nell'elezione alla Presidenza della Repubblica si era al 13° scrutinio)
Mentre, cosa molto strana, il 22 maggio, la sessa Agenzia rilancia l'idea di "qualcosa di drammaticamente straordinario" che potrebbe avvenire.
E aggiunge: "I partiti cioè, senza una strategia della tensione che piazzi un bel botto esterno - come ai tempi di Moro - a giustificazione di un voto d'emergenza, non potrebbero accettare d'autolegittimarsi". Come ha fatto l'Ag Repubblica a prevedere "un bel botto esterno?"
Non sappiamo come siano andate le cose, possiamo solo accendere piccoli sprazzi di luce ponendoci alcune domande ma senza buttarci nella foga delle risposte certe. Ci sarebbe molto altro da dire, ma credo che continuerò in seguito con un thread sulla strage di Via D'Amelio.
Bibliografia: Montolli, I Diari di Falcone, Chiarelettere 2018 Grimaldi-Scalettari, 1994, Chiarelettere 2010 Carlo Palermo, La Bestia, Sperling&Kupfer 2018 Montolli, Il caso Genchi, Alberti Ed. 2009
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abatelunare · 3 years
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Smaltimenti assai frequenti
Ho avuto già modo di affermarlo. Sono uscito dalle medie convinto di comprendere la matematica e d’essere negato in italiano (specie nello scritto). Così mi sono iscritto a un liceo scientifico. Per scoprire che non avevo capito un cazzo. In terza liceo l’umanista che sonnecchiava in me si è destato, sbocciando come la più rigogliosa delle orchidee. Il matematico, invece, si è praticamente suicidato dalla disperazione. Considerando la mia condizione, sono arrivato alla maturità in lieve stato di apprensione. Tanto è vero che sono passato da 54 chilogrammi a 49. Ero talmente tranquillo che smaltivo il mio prodotto interno lordo cinque volte al giorno. I cinque chilogrammi li ho recuperati da un po’. Ma lo smaltimento continua con la medesima frequenza. Quando sono tranquillo. Quando sono agitato è un altro paio di maniche. Anzi, una camicia intera.
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superfuji · 3 years
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Arresti domiciliari per il sindaco di Opera, Antonino Nucera: mascherine tolte alle Rsa per darle ai parenti e appalti a imprenditori amici
Agli arresti anche la compagna e capo dell’ufficio tecnico comunale Rosaria Gaeta, coinvolti tre imprenditori. Le indagini dei carabinieri svelano anche illeciti smaltimenti di rifiuti. Nelle intercettazioni chiedeva per sé metà delle forniture date alle residenze per anziani
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Clima: coltivazione di polli in "batteria"
Clima: coltivazione di polli in “batteria”
Girando in città per quello che probabilmente è l’ultimo ferragosto di vacanza generale, si incontra un enormità di monopattini e di bici elettriche alcuni anche forniti a turisti piuttosto pigri cui pesa il dovere di fare almeno un giro tra le rovine del passato e ahimè del presente.. Ora il problema è che mentre gli anziani  pedalano senza assistenza sulle loro bici a forza umana, tutti quelli…
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offertelavorogenova · 5 years
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Offerte lavoro Genova Traslochi trasporti sgomberi
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Eseguo: Trasporti Traslochi Sgomberi Smontaggio e montaggio mobili anche con modifica Smaltimenti di ogni tipo Trasporto ...
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lamilanomagazine · 4 months
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Vicenza. Emergenza meteo, si stimano 350 edifici e 2700 persone coinvolte
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Vicenza. Emergenza meteo, si stimano 350 edifici e 2700 persone coinvolte. Dopo due giorni di allarme per il maltempo, da stamane con il ritiro dell'acqua ci si può concentrare sui locali allagati, dopo aver completato la pulizia e la riapertura delle strade. Con il supporto della protezione civile regionale e in stretta sinergia con i vigili del fuoco, già da ieri sera il Coc sta coordinando le squadre formate da tecnici comunali, di Aim ambiente e Viacqua e da volontari del gruppo comunale di protezione civile per dare aiuto ai cittadini colpiti dagli allagamenti, con la collaborazione di Croce Rossa Italiana. Secondo una prima stima realizzata anche grazie al sorvolo delle zone allagate con l'elicottero messo a disposizione dalla Guardia di Finanza, l'evento ha coinvolto circa 350 edifici e 2700 persone appartenenti a 1300 nuclei familiari. «Anche questa mattina sono stato in sopralluogo nelle zone allagate - ha detto il sindaco Giacomo Possamai – dove ho incontrato persone che hanno subito danni molto seri. Siamo al loro fianco negli interventi di smaltimento e pulizia dei locali grazie all'attività della protezione civile e li supporteremo nell'iter per i ristori che ci auguriamo vengano concessi dopo la richiesta dello stato di crisi del presidente della Regione Luca Zaia. La pioggia di questi giorni è stata eccezionale e concentrata qui in pianura. In tre giorni, dal 26 al 28 febbraio, a Vicenza sono caduti 160 millimetri di pioggia, di cui 138 in 30 ore. Nelle sole prime 5 ore di ieri mattina ne sono caduti ben 38, a fronte di una previsione che non era così impegnativa. Un simile quantitativo giornaliero a Vicenza non si misurava dal 16 maggio 2013. Anche l'analisi della pioggia scesa in tutto il mese di febbraio è indicativa: con 300 millimetri quello di quest'anno è il più piovoso da quando ci sono dati disponibili, cioè dal 1919. E gli altri picchi si sono verificati nell'ultimo decennio, ovvero nel 2014 con 277 millimetri e nel 2016 con 271 millimetri. Sono dati che ci devono far riflettere sulla necessità – evidenziata anche dal presidente Zaia - di affrontare con urgenza il tema di come scolmare le piene del Retrone, ora che i bacini di laminazione hanno sostanzialmente messo in sicurezza il Bacchiglione». Nel frattempo si punta al rapido ritorno alla normalità anche per i cittadini e le attività colpite dagli allagamenti, con l'indicazione di fotografare i beni danneggiati prima di smaltirli e di tenere ricevute e scontrini delle spese sostenute, in modo da conservarne traccia in attesa di avere indicazioni circa l'iter per la richiesta di ristoro dalla Regione del Veneto. «Abbiamo disposto che le quattro riciclerie comunali – ha ricordato l'assessore alla protezione civile Matteo Tosetto - siano aperte fino a domenica con orario straordinario, dalle 10 alle 20, per la raccolta dei rifiuti da smaltire. Chi ha ancora problemi di allagamento o non è in grado di procedere autonomamente con gli smaltimenti può chiamare la centrale operativa della polizia locale allo 0444545311 per richiedere l'intervento dei mezzi della protezione civile e di Aim Ambiente. Per agevolare lo smaltimento la richiesta è di separare, per quanto possibile, i materiali RAEE (elettrodomestici come lavatrici, frigoriferi, e materiali elettronici), ingombranti (materassi, sedie, materiale non riciclabile), legno e ferro». Nel frattempo, in vista di un nuovo peggioramento del tempo previsto per domani e per il fine settimana, anche se con quantitativi di pioggia decisamente più contenuti, nella sede di Amcps e della protezione civile comunale si sta ripristinando la scorta dei sacchi di sabbia. Durante l'emergenza ne sono stati distribuiti circa 12 mila, soprattutto nelle zone interessate dal rischio di esondazione del Retrone e dove i cittadini ne hanno fatto richiesta. Al lavoro, con la protezione civile, anche oggi si sono presentati molti volontari tra cui alcune classi di studenti della scuola Patronato Leone XIII.  ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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mezzopieno-news · 5 years
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LA DIGA MOBILE RECUPERA UN QUINTALE DI PLASTICA!
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La diga mobile sul Po inaugurata a Luglio 2018 ha completato la fase pilota nel mese di Novembre lavorando a regime per quasi cento giorni durante i quali ha raccolto tre quintali di rifiuti, dei quali 92,6 chilogrammi soltanto di plastica. Le barriere galleggianti hanno intercettato i rifiuti trasportati dal maggiore fiume italiano recuperandoli e avviandoli al riciclo prima che raggiungessero il mare Adriatico. La fase pilota ha dato così i risultati sperati e, secondo il presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile ha promosso l’iniziativa, il progetto acchiappa-rifiuti: “è riuscito a dimostrare che è possibile intercettare i rifiuti prima che raggiungano il mare e diventino così un grave problema ambientale. Una volta in mare, infatti, i rifiuti a contatto con l’acqua salata, sono difficilmente riciclabili e nello stesso tempo le plastiche si trasformano nelle pericolose microplastiche”.
“Il Po d’Amare” è uno dei primi progetti al mondo di prevenzione dell’inquinamento dei mari che è causato principalmente dalla cattiva gestione di rifiuti urbani e industriali sulla terraferma oltre che da abbandoni e smaltimenti illeciti. Solo il 20 % dei rifiuti che si trova in mare proviene, infatti, da attività di pesca e navigazione mente l’80% raggiunge il mare dalla terraferma attraverso corsi d’acqua e scarichi urbani.
Fonte: Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile - 5 aprile 2019
✔ Buone notizie cambiano il mondo. Firma la petizione per avere più informazione positiva in giornali e telegiornali https://www.change.org/p/per-avere-un-informazione-positiva-e-veritiera-in-giornali-e-telegiornali 
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telodogratis · 2 years
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Inquinamento fiume Alcantara, 12 indagati per illecito smaltimento rifiuti, tra loro anche ex sindaco
Inquinamento fiume Alcantara, 12 indagati per illecito smaltimento rifiuti, tra loro anche ex sindaco
Read More Notificati gli avvisi di conclusione indagini. Figurano ex sindaco, funzionari comunali e società di gestione del depuratore. The post Inquinamento fiume Alcantara, 12 indagati per illecito smaltimento rifiuti, tra loro anche ex sindaco appeared first on BlogSicilia – Ultime notizie dalla Sicilia. Catania, fiume alcantara, indagati, inquinamento, rifiuti, smaltimenti illecitoNotificati…
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tifatait · 3 years
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Terra dei fuochi, smaltimenti illeciti tra Napoli e Caserta: raffica di denunce e sequestri | www.ilmeridianonews.it
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