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#spesometro 2017
eos-solutions · 7 years
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Spesometro 2017: guida alla compilazione
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Nuova proroga per l’invio delle fatture online dello Spesometro 2017. La scadenza per la comunicazione dei dati delle fatture emesse e ricevute nel primo semestre 2017 è stata infatti prorogata al 16 ottobre.
Mancano quindi...
Per aiutarvi nella compilazione della "comunicazione dei dati delle fatture emesse e ricevute" - il nome ufficiale dello Spesometro - dall'interno del gestionale Microsoft Dynamics NAV, abbiamo preparato una video guida:
Nel tutorial vediamo come creare il file contenente i dati fatture da trasmettere all'Agenzia delle Entrate, utilizzando le funzionalità messe a disposizione dall'add-on EOS Platform per Microsoft Dynamics NAV.
Contattateci per saperne di più sulla procedura e su EOS Platform
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lospaziodimauri · 8 years
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Spesometro 2017 - Ecco come funziona
Spesometro 2017 – Ecco come funziona
Spesometro 2017 comunicazione trimestrale IVA e liquidazioni periodiche istruzioni cos’è e come funziona quali dati inviare ogni 3 mesi all’Agenzia Entrate
L’articolo 21 del dl 78/2010 (poi modificato dall’articolo 2 comma 6 del Dl 16/2012) ha introdotto l’obbligo di comunicare all’Agenzia delle Entrate le operazioni rilevanti ai fini Iva (“spesometro”).
La norma ha stabilito che i soggetti Iva…
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3nding · 7 years
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purpleavenuecupcake · 6 years
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CGIA: dai condoni fiscali pochi soldi all’erario
L’evasione fiscale, comunque, è inferiore ai costi provocati dall’inefficienza della nostra PA In questi ultimi 45 anni, segnala l’Ufficio studi della CGIA, i condoni fiscali hanno consentito all’erario di incassare 131,8 miliardi di euro (risultato dato dalla somma di importi relativi ad anni vari che sono stati rivalutati al 2017).
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In termini assoluti l’ammontare complessivo “recuperato” è sicuramente importante; tuttavia, lo è molto meno se lo si compara con la dimensione dell’evasione fiscale presente nel Paese che, secondo i dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze, ammonta a circa 110 miliardi di euro all’anno. In altre parole, i condoni sono serviti a fare cassa, ma non a “sanare” l’evasione che continua a sottrarre ingenti risorse allo Stato. Quindi, poche illusioni: anche la “pace fiscale” che il Governo Conte vuole introdurre nel 2019 rischia di assicurare un gettito molto inferiore alle attese. Dalla CGIA, tuttavia, tengono a precisare quanto segue: “Premesso che l’evasione fiscale va contrastata ovunque essa si annidi – sottolinea il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo -  è comunque bene ricordare che nel rapporto tra il fisco e il contribuente la parte maggiormente lesa non è il primo, bensì il secondo. Se, infatti, teniamo conto degli effetti economici riconducibili al cattivo funzionamento della macchina pubblica, i danni subiti dai cittadini e dalle imprese sono nettamente superiori a quelli arrecati allo Stato dagli evasori attraverso il mancato pagamento di tasse e contributi”. L’Ufficio studi, infatti, ricorda che: i debiti della nostra Pubblica amministrazione nei confronti dei propri fornitori ammontano, secondo le ultime stime della Banca d’Italia, a 57 miliardi di euro; da alcune analisi condotte dall’Ufficio studi della Confcommercio, il deficit infrastrutturale costa all’economia del nostro Paese 42 miliardi di euro all’anno; secondo i calcoli del Dipartimento della Funzione Pubblica -Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’eccesso di burocrazia che caratterizza la Pubblica amministrazione italiana pesa per 31 miliardi di euro all’anno sul sistema delle nostre Pmi; i ritardi della giustizia, in particolar modo di quella civile, producono, secondo la Banca d’Italia, un costo pari a un punto di Pil all’anno (circa 16 miliardi di euro); in uno studio redatto da The European House Ambrosetti e le Ferrovie dello Stato emerge che gli sprechi e le inefficienze presenti nel settore del trasporto pubblico locale ammontano a 12 miliardi di euro.
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“Ovviamente – segnala il Segretario della CGIA Renato Mason – gli importi appena descritti non possono essere sommati. Innanzitutto perché molte di queste aree di intervento si sovrappongono e in secondo luogo perché sono dati estrapolati da fonti diverse. Tuttavia, una cosa è certa: l’evasione va contrastata con tutte le forze, ma è altrettanto indispensabile rendere la macchina pubblica più efficiente e meno costosa per consentire a coloro che sono fedeli al fisco, ovvero la stragrande maggioranza dei contribuenti italiani, di versare meno e di ricevere servizi migliori”. Tornando ai condoni, l’Ufficio studi della CGIA sottolinea che i gettiti riportati nella Tab. 1 sono quelli di ciascun anno e non si riferiscono solo ad un particolare tipo di condono. Gli incassi relativi a ciascuna misura, infatti, tendono a distribuirsi in più anni; tuttavia, in questa elaborazione sono stati ordinati secondo l’annualità in cui il legislatore li ha introdotti. Si segnala, inoltre, che gli importi sono stati ricavati dalla contabilità nazionale che, in base alle regole di imputazione, sono pressoché in linea con l’effettivo incasso (vedi disposizioni previste nel Sec 2010 punto 4.150). Va altresì sottolineato che sono circa 20 milioni i contribuenti italiani che hanno un debito con il fisco. Di questi, l’82 per cento, pari a 16.340.000 persone, deve versare un importo inferiore a 10 mila euro. Complessivamente i ruoli da riscuotere ammontano a 871 miliardi di euro. Se teniamo conto dei soggetti falliti o delle persone decedute, dei casi in cui la riscossione risulta sospesa, delle situazioni in cui sono in atto delle rateizzazioni il residuo aggredibile scende a 84,2 miliardi che include anche i debiti per i quali i contribuenti non possono essere perseguiti a seguito delle disposizioni previste dalla legge (soglia minima per l’iscrizione ipotecaria, impignorabilità prima casa, limitazione alla pignorabilità di stipendi e salari, etc.) – (Camera dei Deputati VI Commissione Finanze – Audizione del Direttore dell’Agenzia delle entrate e Presidente dell’Agenzia delle entrate – Riscossione avv. Ernesto Maria Ruffini – Roma , 4 luglio 2018).
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Oltre agli evasori tradizionali, inoltre, non va nemmeno dimenticato che una buona parte dei 110 miliardi che annualmente vengono sottratti al fisco sono imputabili alle azioni elusive delle società di capitali, alle multinazionali del web e alla fuga di alcune grandi aziende che hanno spostato le sedi fiscali nei Paesi con una marcata fiscalità di vantaggio per pagare meno tasse. E con l’abolizione del segreto bancario avvenuto nel 2016, sono oltre una dozzina i provvedimenti che attualmente possono essere utilizzati dall’Amministrazione finanziaria per contrastare efficacemente l’evasione. Una platea di strumenti che non dovrebbe consentire più a nessuno di sfuggire alle pretese del fisco. Essa è composta da: studi di settore; redditometro; spesometro; abolizione del segreto bancario; blitz contro la mancata emissione di scontrini e ricevute; 117 (numero telefonico di pubblica utilità della GdF); metodologie di controllo delle Pmi e dei lavoratori autonomi; limite all’utilizzo dei contanti fino a 2.999 euro; Serpico (super cervellone che registra decine di migliaia di informazioni al secondo, mettendo a confronto i dati della dichiarazione dei redditi, le polizze assicurative, le informazioni del catasto, del demanio, della motorizzazione, etc.); utilizzo del Pos per le transazioni commerciali; fatturazione elettronica; split payment; reverse charge. Read the full article
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fplex · 6 years
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Ravvedimento dello “spesometro”
L’esempio riportato in tabella B della Risoluzione 104/E può indurre in errore
Vogliamo porre l'attenzione su un quesito molto interessante, giunto in redazione, relativo al ravvedimento dello spesometro. Si riporta testualmente il quesito: “Una comunicazione dati delle fatture, relativa al periodo III trimestre 2017, è stata regolarmente inviata entro il 6 aprile 2018.… (segue)
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studiorussogiuseppe · 7 years
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Fatturazione elettronica
L’art. 1, co. 909, 915-917 e 928, L. 205/2017, stabilisce che a decorrere dall’1.1.2019 sono previste l’introduzione della fatturazione elettronica obbligatoria nell’ambito dei rapporti tra privati (modifica alla disciplina contenuta nel D.Lgs. 127/2015) e, contestualmente, l’eliminazione delle comunicazioni dei dati delle fatture (cd. spesometro).
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bloglucianoolivieri · 7 years
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Spesometro 2017: agenzia entrate istruzioni e proroga scadenza 2018 guidafisco.it
Nuovo Spesometro 2017, per il primo invio dei dati relativi al primo semestre, la scadenza è stata prorogata più volte ma la scadenza finale è stata il 16 ottobre: il Mef, con un apposito DPCM, …
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m-comparini · 7 years
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Dati discordanti tra spesometro e comunicazioni liquidazioni Iva
L’Agenzia delle Entrate, con il provvedimento n. 275294/2017, ha dato attuazione alla disciplina di cooperazione tra l’Amministrazione Finanziaria e i contribuenti, finalizzato all’assolvimento spontaneo degli adempimenti tributari. In particolare, l’Agenzia metterà a disposizione le informazioni derivanti dal confronto tra i dati delle fatture acquisiti con lo spesometro e quelli delle…
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italreport · 7 years
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Rete Imprese Italia su spesometro: Proroga al 5 ottobre insufficiente, far slittare termine almeno fino al 18 ottobre
Rete Imprese Italia su spesometro: Proroga al 5 ottobre insufficiente, far slittare termine almeno fino al 18 ottobre was originally published on ITALREPORT
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eos-solutions · 7 years
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Spesometro 2017 – comunicazione dei dati delle fatture con Microsoft Dynamics NAV
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Dal 1 gennaio 2017 i soggetti passivi IVA devono trasmettere per via telematica all'Agenzia delle Entrate i dati di tutte le fatture, emesse e ricevute, e delle relative variazioni.
È possibile compilare il cosiddetto "spesometro" direttamente dall'interno dell'ERP Microsoft Dynamics NAV, utilizzando le funzionalità messe a disposizione dall'add-on EOS Platform.
Nel primo video vediamo come fare a compilare ed esportare la Comunicazione Dati Fatture. Scopriamo inoltre come effettuare un primo controllo sui dati generati tramite il file XSD fornito dall’Agenzia Delle Entrate.
Nel secondo tutorial ci viene infine mostrato come eseguire il setup relativo alla Comunicazione dati fatture.
Contattateci per saperne di più sulla procedura e sull'add-on EOS Platform che la integra.
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ipssrls-blog · 7 years
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Spesometro 2017, i chiarimenti in vista della scadenza del 28 settembre Scade il 28 settembre il termine ultimo per inviare le comunicazioni dei dati delle fatture emesse e ricevute nel primo semestre 2017. Tanti sono i dubbi e le difficoltà incontrate da imprese e professionisti. Per questo l’Agenzia delle Entrate offre alcuni chiarimenti. Sul sito stesso delle Entrate è possibile trovare numerose Faq e relative risposte in merito alle regole di compilazione e di trasmissione del file. Con riferimento alla trasmissione dei dati, ad esempio, qualora sia presente un errore anche in una sola delle fatture inviate, l’intero file viene scartato, in questo caso l'Agenzia consiglia di ridurre le dimensioni del file, ovvero qualora la gestione delle notifiche di scarto di file molto voluminosi risulti complessa, e⁄o si voglia evitare di trasmettere più volte una grande quantità di dati, si suggerisce di costruire file di dimensioni ridotte (per esempio contenenti le fatture ricevute da un unico fornitore o le fatture emesse nei confronti di un solo cliente). I file possono essere trasmessi singolarmente oppure con un unico invio (si firmano singolarmente e si raccolgono in un archivio compresso [zip], o si firma solo l’archivio), sarà quindi prodotta una notifica per ciascun file, e, in caso di scarto, dovranno essere corretti e trasmessi nuovamente solo i dati dei file scartati. Ecco di seguito alcune domande e risposte: Come è possibile controllare il file con i dati delle fatture prima di trasmetterlo? E’ disponibile la funzionalità di controllo del file Dati Fattura nell’ambito dell’interfaccia web “Fatture e Corrispettivi”. Ho inviato un file compresso (zip) contenente più file Dati Fattura (o più file Comunicazioni Iva o più file di entrambe le tipologie); il file risulta accettato. Posso considerare acquisiti anche i file contenuti in quello compresso? No, una volta che è stato acquisito un file compresso, ciascun file in esso contenuto viene controllato ed è oggetto di una notifica specifica. La notifica dei file contenuti nel file.zip può essere richiamata dalla sezione consultazione-monitoraggio flussi dell'interfaccia web “Fatture e Corrispettivi”, attivando la ricerca tramite l’idfile assegnato allo zip. Nel caso, dopo aver fatto una Rettifica, fosse necessario procedere ad un Annullamento, bisognerebbe annullare solo il file originario o annullare sia il file originario che il file con cui è stata fatta la rettifica? L’annullamento deve fare riferimento esclusivamente al file con cui i dati sono stati trasmessi originariamente. Cosa indica l’esito ES02 – “File validato con segnalazioni”? L’esito ES02 – “File validato con segnalazioni” è riservato ai file che contengono dati potenzialmente incoerenti (per esempio, la data di una fattura emessa o la data di registrazione di una fattura ricevuta non compatibili con il periodo di trasmissione). La segnalazione è solo un warning e non comporta lo scarto del file. L’elenco delle segnalazioni che non comportano scarto è riportato nel file “Elenco Controlli XML dati”, pubblicato sul sito dell’Agenzia, alla pagina dedicata alle specifiche tecniche di Fatture e Corrispettivi (disponibile seguendo il percorso Home > Strumenti > Specifiche tecniche > Specifiche tecniche > Modelli di comunicazione > Fatture e corrispettivi). Quali sono le differenze sia operative che come tipologia di figura tra: Esercente, Gestore e Produttore? Gestore: soggetto passivo Iva che effettua cessioni di beni e prestazioni di servizi mediante Vending machine ricavandone corrispettivi. E’ il soggetto che è obbligato per norma (art. 2 del d.Lgs. n. 127/15) a memorizzare e trasmettere i dati dei corrispettivi all’Agenzia delle Entrate. Esercente: il soggetto passivo Iva che effettua cessioni di beni e prestazioni di servizi al consumatore finale (attività di cui all’articolo 22 del decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 26 ottobre 1972) e che, essendosi preventivamente dotato di “Registratore Telematico”, ha esercitato l’opzione per la memorizzazione e trasmissione dei dati dei corrispettivi giornalieri (art. 2, comma 1, del d.Lgs. n. 127/15). Produttore hw (hardware): fabbricante dei Registratori Telematici; Produttore sw (software): fabbricante dei software gestionali per i distributori automatici e/o i dispositivi mobili mediante i quali trasmettere i dati dei corrispettivi delle vending machine. Articolo visto su Spesometro 2017: chiarimenti tecnici nelle FAQ dell'Agenzia (Fisco e tasse)
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cortexlan · 7 years
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Selezionate con Google Alert - #INPS - Scadenze fiscali settembre 2017: spesometro e Lipe trimestrali, incognita p… https://t.co/rei2CyHpLk
Selezionate con Google Alert - #INPS - Scadenze fiscali settembre 2017: spesometro e Lipe trimestrali, incognita p… https://t.co/rei2CyHpLk
— Cortexlan (@cortexlan) August 29, 2017
from Twitter https://twitter.com/cortexlan August 29, 2017 at 10:02AM via IFTTT
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purpleavenuecupcake · 6 years
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Lunedì arriva l’ingorgo fiscale di inizio estate da 19 miliardi
Il calendario fiscale l’aveva prevista per oggi, ma essendo un giorno prefestivo la scadenza slitta a lunedì; pertanto, gli imprenditori avranno 2 giorni di tempo in più per recuperare la liquidità necessaria per onorare le richieste del fisco. Un problema non di poco conto, visto che l’importo economico da versare sarà estremamente impegnativo. L’Ufficio studi della CGIA segnala che tra il versamento del saldo 2017 e il primo acconto di quest’anno, le imprese saranno chiamate a pagare l’Ires (Imposta sui redditi delle società di capitali), mentre i lavoratori autonomi e gli altri percettori di reddito dovranno versare l’Irpef e le addizionali regionali e comunali Irpef. Inoltre,  tutti  gli imprenditori saranno chiamati a versare il saldo dell’anno scorso e l’acconto di quest’anno dell’Irap (Imposta regionale sulle attività produttive) e l’iscrizione per l’anno 2018 alle Camere di Commercio. Pertanto, nelle casse pubbliche è previsto un gettito complessivo pari a 19,2 miliardi di euro (vedi Tab. 1). Dichiara il coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA, Paolo Zabeo: “Non sarà facile superare indenni l’ingorgo fiscale di inizio estate. Quello di lunedì sarà un vero e proprio stress test che metterà a dura prova la tenuta finanziaria di tantissime piccole e micro imprese che tradizionalmente sono sottocapitalizzate e a corto di liquidità. Speriamo che in tempi ragionevolmente brevi il nuovo Governo provveda a tagliare drasticamente le imposte e decida di distribuire su tutto l’arco dell’anno le scadenze fiscali che, invece, continuano irragionevolmente ad  essere concentrate in particolar modo a giugno e a novembre”. Quest’anno la normativa fiscale consente comunque di pagare le imposte entro il 20 di agosto, con una maggiorazione dello 0,40 per cento a titolo di interesse corrispettivo. Un po’ di tempo in più rispetto ai canonici 30 giorni aggiuntivi consentiti normalmente, in quanto la data cade ai primi di agosto e, automaticamente, slitta  al giorno 20 dello stesso mese in osservanza di una norma che da qualche anno ha stabilito che tutti gli adempimenti fiscali che scadono tra il 1° e il 20 agosto possono essere effettuati entro quest’ultima data. Nel 2018, pertanto, la possibilità di  ritardare il versamento può essere fatto pagando 4 euro in più ogni 1.000 dovuti al fisco. Una opzione che le imprese  possono “beneficiare” fino al 20 agosto. La CGIA fa sapere che la stima del gettito riportata nella Tab. 1 tiene conto anche del comportamento fiscale tenuto dagli imprenditori nelle annualità precedenti.
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Oltre alle tasse, segnala la CGIA, in Italia il problema è anche il peso dell’oppressione fiscale che ostacola l’attività quotidiana delle  imprese. Al netto delle tariffe applicate dai commercialisti per la tenuta della contabilità aziendale,   secondo una indagine realizzata periodicamente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, il costo della burocrazia fiscale (obblighi, dichiarativi, certificazione dei corrispettivi, tenuta dei registri, etc.) in capo agli imprenditori ammonta a circa 3 miliardi di euro all’anno. “In linea generale – segnala il segretario della CGIA Renato Mason - in nessun altro Paese d’Europa viene richiesto uno sforzo fiscale come quello presente in Italia. Nonostante la nostra giustizia civile sia lentissima, la burocrazia abbia raggiunto livelli ormai insopportabili, la Pubblica amministrazione  rimanga la peggiore pagatrice d’Europa e il sistema logistico-infrastrutturale registri dei ritardi spaventosi, la fedeltà fiscale delle nostre imprese è, comunque, molto elevata.” E in vista dell’approvazione del “decreto dignità” che, secondo indiscrezioni, dovrebbe avvenire all’inizio della prossima settimana,  l’Ufficio studi della  CGIA ha stimato in poco più di 1 miliardo di euro le minori spese annue che le imprese beneficeranno dall’abolizione di alcune voci fiscali. Con la  cancellazione degli studi di settore, ad esempio, le imprese otterranno un vantaggio di 820 milioni (mporto riconducibile all’adeguamento spontaneo dei contribuenti ai risultati degli studi di settore - anno 2017). Dall’eliminazione dello split payment, invece, l’abbattimento dei costi per mancanza di liquidità consentiranno alle attività produttive di risparmiare attorno ai 200 milioni e altri 45 milioni dalla cancellazione del redditometro (costo annuo che le imprese che lavorano con la Pa devono sostenere  per carenza di liquidità).
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Altresì, proseguono dalla CGIA, va ricordato che l’abolizione dello spesometro era già stata annunciata dal Governo Gentiloni a seguito dell’introduzione della fatturazione elettronica che scatterà dal prossimo 1 gennaio 2019. E anche l’addio agli studi di settore era stato previsto addirittura dal Governo Renzi: sempre dall’inizio dell’anno prossimo, infatti, se ne prevede la sostituzione con gli indici di affidabilità fiscale. Pertanto, il vantaggio di 820 milioni di euro è “potenziale” in quanto dipenderà dall’impatto economico che avranno i predetti indici di affidabilità. Lo split payment, invece, è una misura tecnica che è stata introdotta nel 2015. Si ricorda che una volta terminata un’opera, una manutenzione, un servizio o una fornitura di beni a una Amministrazione Pubblica, l’impresa privata deve emettere la fattura con l’Iva. La novità stabilita dallo split payment è che l’Iva non viene più incassata dall’imprenditore, ma deve essere versata all’erario dal committente pubblico. Pertanto, le aziende che lavorano  prevalentemente   con la Pa non hanno più potuto incassare l’Iva con il risultato che la disponibilità di  liquidità è diminuita. L’Iva incassata, comunque, non rimaneva nelle casse delle imprese, ma veniva versata all’erario entro il mese o il trimestre successivo al pagamento della fattura. In buona sostanza, si trattava di una partita di giro. Tuttavia, questa “sfasatura” tra l’incasso e il pagamento consentiva alle aziende di recuperare l’imposta sul valore aggiunto pagata sugli acquisti/prestazioni ricevute e di disporre con continuità di una discreta quantità di risorse finanziarie per affrontare le esigenze di pagamento più immediate. Negli ultimi anni, invece, questa facoltà non è stata più possibile. Ora con la sua cancellazione le imprese potranno beneficiare di una maggiore liquidità. Read the full article
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fplex · 7 years
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IL BUONGIORNO DI GIGLIOTTI DEL 23.03.2018
CORREZIONE SPESOMETRO 1° SEMESTRE: GLI ERRORI PIU' FREQUENTI
Scade il 6 aprile 2018 il termine per l'invio dello spesometro del secondo semestre 2017. Con il D.L. 148/2017, si è introdotta la possibilità, con riferimento alle disposizioni relative alla trasmissione dei dati delle fatture emesse e ricevute, che le sanzioni per l’errata trasmissione dei dati… (segue)
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studiorussogiuseppe · 7 years
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Novità sui termini di scadenze fiscali
Il co. 932 dell’art. 1, L. 205/2017, al fine di evitare sovrapposizioni di adempimenti, prevede che la comunicazione dei dati delle fatture emesse e ricevute (cd. spesometro) relative al secondo trimestre debba essere effettuata entro il 30 settembre (in luogo del vigente 16 settembre).
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bloglucianoolivieri · 7 years
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ANC: Spesometro 2017, serve un ulteriore rinvio ancwebtv.it
ANC: Spesometro 2017, serve un ulteriore rinvio
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