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#stambecco
alberto--c · 1 year
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Incontri animali....
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littlevampire · 2 years
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Prove di stabilità su roccia 🤩 #stambecco #pngp (presso Parco Nazionale Gran Paradiso) https://www.instagram.com/p/CovCfu5o2Wd/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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mauriziomeani · 2 years
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Durante lo stage di acquerello all'aperto un inatteso ospite: lo stambecco. Siamo in Valle d'Aosta e precisamente in Località Soressamont, ospiti del B&B La Stazione dell'Acqua #stambecco #autumn #nature #fall #instagood #autunno #landscape #lastazionedellacqua #leaves #valledaosta #instafall #instaautumn #orange #red #colorful #leaf #autumnweather #fallweather #season #falltime #landscapephotography #seasons #naturephotography #beautiful #naturelovers #trees #tree #photography #acquerello #enpleinair https://www.instagram.com/p/CkB4MiZssof/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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freckleslikestars · 2 years
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As someone who collects empty bottles, I feel like bartending is the ideal job
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omarfor-orchestra · 2 years
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MENO DUEE!!!!
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mos-potions · 10 months
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The Paper Goat
Our first drink is a spin on a Paper Plane, which is itself a spin on a Last Word.
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.75oz lemon juice
.75oz rum (Angostura 7 year)
.75oz Aperol
.75oz Stambecco maraschino amaro
Shake and double strain into a coupe and garnish with a lemon twist.
This drink is delightful! The bitter cherry of the amaro pairs beautifully with the tart citrus in the aperol and, of course, the lemon. The rum isn't quite as present as I had hoped, which is a shame because I do like this rum, but you do still get a bit of the flavor so it's not a waste. Might try using lime instead of lemon next time.
Overall I give this one a 7/10
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chiesovic · 9 months
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il saltello da stambecco di milik mi farà sempre ridere credo
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kon-igi · 2 years
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- NON COMPRARE QUELLE PATATINE!  - PERCHÉ? SONO CATTIVE? - NO... MI HANNO RITARDATO DI 20 SECONDI L’ASCOLTO DI SWEET HOME ALABAMA
Il post è serio... o meglio, sono serie le mie intenzioni di comprendere i meccanismi che stanno dietro al marketing, perché è evidente che mi stiano sfuggendo tipo democristiano finito per sbaglio alla Festa dell’Unità.
Non voglio sembrare radical chic o intellettuale elitario ma ho bisogno del vostro aiuto per capire se l’illusione di essere immune al potere delle pubblicità - immune del tipo ‘Ahahaha! Tanto non mi posso ammalare di rogna sarcoptica dello stambecco della Alpi perché l’acaro responsabile non sopravvive sull’uomo!’ - in realtà non sia un effetto Dunning-Kruger che mi faccia sentire migliore di quanto in realtà io non sia.
Mi spiego.
In maniera molto dicotomica, io non compro MAI tutti quei prodotti che sono stati pubblicizzati in modo:
triviale (donna seducente, uomo forte, potere, esclusività etc)
stupido (luoghi comuni sull’italiano medio, balletti, comicità anni ‘80)
pressante (spot ripetuti e/o invasivi)
Quindi ripiego quasi sempre su marche sconosciute o prodotti col brand del supermercato (sì... lo so che i miei soldi gli arrivano lo stesso) perché chi mi dovesse incontrare tra le corsie mi sentirebbe sussurrare a fil di labbra ‘Te hai fatto bodyshaming, te sei green come il ciao smarmittato che avevo a 16 anni, te uccidi il 99% dei batteri come qualsiasi altra candeggina, te sei acqua distillata che ha visto le alpi solo in foto, te fai le scenette insopportabili con la mamma meridionale, te m’hai rotto il cazzo mentre ascoltavo il podcast sui serial killer più prolifici...’ e così via ma la mia domanda è questa:
Non è forse vero che qualsiasi consumatore interpellato in tal senso affermerebbe con sicumera che lui non si fa certo infinocchiare e sceglie sempre il prodotto migliore al minor prezzo?
In fondo il trucco del buon marketing è esattamente quello di far credere al consumatore di star compiendo una scelta indipendente e priva di condizionamenti basata sulla propria capacità di giudizio.
Quindi, in che modo il mondo del marketing mi sta comunque fregando?
Sono un illuso danno collaterale ininfluente sulla fetta enorme di altri acquirenti oppure sono addirittura utile come gruppo di controllo?
Forse l’influenza va oltre il mero prodotto del momento da me evitato e riguarda un imprinting sociale sulla necessità indotta di una certa classe di prodotti?
Non importa chi urla più forte la percentuale di batteri uccisi ma indurre il presupposto subliminale che se non ne uccidi il più possibile sei un infetto sudicio mentecatto. Non l’automobile più potente, elitaria o veloce ma che oramai non ti permettono più di mantenere la tua per più di qualche anno. Non l’acqua minerale che ti rende più puro degli altri ma un bene comune gratuito rivenduto a scapito dell’ambiente. Non il mutuo più conveniente ma che si sia arrivati ad accettare che per (soprav)vivere tu debba farne uno.
Anche perché - e fatemelo dire in modo catartico - nel marketing digitale la profilazione è fatta col culo di un mozzo carino imbarcato su un veliero vittoriano diretto verso il passaggio a Nord-Ovest senza un filo di vento.
Mi piacciono i coltelli ma non i coltelli da cucina.
Se cerco sul web un distributore di benzina dove non mi chiedano un rene, che cazzo mi pubblicizzi una Tesla da espianto total body per trafficanti di organi?
Lancio asce, non cerco un giardiniere che mi poti gli alberi.
Perché mi suggerisci le pompe funebri a me più vicine? Perché ho urlato ‘muori!’ a un deficiente che non m’aveva dato la precedenza?
E soprattutto, nonostante credo abbiano capito che sono del settore, perché tentano di vendermi lo stesso principio attivo allo stesso dosaggio ma seguito dalle diverse diciture ‘febbre’, ‘cefalea’, ‘dolori mestruali’, ‘influenza’, ‘forte’, ‘fast’ come se non fosse la stessa cosa che fa sempre la stessa cosa? 
Giuro che tornerei a fare il cacciatore-raccoglitore se non che poi al mercato del baratto sicuramente incontrerei Ea-nasir che mi rifilerebbe i suoi lingotti di rame farlocchi.
@a-tarassia
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skinnydpn · 5 days
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Check out this listing I just added to my Poshmark closet: WARM & CUTE! Stambecco S Camel Button Front Sweater Cape Made in Italy.
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stefanocanziani · 7 days
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Stambecco cucciolo con mamma
Foto del giorno: http://dlvr.it/TDPyqn
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formulapookie · 1 month
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LA POLE DELLO STAMBECCO DI COASSOLO
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Uno stambecco nel cantone dei Grigioni, Svizzera
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stralcidivetta · 8 months
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La solitudine dello stambecco
Non ho mai tratto soddisfazione dalle compagnie. Anche in mezzo a molte persone sono sempre stato più comodo nel mio spazio. Ne ho tratto forza e concentrazione per arrivare dove volevo o allontanarmi da ciò che non volevo.
La natura è stata per me un enorme campo di gioco. Posso esprimermi al meglio senza timore o alcun compromesso. E' vera ed intima.
Da bambino passavo ore, ovunque. Su un albero o per i prati alpini. I sassi, il torrente, le trote e i miei piedi immersi. C'era un gran silenzio. Dentro c'era un gran casino.
Il senso di inadeguatezza era frutto della violenza. Quella che vorresti evitare ma devi per forza esserne vittima. Qualcun altro stava male e tu eri solo sulla sua strada, purtroppo. Ad 8 anni lo vidi in tutto il suo malessere. L'ho vissuto sulla mia pelle. Non sono bastate le lacrime a fermarlo. E non quelle silenziose ma quelle a singhiozzo. E' così è andata, nessuno potrà cambiarlo mai.
Se il rumore era troppo allora uscivo. Saltavo dal balcone dritto nel canneto di bamboo e su verso il bosco. La sotto l'occhio vigile della Grona ero al sicuro. Li le ferite si curavano col vento. I lividi venivano accarezzati dai prati. Tutto tornava in ordine.
Una volta all'anno per una settimana avevo una finestra di tempo dove evadere. Don Luca ci portava in montagna. Tutti noi ragazzi della piazza ( Morbegno ) senza neanche le scarpe giuste per l'ora di ginnastica a scuola andavamo in montagna.
Era la settimana più bella della mia vita. La notte prima ero insonne. Ricontrollavo mille volte lo zaino. Era rosso dell'invicta e aveva i buchi. Le spalline le avevo rimesse su con il nastro adesivo. Era di mia sorella e poi tocco a me. Rispetto a quelli che uso oggi era uno zaino molto diverso. Non vi erano dentro mezze corde, rinvii o pala artva e sonda. C'era il berretto, la borraccia, la bussola magnetica e il binocolo assieme ad un quadernetto e una matita faber castel.
La mattina della partenza correvo al bus. Partenza da via ferrante aporti. Non avevo molti amici. Parlavo poco. Avevo paura di ricevere altro male quando sarei stato scoperto. Con il pensiero salutavo mia mamma e mia sorella. Poi attendevo con ansia l'arrivo.
Una notte fummo portati in rifugio a dormire. Io non dormii. Sentivo oltre l'angolo della parete il vento. Andava e veniva con un ritmo costante,a volte più forte a volte meno forte. Come sulla grona.
Non aveva senso dormire. Scivolai piano giu dal letto a castello. Andando verso la porta del corridoio. Era tutto buio. Tutti dormivano. Riuscii ad uscire dalla porta principale passando per la zona mensa. Il chiarore della luna illuminava le foto di vecchi alpinisti in cordata e le guide negli scaffali. La stufa sbuffava le ultime scintille da un carbone ardente.
Infilati gli scarponi veloci ero fuori. Girando a sinistra c'era un enorme pietraia la risali di corsa. l'unica luce era quella della luna. Le pietre granitiche brilavano. Mi sentivo sulla luna. Alla fine della pietraia c'era un cumulo di neve. Probabilmente sopravvissuto grazie alla bassa esposizione del sole.
Feci un passo dentro e sprofondai. Decisi quindi di fermarmi su un sasso poco più avanti. Fu li in quel momento, illuminato dal chiarore della luna, forte ed in controllo sulla pietra davanti a me si mostrò lo stambecco.
Lo stambecco era solo fermo che paresse stesse ascoltando il vento. Il suo pelo che racchiudeva anni di vita, le sue zampe forti e pronte allo slancio e le corna alte. Era solo e nella sua solitudine aveva trovato la sua via in mezzo ai sassi. Nel freddo della notte. Era il re indiscusso della montagna e faceva di quei sassi il suo campo di gioco. Fino a poco prima erano solo sassi ora erano i sassi suoi quali lui poggiava. Perchè non importa la strada ma quello che sta nel cuore di chi la percorre.
In un lampo, saltò e corse velocissimo fino in fondo la pietraia per risalire sull'altro versante. Si fermò a guardarmi, forse infastidito ? non lo so ma schizzo via nel buio.
Era forse un niente. Ma la sua presenza la diceva lunga. La solitudine dello stambecco è quella che ti insegna a correre sui sassi per arrivare dove devi e non più a scappare. E' quella solitudine che nel buio della notte ti chiederà di essere paziente, di accettare la sofferenza ancora un pò. Ci sarà un altro giorno, forse peggiore o forse migliore. Non si sa con certezza. Ma per questo hai una pelliccia folta due corna dure e delle zampe veloci. Non ti occorre altro.
La vita può toglierti e darti tutto. Può farti sentire dalla stessa mano che ti ha accarezzato il dolore più estremo. Può farti sentire la fame e dopo la fame altra fame ancora senza fermarsi. Può continuare a farti cadere e lasciarti al freddo senza un senso ne una ragione vera. A volte ti va cosi e basta. Ti lascerà i lividi e gli incubi che non se ne andranno mai, perchè furono giorni di verità. Non andranno mai via sono la parte oscura di te. Però, è dentro il nostro cuore possiamo scegliere da che parte stare e credendoci fino in fondo senza mai arrendersi possiamo ritrovare la nostra serenità, quella che la violenza ha provato a toglierci. Quella che difenderemo sempre a costo di soffrire ancora .
Quella notte egli mi apparse per chiedermi di fare la mia, cosi scelsi e feci la mia promessa.
La promessa che qualunque sarebbe stata la notte avrei contato spòp sulle mie zampe, sulla pelliccia e sulle corna. Avrei trovato la mia via tra le rocce. Col tempo, senza fretta e solo, come lo stambecco.
Ora re indiscusso delle pietre. Libero dal male.
Grazie montagna.
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aigle-suisse · 8 months
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Bouquetin - Creux du Van
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Bouquetin - Creux du Van par Dorian Via Flickr : (Bouquetin) (Steinbock) (Stambecco) (Ibex) (Capra Ibex)
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annalisalanci · 10 months
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Le religioni del mondo
Le religioni del mondo
La preistoria delle religioni
Il culto dei morti
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Tombe preistoriche
Le pratiche funerarie, fin dalla preistoria, hanno rivelato <>. Le pratiche funerarie i propongono come un prolungamento dell'esistenza alimentato da un continuo riferimento allo spazio del mito. Per le popolazioni di agricoltori, la morte sembra rientrare nei cicli naturali della vita, e la sua presenza è interpretata in senso costantemente ripetitivo. Nel 1907 a Le Monstier (Dordogna, Francia) fu coperto; una tomba contenente i resti dello scheletro di un giovane disposto sul lato destro, il capo era collocato su un cuscino costituito da schegge di selce. Vicino al braccio disteso erano posti un'amigdala e un raschiatoio di selce. Casi del genere evidenziano l'attenzione dell'uomo del Paleolitico per il corpo del defunto, a cui venivano riservate cure in grado di porre chiaramente in risalto la differenza tra l'Homo sapiens e i suoi predecessori. Fosse con tracce di cera, con resti di animali, armi, orientamenti, addirittura pollini ricorrono in numerose sepolture del Paleolitico superiore. Vicino al braccio disteso erano posti un'amigdala e un raschiatoio di selce. Casi del genere evidenziano l'attenzione dell'uomo del Paleolitico per il corpo del defunto, a cui venivano riservate, cure in grado di porre, chiaramente in risalto la differenza tra l'Homo sapiens e i suoi predecessori. Nelle Grottes des Enfans a Grimaldi, tra le braccia dello scheletro di un giovane è stato rinvenuto quello di un giovane è stato rinvenuto quello di un'anziana: intorno alla testa del maschio vi erano quattro ordini di conchiglie forate, mentre le ossa erano dipinte di perossido di ferro. Sulle braccia della donna vi erano dei bracciali. Nella lontana Grotte du Cavillon sonostat rinvenute circa ottomila conchiglie, di cui il dieci per cento forato e duecento di queste disposte intorno alla testa di un uomo. Lo scheletro era coperto con ocra e accanto alle ossa frontali del cranio vi erano una ventina di denti di cervo forati. Circa 44.000 anni fa, nella grotta di Tesik Tas in Uzbekistan, un bambino neandertaliano di otto-nove anni fu sepolto all'interno di una fossa e circondato con corno di stambecco. La tomba di Brno (Repubblica Ceca) in cui fu tumulato, circa 25.000 anni fa, un uomo con un ricco corredo di oggetti che tra l'altro conteneva circa seicento conchiglie di Dentalium e piccole rondelle di avorio utilizzate come parte dell'abbigliamento. L'oggetto più affascinante è una figura maschile intagliata in avorio e costituita da tre parti fra loro indipendenti in pratica una specie di <> il cui significato è indecifrabile. La splendida testina femminile scolpita in avorio e rinvenuta a Dolmi Vestonica (Repubblica Ceca) attraverso la quale apparve evidente che nel Paleolitico il religioso e il magico in certi casi furono due aspetti difficilmente distinguibili dall'arte e dall'estetica. Nell'arte paleolitica vi è la comparsa, <<nel punto d'incontro del gesto e della parola, della creazione figurativa che esterna manualmente i simboli del linguaggio e fornisce la possibilità di trasmettere al futuro le prove dirette di preoccupazioni extramateriali.
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manifestocarnivoro · 2 years
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LA MOCETTA
Salume di origine antica la Mocetta viene prodotto in tutta la Valle d'Aosta e nel Piemonte settentrionale, a partire da tagli di carne magri, prevalentemente muscolo o cosci. Conosciuta anche come motzetta, questo prodotto si otteneva tradizionalmente dalla coscia disossata dello stambecco, specie che, però, dal 1992 è protetta per legge. Oggi vengono utilizzate cosce di camoscio, di capra oppure tagli di manzo. La preparazione prevede la macerazione della carne in sale, pepe, aglio, timo, salvia, alloro, rosmarino e santoreggia. Dopo un paio di settimane di salagione, la mocetta viene appesa, lasciata asciugare e stagionare. La versione con la carne di cervo è sicuramente quella che più si avvicina alla ricetta originale ed è proposta tipicamente come antipasto, con pane di segale, sfregato di aglio, imburrato e spalmato con miele di montagna. Una proposta il cui fascino tentatore trapela già dal nome boccon du diable (photo © 2012 Paolo Bernardotti).
Fonte: “Sale, sole e carni: in viaggio per l’Italia alla scoperta delle carni salate” di Chiara Papotti, Eurocarni 9/22
mocetta# motzetta# camoscio# cervo# capra#
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