Tumgik
#stanno dormendo
im-tryingtoloveyou · 1 year
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Quanto ci tengono a dare un punto alla Roma
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buscandoelparaiso · 3 months
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conferenza stampa con gli azzurri in ritardo di 20 minuti perchè stanno nascondendo i computer rubati agli svizzeri
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yomersapiens · 15 days
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Smettere di dormire per sognare meglio
Sono al nord e mi sto beccando la prima pioggia ufficiale dell'autunno, non perché l'autunno sia già iniziato, certo che no, è che tra una notte insonne e l'altra, è apparso settembre che come ben sappiamo è il mese che citofona e tu vai a rispondere e chiedi "Chi è?" e lui fa la voce strana "Signora, sono l'ultimo spiraglio di estate, mi fa entrare?" e tu gli credi e apri ma quando te lo ritrovi sull'uscio di casa ha fatto ingiallire tutte le foglie, ti sei dovuto mettere un pulloverino e piove, piove tantissimo, piove solo come in autunno piove. Se hai il videocitofono questo problema non si presenta perché gli puoi dire "Eh no caro ragazzo mio, io lo vedo che sei settembre, io mica ti faccio entrare, io voglio godermi ancora un po' di estate" però settembre sa essere davvero convincente "Signora, lo so che mi vede, guardi io volevo solo rinfrescare, mica avevo altre intezioni..." e allora cedi "Va bene ma limitati con la pioggia ché un paio di gitarelle io vorrei ancora farmele!" "Certo signora, non si preoccupi, faccio il bravo!".
Piove e sto in casa. Maledetto settembre. Non so neanche dove stanno gli abiti autunnali. Quest'anno mi sono sbarazzato di un sacco di cose inutili date le alte temperature: i vestiti in lana, i vestiti lunghi, i vestiti in generale e le ore di sonno. Non sto più dormendo e quando dormo sono seminudo. Non un grande spettacolo per la mia famiglia che oramai conosce a memoria i nei sulle mie chiappe e mia madre mi ha anche già prenotato una visita dal dermatologo. Ho eliminato i vestiti perché io in estate voglio mi si vedano non solo i tatuaggi (visto quanto li ho pagati) ma pure le cosce lunghe e quelle zone dove un giorno, quando finalmente attuerò ciò che dico e mi metterò a fare sport, compariranno i muscoli. C'è grande fermento per l'arrivo dei muscoli. Tutti ne parlano (solo alcune tra le mie personalità). Ce la farà? Arriveranno sul serio? Dopo tante promesse, si metterà a fare sport? I bagarini dicono che è più probabile lo stretto sul ponte di Messina rispetto ai miei muscoli post quarantanni di nullafacenza. Dannati bagarini. Hanno ragione.
Ho passato parecchi giorni sul terrazzo del nonno questa estate. Sono scappato da un'altezzosa Vienna e mi sono rifugiato nel caldo abbraccio familiare. Non avevo mai dormito in terrazzo. Da un lato si vede il golfo di Napoli mentre dall'altra parte c'è il mio più acerrimo nemico: il Vesuvio. Colui che se ci penso mi viene male. Ogni tanto gli do le spalle, poi mi giro all'improvviso per coglierlo sul fatto: "Ah! Ti vedo che vuoi eruttare!" urlo indicandolo ma lui niente, dormicchia. Io non voglio che erutti un po' perché non mi piace come la lava rende la mia pelle, ho una pelle delicata io, preferisco una sostanza meno abravasiva e deturpante che non incenerisce. Non mi piace perché poi i miei parenti me li ritrovo a Vienna a chiedere ospitalità e stanno sotto casa e mi citofonano e io non posso fare come faccio con settembre, che cedo alle sue lusinghe, io posto in casa per un centinaio di napoletani non ce l'ho. Io ho le mie piante. Non mi piace perché poi si realizzerebbe quella canzone che mi cantavano fin da bambino, quella che non capivo, quella dove mi domandavo ma perché mai vogliono che un disastro naturale uccida i miei nonnini e ditrugga la loro casuccia? Ora mia nonna non c'è più e il nonno si sta avviando verso la fine, però è uguale io non voglio dare ragione a quelli che hanno reso la mia infanzia una merda.
Mio nonno una volta aveva un migliaio di storie da raccontare. Poi le storie sono diventate cento, poi una dozzina, poi sempre meno. Ora sono le stesse tre storie che alterna spesso unendole alla trama di qualche film che ha visto di recente. Credo che quando si sarà dimenticato pure di queste tre semplicemente sparirà nel nulla, come una tecnologia dimenticata. Come quell'iPod che avete da qualche parte in una scatola in garage senza più batteria ma con una playlist che avete volutamente dimenticato.
Sul terrazzo del nonno si sente di tutto, principalmente si sente la vita. C'è un sacco di gente che vive al sud. Paragonato a casa mia a Vienna dove durante gli anni del Covid ho pensato di essere l'unico umano vivo sul pianeta (ero molto molto solo, non avevo ancora Ernesto e il mio appartamento affaccia su un cortile interno che mi isola da ogni rumore esterno, sento solo il respiro affannato dei vicini quando salgono le scale). A Napoli andavo a dormire verso le 22, alle 23 venivo svegliato dai primi festeggiamenti. Un matrimonio, un battesimo, un gol di qualche squadra di calcio, un gratta e vinci da 5 euro, tutto vale la pena di essere festeggiato. Alle 24 i botti, soprattutto se il gratta e vinci era da 10 euro. Dalle 1 alle 2 un po' riuscivo a chiudere occhio, tra un brano e l'altro della discoteca sul litorale che dubito abbia davvero i permessi per pompare musica a quel volume. Alle 3 silenzio totale, dormivo. Verso le 4 un bambino piangeva, ininterrottamente, forse perché il dj della festa in spiaggia non gli ha messo la sua canzone preferita. Alle 5 attaccava a cantare il primo gallo, poi un altro gallo e infine pure un terzo più distante che desiderava manifestare la sua gallosità chicchiricchiando un motivetto stridente. Cosa urlano i galli? Qualcuno ha mai capito cosa si dicono? Deve essere importante se si sentono in dovere di urlarlo ogni alba. Alle 6 era il turno delle risse tra felini. Io speravo che i miei amici gatti si prendessero la responsabilità di corcare di legnate i galli e invece no, bisticciavano tra di loro. Alle 7 si svegliava mio nipote e quando si sveglia lui nessuno è più autorizzato a dormire. Era compito mio giocarci, dato che tanto ero già sveglio dal giorno precedente. Poco prima mi godevo il cinguettare di alcuni volatili della zona, probabilmente estinti in altre parti del mondo, poco dopo cercavo di spiegargli la differenza tra charmander e squirtle e perché non ha senso un attacco fuoco contro acqua. Mio nipote mi guardava e con la sua vocina tenera mi diceva "Tu zio sei proprio uno scacciafiga" e ha ragione.
Non ho accennato ai pensieri che mi assillano. Quando non scrivo è perché ho troppa roba in testa e ho paura a farla scendere dalle nuvole. Non dormo perché sto cercando di capire cosa fare con la mia vita. Ci provo da quaranta e passa anni ok ma ultimamente sento l'avvicinarsi della fine e questi pensieri sono aumentati. No, non la fine dell'estate, la fine di tutto. Non mi ci vedo a invecchiare. Ho come la sensazione che sarà qualcosa di orribile e inaspettato. Spero solo che sia veloce e indolore anche se ho il sospetto che sarà come le notti insonni di questa estate, praticamente interminabile. Quando conti ogni minuto che passa e in quei sessanta secondi ogni paranoia possibile viene a trovarti il canto dei tre galli partenopei sembra una via d'uscita rassicurante. Non so dove sbattere la testa, vorrei solo vivere sul terrazzo di casa dei nonni per sempre e rimanere cristallizzato nelle mie indecisioni senza che esse feriscano nessuno, senza che nessuno abbia pretese o aspettative. Voglio restare esposto alle intemperie e lasciare che scavino la pelle e facciano solchi tra i tatuaggi e i miei muscoli (in questo scenario io sono davvero forzuto) oppongano resistenza ma poi si lascino andare sciogliendosi come blocchi di cera. Lascio che il muschio cresca sulla mia schiena. Dai piedi si espanda la ruggine. In testa, gli uccelli tropicali della zona ne approfittano per nidificare. Nelle cavità oculari ha scavato la sua tana un topolino. Sulla pancia dormono i gatti che hanno smesso di lottare. Ecco come vedo il mio futuro. Ho deciso di non fare niente e ho lasciato che tutto accada a mio discapito. Essere stati felici è un fardello insopportabile.
Fuori piove, non ha ancora smesso. Le temperature sono in rapido calo. Dell'autunno e poi dell'inverno non mi preoccupa molto né il freddo né tantomeno la diminuizione delle ore di luce. Mi preoccupano le notti. Ancora più lunghe e prive di vita. Senza galli e gatti. Senza discoteche in spiaggia. Senza festeggiamenti e umani rumorosi. Se vince il silenzio, non mi resterà altro che confrontarmi con i miei pensieri. Ancora e ancora. Finché non darò retta a uno di questi pensieri e lo trasformerò in un sogno e poi mi dannerò per realizzarlo e quando ci sarò riuscito mi incazzerò per esserci cascato di nuovo. Ancora a fare quello che ti dice la testa. Ma quando imparerai e ti deciderai a bombardarti di sonniferi.
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couragescout · 2 months
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Ultima notte di un campo intenso ma molto molto bello. Adesso stiamo dormendo con le lupette sotto le stelle sul balcone che c’è fuori dalla nostra stanza, il clima secco lo permette senza stare alla guazza dell’umidità. Domani anzi, ormai oggi essendo le due passate, arriveranno i genitori a prenderli e torneremo alla nostra quotidianità.
In queste vdb ho capito, per l’ennesima volta, quanto io tenga ai miei bambini. Quanto vedermeli appiccicati addosso in cerca di un abbraccio, di conforto, in cerca di ascolto, di comprensione sia meraviglioso. Nonostante il caldo intenso, nonostante fiumi di lacrime al giorno, nonostante nasi sanguinanti, nonostante rimproveri, nonostante momenti in cui bisognava contare fino a cento è stato un bel campo e sono, e siamo, molto soddisfatti del risultato del nostro impegno e delle mille corse dell’ultimo minuto. Con Ake e Kaa ci siamo supportati tutto il tempo e siamo arrivati cotti ma soddisfatti e contenti. Tra di noi di staff non tutto è andato perfettamente, o meglio, tra noi tre tutto è andato bene e abbiamo continuato a lavorare esattamente come abbiamo fatto fino ad ora, ma con il quarto membro abbiamo avuto la conferma che c’è qualcosa che non va e che ciò non può fermare una staff e deve essere discusso.
Fare il capo scout non è semplice, stare con i ragazzi, stare con i bambini non è semplice. Ti risucchia a livello emotivo e a livello fisico al 110% tutto il tempo, devi pensare prima di parlare in modo da usare le parole giuste, devi saper usare il tono della voce in modo da non farli sentire sempre sotto attacco, devi saper gestire crisi di rabbia, pianti da nostalgia, pianti da coccole, pianti da influenza, pianti da stanchezza, momenti di tristezza, momenti di invidia, momenti di debolezza e tutto questo non mostrando mai loro la tua stanchezza. Devi gestire il risultato di genitori assenti, di genitori iperprotettivi, di genitori che non li vogliono rendere autonomi e quindi fanno tutto al posto loro ma al tempo stesso li vorrebbero già maturi e grandi da potersela cavare da soli senza intralciare le loro vacanze, i loro aperitivi o le loro serate fuori. Per fortuna non tutti i genitori che abbiamo sono così, ci sono anche quelli che dedicano il tempo ai figli, che sono protagonisti alla loro crescita, che li supportano in tutto. E quest’ultimi sono i miei preferiti e quelli con i quali ho un rapporto più stretto ed onesto.
Essere un educatore è stancante, ti mette alla prova, ti fa tirare fuori tutta la creatività che possiedi, ti fa pensare per buona parte del tuo tempo ai bisogni dei bambini ed alle attività da proporre per aiutarli a crescere. Essere un educatore ti mette anche in crisi, ti fa venire paure, dubbi, incertezze e devi molte volte migliorare te stesso per offrire loro sempre una versione migliore di te e per dar loro il buon esempio.
Queste vdb stanno per giungere al termine ed è stata proprio una cosa ben fatta.
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will80sbyers · 11 months
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tralasciamo il fatto che non sto dormendo come al solito comunque giuro che se fanno mettere assieme la mamma e il padre di Simone e Manuel con il solo obbiettivo di non farli finire assieme sclero male also ma perché diamine in Italia va così di moda nelle serie TV di far mettere assieme i figli di due che stanno assieme o finiscono assieme cioè ma che cazzo di problemi avete in sto paese maddiosanto
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faceglitchsworld · 8 months
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In che senso ci sono i Ricchi e Poveri dopo?
Tutti i loro fan stanno dormendo a quest'ora
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Settembre/ottobre sono i mesi peggiori per l'ansia. L'anno scorso non mangiavo più, quest'anno poco ci manca. Ieri è stata una giornata pesantissima, la notte non ho dormito mai per l'ansia, mi son trovata a piangere nel letto da sola, ho ripreso una routine e mi ci devo ancora abituare, stanno cambiando delle cose e altrettante cambieranno, più mettici la dentista con una visita diversa dal solito (e fifona come sono io, non vi dico) che poi alla fine sta giornata l'ho superata senza ripercussioni ma eccomi arrivata a sera che tutta la tensione del giorno si scatena pian piano, la sento nel petto, nello stomaco, nella pancia, incastrata nella mia mente. Sarà il cambio stagione, il cambio vita, non lo so, ma è debilitante aver paura di uscire di casa perché la tua mente gioca brutti scherzi. Al liceo la vivevo meglio, mi alzavo presto, sentivo la musica nell'autobus, avevo crisi d'ansia forti e improvvise nella notte ma questo non mi ha mai creato disagi nell'affrontare le giornate. Ora tutto è così spaventoso e difficile, vedo il terrore dove non ce n'è. Sto facendo un'esperienza diversa e uscire di colpo dalla mia comfort zone è stato un trauma, manco quando lavoravo in fabbrica avevo avuto queste passate, se non sporadicamente e ridotte. Mi sento ridicola, mi vergogno delle mie emozioni, l'ansia è un mostro, ti divora dentro, io non vivo mai le cose perché la mia mente va avanti, o va alla fine oppure ancora più in la a chiedere cosa succederà. Non mi vivo mai il momento se non quelli dove ho paura e ho ansia. Sono a casa e posso rilassarmi dormendo? La mia mente pensa già a domattina e a cosa farò. Non va bene così, io mi sforzo davvero di pensare solo al presente e che fasciarmi la testa prima del dovuto non ha senso ed è deleterio, ma non ci riesco. Ho una fottuta paura di viverla questa vita, forse prima non ne avevo perché non lo realizzavo ma ora che sono grande mi rendo davvero conto che tutto dipende solo da me, che la vita continua e non si ferma se resti indietro, se ne sbatte il cazzo se ti perdi, hai paura o sei pronta. La vita è una fottuta puttana che ti ruba soldi in cambio di brevi istanti di piacere. Ho una visione catastrofica delle cose, lo so. Non so come essere più ottimista, nonostante magari le cose alla fine vanno sempre bene e i momenti no reali, quindi non dettati dall'ansia, sono davvero rari. In questo mese ho preso il lexotan 5 volte, ben 4 volte in più della mia media mensile. Tanto se sento lo psichiatra al massimo me lo darà tutte le sere, quindi tanto vale che lo prendo al bisogno finché magari non passa da solo.
Vabbè.
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lunamagicablu · 3 months
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“Dai sempre ai tuoi bambini il bacio della buonanotte - anche se stanno già dormendo.” H. JACKSON BROWN JR art by Lisann Unis ******************************* “Always kiss your children goodnight – even if they are already asleep.” H. JACKSON BROWN JR art by Lisann Unis
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libero-de-mente · 8 months
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LA SERA
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Ci sono delle sere che non sono sere come le altre.
In realtà credo che ogni serata sia diversa, anche se spesso nella routine della vita ci possano sembrare uguali, scontate come tante altre.
Se imparassimo a osservare e percepire le sfumature, le sere, ci racconterebbero tante storie diverse.
Narrazioni che nascono anche dagli stessi protagonisti che, quasi sempre, hanno parti importanti nella nostra vita.
Ieri sera, per esempio, seduto a cena ho ascoltato i progetti e le ambizioni dei miei figli.
L'Università, i percorsi e gli eventuali studi all'estero. Gli esami d'ammissione, il lavoro temporaneamente trovato per mettersi da parte dei soldi. La voglia di confrontarsi all'estero con scuole che porterebbero a dei Master.
I viaggi, il concerto a Roma la prossima estate, le vacanze e tutto questo con l'entusiasmo di chi ha vent'anni, ma anche gli sguardi interlocutori di chi ancora cerca l'approvazione del padre.
Sguardi che prima o poi non mi cercheranno più, occhi che guarderanno avanti con le decisioni da loro prese senza la ricerca di un consenso. Un "tu che dici papà?"
E io con le posate in mano che, tra una pausa e l'altra mi ostino a pensare alle volte che si stava sul divano a guardare i cartoni animati, con i loro ciucci in bocca e i peluche in mano.
Dannazione a me e a queste aderenze affettive a certi ricordi.
Chissà cosa accadrà. Se mai in futuro riceverò i loro auguri di Buon Natale da un'altra città, da un altro paese, da un'altra nuova famiglia.
Ieri sera. Ho chiuso il computer tardi, il lavoro su un contratto che devo consegnare il giorno dopo mi aveva impegnato molto. Ero stanco. Parole tecniche, cifre economiche, numeri di dimensioni, tempistiche, iter burocratici.
Prima di spegnere il computer la osservo. Una cartella. Ho quella cartella lì, posizionata su desktop, denominata "Scritture" che mi aspetta da un bel po'. Da assemblare e unire, cucendo i vari pezzi scritti in essa contenuti.
Dentro c'è scritto tanto da me, su di me e sulla lettura della vita con i miei occhi. Sarà per un'altra volta, l'ennesimo rinvio.
S'è fatto tardi, ho bisogno di dormire, tutti stanno già dormendo.
Spengo la luce uscendo dalla stanza dove lavoro, e nella penombra del disimpegno illuminato dai tanti led verdi del modem di casa, sento il richiamo di guardare verso la cucina.
Lo vedo, come se fosse reale. Come faceva sempre, ovvero l'aspettarmi per ultimo per darmi a modo suo la buona notte.
Stava seduto ben eretto sul tavolo, come se fosse un soprammobile. Il pelo rosso nella penombra prendeva le tinte dell'amaranto e dell'ocra scura. Gli occhi completamente dilatati avevano i riflessi verdi dei led verdi accesi.
Il suo non era un miagolio, ma una voce leggera e nello stesso tempo acuta, breve e penetrante, un "miao" che sembrava tantissimo un "mio". Ero "suo".
L'abbraccio, le fusa i miei baci sul suo musetto, il suo lappare sul mio naso.
Ti ho sentito Alvin ieri sera, sai?
Ho finito quel contratto, quello di cui "ti avevo parlato" quando mi confidavo con te, sulle mie certezze ma anche sulle mie paure.
Una volta per me esistevano anche i post serata, non li vivo più.
Assumo quello che mi serve per fermare i pensieri, per fermare le idee, i ricordi, i rimpianti e i rimorsi... per bloccare il cervello. Addormentandomi.
Le serate non sono tutte uguali, per quanto si scandiscano le stesse azioni, lo sfondo può essere diverso.
Può essere un cielo stellato di Van Gogh, una notte tenebra alla Caravaggio, le notti nebbiose di Honoré Daumier oppure quelle illuminate dalle insegne di Edward Hopper.
La sera, generalmente è quando percepisco di più la mancanza di qualcosa che non c'è più da tempo, di qualcosa che forse neanche io conosco veramente.
Sperando sempre che possa vivere una volta la serata perfetta, una sola sera, giusto per raccontarla, in quella cartella denominata "Scritture".
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diluvioaluglio · 11 months
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no io mi uccido letteralmente se mi ripeto le cose da studiare a voce alta mi sembro una pazza psicopatica, i miei amici stanno dormendo quindi non posso costringerli a far videochiamate con me 🥲
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danilacobain · 2 years
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Ossigeno - 13
13. Shh, stanno dormendo!
Zlatan aveva trascorso l'intera nottata a pensare a quel bacio che aveva visto tra Sveva e Mark. Come mai lo turbava tanto? Si era quasi sentito geloso. Gelosissimo. Avrebbe voluto essere lui a baciarla, a stringerla tra le braccia, a respirare il suo odore e godere delle sue labbra. Certo, Sveva era bellissima e non poteva negare un certo interesse nei suoi confronti ma di sicuro lei non provava nessun tipo di attrazione per lui. Eppure, proprio quel giorno, avrebbe giurato che Sveva lo guardasse più del solito. A Zlatan piacevano le sfide e non si era mai tirato indietro al primo ostacolo, solo che questa volta non era sicuro che il gioco valesse la candela. Ma quando aveva visto le labbra di Mark poggiarsi su quelle di lei aveva dovuto far appello a tutto il suo autocontrollo per evitare di spaccare la faccia a quel figlio di puttana. Che diamine, era uno stronzo di prima categoria. Era sposato, cazzo. E lei... beh, anche lei non avrebbe dovuto baciare un uomo sposato. Ma almeno aveva avuto la decenza di scappare via subito dopo. Oh, al diavolo! pensò Zlatan, innervosendosi per quella notte passata in bianco ad arrovellarsi il cervello per una stronza. Sveva sapeva benissimo che Mark era un uomo sposato, quindi se aveva deciso di avere una relazione con lui erano solo ed esclusivamente fatti suoi. E a lui non doveva importargliene.
E poi ci si metteva anche Serena, che proprio quella sera lo aveva baciato. Che doveva fare adesso con lei? E con Stephan? Doveva dirglielo? Si alzò di scatto, indossò un paio di pantaloncini da allenamento con una maglietta azzurrina, le scarpe da ginnastica e uscì dalla camera da letto per andare a correre. Mentre scendeva le scale senza fare rumore legò i capelli e guardò l'orologio. Le sei. Bene, un paio di ore di fatica e poi sarebbe tornato come nuovo. Si fermò vicino alla porta, digitò alcuni numeri sul tastierino lì accanto per disattivare l'allarme per quando sarebbe rientrato e lentamente aprì la porta, facendo attenzione a fare il minimo rumore quando se la richiuse alle spalle. Inspirò a pieni polmoni l'aria fresca della mattina e fece un passo per uscire dal portico ma con la coda dell'occhio scorse una presenza alla sua destra e si girò. Sveva. Era rannicchiata su uno dei divanetti, avvolta in una leggera coperta color tortora. Lo guardò, gli sorrise e si raddrizzò. «Ciao.» «Buongiorno» rispose lei. «Che ci fai qui fuori?» «Non riuscivo a dormire.» Zlatan ridacchiò dentro di sé. Sensi di colpa, eh? «Come mai? Era scomodo il letto o... la stanza non era di tuo gradimento?» «Oh no, no. Hai una casa meravigliosa, Zlatan» «Grazie» sorrise, cercando ti toglierla dall'imbarazzo nel quale l'aveva volutamente messa. Certo, la casa l'aveva scelta lui soprattutto per il posto isolato e l'ampio bosco adiacente, ma per l'arredamento degli interni si era lasciato consigliare dalla sua migliore amica Helena. «E tu come mai sei già in piedi?» chiese Sveva fissandolo con quei suoi grandi occhi azzurri, così pieni di tristezza. «Sto andando a fare una corsetta. Comunque se vuoi adesso puoi rientrare, ho disattivato l'allarme.» «Grazie, ma preferisco rimanere un altro po' qui.» «C'è qualcosa che non va? Cos'è che ti fa stare così in pensiero?» «Potrei farti la stessa domanda. Non hai l'aria di uno che ha dormito profondamente stanotte.» «Per questo vado a correre, per cancellare i cattivi pensieri. Vuoi venire anche tu?» Lei sorrise e scosse la testa. «Non credo sia una buona idea.» «Perché no? Correre ti libera la mente. Ti aiuterà a riflettere meglio sulle cose che ti angosciano.» Lei si morse l'interno del labbro. Stava veramente pensando di accettare il suo invito? «Dovrei cambiarmi.» Era un sì? «Ti aspetto.» Sveva si alzò, ripiegò la coperta e la poggiò sul divanetto; gli passò davanti ed aprì la porta. « accio subito» disse prima di scomparire all'interno.
Sveva indossò un fuseaux nero a tre quarti e una canotta rosso scuro e scese di corsa. Aveva trascorso l'intera nottata fuori, senza chiudere occhio e tremendamente in colpa per quello che aveva fatto la sera. Inevitabilmente, poi aveva pensato ai suoi fallimenti amorosi, in particolare a Logan. Di sicuro doveva subito chiarire con Mark e dirgli che era stato un gesto avventato e senza senso e che non doveva ripetersi più. Probabilmente anche lui la pensava come lei, aveva dei figli e una moglie che sicuramente amava molto. Zlatan la stava aspettando seduto sui gradini di legno del portico. Scrutava il cielo terso. «Eccomi.» Zlatan si girò verso di lei e sorrise; si alzò e scese l'ultimo gradino. «Andiamo.» Si incamminarono per un vialetto che si addentrava nel bosco di sua proprietà. «Ti svegli sempre così presto la mattina?» «No, quasi mai.» Zlatan iniziò a corricchiare e Sveva lo seguì ma dopo poco lei non riusciva più a tenere il suo passo. Tentò di continuare a correre ma fu costretta a fermarsi per riprendere fiato. La testa le girava leggermente. Zlatan si girò a guardarla. «Tutto bene?» «Sì, non ti preoccupare per me» rispose lei ansimante. «Ma sei già stanca?» Zlatan scoppiò a ridere. «Sei una schiappa!» Sveva rise di rimando. «Sì, già non ce la faccio più!» «Io proseguo, tu vienimi dietro.» «Ok.» Zlatan scomparve subito tra la vegetazione ma dopo un po' lo vide tornare indietro. «Hai già finito la tua corsa?» gli chiese. Zlatan sorrise. «No. Non volevo lasciarti sola.» «Ma non ti preoccupare, non voglio disturbare il tuo allenamento.» «Non era un allenamento, avevo solo bisogno di sfogarmi un po'.» «Cos'è che ti angoscia?» Zlatan la fissò negli occhi. Aveva uno sguardo così bello e dolce. Perché stava facendo quella cazzata con Mark? Per un secondo pensò di dirle che sapeva del loro bacio. «Il lavoro. Sto per trasferirmi a Parigi.» «Ho sentito. Mi dispiace, ma suppongo che voi calciatori siate abituati a queste cose.» Zlatan sorrise. «Chi meglio di me. Non è mai stato un problema per me cambiare squadra, città, nazione. Ma ora a Milano mi trovo molto bene e anche al Milan. Non vorrei proprio andarmene.» Sveva gli sorrise teneramente. «Ti capisco. Ma vedrai che Parigi ti piacerà.» «E invece New York ti piace?» «Io l'adoro. Milano è la mia casa ma New York è senza dubbio la città in cui voglio trascorrere gran parte della mia vita. Non avrei mai pensato di trovarmi così bene quando sono partita.» Intanto avevano fatto un bel po' di strada e decisero di tornare a indietro. Zlatan si era rilassato abbastanza e i due cominciarono a scherzare. Anche Sveva si sentiva meglio, la passeggiata le aveva fatto tornare il buonumore. Arrivati di nuovo a casa, passarono vicino alla piscina. Casualmente, proprio in quel momento Sveva stava dicendo di aver bisogno di una lunga doccia. «Vuoi fare un bagno in piscina?» le chiese Zlatan ridendo. «Oh no, sarà sicuramente freddissima.» «Non mi dire che hai paura di bagnarti un po'...» «Se ti butti ti seguo» disse lei seria. «Buttiamoci insieme.» Sveva lo guardò di sottecchi e lo seguì a bordo piscina. Lui aveva un'espressione divertita sulla faccia. Era veramente intenzionato a buttarsi? Con tutti i vestiti? Zlatan si girò verso di lei e le fece un sorriso. «Sei pronta?» Sveva si lasciò distrarre da quel sorriso ammaliante e non si accorse che Zlatan l'aveva spinta. O meglio, se ne rese conto quando era già troppo tardi. Lanciò un urlo che l'impatto con l'acqua spezzò. Zlatan non aveva intenzione di farla cadere realmente in acqua, solo di giocare un po' con lei ma gli era scappata di mano. Forse l'aveva spinta troppo forte. Non poté fare a meno di ridere. Lei, una volta in superficie lo guardò furente. «Questa me la paghi!» «Shhhh, non urlare! Stanno dormendo!» «Non ridere!» Sveva uscì in fretta dall'acqua fredda e iniziò a correre dietro a Zlatan che stava scappando verso casa e continuava a ridere. «Giuro che non l'ho fatto apposta!» «Vieni qui!» Zlatan raggiunse la porta e rallentò. L'aprì piano per non svegliare gli altri che dormivano ancora anche se sospettava che le loro urla li avessero già svegliati, ma Sveva stava ancora correndo verso di lui. Le fece segno di tacere, lei gli si avventò addosso a tutta velocità. «Preso!» Zlatan stava per cadere all'indietro, Sveva era su di lui. Scoppiò a ridere e la strinse. «Sei fradicia.» «Wow, non me ne ero accorta.» Solo dopo qualche secondo Sveva si rese conto di avere le braccia intorno alle spalle di Zlatan. Sciolse l'abbraccio ma lui continuò a tenerla stretta e a guardarla negli occhi. «I tuoi occhi sono meravigliosi» le disse. «Grazie.» Il cuore le batteva forte e lei si disse che era per la corsa ma aveva uno strano turbamento, il profumo di Zlatan la inebriava e il contatto con la sua pelle la infuocava. Zlatan si stava avvicinando impercettibilmente alle sue labbra. Sorrise. «Dovrei andare ad asciugarmi.» «Sì» rispose lui, continuando ad avanzare. «Che succede, ragazzi? Ho sentito delle urla...» chiese qualcuno dietro di loro. Sveva e Zlatan si allontanarono immediatamente e si girarono verso Mark. «Ehi Sveva, sei tutta bagnata» continuò lui guardandola da capo a piedi. «Sono caduta in piscina.» «E che ci facevi fuori a quest'ora?» «Siamo andati a correre» disse Zlatan. «Bene, io vado a fare una doccia.» Sveva guardò un secondo Zlatan e Mark e si avviò per le scale, lasciandoli all'ingresso. Aveva ancora il cuore che batteva forte e tutti i sensi in subbuglio ma non ebbe il coraggio di pensare a quello che era appena successo. Lo relegò in un angolo della mente e si tenne occupata per tutto il resto della giornata.
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violeblanche · 2 years
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i nostri stanno già dormendo siamo oltre le ciabatte
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m2024a · 7 months
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https://notizieoggi2023.blogspot.com/2024/03/chiara-ferragni-abbandonata-da-fedez-i.html Chiara Ferragni abbandonata da Fedez? I sospetti social. «Le persone lasciano chi stanno usando» Chiara Ferragni è stata abbandonata da Fedez? C'è un indizio che porta a pensarlo. L’addio tra i due sta continuando a tenere banco tra gli appassionati di gossip. Sia l'uno che l'altra stanno evitando di rilasciare dichiarazioni ufficiali. E anche sui social non condividono nulla se non relativo al loro lavoro e famiglia. Hanno scelto la massima discrezione possibile. Ma alcuni dettagli sono ormai di dominio pubblico. Sonia Bruganelli rapinata, il Rolex strappato dal polso a due passi da casa: «Potevano farmi del male». Con Paolo Bonolis per la denuncia L'abbandono di Fedez Ci sono alcuni punti chiari. Il primo aspetto noto è che Fedez ha ormai lasciato il tetto coniugale e sta dormendo nella casa che condivideva un tempo con la sua ex Giulia Valentina. Il rapper starebbe anche cercando una casa in affitto. Sembra abbia fissato un tetto massimo di 17.000 Euro al mese per un’abitazione già ammobiliata nei pressi di City Life. Le frasi motivazionali Chiara Ferragni, invece, ha eliminato la foto profilo che comprendeva tutta la famiglia (compreso Fedez). L’ha sostituita con una in cui compaiono solo lei e i suoi due bambini. Ha poi cominciato a condividere frasi motivazionali e addirittura citazioni dell’Oroscopo. I sospetti C'è un sospetto su cosa sia realmente accaduto ai Ferragnez che emerge dai social. Come hanno segnalato i follower a Deianira Marzano, esperta di gossip, l'influencer ha messo un like a un post che parla della fine di una relazione di coppia. La frase, pubblicata da Simone Carponi, esperto di zodiaco, dice: «Il mio terapeuta una volta ha detto “Le persone non abbandonano chi amano, abbandonano chi stanno usando” e questa era tutta la verità di cui avevo bisogno”».
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lunamagicablu · 2 years
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Di Spirito, illimitato e libero.
Possiamo andare ovunque
Senza limiti di tempo e di spazio
Esplorando il nostro magnifico Universo
O le nostre vite passate che possiamo ripercorrere.
Mentre dormiamo
Il concetto di tempo scompare
Perde tutti i suoi confini
Solo al fisico aderisce.
Dopo aver chiuso gli occhi per dormire
Sembra che siano passati solo pochi minuti
Quando molte ore dopo ci svegliamo
E ci adattiamo ai tempi dell'apparente menzogna
Mentre dormiamo
La porta è spalancata
Per attraversare e apprezzare
Il mondo dall'altra parte,
Il nostro Spirito lascia il nostro corpo
Riposare in pace nel nostro letto
Siamo legati da un cordone d'argento
Si rompe solo quando siamo morti.
Mentre dormiamo
Il nostro vero sé guida la strada
Ritroviamo la nostra prospettiva pura
E assimiliamo la giornata attuale
Anche se molte cose accadono.
Ricordare capita solo a pochi
Ma solo perché abbiamo dimenticato
Non significa che non sia vero.
Mentre stanno dormendo
Coloro che si avvicinano alla fine della loro vita
Stanno facendo i preparativi
Per comprendere più facilmente
L'abbandono di questo mondo
E passare a cose migliori.
È più probabile che ricordino
I messaggi che il "dormire" porta.
Mentre dormiamo
Possiamo visitare coloro che amiamo
Qui, o quelli defunti
Transizione al Sopra
A volte possiamo ricordare
Un "sogno" di coloro che sono morti
Il nostro amore ci unisce per sempre
L'incontro facilita le lacrime che abbiamo pianto.
Mentre dormiamo
Alcuni danno assistenza in molti modi
Aiutare gli altri a fare la loro transizione
Alla fine dei loro giorni
O stare con qualcuno che è giù
Che ha bisogno di un sorriso edificante, tutto qui.
Siamo tutti collegati insieme
Per sostenerci a vicenda per sempre.
Mentre stanno dormendo
I bambini si crogiolano nella spiritualità
Nuovo alle restrizioni fisiche
Le loro anime necessitano di essere libere,
Crescere così velocemente richiede sonno
Mentre le loro menti e i loro corpi cambiano
Nel corso degli anni il tempo fa le sue meraviglie
E i modelli di sonno si riorganizzano.
Mentre dormiamo
Le cellule del nostro corpo si adattano tutte
Non ostacolate da pensieri limitanti
Ecco perché dormire è un bisogno
I nostri corpi possono guarire miracolosamente
E il sonno gioca un ruolo cruciale
Nel recupero da malattie o ferite
Dalla mente, al corpo e al cuore emozionale.
Mentre dormiamo
Ci colleghiamo al nostro Sé Superiore
Che può cogliere l'occasione
Per valutare la nostra abbondante ricchezza
Nei molteplici aspetti della vita.
Il nostro obiettivo è fare costantemente del nostro meglio
Il nostro Sé Superiore conosce il piano
Illuminandoci quando siamo a riposo.
Mentre dormiamo
Le nostre Guide sono sempre lì
Per sostenere e dare assistenza
Perché a loro importa davvero
Hanno scelto di stare con noi
Per la nostra vita qui su questa Terra
Dandoci sempre una guida amorevole
Prima e dopo la nostra nascita.
Mentre dormiamo
Gli angeli celesti si radunano intorno,
Puri Esseri Divini di Luce
A noi mortali sono legati
Donandoci amore incondizionato costante
Aiutandoci a raggiungere i nostri obiettivi
Così, mentre dormiamo
Gli angeli hanno conversazioni con le nostre anime
Trina Graves (febbraio 2017)
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While we sleep
We let go of the physical
To experience our true form
Of Spirit, unlimited and free.
We can go anywhere
Without limits of time and space
Exploring our magnificent Universe
Or our past lives that we can retrace.
While we sleep
The concept of time disappears
It loses all its boundaries
It only adheres to the physical.
After I close my eyes to sleep
It feels like it's only been a few minutes
When many hours later we wake up
And we adapt to times of apparent falsehood
While we sleep
The door is wide open
To cross and appreciate
The world on the other side,
Our Spirit leaves our body
Rest in peace in our bed
We are bound by a silver cord
It only breaks when we're dead.
While we sleep
Our true self leads the way
Let's find our pure perspective
And let's assimilate the current day
Although many things happen.
Remembering happens only to a few
But only because we forgot
It doesn't mean it's not true.
While they are sleeping
Those who are nearing the end of their lives
They are making preparations
To understand more easily
The abandonment of this world
And move on to better things.
They are more likely to remember
The messages that "sleeping" brings.
While we sleep
We can visit those we love
Here, or the deceased ones
Transition to Above
Sometimes we can remember
A "dream" of those who have died
Our love unites us forever
The meeting eases the tears we have cried.
While we sleep
Some assist in many ways
Helping others make their transition
At the end of their days
Or be with someone who is down
Who needs an uplifting smile, that's all.
We are all connected together
To support each other forever.
While they are sleeping
Children bask in spirituality
New to physical restrictions
Their souls need to be free,
Growing up that fast requires sleep
As their minds and bodies change
Over the years the weather works its wonders
And sleep patterns rearrange themselves.
While we sleep
The cells of our body all adapt
Unhampered by limiting thoughts
That's why sleep is a need
Our bodies can heal miraculously
And sleep plays a crucial role
In recovery from illness or injury
From the mind, to the body and to the emotional heart.
While we sleep
We connect to our Higher Self
Who can seize the opportunity
To evaluate our abundant wealth
In many aspects of life.
Our goal is to constantly do our best
Our Higher Self knows the plan
Illuminating us when we are at rest.
While we sleep
Our Guides are always there
To support and assist
Because they really care
They chose to stay with us
For our life here on this Earth
Always giving us loving guidance
Before and after our birth.
While we sleep
Heavenly angels gather around,
Pure Divine Beings of Light
They are related to us mortals
Giving us constant unconditional love
Helping us achieve our goals
So while we sleep
Angels have conversations with our souls
Trina Graves (February 2017)
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storyofcherrylife · 8 months
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Quanto è brutto sentirsi perennemente indietro su tutto.
Coetanei già tutti laureati, alcuni che si stanno sposando/avendo figli e io ancora qua a piangere perché non voglio fare gli esami orali perché mi mettono troppa ansia.
Come si fa a superare questa cosa, voglio solo laurearmi e lavorare di nuovo. Mi manca così tanto lavorare. Mi sembra di star buttando via il mio tempo, ma la realtà è che io NON ho più voglia di studiare. Io amo quello che studio, lo faccio davvero, ma sono totalmente stufa del sistema universitario. Voglio uscirne, ma voglio farlo da “vincitrice” con la corona d’alloro in testa. Invece se continuo così lo farò tramite la rinuncia agli studi.
Sono così stufa di me stessa, vorrei una pausa dal mio cervello. Vorrei godermi queste giornate dormendo fino a tardi, uscendo, godendomi il non far niente del weekend. Invece sono sempre bloccata qui in casa a studiare che ogni volta che faccio un passo fuori casa mi sento in colpa perché non sto studiando.
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bergamorisvegliata · 9 months
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COMUNICATO N°27
Buongiorno care/i risvegliate/i: probabilmente molte/i di voi stanno ancora dormendo dopo la notte più lunga dell'anno.
E' stato, il mese che è terminato da poco, un mese intensissimo, pregno di emozioni, le notizie sono state le più contraddittorie e indecifrabili possibili, vero è che proseguono due conflitti ancora del tutto ingestibili.
Tornando alla situazione della falsa pandemia, continuano le vessazioni all'interno delle strutture ospedaliere, alle quali il "Comitato Fortitudo", la Sua Presidente (Grazia Piccinelli) e pochi ma attivi volonterosi stanno cercando di porre un freno a queste sciocche richieste senza senso.
Altre problematiche stanno per arrivare (i limiti delle onde elettromagnetiche da 6 v/m a 20 v/m se non oltre; per non dire degli ingiustificati aumenti di ogni spesa che costituiranno una mazzata davvero pesante per tutti gli italiani); insomma, sembra che le prove da superare non finiscano mai, ma noi siamo pronti ad affrontarle! Riguardo al blog e ai "canali social" di "Bergamo Risvegliata", qualche inconveniente tecnico ne ha ridotto le funzionalità, tant'è che a dicembre sono stati redatti solamente poco più di 30 articoli. Ricordate inoltre che qualche settimana fa volevo lanciare un sondaggio riguardo al cambio del nome? Ebbene, dopo averci riflettuto, tutto rimane com'è! Per cui, prepariamoci a un altro mese intensissimo, ma sopratutto a un anno che potrebbe riservarci delle bellissime sorprese, ma vediamo di alimentarle noi queste sorprese, d'accordo? Grazie ancora e…Buon Anno!!! 🙏❤️🌈☀️🍾
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