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#strizzy
jestroer · 2 months
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Here's @mcyt-yuri-week day 6 - Outfit swap/Cozy!
I think pink-loving, constantly afraid, tall-men-scaring women should hang out!
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olithewitch · 1 month
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I love Jizzie, but I ship either Ldshadowlady or Smallishbeans with like half the other Minecraft YouTubers I watch
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Audrey Hepburn, wearing Givenchy from head to toe, posing for a fashion editorial at the famous café Les Deux Magots in Saint-Germain-des-Prés, Paris Photography by Sergio Strizzi March 1979
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thedaily-beer · 1 year
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RODAUNer Strizzi Vienna Lager (Picked up at BILLA in Vienna). A 2 of 4. Smells of caramel and faint roast malt, and quite thin in the body with only a faint bitterness in the finish. Very much in the Vienna lager style, just a bit subdued in terms of the nose. Sticky lacing and decent carbonation, but doesn’t particularly wow.
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metalzoneitalia · 11 months
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Contest Vacanze
Dopo il successo del precedente contest dedicato ai Rod Sacred, il cui termine è stato anticipato di una puntata, Metal Zone Italia in partnership con Alchemy-Sound Radio ha organizzato un nuovo contest che andrà in onda il 27 giugno durante il programma “Born to be Rock” a cura di Monia Degl’Innocenti, come il precedente. Il contest intitolato “Contest Vacanze” metterà in palio due CD, ed…
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gaysessuale · 2 years
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Scrivi FanFictions? Di che genere? ☺️☺️
è un'ottima domanda, davvero! nulla che farei leggere a più delle sei persone che mi conoscono, poco ma sicuro (non voglio fare il misteriossso sono seriamente una persona che si imbarazza a parlare di queste cose molto facilmente e si sente i polsi freddi con nulla, se mai un giorno scriverò altro ti farò un colpo di telefono, anon)
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kon-igi · 7 months
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LE 10 LEGGI DELL'INTERNET feat. KON-IGI
Su richiesta di @der-papero
Se non le strizzi le guance, non controlli la sua carta d'identità e non la vedi accedere al suo profilo, la persona che hai conosciuto su internet non è mai veramente chi dice di essere.
Per quanto tu possa essere un abile e intelligente navigatore che Neo scansati, internet ha per te almeno un'inculata nella quale cadrai a pie' pari col sorriso sulle labbra. Almeno una.
La necessità di reperire la giusta informazione su internet con urgenza è inversamente proporzionale alla quantità di tempo a disposizione e direttamente proporzionale al numero di persone che ti impallano lo schermo di notifiche a raffica.
Non condividere informazioni personali su internet tipo il nome e l'indirizzo di casa. A nessuno interessa stalkerare te che ti ingozzi in mutande davanti al frigorifero o la letteria strabordante del gatto.
Se su internet hai più profili con nomi diversi e molesti gli altri, considera che il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali ha un capitolo dedicato a te.
Se vai su internet per trombare, ricorda la regola n.1
Non si fanno le diagnosi mediche su internet. Bisogna rivolgersi ai dottori in carne e ossa e magari scoprire che sono dei coglioni incompetenti tanto quanto gli utenti di internet.
Se su internet un piccione ti sta cagando sulla scacchiera e non hai un fucile a pallini, non giocare a scacchi.
Se scrivi ancora www nella barra degli indirizzi hai la cicca al culo e se ci metti pure http:// la togli e la fumi.
Internet è come la storia del Lupo Bianco e del Lupo Nero dentro di te. Vedi di dar da mangiare all'internet giusto.
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haiku--di--aliantis · 3 months
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No, grazie: i modi gentili non fanno per me. Quelli sono tipici di mio marito e mi piacevano, un tempo. Perché si cambia: più si invecchia, più si ama l'indecenza, l'immorale. Il sesso sporco e illecito. Allora sono qui come al solito per subire la tua virile urgenza di fottere. Quando mi mandi i tuoi vocali con ordini precisi da eseguire in merito a quando vederci, oppure per ricordarmi che sono solo la tua puttana, io già a sentire la tua voce maschia e profonda mi bagno. Molto. Ecco: arrivi fischiettando e sento il tuo profumo arrivare prima di te. Il rumore delle chiavi sul piattino all'ingresso è la nostra breve sigla di passione. Ti stai spogliando. Non capisco più nulla, dalla voglia di essere dominata da te. Senza una parola, mi infili il gel nel culo col medio per lubrificarmi. Senza neppure un 'ciao', mi prendi da dietro: di botto e senza farmi capire nulla, proprio come ti piace.
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E come desidero. Vedo le stelle, quando lo fai. Non nel senso romantico: soffro proprio tantissimo, come una cagna ferita! Ma lo adoro. Perché è quello che sono, ormai. Non vedo l'ora che tu mi spacchi il culo. Sono la tua preda di caccia preferita. Almeno spero. Desidero che tu violi il mio corpo, che mi strizzi i capezzoli da farmi urlare. Che mi scudisci fino a farmi piangere. Voglio sentire le ferite. Una per una. Me le devo curare di nascosto, a casa. Voglio sanguinare per te. Irrita il mio ano. Sfondamelo. Devo sentire di essere solo la tua troia, un corpo di donna buono solo per soddisfare il tuo cazzo, per farti sborrare senza sporcare in giro. Ti scongiuro, non usare mai i kleenex: sborra sempre dentro di me. Se avessi un'esigenza improvvisa, tu chiamami: io interromperò qualsiasi riunione e con l'auto aziendale correrò da te per farti venire dentro l'orifizio che sceglierai, del mio corpo. O adorerò segarti e bere il tuo seme.
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Quanto sono pazza di te! Non ti interessano i miei titoli accademici. Non vuoi sapere nulla del mio prestigioso e remuneratissimo incarico di dirigente aziendale. Sono anche molto ricca di famiglia. Ma ormai sono ridotta così: da mesi ormai non desidero altro che succhiare il tuo cazzo e sentirti godere mentre mi sborri tutta. In quei momenti non riesco più a pensare a mio marito, o a mio figlio - che è la mia vita - che sta quasi per laurearsi. Alla mia esistenza al di fuori di te. Raggiungo l'estasi solo se mi schiaffeggi sul viso mentre mi scopi. Mi prendi a sberle se solo provo a sorriderti: quando scopi tu sei serissimo e non vuoi distrazioni sentimentali, soprattutto se si tratta di me.
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Mi vuoi far godere maltrattandomi. Lo adori. Non chiedo altro. Quando vieni poi, mi ordini di aprirmi al massimo. E invariabilmente, dopo che ti sei svuotato, sfili l'uccello dal mio culo o, con sforzo e forti sberle sul mio corpo, dalla mia passera. Mi prendi a ceffoni perché cerco sempre di trattenerti dentro di me. E più mi percuoti, più cerco di tenerti nella fregna con le mie gambe incrociate sulle tue natiche forti. È, la mia, una dolce lotta d'amore. Sono destinata a perdere, con te. Ti amo. Mi schiaffeggi e poi mi passi il cazzo sul viso. Me lo sbatti dolcemente sulle guance. Sulle labbra. Se ce lo lasci sopra, capisco che vuoi essere succhiato, vuoi ancora godere nel mio cavo orale.
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Quindi, io sempre golosissima di te, schiudo la bocca per darti un supplemento di piacere. Quella del tuo cazzo sbattuto in faccia a sfregio è l'unica carezza romantica a cui ho diritto, mi dici! Quanto ti desidero, quanto ti penso, quanto ho bisogno che tu mi maltratti. E pensare che da ragazza ero la leader del movimento femminista universitario, sempre in prima fila per le lotte contro le discriminazioni sessuali e la parità di diritti. Tutta tesa a ottenere il rispetto degli uomini per la figura della donna in genere. Ora sono delusa se non mi metti il collare.
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Se, chiamandomi con nomi osceni, non mi porti in giro a quattro zampe sul pavimento del mio buco in campagna, dandomi scudisciate sul culo e sulla schiena. Ci vediamo infatti sempre nel vecchio casolare dei nonni di mio marito, che ho fatto ristrutturare in quattro e quattr'otto solo per farmi sbattere da te quando vuoi. Con sollievo e compiacimento da parte di mio marito, perché avrebbe dovuto farlo lui, uno di questi anni. Ho cinquantun anni e tu trentadue. Ma sono la tua troia e ne sono segretamente fiera. Adesso mi prendi di peso: vuoi ancora fottere... Fai piano... oooh... è entrato tutto... siiii... scusate...
Aliantis
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Morning dance (Spyro Gyra)
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fedtothenight · 4 months
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invidio la sfacciataggine dei cattofascisti che ripetono quanto sia brutta la schlein quando la meloni (warning per il momento misogina) sembra uno di quei giocattoli anti stress che strizzi e hanno gli occhi di fuori
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soggetto-smarrito · 11 months
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È arrossata lo so,
Ma vuoi mostrarmela lo stesso.
Ti eccita pensarci..
quello che hai provato con me ieri sera ti sconvolge ancora...e vuoi rendermi partecipe.
Entri nel bagno dell'ufficio e ti abbassi i jeans,
mutandine comprese,
Fai partire la videochiamata,
apro il telefono e ti guardo...in silenzio.
La tua voce é roca...《 guardala porco, guarda che mi hai fatto...Umm, oh dio mio, sono così bagnata, vuoi sapere come mi fai sentire..eh, lo vuoi sapere? 》
Intanto con le dita la apri..ti tocchi, la strizzi..la penetri...
e ti accorgi di ansimare.
Poi qualcuno tenta di entrare muovendo più volte la maniglia della porta. Trasali e interrompi tutto.
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Come pensi abbia reagito al tuo video ?
Oltre all'aver avuto il cuore in gola ?
Mi hai fatto venire la voglia di volerti qui,
a slacciarmi i pantaloni,
a guardarti mentre ci metti una mano dentro,
e con forza..lo liberi dalla sua prigione di stoffa.
Mi ha fatto venire la voglia di averti qui..
Per punirti ancora..
ancora...
e
ancora !
soggetto smarrito
♥️
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Audrey Hepburn wearing a Hubert de Givenchy hat in Paris for publicity photographs for Bloodline Photography by Sergio Strizzi March 1979
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benissimamente · 6 months
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Lo sguardo e l'anima - fotografie di Sergio Strizzi all'Acquario Romano..
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metalzoneitalia · 11 months
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Riccardo Strizzi - Renegade
RICCARDO STRIZZIRENEGADECD – MZ06CD – 2022200 COPIE – DIGIPACKData stampa: 31/10/2022  Continue reading Untitled
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mulashilldi · 1 year
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CARTOLINE DAL FONDO
Cartoline dal fondo del barile, dal fondo del capitolo
E una stella cometa che vuol tornare indietro.
Prima bevi la bottiglia e poi ti disegni i baffi con il tappo bruciato
E ti senti grande, poi strizzi gli occhi per leggere la prossima etichetta del vino
E ti senti vecchio.
Il tavolo è sempre più lungo della mano di carte
Là dietro lo specchio c'è l'orizzonte
Ma fermandomi a guardare il riflesso mi sono perso il tramonto
Troppe volte.
Adesso i riflessi se li tenga lo specchio
E i tramonti si prendano cura del mio sguardo
Quando non giocheranno più a carte il tavolo sarà ancora lì.
Quando avranno finito la cena il tavolo sarà ancora lì.
Ho dato al gatto carne di manzo e carne di vitello
Ma in natura, non me lo vedo aggredire il bestiame per mangiare.
Le mie idee sono pesci che a volte sprofondano e a volte emergono
E quando riesco a pescarle finiscono sempre per diventare una frittura.
La notte corre oppure rallenta, ma di certo non mi aspetta
Io mi muovo su mezzi molto più veloci di lei
Ma guardo spesso l'orologio o il cielo per sapere quando arriva.
Non allontanerò i dubbi con la mazza da golf
E non riempirò la speranza con l'imbuto,
Questo è quello che mi sono detto, sapendo che però può sempre accadere.
Quando avranno finito di tagliare le cipolle e di pelare le patate
Il tavolo sarà ancora lì.
Quando avranno finito di bere il caffè
e di ricordare cose che non sono mai accadute come le stanno ricordando,
Il tavolo sarà ancora lì.
L'aliscafo di giorno sfreccia e spalma via le onde con un sorriso schiumoso
Ma con il buio è uno strano essere dagli occhi accesi che brontola e gorgoglia
Cercando il suo ormeggio.
Il ragazzo di giorno si muove elegante
Portando in giro abiti freschi e uno sguardo da arciere
Ma nel bagno di notte controlla messaggi seduto sul cesso con gli occhi arrossati
E una mano che scorre sul ventre e sul peso ancora da digerire.
La brace mi guarda arancione e tremante e chiama un altro pezzo di legno
Da usare come pista per fare ballare le fiamme
Le palpebre chiuse perdono i confini del divano nel buio e anche loro
Accendono fuochi non visti dai pensieri gendarmi
Vicino ai quali si scalda il cuore fuggiasco.
L'orgoglio in certi orari dispersi diventa brodaglia lasciata nel piatto a gelare,
La rabbia si arrotola sempre più stretta a se stessa e pian piano si strozza da sola.
Quando finiranno di scrivere le lettere da spedire al destino canguro
O all'amore mai visto e sbocciato a distanza, il tavolo sarà ancora lì.
Quando l'uomo ubriaco sdraiato sopra la tovaglia si ricorderà di avere un letto
Se ne andrà
E il tavolo si renderà conto ancora una volta che tutte le sue gambe non lo porteranno via di lì.
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haiku--di--aliantis · 3 months
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Anche tu che sei l'ultimo arrivato farai come loro, lo so già. Si, ti spiegherò. Intanto legami e fai conto che io sia la tua bambola di carne. Gioca con il mio corpo. Non fare complimenti. Ho il desiderio che vada così. Ormai voglio solo essere trattata come sempre mi capita. Da quando avevo vent'anni. È il mio cliché. Lo stile della mia anima. Sai: anche io, come tutti, avrei bisogno di legami solidi.
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In mancanza, ho imparato ad adorare le corde e il collare. Le catene. Il cuoio che mi segna la carne. Cose che sono un simulacro dei legami veri, quelli del cuore. M'accontento. Mi illudo di essere amata per ciò che sono. Normalmente gli uomini mi usano e s'approfittano di me, del mio corpo sempre disponibile per loro. Tutti. Basta che bussino e io apro per loro le gambe e la mia fica. E non devono neppure pagare. Sono una facile.
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Il mio amante del momento, chiunque egli sia, per un po' mi sembra quello vero: mi illude, mi fa sentire bella e vera. Mi fa promesse di fedeltà e amore grande. Poi immancabilmente, dopo massimo due mesi va via. Si stufa di me, trova delle scuse anche puerili e corre a soffrire per qualche altra stronza che se la tira. Che prima di dargliela lo smonta, lo sbrana e in sostanza lo sfrutta ben bene.
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Poi magari piangendo quello viene da me. E io lo consolo, lo faccio pure scopare perché gli sono ancora affezionata! Che scema. Dovrei imparare da quelle puttane. Io in fondo cerco poco: vorrei solo essere amata. E rispettata. Ma forse ciò che inconsciamente voglio davvero nel mio intimo più profondo è proprio essere calpestata nella mia dignità, usata per svuotarsi i coglioni e poi essere lasciata a piangere. Forse è semplicemente il mio karma. Forse segretamente la mia anima gode di questo mio percorso rituale ripetitivo.
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Probabilmente devo scontare una mia vita passata, in cui magari ero una spietata e crudele amante spezza-cuori seriale. Certo è che in questa vita mi deve andare sempre così. Ogni volta. Tu ora spogliati e prendimi pure a cinghiate. Ficcami l'uccello in bocca. Sborrami sul viso e umiliami a tuo piacere. Si: lo desidero più di ogni altra cosa, adesso. Spaccami la fregna e inculami con forza, mentre mi strizzi i capezzoli. Fammi urlare. Sono una troia pubblica. Trattami da tale e non ti preoccupare.
Aliantis
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Mon amour (Annalisa)
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