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#supera bridge
phoenixiancrystallist · 10 months
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Forspoken Photo Dump 50: Avoalet; The Fountainfields, Part 3
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yaretsblog · 12 days
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Aunque la distancia nos separe por miles de kilómetros de lejanía,
nuestro amor es el puente que une nuestros corazones día a día.
A través de los océanos y continentes, en la vastedad del espacio,
nuestro amor trasciende las fronteras, en un abrazo lleno de gracia.
En cada latido, en cada suspiro, en cada pensamiento profundo,
siento tu presencia cerca, como un eco suave en el mundo.
No importa la distancia física que nos separe, el tiempo que transcurra,
nuestro amor es eterno, una llama que en nuestros corazones perdura.
Aunque estemos a miles de kilómetros de separación y distancia,
nuestro amor es la fuerza que une nuestras almas con constancia.
En cada palabra de amor, en cada gesto de complicidad y ternura,
nuestro lazo se fortalece, en una conexión pura y segura.
Que la distancia no sea un obstáculo, sino un recordatorio fiel,
de que nuestro amor todo lo supera y prevalece en su raíz de miel.
Aunque estemos a tantos kilómetros de separación en nuestro caminar,
nuestro amor nos une en un vínculo indestructible, en un eterno amar. @hamdan-fazza @yaretsblog Although distance separates us by thousands of kilometers,
Our love is the bridge that unites our hearts day by day.
Across oceans and continents, in the vastness of space,
our love transcends borders, in a hug full of grace.
In every heartbeat, in every sigh, in every deep thought,
I feel your presence close, like a soft echo in the world.
No matter the physical distance that separates us, the time that passes,
Our love is eternal, a flame that lasts in our hearts.
Even though we are thousands of miles apart and apart,
Our love is the force that unites our souls with constancy.
In every word of love, in every gesture of complicity and tenderness,
our bond strengthens, in a pure and safe connection.
May distance not be an obstacle, but a faithful reminder,
that our love overcomes everything and prevails in its honey root.
Although we are so many kilometers apart in our walk,
Our love unites us in an indestructible bond, in an eternal love.
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vidadesucesso · 2 years
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Ídolo do PSG, Raí se tornará acionista do Paris FC, da segunda divisão francesa
Ídolo do PSG, Raí se tornará acionista do Paris FC, da segunda divisão francesa
O ex-jogador Raí, ídolo do Paris Saint-Germain, vai se tornar acionista minoritário do modesto Paris FC. A negociação foi confirmada pelo presidente do clube da segunda divisão do Campeonato Francês, Pierre Ferracci, à AFP, nesta terça-feira. "A dimensão de Raí supera amplamente o mundo do futebol", disse Ferracci. A sociedade Sport Bridges Venture (SBV), da qual Raí participa, comprará cerca de…
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portaletvgurupi · 2 years
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Ídolo do PSG, Raí se tornará acionista do Paris FC, da segunda divisão francesa
Ídolo do PSG, Raí se tornará acionista do Paris FC, da segunda divisão francesa
O ex-jogador Raí, ídolo do Paris Saint-Germain, vai se tornar acionista minoritário do modesto Paris FC. A negociação foi confirmada pelo presidente do clube da segunda divisão do Campeonato Francês, Pierre Ferracci, à AFP, nesta terça-feira. "A dimensão de Raí supera amplamente o mundo do futebol", disse Ferracci. A sociedade Sport Bridges Venture (SBV), da qual Raí participa, comprará cerca de…
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mrbianchino · 3 years
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L'ARTE DI RINASCERE DALLE TENEBRE
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Questa lunga attesa finalmente è finita. Demi è tornata nella scena musicale più onesta e trasparente che mai. Questo è il suo primo album che ha rilasciato dopo l'overdose e la voglia di sentire la sua voce dopo 3 anni di assenza è stata molto forte e per alcuni versi anche emozionante.
Per questo album non ho avuto delle "aspettative". Ho lasciato che Demi stessa riuscisse a sorprendermi. Ci è riuscita al 100%. Sicuramente una cosa che mi aspettavo è che questa volte fosse la musica a parlare al posto suo. Capisco anche che la situazione che ha vissuto non è molto semplice e lasciare che la musica parlasse avrebbe potuto generare confusione. Quindi, è stato necessario che alcune cose venissero messe in chiaro direttamente dalle parole di Demi, anziché "interpretarle".
Il D7 si intitola "Dancing With The Devil... Art of Starting Over". Infatti, l'album è quasi diviso in due parti: la prima parte riguarda la storia prima dell'overdose e la seconda parte è sulla sua vita di oggi. Ciò lo trovo molto interessante ed in qualche modo anche "affascinante". Sono passati quasi 3 anni dal suo ultimo album e ci sta perfettamente che l'album abbia una struttura molto più spessa.
Io definirei questo album, non solo il primo album di Demi dalla sua vecchia etichetta, ma anche il suo primo album Indie. Questo disco ha un vibes molto soft e calmo, rispetto ai precedenti. E' solito di Demi realizzare album più aggressivi e marcati. Vi dirò che per questo album mi sarei aspettato l'album più aggressivo che lei potesse fare. Invece, plot twist: Demi mi rilascia l'album più tranquillo del suo repertorio.
Un'altra caratteristica di questo album che lo rende più alternativo è che i brani hanno un loro suono indipendente. Cioè l'album non ha un'architettura musicalmente composta e coesa, come ad esempio lo è l'album "Tell Me You Love Me": ogni canzone di quell'album ha lo stesso suono e genere (se volgiamo anche stessa tematica). Invece qui c'è un ventaglio di suoni molto più ampio. Infatti, personalmente, preferisco un album di questo genere, che sia più inclusivo possibile. Gli album a mono-genere, a mio parere, sono un rischio: possono farmi impazzire (tipo Folklore di Taylor Swift, Fine Line di Harry Styles) o annoiarmi dopo la seconda canzone (gli album di Ed Sheeran e When We Are Fall Asleep, Where Do We Go di Bill Elish).
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il D7 (accorcio perché il titolo è molto lungo) è veramente un rito di iniziazione, come un viaggio dantesco. Demi ha dovuto peccare per poter salvare la sua anima. A volte bisogna morire per far nascere una parte nuova di noi stessi. Ciò che è completamente morto diventa il punto di forza. Il punto di iniziare tutto d'accapo. Demi ha colto ciò che è buono da quella sua esperienza. Paradossalmente, si tende a raccontare ciò che ci uccide, ma qui Demi racconta ciò che la ha resa viva e l'ha fatta rinascere. Bisogna apprezzare questo aspetto, perché non ha puntato il dito a nessuno, e avrebbe avuto anche il diritto di farlo. Invece ha voluto soltanto mantenere una scia del tutto diverso.
La tematica della rinascita è un argomento che a me piace moltissimo. Addirittura ho fatto anche la tesi di maturità sulla rinascita. Vedere che una delle mie artiste preferite propone una tematica di questo tipo dopo una tragica situazione mi colpisce in pieno. Molto spesso nelle letterature sulla rinascita ci sono sempre di mezzo le famose "tempeste". Nel suo album il background non è la tempesta, ma l'inferno. Le tempeste simboleggiano le difficoltà, invece l'inferno simboleggia "la tentazione". Quindi, la rinascita di Demi avviene soltanto dopo aver affrontato al tentazione. Questa tentazione è l'uso delle droghe e dell'alcol. Quando ad una persona si vieta per quasi 6 anni un'assaggio di un bicchiere di vino o di un drink, la tentazione diventa sempre più forte, soprattutto per una persona che ha avuto, in passato, delle dipendenze.
Ascoltando l'album ho sentito una varietà di Demi. Nel senso che ho sentito tante Demi delle sue vecchie era. Quella di HWGA per il vibes. La Demi di Confident per la sua voce. La Demi di TMYLM per i testi. Questa cosa ha reso l'album per i fan come me anche "nostalgico".
Passiamo alle tracce dall'album. Ad ogni brano viene associato ad un colore. Il colore associato rappresenta che tipo di colore la canzone mi trasmette.
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ANYONE [grigio]
E' la open tracklist dell’album (anche se la canzone venne rilasciata molto prima della pandemia). E’ una ballad struggente, ma lo è molto di più il suo storytelling. Demi dice più volte che nessuno la sta ascoltando "nobody's listening to me". Nonostante le sue "a hundred million stories and a hundred million songs", non sta ricevendo l’aiuto di cui ha bisogno. Infatti, nel suo documentario Demi ha detto che negli ultimi anni ha chiesto più volte aiuto al suo management di merda perché la sua situazione con i disturbi alimentari era notevolmente peggiorata sempre a causa del loro over controllo su di lei. La canzone assume una preghiera di disperazione. Demi sta sperando che la fuori ci sia qualcuno che le dia al più presto possibile l’aiuto di cui ha bisogno, prima che cedi alle tentazioni del diavolo.
La canzone è stata registrata ben 4 giorni prima della sua overdose e questo da una sfumatura ancora più struggente. Anche se la canzone è tosta emotivamente, io non mi sento emotivamente preso. Non sono un fan della canzone. Mi ha preso MOLTO di più Sober. Lì ho sentito direttamente il cordoglio di Demi. In Sober le note sono molto basse. Di solito nel suo repertorio, tendono ad essere molto alte. Penso che Sober rimanga una delle sue ballad più struggenti (eh sì supera anche Skyscraper, sorry)
DANCING WITH THE DEVIL [arancio fiamma]
Ho amato tutto di quest canzone: i vocals, l’armonia, il testo e la storia. Dico che quando ho sentito la canzone mi sono chiesto “ma è un feat. con la Chistina Aguilera?”, perché l’impostazione della voce di Demi è lo stesso stile, se ci fate caso.
Mi ha colpito molto la metafora del “ballare con il diavolo” per descrivere tutto la sua ricaduta nelle dipendenze. Solitamente Demi nelle sue canzoni cerca di essere più delicata possibile, ma in DWTD è stata molto aspra. Ha voluto dire la sua verità senza veli. Dal “it’s just red wine / I’ll be fine” a “It's just a little white line, I'll be fine/But soon, that little white line is a little glass pipe” ha descritto com’è avvenuta la sua rottura con la sua sobrietà estrema. Pensava che con un bicchiere di vino la sua vita potesse essere più libera e senza limiti, ma lei “told you I was okay, but I was lying” finché quel bicchiere di vino, che doveva simboleggiare la sua libertà da quella ossessione di essere sobria, si è tramutato in qualcos’altro, che non l’ha resa libera ma l’ha condotta direttamente al cosiddetto “ballo col diavolo”. Il passaggio dal bicchiere di vino alla striscia bianca (eroina) simboleggia sostanzialmente il tunnel della dipendenza e la tentazione di usare sempre di più queste sostanze per placare quel dolore che nessuno ha voluto prendere in considerazione “it’s hard to say no when you’re dancing with the devil”. Arriva ad un certo punto dove il diavolo da il suo ultimo ballo, senza un biglietto di ritorno “almost made it to heaven/it was closer than you know” (sono quasi entrata in paradiso ed era più vicino di quanto tu possa immaginare). Al bridge diventa un canto catartico, come se stesse purificando da questo dolore che sta logorando la sua anima. Chiede perdono per quello che ha fatto. Chiede speranza che tutto ciò un giorno potrà avere una fine per sempre. "here I am, falling down on my knees/praying for better days to come and wash this pain away"
Nel video musicale ha voluto descrivere, dettaglio per dettaglio, il suo momento più drammatico della sua vita, in cui ha toccato la morte con un dito. Poi immaginare che in quelle scene sono accadute e lei poteva lasciarci mi ha lasciato pietrificato. Per come sono fatto, io non avrei questo coraggio da ripercorrere uno dei momenti più brutti della mia vita.
ICU [turchese]
ICU sta per Intensive Care Unite, ovvero terapia intensiva, dove Demi è stata ricoverata per l’overdose. Questa canzone ha un doppio significato: ICU suona come “I See You”.
Inizialmente, quando Demi ha preso coscienza, è stata temporaneamente cieca. Al suo risveglio non riusciva a vedere sua sorella Madison. Infatti, la canzone è dedicata a lei “I was blind, now I see you”.
Demi promette a sua sorella “keep from my mistakes”, nonostante sia stata la ragione per cui è entrata in rehab nel 2010 poiché i genitori non avrebbero fatto più vedere Madison se non fosse entrata. Oltre a questo c’è un verso della canzone che recita “tuck your hair behind your ear/until you fall asleep” e subito mi sono ricordato del post di Madison del 2018 per celebrare il compleanno di Demi dove dice prima di addormentarsi Demi era solita accarezzarla. Demi ripete sempre “I was blind, now I see you” come se qualsiasi cosa dovesse succedere a Madison, lei sarà sempre pronta a proteggerla e metterla al primo posto. Non c’è tanto da dire, perché la voce di Demi riesce benissimo a descrivere la canzone
ART OF STARTING OVER [bianco avorio]
Credo che sia la prima canzone “indie” di Miss Lovato e ciò mi ha entusiasmato, perchè una canzone di questo tipo non l’ho mai sentita da parte sua. Da questa traccia in poi l’album assume un aspetto molto più calmo, positivo e divertente …. e artistico.
Demi ha indossato la sua armatura “made of steel, you can't get in/I'm a warrior/and you can never hurt me again”. Purtroppo in tutti questi anni l’armatura da guerriera si è consumata. E' bastata una piccola freccia a colpirla in pieno, portandola quasi in fin di vita “wore it much in the summer/ but the arrow hit me right where the heart is”.
Una volta salvata la vita della guerriera Lovato, si rimette in gioco ed inizia di nuovo la sua vita. Se prima il tentar di essere più forte la rendeva più sola "I try and I try and I try and I try and I try/Just hold me, I'm lonely" adesso è consapevole che i nuovi inizi possono essere solitari e che sarà lei stessa a sorreggersi dopo la guerra "new beginning can be lonely/Thanks God I got me to hold me".
Dopo aver capito la lezione numero uno, arriva la lezione numero due: il suo fidanzamento con il ratto Max Ehrich. Immediatamente pensa che “he was the cure”, ma successivamente capisce che il ratto is just a rat ed una donna così indipendente come lei non può piangere per i topi di fogna. Quindi, le promesse di un matrimonio ed una futura famiglia semplice (che erano i suoi sogni più grandi) sono andati in frantumi. La Lovato si rimette in gioco e decide di vivere la sua vita. E’ qui, che la Lovato capisce di saper praticare ”art of strating over”, ovvero l’arte della rinascita.
Il bridge “let the darkness out” diventa una sorta di purificazione per lei. Riesce a liberare la sua parte più buia per poter splendere. Sicuramente ascoltarla è un grande piacere. Mi trasmette davvero tanta positività e serentià.
LONELY PEOPLE [color pesca]
Avete presente la Demi Lovato in "Tell Me You Love Me" dove dice “need someone in days like these” e “can’t live without you” ? Adesso ha capito che non ha bisogno di nessuno, seppure sia stata lasciata "fucking lonely". Quindi, Demi diventa una sorta di poetessa maledetta: capisce che nessuna persona potrà rendere la sua vita completa. Lei è soltanto un "island" da scoprire. Le storie in stile “Romeo and Giuliet are dead” e sono completamente superate (mi dispiace Taylor). Tuttavia, Lonely People sembra proprio un inno all’essere single e di apprezzare questo status. Il ritornello così cactchy che ti induce ad “alzare i calici ed a brindare alla vita da single” ps: fa questo effetto a me che sono fidanzato LOL, figuriamoci ai single. La canzone si conclude con una citazione alla Oscar Wilde “Truth is we all die alone/So you better love yourself before you go”.
Paradossalmente Demi ha capito questa dura verità grazie ad uno dei suoi momenti più difficili: il suo drugdealer ha abusato di lei sessualmente, lasciandola morente sul letto. Demi ha corso il rischio di morire da sola una delle sue paure più grandi, ma con l'eccezione che in quel momento non nutriva amore per se stessa.
Anche qui, Demi ha trasformato un momento difficile in qualcosa di spiritualmente positivo. Spero che una volta finita questa pandemia avrò l'occasione di cantarla a squarciagola e di urlare "ROMEO AND JULIET ARE DEAAAAD". La canzone è molto semplice ma anche divertente.
THE WAY YOU DON'T LOOK AT ME [indaco]
Per i vecchi fan come me, i primi secondi della canzone ricordano tantissimo la sua vecchia musica, precisamente i tempi di Here We Go Again. Infatti, c'è un'analogia con Falling Over Me. Comunque,
The Way You Don’t Look At Me è una heart breakup song, ma al tempo stesso vi è una Demi che si mostra molto vulnerabile. C’è questo amore così silente che la fa stare male ed è “much worse than things I’ve overcome and this hurts harder than my time in heaven”. Demi è implacabilmente affamata d’amore, ma pensa che questo amore non sia degno per lei. Fa di tutto, a tal punto da “lost ten pounds in two weeks/Cause I told me I shouldn’t eat” per poter sentirsi bella ed degna di uno sguardo da lui. Più cerca di capire cosa non va, più è consapevole che non ci sono risposte di cui ha bisogno. Nonostante abbia vissuto l’inferno "I’ve been to hell and back" la sua più grande paura è che una volta spogliata dalla sue insicurezze e dalle sue ferite, lui non l’amerà. Sappiamo che lei è già stata abbandonata ed avere un dolore di questo genere non riuscirebbe a reggere "been abandoned, and I'm scared now/I can't handle another fall out".
Penso che il verso più struggente sia proprio ”I'm not I'm not afraid of natural disastеrs/but I'm so scared if I undress that you won't love me after”. Demi ha cantato così tante canzoni dove lei si sente così forte e sicura di se. Vederla così fragile e timorosa, ha letteralmente sciolto il mio povero cuore. Come ho detto prima, ricorda molto la vecchia Demi. Quindi questa perla di canzone non è solo rientra tra le mie faves dell’album, ma anche dal repertorio di Demi.
MELON CAKE (rosa anguria)
Chi l’avrebbe mai detto che una celebrità si riduca ad avere come torta di compleanno un’anguria ricoperta di panna. Al mio compleanno ho sempre preteso la TORTA, perchè è il mio compleanno. Non so come abbia fatto Demi a non gettarla in faccia al suo team quella torta (se si può chiamare tale), però oggi l’ha presa con filosofia e quindi il motto è “non più torta di questo genere”. Finalmente ha in mano la sua vita e non ha più pressioni da Mickey Mouse della Disney e dal suo vecchio team che la obbligavano cosa mangiare, cosa fare e con chi stare "there was a time/where the cat and mouse tried to make me/Barbie sized and I obliged". Ha vissuto la sua carriera come se fosse prigioniera dalle decisioni altrui, a tal punto da non poter neanche avere una semplice (e vera) torta di compleanno. Anche se ci è voluto a costargli la vita, Demi si è liberata da chi la stava controllando. La canzone è molto onesta, fresca e ti rimane IN MENTE. Mi fa impazzire il “La La La” come se Demi volesse intendere “parla quanto vuoi, tanto quella che decide sono io”. Poi il resto della canzone ha una voce con un tono “menefreghista”, ma allo stesso tempo anche allegro. Quell’episodio talmente triste è diventato un motto di vita ed una storia da raccontare. Anche questa rientra nelle mie preferite e spero che ci esca un video. Non vedo l’ora di cantarla e di ballarla.
MET HIM LAST NIGHT feat. Ariana Grande (rosso e nero)
Hai mai visto il diavolo? A questo punto Demi e Ariana Grande pare che l’abbiano visto e pure amato. Dal 2013 tutti noi aspettavamo un loro feat, ma probabilmente in quel periodo non c’erano tante cose che le accumunavano. Nel 2021 ci sono analoghe situazioni che hanno affrontato: un fidanzamento precoce andato al fallimento. Demi con Max Erich e Ariana con Pete Davidson. Entrambe sono state persuase dal fascino del diavolo. Già dal primo appuntamento ritengono di aver trovato il principe azzuro "I think he’s alright/seemed kinda funny/ he’s kinda my type", ma una volta smascherato riescono a vedere la sua vera natura e “won’t take advantage of my innocence”. Dall’altra parte inconsciamente sono consapevoli che questo “amore” non è quello giusto. La voce di Demi e Ariana sono così angeliche ed innocenti. Col crescere della canzone diventano sempre più aggressive ed “incazzate”. Un po’ quando capisce che la persona con cui ti stai “sentendo” ti sta soltanto prendendo in giro arriva la rabbia. La canzone sarà il nuovo singolo dell’album. Promette molto bene. E’ una bop. La canzone a me piace, ma da loro due mi aspettavo qualcosa in più. Forse mi aspettavo una canzone dove mettevano in gioco le loro prestazioni vocali, visto che sono le uniche vocalist di questo periodo.
CAREFULLY (color caramello)
E’ una canzone che ascolterei quando l’estate sta per finire ed arriva l’autunno, soprattutto quando ho finito di guardare una puntata di Pretty Little Liars. Questa canzone mi da questo vibe. Ho collegato anche al fatto che durante la quarantena Demi abbia divorato la serie Pretty Little Liars, diventando una grande fan del programma. Quindi ho detto “BINGO!”. Per chi è fan della serie, sa che queste tipi di canzoni in Pretty Little Liars finivano sempre nelle soundtrack. Presubilmente Demi si sia ispirata al genere - questa è una mia presupposizione -. Oltre a ciò, ancora una volta Demi si mostra vulnerabile e dice “se vuoi amarmi, amami con attenzione”. Sa che lei “a lightweight better be careful what you say/with every word I'm blown away”. Esatto, c’è una perfetta analogia con “Lightweight”. “Handle with care/Say you'll be there” a “Please, handle me carefully [...] Tell me nobody loves me like you do”. Se questo amore riuscirà a tenere attenzione su di lei e vale la pena aspettare, lei è predisposta a “keep waiting only forever”. Demi ha aspettato “amori” che non sono mai arrivati, quindi il per sempre ormai non le sembra così tanto lungo "forever doesn't seem long enough anymore". Non so per quale motivo, ma sento che Carefully sarà una di quelle canzoni che probabilmente non avrà una sua perfomance, così come con Only Forever.
THE KIND OF LOVER I AM (rosa corallo)
Sappiamo che le migliori canzoni di Demi sono quelle più gay. Basta pensare a Cool For The Summer.In Cool For The Summer capisce che oltre alla banana, la ciliegia le piace (ed anche tanto). In The Kind Of Lover I Am il concetto di sessualità che era in CFTS prende un’altra forma. Diventa più un concetto di amore in senso universale. CFTS è una vera boop, ma TKOLIA è molto indie. Tuttavia, dopo che il suo fidanzamento è giunto a capolinea, Demi capisce di essere “queer” e di non appartenere a nessuna etichetta. Sta scoprendo un mondo completamento nuovo. Pare che stia trovando anche il suo posto nel mondo. All’inizio dell’album Demi fa un pippone dicendo quali siano le sue paure ed incertezze nell’amore. In “The Kind Of Lover I Am” mette in evidenza le sue qualità. Indipendentemente dal genere "doesn't matter, you're a woman or a man", con lei il tuo amore è al sicuro. E’ capace di metterti al primo posto. Non è quel tipo di fidanzata che si ingelosisce per qualsiasi cosa o sclera davanti a tutti. C’è una novità che probabilmente non tutti hanno afferrato in “I might not believe in monogamy”. Il suo concetto di amore non si è esteso solo nella sessualità, ma anche in quello spirituale. Quindi, con questo si può capire che Demi sia “poliamorosa”. Ho trovato la canzone molto allegra, spensierata e “libera”. Trovo molto divertente la parte finale dove Demi fa questo monologo e sono morto dalle risate al “I don't care if you've got a dick/I don't care if you've got a WAP”. Era da tanto che non la sentivo così allegra. E’ stato un colpo al cuore.
EASY feat. Noah Cyrus (color ghiaccio)
Ecco il miglior duetto dell’album. Non mi aspettavo che Demi e Noah Cyrus avrebbero potuto collaborare e soprattutto lavorare su una canzone di questo tipo. Le loro voci suonano davvero bene insieme e danno una sfumatura ancora più “emotional”. Non penso che la canzone sia del tutto “personale” per Demi. Forse è questo è l’aspetto che non mi convince al 100% la canzone. Non posso negare che qualitativamente la canzone sia una delle migliori. Solo che “l’aspetto” empatico non è partito. Sarà che non sono mai stato nella posizione di lasciare “qualcuno”. Anche se il verso “the hardest part of leaving is to make it look so easy” con i vocal di Demi e Noah è molto struggente. Credo che la canzone sia un worthy Grammy.
15 MINUTES (giallo senape)
Non c’è cosa più avvincente di sentire una Demi Lovato incazzata ed arrabbiata, soprattutto con persone che la vogliono prendere in giro. La ragazza ha davvero carattere e questa è una delle sue peculiarità che a me piace. In ogni modo, mi sarei aspettato una canzone dove sfanculasse quel ratto. Finalmente dopo tante prove da parte dei fan e dai suoi amici, Demi ha aperto gli occhi. Ha capito che quel ratto non era innamorato di lei. Su Instagram provava con qualsiasi artista femminile del momento con l’obiettivo avere quei 15 minuti di notorietà. Un giorno amava Selena Gomez e l’altro giorno voleva che Miley Cyrus gli rompesse il suo cuore. Una persona che emotivamente non è affidabile, perchè “changed your colors so fast”. Oltre a questo, il ratto ha cercato di mettere zizzania con i suoi migliori amici, quegli amici che sono rimasti accanto quando tutti l’hanno abbandonata “tried to turn my friends into friend of the past”. Poi arriva quel grintoso e aggressivo “you were looking for fifteen minutes” ed è subito Grammy. Hai avuto i tuoi 15 minuti di gloria ed ora hai 15 minuti per andartene a quel paese. Amo tutto di questa canzone e soprattutto come suona il suo vibrato. Vocalmente è orgasmo per le mie orecchie. Mi piace che passa da arrabbiata a “indifferente”. Cioè, puoi continuare a piangere anche nel posto dove mi hai promesso amore eterno nel giorno in cui sono sopravvissuta. Non mi interessa niente. Questa canzone è il MOOD della vita.
MY GIRLFRIENDS ARE MY BOYFRIENDS feat. Saweetie (rosa e blu)
Demi ha detto “basta con gli uomini etero. Ho dato tanto”. È solo predisposta ad aprire le porte alle “girls”. Sta iniziando ad individuare quali sono i vantaggi del mondo saffico e la cosa la sta convincendo parecchio. Vuole provare l’esperienza della “romantic friendship” come affermato nel brano. Sa che una ragazza non sarebbe mai capace di spezzare un cuore e soprattutto rovinare un makeup lavorato da ore.
Anche qui, Demi fa un altro riferimento al suo essere poliamorosa e dice “I found the love of my life/Wait, I mean the loves of my life". Dice che ha trovato l’amore della sua vita, ma subito dopo si corregge e dice “ho trovato gli amori della mia vita”. In ogni caso, questa esperienza saffica la sta rendendo meno vulnerabile e meno timorosa, rispetto alle relazioni eterosessuali. Con le ragazze, Demi non sente la stessa pressione che si sente con gli uomini - questo sia anche dovuto dal fatto che nel corso della sua vita ha subito abusi sessuali che l’hanno portata ad avere problemi di fiducia negli uomini. Il genere di questa canzone non rientra generalmente nei miei gusti personali, però è molto catchy e e rilassante. Sicuramente non la “skipperei”.
CALIFORNIA SOBER (oro rosato)
E’ il mio brano preferito di tutto il disco. Appena uscita la tracklist, è stata quella che mi ha colpito subito. Non capivo cosa significasse “California Sober” inizialmente pensavo che si trattasse del suo periodo in cui è stata “estremamente sobria”. Invece è una definizione molto più soft e bilanciata della sobrietà. Una sobrietà che esclude a priori le droghe pesanti, ma favoreggia l’alcol e l’erba con un uso moderato.
Voglio fare una premessa: ho sempre trovato la sobrietà di Demi troppo “fanatica”. Nel 2013, primo anno da sobria, faceva dei discorsi molto estremi, a tal punto che pensava che se una persona toccasse un drink oppure facesse un tiro, era una persona che aveva problemi ed era tossica. Quindi, bisognava eliminarla dalla propria vita.
Per sei anni continuava a ripetere “Not going back to my old ways”, finché questa filosofia per Demi inizia ad essere fatiscente. Questa “estrema” sobrietà non le stava dando la vera libertà e la vera guarigione di cui aveva bisogno “Healing got me lookin' for freedom/Happiness it used to be fleeting”. Allora la vecchia storia sta iniziando a ripetere "history was repeating". Demi capisce che quel modo di guarire non funziona più, non le da la possibilità di trovare più se stessa "it didn't work, I'm tryin' something different".
Se prima viveva la sua vita in bianco e nero, dove il bianco era l’estrema sobrietà ed il nero era la tossicodipendenza, ora sta scoprendo la sua vita riserva tanti colori (non è “Vivere a Colori” di Alessandra Amoroso, seppure lei e Demi abbiano lo stesso taglio). Ha trovato il suo modo di fare “pace con se stessa. Il California sober è la chiave della sua libertà.
BUTTERFLY (viola chiaro)
Anche Butterfly rientra tra le canzoni dedicate a suo padre. In “For The Love Of Daughter” c’era una Demi delusa, arrabbiata e soprattutto ferita da un padre egoista che ha allontanato dalla sua vita le sue figlie. Allora Demi non riesce più riconoscere questo amore da parte del padre "Don't you remember, I'm your baby girl? How could you push me out of your world? Lied to your flesh and your blood/Put your hands on the ones/That you swore you loved".
In Shouldn’t come back prova ad andare avanti e chiudere completamente avanti i rapporto con lui. Qualsiasi promessa che faccia sarà l'ennesima delusione "Stop right now, you'll only let me down".
In Father Demi realizza una sorta di epitaffio per suo padre, dove tutta quella rabbia e delusione diventa soltanto una sorta di "rimpianto" e "dolore". Seppure il padre abbia lasciato a Demi delle ferite profonde ed il dolore è ancora vivo "even if you started this/this whole war in me" è riuscita a perdonarlo, pur sapendo che non ha mai avuto la possibilità di avere l'aiuto di cui aveva bisogno. (I hope that heaven's given you a second chance)
In Butterfly questo grande dolore che Demi ha portato con se dalla morte di suo padre è stato quello di non poter dargli il suo ultimo saluto "I figured this was something I'd deal with my whole life". Tutta quella rabbia e dolore che ha avuto in tutti questi anni svaniscono e finalmente trova pace. Fa pace con suo padre ed è pronta a perdonarlo. Qui c'è un collegamento con Nightingale. Entrambe le canzoni sono dedicate a delle scomparse. In Nightingale bastava un canto di un usignolo per sentire la presenza del suo migliore amico "Can you be my nightingale?/Sing to me, I know you're there". In Butterfly basta uno sguardo nel ciclo per sapere che suo padre sta vegliando su di lei "now I look up and I see you in the sky/Butterfly".
GOOD PLACE (verde smeraldo)
Siamo arrivati all’ultima traccia di questo album. Good Place riassume un bel tutto ciò che in questi anni ha affrontato, come se avesse guardato indietro ed avesse notato che tutto quell’inferno che ha dovuto attraversare ora appartiene solamente al passato. Ora non c’è più una Demi che sta ballando con il diavolo. Non c’è più una Demi che sta urlando aiuto. Non c’è più una Demi che è arrabbiata con il mondo. C’è una Demi che finalmente ha trovato il suo posto nel mondo "And with a whole lot of work, whole lot of hurt, whole lot of grace/Now I'm in a good place" e ha trovato pace. Io ho sentito questa canzone come un “canto di vittoria” per Demi. Non ha più bisogno di “stringere i denti” e resistere alle tentazione per stare bene. Il male si è semplicemente purificato in bene.
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radiounidadsai · 4 years
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MENSAJE SAI DEL DÍA
SÁBADO 12 DE DICIEMBRE DE 2020.
OM Sri Sai Ram
El cuerpo es el carruaje, buddhi (la inteligencia) es el conductor, los deseos son los caminos por los que es llevado con la cuerda de los apegos de los sentidos, moksha (la liberación) es la meta, y Moola-Virat-Swarupa (la Divinidad esencial es el Amo dentro del carruaje. El auto que llevas debe ser tratado como tal. En lugar de eso, la gente da vueltas en redondo sin control, en círculos monótonos, tironeados por los deseos o empujados por las necesidades. No se supera ningún hito, no se atraviesa ningún puente ni se registra ningún progreso. Se ignora hasta el proceso mismo del viaje. Pueden decir que el progreso es sólo posible por medio de Mi gracia; sin embargo, aunque Mi Corazón es tierno como la manteca, solo se derrite cuando hay algo de calor en la plegaria. A menos que hagan algo de esfuerzo disciplinado, o practiquen algún sadhana, la gracia no puede descender sobre ustedes. El anhelo y la agonía de no lograr la meta derrite Mi Corazón. Eso es el Avedana (la angustia) que gana la gracia. 
- Divino Discurso del 13 de enero de 1969. Bhagawan Sri Sathya Sai Baba.
OM Sri Sai Ram
The body is the chariot, buddhi (intelligence) is the charioteer, desires are the roads through which it is drawn by the rope of sensual attachments, moksha (liberation) is the goal, and Moola-Virat-Swarupa (the primal-all-pervasive-Divine) is the Master in the chariot. The car which you carry about has to be treated thus. Instead, people are wildly milling round and round, in dreary circles, from birth to death, pulled by wishes or pushed by needs. No milestones on the pilgrim road are crossed, no bridges are negotiated, and no progress is registered. The very process of the journey is ignored. You may say that progress is possible only through My grace; but though My Heart is soft as butter, it melts only when there is some warmth in your prayer. Unless you make some disciplined effort or undertake some sadhana, grace cannot descend on you. The yearning and the agony of unfulfilled aim melts My Heart. That is the Avedana (anguish) that wins grace.               
- Divine Discourse, Jan 13, 1969. Bhagawan Sri Sathya Sai Baba.
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minasgeraisrailways · 5 years
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A Central era linda...
Há muito tempo tempo atrás, um antigo ferroviário que conheci sob o pseudônimo de Zebitela, lá nos tempos do início da era digital, falou uma frase que me marcou: a Central era linda...
Zebitela se referia à Estrada de Ferro Central do Brasil, principal ferrovia do Brasil de 1889 a 1957. A Central foi uma verdadeira escola no Brasil. Não que fosse a única, pois outras ferrovias também foram escolas onde atuaram. Mas, por ser estatal, teve um papel mais atuante e era tida sonho de todo ferroviário. Todo mundo queria servir na Central. Seus funcionários eram mais bem remunerados, tinham mais prestígios e regalias. Por isso atraía gente de talento. Engenheiros famosos fizeram carreira na Central e deixaram suas marcas para as gerações futuras. As obras de arte construídas para dar passagem ao leito ferroviário fizeram jus ao nome e se constituíram em verdadeiras obras de arte. Eis aí a razão do Zebitela dizer que a Central era linda: deixou muitas belezas por onde passou. Logicamente que outras ferrovias brasileiras nos legaram imensas belezas arquitetônicas em suas obras de arte, e eu não poderia omitir tal fato. Por isso, apesar de citar a Central do Brasil no título desse blog, vou apresentar aqui as belezas das ferrovias que visitei por esse Brasil. Muitas não se traduzem em suntuosidades. Ao contrário, são obras pequenas e que quase passam desapercebidas, principalmente hoje quando ninguém mais presta atenção em detalhes construtivos de prédios, pontes, ruas, etc. O mundo hoje vive conectado na tela do celular, e não me surpreenderei se muitos vieram descobrir aqui nesse blog belezas que estão bem ao seu lado, na sua rua, seu bairro, sua cidade. Se assim o fizerem, reserve um tempo e vá apreciá-las de perto, pois nenhuma fotografia supera a visão real de um objeto. 
Dedico esse blog ao Zebitela. Nunca mais o vi, mas espero que ele possa encontrar esse blog e redescobrir aqui as belezas que ele viu ao vivo em suas andanças pela Central.
A long time ago, an old railroader I met under the pseudonym of Zebitela, back in the days of the beginning of the digital era, spoke a phrase that marked me: The Central was beautiful ...
Zebitela referred to the Central Railroad of Brazil, the main railroad of Brazil from 1889 to 1957. The Central was a true school in Brazil. Not that it was the only one, because other railroads were also schools where they acted. But, being a state-owned railroad, it played a more active role and was a dream of every railroad. Everyone wanted to work with Central. Its employees were better paid, had more prestige and perks. So it attracted people of talent. Famous engineers have made a career at Central and have left their mark to the future generations. The works of art built to give passage to the railway bed have lived up to the name and have become true works of art. That is why Zebitela said that the Central was beautiful: it left many beauties where it passed. Of course, other Brazilian railroads have bequeathed us immense architectural beauties in their works of art, and I could not omit that fact. So, despite citing Central of Brazil in the title of this blog, I will present here the beauties of the railways that I visited in Brazil. Many do not translate into sumptuousness. On the contrary, they are small works that almost go unnoticed, especially today when nobody else pays attention to constructive details of buildings, bridges, streets, etc. The world today lives connected on the screen of the cell phone, and I will not be surprised if many came to discover here in this blog beauties that are right next to them, on theirr street, neighborhood, or city. If you do, take some time and go to take a close look at them, since no photograph surpasses the actual view of an object.
I dedicate this blog to Zebitela. I never saw him again, but I hope he can find this blog and rediscover here the beauties that he saw alive in his wanderings through the Central
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sayitaliano · 7 years
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Direzioni Vocabs
Chiedere la direzione - To ask for the direction Chiedere la strada - To ask for the way/road Direzioni - Directions Chiedere istruzioni su come arrivare in un posto - To ask for instruction on how to reach for a place Istruzioni - Instructions Non riesco a trovare l’albergo - I can’t find the Hotel Mi sono perso - I got lost Mi puoi* aiutare? - Can you help me? Di fronte a - In front of Di fianco a - Alongside of / beside A destra di - On the right of A sinistra di - On the left of In fondo alla strada - At the end of the street/road Prosegui/Vai dritto* - Go straight Vai* dritto fino alla fine della strada - Go straight until the end of the road/right to the end of the road Gira* a destra - Turn right Gira* a sinistra - Turn left Al secondo semaforo gira* a sinistra - At the second traffic light that you find, turn left Di fronte alla Chiesa - In front of the Church Di fronte a te/Dritto davanti a te - Straight ahead of you Dall’altra parte della strada - Across the street Attraversa* la strada - Cross the street Sul viale, guarda* a destra e lo vedi - On the boulevard, look on your right and you’ll see it Ti vedrai il cinema di fronte - You’ll see the cinema in front of you/straight ahead of you Alla rotonda, prendi* la seconda uscita - Take the second exit at the rotary/roundabout
Dov’è la stazione? - Where is the station? Dov’è la Chiesa Romana? - Where is the Roman Church? Non conosco la strada per il(/Non so come arrivare al) museo - I don’t know the road for(/Idk how to reach) the Museum Scusa* mi puoi* dire come si arriva all’ufficio postale? - I’m sorry do you know how to get to the post office? Scusa*, sai* dove si trova / dov’è la stazione degli autobus? - I’m sorry do you know where the bus station is? Mi dispiace non lo so - I’m sorry I don’t know Mi dispiace non sono di qui / non sono di queste parti - I’m sorry I’m not from here Vai* diritto e ti trovi* su un viale, poi chiedi - Go straight ahead, you’ll find yourself on a boulevard, ask someone else there Da qui è difficile spiegare la strada - From here, it’s hard to explain you how to get there Sto cercando un ristorante - I’m searching for a restaurant Sai* dov’è via Roma? - Do you know where via Roma is? Sono sulla strada giusta per il cinema? - Am I on the right way to the cinema? E’ la direzione giusta per il teatro? - Is this the right way to the theater? Hai* una mappa? - Do you have a map? Puoi* mostrarmi la direzione per la banca sulla mappa? - Can you show me the way to the bank on the map?
La pizzeria è da questa parte - The pizzeria is this way Il museo è da quella parte - The museum is that way Sei* sulla strada sbagliata - You’re on the wrong road/You’re going in the wrong way Stai* andando dalla parte sbagliata - You’re going in the wrong way Mi spiace, ma il ristorante è da un’altra parte - I’m sorry but the restaurant is elsewhere Prendi questa strada - Take/Follow this road Scendi queste scale/Scendi questa scalinata - Go down this stairway Prendi la seconda a destra - Take the second road on your right Poi la prima a sinistra - Then take the first road on your left All’incrocio gira* a destra - Turn right at the crossroads Poi continua* dritto per alcuni metri - Then go straight ahead for a few meters Quando vedi* la caserma dei vigili del fuoco, prosegui* - continue past the fire station Supera* il supermercato sulla sinistra - pass the supermarket on your left Continua* per circa altri duecento metri - Go on for about 200meters Il Museo lo trovi* a/sulla sinistra - you’ll find the museum on your left Quanto dista / quanto è lontano l’aeroporto (da qui)? - How far is the airport (from here)? Quanto ci vuole ad arrivare all’aeroporto? - How long does it takes to reach the airport? E’ lontano? - Is it far? Non è lontano - it is not far Ci vuole un po’ - it will take you a while Ci vorrà un dieci minuti / Ci vorranno dieci minuti - It will take you around 10 minutes to get there A piedi ci vuole un po’ - It will take you a while on foot E’ vicino - it’s near E’ abbastanza vicino - it’s quite near E’ lontano a piedi - it’s a long way to walk E’ a circa cento metri da qui a piedi - it’s around 100 metres from here by foot In macchina è difficile arrivare - it’s difficult to reach by car Ci sono molti sensi unici - there are many one way streets Il parcheggio è a pagamento, ti conviene* lasciare qui la macchina e proseguire a piedi, è vicino! - The parking isn’t free, it’s better for you to leave here your car and keep going on foot, it’s nearby! Segui* le indicazioni per il centro - Follow the signs for the town centre Gira* a sinistra all’incrocio a T - At the T-junction, turn left Passa* sotto a un ponte - Go under a bridge Passa* oltre il ponte - Go over the bridge Ti troverai* davanti dei binari - You’ll find some railway lines in front of you
(*Remember to be formal/very polite in Italian, you have to use the 3rd singular person. I used the more unformal 2nd singular person, and imo, it’s ok to use that esp. if you’re a beginner, as also the verbs conjugation gets easier. If someone gives you instructions with the 3rd singular person the verbs conjugation isn’t so different, but ask again if you don’t understand. And also tell me if you want me to add the formal version as well or if I forgot about something or you have a specific request on how to say something)
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my-super-hero-life · 3 years
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Resenha nostálgica #3 – “Homem de Ferro 2”: Preparando o terreno para os Vingadores
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Dois anos depois da estreia de “Homem de Ferro”, em 2008, a Marvel não quis perder tempo e já lançou sua continuação. A ideia era aproveitar que o personagem ainda estava fresco na memória do público e, mais uma vez, debruçar-se no carisma de Robert Downey Jr. para alavancar a franquia nos cinemas. Engana-se, porém, quem pensa que “Homem de Ferro 2” teria o simples papel de dar continuidade à história do herói. Não, tinha uma função muito maior que essa, que era cimentar o caminho que levaria até o primeiro filme do grupo de heróis mais poderosos da Terra: os Vingadores. O longa seria fundamental na apresentação da S.H.I.E.L.D – organização que teria uma participação chave dois anos mais a frente – e também de uma personagem que faria parte do time de heróis, Natasha Romanoff, a Viúva Negra. Leia mais: Resenha nostálgica #1: “Homem de Ferro”: O início de tudo
Após os eventos do primeiro longa, Tony Stark agora comanda as indústrias de sua família não mais no ramo armamentista, mas sim de energia renovável – a mesma que abastece o eletroímã de sua armadura e impede os estilhaços de um explosivo de chegarem ao seu coração. No entanto, o herói sofre em silêncio. Isso porque o núcleo de paládio do reator arc em seu peito está o envenenando aos poucos, o que leva o brilhante cientista a buscar um novo elemento que possa substitui-lo e impedir sua iminente morte. Pensando no futuro da empresa sem ele, Tony nomeia Pepper Potts CEO da companhia, mas não conta sobre sua condição. O filme então foca nessa busca de Stark por salvar sua vida, enquanto um novo vilão (ou novos vilões) emerge(m) sem seu conhecimento.
Aqui, diferentemente do primeiro filme, temos dois antagonistas trabalhando juntos. Em “Homem de Ferro”, Obadiah Stane, interpretado pelo notável Jeff Bridges, foi o suficiente para representar uma grande ameaça ao herói. No segundo, Justin Hammer, vivido por Sam Rockwell, une forças com Ivan Vanko, de Mickey Rourke, para tentar derrubar o protagonista. Hammer é um fabricante de armas de uma empresa rival às Indústrias Stark, enquanto Vanko é um físico russo e ex-presidiário que foi capaz de desenvolver a mesma tecnologia de Tony para abastecer uma armadura criada por ele, com chicotes elétricos nos braços. Apesar de visualmente interessante – e uma clara inspiração no vilão Chicote Negro, das HQs – Vanko, mesmo em parceria com Hammer, não supera à ameaça do Monge de Ferro do longa anterior. A prova de que quantidade nem sempre se traduz em qualidade.
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“Homem de Ferro 2” também traz pela primeira vez James Rhodes como o Máquina de Combate. O que havia ficado apenas sugerido no filme anterior, quando o personagem – ainda interpretado por Terrence Howard – vê a armadura e, literalmente, diz: “Fica para uma próxima”, se consuma na sequência. Mas quem tem o prazer de vestir o traje é Don Cheadle, que substituiu o colega de profissão após divergências com a Marvel. O que se disse nos bastidores, na época, é que o ator queria um salário igual ao de Robert Downey Jr., o que, obviamente, a empresa não estava disposta a pagar. Em entrevista, Terrence chegou a acusar Robert, nas entrelinhas, de o ter traído e, de certa forma, “tomado” a verba que seria destinada a ele, já que seus vencimentos aumentaram consideravelmente do primeiro para o segundo filme. A história nunca foi esclarecida, mas o que importa é que Cheadle não decepcionou no papel. Leia mais: Resenha nostálgica #2 - “O Incrível Hulk”: Filme mais esquecível do MCU
Mas o ponto mais importante do longa foi, de fato, a introdução da S.H.I.E.L.D, dirigida por ninguém menos que Nick Fury, que havia aparecido na cena pós-créditos do antecessor. A organização secreta, que tinha planos de montar uma equipe de heróis que pudesse proteger a Terra no momento em que fosse necessário, tem participação destacada e ajuda Tony a conter a ameaça. Principalmente na figura de Natasha Romanoff, apresentada inicialmente como uma secretária das Indústrias Stark – infiltrada pela própria S.H.I.E.L.D, é claro. A personagem então revela-se como uma agente secreta na metade do filme, algo que para quem acompanha os quadrinhos, não chegou a ser uma surpresa. Scarlett Johansson exibe todo o seu talento, charme e vigor físico, mostrando-se a escolha perfeita para o papel e dando início ao arco de evolução da espiã que teria o seu ponto mais alto em “Vingadores: Ultimato”.
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O embate final entre “mocinhos e bandidos”, por sua vez, deixa um pouco a desejar. O duelo de armaduras entre Tony Stark, James Rhodes e Ivan Vanko – com sua frota de robôs projetada com a tecnologia de Justin Hammer – foi construído durante toda a trama para ser o clímax do filme, mas além de durar pouco, não entregou tudo aquilo que prometeu. Penso que o fato dos rostos dos atores quase não serem mostrados na ação, propriamente dita, contribuiu para a ausência de um peso maior, já que sem as atuações o combate físico perdeu em intensidade e emoção. São apenas bonecos em CGI brigando entre si, como em um video game. Entretanto, em uma visão mais ampla, não chega a comprometer a obra como um todo, que se encerra com mais uma cena pós-créditos de ligação com o novo herói que estaria por vir.
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Agente Coulson, interpretado por Clark Gregg, encontra um objeto inusitado em uma cratera no meio de um deserto, no Novo México, e reporta à S.H.I.E.L.D. Conforme a câmera se afasta, vemos a primeira aparição do martelo Mjolnir, o que só poderia indicar uma coisa: o “Deus do Trovão” estava a caminho. No fim das contas, “Homem de Ferro 2” é, definitivamente, inferior ao primeiro, mas ainda sim importante para a construção e a expansão do universo de heróis da Marvel nos cinemas. Trata-se de um filme de transição e de preparação para o que se veria no futuro, mas que também solidificou ainda mais a imagem do protagonista nas telonas. A sequência atestou – de uma vez por todas – a força do carisma de Robert Downey Jr., que seria o fio condutor que levaria, não só o ator, mas a franquia do MCU ao estrelato em poucos anos.
Por @PV_Vasconcellos
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phoenixiancrystallist · 10 months
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Forspoken Photo Dump 49: Avoalet; The Fountainfields, Part 2
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julianrodriguesmelo · 4 years
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Chelsea supera Newcastle, ganha 3ª seguida e esquenta briga pela liderança
No equilibrado início da temporada 2020/2021 do Campeonato Inglês, o Chelsea segue firme na briga pelas primeiras posições. Neste sábado (21/11), em duelo válido pela nona rodada, derrotou o Newcastle por 2 x 0, no St. James Park, e somou o terceiro triunfo consecutivo na competição, além de ampliar sua invencibilidade para sete jogos. Além disso, o time ainda não perdeu como visitante — são três triunfos e dois empates.
Entre as equipes que brigam pela liderança do Inglês, o Chelsea foi o primeiro a entrar em campo na retomada da competição após a Data Fifa de novembro. E como venceu, chegou aos 18 pontos, na liderança provisória. Mas tem outros cinco times na cola: Leicester, com 18, Tottenham e Liverpool com 17, Southampton com 16 e Aston Villa com 15. Já o Newcastle parou nos 11 pontos ao sofrer a segunda derrota consecutiva.
Dono do melhor ataque do Campeonato Inglês, agora tendo marcado 22 vezes, o Chelsea contou com um gol contra para abrir o placar logo aos dez minutos, Ben Chilwell executou cruzamento e o argentino Fede Fernández na tentativa de cortá-lo, mandou a bola para a própria meta.
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Futebol
A barreira da língua: reveja casos em que o idioma foi problema no futebol
O meia Ericksen vem enfrentando problemas na Inter de Milão por não falar italiano. Relembre outras histórias onde a língua foi um problema
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Futebol
Premier League: por que esta edição é a mais imprevisível dos últimos anos?
Pela primeira vez desde 2006, um dos seis favoritos não lidera a liga depois de cinco rodadas
Mesmo não acelerando o ritmo após ficar em vantagem, o Chelsea dominou o restante da partida e marcou pela segunda vez na etapa final. Aos 20 minutos, Tammy Abraham foi lançado em profundidade pelo atacante Timo Werner, que havia passado por três marcadores em um contra-ataque, e finalizou por baixo do goleiro do Newcastle para fazer 2 x 0, definindo o triunfo da equipe londrina.
Agora, o Chelsea deixa um pouco de lado o Inglês, pois na terça-feira (24/11) vai visitar o Rennes, na França, pela quarta rodada da fase de grupos da Liga dos Campeões da Europa — depois, no sábado (28/11), receberá o Tottenham, no Stamford Bridge. Já o Newcastle só voltará a atuar na sexta, fora de casa, diante do Crystal Palace, em busca da reabilitação no torneio nacional.
O post Chelsea supera Newcastle, ganha 3ª seguida e esquenta briga pela liderança apareceu primeiro em Metrópoles.
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velcentenob · 4 years
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Nada supera un verano en el extranjero pero cuando viajas lejos de casa siempre es bueno llevar a tu mejor amiga‬❤️ (en Brooklyn Bridge) https://www.instagram.com/p/CEaWOkJhb_ArlUy9LPf8Jx-PVSE2TyhN8wGWpA0/?igshid=ap9chcci6fpv
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generacionciencia5 · 4 years
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AMD Ryzen cinco 3600 vs Intel Core i5
A la hora de elegir un nuevo procesador, debemos saber el empleo que le vamos a dar a ese PC, si el PC lo vamos a emplear para ofimática (Word, Excel), para navegar por Internet o bien ver películas debemos elegir un Intel Core i3 o i5, o bien AMD Ryzen 3 o cinco. Y si la meta de ese ordenador es gaming, utilizarlo para jugar a juegos para videoconsolas con gran demanda gráfica, o para cargas muy altas de trabajo como editar vídeo, lo mejor es decantarse por un procesador Intel Core i7 o Ryzen 7. La última generación procesadores Intel Ice Lake de décima generación, con gráficos integrados de undécima generación, son los procesadores para portátiles mas novedosos.
¿Qué procesador AMD es igual al Core i3?
PROCESADORES AMD QUE EQUIVALEN A INTEL CORE i3 La competencia natural de los procesadores Intel Core i3 la encontramos en la línea AMD Ryzen 3. En concreto, AMD Ryzen 3 1200 y 1300X, que son dos procesadores muy similares, con 4 núcleos físicos y 4 hilos de procesamiento.
Salvo el 2500X que tiene 4C/8T y que solo están libres en China, todos los demás van a contar con 6 núcleos físicos y 12 lógicos, estando libres en versiones normales y “X” en los que varía el TDP entre 65 y 95W, y la frecuencia. Las versiones Ryzen 2000 tienen 16 MB de caché y 12 nm, al paso que los Ryzen tres mil Zen 2 ascienden a nada menos que treinta y dos MB con si arquitectura basada en chiplets. Como anunciamos antes, estas CPU están desbloqueadas y no tienen GPU integrada, además de esto incluye un disipador de serie bastante competente. Considerablemente más sentido sí que tienen los Ryzen cinco, de largo son los más vendidos hoy día por su desempeño gaming y para equipos con alto volumen de labores simultáneas. Desde acá todos los procesadores Ryzen cuentan con tecnología multihilo SMC.
Hasta acá llega nuestro artículo comparativo sobre procesadores Intel vs AMD Ryzen. Lógicamente lo vamos a ir actualizando dentro de lo posible con las nuevas CPU que vayan saliendo al mercado y con gráficas comparativas a ser posible con nuestros resultados, si bien no siempre y en toda circunstancia tenemos acceso a todos y cada uno de los modelos. En cualquier caso vemos unos resultados muy similares en todos y cada uno de los procesadores y en casi todos los juegos, puesto que el mayor peso lo tiene siempre la GPU. Esta nueva generación supera en desempeño bárbaro y gaming a los Intel Core i5 siendo la opción más atractiva a día de hoy por costo y posibilidades. En cuanto a proceso de fabricación y desempeño bruto, es AMD el que en nuestros días lleva la voz vocalista.
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Por otra parte AMD usa un cable trenzado de gran calidad frente al cable desnuedo que Intel ha empleado de forma tradicional en sus disipadores de aire que entregaba de serie. La frecuencia base del nuevo Ryzen X es de 3,4 Ghz y en modo turbo es capaz de llegar hasta los 3,7 Ghz pudiendo hacer uso de la tecnología XFR de los nuevos procesadores con arquitectura ZEN llegando hasta los tres,9 Ghz. (Recordemos que el XFR de los procesadores Ryzen es un overclock que es capaz de hacer Ryzen automáticamente en dependencia de la carga de trabajo). En el caso del Ryzen la frecuencia base es de tres,1 Ghz y en modo turbo llega hasta los 3,4 Ghz llegando a los tres,45 Ghz merced a XFR.
AMD Athlon versus Intel Pentium Gold
Compite en juegos con el Intel 9900K (hasta la data la mejor CPU de juegos que hemos probado) y lo aniquila en labores multihilo, superando a menudo a la línea Intel de $ 1,000 dólares americanos, los HEDT. Personalmente, si vuestro propósito está destinado a juegos, no hay duda que INTEL será vuestro compañero más fiable y que mejor desempeño os de. Sin embargo, los procesadores de AMD para gaming siguen evolucionando y hoy día muchos ordenadores tienen instalados dichos procesadores y pueden emplearse asimismo para jugar, teniendo un límite inferior al de su rival.
Intel Core i5
El Ryzen X de la compañía llego en el mes de noviembre de 2019 con dieciseis núcleos y 32 hilos con un coste sugerido de 700 euros. La enorme pregunta, y la respuesta no es fácil, pero en este dos mil veinte se puede resumir en…, AMD para computador de Escritorio y procesadores Intel para Portátiles.
Sobre los procesadores AMD Ryzen 3 tenemos actual hoy día la 2ª generación, es decir, la arquitectura Zen+ con proceso a 12 nm.
AMD también dispone de buenos procesadores de este género, aunque es cierto que Intel acapara la mayor parte del mercado con sus potentes Core i5 y también i7 para equipos gaming.
Con lo que solamente está libre el 2300X de cuatro núcleos trabajando a 4,0 GHz y con ocho MB de caché L3, ya que comprende que los procesadores de alto desempeño y gaming sin GPU integrada carecen de sentido con cuatro núcleos.
El fabricante ha optado por no incluir ninguna de estas CPU en la arquitectura Zen dos de 7 nm estas CPU.
Incluso así, podrían ser una enorme opción para usuarios con presupuestos más bajos sin renunciar a equipos que hasta 4 núcleos y ocho hilos de procesamiento con gráficos integrados.
Tal vez también os resulte interesante conocer los procesadores AMD Ryzen destinados a ordenadores portátiles y dispositivos sin cables.
Esta es la sección donde vamos a poder localizar los mejores procesadores de la gama Intel Core i3 y los AMD Ryzen 3.
¿Qué procesador AMD es igual al Core i5?
AMD Ryzen 5: la gama intermedia para la mayor parte de usuarios. Equivale al Intel Core i5. AMD Ryzen 7: también es equivalente al Core i7 de Intel.
Esto quiere decir que no necesitaríamos una tarjeta gráfica dedicada, puesto que el propio procesador AMD es capaz de procesar los gráficos y sacarlos por un puerto de vídeo integrado en la placa madre. AMD empezó este camino con la arquitectura Sandy Bridge, en el año dos mil once y hasta la data, disponemos de APU bajo la denominación AMD Athlon y AMD Ryzen con gráficos de alto desempeño integrados. Ahora que los procesadores Ryzen han probado el valor de AMD en la alta gama, la marea ha alterado ostensiblemente.
AMD Athlon basados en Raven Ridge
En los dos casos, todos ponen a disposición de la informática diferentes procesadores que se clasifican en familias dependiendo de los factores que ponen a nuestra predisposición. Finalmente, se puede destacar en esta correspondencia entre los Intel Core i7 y los AMD, que en esta última marca encontramos procesadores Threadripper mil y 2000. El número de núcleos fluctúa entre los dieciseis y los treinta y dos al paso que el número de hilos es de entre 32 y 64. El mejor procesador para los computador no profesionales que se puede comprar en nuestros días es el Ryzen Threadripper 3970X de AMD.
AMD Serie A vs Intel Celeron
¿Qué procesador AMD es mejor?
Los mejores procesadores AMD: El mejor procesador AMD de nivel de entrada: Ryzen 3 3200G. El mejor procesador AMD de gama alta: Ryzen 7 3700X. El procesador AMD más potente: Ryzen 9 3900X.
Podemos contar con no menos de treinta y dos núcleos (!), Y por ende con sesenta y cuatro hilos merced a la magia del SMT. Esta es una gran cantidad de personas bajo el IHS (Distribuidor de calor integrado, esta envoltura de metal que cubre nuestras CPU), este Threadripper culturista, quizá también. En verdad, pocos son software de consumo capaz de aprovechar apropiadamente tantos corazones. Los mejores armados para lograr esto son las soluciones reservadas para profesionales de edición o bien modelado.
Aunque los procesadores Intel han estado tomando decisiones naturales a lo largo de años, la llegada de las CPUs AMD Ryzen ha alterado dramáticamente un mercado que estaba comenzando a atascarse. La competencia que obviamente favorece a los jugadores que ahora están en su derecho a una opción mucho más amplia y modelos que continúan ganando poder y utilidad. Del mismo modo que con los otros chips AMD discutidos previamente, el Threadripper 2990WX ofrece computación de alto desempeño, renderización y codificación 3D, mas una vez más se encuentra desprevenido contra Intel en el campo de los videojuegos.
Su próximo gran movimiento en este sentido será el proceso de diez nm, un paso que ya han dado en la serie Ice Lake U y serie Y, ambas de bajo consumo, mas que aún no ha llevado a cabo en su línea de procesadores de escritorio. Desde ese año tanto Intel como AMD han ido lanzando procesadores con un número creciente de núcleos y también hilos, dando forma a una «guerra» que ha permitido que los costes se reduzcan hasta niveles que hace unos años nos habrían semejado imposibles. En lo más mínimo, párate un segundo a pesares lo que costaba una CPU de 6 núcleos y 12 hilos en dos mil diecisiete y lo que cuesta hoy. Zen abrió las puertas a la llegada de procesadores con hasta ocho núcleos y dieciséis hilos a precios verdaderamente accesibles, marcó una nueva tendencia en el sector y obligó a Intel a «evolucionar». El estancamiento de los cuatro núcleos y 8 hilos, que se había mantenido desde dos mil nueve, terminó en 2017.
Están divididos en versiones de consumo estándar con TDP de 54W y frecuencias que llegan hasta los tres,9 GHz, y bajo consumo con 35W y frecuencias hasta los 3,3 GHz. En ellos se montan los gráficos integrados Intel UHD Graphics 610 y seiscientos treinta conforme qué modelos, estando en este sentido igual ligeramente por debajo de los Athlon, aunque superan a los Athlon levemente en procesamiento. Son procesadores con dos núcleos físicos y cuatro lógicos trabajando entre los 3,2 y 3,5 GHz a frecuencia fija, con cuatro MB de caché L3 y un TDP de 35W. Su punto más diferencial respecto a los procesadores Intel es el contar con unos gráficos integrados de buen nivel. Concretamente son los Radeon Vega proveídos de tres núcleos a 1,1 GHz y doce shaders, misma cantidad que los UHD 630 de Intel, si bien un superior rendimiento que .
La primordial desventaja es la iGPU que Intel incorpora en sus procesadores y que Ryzen tres no incluye. El diseño no es nada original pero sí se ha probado que para procesadores de poco consumo es más que suficiente. Una de los beneficios de este disipador que AMD ha llamado Wraith Stealth es que dispone de un ventilador poquísimo ruidoso aun a lo largo de sesiones que utilizan intensivamente al procesador. Quizás debemos echar de menos que el bloque no es de cobre si bien efectivamente esto encarecería el precio final del procesador que, por otra parte, es uno de los primordiales atractivos de Ryzen.
AMD Ryzen 5
He leído con mucho detenimiento el artículo, si bien data de hace 2 años, no obstante aún deja decidir entre una o bien otra marca. Creo que el noventa y nueve por ciento de lectores de este artículo deben tener prestaciones de rango medio, como máximo gamers. Qué nos indica esto, que absolutamente nadie apreciará la diferencia de velocidades entre un procesador o bien otro, en tanto que los tiempos de respuesta están en milisegundos, algo imposible de percibir para los humanos.
¿Qué procesador AMD es igual al Core i7?
AMD vs INTEL CORE i7 En la línea Ryzen de AMD encontramos hasta tres opciones: Ryzen 3, más simple, con cuatro núcleos y económicos; Ryzen 5 con dos modalidades –1500 e inferiores, con cuatro núcleos y 8 hilos- y los modelos 1600 y 2600 que cuentan con seis núcleos y 12 hilos.
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mikssateednii · 7 years
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Rules: Put your music on shuffle, list the first 9 songs and your favourite lyrics from the song. Then tag 9 other people to participate!!
I Know Places (voice memo) - Taylor Swift // “Cause they got the cages, they got the boxes... and guns.They are the hunters we are the foxes... and we run!”
Io e te - Francesca Michielin // “Siamo acqua che supera gli arginil, a marea che muove gli oceani...la voglia di restare” (this song has such cute lyrics).
Lola - Mika // ”Sex and lies and mystery, they don't bring out the best in me“
Never Grow Up - Taylor Swift // “Don't lose the way that you dance around in your pj's getting ready for school” (the bridge is so soothing btw)
Only Human (From the Casa Nova Sessions) - Jason Mraz // “We keep paving over paradise”
Tonight - Jonas Brothers // “She screams out” is so musically pleasing to my ear
Tutto quello che ho - Francesca Michielin // “Più del mio nodo alla gola, più del modo in cui pensi a me  (piú di quiesto non c’è)“
Last Party - Mika // “They hear the beat but they don't know the words, this is the saddest song I've ever heard” or “Smash the chandelier to smithereens” (alliterations are my shit)
Miss Calculation - Elina Born // “Am I miss Calculation or Miss Miscalculation?”
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freedomtripitaly · 5 years
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Si tratta dell’evento più atteso degli ultimi tempi, quello che riguarda l’inaugurazione della torre più alta del mondo. Il suo nome? Central Park Tower. Più di 400 metri di altezza, 131 piani e 179 appartamenti: ecco alcune delle caratteristiche che rendono questa struttura unica nel suo genere e che le hanno consentito di raggiungere il primato di edificio più alto, non solo di tutta New York City ma del mondo. La torre residenziale più alta del mondo sarà inaugurata nel 2020 – Fonte iStock I 179 appartamenti del 432 Park Avenue, composti dalle due alle otto camere, sono stati messi in vendita già lo scorso autunno con un prezzo a partire da 6,9 milioni di dollari. Le abitazioni, si sviluppano dal 32° piano e l’unità più costosa, attualmente in vendita sul mercato, si trova al 112° piano. Il suo costo d’acquisto è di 63 milioni di dollari. I prezzi variano da 6,9 milioni di dollari a 63 milioni di dollari per un appartamento con cinque camere da letto. Queste cifre rendono Central Park Tower il progetto condominiale più costoso del paese . Un valore economico piuttosto importante, giustificato però dalla magnificenza del progetto stesso: la torre infatti regala delle viste spettacolari e suggestive. Dagli appartamenti infatti è possibile ammirare tutta Central Park: l’Empire State Building, l’One World Trade Center e Hudson Yards a sud, il fiume Hudson, il George Washington Bridge e il New Jersey ad ovest e gli aeroporti LaGuardia e John F. Kennedy ad est. Vista di Park Avenue – Fonte iStock Le case all’interno della torre sono state progettate dallo studio Rottet, mentre il progetto della Central Park Tower è stato curato dagli architetti di Chicago Adrian Smith e Gordon Gill che hanno realizzato una delle strutture private più esclusive al mondo. All’interno della torre è presente anche una terrazza all’aperto con piscina, un centro benessere con una piscina coperta, una sala da ballo e un bar al 100° piano, tutti servizi esclusivamente dedicati ai residenti. I primi sette piani invece ospiteranno il negozio Nordstrom che aprirà ufficialmente al pubblico il 24 Ottobre. Il progetto, iniziato circa 15 anni fa, si appresta a diventare uno dei più attesi e sensazionali del mondo dell’architettura e del design contemporaneo. La Central Park Tower supera anche il World One a Mumbai e il famoso 432 Park Avenue, il grattacielo di New York a uso residenziale che per anni ha mantenuto per molto tempo il primato di altezza. Veduta aerea di Central Park – Fonte iStock https://ift.tt/34QTQsL New York, questo sarà l’edificio residenziale più alto del mondo Si tratta dell’evento più atteso degli ultimi tempi, quello che riguarda l’inaugurazione della torre più alta del mondo. Il suo nome? Central Park Tower. Più di 400 metri di altezza, 131 piani e 179 appartamenti: ecco alcune delle caratteristiche che rendono questa struttura unica nel suo genere e che le hanno consentito di raggiungere il primato di edificio più alto, non solo di tutta New York City ma del mondo. La torre residenziale più alta del mondo sarà inaugurata nel 2020 – Fonte iStock I 179 appartamenti del 432 Park Avenue, composti dalle due alle otto camere, sono stati messi in vendita già lo scorso autunno con un prezzo a partire da 6,9 milioni di dollari. Le abitazioni, si sviluppano dal 32° piano e l’unità più costosa, attualmente in vendita sul mercato, si trova al 112° piano. Il suo costo d’acquisto è di 63 milioni di dollari. I prezzi variano da 6,9 milioni di dollari a 63 milioni di dollari per un appartamento con cinque camere da letto. Queste cifre rendono Central Park Tower il progetto condominiale più costoso del paese . Un valore economico piuttosto importante, giustificato però dalla magnificenza del progetto stesso: la torre infatti regala delle viste spettacolari e suggestive. Dagli appartamenti infatti è possibile ammirare tutta Central Park: l’Empire State Building, l’One World Trade Center e Hudson Yards a sud, il fiume Hudson, il George Washington Bridge e il New Jersey ad ovest e gli aeroporti LaGuardia e John F. Kennedy ad est. Vista di Park Avenue – Fonte iStock Le case all’interno della torre sono state progettate dallo studio Rottet, mentre il progetto della Central Park Tower è stato curato dagli architetti di Chicago Adrian Smith e Gordon Gill che hanno realizzato una delle strutture private più esclusive al mondo. All’interno della torre è presente anche una terrazza all’aperto con piscina, un centro benessere con una piscina coperta, una sala da ballo e un bar al 100° piano, tutti servizi esclusivamente dedicati ai residenti. I primi sette piani invece ospiteranno il negozio Nordstrom che aprirà ufficialmente al pubblico il 24 Ottobre. Il progetto, iniziato circa 15 anni fa, si appresta a diventare uno dei più attesi e sensazionali del mondo dell’architettura e del design contemporaneo. La Central Park Tower supera anche il World One a Mumbai e il famoso 432 Park Avenue, il grattacielo di New York a uso residenziale che per anni ha mantenuto per molto tempo il primato di altezza. Veduta aerea di Central Park – Fonte iStock Presentata a New York la torre residenziale più alta del mondo. Il suo nome è Central Park Tower e inaugurerà nel 2020.
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italianaradio · 5 years
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Bentornata Champions: il Napoli supera i campioni in carica, l’Inter rischia di perdere in casa con lo Slavia
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/bentornata-champions-il-napoli-supera-i-campioni-in-carica-linter-rischia-di-perdere-in-casa-con-lo-slavia/
Bentornata Champions: il Napoli supera i campioni in carica, l’Inter rischia di perdere in casa con lo Slavia
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Bentornata Champions: il Napoli supera i campioni in carica, l’Inter rischia di perdere in casa con lo Slavia
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Pazza Champions. Con le prime partite della fase a gironi, ha preso il via la Champions League 2019-2020. Un inizio tra le sorprese come da tradizione; ma forse anche un indizio circa un livellamento delle forze in campo. L’impresa della serata la fa il Napoli che al San Paolo stende per 2-o i campioni d’Europa del Liverpool. Ma fa notizia anche lo Slavia Praga che sfiora il colpaccio al Meazza contro l’Inter di Antonio Conte, capolista in Serie A. E ancora: il Valencia che espugna Stamford Bridge (1-0 al Chelsea) e il bel Lipsia guidato dal chirurgico Timo Werner e allenato dal bravo Julian Nagelsmann che passa 2-1 a Lisbona contro il Benfica. Senza trascurare il 6-2 con cui l’ottimo Salisburgo annienta i belgi del Genk. Infine, contro ogni pronostico, Borussia Dortmund-Barcellona che finisce senza reti. E’ il bello di questa meravigliosa competizione. Dalla serata di martedi, emerge anche un altro aspetto: le dominatrici britanniche dell’ultima stagione di Coppe europee sono in affanno. In attesa di Manchester City e Tottenham, cadono Liverpool e Chelsea: vincitrici, rispettivamente, di Coppa Campioni ed Europa League 2018-2019. Il primo bilancio delle italiane è tutto sommato positivo al di là dell’imbarazzo interista: una vittoria e un pareggio. E ora tocca a Juventus (di scena a Mandrid in casa Atletico) e Atalanta (impegnata a Zagabria contro la Dinamo). Ma entriamo nel dettaglio delle gare di Napoli e Inter.
Napoli-Liverpool 2-0: Mertens e Llorente fanno esplodere Fuorigrotta. Un rigore del belga Dries detto “Ciro” e il gol di rapina del “Toro” di Pamplona nel finale, condannano i “Reds” di mister Klopp. Decisivo anche il portiere degli azzurri Meret, autore di grandi interventi. Come si dice? Chi ben comincia è a metà dell’opera. Proprio così, perchè con questa vittoria la squadra di Ancelotti adesso ha buone possibilità di qualificarsi agli ottavi da prima del girone. Ricordiamo che gli altri due club del gruppo sono Salisburgo e Genk. Mertens festeggia la quarta rete stagionale: tocca a lui battere il calcio di rigore che sblocca la partita a 10 minuti dal termine. Un rigore generoso concesso dall’arbitro tedesco Felix Brych; l’arbitro addetto alla Var avrebbe dovuto invitare il collega in campo a rivedere l’episodio al monitor. A seguire, il colpo del ko assestato da Fernando Llorente. L’attaccante belga è a quota 113 nella classifica dei marcatori di tutti i tempi del Napoli, a sole 10 reti dal primo posto di Marek Hamsik. Per lo spagnolo, invece, si tratta del primo gol con il “Ciuccio” partenopeo. Un grande Napoli bravo a soffrire, a combattere e a colpire al momento giusto il Liverpool forse più brutto degli ultimi 10 anni, al punto che il migliore in campo è il portiere Adrian. Disastrose le punte di diamante Salah-Manè-Firmino (nella foto Getty-Gazzetta dello Sport: i calciatori del Napoli festeggiano).
Inter-Slavia Praga 1-1. Nerazzurri, un brutto esordio. Barella riacciuffa lo Slavia al 92′. I cechi sfiorano il colpo gobbo grazie al gol di Olayinka al 63′. La squadra di Conte trova il pari solo nel secondo degli 8 minuti di recupero (8!) sugli sviluppi di una punizione di Sensi finita sulla traversa. Zhang senior, il padrone cinese del club, dalla tribuna vede dunque la sua creatura soffrire al debutto in Champions, proprio alla sua prima presenza da spettatore a San Siro in occasione di un match di Coppa Campioni. E per giunta contro il non irresistibile Slavia Praga, che però è sicuramente più forte di Lecce, Cagliari e Udinese. Quindi, appena si è alzata l’asticella, l’Inter ha steccato. Sull’1-0 i cechi hanno fallito più volte il raddoppio. Lo abbiamo scritto dopo le prime giornate di campionato e lo ribadiamo: servono test probanti per valutare la reale forza della compagine di Conte, stavolta letteralmente surclassata sul piano del gioco, delle verticalizzazioni e del palleggio. Conte, al quale le Coppe europee sono da sempre indigeste, ne è pienamente consapevole e alla fine dichiara: “Stasera io sono il primo colpevole. Poi boccio tutti i miei calciatori, non salvo nessuno”. Effettivamente, l’Inter vista contro lo Slavia è stata proprio brutta: senza idee, senza gioco, senza ritmo. L’armadio Lukaku quasi mai servito, ma all’unica palla gol ricevuta l’attaccante belga ha clamorosamente fallito l’appuntamento con la rete. C’è tempo per recuperare, anche se le altre avversarie del raggruppamento si chiamano Borussia Dortmund e Barcellona.
Pazza Champions. Con le prime partite della fase a gironi, ha preso il via la Champions League 2019-2020. Un inizio tra le sorprese come da tradizione; ma forse anche un indizio circa un livellamento delle forze in campo. L’impresa della serata la fa il Napoli che al San Paolo stende per 2-o i campi…
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Fabio Camillacci
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