Tumgik
#tanto vuoto
Pensiero notturno delle 23:53
Sonnecchiavo in quel letto vuoto riflettendo sul perchè mi sembrasse così vuoto.
Capii che non era perchè non c'eri tu, era perchè non c'ero io.
0 notes
Text
Tumblr media
E non sapete cosa vi perdete 🤭
"Lo specchio ha il talento di saperti parlare se lo guardi ed ammetti che non sai più volare.." 🤍
"Tu non sai cosa c'ho dentro"
6 notes · View notes
00silence · 1 year
Text
Certo me lo chiedo spesso
Chi mi manca?
Davvero quel qualcuno che sappia riempire la stanza…
~ Ernia ~
14 notes · View notes
misunderstanding-17 · 2 years
Text
Ho una fitta al cuore , ma non è momentanea come dolore , dura ogni mio respiro.
Dicono si tratti di “cuore spezzato”
16 notes · View notes
Text
Sarebbe bastata
una sola parola in più.
Per non perdersi.
Ma forse sarebbe
stata meglio una in meno.
Per non trovarci.
Per non scoprire che esistono
gli amori come il nostro.💔
(#persacomealice)
10 notes · View notes
sensazioneultra · 3 months
Text
grief is so strange. something that made me feel warm and good a couple months ago is making me feel such an overwhelming emptiness the kind that makes me feel like my heart is sinking
#c'è questa foto di anna magnani in cui sembra troppo mia nonna#non si assomigliano generalmente ma in quella foto per una combinazione di cose(vestiti taglio di capelli età) la somiglianza è incredibile#e quando avevo trovato quella foto mi aveva fatto tanto piacere era stato come trovare una foto mai vista prima della mia nonna#e visto che anna è una delle mie attrici preferite boh era bello vedere un po' della nonna in lei in un certo senso#ma adesso l'ho ritrovata sul mio.blog quella foto e boh... mi è presa una tristezza profonda che appunto diventa quel senso di vuoto#non so spiegarlo. è come se l'avessi ripersa. per l'ennesima volta. a volte mi sembra che la vita sia un continuo perderla#e cazzo sono passati quasi 15 anni! ma penso sia il fatto che con ogni giorno che passa mi ricordo sempre meno di lei#e questo mi fa sentire così... male. io voglio ricordarla. lei. com'era. come parlava come mi sorrideva cosa mi diceva i dettagli della sua#vita#ma purtroppo la mia memoria mi fallisce sempre. sempre. non so dirvi quanto è difficile avere così tanti vuoti di memoria così tanta#difficoltà a ricordarsi una marea di cose. è terribile mi sembra sempre di vivere senza pezzi. pezzi di me delle persone che amo della mia#vita. e fa 400000 volte più male quando penso a questo in relazione a mia nonna#perché SO che lei era una delle personi più importanti dei miei primi 14 anni di vita e SO che mi influenza sicuramente tutt'ora#l'essere cresciuto con lei e tutto quello che mi ha insegnato#solo che non ricordo. quasi nulla. non saprei raccontare nessuna conversazione che abbiamo mai avuto. e ok avevo neanche 14 anni non è che#potremo aver fatto discorsi su chissà che probabilmente ma#boh io sento le altre persone parlare dei loro nonni e delle cose che gli raccontavano sulle loro vite... e io. niente.#ricordo cose di mio nonno anche qualcosa di quello che raccontava sulla guerra ecc ma lui c'è stato fino a 4 anni fa#quindi è più fresca la cosa (infatti sono perlopiù ricordi abbastanza recenti)#mia nonna... dio non riesco neanche a ricordare la sua voce se non per come l'ho sentita nei filmini e non è la stessa cosa#vorrei... a volte vorrei solo tenere la sua mano un'ultima volta solo una solo per ricordarmi di com'era essere bambino e sentire il suo l#calore nella mia piccola manina e guardarla dal basso con probabilmente tutta la devozione che io credo (credo) avessi per lei#niente. va così oggi. mi manca ma nel senso letterale perché mi mancano così tanti pezzi di quello che era la sua persona#sono stanco di questi fantasmi di ricordi#scusate la roba depressa se qualcuno ha letto tutta sta roba lasciatemi un like mi fa tristezza pensare di star parlando da solo lol#nonostante abbia scritto in italiano quindi qui poch* capiranno. vbb#buona serata
0 notes
volodiunacapinera · 5 months
Text
Tumblr media
♠️… "..La fame sono io. Per fame, intendo quel buco spaventoso di tutto l’essere, quel vuoto che attanaglia, quell’aspirazione non tanto all’utopica pienezza quanto alla semplice realtà: là dove non c’è niente..."
- Amélie Nothomb,
266 notes · View notes
princessofmistake · 4 months
Text
Tumblr media
Vorrei mancarti
E non te lo nascondo, vorrei mancarti quando ridi, quando sei triste o stanco, quando hai proprio tutto tranne che me e se te ne accorgi avverti un vuoto dentro. Vorrei mancarti quando fai tardi e quand'è troppo presto, perché tu capisca che essere fuori tempo è drasticamente importante anche per due come noi. Noi che, per quanto amore provassimo, non riuscivamo a non essere in anticipo oppure in ritardo su tutto: tu sui miei dubbi che risolvevi troppo tardi, io sui tuoi sorrisi veri che notava quando ormai si erano già spenti.
Vorrei mancarti quando la notte guardi la luna e senti che c'è qualcosa che non hai, che non hai più, che non sai se ce l'hai avuta mai. Vorrei mancarti quando sei in mezzo agli altri, altri che non hanno i miei occhi, che non sono me e che non mi somigliano nemmeno un po', e ti pesa, non te lo aspettavi, ma ti pesa.
Ti vorrei mancare quando tutta quella folla che hai intorno ti fa sentire solo al mondo, quando sei distrutto, sfatto, in discoteca da solo, oppure in compagnia nel letto.
Vorrei mancarti quando in piena notte ti svegli e allunghi il braccio per cercarmi.
Vorrei mancarti quando non sai che ti succede ma non ti va più di ascoltare la gente parlare, e vorresti solo spegnere il mondo e gettarti dentro ad una fotografia, quella che hai bene nella testa, di noi che ridiamo da tristi, di noi che sorridiamo da felici.
Io ti vorrei mancare perché significherebbe che t'è importato, che t'è importato tanto, che è stato doloroso ma incredibilmente speciale. Io ti vorrei mancare perché mi manchi. Più o meno tutto il tempo. E mancarsi, mancarsi in due, significa appartenersi.
157 notes · View notes
overcomeyhdessa · 1 year
Text
A volte mi spengo così tanto che resto a fissare un punto vuoto tutto il tempo fin quando non mi passa
512 notes · View notes
missrainworld · 10 months
Text
Per una piccola parte di me <3 0.1
La parte più difficile in ogni cosa è iniziare, come adesso. Non è facile trovare le parole giuste per aprire la strada alle milioni di cose che vorrei dirti. Ogni inizio è spaventoso, difficile. E me lo ricordo che qualche mese fa di paura ne avevo tanta, temevo tutte le cose che avremmo dovuto vivere.
Tu sei la prima volta in cui ho perso il controllo, in cui mi sono buttata nel vuoto e mi son detta 'Ora o mai più'. Perché in fondo te lo senti che alcune cose puoi farle solo in un determinato momento e che non c'è altro tempo per viverle.
Sei il mio momento giusto, su questo non ho dubbi, mi sei piombato addosso per caso e senza alcuna pretesa, nessuna forzatura e nessuna speranza, sei rimasto.
A volte mi chiedo perché, dopo aver visto tutto il casino che sono, tu sia rimasto. Non hai neanche dovuto lottare per entrarci nella mia vita, perché ti avevo lasciato ogni porta aperta, era troppo tempo che non davo così tanta fiducia a qualcuno ma stranamente con te mi sentivo al sicuro. E ci sono tutti gli ingredienti le farfalle, le palpitazioni, l'impazienza di essere tua.
Ci sono tutti gli ingredienti perché tu possa distruggermi e forse, per la prima volta, voglio correrne il rischio.
Probabilmente, anzi, sicuramente mi sono innamorata prima io ma come dovevo fare? Quando mi guardavi e mi parlavi di filosofia, di storia, cose che non mi hanno mai preso, ma che dette da te diventavano la cosa più interessante del mondo.
Non mi sono innamorata di te perché necessitavo di avere qualcuno al mio fianco, sono sempre stata bene da sola.
Non mi sono affezionata a te perché avevo bisogno di qualcuno che mi rendesse felice, ne perché stessi cercando qualcuno con cui stare.
In realtà, non cercavo proprio nessuno.
Mi sono innamorata di te perché mi sono sentita apprezzata, perché sei l'unica persona che mi restituisce tutto l'amore che do. Mi sono innamorata di te perché mi fai stare tranquilla, potremmo anche stare seduti senza dire nulla e guardare tik tok ed io non avrei ansia.
Siamo così simili ma in certi sensi così diversi, eppure sei esattamente quella parte che mi manca per essere come vorrei.
E' bastato un istante, uno sguardo e ti ho riconosciuto, come se in fondo ti avessi sempre aspettato. Delle volte sono istanti piccolissimi a cambiarci la vita, momenti così insignificanti da non rendercene nemmeno conto, ogni tanto mi chiedo cosa starei facendo ora se non ti avessi mai scritto, se tu non mi avessi mai baciata, se fossimo rimasti solo amici.
La maggior parte delle persone si limita al “mi piaci”, Kierkegaard invece scrisse: “Ti muovi costantemente sulle onde dell’intuizione; eppure, ogni singola somiglianza con te basta a rendermi felice. Perché? É a causa della ricca unità del tuo essere o della povera molteplicità del mio? Non é l’amare te, amare un mondo?”
D’altronde hai avuto tutto, prima ancora che te ne rendessi conto. Ti ho parlato di qualsiasi cosa, quando per me parlare di sentimenti o emozioni risulta essere complicato, tendo sempre a sopprimere qualsiasi cosa, penso perché da piccola venivo etichettata come “la bimba matura “e qualsiasi persona contava su di me ed io non avevo tempo di pensare a cosa realmente provassi.
Forse ho perso la testa, tu mi hai fatto perdere la testa, perché adesso non sento neanche di essere io, ho meno paura di tutto e provo cose talmente diverse che mi destabilizzano. Ti ho parlato di cose che non voglio ammettere nemmeno a me stessa, che portavo, e porto, come un peso, con vergogna, ma tu sei stato così paziente e mi hai ascoltato quando probabilmente quello che dicevo non aveva senso nemmeno per me.
Ti ho amata fin da subito ed ho avuto paura della velocità con cui un sentimento del genere sia cresciuto, d’altronde sono un overthinker e mi son chiesta, che vuoto lascerà una persona del genere nella mia vita? Come mi faccio domande, mi do anche risposte e Tu lasceresti un vuoto enorme, incolmabile.
Oramai occupi tutto, tutto lo spazio che c'è, sei ovunque e neanche me ne rendo conto.  Se conquisti la mia mente ci sarai sempre dentro.
Hai reso tutto pieno di significato, pieno d'amore e di timori. Per la prima volta ho davvero paura di perdere qualcuno, per la prima volta penso che non esista qualcosa che non farei per te, qualsiasi cosa pur di farti stare bene.
Non lo dico perché ti amo, ma lo dico perché sei una persona speciale. Meriti qualsiasi cosa di bello possa esserci, tutta la felicità che possa provare. Hai così tante cose dentro, che non dici e che non mi mostri. Ed io vorrei sapere tutto, conoscerti meglio di te stesso perché niente che ti riguarda mi è estraneo.
Ho capito che ero fottuta quando non mi sapevo dare una risposta al perché ti amassi, lo faccio e basta.
Ogni volta che dico di amarti significa che ti accetto per la persona che sei, e che non voglio trasformarti in qualcun altro. Significa che ti amerò e starò al tuo fianco anche nei momenti peggiori. Significa amarti anche quando sei giù di morale, non solo quando è divertente starti vicino. "Ti amo" significa che conosco la tua persona e non ti giudico. Significa che ci tengo abbastanza da lottare per quello che abbiamo e che ti amo abbastanza da lasciar perdere, se ciò significa vederti felice. Vuol dire pensarti, sognarti, volerti e aver bisogno costantemente di te, e sperare che tu provi lo stesso per me.
Mi stai donando qualcosa che non potrò che inscrivermi nel cuore, quelle cose che ti porti gelosamente dentro, che sai di poter vivere solo con una determinata persona.
Alla fine, ogni cosa mi riconduce a te. Sei nei libri che sottolineo e nella musica che ascolto, in ogni film che mi segno, in tutte le parole che scrivo, persino in quelle che non scrivo ma che custodisco gelosamente dentro di me, tra l’anima e il cuore, in quello spazio che solo tu riesci a raggiungere e che vorrei non abbandonassi mai. É come se dopo un viaggio molto lungo tu mi avessi finalmente riportato a casa.
Mi hai dato talmente tanto che adesso sono piena di te e non potrei dimenticarti mai, seppur volessi.
Mi hai riempita di un amore che non credevo avrei mai provato, così forte che adesso fatico nello scrivere senza commuovermi, senza sentire quelle stupide farfalle, perché pensarti mi fa questo effetto.
Esattamente come quando ti guardo troppo a lungo, penso a quanto sei stupenda, a quanto sai farmi stare bene e mi escono dagli occhi tutte le parole che mi rimangono bloccate in gola. Non riesco a dirtelo mentre ti ho davanti, ma hai dato alla mia vita un valore aggiunto e che avrei milioni di parole da dedicarti se solo riuscissi a concentrarmi mentre mi guardi con quegli occhioni da cui non riesco a fuggire.
Quando mi guardi dimentico tutti i miei difetti ma allo stesso tempo ho paura che guardandomi troppo o standomi troppo vicina tu mi veda come mi vedo io.
Vorrei rivivere ogni ora passata insieme, per rendermi conto di quanti dettagli mi son persa, ma poterli assaporare tutti, coglierli e conservarli. Sei un regalo grandissimo, per il quale sarò per sempre in debito verso il destino. Non so cosa succederà un domani, non importa se un ti amerò esattamente come adesso, probabilmente di più, ma sarai sempre e comunque tu, niente ti renderà diverso di fronte ai miei occhi, adesso non vedo altro che la tua essenza. Non vedo l'ora di poterti baciare, mi manchi da morire e niente mi rende felice come averti accanto e poter sentire il calore di un tuo abbraccio che tanto ho desiderato. Sei ciò di cui ho più bisogno e che non voglio lasciar andare per nulla al mondo.
Ti amo, come non amo altro.
Tua, A.
210 notes · View notes
papesatan · 5 months
Text
E già qualcuno fra i parenti ha osato chiedermi del concorso. Ma come, non partecipi? Vedo già le mie zie insegnanti partir gagliarde con le solite domande cui non saprò cosa rispondere. La verità porterebbe a una bruta discussione, meglio tentar la via della cieca ignoranza o, peggio ancora, della menzogna compiacente. Ogni volta resto muto e interdetto, incapace di soffrirne a voce, perché ho un lavoro, cristo, un lavoro creatomi dal nulla, MI SONO DATO un lavoro e per loro non è abbastanza, perché non è un posto pubblico. Forse chi ha visto Quo vado? ma vive al nord non ha ben chiaro quanto quel film ritragga fedelmente la gretta mentalità della mia terra, ma è davvero così e non fa ridere per niente. Ricordo ancora benissimo i mesi precedenti l’apertura, il silenzio dei parenti, il vuoto intorno, le risatine di mia nonna: “Ma verrà qualcuno?” e l’insistenza di mia zia: “Hai mandato le Mad? Dovresti provare col sostegno, da lì è più facile entrare” (e di questa immonda realtà parleremo un’altra volta). Ci litigai, speravo d’aver chiarito una volta per tutte le mie intenzioni, ma puntualmente dopo qualche mese tornò a chiedermi: “Allora, hai mandato le Mad? Nessuna supplenza?” “Eh, no” mentii “purtroppo nulla”. Ci rinuncio, perché quella dei nostri genitori ormai è una generazione totalmente slegata dalla realtà, convinta di vivere ancora gli anni ‘90, dove tutto era possibile, dove entravi dove volevi con l’aiuto di zio Cosimino, dove il politichino di turno sistemava gli amici di amici, dove una laurea e un concorso significavano qualcosa. Oggi la mia dipendente, povera crista che quando non lavora passa le giornate a studiare, mi ha rivelato che per la sua classe di concorso i posti messi a bando per la Puglia saranno 3. Come dovrei non incazzarmi? Come si può restare calmi di fronte a tanto schifo? Capite perché ho mandato tutti al diavolo, aprendo la MIA scuola? Non possiamo star qui a invecchiare all’ombra di mamma e papà, in attesa che lo stato ci permetta di fare ciò che abbiamo sudato e studiato decenni per fare. In famiglia nessuno sa che ad aprile ho rinunciato all'orale. Non li ritengo stupidi, è probabile che qualcuno abbia capito (forse mia madre?), dall’Usr dell’Emilia Romagna si sono fatti vivi dopo un anno (un anno!) dal superamento dello scritto, questo sì, ma è poco plausibile che venga indetto un nuovo concorso senza aver posto fine al precedente. Almeno il dubbio deve averli sfiorati. Ma non ho il coraggio di dirglielo, lascerò che lo capiscano da sé, se vogliono, non sopporterei la cenere di quegli sguardi delusi, il ricordo di mio padre che dopo lo scritto esulta al telefono: “Volesse Iddio che ti sistemi”, la segretaria dell’Usr che alla rinuncia insiste incredula al telefono ed io che le rispondo: “Non posso, ho cambiato vita”. No, la verità li ammazzerebbe, non so manco perché poi. E la cosa che mi fa più ridere è che proprio loro, le mie care zie insegnanti, gente del mestiere, non capiscono che non potrei affiancarlo in nessun modo a ciò che già faccio, perché è già un lavoro a tempo pieno. Come potrei mai dedicarmi il pomeriggio al doposcuola e preparare al tempo stesso le lezioni del giorno dopo? Partecipare ai consigli, collegi vari, attività pomeridiane ed essere ubiquamente al mio locale? Gestisco un’attività, cazzo, non è mica il lavoretto dell’estate. Ma non lo capiranno mai tanto, meglio che m’abitui sin da ora a ripetere: “Oh, sì, eccome se ho sentito! Non vedo l’ora di tentar la sorte anch’io alla lotteria!”    
75 notes · View notes
Text
E sono ritornato in quel periodo in cui non mi va di fare niente, sono troppo stanco mentalmente e fisicamente. Chiunque mi parli da vicino rispondo per correttezza, annuisco, ma sono completamente vuoto e con lo sguardo perso nei miei meandri..non ho voglia di parlare con nessuno neanche per chat.
0 notes
misunderstanding-17 · 2 years
Text
Mille promesse , ma alla fine non cambia mai nulla.
Mi fai ogni giorno un mare di promesse che non hai mai mantenuto.
Il mondo se la prende con te, ma tu che fai ?! Te la prendi con l’unica persona che ti salva ogni giorno.
Continuando così non ti salverà per sempre.
Io ti avviso.
7 notes · View notes
kon-igi · 23 days
Note
Ciao Kon,
Tu forse non ti ricorderai di me ma io invece ricordo un liquore alla liquirizia, più di un meet up e quello che doveva essere un incontro al Lucca Comics finito "male" per il troppo casino (non siamo riusciti a beccarci).
Ti scrivo in anonimo perché penso tu sia una grande cassa di risonanza perché nonostante tumblr sia diventato -non per noi nostalgici- un po' obsoleto vedo che continui ad essere un punto di riferimento per questa comunità e che forse tu con il tuo cinico dissezionare la situazione possa in qualche modo riuscire a scuotere i più, ma ahimè vige il segreto professionale, cose firmate e quant'altro che mi impediscono di esprimere questo disagio pubblicamente.
REGÀ I SORRISI DEI COMMESSI SONO FALSI. Non perché non abbiamo più voglia di fare questo lavoro, ma perché è diventato tutto uno schifo, le aziende e anche i clienti se vogliamo dirla tutta.
Cosa si cela dietro la vita del commesso?
Conta persone agli ingressi, voi non li vedete ma è così e di recente c'è anche il contapersone del passaggio esterno, quindi se non ti cazziano perché non hai venduto, ti cazzieranno perché non è entrata gente.
Statistiche: pezzi per vendita, scontrino medio, media di scontrino per ingressi. Voi non lo sapete, ma ogni giorni ci sono storici e budget da raggiungere in base anche solo ad un singolo ingresso che voi fate "per dare un'occhiata" - ora capite perché non è facile sorridere quando i vostri figli giocano ad acchiappino correndo fuori e dentro i negozi? Perché per quei venti ingressi senza scontrino ci sarà un area manager pronto a far il culo allo staff.
Se sei fortunato e capiti in una squadra in cui ci si spalleggia bene, altrimenti è l'azienda stessa a incentivare la lotta e l'invidia tra colleghi in una lotta tra poveri per mantenersi il posto al miglior venditore.
Non abbiamo mai abbastanza personale, MAI. Siamo spesso contati, se ci ammaliamo almeno nel mio caso ci si mette una mano sul cuore e per non mettere i colleghi in difficoltà si va a lavoro con due bombardoni di tachipirina col rischio di portarsi dietro il malanno per un mese.
Le ferie saltano perché decidono di aprire più punti vendita ma non di assumere gente che non soccomba al "gioco degli stagisti".
Turni del cazzo, spezzati e il più delle volte tutto quello che fai oltre l'orario di lavoro (anche la semplice chiusura) è straordinario che non viene contabilizzato.
Reperibilità quasi totale, manco fossimo in un ospedale. Nel tuo giorno libero è un miracolo non venir contattati dal gruppo di lavoro.
E poi vogliamo parlare dei vari festivi in negozio? Io ho dovuto combattere per avere un cazzo di permesso per la comunione di mia sorella.
È domenica, sono le 15 sono in turno da un'ora in un piccolo centro commerciale di due clienti entrate, una mi ha salutato e trattato come se le avessi offeso l'intero albero genealogico con uno sdegno tale che fa tanto lotta di classe quando siamo tutti nella stessa sudicia barca.
Quindi Kon, per favore aiutami a diffondere il verbo, io sono disposta a rispondere a tutte le domande di questo magico mondo cercando di farvi entrare in empatia con i commessi, ma per favore se non è proprio questione di vita o di morte: SMETTETE DI ANDARE A GIRO PER CENTRI COMMERCIALI, TANTO LA DOMENIC SIETE TUTTI SCOGLIONATI A PRESCINDERE E ALLORA STATE COI VOSTRI CARI, MAGARI È LA VOLTA BUONA CHE SMETTERANNO DI LUCRARE A VUOTO SU STO MONDO.
Ps: stare fino alle 18 fuori e poi riversarvi alle 20 nei negozi non funziona, mettetevi una cazzo di mano sulla coscienza.
Per me i centri commerciali sono un aberrazione sociale che riesce a darmi claustrofobia e agorafobia al contempo ma dopo essere stato a quello di Orio al Serio (aspettavamo che le figlie scendessero dall'aereo... direttamente nel centro commerciale!), ho fatto la tessera di iscrizione ai terroristi.
Non sono un nostalgico della bottega sotto casa, anche perché erano altri tempi e altri modi di vivere... mi basta il supermercato ma il centro commerciale è concepito perché la gente sia invogliata A VIVERLO e questo lo trovo demotivante.
Mi spiace per te ma alla fine mi spiace per tutte quelle persone - non schiavi ma servi - che devono sacrificare se stessi per il benessere superfluo di gente che dà tutto per scontato, quasi se lo meritassero.
E invece sono solo nati dalla parte giusta della società. E del mondo.
EDIT
Non mi ricordo di te al Meetup perché probabilmente ero già ubriaco <3
34 notes · View notes
belladecasa · 6 months
Text
Allora voi dovete sapere (come dite? Ma che ce frega accanna co ste stronzate il tuo blog è ormai una pattumiera?) che mia mamma è dotata di ottime qualità: grande senso pratico, quinta di seno, bel naso, estroversione, assoluta assenza di ogni imbarazzo, pudore, timidezza, non sa cosa sia l’ansia. Poi, a questo si accompagna un pessimo senso del denaro, che viene dissipato senza pietà pur non essendo noi dei borghesi, tendenza a farsi abbindolare per la troppa bontà e soprattutto tendenza all’eccentricità che in lei sfocia spesso nel kitch più hardcore. Il caso (avverso) ha voluto che io ereditassi da lei solamente l’essere un’abbindolabile eccentrica scialacquatrice, tratti che cozzano con il patrimonio ereditario paterno di disturbi d’ansia, tra cui l’ansia sociale. Questa lunga premessa per far capire perché oggi ho passato la mattina (che per me inizia alle 12) in giro per fiorai di Bologna a cercare qualcuno che potesse farmi un bouquet per la mia laurea che contenesse delle piume di pavone. Dunque, a causa del mio patrimonio genetico mal assortito vago per ore a stomaco vuoto con la tachicardia alla ricerca vana di queste piume finché non giungo nel negozio della signora Maria Rosa in zona Murri. Entro poco fiduciosa e mi ritrovo una settantenne minuta e bassina e le esprimo il mio piumato desiderio che la basisce del tutto (signora le piume signoraaaaaa). Proprio la signora Maria Rosa non si capacitava della mia richiesta, soprattutto perché, secondo lei:
- Le piume di pavone portano sfortuna! Ma come le viene in mente
- Ah non lo sapevo, comunque a me piacciono tantissimo e poi sono già una sfigata non mi interessa, sfiga più sfiga meno ahahha
- lei non ride proprio schifa il mio umorismo noir
- Guarda davvero non si trovano io adesso chiamo il mio fornitore (chiama fornitore che dà risposta negativa)
- Ma poi perché le vuole io davvero se fosse mia figlia glielo vie te re i
Mi veniva troppo da ridere per la sua disapprovazione così sentita ma allo stesso tempo per la sua premura nel contattare i suoi fornitori per cercare di rimediarmele. Chiama fornitore che gli manda fiori dall’Olanda e lui risponde che le farà sapere domani se può farle arrivare insieme alle calle (altra mia richiesta precisa).
Nel frattempo lei continua ad oscillare tra disapprovazione e curiosità.
- Mah guardi io faccio la fioraia da 72 anni, e una volta si usavano, ma proprio tanto tempo fa, è una roba vecchia
- Eh lo so signora ma a me piacciono le cose vecchie e poi le mode si ripetono quindi torneranno
- mmmm
…..
- Io tra l’altro sono cristiana, credo in Dio ma non nella Chiesa….
- ….si capisco ognuno ha una sua spiritualità
- (lei sempre: mmm seguito da) quindi per la religione cristiana non va bene questa cosa della fortuna…..
- Eh sì è più un’influenza pagana
- ….però io a volte non ce la faccio tipo se devo fare qualcosa non riesco ad indossare che ne so il viola. Quando presi la patente volevo mettere un pantalone viola bellissimo che avevo cucito (perché sono anche sarta!) ma già mi avevano detto di non presentarmi perché il giorno prima avevo sbagliato tutto ma ci sono andata lo stesso e alla fine ho passato
- :)))))
- comunque anche con le medaglie del papa si dice che portino sfortuna ma quelle le vendo
(Cerco su google e mi piacciono)
- ok, le voglio
- va bene gliele prendo dal contadino, avrà un bouquet unico in tutta Bologna, chissà come sarà il suo matrimonio
- Ma sì già organizzare la laurea mi sta facendo impazzire, non mi sposerò mai
- Ma come non si sposaaaaaaaa 😰😰😰😰😰😰
Vabbè raga ho volato signora Maria Rosa ti amo
59 notes · View notes
sehnsucht-99 · 7 months
Text
Stavo scorrendo tra le chat di whatsapp e ho trovato così tante vecchie frequentazioni avute negli anni. Chissà come stanno queste persone. Ne ho letto un paio di queste vecchie chat, erano tutte così dolci, piene di belle parole e mi rattrista il fatto che siano rimaste solo parole, pochi gesti sono nati e mi chiedo: “perché le persone dedicano così tante parole importanti a chiunque, se non si ha la certezza di ciò che si prova?”. Poi spento il cellulare, nel mio vuoto, guardandomi in un specchio mi domando: “cosa c'è di tanto sbagliato in me?”.
64 notes · View notes