Tumgik
#uvetta
crironic · 2 years
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Lo Strudel di mele, il dolce del Trentino
Lo strudel rientra in quella cucina che è frutto di storia, di identità culturale. Usa gli alimenti che le appartengono per tradizione, economia, geografia. Ecco perché un dolce tipico dell’antico Impero ottomano, la Baklava, lascia la sua identità laddove le conquiste di Solimano il Magnifico si espandono, dalla Turchia alle terre europee.  La storia dello strudel Lo strudel, arrivato fino al…
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marcomangani · 2 years
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#orecchiette fresche con #ragunapoletano … una cattedrale di sapori ! 6 ore di cottura, pomodoro, cipolla, involtini di #cappellodelprete ripieni di #prezzemolo #aglio #pecorino #uvetta (presso Florence, Italy) https://www.instagram.com/p/ClLyINnjjma/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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myblacknightworld · 2 years
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Whoever invented raisins, I would like to formally kick you in the stomach
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sciogli-lingua · 1 year
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top 5 italian desserts
Pastiera
Granita
Gelato
Sfogliatelle
Crostata (mostly apricot or cherry)
put “top 5” anything in my ask
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yomersapiens · 9 months
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Ho ricevuto in regalo un mini-panettone. Io non concepisco l’esistenza della pasticceria mignon. Mi sembra un abominio. Però tant’è, non è che ci potevo fare molto, oramai il danno era stato fatto e il mini-panettone consegnato. L’ho messo vicino al grande panettone in cucina. Quello che avevo acquistato in precedenza, perché io non compro cazzate mini. Non è un panettone così grande, sia chiaro, è un panettone di normali dimensioni ma vicino al mini-panettone sembra un colosso. Era ora di colazione e così è iniziato il dibattito interiore: quale dei due aprire per primo. Nella mia testa gli ho attribuito dei ruoli. Quello grande era il padre e quello piccolo il figlio. Forse avrei dovuto mangiare prima il panettone piccolo ma mi sono immaginato le ritorsioni del padre durante la notte che cerca di soffocarmi urlando “Hai mangiato mio figlio!!!” e io che mi dimeno e lui non sta usando un cuscino no, sta usando il suo soffice corpo che spinge contro il mio viso con vendicativa forza e allora vabbè, mi metto a morderlo e masticarlo e svento il tentato omicidio riempiendomi la pancia. Sono tornato in me per un istante, no non posso mangiare quello piccolo per primo è una cattiveria. Lui è innocente. Potrei iniziare dal grande. Potrei portare il mini-panettone fuori dalla cucina, per non fargli assistere al momento del taglio della prima fetta, ovvero l’amputazione di una porzione di corpo del padre. Forse dovrei tenerlo sempre in salotto e riportalo in cucina a panettone terminato. Immagino le sue domande. “Dov’è babbo? Era qui! Dove è andato papino?”. Sarei costretto a escogitare qualcosa. Ho reso orfano e miserabile Panettino (sì, gli ho dato un nome). Andrei a comprare un altro panettone e gli direi ecco, tuo padre è qua, mica era successo niente! “Papà! Sei tu!!! Ho temuto ti fosse accaduto qualcosa…” suvvia Panettino, calmati, cercherei di tranquillizzarlo, gli darei del paranoico. “Papà ma… sei diverso… tu, tu non eri al pistacchio… che strano colore… che strano sapore… dove è finita la tua glassa di mandorle?” e niente mi scoprirebbe in un attimo, mica è scemo Panettino e io posso provarci quanto voglio ma lui oramai ha capito. La moka inizia a eruttare caffè e mi riporta alla realtà. La decisione è tanto ardua quanto ovvia, non posso vivere così. Dispongo padre e figlio sul tavolo, estraggo due lame e ne impugno una per mano. Li rivolgo uno verso l’altro perché non voglio essere guardato e desidero si diano un ultimo saluto prima di affondare le lame nello stesso momento. Resto in silenzio un minuto e aspetto smettano di dimenarsi cercando salvezza. Lavo il senso di colpa dalla mia coscienza e dalle lame. Poi procedo a mangiare quello grande, perché è al cioccolato. Quello piccolo ha l’uvetta. Cosa gli passa in mente alle nuove generazioni. Uvetta. Ma siamo pazzi? Io non lo so qua mi sembra che si stia davvero perdendo il senno.
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apropositodime · 8 months
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Bon dimanche matin
Avec mon cappuccino et mon girelle ripiena di uvetta et créme.🤪😅
Au revoir 🌺
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steliosagapitos · 2 months
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libero-de-mente · 9 months
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Comunque tra il pandoro e il panettone preferisco la gnagna. Possibilmente senza candida e uvetta passerina.
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ross-nekochan · 2 years
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Linguine alla crema di cannellini e cozze
Scarole abbuttunate (ripiene di uvetta, pinoli, acciughe e olive)
Doje frittiur
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baccalà in padella con uvetta olive verdi e pinoli / How to cook cod in a pan with raisins, green olives and pine nuts
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barbaraincucina · 1 year
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Al Barbaricum abbiamo scoperto alcuni piatti di origine longobarda. Vediamo la ricetta di oggi!
Spongata
Il termine spongata si trova per la prima volta nei documenti dell’abbazia di San Colombano di Bobbio (PC), fondata nel 614 in epoca longobarda. Nel 794 Carlo Magno nel Concilio di Francoforte impose che tutti i monasteri benedettini di pertinenza imperiale (come Bobbio) dovessero offrire unam tortam o pain d’hostelage (cioè torta o pane di accoglienza) agli ospiti, ai pellegrini e ai visitatori durante le festività natalizie, la spongata appunto. Ecco la ricetta di oggi.
Ingredienti per il ripieno: 1 kg miele 200 pangrattato o biscotti secchi tritati 200 gherigli di noci 100 mandorle tagliate a fettine 80 gr pinoli 100 gr uvetta 70 gr cedro candito mix di spezie: cannella, chiodi di garofano, noce moscata, zenzero, anice stellato Ingredienti per la pasta: 400 gr farina 180 gr burro 200 gr zucchero 1 tuorlo vino bianco q.b. per impastare
Amalgamare nel miele (sciolto a bagnomaria) il pane o i biscotti tritati, le noci, le mandorle, i pinoli, i canditi, l'uvetta e tutte le spezie. Lasciare riposare il tutto almeno 15 giorni. Nel giorno prefissato preparare la pasta sul tagliere amalgamando tutti gli ingredienti, lasciarla riposare, poi dividerla in due parti e stenderla in due dischi. Foderare una tortiera col primo disco, versare il ripieno e ricoprire col secondo disco di pasta. Sigillare bene i bordi e punzecchiare la superficie con la forchetta. Cuocere in forno caldo a 180° per 25 minuti coprendo la pasta con la carta di alluminio senza lasciare nessuna apertura. A fine cottura spolverare con lo zucchero a velo.
Dal libro “RICETTE E RACCONTI DELLA MIA REGGIO” DI MARTA FERRARI.
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Cjarsons
ravioli dal cuore segreto: ognuno lo fa come gli pare!😅
🟢 𝚂𝙰𝙻𝚅𝙰
🎶 𝙲𝙰𝙽𝚃𝙰 &
🍳 𝙲𝚄𝙲𝙸𝙽𝙰!
#𝘳𝘪𝘤𝘦𝘵𝘵𝘢 𝘱𝘦𝘳 𝘤𝘪𝘯𝘲𝘶𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘦 (𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘭𝘢 𝘯𝘰𝘴𝘵𝘳𝘢 𝘧𝘢𝘮𝘪𝘨𝘭𝘪𝘢 😍):
👇 𝕀ℕ𝔾ℝ𝔼𝔻𝕀𝔼ℕ𝕋𝕀 ℙ𝔼ℝ 𝟚𝟘 ℙ𝔼ℤℤ𝕀 👇
☺︎ 200 gr farina
☺︎ Acqua q.b.
☺︎ 2 patatine 
☺︎ 200 gr di ricotta
☺︎ 1/2 cipolla
☺︎ Olio evo
☺︎ 25 gr di uva sultanina
☺︎ Noce moscata q.b.
☺︎ 1/2 cucchiaino di cannella 
☺︎ Menta, timo, maggiorana, prezzemolo
☺︎ Sale 
☺︎ Pepe 
👇 ℙℝ𝕆ℂ𝔼𝔻𝕀𝕄𝔼ℕ𝕋𝕆 👇 
1. Incominciamo impastando farina e acqua fino a formare un’impasto morbido e lasciamo riposare mezz’ora
2. In una padella mettiamo olio e cipolla tagliata piccola a soffriggere
3. Lessiamo le patate per 30 minuti o fino a quando la forchetta non si infilza bene
4. In una terrina mettiamo ricotta, patata schiacciata, uvetta ammollata nell’acqua, noce moscata, cipolla e il mazzetto di aromatiche tagliate sottili
5. Prendiamo l’impasto e facciamo una sfoglia sottile
6. Con un coppa pasta da 8 cm di diametro creiamo dei dischi
7. Al centro di ogni disco mettiamo il nostro intruglione
8. Chiudiamo a mezzaluna
9. Cuociamo i cjarsons in acqua bollente salata fino a quando non vengono a galla
10. In una padella facciamo sciogliere il burro, quello che serve per condirli, li scoliamo e li saltiamo nel burro fuso
11. Grattugiamo la ricotta affumicata (io non l’ho trovata e ho messo la scamorza affumicata😅) e serviamo!
Io penso che andrò in Friuli Venezia Giulia se non altro per mangiare questi ravioli perché anche fatti da me spaccano la faccia!!! Grazie mentori @therealannatolgagram @gl0rius @kiarafambri @zami_cll @bebabobu_beba 💛
𝘙𝘪𝘤𝘦𝘵𝘵𝘢 𝘪𝘯 𝘭𝘦𝘨𝘨𝘦𝘳𝘦𝘻𝘻𝘢. 𝘋𝘢 𝘯𝘰𝘯 𝘤𝘰𝘯𝘧𝘰𝘯𝘥𝘦𝘳𝘦 𝘤𝘰𝘯 𝘴𝘶𝘱𝘦𝘳𝘧𝘪𝘤𝘪𝘢𝘭𝘪𝘵𝘢̀.
𝘌̀ 𝘱𝘳𝘦𝘻𝘪𝘰𝘴𝘢, 𝘮𝘢𝘯𝘦𝘨𝘨𝘪𝘢𝘳𝘦 𝘤𝘰𝘯 𝘤𝘶𝘳𝘢 🤗
_________😉❤️👩‍🍳💋________
#elisacuorecucinaechiacchiere #elisaccc #popolofelice #leggerezza #buonumore #racconti #risate #ricette #cucinaitaliana #giroditalia #cjarsons #friuliveneziagiulia #fvg #cucinafriulana #ricettafriulana #ravioli #raviolifattiincasa #food #instafood #instagood #foodblog #foodblogger #foodlover #cucina #passione
.....
Eu traduzo para as #pessoasfelizes! 😂:
Cjarsons
ravióli com segredo no coração: cada um faz como quer!😅
🟢 𝚂𝙰𝙻𝚅𝙰𝚁
🎶 𝙲𝙰𝙽𝚃𝙰𝚁 &
🍳 𝙲𝙾𝚉𝙸𝙽𝙷𝙾𝚄!
#𝘳𝘦𝘤𝘦𝘪𝘵𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘢 𝘤𝘪𝘯𝘤𝘰 𝘱𝘦𝘴𝘴𝘰𝘢𝘴 (𝘤𝘰𝘮𝘰 𝘢 𝘯𝘰𝘴𝘴𝘢 𝘧𝘢𝘮𝘪́𝘭𝘪𝘢 😍):
👇 𝕀ℕ𝔾ℝ𝔼𝔻𝕀𝔼ℕ𝕋𝔼𝕊 👇
☺︎ 200 gr de farinha
☺︎ Água a gosto
☺︎ 2 fichas
☺︎ 200 gr de ricota
☺︎ 1/2 cebola
☺︎ Óleo Evo
☺︎ 25 gr de sultanas
☺︎ Noz-moscada q.b.
☺︎ 1/2 colher de chá de canela
☺︎ Hortelã, tomilho, manjerona, salsa
☺︎ Sal
☺︎ Pimenta
👇 𝕄𝔼́𝕋𝕆𝔻𝕆 👇
1. Começamos amassando a farinha e a água até formar uma massa macia e deixamos descansar por meia hora
2. Em uma panela, coloque o óleo e a cebola cortada em pedaços pequenos para fritar
3. Ferva as batatas por 30 minutos ou até que o garfo espete bem
4. Em uma tigela, coloque a ricota, o purê de batata, as passas demolhadas em água, a noz-moscada, a cebola e um ramo de ervas aromáticas em rodelas finas
5. Vamos pegar a massa e fazer uma folha fina
6. Com um copo de massa de 8 cm de diâmetro fazemos discos
7. No centro de cada disco colocamos nossa mistura
8. Fechamos no crescente
9. Cozinhe os cjarsons em água fervente com sal até que subam à superfície
10. Em uma panela, derreta a manteiga, aquela que você precisa para temperá-los, escorra e refogue na manteiga derretida
11. Vamos ralar a ricota defumada (não achei e coloquei scamorza defumada😅) e servir!
Acho que vou no Friuli Venezia Giulia nem que seja para comer esses raviólis porque até feito por mim eles quebram a cara!!! Obrigado mentores!💛
𝘙𝘦𝘤𝘦𝘪𝘵𝘢 𝘤𝘰𝘮 𝘭𝘦𝘷𝘦𝘻𝘢. 𝘕ã𝘰 𝘤𝘰𝘯𝘧𝘶𝘯𝘥𝘪𝘳 𝘤𝘰𝘮 𝘴𝘶𝘱𝘦𝘳𝘧𝘪𝘤𝘪𝘢𝘭𝘪𝘥𝘢𝘥𝘦.
É 𝘱𝘳𝘦𝘤𝘪𝘰𝘴𝘰, 𝘮𝘢𝘯𝘶𝘴𝘦𝘪𝘦 𝘤𝘰𝘮 𝘤𝘶𝘪𝘥𝘢𝘥𝘰 🤗
_________😉❤️👩‍🍳💋________
#receitaitaliana #cozinhaitaliana #receitatradicional #cozinha #cozinhou #bomhumor #histórias #risos #receitas #ravióli
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La mia colazione preferita, Parigi.
Non sanno parlare inglese, ma i bistrot hanno un aria di noto. Il caffè è alla francese, ma perché ordinare un caffè ...?
Devi sederti e guardarti intorno: il quartiere prevale su Parigi, sei in mezzo alla città, il paesaggio della gente domina su tutto. Quello parla col cane, quello discute, quella è di fretta, quella è vestita male, quella ha delle extension bionde su un corpo africano..
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Non c'è il tuo caffè preferito, ordina vuennoiserie, dolci al forno, croissant, pain au lait, pain aux raisins (con uvetta) o lo chausson aux pommes una specie di strudel.
Se sono passate le 11:00 da un po', va bene anche un bianco frizzante, uova, crostata, anche un toast, costano poco e soddisfano il palato.
Stai su i tavolini all'aperto, apri un libro ...accenditi una sigaretta o un svapo eliquid ...e sbircia sopra libro la gente che vive: osserva il mondo. Vivi per interposta città. Prendi appunti mentali e rilassati. Bevi il tuo caffè non italiano e non ci pensare.
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omarfor-orchestra · 2 years
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Scusa Pilar ma quando Uvetta ha detto "Mi sono resa conto che è sempre stata la mia più grande passione: il pane" io stavo pensando solo a questo
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paulpette · 1 year
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Paulpy, in questa giornata svelaci un mistero: qual è la differenza tecnica tra panettone, veneziana e colomba pasquale? (Buona Pasqua!)
L’impasto è sempre lo stesso. Il panettone (tradizionale) ha uvetta e arancia candita e la superficie è caratterizzata da taglio a croce, senza glassa. La veneziana è un panettone senza uvetta (solo canditi di arancia) e con la copertura di glassa e mandorla, La colomba è identica alla veneziana (no uvetta, copertura con glassa e mandorle), ma cotta nello stampo da colomba.
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blissful-moontrip · 2 years
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abbinamento cibo21
abbinamento cibo21
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    Saltimbocca alla romana.
Uno dei piatti della cucina romana più riprodotti fuori dai confini regionali: fettine di vitello arrotolate con prosciutto e salvia, chiuse con uno stecchino e cotte in poco burro con una spruzzatina di vino. Si può scegliere, in cottura e in tavola, un bianco locale come il Marino, oppure, se si preferisce un rosso, il Velletri e il Cerveteri.
Sarde a beccafico.
Ricetta tradizionale siciliana: sarde passate in forno cosparse di pangrattato, acciuga, pinoli e uvetta. Abbinamento regionale con un bianco: Alcamo o Contessa Entellina.
Sarde a scapece.
È fra i piatti di pesce tipici del Meridione. Le sarde infarinate si friggono nell’olio e poi si coprono con una marinata realizzata facendo bollire insieme aceto, aglio e peperoncino. Si insaporiscono infine con delle foglioline di menta. Ci vuole un vino rosso leggero, fruttato e poco tannico, servito fresco: ad esempio un Vesuvio Rosso.
Sarde in savor.
Una delle più classiche ricette venete: sarde fritte, marinate con cipolla, aceto, pinoli e uvetta. L’uso dell’aceto è consistente, ma l’armonia del piatto è tale da fondere piacevolmente l’agro e il dolce, ‘chiamando’ un vino bianco dal bouquet floreale e fruttato. Il Veneto ne offre parecchi: ad esem-
pio Soave, Lugana, Pinot Bianco dei Colli Euganei. Il vicino Friuli suggerisce il Sauvignon del Collio. Chi vuole, d’estate può accostarci un rosso giovane servito fresco: Bardolino o Breganze.
Scaloppine alla pizzaiola.
Scaloppine cotte in una salsa fatta con olio d’oliva, pomodoro, sale, pepe e origano. Ottime in estate con un bianco fresco come Chardonnay del Collio, Frascati o Greco di Tufo. Per chi preferisce un rosso: Cabernet del Trentino, Sangiovese di Romagna o Refosco dei Colli Orientali del Friuli, tutti serviti freschi.
Scampi crudi.
L’importante è trovarli freschissimi. Per l’abbinamento, scegliere un Sauvignon dell’Alto Adige o del Collio, un Verdicchio dei Castelli di Jesi. C’è invece chi ama orientamento sulle bollicine: dal Prosecco di Coneqliano Valdobbiadene o i migliori Franciacorta.
Sciatt.
Sono delle specie di frittelle tonde di grano saraceno irnpast.iucon acqua, sale e grappa: al centro di ogni disco c’è un pezzetto di formaggio. Piatto tipico della Valtellina, lo si abbina coi rossi supe riori locali (Inferno e Sassella) o con lo Sfursat.
Scottiglia.
Un ricco stufato di carne aretino e maremmano: ne entrano a far parte pollo, coniglio, vitello, maiale e persino la cacciagione. S’accompagna col Chianti riserva o col Bolgheri Rosso. Le versioni più impegnative della scottiglia (col cinghiale in particolare) stanno col Brunello di Montalcino o col Bolgheri Sassicaia, oltre che coi grandi ‘supertuscans’.
Sorbir d’àgnoli.
La minestra dei giorni di festa in terra mantovana è costituita dagli agnoli in brodo, la forma locale dei ravioli. L’abbinamento è obbligatorio: il Lambrusco Mantovano. Chi non è schizzinoso non esiti a ricorrere al rituale del bevr’in vin, vuotando mezzo bicchiere di Lambrusco nel piatto colmo di brodo.
Spaghetti aglio, olio e peperoncino.
“Ci facciamo uno spaghettino aglio-olio?” Chi non ha mai trovato l’amico che gli ha fatto questa proposta? Ci vuole un bianco: ad esempio Collio Tocai, Biferno Bianco, Alcamo.
Spaghetti alla carbonara.
Un popolarissimo primo della cucina romana. Gli spaghetti sono conditi con uova fresche, Pecorino Romano e guanciale di maiale rosolato. Da servire con una bottiglia di Frascati superiore o di Velletri Bianco.
Spaghetti cacio e pepe.
Piatto povero del Lazio: spaghetti bagnati con un po’ dell’acqua di cottura e insaporiti con una generosa grattugiata di Pecorino Romano e di pepe. Per chi ama i bianchi: Frascati superiore. Per chi predilige i rossi: Cerveteri.
Spaghetti con l’acciuga.
Primo semplicissimo: spaghetti conditi con l’acciuga salata rosolata nell’olio d’oliva. Sta benissimo col Fiano di Avellino, col Verdicchio dei Castelli di Jesi o col Soave.
Spaghetti con la bottarga.
La bottarga è costituita dalle uova di muggine (o di tonno) salate, pressate e stagionate per qualche mese. Si usa per insaporire generosamente gli spaghetti: ottimo l’abbinamento con la Vernaccia di Oristano in versione secca.
Spaghetti con le vongole.
Un classico fra i primi della cucina marinara, nelle due versioni con pomodoro o senza. Quando gli spaghetti con le vongole sono in bianco vengono abbinati con un vino bianco come Collio Sauvignon, Pinot Grigio di Lison-Pramaggiore, Soave (giovane), Verdicchio dei Castelli di Jesi, Solopaca. Se c’è il pomodoro si accostano con un rosso morbido come il Colli del Trasimeno o con un rosé come il Salice Salentino Rosato, ma anche con un bianco come l’Ischia Forastera.
Speck.
Pane nero e speck rappresentano l’ideale spuntino d’una vacanza in Alto Adige.
Se lo speck è affettato sottilmente sta benissimo coi bianchi Gewurztraminer e Mùller Thurgau,
mentre in fette larghe almeno un centimetro da tagliare a cubetti sta meglio con dei rossi più o meno carichi: Alto Adige Schiava, Lagrein Dunkel e Santa Maddalena.
Spezzatino di vitello.
Vuole un rosso d’un certo corpo, ma non invecchiato: vanno benissimo Torgiano, Rosso (onero, Valpolicella e Gutturnio dei Colli Piacentini secco.
Spiedo bresciano.
Quando si dice un piatto monumentale: sul grande spiedo bresciano vengono cotti pezzi di coniglio, pollo, maiale e poi uccelletti e patate. I sapori si mescolano, creando un insieme di grande armonia. L’abbinamento migliore è col Garda classico Groppello. In alternativa un Botticino o un Capriano del Colle Rosso, anch’essi bresciani.
Strudel.
Il classico strudel di mele trentino-tirolese si abbina in maniera perfetta col Vin Santo del Trentino. Eccellente anche col Ramandolo dolce dei Colli Orientali del Friuli, con l’Aleatico di Gradoli e con l’Albana di Romagna passito.
Tagliatelle al ragù.
Non c’è trattoria dell’area padana che non ve le proponga. Si abbinano con dei rossi leggeri come Bardolino, Valdadige Rosso, Freisa d’Asti o con dei vini vivaci come Lambrusco Grasparossa di Castelvetro, Lambrusco di Sorbara o Bonarda frizzante dei Colli Piacentini.
Tajarin al tartufo bianco.
È semplicissimo, ma è un piatto da re: le tagliatelline piemontesi profumate col tartufo bianco di Alba sono una meraviglia. L’abbinamento classico è col Barbaresco, anche se questo comporta in genere un ulteriore sensibile esborso in aggiunta a quello dovuto al tartufo. In alternativa una buona Barbera d’Alba, preferibilmente invecchiata.
Taleggio.
Celebre formaggio lombardo da abbinare con un rosso come il Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese. Chi opta per un bianco può scegliere un Gavi.
Torta pasqualina.
Questa torta salata ripiena di uova, ricotta ed erbette appartiene alla tradizione genovese. L’abbinamento può essere regionale, scegliendo fra due bianchi: un Cinque Terre o un Vermentino della Riviera Ligure di Ponente.
Tortelli di zucca.
Un classico della cucina mantovana: ravioli ripieni di zucca, amaretto, mostarda di mele e formaggio grana. Bene col Riesling delle Colline Mantovane del Garda o dell’Oltrepò Pavese. Ottimo abbinamento anche col Gewurztraminer dell’Alto Adige o col Mùller Thurgau del Trentino.
Tortellini in brodo.
Minestra classicissima della tradizione emiliano-romagnola. Date preferenza all’abbinamento regionale, scegliendo fra due opzioni: un rosso giovane ma di buon corpo e discreta acidità come il Sangiovese di Romagna o un vino brioso e vivace come il Lambrusco (Sorbara o Grasparossa di Castelvetro).
Trenette al pesto.
L’emblema della gastronomia ligure. I profumi del basilico e dell’aglio invitano all’abbinamento con un bianco giovane, fresco e morbido. Lo sposalizio è regionale: Cinque Terre, Vermentino dei Colli di Luni, Pigato di Albenga.
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