Tumgik
#vabbè mi sento stupida
earanie · 10 months
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madonna non mi sono mai sentita così inutile come da quando ho iniziato sta roba e nello specifico stamattina. le uniche domande che mi vengono fatte sono cose a cui non so rispondere, non sono autorizzata a fare niente se non seguire come un pollo senza testa sto avv che è più perso di me e che mi chiede cose assurde
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myinfinitystory · 7 months
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Alla fine di tutto penso che ci siano semplicemente giorni in cui si è "predisposti" a sentirsi belli.
Si, insomma, quei giorni in cui non noti tutte quelle cose che altri giorni invece ti pesano; ci sono invece quei giorni in cui sembra che nulla vada bene, le braccia un po' cicciottelle, le gambe un po' cicciottelle, la pancia che magari non è piatta se non quando sei distesa
E stesso in questi giorni guardacaso neanche i capelli che tanto ami vengono bene, in nessuna maniera eh, e il viso?
Oddio però non ho un viso così brutto, eppure se non mi trucco almeno un po' non mi sento tanto a mio agio.. dovrei uscire con questo cerchio nero sotto agli occhi? Ma perché sembra sempre che ho i baffi pure dopo averli fatti? Mettiamo un po' di correttore qua e là e magari si toglie tutto
Vabbè però il correttore mica ti toglie l'insicurezza
Eppure guardandomi, eccomi qua, mica so così brutta? In fondo no, ma ho bisogno di essere "predisposta"
E nei giorni in cui sono predisposta semplicemente tutto quello che vedo scompare, e penso: ma forse sono solo io a vedere tutte queste cose? Queste piccolezze, ma chi è che le va a guardare? Eppure alcuni giorni pesano così tanto che dopo aver messo l'armadio sottosopra passa anche la voglia di prepararsi per bene per uscire
Eh ma poi tu già ti senti brutta, poi non ti vuoi manco preparare?
Chiaro, dopo mi sento ancora peggio
Ma quando mi sento bella invece mi preparo ancora meglio e mi sento ancora più bella
Allora come funziona?
In teoria dovrei semplicemente accettarmi e basta, certo mangiare sano, ma accettare questa corporatura
Ultimamente sono ingrassata di due kili e vabbè magari leggendo, se state ancora leggendo, penserete "e che sarà mai?" E in effetti è vero, non è tanto il numero sulla bilancia il problema, ma è il fatto che a vederli su di me dopo averne persi 10 pesa così tanto che non sembrano solo 2
A volte penso che la gente se sapesse quello che penso realmente di me penserebbe che sono solo stupida e che magari "c'è gente che vorrebbe averlo il corpo come il tuo"
Ma come si fa quando vorresti essere più magra, semplicemente più piccola in generale
Allora mi auguro in futuro di sentirmi più predisposta a sentirmi bella per un periodo di tempo abbastanza lungo da superare il tempo in cui non lo sono
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yomersapiens · 11 months
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I dolori del giovane (ahahah) YOMER
Esco dalla pizzeria con un cartone contenente una pizza bucata. A casa lo apro e guardo. In realtà è metà pizza, neanche una intera, ci sta me l'abbiano regalata. Un po' per pena un po' perché ho portato un mio libro dicendo "facciamo che mi paghi la prossima volta dai, che adesso c'è troppa gente". Ho ottenuto metà cena grazie a un libro. Ora devo calcolare tutta la mia vita così, finché non esaurirò le copie. Vorrei tu fossi a casa mia per togliere la mozzarella di bufala (ho fatto bingo cazzo è una margherita con bufala questa sta almeno a 17€ qua a Vienna quasi 2€ in più del mio libro! che guadagno!) (ah no, non tantissimo siccome è metà pizza, vabbè) dicevo, toglierei la mozzarella perché tu non la mangi e ti direi che questo è come verrà pagato il mio lavoro d'ora in avanti. Secondo me il baratto deve tornare a comandare ogni trattativa sul pianeta. Mi sono stancato dei soldi, così come sono stanco del sesso (non è ironico il fatto che ci stanchiamo più facilmente proprio di quello che non abbiamo?) (bugia).
Sto girando porta a porta, persona a persona, a cercare di vendere le copie del mio libro. Per cosa poi? Per raggiungere una ristampa? O forse solo perché non ho nulla da fare e quando le persone scoprono che hai scritto un libro ti guardano con quello sguardo un po' di ammirazione e un altro po' (un altro bel po') di domande tipo "Tu? Tu, hai scritto un libro? Tu, con quella faccia e quegli occhi, hai qualcosa da dire?". Non hai idea di quante cose ho da dire. La mia testa è un via vai continuo di storie e idee e desiderio di silenzio. Ora come non mai odio dover parlare, spiegare la storia, spiegare perché devi acquistare il mio libro oppure darmi una mezza margherita di bufala in cambio. Ho bisogno di silenzio per riprendermi dalle fatiche del sorridere e parlare davanti a un pubblico. Adoro parlare di quello che ho scritto ma vorrei che i personaggi che ho inventato parlassero da soli. È brutto quando chiedo di abbassare la voce, o di lasciarmi stare per un po', ma per me è tutto troppo.
Quando sali in alto e raggiungi quello che sognavi di raggiungere c'è chi si adagia sugli allori e si gira e rigira tra le fronde degli arbusti da laurea mentre io so, che se mi viene dato quello che voglio, è perché mi aspetta dietro l'angolo il conto. Che sarà salatissimo. Hai ottenuto quello che desideravi? Beccati sta fattura, paghi contanti o pezzi della tua salute?
Gli occhi sono tornati a peggiorare. Lo stanno facendo da un po' ma io ho volutamente ignorato tutti i segnali e sono tornato a calare chili di farmaci che comprometteranno la mia situazione. Neanche questa terapia funziona. Eppure ci avevo creduto tanto. Come ogni volta, ma questo giro un po' di più. Con che coraggio, in queste condizioni, potrei permettere a qualcuno di amarmi? Mi sento come una mela in esposizione da un fruttivendolo che ha deciso appositamente che lato del frutto mostrare ai possibili acquirenti e non concede di fare un giro attorno o di toccarla, perché altrimenti ci si accorgerebbe della quantità di vermi che la stanno divorando, delle muffe, parti molli, chiazze marroni e crateri necrotizzati. Non sto bene e so di meritarmelo, perché sono felice.
È una stupida regola che non ho inventato io eh, per carità, sicuramente l'ha fatto qualcun altro. Ma nella mia testa regna questo calcolo: se 1 cosa va bene 7 andranno storto. Le sto contando, secondo me arrivo alla dozzina ma solo perché mi piace piangermi addosso.
Qualcuno ha già finito di leggere il mio libro e stanno arrivando i primi insulti, al momento solo carini. Ora si tratta di superare la soglia delle persone che mi vogliono bene e subentrare nella zona delle persone a cui non frega un cazzo di chi sono e che vogliono solo leggere una storia sperando sia decente.
Invitami a pranzo, ti darò in cambio un libro. Fammi una torta, riceverai un libro. Passiamo un pomeriggio assieme a insultare quelli a cui piacciono le castagne, non solo ricevi un libro ma anche una medaglia al valore.
La libreria durante la presentazione era piena, vorrei fosse sempre così. Esaurire le copie, rispondere a domande sensate. Vorrei iniziare a parlare verso le 17:30 e alle 21 essere già a letto. Vorrei che il letto mi venisse offerto in cambio di un libro. Però, come con la pizza, sicuro sarebbe mezzo letto. O un letto con un buco al centro ma dato che tu sei minuscola spazio ne abbiamo a sufficienza. Vorrei non far stare sempre male chi mi circonda. Vorrei non avere l'arroganza di quegli scrittori che non fanno altro che ricordare a tutti di aver scritto un libro. Vorrei non farti piangere mai e non essere l'idiota egocentrico che sono.
Il mese prossimo faccio quarantanni. Manca pochissimo. Sarò ufficialmente uno di quei vecchi che non ne vuole sapere di accettare l'età che ha. Un po' di tempo fa almeno potevo dire di non dimostrarli ma se mi vedeste sta sera, come sono messo, circondato da coperte, con sempre meno followers tra i capelli, un occhio gonfio, il gatto che mi snobba, la mezza pizza che mi guarda dal cartone, quel buco nella pizza che rappresenta perfettamente il vuoto che sto provando ora che ho raggiunto un traguardo. Non è pessimisimo, è l'aver scalato una vetta e ora cercare un nuovo obbiettivo. Fare meno schifo, ecco quello è un grande obbiettivo che vorrei raggiungere un giorno ma non so, penso sia più facile scrivere altri dodici libri invece di questo. Sto invecchiando e sono tornato a collezionare carte Pokémon, lo faccio senza vergogna. Apro i pacchetti e annuso le carte e poi mi incazzo se non trovo una full art olografica. Tengo le carte vicino al libro così quando uno pensa io sia davvero intelligente poi posso aggiungere "E non solo, guarda come brilla il mio Gyarados!".
Dico sempre che Vienna mi serve per bilanciare l'Italia. Il tanto agognato silenzio dopo il maremoto di parole che subisco quando varco il confine. Questo bisogno sta cambiando, ho imparato che si può stare bene, in silenzio, anche non proprio obbligatoriamente da soli. In questo mi ha aiutato molto Ernesto, il mio gatto, non ci fosse stato lui ad addomesticarmi alla presenza di un altro essere vivente, forse non sarei stato in grado di aprirmi e accettare, ad esempio, l'esistenza di un altro essere umano. Anche se poi devo rovinare tutto, ma quella è la mia natura. Come la natura di Ernesto è ignorarmi, anche se in cambio gli offro un libro. Con lui non funziona, o un pochino sì dai, ha fatto mezze fusa e il solito vomitino serale ha un piccolo buco al centro.
Una copia alla volta, farò leggere il mio libro. Dovesse costarmi la salute fisica e mentale o una cena quotidiana a base di mezzi pasti donati, ci riuscirò.
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lucrezia00 · 2 years
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Spacchettato il pacco con i sei libri che ho ordinato con gli ultimi soldi del bonus cultura e sono troppo troppo troppo contenta. Quando mi arrivano i libri, o comprati o scambiati (consiglio Acciobooks, per me che sono abbastanza minimalista è una gioia averlo scoperto) sento sempre una sorta di euforia. Quindi me li guardo, rileggo le trame, osservo la copertina, lo spessore delle pagine e la carta utilizzata; e immagino sempre il momento in cui leggerò ciascuno di loro, i giorni o le settimane che gli dedicherò. Una delle cose che più adoro è guardare la libreria, andare con lo sguardo su un libro e ricordare il periodo di tempo in cui l’ho letto, e ogni volta quel ricordo è vivido nella mia testa, e mi appaga tantissimo ricordare i momenti anche in base al libro che leggevo. Siccome non ho nessuno a cui mandare le foto dei libri e con cui parlarne li scrivo qui. Stranamente ho preso quasi tutti libri che girano attorno al mondo femminile, lo stavo notando prima.
• Dio di illusioni, probabilmente il più mainstream, di recente se ne parla molto sui social. Aspettavo di acquistarlo da un po’, anche perché sapevo l’autrice si fosse ispirata molto a Dostoevskij e, perciò, preferivo prima leggere Delitto e Castigo. Una volta lettolo e amatolo, mi sono decisa ad ordinarlo, da sempre incuriosita alle vicende di questi ragazzi che vivono esperienze agli estremi. Rileggendo la trama, prima, mi ha ricordato molto un film visto giorni fa, ‘La scuola cattolica’, anche quello mi è piaciuto molto. Le tematiche di fondo sono similari, l’introspezione psicologica approfondita. Questo me lo riservo per le vacanze estive.
• L’incolore Tasaki Tsukoru e i suoi anni di pellegrinaggio. Questo lo avevo adocchiato da un po’, soprattutto perché mi sembra che sia il libro di Murakami che più si avvicina a ‘Norwegian Wood’, il libro dei miei quindici anni insieme a Inshallah e Il fu Mattia Pascal. Nonostante abbia sentito opinioni discordanti, sono comunque curiosa di leggere il mio terzo Murakami (dopo Dance Dance Dance).
• Vardo-Dopo la tempesta. Questo l’ho aggiunto all’ultimo minuto. Un pomeriggio l’ho trovato su Acciobooks, ho letto la trama e mi ha conquistata. Ho cercato qualche recensione su YouTube per informarmi e, convinta dalle opinioni positive, l’ho preso.
• Due. Questo non so se possa essere considerato un classico della Némirovsky. Fatto sta che ho avuto un rapporto conflittuale con questo libro. Lo adocchiai ad una bancarella quando avevo quindici anni (praticamente l’anno in cui mi è scoppiato l’amore per i libri), ero affascinata dalla trama, ma allo stesso tempo spaventata. L’indagine psicologica e sociologica delle relazioni l’indomani della prima guerra mondiale mi sembrava troppo per la me di allora, ancora troppo confusa circa il rapporto con gli altri, sui limiti delle relazioni, i confini tra verità e menzogna. Ora ho preso coraggio e ne sono contenta.
• Seni e uova. Anche su questo sono stata titubante a lungo, un po’ per la mole, un po’ perché temevo avrebbe trattato argomenti delicati come il rapporto con il corpo e la maternità in modo superficiale. Ma ho sentito talmente tante recensioni positive a riguardo che ho deciso di rischiare.
• Il mito della bellezza. Forse la Bibbia di tutte le ragazze che non sono a posto con se stesse e con il proprio corpo, che si squadrano tutti i giorni e si paragonano alle altre a causa del senso di inadeguatezza. L’ho preso pensando “vabbè la solita roba sentita e risentita sul patriarcato e la sottomissione delle donne”, forse un po’ perché mi sentivo stupida ad acquistare un saggio del genere, mi sentivo un po’ una bambina in cerca di consolazione. Poi l’ho vista in modo diverso, non mi sento una bambina quando una donna in cerca delle radici dei propri complessi di inferiorità.
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Questa tier list l’ho fatta un po’ di tempo fa, e mi pare di averla montata io, non di averla trovata su TierMaker. 
Dato che le light novel, in Italia, scarseggiano, è bellissimo vivere in un periodo dove puoi comprarle dall’estero in qualche lingua intellegibile. ☆
Purtroppo, per ristrettezze economiche, non ho ancora preso 55 Minutes - Quando ho avuto un po’ di denaro spendibile, ho dato la priorità a Fifteen e Storm Bringer. CONTO DI AVERLA, PRIMA O POI! 
The Untold Origins of the Detective Agency, Fifteen e Storm Bringer le ho lette e apprezzate, e devo farci il commento da ormai un po’, ma la procrastinazione è il mio pappagallo da spalla. 
Per le altre:
[Commento a Osamu Dazai’s Entrance Exam]
[Commento a Osamu Dazai and the Dark Era]
[Commento a Beast]
Una precisazione sulla Dark Era: pur essendo bellissima e levissima, è purtroppo un po’ scesa non per sua colpa ma per tutta la lore che si è aggiunta in seguito e che, salvo approfondimenti, fa un po’ a botte con alcune parti. Tipo, un conto è che Dazai fosse solo, perseguitato dal concetto di esistenza e dal fatto che tutti lo temessero e nessuno lo vedesse come un ragazzino umano tranne Oda; un conto è che Dazai è tutto questo ma ha passato tot anni insieme ad un suo coetaneo, con cui ha condiviso tormenti esistenziali sull’umanità e battibecchi (?) adolescenziali (?), coetaneo che di certo non lo temeva e non lo lasciava “solo”. Allo stesso modo, un conto è sentire sulla pelle la disperazione di Dazai che, pur avendo il Port Mafia in mano, non può nulla contro Mori ed è impotente di fronte all’ovvia morte imminente di Oda; un conto è tutto questo sapendo che si è passati in mezzo a Rimbaud, VERLAINE e il Dragon Head, e che Dazai pianifica l’universo mettendoci in mezzo il coetaneo di cui sopra che è letteralmente una divinità, e viene da chiedersi perché diamine Dazai non vi ricorra e il Port Mafia tutto si faccia spaventare dai Mimic. Non è, appunto, “colpa” della novel, è solo che, dopo la sua pubblicazione, la lore di BSD si è espansa - E Kafka e Sango si sono incasinati da soli, ma vabbè, magari poi spiegheranno tutto-
Dead Apple non sento il bisogno spasmodico di averla, né di leggerla. Magari recupero il manga, ma giusto se capita. (Tra l’altro, perché non ha come copertina un’illustrazione di Sango? In mezzo alle altre è un pugno nell’occhio.)
Storm Bringer non credo abbia bisogno di spiegazioni. Se chi l’ha letta poi inizia a correre in giro a spammarla al prossimo c’è un motivo. L’unicissima cosa, ho capito la brutale ispirazione a A Certain Scientific Railgun (C’è persino una scena in cui Paolino fa letteralmente una railgun con un bottone, la prendo come un’esplicita dichiarazione d'ispirazione), ma forse in alcuni punti ci scivola un po’ troppo. E il fatto che nella battagliona finale Paolino si scordi convenientemente di poter ammazzare tutti in un colpo in modo che il piano di Dazai possa andare avanti è abbastanza scemo. Lo perdono solo perché il resto della novel è bellissimo e levissimo. 
Infine, The Day I Picked Up Dazai. Se segue le orme di Beast e Fifteen, dovrebbe avere prima o poi una versione rimpolpata e ufficiale, ed è per questo che non l’ho pianificata per un commento effettivo... Anche se è passato un bel po’ da quando è uscita e non se n’è saputo niente, quindi boh. (!)
The Day I Picked Up Dazai è un’unica vicenda in due versioni: Side A, ambientata nel canon, e Side B, ambientata nell’universo narrativo di Beast. 
Side A è adorabile. Voglio vederla animata. 
Side B è una delle cose più aberranti che abbia mai letto. Mi dispiace molto per le persone a cui è piaciuta, ma questo è uno dei quei casi in cui uso l’espressione “mi ha fatto schifo”. È stupida. Semplicemente. La trama non esiste: Dazai si fa raccattare da Oda e passa tutto il tempo in uno stato di serrato mutismo. Oda alza le spalle e, giustamente, lo lascia stare. Entusiasmante. Il resto è angst self-indulgent, che è una cosa che odio. Ma non è l’angst self-indulgent solito, è proprio sguazzarci per il puro gusto di farlo, è lo scrivere seriamente frasi del tenore di “Era oscuro come l’oscurità più oscura”, è creare problemi dove non ce ne sono solo per fare angst. E questo porta ad intaccare Beast stessa: ma il dramma di Beast!Dazai non era proprio il non potersi avvicinare ad Oda? La stretta al cuore della scena in cui, finalmente, riesce a farlo e se lo ritrova invece contro, non è caricata proprio da questo punto fermo? Se Beast!Dazai ha già incontrato Oda, dove va tutta questa tensione, questo dramma? “Ma serve per far vedere che è stato Dazai ad indirizzare Oda!”, indovinate un po’? Si poteva fare in qualsiasi altro modo, compreso il fatto che Dazai ce lo facesse andare indirettamente, rimanendo dietro le quinte (Ben più IC e, in tutta onestà, molto più malinconico). L’unica parte che si salva di questa roba è il flashback sul quadro, che tuttavia è stato palesemente ritagliato da Side A (Dove per nessun motivo non viene mostrato) e ficcato qui giusto per far succedere qualcosa di nuovo e dare un senso all’esistenza di Side B. Comunque vi ricordo che c’è Oda che saluta Dazai davanti ad un edificio, torna a casa con i mezzi di trasporto e, davanti casa sua, ci trova Dazai che si è preparato una scena molto angst. Le cose sono tre: o Oda ha preso Trenitalia, o Dazai si teletrasporta, o Dazai ha i razzi sotto la giacca. L’ultima mi diverte di più, ma anche la prima merita, quindi ho deciso che sono successe entrambe. 
Vediamo se un’eventuale versione intera possa rendermela più gradevole, ma per me Side B è il secondo punto più basso mai toccato da BSD (Il primo è, naturalmente, la persecuzione di Fuckyouchi). Ringrazio sia uscita insieme a Side A. 
Non faccio una wishlist delle novel che vorrei perché non so quali storie potrebbero andare nel manga (Tipo, Yosano poteva anche avere una novel, ma ha avuto spazio nel manga). Ovviamente mi incuriosisce sapere di più su quel confetto malefico di Q, sul passato da oiran tormentata di Koyou, sul da dove sia uscita Higuchi, su cosa ha reso così “bizzarri” i fratelli Tanizaki, ma in primo luogo vorrei approfondimenti sul trio della DOA - Che, però, credo sia più una cosa da mostrare nel manga, soprattutto Sigma. E poi, ovviamente, ad un sequel di Storm Bringer sulle magiche avventure di Chuuya e Adam non si direbbe di no. 
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friabile · 2 years
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mi sento triste sola incompresa vorrei parlare con qualcuno di tutti questi pensieri ma poi mi sento costantemente giudicata e non compresa e sono solo stupida che ogni volta ci credo e spero che sia ma sia cosa mi faccio pena sono stanca vorrei chiedergli di parlare un attimo che ha tempo e voglia ma ho paura di dargli fastidio ho paura che mi dica di no fatico a respirare e non è colpa del caldo vabbè domani cancello
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blogitalianissimo · 3 years
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Come mai nel 2021 riesco ancora ad essere rickrollata, ti odio 😢
...Vabbè non si può odiarti, in realtà ti amo sempre, ma mi sento stupida (cioè, più del solito)
Scusa se ti rispondo solo adesso ma volevo rickrollare ancora un altro po’ di gente🙏
Non sei stupida, sono io che subdolamente ho cercato un link alternativo che nascondesse l’url di youtube 👀
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exninfettina · 3 years
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a g t v 🦆
a. Quanti anni senti di avere?
Mi sento un'eterna 12enne
g. Hai un’opinione politica o morale controversa, che ti vergogni di condividere? Quale?
Oddio apriamo sto vaso di pandora: ci sono razze di cani pericolose che non andrebbero più fatte riprodurre. Bon l'ho detto ora temo la pioggia di merda. Ah poi vabbè io vorrei davvero il patentino per diventare genitori, ma so che è vagamente fascista come posizione
t. Una canzone universalmente riconosciuta come stupida e insignificante che adori.
Alghero vale?
v. Quanti momenti davvero significativi credi di aver vissuto nella tua vita?
Un bel po', ci sono tanti momenti che mi ricordo bene. Molti con primofidanzatino ma perché era primo fidanzatino ✨✨
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youarenotalone-blr · 3 years
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Non lo so
Sono una persona complicata, non capisco i miei comportamenti, soprattutto perché non capisco cosa provo, e non capisco cosa provo perché non voglio provare nulla, i sentimenti sono forvianti, non di fanno ragionare a mente lucida, ma solo tramite emozioni e a me non piace, non mi piace sentire le cose, provare sentimenti non mi piace, e il più delle volte penso “vabbè ma è questa la vita”, ma a me non piace viverla così. Ogni volta che analizzo i miei sentimenti e le azioni che causano penso solo di dovermi allontanare da quelli, e vivo male, vivo male pensando a ogni azione e ciò che mi può scaturire, non so se riesco a spiegarmi, ma fondamentalmente scrivo questo solo per me, per vedere nero su bianco ciò che ho dentro, anche se so che magari qualcuno sta leggendo, e forse si scrivo un po’ anche per te, e vorrei non farlo, vorrei non dover provare nulla verso niente, non solo inerente a determinate persone, ma anche nella vita quotidiana. Quello che faccio è: capire i miei sentimenti inerenti a determinate azioni, e non agire più in quel determinato modo, per non dover sentire nulla, che sia felicità, tristezza, rabbia, non so neanche cosa vogliano dire realmente.
Quando le persone mi chiedono come sto, io rispondo solo “tutto bene” oppure “sto bene”, perché sono abituata a fare così, non so cosa significhi stare bene, non so cosa voglia dire essere arrabbiati, e quando mi chiedono “cosa hai provato in quella situazione?” io dico che non lo so, perché non so cosa si prova, so che non ci sono delle aspettative verso i sentimenti, e che non esistono sentimenti da provare e altri che devi evitare, ma io li evito tutti solo perché non voglio provarli. L’unico sentimento che so di provare è l’ansia e la paranoia, per il resto non so che significato dare alla felicità o alla tristezza, mi sento rotta, come se ci fosse qualcosa che mi manca o che si è rotto, ma è sempre stato così, mi sento come se fossi da rottamare, perché penso che non sono capace di provare emozioni o sentimenti, sento che qualsiasi mia azione è puramente per gli altri, e che non so come si fa a fare le cose per se stessi, mi sento così stupida delle volte, ma non stupida in senso carino, ma proprio idiota, fuori luogo, fuori posto, come se avessi sbagliato tutto e le persone per compassione non mi abbiano detto nulla.
Mi rendo conto che riesco a spiegarmi molto meglio scrivendo che magari parlando, forse perché sulla scrittura si può sempre cancellare, mentre con il parlato una volta che hai detto qualcosa non puoi premere ctrl z e cancellare.
Non lo so, non so niente, e credo che forse qualcosa dovrei sapere, ma mi sento davvero di non sapere nulla, ma non intendo riguardante argomenti scolastici o nella vita quotidiana, sento solo che non so come sto e, citando Bojack, non posso dire che va di merda perché non c’è un motivo reale per cui io stia di merda, ed è così, non ci sono motivi per il quale io stia “male”, ma la realtà è che non sto neanche male io sto, ci sono ma non capisco cosa sento, e molte volte non sento nemmeno. Delle volte mi sento veramente grata per quello che ho, e dico sul serio, mi sento profondamente riconoscente con l’universo per tante cose che magari altri si sognano, mentre a volte sento di non avere ciò che mi merito, ed è un po’ saccente dire che mi merito qualcosa, non sono nessuno per decidere cosa merito io che magari gli altri non si meritano, ognuno ha la propria vita, e non è colpa di nessuno se siamo nati in determinati ambienti.
Non lo so ecco come vorrei rispondere a un “come stai?”, ma non perché io stia male, il non lo so è visto come negativo, ma anche se vincessi alla lotteria tutti i soldi del mondo, sarei euforica (credo) per 5/10 minuti, poi tornerei asettica.
Non lo so
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lontanoblog · 4 years
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Vedi perché non voglio più avere una vita normale?
Perché per me fare queste cose è pesante, perché io sto male ad essere trattata così.
Io voglio solo stare in un posto tranquillo, e non voglio neanche avere animali o altro, perché sono stuffa di essere trattata così.
Però allo stesso tempo mi piacciono troppo, e rimarrò sempre fermamente convinta del fatto che gli animali possano davvero aiutarti di più di un qualsiasi psicofarmaco.
però mi rendo conto che se fossi da sola non sarei in grado di occuparmene.... Perché vedi ora come ora se avessi dovuto portarlo dal veterinario da sola non avrei avuto il coraggio di portarlo, perché non mi sento di riuscire a sopportare un altro discorso sul fatto che non so le leggi e che sono stupida... E sopratutto quando provo a spiegarmi mi viene anche detto che non devo "aggredire" che secondo me dal spiegarsi al "aggredire" c'è giusto una piccola linea sottile di differenza tra le due parole, ma vabbè.
E comunque nonostante tutto alle bestiole ci penserò sempre, e anche se non li terrò io personalmente, farò per sempre delle donazioni generose alle associazioni che se ne occupano, a modo che anche se da lontano posso stargli vicino comunque.
Ho deciso che farò così, perché non sono in grado di occuparmene e anche perché se accadesse una cosa del genere un altra volta, non potrei sopportarlo ancora.
Il trucco è stare il più lontano possibile dalle persone e interagire con loro solo per le cose fondamentali, è così che bisogna fare per non stare male, perché alla fine di tutto il dolore che molte persone portano dentro non è solo malessere personale, ma deriva anche dal fatto che molte persone hanno fatto del male.
Facendo così potrei riuscire a vivere senza per forza ammazzarmi.
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bbsblogrn · 5 years
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premessa: chiamare un ragazzo di colore "bangla" PER ME E DA PARTE MIA, è una cosa carina, perché lo dico/penso in modo affettuoso, come chiamo "scemi" tutti i miei amici, e così come dò a me stessa della stupida.
Com'è questa cosa che prima vai a dormire, poi sei più stanca la mattina dopo?
Solita routine: wc, denti, vestiti, occhiali, merenda, zaino e giù in macchina.
Arrivo alla fermata del bus e vedo in lontananza un bel ragazzo scuro di carnagione, con una valigia, penso che stia per prendere il pullman che porta al capoluogo, e che sia ancora molto abbronzato (beato lui!).
Incredibilmente sale sul mio di bus, e scende alla mia fermata, anche se resta qualche passo dietro di me. Mi giro un paio di volte, di sfuggita, e mi sorge il dubbio che forse quella non è abbronzatura ben tenuta, ma è proprio la sua carnagione, penso "che ci viene a fare un bangla in questo paesino di merda, con una valigia poi"
Continuo spedita, sulle note di qualche canzone random raggae.
Mi si sciolgono le stringhe delle scarpe.
Bianche.
Appena comprate.
Immacolate.
Le devo assolutamente riannodare.
Sono combattuta, ho un ragazzo alle mie spalle e, purtroppo, mettermi a 90 davanti a lui potrebbe non essere la cosa migliore.
Ma le stringhe sono immacolate, non posso farle sporcare.
Mi armo di coraggio e mi calo, giro lo sguardo a destra, per vedere se mi fisserà quando passa.
Lui passa avanti senza nemmeno degnarmi di uno sguardo.
Tiro un sospiro di sollievo e giro lo sguardo nell'altro lato, sia perché appunto era la scarpa a sinistra il problema, sia perché non volevo mi trovasse a guardarlo.
Vedo una coppia, sui 25 anni, e un signore sui 60 almeno, abbastanza lontani.
Appena si avvicinano di più, sento la coppia che confabula di tramonti in riva al mare e altre cose romantiche, e perciò mi fermo e alzo lo sguardo.
Pensavo di vedere loro due, guardarsi negli occhi.
E invece no.
La mia attenzione si è spostata sul signore.
Fissava il mio culo, con insistenza.
Distolgo lo sguardo, penso che sono io a farmi troppi film mentali.
Cerco di fare questo fiocco più velocemente possibile, ma non ci riesco.
Arriva una sonora pacca sul culo.
Da uno che potrebbe essere mio nonno.
Rimango un attimo interdetta, per poi urlargli dietro le peggio cose.
La coppietta che non era poi così lontana, non si volta.
Provo a corrergli dietro, non so bene perché.
Il mio bangla
Nonostante l'età sia un fattore che avvantaggia me, non riesco a raggiungerlo, lui riesce ad attraversare, io vengo bloccata da un camion che si era appena immesso nella rotonda.
Penso "vabbè, lasciamo stare"
E in realtà, una volta che il camion lascia la strada, io attraverso e volto l'angolo, vedo che il mio bangla aveva fermato quel signore, l'aveva visto affaticato e gli voleva prestare aiuto, pensava stesse per perdere il bus, gli stava dando la sua bottiglia d'acqua.
Quando però il signore si è girato e ha visto me, è scappato nuovamente via.
Il mio bangla lo guarda stranito e gli dice semplicemente "ma nemmeno un grazie?"
Il signore, pur continuando la sua passeggiata a passo svelto, gli urla contro "ma stai zitto negro di merda"
Ho l'occasione di fissare bene il mio bangla, e per scoprire che poi tanto bangla non è, era davvero solo una abbronzatura ben tenuta.
Lui guarda me, con un punto interrogativo in faccia.
Gli dico "lascialo perdere, tranquillo"
Lui fa spallucce.
Rimetto le cuffie e vado a scuola.
Pedofilo e razzista, what else?
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Ciao, da tempo mi preme una questione che non so come risolvere. Premetto che la cosa è un po’ lunga, quindi, se hai voglia di leggere tutto, preparati. Io sono sempre stata una persona di “indole” timida, mi vergognavo di qualsiasi cosa, persino di chiedere una bottiglietta di acqua al bar davanti scuola, figuriamoci di interagire con persone sconosciute. Detto ciò, due anni fa (ora ho 18 anni) ho iniziato a scuola un corso di teatro, vuoi per curiosità, vuoi perché mi ha “costretta” (1)-
- un amico, alla fine mi sono convinta a provare. Ora non sto qui a sproloquiare sul fatto che è un’esperienza formante, che ti cambia la vita... ma qualche cambiamento non indifferente sulla mia personalità l’ho notato. Non solo non mi vergogno più di chiedere una bottiglietta al bar (grande conquista!), ma prendo una posizione e la esprimo quando serve, intervengo più spesso in classe e nelle discussioni in generale, sorrido agli sconosciuti per strada quando mi capita, scherzo con (2)--persone che non sono solo amici stretti, pensa che addirittura vengo inviata dai miei compagni di classe in qualità di diplomatica per persuadere i professori ove ci sia necessità! Io!! Che dicevo a mia sorella quattro anni più piccola di me di ordinare per me il pranzo! Non so se tutto ciò sia attribuibile solo a questo percorso che ho iniziato, ma prima di arrivare al nocciolo della questione devo dire un’altra cosa (so di essere logorroica, perdonami). Non trovo bene le parole per dire (3)--che sono una persona che spesso, di solito quasi sempre, riesce in ciò in cui si cimenta. Sono sempre considerata “il genio” della situazione, io ho in particolare sei amiche molto strette che come tutti gli altri quando si tratta di fare qualcosa la prima cosa che dicono è: “vabbè ma tu sei un genio”, come a dire: “tanto è una partita persa in partenza non ha senso gareggiare contro di te”. Che si tratti di un’interrogazione, di sport, di risolvere un problema, di cucinare, persino di (4)- -truccarsi o farsi i capelli, addirittura di fare un bonifico o aggiustare il computer, io sono “il genio” che tutto sa e tutto può, cosa che, specifico, ovviamente non sono! Di tutto ciò le uniche due cose che mi sento di riconoscere sono: 1) di essere una persona estremamente precisa, ai limiti del maniacale, e pertanto quando mi cimento in qualcosa faccio di tutto per riuscire, purtroppo sono fatta così; e 2) che la genetica mi ha aiutata un po’ con la media del QI perché i miei genitori (5)--sono due intelligentoni. Arrivando al punto, il problema è (so che sembrerà banalissimo) questo: non ho mai avuto un ragazzo. So che è una cosa stupida e tutte quelle frasi tipo “ognuno ha i suoi tempi”, “capita a tutti, capiterà anche a te” e so anche che tu penserai: “ma come, mi hai mandato un fiume di parole e si riduce tutto a questo?”. So che è banale, ma questa situazione mi fa soffrire. Lo dico con franchezza: ovviamente non sono un essere asessuato, c’è stato qualche ragazzo che ci(6)--ha provato, qualche uscita, ma dopo una o due volte, perdevano tutti l’interesse iniziale. Quello che mi chiedo è: è possibile che io spaventi la gente? Che abbia modi troppi irruenti e che abbia grandi aspirazioni che fanno scappare le persone? Sono consapevole che sembra una stupidaggine e, se letta in un certo modo, anche un atto di estrema presunzione, ma io il dubbio me lo devo togliere. Secondo te può essere che, soprattutto visto che dall’esterno sembro il genio che tutto sa e tutto (7)--può, i ragazzi non si avvicinino o seppure lo facciano si allontanino spaventati? Grazie per la tua attenzione e scusami per la tetralogia drammatica che ho scritto. (8-fine)Perdona il ritardo, probabilmente avrai compiuto 19anni (scherzo...o forse no), ma non uso più Tumblr come un tempo.La tua storia mi è piaciuta (passami il termine poco ortodosso), perché in alcuni punti hai ricordato tratti del mio carattere che non sono riuscita a smussare del tutto (ahimé, tentare di arrotondare gli angoli del proprio carattere è complicato). Ovviamente io non posso tracciare un tuo profilo da queste tue parole, seppur tu abbia fatto una descrizione teatrale davvero accurata, perché non sarebbe etico e perché non è la mia professione, quindi facciamo finta che io sia una sconosciuta a caso trovata per strada a cui hai deciso di raccontare queste cose per noia.A me non è trapelato il tuo voler apparire presuntuosa, se può consolarti, ma mi è sembrato quasi che tu abbia alzato un muro di cemento armato a difesa di questa etichetta che ti hanno appiccicato addosso. Insomma, mi hai descritto un percorso di evoluzione della tua personalità grazie al teatro, hai sostenuto che la genetica ti ha aiutato col QI (il QI è un discorso molto complicato, però la genetica non c’entra così tanto, ma sono certa che tu debba dire grazie ai tuoi genitori e agli stimoli a cui ti hanno esposto), ti sei definita al limite del maniacale e “faccio di tutto per riuscire, PURTROPPO sono fatta così”...per poi pormi una domanda sulla sfera relazionale, sul rapporto empatico-affettivo che si potrebbe avere con altri. Ed è qui che ho letto una sorta di difesa e disapprovazione contro questa etichetta che ti hanno dato e che senti di dover difendere a tutti i costi: credi che, non avendo un buon primato anche su questo piano, tu possa perdere la tua ambizione o l’approvazione dell’esterno? Credi che, senza affetto o amore ricambiato, tu possa perdere la sfida interiore di crescita con te stessa? L’avere un ragazzo potrebbe aiutarti a fornirti una dimensione più umana, a conoscere non solo la te stessa “genio”, ma anche la te stessa fatta di “carne e cuore” o potrebbe essere un modo per porti sullo stesso piano adolescenziale di chi ti circonda e scrollarti di dosso un cartellino con un prezzo che ti sta quasi asfissiando?Non lo so, magari penso troppo, perdonami. Sul piano spicciolo, mi hanno sempre etichettata come “genio” ed io mi sono prima sentita un’incompesa e poi una scema e più che i ragazzi della mia età mi sono sempre piaciuti gli uomini più grandi, ma per compensazione-idealizzazione fatta dalla mia persona, mai avuto storie con 50enni col frustino, ahimé. Però col tempo io ho capito che le etichette esistono solo se tu decidi di rispecchiarti fedelmente negli occhi degli altri e dai valore a ciò che il gruppo pensa di te, altrimenti sono solo epiteti o favole come le altre, che definiscono un tuo tratto, apparentemente presuntuoso, ma pur sempre la punta del ghiacciaio che sei.
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Ipoteticamente morta..
Va bene, sarò onesta... mi sfogheró su Tumblr, non sapendo dove sfogarmi o come. Il 24 agosto 2017 sono stata investita. Vi assicuro che, se state leggendo questo post (lo leggerete massimo in 3 ma vabbè ahahha), non sto provando ad elemosinare pietà. Ho subìto danni neurologici che mi hanno reso più emotiva. Ciò significa che piango per tutto. O almeno dovrei. Le mie emozioni sono al 97% represse. Stasera ho pianto a lungo, durante uno sfogo con una mia amica. Ho realizzato di non aver mai e poi mai amato niente più del mio cervello. Ora è rovinato... è come se fosse morto qualcuno che amavo con tutto il cuore. Prima ero veramente intelligente, avrei potuto vincere un premio Nobel... "Arianna Garrone, premio Nobel per la fisica"... ora sento di essere più stupida e di aver perso il mio Nobel. Rubato da una macchina che non si è fermata in tempo. Nessuno mi ha detto chiaro e tondo che ora sono ritardata, ma è logico, conoscendo il funzionamento del cervello, che l'emotività è inversamente proporzionale alla razionalità interna. Ogni lacrima che mi scende è un anno luce in più che mi separa dal mio Nobel... se qualcuno è stato abbastanza pazzo e coraggioso da leggere fin qua, vi prego scritevemi.
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itsbrizebriseide · 2 years
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buongiorno, sono già passati tre giorni da quando ho aperto questo blog
sta mattina mi sento un po' triste... il mio fidanzato mi ha un po' ignorato negli scorsi giorni, in particolare ieri
quanto odio dipendere da lui per la mia felicità in questo modo...
devo migliorare questo, perché quando partirà per il dottorato sarà mille volte più difficile
non riesco a capire perché lo fa però, sembra sempre impegnato quando lo chiamo, anche se poi in realtà gioca alla switch, mi fa sentire come se lo disturbassi
così ho smesso di scrivergli ieri, e neanche lui mi ha scritto... la conferma che se non gli scrivo io lui non lo fa ✓
tutto questo mi fa sentire molto insicura, ho pochi amici, non saprei con chi parlarne
se mi lasciasse sarei sola mi rendo conto, non ho nessuno di così vicino mi rendo conto
vabbè
davvero non capisco perché lo fa però, se lo annoio, se è troppo impegnato da non scrivermi neanche un messaggio, se è così abituato a stare con me da poi averne abbastanza
mi sento stupida a scrivere queste cose, lui magari non ci fa nemmeno caso al fatto che non ci siamo sentiti, o che l'ho cercato sempre io
vorrei sentirmi amata anche in queste piccole cose....
vabbè basta così, che dire
sono le 9.19 e se lo conosco bene non si sveglierà prima delle 12 o giù di lì, quindi adesso studio un po', anche per distrarmi, mi serve proprio
tra l'altro ci vediamo pochissimo, viviamo a 15 km di distanza e ci vediamo una volta a settimana, il sabato... non mi ha mai detto un giorno della settimana a caso, o una domenica "ti va se ci organizziamo per vederci"
sono sempre io a farlo, io a proporre... mi piacerebbe per una volta sentirmi desiderata anche in questo modo, sapendo che a te va di vedermi, per nessun motivo in particolare, e quindi me lo chiedi
:(
a volte mi sembra di non essere nemmeno presa in considerazione
quando siamo con altra gente, amici/colleghi, non mi presta attenzione, totalmente, anche nei gruppi di suoi amici, e suoi colleghi, che non conosco e con cui non ho confidenza
lui fa di tutto per mettere a suo agio le persone, per farle divertire, si comporta così, ma non lo fa mai anche con me quando ci sono anch'io all'interno di un gruppo
tra l'altro oggi alcuni suoi colleghi lo avevano inviato ad un aperitivo al mare, in una zona che dista almeno 1 ora da dove abitiamo noi, mi ha invitata e ci ha trovato il passaggio
tutto okay se non fosse che sono ansiosa per due motivi
1) perché i miei genitori faranno in modo da crearmi problemi, per qualsiasi cosa, perché è lontano, perché non conoscono i ragazzi che vengono, perché può essere pericoloso....come se non avessi 23 anni
2) perché non conosco i suoi colleghi molto bene, e sono molto timida, so già come si comporta quando siamo con altra gente, ovvero che mi ignora, quindi perché andarci se mi sentirei a disagio? cioè che cavolo, se sai che sei l'unica persona che conosco e con cui ho confidenza in quel gruppo non mi ignorare, fai un piccolo sforzo, magari includimi anche nella conversazione
il problema con le persone timide è che noi non parliamo molto, soprattutto se non conosciamo nessuno e le voci si accavallano in un gruppo
ne abbiamo parlato tante volte di questa sua tendenza, lui dice che non è vero, non fa così, e si arrabbia.... vorrei per una volta sola si sforzasse di vedere le cose dal mio punto di vista
so che non è un tuo problema se sono timida o altro, ma considera quello che ti sto dicendo almeno
vabbè comunque ieri mi aveva detto che mi sarebbe passato a prendere con la macchina di mattina, ma poi non ci siamo più sentiti appunto quindi non so, dato che dorme sicuro non lo farà
dovremmo partire per l'aperitivo verso le 5, quindi non so davvero come siamo alla fine organizzati o altro
conoscendolo le cose andranno in questo modo:
- o ci andrà lui da solo
- o ci andremo insieme e sarà una serata in cui acquisirò ancora più insicurezze
vorrei per una volta essere presa più sul serio
abitiamo vicino al mare, mai una volta che mi avesse detto, vuoi andare a mare insieme? siamo ad agosto
non lo chiamerò per prima comunque, non mi va di essere sempre io quella che lo cerca, so che non cambierà nulla
quando si sveglia mi può cercare lui, se non lo fa sarà comunque una risposta
Adesso sono le 9.39 e devo davvero sbrigarmi, devo studiare
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yoursweetberry · 2 years
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Ho appena finito di fare la doccia, abbiamo già cenato e ho preparato pure la frittata di pasta per domani che se a mamma si sgonfia la gamba dovremmo andare al mare, sennò ce la mangiamo qua, pace..
Tu stai ancora lavorando o hai finito?
Boh non lo so mi sento triste.. penso a delle cose che mi hanno fatto dispiacere l’altro giorno e non riesco a ignorarle.. io avevo solo quei momenti con te.. solo quelli, non posso avere mai nient’altro solo insieme a te e vederti stare così come se ti pesasse tutto non mi faceva stare bene. Che il tuo nervoso non fosse “per me” non cambia, anche se non credo sia del tutto vero perchè con Giusy e Carmela ti comportavi diversamente, con me eri più fredda.. e poi boh pure il fatto che sei scesa dalla macchina tutte mi hanno fatto gli auguri e tu no.. io ad aspettare come una stupida per poi sentirti esclamare “e ja c vulimm movr?” bah però si ho io le allucinazioni.. mi devo accontentare era già assai che stavi lì giusto? per quello ho detto “grazie lo stesso per lo sforzo”
per non parlare di quando ti scrivevo il pomeriggio e non mi rispondevi però stavi online a parlare con gli altri.. e questo proprio nel giorno del mio compleanno che sai pure quanto odio perché va sempre tutto una merda.. vabbè.. mi prendo pure questa amen
22:08
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ddazeddandconfused · 2 years
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Mi sento fortunata comunque per il fatto che mia morosa bene o male lo capisca
E beh, è stata la prima
Le altre non hanno mai capito
Mai
Ero solo io stupida a farmi le teghe per niente
Non hanno mai capito un cazzo
Poi vabbè
Con loro purtroppo poi certe cose sono successe
Ma forse dovevo arrivarci già da come rispondevano quando gli dicevo le mie preoccupazioni
Poi ho anche la fortuna di avere il mio migliore amico
Che bene o male è come me
E quindi non mi ha mai giudicato, ma sempre capito
E questo riesce anche a farmi superare i momenti più brutti di queste crisi
Perchè loro lo sanno e hanno capito
Grazie
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