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#vicini o lontani
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IL FIGLIO CHE COSTA DI PIÙ
Quando sei mamma di un figlio, ce n'è uno che costa di più.
È quello che ti risponde,
quello che ti sfida,
quello che ti "impara",
quello che ti fa leggere tutti i libri di aiuto, per cui fai sessioni di terapia, per cui ascolti podcast, video, audio,
Vai ai gruppi di sostegno.
Questo è il figlio che costa di più.
E costa di più perché è quello che ci assomiglia di più, è quello che proietta ciò che ancora non abbiamo visto in noi stessi, è quello che ci ricorda ciò che siamo, è quello che riflette che non siamo ancora la versione migliore di noi stessi.
Questo figlio ha bisogno di più amore e
più attenzione di quanto immagini, è quella che ha bisogno di più controllo anche se ti supplica con il suo atteggiamento che ha bisogno di stare da solo, è quella di cui ha bisogno una mamma presente perché ancora non riesce a controllarsi.
Quindi, anche se a volte senti di non poterlo fare, tienilo stretto, vedrai che non si muoverà.
Anche se senti di voler esplodere davanti a qualcosa che ti dica, voltati e digli:
"Ti amo come sei",
e noterai che il suo viso si rilassa.
Anche se vuoi gridargli che non è lì, che questa non è la strada, prendi e meglio prendi la sua mano e guidalo dove credi più conveniente.
Anche se vuoi perdere la pazienza, non farlo perché ogni atto di ribellione è un grido disperato di tuo figlio per voltarlo a vederlo, insegnagli che non deve farlo in questo modo, che basta che ti dica che ha bisogno,
diglielo sempre
"Eccomi",
"Sono ancora qui",
"Ti ascolto",
"dimmi di cosa hai bisogno",
"Sono sempre qui".
E anche se non sai come,
dai per scontato che tutto andrà bene, perché l'unica cosa di cui tuo figlio ha bisogno è la tua presenza, il tuo tempo e il tuo sguardo.
Quel figlio che costa di più,
è il meno forte e
quello che ha più bisogno di te,
è colui che non sa dove, è colui che ti ha scelto come mamma perché sapeva da prima di nascere che tu avresti potuto guidare i suoi passi sempre.
#reflexionesdevida
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southernlonewolf · 10 months
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E tu sai cosa?
Ogni volta che arriva la sofferenza,
questo desiderio di essere vicini, se lontani,
o di essere più vicini, se vicini.
Vinicius De Moraes
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ambrenoir · 9 months
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BASTA CON I LEGAMI
É TEMPO DI RELAZIONI
💫
Sì ... relazioni, quelle sane.
Che non hanno nulla a che fare con la vecchia energia, con la vecchia modalità di coppia o di amicizia. Perché si creeranno tra persone "risolte":
Guarite. Leggere. Nuove.
Ma prima di arrivare a questo ... è certo che è stato fatto in precedenza un profondo lavoro di pulizia interiore.
Attraverso esperienze necessarie per guarire il karma e alleggerire l'anima dai pesi del passato.
Se hai avuto uno o più rapporti "pesanti" : difficili, contrastati, morbosi, violenti, sofferti ... di certo hai lavorato su questo.
Sappi che molto spesso quello che viene scambiato per amore, in realtà è soltanto affetto o attaccamento contornato da tantissimi "irrisolti."
Molto spesso quello che chiamiamo amore è semplicemente tantissimo karma.
L'attrazione fortissima che senti per qualcuno molto spesso è semplicemente la tua Anima che Chiama l'altra, e viceversa:
Entrambe Vogliono Guarire quindi si attraggono come calamite per risolvere i sospesi ed effettuare un passaggio di consapevolezza.
La maggior parte delle coppie sono alle prese con un legame Karmico.
E quindi con ferite molto profonde e complesse, cariche di dinamiche accumulate in molte vite assieme. Vite in cui il legame è sempre stato molto stretto: un fratello, un genitore, un'amante, un figlio.
Sappi che il legame Karmico quando arriva nella tua vita ... esige la tua attenzione, e tu non puoi scappare.
Ti sembrerà di essere sotto gli effetti di un incantesimo, non ti riconoscerai più… Perché sarai in balìa di quella persona e degli eventi che verranno creati appositamente per guarire il karma in comune.
Quando si dice perdere la testa… ecco, questo è proprio un legame Karmico. Perché ti farà perdere la centratura, toglierà tutte le tue certezze, ma soprattutto porterà molto dolore.
Sarà un rapporto combattuto e sofferto, proprio perché verranno a galla tutte le ferite passate.
Il legame karmico è quella persona che arriva nella tua vita improvvisamente, e come una calamita .. non riesci più a starle lontano.
Non si riesce a stare lontani, ma neppure troppo vicini.
Tutto è doloroso, le emozioni sono amplificate.
Ecco che i momenti di sconforto sono fortissimi, il bisogno di questa persona nella tua vita è imponente e non lascia spazio ad altro.
È una mancanza continua, un continuo abbandono, un continuo rifiuto.
Una calamita che attrae e poi respinge.
E lo fa continuamente.
Le emozioni inaspettate .. forti, fortissime. Contrastanti. Che ti conducono in paradiso e poi all'inferno in qualche secondo ... e poi ancora su, e poi più giù ... Sensazioni altalenanti, instabili. Che svuotano..
E portano via tutto il tuo equilibrio ... Rendendoti ogni giorno più fragile e creando una forte dipendenza in questa relazione tossica.
È un'altalena emozionale che scuote profondamente facendo presa dove serve. E quindi nei tuoi punti più deboli. Le tue ferite, le tue fragilità sono il il bersaglio di questo rapporto, proprio perché devono essere guarite. Questa persona è arrivata per porre rimedio a qualcosa rimasto in sospeso in passato, e porta con sé tutto il dolore di quell'esperienza.
Quando incontri questa persona riattivi tutte le informazioni reciproche riguardanti il passato e poi inizi a rivivere tutto da capo. L'incontro con lei/lui è semplicemente "rivivere" il passato, per guarirlo e trasformarlo.
La guarigione avviene attraverso la tua decisione di chiudere cicli ripetitivi di dolore e di dinamiche tossiche sempre uguali cambiando atteggiamento ed energia.
Molto spesso per guarire è necessario perdonare dove in passato è subentrato il rancore, riappropriarsi del proprio potere personale dove è mancato, e portare chiarezza e verità dove serve.
E cioè fare ciò che è Giusto.
Ció che in passato è mancato. Ciò che in passato non è stato fatto e ha causato la memoria di dolore in questione.
È il Cuore a riportare Ordine dove prima era il caos.
A volte anche attraverso una chiusura definitiva, un allontanamento da quella persona ... ma sempre accompagnato da una profonda comprensione e serenità. E quindi dal rispetto per sé stessi e per gli altri.
La guarigione porta con sé leggerezza e gioia, qualunque sia stata la modalità per ottenerla.
Sappi ... finché c'è rancore non c'è guarigione.
E situazioni simili si ripresenteranno nella tua vita finché non avrai sciolto tutto il dolore dentro di te.
Come fare per risolvere tutto questo?
Amati. Amati davvero.
Amati fino in fondo, rispettando te stesso prima di ogni altra cosa.
Il passato è carico di dolore perché hai permesso al dolore di avvicinarsi e trascinarti con sé. Adesso è necessario rivendicare per te il rispetto e la dignità che prima sono mancate.
Facendo questo porti equilibrio nel tuo campo energetico, perché le informazioni sottili si modificano e creano una nuova armonia.
Rispetta la tua verità
Onora il tuo valore
E porta compassione per te e per gli altri.
La parola chiave è: Armonia.
Ti hanno insegnato che l'amore deve essere contrastato e sofferto per essere romantico. Questa visione appartiene alla vecchia energia.
Il Nuovo Mondo vuole serenità e sintonia.
E una volta guarito il karma la tua Anima sarà leggera .. come non è mai stata prima.
E troverà pace, perché i conflitti sono stati risolti.
Conflitti interiori di cui alcune persone attorno a te sono state le manifestazioni esterne.
Quindi ...
Cura le tue ferite infantili, cura i tuoi bisogni nutrendo te stesso. Sii per te stesso il genitore, l'amante, il figlio, che vorresti. Dai a te stesso tutto quello di cui hai bisogno.
NUTRITI D'AMORE.
Questa è la guarigione.
In questo modo entri nella Nuova Energia dove esiste benessere ed equilibrio.
E Assonanza
Ed ecco ti ritroverai ad avere affianco persone in sintonia con te
La guarigione di legami karmici porta poi a relazioni sane.
Ecco avrai la possibilità di avere Relazioni Evolutive.
In cui il Cuore finalmente potrà rilassarsi e aprirsi ancora di più
E l'Anima si sentirà realizzata.
Le nuove relazioni porteranno alla piena realizzazione di sé stessi e del proprio compito animico.
Saranno le spinte verso quei sogni che prima si pensava fossero irrealizzabili.
La Nuova Energia è prima di tutto "possibilità".
E Tutto diventa possibile perché i limiti autoimposti si sono spezzati
Nella pace interiore di un cuore guarito, maturo e consapevole nascerá il Nuovo Mondo
La sofferenza del vecchio mondo è stata necessaria per imparare .. ma non deve rimanere.
Basta con le prigioni emotive
È tempo di libertà e gioia
È tempo di stare Bene
Prima di tutto.
L'amore non è sofferenza
Bensì
Sintonia, Rispetto, Connessione, Alleanza e Appagamento reciproco
💫
Marika Moretto
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eleonorasimoncini · 2 months
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Il dipinto è cosa vera che esce dalla psiche e dall’abilità tecnica e poetica dell’artista e che offre a chi lo guarda un triplice percorso visivo. Il primo è quello che entra nell’opera e tenta di capirla, di decifrarla e, perché no, di gustarla. Il secondo è riflessivo nel senso ottico della parola, in quanto funziona come uno specchio: noi vediamo nella superficie dipinta una parte della nostra densità mentale, della nostra identità esistenziale e culturale, e finanche dei nostri sentimenti. Il terzo è trasversale e pone l’opera in connessione con altre creazioni del medesimo autore o con medesimi lavori di altri autori, vicini nel tempo e talvolta invece lontani. […] La pittura, come la musica, non richiede traduzioni ma conoscenza delle tradizioni. La musica esige però d’essere suonata e quindi interpretata. La pittura è.
Philippe Daverio
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l-incantatrice · 2 years
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Ci faremo del male.
Sì, ce ne faremo.
Ma, vedi, scelgo di accettarlo.
Perché so che sarà più grande tutta la vita che ci scambieremo.
Saranno grandi i sogni,
i respiri insieme,
le intese di silenzi o parole.
Sarà grande aspettarci
ad ogni appuntamento,
farsi belli per noi.
Sarà grande ridere e piangere abbracciati
e addormentarci nello stesso pensiero.
Saremo tanto.
E tanto resteremo,
anche quando saremo lontani.
Perché sapremo rimanere stretti a quei momenti,
vicini dentro.
E non c'è distanza,
nessuna reale distanza,
per chi si attraversa.
©️Angelo De Pascalis🖋️
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florifer-ego · 1 year
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le mie ultime ore da ventiseienne: mi sveglio mi lavo i denti ma quel retrogusto di alcol non va via ieri ho bevuto due drink anzi tre o forse quattro tra amici vecchi e amici presunti sono andata a dormire intorno alle tre dal divano ti ho scritto una cosa che probabilmente non leggerai mai ho messo su una canzone random e sentivo già il panico arrivare e la morte e il buio e chissà domani ma in qualche modo sono riuscita a chiudere gli occhi e mettere via tutto ho sognato m. quindi mi sveglio mi lavo i denti ma chissà che fine ha fatto il mio asciugamano quindi non mi resta che usare la carta igienica ahimè mi vesto in fretta e in furia annuso i vestiti e scelgo una felpa nera giacca di jeans pantaloni di cotone nero bicchiere d'acqua faccio per accendere una sigaretta ma guardo l'orologio e tra quattordici minuti ho il treno corro arrivo in treno c'è posto di fronte ad una signora metto in piedi due parole in tedesco per chiederle se il posto è libero e mi siedo ora sono qui stessa canzone di ieri notte e sto tornando da te in quella che ormai negli ultimi sei mesi è stata mia dimora fissa non vedo l'ora di aprire la porta e ritrovare il tuo il nostro odore Kelly che mi scodinzola intorno felice percepisco già la sensazione di averla tra le braccia il suo odore toccarle la fronte piano mi manca terribilmente e non sono neppure ventiquattr'ore da quando ci siamo lasciate tu sei a lavoro allora farò qualche lavatrice una doccia perché non importa quanto ci si possa lavare altrove ma la doccia a casa ha un altro sapore farò una passeggiata andrò al supermercato a sbirciare tra le corsie per cercare di capire cosa voglio per pranzo accenderò il pc illudendomi di poter studiare ma poi passerò a leggere poi a guardare un film poi ad ascoltare un podcast poi poi in un loop infinito che ormai conosco bene chiamerò mia madre le dirò tutto dei vestiti che voglio cosa di nuovo ho imparato ieri che la vita è scomoda e lei mio angelo non batterà ciglio e raccoglierà tutte le informazioni poi ti aspetterò mi piace aspettarti aprirti la porta un bacio un sorriso che tento ancora di nascondere guardarti guardarti e guardarti tentando di nascondere anche quello oggi non vado a lavoro quindi abbiamo il pomeriggio per oziare insieme chissà aspettare la mezzanotte e dormire vicini mi sembra assurdo che tra quattro giorni parti tra dieci giorni parto io e per oltre un mese non ci vedremo non siamo mai stati così lontani in questi tre anni due mesi e diciannove giorni da quando ci conosciamo ci sono state solo poche notti in cui non abbiamo dormito l'uno di fianco all'altra pochi giorni in cui non ci siamo sfiorati neppure per un secondo a volte succede che presi dalla frenesia della quotidianità dagli orari diversi ci incrociamo solo per una manciata di minuti torni da lavoro e poi mi accompagni in stazione perché tocca a me andare a lavoro e ho paura non so bene di cosa esattamente ma ho paura mille paure e se decidessi di non tornare? e se io decidessi di non tornare? se dovessimo trovare un senso di casa effettivamente a casa nostra? due luoghi così lontani so che starò bene tutto sommato ma so anche che a fine giornata la mancanza di te di Kelly mi sfiancherà i dubbi e le parole che si perderanno tra i km e il fuso orario e poi mi chiedo come sarà tornare? probabilmente nulla cambierà non ho paura che sia la distanza o questo buco temporale a farci qualcosa a poterci deteriorare o spegnere lentamente perché credo in quello che abbiamo che è più di questo non ho nemmeno paura come prima di perderti ho lavorato tanto e a lungo e sono quasi serena anche all'idea di una fine di mettere un punto mi spaventa solo l'ignoto quello che verrà come verrà mi spaventa e rattrista solo l'idea di quello che seguirà quando e se dovessimo decidere che è tempo che le nostre strade si separino e che ognuno prenda la propria ho paura di sentire quel click e poi un boato e poi poi poi
sei stato quasi tutta la mia vita adulta tu forse non lo sai ma mi sei stato accanto mentre io assumevo finalmente una forma mia bella brutta sporca immacolata ma mia niente tabu niente peccato niente regole niente giudizi niente rimproveri niente umiliazioni tre anni che mi pesano sulla pelle come se fossero stati trenta intanto sono arrivata ho aperto la porta Kelly ora è di fianco a me mi guarda mi annusa ci coccoliamo la stessa canzone che va le prime lacrime della giornata sono già andate io finisco di scrivere ma è tempo di mettere su la prima lavatrice e via così mentre ti aspetto e il cuore si scalda già come ogni giorno all'idea di sentire il campanello e poi vederti sull'uscio a tra poco amore mio
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canesenzafissadimora · 6 months
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Pensavo che è strano il modo che hanno di volersi bene le persone. Il modo in cui si allontanano per sciocchezze, l'abilità con cui riescono a tessere fili di incomprensioni attorno a piccoli screzi. È una caratteristica che appartiene a molti rapporti, temo. Amori, famiglie, amicizie: periodi uniti e coesi, poi improvvisamente sparpagliati e lontani, incapaci di stare troppo vicini fisicamente e nei sentimenti.
Pensavo a com'è più facile allontanarsi anziché chiedere scusa, riconoscere che quando discutiamo con le persone che amiamo a un certo punto dovremmo fregarcene se avevamo torto o ragione. Ammettere che ne sentiamo la mancanza.
Invece lasciamo che i giorni passino, e mentre ci affatichiamo a sopravvivere in una routine che ci travolge di impegni, capita che a un certo punto ci si fermi a pensare al motivo per cui ci siamo allontanati. E cosi, scopriamo, che era talmente banale quel motivo, che nemmeno ce lo ricordiamo più.
Il problema è che nel frattempo, però, ci siamo abituati alla distanza, e chiedere scusa per qualcosa per cui siamo stati stupidi diventa troppo difficile.
Allora passano altri mesi. Altre cose. Passa altro silenzio.
Finisce che siamo talmente ottusi nel rimanere impigliati nella nostra posizione che la distanza prevale. Prevale il distacco. La nostalgia.
Ecco, pensavo proprio questo.
Che basterebbe poco, in fondo.
Basterebbe essere solo un po' più coraggiosi, deporre l'orgoglio e fare come facevamo da bambini: chiedere alle persone di restare, anziché lasciarle andare via.
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Roberto Pellico
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vefa321 · 2 years
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Santo Santo subito...✨✨
Eccolo, il primo dei martiri,
Santo Stefano.
Arriva dopo la festa e come la coda della cometa illumina ancora il cielo, un altro po' di magia.
Di quella polvere di stelle che accende i cuori più titubanti,
le fedi più traballanti,
le anime più ballerine e i silenzi più assordanti...
Un giorno in più a festeggiare, insieme forse, o forse soli.
Tre come il numero perfetto, dalla vigilia al ventisei, tre giorni da ieri a oggi e ancora oggi.
Per ricordarci di non dimenticarci di nessuno.
Ancora luci, ancora magia, si resta insieme, si resta a tavola.
Il frigo pieno di avanzi, e se non bastano si mette mano in pasta.
E tutti insieme, vicini o lontani non cambia molto, oggi si festeggia con ciò che resta e tutto ciò che manca.
Buon Santo...
Buon'ora ☕
J.D
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immensoamore · 1 year
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Ti chiedo solo questo: pensami.
Quando sarai triste perché ti senti lontano da tutti. Se vorresti leggere un libro e non sai a chi chiedere, pensami.
Pensami la sera, quando parlavamo. Non farmi scivolare via come si fa con le cose brutte, o peggio, con quelle cose che sono finite per sempre.
Pensami quando incontrerai qualcuno col nome uguale al mio, o quando sentirai il nome della mia città al telegiornale, pensami e non forzarti a lasciarmi fuori dalla tua testa, dalla tua vita, ti prego.
Pensami quando vedrai due alberi molto vicini, ma troppo lontani per toccarsi. E pensa a noi quando vedrai le foglie dei loro rami sfiorarsi per il vento.
Pensami nel giorno del mio compleanno, e non scordarti la data, è il regalo più bello.Ti chiedo solo questo. Se mai ti mancherò non scacciarmi dai tuoi pensieri.
Pensami.
Ricordati di me, finché puoi.
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Dovremmo sempre tener presenti le vicende umane. Mi hanno emozionato moltissimo i figli. Quei figli che commossi, si fermano davanti ad una folla gremita e urlante, al termine delle esequie, sotto un sole cocente e che sembrano voler congelare quel momento per non staccarsi ulteriormente dal loro papà. Quei figli che sembrano farsi forza in quell’unione, che unendo le mani, stringendosi tra loro, sussurrano alla folla in lontananza:”grazie”. Ringraziano in continuazione tutti e cinque, quasi a voler affidare quel grazie al vento, perché venga recapitato ad ognuno dei presenti, vicini o lontani. I figli che sembrano inchinarsi, grati, silenziosi, provati, forse perché di fronte a tante polemiche, oltre l’imprenditore, il comunicatore, il politico, il visionario, il rivale, loro sono lì , insieme a chi li sostiene, per accompagnare nel suo ultimo viaggio terreno in questa vita, l’uomo, il padre.
tizianacerra.com
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scrittricedannata · 1 year
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21 maggio
22:08
Mi hai chiesto
di non smettere di amarti mai,
di vedere sempre un Noi
anche negli attimi persi,
in quei momenti in cui
la lampadina si brucia
e non devi far altro
che sostituirla;
però alla fine,
nonostante ciò,
sei stato tu a farlo.
Io non ti ho mai supplicato
di amarmi per tutta la vita,
di restare fino alla fine
di questo grandissimo mondo
che avevi promesso nostro.
Forse perché avevo già intuito
che la conclusione di questa amorevolezza,
alla fine,
sarebbe stata da parte tua.
Ho preferito non dirti niente,
lasciare che questo pensiero
mi spezzasse in due
senza che tu ne fossi a conoscenza,
senza che tu potessi evitarlo,
Sai perché alla fine ci è andata male?
Perchè ogni fottutissimo giorno
continuavo a domandarmi
quanto tempo ci rimaneva
per goderci,
per viziarci,
per litigare,
per restare.
E ti giuro, Tu,
mi pento così tanto
di non averti amato
come se un domani
non esistesse.
Se non fossi così realista,
se non avessi saputo
dentro di me,
in qualche angolo nascosto
del mio cuore
che prima o poi
sarebbe finita,
forse adesso
saremmo ancora l’uno
nelle braccia dell’altro.
Ora sei volato via.
Non so chi ti abbia ammaestrato a volare,
ma sei fuggito,
mi sei scappato dalle mani,
e tu a prendere il volo
non me l’hai insegnato mai.
Però c’è da ammettere che
è meglio sentirsi distanti ed esserlo,
che essere vicini percependosi lontani.
No?
scrittricedannata;
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montag28 · 1 year
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Le vent nous portera
Il ramo più basso del tiglio, foglie larghe e ruvide e setose, come lamine morbide e asciutte, sottilissime lingue di gatto. Mi accingo a passarci attraverso, senza aiutarmi col braccio, ci infilo il viso dentro; il mio naso fende il verde e scosta la cortina vegetale, aprendo la strada verso l’interno. Tiglio non può fare male, le mani stanno a guardare, gli occhi abbassano le serrande, accarezzo con le ciglia le nervature, o forse viceversa, è l’albero che accarezza me, con le sue foglie sulle mie palpebre chiuse. Una tendina giapponese leggera fissata alla sua stecca naturale, un ramo alto come un ragazzino di dieci, undici anni. Mi chino un poco e finalmente mi addentro in quel nascondiglio di clorofilla ed essenze, a respirarne il verde, ad ascoltarne gli aromi, a osservarne le innervate carezze. Le foglie sono ora scialle sulle mie spalle, i rami sono tetto, l’albero capanna.
Il cielo si appanna e s’accartoccia su sé stesso, cenci di grigio si stratificano e s’ammucchiano, cirri sopra cumuli, il vento fa tremare il mio e tutti gli altri tigli del viale. L’aria si carica di nuovo di promesse di tempesta e sensazione di pioggia imminente; non pioverà. I papaveri, da qualche parte, lontani e vicini, il loro coro rosso che canta: noi siamo qua, non abbiamo paura, il vento non ci sposterà. Il vento, ci porterà.
Il mio sonno m’attraversa il corpo come la linfa un tronco d’albero. Levarsi in piedi e iniziare a vivere quando è ancora notte comporta un giorno intriso di cosciente attività onirica e sghembe fantasie che attorcigliano la veglia col sogno, come maglie di giunco e vimini intrecciate in un unico cestino, un comune destino. Ma il profumo della siepe di gelsomino nella via alle quattro e quarantacinque del mattino è reale, esiste; persiste. Come il ricordo della sera prima, il ragno controluce in prossimità del semaforo pedonale, alla mia sinistra. Attendo di attraversare: il ragno scende dal cielo, perpendicolare, il suo filo perfetto e invisibile teso dalla forza di gravità. Muove le zampe e danza nell’aria, scendendo dall’alto, fluido e verticale: spremo la vista, come ad assicurarmi che i miei occhi non siano farlocchi, ovvero che non ci sia davvero una parete trasparente su cui il ragno sta in realtà camminando. Allungo una mano, la parete svanisce.
Io pure, cammino: e più non distinguo l’oggi dallo ieri, l’alba dalla sera, i nomi delle nuvole. Confondo i sensi, senza confondermi col senso. Conosco la direzione. Riconosco i miei passi, distinguo il loro suono dalle altre tracce: attrito di pneumatici sull’asfalto, camere di scoppio di motori in temperatura; e in alto, più alto, il fruscio argentino delle foglie dei pioppi e dei tigli, mosse ora dal vento di bufera di oggi, ora dalla brezza calma della sera di qualche ieri, di qualche domani. Che il tempo sia clemente o che s’inasprisca, il loro suono rimane dolce, riconciliante. Come la voce, la voce che non ho perso. Mi basta chiudere gli occhi, nella strada, per ritrovarla ancora, ancora. E poi, risentirla, ancora - come il coro dei papaveri, che il vento porterà.
*
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marcoleopa · 1 year
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Schifa(ni) pres.reg. Sicilia
CHI È RENATO SCHIFANI, GOVERNATORE DELLA SICILIA
di Ninni Caronia
“Politico di lungo corso, se andiamo a guardare il suo curriculum troviamo un bel po di roba, e non tutta di buona qualita.
Nel 1979 fa parte della Sicula Brokers, e i suoi soci si chiamano Benny D'Agostino e Nino Mandalà, capocosca di Villabate, condannati entrambi successivamente per Associazione Mafiosa.
Nel 1983 è avvocato di Giovanni Bontate, fratello di Stefano, il "principe di Villagrazia", ai vertici di Cosa Nostra, assassinato dai corleonesi nel corso della guerra di mafia degli anni 80.
Nel 2009 Gaspare Spatuzza, il pentito doc che ha consentito di scoprire chi fossero i veri responsabili della strage di via D'Amelio, lo accusa di aver frequentato Filippo Graviano, boss di Brancaccio.
Nel 2011 il pentito Stefano Lo Verso, uno degli autisti di Provenzano, accusa Schifani, Cuffaro e Saverio Romano di essere nelle mani della mafia.
Nel 2015 viene assolto dal reato di Concorso Esterno in associazione mafiosa.
Due anni di investigazioni e poi l'archiviazione: «Sono emerse talune relazioni con personaggi inseriti nell’ambiente mafioso o vicini a detto ambiente nel periodo in cui lo Schifani era attivamente impegnato nella sua attività di avvocato» che però “non assumono un livello probatorio minimo per sostenere un’accusa in giudizio tanto più che, a prescindere dalla consapevolezza dell’indagato dell’effettiva caratura mafiosa dei suoi interlocutori, tali condotte si collocano per lo più in un periodo ormai lontano nel tempo fatti per i quali opererebbe, in ogni caso, la prescrizione”.
I rapporti c’erano ma troppo lontani nel tempo: l'inizio degli Anni Novanta, appena prima della fondazione di Forza Italia.
Il profilo del personaggio è questo, né più né meno.
“Se n'è accorto persino il vecchio Totò Riina.
In uno dei suoi sproloqui nel carcere di Opera intercettati da una microspia, il capo dei capi ha manifestato la sua stima: «Renato Schifani è una mente». E se l'ha detto lui, significherà pur qualcosa o no?” Cfr Attilio Bolzoni, 14/08/2022 dal quotidiano ‘Domani’.
Nel 2015 il pentito Carmelo D'Amico accusa Schifani e l'ex ministro dell'interno Angelino Alfano di essere stati messi in politica dalla mafia.
Dulcis in fundo: nel 2003 Renato Schifani accusa Rita Borsellino e Maria Falcone di avere "offeso la memoria dei loro eroici fratelli".
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“E’ un addio?
Ti chiedo solo questo: pensami.
Quando sarai triste perché ti senti lontana da tutti, o perché lui non si fa sentire, pensami. Se vorresti leggere un libro e non sai a chi chiedere, pensami.
Pensami la sera, quando parlavamo, e non fare niente per distrarti da me. Non farmi scivolare via come si fa con le cose brutte, o peggio, con quelle cose che sono finite per sempre.
Pensami quando incontrerai qualcuno col nome uguale al mio, o quando sentirai il nome della mia città al telegiornale, pensami e non forzarti a lasciarmi fuori dalla tua testa, dalla tua vita, ti prego.
Pensami se tutti i tuoi amici saranno troppo occupati, o se vedrai una strada piena di ragazzi appena usciti da scuola.
Pensami quando vedrai due alberi molto vicini, ma troppo lontani per toccarsi. E pensa a noi quando vedrai le foglie dei loro rami sfiorarsi per il vento.
Pensami nel giorno del mio compleanno, e non scordarti la data, è il regalo più bello.
Ti chiedo solo questo. Se mai ti mancherò, non scrivermi, ma ti prego, non scacciarmi dai tuoi pensieri.
Pensami.
Ricordati di me, finché puoi.”
— Francesco Roversi.
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nicksalius · 1 year
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La via della meditazione
La strada, la via da percorrere è lunga o breve? Siamo molto lontani o tanto vicini ad un qualche tipo di realizzazione, di comprensione che trascenda il caso, l’universo della necessità?   Per chiarezza Le risposte dei maestri spirituali del passato furono tante e all’apparenza contraddittorie; perché non vi fu quasi mai sufficiente chiarezza. Il pensiero sociale di un maestro spirituale non può…
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nipth · 1 year
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Esistono più sensazioni
Siamo vicini o lontani e sembra sempre la tua presenza sia oniscente nella vita.
Siamo vicini o lontani e sembra quasi che non c'è neanche tracciato un percorso per incontrarci.
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