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#volevo fare la rockstar
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VOLEVO FARE LA FORCKSTAR 1.10
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buildinggsr · 1 year
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Tagged by @coping-via-clint-eastwood
10 characters, 10 fandoms, 10 tags
Gil Grissom, CSI
Mackenzie McHale, The Newsroom
Jim Hopper, Stranger Things
Joel Fleishman, Northern Exposure
Dana Scully, X-Files
Endeavour Morse, Endeavour
Marianne "Mare" Sheehan, Mare of Easttown
Benton Fraser, Due South
Niles, The Nanny
Francesco Colombo, Volevo Fare la Rockstar
Tag: anyone who feels doing it
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poterimagici · 11 months
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Francesco è in cerca di uno spirito affine.
Volevo fare la Rockstar 1.09
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edgarmoser · 2 years
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carmen consoli - volevo fare la rockstar
2021
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ilmediogorizia · 2 years
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A rischio le riprese della nuova serie di Oleotto
A rischio le riprese della nuova serie di Oleotto
    Potremmo non vedere mai, sugli schermi delle nostre TV, la nuova serie di Matteo Oleotto, prodotta da RAI, girata dasteparti.   Il famoso regista goriziano, infatti, potrebbe essere sottoposto a scrupolose indagini della magistratura, intenzionata a sequestrare il materiale prodotto, per gli evidenti reati commessi durante le riprese del suo nuovo lavoro.     La legge parla chiaro: più di…
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omarfor-orchestra · 7 months
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del post con i gay/mlm della rai che hai messo riconosco solo mimmo e simone hahaha
Non sono tutti della rai! Metto quelli che conosco
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Da sinistra a destra:
1. Backstage - Dietro le quinte (prime)
2.
3. Prisma (prime)
4. Nuovo Olimpo (Netflix)
5. Maschile singolare (prime)
6. Love club (prime)
7. Un professore (rai)
8. Di4ri (Netflix)
9. Stranizza D'Amuri (è un film forse sta su prime ma a pagamento)
10. Lui (cortometraggio introvabile)
11. La Santa piccola (film)
12. Mare Fuori (rai + Netflix)
13. Patagonia (film)
14. Volevo fare la rockstar (rai)
15. Suburræterna (Netflix)
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seoul-italybts · 1 year
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[✎ ITA] Marie Claire Korea : Flessibilmente, Intervista SUGA x Valentino | 22.04.23⠸
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FLESSIBILMENTE
Una Vita Equilibrata e Flessibile,
là dove Valentino incontra SUGA
📷 Servizio fotografico | Scan ver. fisica © larkspuryk
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Fin da inizio anno, stai lavorando con Valentino in qualità di global ambassador. Man mano che ci sei entrato in contatto, avrai sicuramente approfondito il tuo legame con il brand
La flessibilità ed adattabilità sono valori molto importanti per me, quando si tratta di fare musica e, comunicando e lavorando con Valentino, l'impressione che mi sono fatto è che sia un marchio molto versatile. Ecco perché sono contento di collaborare con loro. La gente a me vicina mi ha anche detto che lo stile Valentino si avvicina al mio, altra cosa di cui sono felice.
Quale look preferisci tra quelli del servizio fotografico di oggi?
Mi piace quello con il maglione beige e i pantaloni grigi. Solitamente non indosso cardigan, ma mi ci sono trovato piuttosto a mio agio. Oggi ho scoperto un nuovo modo in cui potrei vestirmi.
Che tipo di musica ti viene in mente, se pensi a Valentino?
Valentino a un che da rockstar. Si sposa bene con un entusiasmante sound hard rock, ma le collezioni più recenti richiamano maggiormente un rock più trendy – musica rock con un pizzico di hip-hop, piuttosto della solita base a percussioni.
Parliamo della musica di SUGA. Presto partirai per il tuo tour solista. Qual è la direzione che hai scelto o il concept che hai preparato?
È talmente tanto, ormai, che mi preparo per questo tour che quasi non so più cosa voglia dire la parola “direzione” (ride). Lo scopo di questo tour non è mostrare tutto il mio potenziale, né rincorrere il successo solista. Credo questo tipo di tour individuale si sia reso necessario solamente perché, al momento, ci è fisicamente impossibile farne uno tutti e 7 insieme, ma quello sarebbe lo scenario ideale. È tantissimo che le/i nostrə fan aspettano un nostro tour, e io volevo sdebitarmi con loro in qualche modo.
In quanto membro dei BTS, hai già girato tutto il Mondo, ma immagino che un tour solista sarà piuttosto diverso
Dovrò concentrarmi ancor più sulle performance, perché devo coprire anche il peso di cui solitamente si fanno carico gli altri membri. A volte mi dimentico parte dei testi (ride). Quindi sto facendo tutto il possibile per impararli per bene e ricordarli.
Nonostante questo sia il tuo primo tour solista, hai già rilasciato mixtape individuali e lavorato con altrə musicistə. La tua esperienza da artista solista ha qualche tipo di influenza sul tuo lavoro nei BTS? Sarei anche curiosə di sapere se, vice versa, la musica dei BTS ha qualche tipo di impatto sui tuoi album individuali?
La mia priorità è creare musica per i BTS, e questo è un fatto assodato che non cambierà mai. Di conseguenza, le mie attività soliste non influenzano la musica dei BTS, né il lavoro con i BTS tocca i miei progetti individuali, non necessariamente, almeno. Inoltre, non c'è nulla che mi sia mai stato precluso, facendo musica per i BTS. Semplicemente, sono una persona che scrive tanta musica. Cerco soltanto di cogliere i momenti di ispirazione, quando arrivano, e sfruttarli al meglio.
Facendo uso di strumenti tradizionali nei tuoi lavori hai sollevato l'interesse e la curiosità di molte persone. Hai incluso musica tradizionale coreana sia in “Daechwita”, il singolo della tua seconda mixtape, che nella tua nuova title track, “Haegeum”. Qual è stata l'occasione che ti ha spinto ad iniziare a lavorare con questo sound più tradizionale?
Che si tratti di strumenti tradizionali, archi o pianoforte, sono tutti suoni e risorse nate per far musica. Quando mi metto a lavorare sui miei brani, non ho chissà quali piani grandiosi in mente. Per “Daechwita”, tutto è iniziato con una domanda semplicissima: “Perché non provare a trasformare questa risorsa così figa in musica?”. Non potevo non includere un sample delle marce militari “daechwita”, visto il titolo.
Se parliamo di SUGA pensiamo all'hip-hop. Sia il produttore Bang Shi-Hyuk che PDogg sono grandi conoscitori di quel genere e della musica nera in generale. In che modo, questo, ha influenzato la musica dei BTS e la tua crescita artistica personale?
È fin da quando ero ragazzino che ascolto la musica hip-hop. Ora è un genere piuttosto popolare, ma allora non lo era affatto. Considerato che ormai l'hip-hop è uno dei generi di maggior successo, nella scena musicale, credo il produttore Bang Shi-Hyuk e PDogg ci abbiano visto piuttosto lungo. Però, io sono semplicemente una persona che fa musica pop. Ovviamente, essendo cresciuto ascoltando quel genere, mi ha fornito una migliore comprensione della musica popolare.
Ancor oggi, i Cypher pt.1, pt.2 e pt.3 mi trasmettono emozioni forti. Sono carichi di pura rabbia e di una profonda energia, oltre ad essere una dimostrazione davvero notevole delle tue abilità nel rap, affinate, da sempre, per dimostrare quanto vali. Credo queste tracce rimarranno nella storia dell'hip-hop coreano. Tu cosa pensi e provi rispetto a questi brani, ora?
Sono felice piacciano a così tante persone. Credo avrei dovuto tenere un profilo un goccio più basso, specialmente nelle mie parti (ride). Ero pieno di han (*espressione coreana che fa rif. ad un misto di tristezza, rimpianto e risentimento) e volevo dimostrare al mondo quanto valessi. Se ascoltate le versioni live più recenti dei “Cypher”, noterete che sono più naturali, perché mi sono dato un po' una calmata. Con questo, non intendo dire che non mi piacciono le canzoni potenti, anzi, ne ho alcune piuttosto toste anche nel mio nuovo album. Una parte di me ama ancora molto brani come i “Cypher” dei BTS.
Ho sentito dire che, solitamente, con gli/le altrə artistə lavori via e-mail. C'è qualche motivo per cui preferisci questo metodo?
Credo l'immaginario di due artistə che si incontrano dal vivo per lavorare insieme alla loro musica sia una fantasia diffusa dai media (ride). È raro incontrarsi, suonare insieme e registrare fianco a fianco. È anche difficile organizzare incontri estemporanei perché quando l'ispirazione viene, viene. Ovviamente, ci sono artistə che lavorano in quel modo, ma non io. Io preferisco lavorare via e-mail. Così facendo, ognunə degli/le artistə coinvoltə può concentrarsi appieno sulla sua parte, mantenendo anche la propria routine ed abitudini. E poi si risparmia tempo. È un sistema molto efficiente.
Quando i BTS hanno debuttato, la gente guardava con sprezzo e giudicava male gli/le idol, mentre ora sarebbe ridicolo anche solo pensarla a quel modo. Credi la gente abbia una diversa opinione di voi, ora?
Io sono un idol e ne vado fiero. Ovviamente, sarà anche capitato io abbia detto alcune sciocchezze a riguardo, in passato, ma ormai il titolo di “idol” è una sorta di medaglia al valore per me. L'opinione pubblica è molto cambiata, ultimamente, e credo i BTS vi abbiano contribuito, in parte. La maggior parte degli/lle idol sono davvero bravissimə, di questi tempi. I livelli attuali sono altissimi. Non sono solo bellə, ma anche bravə a ballare, cantare, rappare e addirittura recitare. Forse non saranno propriamente dei/lle musicistə, con esperienza in una specialità in particolare, ma, volendo guardare la cosa da un'altra prospettiva, scopriremo che sì, di fatto, lo sono, e sono pressoché privə di lacune. Inoltre, il fascino degli/lle idol sta anche nel fatto che potete seguirne la crescita artistica fin dal debutto, album dopo album. Ovviamente, seguire un/a musicista espertə dà soddisfazioni, ma anche seguire dei/lle giovani, teneri idol un po' impacciatə, crescere e migliorarsi gradualmente fino a diventare dei/lle verə professionistə è molto bello.
Voi, probabilmente, siete stati il gruppo ad aver compiuto la scalata al successo più sensazionale mai vista per degli artisti coreani, per non parlare della scena idol. Moltə possono “superare le aspettative” ma solo pochə possono arrivare “in vetta al mondo”
Quando ero più giovane, avevo paura del successo. Man mano che le cose hanno iniziato a crescere al di là di ogni mia aspettativa, è cresciuta anche la paura, ma ora cerco di non pensarci troppo. Il gruppo dei BTS ha i piedi saldamente piantati a terra. Non conduciamo una vita da superstar, non crediamo di essere “in vetta al mondo” e sappiamo, ovviamente, che tutto potrebbe anche andare a rotoli. Piuttosto di lottare e e soffrire nel tentativo di mantenere un certo status, abbiamo deciso di vivere con gratitudine, ricordando sempre che tutto questo è merito delle/i fan che ci seguono e supportano.
Mi chiedo come tu riesca ed essere così calmo/umile?
Ho affrontato tanti fallimenti e credo che siano proprio quelle esperienze ad avermi portato al successo. Ho sempre avuto una paura folle di cadere, ma ora vivo semplicemente istante per istante, pensando “vada come vada”. Credo la vita sarebbe ancor più dura se fosse sempre una continua scalata (al successo). Spero potremo, un giorno, imparare a vivere anche gli insuccessi senza troppo dolore.
I numeri non bastano a dare un'idea concreta dell'enorme successo dei BTS. Su cosa ti concentri maggiormente nel perseguire e raggiungere i tuoi obiettivi?
La vita, la musica.. persino quest'intervista, non sono tutte cose che si fondano sulla comunicazione tra persone? Non si può vivere senza instaurare delle relazioni. Sia nei momenti positivi che in quelli più pesanti siamo sempre circondatə dalle altre persone.
Sarei curiosə di sapere com'è andato l'incontro con Stephen Curry, il giocatore di basketball. Ricordi qualche aneddoto particolarmente memorabile dal vostro incontro?
È davvero un grandissimo professionista. Avevo sentito dire che non finisce mai i suoi allenamenti quotidiani prima d'aver concluso l'intera routine di esercizi, e, quando l'ho incontrato, ho scoperto che è proprio così. La sua performance, quel giorno, è stata incredibile. L'hip-hop ed il basketball sono due cose inseparabili, ed è per quello che mi sono sempre piaciute fin dalla più tenera età. I giocatori che mi piacevano allora, come Allen Iverson e Damien Lillard, erano tutti appassionati di hip-hop. Ecco perché conoscere Stephen Curry è stato ancor più bello. Sono, inoltre, più che felice di poter lavorare con la NBA.
I BTS sono alla continua esplorazione di nuovi orizzonti, che li porteranno a sempre nuove esperienze. Immagino trovare un equilibrio sia sempre più importante. Probabilmente condurre un'esistenza equilibrata è proprio il fondamento delle nostre vite. Sarei curiosə di sapere se tu hai qualche consiglio in proposito?
Io cerco sempre di restare con i piedi per terra. Così facendo, anche nelle situazioni peggiori, posso sempre consolarmi dicendo “lo sapevo” o “non mi sono impegnato abbastanza”. È già da un po' che noi membri ne parliamo insieme. Sappiamo che non saremmo niente senza le/i nostrə fan e che quindi dobbiamo lavorare e fare del nostro meglio per le persone che ci amano. E qualcosa che non faccio che ricordare a me stesso. Ho ancora sempre molto da imparare, se voglio trovare un mio equilibrio. Questo, però, non significa colmare le mie lacune a costo di sforzi e sofferenza inimmaginabili. Si tratta, piuttosto, di riconoscere le mie mancanze ed accettarle. Concentrarci su ciò che possiamo fare per coloro che ci amano ci permette di condurre una vita bilanciata.
⠸ ita : © Seoul_ItalyBTS ⠸ Twitter
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ablogtocheck · 10 months
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I had seen gifs of his role in Volevo Fare la Rockstar 2 but didn't really pay close attention. Then I saw an old gif again today and for some reason decided to look him up, only to read this story.
So strange.
I wish him well.
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giancarlonicoli · 1 year
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26 set 2023 15:54
“SONO SOPRAVVISSUTO AGLI ANNI 70, ALLE BRIGATE ROSSE E A LOTTA CONTINUA FACENDO DEL ROCK IN ITALIANO” – VASCO SI RACCONTA IN UN DOC SU NETFLIX: “SONO STATO IN CARCERE 22 GIORNI. IO, L’UNICO DENUNCIATO DAL PROPRIO SPACCIATORE. C’ERA UN MONDO CHE MI VOLEVA FERMARE. NEI '90 HO MESSO SU FAMIGLIA. HO AVUTO TRE MALATTIE MORTALI, NEL 2015 SONO ANDATO IN COMA E MI HANNO PRESO PER UN PELO. PERÒ NON SONO UN SOPRAVVISSUTO MA UN SUPERVISSUTO” – LA NUOVA CANZONE “GLI SBAGLI CHE FAI” - VIDEO -
Marinella Venegoni per laStampa - Estratti
(...)
Quando parla di sé come rockstar, il suo tono non è trionfalistico ma allegro e risolto. Vasco Rossi - Il supervissuto che Netflix manderà in onda da domani, è un fior di documentario di raro impatto proprio per la volontà del protagonista di raccontare la sua intera vita dal sofà di una stanza, come se ci fossimo pure noi. Ci sono sequenze brevi di stadi sempre più pieni, pezzi di canzoni, ma mai aggettivi superlativi. Che bella idea, non essere celebrativi.
Qui siamo fuori dall’hype, da glamour e furbizie del filone biografico prevalente, spesso gonfiato e deludente, dedicato ai big della musica. Vasco si è tenuto accanto, anche qui, coloro che fanno parte della sua vita quotidiana. A partire dal regista Pepsy Romanoff.
Che dice Vasco
La serie è stata girata quando la pandemia stendeva il suo manto minaccioso sulle nostre vite. Si sono chiusi negli archivi, hanno tirato fuori i filmini e le pizze dell’infanzia, hanno girato per le case che Vasco ha frequentato, le finestre che ha aperto e si capiscono dal periodo gli squarci desertici di strade e piazze immutate dove Albachiara scendeva dal pullman.
«Per una volta volevo raccontare la mia versione. Ho scelto lo schermo invece che il libro, che magari poi arriverà, chissà. Per una volta mi son messo in gioco, parlo in prima persona: dovevo e volevo fare questa esperienza. Mi ritengo un navigato influencer, ma dentro ogni episodio c’è stato un intenso lavorio interiore».
Zocca e l’infanzia
«Ho passato un’infanzia felice a Zocca, con la mia mamma e la sua amica Ivana. Avevo cantato e vinto il concorso canoro L’usignolo d’oro». Nei filmati, c’è un bel bambino con gli occhi vispissimi. Vasco mostra il palco dell’esibizione: «Vinco e accedo alle finali di Modena, dove se venivi dalla montagna ti consideravano di serie B. Sono cresciuto al Bar Trieste finché non è morto mio padre. A 7 anni mi sono innamorato di Anna Maria, la figlia del proprietario del bar». Si lanciavano segnali, un giorno la vede fredda e le chiede: «È ancora così?».
E lei: «No». Rivela che «Ho guardato dentro casa tua» in Senza parole, allude all’occhiata buttata dentro la porta aperta da lei che se ne andava.
Nei paesi, la vita è tutta nei bar. «All’Olimpic c’era il juke box. Con i Falchi facevo le canzoni, ero il fighetto del paese». Crescono, lui e gli amici. Quando vengono a sapere che a Milano c’è una radio Fm, vanno a vederla: «Abbiamo subito fondato Punto Radio». Floriano Fini, il suo manager-filosofo, amico d’infanzia: «La prima volta sento una voce cantare “I tuoi occhi sono fari abbaglianti e io ci sono davanti”. Era un bambino di 6-8 anni, era lui». Vasco ricorda poi il papà, camionista e spesso assente: «Mi aveva comprato la macchina prima della patente. Ma è morto poco dopo. L’ultima volta che l’ho visto mi ha montato le doppie finestre nella casa dove andavo a stare».
La politica
C’è un preambolo illuminante: «Sono sopravvissuto agli Anni 70, alle Brigate Rosse e a Lotta Continua. Io ero un indiano metropolitano che cercava di migliorare se stesso e mi sembravano matti quelli che si chiamavano Potere Operaio. Sono sopravvissuto facendo del rock in italiano e pezzi generazionali. Nei Novanta ho messo su famiglia. Sono sopravvissuto a tre malattie mortali, nel 2015 sono andato in coma e mi hanno preso per un pelo. Però non sono un sopravvissuto ma un supervissuto».
Il tg dà la notizia dell’arresto: «Sono in un locale, mi portano a casa e dicono: daccela subito altrimenti la troviamo. Erano 20/30 grammi di cocaina, la compravo ogni tanto. Sono stato in carcere 22 giorni ed erano come 22 mesi, 5 giorni di isolamento, l’astinenza. L’unico denunciato dal proprio spacciatore, c’era un mondo che mi voleva fermare e intanto usciva Va bene va bene così. L’ho vissuto con lo spirito dell’esploratore».
La moglie e il figlio Luca
Laura Smidth parla del primo incontro, a 17 anni, con il futuro marito; era con tre amiche, invitate da Massimo Riva. Lei, dice Vasco: «per dispetto comincia ad insultarmi. E io me ne vado a letto». È così che, tempo dopo, lo sciupafemmine rock si innamora della bionda fanciulla dalle minigonne cortissime: «La prima volta a cena l’ho amata subito alla follia». Ed ecco il figlio Luca, 33 anni, un artista visuale: «Stimo la resilienza di mio padre, nei momenti difficili è andato avanti».
La canzone-sigla
S’intitola Gli sbaglia che fai l’inedito che fa da sigla alla serie. Spiega Vasco, citando Battiato: «È una canzone sulla condizione umana, alla continua ricerca di un “centro di gravità permanente” che non può esistere e di un senso che non sempre c’è. Tutti gli artisti fanno questo, ti portano in un mondo altro».
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Carmen Consoli, nuovo tour europeo ad aprile
(ANSA) – ROMA, 30 GEN – Dopo aver incantato il Sud America a novembre scorso con un tour sold out in ogni tappa, Carmen Consoli torna a calcare i palcoscenici esteri con una nuova tournée in Europa.    Ad accompagnare la sua voce e a dare nuova veste ai brani del suo ultimo album “Volevo fare la rockstar”, ci saranno il violino di Adriano Murania e il mandolino e le chitarre di Massimo…
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VOLEVO FARE LA ROCKSTAR 1.10
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buildinggsr · 2 years
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Do you need a dad? / No. No, no, mom. / You’re enough to us. VOLEVO FARE LA ROCKSTAR 1.03
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printempsdessens · 2 years
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VOLEVO FARE LA ROCKSTAR (2019- )
dir. Matteo Oleotto
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spokenitalics · 2 years
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mamma rai ha detto acab? ha detto w i froci?
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dia89 · 2 years
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VOLEVO FARE LA ROCKSTAR 2x01
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omarfor-orchestra · 8 months
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Un profe s3 but it's a crossover with volevo fare la rockstar do you see my vision.
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