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cinevision-blog · 3 years
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Miami Vice - 1X01 PILOT - Brother's Keeper
Il 16 settembre del 1984 esce negli Stati Uniti il primo episodio di una serie che trasformerà completamente il panorama televisivo dell’epoca.
Parlo di Miami Vice, serie creata da Anthony Yerkovich e prodotta da MIchael Mann per la NBC.
Basta vedere il Pilot della serie per rendersi conto dell’impatto visuale che la serie possiede, un qualcosa di assolutamente soprendente per essere una serie degli anni ’80. 
Fotografie, musiche, ambientazioni sono di altissimo livello e la serie regge totalmente i 35 anni di differenza. 
Nel Pilot vengono introdotti i personaggi principali che poi diverranno quelli storici: James “Sonny” Crockett interpretato da Don Johnson e Ricardo “Rico” Tubbs interpretato da Philip Michael Thomas, due attori ancora non conosciutissimi a quell’epoca.
Questo pilot si aggiudicò due Emmy Award, uno per miglior fotografia e uno per miglior suono per una serie.
Per chi ama l’atmosfera anni ’80, il genere poliziesco o comunque è affascinato dall’estetica ”Outrun” questa è una serie assolutamente da non perdere, il Pilot sperò basterà a convincervi.
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cinevision-blog · 3 years
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Caffè e Sigarette by Jim Jarmusch
É tornato alla ribalta questo film indipendente del 2003 diretto da Jim Jarmusch in seguito alla sua recente restaurazione.
Sto parlando di Caffè e Sigarette, un film composto da 11 episodi che in comune tra loro hanno l’ambientazione e la struttura: i vari sketch si svolgono solitamente in un bar e i personaggi fanno quasi sempre uso appunto di “caffè e sigarette”.
A partire da questa “configurazione” Jim Jarmusch sembra svolgere uno studio antropologico sulle relazioni umane.
Mi ha notevolmente colpito la capacità del film di mettere in scena delle interazioni molto autentiche tanto da mettere a disagio lo spettatore il quale di solito non è abituato a vedere tale grado di autenticità sullo schermo, siamo troppo abituati a vedere o la relazione perfetta o lo scontro perfetto tra i personaggi, in questo caso però no, si mostrano le relazioni per quello che sono la maggior parte delle volte (anche se in modo velato), con tutte le caratteristiche che entrano in gioco quando si parla di relazioni.
Ma ciò che considero il vero merito di questo film è la sua capacità di assorbire completamente lo spettatore utilizzando pochissimi elementi, i dialoghi nella maggior parte dei casi sono ridotti al minimo, abbiamo per ogni episodio due/tre inquadrature e l’ambientazione fa uso di pochissimi elementi che però sono ben studiati.
A dare un tocco di fascino in più abbiamo una fotografia con un bianco e nero molto granulare che dà un atmosfera molto elegante e “vintage” e un suono che, come tipico nei film di Jarmusch, è stato curato in modo maniacale.
É un film che mi ha veramente divertito, ogni sketch è una piccola perla dotato di una comicità e di un’ironia sottile ma molto efficace.
Per ogni sketch sono stati utilizzati attori molto famosi (del calibro di Iggy Pop, Tom Waits, Roberto Begigni, Alfred Molina, Steve Coogan e Cate Blanchett) il che rende gli sketch ancora più efficaci; spesso sono il fatto stesso di avere a che fare con personaggi famosi a dare un certo significato alle scene. (E si riflette anche sul significato dell’essere una star famosa.)
Uno degli Sketch che più ho apprezzato e che appunto riprende quello che dicevo sull’autenticità delle relazioni messe in scena è quello in cui uno dei due personaggi continua ripetutamente e continuamente chiede all’altro cosa c’è che non va e non è in grado di capire perché mai un amico l’abbia invitato a bere un caffè con lui se non ha alcun problema personale da esporre e ciò penso sia una cosa molto comune nelle relazioni ed è rappresentato alla perfezione.
Potrei rimanere qui a commentare ogni singolo episodio e a parlare di come questi mi abbiano colpito e divertito ma preferisco non rovinarvelo, è bellissimo scoprirlo poco a poco e farsi sorprendere dalle varie vicissitudini messe in scena.
Quindi non perdetevi questa perla che attualmente potete trovare disponibile su Amazon Prime Video! 
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cinevision-blog · 3 years
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Soul by Pete Docter
Di recente ho sentito dei paragoni tra Inside Out e Soul, c’è chi dice che Inside Out è un Soul che ce l’ha fatta e chi invece che Soul è un Inside Out che ce l’ha fatta, io non posso che essere d’accordo con la seconda affermazione.
Certamente Soul è un’opera particolare, un pò fuori dal comune per gli standard disney, il motivo di ciò è che è un prodotto che trascende il modo in cui viene generalmente vista l’animazione, cioè come un prodotto che deve avere come target principale i bambini/ragazzi e che al più può ammiccare o risultare piacevole agli adulti.
Certo negli ultimi anni sono stati sempre di più i film animati che hanno iniziato a rivolgersi ad un pubblico quasi esclusivamente adulto (come il recente “Anomalisa” di Charlie Kaufman o “Dov'è il mio corpo?” Jérémy Clapin di recente uscito su Netflix, per non parlare poi delle serie televisive ), ma mai la Disney (in particolare Pixar) si era avventurata così in là e mai con un così grande progetto.
Qua infatti il ruolo si è invertito, non sono più i bambini il target principale, ma gli adulti e ci viene da chiedere dove sta andando la Pixar in questo momento.
Avremo due segmenti? Come in questo caso? Con due film, che teoricamente dovevano uscire a pochissimi mesi di distanza (ma che in realtà la questione covid ha allungato), uno rivolto prevalentemente ai bambini/ragazzini (Onward) e uno più rivolto ad un pubblico adulto (Soul).
Sarebbe molto bello ma penso (e spero di sbagliarmi) che Soul sia stato un caso unico, un progetto fuori dagli schemi seguiti dalla Disney.
Parlando invece più nello specifico del film sono moltissimi i suoi meriti, una “fotografia” eccelsa che gioca con i colori in modo incredibilmente fantasioso ed estremamente realistico, musiche Jazz molto piacevoli ed una colonna sonora eccezionale, si potrebbe continuare all’infinito ad elencare gli aspetti tecnichi che sorprendono. 
Il punto forte però a mio parere è il messaggio che viene trasmesso dal film, un messaggio non originale di certo, ma che viene trasmesso in modo incredibilmente chiaro ed efficace, ed è qui che l’uso dell’animazione si fa sentire, Soul poteva anche essere un film in live action, certamente, ma a realizzarlo un film del genere in live action! 
Infatti questo film mi ha ricordato, per moltissimi aspetti, un classico del cinema: La vita è meravigliosa di Frank Capra, primo per il messaggio che cerca di trasmettere e secondo per l’ambizione nel voler rappresentare un’ambientazione “trascendentale” nel film.
Certo a vederlo adesso viene un pò da ridere per come ci vengono presentate le scene nello spazio, ma ricordiamoci anche che è un film del 1946, per quel periodo penso fosse già qualcosa di fuori dagli schemi!
In un certo senso, a mio parere Soul ha lo stessa ambizione che, grazie al progresso tecnologico, viene realizzata in maniera straordinaria, già in Inside Out avevamo avuto un assaggio di questo mondo che in questo caso, c’è da dire, viene un pò riciclato ma senza però risultare una copia del lavoro precedente.
Concludo e lascio appositamente questa considerazione verso la fine (per chi è arrivato fin qui) dicendo che forse chi afferma che Inside Out è un Soul che ce l’ha fatta, forse è perché non l’ha capito profondamente questo film o forse perché non è riuscito a digerire completamente la forza del messaggio che cerca di trasmettere, a mio parere non c’è neanche paragone dal punto di vista comunicativo tra i due film.
Così come per “La vita è meravigliosa” sono convinto che questo è un film che è capace di cambiare il modo di vedere la vita o almeno di ricordare quali sono le vere cose che contano. 
Ogni tanto capita che ce le dimentichiamo e grazie al cielo esistono film come questi che ce lo ricordano.
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cinevision-blog · 3 years
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Al di la della vita di Martin Scorsese
​​Il film racconta la storia di Frank, un paramedico il cui motto è “Aiuta gli altri e aiuterai se stesso” che possiamo dire ricalca una filosofia molto Schopenhaueriana. Da un pò di tempo però è tormentato da un “fantasma”, una ragazzina che non è riuscito a salvare e che rivede in molte persone che incontra. Il suo datore di lavoro si rifiuta di licenziarlo o di dargli una pausa e il suo senso del dovere lo obbliga a continuare a fare il suo lavoro. Durante il film Frank si confronta con vari personaggi, ognuno dei quali affronta la difficoltà del lavoro a modo proprio: Incontriamo inizialmente Larry, interpretato da un meraviglioso John Goodman, la cui anestesia consiste nell’anestetizzarsi con il cibo e sogna un futuro per se stesso un pò irrealizzabile, dopo passiamo a Marcus, un fervente (e ipocrita aggiungerei) credente il quale pensa che la soluzione a tutti i problemi sia “lo spirito santo” e infine Tom, un violento pazzo che vive per l’adrenalina e il brivido della violenza. Oltre ai suoi compagni di lavoro, Frank incontra nel corso della storia vari personaggi che spesso incrocia più volte ed attraverso di loro egli compie un percorso “spirituale” che lo condurrà alla fine al riposo e alla “benedizione divina” come risulta a mio parere evidente dal cambio di luce finale, che quasi abbaglia il protagonista che finalmente riesce a godersi il riposo da lui tanto desiderato. Quello che emerge dal film è che Frank all’inizio del film è una persona insicura e anche un pò debole, per tutto il tempo passato in cui si è dedicato al lavoro ha ricercato la pace e il senso della vita nelle persone che aiutava e riusciva a salvare. Ad un certo punto però la situazione gli sfugge di mano, il male nel mondo, sopratutto in una città come New York è ingestibile ed egli viene paralizzato e sommerso da tutto ciò, egli cerca una via di fuga (che trova nell’alcool e ad un certo punto nella droga), fino a quando, ad un certo punto, non si rende conto che forse la soluzione è lasciar andare i morti. Cito una frase che mi ha colpito molto (che proviene dal libro “Il collezionista di ossa” di Jeffery Deaver) e che secondo si addice molto a Frank: “se hai intenzione di cavartela nella vita, dovrai per forza imparare a lasciare in pace i morti”. Ed è proprio questo che alla fine a mio parere riesce a salvare Frank, imparare a lasciare in pace i morti e a capire che spesso nella vita la sofferenza è troppa perché sia possibile riuscire a gestirla e a viverla tutta da soli.
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cinevision-blog · 4 years
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Jersey Boys
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Il film narra della nascita del gruppo “The four Seasons” e gira attorno alla storia dei loro componenti e in particolare del frontman Frakie Valli.
Eastwood gira con una spettacolare maestria questo biopic che mi viene in mente di definire completo.
Lasciando da parte alcune incongruenze con la vera storia del gruppo, il film riesce a mettere in scena un film da un grandissimo impatto emozionale, la sola scena dove Frankie canta “Can't Take My Eyes off You” meriterebbe la visione oltre che per i modo in cui è girata ma anche per il perfetto tempismo con la quale viene inserita nel film, a me personalmente ha lasciato senza parole...
Un insieme di attori straordinari, una fotografia eccezionale e una ricostruzione dell’epoca impressionante per quanto è realistica.
Eastwood ci mette tutta la sua poetica e il suo animo, anche perchè l’ho trovato un film anche molto personale, come quando parla, ad esempio, della difficoltà del protagonista a integrare insieme famiglia e lavoro, un tema che tornerà anche in un suo futuro lavoro “The mule“ in maniera ancora più forte.
Bellissime e riuscitissime anche le parti cantate che non scadono quasi mai nel banale e fastidioso.
Per me un grande film.
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cinevision-blog · 4 years
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Cattive Acque (Dark Waters) di Todd Haynes C’è qualcosa di estremamente speciale in questo film, uno dei film di denuncia penso più riusciti che abbia visto, che sa unire in modo straordinario una sceneggiatura solida, importante e forte a un film registicamente e visivamente molto riuscito ed efficace. È un film che ricorda Lo squalo di Steven Spielberg dal suo incipit e The Insider di Michael Mann sia nel tema trattato che nell’aspetto visivo che assume; infatti le inquadrature del film, come in quelle di Insider, sono potenti, complete (nel senso che possiedono da sole un loro significato) e visivamente incredibili. Non di meno importante è la storia, che tratta della perdita di fiducia verso un sistema che non garantisce la giustizia e la salute dei propri cittadini. Un film che raccomando a tutti di vedere poiché, come immagino sia lo scopo del regista, l’importante, in vicende come queste, non è tanto il risultato che si è ottenuto ma che tutte le persone siano consapevoli di ciò che sta succedendo alla nostra salute e al nostro pianeta. #darkwaters #toddhaynes #markruffalo #cattiveacque #frame #movieframe https://www.instagram.com/p/B9Rd3QNlufC/?igshid=17oenb89enu55
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cinevision-blog · 4 years
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Richard Jewell di Clint Eastwood Cos'è che fa di "Richard Jewell", non un semplice racconto sulla persona che ha trovato una bomba e salvato decine se non centinaia di vittime, ma un grande film? È l'umanità, perché questo film, più degli ultimi film di Clint Eastwood è di un umanità immensa, un'umanità simile a quella presente in Gran Torino, dove i personaggi sono autentici nelle loro emozioni e nelle loro azioni. È un racconto sugli eroi come lo è stato Richard Jewell, non tanto per aver trovato la bomba ma per il modo con cui ha affrontato tutto ciò che è successo dopo, per non essersi mai piegato e arreso alle "due forze più potenti al mondo". Con questo film si rappresenta il vero eroismo che può celarsi dietro chiunque, anche dietro una persona apparentemente fallita, senza un lavoro né una relazione sentimentale e quasi schernito dalla società che non ne riconosce il suo valore. Basta osservare la scena in cui Jewell dopo aver rimproverato la madre va a consolarla e a riappacificarsi con lei, una scena così autentica e umana per me mostra quanto un grande autore come Clint Eastwood sia ancora capace di fare grandissimi film. #richardjewell #clinteastwood #film #cinema #frame https://www.instagram.com/p/B7qusasCps_/?igshid=evur5208z7ah
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cinevision-blog · 4 years
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Thief (1981)
Manhunter (1986)
Heat (1995)
Collateral (2004)
Miami Vice (2006)
Blackhat (2015)
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cinevision-blog · 4 years
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Cena con delitto Un film molto piacevole, ben diretto, ben recitato.
È principalmente un giallo, infatti nonostante il film cerca appositamente di sviarci e ad un certo punto di trasformarsi in un thriller, il film rimane fedele a se stesso fino alla fine e tutto avviene come nei più rispettabili libri gialli.
L'unico difetto che riesco a trovare è appunto nel giallo in se, che tolti gli effetti a sorpresa, ci si accorge di essere di fronte a un giallo discreto, ma sicuramente non geniale.
Mi è piaciuto il messaggio finale che traspare dal film e che io ho interpretato nel seguente modo: La bontà d'animo e la profonda sincerità e onestà è ancora oggi una strategia vincente nella vita, la protagonista lo dimostra e il personaggio di Daniel Craig lo ricorda dicendo “sei riuscita a batterlo giocando a modo tuo”.
Un plauso particolare alle scenografie, estremamente curate in tutti i dettagli e ad una regia, che seppur in qualche momento risulta molto vivace ed eccentrica riesce a svolgere il suo ruolo egregiamente.
Da menzionare infine un Daniel Craig in splendida forma che ha saputo ben personificare l'astuto (ma non troppo) detective. Voto personale: 7
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cinevision-blog · 4 years
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Parasite è un grande racconto sulle differenze di classe nel mondo contemporaneo.
Film, che a mio parere, trae la sua forza dalla sinergia di tantissimi elementi, tutti gestiti in modo eccellente: sceneggiatura, scenografia, recitazione, fotografia; ogni singolo elemento del film è combinato per dare un risultato finale straordinario.
Il film parte in modo semplice: una famiglia di poveri che con l'inganno riescono a infiltrarsi come domestici in una famiglia di ricchi per riuscire a sopravvivere, ma ad un certo punto avviene uno sconvolgimento e la storia si tinge di grottesco, il risultato di questo travolgimento sarà tanto forte da colpirci nel profondo.
I personaggi del film sono pervasi da un umanità incredibile, e non c'è da stupirsi visto che Bong Joon-Ho regista e sceneggiatore del film, è da sempre attento alle dinamiche sociali, e con questo film cerca di raccontare la storia di persone comuni, da sempre nascoste e che vivono appunto come “parassiti” e che con questo film si prefigge di mettere alla luce.
Un finale, infine, che descrive in modo attuale gli umori e le prospettiva della nuova generazione che sicuramente non sono del tutto ottimistici ma che io personalmente ritengo molto veritieri. Voto personale: 9
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cinevision-blog · 5 years
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I morti non muoiono di Jim Jarmusch Primo film che vedo del regista, il film è notevolmente interessante ma anche complicato. Nella sua struttura e nella sua semplice trama si nascondono riferimenti complessi, messaggi politici e sopratutto una visione della vita e di come le persone stiano diventando sempre più materialiste e “affamate”. Cercare di cogliere tutti i riferimenti, sopratutto per chi come me non ha una grande cultura del mondo artistico contemporaneo, risulta difficile. Ma questo è il genere di film nel quale il significato è nascosto tra le righe e compito dello spettatore è decifrare i vari riferimenti per coglierne l'essenza. Da questo punto di vista, I morti non muoiono è una grande opera in grado di divertire solo però al costo di riuscire a vedere il film sotto un ottica diversa da come si vedono i film normalmente, la narrazione in questo caso è usata solo come pretesto per raccontare qualcosa di più. Un film che, data questa premessa, consiglio spassionatamente, da menzionare un Bill Murray sempre spettacolare nel suo modo tipicamente apatico di interpretare i suoi personaggi. “Il mondo è perfetto, apprezza i dettagli” #jimjarmusch #imortinonmuoiono #thedeaddontdie #zombie #cinema #movies #recensionifilm #billmurray #adamdriver https://www.instagram.com/p/B1_4he_ClBT/?igshid=1opm0z1h6bhg0
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cinevision-blog · 5 years
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-5- Viaggio nel cinema italiano L’onorevole Angelina di Luigi Zampa L’onorevole Angelina narra le vicende che si svolgono attorno al personaggio di Sora Angelina in uno dei quartieri più poveri di Roma, all’interno del quale sono numerose le ingiustizie e gli inganni che vengono perpetuati ai danni dei poveri abitanti. Il film inizia con la nascita di un gruppo di donne che cercano di ribellarsi a tali ingiustizie, gruppo capitanato da Sora Angelina per il suo carattere estremamente impetuoso e ribelle. Questa dopo aver raccolto il consenso popolare, cercherà di inserirsi nell’ambiente politico venendo però ulteriormente ingannata e perdendo inoltre la fiducia del suo gruppo. L’epilogo della storia risulta, a mio parere, perfetto non lasciandosi andare a delle facili e troppo banali soluzioni. Ne esce infondo film delizioso, che riesce a trattare di molti temi, in modo semplice ma allo stesso tempo efficace.  Un film infine che cerca di trasmettere dei messaggi che ancora oggi possono essere considerati di grande valore e che risultano a mio parere ancora molto attuali... La recitazione è veramente ottima, da menzionare Anna Magnani che riesce a far rendere incredibilmente naturale e autentico il personaggio di Sora Angelina. #lonorevoleangelina #annamagnani #magnani #italianmovie #neorealismo #luigizampa #cinema #recensionifilm #cinemaitaliano #cinematografo https://www.instagram.com/p/B19we7CiB0e/?igshid=eq0rcg0wzsmh
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cinevision-blog · 5 years
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SERIE TV - Twin Peaks By David Lynch and Mark Frost Continuano le varie vicende in quel di Twin Peaks, Truman cerca di fare sempre più chiarezza sulla vicenda di Josie dopo aver subito un aggressione durante la notte, Cooper porta sempre più avanti la relazione con Annie, sorella di Norma, Windom Earle invece cerca un passaggio per la loggia nera e nel frattempo continua la partita a scacchi con Cooper, troviamo un Benjamin Horne rinvigorito, estremamente altruista e fiducioso nel futuro ma attorniato da un alone di mistero sulla passato avuto con la madre di Dana. Si avvicinano infine le elezioni per Miss Twin Peaks, la quale vincitrice intuiamo avrà un brutta sorpresa in serbo da parte di Windom Earle. In questi ultimi episodi, rispetto a quelli precedenti, ho notato un netto miglioramento nella trama, le vicende ora convergono verso una direzione ben precisa, gli eventi rimangono sempre fittamente intricati ma perfettamente gestiti (da sempre punto di forza di Twin Peaks). Emerge a mio parere anche una parte comica sempre più funzionante, grazie sicuramente alla reintroduzione del personaggio di Gordon Cole (interpretato proprio da David Lynch), che regala momenti esilaranti e spassosi per il suo innamoramento verso Shelly Johnson, e ai stravaganti siparietti di un bizzarro ma sempre simpaticissimo Benjamin Horne. I misteri cominciano a infittirsi e vengono introdotti sempre più chiaramente concetti come loggia nera e loggia bianca che saranno fondamentali per il finale di serie. #twinpeaks #review #reviews #tvshow #serietv #recensioniserietv #davidlynch #davidlynchworld #dalecooper #laloggianera #loggianera https://www.instagram.com/p/BxHsWjalA9m/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=fouk2z2237bs
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cinevision-blog · 5 years
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Il film si articola in 5 episodi che ripercorrono da sud a nord l’intera penisola italiana durante i momenti di liberazione da parte dell’esercito americano nel periodo che va dal 1943 all’inverno del 1944. Ogni episodio è indipendente dagli altri e ha come tema principale la guerra e le sue conseguenze, ma più in particolare racconta del rapporto tra soldati americani e popolazione italiana che siano persone comuni, partigiani o preti. In molti degli episodi, ho notato un attenzione nell’evidenziare un tentativo di dialogo e di contatto umano tra soldati e persone comuni, contatto che però quasi sempre fallisce per via di una realtà e una disillusione che si era già attuata che non forniva speranze. Anche questo film costituisce uno dei film più rappresentativi del neorealismo, sono presenti tutti gli elementi caraterizzanti tale corrente: uso di attori non professionisti, uso di un linguaggio appartenente alla realtà dei luoghi (molto presente, infatti, è l’uso del dialetto delle varie regioni) tutto ciò al fine di conferire un autenticità nelle situazioni, nei personaggi e nelle emozioni che era tanto cara a Rossellini. #paisà #paisa #italianmovie #neorealism #neorealismoitaliano #neorealismo #robertorossellini #rossellini #cinema #cinematography #cinemaitaliano #recensionefilm #recensionifilm #moviereview https://www.instagram.com/p/BxFrAF7FNuM/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=o503zkfidteh
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cinevision-blog · 5 years
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Far East Film Festival 21 - FEFF UP YOUR LIFE A home with view by Herman YAU (Hong Kong) Una famiglia trova la pace dopo aver trovato un appartamento con vista mare e sulla città. In seguito però all’affissione illegale di un cartellone che gli ostacola la vista, la famiglia impazzisce e inizia a cercare ogni modo possibile per poterlo togliere, arrivando ad un certo punto a ricorrere a modi tutt'altro che convenzionali. Il film è costruito come una commedia che cerca di far leva su argomenti poco etici e trattarli in modo appositamente comico per ottenerne un effetto di comicità irriverente e poco convenzionale. Peccato che, a mio parere, ll’obiettivo viene mancato totalmente e oltre a fare un tipo di comicità che personalmente non sopporto ma che magari a qualcuno può piacere, scherza su temi in un modo che personalmente ha infastidito. In definita una commedia che ho trovato di cattivo gusto. #ahomewithview #reviewfilm #feff #feff21 #fareastfilmfestival #moviereview #recensionifilm#feffupyourlife #asianfilm #asianfilms #festivalfilm #udine #feffudine (at Teatro Nuovo Giovanni da Udine) https://www.instagram.com/p/BxDej_JlSla/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=1qxfzc57ugilf
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cinevision-blog · 5 years
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Far East Film Festival 21 - FEFF UP YOUR LIFE Signal Rock by Chito S. ROÑO (Filippine) Il ragazzo Intoy vive in un isola “fuori dal mondo” nelle Filippine. Ogni giorno comunica con sua sorella Vicky, emigrata in Finlandia e sposata con un uomo ricco del luogo, tramite un telefono primordiale in un una particolare parte dell'isola, a forma di roccia, unico luogo dove i telefoni prendono il segnale. La famiglia vive anche grazie ai soldi che la sorella trasferisce dalla Finlandia. Un giorno Vicky avvisa il fratello di essere fuggita di casa con la sua piccola figlia in seguito ad una violenta lite con il marito. Seguiranno mirabolanti imprese per poter dimostrare che la madre, Vicky, è in grado di badare al figlio. Intoy coinvolgerà l’intero villaggio per poter recuperare i documenti e le prove necessarie. Un intenso dramma ci mette di fronte a una situazione molto comune e a una realtà completamente diversa dalla nostra, dove tutto avviene con ritmi molto più lenti e con una semplicità disarmante, incredibile la scena ambientata nella prigione dove le porte quasi nemmeno esistono. Tecnicamente pessimo, probabilmente per la mancanza di mezzi, una fotografia grezza e dei movimenti di macchina a volte poco fluidi e naturali, ma un film sicuramente importante per il cinema Filippino. #signalrock #reviewfilm #feff #feff21 #fareastfilmfestival #moviereview #recensionifilm#feffupyourlife #asianfilm #asianfilms #festivalfilm #udine #feffudine (at Teatro Nuovo Giovanni da Udine) https://www.instagram.com/p/BxDduTUlDC4/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=i35empzczu02
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cinevision-blog · 5 years
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Far East Film Festival 21 - FEFF UP YOUR LIFE Dying to survive by WEN Muye (Cina) Una meravigliosa rivelazione quella di stasera al Far East Film Festival, Dying to survive riesce ad essere all’altezza di un tema molto delicato e complicato come quello della povertà, in particolare in Cina. Tratto da fatti realmente accaduti, il film racconta della trasformazione di un uomo, interpretato da un bravissimo Xu Zheng, che per motivi di denaro decide di improvvisarsi contrabbandiere di un medicinale proveniente dall’India, e vietato dal governo cinese che invece cerca di proteggere la versione originale il cui costo però risulta essere insostenibile dalla maggiorparte della popolazione. Tale vicenda porterà il protagonista di fronte a una realtà meschina e di forte povertà che gli farà mettere in discussione molti dei valori che fino a tale momento guidavano la sua vita. Un opera dal grande impatto drammatico, che riesce, dopo una parte iniziale decisamente improntata sulla commedia, a cambiare drasticamente i toni e affrontare nel giusto modo un tema molto discusso e controverso, quale l’etica che sta dietro alle case farmaceutiche che si rifiutano di guardare in faccia a nessuno e un sistema sanitario che per molto tempo si è rifiutato di affrontare tale situazione. Un opera quindi drammatica, ma che allo stesso tempo riesce a essere anche speranzosa, sopratutto nella parte finale. Dal punto di vista filmico, la pellicola si presenta con una buona regia, dinamica e in alcuni punti eccentrica e una sceneggiatura veramente ben studiata seppur, in alcuni momenti, decisamente sopra le righe. Da menzionare anche una meravigliosa colonna sonora che riesce a dare il meglio di sè nei momenti di forte drammaticità. Un film quindi che vi consiglio assolutamente, con un forte messaggio morale e sono sicuro saprà sicuramente commuovervi. #feff #feff21 #fareastfilmfestival #reviewfilm #dyingtosurvive #moviereview #recensionifilm #feffupyourlife #asianfilms #udinefareastfilmfestival #festivalfilm #udine #feffudine #filmcina #cinafilms (at Teatro Nuovo Giovanni da Udine) https://www.instagram.com/p/Bw23giyl2k6/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=12yrn03a53b2z
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