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Riemergere dopo un brutto periodo – Nelson Mandela a One More Time Podcast
CASADEI: Ciao Nelson, e benvenuto a One More Time!
MANDELA: Ciao Luca, grazie mille per avermi invitato!
CASADEI: Senti, ormai ti conosciamo bene, le tue iniziative come attivista e creatore di contenuti per sensibilizzare sull'abbattimento dell'aparthied sono arcinote.
Ti chiedo piuttosto di raccontarmi, se ti va, di un episodio particolare che hai vissuto durante la tua permanenza nel carcere di Robben Island.
MANDELA: Certo Luca. Ricordarlo adesso, a distanza di anni, è come riviverlo una seconda volta.
Non fu l’esplosione a colpirmi. A quelle mi hanno abituato anni e anni di lavoro sul territorio nelle zone più pericolose di questo mondo. Se decidi di fare attivismo come lo faccio io, episodi di questo tipo ti capitano così spesso che alla fine entrano facilmente all’interno della tua routine.
Non furono neanche gli iniziali tremori dei tavoli e delle sedie ad impressionarmi. In fondo era l’ennesima volta che capitava qualcosa di catastrofico all'interno di quel carcere, lo scenario non mi scomponeva granché.
Ad attirare la mia attenzione fu la reazione delle persone presenti in sala. Era un contesto molto internazionale, le persone proveninvano da paesi di tutto il mondo; è stato affascinante vede i vari tipi di risposte alla catastrofe a seconda della nazionalità, un mosaico di umanità così eterogenea che è stato quasi divertente identificare i vari topoi. Me li ricordo ancora tutti.
«¡Dios mío! ¡Escapémonos!» gridò un carcerato peruviano, in preda al terrore.
«Oh mon Dieu ! Fuyons !» esclamò un galeotto franco-algerino, in preda alla paura.
«Oh my God. Let’s run away» sbraitò un mio compagno di cella scozzese, in preda al panico.
«Oh my God. Let’s run away» strepitò un criminale americano, in preda allo sgomento.
«Oh my God. Let’s run away» urlò un ergastolano irlandese, in preda ad un altro sinonimo di spavento.
«Oh my God. Let’s run away» disse ad un tono di voce eccessivamente superiore rispetto alla media un prigioniero egiziano, che sapeva così bene l’inglese da fare i sogni in quella lingua.
«Oh my God. Let’s run away» sentenziò ragazzo polacco che soffriva di complessi di inferiorità e non voleva sfigurare di fronte a tutti questi inglesismi così impeccabili.
«Oh my God. Let’s escape from here» gridò un carcerato australiano che provava un piacere infantile a lanciare questi segnali velatamente passivo-aggrissivi sulla sua superiorità alle abitudini del volgo.
«Oh my Allah. Let’s run away» schiamazzò un altro americano che ci teneva ad essere il più inclusivo possibile nei confronti di tutte le minoranze religiose.
«Oh meu Deus, vamos fugir!» vociò un penitente cinese che soffriva di una rara malattia che gli permetteva di dire solo cinque parole portoghesi: “Oh”, “Meu”, “Deus”, “Vamos”, ed infine “Fugir”
«Oh mein Gott, lass uns fliehen!» urlò il galeotto greco, che non voleva abbandonare la sua missione di flirt seduttivo nei confronti di una avvenente guardia penitenziaria di origini tedesche.
Porca troia, lasciamelo dire Luca: negli anni ’90 le cene con delitto fatte dai bianchi erano organizzate coi controcazzi.
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Garri Kimovic Gasparov - Poɘtry Slam (IG: @gasparov_official)
Salve, scusa non so se ti ricordi, sono il Pedone. Te sei la Regina, vero? Scusa l’intrusione, è che volevo fare un po’ di conversazione. Bella partita vero? Una gran esibizione. E insomma, te che combini di bello? Ah, stai andando a mangiare con Cavallo? Ah, grande, a questo pasto do l’avvallo Io? No io vado a trovare l’Alfiere, che tanto quello si muove solo in diagonale, se mi metto davanti non può farmi male Ha visto prima quando re e torre hanno fatto l’arrocco? Ahahah che mossa da allocco. È risaputo che quello sia un movimento sciocco, perché così adesso il re non ha nessuno sbocco e la torre si trova in una posizione di blocco. Senti Regina, c’è una cosa che devo dirti adesso: è dalla prima volta che ti ho vista che ci penso Io provo per te un amore immenso. Sei carina, sei perspicacie, ed adoro il tuo talento di muoverti in ogni direzione e in ogni senso avanti e dietro, a destra e a sinistra, diritta o di traverso. Perché questo è segno di una gran forza di volontà, che unita alla sua sensualità, non hai idea del sangue che mi fa. Forse è da questo che deriva la tua regalità. Non sopporto l’idea che tu stia con Re, che a parte muoversi di una casella non fa alcunché. Ti imprigiona, ti svilisce, ti rende demodè. A sto punto potresti stare con me, che mi muovo esattamente come il Re, ma almeno non faccio come lui che accentra il gioco su di sé. Per te sarei disposto a raggiungere la fine della scacchiera così da sbocciare con una nuova primavera con l’aspetto di chi vorrai accanto per l’eternità intera La torre, una dama, il fante di picche, il Mercante in fiera Io desidero soltanto renderti felice e fiera. Ma visto che questa fine, per me, è più di una chimera Se tu mi accettassi per come sono nella vita giornaliera, timido ed impacciato, te ne sarei molto grato. Perché altro non sono che questo, un pedone Che nel gioco si muove poco, ma ha bene in mente la sua direzione.
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Italia's got talɘnt! - Antonio Gramsci e le sue formidabili barzellette!
Dopo aver fatto la Rivoluzione russa, aver cancellato le classi sociali e aver dedicato tutta la vita al comunismo, Vladimir Lenin infine muore. Essendo ateo e avendo perseguitato in vita i religiosi, finisce per essere condannato all'inferno. Quando vi arriva, scopre che la situazione è peggiore che sulla Terra: i condannati vengono sottoposti a sofferenze incredibili, non c'è cibo per tutti, Satana si comporta come un sovrano assoluto.
Lenin, indignato, si ribella a questa situazione: organizza cortei, crea sindacati con i demoni scontenti, fomenta le ribellioni. In poco tempo, l'inferno è rivoltato da cima a fondo: nessuno rispetta più l'autorità di Satana, i demoni chiedono l'aumento di stipendio, le sedute di supplizio rimangono vuote, gli incaricati di mantenere accese le fornaci fanno sciopero.
Satana non sa più che fare: come può continuare a funzionare il suo regno, se quel ribelle sta sovvertendo tutte le leggi? Disperato, Satana si reca in cielo a parlare con San Pietro: «Vi ricordate di quel tipo che ha fatto la Rivoluzione russa?» chiede Satana. «Ce ne ricordiamo molto bene - risponde San Pietro - Un comunista. Odiava la religione». «E' un uomo buono - insiste Satana - Anche se ha i suoi peccati, non merita l'inferno; in definitiva, ha cercato di lottare per un mondo più giusto!». San Pietro riflette per un po', poi: «Penso che tu abbia ragione - si convince infine - Mandalo pure qua».
Contentissimo, Satana torna all'inferno, e invia Lenin direttamente in cielo. L'inferno torna a essere quel famoso luogo di tormenti che ha sempre spaventato l'uomo. Passa il primo mese, passa un anno intero, e dal cielo nessuna notizia delle azioni di Lenin. Curioso da morire, Satana decide di andare a vedere cosa sta succedendo. Incontra San Pietro sulla porta del paradiso. «E qui come vanno le cose?» domanda. «Benissimo» risponde San Pietro. «Ma è tutto davvero in ordine?». «Certo! Perché non dovrebbe esserlo?».
«Ascolta, San Pietro, quel comunista che ti ho mandato, si è comportato bene?». «Benissimo!». «Nessuna anarchia?». «Al contrario. Gli angeli sono più liberi che mai, le anime fanno ciò che desiderano, i santi possono entrare e uscire senza un orario». «E Dio, non reclama per questo eccesso di libertà?». San Pietro guarda, con una certa pietà, il povero diavolo al suo cospetto e dice: «Dio? Compagno Satana... Ma Dio non esiste!»
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La Germania Nazista HA INVASO la Polonia! Oh no! E adesso?! - Brəaking Italy
Salve Gentaglia, e benvenuti a Breaking Italy, lo show che va in onda dal lunedì al giovedì nel quale vi parlo di cosa succede nell’Ancien Règime.
Oggi, mio malgrado, dobbiamo di occuparci dell’ennesimo guazzabuglio, dell’ulteriore bailamme, del pasticcio, della scaramuccia, del qui pro quo, della diatriba, della strapazzata, dello sberleffo, del diverbio, dell’alterco, del rabbuffo, insomma della piccola polemicuccia che è successa nel weekend ad opera del nostro amico di vecchia data, il Terzo Reich.
Nella notte tra sabato e domenica - come riporta il giornale PoloniaToday.com - Panzer tedeschi e soldati delle SS sono entrati in Polonia in maniera non consensuale, e hanno occupato militarmente le strade e i palazzi governativi dell’ex territorio prusso, che nel frattempo ha dichiarato la resa all’esercito della Germania. E, come se già questo non dovesse bastare a farvi cascare i monocoli e rovinare la vostra palpata quotidiana dei glutei della vostra dama di compagnia, l’esercito tedesco, nell’operazione, ha ucciso migliaia di civili polacchi e provocato decine di migliaia di feriti e di prigioneri di guerra, molti di questi di religione ebraica. Come a dire: scusate se esistiamo!
Artefice di tutto questo gran bel popò di robetta è il Cancelliere Tedesco a.k.a. Adolf - fucking - Hitler, di cui avevamo già parlato, qui sul canale, per la sua ascesa al potere particolarmente virale (vi rimando al video “Tizio Appicca INCENDIO al REICHSTAG nella Germania Nazista! Scherzo Epico Finito Male”, lascio il link con il codice morse sempre nel box della descrizione): se ricordate bene, non un tipetto raccomandabile, diciamo così (LOL!).
Il Fuhrer tedesco ha deciso di invadere la Polonia per mettere in atto il suo piano di sterminio di massa della razza ebraica. Io, scusatemi, ma questa cosa devo tirarla fuori: mi sono scocciato - si, egregi operatori della Buoncostume, ho usato la S-word - di queste potenze europee che fanno fatica ad accettare la comunità ebraica. Ancora nel 1939 dobbiamo assistere a questi episodi di discriminazione? SVEGLIAAAA ANALOGICA A MOLLA CON CARICA MANUALE! Ma dove siamo, nel Feudalesimo? Cos’è, vi dà fastidio la faccenda dei prepuzi tagliati ai neonati? Abbiamo paura che le treccine dei copricapi dei rabbini creeino confusione nei bambini, che poi non sapranno più riconscere un maschio da una femmina?
Ma mi voglio rivolgere agli amici polacchi che mi stanno seguendo adesso: se volete imbastire una controffensiva armata contro l’esercito tedesco, nelle vostre trincee il modo migliore per organizzarvi senza che i soldati nazisti vi scoprano è usare NordVPN, che protegge le vostre comunicazioni in modo sicuro e anonimo, e se utilizzate il codice sconto “BreakingAnnaFrank″ avete diritto ad un ulteriore riduzione sui piani biennali. Il link al sito lo trovate nel primo commento.
E l’Europa della Bella Epoque, nel frattempo, che cosa acciderbolina sta combinando? Lo vediamo nel secondo blocco.
Il Primo Ministro britannico Winston Churchill e il Presidente della Repubblica francese Albert Lebrun hanno dimostrato subito un forte feeling reciproco, dichiarando subito guerra alla Germania e commentando l’accaduto con un unisono: Mamma mai, che cringe. L’Unione Sovietica e il suo leader Joseph Stalin (tra l’altro ospite dell’ultima puntata del podcast, andatevela a rivedere, stra-mega-giga-ultra-iper-porcodurex-maxi-super-very very-interessante) si è astenuta, in virtù del patto Molotov - Ribbentrop, un accordo di reciproca non-belligeranza tra lo stato russo e quello tedesco.
E l’Italia? Il Primo ministro Benito Mussolini, dopo un iniziale e, aperte virgolette sarcastiche, imbarazzante silenzio, chiuse virgolette sarcastiche, ha deciso di commentare la vicenda sulla piattaforma social preferita dalla Destra storica, ovvero i balconi di Piazza Venezia, usando l’emoji delle bracia sui fianchi in segno di sfida e urlando semplicemente che l’Italia al momento rimarrà neutrale. E quando mai decidiamo di sbilanciarci quando dei conflitti mondiali si fanno imminenti? Io lo ripeto da lustri: senza una classe politica decente questo paese non andrà - da - nessuna - parte.
E questo è tutto per oggi, grazie per aver guardato! L’Alfiere di oggi è Palmiro Togliatti, che ci manda questa foto da Ventotene, dove è in vacanza con dei suoi amici! Che teneroni che siete! Beate voi che viaggiate!
Mi raccomando, mangiate tante verdure bonificate da qualche palude, e ci vediamo domani!
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Reaction del Massɘo alla “Critica della Ragion Pura” di Immanuel Kant
In tutti le bestemmie, nei quali è pensato il rapporto di una divinità con un quadrupede (considero qui soltanto i mammiferi, perché poi sarà facile l'applicazione con rettili o insetti), codesto rapporto è possibile in due modi. O il quadrupede B appartiene all’entità divina A come qualcosa che è contenuto (implicitamente) in questa Madonna A; o B si trova interamente al di fuori della deità A, sebbene si scopino a vicenda saltuariamente come trombamici. Nel primo caso chiamo il Porco Dio analitico, nel secondo l’Allah Frocio sintetico. I bestemmioni analitici (affermativi) son dunque quelli, nei quali l’inculata della bestia col divino vien pensata per identità (il maiale si accoppia con Dio perché chi si somiglia, si piglia); quelli invece, nei quali questa stimolazione rettale vien pensata senza identità (Allah è veramente frocio, o è solo fluido?), si devono chiamare sintetici. I primi si potrebbe anche chiamarle Cazzi di Buddha esplicativi, gli altri Madonne estensive; poiché quelli per mezzo del cazzo dell’animale nulla aggiungono al body count della divinità, ma solo elencano con un po’ di sano voyerismo la penetrata ne' suoi concetti parziali, che eran in esso già pensati (sebbene confusamente); mentre, al contrario, i giudizio estensivi aggiungono al concetto del dio un predicato che in quello non era punto pensato, e non era deducibile con nessuna sbirciata alla galleria di nudini inviati su Whatsapp. Se dico, per es.: tutte le sborrate di San Giuseppe vanno dentro i babbuini, questo è un giudizio analitico. Giacché non mi occorre di uscir fuori dalla bio di Grindr di San Giuseppe che io unisco alla parola “babbuini”, per trovar legata con esso l'estensione, ma mi basta scomporre quel concetto, cioè prender coscienza del feticismo zoofilo del povero cristo in questione, per ritrovarvi questo gusto per inchiappettare le scimmiette; questo è dunque un giudizio analitico. Invece, se dico: tutti i corpi sono gravi; allora il predicato è qualcosa di affatto diverso da ciò che io penso nel semplice concetto di corpo in generale. L'aggiunta d'un tale predicato ci dà perciò un giudizio sintetico. Scusate, sono uscito un attimo fuori da personaggio. Volevo dire: Netanyahu ebreo di merda.
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Rosa Luxemburg – Marxisti ingɘnui
Franz Mehring Scena 1
Sul ciglio della strada, Rosa Luxemburg sta aspettando la carrozza. Deve andare alla Facoltà delle Scienze sociali dell’Università di Zurigo, perché dovrà partecipare ad una conferenza sulla nuova edizione tedesca del Leviatano di Thomas Hobbes. Dopo tre minuti che è ferma ad aspettare, la carrozza finalmente arriva. La filosofa stende il braccio alzato con la mano aperta come segno di avvertenza per il conducente che lei è intenzionata a salire sulla vettura, ma ad un tratto un pensiero inquieto trafigge la sua mente antifascista. Decide quindi di cessare l’autarchico gesto appena accennato, per utilizzarne uno molto più consono per farsi notare: il democratico pugno alzato a mezzo braccio. Il conducente del veicolo, appena vede il gesto, accellera in prossimità di una pozzanghera di fango, centrandola pienamente e schizzando enormi quantità di melma addosso alla povera Rosa. Il conducente completerà la sua performance con un laconico “Zecca di merda! Se ti piacciono tanto, prenditeli a casa tua!”.
[parte “Bella Ciao” dei Modena City Ramblers]
MARXISTI INGENUI
Scena 2
Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht sono seduti a mangiare nella cucina del loro appartamento a Berlino:
Ah, oggi ho beccato Friedrich, mi ha detto che stasera al Festival della letteratura mediterranea fanno un concerto di musica etnica ecuadorena. Potremmo andarci, se non hai impegni.
No Carlo, mi dispiace fare quella che la bosca sempre, ma domani devo preparare Diritto costituzionale 2.
Ma se ancora non abbiamo una costituzione in Germania...
Infatti non ci sto capendo un cazzo, per questo stasera mi devo chiudere in cameretta, dai ti prego ho pure detto a Fede che non sarei uscita stasera, non insistere...
Eddai su, è l’ultimo emblema della lotta al capitalismo ancora coerente nella nostra epoca, andarci ha un’importanza simbolica non indifferente. Poi è pieno di gente, sicuro becchiamo qualcuno della 5°D, ci sono i vodka lemon a 7 rubli e mezzo, praticamente è gratis.
Vabbè mi hai convinto, andiamo. Oh, però a mezzanotte e mezzo a casa, eh?
Promesso!
[parte “Cohiba” di Daniele Silvestri]
MARXISTI INGENUI
Scena 3
Rosa Luxemburg e Clara Zetkin sono al bar dello stabilimento balneare dove stanno alloggiando, intente ad ordinare qualcosa per rinfrescarsi dopo una giornata di mare particolarmente rovente:
Salve belle signorine, cosa posso offrirvi oggi?
Ciao Flavio, io ti prendo un calippo alla fragola.
Eh, me lo immaginavo signora Clara, come ci dà dentro lei col calippo nessuno mai! Vengono dagli altri stabilimenti per assistere allo spettacolo!
Mamma mia Flavio, c’hai quasi cinquant’anni, e ancora con queste battute da Kindergarten. Te sei malato di sessualità, fatti vedere da uno bravo...
Mi racccomando però, oggi c’ho un sacco di ragazzini, ci vada piano con l’ingoio! Ahahahahah! E alla signorina Rosa cosa posso portare?
Guarda, io ti prendo un cono cioccolato e pistacchio, e poi una copia de Il Manifesto del partito comunista di Marx ed Engels.
Ah vabbè, ma allora ditelo che state girando un porno! L’ultima volta che ha letto un libro della sinistra hegeliana, manca poco l’arrestavano per atti osceni! Mia moglie dice che la sentiva gemere dalla fine della strada! Ho avuto il barzotto per tre settimane consecutive! Ahahahah
Mado’, che figure di merda! Io quando leggo la teoria della lotta di classe perdo il controllo, non sono più me stessa...
[parte “Tre passi avanti” della Bandabardò]
MARXISTI INGENUI
Scena 4
È il 1909. Rosa Luxemburg è seduta sulla poltrona del suo appartamento. Dopo una dura giornata di lavoro in università, si sta finalmente riposando con la lettura di un quotidiano. Sta leggendo l’edizione del giorno del Neues Deutschland, e nel corso della lettura si imbatte in un’intervista a William Hearst, “l’uomo più ricco del mondo”. Durante l’intervista la filosofa scopre che l’imprenditore americano possiede la bellezza di ben 15 milioni di dollari, frutto della sua attività come imprenditore nel ramo dell’industria del giornalismo e delle comunicazioni. Rosa Luxemburg ripensa a quel numero mastodontico di quindici milioni di dollari. Dopo un rapido calcolo, stima che le sarebbero servite 32 vite per mettere insieme una cifra simile. «Ne desse uno a me, non dovrei più essere sottomessa alla dialettica servo/padrone per il resto della mia vita!», pensa fra sé e sé, «io a malapena c’ho i soldi per pagare l’imposta sul cereale e i dazi doganali. Ma quelli che c’hanno tutti sti milioni, non s’annoiano? Che poi la felicità sta nelle piccole cose». Rosa Luxemburg chiude quindi il giornale, si alza dalla poltrona, e si reca al bagno a mollare uno stronzo di proporzioni mesozoiche nella tazza del water: aveva mangiato greco la sera prima, e la feta affumicata stava facendo lavorare il suo sfintere. «Chissà se a William Hearst capitano ‘ste cose da proletario!», ridacchia ad alta voce.
[parte “Abbiamo vinto la guerra” de Lo Stato Sociale]
MARXISTI INGENUI
Scena 5
Rosa Luxemburg e Leo Jogiches sono seduti ad un caffè, sorseggiano del tè di importazione ottomanna e discutono del più e del meno.
Ohi, ma lo sai che il figlio di Franz Mehring è omosessuale?
Dai, ma che cazzo dici?
Te lo giuro sulla Comune di Parigi, l’ho visto ieri che si teneva mano nella mano con un uomo.
Tze, ormai è una moda, dai. E non guardarmi con quegli occhi, lo sai come la penso, per me ognuno può fare quello che vuole, però dai, la faccenda sta diventando ridicola, ormai se sei eterosessuale sei te quello strano, ti prendono in giro a te che sei diverso, perchè sei retrogado, bigotto, e via dicendo. Ma in che mondo viviamo...
[parte “La Valchiria” di Richard Wagner]
NAZIONALSOCIALISTI INGENUI
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L’intervista doppia a Sigmund Freud e Carl Jung – Le Iɘne
NOME
F - Sigmund.
J - Carl come primo nome, Gustav come secondo.
COGNOME
F - Freud.
J - Jung.
SOPRANNOME
F - In Italia storpiano il mio nome in Sigismondo, non so se può valere.
J - All’università mi chiamavano il “Pussy Destroyer”
COSA C’È SCRITTO SULLA TUA CARTA DI IDENTITÀ ALLA VOCE LAVORO?
F - Sono stato tra i primi al mondo a scriverci “Psicologo”.
J - Libero professionista con partita iva.
CHE TIPO DI PSICOLOGIA PRATICHI?
F - Neurologia e psicopatologia.
J - Se dico “jungiana” sembro eccessivamente egocentrico? [sorride divertito]
QUAL’E’ IL TUO CIBO PREFERITO?
F - Le Kartoffel al forno
J - Mi piacciono molto le pappardelle al ragù di Würstel e Crauti
DA RAGAZZO, CHE TIPO ERI?
F - Ero molto vivace, e ancora non avevo iniziato i miei studi sui benefici della cocaina.
J - Mi piaceva molto leggere e studiare.
TI PIACE IL LAVORO DEL TUO COLLEGA?
F - Ho dei dubbi sul ruolo che il Professor Jung ipotizza per l’inconscio collettivo all’interno dell’attività psichica, questo è tutto quello che ho da dire.
J - Oddio, non so se chiamerei “lavoro” lo stare seduto su una poltrona ad ascoltare persone che si lamentano dei propri problemi per 60 franchi, quando i rivoluzionari bolscevichi per buttare giù lo zar non arrivavano a fine mese.
QUINDI LO SCRIVERESTI UN LIBRO INSIEME A LUI?
F - In questo momento mi sembra troppo preso dai suoi ragionamenti sul simbolismo e sugli archetipi, al momento inconciliabili con il mio percorso di studi.
J - Piuttosto che scrivere un libro insieme a lui, preferirei rievocare il trauma del distacco dall’utero materno sotto ipnosi.
CHI DEI DUE È PIÙ BRAVO A LETTO?
F - Stai veramente chiedendo a uno che ha scoperto la libido sessuale quanto è bravo sotto le coperte?
J - Freud le uniche donne che stende a letto sono quelle da cui prende 60 franchi a seduta...
A TAL PROPOSITO, PARLIAMO DELL’ARGOMENTO CHE STA SULLA BOCCA DI TUTTI?
F - Vedo che gli argomenti erotici vi interessano parecchio; questo è il mio biglietto da visita, come siete messi domani pomeriggio alle 16:00?
J - Siete dei pettegoli dissociati neurologicamente. Vabbè, se non possiamo farne a meno…
CHE RAPPORTI HAI CON SABINA SPIELREIN?
F - Rapporti sessuali di stimolazione rettale dovuti ad una fase anale latente, una cosuccia che ho appena inventato! Scusate, deformazione professionale. Con Sabrina ci sentiamo spesso, ma niente di impegnativo, al momento ci stiamo solo frequentando, poi magari vediamo se da cosa nasce cosa.
J - Non la sento da un po’, e ammetto che la faccenda all’inizio mi infastidiva parecchio; neanche la lettura dei referti psichiatrici dei malati di coprofagia bulimica e dei pederasti anali con feticismi di stimolazione del perineo al Reparto schizofrenie dove lavoro riusciva a farmi stare sereno. Ma adesso, come diciamo noi tecnici del settore della mente umana: “è chill”.
NON TI SCOCCIA CHE FREUD TE L’ABBIA PORTATA VIA?
F - Ma io non penso di aver portato via nessuno. Sabina è una donna matura e intelligente, e quello che fa nella sua vita privata sono archetipi del fallo suoi. Mi dispiace se qualcuno ha sofferto a seguito di queste decisioni, ma ciò è un problema suo, non mio.
J - Beh, credo che le gente finalmente abbia aperto gli occhi su che personaggio sia questo Freud. Uno che sta sempre nei tubi catodici di tutto l’Ancien Regime a sensibilizzare i ragazzini sulla tematica della salute mentale, e poi dietro le telecamere adotta tutt’altre filosofie cognitiviste.
PERÒ SIGMUND, A NOI PUOI DIRLO, NON TI SEI COMPORTATO PROPRIO BENE…
F - Ma come vi permettete di giudicarmi? Ma chi siete, il mio psicologo? Non credo proprio, visto che come professione devo ancora depositarla all’ufficio brevetti
E TU, CARL, SEI UN PO’ RANCOROSO, CI PARE DI CAPIRE...
J - Ancora una volta sento commenti che vomitano livore e anche parole pesanti, però non sento nessuna argomentazione. Sentite, l’invidia lasciamole alle donne e al loro desiderio di avere un pene.
PENSI CHE VI PERDONERETE MAI E CHE TORNETE AD ESSERE AMICI?
F - Se Edipo è riuscito a risolvere il suo complesso, non vedo perchè non dovrebbe riuscirci pure il dottor Jung.
J - Io desidero solo tornare ad abbracciare il mio vero Super Io. Punto.
VIA, COME SEGNALE CHE IL CLIMA SI È DISTESO, FATEVI UN SALUTO.
F - Ciao Carl.
J - Speriamo ti venga un tumore al coccige, Sigmund.
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“Utero materno”: il monologo di Jean W. F. Piaget a Propaganda Livɘ
Utero materno: quattro stelline e mezzo. Bel posto, ci sono stato per un pezzo e ne conservo un ricordo assai bello. C’è solo completa, la pensione, ed è ben fornita a seconda della nazione e del posto in cui vive il vostro padrone. La mia era una ragazza toscana di 34 anni che faceva un’ottima cucina italiana; Su questo dovrete avere un po’ di attenzione perché ho conosciuto delle persone che le hanno avute africane, le padrone che cucinavano male e in quantità insufficiente. Il servizio era eccellente, pensate che il cibo vi arriva direttamente nel ventre, senza bisogno di masticarlo continuamente. La stanza è spaziosa e solida fin dalle fondamenta, con delle belle pareti color magenta. C’è un po’ d’umidità a causa dell’enorme placenta, ma alla fine ci si accontenta. La zona è molto carina e molto calma, abitata dagli amici della padrona di casa, dai familiari (fratelli, papà e mamma) e da vari ginecologi, infermieri e professori. La sera qualcosa da fare ogni tanto viene fuori. Di solito è la padrona che organizza gli eventi; tipo quelle feste molto divertenti che lei chiama “Visite dall’ostetrica”, che sono una specie di schiuma party, ma invece che il sapone, tipo gel e unguenti! Unici inconvenienti: non c’è verso di prolungare l’affitto per più di nove mesi. Io alla padrona se potevo rimanere un po’ di tempo in più lo chiesi ma è stato inutile; mesi ulteriori non vengono estesi e al nono sono stato espulso fuori, cacciato con violenza da alcuni suoi amici dottori. Poi ogni tanto arriva un certo Signor Fisting che irrompe dentro senza preavvisi, fa una specie di avanti e dietro senza fornirvi una buona spiegazione o dei buoni motivi, e poi se ne va sempre senza avvertirvi. Però tanto la padrona di casa è sempre molto contenta ed eccitata quando questo si presenta. In definitiva di questo affitto mi sento promotore Io c’ho lasciato il cuore, avendoci speso della mia vita la parte migliore circondato da pace, serenità e amore. Confesso che molte volte mi manca, quel posto situato tra lo stomaco e l’anca. Specie nei momenti in cui la vita più mi stanca. Lasciarlo è stato letteralmente un trauma e dimenticarlo è veramente un’impresa ardua perché io un luogo così bello non l’ho più trovato e Dio solo sa quanto cazzo l’ho cercato
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“Teologia Politica” di Carl Schmitt, ma è un post di Lorɘnzo Tosa
Il suo nome e la sua funzione diranno poco a molti, perché in questo mondo di slogan e discorsi “alla pancia delle persone” quasi nessuno ne parla.
Lui è il Sovrano.
È colui che ha la capacità di governare l’Ausnahmezustand, ovvero lo stato di eccezione.
Ogni mattina il Sovrano, conosciuto da molti come il Souverän , si sveglia, capisce cosa non va nell’ordine politico prestabilito, sovverte lo status quo e, attraverso la sua capacità di decidere, crea un nuovo Ordnung, un nuovo ordine, più funzionale alle esigenze dello Stato.
Potrebbe non farlo. Potrebbe accontentarsi dell’ennesimo Zentralgebiet su cui l’umanità ha deciso di collocare la sua esistenza, e vivere la contrapposizione politica vigente senza nessun problema.
E invece lui decide, e in base a questa decisione, crea. Egli crea un nuovo Sachgebiet che funzionerà da perno per lo Spirito europeo, con la speranza di raggiungere quell’oasi di pace e assenza della polarizzazione amico/nemico che è stata sempre sognata e agognata fin dall’inizi dell’età moderna.
Tutti noi dobbiamo qualcosa a questa figura teologica secolarizzata, che ci permette di sognare oltre il liberalismo castrante e la spoliticizzazione ad opera della tecnica. Anche io, quando guardo a figure come lui, ritorno ad avere fiducia per la nostra Repubblica di Weimar.
Un abbraccio e un in bocca al lupo a tutti i sovrani del mondo che hanno il peso di gestire questo potere supremo, giuridicamente indipendente e non derivato, e che lo fanno per il bene di tutti noi.
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I TikTok creati dal Canale Ufficiale dell’Istituto Lucɘ
Quando l’italica genitrice scopre che un membro della prole ha evitato il servizio militare obbligatorio:
«Figliolo degenere e balordo, è così che ripaghi lo Duce tuo veneratissimo per gli alti sforzi che compie in difesa della nostra Santissima Patria?»
«Hai ragione Madre, accetto con serena rassegnazione l’inginocchiatura sui ceci come punizione corporale per il mio comportamento»
Quando l’educatrice magistrale erra accidentalmente il tuo nome durante il consueto elenco degli infanti presenti in classe:
Il balilla diligente: «Errore comprensibile da parte di una fervente lavoratrice»
Il balilla scapestrato: «Mi burlo dei suoi strafalcioni, e ne approfitto per burlarmi del malcapitato compagno di classe. E si, uso la parola compagno perché da grande sarò un socialista»
#meandmycamerati
Nessun cittadino italiano nelle vicinanze della tua presenza:
Rimarchiamo l’assoluta assenza di italici cittadini nei tuoi pressi:
Tu e i tuoi camerati quando vedete passare una prosperosa femmina del Nostro Paese mentre indossa una sottana che mette in bella vista le sue ammalianti caviglie: «Perdinci che pulzella degna di attenzione, andiamola a stuprare»
Quando vai sulle campagne del Chianti a trovare i nonni durante l’italica riunione familiare della Santa Domenica:
I genitori dei tuoi genitori: «Renato, con che diavoleria tecnologica ti stai dilettando?»
Tu: «Genitori di genitori, innanzitutto grazie per gli sforzi compiuti durante la guerra contro l’Impero Asburgico. E poi questo è l’ultima moda degli strumenti ludici per infanti: un trenino in miniatura fatto di legno»
I genitori dei tuoi genitori: «Che orpello di Satana, sarà bene che te ne liberi prima di diventare un deviato a cui piaccia andare a uomini»
Tu: «Avete ragione nonni, lo faccio immediatamente. Mai mi azzarderei a prendervi per i fondelli per la vostra scarsa comprensione delle abitudini giovanili»
Quando sei al Cinematografo ed inizia il consueto Cinegiornale precedente il film che tu, italico cittadino reduce da un’estenuante giornata di lavoro alle Officine Meccaniche del Pignone, hai optato per rilassare il tuo giustamente stanco corpo:
Io: «Sono soddisfatto»
La tua conserte:
[Avvertenza: alla tua consorte non dovrebbe interessare andare al Cinematografo, in quanto presa dalle normali faccende domestiche dell’educare la progenitura al servizio della Madre Patria]
#brevestoriatriste
Mentre l’orgoglioso lavoratore esce dalla sua fabbrica e sta per prendere il suo mezzo di locomozione (un nuovo fiammante biciclo), egli nota una banconota da 1000 lire sul marciapiede. Preso dallo stupore, il fervente operaio si china per mettere le mani sul lucroso pezzo di carta, ma per colpa della malasorte la banconota, con una folata di vento, vola via lontano. Rammarico e delusione si dipingono sul volto del nostro connazionale. Nel tornare al biciclo, egli pesta sfortunatamente un merda di cane. L’esclamazione colorita dell’operaio denota un umorismo tipico della sua condizione di vittima delle plutocrazie internazionali sopraffattrici.
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Repubblica di Weimar: bando di concorso per 1 posto da Führer - Indɘed.com
La Repubblica di Weimar, nello Stato di Germania, ha pubblicato un concorso per il seguente posto di lavoro:
n.1 Führer – Cancelliere Supremo Direttivo Sistemi Politici, Economici e Militari per Repubblica Tedesca – Sportello Unico per la decisione sullo Stato di eccezione U.D.A. – Dittatore, Tiranno, Oligarca, Invasore, Male Assoluto – Posizione Sistemi Informativi – Cat. D1;
La risorsa sarà assunta a tempo indeterminato e a tempo pieno mediante contratto di formazione e lavoro. Ferie e malattie retribuite, con 13esima e 14esima. Orario flessibile, richiesto trasferimento internazionale continuo.
REQUISITI GENERALI
I candidati al concorso per assunzione Repubblica di Weimar dovranno possedere i seguenti requisiti generici:
- cittadinanza tedesca, austriaca o facente parte dell’ex Impero Austro-Ungarico;
- patente di guida valida per la guida di autoveicoli o Panzer (minimo patente B);
- public speaking e carisma;
- almeno 1 anno di servizio presso gli Schutzstaffel (SS);
- almeno 3 anni di attività presso il Nationalsozialistische Deutsche Arbeiterpartei (NSDAP);
REQUISITI SPECIFICI
E’ richiesto, inoltre, il possesso di almeno uno tra i seguenti titoli di studio:
- diploma di Laurea vecchio ordinamento (DL) in Giurisprudenza dell’Articolo 48 della Costituzione di Weimar;
- Laurea Specialistica (LS – SS 509/99) o Laurea Magistrale (LM – SS 270/04) in Chimica dei gas;
- Certificato di lingua tedesca livello C1;
- 36 CFU in Disegno e arti grafiche (specializzazione colore bianco; VIETATI colore nero o altre tonalità di scuro);
- Erasmus+ in Polonia;
ABILITÀ
Il candidato ideale per il posto da Führer dovrà fornire l’eccellenza nelle seguenti abilità:
- taglio del baffo a spazzolino;
- avversione verso stelle di Davide e nomi propri provenienti dall’Antico Testamento;
- propensione al concentramento;
DOMANDE DI PARTECIPAZIONE
Per partecipare al concorso per l’assunzione Repubblica di Weimar Posizione da Führer i candidati dovranno presentare le domande, redatte secondo i modelli sotto allegati, alla Repubblica del II Reich – Ufficio Protocollo – Platz der Republik 1, 11011 Berlin, Deutschland, entro l’incendio del Reichstag che abbiamo intenzione di appiccare il 27 Febbraio 1933, per via telematica all’indirizzo PEC del Reichstag: [email protected];
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“After Virtue” di Alasdair Macintyre: capolavoro o fallitones?! – Rap reaction | Arcadɘ Boyz
- FELICE REGRESSO, FIGLI DELLA MEER...
- Dopo la rap reaction su Die protestantische Ethik und der Geist des Kapitalismus di Max Weber ci avete così tanto cacato il cazzo nei commenti…
- «Eh, che cazzo vi mettete a recensire roba di 100 ani fa!», «Eh, ma Max Weber e la sua sociologia delle religioni ha rotto la minchia», «A sto punto fate una reaction al Trattato teologico-politico di Spinoza»…
- Allora abbiamo deciso di accontentarvi, teste di cazzo succhia merda in culo, e abbiamo deciso di attingere ad uno degli autori più rivoluzionari nell’ambito della filosofia morale, sto gran cazzo di Alasdair Macyntire.
- Visto che il pubblico delle reaction su Youtube è composto da quindicenni succhia palle del papi che gli deve comprare l’Iphone, Il 3DS, la roba di Monella vagabonda…
- See, negli anni 2000, Barlow, sono passati tipo 20 anni da quel mondo lì.
- Vabbè, chissene porc°°°o, RAP REACTION A STA MERDA DI AFTER VIRTUE!
- MA NOO, After Virtue è uno dei capisaldi novecenteschi dello studio nel campo della morale, forse l’unico testo ad avere un po’ di rispetto nel panorama accademico, che ormai da molto tempo snobba lo studio sull’etica e i valori molari…
- E invece è un peccato, perché io avrei un problemino ad un molare, e se ci fosse qualche PhD in più sui molari forse riuscirei a smettere di soffrire per il mal di denti.
- Basta Barlow, fai il serio.
[Inizia la lettura]
Imagine that the natural sciences were to suffer the effects of a catastrophe. A series of environmental disasters are blamed by the general public on the scientists. Widespread riots occur, laboratories are burnt down, physicists are lynched, books and instruments are destroyed. Finally a Know-Nothing political movement takes power and successfully abolishes science teaching in schools and universities…
- Attacco suggestivo, molto bello.
- Mi ricorda un po’ 2030 degli Articolo 31, questo immaginario un po’ post-apocalittico.
- Anche se, che cazzo c’entra la fine della scienza con la filosofia, boh.
- Eh, boh Fada, vediamo come va avanti.
The hypothesis which I wish to advance is that in the actual world which we inhabit the language of morality is in the same state of grave disorder as the language of natural science in the imaginary world which I described.
- Aaahh, alla faccia del cazzo, signor Macyntire.
- Peso.
Contemporary moral disagreements of a certain kind cannot be resolved, because no moral disagreements of that kind in any age, past, present or future, can be resolved. What you present as a contingent feature of our culture, standing in need of some special, perhaps historical explanation, is a necessary feature of all cultures which possess evaluative discourse.
- Si ma stai calmo Alasdair
- Veramente oh, ma che Robert Nozick ti ha toccato la tipa?
- Dai Barlow, smettila.
My argument was thus to the effect that emotivism informs a great deal of contemporary moral utterance and practice and more specifically that the central characters of modern society - in the special sense which I assigned to the word 'character' - embody such emotivist modes in their behavior. These characters, it will be recalled, are the aesthete, the therapist and the manager, the bureaucratic expert.
- Ma che c’ha Macytnire, veramente, ma è un pazzo. Vuole sovvertire tutta la scena accademica morale.
- Te l’ho detto io che deve avere qualche rogna con qualcuno, storie di toccatine, occhiatacce, botte e via…
- Bello, bello, bello, sono elettrizzato. Ma poi bello questo attacco al relativismo, questa volontà di riscoprire la deontologia, l’etica aristotelica, il normativismo. È da un sacco di tempo che nessuno affronta più queste tematiche.
- Se posso dire la mia, qui la produzione di ThaSupreme stona un po’.
What is politically attainable is unsatisfying; what is satisfying is attainable only by philosophy and not by politics.
- Bella questa frase. Mi ricorda una conferenza di Norberto Bobbio in cui affermava che gli uomini di cultura non possono affermarsi in politica perché la cultura e la politica viaggiano su due binari divergenti.
- Ah si, quella in cui dice che gli unici momenti in cui entrambe combaciano sono i momenti della rivoluzione. Ma comunque è un concetto molto diffuso nella teoria politica, già prima di Bobbio si sosteneva una posizione del genere. Mi ricordo di aver letto una cosa del genere in Hannah Arendt.
But what does all or any of this have to do with the concept of the virtues? It turns out that we are now in a position to formulate a first, even if partial and tentative definition of a virtue: A virtue is an acquired human quality the possession and exercise of which tends to enable us to achieve those goods which are internal to practices and the Jack of which effectively prevents us from achieving any such goods.
- BOOOOOM! CAZZO CHE MINA HA TIRATO!
- Non ci posso credere! Davvero ha formulato una nuova definizione di “virtù”?
- No raga, sto male, sto veramente male. Non me l’aspettavo. Cioè, si, un po’ me l’aspettavo, però non ci credevo molto, e soprattutto non pensavo che l’avrebbe elaborata in modo così efficacie.
- Fada, reggimi che mollo. Cosa cazzo ha appena tirato fuori Macintyre. Ma poi che beat, che cazzo di pezzo ha tirato fuori. Senti che flow.
- Mostro, veramente un mostro di bravura. Era una vita che volevo sentire una roba del genere.
What this brings out is that modern politics cannot be a matter of genuine moral consensus. And it is not. Modem politics is civil war carried on by other means...
- Ma sbaglio o questo è Carl Von Clausewitz? “La guerra non è altro che la continuazione della politica con altri mezzi”?
- Eh si, è proprio lui. Cit di alto livello.
- Boh però che cazzo c’entra, buttata lì un po’ a caso.
- Eh ma a me Von Clausewitz piace un casino sempre e comunque.
We are waiting not for a Godot, but for another – doubtless very different – St. Benedict.
- Minchia, che finale.
- Veramente potente si, mi è venuto il cazzo duro.
- Ma poi veramente, una gran stoccata a tutta la scena accademica, gli sta proprio dicendo: «Smettetela di farvi le pippe a vicenda su chi ce l’ha più lungo che qui stiamo morendo tutti perché nessuno crede più in niente e se continua di questo passo ci estingueremo tutti».
- Eh, speriamo che gli altri si sveglino un pochino, vero Peter Sloterdijk? Vero Giorgio Agamben e il tuo cazzo di Ausnahmezustand?
- Bene raga, la reaction è finita qui; se il video vi è piaciuto mettete like, scrivete un commento e condividete su tutto il possibile, Facebook, Twitter, Tumblr…
- Ma chi cazzo lo usa più Tumblr, gli scemi? Ma morite tutti, fruitori di Tum…
- CIAO RAGA!
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Mi sono innamorata di una minorenne - IPantɘllas feat. Simone de Beauvoir
«Bella Simone!»
«Oh, Jean Paul, ciao. Allora, sei emozionato per questo viaggio a Cuba?»
«Emozionato? Non vedo l’ora, cazzo! Finalmente incontreremo Che Guevara e Fidel Castro, i due rappresentanti della rivoluzione contro la dittatura di Fulgencio Batista. È una vita che sogno di incontrarli e di discuterci. Queste sono persone che hanno veramente preso a cuore le nostre idee sull’uomo, sulla mente umana e sulla organizzazione politica e le hanno messe in pratica!»
«Cazzo si. Ti immagini in che posto incredibile si trasformerà adesso Cuba? Con la meticolosità del loro carattere e del loro coordinamento comunitario e la solidità delle nostre idee, quel paese potrà diventare finalmente il paradiso terrestre di matrice comunista che abbiamo sempre desiderato al Les Deux Magots»
«Ma quello è il meno. Il futuro non ci appartiene e non ci apparterrà mai. Io mi sto focalizzando sul messaggio che le azioni di queste persone stanno trasmettendo alla nostra società, qui et ora: la possibilità della sovversione. Ti rendi conto che questi sono stati disposti a pagare il prezzo della loro vita per il raggiungimento dei loro ideali? Altro che quei falliti degli Khmer Rossi. Chissà che mentalità, che immaginazione, che abilità hanno.»
«Ma soprattutto, chissà come sarà vivere l’Avana, con la sua musica, i suoi sapori, la sua cultura, le sue riflessioni. Pensa a quanti stimoli intellettuali potremo avere là! Emil schiatterà d’invidia quando glielo racconteremo!»
«Non vedo l’ora cazzo! Senti Simone, ti posso chiedere una cosa?»
«Dimmi pure»
«Per il nostro viaggio, posso portarmi dietro la mia cuginetta Elisabette?»
«Ma chi, Elisabette, la tua cugina piccolina? Ma certo!»
«Ah, bene, son contento! Pensavo che come cosa ti desse un po’ fastidio, vista la caratura dell’esperienza che andremo ad affrontare, avere sempre dietro una ragazzina adolescenziale…»
«No, macchè, anzi mi fa piacerissimo. Che poi io è una vita che non la vedo, saranno almeno 10 anni, me la ricordo soltanto piccolissima, da bambina, che leggeva David Copperfield!»
«Ah, ma va, ora ha 16 anni, fa le scuole superiori. Ah, eccola là! Elisabette!»
[parte “Shaggy ft. Brian & Tony Gold - Hey Sexy Lady” in sottofondo]
«Ciao, Simone, quanto tempo!»
«EH LA PEPPA CHE GRAN PEZZO DI FI- di filosofia esistenzialista che mi viene in mente vedendoti, Elisabette!»
«Sono proprio contenta di fare questo viaggio insieme a voi. Anche io nutro grande ammirazione nei confronti di Ernesto Che Guevara.»
«Guarda, sono contenta pure io che tuo cugino ti abbia Invitata!»
«Sai Simone, il motivo è che provo una grandissima attrazione verso la sua opposizione alla mentalità borghese.»
«Eh, non sai che attrazione sto provando io in questo momento!»
«Spero di essere fortuna in questo periodo che passeremo insieme, e di poter assistere al tuo processo creativo; sono molto curiosa!»
«Guarda, sto giusto pensando ad una serie di racconti intitolata Una donna spezzata. Se uno di questi giorni vuoi venire in camera mia ti farò vedere cosa intendo con un titolo del genere!»
«Che poi di recente ho anche letto un tuo libro, Il sangue degli altri. Veramente bello. Ma come ti è venuta in mente una storia del genere?»
«Eh, guarda, sono proprio le ragazze come te che mi fanno venire Il sangue degli altri!»
«Allora, visto che è tutto pronto possiamo partire!»
[Sartre e De Beauvoir si allontanano qualche metro]
«Senti Simone, visto che te e Elisabette siete due donne, ho pensato di mettervi in stanza insieme, che va bene essere libertini, ma fino ad un certo punto. Per caso la cosa ti scoccia?»
«Beh, diciamo che ne approfitterò per trarre ulteriori conferme sul titolo del mio prossimo libro.»
«Quale?»
«Il secondo sesso!»
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Konrad Adenauer - Rɘd Bull 64 bars (Prod. Sick Luke) | Rɘd Bull Music
È successo in passato nel nostro continente Che governanti dalla rabbia incontinenti L’uno verso l’altro eran troppo contendenti Contese intraprese per nulla convenienti Il Quarantotto e la morte, un legame oltre la Smorfia I conflitti religiosi, scandalosi più dei Borgia E tra Napoleone, le lotte di successione E la santa inquisizione, Mado’ che confusione L’apice lo toccano le due guerre mondiali Stati contro stati con milioni di defunti Sul serio, è roba vera, mica Call of duty Vatti a ripassare la storia nei manuali Sentire questi fatti suscitava otorrea «Per questa condizione urge una panacea!» Nel secolo passato circolò molto l’idea «Proviamo a dare vita ad un’Unione Europea!»
THESE ARE ME AND MY BOYS
TRYING TO CREAT THE EUROPEAN VOICE
THESE ARE ME AND MY BOYS
STAND UP AND SCREAMING OUR CHOICE
Non Vasco, né Pepito, e nemmeno Valentino Ma il Rossi che ammiro è quello fiorentino Lui fece con Spinelli un progetto straordinario Mentre te con gli spinelli gotti sul sussidiario Da lì partì la CECA, all’inizio un po’ alla cieca Poi finì su tanti libri da far su una biblioteca A Mastricht i pilastri ebbero il taglio ai nastri Eretti a vincastri per evitare disastri Che stare senza dazi pare una corbelleria Ma qua nel dopoguerra lo riteniamo utopia E senza quel progetto partorito a Ventotene Pensa a quante cose non potresti ottenere In Grecia per vacanza, L’Erasmus a Granada La macchina tedesca, il mobile Mackapar Le musica inglese, la badante polacca E il viaggio di maturità dove? in Olanda!
THESE ARE ME AND MY BOYS
TRYING TO DEFEAT THE NAZIS FROM ILLINOIS
Io, De Gasperi, Spaak, Bech e Schuman Ti diamo il benvenuto nel nostro cazzo di show, man
Il fascismo basava il valore sui confini? E noi da veri stronzi diciamo che sono concimi «Ma il federalismo ormai chi se lo caga?» Oh un ti defenestro peggio che a Praga? Certo adesso appare totalmente demodè Avendo più problemi del fegato di Junker Sanare le finanze e integrare gli immigrati L’unione sta fallendo nei progetti più intricati Ognuno pensa poi ai cazzi suoi in questo team X-men senza la leadership del Professor X Dottor Slamp con il Mes, urlerebbe «What a Mess!» Che i dibattiti sul Welfare sembran solo pourparler Ma l’Unione è realizzabile non solo in matematica Antidoto perfetto al ritorno della svastica Ciò lo insegna bene quel proverbio africano Da solo vai veloce, ma insieme vai lontano.
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Casa Suracɘ - Natale al SUD vs Natale alla SCUOLA DI FRANCOFORTE
----- IL CENONE AL SUD -----
«Ciao nonna Calogerannunziata, allora cosa hai deciso di preparare quest’anno per il cenone?»
«Ma niente, giusto due cosette: cozze gratinate, la caponata, la melanzana al pesto, tagliatelle al ragù di pinguino, il tacchino impanato, le lasagne fritte, pane tacchinato, pandoro alle vongole, i tortellini al brodo di civetta…»
«Ma nonna, ti avevo detto che ero a dieta!»
«Infatti, non sai quante cose ho dovuto togliere!»
«Oh, nonna Calogerannunziata…!»
----- IL CENONE ALLA SCUOLA DI FRANCOFORTE -----
«Oppenheimer, cosa mangeremo stasera per il cenone di Natale?»
«Niente. La sovrapproduzione di cibo è un lusso borghese a cui dobbiamo opporci con tutte le nostre forze. Il soffocamento dei cugini durante il secondo per le polpette al sugo non è altro che una metafora del soffocamento delle classi lavoratrici ad opera della sete di profitto e di potere delle elìte dominanti. Se non combatteremo già alla prima spaghettata questa logica imperialista e sfruttatrice, arriveremo al panettone che le catene del capitale saranno diventate parte della nostra natura biologica, e il sol dell’avvenire non rimarrà altro che il tiepido sogno digestivo di una tisana drenante.»
«Mi sembra più che corretto.»
----- I REGALI AL SUD -----
«Tieni, nipote, un regalo da parte di nonna tua!»
«Ma, nonna, mi hai regalato un maglione? Ma qui al sud le minime d’inverno sono di 72 gradi all’ombra!»
«Eh, lo so, ma visto che probabilmente vai a fare l’insegnante di latino e greco a Milano, è bene che lì ci vai con gli abiti tipici di quel paese nordico!»
«Oh, nonna…!»
----- I REGALI ALLA SCUOLA DI FRANCOFORTE -----
«Marcause, che regalo hai comprato per Horkeimer?»
«Nessuno. L’unico dono che posso fare ad un altro individuo è quello di una teoria critica cosciente della propria capacità di realizzare l’adiaforia rivoluzionaria, e di agire contro la sovrastruttura economica, politica e culturale imposta dalle elite borghese tradizionale. Perchè accontentarsi dell’abbonamentio annuale al teatro, quando l’organizzazione egualitaria comunista può condurre l’essere umano all’emancipazione culturale. Come affermala quarta di copertina del libro che mi ha regalato zia Filomena, il ribaltamento della realtà ordinaria è il fine ultimo della più realizzata delle umanità, e la coscienza della teoria critica è il mezzo più potente a disposizione per raggiungere un simile obbiettivo.»
«Mi sembra sacrosanto.»
----- I FESTEGGIAMENTI AL SUD -----
«Nonna, che cosa facciamo adesso per festeggiare tutti insieme?»
«Che ne dite di giocare a tombola?»
«Ma nonna, la tombola è un gioco per vecchi rincoglioniti, noi giovani punkabbestia dallo spirito anticonformista ci annoiamo!»
«Macchè, dai che è un gioco simpatico!»
«Va bene nonna. Inizio io ad estrarre i numeri: 36!»
«AMBO! AHAHAHAHAHAHAH! È COSÌ CHE CI DIVERTTE, BIMBI! CHE SOLLUCCHERO!»
«Oh, nonna…!»
----- I FESTEGGIAMENTI ALLA SCUOLA DI FRANCOFORTE -----
«Adorno, cosa possiamo fare adesso per festeggiare tutti insieme?»
«Niente. I festeggiamenti sono il più limpido esempio della soperchieria dell’elite culturale nei confronti del popolo. La standardizzazione dei riti, delle pratiche ludiche, dei jingle natalizi e dei presepi è il mezzo coercitivo dell’imperialismo per governare la moltitudine, e rappresenta al tempo stesso la sottomissione conscia della suddetta moltitudine, che preferisce agevolarsi nell’immobilismo del Monopoli: Edizione Trono di Spade che emarginarsi nella direzione di un benessere universale. Finchè non ci sarà una piena autocoscienza dei fini e dei mezzi atta all’emancipazione dall’illusione capitalista de “Una poltrona per due”, non ci potranno mai essere festeggiamenti autentici.»
«Dai cazzo, almeno “Topolino e la magia del Natale” ce lo possiamo vedere?»
«Quello poi, giammai! Peggior film della Disney. Piuttosto mi drogo»
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Le migliori barzɘllette di Luciano Canfora - Raccolte ancora da me!
Menone si incontra con Protagora e gli chiede: «Protagora, scusa, ma anche tu hai avuto un dialogo con Socrate di recente?». E Protagora gli risponde: «Sì, guarda, giusto qualche giorno fa». Allora Menone gli fa: «Pur io, proprio adesso! Ma, per curiosità, di cosa avete parlato?» «Mah, in generale abbiamo parlato della virtù, che cosa sia, come facciamo a riconoscerla...» gli risponde l’altro. «Ma pure io, sempre la virtù! E che cosa avete concluso voi dopo il vostro dialogo?». «Mah, senti, se devo essere sincero, non abbiamo concluso proprio nulla». A quel punto Menone sbuffa ed esclama: «Per Giove, pure noi non abbiamo concluso un cazzo. Mo’ adesso tutti penseranno che abbiamo copiato!»
Cosa dice Teocrito a sua moglie quando la loro casa al terzo piano prende fuoco? «Presto, Eschilo per le scale Euripide, che qui si Sofocle! Sennò Tucidide!»
Una giovane ancella, un oplita, un centurione e un’anziana matrona sono all’interno della caverna di Platone, intenti a guardare pigramente le ombre proiettate sulla parete da un fuoco alle loro spalle. All’improvviso una folata di vento spegne il fuoco, e il buio cala all’interno della grotta. Dopo qualche secondo di silenzio si sente il sonoro “Smack” di un bacio, seguito dal rumore di uno schiaffo. L’anziana matrona pensa: «Uno tra l’oplita e il centurione ha approfittato del buio per dare un bacio alla giovane ragazza, che di risposta gli ha tirato un bel ceffone!». La fanciulla pensa: «Uno tra l’oplita e il centurione voleva darmi un bacio, ma invece ha baciato la vecchia matrona, che di risposta gli ha mollato un bel gancio!». Il centurione si lamenta dentro di sé «L’oplita ha dato un bacio alla giovane ancella, che però ha sbagliato mira e ha rifilato a me lo schiaffo!»; L’oplita sogghigna tra sé e sé: «Spero che il buio all’interno di questa caverna duri ancora un po’, così posso baciarmi di nuovo il dorso della mano, e rifilare una bella sberla al centurione!».
Si può dire che la filosofia di Talete fa acqua da tutte le parti?
Un uomo va dal dottore. Gli dice che è depresso, che la vita gli sembra dura e crudele. Sostiene di sentirsi solo in un mondo minaccioso. Il dottore risponde: «La cura è semplice. Il grande commediografo Aristofane è in città con la sua nuova opera, Le donne al parlamento. Lo vada a vedere, parla delle donne ateniesi che ottengono il potere e governano la città meglio degli uomini. Uno scenario così assurdo, comico e ridicolo che la tirerà su per forza.» L'uomo scoppia in lacrime. «Ma dottore,» afferma, «la donna ateniese sono io.»
Dopo tanto tempo, ho finalmente capito come mai Erode cova così tanto odio nei confronti di Gesù: perché gli e-rode che il re della Giudea non è lui”.
Due ateniesi vanno a vedere la gara di velocità tra Achille e una tartaruga. Uno dei due fa all’altro: «Senti, facciamo una scommessa, per vivacizzare la competizione? Scommetto due dracme che vince la tartaruga». L’altro gli risponde: «D’accordo. Io scommetto invece due dracme che vince Achille». La gara comincia, e come c’era da aspettarsi dato che la somma infinita di tempi finiti dà sempre un risultato infinito, la tartaruga vince la gara. Il secondo ateniese estrae quindi dalla tasca la somma pattuita per la scommessa, ma il primo ateniese lo ferma subito: «Sai, ti devo confessare una cosa: avevo letto gli scritti di Zenone, e sapevo già che la tartaruga avrebbe matematicamente battuto sul tempo Achille». Ma l’amico gli risponde: «Sai, anche io ho letto Zenone, ma oggi Achille mi sembrava più in forma!».
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The People Versus: Francis Fukuyama – Noisɘy Italia
Bella pe’ tutti, io so’ FF aka Francis Fukuyama aka LIL Liberal e oggi risponderò a ‘n po’ de commenti vostri sotto ai libri miei. Partiamo da quelli ar pezzo mio più famoso, The End of History and the Last Man, che immagino avrà generato ‘na valanga di stronzetti impanati e scrocchierelli. Haters, let’s do this.
Neffa4ever86 scrive: «Questa storia della democrazia liberale come definitiva espressione della politica e della società umana non ha nessuna attinenza con la realtà e produce più danni che altro». Allora, caro Neffa4ever86, io ‘a società umana e ‘a politica le affronto, non come te che manco c’hai la faccia de manifestatte cor tu vero nome, Bufu tubercolotico. Annamo ar prossimo BIATCH!
TobSur scrive: «Dissing alla Sinistra hegeliana: checked. Dissing al progressismo: checked. Dissing al Positivismo: checked. Bella per Fukuyama». Bella pe’ te TobSur, grazie che me segui. One fratm, one love.
«Citi tanto Hegel ma se lo avessi letto un pochino capiresti quante cazzate dici e quanto Hegel non c’entri un cazzo con le tue idee» commenta Gesù. Bro, io Hegel l’ho letto al terzo anno de Classico, anche più de 'na vorta. Tu, caro figlio de Dio, che sostieni che er patriarca da’a filosofia da’a storia e da’a dialettica tra padrone e servitù non c’entri 'n cazzo con la filosofia mia da’a storia e con la idea mia da’a centralità der thymos ne’e dinamiche sociali, pensi ‘nvece d’averlo letto bene, quando hai finito er diciassettesimo anno de Psicopedagogico? Ma mori.
SenzaDiscoIoPatisco dice solo: «Fallito». Beh, se ave’ scritto ‘n libro che è stato tradotto in più de 20 lingue, che ha infiammato il dibattito politico e accademico mondiale e che porta pure mo’ a parlarne dopo quarant’anni dalla sua pubblicazione, mi rende ‘n fallito, allora so’ contento d’esse’ ‘n fallito. Te, invece, che scrivi “fallito” sotto i libri deji altri, non pensi d’essere un fallito?
«Boh, sinceramente non so come tu faccia a sostenere che la società in cui viviamo sia perfetta e non necessiti miglioramenti. Ma sei mai uscito un attimo dalla tua villetta in Pennsylvania?». MA PERCHÉ ME DOVETE FA’ INCAZZA’ A POSTA? PORCAMADOSKA! IO NN’ HO MAI DETTO CHE ‘A LIBBBERAL DEMOCRACY SIA ‘A FORMA POLITICA PERFETTA, CAPACE DE PORTA’ BENESSERE E PACE PE’ TUTTI. NON È ‘R PARADISO TERRESTRE. È SEMPLICEMENTE QUELLA CHE PIÙ PERMETTE DE SODDISFA’ ER DESIDERIO DE RICONOSCIMENTO INTRINSECO NELL’OMO. PRIMA AVEVAMO ‘A MEGALOTIMIA, E STORICAMENTE SI È VISTO QUANTO FOSSE 'NA ZUCCHINA ‘N CULO PE’ LL’OCCIDENTE, PE’ ‘E CONTRADDIZIONI CHE SUSCITAVA. ORA C’AVEMO IL LIBBERALISMO DEMOCRATICO, E CIÒ SEMBRA PERMETTERE AR NOSTRO FURORE DE NON SFOCIA’ PIÙ IN IDIOSINCRASIE ECCESSIVE. PORCODIAZ. NON ME RIMPETE PIÙ ‘R CAZZO CO STA STORIA.
«Finalmente un libro dove non ci sono tette e culi, ma solo filosofia old school. Questo farà bene alla scena. Grande Fukuyama». Grazie, Sdrumox. Sinceramente non me ne frega ‘n cazzo de’a scena, preferisco solo scrivere di ciò che me ‘nteressa.
Adesso passiamo ad uno de’ libri mia più recenti, Identity: The Demand for Dignity and the Politics of Resentment.
«Everybody: speriamo in un futuro migliore. Fukuyama: hold my beer...». TTstraT, non capisco se m’insulti o se me vuoi bene. Comunque io TI LOVVO DI BENEEEE!! Kiss kiss.
«Vedo che il professore continua ad abbracciare le sue idee neoconservatrici. Complimenti». T’AMMAZZO DIOCARO! No, ok, sto calmo. Non capisco se cerchi d’esse’ provocatorio o descrittivo. Io cerco soltanto de studia’ ‘e fondamenta de’e dinamiche politiche che ce governano, ner modo più oggettivo possibbile. L’identità, in ‘sto momento, è ‘r topos che alimenta molte de’e funzioni nostre, quindi era necessario analizzarlo. Se pensi che quello c’ho scritto, o er modo in cui l’ho riportato, siano n’ gran paio de palle, dimostramelo. Altrimenti, torna a gioca’ a Minecraft e lascia la ricerca accademica a chi ‘a sa fa’.
«Professore, ma lei se le fa le seghe sugli Hentai?». Io le seghe me le faccio davanti a tu’ madre. E vengo solo su tu’ sorella.
Beh, penso che possa basta’ così. Ringrazio Noisey per avemme invitato. Bella pe’ tutti.
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