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Iniziare un'argomentazione di natura politica con loro è un modo per evidenziare di essere affetti da grave 𝐬𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 nei confronti degli altri: la paranoia da partecipazione "alle cose che ti sfuggono" (che è tipica anche di quegli anziani molto sedentari che stanno attaccati h24 alla tv a guardare gli "approfondimenti politici", senza capire cosa davvero accade fuori dalle loro finestre) che ti fa pronunciare quel "loro" alla nazista, è segno di totale confusione mentale.

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In Italia non si parla soltanto di sicurezza in merito a "forza e potere", ma anche di diritti civili e diritti sociali; ma ti rendi conto di quanto quei diritti civili e diritti sociali siano fondamentali individualmente quando esci dal nido familiare - perché prima, minorenne o maggiorenne che fossi, erano i tuoi familiari a garantire la tua incolumità, anche finanziandoti la differenza fra salario/stipendio in linea con l'inflazione e salario/stipendio "da fame". Prima vivevi nella bambagia.

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Non esiste essere Progressisti, essere dotati di spirito critico e nel contempo essere credenti (credenti in un "dio" - fra i millemila inventati dagli esseri umani; credenti nel soprannaturale, nella spiritualità; credenti in qualsiasi "qualcosa" che avrebbe "creato le cose"): o sei Progressista - e quindi Ateo, Anticlericale, regolarmente cancellato dal registro dei battezzanti per ciò che concerne i cristiani - oppure sei soltanto una scimmia scesa dall'albero da pochi giorni che blatera.

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Se una cittadino di qualsiasi età, nato e cresciuta in Italia, vuole davvero imparare ad argomentare bene e costruire uno spirito critico d'acciaio (oltre che una Coscienza), la "famiglia Piero Angela" (che si è sempre guardata bene dal criticare la religione apertamente nei suoi programmi per non pestare i piedi ai baciapile) non se la fila minimamente: passa direttamente ad un ottimo divulgatore come Piergiorgio Odifreddi; e non se li fila manco di striscio i bimbiminkia della scienza brutta

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Attualmente, fra gli analfabeti funzionali (radical chic) italiani che si spacciano per scrittori, va moltissimo di moda la turbocazzola alla Haruki Murakami: mattoni insipidi che non regaleresti nemmeno al tuo peggior nemico.

Per quali motivi dovrei lasciarmi anche solo ispirare da una "filosofia orientale" che per secoli e secoli non è riuscita minimamente a intuire che infilzare con dei dentini affilati a distanza ravvicinata (forchetta) del cibo è più comodo che mangiare con le bacchette?

Nel 2025, in Italia viviamo ancora un'atmosfera da George Romero: in una moltitudine di zombie venuti su a "biberon&eucarestia" che non sanno neanche dove sta il proprio sedere.

Qual è allora il genere artistico su cui puntare per procedere, come nel Nordeuropa, per una sostanziale iconoclastia? Per un passaggio veloce da Medioevo Buio a Paese (finalmente!) Civile?

Alla distopia: al genere gotico, all'horror originale alla Pupi Avati, come si continua a fare con ampio gradimento "Lassù".

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Lo Scrittore "straniero" più scopiazzato in assoluto (pensando che fosse poco letto e che non se ne accorgesse nessuno fra noi divoratori di Autori esteri) dagli imbroglioni italiani del genere thriller che salgono in classifica di vendita (e su cui romanzi si fanno pure trasposizioni cinematografiche) è Sebastian Fitzek.

E non si fanno proprio nessun problema a riguardo, eh: nemmeno a prendere paragrafi interi dei romanzi di Sebastian Fitzek, ficcandoci qua e là solo dei sinonimi.

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Dopo la morte di Umberto Eco, in Italia i concorsi letterari sia minori che importanti, vengono vinti soltanto da analfabeti funzionali che non hanno niente da dire d'interessante: che fanno solo collassare dal sonno da quanto sono banali.

In Italia si legge molto: il punto è che non leggiamo la sbobba prodotta dai radical chic italiani; e quando un italiano, al di fuori pure dei concorsi, sale in classifica per il suo thriller, lo notiamo subito il suo copia incolla dagli Autori "esteri".

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Se lo Stato Italiano, in un periodo di contenimento di un'epidemia (in cui si può uscire di casa solo per motivi importanti), sigla un patto con la chiesa cattolica per tenere comunque aperte le chiese (e quindi le funzioni religiose), cosa fa un 𝐯𝐢𝐫𝐨𝐥𝐨𝐠𝐨 𝐬𝐞𝐫𝐢𝐨?

Si oppone radicalmente a quella decisione pericolosa per la salute: una persona dotata di spirito critico sa benissimo che i luoghi religiosi sono frequentati soltanto da anomalie prive di cognizione di causa, ignoranti al cubo.

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La prime domande fondamentali che ti poni come 𝐯𝐢𝐫𝐨𝐥𝐨𝐠𝐨 𝐬𝐞𝐫𝐢𝐨 nel momento in cui scoppi un'epidemia in Cina è:

"Quanti voli aerei dalla Cina all'Italia, e viceversa (con quale frequenza), si sono verificati negli ultimi tre mesi? Di che portata? (Quante persone a bordo per ogni viaggio e "stesse persone"?)".

In Italia noi non godiamo di questo "privilegio"; queste domande se le pongono i matematici "impertinenti"; le pubblicano, facendo fare figure di melma a tutto il settore medico italiano.

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Si definisce 𝐬𝐜𝐢𝐞𝐧𝐳𝐚 tutta quell'attività pratica, "di laboratorio", alla ricerca d'una Soluzione ad un Problema; in Italia, la scienza è quella 𝙧𝙤𝙗𝙖 che si ritrova fisicamente in un posto o nell'altro ogni tanto - come se mail e comunicazione a distanza in gruppo ancora non esistessero - per fare conferenze fra perditempo; fra perditempo con una laurea evidentemente "guadagnata" grazie alla raccolta punti Coop.

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𝐒𝐩𝐢𝐫𝐢𝐭𝐨 𝐜𝐫𝐢𝐭𝐢𝐜𝐨 non è sinonimo di 𝙞𝙣𝙩𝙚𝙡𝙡𝙚𝙩𝙩𝙪𝙖𝙡𝙚; gli spiriti critici sono persone dinamiche che a partire dall'adolescenza cercano l'indipendenza materiale ed affettiva; gli intellettuali sono quelle 𝙧𝙤𝙗𝙚 che tentano in ogni modo, anche politicamente, di convincere chiunque di essere essenziali per la società (che senza di loro "il mondo crollerebbe"), così che la società li mantenga mentre buttano giù il loro solito libro buono solo per pareggiare le gambe al tavolo traballante.

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La filosofia e la teologia ci insegnano bene che in ogni periodo storico sono esistite persone che amavano delegare infinitamente agli altri il Dovere di mantenerli; persone prive nelle mani quanto nella mente d'ogni segno di possedere una Coscienza.

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Mentire ad un moralista è facile: il moralista non seziona le parole che gli offri; il moralista non taglia a fettine ogni affermazione evidentemente in contrasto con la realtà sulla tua persona che gli offri; il moralista è talmente impantanato nella doppia vita che conduce perché teme il giudizio altrui, da non riconoscere una menzogna nemmeno se gli provi il guarda che non è vero!.

Per essere molto pieni di se stessi bisogna sapere chi si è: il moralista non sa nemmeno in che pianeta vive.

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La comunicazione si fa in due e le Risposte alle domande e i dubbi che ti poni su un Qualcuno può offrirtele solo La Persona per la quale ti poni domande, hai dei dubbi, tiri a indovinare; chi è al di fuori di tutto ciò non può darti indicazioni esatte di alcuna sorta, ma fondamentalmente deviarti anche da quello che sarebbe il tuo istinto più umano, più razionale che Ti Connota: chiedere direttamente a Quella Persona il Perché, per toglierti ogni fastidio interiore.

Credere non è come sapere: offrirsi spiegazioni in solitario sul comportamento di una specifica persona è un atteggiamento del tutto irrazionale per una persona dallo spirito critico.

Chiedi a Quella Persona il Perché: non ad altri, solo a Quella.

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Se vuoi sapere come è realmente la Persona che in quel momento 𝐨𝐜𝐜𝐮𝐩𝐚 𝐭𝐨𝐭𝐚𝐥𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐢 𝐭𝐮𝐨𝐢 𝐩𝐞𝐧𝐬𝐢𝐞𝐫𝐢 𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐚 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐞 𝐡𝐚𝐢 𝐯𝐨𝐠𝐥𝐢𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢𝐧𝐮𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐝𝐢𝐚𝐥𝐨𝐠𝐚𝐫𝐞 (se è davvero risolta come continua a ripeterti in privato come un mantra), litigaci: prendi la scusa più stupida, di una banalità allarmante e poi lanciala come un dado; è così che le persone razionali agiscono per spirito critico nei confronti di coloro per cui sentono sinceramente un 𝐟𝐨𝐫𝐭𝐢𝐬𝐬𝐢𝐦𝐨 𝐭𝐫𝐚𝐬𝐩𝐨𝐫𝐭𝐨 𝐞𝐦𝐨𝐭𝐢𝐯𝐨.

Una persona dal forte spirito critico non è diplomatica: la diplomazia la metti in campo solo verso coloro per i quali non hai 𝐧𝐞𝐬𝐬𝐮𝐧 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐞𝐬𝐬𝐞 𝐬𝐩𝐞𝐜𝐢𝐟𝐢𝐜𝐨 (tipo un moralista incallito) - se non quello di vivere in pace senza che ti creino fastidi.

Una persona dal forte spirito critico è pienamente consapevole che niente scalfisce un rapporto sano; ma per valutare se quel rapporto è realmente sano mette in campo delle strategie che sono comuni a tutte le persone razionali.

Ci vuole tempo, molta pazienza, ma soprattutto una posizione stabile nel mondo affinché si raggiunga la dovuta Coerenza fra quello che si dice in assestamento dello spirito critico e quello che si fa con spirito critico fissato nella Coscienza; una persona dal forte spirito critico conosce questi aspetti (che un cervello ha bisogno di evolversi; che necessita dei suo tempi di maturazione): li comprende nei giovani adulti, mentre nei confronti degli adulti avanzati non fa sconti di alcun tipo.

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Devi fregartene altamente delle 𝙦𝙪𝙚𝙨𝙩𝙞𝙤𝙣𝙞 𝙣𝙤𝙣 𝙞𝙢𝙥𝙤𝙧𝙩𝙖𝙣𝙩𝙞 e molto prima che le 𝙦𝙪𝙚𝙨𝙩𝙞𝙤𝙣𝙞 𝙣𝙤𝙣 𝙞𝙢𝙥𝙤𝙧𝙩𝙖𝙣𝙩𝙞 freghino te 📌