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le Letture di Matilda
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Book blog: letture, recensioni, libri, consigli e tanto altro
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matilda-meneghetti · 4 years ago
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Ecco un post su un’autrice incredibile, di cui ho già parlato con “il Mare Senza Stelle” e che continua a stupirmi. Buona lettura!
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Titolo: il Circo della Notte
Autore: Erin Morgenstern
Casa editrice: Rizzoli (BUR narrativa)
Anno di pubblicazione: 2021
Valutazione in stelline: *****
Pagine: 460
Trama:
Appare così, senza preavviso. La notizia si diffonde in un lampo, e una folla impaziente già si assiepa davanti ai cancelli, sotto l'insegna in bianco e nero che dice: "Le Cirque des Rèves. Apre al crepuscolo, chiude all'aurora".
Il circo dei sogni, il luogo dove realtà e illusione si fondono e la fantasia dispiega l'infinito ventaglio delle sue possibilità. Un gruppo di appassionati lo insegue dovunque per ammirare le sue straordinarie attrazioni: acrobati volanti, contorsionisti, l'albero dei desideri, il giardino di ghiaccio...
Ma dietro le quinte di questo spettacolo senza precedenti, due misteriosi rivali ingaggiano la loro partita finale, una sfida magica tra due giovani allievi addestrati con l’unico scopo di dimostrare una volta per tutte l’inferiorità dell'avversario.
Contro ogni regola o previsione, i due giovani si scoprono innamorati l'uno dall'altra: l'alleanza tra Marco e Celia minaccia di travolgere anche il destino e di distruggere il delicato equilibrio di forze a cui il circo deve la sua stessa esistenza.
Cosa ne penso:
Di Erin Morgenstern avevo già letto il Mare Senza Stelle, un capolavoro, e da lei non mi aspettavo che magia. Non la magia di cui sa abilmente scrivere, ma quella che trabocca dal suo stile inconfondibile, dalla cura con cui tratteggia le atmosfere che nei suoi libri fanno sognare e che possono essere percepite appieno.
Nessuna delle mie aspettative è stata delusa.
Nel romanzo tutto è molto accennato, come nei sogni, lasciando spazio all’immaginazione del lettore. E, effettivamente, durante la lettura sembra proprio di star vivendo un sogno. Lo stile dell’autrice è onirico e misterioso; non tutto è immediatamente chiaro, ma ogni scena aggiunge un pezzo al puzzle che, alla fine, va a creare un’immagine stupenda e articolata.
Sebbene la storia sia più lineare rispetto al Mare Senza Stelle, anche il Circo della Notte è caratterizzato da una costruzione a matrioska, un racconto dentro l’altro, vite e trame che si intrecciano.
Nonostante in nessuno dei due libri i personaggi siano particolarmente caratterizzati non ho percepito questo aspetto come una mancanza: trovo che la Morgenstern sia un’autrice che si legga per le atmosfere, per essere completamente immersi nella narrazione e viaggiare con la fantasia.
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matilda-meneghetti · 4 years ago
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Oggi si parla di nuovo di Jay Kristoff e Amie Kaufman, con Illuminae, un libro estremamente innovativo. Buona lettura!
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Titolo: Illuminae-Illuminae files 1
Autore: Amie Kaufman e Jay Kristoff
Casa editrice: Mondadori
Anno di pubblicazione: 2016
Valutazione in stelline: *****
Pagine: 599
Trama:
Quel giorno, quando si è svegliata, Kady pensava che rompere con Ezra sarebbe stato il passo più difficile da affrontare. Poche ore dopo il suo pianeta è stato invaso.
Anno 2575: il cielo di Kerenza, un pianeta poco più grande di un granello di sabbia coperto di ghiaccio e sperduto nell'universo, si oscura all'improvviso. Tra le esplosioni e le urla degli abitanti terrorizzati, una squadra d'assalto della BeiTech, una potente società interstellare, dà inizio all'invasione.
Ezra e Kady, che si rivolgono a malapena la parola, sono costretti a cercare insieme una via di fuga. Alcuni giorni dopo, però, un mortale virus mutante inizia a diffondersi a bordo di una delle navi della flotta sulla quale si trovano i due ragazzi e gli altri superstiti.
Come se non bastasse, AIDAN, l'intelligenza artificiale della Alexander (nave su cui si trova Ezra) pare essersi trasformato nel nemico. E nessuno dei militari incaricati delle operazioni di salvataggio è intenzionato a spiegare ciò che sta per fare.
Kady, desiderosa di andare a fondo nella questione, metterà a frutto le sue abilità di hacker, procurandosi informazioni preziose, ma ritrovandosi a dover collaborare con Ezra e a mettere in discussione i suoi sentimenti.
Cosa ne penso:
Illuminae mi ha colpita sotto molti punti di vista. Innanzitutto, la sua struttura non ha le tradizionali caratteristiche di un libro ma è composta appunto dagli “illuminae files”: mail, messaggi privati, pagine internet, trascrizioni di registrazioni delle videocamere di sorveglianza o di interrogatori, dati dal nucleo centrale di AIDAN, comunicazioni pubbliche e qualunque tipo di file possa essere riportato su carta.
Questo metodo, che può sembrare complesso o poco fluido nella narrazione, è in realtà estremamente efficace e di impatto. Sebbene la trama non sia particolarmente originale e i personaggi, per ovvi motivi, non siano quasi minimamente caratterizzati, la struttura innovativa, lo stile accattivante, la costante azione e la grafica accurata e realistica (e visivamente molto gradevole) rendono questo libro, e l’intera trilogia, un piccolo capolavoro.
A differenza di Aurora Rising (la seconda trilogia fantascientifica che i due autori hanno scritto insieme), che pecca di banalità, qui Amie Kaufman e Jay Kristoff fanno dell’originalità il loro punto di forza, sbalordendo il lettore e raggiungendo brillantemente l’obiettivo di creare qualcosa di mai visto mantenendo un’ottima qualità anche nella storia stessa.
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matilda-meneghetti · 4 years ago
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Dopo un po' di tempo ecco una nuova recensione, questa volta, per miracolo, non di un fantasy. Buona lettura!
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Titolo: Tre donne
Autore: Dacia Maraini
Casa editrice: Rizzoli
Anno di pubblicazione: 2017
Valutazione in stelline: *****
Pagine: 207
Trama:
Ogni donna è una voce, uno sguardo, una sensibilità unica e irripetibile. Lo sono anche Gesuina, Maria e Lori, una nonna, una madre e una figlia forzate dalle circostanze a convivere in una casa stregata dall’assenza prolungata di un uomo. Tanto Gesuina, più di sessant’anni e un’instancabile curiosità per il gioco dell’amore, è aperta e in ascolto del mondo, quanto Maria, sua figlia, vorrebbe fuggire la realtà, gli occhi persi tra le carte di traduttrice e i sentimenti rarefatti rivolti a un altrove lontano. Il ponte tra questi universi paralleli è Lori, sedici anni fatti di confusione e rivolta, che del cuore conosce solo il ritmo istintivo dell’adolescenza. Ma il fragile equilibrio che regola la quotidianità di queste tre generazioni è destinato a incrinarsi quando un uomo irrompe nelle loro vite, e ristabilirne uno nuovo significherà abbandonarsi alla forma più pura di passione, quella per la libertà.
Cosa ne penso:
In questa narrazione dalla disarmante freschezza troviamo un romanzo indiscutibilmente femminista, ma che del nozionismo o della retorica moralista non ha neanche l’ombra: tutto ciò che l’autrice si limita a fare è tratteggiare abilmente dei personaggi e delle situazioni dall’incontrastabile forza emotiva, i quali portano a un’inevitabile sensibilizzazione. Dacia Maraini, con i suoi 84 anni, si cala con disinvoltura nei panni di tre differenti generazioni, rappresentate ognuna tramite i punti di vista unici e credibili di donne radicalmente diverse l’una dall’altra regalandoci una storia a dir poco appassionante. Un libro che rappresenta appieno non solo come si dovrebbero affrontare temi di tale importanza, ma anche come si dovrebbe raccontare, come dovrebbe essere un libro: essenziale, incisivo, un’esperienza che non può lasciare indifferenti. Questo è stato il primo capolavoro della Maraini che ho letto, ma di certo non sarà l’ultimo.
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matilda-meneghetti · 5 years ago
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Ed eccoci giunti all'ultimo post dell'anno e, per concludere in bellezza, di seguito trovate le dieci meraviglie che ho scoperto nel 2020. Questa lista sarà un po' strana: innanzitutto i libri non sono classificati in base al punteggio in stelline che gli ho assegnato, infatti alcuni libri da quattro stelline e mezzo sono più in alto in classifica rispetto a libri con punteggio pieno, semplicemente ci sono dei romanzi che riconosco essere tutt'altro che perfetti ma che ho amato ugualmente. In secondo luogo ho inserito tre libri al primo posto a parimerito: sono fra le storie migliori che abbia mai letto e non avrei mai potuto scegliere un solo vincitore! Buona lettura!
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8: GLI OTTIMISTI MUOIONO PRIMA-SUSIN NIELSEN (****,1/2)
Un romanzo di formazione che parla d’amore, di solitudine e di amicizia, di lutto e di senso di colpa. Il tutto trattato in modo profondo e minuzioso, ma con una pungente ironia che alleggerisce la storia. Un libro che mi ha tenuto compagnia facendomi ridere ed emozionare e che consiglio moltissimo.
7: DIVISA IN DUE-SHARON M DRAPER (*****)
Ho conosciuto l’autrice grazie a Melody, un libro che ho letto e amato qualche anno fa, e, ancora una volta, sono rimasta stupita dalla sua bravura nello scrivere e nel trattare di temi come la disabilità, in Melody, e il razzismo, in Divisa in Due. Sono sicura che coloro che hanno amato Wonder non potranno che rimanere ammaliati anche da questi due libri.
6: TENEBRE E OSSA-LEIGH BARDUGO (*****)
Tenebre e Ossa è il primo romanzo scritto da un’autrice fenomenale che sicuramente è la mia preferita fra quelle scoperte quest’anno. La Bardugo è evidentemente dotata di poteri sovrannaturali che le permettono di rendere incredibile tutto ciò che scrive. Più probabilmente invece questo è semplicemente il risultato di un grande talento sommato a dedizione e cura dei minimi dettagli.
5: FALCE-NEAL SHUSTERMAN (****,1/2)
Quando fantascienza e distopia incontrano il genio di Neal Shusterman e una profonda riflessione sull’immortalità nasce quel libro incredibile che è Falce. Un romanzo che forse non ha dato il massimo per quanto riguarda i personaggi, ma che dà da pensare come pochi altri.
4: L’ATTRAVERSASPECCHI (PRIMI 2 VOLUMI) -CHRISTELLE DABOS (*****)
Una saga bizzarra ed estremamente originale che probabilmente, se non fosse per la sua infelice conclusione, si sarebbe piazzata anche più in alto in questa classifica. Ho amato tutto di Fidanzati dell’Inverno e gli Scomparsi di Chiardiluna e non posso che consigliare caldamente la serie d’esordio della Dabos di cui ho già parlato in quattro post sul blog.
3: IL SILENZIO DELL’ACQUA-LOUISE O’NEILL (****,1/2)
Questa rivisitazione femminista della celebre storia della Sirenetta mi ha colpita moltissimo, si tratta di una denuncia chiara e molto cruda della società odierna attuata tramite una fedele rielaborazione della fiaba che tutti conosciamo. Un ottimo esempio di come la letteratura, anche fantasy, non sia solo un modo per evadere dalla realtà, ma anche una lente tramite cui comprenderla.
2: IL PRIORATO DELL’ALBERO DELLE ARANCE-SAMANTHA SHANNON (*****)
Un romanzo epico e indimenticabile che presenta un mondo vastissimo dalla cultura ricca ed elaborata. La Shannon ha uno stile che ho apprezzato molto e che ci accompagna alla scoperta del suo mondo, dei suoi personaggi e di tutto ciò che crea in queste 800 pagine di pura meraviglia.
1: SEI DI CORVI-LEIGH BARDUGO (*****)
Quando si dice che la perfezione non esiste Sei di Corvi e Regno Corrotto, i capolavori della Bardugo, sono ottimi contro argomenti. Questa saga presenta una trama e dei personaggi spettacolari che mi hanno fatta innamorare sin dai primi capitoli e che, se fosse per me, dovrebbe essere letta da tutti. Ho spiegato più approfonditamente la mia opinione sulla serie in due post, ma essa può essere facilmente riassunta con la parola “adorazione”.
1: IL MARE SENZA STELLE-ERIN MORGENSTERN (*****)
Il Mare Senza Stelle non è un libro, ma una poesia che parla direttamente al cuore dei lettori. Leggerlo è un sogno fatto di carta e inchiostro stampato. Un romanzo estremamente simbolico e atmosferico che crea una moltitudine di sensazioni vividissime abilmente orchestrate dallo stile onirico della Morgenstern. Questo, come anche gli altri libri al primo posto di questa classifica, non è solo il più bel libro del 2020, ma anche uno dei migliori che abbia letto da quando ho preso in mano un libro la prima volta.
1: 1984-GEORGE ORWELL (*****)
Il gruppo di lettura che sto seguendo, che tante volte ho nominato nella lista dei libri peggiori del 2020, ha recuperato notevolmente facendomi scoprire uno dei miei libri preferiti con la lettura del mese di dicembre. 1984 è un classico geniale, un capolavoro estremamente contemporaneo pur essendo un libro così vecchio, il padre della letteratura distopica. Leggendo questo romanzo si rimane sconvolti dalla sensazione di star leggendo della nostra attualità pur trattandosi di un romanzo di quasi un secolo fa e dallo stile moderno del suo autore.
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matilda-meneghetti · 5 years ago
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Il 2020 sta per finire (finalmente) ed è quindi giunto il momento di tirare le somme: in questo post i sette libri peggiori che ho letto quest'anno, mentre nella seconda parte, che posterò domani, elencherò invece le gioie letterarie che mi ha dato il 2020 (perché sì, per fortuna non tutto è stato negativo quest'anno). I libri sono classificati dal settimo al primo posto da quelli che considero i "meno peggio" all'interno della lista fino a quelli che non mi sono proprio piaciuti con, al primo posto, quella che ho considerato la lettura peggiore dell'anno. Ovviamente in questa lista trovate i libri che io, personalmente, non ho apprezzato e l'intento non è assolutamente quello di offendere nessuno. Detto ciò, buona lettura!
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7: ECHI IN TEMPESTA-CHRISTELLE DABOS (****)
Al settimo posto, con molta sofferenza, devo citare Echi in Tempesta di Christelle Dabos. Questo è il quarto volume di una saga che ho letteralmente amato alla follia, e di cui parlerò sicuramente anche fra i libri migliori dell’anno, che purtroppo ha avuto un declino impressionante di qualità già a partire dal terzo libro, ma ancora più evidente nell’ultimo. Sul blog c’è una lunga recensione dedicata ad esso con punteggio (regalatissimo, per via del mio amore per la saga) di quattro stelle annesso, quindi non mi dilungo ulteriormente su quella che è stata sicuramente una delle delusioni di quest’anno.
6: BALLATA DELL’USIGNOLO E DEL SERPENTE-SUZANNE COLLINS (***,1/2)
Un libro che non mi ha delusa perché effettivamente non mi aspettavo assolutamente nulla trattandosi di un prequel volto evidentemente a riattizzare il fuoco del successo di Hunger Games. Il mezzo punto in più è infatti dovuto al fatto che tutto sommato è andata meglio di come mi sarei aspettata, ma comunque la pesantezza del libro, sommata al contributo davvero misero che va a dare alla celebre storia, hanno fatto finire la Ballata dell’Usignolo e del Serpente in questa lista. Anche di questo ho già portato il mio pensiero completo sul blog.
5: L’UNICO RICORDO DI FLORA BANKS-EMILY BARR (***)
Questo libro non mi è piaciuto per diversi motivi. Sebbene la tematica dell’amnesia di Flora come anche la sua caratterizzazione siano indagate a fondo, tutto il resto è estremamente marginale e prevedibile e, soprattutto per quanto riguarda i personaggi, a volte persino irritante. L’Unico Ricordo di Flora Banks è stato il primo libro protagonista di un gruppo di lettura di cui faccio parte ed è riuscito a dividere abbastanza le opinioni, ma per la maggior parte non ha convinto appieno.
4: THE CHAIN-ADRIAN MCKINTY (**,1/2)
Ritorna il gruppo di lettura con il secondo libro letto quest’anno che, ancora una volta, non mi è piaciuto. Il libro si presenta come un thriller, ma non include mai colpi di scena sorprendenti o anche solo delle difficoltà: tutti i piani architettati dalla protagonista vanno sempre a buon fine, senza mai alcun intoppo, non creando un minimo di tensione. Il poco coinvolgimento emotivo che sperimenta il lettore è dovuto all’idea di base che trovo geniale, ma che è sviluppata male e sprecata. Il finale è molto deludente e i personaggi a mio parere non sono stati sviluppati.
3: SERPENT AND DOVE-SHELBY MAHURIN (**)
Di Serpent and Dove ho parlato ampiamente in un post abbastanza recente sul blog. Semplicemente si tratta di un libro pubblicizzato per qualcosa che non è e che crea quindi aspettative che non lo rispecchiano. Effettivamente, anche se mi fossi aspettata un paranormal romance trash (ovvero ciò che realmente è), ci sarebbero comunque stati aspetti che non avrei apprezzato, ma sicuramente non ne sarei rimasta talmente delusa da inserirlo ad una posizione così alta in questa classifica e con un punteggio di solo due stelle.
2: LUCAS-KEVIN BROOKS (*)
Lucas mi è stato molto consigliato e, di conseguenza, le mie aspettative erano alte. Purtroppo, ho apprezzato davvero poco. L’unica cosa che fa riflettere e che mi è effettivamente piaciuta è stata la morale, la critica mossa alla società. Per il resto l’ho trovata una lettura davvero dimenticabile e nemmeno piacevole. I personaggi, senza alcuna eccezione, sono fastidiosi e monodimensionali, in primis i protagonisti. La trama è prevedibile e soprattutto la prima parte risulta noiosa. Una grande delusine, un libro in cui speravo molto.
1: LA SOLITUDINE DEI NUMERI PRIMI-PAOLO GIORDANO (*)
Sorprendentemente, al primo posto di questa classifica, c’è un bestseller apprezzatissimo e dalla grande fama, un libro che però a me non ha trasmesso quello che evidentemente altri hanno apprezzato. Ho trovato che le molte tematiche proposte siano state trattate superficialmente così come i personaggi e la loro psicologia. Ad infastidirmi è stato anche il fatto che, nonostante noi seguiamo i protagonisti dall’infanzia sino all’età adulta, loro sembrano non crescere mai e le loro voci, i loro pensieri, non variano. Anche lo stile di scrittura dell’autore non ha per nulla incontrato il mio gusto.
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matilda-meneghetti · 5 years ago
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Ecco finalmente la recensione di un libro che ho amato molto, scritto dalla mia adorata Leigh Bardugo, autrice della quale cercherò di recuperare più libri possibili! Buona lettura!
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Titolo: Tenebre e Ossa
Autore: Leigh Bardugo
Casa editrice: Mondadori
Anno di pubblicazione: 2020
Valutazione in stelline: *****
Pagine: 230
Trama:
Alina Starkov, aspirante cartografa del Primo Esercito, si appresta ad affrontare un viaggio estremamente pericoloso, la traversata della Faglia d’Ombra la quale taglia in due Ravka ed è popolata da mostri orribili, i volcra. Quando questi ultimi attaccheranno Alina, l’intero reggimento e Mal, un amico d’infanzia di cui è segretamente innamorata, in lei si risveglierà un potere rimasto assopito per anni e che salverà la vita dei due.
La straordinaria abilità della ragazza susciterà molto interesse nell’Oscuro, a capo del Secondo Esercito (l’Esercito formato dai Grisha, le persone dotate di poteri) è inferiore solamente al re e sarebbe intenzionato ad utilizzare il potere di Alina per riunificare Ravka.
Ma arrivata al Piccolo Palazzo, sede dei Grisha, lei dovrà affrontare una sfida dietro l’altra e si renderà presto conto che nulla è come sembra.
Cosa ne penso:
Tenebre e Ossa probabilmente non è un libro da cinque stelle: la trama segue molti cliché, i personaggi sono stereotipati e a volte piatti o banali e si nota che è un romanzo d’esordio.
Detto ciò, questi aspetti non influiscono minimamente sulla bellezza creata dall’autrice in questo libro. Leigh Bardugo ha uno stile meraviglioso che compensa i difetti della trama. In più, cosa ancora più importante, sistema magico e world building sono curati impeccabilmente e sono forse l’unico elemento che la Bardugo è riuscita a rendere addirittura meglio che in Sei di Corvi, la serie spin-off di Tenebre e Ossa nonché uno dei libri più belli che abbia letto.
Sicuramente, a livello qualitativo, Tenebre e Ossa è inferiore a Sei di Corvi ma secondo me ha talmente tanti pregi che i suoi evidenti difetti risultano non essere per nulla fastidiosi, tanto da avermi fatto amare questi due libri quasi allo stesso modo.
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matilda-meneghetti · 5 years ago
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Oggi parlo di un libro che non ho apprezzato praticamente per nulla. Ovviamente non lo consiglio, ma i gusti sono personali: se pensate possa fare per voi dategli lo stesso una possibilità!
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Titolo: Serpent and Dove
Autore: Shelby Mahurin
Casa editrice: Harper Collins
Anno di pubblicazione: 2020
Valutazione in stelline: **
Pagine: 491
Trama:
Louise Le Blanc è una giovane strega allontanatasi dalla sua congrega e datasi al furto a Cesarine dove deve nascondere i suoi poteri e vivere nell’ombra, minacciata dalla congrega da una parte e dagli chasseur, cacciatori di streghe, dall’altra. La sua vita viene sconvolta quando paradossalmente gli eventi la obbligano a sposare proprio uno chasseur. Reid Diggory è un abile cacciatore che vive rigorosamente secondo gli insegnamenti dell’ordine degli chasseur e della Chiesa.
Mentre Lou, costantemente in pericolo, cercherà di sfruttare la situazione a suo favore Reid lotterà in qualunque modo possibile per rimanere fedele ai suoi principi che si ritroverà però a dover rivalutare nel momento in cui, fra i due, nascerà un amore pericoloso.
Cosa ne penso:
Questo libro ha, come punto di forza, l’intrattenimento che offre: è una storia evidentemente funzionale allo svago e, se presa come tale, svolge anche un lavoro apprezzabile. Il mio errore è stato quello di crearmi aspettative relativamente elevate che, inevitabilmente, sono state deluse.
Ciò che mi aspettavo era un fantasy ambientato nella Francia medievale che trattasse l’argomento della caccia alle streghe della Chiesa. Questi elementi sono presenti, ma in modo estremamente marginale e servono unicamente a giustificare la storia d’amore fra i protagonisti, la quale necessitava di un contesto per reggere un intero libro.
Innanzitutto, ci sono un sacco di problemi a livello del contesto storico che dovrebbe essere l’epoca medievale ma che si riduce ad essere una parodia del periodo odierno nella quale si sono mantenuti alcuni aspetti culturali del medioevo. Ci sono continue incoerenze storiche, sia di aspetto tecnologico che culturale, che fanno presumere che la fase di ricerca dietro la costruzione di questa storia sia stata pressoché inesistente.
Dal punto di vista dell’ambientazione gli unici indizi che essa sia ispirata alla Francia sono parole in francese sparse qua e là senza un senso logico e i nomi dei personaggi.
La trama è inesistente e si limita a Lou che reagisce ad una serie di eventi forzati e funzionali alla storia d’amore, il tutto senza però avere mai un obiettivo o qualcosa che la renda interessante come personaggio.
Inoltre, visto che la storia d’amore sembrerebbe l’unica cosa interessante di questo libro e che tutto gira intorno ad essa, ci si aspetterebbe che almeno quella fosse gestita bene.
Spoiler, no.
Tutto il rapporto fra i due è costruito sulla base di un cliché: l’”enemies to lovers”, il quale dovrebbe essere una dinamica fra due personaggi nella quale essi, partendo da un rapporto di antagonismo, arrivano ad amarsi. In questa storia ciò si traduce in una prima metà del libro nella quale i due si detestano e una seconda parte in cui, senza alcun motivo, diventano l’uno la ragione di vita dell’altra.
Di Serpent and Dove si salva solo la copertina.
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matilda-meneghetti · 5 years ago
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Ecco la recensione di "l'unico ricordo di Flora Banks" di Emily Barr. Buona lettura!
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Titolo: l’unico ricordo di Flora Banks
Autore: Emily Barr
Casa editrice: Salani Editore
Anno di pubblicazione: 2018
Valutazione in stelline: ***
Pagine: 295
Trama:
Flora Banks soffre di amnesia anterograda: quando aveva dieci anni le è stato diagnosticato un tumore e con esso è stata asportata anche parte del suo cervello.
Ora ha diciassette anni, ma la sua mente non riesce a trattenere alcun ricordo nuovo, la sua memoria è ferma ai dieci anni. Flora si arrangia prendendo appunti su braccia e quaderni e dipendendo completamente dai suoi genitori e dalla sua amica Paige.
Fino a che, una sera sulla spiaggia, non bacia un ragazzo.
E se ne ricorda.
Drake potrebbe aver aggiustato la sua memoria e Flora farà di tutto per ritrovarlo.
In un viaggio alla ricerca di sé stessa e della propria autonomia, la ragazza dovrà fare i conti con il mondo vero, fuori dalle braccia protettive della madre e potendo contare solo su un quaderno, la mente di una bambina e una frase tatuata.
“Flora, sii coraggiosa”.
Cosa ne penso:
In un romanzo estremamente completo che unisce thriller, mistero, amore e avventura Emily Barr ci presenta una protagonista diversa dal solito le cui caratteristiche sono tratteggiate abilmente. Flora è un personaggio che, per quelli che sono i miei gusti personali, non ho apprezzato, ma che è caratterizzata molto bene. Il tema della sua amnesia è trattato egregiamente e la sua personalità e introspezione vengono indagate a fondo.
Peccato che sia l’unica.
Oltre alla protagonista i personaggi non vengono minimamente approfonditi e ci viene detto pochissimo sul loro conto.
I colpi di scena sono inoltre troppo prevedibili anche se effettivamente non risultano banali e sono coerenti con la trama.
Alcune situazioni sono poi davvero forzate e prive di verosimiglianza.
Nonostante ciò, il libro non annoia mai e tiene il lettore incollato alla pagina. Lo stile scorre fluidamente e coinvolge non poco, il tutto sensibilizzando il pubblico su argomenti delicati.
Un libro piacevole e dalle tematiche importanti ma non privo di difetti.
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matilda-meneghetti · 5 years ago
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Ecco la mia opinione su le diecimila porte di January. Buona lettura!
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Titolo: le Diecimila Porte di January
Autore: Alix E. Harrow
Casa editrice: Mondadori (Oscar Vault)
Anno di pubblicazione: 2020
Valutazione in stelline: ***
Pagine: 389
Trama:
Inizio ‘900. January Scaller vive sotto la tutela del ricco signor Locke. La bambina è diversa da chiunque veda e fuori posto dovunque vada e viene regolarmente lasciata sola dal padre, intento a cercare pezzi da aggiungere alla collezione di Locke, il suo padrone.
January trova la sua prima Porta a sette anni, con essa è possibile viaggiare verso mondi sconosciuti e vivere improbabili avventure. Locke provvede immediatamente a levarle queste infantili fantasie dalla testa e a trasformarla in una bambina mansueta e beneducata.
Tutto cambierà quando, molti anni dopo, la ragazza troverà un libro diverso dagli altri: “le Diecimila Porte”. January si immerge nelle straordinarie avventure di Addie che, per qualche motivo, le sembrano essere molto più reali di qualunque altra storia lei abbia letto.
Cosa ne penso:
Le Diecimila Porte di January è un libro che cattura sin dalla prima pagina e a cui ci si affeziona immediatamente. L’ambientazione e la trama sono curate minuziosamente così come la protagonista. L’autrice ha uno stile estremamente coinvolgente e piacevole che accompagna con maestria tutta la narrazione.
L’unico aspetto che non ho apprezzato è stata la forte somiglianza con il Mare Senza Stelle di Erin Morgenstern. Probabilmente la cosa migliore da fare sarebbe stata evitare i paragoni, ma avendo i due libri trame così vicine è stato molto difficile. Purtroppo, leggendo January, ho avuto quasi l’impressione di trovarmi difronte alla versione discreta di un libro ottimo. Sicuramente si tratta di un aspetto involontario dovuto semplicemente ad ispirazioni comuni, ma sfortunatamente è andato a ledere la godibilità della storia, la quale presentava aspetti che mi hanno fatto pensare continuamente “già visto” o “la Morgenstern l’ha fatto meglio”.
Trovo che il libro sia davvero valido, ma dubito che possa essere apprezzato appieno da chi, come me, ha letto prima il Mare Senza Stelle.
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matilda-meneghetti · 5 years ago
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Ecco una delle mie ultime letture.
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Titolo: la Luce degli Abissi
Autore: Frances Hardinge
Casa editrice: Mondadori
Anno di pubblicazione: 2020
Valutazione in stelline: ****
Pagine: 449
Trama:
L’Abissomare, il buio regno fatto di puro terrore che si cela nelle più basse profondità del mare conosciuto, un tempo era la dimora degli dèi. E gli dèi erano terribilmente concreti e reali. Nell’arcipelago non erano rari aneddoti riguardanti interi equipaggi inghiottiti dalla furia di quei grotteschi mostri marini e il popolo della Miriade era devastato da continui riti sacrificali.
Per fortuna quei tempi sono finiti. Per ora.
Quando Hark, un giovane ladro di strada, si imbatte in una reliquia di un dio il suo migliore amico Jelt cerca immediatamente il modo per ricavarne guadagno: anche il più piccolo pezzettino delle perdute divinità di un tempo può bastare a render ricca una persona. Ma, come i due ragazzi scopriranno presto, quella reliquia ha poco a che vedere con i comuni ritrovamenti di divinio. L’oscuro potere di quel globo pulsante sembra essere in grado di distruggere definitivamente non solo l’amicizia fra i due, ma anche il loro mondo.
Cosa ne penso:
La grande forza di questo romanzo è sicuramente il world building. Frances Hardinge ci presenta un mondo completo, articolato e funzionante, intriso di storia e leggende, con le sue tradizioni e la sua politica. Leggere della Miriade, dei Continenti e di Bramadidama è un’esperienza coinvolgente e magica, che da la sensazione di star esplorando questi luoghi in prima persona.
Ho apprezzato Hark come protagonista, in particolar modo la sua crescita personale e il suo modo di relazionarsi con Jelt: a differenza di molti protagonisti di cui ho letto, lui non giustifica mai i comportamenti del suo amico, né li accetta passivamente; ci dice anche che sa di sbagliare facendosi trascinare continuamente da lui in situazioni sbagliate, ma ha la consapevolezza di star vivendo un’ingiustizia e lotta imperterrito per liberarsene, infatti, crescendo come personaggio, troverà la forza di ribellarsi.
In generale trovo che la caratterizzazione di tutti i personaggi sia molto valida.
Purtroppo, lo stile di scrittura mi è sembrato non avere nulla di particolare e, sebbene abbia apprezzato i personaggi, non mi ci sono mai affezionata; tanto che, nelle scene in cui rischiavano la vita o erano in pericolo, mi sentivo poco coinvolta e quasi non mi dispiaceva per loro. Per me il coinvolgimento emotivo del lettore è molto importante e quando non ne trovo quasi per niente rimango abbastanza delusa, soprattutto in un libro valido come questo.
Questo romanzo mi è piaciuto molto e lo consiglio vivamente, ma a me ha lasciato poco a livello emotivo.
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matilda-meneghetti · 5 years ago
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Oggi condivido la mia opinione su quello che ritengo il fantasy dell’estate 2020. Buona lettura!
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Titolo: il Mare Senza Stelle
Autore: Erin Morgenstern
Casa editrice: Fazi Editore (LAINYA)
Anno di pubblicazione: 2020
Valutazione in stelline: *****
Pagine: 615
Trama:
ZACHARY EZRA RAWLINS, studente universitario iscritto alla facoltà di Nuovi media e grande appassionato di libri e videogiochi, capirà che la sua vita sta per cambiare quando, nella biblioteca scolastica, troverà un libro. Fin qui nulla di strano, no? In quel particolare libro però (un vecchio volume avvolto nel mistero, dall’autore anonimo e nemmeno registrato negli archivi della biblioteca) è riportato, in modo spaventosamente preciso e dettagliato, un evento che appartiene inequivocabilmente all’infanzia di Zachary.
Grazie a degli strani simboli riportati nel libro e a una serie di indizi, ricerche ed enigmi, si ritroverà ad una festa in maschera a Manhattan in cerca di qualsiasi cosa lo possa avvicinare a capire qualcosa di più su quella faccenda.
Da lì una pittrice dai capelli appariscenti, un ragazzo misterioso e una serie di eventi sempre più bizzarri lo condurranno prima in un club segreto che non è proprio un club e poi in un’immensa biblioteca sotterranea che non è proprio una biblioteca, giù nella tana del Bianconiglio.
In un indistricabile groviglio di storie, miti, leggende, favole e rompicapo Zachary arriverà finalmente alla verità che cerca e a varcare la soglia per il Mare Senza Stelle.
Cosa ne penso:
Credo che “il Mare Senza Stelle” non sia un libro, quanto piuttosto una poesia d’amore lunga seicento pagine dedicata alle storie. Dedicata a chi le storie le legge, le scrive, le ascolta, le racconta o le ama.
Una poesia che percepiamo appieno con tutti e cinque i sensi pur leggendola solo tramite la vista.
Si merita una valutazione di cinque stelline? No. Trovo che il voto pieno in questo caso sia riduttivo, tenendo in considerazione lo stile immersivo e quasi onirico dell’autrice e le emozioni suscitate dalla sua opera.
È probabilmente errata anche la sua classificazione all’interno del genere fantasy.
Citando il libro: “leggere un romanzo è come partecipare ad un videogioco dove tutte le scelte sono state effettuate a priori da qualcuno che, a quel gioco è molto più bravo di chi sta giocando. (A volte, però, a Zachary piacerebbe che tornassero di moda i libri-gioco)”.
E forse è proprio un libro-gioco, quello creato dalla Morgenstern: ognuno viene lasciato libero di scegliere come interpretare ogni singola parola contenuta in esso, vivendo ogni volta un’esperienza di lettura unica e personale.
Insomma, quando si tenta di classificare “il Mare Senza Stelle” all’interno di parametri fissi e prestabiliti (come “libro”, “cinque stelle”, “fantasy” e tutte le etichette che gli vengono associate) si finisce per fallire miseramente, ma possiamo definire con più sicurezza ciò che trasmette e rappresenta: l’amore e il piacere della lettura nella loro forma più pura e profonda.
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matilda-meneghetti · 5 years ago
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Ecco un post su “il silenzio dell’acqua”, la storia della Sirenetta in versione femminista. Buona lettura!
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Titolo: il silenzio dell’acqua
Autore: Louise O’Neill
Casa editrice: Editrice Il Castoro
Anno di pubblicazione: 2019
Valutazione in stelline: ****, 1/2
Pagine: 255
Trama:
Una rilettura de “la Sirenetta” in chiave femminista.
Gaia è la più bella e promettente delle sei figlie del Re del Mare, il suo corpo e il suo canto ne fanno una sirena estremamente ammirata e apprezzata, tanto da essere la promessa sposa di uno dei migliori partiti del regno.
Non importa che sia suo padre che il suo futuro marito siano violenti e irrispettosi, infondo a lei è richiesto soltanto di essere bella, magra e accondiscendente. Sin dall’infanzia le viene ripetuto che così avrà una vita facile, non libera forse, ma facile.
Il giorno del suo quindicesimo compleanno le viene permesso di salire in superficie per vedere il mondo umano, ma sebbene le sia sempre stato insegnato a vedere gli esseri umani come il nemico, la giovane Gaia si innamorerà di uno di loro e lo salverà da un naufragio.
La principessa non desidera altro che vivere con lui nel suo mondo così baratterà la sua voce con delle gambe umane, ma i sacrifici da fare per inseguire il suo sogno sono molti e dolorosi e il mondo fuori dall’acqua si rivelerà duro, violento e prepotente quanto quello del mare.
Cosa ne penso:
Il silenzio dell’acqua è un libro molto forte e d’impatto che punta tutto sulle sue tematiche e sulle emozioni, riuscendo brillantemente nell’impresa. Per tutto il romanzo ci si sente arrabbiati e coinvolti emotivamente per via del mondo e delle situazioni crudeli e realistici che Louise O’Neill ci presenta in una fedele rivisitazione della celebre fiaba della Sirenetta. Il libro è ispirato alla fiaba originale di Andersen e non al cartone animato della Disney.
Il romanzo ha qualche pecca: lo stile di scrittura povero e i personaggi piatti e non approfonditi mi hanno un po’infastidita durante la lettura e ho trovato il finale sbagliato per il percorso di crescita intrapreso dalla protagonista fino ad allora.
Ho apprezzato la rappresentazione di Ceto, la Strega del Mare, come personaggio positivo. Nella storia la Strega rappresenta il femminismo: è diversa e si piace così com’è, pensa solo ed esclusivamente con la sua testa e non si fa mai sottomettere e sarà proprio lei ad incoraggiare Gaia a raggiungere la libertà e a far sentire la sua voce.
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matilda-meneghetti · 5 years ago
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Ecco finalmente la recensione di echi in tempesta, l’ultimo libro dell’incredibile saga dell’attraversaspecchi che continuo a consigliare tantissimo per la sua originalità.
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Titolo: Echi in tempesta-l’attraversaspecchi libro 4
Autore: Christelle Dabos
Casa editrice: Edizioni e/o
Anno di pubblicazione: 2020
Valutazione in stelline: ****
Pagine: 567
Trama:
Ofelia e Thorn si trovano ancora a Babel, ad indagare su Dio, l’Altro e i loro misteri. Le loro ricerche li condurranno all’osservatorio delle Deviazioni, una struttura avvolta dal mistero più totale, dove Ofelia sarà ricoverata e sottoposta a studi assurdi e incomprensibili mentre cerca di indagare dall’interno sugli echi, che si stanno rivelando più importanti del previsto. Contemporaneamente i crolli aumentano a ritmo sempre più sostenuto, trascinando nel vuoto intere arche e una buona parte della stessa Babel.
Con le loro identità da proteggere, una mutaforma folle in circolazione e il mondo che si sgretola rapidamente, sta a Thorn e Ofelia scoprire la verità e salvare il vecchio e il nuovo mondo.
Cosa ne penso:
In questo quarto volume l’obiettivo è sicuramente quello di fornire la risposta al “grande mistero” che porta avanti gran parte di questa saga… ed effettivamente le risposte ci sono (sebbene siano spesso confusionarie o insensate e si basino sempre sul “come” vengono fatte determinate cose e mai sul “perché”).
I motivi per cui è difficile che questo libro risulti deludente sono principalmente tre: gli elementi che si apprezzano di più nella totalità della saga, principalmente la sua originalità e il fascino dell’ambientazione, vengono mantenuti; viene data risposta a quasi tutte le domande rimaste in sospeso; e c’è grande emotività e coinvolgimento del lettore che si è ormai affezionato a saga e personaggi.
Tre sono anche i più grandi problemi di echi in tempesta. Innanzitutto, come già accennato, questo libro è pieno di spiegazioni, troppe ed inutilmente complesse, che spesso ci fanno capire che non siamo solo noi lettori a trovarci in confusione ma anche l’autrice stessa. In secondo luogo, i lutti: nella storia sono presenti delle morti, anche di una certa rilevanza, che però Ofelia non ha mai il tempo di elaborare e anche se ci viene detto che lei sta soffrendo risulta tutto troppo forzato. In ultimo ci sono alcune linee di trama e personaggi, spesso e volentieri con un buon potenziale, che non hanno alcuna ripercussione sulla trama principale e che quindi risultano inutili.
Questo libro è da prendere come l’ultimo di una validissima saga, non singolarmente, e in quanto tale credo sia un degno finale, forse non all’altezza degli altri volumi, ma soddisfacente e godibile.
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matilda-meneghetti · 5 years ago
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Ecco il post sul prequel della famosissima saga di Suzanne Collins: Hunger Games! Buona lettura!
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Titolo: Ballata dell’usignolo e del serpente
Autore: Suzanne Collins
Casa editrice: Mondadori
Anno di pubblicazione: 2020
Valutazione in stelline: ***,1/2
Pagine: 476
Trama:
All’interno di un desolante scenario postbellico seguiamo le vicende di un giovane Coriolanus Snow. Il nome sarà certamente familiare ai fan dell’acclamatissima saga degli Hunger Games: Snow diventerà infatti il dispotico presidente di Capitol City, nonché nemesi della famosa Katniss Everdeen. Per ora però è ancora uno studente che ha perso tutto in guerra a parte il suo celebre nome… e farà di tutto per mantenerne il prestigio. Quest’anno, in occasione dei decimi Hunger Games, è stato deciso di coinvolgere nello show gli studenti dell’Accademia di Capitol City in qualità di mentori dei tributi per aumentare l’interesse del pubblico. Coriolanus è ovviamente uno dei ventiquattro alunni privilegiati e riuscire a distinguersi all’interno dei Giochi potrebbe determinare il suo futuro. La sua sicurezza comincia a vacillare quando gli viene affidato il tributo del distretto 12, per giunta quello femminile.
Per Snow gli Hunger Games potrebbero segnare la differenza tra gloria e umiliazione, ma per Lucy Gray Baird, il suo tributo, la posta in gioco è la vita.
I due entreranno presto nelle grazie del pubblico, ma questo potrebbe non bastare nell’arena, non con tributi più forti, temibili e allenati di Lucy Gray e non con una pazza Capo Stratega assetata di sangue a occuparsi dei Giochi.
Cosa ne penso:
Se da una parte è stato molto interessante seguire in questo volume l’evoluzione degli Hunger Games, scoprire qualcosa in più sulla loro storia e conoscere meglio l’antagonista della saga originaria, dall’altra parte tutto questo è stato fatto tramite un prequel, ovvero un libro pensato dopo la storia già nota. Questo spesso vuol dire errori rispetto agli eventi narrati nella storia principale ed interminabili spiegazioni riguardo ciò che è avvenuto precedentemente, spesso lente e trascurabili.
Il libro parte molto lentamente e anche quando finalmente iniziano i Giochi non vediamo poi molta azione in quanto seguiamo la storia da fuori l’arena attraverso gli occhi di Snow. L’unica parte del libro in cui il ritmo e gli avvenimenti diventano un po’ più incalzanti è quella che si svolge dopo lo show e sicuramente è la cosa meglio riuscita.
A parte i due protagonisti e Seianus, un compagno di scuola di Snow, gli altri personaggi sono davvero solo comparse non approfondite ed unicamente funzionali allo svolgimento della storia.
Comunque, viste le bassissime aspettative che avevo approcciandomi a questa lettura, ammetto di esserne rimasta piacevolmente stupita.
Un libro adatto ai fan della saga che desiderano saperne di più, ma che non aggiunge nulla di indispensabile alla storia e che ha le sue problematiche.
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matilda-meneghetti · 5 years ago
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Ciao a tutti! Ecco un post su un libro quasi perfetto. Buona lettura!
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Titolo: Falce
Autore: Neal Shusterman
Casa editrice: Mondadori (Oscar Vault)
Anno di pubblicazione: 2020
Valutazione in stelline: ****, 1/2
Pagine: 348
Trama:
L’uomo ha sconfitto la malattia, l’invecchiamento, la povertà, l’inquinamento; in sostanza, la morte. Il mondo è governato dal Thunderhead, un’evoluta intelligenza artificiale pensata per essere efficace e impeccabile per ogni bisogno dell’uomo e per evitare i soprusi e la corruzione del potere in mano ad esseri umani. L’unica cosa al di sopra del controllo del Thunderhead è la Compagnia delle Falci, un’associazione con lo scopo di tenere a bada l’inevitabile aumento demografico causato dall’immortalità uccidendo ogni anno un certo numero di persone.
Il maestro Faraday, distruggendo tutte le aspettative dei giovani Citra e Rowan di avere una vita normale, prenderà i due sotto la sua ala per prepararli al ruolo di falci. Solo uno di loro è destinato a portare a termine il proprio apprendistato, ma entrambi si mostrano riluttanti a seguire questa strada: non hanno alcuna intenzione di uccidere e questo potrebbe renderli falci potenzialmente perfette.
Purtroppo, non tutte le falci sono immuni al piacere di uccidere e questo mette in serio pericolo l’integrità e le buone intenzioni della Compagnia che, impunita e superiore al Thunderhead, si fa sempre più contagiare dagli unici virus che l’uomo non è ancora riuscito a sconfiggere: corruzione, tentazione, slealtà ed egoismo.
Cosa ne penso:
“Falce” è una delle storie più potenti che abbia letto nell’ultimo periodo: i temi trattati sono estremamente forti e a volte anche difficili da digerire. Sicuramente è un libro che fa riflettere molto, sul tema della morte, certo, ma anche su molti argomenti altrettanto importanti, come l’abuso di potere, la violenza e la corruzione.
Un dettaglio che personalmente ho apprezzato molto, ma che potrebbe dar fastidio ad altre persone, è la semplicità dello stile di scrittura che per me è stata una mossa intelligente in quanto è stato utile a controbilanciare la pesantezza dei temi affrontati. In questo modo il libro può essere letto facilmente e apprezzato come merita.
La pecca di questo romanzo, che per me aveva tutte le premesse per essere perfetto, sono i personaggi piatti e mal caratterizzati: di certo non è una storia portata avanti dai personaggi ed è chiaro che il non soffermarsi su di essi è più una scelta che un errore, ma la godibilità del libro ne ha risentito non indifferentemente e credo che, per un libro così breve, una cinquantina di pagine in più, adibite a dar voce e personalità almeno ai protagonisti, non sarebbero andate sprecate. Anche la relazione tra due personaggi credo non sia stata costruita al meglio e, a mio parere, poteva benissimo essere tralasciata, magari a favore di una migliore caratterizzazione dei personaggi.
In conclusione, questo è un libro che io ho amato e che mi ha fatto commuovere e riflettere in più di un’occasione, ma che non consiglierei a chi nei libri ha bisogno di entrare in empatia con i personaggi o di molto spazio dedicato alla caratterizzazione di questi ultimi.
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matilda-meneghetti · 5 years ago
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Ciao a tutti! Ecco il post sul libro conclusivo di una delle mie saghe fantasy preferite in assoluto.
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Titolo: Il Regno Corrotto
Autore: Leigh Bardugo
Casa editrice: Mondadori
Anno di pubblicazione: 2019
Valutazione in stelline: *****
Pagine: 469
Trama:
Gli scarti, la banda di Kaz, hanno compiuto l’impossibile. Sono riusciti nella loro impresa. Non per questo però sono finiti i loro guai; tornati a Ketterdam li aspettano sfide forse persino peggiori del colpo a Fjerda.
Vecchi e nuovi nemici sono più agguerriti, vendicativi e assetati di sangue che mai e i traumi del passato dei sei ragazzi si fanno sempre più dolorosi.
Fra le poco raccomandabili strade della città è in procinto di cominciare una vera e propria guerra, una guerra all’insegna del guadagno e della vendetta.
Ormai però Kaz e la sua banda di disperati non sono più dei ragazzi inesperti, né tantomeno dei semplici ladruncoli di strada. Si sono fatti un nome, popolano gli incubi dei loro nemici e non hanno nulla da perdere. Hanno le carte in regola per vincere questa guerra.
E dalla loro hanno anche il genio di Kaz, le lame di Inej, i poteri di Nina, la forza di Matthias, le rivoltelle di Jesper, e l’abilità con la chimica di Wylan.
Allora perché le circostanze sembrano sempre essere a loro sfavore e le possibilità di riuscita così ridotte?
Cosa ne penso:
Il libro conclusivo di questa fenomenale duololgia è forse privo della costante azione e del ritmo incalzante che caratterizzano il precedente volume ma, se possibile, ho amato il Regno Corrotto ancor più di Sei di Corvi. Qui gli scarti si ritrovano ad affrontare le conseguenze delle loro azioni e i loro caratteri, ma soprattutto le loro storie, vengono trattate in modo più approfondito. Proprio nella caratterizzazione dei sei personaggi principali emerge in modo sorprendente la genialità della Bardugo: tramite le loro storie, abilità, difetti, innumerevoli diversità, alla forza che risiede nel singolo individuo e che esplode se inserita nella squadra, ai loro traumi, i loro rimpianti e tutto ciò che li rende umani e unici riesce a farci amare dei personaggi immorali e a cui nessuno aspira somigliare e addirittura a farci tifare per loro dall’inizio alla fine.
Nel libro ci ritroviamo a gioire per i successi o a rattristarci per le sofferenze dei sei fuorilegge, ad odiare i loro nemici e a comprendere le loro azioni.
Anche la trama non ha nulla da invidiare ai suoi protagonisti. La storia è imprevedibile e avvincente e nessun colpo di scena è banale o intuibile, il tutto accompagnato da un’atmosfera realistica, cupa e indimenticabile.
Il Regno Corrotto è uno di quei finali che, letta l’ultima pagina, lasciano quell’amaro senso di nostalgia che accompagna la conclusione di una saga che si ha amato.
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matilda-meneghetti · 5 years ago
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Ciao a tutti! Oggi parlo di un altro libro stupendo. Buona lettura!
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Titolo: Sei di Corvi
Autore: Leigh Bardugo
Casa editrice: Mondadori
Anno di pubblicazione: 2019
Valutazione in stelline: *****
Pagine: 401
Trama:
A Ketterdam, città famosa per gli scambi commerciali internazionali, Kaz Brekker, detto Manisporche, è il re dei malviventi del Barile, la zona più pericolosa della città.
Kaz, sebbene sia molto giovane, è un ladro estremamente temuto e rispettato, infatti quando Van Eck, un potente e ricchissimo mercante, si ritrova una sfida impossibile davanti e la necessità di far fare il lavoro sporco a qualcun altro, si rivolge proprio a lui. A Kaz viene offerta un’incredibile ricompensa a patto che lui riesca a liberare Bo Yul-Bayur dall’inespugnabile Corte di Ghiaccio di Fjerda. Lo scienziato è in fatti l’unico conoscitore del segreto della jurda parem, una droga da lui inventata fatale per l’uomo comune ma capace di rendere immensi i già incredibili poteri dei Grisha.
Kaz sa di non poter tentare il colpo da solo.
Inej, una spia soprannominata “lo Spettro”; Jesper, un tiratore scelto appassionato di bische e gioco d’azzardo; Matthias, un ex soldato Fjerdiano recentemente evaso di prigione; Nina, un’abile Grisha e Wylan, un ragazzino proveniente dall’alta società di Ketterdam dalla spiccata intelligenza ed esperto in demolizioni, saranno i compagni di squadra di Kaz. Sono ragazzi molto diversi, ma hanno una cosa in comune: non hanno nulla da perdere e sono così disperati da accettare l’impossibile missione.
Cosa ne penso:
Sei di Corvi non è il primo libro della Bardugo ambientato nel “GrishaVerse”, il mondo magico nato dalla sua immaginazione. Precedentemente a questa duologia ha infatti pubblicato la Grisha Trilogy che purtroppo non è stata tradotta in italiano (salvo il primo dei tre libri) infatti io non l’ho letta; immagino che se l’avessi fatto la mia esperienza con Sei di Corvi sarebbe stata più ricca, ma essendo due storie completamente diverse non è necessario farlo.
I più grandi punti di forza di questa storia sono molto probabilmente i personaggi, fantastici e caratterizzati magistralmente, e le cupe ambientazioni che sono state descritte meravigliosamente portando il lettore ad immergersi completamente nei vicoli bui del Barile o nella fredda Fjerda.
Lo stile di scrittura è stupendo e rapisce il lettore sin dalla prima pagina accompagnandolo con il fiato sospeso fino all’ultima frase del libro. Un’altra cosa molto riuscita è la divisione dei capitoli per punto di vista dei personaggi: solitamente noto che quando nei libri si segue la storia da diversi punti di vista lo scrittore fa fatica a gestirli tutti e ci ritroviamo con un sacco di punti di vista tutti uguali e praticamente indistinguibili. In Sei di Corvi la caratterizzazione dei personaggi è fatta talmente bene che ogni punto di vista è unico e riconoscibile.
La trama inoltre è fra le più belle e originali di cui abbia letto e stupisce continuamente.
Questo romanzo è uno di quelli che preferisco in assoluto e non credo che io o chiunque abbia avuto l’immensa fortuna di leggerlo se ne scorderà mai.
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