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La gomma chiese alla matita: – Come stai, amico mio?
La matita rispose arrabbiata: – Non sono tuo amico, ti odio.
La gomma, sorpresa e triste, replicò: – Perché?
La matita rispose: – Perché cancelli quello che scrivo.
E lei rispose: – Io cancello solo gli errori.
– E perché lo fai? – domandò la matita.
– Sono una gomma, e questo è il mio lavoro.
– Questo non è un lavoro – ribatté la matita.
La gomma rispose: – Il mio lavoro è utile tanto quanto il tuo.
La matita, con tono duro, disse: – Ti sbagli e sei arrogante, perché chi scrive è migliore di chi cancella.
La gomma replicò: – Rimuovere ciò che è sbagliato equivale a scrivere ciò che è giusto.
La matita rimase in silenzio per un po', poi, con un velo di tristezza, disse: – Ma ti vedo ogni giorno più piccola.
La gomma rispose: – Perché sacrifico un po' di me ogni volta che cancello un errore.
La matita, con voce rauca, disse: – Anche io mi sento più corta di prima.
La gomma lo consolò dicendo: – Non possiamo fare del bene agli altri, se non siamo pronti a sacrificare qualcosa di noi stessi.
Poi guardò la matita con affetto e chiese: – Mi odi ancora?
La matita sorrise e rispose: – Come potrei odiarti, quando ti sacrifichi così tanto?
Ogni giorno ti risvegli, e ti rimane un giorno in meno.
Se non puoi essere una matita per scrivere la felicità degli altri, sii una buona gomma che cancella i loro dolori e semina speranza e ottimismo, ricordando loro che il futuro è più bello.
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"Dove siamo maestro?" - disse il ragazzo.
"Questo, ragazzo, è il mio posto sicuro. Sai cosa significa?" - rispose il maestro.
"No, cosa?"
"Un posto sicuro è un posto dove lasciamo entrare poche persone, dove tutto è legato a dei ricordi e a delle persone."
"Quindi il posto dove siamo ora è legato a delle persone per te importanti?" - chiese il ragazzo.
"Una persona" - rispose il maestro.
"E dov'è questa persona?"
"Non fa più parte della mia vita. Ti insegno una cosa, si fanno errori nella vita quando si è giovani ed ingenui. Si pensa che tutto non finirà mai, che tutto durerà per sempre, che le persone resteranno sempre lì ad aspettarti, ma non è così." - il maestro fece una breve pausa e continuo dicendo - "Goditi i momenti quando li stai vivendo e non quando rimarranno solo ricordi. I posti sicuri sono persone che andando via dalla nostra vita hanno lasciato soltanto ricordi e luoghi dove rivivere quei momenti."
"Sei triste maestro?"
"No ragazzo, non è tristezza, è nostalgia mista al piacere."
"Piacere di cosa?" - chiese il ragazzo.
"Piacere di aver scoperto un luogo così bello." - rispose il maestro.
"È ora di tornare a casa."
"Si, andiamo."
-@simo275

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"Essere diversi, ragazzo, è un punto di forza." - disse il maestro.
"E perché?" - rispose il ragazzo.
"Guarda lì giù, ci sono due palloni, quale sceglieresti?"
"Ma sono identici!"
"Esatto!" - esclamò il maestro - "se al posto di uno dei due palloni, ce ne fosso stato un altro diverso e raro, tu quale avresti scelto?"
"Quello più raro" - rispose il ragazzo.
"Per questo dobbiamo essere diversi e non omologarci agli altri, tirando fuori la parte migliore di noi, anche quando ci sembra di essere fuori dal coro. Ed è solo a quel punto che trasformeremo quella diversità in un punto di forza."
"Hai ragione maestro."
"Imparerai molte cose con me" - disse il maestro.
"Sono pronto!" - rispose il ragazzo.
-@simo275

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Poi ti accorgi che non è facile riconquistare le persone, che non sempre sono disposte a tornare e a ricreare quel rapporto che un tempo era naturale.
Quindi quei momenti li rivivi sono nella tua mente e vai avanti riempendo la tua vita di cose che questa volta hanno te come unico argomento.
Ti riscrivi all'università, lavori e fai ciò che ti fa stare bene pensando che tutto questo lo stai facendo per te stesso e che meriti comunque di essere felice.
Le scelte nella vita non sono facili, a volte si può tornare indietro altre volte si può guardare soltanto avanti e imparare a rifletterci attentamente prima di prendere una decisione per poi non pentirtene in futuro.
- @simo275
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"Andiamo alla caccia degli istanti che muoiono, e ogni volta che ne troviamo uno, ci sembra di morire un po’ con lui, quando ormai è tutto finito, e il momento è andato via, scomparso per sempre. Così amiamo senza speranza sempre tutto quello che è destinato a non durare. Che poi, le cose più belle spesso non durano. Se i baci potessero essere per sempre, sarebbe come non baciarsi mai, e se la felicità più pura fosse perenne, non si saprebbe neppure che quella è la vera gioia. Così, eccoci trafelati alla ricerca degli istanti che muoiono."
_ Che tu sia per me il coltello, D. Grossman.
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Che strana cosa la mente umana, ci lega a dei ricordi, sensazioni vissuti insieme a qualcuno. Con il passare del tempo si vorrebbe tornare indietro, a quei tempi per riprovare le stesse emozioni, ma non è così. Non è così perché si cresce, si cambia, non si è più la persona di un tempo e bisogna soltanto accettare il fatto che quegli attimi erano ricchi di emozioni, perché vissuti in un determinato momento della vita e l'unica cosa da fare è crearne di nuovi.
-@simo275
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“Quindi reprimi, soffochi, rimugini, piangi e poi sotterri tutto sotto strati di dolore. E così, arrabbiato e confuso, resti immobile, perché sai che una tua reazione rischia di provocare ciò che temi di più: rifiuto, abbandono, esclusione e vergogna.”
— Federica Bosco
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“It sucks that we miss people like that. You think you’ve accepted that someone is out of your life, that you’ve grieved and it’s over, and then bam. One little thing, and you feel like you’ve lost that person all over again.”
— Rachel Hawkins
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