#DEI Padova
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Nel progetto europeo ECSTATIC, l’Università di Padova trasforma le fibre ottiche in sensori per monitorare terremoti, tsunami e infrastrutture in tempo reale. Scopri di più su Alessandria today.
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𝐏𝐚𝐝𝐨𝐯𝐚, dagli scavi nel Chiostro dei Canonici emerge un 𝐞𝐝𝐢𝐟𝐢𝐜𝐢𝐨 𝐚𝐛𝐬𝐢𝐝𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐈𝐕 𝐬𝐞𝐜𝐨𝐥𝐨: è la 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐜𝐚𝐭𝐭𝐞𝐝𝐫𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐢𝐭𝐭à? Tombe nobili, mosaici e una domus romana: conclusi i lavori tra Battistero e Cattedrale. Presto aperti al pubblico I dettagli e le foto su @storieearcheostorie Foto: @soprintendenza_pd_vemet #archeologia #padova #cattedrale #scavi #scaviarcheologici #SapabPD
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Storia del convento più antico
#Convento di Sant’Antonio di Padova#Cronache di un Convento. Storia dei Francescani Conventuali di Portici#Sala Convegni San Massimiliano Kolbe#San Francesco d’Assisi#Stanislao Scognamiglio
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A Fistful of Trails
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Il giardino dei Giusti del mondo.
Padova Terranegra - 14 ott 2012
© beppe bizzotto
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NATALINO BALASSO
…
Ai giovani di oggi.
Vi racconto come si viveva in alcuni posti d’Italia nel 1969:
15 aprile, Padova: bomba al rettorato dell’università; 25 aprile: allo stand della FIAT in fiera a Milano; 12 maggio: tre bombe inesplose, due a Roma (Uffici della procura e Corte di Cassazione) e una al Palazzo di Giustizia di Torino; 24 luglio, Milano: ordigno scoperto e disinnescato al Palazzo di Giustizia; Tra l’8 e il 9 di agosto otto bombe esplosero su vari convogli ferroviari, altre due furono ritrovate su treni in Stazione Centrale a Milano e alla stazione di Venezia Santa Lucia; per finire il fallito attentato alla scuola slovena di Trieste (tenuto nascosto dalle autorità fino al gennaio del 1971), di cui sappiamo tutto grazie alle rivelazioni, fatte nel 1996, dell’ex di Ordine Nuovo Martino Siciliano. Il commando era composto da lui, Zorzi, la fidanzata di Zorzi e un altro camerata, la macchina era stata messa a disposizione da Carlo Maria Maggi (reggente di Ordine Nuovo per il Triveneto), l’esplosivo era stato recuperato da Zorzi e l’innesco fatto da Carlo Digilio.
Potevano essere stragi ma per fatalità non lo sono state. Altri attentati, purtroppo, sono riusciti. I servizi segreti italiani e parte degli investigatori deviavano l’attenzione verso gruppi di estrema sinistra o anarchici. In quell’anno, un tizio di nome Pino Rauti, in contatto con due SS nazisti (veri), fece un simpatico viaggio nella Grecia dei colonnelli fascisti dove organizzava un colpo di Stato militare in Italia; il colpo di Stato non riuscì, ma qualche anno dopo, il simpaticone sedeva in parlamento.
I nipotini di questa brava gente, cresciuti nello stesso brodo, sono oggi al governo e parlano di sicurezza. La cosa certa è che se loro stanno fermi, la sicurezza aumenta.
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YouTrend mostra che questo ultimo è stato uno dei referendum con l’affluenza più bassa degli ultimi tempi. Nonostante tutti i perepepé.
Toscani ed emiliani a parte (38% di affluenza), gli italiani sono meno boccaloni di quel che si pensa.
Fantastico il caso di Tribano (Padova), 4.000 abitanti, da dove han comunicato uno stellare 81% di affluenza che stava per scatenare la ola nelle sedi CGIL; ma era solo lo scrutatore in uno dei seggi, gli era scappato uno zero in più nel compilare i moduli. Dai, non si spegne così una emozione.
Notabilissima anche la differenza tra Firenze (al voto il 46% degli aventi diritto) e non Crotone o Enna ma la civilissima (e lontanissima dal mare) Bolzano: 16% di affluenza. “Godi, Fiorenza, poi che se' sì grande, che per mare e per terra batti l'ali, e per lo 'nferno tuo nome si spande!” (cit. il Sommo Fiorentino).
Ma la cosa davvero più bella del referendum è la seguente: se i quesiti sul lavoro hanno totalizzato una media del 86% di SI, quello sulla cittadinanza s'è fermato al 63%. Eh si, persino tra i partecipanti alle primarie del Campo Largo pagate dal Contribuente, un votante su tre ha messo nero su bianco che è contrario ai "nuovi cittadini accelerati". Anche i comunisti mangiano fagioli :D
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A Benevento il sindaco Clemente Mastella ha disposto la chiusura dei teatri e il divieto di musica all’aperto per la sera del 25 aprile, andando oltre le indicazioni ministeriali. Nel Bresciano, Ono San Pietro e Cividate Camuno hanno annullato i cortei, mentre a Domodossola la decisione ha attirato le critiche di Pd, Avs, M5S, Italia Viva e Volt. A Romano di Lombardia (Bergamo), il presidente del consiglio comunale ha vietato «brani musicali, inni e canti ad eccezione del Silenzio e dell’Attenti», inclusa “Bella ciao”, scatenando l’ira dell’ANPI locale e le critiche del gruppo regionale del PD. In molti casi, le tensioni erano esplose già prima del lutto. A Trieste la giunta aveva negato il patrocinio alla Festa della Liberazione organizzata dal Comitato 25 aprile; a Lissone l’amministrazione di centrodestra aveva rifiutato all’ANPI il permesso di esporre un drappo commemorativo. A Legnano è stato annullato il concerto della band Punkreas. Anche Cesena ha cancellato il concerto del 24 aprile: in una nota Sinistra italiana Cesena ha osservato che «la proclamazione del lutto nazionale non impone necessariamente l’annullamento di eventi pubblici» e che «sospendere una celebrazione pubblica della Resistenza, anche in testimonianza di un lutto condiviso, significa mettere in secondo piano la memoria collettiva e i valori fondativi della nostra democrazia». A Ponte San Nicolò (Padova) il sindaco Gabriele De Boni, espressione di centrosinistra, ha annullato l’intero programma del 25 aprile, mantenendo solo «la messa in suffragio dei caduti e il momento commemorativo al monumento ai caduti». De Boni ha spiegato in una nota: «Le celebrazioni che avevamo preparato non potranno aver luogo così come pensate in quanto è stato istituto il lutto nazionale che impone ‘sobrietà’. Non entro nel merito della scelta del Governo, è una scelta di chi decide e come tale va rispettata, ma ancora una volta lascia agli amministratori locali la discrezionalità di come attuarla. Con i colleghi Sindaci ci stiamo confrontando e c’è tanto smarrimento. C’è chi dice nessun discorso, chi dice nessuna parata, chi dice niente in assoluto, chi dice che si faccia tutto… Per quanto mi riguarda credo sia doveroso onorare i caduti e celebrare l’anniversario della Liberazione dal nazifascismo». A Mogliano Veneto i consiglieri di minoranza hanno denunciato di «aver ricevuto dalla segreteria del Sindaco una comunicazione che annuncia modifiche al programma delle celebrazioni per l’ottantesimo anniversario della Liberazione, a seguito del lutto nazionale proclamato per la morte di Papa Francesco». I consiglieri spiegano che «nel messaggio si specifica che non si terranno ‘canti, musiche o celebrazioni solenni’» e «verrà cancellato il tradizionale corteo lungo via Pia e Piazza Duca d’Aosta». Aggiungono inoltre che «questa decisione segue la rimozione dei pannelli informativi dedicati alle donne della Resistenza, come ogni anno esposti sulla facciata del municipio» e di avere appreso del «tentativo da parte della Giunta di escludere anche l’intervento della presidente della sezione locale dell’ANPI». A Cinisello Balsamo la CGIL ha denunciato che il sindaco ha sospeso il comizio ANPI, ridotto la lunghezza del corteo e invitato i partiti a non esporre bandiere. A Cagliari il corteo è confermato, ma senza banda comunale. Persino gli Archivi di Stato hanno rinviato o annullato tutte le iniziative fino al 26 aprile, dopo una circolare interna. Dopo le disposizioni del governo molti Comuni cancellano le celebrazioni del 25 aprile
Gente con le palle...
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"Vicino Padova. Austriaco quindi" successore spirituale del bambino delle luci di Babbo Natale dei sassi
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All’Università di Padova il primo convegno dell’UPE esplora il ruolo dei professori emeriti nella società, nell’innovazione e nella trasmissione culturale. Scopri di più su Alessandria today.
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Padova masterpost
Piccolo riassunto di un we che si è rivelato più piacevole del previsto.
La cappella degli Scrovegni credo non abbia bisogno di ulteriori recensioni, è stata descritta e celebrata da gente molto più competente di me, i musei civici eremitani sono molto interessanti, se si ama il genere (noi lo amiamo). La chiesa del complesso è una delle poche non barocchizzata a morte, direi un'oasi di semplicità in un oceano sovraccarico. Per il resto l'unica struttura religiosa che merita la visita è il battistero.
Specola piacevole, le guide molto gentili ma davano l'impressione di non essere delle appassionate della materia, preparate ma senza entusiasmo.
L'orto botanico sarebbe stato sicuramente più godibile in una stagione più avanzata, ci sono anche dei padiglioni in manutenzione, però gli alberi fioriti, le serre ottocentesche e il museo botanico valgono già il prezzo del biglietto.
La città nel suo complesso è viva e vivace, un sacco di gente in giro a tutte le ore nonostante la stagione ancora precoce, l'abitudine di occupare ogni metro di pubblico spazio non dedicato al traffico con mercati e tavolini dei bar rende complesso fotografare le piazze e gli edifici, ma si può sopportare.
Il cibo e le bevande sono disponibili in ogni angolo, non è una città economica, ma come turista non ho il diritto di lamentarmi. Menzione speciale per l'osteria l'anfora, dove abbiamo mangiato benissimo, ascoltato una degna colonna sonora (De Andrè) e pagato il giusto.
Alla prossima.
Ah, se avete tempo da perdere qui ci sono un po' di fotografie
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Archeologia / Bibione antica, la Villa di Mutteron restituisce nuovi mosaici e reperti: domani visite guidate allo scavo
Archeologia / Bibione antica, la Villa di Mutteron restituisce nuovi mosaici e reperti: domani visite guidate allo scavo Primi risultati della nuova campagna. La zona residenziale della villa romana è più estesa di quanto si pensasse.
Redazione Lo scavo archeologico della villa romana di Mutteron dei Frati, situato all’interno della Valgrande di Bibione, in provincia di Venezia, continua a “parlare” all’equipe che sta lavorando alla seconda campagna di indagini; la stessa equipe è pronta a condividere con il pubblico il patrimonio di conoscenza che sta emergendo dall’unica testimonianza ben conservata degli insediamenti che…

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Cronache di un convento
Presentazione del libro Dal 1337 al 1900: Cronache di un Convento di Stanislao Scognamiglio PORTICI | CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – Nella Sala Convegni San Massimiliano Kolbe del Convento di Sant’Antonio di Padova il prossimo sabato 22 marzo, alle ore 18.30, si terrà la presentazione del libro Dal 1337 al 1900 – Cronache di un Convento. Storia dei Francescani Conventuali di Portici, scritto da…
#Convento di Sant’Antonio di Padova#Dal 1337 al 1900 – Cronache di un Convento#presentazione libro#Sala Convegni San Massimiliano Kolbe#Stanislao Scognamiglio#Storia dei Francescani Conventuali di Portici
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Questo Murale, dedicato agli "Invisibili" senza paura.
Opera di ANY About New York
Via Dante / Piazza dei Signori, Padova
Foto di Marianna 👍
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Isabella Andreini (born Isabella Canali; 1562 – 10 June 1604), also known as Isabella Da Padova, was an Italian actress and writer. Andreini was a member of the Compagnia dei Comici Gelosi, a touring theatre company that performed in Italy and France. The role of Isabella of the commedia dell'arte was named after her.
#Isabella Andreini#women in theater#women on stage#women in history#xvi century#xvii century#people#portrait#paintings#art#arte
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Son cose tanto antiche!

Tempo, ma tempo fa, un predicatore la sera del venerdì Santo faceva la predica della Passione secondo il solito. Era un predicatore di spolvero, da dire: in fin qui ci si arriva, ma più là no. Alle sue prediche ci era sempre pieno zeppo che non ci sarebbe capito più un pippolo di panìco; scasava; correvano tutti da tutte le parti a furia, e a sentirlo ci stavano a bocca aperta come incantati, perchè metteva le cose sotto l'occhio, e le faceva toccare colle mani, e poi non se ne sapevano votar la bocca dalla gran maraviglia. Quella sera faceva dunque la predica della Passione, e ci si era messo con tutto il cuore e con tutte le forze. S'era rifatto proprio dal primo principio, dalla Domenica delle Palme, quando Nostro Signore entrò in Gerusalemme sull'asino, e tutto il popolo gli venne incontro colle palme d'olivo, scotendole per allegria; e giù giù, passo passo, lo menò nel pretorio di Pilato; e lo fece schiaffeggiare dai soldati; e gli fece mettere la corona di spine in capo; e lo fece battere dai manigoldi; e l'accompagnò sul monte Calvario, e lo crocifìsse in croce; e tanto disse coi chiodi, coll'aceto, e colla lancia di Longino, e cogli strazi, e coi patimenti, che tutta la gente a un certo punto dettero in uno scoppio di pianto. Era un pianto generale per tutta la chiesa «Gesù mio, misericordia! Gesù mio, misericordia!» pareva che da un momento all'altro il mondo dovesse andare in subisso! Il predicatore stesso ci rimase così buffo, e gli parve una cosa tanto strana, che non si poteva riavere dallo stupore. Poi gli cominciò a saper male di vederli così tapinarsi, e sgomentarsi così in quel pianto disperato, e cominciò a dire: «Su, riveriti uditori! Fatevi animo, fatevi coraggio; non è poi necessario di pianger tanto. Smettete, via, tranquillizzatevi. Tutte queste cose io le ho dette perchè c'incastravano bene, e perchè le ho trovate su per i libri. Ma sono storie antiche che si leggono nei libri vecchi, ma è tanto tempo che sono accadute, chi lo sa poi se sono neanche vere!» Ce n'è dei matti nel mondo! Vedete un po' che bella testa si ritrovava quel predicatore!
I. Nieri, in Cento racconti popolari lucchesi [1891-1894], Livorno, Raffaello Giusti Ed., 1908. Scaricabile da LiberLiber.
Immagine: Giotto di Bondone, Crocifissione, Padova, Cappella degli Scrovegni (ca. 1303)
Vedi anche QUI.
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