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#Destinazioni
fotoecitazioni · 1 year
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Metropolitana
"La metropolitana, che alla fermata si ferma con un silenzioso brusio di freni e subito riparte con un carico di vite, destinazioni, sogni e possibilità" (Fabrizio Caramagna)
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automaticcupcakemoon · 2 months
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secretlegion · 2 months
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Alla fine solo tre cose contano: quanto hai amato, come gentilmente hai vissuto e con quanta grazia hai lasciato andare cose non destinate a te.
Cit. web
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osappleobeneduci · 3 months
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POLIZIA PENITENZIARIA- DGMC: INTERPELLO NAZIONALE 2023, MOBILITA' A DOMANDA, raggiungimento sedi non oltre il 15 settembre 2024
Per avere l’elenco completo dei nominativi e delle sedi di destinazione, contattare i propri delegati locali o regionali OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) sul territorio.       
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personal-reporter · 8 months
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Viaggiare nel 2024: le destinazioni più sicure e convenienti
Il 2024 si preannuncia come un anno di ripresa per il settore turistico, dopo i duri colpi subiti a causa della pandemia di Covid-19. Molti viaggiatori sono ansiosi di tornare a esplorare il mondo, ma anche consapevoli dei rischi e delle precauzioni da adottare. Continue reading Viaggiare nel 2024: le destinazioni più sicure e convenienti
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isabelladifronzo · 1 year
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cruiseandtravel · 6 months
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Carnival Cruise Line ordina un'altra nave LNG
Il costruttore navale tedesco Meyer Werft ha ricevuto un ordine per costruire un'altra nave da crociera alimentata a gas naturale liquefatto (GNL) per la statunitense Carnival Cruise Line.
Il costruttore navale tedesco Meyer Werft ha ricevuto un ordine per costruire un’altra nave da crociera alimentata a gas naturale liquefatto (GNL) per la statunitense Carnival Cruise Line, una filiale di Carnival Corporation. L’ordine segue quello effettuato nel febbraio di quest’anno per un’altra nave da crociera di classe Excel alimentata a GNL. Meyer Werft e Meyer Turku, due dei principali…
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iviaggidivale1975 · 2 years
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Primavera in viaggio
Piccoli e grandi viaggi da realizzare in una stagione di intermezzo La primavera con il suo risveglio porta con le sue meraviglie a scoprire o riscoprire angoli di mondo che si son visitati e che vorremmo rivisitare. Siamo in pieno inverno ciò non toglie che quando vediamo giornate come quelle di oggi piene di sole che ci tolgono dal grigiore di questa stagione fredda e cupa, pensiamo a…
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vadaviaaiciap · 5 months
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CRIMINI COMUNISTI DURANTE IL SECONDO CONFLITTO MONDIALE. Ecco i liberatori.
Questa pagina è dedicata alla raccolta di testimonianze, aneddoti, racconti, ed episodi inerenti al bagno di sangue che si è verificato nelle nostre zone nell’immediato dopoguerra, successivamente al 25 aprile del 1945, a guerra finita, e alla loro presentazione.
Sul finire dell’ultima guerra mondiale, nel 1945, e anche a guerra già finita, l’Italia ha assistito sul proprio territorio ad una vera e propria escalation di delitti, di stragi, e di vendette, tutti a sfondo politico, che hanno raggiunto punte di ferocia e di malvagità molto elevate.
I responsabili di questa lunga catena di omicidi e di efferatezze, furono i partigiani comunisti, che vollero così imprimere un triste e indelebile segno nella storia dell’Italia, incidendolo con il sangue delle loro vittime.
I partigiani spesso hanno prelevato le persone direttamente dalle loro case e le hanno uccise senza neanche offrire loro un processo sommario, depredandole e infierendo sui corpi con ferocia.
Molti di questi carnefici furono riconosciuti e arrestati, ma a causa dell’amnistia di Palmiro Togliatti furono rimessi in libertà, e spesso si ritrovarono faccia a faccia con i parenti delle loro stesse vittime, potendo così irriderle e dileggiarle impunemente.
Possiamo oggi affermare, nonostante i tentativi degli eredi di Togliatti di nascondere o dissimulare la realtà criminosa, che la vastità dei fatti di sangue imputabili ai partigiani comunisti induca a credere che essi siano stati realizzati seguendo un preciso disegno, uno schema pianificato e organizzato a tavolino, scientemente e criminalmente.
Non è un caso che interi gruppi familiari siano stati sterminati, spesso aggiungendo l’efferatezza della tortura e dello stupro agli omicidi, e che poi i partigiani si siano appropriati dei beni materiali delle vittime.
Non è un caso che dopo la guerra, ci si sia trovati davanti a partigiani improvvisamente diventati ricchi, che poterono così iniziare delle attività imprenditoriali usando i soldi sporchi del sangue delle loro stesse vittime.
La scure comunista si è abbattuta con violenza anche sui rappresentanti del Clero, nel tentativo di decapitare coloro che potevano guidare i cattolici verso destinazioni e percorsi diversi da quelli previsti dal comunismo.
Lo storico Roberto Beretta ci segnala nel suo studio del 2005, “Storia dei preti uccisi dai partigiani”, che il numero dei sacerdoti uccisi dall’odio comunista è stato in totale di 130 vittime !
Dopo aver condotto una vera e propria “caccia alla tonaca”, prodromica ad una lunga serie di esecuzioni, compiute appunto dai partigiani, divenne chiaro il tentativo dei comunisti di impadronirsi “politicamente” della società, mediante la forza e l’intimidazione.
Questa tesi fu sostenuta anche dal Cardinale di Bologna, sua Eccellenza Giacomo Biffi, nel 1995, in occasione del cinquantenario della Resistenza, riprendendo e amplificando ciò che già era stato affermato in precedenza da Don Lorenzo Tedeschi, un coraggioso sacerdote che citò la frase di un comandante partigiano comunista :
"Se dopo la liberazione, ogni compagno avesse ucciso il proprio parroco e ogni contadino il padrone, a quest’ora avremmo risolto il problema. "
Il Partito Comunista Italiano ha provveduto poi a mantenere una totale disinformazione sulle stragi, omettendo di parlarne e di pubblicizzare qualsiasi cosa fosse inerente a tutto ciò, stendendo un velo di minacciosa omertà sull’argomento.
Lo dimostra il fatto che ancora oggi si riferiscano a Togliatti come a : “il Migliore” !!!
i stima che gli uccisi, dopo il 21 aprile 1945 nel bolognese, ammontino a 773, di cui 334 civili (fra cui 42 donne).
Vorrei tentare di dare il giusto ricordo alle vittime, attraverso una serie di rievocazioni storiche, di racconti e di aneddoti, che permetta di collocarle in un contesto non più dimenticato.
Vorrei far riaffiorare le ignobili circostanze attraverso cui sono state messe in atto vere e proprie stragi contro persone spesso innocenti, perpetrate comunque a “sangue freddo”, e cioè a guerra finita, ad armi deposte.
La vigliaccheria è stato il motivo trainante che ha permesso al comunismo di approfittare della violenza insita nei suoi sostenitori per appropriarsi dei beni, oltre che della vita, di centinaia di vittime delle nostre zone.
Sono rimasti in pochi i superstiti, o i figli dei superstiti, o delle vittime, che potrebbero oggi dare luce alle pagine buie degli stermini effettuati dai partigiani nel 1945.
Il 25 aprile non deve essere celebrato per la liberazione dell'Italia perché nella realtà dei fatti passammo dall'occpazione tedesca a quella americana. E, nella sconfitta, ci andò bene perché a Yalta avevano deciso le sfere d'influenza dei vincitori e i comunisti furono esclusi.
(Il sangue dei vinti un bellissimo libro di Pansa)
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io-sono-la-tua-favola · 7 months
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Le mani, a volte, si muovono da sole, studiando percorsi e
destinazioni tutte loro.
Con sapienza…..
📖🌹
Fonte Twitter
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olympic-paris · 1 month
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I mondi di Lorenzo Mattotti
Pittore, illustratore, fumettista, viaggiatore, Lorenzo Mattotti è un artista eclettico. Fin dagli anni settanta, quando ha esordito nel fumetto rivoluzionandolo, ha esplorato e sperimentato numerose tecniche usate per diverse destinazioni: illustrazioni per libri, riviste, quotidiani e manifesti per importanti festival. Una mostra in provincia di Udine celebra la carriera dell’artista.
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scorcidipoesia · 4 months
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Qui nel mare giocano i venti di terre che lascio indietro
avanzando verso l'estate
ancora accesa
nello scirocco che si avviluppa al meltemi si abbracciano i venti
qui dove non esiste terra di confine
Non so dove sono
non ho bussole o destinazioni
aspetto nei capelli le mani salate dei venti che si rincorrono, per morire insieme nell'alba nuova,
divorata di rosa e porpora
Tatiana Andena
( in nave verso Cefalonia. 2010)
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ninoelesirene · 6 months
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C’era una volta una locomotiva. Aveva paura di lasciar andare. Non le piaceva lo stridore dei binari, né il rombo sordo delle gallerie. Pensava che allungare il convoglio, agganciando via via alle sue spalle i vagoni preferiti incontrati nel cammino, l’avrebbe mantenuta stabile e sicura.
Un giorno, però, uno dei vagoni si ribellò. Emanò un fischio improvviso, gridando: “io non voglio essere solo un vagone, io sono una motrice!”.
La locomotiva, sgomenta, cominciò a sentirsi ballonzolare a destra e sinistra e si rese conto che il vagone s’era messo d’impegno per sganciarsi, esponendo l’intera carovana alla possibilità di deragliare.
“Come è possibile? - gridò - ti ho portato con me per tutto questo tempo, facendomi carico del tuo peso, senza dire nulla! Cosa ho fatto di sbagliato?”
“Non ti sei accorta che il tuo compito, come il nostro, è quello di guardare avanti, e non ti sei accorta che, avendoci alle tue spalle, non hai potuto capire chi volesse restare e chi, invece, aveva altri progetti.”
“Ma se ci separiamo sarà una catastrofe! Se una cosa finisce è morta.”
“Ti sbagli, la catastrofe è di chi rallenta il suo percorso verso l’unica direzione possibile: il domani” e, dicendo così, assestò un colpo più forte, staccandosi dal convoglio e lanciandole un fragoroso bacio.
“Ti voglio bene” disse, mentre innescava i motori pronto a imboccare il prossimo scambio.
La locomotiva era attonita, ma non poté fare a meno di notare che era più leggera e poteva articolare meglio i movimenti. Le curve erano fluide, il cigolio meno invadente. Stava andando più veloce.
Rimase sospesa dentro se stessa per qualche minuto. Pensò a chi avrebbe davvero voluto con sé. Il convoglio procedeva per inerzia, con la velocità accumulata dopo la separazione, poi, a un tratto, senza pensarci e con il cuore che le batteva all’impazzata, la locomotiva tirò la leva che l’avrebbe sganciata anche da tutti gli altri vagoni ed esclamò: “io sono libera e voi siete liberi. Non siamo vagoni, siamo motrici. E a volte siamo stazioni, altre destinazioni.”
La carovana cominciò a sfaldarsi con un gran fragore che sapeva, però, di un inizio. Era simile a un Big Bang ferroviario.
Non potendosi voltare, la locomotiva accettò di non sapere con certezza quali vagoni l’avrebbero seguita verso una meta comune; ma andava bene così. Urlò un fortissimo “grazie!” in direzione del vagoncino ribelle, che ormai procedeva spedito, verso Ovest.
Quel binario era suo e suo soltanto, ora. E non era la fine.
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s0ltant0illusioni · 1 month
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Non ci sono strade facili e scorrevoli, ma solo destinazioni che valgono la fatica del cammino.
-A. Nicosar
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Esistono viaggi e poi esistono le destinazioni.
Nelle persone speciali coincidono.♠️
Paolo Di Iorio
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immensoamore · 3 months
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"Il tuo valore non è collegato a ciò che gli altri pensano di te. È collegato alla luna, all’infinita estensione del cosmo, alle scintillanti comete che sfrecciano verso destinazioni sconosciute, al dimenticarsi del tempo, all’amore della solitudine e questa indicibile gratitudine per ogni nuova, inaspettata alba che ti è donata. "
Jeff Foster
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