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primepaginequotidiani · 2 months
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PRIMA PAGINA Milano Finanza di Oggi martedì, 30 luglio 2024
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scienza-magia · 6 months
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Russia al collasso, fuga delle banche e pagamenti in Yuan
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Russia in difficoltà sui pagamenti: così per le banche alleate suona la ritirata. Spaventati dalle sanzioni dopo l’ultima stretta Usa, gli intermediari finanziari stanno voltando le spalle a Mosca anche nei Paesi amici, come Cina, Emirati arabi, Turchia. Con l’export che inizia a diminuire il Cremlino e la banca centrale russa ammettono difficoltà e accelerano sul rublo digitale. Dopo due anni di guerra e di sanzioni durissime, la Russia a scoppio ritardato comincia ad entrare in crisi sul fronte dei pagamenti internazionali. Le banche straniere che finora l’hanno aiutata ad evitare un crollo delle entrate – garantendole la possibilità di scambiare merci e prodotti di ogni genere in gran parte del mondo – una dopo l’altra si stanno tirando indietro. Un voltafaccia improvviso e sincronizzato, che coinvolge tutti i maggiori alleati commerciali di Mosca: Cina, India, Turchia, Emirati arabi, Kazakhstan, Armenia. Né conferme né smentite Da settimane si moltiplicano le indiscrezioni su istituti che da un giorno all’altro hanno alzato la guardia, mettendosi a passare al setaccio ogni transazione e in diversi casi addirittura chiudendo conti collegati a soggetti russi. Le voci più recenti indicano che alla ritirata sta partecipando anche Emirates NBD, grande banca a controllo statale degli Emirati arabi uniti: un caso eccellente, ma non isolato, che allunga una serie già nutrita di analoghe segnalazioni, riferite a banche e altri intermediari finanziari in diversi Paesi. Se mancano conferme ufficiali da parte di chi avrebbe preso le distanze dalla Russia, non si registrano neppure smentite. E comunque il fenomeno è ormai diventato così evidente e diffuso che Mosca stessa non cerca più di nasconderlo. Nemmeno all’opinione pubblica interna. La presidente della banca centrale, Elvira Nabiullina, ha dichiarato che «di recente la situazione si è deteriorata per il regolamento delle transazioni commerciali con l’estero», spingendo le autorità ad «accelerare lo sviluppo di sistemi di pagamento alternativi»: in particolare il rublo digitale, per cui la Duma ha appena approvato l’utilizzo per pagamenti internazionali, ma anche le criptovalute come il Bitcoin, cui Nabiullina si dice «contraria per l’uso nei pagamenti interni al Paese, ma a favore dell’impiego nel commercio estero». Anche il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov non si è sottratto a domande sul tema, confermando «problemi» nei pagamenti «con gli amici cinesi» e denunciando «pressioni sfacciate, aggressive e senza precedenti degli Usa in Turchia» che hanno intimidito gli intermediari di cui Mosca si serviva fino a poco tempo fa. L’effetto delle sanzioni
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Contro la Federazione russa le potenze occidentali hanno inflitto centinaia di sanzioni, con una severità che non ha paragoni. E tra le prime misure – applicate fin dal 1° marzo 2022, una settimana dopo l’invasione dell’Ucraina – c’erano state anche l’esclusione dal sistema del dollaro e la cacciata dallo Swift, sistema di messaggistica utilizzato in tutto il mondo per i trasferimenti di denaro transnazionali: provvedimenti che all’epoca erano stati definiti «un’arma nucleare finanziaria» dal ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire, ma che non sono riusciti a portare all’isolamento e alla capitolazione di Mosca. Dopo due anni qualcosa sta cambiando. E c’è una data precisa a segnare una cesura: quella del 22 dicembre 2023, quando un ordine esecutivo della Casa Bianca in pratica ha dato mano libera al dipartimento del Tesoro nell’applicare sanzioni secondarie contro qualsiasi intermediario sospettato di agevolare «il finanziamento della macchina da guerra russa». Emissari del Governo Usa hanno rafforzato la minaccia, intimando lo stop attraverso missioni diplomatiche e incontri mirati con i vertici di molte banche, compresa l’austriaca Raiffeisen, che non ha ancora ceduto le attività in Russia. La paura di diventare a propria volta dei paria – messi al bando dagli Usa, dal dollaro e dallo Swift – ha paralizzato molti intermediari, con ricadute pesanti per Mosca che solo ora cominciano ad essere visibili. Ogni generalizzazione o previsione sui prossimi sviluppi sarebbe prematura, oltre che incauta, ma i dati parlano chiaro. E quelli diffusi pochi giorni fa dalla Turchia mostrano che a febbraio l’interscambio con la Russia è crollato di oltre un terzo: le importazioni di Ankara sono scese a 1,3 miliardi di dollari (-36,7%), le esportazioni a 670milioni (-33%). Vendite di prodotti petroliferi in sofferenza Le vendite di prodotti petroliferi russi – compromesse anche dai droni ucraini contro le raffinerie – stanno soffrendo ovunque: sempre a febbraio le spedizioni via mare si sono ridotte di un quinto, a 2,13 milioni di barili al giorno stima S&P Global Commodities, il minimo da maggio 2022 e il 24% in meno rispetto ai livelli ante guerra. L’export di greggio “tiene” un po’ meglio, ma i caricamenti sulle petroliere sono comunque diminuiti dell’8% tra gennaio e febbraio, a 3,31 mbg. Persino l’India – che era arrivata a rifornirsi di greggio per il 40% da Mosca – sembra aver perso interesse per i barili russi, al punto da respingere petroliere già in viaggio e sostituirle con carichi importati dagli Usa (si veda il pezzo qui a fianco). La Russia ha dimostrato grandi abilità nel costruirsi una rete fitta e sofisticata di intermediari, non solo finanziari, grazie ai quali è riuscita ad attenuare l’impatto di sanzioni occidentali che ormai colpiscono oltre 900 individui e società. E non è detto che non riesca nuovamente a riorganizzarsi. Follow the money, seguire il denaro, si sta comunque rivelando come sempre un metodo più efficace di altri. Molti correntisti con cui la banca emiratina NBD starebbe tagliando i ponti fino a poco tempo fa avevano un ruolo centrale nello “smistare” il petrolio russo ovunque nel mondo: fonti del Wall Street Journal citano la chiusura di conti con depositi superiori a 5 milioni di dollari, alcuni dei quali intestati a Coral, Voliton, Bellatrix, Pontus Trading, società da tempo sospettate di essere state create ad hoc per agevolare violazioni dell’embargo del G7 (si veda Il Sole 24 Ore del 20 maggio 2023). Anche il conto di un grande produttore russo di fertilizzanti, Uralkali, sarebbe stato sospeso. A Dubai inoltre avrebbe interrotto le relazioni con Mosca la filiale dell’egiziana Banque Misr. Nelle settimane scorse erano emerse indiscrezioni analoghe riferite ad altri Paesi. Già ai primi di febbraio il quotidiano russo Vedomosti scriveva di difficoltà insorte in Turchia con almeno quattro banche. In Cina si erano invece tirate indietro la Chouzhou Commercial Bank – che secondo il giornale «era diventata il canale principale per le transazioni degli importatori dalla Russia» – e le fintech Xtransfer e PingPong, che gestiscono servizi di pagamento digitale simili a quelli di PayPal. Nessuno si sente più al sicuro dalle sanzioni, scriveva Vedomosti, nemmeno utilizzando sistemi di messaggistica alternativi allo Swift, come il cinese Cips e il russo Spfs: «I movimenti di denaro attraverso i sistemi nazionali non sono visibili agli americani e agli europei – commentava un operatore – ma chiaramente risultano nei rapporti che le controparti occidentali possono chiedere alla banca». Dopo la stretta operata a dicembre dalla Casa Bianca tutti hanno alzato la vigilanza. Pure le banche occidentali hanno adottato cautele supplementari, che secondo fonti del Sole 24 Ore stanno rallentando i pagamenti anche quando la Russia non è coinvolta, specie per scambi di materie prime o merci “sensibili”, come alcuni tipi di componentistica. La fuga dalle relazioni finanziarie con Mosca questa settimana registra l’abbandono da parte dell’Armenia delle carte del circuito di pagamento Mir, che non saranno più accettate nel Paese dal 30 marzo. La stessa decisione avevano preso a febbraio due banche in Kazakhstan: Bereke Bank e Freedom Finance. Quest’ultima – che ha una filiale Usa quotata al Nasdaq – era stata messa sotto indagine dal dipartimento del Commercio e dalla Sec, aveva rivelato a ottobre la Cnbc. Mentre il cerchio si stringe, Mosca sta già pianificando le contromosse. Il 13 marzo, come si accennava, il Cremlino ha ratificato la legge che autorizza i trasferimenti internazionali di asset finanziari digitali (Dfa): valute, ma anche polizze assicurative, fondi e altro. «I pagamenti oggi passano dal sistema bancario e quindi sono visibili ai nostri nemici, che mettono sotto pressione le banche anche in Paesi amici – ha commentato Anatoly Aksakov, presidente del comitato mercati finanziari della Duma – Questa legge ci permetterà di bypassare il sistema bancario, così l’influenza esterna sarà minimizzata». Il rischio (per Mosca) è che gli «amici» non siano ancora tecnicamente pronti a una completa migrazione ai pagamenti digitali. Ma la Cina ha subito risposto con il via libera all’operatività con l’estero per la app e-CNY, con cui si paga in yuan digitali. È stato concesso il 19 marzo. Read the full article
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Trump, ultimo presidente di un impero in confusione
Non so se si possa avere un’immagine più esatta dello stato comatoso dell’occidente di quella che ha dato l’intervista di Tucker Carlson a Donald Trump su Twitter  e non certo perché l’ex presidente e candidato alla Casa Bianca, sia apparso sottotono, confuso, balbettante come accade al suo rivale Biden quando lo tolgono dall’ospizio per mostralo urbe et orbi, anzi è sembrato  calmo e lucido…
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zadora-garbarnia · 1 year
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coneicom · 2 years
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USDEUR in calo dopo l’uscita sui dati sull’inflazione americana. È da settimane che il dollaro continua a perder forza sull’euro e con l’uscita dell’ultimo dato sul CPI il dollaro perde anche il supporto che lo teneva ancorato ai 0,95 punti. 🤔 secondo te il dollaro continuerà ancora a scendere? - - - - - - - - - - - - 📍Coneicom è a Forlì, incontriamoci per parlare di investimenti! - - - - - - - - - - - - 📣 Seguici per maggiori post 👉@coneicom 👉@coneicom 👉@coneicom - - - - - - - - - - - - 🔎 se vuoi conoscerci meglio, visita il nostro link in bio o visita il nostro sito: www.coneicom.com - - - - - - - - - - - - 📣 Please, no investment advice! Il nostro obiettivo è l’educazione volta al confronto. - - - - - - - - - - - - #dollaro #usdeur #eurodollaro #tradingitalia #coneicom https://www.instagram.com/p/CmI5LPzshOK/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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ultimaedizione · 2 years
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Corrono sia il Dollaro, sia l'inflazione -di Guido Puccio
Corrono sia il Dollaro, sia l’inflazione -di Guido Puccio
Le elezioni politiche di un Paese come l’Italia, retto da ormai settantacinque anni secondo le regole di una approssimativa democrazia a suffragio universale possono essere visti, a seconda dei casi e delle situazioni, come eventi di natura diversa. Una consultazione elettorale può infatti essere – come accadeva in passato nelle democrazie in cui è forte il cosiddetto “consenso passivo” – un…
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sigurism · 1 month
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Gian Maria Volonté Per qualche dollaro in più (For a Few Dollars More) Dir: Sergio Leone
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namesisfortombstones · 3 months
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Okay, we need to deal with this once and for all...
Why in the hell do people seem convinced that Clint Eastwood's character in the Dollars Trilogy are three different people? Like, who put that into their head and why are they listening to such lies?
So, because Gian Maria Volonte, Mario Brega, and Lee Van Cleef are all playing different characters, Clint has to be as well? That's an American mindset… and these are not American movies; that's not how acting and filmmaking are regarded overseas. For example, actor Michael Ripper appears in the Hammer horror films Dracula Has Risen from the Grave, Taste the Blood of Dracula, and Scars of Dracula as three completely separate characters. But that does not mean that Christopher Lee's Dracula are three different Draculas.
They also point to "the Man With No Name was made up by United Artists as a marketing ploy." Yes, they did, but that doesn't mean Clint still isn't the same man in all three films. You know what isn't a marketing ploy? The Italians referred to the character as "Il Straniero/The Stranger." That was their "man with no name" name back then in the 60s. The Italians have since adopted calling him "Uomo Senza Nome/Man Without Name."
And people seem to be convinced somehow that "Sergio Leone and Clint Eastwood both said he's three different people." No, they didn't. Never once has Clint made that claim. And Sergio Leone co-wrote all three films (and Once Upon a Time in the West--more there later) and he wrote him as the same man.
But the facts of the matter are there to see in the movies if you watch them. In For a Few Dollars More, the second film, il Straniero is referred to as "Manco." "Manco" in Italian means "mangled" and it refers to his hand being crushed by Chico (Mario Brega) near the end of A Fistful of Dollars. If you pay attention, you'll notice Manco does everything in that movie (play cards, karate chop, drink, etc.) left-handed… except shoot. He still shoots with his right hand. If you pay extra close attention, you'll see that the Man With No Name wears his poncho backwards… to hide the bullet holes shot into it by Ramon Rojo (Gian Maria Volonte) at the end of Fistful.
The Good, The Bad, and The Ugly is an origin story for the character, set during the Civil War before the previous two films. The movie literally has a plot point about how the Man With No Name got his poncho! It chronicles how the character changes from a selfish, dickish drifter to the more altruistic, caring person (as seen in the previous two films) after a near-death experience. Additionally, whilst the dialogue in the screenplay for the film only refers to Clint's character as "Il Biondo/Blondie," the descriptive passages of the script refer to him as "Joe," the nickname given him by Peripero in A Fistful of Dollars.
"But the Man With No Name has $100,000 in gold at the end of The Good, The Bad, and The Ugly. He has to be a different character because he's poor at the beginning of A Fistful of Dollars!" According to co-writer of For a Few Dollars More and The Good, The Bad, and The Ugly, Luciano Vincenzioni, he's poor again at the beginning of Fistful because he gave the $100,000 to Father Ramirez's mission for saving his life. Now, why would he have that answer if they're all different people? Why wouldn't he have said "Oh, they're not the same man," when asked?
On top of that, Once Upon a Time in the West was originally meant to be the final adventure for il Straniero/Joe/Manco/Blondie/the Man With No Name. This gets complicated, so saddle in.
After The Good, The Bad, and The Ugly, Sergio Leone didn't want to do another western. He wanted to make Once Upon a Time in America, even way back then. But Paramount Pictures told him "We'll make America with you… but you have to give us another western first." So he set about on his fourth western. The script he and his writers (Sergio Donati, Bernardo Bertolucci, and Dario Argento) concocted revealed that everything Il Straniero did in the previous movies was all sort of a training for a revenge duel with Frank (presumably because Frank did to him what he did to Harmonica in the finished film). This is why it would have been such a shocking moment for the audience when Frank asks who the Man With No Name is and he responds "Dave Jenkins." The audience would've gasped, thinking "That's his name?!" before discovering it's just one of Frank's victims. The problem is that on the set of The Good, The Bad, and The Ugly, Eastwood and Leone had a huge fight that nobody seems to talk about often. I've heard that it was Eastwood finally having enough of the lackadaisical manner in which Italians made movies and I've heard it was Leone finally having enough of Eastwood cheating on his wife with his interpreter. Whatever the subject of the fight was, it is what ruined/ended the relationship between Leone and Eastwood. When it came time to make Once Upon a Time in the West, Leone flew to California to personally deliver the script to Eastwood, but Clint would not meet with him (I've also read an interview with Lee Van Cleef where he revealed he was offered the role of Frank when it was set to star Eastwood, but turned it down because he didn't like the script. And he apparently didn't like the finished film when he saw it either). So with his main star gone and still having to deliver the film to Paramount, Leone returned to Italy with his writers and was forced to turn Il Straniero/etc into the new character Harmonica and go from there (and finally managed to cast Charles Bronson in the role). Leone later came up with an idea to have the three gunmen at the beginning of the film be cameos by Eastwood, Van Cleef, and Eli Wallach (though, they were never meant to be the Man With No Name, Angel Eyes, and Tuco--just three randos like in the finished film). It was both a gag and a storytelling device to show the audience, "You thought these guys were bad/cool… Harmonica's even worse/better!" Wallach was in for it. Eastwood was having none of it and Van Cleef turned it down too. For what it's worth, Leone continued to try to work with Clint; he wanted him for the James Coburn character in Duck, You Sucker, but Eastwood wouldn't do it either.
So, whether you call him Joe, Manco, Blondie, the Man With No Name, or The Stranger, they are all the same man in all three films. Unfortunately, the lie that he's not has spread way further than it ever should have.
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sslimbo · 1 year
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ilvostrobecchino · 2 years
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Spaghetti westerns as text posts 2/?
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Best Clint Eastwood movies and performances:
1. Il buono, il brutto, il cattivo - Sergio Leone (1966)
2. Per qualche dollaro in più - Sergio Leone (1965)
3. Gli spietati - Clint Eastwood (1992)
4. Million Dollar Baby - Clint Eastwood (2004)
5. Gran Torino - Clint Eastwood (2008)
6. The Outlaw Josey Wales - Clint Eastwood (1976)
7. Dirty Harry - Don Siegel (1971)
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scienza-magia · 1 year
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L'Attuale forza economica del dollaro e i BRICS
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Il dollaro americano è la valuta di riserva mondiale da oltre un secolo. È utilizzato in gran parte delle transazioni commerciali e finanziarie internazionali, ed è la valuta in cui sono detenuti i maggiori riserve valutarie mondiali. La forza economica del dollaro è dovuta a una serie di fattori, tra cui: - L'economia statunitense è la più grande del mondo, con un PIL di oltre 20.000 miliardi di dollari. - Gli Stati Uniti sono una potenza militare e politica globale, che garantisce la stabilità del dollaro. - Il dollaro è una valuta forte e stabile, con un'inflazione relativamente bassa. Tuttavia, negli ultimi anni, il dollaro ha iniziato a mostrare alcuni segni di debolezza. Il PIL statunitense sta crescendo a un ritmo più lento rispetto a quello di altre economie emergenti, come quelle dei BRICS. Inoltre, l'inflazione statunitense è in aumento, il che potrebbe renderla meno attraente come valuta di riserva. I BRICS sono un gruppo di cinque economie emergenti: Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. Queste economie hanno una popolazione totale di oltre 3 miliardi di persone e un PIL combinato di oltre 20 trilioni di dollari. I BRICS hanno espresso interesse a ridurre la loro dipendenza dal dollaro. Nel 2014, hanno lanciato la Nuova Banca di Sviluppo dei BRICS, un'istituzione finanziaria che non utilizza il dollaro come valuta di denominazione. I BRICS hanno anche lavorato per sviluppare un sistema di pagamenti interbancari al di fuori del sistema SWIFT, che è dominato dagli Stati Uniti. È ancora presto per dire se i BRICS saranno in grado di ridurre significativamente la loro dipendenza dal dollaro. Tuttavia, il loro crescente peso economico potrebbe portare a un cambiamento nell'ordine finanziario mondiale. Possibili scenari per il futuro del dollaro Esistono diversi scenari possibili per il futuro del dollaro. Un'ipotesi è che il dollaro continuerà a essere la valuta di riserva mondiale, ma che la sua posizione si indebolirà gradualmente. Questo scenario potrebbe essere dovuto a una serie di fattori, tra cui la crescita delle economie emergenti, la debolezza dell'economia statunitense e l'aumento dell'inflazione. Un altro scenario è che il dollaro perderà la sua posizione di valuta di riserva mondiale. Questo scenario potrebbe verificarsi se i BRICS o altre economie emergenti fossero in grado di creare un sistema finanziario alternativo che non sia basato sul dollaro. Infine, è anche possibile che il dollaro rimanga la valuta di riserva mondiale, ma che perda parte della sua importanza. Questo scenario potrebbe verificarsi se il dollaro diventasse meno utilizzato nelle transazioni commerciali e finanziarie internazionali. Alcuni fattori fondamentali che influenzano il valore del dollaro statunitense. Crescita economica: La forte performance dell’economia statunitense rispetto ad altri paesi è uno dei fattori chiave che influenzano il valore del dollaro. Quando l’economia statunitense cresce fortemente, attira investimenti esteri e afflussi di capitali negli Stati Uniti, aumentando così la domanda di dollaro USA e rafforzandone il valore. Tasso d'interesse: Il livello dei tassi di interesse fissati dalla Federal Reserve ha un impatto significativo sul dollaro USA. Tassi di interesse più elevati attraggono investitori stranieri alla ricerca di rendimenti più elevati, aumentando la domanda del dollaro e rafforzandone così il valore. Al contrario, tassi di interesse più bassi potrebbero ridurre la domanda di dollari poiché gli investitori cercano rendimenti più elevati altrove. I'inflazione: Il livello di inflazione nell’economia statunitense può influenzare il valore del dollaro USA. Se il tasso di inflazione è elevato, erode il potere d’acquisto della valuta, facendone diminuire il valore. D’altro canto, un’inflazione bassa potrebbe aumentare l’attrattiva del dollaro come riserva di valore. Politica monetaria: Le azioni e le dichiarazioni della Fed riguardanti la politica monetaria possono avere un impatto significativo sul dollaro USA. Le variazioni dei tassi di interesse, l’allentamento quantitativo e altre misure di politica monetaria possono influenzare le dinamiche della domanda e dell’offerta di valute. Politica fiscale: La salute fiscale del governo degli Stati Uniti, compresi fattori come i livelli di debito pubblico e i deficit o surplus di bilancio, può influenzare il valore del dollaro. Livelli più elevati di debito pubblico e deficit di bilancio più ampi potrebbero sollevare preoccupazioni sull’affidabilità creditizia del governo degli Stati Uniti, indebolendo il dollaro. Fattori geopolitici: Anche la stabilità politica e gli eventi geopolitici possono influenzare il valore del dollaro USA. L’incertezza o il conflitto possono portare a flussi verso beni rifugio, con gli investitori che cercano rifugio nel dollaro statunitense, rafforzandone il valore. Al contrario, l’instabilità politica o le tensioni geopolitiche potrebbero indebolire il dollaro. Commercio globale e flussi di capitale: Il dollaro statunitense è la principale valuta di riserva del mondo ed è ampiamente utilizzato nel commercio internazionale e nelle transazioni finanziarie. I modelli commerciali globali, i flussi di capitale e i cambiamenti nel sentimento degli investitori nei confronti degli Stati Uniti potrebbero influenzare la domanda del dollaro. Sentiment del mercato e propensione al rischio: Il sentiment degli investitori e la propensione al rischio possono influenzare il valore del dollaro USA. In tempi di incertezza del mercato o di avversione al rischio, gli investitori tendono a cercare beni rifugio, come il dollaro statunitense, rafforzandone così il valore. Al contrario, quando l’ottimismo e la propensione al rischio sono elevati, gli investitori potrebbero stare lontani dai beni rifugio, indebolendo potenzialmente il dollaro. È importante notare che questi fattori fondamentali sono correlati e possono influenzarsi a vicenda. I cambiamenti in un fattore possono avere un effetto a catena su altri fattori, portando a dinamiche complesse nel mercato dei cambi e influenzando il valore del dollaro USA. Solo il tempo dirà quale scenario si realizzerà. Tuttavia, è chiaro che l'attuale forza economica del dollaro è sotto pressione. Read the full article
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Trump, ultimo presidente di un impero in confusione
Non so se si possa avere un’immagine più esatta dello stato comatoso dell’occidente di quella che ha dato l’intervista di Tucker Carlson a Donald Trump su Twitter  e non certo perché l’ex presidente e candidato alla Casa Bianca, sia apparso sottotono, confuso, balbettante come accade al suo rivale Biden quando lo tolgono dall’ospizio per mostralo urbe et orbi, anzi è sembrato  calmo e lucido…
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Clint Eastwood vs Gian Maria Volonté is a kink I definitely didn’t see coming
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unita2org · 8 months
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L'AMPLIAMENTO DEI BRICS ULTERIORE PASSO IN AVANTI NELLA RIDEFINIZIONE DEGLI ASSETTI GEOPOLITICI E GEOECONOMICI INTERNAZIONALI
di Andrea Vento* La complessa questione della dedollarizzazioneIl Sistema Monetario Internazionale (Smi) uscito dagli Accordi di Bretton Woods ha riservato al dollaro statunitense la duplice funzione di moneta nazionale e di valuta di riferimento nelle transazioni internazionali, concedendo alla Federal Reserve il privilegio di poter indirizzare le politiche monetarie dell’intero campo…
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