#Futilis
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working on Gugtaroth's model :33
#art#myart#3d art#blender#blender3d#oc#3d model#3d modeling#low poly#psx#oc art#gamedev#indiegamedev#Futilis#indiegame
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dead boy cares- in 8x10 in. risograph form :'D
available in my shop 4/27 !!
#hikaru indou#hikaru ga shinda natsu#the summer hikaru died#hgsn fanart#risograph#futilys#if you saw my other shop update... shhhhhhh...#my art#yoshiki tsujinaka#tshd#riso print
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flirtare con una donna è tutta un'altra cosa, si crea un'intesa di un altro livello e onestamente mi manca provare tutto ciò
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Comunque che ridere la gente che ha passato tutto aprile 2023 a insultare il cast di shake e scrivere di quanto facesse cagare e ora piange perché non l'hanno rinnovata
#amo non so come dirti#se dici che fa schifo probabilmente non la portano avanti#non è che perché dicevano che forse vinello poteva essere protagonista di un'eventuale s2 la vuoi per forza#boh a volte mi sembra che la gente viva fuori dal mondo cancellano le serie per i motivi più futili vi ripigliate#shake in tag
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"Per futili motivi" di Doriana Cantoni: un thriller carico di suspense e colpi di scena. Recensione di Alessandria Today
Un caso intricato, una giornalista sotto accusa e una verità nascosta
Un caso intricato, una giornalista sotto accusa e una verità nascosta“Per futili motivi” di Doriana Cantoni è il quarto volume della serie Delitti in prima pagina e si distingue per la sua narrazione ad alta tensione, i personaggi complessi e un’indagine dai risvolti imprevedibili.Laura Anselmi, ex magistrato ora giornalista di cronaca nera, viene improvvisamente licenziata dal suo stesso…
#Alessandria today#Assassinio#Colpi di scena#Corruzione#crimine#crimini irrisolti#Delitti in prima pagina#Doriana Cantoni#giallo#giornalismo investigativo#Giustizia#Google News#indizi#investigazione#investigazione criminale#italianewsmedia.com#lettura coinvolgente#libri thriller#Magistrato#manipolazione#mistero#narrativa di denuncia#narrativa di qualità#narrativa noir#Omicidio#per futili motivi#Pier Carlo Lava#protagonista carismatica#protagonista femminile#romanzi consigliati
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sometimes growing older is just repeatedly falling victim to the curse of cassandra because what do you mean the people older than me had some good points and now when i try to advise the people younger than me they don’t believe me. like some fucked up freaky circle
#ducky rambles#cassandra#getting older is weird#trying to futily impart wisdom that can only gain through experience sure is a trip
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This was your chance. After weeks spent trapped in Papa's basement nursery, spent being slowly conditioned to become his perfect baby doll, he was finally taking you out of the house.
Strapped in a stroller in a distressingly wet and messy diaper, Papa had decided it was finally time for a walk to 'show you off to the neighbors.'
It didn't take long before you came across your first potential saviors, a pair of old women on their morning walk. You waived at them desperately from where you sat restrained, trying futily to cry for help behind your paci-gag.
"Oh, you're excited to see me, cutie? Yes you are!" One of the old women moaned as she bent down and pinched your cheek, "You caught a real talker here!"
Papa just smiled and talked to his neighbors about you as if you weren't there. The whole time, you struggled to try and get out words.
Unfortunately, as you attempted to get your plight recognized by the seemingly kind old ladies, the worst case scenario occurred.
Your nerves and Papa's conditioning, plus the large bowl of oatmeal he fed you this morning, conspired against you. You pushed a monster load of mush into the back of your diaper, causing a horrid smell.
Not one to be easily deterred, you continued your attempt to be recognized by the old women until, finally, one of them bends down and unties your gag.
"You gotsa helps me. I notta baby!" You lisp out frantically, your tongue atrophied after says spent compressed by the rubber nipple of your paci.
The woman leans in close, presses her palm to the front of your diaper, and speaks to you condescendingly.
"Sweetie, this icky diaper says something very different. Now, stop complaining. You've got a very nice Papa, but when I babysit you next week, we'll have to have a discussion about what happens to naughty babies who think they are bigger than they actually are."
Your face flushes and you involuntarily release a hot stream of urine into your diaper as the truth hits you. There is no escape. You're fated to forever be nothing more than Papa's pathetic little baby.
#ab/dl lifestyle#ab/dl diaper#ab/dl kink#ab/dl little#ab/dl couple#ab/dl story time#ab/dl caption#ab/dl daddy#ab/dl babygirl#papa's posts#ab/dl babyboy
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workworkwork
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richeh’s world
a drawing I made for a witch hat brimhat!au zine :) I think brimhat richeh would have a lot to do with her habit to only create “her own magic”- and being a brimhat would exacerbate that for better or for worse. i loved drawing her hair here
preorders are closed now but here is the link to the zine !
https://chapter56.store/products/wha-brimhat-coco-sticker
#my art#art#futilys#witch hat atelier#witch hat fanart#witch hat richeh#wha#tongari boushi no atelier#richeh
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Il giorno dell’Angelo

Dunque, vediamo un po’ a che punto siamo con te. Sono decenni che ti seguo e ti guido paziente. Ti ho avuto in affidamento una trentina d’anni fa, secondo la vostra concezione limitata del tempo. Mi sei stato passato da un caro collega quando lui è stato premiato e promosso ad altro incarico di superiore responsabilità. Io ero e resto ancora solo un angelo alle prime armi. E con te ho di fatto imparato il mestiere: neppure noi “nasciamo imparati”, come dite voi, sai?
Forse è anche per questo mio goffo apprendistato sul campo, che te ne sono capitate parecchie. Ma in fondo te la sei cavata bene. Pochi punti sulla pelle. Tanti nell’anima. No, non ringraziarmi ancora, ché non è finita: vedrai che roba! Hai capito in qualche modo che ci sono, che cerco di tenerti a freno quando ti arrabbi. E di confortarti quando hai gli inevitabili momenti di scoraggiamento. Però sei testardo; hai quasi portato a compimento il tuo percorso.

Certo: nessuno sa qual è il chilometraggio che gli è stato assegnato, né quale sia la sua missione sulla Terra, il suo scopo primario nell’esistenza presente che gli è toccata. Hai capito sbattendo la testa più volte che c’è solo da usare il benedetto “libero arbitrio”, che altro non è se non scegliere la via più difficile e impegnativa. Sempre. Che poi è anche quella che ti farà tagliare le curve per accorciare il cammino dell’elevazione della tua anima - il tuo vero “io” - verso i piani superiori della scala evolutiva spirituale.

Certo: noi custodi vi guardiamo, da lassù e sorridiamo. O magari ci dispiacciamo degli sforzi che fate, delle lacrime di rabbia e delle fatiche fatte per conquistare traguardi in fondo futili, tutte cose caduche, che alla luce del tempo che passa valgono poco più di zero. Poi vi tradite, vi ingannate, vi odiate. Ma più spesso per fortuna ci stupite e ci commuovete con atti d’amore puro e disinteressato, con dolcezze inaspettate e infinite. Che spesso sono il frutto di scelte anche molto difficili, per voi. Vi ammiriamo, per queste cose.

Libero arbitrio. Un po’ vi invidiamo, perché a noi, senza un corpo che soffre, fragile, preda di influenze e bisognoso di continue cure, non è di conseguenza concesso provare emozioni forti, essere schiavi delle grandissime passioni che sono vostra croce e vostro privilegio. Per noi è tutto molto più diluito. Soffuso in una luce bianca benefica e morbida. Una sala d’attesa perenne, in pratica. Che poi il nostro grande desiderio di salire di grado è ciò che ci spinge infine a scendere sulla Terra, a incarnarci indossando a nostra volta dei corpi.

Opportuni mezzi per misurarci con cose vere e difficili, come la gestione dei rapporti tra esseri umani. Sappiamo bene che vivere è difficile. Per tutti. No, fidati: ognuno porta la croce che gli spetta, a seconda della propria posizione nel piano evolutivo concordato lassù prima di scendere. E per ciascuno c’è una fila di esistenze: lunga o breve. Alcune saranno necessariamente molto impegnative, altre cosiddette “di riposo” e altre ancora magari di utilità per altri esseri umani.

Perché soprattutto aiutare gli altri è ciò che fa bene all’anima. No, le esistenze terrene non avvengono in ordine “cronologico” come potreste immaginare: il tempo non si dispiega “in sequenza” come ve lo immaginate. Ma lasciamo perdere questo argomento, perché il tempo è impossibile da comprendere, per la natura umana. Oggi è per tutti un giorno uguale a ieri e sarà uguale anche domani. C’è molta sofferenza comune, in questo periodo sul pianeta blu.

Ciascuno rielabori intimamente e senza pregiudizi il messaggio portato dalle malatie e dalle soffrenze fisiche. Risulta evidente che qualcuno vi sta avvertendo: a livello individuale non è più possibile per nessuno pensare di essere “migliore” del suo vicino. Che si possa avere diritto a dei privilegi rispetto a un qualsiasi altro essere umano. O addirittura che l'uomo abbia su questo pianeta più diritti di esistenza di altre specie, che si possano sfruttare le risorse in modo scellerato, come avete fatto negli ultimi sessanta o settanta anni.

Nessun’anima è migliore o più degna di quella di un altro: ci sono solo miliardi di anime in marcia parallela verso la Luce. Ognuna soffre e fa esperienza secondo il proprio livello di spiritualità, evoluzione e comprensione delle leggi cosmiche. E le religioni dovrebbero servire poi a farvi amare, rispettare, aiutare; non a essere pretesto per le guerre e per l’accumulo di beni, alla fine tutti deperibili e totalmente inutili. “Le guerre non nascono perché la gente è religiosa, ma perché non lo è abbastanza.” (Enzo Biagi)

Comunque, tu: niente paura. Sono qui, ti sorveglio e ti sarò vicino. Sino al momento della tua prossima transizione. Perché, grazie a Dio, almeno tu sai con fiducia che non sei la carne che pure curi, bensì lo spirito che la abita. E poi continuerai il tuo viaggio in altra maniera. Avrò cura di te, perché dopotutto anche a me servono i… “contributi” per salire di grado! E tra l’altro anche se al momento indosso le ali, non mi è dato sapere se ho finito il mio ciclo di studi, di reincarnazioni sulla Terra. Per un po’ ancora, probabilmente anche per me quassù vale il “carpe diem”.

Sei tu il mio lavoro di oggi. Ma in passato, sai, ho avuto di peggio: cose che non posso dirti, per la legge sulla Privacy Eterna. Oggi che col freddo invernale non si può andare a fare un picnic o una gita al mare, guarda i link qui sotto e rifletti. Roba vecchia? Ti ricordo che il tempo non esiste, che il male è connaturato alla natura umana. E che tutti noi svolgiamo un’enorme, lunga e molto complessa recita. Senza il male, non riconoscereste quanto può essere importante una carezza o un segno d’approvazione, un aiuto. O un bacio appassionato. Buona riflessione.
youtube
RDA
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Sparing and Flirting with Guts


As you traded punches and jabs with your boyfriend his smirk never left his face, not even a slightest bit. Guts seemed almost eleighted to take a punch or two, hus massive frame barely budging at all. He was a difficult opponebt to beat, however that didn't stop you from trying.
Soaring was a daily thing for the two of you, almost a way to have an impromptu date every day, It was something you both looked forward to as warriors.
A very light sheen of sweat was beginning to gather on both your bodies, having been at this since sunrise. It was a good thing you both brough pleanty of water to drink. Althiugh judging by how Guts was looking at you it wasn't water he was thirsty for.
"My eyes are up here you know. Pervert. Using the fact that I don't wear armor in the morning to oogle me. Where's your pride and honor?" You stepped into his reach, your body turned away from his ever so slightly. Blocking his aformentioned oogling.
Guts mumbled out an amused laugh, "And you don't use those to distract me? Please don't pretent to be so innocent in this."
"I never said I was, but you aren't either." As you tried to get below him for un uppercut he swiftly wrapped his arms under you, directly under your soft chest and lifted you off the ground. Your legs kicked in the air as you futily tried to free yourself from the graple. "Not fair, Guts!"
"What am I doing that's not fair? You have been using your assets against me the entire match. I'm only returning the favor." He carried you over to the tree where your supplies were and sat down, face burried in the back of your neck. "Break time." Guts declared, quickly kissing your neck as he did.
"Don't think this means you won." But it was a mutual victory. After all both of you ended up smiling and cuddling almost until lunch tume.
Dividers by: @/cafekitsune
Ko-Fi | Rules | Fandoms and Characters
#guts x reader#berserk x reader#guts imagine#berserk imagine#guts headcanons#berserk headcanons#guts fluff#berserk fluff#guts x you#berserk x you#guts x female reader#berserk x female reader#x female reader
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MOZUS TREIN BIRTHDAY MENSSAGE !SUB ENG/ESP
I heard today is your birthday. As a student, be aware of you as an student and strive to do it better.
Instead congratulations, I offer you those words as someone who has lived a bit more than you.
You not grow old futily, maybe you dont grow up, but the years of hardworking never betray.
#twisted wonderland#disney twst#twst#night raven college#twisted translations#mozus trein#twst trein
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Il Valore del TempoL'importanza di utilizzare il tempo come risorsa preziosa per il successo e la crescita personale
Il tempo, una risorsa universale e limitata, rappresenta uno degli elementi più preziosi nella vita di ogni individuo.
Il tempo, una risorsa universale e limitata, rappresenta uno degli elementi più preziosi nella vita di ogni individuo. Come affermava Benjamin Franklin: “Ami la vita? Se ami, non perdere tempo, perché dal tempo si crea il tessuto chiamato vita.” Questo articolo esplora l’importanza di apprezzare e gestire il tempo in modo saggio, evitando sprechi e valorizzando ogni istante come una ricchezza…
#Alessandria today#azioni futili#azioni significative#benedizione#Benjamin Franklin#consapevolezza#consapevolezza temporale.#Crescita Personale#efficienza#Filosofia#Futuro#Gafur Ghulam#Gestione#giovinezza#giudice imparziale#giudizio#Google News#gratitudine#insegnamenti islamici#italianewsmedia.com#Lezioni di Vita#Obiettivi#oggi#opportunità#Pier Carlo Lava#pigrizia#Poesia#procrastinazione#Produttività#responsabilità
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Tante persone lamentano di essere risvegliate e di sentirsi ormai distanti o separate dai discorsi futili degli altri, dalle situazioni superficiali e da modi di pensare.
Lo imputano al "peso" di essere evolute e superiori.
In realtà questo è un segno che di evoluto e di risvegliato non c'è proprio niente.
Sono soltanto identificate con l'illusione di essere migliori e attuano un giudizio distorto che nasconde tutto ciò da cui l'ego non si è mai scollegato.
Un conto è praticare il distacco, coscienti di avere a che fare con le necessità del proprio Essere, un altro è disprezzare coloro che non consideri al tuo livello.
Sono la prima a suggerire di togliersi dalle scatole persone negative, indolenza e condizioni dannose, ma l'atteggiamento di fondo, se repelle tutto ciò che è diverso da te, non è un passaggio evolutivo, è solamente esaltazione.
Non è altro che una maschera che sostituisce la prima. È una brutta bestia, perché ti fa credere di essere "arrivato" e invece da quel punto spesso non ne esci più.
#zombie#società#società malata#svegliatevi#aprite gli occhi#manipolazioni#verità#sistema#schiavi#maschere#ego#distorsioni#esaltazioni#discernimento#consapevolezza#evoluzione#matrix#catene#convinzioni#fulminati#rincoglioniti#paraguri#giudizio#lavoro su di sè#crescita personale#onestà#crescita interiore#spiritualità
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we talk a lot about Shauna being ruthless and violent and resentful, and not to say she isn't those things but also--
Shauna, who risks burning alive to save Van.
Shauna, who pauses to comfort the reunited Tai & Van after the latter is found safe
Shauna, who consoles and looks after Javi all through season 1 while his older brother is busy being misogynistic and getting fucked
Shauna, who takes on the job of butcher despite not necessarily wanting or enjoying it and never complains or slacks off even when the task becomes traumatizing
Shauna, who tries to get Jackie to eat, to keep going, when everyone else has given up on her by that point.
Shauna, who has to be goaded, essentially given permission before she becomes violent
Shauna, who loved her baby in spite of the stress her pregnancy added to an already precarious situation, who spoke to him and cradled him and futily tried to keep him alive, who buried him away from the others to keep him safe in death
Shauna, who kept her daughter's favorite childhood toy in her car long after she'd outgrown it, to always keep a piece of her close by
Shauna, who sees Tai struggling and invites her to stay over, so that Tai won't be afraid to sleep
Shauna, who goes along with Jeff's boring, milqtoast furniture salesman fantasies because while she doesn't love him the way she did Jackie, she does care about him and wants to make him happy
Shauna, who was the only one of the group to show up to Misty's how to get away with murder seminar and thank Misty for going to the trouble
Shauna, who is soft-spoken where Jackie is loud, conciliatory where Jackie is pushy, helpful where Jackie is lackadaisical, proactive where Jackie sulks.
Shauna, who's not a perfect friend or mother or wife but who's still quietly one of the nicest, most empathetic of the Yellowjackets and yet because she got drafted into being the group's butcher, wrote bitchy journal entries, and did one fucked up thing behind her best friend's back (which she immediately regretted and agonized over) gets rebranded by fandom as caustic, overly-snarky and quick tempered when it takes her 10 episodes to get pissed off enough to raise her voice
#shauna shipman#yellowjackets#the comparison to jackie is about how they interact with the group#i love Jackie dont get me wrong#she's a sweet person but after the plane goes down she's only concerned with being that person for Shauna#Jackie is concerned with being a good friend to Shauna#Shauna is concerned with being a good friend to EVERYONE#shauna has to bring that side of Jackie out of her#this is a cinnamon roll x cinnamon roll pairing#but Jackie is the kind of cinnamon roll that has to be baked at the right temp in the right pan#yellowjackets meta#it's just interesting to me that the character who stopped caring is considered the nice one#and the character who cared the most and never stopped is the bitch
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Il più gigantesco singolo crimine di tutta la storia delle guerre
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La sera del 13 febbraio del 1945 Dresda era intatta. Via via che l’avanzata dell’Armata rossa metteva in fuga le popolazioni orientali del Re_ch, la capitale degli Elettori di Sassonia, la “Firenze del Nord”, vide raddoppiare i suoi 630.000 abitanti.
I profughi erano anziani, donne, bambini, malati, feriti, forse centomila prigionieri di guerra, per lo più francesi, che vivevano nelle fattorie, addetti ai lavori agricoli.
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La guerra era alla fine, l’illusione di aver evitato la morte dal cielo li compensava dell’imminente invasione sovietica.
Ma a loro pensavano due specialisti: Arthur Harris “il macellaio” per gli inglesi, e Jimmy Doolitle per gli americani; al suo collega Carl A. Spaatz, la Wehr**cht aveva appena decretato la «piuma bianca», che nelle tradizioni militari inglesi significa viltà e disonestà, per il bombardamento di Berlino del 3 febbraio.
Doolitle se la conquistò con Dresda.
Due incursioni notturne preparavano gli inglesi, e una diurna gli americani: nell’insieme, una fornace mai vista, di esseri umani, palazzi, chiese, opere d’arte.
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Per nascondere agli equipaggi che obiettivi dell’attacco erano solo civili, profughi e vecchie case di legno, gli raccontarono diverse bugie: Dresda era una città “fortificata”, centro di produzione di armamenti. Alle obiezioni di molti piloti contro la distruzione del centro, risposero che proprio questo ospitava, da alcuni giorni, il quartier generale della Wehr**cht.
In uno squarcio di sincerità del loro briefing, gli equipaggi del Gruppo 100 seppero il vero scopo: «Uccidere il più grande numero di profughi rifugiati nella città, per spargere il terrore dietro il fronte orientale tedesco».
A Dresda i soli obiettivi di qualche interesse militare, i ponti sull’Elba e l’aeroporto, non furono neppure attaccati. Uccidere i civili, uccidere i profughi, uccidere e incenerire esseri umani, ecco lo scopo dell’incursione.
Mai altrettanti esseri umani furono sterminati in un giorno solo. Mai per ragioni altrettanto futili. Mai in modo altrettanto feroce.
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Mentre si è negato all’ultimo furiere della Wehr**cht il diritto di scolparsi con l’obbedienza agli ordini, per decenni i Marescialli della Raf si nascosero dietro il ministero, e il ministero dietro il Gabinetto e il Gabinetto dietro incogniti «altissimi responsabili», così salendo fino al primo ministro che, come ne fosse scottato, respingeva i fantasmi di Dresda sul ministero, e il ministero di nuovo sui militari.
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Con l’aiuto americano, la Raf uccise, in quattordici ore, da cento a duecento mila civili innocenti. 135.000, ha calcolato Irving; «ma potrebbero essere anche 275.000», secondo la Croce rossa internazionale di Ginevra.
Risultò impossibile un calcolo esatto per le decine di migliaia di vittime incenerite, e per la massa di profughi e stranieri non registrata.
La bomba atomica di Hiroshima uccise 71.000 persone subito, e molte migliaia più tardi.
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All’esordio, le bombe da quattro e diecimila chili, con la loro immensa onda d’urto, dovevano frantumare i vetri delle finestre e far saltare i fragili tetti a punta dell’età di Dürer e Lutero.
Alle case scoperchiate, 650.000 bombe e spezzoni incendiari e i bidoni di fosforo avrebbero appiccato il fuoco; cascate di scintille, infiltrandosi tra le finestre e i tetti, si sarebbero mutate in torrenti di fiamme.
Con la sua coltre di bombe esplosive, la seconda ondata doveva trasformare l’incendio in rogo, annientare i soccorsi, riempire di gas venefici la città assassinata.
I bombardieri americani avrebbero inferto il colpo di grazia e i caccia bombardieri che li scortavano sarebbero scesi a mitragliare quel che ancora vivesse ai margini del macello.
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Era il martedì grasso, e la città festeggiava, alla meglio, il Carnevale. L’Opera, sacra ai trionfi di Strauss, rappresentava il “Rosenkavalier”, nel Gran Circo Sarassani stava cominciando la parata finale, i bambini indossavano maschere e costumini colorati, coi quali addosso scesero a migliaia (da 25.000 a 50.000) nelle fosse comuni, o furono inceneriti nei cumuli all’aperto.
I treni nella stazione, gremiti di gente, erano così lunghi, che si perdevano nella campagna.
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Alle 22:13, guidati dai bengala, 244 quadrimotori «Lancaster» si avventarono sulla preda.
Città aperta di fatto, Dresda non era difesa da cannoni o proiettori. La caccia notturna non poté alzarsi, perché nel vicino aeroporto le piste dovevano accogliere, quella notte, gli aerei che lasciavano le basi a oriente, e il comandante dell’aeroporto, interrotte le linee con Berlino, non osò dare, ai piloti dei Messerschmitt Me.110, già pronti nelle cabine, l’ordine che aspettavano, mentre Dresda, a sette miglia, moriva: «Dresda annientata, e noi fermi a guardare. Com’è possibile?», scrisse un pilota nel diario: «Povera Patria».
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Gl’incendi arroventavano l’aria che, alleggerendosi, provocava uragani di vento infuocato a duecento chilometri l’ora e mille gradi, suscitando altri incendi. Le esplosioni, la temperatura, la mancanza di ossigeno spinsero torme di dispersi nelle gelide acque dell’Elba, dei canali, dove trovarono i rivoli di fosforo che colavano dalle strade.
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I 529 quadrimotori della seconda ondata giunsero su Dresda all’1:30, guidati dall’immenso braciere che si scorgeva da 150 chilometri.
Autostrade e accessi erano affollati di autocarri: soccorritori e pompieri correvano da Chemnitz, da Lipsia, da Berlino, a farsi sterminare nella fatica senza speranza.
Gli zelanti fecero quel che il macellaio si aspettava da loro, e annientarono colonne di soccorso, ambulanze, pompieri. I corpi fusi nelle strade, appiccicati all’asfalto.
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Tutto ciò accadeva in una delle più nobili città costruite dalla civiltà umana.
Par forse materialista rimpiangere la stupenda Dresda, che fino a quel giorno aveva conservato il volto dorato che le aveva dipinto Bernardo Bellotto?
Lo scempio di Dresda opera d’arte è un delitto che il passare del tempo non farà perdonare. Non deve essere perdonato.
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Quando i bombardieri «Lancaster» della seconda ondata si posarono sui loro atterraggi, decollarono 1.350 «Fortezze volanti» e «Liberators»: 450 per dare il colpo finale a Dresda, gli altri per devastare Chemnitz e Magdeburgo.
Le fiamme si vedevano, ora, a 300 chilometri dall’obiettivo.
A mezzogiorno e un quarto, un nuovo uragano di bombe scese a casaccio dentro la nuvola nera che copriva le rovine di Dresda, e alle 12:23 i P.51 «Mustang» della scorta si precipitarono a mitragliare i veicoli che uscivano dalla città.
Fuggirono gli animali dallo zoo e dal circo annichilito, si udivano le scimmie strillare, si videro i cammelli impazziti aggirarsi tra signore morte in abito da sera e cadaverini vestiti da Pierrot.
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Dresda bruciò sette giorni e sette notti.
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Nella città antica, la ricerca dei cadaveri durò più di un mese.
Le fosse comuni non bastavano e immense pire furono erette al centro di quel ch’era stato il superbo Altmarkt, su travi e rotaie incrociate, dove migliaia di innocenti accatastati bruciarono per settimane al centro della loro città vigliaccamente assassinata.
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Infine venne l’Armata rossa a ereditare la rovina che gli alleati occidentali avevano allestito, e così le decine di migliaia di fedi matrimoniali e i preziosi trovati addosso ai morti, trovarono un padrone.
Trecento impiegati che lavoravano a identificare le vittime furono licenziati, al direttore Voigt ne lasciarono tre, con l’ordine di trasferirsi in un ufficio più piccolo, coi suoi 80.000 documenti e tessere annonarie.
I tentativi di identificare altre vittime dovettero arrestarsi.
In una baracca dell’Abteilung Toten, dove erano ammassate altre montagne di documenti trovati sui cadaveri, l’Armata rossa trovò più conveniente sistemare una sua unità di venti suini vivi, per i suoi comodi alimentari.
Le tessere furono bruciate, dissero, a causa del loro odore ripugnante.
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Il 13 febbraio 1946, le campane che restavano a Dresda e nei dintorni si misero a suonare, e come un’ondata il suono si propagò, superò le linee di demarcazione, giunse di città in città, di campagna in campagna, fino al Reno.
La protesta dei vinti si esprimeva con l’ultima voce che a loro restava.
Dopo 50 anni (*80), la città assassinata, tutte le città assassinate con le centinaia di migliaia di innocenti che vi morirono arsi e straziati, aspettano ancora che, oltre le ipocrite cerimonie e l’accensione di candele, il vincitore di allora riconosca che fu un assassinio.
*Valentina Carnielli
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• tratto da “Una Nazione in coma” di Piero Buscaroli

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