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#Gabriele Lorenzi
visionairemagazine · 1 year
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ADDIO AD ALBERTO RADIUS, ARTISTA DI SPESSORE E UOMO DAL GRANDE CUORE.
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Alberto Radius ci ha lasciato questa mattina dopo una lunga malattia. Ne hanno dato la notizia la moglie Cristiana e il figlio Andrea che hanno dichiarato: “Ci lascia un grande vuoto, ma tutti noi porteremo per sempre la sua musica nel cuore”. Sono molti i messaggi postati sui social per ricordarlo. Produttore, chitarrista, ex Formula 3, collaboratore di Lucio Battisti, Radius è stato un innovatore nella storia del rock italiano. Amava sperimentare continuamente e aveva continuato ad esibirsi fino a pochi mesi fa, per amore della Musica. La sua ultima apparizione in televisione è stata da Serena Bortone su Rai1 dove, nonostante la malattia, ha imbracciato la sua fedele chitarra, incantando gli altri ospiti e i telespettatori. A Sanremo 2021, durante la serata dedicata alle cover, era salito sul palco insieme ai Coma Cose, regalando momenti di grande levatura musicale. Questo eterno ragazzo, nato a Roma, già da giovanissimo ‘on the road’, è stato uno dei più importanti chitarristi rock italiani. La sua è stata una lunga e prestigiosa carriera. E' nel suo Studio di via Capolago che il grande Franco Battiato registrò “La voce del padrone” e altri successi. Simbolo del prog rock, Alberto Radius ha lasciato delle indelebili impronte di stile, lavorando con molti Artisti del panorama musicale italiano. Come ha dichiarato il cantautore Roby Cantafio, Radius era un artista di spessore e un uomo dal grande cuore. Ogni chitarrista aveva da imparare qualcosa da lui. Era stato il fratello di Little Tony, Enrico Ciacci, a insegnargli a suonare la chitarra. Aveva appena 12 anni. Verso la fine degli anni cinquanta comincia ad esibirsi nelle sale da ballo con i White Booster e in seguito, per due anni, entra a far parte dell'orchestra di Mario Perrone. Dopo il servizio militare, suona con i fratelli Gigi e Franco Campanino nei club di molte città italiane e sarà proprio con i Campanino che aprirà nel 1965 alcune serate dell'Equipe 84. Trasferitosi a Milano, suona con gli inglesi Simon & Pennies per poi passare ai Quelli (la band che diventerà la Premiata Forneria Marconi). Insieme a Tony Cicco e Gabriele Lorenzi, fonda i Formula 3 che, dopo l'incontro con Lucio Battisti, debuttano con l'etichetta Numero Uno, fondata dal cantautore. Dopo due anni incide il primo album da solista e nel 1974, dopo lo scioglimento dei Formula 3, contribuisce a fondare la band Il Volo. La sua produzione discografica da solista conta vari album e lavori importanti come “Nel ghetto”. Parallelamente, inizia un'intensa carriera da session man che lo vede affiancare Lucio Battisti, Pierangelo Bertoli, Mino Di Martino, Marcella Bella, Goran Kuzminac, Cristiano Malgioglio, Franco Battiato e i vari artisti con cui ha lavorato il cantautore siciliano in quel periodo: Milva, Alice, Giusto Pio, Sibilla e Giuni Russo, di cui, a volte, è stato anche produttore.
"Eppur mi son scordato di te" è la canzone più famosa del repertorio dei Formula 3, ma noi non ci scorderemo mai di lui.
L’amico Gigi Cifarelli gli ha dedicato questo bellissimo e commovente scritto che voglio condividere con voi:
“Alberto mio caro sapevamo che la festa della Vita stava volgendo al termine. Abbiamo scherzato e riso insieme ancora tante volte lo scorso anno e resterai sempre nel mio cuore, come in quello di tanti altri per i quali eri la chitarra della Formula 3 e di Lucio Battisti, i nostri dell'infanzia. Ma quanto ti devo? E per fortuna te l'ho sempre detto e l'ho sempre detto a chiunque. Come dimenticare? Fu come in un sogno. Correva proprio lo stesso periodo dell'anno, febbraio/marzo 1985. una sera stavo suonando al Capolinea (la mia seconda casa) e ad un certo punto, in fondo la sala riconosco quel capoccione pieno di capelli irsuti che ti caratterizzavano e trasalii... È Alberto Radius... Che meraviglia il mio idolo da bambino... Mi affrettai a fare una pausa per raggiungerti sperando di poterti anche solo stringere la mano. Appena poggiai la chitarra  invece ti vidi partire per venirmi incontro, ero emozionato e sorpreso... Tesi le mia mano per stringere la tua e il mio desiderio era quello di esternarti il mio affetto e la mia gioia nel poterti conoscere, ma non mi facesti nemmeno iniziare. Partisti a cannone esordendo così: “Aoh!! Ma ma li mortacci tua! Ma d'addo vieni?? Da Marte? Maestrone (e mi ha poi sempre chiamato così) ... Anzi sai che famo? Domani devi da vení in via Capolago 5 a lo studio mio. Famo un ber Disco.” Me l'aveva detto Marco (E. Nobili), ma chi se lo aspettava? Non dormii la notte e alle 9, il giorno dopo, stavo da Te. Già scrivevo per Guitar Club e così conobbi direttamente il caro Marco e anche Giuni Russo, i tuoi cari amici, che adesso avrai raggiunto, e conobbi anche la cara Rossana Pasturenzi, tuttora una cara amica. Ci sedemmo, progettammo e in due settimane nacque "Coca&Rhum", il mio primo disco e la mia vera scrittura, da lì, grazie a tutto questo, partì una sequela di cose bellissime della mia Vita. Coca&Rhum fu disco dell'anno e io iniziai a essere votato nei referendum, vincendone tanti.  Ero un ragazzo ed ebbi tante gioie e tante gratificazioni. In questa foto c'è tutto l'affetto che provavi per me e che io ho sempre ricambiato. Senza di Te nulla sarebbe stato così e domani il mio concerto al Grace di Lodivecchio, vicino a San Colombano dove mi invitavi sempre e ci sono venuto troppo poco, sarà dedicato a Te, Alberto mio caro. Ti vorrò bene sempre... Saluta tutti quelli che abbiamo amato insieme. Hendrix su tutti.” ❤️Gg
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sguardimora · 1 year
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[ph. Mirco Lorenzi]
Venerdì per la prima volta il progetto La scuola elementare del teatro e della danza si è tenuto nel pomeriggio e ha visto la partecipazione non solo di una realtà scolastica ma anche dei genitori degli alunni e delle alunne. Infatti, in occasione della presenza della compagnia Kepler-452 in residenza all’Arboreto per la ricerca e composizione del nuovo lavoro Album, i bambini e le bambine della scuola elementare di Schieti, accompagnati dai genitori e dalle maestre sono entrati nel processo creativo degli artisti. Album è un lavoro è sostenuto dal progetto europeo Stronger Pheripheries e coprodotto da Pergine Festival (Italia), Pro Progressione (Ungheria) e L’Arboreto Teatro Dimora (Italia) e si sta sviluppando intorno al tema “Dealy bread”, trattando più nello specifico il tema della famiglia e della memoria.
Dopo essere stati accolti da una merenda nel foyer del teatro, il gruppo è entrato dentro la scena di Album guidati da Nicola Borghesi, Enrico Baraldi e Roberta Gabriele e sono stati catapultati come in una sorta di set cinematografico abitato da un conduttore-intervistatore (Nicola), accompagnato dal suo cameraman (Enrico) e da Roberta che osservava lo spazio. Che cos’è un ricordo? Qual è il tuo primo ricordo? Dove vanno i ricordi quando spariscono? Da queste tre domande si è mosso l’incontro tra gli artisti e la comunità scolastica/famigliare disposta sul palco allestito con una cinquantina di sedie e mobilio vintage. All’interno di questo dispositivo scenico dove spettatori e artisti si mescolano, che ospiterà anche la prova aperta che si terrà venerdì 26 maggio dalle ore 20, Nicola ed Enrico hanno accolto bambini e adulti facendo convergere l’ora di lavoro insieme sulle tre domande di cui sopra. Da questo confronto serrato tra padri e figli, maestre e alunne, madri e figlie, genitori e insegnati condotto con audacia e sensibilità da Nicola sono emersi ricordi, immagini, odori e sensazioni che hanno dato vita a una biblioteca di proto-racconti immaginari.
Un ricordo è un’esperienza del passato che ti rimane impressa nella memoria. È un’immagine sensoriale, sinestetica. Spesso sono gli altri il nostro ricordo. I ricordi sono ricostruzioni artificiose, sono immaginazione. I ricordi sono spesso brutti. I ricordi hanno bisogno di una storia e deve essere forte, spesso traumatica. È qualcosa che abbiamo percepito in passato e che con gli stimoli esterni torna alla memoria. Il ricordo non è razionale, quanto meno te l’ho aspetti arriva.
Il mio primo ricordo è la paura di affogare durante il battesimo. Un foglio verde grande che sembrava un terribile coccodrillo. Giocare alla guerra con bombe di carta. Imparare a fischiare insieme a mio padre. L’odore dei limoni nel giardino della nonna in Sicilia. Un bimbo dell’asilo che mangiava la terra e gli altri che lo incitavano a mangiarla. Molti ricordi me li sono inventata. Una camera, tanti libri e tanta luce, di mattina: era la stanza dei miei genitori. La prima volta che ho galoppato sopra un cavallo.  Il primo concerto a cui sono andata sola con un’amica.
I ricordi che scoppiano vanno nel fuorimemoria, un tuo secondo cervello che non sai di avere. Vanno in una parte del cervello che non conosciamo. Ha il nome di una dea greca… I ricordi vanno nelle teste di chi hai incontrato. Scappano dal tuo corpo e si dissolvono nell’aria. I ricordi non vanno da nessuna parte non ci sono più. Non svaniranno mai restano nella testa e quando vedrai un posto magari ti torna in mente un ricordo che non ricordavi più: è il luogo te lo fa ricordare. Sono legati alle emozioni, scompaiono e tonano con le emozioni a cui sono legati. Quando scompaiono ritornano nel luogo da dove sono venuti.
Queste sono alcune delle memorie e delle riflessioni che adulti e bambini hanno condiviso in questo pomeriggio denso ed emozionante, ricco di risate e silenzi, abbracci e lacrime, parole e sguardi che molti dei presenti non dimenticheranno ma serberanno a futura memoria.
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Wednesday, for the first time, the project The elementary school of theater and dance was held in the afternoon and saw the participation not only of a school but also of the parents of the scholars. In fact, on the occasion of the presence of the Kepler-452 company in residence at the Arboretum for the research and composition of the new creative work Album, the scholars of the elementary school of Schieti, accompanied by their parents and teachers, entered the creative process of the artists. Album is a work supported by the European project Stronger Pheripheries and co-produced by Pergine Festival (Italy), Pro Progressione (Hungary) and L'Arboreto Teatro Dimora (Italy) and is developing around the theme "Dealy bread", dealing more specifically the theme of family and memory.
After being welcomed by a snack in the foyer of the theatre, the group entered the scene of Album led by Nicola Borghesi, Enrico Baraldi and Roberta Gabriele and were catapulted as if into a sort of film set inhabited by a conductor-interviewer (Nicola), accompanied by his cameraman (Enrico) and Roberta who observed the space. What is a memory? What is your earliest memory? Where do memories go when they disappear? From these three questions the meeting between the artists and the school/family community moved on the stage set up with about fifty chairs and vintage furniture. Within this scenic device where spectators and artists mingle, which will also host the open rehearsal to be held on Friday 26 May from 8.00 pm, Nicola and Enrico welcomed children and adults by focusing the working hour together on the three questions of above. From this close confrontation between fathers and sons, teachers and pupils, mothers and daughters, parents and teachers conducted with audacity and sensitivity by Nicola, memories, images, smells and sensations emerged that gave life to a library of imaginary proto-stories.
A memory is an experience from the past that stays in your memory. It is a sensory, synesthetic image. Often others are our memory. Memories are artificial reconstructions, they are imagination. Memories are often bad. Memories need a story and it must be strong, often traumatic. It is something that we have perceived in the past and that comes back to memory with external stimuli. The memory is not rational, the less I wait for it, it will arrive.
My first memory is the fear of drowning during baptism. A large green sheet that looked like a terrible crocodile. Play war with paper bombs. Learning to whistle with my father. The smell of lemons in grandma's garden in Sicily. A kindergarten child who ate the earth and the others who encouraged him to eat it. I made up many memories. A room, lots of books and lots of light in the morning: it was my parents' room. The first time I ever galloped on a horse. The first concert I went to alone with a friend.
Memories that burst go into “out of memory”, a second brain of yours that you don't know you have. They go to a part of the brain that we don't know about. It has the name of a Greek goddess… Memories go into the heads of who you met. They escape from your body and dissolve into air. The memories go nowhere they are no more. They will never vanish, they remain in your head and when you see a place, perhaps a memory that you no longer remember comes to your mind: it is the place that makes you remember it. They are tied to emotions, they disappear and tone with the emotions they are tied to. When they disappear they return to where they came from.
These are some of the memories and reflections that adults and children exchanged on this dense and exciting afternoon, full of laughter and silence, hugs and tears, words and looks that many of those present will not forget but will keep for future reference.
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soloazar · 8 months
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lamilanomagazine · 11 months
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Modena: "Bestia da stile" di Pasolini al Teatro Storchi dal 25 al 28 maggio
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Modena: "Bestia da stile" di Pasolini al Teatro Storchi dal 25 al 28 maggio. Dopo Calderòn di Fabio Condemi, Pilade di Giorgina Pi, Porcile di Nanni Garella e Michela Lucenti, Orgia di Federica Rosellini e Gabriele Portoghese e Affabulazione di Marco Lorenzi, Bestia da stile è l’ultima delle sei tragedie che chiude il progetto Come devi immaginarmi dedicato a Pasolini, ideato dal direttore di ERT Valter Malosti e dallo studioso Giovanni Agosti, nell’anno del centenario della nascita. La produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale debutta in prima assoluta al Teatro Storchi di Modena dal 25 al 28 maggio (giovedì e venerdì ore 20.30, sabato 19.00, domenica 16.00) e segna la conclusione del percorso Le Passioni allo Storchi dedicato alla sala dell’Ex-Amcm: il lavoro è allestito in platea che verrà svuotata nella sua prima metà per permettere di posizionare 80 sedute. Insieme al pubblico, su un piccolo palco allestito per l’occasione e privo di scene e quinte, gli interpreti, diretti dal regista, attore e pedagogo francese Stanislas Nordey, accolgono gli spettatori in uno spazio di condivisione e restituzione su Bestia da stile, quasi come se aprissero le porte di un immaginario atelier d’artista. Il cast è composto dagli allievi attori che hanno portato a conclusione il corso di Alta formazione della Scuola Iolanda Gazzerro di ERT Pier Paolo Pasolini – cantiere su Bestia da Stile. Alta formazione attoriale internazionale, iniziato a gennaio 2023 e affidato dal direttore Valter Malosti alla conduzione di Stanislas Nordey che qui si confronta con Bestia da stile, l'opera scritta da Pier Paolo Pasolini tra il 1966 e il 1975 con continui rifacimenti, aggiornamenti e stratificazioni. «Il progetto pedagogico e artistico con le giovani attrici e i giovani attori – afferma Stanislas Nordey – è consistito nell’avvicinarsi all’opera teatrale di Pier Paolo Pasolini, prima nel suo insieme e poi approfondendo in particolare Bestia da stile. Delle sei tragedie, può sembrare la più amara e criptica; al contrario, credo sia la più limpida nel modo in cui l’autore si mette a nudo, sotto ogni aspetto. Scritta in versi, è una sorta di condensato autobiografico di tutta la sua vita e la sua opera». In occasione della prima, giovedì 25 maggio alle ore 19.00 avrà luogo presso il Teatro Storchi un incontro, a ingresso libero, proprio sul processo creativo e pedagogico che ha portato alla creazione di Bestia da stile, con la partecipazione di Stanislas Nordey e con un saluto degli allievi attori. Modera il dialogo Angela Albanese, professoressa associata di Letterature Comparate presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali. Stanislas Nordey è dal 2014 direttore artistico del Teatro Nazionale e della Scuola Superiore di Arte Drammatica di Strasburgo. Pasolini è un autore a lui caro che scopre negli anni di formazione al Conservatoire National Supérieur d'Art Dramatique (CNSAD) di Parigi quando, in una libreria, sfoglia per la prima volta proprio le pagine di Bestia da Stile. Negli anni di formazione, Nordey non ne conosce ancora né il cinema, né la poesia, né lo scandalo o la mitologia che ne accompagnavano la figura, ma quella parola poetica teatrale così spessa, così emozionante, la capacità di conciliare la scrittura poetica con quella politica, lo avvicineranno indissolubilmente a Pasolini, considerato un “fratello maggiore spirituale”. Quel primo incontro con i versi Bestia da stile, diventato nel 1991 la prima di molte regie dedicate all’opera teatrale pasoliniana, ha influenzato tutto il percorso artistico di Nordey. A Pasolini è ritornato infatti a più riprese, con la messa in scena di Calderón (1993), Pilade (1994), Porcile (1999), fino alla regia di Affabulazione (2015).... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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visionnaire-music · 2 years
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Caterina Barbieri - Broken Melody (Official Video)
Caterina Barbieri - Broken Melody (Official Video) Single taken from Caterina Barbieri's forthcoming album "Spirit Exit" out on light-years on July 8th. The album is available for pre-orders as 2xLP, CDs and limited edition coloured vinyl versions (including Bandcamp exclusive): https://light-years.lnk.to/SpiritExit “Broken Melody is the first single from Caterina Barbieri’s monumental forthcoming new album Spirit Exit. It’s a direct portal into her sound-world constructed of elements that move simultaneously fast and slow, that at the same moment feel both massive like a force of nature, and intimate like a private conversation. The piece is endlessly transformational, an existential journey that twists and builds, layering snaking circular synthesised patterns with vocal interventions that flash like lightning in an approaching storm. This newest musical gift further establishes Barbieri’s position as one of those once-in-a-generation artists who can distill the mood of the times into a piece of art: dreadful, optimistic, calamitous and beautiful.” © 2022 light-years https://www.l-years.com/ Credits Concept & Art Direction: Caterina Barbieri & Ruben Spini Director: Iacopo Carapelli DoP: Giuseppe Favale Editor: Iacopo Carapelli & Elena Petitti di Roreto Colorist: Orash Rahnema Post production: DEEPICE / Mauro Moretti / Roberto D'Ippolito Produced by c41.eu Executive Producer: Barbara Guieu Prod. Manager: Maria Borgognoni Ass Prod: Lorenzo Poloni Co-Produced by Blackball Co-commissioned by 180 Studios and Fact magazine Scenography: Fabrizio D’arpino Ass. Scenography: Elena Strafella Prop Master: Gianfranco Parmigiani Movement director: Elisa Zuppini MUA: Greta Giannone ⁣ Characters: Inga Lavarini / Federica Nicastro / Omar Jaimes / Costanza Candeloro / Filippo Beccati / Joselin Solange Morales / Giulia Fossati / Gabriele Gangi / Elisa Zuppini ⁣Phantom Operator: Claudio Fusini 1st AC: Paolo Gobbi 2nd AC: Davide Bongiorni stage AC: Riccardo Lorenzi Gaffer: Francesco Galli Electrician: Fabio Proserpio / Marco Marangoni   Key Grip: Riccardo Villella Grip: Alessio Zecchinello / Fabio Macchi Rigger: Luca Fachini / Enrico Comeo Drone: Turbostudio Drone operator: Rocco Diddio
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yesterdaysanswers · 2 years
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Formula 3
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nickyb7 · 5 years
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Lucio Battisti – Anima Latina
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Questa pillola comincia con una rivelazione bomba: non ho mai amato particolarmente Lucio Battisti.  
OK! Dopo aver suscitato il vostro scalpore con questo inizio bruciapelo, mi sento di continuare questa confessione affermando che: non mi sono mai sentito in dovere di scoprirlo [arghhhh ndr]. 
Ora che ho catalizzato il vostro odio, vorrei aggiungere a mia discolpa che da quando mi sono…
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youngfcs · 4 years
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[ Julia Dalavia Family Template ]
Birthplace: Brazil | Ethnicity: Brazilian
Mother: Alessandra Negrini (44-52)
Father: Murilo Benício (45-53)
Older sister: Marina Moschen (18-26)
Older Brother: Danilo Mesquita (22-30)
Younger brother: Giovanni de Lorenzi (17-24)
Younger sister: Valentina Herszage (16-24)
Cousin (m): Gabriel Leone (21-29)
Cousin (f): Camila Botelho (17-26)
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andersonlister · 4 years
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Ninjin é primeira série q dirigi na Birdo Studio e fiquei muito feliz com o resultado. Os animadores mandaram muito bem, o Alexandre K Tsukamoto, Guilherme Milego, Joane Barros Fernandes, Julia Simas, Julio Gomes Prazeres, Pedro Puntel, Elton Takumi Kawamorita, Pedro Miranda Filho, Rodrigo Ferreira, Alef Dias, Daniel Santana, Carlos Yury, Luciana Ferreira Yamana, Pedro H Mendes e Caio Feriotti fizeram um trabalho incrivel e tudo com a supervisao da Paola Hiroki, Gabriel Gomes e Giovanna Ceneviva, com os Storyboard do Rafael Rosa, José Alfredo Pistilli, Michele Vaes Massagli, Ale San e Gabriel Franklin, a direção de arte do Guilherme Yabu q ta linda, pessoal do BG, ilustração Hendric Sueitt, Heitor Isoda, Bruno Ishihira e Ary Yoon, props do Jean Cavalcante e Victor Lemos todos arrebentando, tudo com a produção do Bruno Mafra Macedo q sem ele eu nao sei o q faria hahaha, o Leonardo Bazilio Bentolila sempre me salvando, a Giu Nishiyama e o Luiz Fernando Rangel na Comp, o pessoal da Pocket Trap q são os criadores da serie e do jogo, o roteiro de Roger Keesse, designs d personagem do Rodrigo Zangelmi, produção executiva do Henrique Alonso, a trilha sonora da Submarino Fantástico, o Ingo Tinoco Andre, Otavio Carvalho e Henrique Lorenzi, a direção d voz da Marina Oliveira Santana, os atores d voz, Carol Valença, Luiza Porto, Vii Zedek, Alfredo Rollo, Italo Luiz, Marco França, Pierre Bittencourt, Robson Kumode e Shallana Costa e produção da Simone Évanz. Nossa, q time q o Paulo Manuel de Souza e a Luciana Eguti juntaram.
Espero q todos gostem :)
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levysoft · 5 years
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Dal 7 gennaio a Cremona quattro musicisti stanno suonando per diverse ore al giorno due violini, una viola e un violoncello di alcuni secoli fa e preziosissimi. Lo stanno facendo – e lo faranno fino al 9 febbraio – per permettere la registrazione di quei suoni, e renderli così disponibili anche quando quegli strumenti non potranno essere più suonati. Per rendere quei suoni il più precisi possibile serve molta pazienza e soprattutto molto silenzio: non solo nella stanza in cui si suona, ma anche nelle vie e nei palazzi circostanti.
Per questo motivo il comune di Cremona ha emesso un’ordinanzache, per tutto il periodo delle registrazioni, vieta il traffico nelle aree circostanti all’auditorium. Sono anche state spenti gli impianti di ventilazione ed eliminati tutti i possibili rumori: per esempio quello delle lampadine, che se accese emettono un piccolissimo ronzio. Durante una conferenza stampa il sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti – che è anche presidente della Fondazione Museo del Violino Antonio Stradivari – ha invitato la cittadinanza a evitare ogni rumore forte e non indispensabile.
Gli strumenti suonati in questi giorni a Cremona furono realizzati nel Diciassettesimo e nel Diciottesimo secolo da Antonio Stradivari, Andrea Amati e Guarneri del Gesù, tre dei più grandi liutai di sempre. Si tratta di un violino Vesuvius 1727, un violino Principe Doria 1734, una viola Andrea Amati del 1615 e un violoncello Stauffer 1700. I quattro musicisti sono Wim Janssen, Andrea Nocerino, Antonio De Lorenzi e Gabriele Schiavi. Stanno suonando gli strumenti in modo molto tecnico, probabilmente anche noioso: perché devono suonare ogni nota possibile in ogni modo possibile, facendo anche scale e arpeggi.
Con il passare dei secoli, infatti, violini, viole e violoncelli diventano più fragili; il loro suono cambia e prima o poi arriva un momento in cui non possono più essere usati. Fausto Cacciatori, curatore del Museo del violino di Cremona, ha detto che ogni violino Stradivari ha «la sua personalità» ma che con il passare degli anni «cambia inevitabilmente». Ha anche aggiunto, parlando con il New York Times, che nonostante si provi a preservare e restaurare violini, viole e violoncelli, a un certo punto «diventano troppo fragili per essere suonati e vengono “mandati a dormire”». Lo scopo del progetto è quindi creare una “Banca del Suono”, un archivio digitale grazie al quale in futuro si possa sapere con esattezza che suono facevano quegli strumenti. Una volta completato, l’archivio – a pagamento – permetterà a chi lo vorrà di suonare una sonata con le note di un violino di Stradivari, anche senza averlo tra le mani.
Delle registrazioni si sta occupando la società Audiozone Studios, che ha posizionato 32 microfoni ultrasensibili nell’auditorium Giovanni Arvedi del Museo del Violino, nel quale i quattro musicisti stanno suonando i preziosi strumenti. Thomas Koritke, un ingegnere del suono tedesco che si sta occupando del progetto, ha detto al New York Times: «Per i musicisti è una sfida sia fisica che mentale. Devono suonare centinaia di migliaia di note individuali e di transizioni tra una nota e l’altra, otto ore al giorno, per sei giorni la settimana».
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marcovideomaker · 3 years
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FORMULA 3 A CASALGUIDI
FORMULA 3 A CASALGUIDI
di Antonella Pederiva Lucio Battisti scrisse e produsse per loro numerosi brani e divise con loro i palchi dei concerti, insieme ai Dik Dik, fu l’unico gruppo ad averlo accompagnato dal vivo, nel 1969, in una esibizione televisiva. Stiamo parlando della Formula 3, band originariamente composta da Alberto Radius (chitarre e voce), Tony Cicco (batteria e voce) e Gabriele Lorenzi (tastiere),…
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Il Monumento ai Caduti di Casarano. Cronaca di un restauro
foto da http://www.iuncturae.eu
  di Paolo Vincenti
  “Il Monumento ai Caduti di Casarano. Cenni storici-Restauro (2015-2016)”, a cura di Fabio D’Astore, per l’Editrice Salentina (2017), documenta una importante iniziativa, vale a dire la restituzione alla città di Casarano del suo monumento simbolo, la Vittoria Alata, che da molti anni versava in uno stato di incuria che mortificava il bronzeo e lapideo monumento, ma di più il suo alto valore simbolico. Sicché un gruppo di volenterosi cittadini ha deciso di prendere in mano la situazione e, costituitosi in Comitato, grazie all’aiuto di alcuni sponsor (uno in particolare, Assicurazioni Vittoria, si è rivelato determinate per il buon esito dell’operazione) è riuscito a riportare la Vittoria Alata all’antico splendore. Le tappe di questo faticoso e paziente lavoro sono documentate dall’agile libretto che riporta in copertina proprio l’immagine del Monumento ai Caduti, appunto la Vittoria Alata, che così restaurata ora vive una seconda giovinezza. Il libro fa parte della collana di studi “I Quaderni di Kèfalas e Acindino”, diretta da Luigi Marrella, appassionato studioso di storia patria. In effetti, il monumento era già stato oggetto di studio proprio da parte del Marrella che con “I percorsi della Vittoria. Casarano, uno scultore un monumento” (Barbieri 1997) inaugurava la collana in parola.  Fu negli anni Venti del Novecento che un comitato spontaneo di cittadini si costituì a Casarano e commissionò allo scultore Renato Brozzi la statua oggetto del libro, come spiega, nella sua Introduzione, il curatore Fabio D’Astore. Renato Brozzi (1885-1963) era scultore di grande fama, addirittura collaboratore di Gabriele D’annunzio, sicché fu motivo di onore per Casarano avvalersi dell’opera di un così quotato artista.
Realizzata alla fine del 1927, la statua fu inaugurata nel 1929, per onorare degnamente i caduti della Grande Guerra, i cui nomi sono riportati da Luigi Marrella in Appendice al volume “I percorsi della Vittoria”.  La struttura si compone di due parti: il piedistallo e la statua. La statua riproduce la Vittoria Alata, secondo il noto modello della Nike di Samotracia, cui si ispirarono altri artisti nella realizzazione di questo genere di monumento, fra i quali il salentino Antonio Bortone, artefice della analoga statua di Ruffano, di quella di Martano e di tante altre.
La statua del Brozzi appariva deteriorata, a causa del tempo edace e della disattenzione degli uomini. Dunque il nuovo Comitato, formato da Fabio D’Astore, Alessandro De Lorenzi, Martino Nicolazzo, Giuseppe Rausa e Luigi Marrella, si è prefissato l’obbiettivo di salvaguardarla e per questo ha chiesto un parere tecnico ed una scheda di restauro alla ditta LMR di Casarano, di Lucia Anna Margari, poi artefice del restauro. Dopo la ricerca dei fondi necessari all’intervento, incoraggiati dalla generosità di tanti cittadini e della già citata Assicurazione Vittoria, agenzia di Casarano, i promotori hanno dato avvio ai lavori, sotto la supervisione della Sovrintendenza e sotto la direzione tecnica della professoressa Rosanna Lerede, docente di Restauro presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce e dell’architetto Anna Rita Fersurella, non prima di aver ottenuto il placet dell’Amministrazione Comunale di Casarano, proprietaria del Monumento. La statua è allocata nella centrale Piazza Garibaldi, presso la Villetta Comunale intitolata a William Ingrosso. A seguito del lavoro di restauro, nell’ottobre 2016, con una pubblica cerimonia, il Monumento è stato riconsegnato alla città dal Comitato, fra la gioia dei convenuti e la comprensibile soddisfazione dei promotori. Nel libro, dopo alcuni cenni storici forniti da Luigi Marrella, che riprende i dati della sua primeva pubblicazione, viene riportato anche il qualificato intervento di Luigi Scorrano, noto critico letterario e dantista, in occasione della presentazione del libro “ I Percorsi della Vittoria”, il 3 dicembre 1998 presso il Circolo degli amici di Casarano.
Si passa poi alla sezione più tecnica del libro. Vengono riportati: uno “Studio diagnostico preliminare all’intervento di manutenzione della statua” a cura di Davide Melica, le schede tecniche e analitiche, la Relazione specialistica di Lucia Anna Margari che passa in esame tutto l’intervento di restauro, e un’Appendice documentaria che se faticosa per i non addetti ai lavori è comunque testimonianza importante da lasciare alla posterità. Seguono l’elenco dei contributori alla raccolta fondi e il Manifesto finale del Comitato; il tutto corredato da un notevole apparato fotografico. Un volume “di servizio”, ma considerevole per la comunità casaranese e per gli appassionati di cose salentine.
Ed è significativo che proprio con questo contributo, la collana “I quaderni di kèfalas e Acindino”, che si è aperta col libro di Marrella che lumeggiava sullo stesso tema, raggiunga i vent’anni di pubblicazioni. Non manca di sottolinearlo il curatore, il quale in una Nota a inizio volume, scrive:  “ Da quel lontano 1997 abbiamo pubblicato – con il presente – dodici lavori, con una media di circa un’uscita ogni due anni. Il lettore troverà in IV di copertina l’elenco completo degli studi. Non ci sembra un risultato di poco conto ed un obiettivo facile da conseguire; soprattutto se si tiene conto dei due criteri guida assunti fin dall’inizio: un rigoroso approccio scientifico ai vari argomenti e la rinuncia a qualsiasi forma di municipalismo e provincialismo, attraverso la ricerca costante di una contestualizzazione storico-critica dei microfenomeni studiati. A questo, si aggiunga uno sforzo tendente a presentare i vari studi – nei limiti del possibile – in una veste editoriale di qualità, talvolta con spunti di eleganza.” Non ci resta che rivolgere gli auguri alla collana e al suo direttore acciocché possa continuare a produrre contributi di qualità, come quello su cui ci siamo testé intrattenuti.
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nineangels · 3 years
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(via F. Lorenzi Antonio de la Gandara Charles Lucien Leandre Francis Brooke Chadwick Manuel Robbe T.H.Thomas Theo van Hoytema Thomas Heath Robinson Anders Zorn Kenyon Cox Jules Pascin Whistler Henri Gabriel Ibels)
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soloazar · 8 months
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lamilanomagazine · 1 year
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Bologna: L’enigma della generazione di Massimo Recalcati al Teatro Arena del Sole
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Bologna: L’enigma della generazione di Massimo Recalcati al Teatro Arena del Sole. Lo psicanalista e saggista Massimo Recalcati sarà ospite al Teatro Arena del Sole di Bologna venerdì 19 maggio alle 19.00 con la sua lectio L’enigma della generazione. L’appuntamento, che precede la messa in scena dello spettacolo Affabulazione di Pier Paolo Pasolini con la regia di Marco Lorenzi, è parte del programma del progetto Come devi immaginarmi, dedicato al poeta bolognese, ideato dal direttore di ERT Valter Malosti e dallo studioso Giovanni Agosti, e che ha previsto la produzione e messa in scena dell’intero corpus delle sei tragedie pasoliniane nell’arco della stagione 22/23 di Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale. Recalcati, uno dei più noti psicanalisti italiani, parte dalla critica pasoliniana al potere per parlare della rivolta verso la morale patriarcale, che ne ha costituito un tema fondante. Non di meno in diversi luoghi, per esempio nella tragedia Affabulazione e nel film Teorema, Pasolini non si limita a destituire il padre come simbolo del patriarcato, ma interroga più radicalmente il rapporto tra le generazioni. Interrogazione che, nella lectio, porta a ripensare questo rapporto al di là della chiave edipica proposta dalla psicoanalisi freudiana. Affabulazione è la quinta tragedia messa in scena - dopo Calderòn di Fabio Condemi, Pilade di Giorgina Pi, Porcile di Nanni Garella e Orgia di Gabriele Portoghese e Federica Rossellini – e affidata al regista Marco Lorenzi, che debutta in prima assoluta dal 18 al 21 maggio al Teatro Arena del Sole di Bologna; in scena Danilo Nigrelli, Irene Ivaldi, Roberta Lanave, Barbara Mazzi, Riccardo Niceforo.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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televaltiberina · 4 years
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Dalla serie D alle categorie under, il Valtiberina Tennis & Sport schiera sette squadre nei campionati regionali 2020. I più recenti sforzi del circolo di Sansepolcro sono stati orientati verso il consolidamento del settore agonistico e hanno comportato un aumento di tennisti e una conseguente crescita del numero di formazioni (la scorsa stagione erano sei), con l’importante novità del ritorno anche di una formazione giovanile femminile. Lavinia Maioli del 2006 e Lucy Ellen Bianconi del 2007, infatti, sono le due ragazze che rappresenteranno questo movimento sportivo tiberino nell’Under14 e che giocheranno nel campionato regionale contro le coetanee del resto della Toscana. La punta di diamante del Valtiberina Tennis & Sport sarà ancora la squadra femminile di D2 che riunirà le tre giovani tenniste del circolo di maggior esperienza e di miglior classifica: Michela Metozzi e Viola Angelini del 2002, e Chiara Bruschi del 2004. Queste atlete hanno dimostrato nelle ultime stagioni di saper cogliere importanti successi a livello provinciale o regionale, dunque a partire dal mese di aprile scenderanno in campo nel campionato toscano con l’ambizione di inseguire una promozione in D1 che è stata già sfiorata nel 2019. La società biturgense ha rinnovato poi la propria partecipazione ai campionati maschili di D3 dove sarà presente con due squadre che faranno affidamento su atleti adulti veterani: la prima su Francesco Cerini, Riccardo Lorenzi e Fabio Marinangeli, e la seconda su Paolo Cenciarelli, Luca Cesari e Luca Ramponi. Una quarta squadra senior è stata infine iscritta alla Coppa delle Torri, manifestazione regionale al via da settembre, aggregando Danilo Alessandri, Adriano Antonelli, Enrico Romano e Patrizio Tavernelli. Il prospetto delle squadre è infine completato dai ragazzi dell’Under14, una categoria dove il Valtiberina Tennis & Sport schiererà ben due gruppi formati da undici atleti. La formazione “A” sarà composta da Gabriele Boncompagni, Gregorio Leandri, Andrea Marinelli, Elia Martinelli e Gregorio Romano, cinque tennisti che giocano insieme da anni e che ambiscono ad andare avanti nel tabellone regionale, mentre la formazione “B” scenderà in campo con Edoardo Alberti, Tommaso Besi, Simone Merendelli, Daniele Neri, Alessandro Panfilo e Lorenzo Piccini. La responsabilità di coordinare l’attività delle squadre e di guidarle nei vari campionati under è stata affidata ad Elora Dabija, ex professionista che in passato è stata al 273° posto del ranking mondiale e che dallo scorso settembre sta curando la preparazione tecnica e atletica dei ragazzi del settore agonistico per favorirne la crescita e la valorizzazione. «Lo sviluppo del settore agonistico – commenta il presidente Carmelo Gambacorta, – rappresenta una delle priorità del nostro circolo. La presenza di Dabija ha permesso di muovere un importante passo in avanti in termini di crescita dei ragazzi, di entusiasmo e di stimoli, con un rinnovato fermento che è ben testimoniato dalle sette squadre che rappresenteranno il Valtiberina Tennis & Sport nella nuova stagione».
Il Valtiberina Tennis & Sport presenta le sette squadre della stagione 2020 La punta di diamante del circolo di Sansepolcro sarà la D2 femminile Dalla serie D alle categorie under, il Valtiberina Tennis & Sport schiera sette squadre nei campionati regionali 2020.
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