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#Interazioni Interpersonali
akel-hair-transplant · 9 months
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Trapianto di Capelli e il Suo Impatto sulla Vita Professionale Introduzione: Il trapianto di capelli, pur essendo principalmente un intervento di tipo estetico, può avere profonde ripercussioni sulla vita professionale di una persona. La fiducia acquisita da un trapianto di capelli riuscito può influenzare le prestazioni lavorative, le interazioni interpersonali e il benessere generale sul luogo…
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ross-nekochan · 2 years
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Ci prendiamo mai responsabilità delle emozioni degli altri? No, mai.
A volte capita che si venga a creare un contatto non per nostra volontà, ma per volontà altrui. Un like, un commento, due like, due commenti. Poi, un messaggio. Magari inviato per noia, perché non sapevi che cazzo fare e allora perché no. Oppure un messaggio così, senza pretese. Ma ci pensiamo mai a cosa possiamo scatenare con le nostre interazioni dall'altra parte? Mai. Riteniamo giusto sentirci responsabili delle nostre azioni, ma nel momento in cui si interagisce con l'altro, parte della responsabilità cade inesorabilmente. Ho già scritto di questa cosa e ora che è risuccessa, ma non a me, gli stessi pensieri ricominciano a girarmi nel cervello.
Se io subisco una interazione e poi va a finire che do più importanza a questo legame di quello che gli dà chi lo ha iniziato per prima, la "colpa" di questa eccessiva importanza su chi ricade? Ovviamente su chi l'interazione la subisce. La colpa è di chi ha dato troppa importanza al tutto perché ha cominciato a voler creare un castello quando l'altro voleva solo briciole. Però, cazzo, se TU non avessi mai avuto nemmeno la più piccola interazione con me, se in quel cazzo di momento di noia, ti fossi messo a fare altro, IO non avrei avuto nemmeno la sabbia per costruire il castello.
Ma, giustamente, chi comincia l'interazione può mai immaginare che nell'altro possa succedere tutta una tempesta emotiva, quando pensava semplicemente a come fare per non annoiarsi? No, non lo può immaginare. E allora diventa inevitabile: la colpa è di chi ci crede troppo, perché non doveva crederci.
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i-libri-di-ale · 9 months
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La Comunicazione Empatica nel Mondo Digitale
Nell’era digitale in cui viviamo, le nostre interazioni quotidiane si stanno sempre più spostando online. Dai social media alle e-mail, dalle videochiamate alle chat, la tecnologia ha rivoluzionato il modo in cui ci connettiamo con gli altri. Tuttavia, mentre abbracciamo questo mondo digitale, dobbiamo anche considerare come mantenere l’empatia e la comprensione reciproca nelle nostre interazioni…
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mcvinmartini · 1 month
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Il progetto fotografico "MCV in MARTINI" trascende i confini della mera rappresentazione fotografica per sondare le profondità delle dinamiche relazionali umane, l'identità individuale e collettiva, nonché le mutazioni culturali in atto.
L'impulso creativo alla base del progetto affonda le sue radici in un'ispirazione di carattere intimamente personale, derivante dall'interazione con due figure di spicco nella mia vita: Andreina Martini, psicologa e linguista nata nel 1927, e Maria Chiara Valacchi, critica d'arte di rilievo nel panorama contemporaneo. Queste personalità hanno impresso un marchio indelebile sul mio percorso vitale e artistico, spingendomi verso l'esplorazione delle intricate maglie relazionali che intercorrono tra noi, mediante il linguaggio della fotografia.
Il mio interesse nel ritrarre MariaChiara Valacchi trova origine non solo nella sua innata bellezza e predisposizione al dialogo attraverso l'immagine, ma intende altresì sondare l'interazione dinamica tra persona e ambiente, all'interno degli spazi vissuti da Andreina Martini. Tali ambienti, saturi di storia e di significati latenti, si configurano come lo sfondo su cui si dipanano le nostre reciproche interazioni, con gli abiti di entrambe a fungere da emblemi di identità e metafore delle complesse relazioni interpersonali sempre in evoluzione.
L'omonimia del cognome "Martini" con l'azienda di superalcolici Martini aggiunge un ulteriore strato di significato al progetto, facendo emergere una complessa rete di connessioni culturali e linguistiche.
L'immagine delle bottiglie di Martini e dei cocktail con il loro caratteristico nome impresso non è semplicemente un elemento decorativo, ma piuttosto una porta d'ingresso a un ulteriore riflessione sulla permeabilità delle nostre vite al linguaggio commerciale e alla cultura di consumo.
In un contesto sociale sempre più influenzato dalla presenza onnipervasiva del marketing e della pubblicità, è inevitabile che anche i marchi commerciali si insinuino nelle nostre interazioni quotidiane, diventando parte integrante del nostro lessico familiare e del nostro immaginario collettivo. Questo fenomeno, tuttavia, non è semplicemente una questione di assimilazione passiva dei prodotti commerciali, ma piuttosto una manifestazione più ampia delle interazioni complesse tra individui, cultura e economia.
Le fotografie che incorporano il marchio Martini offrono una finestra su questo processo, mostrando come gli oggetti di consumo possano entrare a far parte del tessuto delle nostre relazioni personali e influenzare la nostra identità e il nostro senso di appartenenza. Questo dialogo tra il personale e il commerciale, tra l'individuo e il marchio, si manifesta in una serie di connessioni visive e grafiche che arricchiscono ulteriormente il significato delle fotografie nel contesto del progetto.
La similitudine di Maria Chiara Valacchi con le figure femminili delle pubblicità dell'azienda Martini aggiunge un intrigante strato di significato. Questa connessione visiva e simbolica crea un ponte tra il mondo dell'arte e della pubblicità, invitando a riflettere sul potere dell'immaginario visivo e sulle influenze culturali nel plasmare le nostre percezioni e relazioni.
Attraverso questa sovrapposizione di immagini e significati, il progetto sfida lo spettatore a esplorare il complesso intreccio di significati che caratterizza il mondo contemporaneo, offrendo nuove prospettive sulle relazioni tra arte, cultura e società.
Andreina Martini e Maria Chiara Valacchi possono non essere famose nel senso tradizionale del termine, ma sono donne di grande valore e significato nella mia vita come in quella di molte altre persone nel contesto della comunità in cui operano. Sono intellettuali rispettate e influenti nei rispettivi campi, e le loro vite e contributi sono preziosi e significativi nonostante non abbiano raggiunto una fama globale.
La scelta di ritrarre queste donne è quindi un atto di riconoscimento e celebrazione delle esperienze e delle relazioni umane che possono avere un impatto profondo sulle nostre vite anche senza essere amplificate dai riflettori mediatici, si invita a guardare oltre la superficie della fama e a riconoscere il valore intrinseco di ogni individuo, indipendentemente dal suo grado di notorietà pubblica.
Nell'approccio tecnico adottato, ho armonizzato metodologie fotografiche di stampo tradizionale a tecniche di elaborazione digitale, al fine di forgiare un'estetica che bilanci la tradizione con una prospettiva deliberatamente contemporanea. Questa dicotomia tra passato e presente, tra analogico e digitale, incarna la dialettica delle relazioni umane e delle espressioni artistiche nel fluire del tempo.
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lamilanomagazine · 2 months
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Bari. Avviato il cantiere per la realizzazione del primo tratto della pista ciclabile sul lungomare Lorusso a Palese
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Bari. Avviato il cantiere per la realizzazione del primo tratto della pista ciclabile sul lungomare Lorusso a Palese. Ieri mattina l'assessore ai Lavori pubblici Nicola Mele e il presidente del Municipio V Vincenzo Brandi si sono recati a Palese, in strada Pizzillo, in occasione dell'avvio del cantiere per la realizzazione del primo tratto della pista ciclabile su lungomare Lorusso, che rientra nel più ampio percorso della ciclovia adriatica nel territorio del Municipio V. L'intervento riguarda i primi 500 metri dell'itinerario ciclabile compreso tra strada Cola di Cagno e strada Pizzillo. La pista, da eseguirsi in sede propria sul marciapiedi esistente che sarà, dunque, riqualificato e ampliato, sarà complessivamente lunga 2,2 chilometri e collegherà il porto di Palese con strada Cola di Cagno. La pavimentazione scelta per l'itinerario ciclabile sarà realizzata con materiale drenante ed ecocompatibile (del tipo soil sement o calcestruzzo architettonico); il colore individuato per la finitura è il giallo sabbia. "Con l'allestimento del campo base - ha spiegato Nicola Mele -, sono cominciati oggi i lavori sul lungomare di Palese. L'intervento, per un importo complessivo di 2 milioni di euro finanziato dal PNRR, disegnerà un nuovo volto per il waterfront, riducendo a una la corsia carrabile, realizzando una pista ciclabile bidirezionale a quota marciapiedi che saranno peraltro riqualificati e allargati in alcune zone. Saranno inoltre resi disponibili una cinquantina di posti auto in più e saranno puliti e resi efficienti i tratti della fogna bianca. I lavori partiranno sul tratto di lungomare compreso tra le strade Pizzillo e Cola di Cagno e saranno poi interrotti in concomitanza con il periodo estivo per riprendere a settembre. L'intervento è parte integrante di un progetto più ampio che con una pista ciclopedonale che collegherà la città di Giovinazzo con l'area nord‐ovest della città di Bari, attraverso il waterfront di Santo Spirito già in corso, il collegamento tra i porticcioli tra Santo Spirito e Palese fino alla strada del Baraccone. L'intero progetto, quindi, costituisce un potenziamento non solo della fruibilità e dell'accessibilità dell'intera costa ma anche del collegamento tra due ambiti di pregio, quali la "Baia di Palese" e il porticciolo di Santo Spirito, favorendo il collegamento tra le due entità urbane mediante percorsi di mobilità dolce, aumentando e avvantaggiando le interazioni al fine di facilitare rapporti sociali, economici e interpersonali". "Si avvia oggi un intervento importante per il territorio del Municipio V - ha proseguito Vincenzo Brandi - per dare la possibilità a tutti i cittadini di vivere meglio il mare, di passeggiare con i propri figli lungo la costa e godersi quelle che sono le bellezze dei nostri quartieri sul mare. Nei prossimi giorni approfondirò con l'assessore Mele le questioni attinenti alla viabilità al fine di evitare ogni possibile criticità". Nel dettaglio la soluzione progettuale prevede la realizzazione di: · pista ciclabile bidirezionale continua sul lato mare, dall'intersezione del lungomare di Palese con via Vittorio Veneto fino all'intersezione con via Cola di Cagno, realizzata in corsia riservata alla quota del marciapiede per ampliamento e nuova realizzazione dello stesso; · tratto ciclopedonale alla quota del marciapiede per gli ultimi 112 metri di lunghezza del lungomare, prima dell'intersezione con via Cola di Cagno; · circolazione promiscua su via Cola di Cagno; · senso unico di marcia per i veicoli sul lungomare, con direzioni differenziate convergenti verso via Nicola dell'Olio e via Cola di Cagno per il deflusso dal lungomare e divergenti da via Vittorio Veneto e strada Pizzillo per l'immissione sul lungomare; · completamento del marciapiede sul lato monte compatibilmente con le necessità di accesso alle proprietà frontiste. Al termine di lavori l'intervento garantirà un percorso ciclabile continuo e omogeneo della lunghezza di circa 2,2 km, l'ampliamento delle sezioni pedonali dei marciapiedi sul lato mare, migliorandone la fruibilità da parte degli utenti anche grazie alla piantumazione di nuovi alberi di tamerice per creare zone d'ombra, la realizzazione di un percorso per persone non vedenti di tipo loges continuo per circa 2,2. km (il più esteso di tutto il territorio comunale), l'incremento delle aree di sosta regolamentari dei veicoli, con circa 50 posti auto aggiuntivi e la rivalutazione complessiva del lungomare attraverso la realizzazione delle condizioni affinché cittadini e turisti possano fruire appieno del paesaggio del lungomare e non solo della sua funzione di collegamento tra le aree del quartiere. Per ridurre l'impatto del cantiere sulla vivibilità della zona, si è stabilito un programma dei lavori tale da garantire la percorribilità del lungomare per l'intera durata dell'intervento anche attraverso l'istituzione del senso unico di marcia alternato temporaneo nei tratti con minore larghezza utile della corsia. Il cantiere non intaccherà gli elementi architettonici caratteristici del lungomare e si concentrerà sull'assetto dei marciapiedi e delle corsie dedicate ai veicoli. L'intervento, i cui lavori si prevedono della durata di 65 settimane, rientra nella più ampia riqualificazione del lungomare di Palese e Santo Spirito ed è funzionale al collegamento dei due quartieri a nord della città con San Girolamo e Giovinazzo. Il completamento della ciclovia adriatica nel territorio del Municipio V è finanziato con fondi PNRR M5 C2 - investimento 4.2.1 - rafforzamento della mobilità ciclistica, per circa 2 milioni di euro. ia... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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italiaefriends · 2 months
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"Oltre il possesso c'è l'amore" di Riccardo Rescio
Il concetto di amore, nella sua essenza più pura, si estende ben oltre i confini delle relazioni interpersonali, aprendosi a comprendere una profonda considerazione e rispetto per gli esseri viventi, gli oggetti, e l’ambiente che ci circonda. Questa visione dell’amore, come forza etica e trasformativa, ci invita a valutare le nostre interazioni con il mondo in termini di cura, rispetto e…
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agenziamatrimoni · 4 months
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Aprire un'Agenzia Matrimoniale Guida Passo per Passo
Se hai una passione per le relazioni interpersonali e credi nell'amore eterno, aprire un'agenzia matrimoniale potrebbe essere la tua strada per un'attivit¢ gratificante e redditizia. Questo settore offre l'opportunit¢ di connettere persone in cerca dell'anima gemella, creando una base solida per relazioni durature. Segui questa guida passo per passo per avviare la tua agenzia matrimoniale con successo.
1. Ricerca di Mercato:-Prima di tutto, fai una ricerca di mercato per capire la domanda e l'offerta nella tua area. Analizza la concorrenza, identifica il tuo pubblico target e valuta la richiesta per servizi di matchmaking nella tua zona.
2. Pianificazione del Business:-Piano Aziendale: Stendi un piano aziendale dettagliato che includa la tua visione, la missione dell'agenzia e una strategia di marketing. Individua i tuoi obiettivi a breve e lungo termine e le risorse necessarie.
Struttura Aziendale:- Decide se vuoi avviare un'agenzia fisica o virtuale. Stabilisci anche se desideri specializzarti in un pubblico specifico, come persone di una certa et¢ o orientamento.
3. Leggi e Regolamenti:-Consulta le leggi e i regolamenti locali relativi alle agenzie matrimoniali nel tuo paese o stato. Assicurati di ottenere tutte le licenze e le autorizzazioni necessarie per operare legalmente.
4. Creazione di un Marchio:-Crea un marchio accattivante e professionale per la tua agenzia matrimoniale. Scegli un nome memorabile e sviluppa un logo che rifletta la tua filosofia aziendale.
5. Sviluppo di Servizi:-Definisci i servizi che offrirai. Potresti offrire matchmaking personalizzato, consulenze sulla relazione, eventi per single, o una combinazione di queste opzioni. Assicurati di fornire un valore aggiunto che ti differenzi dalla concorrenza.
6. Tecnologia e Piattaforme:-Investi in un buon software di gestione clienti (CRM) per tenere traccia dei dati dei membri. Se vuoi offrire servizi online, crea una piattaforma sicura e user-friendly per le interazioni tra i membri.
7. Marketing e Pubblicit¢:-Promuovi la tua agenzia matrimoniale attraverso vari canali. Utilizza i social media, pubblicit¢ online, e partecipa a eventi locali. Crea contenuti rilevanti sulle relazioni e il dating per attirare l'attenzione del tuo pubblico target.
8. Collaborazioni e Partnership:-Stabilisci collaborazioni con altri professionisti del settore, come consulenti matrimoniali, fotografi o organizzatori di eventi. Queste partnership possono ampliare la tua offerta di servizi e attirare pi clienti.
9. Gestione delle Relazioni Clienti:-La fiducia │ fondamentale in questo settore. Investi nel mantenimento di relazioni positive con i tuoi clienti. Fornisci un servizio clienti eccellente e mantieni la confidenzialit¢ delle informazioni personali dei membri.
10. Monitoraggio e Adattamento:-Monitora costantemente le performance della tua agenzia matrimoniale. Raccogli feedback dai clienti e adatta i tuoi servizi di conseguenza. Sii flessibile e pronto a evolversi con le esigenze del mercato.
Aprire un'agenzia matrimoniale richiede impegno e dedizione, ma può essere una carriera gratificante per coloro che amano aiutare le persone a trovare l'amore. Segui questa guida e metti il cuore nel tuo lavoro, e potrai contribuire a creare legami significativi per tutta la vita.
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ellebori · 7 months
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Corpi, sudore, analogie
Venerdì sera a una serata universitaria.
Decido, dopo settimane, di uscire e di immergermi in un bagno di persone sudate, nude, vestite, con il cappello di pikatchu, con le maglie a rete e i costumi da bagno rosa, in felpa o in cappotto con gli occhiali da sole che si muovono o restano ferme le une vicine alle altre, mentre riempiono i polmoni di fumo di erba o tabacco, lasciando scorrere nelle vene il thc che rallenterà i loro movimenti e il loro pensiero, lasciandolo libero di scorrere e di svelargli chissà quale genialità a cui da lucidi non avrebbero mai fatto caso oppure a offuscare le loro menti con fiumi di alcool che avvelenano il corpo e ti facilitano le momentanee ed effimere interazioni interpersonali.
in mezzo a questi esseri umani così variegati, così poco attenti alle norme sociali, al buon costume, alla società capitalistica, alle lauree non da fuori corso, al non andare oltre il limite del proprio corpo e qualsiasi altra legge non scritta che regola le uscite tutte uguali e preconfezionate dei perbenisti con il lavoro settimanale che non si sono scelti davvero e che detesteranno per tutta la loro vita del mood, mi sento libero di fare il cazzo che voglio, libera di presentarmi come mi pare, di vestirmi o non vestirmi, di truccarmi o andare col pigiama.
sui gradoni qualcuno tranquillo che chiacchiera, una ragazza bionda e piccina collassata che l'amica prova a risollevare. Vomita. Nello spazio grande, tra pareti coperte di murales che non riesco a vedere ma della cui presenza sono sicura, la bolgia di persone che balla.
mi immergo in questo mare cercando la musica, il contatto fisico casuale e disinteressato, il calore e mi sento come un dito che entra in un canale vaginale, stritolato da entrambe le parti da cuscinetti morbidi e bagnati che indirizzano e accompagnano il tuo moto da dentro a fuori, dall'ingresso all'uscita. Dopo aver riflettuto su qesta analogia ho pensato al fatto che tra i canali vaginali esplorati ne mancava uno importante all'appello: il mio. Una parte così fondamentale del mio corpo, così forte, imponente e determinante in ogni senso possibile eppure così sconosciuta. come saranno le pareti? quanto strette, quanto morbide? quanto umide? è una delle poche interiora che si possano esplorare, dopo tutto. viviamo tutta una vita con un corpo che fatica da morire e fa una miriade di lavori tutti insieme solo per permetterci di esistere e non ne conosciamo che una misera parte, ne vediamo solo un minuscolo frammento e del resto non siamo neanche coscienti e consapevoli. solo quando qualcosa funziona male ce ne accorgiamo e così il nostro cervello attira la nostra attenzione su quella parte da salvaguardare, senza che neanche noi sappiamo cosa sia, se in quel punto esista un organo o un muscolo e se sia sempre stato lì, non avendolo mai notato, non avendo mai fatto caso alla sua esistenza.
moriremo senza sapere come sono fatti i nostri corpi dall'interno, senza aver visto la forma del nostro stomaco o il colore del nostro cuore, senza averne visto il battito, senza aver assistito alla distruzione dell'endometrio e all'espulsione dell'ovulo dal nostro corpo, senza aver visto gli spermatozoi formarsi e il fegato slegare le molecole del cibo di cui siamo nutriti. ecco perché il cibo è così sacro. ci costruisce dall'interno.
nonostante tutto questo, guardiamo e giudichiamo il nostro corpo solo dall'involucro esterno di protezione, ignorando che la pelle è un po' come della plastica organica che protegge il vero corpo all'interno, come il case di un computer.
Forse il nostro involucro dovrebbe essere trasparente, come quelli dei pc da gamer che all'interno brillano e diffondono le luci e i colori più disparati, forse dovremmo brillare anche noi all'esterno. Essere fatti di pelle e muscoli trasparenti per lasciarci guardare all'interno e scrutarci con attenzione, ci sceglieremmo in base alla morfogia della milza o alla lunghezza dell'intestino. mi immagino a investigarci e a guardarci con espressioni incuriosite, ad osservarci dentro durante il sesso, a vedere il cuore battere incrociando lo sguardo di qualcuno, a guardare il nostro stomaco mentre disfa il cibo di cui lo abbiamo riempito.
Alla fine ho accettato di essere come un dito in un canale vaginale, mi sono lasciata scaldare da quelle pareti umide e ho continuato a ballare finché non mi sono annoiata e mi sono lasciata risputare fuori dove i fenomeni atmosferici potevano finalmente entrare in contatto con la mia pelle e riportarmi al mondo esterno con l'aria di novembre che raffreddava il sudore accumulato e le luci al neon che mi facevano ritirare le pupille.
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fitnessitaliano · 8 months
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Svelare il Potere della Meditazione: Un Viaggio Verso il Successo
Nel vortice frenetico della vita moderna, la meditazione è come un rifugio silenzioso che ho scoperto nel corso del tempo. A 59 anni, ho imparato che questa pratica millenaria può essere la chiave per il successo non solo nella mia professione di digital marketer ma anche nella mia vita in generale.
Gestione dello Stress e Crescita Personale
La finanza e il business possono essere terreni ostili, ma la meditazione mi ha insegnato a trovare la calma nel caos. Riduce lo stress, mi aiuta a mantenere la mente lucida e migliora la mia capacità di prendere decisioni sagge. Ma non è solo una questione di lavoro; la meditazione ha contribuito notevolmente alla mia crescita personale.
Potenziare le Prestazioni Cognitive
Nel mondo affollato dei mercati finanziari e delle strategie di marketing, la meditazione ha migliorato la mia concentrazione, la memoria e il mio pensiero logico. Mi ha aiutato a vedere le cose da nuove prospettive, rendendo le sfide più facili da affrontare.
Relazioni Interpersonali e Networking
Nessuno avrebbe mai pensato che la meditazione potesse influenzare le relazioni, ma è accaduto. Questa pratica ha stimolato l'empatia, migliorato la comunicazione e aumentato la mia fiducia in me stesso. Questo è stato un grande vantaggio nelle mie interazioni professionali.
Integrare la Meditazione nella Tua Vita
Non è necessario dedicare ore alla meditazione; anche pochi minuti al giorno possono fare la differenza. Trova un momento tranquillo, respira profondamente e immergiti nel presente. La meditazione è diventata il mio alleato segreto nel business e nella vita. È ora di scoprire il suo potere anche tu.
Condividere il valore della meditazione è un viaggio che mi appassiona, e Tumblr è uno dei luoghi dove mi piace condividere questa passione. Continuate a seguirmi per ulteriori approfondimenti e consigli su come la meditazione può migliorare la vostra vita.
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titosfriends4life · 10 months
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ANEDONIA: UNA VITA IN ASSENZA DI PIACERE
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Come evitare di sperimentare l’assenza di piacere.
Avete presente quelle piccole cose che ci danno piacere❓Mangiare, uscire, trascorrere del tempo con le persone a cui teniamo❓Sono cose importanti per tutti noi.
D’altronde sono situazioni che ci trasmettono belle emozioni, queste: eppure, per alcuni, non è proprio così.
Cos’è l’anedonia: etimologia del termine
Come è possibile non provare emozioni davanti a cose che, in realtà, dovrebbero darcene molte❓
Quanto detto può accadere a chi è affetto da anedonia: una condizione che può portare il soggetto che ne soffre a sperimentare un’assenza di piacere, riguardo vari aspetti di vita.
Senza piacere, dunque. Senza un senso di appagamento che deriva dalla soddisfazione di bisogni primari e non, quali mangiare, bere, avere relazioni positive.
Ribot, psicologo francese, ha coniato questo termine verso la fine del 900, definendola come “l’incapacità patologica di percepire piacere in ogni sua forma”.
Una definizione breve, ma coincisa, verrebbe da dire.
Le forme di assenza di piacere
Ad oggi, l’anedonia è considerata un vero e proprio disturbo psichiatrico, appartenente alla categoria dei disturbi dell’umore: non solo, è altresì considerata, dal mondo scientifico, un sintomo comune a diversi disturbi, tra cui:
disturbi dello spettro autistico
depressione
distimia
disturbo bipolare
ciclotimia
disturbo di personalità borderline
disturbo post-traumatico da stress
schizofrenia
Tale condizione, inoltre, può presentarsi sotto varie forme: possiamo parlare di anedonia sociale e fisica. 
Quando l’assenza di piacere ha come oggetto le relazioni interpersonali, le interazioni con amici, familiari, siamo in presenza di anedonia sociale.
Al contrario, siamo in presenza di anedonia fisica, quando sono il cibo ed il sesso a creare un’assenza di piacere.
Le cause dell’assenza di piacere
Le cause possono essere diverse ma, all’origine di tale disturbo, sembra esserci la genetica.
A tal proposito, vediamo come possano essere presenti in famiglia casi di anedonia, anche precedenti.
Ma come la psicologia insegna, le cause possono venire anche da molto lontano: da un’educazione sin troppo rigida o da una mancata elaborazione di un trauma vissuto da piccoli.
Alcuni studi più recenti, però, indicano come ipotesi più accreditata quella che presuppone l’anedonia come conseguenza di un malfunzionamento delle vie dopaminergiche, dove per dopamina si intende il neurotrasmettitore coinvolto nei centri del piacere.
Come si manifesta l’anedonia❓Quali sono i suoi sintomi❓
Come possiamo ben immaginare, chi è affetto da anedonia si ritrova a provare un costante senso di malinconia e di rabbia con sentimenti di ansia, paura che portano il soggetto ad isolarsi.
A tal proposito, è importante sottolineare come tale disturbo possa essere un fattore di rischio per il suicidio, considerato la soluzione migliore per superare l’angoscia sperimentata.
Come prevenire l’anedonia❓
Sicuramente prendendoci cura di noi: sentite che una situazione vi sta scappando di mano❓Cercate di rilassarvi. Calmatevi. Fate sport o concentratevi sui vostri hobbies, amatevi, condividete questi momenti “bui” con una persona fidata. Vi rendere conto che tutto questo non basta e il malessere ha ormai preso il sopravvento❓
Cercate un aiuto professionale, per aumentare la consapevolezza del vostro corpo e delle vostre convinzioni, con l’obiettivo ultimo di riuscire a sviluppare un miglior approccio alla vostra vita, che sia relazionale o sessuale.
La terapia più adeguata per tale condizione è quella prevista per la cura della depressione o per altri disturbi di natura psicologica: un trattamento per questo disturbo dovrebbe prevedere delle sedute psichiatriche e, ove necessario, un trattamento farmacologico, nella misura in cui la persona fatica a seguire le indicazioni del terapeuta.
Qualora il professionista dovesse rendersi conto che la presenza dell’anedonia presuppone anche la presenza di altri disturbi, è importante riuscire ad individuarne la vera causa, al fine di intervenire efficacemente e in maniera tempestiva.
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Forse servirebbero delle istruzioni d'uso per le interazioni interpersonali
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aurorasword · 3 years
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#COMETELOSPIEGO
Afefobia
"Non mi toccare, altrimenti sto male."
L’afefobia è una fobia specifica che consiste nel provare disagio e repulsione nei confronti del contatto fisico, sia dato che ricevuto, visto dal soggetto che ne soffre come violazione ed invasione della propria ed altrui intimità.
Può riguardare solo le persone del sesso opposto, e quindi avere risvolti di natura sessuale, o essere generalizzata a tutti.
È difficile da individuare e all’esterno potrebbe apparire semplice timidezza o ritrosia. L’afefobico, invece, sperimenta intensi disagi e grandi limitazioni con pesanti ripercussioni nella vita quotidiana e nelle relazioni interpersonali.
Vive con il costante bisogno di difendere i propri spazi, di mantenere un’adeguata distanza fisica e con la preoccupazione di evitare il contagio e la contaminazione dagli altri.
Il contatto fisico produce in lui le comuni reazioni fobiche di angoscia ed ansia fino a veri e propri attacchi di panico e sintomi come sudorazione, tremori, tachicardia, disturbi respiratori, ecc.
Nelle interazioni sociali comportanti contatto fisico la persona affetta da afefobia prova malessere, imbarazzo, fastidio nonché sensazioni di violazione, impotenza e vulnerabilità. Tende, inoltre, continuamente e costantemente, a mettere in atto condotte di evitamento.
Tra le cause ci possono essere traumi non superati, deprivazione affettiva nell’infanzia, abusi, aggressioni e violenze di natura fisica e sessuale.
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palmiz · 4 years
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Zygmunt Bauman era un famoso sociologo polacco, naturalizzato inglese, che ha spiegato perché una vita priva di problemi non è necessariamente una vita felice.
Morto nel 2017, negli ultimi anni aveva dedicato i suoi lavori al tema della postmodernità cercando di spiegarla metaforicamente suddividendola in modernità liquida e solida.
Si sofferma sull’incertezza che attanaglia la società e i suoi protagonisti a causa del consumismo, della globalizzazione, della paura e delle insicurezze.
Vivere da soli, rimanere single, avere uno stile di vita liquido è attraente perché non include impegni e restrizioni. Invece amare richiede non pochi sforzi.
«Nel mondo liquido-moderno la solidità delle cose, così come la solidità dei rapporti umani, tende a essere considerata male, come una minaccia»
Per il sociologo Zygmunt Bauman la società di oggi sta volgendo rapidamente verso la distruzione di tutti i legami tra persone.
Non risparmia nella sua analisi i social network dove si possono avere 1000 amici senza particolare necessità di sforzarsi, basta premere il tasto giusto.
A causa di tutta questa distrazione è facile abbandonare il proprio partner per il sogno di un amore più libero, solo apparentemente, perché quello che mancherà sarà la sicurezza.
Bauman e l’indipendenza
Molte persone pensano che l’indipendenza sia alla base di ogni relazione. Ma quello che non emerge è che in realtà limita i contatti e le interazioni tra esseri umani.
Stare con altre persone, far parte di un gruppo è importante. Spiega che se l’essere umano si dedica solo alla propria indipendenza perde la capacità di relazionarsi con altre persone.
Questa distruzione dei legami interpersonali ha portato progressivamente alla fine dei rapporti tra famiglie, ma anche di partiti politici e sindacati.
Le persone si sono ridotte a essere incapaci di costruire legami di qualunque tipo con altri individui, condannando la loro vita alla solitudine e al consumismo come unica gratificazione
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marikabi · 3 years
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Kintsugi fix
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Sì, lo so che in tempi di distanziamenti fisici e (conseguentemente sociali) sarebbe inutile affrontare l’argomento, ma il problema - uno dei tantissimi nel mondo - esiste e fa danni. Questa settimana parleremo di maleducazione crescente.
Sai che novità, Marika! Obietterete.
Ognuno di noi - a cominciare da me - si sente vittima della cattiva educazione degli altri. Ma ‘gli altri’ per tutti gli altri siamo noi. E secondo me, questo è il primo spunto di riflessione. Quanto il nostro agire è consono a noi stessi e non all’altrui sguardo?
Quante migliaia sono le giustificazioni che adduciamo per le nostre maleducazioni, laddove condanniamo senza appello quelle degli altri?
Lo sapete che è educazione anche il non impuntarsi sulla maleducazione altrui? Beh, è atto eroico e martirizzante, nonché una vera utopia illudersi che il nostro educato silenzio sia più eloquente di qualsiasi reprimenda pubblica (leggi: ‘piazzata’ o ‘disturbata’ in vernacolo): non tutti (e non dipende dal censo o dall’istruzione, sia chiaro) sanno ben leggere ed interpretare i silenzi e le omissioni altrui. 
Oppure, come capita spesso a me, si è così presi dai problemi e dai propri pensieri che semplicemente ci dimentichiamo di vivere in una comunità che ha bisogno di cortesie come l’acqua per le piante.
Inoltre, l’educazione è come la mascherina: serve soprattutto agli altri. Se tutti la usiamo e se tutti siamo educati, allora si sopravviverà e si vivrà anche bene, ma se non la utilizziamo e se non usiamo la cortesia, possiamo morire e se sopravviveremo vivremo molto male, in una sorta di savana.
Tuttavia, un minimo di obiettività nel fenomeno possiamo trovarlo: aumenta il rancore proporzionalmente all’interazione sociale. Quando e dove succede?
Il disrespect (inglese per ‘mancanza di rispetto’. Volete protestare per l’uso dei forestierismi? Fate bene, tuttavia dovete convenire che in inglese è più conciso e va dritto al nocciolo) sta diventando una piaga sempre più ulcerosa, a causa della pandemia.
L’indicazione di guardarci dalla prossimità degli altri, la non così sottile avvertenza che davanti a noi potrebbe esserci un untore, la fretta di chiudere un incontro, una transazione, una commissione, ma anche l’accalcarsi sugli autobus, sbuffare alla fila alle casse, al bar o in farmacia (gli unici luoghi più affollati, oltre alle pizzerie al Sud) spingono verso una rudezza finora inedita nei rapporti interpersonali, che cresce nelle lande desertiche che si sono aperte con l’obbligo della rarefazione delle interazioni sociali. Ci stiamo sempre più disabituando agli altri, alla loro presenza, a considerare il loro agire. E la situazione, va da sé, è reciproca: aumenta il tasso di diffidenza ed intolleranza vicendevole.
Leggo su Quartz che la scostumatezza e l’insensibilità dilaga anche nei luoghi di lavoro e tracima nelle email di servizio, le quali situazionalmente sono già comunicazioni meno mediate: il vaffa è costantemente in agguato, la minaccia è sempre più diretta, la cattiveria trasuda copiosa.
Quartz definisce la mancanza di basilare senso civile un killer silenzioso del benessere lavorativo, della produttività e della salute dei lavoratori. I costi psicologici sono alti e continuano a crescere assieme ai contagi. Viene corroso il senso di lealtà e di attaccamento all’azienda.
Già tempo fa la netiquette prescriveva più gentilezza e garbo nella messaggistica diretta (personale e/o di lavoro), proprio perché il pericolo di arrivare all’accetta (nel senso di ascia) verbale era incombente.
Ditemi, chi non ha mai ricevuto un whatsapp da un capo/boss/dirigente che parte senza un ‘Buongiorno’ e che finisce senza un ‘Per favore’ ovvero un ‘Grazie’ (a prescindere dai doveri di un dipendente, tutti hanno diritto alla buona educazione) e che vi mette in fibrillazione anche da remoto? I dipendenti sono diventati tutti cattivi lavoratori da meritarsi solo perentorietà, arroganza e scostumatezza? Essere capi non significa saltare a pie’ pari il vivere civile.
Il Covid-19 è una malattia che attacca anche i comportamenti, oltre che gli organi interni delle persone. Ed è proprio in questi buissimi tempi che occorre molta più gentilezza, al lavoro come nel parcheggiare la propria auto. (E lo smart working fa incazzare le dirigenze aziendali e pubbliche.)
Avrete senz’altro letto pure voi tutti dei timori per nuovi lockdown. Non è solo per una (vitale) questione economica. Si è calcolato che il 65% della popolazione abbia sperimentato disagi psicologici a seguito della situazione di chiusura ed un nuovo blocco di tutto (anche se a settori) sarebbe psicologicamente pernicioso e per alcuni addirittura mortale. Qualunque cosa accadrà ancora alle nostre convivenze comunitarie - oltre ai lockdown, gli inasprimenti delle serrate, i coprifuoco, il ricorso massivo allo smartworking - ha modificato e modificherà la nostra antropologia per sempre.
Sarà come le ferite interne da terremoti: indelebili. (Ne sappiamo qualcosa noi dell’Irpinia che ci si è oscurata l’anima da quarant’anni in qua, e conosciamo l’animo di Aquilani, Marchigiani e Umbri colpiti dalla stessa sciagura.)
L’altro ci dà fastidio. La solitudine ci potrà distruggere, dicono gli psicologi, ma la presenza altrui ci mette in agitazione e preferiamo cancellare il prossimo e con esso le regole delle interazioni, del buon vivere, del civismo, del rispetto e della buona fede. (Pssst: la buona fede è il fondamento del nostro codice civile. Sapevatelo.)
Come prima non saremo mai più. Anche quando arriverà un vaccino e il pianeta si sarà liberato dall’incubo dei distanziamenti (ma come l’AIDS dovremo convivere attrezzandoci), il nostro sguardo sulla vita sarà inesorabilmente cambiato ed il cinismo avrà lesionato il nostro cuore.
L’unica soluzione a mo’ di kintsugi (l’arte giapponese di riparare la porcellana rotta con colate d’oro. Si pronuncia /kinsugnì/) è riempire le falle con atti di gentilezza e rispetto. Anche a prescindere (a casaccio, come si legge nelle frasi motivazionali sui social), come scusa preventiva per la maleducazione che potremo agire già noi stessi, che ce ne accorgiamo o no.
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lamilanomagazine · 5 months
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I dipendenti del Comune di Milano potranno richiedere l'identità alias
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I dipendenti del Comune di Milano potranno richiedere l'identità alias. La Giunta di Palazzo Marino ha dato via libera alle carriere alias per i dipendenti del Comune di Milano, che nel 2024 potranno, quindi, richiedere il riconoscimento dell'identità alias all'interno dell'Amministrazione. Una misura che promuove e tutela il diritto all'identità di genere - in linea con l'articolo 28 del Ccnl Funzioni Locali – e che si rivolge a tutto il personale che comprende, oltre ai dipendenti assunti a tempo indeterminato e determinato, anche chi collabora con l'Amministrazione in forma di stage, servizio civile. In particolare, dopo la richiesta e l'attivazione, l'identità alias scelta dal dipendente o dalla dipendente verrà applicata a tutte le interazioni interne all'Amministrazione, ad esempio al badge e al cartellino di riconoscimento, alla posta elettronica o ad eventuali targhe sulla porta dell'ufficio. Obiettivo del provvedimento – raggiunto grazie alla collaborazione con la delegata alle Pari Opportunità del Comune di Milano Elena Lattuada, con il Comitato Unico di Garanzia del Comune di Milano e condivisa con le organizzazioni sindacali – è quello di migliorare il benessere del personale dell'Ente, garantendo a chi non si riconosce nel genere dichiarato alla nascita la possibilità di vivere in un ambiente sereno, improntato al rispetto della privacy e della dignità individuale, idoneo a favorire i rapporti interpersonali basati sul rispetto delle libertà e dell'inviolabilità della persona riducendo possibili situazioni di difficoltà o malessere. «Un passo importante e doveroso che dimostra la nostra attenzione e sensibilità verso tutta la nostra comunità lavorativa e che rende la nostra Amministrazione sempre più inclusiva, accogliente rispettosa verso le scelte e i diritti di tutte e tutti nel riconoscimento della propria identità», commenta l'assessora alle Politiche del Lavoro con delega alle Risorse Umane, Alessia Cappello. «Dopo questo primo passo importante rivolto a lavoratori e lavoratrici del Comune il nostro impegno prosegue e siamo certi che anche altre realtà seguiranno il nostro esempio. Pur in un quadro legislativo complesso, Milano con questo atto e altri che ne seguiranno si conferma la "città capitale dei diritti" per l'affermazione delle tante identità di genere di tutti e tutte», afferma la delegata del sindaco alle Pari Opportunità Elena Lattuada. «Le linee guida per il riconoscimento dell'identità alias per le lavoratrici e i lavoratori del Comune sono il risultato di un percorso sinergico, costruttivo e rispettoso che ha visto il coinvolgimento del Comitato Unico di Garanzia fin dall'inizio – chiarisce la presidente Comitato Unico di Garanzia, Giovanna Colace -. Abbiamo fortemente voluto che si riconoscesse l'identità alias come strumento che consenta a tutte le persone che lavorano e collaborano a vario titolo per il Comune di tutelare l'integrità individuale quale diritto fondamentale non negoziabile».... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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pezzidia · 3 years
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La realtà è un progetto completo e allo stesso tempo in continuo mutamento realizzato a partire da costrutti mentali e interazioni interpersonali. Esso rappresenta la fotografia semivolontaria del singolo ricreata per avere una visione totale dell'universo cosmico, ma che in realtà è più una proiezione dell'architetto stesso nel mondo esterno, dai singoli corpi alle strutture piu complesse, e ne definisce la personalità, la struttura e la posizione in cui il medesimo colloca se stesso e non.
Pertanto sappiate che le vostre riprese sulla mia vita parlano più di voi che di me.
Un abbraccio
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