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#Mamacrowd
easily-ecommerce · 6 months
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Le 9 migliori piattaforme di crowdfunding in Italia e nel mondo
1. Crowdfundme
Tra i siti di crowdfunding italiani, spicca CrowdFundMe. È il primo portale di equity crowdfunding in Italia a essere quotato in borsa. Come abbiamo visto, con l’equity crowdfunding, in cambio di un finanziamento, il sostenitore riceve azioni dell’azienda che ha aiutato. Ad oggi, il sito ha raccolto oltre 55 milioni di euro di investimenti distribuiti tra più di 120 progetti di crowdfunding.
Questa piattaforma è pensata per imprenditori che vogliono raccogliere fondi per avviare un nuovo progetto o una nuova attività. CrowdFundMe li aiuta nella stesura del business plan, fondamentale per ricevere questo tipo di finanziamenti, e nella gestione della campagna per ottenere i fondi necessari al loro progetto.
Gli imprenditori interessati a raccogliere fondi con CrowdFundMe per prima cosa devono inviare il loro progetto alla piattaforma, dove verrà analizzato da esperti del settore che decideranno se è idoneo a una campagna di equity crowdfunding. A questo punto CrowdFundMe elaborerà un business plan adatto e sottoporrà la proposta ad alcuni potenziali investitori. Se approvato, il progetto viene pubblicato e offerto al pubblico per 60 giorni.
2. Mamacrowd
Mamacrowd è la principale piattaforma di equity crowdfunding italiana, con 85 milioni di euro raccolti e 126 campagne di successo. Per candidare il proprio progetto è necessario compilare un questionario, che verrà poi valutato dal loro team interno. Uno dei requisiti per poter accedere alla campagna di equity crowdfunding è quella di essere iscritti alla sezione speciale del Registro Imprese.
Se l’esito della valutazione è positivo, l’azienda candidata dovrà inviare il materiale richiesto a Mamacrowd (Investor kit e Media kit) per la valutazione. Una volta approvato, il progetto viene pubblicato sul portale e viene dato il via alla raccolta fondi.
Gli investitori si fidano e sono più inclini a utilizzare i loro soldi per finanziare progetti che sono stati sottoposti ad una valutazione attenta. Inoltre, la piattaforma permette all’investitore di calcolare prima la sua potenziale quota in base all’offerta che intende fare.
3. Opstart
OpStart è una piattaforma di equity crowdfunding tutta italiana, classificatasi prima tra i portali italiani di crowdfunding per capitali raccolti nel 2020. Tutte le PMI e le Start-Up Innovative che intendono finanziarsi su OpStart dovranno superare un rigoroso processo di selezione che consente alla piattaforma di individuare le realtà ad alto potenziale e vagliare l'effettiva capacità di generare utili per remunerare gli investitori.
4. 200Crowd
200Crowd è un altro valido portale italiano di equity crowdfunding. Può contare su oltre 20 milioni di euro di capitale raccolto, più di 50 campagne completate e una community di 20 mila utenti pronti ad investire. Come altre piattaforme di crowdfunding, anche 200Crowd prevede un processo di selezione per scegliere quali progetti di crowdfunding pubblicare. La piattaforma richiede un investimento minimo di 500 euro per ogni campagna.
5. WeAreStarting
WeAreStarting è una piattaforma di equity crowdfunding italiana che si rivolge alle PMI e startup innovative. Anche questa piattaforma prevede un processo di selezione piuttosto rigoroso, mentre l'importo medio investito dai finanziatori è di circa 4 mila euro per ogni progetto.
6. Kickstarter
Kickstarter è praticamente sinonimo di “crowdfunding”, perché è una delle piattaforme più popolari per dare supporto a idee innovative. Dal suo lancio nel 2009, la community di Kickstarter ha finanziato con successo oltre 204.000 progetti, tra cui prodotti fisici, film, giochi e altro, per un totale di 5,9 miliardi di dollari raccolti.
Kickstarter è una piattaforma di crowdfunding reward-based. Ai finanziatori vengono offerti incentivi per sostenere il progetto, dalle t-shirt agli shoutout fino a esclusivi sconti preordine. Si possono offrire diversi livelli di ricompensa: più alto è l’investimento, maggiore è la ricompensa.
Le campagne Kickstarter sono un affare tutto o niente, il che significa che avrete accesso ai vostri fondi (e pagherete le commissioni di Kickstarter, pari al 5% se si raggiunge il proprio obiettivo, escluse le commissioni di pagamento) solo se avrete raggiunto l’obiettivo iniziale di raccolta fondi. Se mancate l’obiettivo, tutti i soldi rimangono ai finanziatori.
Il risultato è che i progetti su Kickstarter tendono ad essere di alta qualità e originali, spesso abbastanza creativi o innovativi da attirare l’attenzione degli utenti e della stampa. I finanziatori in genere considerano questi progetti più affidabili, dal momento che pagano solo se la campagna ha successo.
Se volete un esempio di brand che ha raccolto i propri fondi per iniziare su Kickstarter, potete leggere questa intervista a Léo et Violette. Se siete interessati a passare dalla campagna Kickstarter a un negozio Shopify, consultate la nostra guida.
7. Indiegogo
Indiegogo è una solida piattaforma di crowdfunding che supporta aziende, artisti e organizzazioni non profit. A prima vista è simile a Kickstarter, ma ha caratteristiche e opzioni di campagna uniche.
La differenza più importante è la possibilità di scegliere un obiettivo di finanziamento fisso (tutto o niente come Kickstarter) o un obiettivo di finanziamento flessibile per la vostra campagna. Con obiettivi di finanziamento flessibili, ricevete i vostri fondi indipendentemente dal fatto che abbiate raggiunto l’obiettivo entro la scadenza.
L’opzione di finanziamento flessibile è particolarmente utile se potete mantenere le promesse fatte agli investitori anche se non raggiungete il capitale sufficiente. Un esempio di questa condizione è il lancio di una nuova linea di prodotti per un’attività consolidata.
Inoltre, Indiegogo InDemand consente di continuare a raccogliere fondi anche dopo la fine della campagna di crowdfunding, cioè in fase di produzione o di evasione degli ordini.
8. Eppela
Eppela è una piattaforma di crowdfunding reward-based tutta italiana. La sua mission è quella di permettere a chiunque di provare ad avviare una startup, mettendo in contatto i creativi con i loro potenziali sostenitori, che riceveranno sconti e offerte esclusive sui preordini.
Su Eppela è possibile cercare gratuitamente finanziamenti per diversi progetti in moltissimi campi: ambiente, arte, food, tecnologia e molto altro. Chiunque può proporre il proprio progetto in maniera gratuita, con il supporto di un advisor e di un kit per creare la giusta campagna e ampliare la propria rete.
Alcuni grandi brand e istituzioni hanno deciso di co-finanziare i progetti più innovativi su Eppela, donando fino al 50% del budget prefissato. Questo è un ottimo incentivo per le attività, anche perché la partecipazione di un brand noto al finanziamento del proprio progetto porta a una grande visibilità mediatica.
9. Ulule
Ulule è una delle principali piattaforme di crowdfunding europee. Fondato nel 2010, questo sito di crowdfunding ha finanziato con successo oltre 37 mila progetti grazie alla sua community di 3,8 milioni di contributori. Questa piattaforma di crowdfunding ha inoltre contribuito a lanciare un negozio italiano di Shopify impegnato nella moda circolare.
Le 9 migliori piattaforme di crowdfunding in Italia e nel mondo Dovete convincere la gente che vale la pena finanziare la vostra idea, e per farlo dovete lanciare la campagna nel modo giusto per le persone giuste.
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notiziariofinanziario · 11 months
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Come si finanzia una startup innovativa attraverso il crowdfunding?
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Out Of è un'azienda che sviluppa e realizza prodotti per lo sport ad alto livello di innovazione. Nel 2020 l’impresa ha presentato il primo prototipo di Electra, una maschera da sci con una lente elettronica priva di batteria e capace di modulare la propria luminosità centinaia di volte al secondo. Lo ha presentato su Mamacrowd, lanciando la sua prima campagna di crowdfunding che ha raccolto 1 milione di euro dopo essere andata in overfunding ben 4 volte. Out Of ha inaugurato una nuova sede a Brescia ed è intenzionata a portare, attraverso una seconda campagna di crowdfunding, la tecnologia IRID in qualunque campo di applicazione attrattivo: caschi da moto, ottica tradizionale, dispositivi di protezione individuale, campo militare, automotive, aeronautica e tanto altro ancora. Le varie applicazioni della tecnologia contano ad oggi già 6 brevetti approvati ed estesi a livello internazionale e 3 in fase “pending”, ma il contesto è in costante e rapido sviluppo. L’appuntamento, in un format conviviale per favorire il dialogo e lo scambio di idee, è fissato per lunedì 6 novembre 2023 alle ore 19,30 presso la sede di Confartigianato a Brescia in via Orzinuovi 28. Dopo i saluti iniziali del Presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia, Eugenio Massetti e del Presidente del Direttivo territoriale ICT, Andrea Tortelli, interverrà il Founder e Ceo di Out Of Federico Righi, intervistato da Masimiliano Del Barba, Giornalista e Caposervizio del Corriere della Sera. – Locandina La partecipazione è gratuita previa registrazione al link sottoriportato da effettuarsi entro il 3 novembre. Read the full article
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nanabianca · 7 years
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Family Nation cerca nuovi soci su Mamacrowd: 200 mila euro raccolti nelle prime 24 ore
Un e-commerce etico e green dedicato alla prima infanzia cerca soci  per espandersi in Cina
Family Nation, la PMI innovativa dedicata ai bambini e neogenitori con prodotti selezionati accuratamente  per ottenere qualità, design e sostenibilità, ha lanciato ieri una campagna di equity crowfunding, che ha già superato del 189 % l’obiettivo minimo. Tra le startup entrate e cresciute a Nana Bianca, l’azienda è nata da un’idea di Emilia Mugnai e Aidan Cox. italiana lei e inglese lui, che dopo essersi conosciuti a Kabul e aver girato il mondo per le Nazioni Unite, hanno deciso di affrontare un nuovo viaggio creando un punto di riferimento online per tutti i genitori.
Family Nation è dunque un progetto familiare a largo respiro, che ha l’obiettivo di offrire a migliaia di famiglie, anche le più esigenti, un supporto e uno strumento per trovare il prodotto e l’informazione giusta al momento giusto. La selezione dei prodotti si impegna a rispettare rigorosi parametri etici ed ecologici puntando il più possibile su aziende produttrici che rispettano l’ambiente e i diritti dei lavoratori nei Paesi in cui producono.
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Una scelta vincente come rivelano i numeri. Con 450 negozi come clienti B2B in esclusiva, l’azienda ha evaso in pochi anni  42 mila ordini, con oltre 95 mila visitatori unici al mese e 23 mila clienti che acquistano da 47 Paesi diversi. Grazie ad un fatturato in forte crescita del 120%, per un totale di oltre 2  mln €, oltre a previsioni di ricavi di oltre 4,5 mln € nel 2018 e 12 mln € nel 2020, adesso punta a svilupparsi ulteriormente, proponendo nel 2018 servizi innovativi, come una lista nascita intelligente e una personalizzazione della customer experience, come valore aggiunto per il cliente finale, punto di forza dell’e-commerce.
Ecco quindi la decisione di avvalersi dello strumento dell’equity crowdfunding, attivando una campagna su Mamacrowd che in poche ore ha superato ogni buona previsione.
Unisciti ai 50 investitori che in poche ore hanno scelto di partecipare e condividere la loro esperienza e il loro know-how. Per scoprirne di più è sufficiente accedere al sito Mamacrowd e dare il proprio contributo.
  Family Nation cerca nuovi soci su Mamacrowd: 200 mila euro raccolti nelle prime 24 ore was originally published on Nana Bianca
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massisquillace · 5 years
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Cambiare tutte le regole della comunicazione e vincere. Dal 14 Maggio @notizieit su Mamacrowd sarà di tutti. Dai Dai Dai!#mamacrowd #startup #equitycrowdfunding (presso Notizie.it) https://www.instagram.com/p/Bw4meB3D96Y/?igshid=1fgkh79j6bbcq
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delinquenzanews · 4 years
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Etilika.it estende la campagna di equity crowdfunding: l’enoteca online porta l’obiettivo a 1 milione di euro
Etilika.it estende la campagna di equity crowdfunding: l’enoteca online porta l’obiettivo a 1 milione di euro
Etilika, la società di e-commerce basata a Roma e specializzata nella vendita online su tutto il territorio nazionale di vini italiani, champagne e superalcolici, conquista gli investitori e,  forte della presenza di investitori professionali, estende a 1 milione di euro la sua campagna di equity crowdfunding su Mamacrowd, avendo superato il precedente hard cap di 500.000 euro in meno di un…
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vlifestyle · 5 years
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Scuole chiuse, cosa fare a casa
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In tutta Italia per motivi di sicurezza le scuole sono chiuse.  Tanti gli studenti che restano quindi bloccati a casa: ma come evitare di annoiarsi e allo stesso tempo non rischiare di lasciare indietro lo studio e la didattica?  Ecco cinque piattaforme e suggerimenti smart che permettono di divertirsi e studiare anche a casa.
 Bookabook: i libri a portata di ebook
Voglia di nuove letture? Non c'è bisogno di uscire di casa:  bookabook, la prima casa editrice italiana che pubblica libri attraverso il crowdfunding, mette a disposizione un vasto catalogo di libri di ogni genere e adatti a tutte le età che possono essere acquistati e scaricati direttamente online nel formato digitale degli ebook. Per i più piccoli, da non perdere tra i libri pubblicati "Il ladro di sogni e altre storie" di Fabio Cruccu o "La principessa antipatica e altre storie" di Miriam Liuni. Nella sezione "Young Adult" spicca invece "Viola di Notte" di Ilaria Bianchi, con protagonisti i giovani Viola e Mattia. Nel ricco catalogo consultabile online di bookabook non mancano inoltre saggi e romanzi di ogni genere.
Docety, la formazione è in e-learning
Per chi ha voglia di approfondire e continuare la propria formazione, c'è Docety, la piattaforma di e-learning dove seguire videocorsi, lezioni private e seminari online interattivi fino a 50 persone. La piattaforma ha raggiunto oltre 500.000 euro di adesioni da parte di investitori privati sull'equity crowdfunding di Mamacrowd. Inoltre, Docety e il suo centro di  ricerca Lo Stilo di Fileta hanno deciso di offrire gratuitamente la piattaforma a tutti gli enti e gli organi che hanno dovuto chiudere per le contromisure da coronavirus, offrendo la possibilità di erogare lezioni, ore di ricevimento, esami orali e molto altro ancora attraverso la propria piattaforma e i suoi prodotti Docety Class, Docety Video, Docety 1on1.
Ripassare l'inglese con le app per smartphone
Per non mettere da parte lo studio dell'inglese e divertirsi allo stesso tempo, Cambridge English, da oltre 80 anni ente certificatore del livello di lingua inglese nel nostro paese, suggerisce alcune risorse multimediali pensate per imparare o approfondire l'inglese anche a casa. Per i più piccoli c'è l'app Monkey Puzzles, gratuita e disponibile per tutti i dispositivi, che  aiuta a praticare sia la lettura che l'ascolto: i bambini possono seguire i viaggi di una simpatica scimmietta e aiutarla a superare le sfide linguistiche che incontra lungo il percorso, ottenendo man mano dei piccoli riconoscimenti. Per chi già conosce l'inglese c'è Quiz your English, un'applicazione gratuita lanciata da Cambridge English che permette di sfidare persone provenienti da ogni parte del mondo sulla grammatica inglese. Ottima per esercitarsi anche Exam Lift, l'app che aiuta a praticare ogni aspetto della lingua (lettura, scrittura, ascolto e conversazione) attraverso esercizi giornalieri.
Fai-da-te con l'ecommerce di Dooitu
Per chi vuole distrarsi o offrire ai propri figli un nuovo passatempo, c'è Dooitu, marketplace di riferimento nel mondo del fai-da-te creativo. Sulla piattaforma ecommerce di Dooitu è possibile acquistare qualunque tipo di prodotto ideale per realizzare le proprie creazioni e dare sfogo all'abilità nel fai-da-te. Con l'intenzione di crescere e internazionalizzarsi, Dooitu ha inoltre lanciato una raccolta di capitali in equity crowdfunding su Mamacrowd.
Usophy, testi universitari in ebook
Per studiare senza limiti e continuare a preparare gli esami universitari senza problemi c'è Usophy, l'Online University Library che permette agli studenti universitari l'accesso illimitato e on demand ad un catalogo di libri di testo formato e-book sui propri dispositivi. La startup, incubata in I3P,  l'Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino, permetterà di sottoscrivere un abbonamento mensile per scaricare su PC, tablet o #smartphone (tramite l'apposita app) i testi disponibili. Read the full article
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automaticvr · 7 years
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Ennio Pirolo e Veronica Vecci, CEO e COO di AmbiensVR, hanno presentato la società alla community di investitori di Mamacrowd. La campagna di crowdfunding di AmbiensVR è on line > http://ift.tt/2kCY6Xy
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nanabianca · 7 years
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Partecipa al futuro dell’e-commerce. Investi con il crowdfounding in Qaplà!
Parte sul portale Mamacrowd.it  la campagna di crowdfounding di Qaplà. La piattaforma che aiuta le aziende, ed in particolare chi fa e-commerce, a gestire velocemente business e marketing durante la consegna degli ordini.
Il progetto, nato nel 2013 e poi lanciato nel 2014, parte dall’esigenza delle aziende di gestire al meglio le proprie spedizioni, il customer care e per inviare le informazioni di tracciamento delle spedizioni ai propri clienti.
Dopo il primo round di 70K di aprile 2016, al quale hanno partecipato Nana Bianca, Club Acceleratori ed un angel, Qapla’ ha deciso di utilizzare lo strumento di crowdfounding per dare un ulteriore boost alla crescita in Italia e per aprirsi al mercato Europeo.   Le risorse raccolte saranno infatti utilizzate per sviluppare ulteriormente il prodotto e per operazioni di sales e marketing sul mercato Italiano, Spagnolo e Tedesco. Qapla’ mira a cambiare l’esperienza dei clienti finali, nel post spedizione, in maniera radicale, dando agli utenti tutte le informazioni ed i contatti necessari per poter gestire al meglio la delicatissima fase della consegna.
Questo si traduce in clienti più soddisfatti e fidelizzati, oltre che a minor tempo impiegato dal customer service nel gestire le richieste.
Il settore dell’e-commerce è in crescita continua grazie al maggior numero di aziende che aprono uno store online. Sempre più utenti scelgono di comprare su Internet per comodità, ricerca del prezzo migliore e per la maggiore gamma di prodotti offerti.
La campagna di raccolta è per 290K ed è attiva fino al 25 ottobre 2017. Non perdere l’occasione di far parte del cambiamento. Join the race!
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  Partecipa al futuro dell’e-commerce. Investi con il crowdfounding in Qaplà! was originally published on Nana Bianca
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Sulla piattaforma di crowdfunding Mamacrowd arriva Scuter, la prima startup della mobilità sostenibile
Sulla piattaforma di crowdfunding Mamacrowd arriva Scuter, la prima startup della mobilità sostenibile
Sulla piattaforma di crowdfunding Mamacrowd arriva Scuter, la prima startup della mobilità sostenibile
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Foto Scuter
La mobilità sostenibile coniugata con la sharing economy è il nuovo settore che tocca Mamacrowd, la piattaforma di equity crowdfunding di SiamoSoci. A utilizzare il portale alla ricerca di nuovi soci, infatti, è Scuter, la startupche ha ideato un veicolo intelligente pensato in…
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yeschanneltech · 5 years
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Trasformazione dell’ecosistema in una vera e propria Smart Nation
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Trasformazione dell’ecosistema in una vera e propria Smart Nation
Trasformazione dell’ecosistema in una vera e propria Smart Nation. E’ questo uno degli input dati da Paola Pisano, ministro dell’Innovazione, intervenuta in Bocconi a Milano.
Oltre mille giovani imprese innovative provenienti da tutta Italia e impegnate nei settori digital, life science, health, fintech e insurtech, blockchain, AI, impatto sociale, IoT, food, agritech, turismo, cultura (solo per citare i principali) si sono riunite a Milano. Le sostengono gli oltre quindicimila i partecipanti che hanno pacificamente “invaso” il Campus e il Velodromo dell’Università Bocconi. Oltre 60mila metri quadri destinati a palchi, stand e meeting room – per la quarta edizione dello StartupItalia Open Summit (#SIOS19).
Trasformazione dell’ecosistema in una vera e propria Smart Nation
Saluti istituzionali a cura del Rettore dell’Università Bocconi Gianmario Verona, dell’assessore alla Trasformazione digitale e Servizi civici del Comune di Milano Roberta Cocco, del CEO di StartupItalia David Casalini, del founder di NanaBianca Paolo Barberis, e degli “Special Host” Giampaolo Colletti e Marco Montemagno.
Gianmario Verona, Bocconi
Pisano ha tracciato un profilo dei primi 100 giorni di attività alla guida del Ministero e ha rilanciato il progetto di trasformazione dell’ecosistema in una vera e propria Smart Nation, passando anche dal contributo del Fondo Nazionale per l’Innovazione, che recentemente ha nominato il proprio Consiglio di Amministrazione.
Trasformazione dell’ecosistema in una vera e propria Smart Nation
Un capitolo importante presentato in apertura è quello della quantificazione degli investimenti dell’ecosistema startup in Italia, evidenziato dei dati della ricerca annuale realizzata da StartupItalia. “Sono stati 723 i milioni di euro investiti in startup italiane o startup fondate da imprenditori italiani nel 2019” ha dichiarato David Casalini, CEO & Founder di Startupitalia. “Il confronto con l’anno scorso è decisamente positivo: nel 2018 si erano infatti registrati 522 milioni di investimenti, un numero già di gran lunga superiore a quello dell’anno precedente (chiuso a 136 milioni). Un dato che spicca nel 2019 è la crescita ulteriore dell’equity crowdfunding che in questi dodici mesi ha raccolto 55 milioni di euro (una cifra che comprende anche le raccolte di PMI), una crescita record se si pensa che nel 2018 il totale raccolto era di 30 milioni mentre nel 2017 si era fermato appena a 11,7 milioni di euro” ha concluso Casalini.
Trasformazione dell’ecosistema in una vera e propria Smart Nation
Blockchain – Firmato accordo di collaborazione tra la Fondazione Ugo Bordoni e la Algorand Foundation finalizzato alla sperimentazione della tecnologia Blockchain Algorand.
La prima edizione dello studio sul ruolo del “Chief Innovation Officer” (a cura di StartupItalia e Università di Pavia, che ha coinvolto circa duecento dirigenti d’azienda italiani a capo di oltre seimila risorse) ha messo in evidenza una figura oggi presente solo nel 2,2% delle imprese tricolori ma che si prevede possa raggiungere il 12,8% entro il 2025.
Trasformazione dell’ecosistema in una vera e propria Smart Nation
L’evento ha in seguito ospitato il primo meeting dell’European Blockchain Partnership, presieduto da Carlo Ferro, Presidente di ICE: un’innovazione, quella della Distributed Ledger, capace di toccare trasversalmente ogni ambito del business e che sta diventando sempre più strategico per le imprese di ogni dimensione.
Paola Pisano
Una conferma della necessità di investire in politiche volte alla riduzione del Gender Gap in Italia è stato poi l’oggetto del panel. AlmaLaurea ha realizzato una ricerca da cui è emerso, infatti, che nel 2018 le donne laureate in uno dei percorsi STEM (ingegneria, geologia-biologia, architettura, comparto scientifico e ambito chimico-farmaceutico) non sono solo state molte meno rispetto agli uomini, ma che a cinque anni dalla laurea guadagnano sensibilmente di meno (con punte che raggiungono il 20%) a parità di titolo.
Trasformazione dell’ecosistema in una vera e propria Smart Nation
L’ Operating Director di Bocconi, Nico Valenti Gatto, ha presentato Bocconi for Innovation (B4i), la nuova piattaforma con il triplice ruolo di pre-acceleratore, acceleratore di imprese e luogo di sviluppo della corporate entrepreneurship (ossia dell’imprenditoria interna alle aziende).
La giornata si è conclusa con l’assegnazione dei premi alle realtà che più di altre hanno saputo rappresentare il talento italiano nel campo dell’innovazione tecnologica e digitale: dagli Univenture Awards (Università di Pavia) allo Special Award di ICE; dallo Scaleup Award (Italia Startup) al Mamacrowd Special Award; dall’Open Innovation al Social Innovation Award e infine con la nomina della “Best Startup of the year” che succederà a EryDel, spin-off Med-Tech dell’Università di Urbino vincitrice nel 2018.
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italianaradio · 5 years
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Economia. Ricerca Svimez: verso la rete giovani talenti
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Economia. Ricerca Svimez: verso la rete giovani talenti
Economia. Ricerca Svimez: verso la rete giovani talenti
I giovani del Sud e della Calabria se ne vanno, studiano sempre meno e lo fanno altrove. Molte le ragioni, ma quella essenziale è la carenza strutturale di occasioni di lavoro qualificato. Le conseguenze? Un “circolo vizioso” di ulteriore indebolimento del sistema formativo e universitario meridionale, che invece di produrre trasformazioni virtuose finisce per “adagiarsi” su sistema produttivo e un contesto sociale indebolito e con scarsa capacità di innovazione. Il fenomeno priva la regione delle forze più giovani e qualificate, sulle quali fondare un solido processo di sviluppo economico, sociale e demografico. Che fare? Agire su più fronti per spezzare “circolo vizioso” (non solo offerta, ma anche domanda) e riavviare processo di sviluppo: istruzione e produzione, trasferimento tecnologico e incremento della cultura dell’innovazione In questo quadro nasce la proposta di costruire una “rete dei talenti della Calabria per la Calabria: le “rimesse di know how”. Occorre creare una “rete di talenti”, su base volontaria, per favorire il trasferimento di conoscenze e buone pratiche, sfruttando i vantaggi delle reti telematiche e digitali. Occorre favorire le “rimesse di know how” per attivare flussi di capitale umano “alla rovescia” verso il Mezzogiorno. Alla luce dei risultati della ricerca, la SVIMEZ propone la costruzione di una “rete dei talenti del Sud e per il Sud” con la finalità di favorire la diffusione di una cultura delle politiche di innovazione e della nuova imprenditorialità tecnologica e di sostenere giovani che vogliono restare o ritornare al Sud per dar vita ad una startup. Si tratta di una banca dati dei giovani “talenti” emigrati dal Mezzogiorno nel resto d’Italia o all’estero, nel corso degli ultimi decenni, che operano nel campo dell’innovazione tecnologica, ambientale, sociale e istituzionale. Un “network delle competenze” dovrà costituire, anche, lo strumento per permettere a coloro che vivono e lavorano fuori regione di “restituire” al proprio territorio, attraverso lo scambio di esperienze con chi invece è rimasto in Calabria, l’investimento che la regione stessa ha fatto per formare forza lavoro più qualificata. AI GIOVANI CALABRESI PIACE FARE L’IMPRENDITORE La SVIMEZ ha condotto un’indagine in Calabria raccogliendo le testimonianze di un campione significativo di giovani laureandi e dottorandi della Regione sulla figura imprenditoriale, intervistandone 383, di cui ben 223 sono donne, contro 160 uomini. Dei 383, 166 sono dell’Università Magna Græcia di Catanzaro, 100 dell’Università della Calabria, e 117 dell’Università degli Studi Mediterranei di Reggio Calabria. La maggioranza degli studenti e dottorandi intervistati (39%) ha risposto che preferirebbe intraprendere un lavoro autonomo, che consenta loro di realizzare le proprie idee innovative, contro il 31% che aspira ad avere un lavoro da dipendente. Di questi il 25% aspira a fare l’imprenditore, valutando la possibilità di creare una propria impresa. La Calabria è la regione in cui le imprese giovanili rappresentano la quota più elevata sul totale (12,8%), seguita dalla Campania (12,6%) e dalla Sicilia (11,8%). Il 63% delle imprese giovanili opera nei servizi, il 16% in agricoltura, l’8,6% nelle costruzioni, il 4,5% nell’industria manifatturiera (7,8% residuo non è classificabile). In Calabria, secondo Unioncamere – Infocamere, le imprese under 35 sono 23.834. SPIN OFF E START UP IN CALABRIA L’Università della Calabria è al secondo posto nel Mezzogiorno per numero di spin off, 34, dopo l’Università del Salento che ne conta 37. Sono stati costituiti per valorizzare brevetti e progetti dell’Unical. Agli spin off dell’Università della Calabria vanno aggiunte 200 start up innovative nella Regione, di cui 39 a prevalente partecipazione giovanile (under 35). Le startup a prevalente partecipazione giovanile in Calabria operano soprattutto nel settore della produzione software (13), nell’attività di informazione ed altri servizi (6), nella ricerca e sviluppo (5), nel commercio all’ingrosso e al dettaglio (4). E sono localizzate prevalentemente nella provincia di Cosenza, 19, di cui 5 a Rende e 3 a Cosenza. Le imprese localizzate nella provincia di Catanzaro sono 9, di cui 7 a Lamezia Terme, mentre nella provincia di Reggio Calabria sono 8, di cui la metà a Reggio Calabria. Infine, 2 sono a Crotone e 1 a Vibo. In Calabria non esiste alcun incubatore certificato, ma c’è un incubatore non certificato per startup innovative dell’Università della Calabria, nato nel 2010. Attualmente ospita 10 startup, alcune delle quali hanno ottenuto finanziamenti privati di venture capital. Dai rapporti dal 2009 al 2017emerge che alcune startup calabresi hanno ottenuto finanziamenti da parte di società venture capital o da parte di singoli investitori, dal 2009 al 2014. Nell’elenco mancano alcune startup come Altilia, uno spin off dell’Unical e del CNR di maggior successo, ora PMI innovativa, che opera nel campo della produzione software e che vede tra i soci il fondo Principia Sgr. In particolare, nel 2009, nel capitale della startup calabrese Personal Factory, ora PMI innovativa, sono entrate le società di venture capital Vertis e TT Ventures, con un investimento di 1,3 milioni, acquisendo il 40% delle azioni. Nel 2013 in Personal Factory entra anche IMI fondi Chiusi SGR con 800.000 euro. La startup ha brevettato un piccolo impianto per permettere alle imprese di costruzione di produrre calcestruzzi ed altri materiali in cantiere. Nel 2012 in Eco4cloud, uno spin off del CNR e dell’Unical, ora PMI innovativa, hanno investito i fondi Principia SGR e Digital Investiment Sca Sicar, che hanno aumentato il capitale a 300.000 euro, ma impegnandosi ad investire altri 2 milioni. Nel 2014 in Eco4cloud entra anche TIM Ventures con 300.000 euro. La startup sta realizzando un software per ridurre i consumi energetici dei grandi centri di elaborazione dati. In Condomani, startup innovativa al 30 agosto 2018, entra Zernike Meta Ventures con 100.000 euro. Condomani, una startup a prevalente partecipazione giovanile, ha realizzato un software per la gestione condivisa dei condomini. In Gipstech entra Italian Angels for Growth con 200.000 euro. Gipstech è una PMI innovativa che ha realizzato un software simile a Google Maps, ma per la localizzazione e gli spostamenti in ambienti chiusi. Nel 2016 un giovane imprenditore agricolo under 35 ha lanciato una campagna di raccolta fondi tramite la sua pagina Facebook, raccogliendo circa 500.000 euro per recuperare antichi mulini e granai locali dimenticati. E’ nata così Mulinum, la startup calabrese la cui raccolta fondi ha avuto un successo anche al di fuori dei confini nazionali. L’ex ministro all’agricoltura Martina ha fatto partecipare Mulinum al G7 agricoltura. Nel 2017 la startup innovativa Biofarm, a prevalente partecipazione giovanile, ha ottenuto 300.000 euro da vari piccoli investitori attraverso il portale Crowdfundme. Nel 2018 la startup innovativa Reolì, che valorizza un brevetto dello spin off dell’Unical R&D Cal, per realizzare un olio spalmabile, ha ottenuto finanziamenti attraverso la piattaforma di crowdfunding Mamacrowd. Attraverso la stessa piattaforma ha ottenuto finanziamenti la startup Age/progetto Revoilution per produrre un elettrodomestico brevettato per produrre olio in casa con un piccolo frantoio. Le idee d’impresa che hanno partecipato alla Start Cup Calabria nelle ultime tre edizioni, tra il 2016 e il 2018 sono state complessivamente 213. CALA LA POPOLAZIONE CALABRESE Il 2017 è stato il primo anno in cui tutte le province della Calabria hanno avuto un calo della popolazione: perfino Crotone, che fino a un anno prima si era distinta per i suoi ritmi di crescita e una popolazione relativamente più giovane, mostra un primo segno di cedimento, con la popolazione ridottasi di 505 unità. Nelle altre province la popolazione si è ridotta con un’intensità più elevata rispetto all’anno precedente. Nel corso degli ultimi venticinque anni, in Calabria la dinamica della popolazione è stata scandita dalle nascite calate progressivamente dalle oltre 26 mila unità nel 1992 a meno di 16 mila nel 2017. La diminuzione è particolarmente elevate a Cosenza (-3.037 unità), e a Reggio di Calabria (-2.649), più modesta a Catanzaro (-1.520 abitanti) e Vibo Valentia (-730 abitanti). La provincia di Cosenza con 709 mila residenti, pari al 36,2% degli abitanti della Regione, resta la più popolata, seguita da quella di Reggio Calabria con 551 mila abitanti, e più distante Catanzaro con 361 mila abitanti, mentre una assai più modesta dimensione demografica caratterizza le province di più recente costituzione, Crotone e Vibo Valentia, con rispettivamente 175 mila e 161 mila residenti. DIMINUISCONO I NUOVI NATI NELLA REGIONE, MENTRE AUMENTA L’INVECCHIAMENTO Nel 2017 sono nati in Calabria 15.679 bambini, 357 in meno rispetto all’anno precedente, l’ammontare più basso mai raggiunto dalla Calabria in oltre 150 anni di storia unitaria. La percentuale di persone con più con più di 65 anni è ancora inferiore alla media del Centro-Nord (20,9% contro 23,3%), ma superiore pur di poco al Mezzogiorno (20,5%). L’invecchiamento demografico nell’ultimo quarto di secolo in Calabria è avvenuto molto velocemente, e l’età media della popolazione è aumentata dai 35,9 anni del 1991 ai 43,9 del 2016. Tra le province calabresi, Cosenza mostra i segni di un più accentuato invecchiamento della popolazione (44,6 anni), la provincia di Crotone risulta dal punto di vista demografico la più giovane, con un’età media di 42,2 anni. IN CRESCITA LE MIGRAZIONI Nel 2017 il saldo migratorio della regione è rimasto sui livelli raggiunti l’anno precedente con una perdita netta di 3.317 abitanti, Tutte le province della Calabria hanno presentato un saldo migratorio interno negativo, in accentuazione rispetto al 2016 e compreso, in termini assoluti, tra le meno 3.100 unità di Reggio Calabria e le meno 737 di Vibo Valentia. In termini relativi, Reggio Calabria continua a registrare un tasso migratorio interno particolarmente grave (-4,3 per mille). Dal Duemila hanno lasciato la Calabria poco meno di 113.600 residenti, trasferiti prevalentemente in una regione del Centro-Nord (98.000), ma anche all’estero (15.000) e molto meno in un’altra regione del Sud (meno di mille). Queste tendenze, secondo le previsioni dell’ISTAT, nello scenario più prudenziale, implicherebbero per la Calabria una perdita tra il 2017 e il 2065 di quasi mezzo milione di persone (quasi un quarto di quella attuale). In Calabria il pendolarismo fuori regione coinvolge quasi 18 mila persone pari al 3,3% dell’occupazione. Di questi, circa 4.600 lavorano nelle altre regioni del Mezzogiorno, circa 11.600 lavorano nel Centro-Nord e circa 1.600 all’estero. Gli spostamenti in uscita dalla regione Calabria sono solo in minima parte compensati da movimenti in direzione contraria. Il saldo tra afflussi e deflussi è negativo per la regione come per tutte le regioni meridionali, con l’eccezione della Basilicata. Nel 2017, le regioni del Centro-Nord che presentano un più elevato grado di attrazione di lavoratori residenti in Calabria sono Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna. MERCATO DEL LAVORO TRA CRISI E RIPRESA Il prolungarsi, sia pur in rallentamento, dell’intonazione positiva dell’attività economica nel corso del 2018 ha parzialmente attenuato gli squilibri indotti dalla lunga fase recessiva sul mercato del lavoro. La Calabria si caratterizza per una ripresa incerta a sprazzi che prende vigore solo sul finire del 2016. Circa la metà dei 62 mila occupati persi nel corso della fase recessiva è stata recuperata. Il tasso di occupazione regionale si è attestato al 42,2% nel 2018. Il numero degli occupati nella media del 2018 in Calabria è risultato pari a 551 mila unità, circa 14 mila unità in più rispetto all’anno precedente, pari al +2,6%. L’aumento dell’occupazione riguarda di più gli uomini (+2,9% a fronte del +2,2% delle donne). Continua a crescere per il secondo anno consecutivo l’occupazione giovanile fino a 34 anni (+12,4%, +4,9 nel 2017) in crescita anche gli occupati con 50 anni e più (+2,8, +4,1% nel 2017). Gli occupati dipendenti aumentano dell’1,9% mentre la componente autonoma continua a crescere decisamente per il secondo anno consecutivo (+4,8%). Tra i dipendenti flettono gli occupati a tempo indeterminato (-3,6%) mentre crescono in misura accentuata quelli con contratto temporaneo (+21,3%). Il lavoro a tempo pieno continua a crescere (+2,9%) mentre aumenta il part time (+1,6%), quello involontario è in moderata crescita in Calabria (+0,1%). Nella regione l’agricoltura ha un andamento decisamente positivo, più moderata la crescita nei servizi, mentre si assiste a una flessione nell’industria. Aumenta del 7,7% l’occupazione agricola, del 2,5% quella dei servizi mentre flettono dello 0,9% gli occupati dell’industria. La flessione dell’occupazione in Calabria si è combinata con un incremento marcato delle persone in cerca di occupazione, salite da circa 80 mila nel 2008 a 152 mila nella media del 2018. Il tasso di disoccupazione si è attestato al 21,6% nel 2018. Circa 178 mila sono i giovani calabresi tra i 15 ed i 34 anni che non lavorano e al tempo stesso sono fuori dal sistema formativo (i cosiddetti Neet): la loro incidenza sul totale della popolazione in età corrispondente era nel 2018 al 39,3%. Di questi 65 mila sono in cerca di occupazione mentre 113 mila non cercano o cercano non attivamente perché ritengono che non ci siano opportunità di trovare un lavoro adeguato. Il 60% di questi giovani è diplomato o laureato. Nel corso della crisi è aumentato di circa il 38% il numero di giovani con elevato livello di istruzione che non lavora e non studia. GLI ANDAMENTI DELLE SINGOLE PROVINCE Nell’ultimo anno sono cresciuti decisamente gli occupati in provincia di Cosenza, di Catanzaro e soprattutto Reggio Calabria. Agricoltura e servizi spiegano la ripresa in provincia di Cosenza. Sempre i servizi crescono decisamente in provincia di Catanzaro mentre restano fermi in provincia di Reggio Calabria dove aumentano in misura accentuata agricoltura e industria. La disoccupazione è molto elevata in tutte le province. Nel 2018 il tasso di disoccupazione più elevato si rileva a Crotone (27,6%) e il più basso in provincia di Vibo Valentia (14,9%). Particolarmente grave è la disoccupazione giovanile (15 – 24 anni) che in provincia di Cosenza si avvicina al 70%. Nelle altre province il tasso di disoccupazione giovanile è elevato ma in forte calo nell’ultimo anno: in provincia di Reggio Calabria si attesta al 52%, era al 60% nel 2017, Vibo Valentia registra il valore più basso 23,9%, era al 38,1% l’anno precedente. SISTEMA MODA Nel sistema moda sono presenti oltre 100 imprese con oltre 100.000 euro di fatturato. Da segnalare il caso positivo di 6 imprese artigiane terziste di Cetraro, costituite da ex operai e tecnici dello Stabilimento Faini, chiuso negli anni ‘70 e poi rilevato da altri imprenditori, ma ora chiuso da tempo. Queste micro/piccole imprese producono parti di maglieria dei capi di Harmont&Blaine e di altri marchi famosi. Producono circa 100.000 capi anche se ne producevano di più prima della crisi. FILIERA DEL LEGNO Nella filiera del legno-arredo già operano 1.500 imprese con circa 3.200 addetti, il cui fatturato è il 7% del totale del settore manifatturiero e rappresentano il 13% delle imprese. In Calabria si importa il legno soprattutto dall’Austria che riesce a far arrivare prodotti a prezzi molto competitivi, per la presenza di grandi impianti multifunzionali. Il saldo commerciale è negativo per oltre 28 milioni nel settore legno e per circa 4 milioni nel settore arredo. Si esporta per 3,3 milioni nel settore legno e per 4,3 milioni nell’arredo. Sono in corso progetti di ricerca per valorizzare piante, come il castagno, il faggio, l’abete bianco, ma anche la ginestra, una pianta spontanea che cresce in tutto il Mediterraneo. Nel solo Parco dell’Aspromonte sono stati censiti e localizzati 5.000 ettari di ginestreti. In Sila la ginestra è una pianta infestante. INIZIATIVE A SOSTEGNO DELL’IMPRENDITORIA SOCIALE Nel campo delle imprese sociali, è da segnalare il caso di Goel, un consorzio di cooperative promosso da Monsignor Bregantini, vescovo di Locri dal 1994 al 2007. Operano nell’area dell’Aspromonte nel campo dell’agricoltura biologica, della cosmetica, dell’assistenza sociale e della moda etica, dimostrando che è possibile avviare iniziative di successo anche nello zone più difficili coinvolgendo anche numerosi giovani. ATTRAZIONE INVESTIMENTI MULTINAZIONALI I grandi gruppi già localizzati in Calabria e quelli esterni in alcuni casi hanno manifestato interesse a rilanciare intere filiere. Ci sono innanzitutto Medcenter, che gestisce il porto di Gioia Tauro, poi la multinazionale informatica giapponese NTT Data, che si è localizzata in Calabria anche per l’esistenza di una startup con alta professionalità ed ora occupa oltre 200 persone, inoltre le imprese a partecipazione tedesca Hispana Hotel e Meeeting point che operano nel settore turistico, soprattutto nell’area di Tropea. ISTRUZIONE IN CALABRIA Gli early leavers calabresi sono circa 25 mila pari al 16,3% dei giovani 18-24enni. Il risultato della Calabria è essenzialmente dovuto alle giovani calabresi di cui solo il 10% circa abbandona gli studi mentre il dato degli uomini è in linea con la media meridionale (21,8%). Gli iscritti all’università residenti in Calabria nell’anno accademico 2017-18 sono stati circa 71 mila, intorno al 46% dei giovani tra i 19 ed i 25 anni residenti nella regione. Consistente è il tasso di emigrazione degli studenti calabresi nelle regioni del Centro-Nord (intorno al 31%) superiore a quello medio delle regioni meridionali (26% circa). Solo il 55% (circa 39 mila) dei residenti studia in atenei della Calabria. BENI CULTURALI E AMBIENTALI I visitatori in Calabria sono stati 489.202 nel 2017 con un decremento dell’1,82%, contro un aumento del 10,7% a livello nazionale. Eppure esistono notevoli potenzialità di crescita: al Museo di Reggio ci sono stati 216.000 visitatori, ma al museo archeologico della Sibaritide addirittura solo 12.105 e al Parco archeologico della Sibaritide 7.462. Nel settore del turismo e della valorizzazione di centri storici è da segnalare l’esperienza positiva di Belmonte, sul Tirreno in provincia di Cosenza, dove sono state ristrutturate autonomamente case da alcuni proprietari ed è stato creato un paese albergo che riesce ad attrarre turisti anche nella bassa stagione. Così come stanno avendo un notevole incremento soprattutto le aree intorno all’aeroporto di Lamezia, come quella di Tropea-Vibo, meta di molti turisti stranieri e non solo italiani. Casi di successo anche in comuni del Parco del Pollino come Civita, dove negli ultimi anni hanno aperto vari B&B e ristoranti tipici.
I giovani del Sud e della Calabria se ne vanno, studiano sempre meno e lo fanno altrove. Molte le ragioni, ma quella essenziale è la carenza strutturale di occasioni di lavoro qualificato. Le conseguenze? Un “circolo vizioso” di ulteriore indebolimento del sistema formativo e universitario meridionale, che invece di produrre trasformazioni virtuose finisce per “adagiarsi” su sistema produttivo e un contesto sociale indebolito e con scarsa capacità di innovazione. Il fenomeno priva la regione delle forze più giovani e qualificate, sulle quali fondare un solido processo di sviluppo economico, sociale e demografico. Che fare? Agire su più fronti per spezzare “circolo vizioso” (non solo offerta, ma anche domanda) e riavviare processo di sviluppo: istruzione e produzione, trasferimento tecnologico e incremento della cultura dell’innovazione In questo quadro nasce la proposta di costruire una “rete dei talenti della Calabria per la Calabria: le “rimesse di know how”. Occorre creare una “rete di talenti”, su base volontaria, per favorire il trasferimento di conoscenze e buone pratiche, sfruttando i vantaggi delle reti telematiche e digitali. Occorre favorire le “rimesse di know how” per attivare flussi di capitale umano “alla rovescia” verso il Mezzogiorno. Alla luce dei risultati della ricerca, la SVIMEZ propone la costruzione di una “rete dei talenti del Sud e per il Sud” con la finalità di favorire la diffusione di una cultura delle politiche di innovazione e della nuova imprenditorialità tecnologica e di sostenere giovani che vogliono restare o ritornare al Sud per dar vita ad una startup. Si tratta di una banca dati dei giovani “talenti” emigrati dal Mezzogiorno nel resto d’Italia o all’estero, nel corso degli ultimi decenni, che operano nel campo dell’innovazione tecnologica, ambientale, sociale e istituzionale. Un “network delle competenze” dovrà costituire, anche, lo strumento per permettere a coloro che vivono e lavorano fuori regione di “restituire” al proprio territorio, attraverso lo scambio di esperienze con chi invece è rimasto in Calabria, l’investimento che la regione stessa ha fatto per formare forza lavoro più qualificata. AI GIOVANI CALABRESI PIACE FARE L’IMPRENDITORE La SVIMEZ ha condotto un’indagine in Calabria raccogliendo le testimonianze di un campione significativo di giovani laureandi e dottorandi della Regione sulla figura imprenditoriale, intervistandone 383, di cui ben 223 sono donne, contro 160 uomini. Dei 383, 166 sono dell’Università Magna Græcia di Catanzaro, 100 dell’Università della Calabria, e 117 dell’Università degli Studi Mediterranei di Reggio Calabria. La maggioranza degli studenti e dottorandi intervistati (39%) ha risposto che preferirebbe intraprendere un lavoro autonomo, che consenta loro di realizzare le proprie idee innovative, contro il 31% che aspira ad avere un lavoro da dipendente. Di questi il 25% aspira a fare l’imprenditore, valutando la possibilità di creare una propria impresa. La Calabria è la regione in cui le imprese giovanili rappresentano la quota più elevata sul totale (12,8%), seguita dalla Campania (12,6%) e dalla Sicilia (11,8%). Il 63% delle imprese giovanili opera nei servizi, il 16% in agricoltura, l’8,6% nelle costruzioni, il 4,5% nell’industria manifatturiera (7,8% residuo non è classificabile). In Calabria, secondo Unioncamere – Infocamere, le imprese under 35 sono 23.834. SPIN OFF E START UP IN CALABRIA L’Università della Calabria è al secondo posto nel Mezzogiorno per numero di spin off, 34, dopo l’Università del Salento che ne conta 37. Sono stati costituiti per valorizzare brevetti e progetti dell’Unical. Agli spin off dell’Università della Calabria vanno aggiunte 200 start up innovative nella Regione, di cui 39 a prevalente partecipazione giovanile (under 35). Le startup a prevalente partecipazione giovanile in Calabria operano soprattutto nel settore della produzione software (13), nell’attività di informazione ed altri servizi (6), nella ricerca e sviluppo (5), nel commercio all’ingrosso e al dettaglio (4). E sono localizzate prevalentemente nella provincia di Cosenza, 19, di cui 5 a Rende e 3 a Cosenza. Le imprese localizzate nella provincia di Catanzaro sono 9, di cui 7 a Lamezia Terme, mentre nella provincia di Reggio Calabria sono 8, di cui la metà a Reggio Calabria. Infine, 2 sono a Crotone e 1 a Vibo. In Calabria non esiste alcun incubatore certificato, ma c’è un incubatore non certificato per startup innovative dell’Università della Calabria, nato nel 2010. Attualmente ospita 10 startup, alcune delle quali hanno ottenuto finanziamenti privati di venture capital. Dai rapporti dal 2009 al 2017emerge che alcune startup calabresi hanno ottenuto finanziamenti da parte di società venture capital o da parte di singoli investitori, dal 2009 al 2014. Nell’elenco mancano alcune startup come Altilia, uno spin off dell’Unical e del CNR di maggior successo, ora PMI innovativa, che opera nel campo della produzione software e che vede tra i soci il fondo Principia Sgr. In particolare, nel 2009, nel capitale della startup calabrese Personal Factory, ora PMI innovativa, sono entrate le società di venture capital Vertis e TT Ventures, con un investimento di 1,3 milioni, acquisendo il 40% delle azioni. Nel 2013 in Personal Factory entra anche IMI fondi Chiusi SGR con 800.000 euro. La startup ha brevettato un piccolo impianto per permettere alle imprese di costruzione di produrre calcestruzzi ed altri materiali in cantiere. Nel 2012 in Eco4cloud, uno spin off del CNR e dell’Unical, ora PMI innovativa, hanno investito i fondi Principia SGR e Digital Investiment Sca Sicar, che hanno aumentato il capitale a 300.000 euro, ma impegnandosi ad investire altri 2 milioni. Nel 2014 in Eco4cloud entra anche TIM Ventures con 300.000 euro. La startup sta realizzando un software per ridurre i consumi energetici dei grandi centri di elaborazione dati. In Condomani, startup innovativa al 30 agosto 2018, entra Zernike Meta Ventures con 100.000 euro. Condomani, una startup a prevalente partecipazione giovanile, ha realizzato un software per la gestione condivisa dei condomini. In Gipstech entra Italian Angels for Growth con 200.000 euro. Gipstech è una PMI innovativa che ha realizzato un software simile a Google Maps, ma per la localizzazione e gli spostamenti in ambienti chiusi. Nel 2016 un giovane imprenditore agricolo under 35 ha lanciato una campagna di raccolta fondi tramite la sua pagina Facebook, raccogliendo circa 500.000 euro per recuperare antichi mulini e granai locali dimenticati. E’ nata così Mulinum, la startup calabrese la cui raccolta fondi ha avuto un successo anche al di fuori dei confini nazionali. L’ex ministro all’agricoltura Martina ha fatto partecipare Mulinum al G7 agricoltura. Nel 2017 la startup innovativa Biofarm, a prevalente partecipazione giovanile, ha ottenuto 300.000 euro da vari piccoli investitori attraverso il portale Crowdfundme. Nel 2018 la startup innovativa Reolì, che valorizza un brevetto dello spin off dell’Unical R&D Cal, per realizzare un olio spalmabile, ha ottenuto finanziamenti attraverso la piattaforma di crowdfunding Mamacrowd. Attraverso la stessa piattaforma ha ottenuto finanziamenti la startup Age/progetto Revoilution per produrre un elettrodomestico brevettato per produrre olio in casa con un piccolo frantoio. Le idee d’impresa che hanno partecipato alla Start Cup Calabria nelle ultime tre edizioni, tra il 2016 e il 2018 sono state complessivamente 213. CALA LA POPOLAZIONE CALABRESE Il 2017 è stato il primo anno in cui tutte le province della Calabria hanno avuto un calo della popolazione: perfino Crotone, che fino a un anno prima si era distinta per i suoi ritmi di crescita e una popolazione relativamente più giovane, mostra un primo segno di cedimento, con la popolazione ridottasi di 505 unità. Nelle altre province la popolazione si è ridotta con un’intensità più elevata rispetto all’anno precedente. Nel corso degli ultimi venticinque anni, in Calabria la dinamica della popolazione è stata scandita dalle nascite calate progressivamente dalle oltre 26 mila unità nel 1992 a meno di 16 mila nel 2017. La diminuzione è particolarmente elevate a Cosenza (-3.037 unità), e a Reggio di Calabria (-2.649), più modesta a Catanzaro (-1.520 abitanti) e Vibo Valentia (-730 abitanti). La provincia di Cosenza con 709 mila residenti, pari al 36,2% degli abitanti della Regione, resta la più popolata, seguita da quella di Reggio Calabria con 551 mila abitanti, e più distante Catanzaro con 361 mila abitanti, mentre una assai più modesta dimensione demografica caratterizza le province di più recente costituzione, Crotone e Vibo Valentia, con rispettivamente 175 mila e 161 mila residenti. DIMINUISCONO I NUOVI NATI NELLA REGIONE, MENTRE AUMENTA L’INVECCHIAMENTO Nel 2017 sono nati in Calabria 15.679 bambini, 357 in meno rispetto all’anno precedente, l’ammontare più basso mai raggiunto dalla Calabria in oltre 150 anni di storia unitaria. La percentuale di persone con più con più di 65 anni è ancora inferiore alla media del Centro-Nord (20,9% contro 23,3%), ma superiore pur di poco al Mezzogiorno (20,5%). L’invecchiamento demografico nell’ultimo quarto di secolo in Calabria è avvenuto molto velocemente, e l’età media della popolazione è aumentata dai 35,9 anni del 1991 ai 43,9 del 2016. Tra le province calabresi, Cosenza mostra i segni di un più accentuato invecchiamento della popolazione (44,6 anni), la provincia di Crotone risulta dal punto di vista demografico la più giovane, con un’età media di 42,2 anni. IN CRESCITA LE MIGRAZIONI Nel 2017 il saldo migratorio della regione è rimasto sui livelli raggiunti l’anno precedente con una perdita netta di 3.317 abitanti, Tutte le province della Calabria hanno presentato un saldo migratorio interno negativo, in accentuazione rispetto al 2016 e compreso, in termini assoluti, tra le meno 3.100 unità di Reggio Calabria e le meno 737 di Vibo Valentia. In termini relativi, Reggio Calabria continua a registrare un tasso migratorio interno particolarmente grave (-4,3 per mille). Dal Duemila hanno lasciato la Calabria poco meno di 113.600 residenti, trasferiti prevalentemente in una regione del Centro-Nord (98.000), ma anche all’estero (15.000) e molto meno in un’altra regione del Sud (meno di mille). Queste tendenze, secondo le previsioni dell’ISTAT, nello scenario più prudenziale, implicherebbero per la Calabria una perdita tra il 2017 e il 2065 di quasi mezzo milione di persone (quasi un quarto di quella attuale). In Calabria il pendolarismo fuori regione coinvolge quasi 18 mila persone pari al 3,3% dell’occupazione. Di questi, circa 4.600 lavorano nelle altre regioni del Mezzogiorno, circa 11.600 lavorano nel Centro-Nord e circa 1.600 all’estero. Gli spostamenti in uscita dalla regione Calabria sono solo in minima parte compensati da movimenti in direzione contraria. Il saldo tra afflussi e deflussi è negativo per la regione come per tutte le regioni meridionali, con l’eccezione della Basilicata. Nel 2017, le regioni del Centro-Nord che presentano un più elevato grado di attrazione di lavoratori residenti in Calabria sono Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna. MERCATO DEL LAVORO TRA CRISI E RIPRESA Il prolungarsi, sia pur in rallentamento, dell’intonazione positiva dell’attività economica nel corso del 2018 ha parzialmente attenuato gli squilibri indotti dalla lunga fase recessiva sul mercato del lavoro. La Calabria si caratterizza per una ripresa incerta a sprazzi che prende vigore solo sul finire del 2016. Circa la metà dei 62 mila occupati persi nel corso della fase recessiva è stata recuperata. Il tasso di occupazione regionale si è attestato al 42,2% nel 2018. Il numero degli occupati nella media del 2018 in Calabria è risultato pari a 551 mila unità, circa 14 mila unità in più rispetto all’anno precedente, pari al +2,6%. L’aumento dell’occupazione riguarda di più gli uomini (+2,9% a fronte del +2,2% delle donne). Continua a crescere per il secondo anno consecutivo l’occupazione giovanile fino a 34 anni (+12,4%, +4,9 nel 2017) in crescita anche gli occupati con 50 anni e più (+2,8, +4,1% nel 2017). Gli occupati dipendenti aumentano dell’1,9% mentre la componente autonoma continua a crescere decisamente per il secondo anno consecutivo (+4,8%). Tra i dipendenti flettono gli occupati a tempo indeterminato (-3,6%) mentre crescono in misura accentuata quelli con contratto temporaneo (+21,3%). Il lavoro a tempo pieno continua a crescere (+2,9%) mentre aumenta il part time (+1,6%), quello involontario è in moderata crescita in Calabria (+0,1%). Nella regione l’agricoltura ha un andamento decisamente positivo, più moderata la crescita nei servizi, mentre si assiste a una flessione nell’industria. Aumenta del 7,7% l’occupazione agricola, del 2,5% quella dei servizi mentre flettono dello 0,9% gli occupati dell’industria. La flessione dell’occupazione in Calabria si è combinata con un incremento marcato delle persone in cerca di occupazione, salite da circa 80 mila nel 2008 a 152 mila nella media del 2018. Il tasso di disoccupazione si è attestato al 21,6% nel 2018. Circa 178 mila sono i giovani calabresi tra i 15 ed i 34 anni che non lavorano e al tempo stesso sono fuori dal sistema formativo (i cosiddetti Neet): la loro incidenza sul totale della popolazione in età corrispondente era nel 2018 al 39,3%. Di questi 65 mila sono in cerca di occupazione mentre 113 mila non cercano o cercano non attivamente perché ritengono che non ci siano opportunità di trovare un lavoro adeguato. Il 60% di questi giovani è diplomato o laureato. Nel corso della crisi è aumentato di circa il 38% il numero di giovani con elevato livello di istruzione che non lavora e non studia. GLI ANDAMENTI DELLE SINGOLE PROVINCE Nell’ultimo anno sono cresciuti decisamente gli occupati in provincia di Cosenza, di Catanzaro e soprattutto Reggio Calabria. Agricoltura e servizi spiegano la ripresa in provincia di Cosenza. Sempre i servizi crescono decisamente in provincia di Catanzaro mentre restano fermi in provincia di Reggio Calabria dove aumentano in misura accentuata agricoltura e industria. La disoccupazione è molto elevata in tutte le province. Nel 2018 il tasso di disoccupazione più elevato si rileva a Crotone (27,6%) e il più basso in provincia di Vibo Valentia (14,9%). Particolarmente grave è la disoccupazione giovanile (15 – 24 anni) che in provincia di Cosenza si avvicina al 70%. Nelle altre province il tasso di disoccupazione giovanile è elevato ma in forte calo nell’ultimo anno: in provincia di Reggio Calabria si attesta al 52%, era al 60% nel 2017, Vibo Valentia registra il valore più basso 23,9%, era al 38,1% l’anno precedente. SISTEMA MODA Nel sistema moda sono presenti oltre 100 imprese con oltre 100.000 euro di fatturato. Da segnalare il caso positivo di 6 imprese artigiane terziste di Cetraro, costituite da ex operai e tecnici dello Stabilimento Faini, chiuso negli anni ‘70 e poi rilevato da altri imprenditori, ma ora chiuso da tempo. Queste micro/piccole imprese producono parti di maglieria dei capi di Harmont&Blaine e di altri marchi famosi. Producono circa 100.000 capi anche se ne producevano di più prima della crisi. FILIERA DEL LEGNO Nella filiera del legno-arredo già operano 1.500 imprese con circa 3.200 addetti, il cui fatturato è il 7% del totale del settore manifatturiero e rappresentano il 13% delle imprese. In Calabria si importa il legno soprattutto dall’Austria che riesce a far arrivare prodotti a prezzi molto competitivi, per la presenza di grandi impianti multifunzionali. Il saldo commerciale è negativo per oltre 28 milioni nel settore legno e per circa 4 milioni nel settore arredo. Si esporta per 3,3 milioni nel settore legno e per 4,3 milioni nell’arredo. Sono in corso progetti di ricerca per valorizzare piante, come il castagno, il faggio, l’abete bianco, ma anche la ginestra, una pianta spontanea che cresce in tutto il Mediterraneo. Nel solo Parco dell’Aspromonte sono stati censiti e localizzati 5.000 ettari di ginestreti. In Sila la ginestra è una pianta infestante. INIZIATIVE A SOSTEGNO DELL’IMPRENDITORIA SOCIALE Nel campo delle imprese sociali, è da segnalare il caso di Goel, un consorzio di cooperative promosso da Monsignor Bregantini, vescovo di Locri dal 1994 al 2007. Operano nell’area dell’Aspromonte nel campo dell’agricoltura biologica, della cosmetica, dell’assistenza sociale e della moda etica, dimostrando che è possibile avviare iniziative di successo anche nello zone più difficili coinvolgendo anche numerosi giovani. ATTRAZIONE INVESTIMENTI MULTINAZIONALI I grandi gruppi già localizzati in Calabria e quelli esterni in alcuni casi hanno manifestato interesse a rilanciare intere filiere. Ci sono innanzitutto Medcenter, che gestisce il porto di Gioia Tauro, poi la multinazionale informatica giapponese NTT Data, che si è localizzata in Calabria anche per l’esistenza di una startup con alta professionalità ed ora occupa oltre 200 persone, inoltre le imprese a partecipazione tedesca Hispana Hotel e Meeeting point che operano nel settore turistico, soprattutto nell’area di Tropea. ISTRUZIONE IN CALABRIA Gli early leavers calabresi sono circa 25 mila pari al 16,3% dei giovani 18-24enni. Il risultato della Calabria è essenzialmente dovuto alle giovani calabresi di cui solo il 10% circa abbandona gli studi mentre il dato degli uomini è in linea con la media meridionale (21,8%). Gli iscritti all’università residenti in Calabria nell’anno accademico 2017-18 sono stati circa 71 mila, intorno al 46% dei giovani tra i 19 ed i 25 anni residenti nella regione. Consistente è il tasso di emigrazione degli studenti calabresi nelle regioni del Centro-Nord (intorno al 31%) superiore a quello medio delle regioni meridionali (26% circa). Solo il 55% (circa 39 mila) dei residenti studia in atenei della Calabria. BENI CULTURALI E AMBIENTALI I visitatori in Calabria sono stati 489.202 nel 2017 con un decremento dell’1,82%, contro un aumento del 10,7% a livello nazionale. Eppure esistono notevoli potenzialità di crescita: al Museo di Reggio ci sono stati 216.000 visitatori, ma al museo archeologico della Sibaritide addirittura solo 12.105 e al Parco archeologico della Sibaritide 7.462. Nel settore del turismo e della valorizzazione di centri storici è da segnalare l’esperienza positiva di Belmonte, sul Tirreno in provincia di Cosenza, dove sono state ristrutturate autonomamente case da alcuni proprietari ed è stato creato un paese albergo che riesce ad attrarre turisti anche nella bassa stagione. Così come stanno avendo un notevole incremento soprattutto le aree intorno all’aeroporto di Lamezia, come quella di Tropea-Vibo, meta di molti turisti stranieri e non solo italiani. Casi di successo anche in comuni del Parco del Pollino come Civita, dove negli ultimi anni hanno aperto vari B&B e ristoranti tipici.
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corrieredelweb · 6 years
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Equity Crowdfunding: nel primo semestre dell’anno su Mamacrowd raccolto quanto in tutto il 2017
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delinquenzanews · 4 years
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L’enoteca online Etilika.it punta ad accelerare la crescita aprendosi a nuovi soci con la campagna di equity crowdfunding su Mamacrowd
L’enoteca online Etilika.it punta ad accelerare la crescita aprendosi a nuovi soci con la campagna di equity crowdfunding su Mamacrowd
Etilika, e-commerce specializzato nella vendita online su tutto il territorio nazionale di vini italiani, champagne e superalcolici, lancia su Mamacrowd una campagna di equity crowdfunding. Dopo aver chiuso a dicembre 2020 un primo round d’investimento raccogliendo 425mila euro, ora Etilika si apre all’ingresso di nuovi investitori e appassionati di vino puntando all’hard cap di 500.000€, per…
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qdrnews · 4 years
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Mamacrowd entra nel crowdfunding immobiliare
http://dlvr.it/RZmGxk
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vlifestyle · 5 years
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Scuole chiuse, cosa fare a casa
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In tutta Italia per motivi di sicurezza le scuole sono chiuse.  Tanti gli studenti che restano quindi bloccati a casa: ma come evitare di annoiarsi e allo stesso tempo non rischiare di lasciare indietro lo studio e la didattica?  Ecco cinque piattaforme e suggerimenti smart che permettono di divertirsi e studiare anche a casa.
 Bookabook: i libri a portata di ebook
Voglia di nuove letture? Non c'è bisogno di uscire di casa:  bookabook, la prima casa editrice italiana che pubblica libri attraverso il crowdfunding, mette a disposizione un vasto catalogo di libri di ogni genere e adatti a tutte le età che possono essere acquistati e scaricati direttamente online nel formato digitale degli ebook. Per i più piccoli, da non perdere tra i libri pubblicati "Il ladro di sogni e altre storie" di Fabio Cruccu o "La principessa antipatica e altre storie" di Miriam Liuni. Nella sezione "Young Adult" spicca invece "Viola di Notte" di Ilaria Bianchi, con protagonisti i giovani Viola e Mattia. Nel ricco catalogo consultabile online di bookabook non mancano inoltre saggi e romanzi di ogni genere.
Docety, la formazione è in e-learning
Per chi ha voglia di approfondire e continuare la propria formazione, c'è Docety, la piattaforma di e-learning dove seguire videocorsi, lezioni private e seminari online interattivi fino a 50 persone. La piattaforma ha raggiunto oltre 500.000 euro di adesioni da parte di investitori privati sull'equity crowdfunding di Mamacrowd. Inoltre, Docety e il suo centro di  ricerca Lo Stilo di Fileta hanno deciso di offrire gratuitamente la piattaforma a tutti gli enti e gli organi che hanno dovuto chiudere per le contromisure da coronavirus, offrendo la possibilità di erogare lezioni, ore di ricevimento, esami orali e molto altro ancora attraverso la propria piattaforma e i suoi prodotti Docety Class, Docety Video, Docety 1on1.
Ripassare l'inglese con le app per smartphone
Per non mettere da parte lo studio dell'inglese e divertirsi allo stesso tempo, Cambridge English, da oltre 80 anni ente certificatore del livello di lingua inglese nel nostro paese, suggerisce alcune risorse multimediali pensate per imparare o approfondire l'inglese anche a casa. Per i più piccoli c'è l'app Monkey Puzzles, gratuita e disponibile per tutti i dispositivi, che  aiuta a praticare sia la lettura che l'ascolto: i bambini possono seguire i viaggi di una simpatica scimmietta e aiutarla a superare le sfide linguistiche che incontra lungo il percorso, ottenendo man mano dei piccoli riconoscimenti. Per chi già conosce l'inglese c'è Quiz your English, un'applicazione gratuita lanciata da Cambridge English che permette di sfidare persone provenienti da ogni parte del mondo sulla grammatica inglese. Ottima per esercitarsi anche Exam Lift, l'app che aiuta a praticare ogni aspetto della lingua (lettura, scrittura, ascolto e conversazione) attraverso esercizi giornalieri.
Fai-da-te con l'ecommerce di Dooitu
Per chi vuole distrarsi o offrire ai propri figli un nuovo passatempo, c'è Dooitu, marketplace di riferimento nel mondo del fai-da-te creativo. Sulla piattaforma ecommerce di Dooitu è possibile acquistare qualunque tipo di prodotto ideale per realizzare le proprie creazioni e dare sfogo all'abilità nel fai-da-te. Con l'intenzione di crescere e internazionalizzarsi, Dooitu ha inoltre lanciato una raccolta di capitali in equity crowdfunding su Mamacrowd.
Usophy, testi universitari in ebook
Per studiare senza limiti e continuare a preparare gli esami universitari senza problemi c'è Usophy, l'Online University Library che permette agli studenti universitari l'accesso illimitato e on demand ad un catalogo di libri di testo formato e-book sui propri dispositivi. La startup, incubata in I3P,  l'Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino, permetterà di sottoscrivere un abbonamento mensile per scaricare su PC, tablet o #smartphone (tramite l'apposita app) i testi disponibili. Read the full article
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allegreni · 7 years
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Record per una campagna di equity crowdfunding in Italia: CII2 raccoglie 1,2 milioni
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La società di investimenti, legata a SiamoSoci, ha chiuso il suo secondo round su Mamacrowd con una raccolta record di 1,2 milioni e oltre 300 investitori
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