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#Mercato Centrale
filipeanut · 1 year
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The Black Gulaman Americano and Red Bean Suman from Papakape are my new Manila Merienda. 
The new coffee shop is inside an old fort that's 400+ years old. Fort Santiago was built between 1589 and 1592, and was so fortified that it was later used by the British (1762), the Americans (1898), and the Japanese (1942) whenever they came by to say "hi."
Papakape's best-seller is made with espresso, pandan arnibal, grass jelly, and basil seeds. I'm not into sugary drinks but this is still coffee, the espresso still the main attraction, and double shots are welcome and encouraged.
Intramuros is open again with Mercato Centrale and Papakape open inside Fort Santiago. Just pay the P75 admission and take a closer look at history, and history in the making.
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Old Market Halls
Quincy Market - Boston - USA
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Pike Place Market - Seattle - USA
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Mercato Centrale - Florence - Italy
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proudtobechubby · 1 year
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Snack | Il Mercato Centrale | Rome
Supplì.
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uh-mozzaza · 23 hours
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Araki relapsed
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📍Mercato Centrale 2.10.2021 | 📸 @kristinemaeb
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megtudommagyarazni · 3 months
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Palermo corto
Kezdjük a legfontosabbal:
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Palermoba repülve érkezik az ember, a Punta Raisi (újabb nevén Falcone e Borsellino reptérre, ők államügyészek voltak, akiket kivégzett a mafia '92-ben).
A városba három módja van bejutni, vonat vagy busz, kb 1 óra, kb 6€ mindkettő, vagy iránytaxi, 8€. A buszterminál az épületből kilépve jobbra van, a vonat lenn, a föld alatt. Félóránként járnak. Mind a főpályaudvarhoz érkezik (Palermo centrale). A pályaudvarról kilépve egyenesen a via Roma nyílik, hosszú, zajos, forgalmas út (elején a Lidl, három nagy pálma előtte),
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attól pár száz méterre balra vele kb párhuzamosan a via Maqueda, a helyiek Corsonak mondják, elméletileg gyalogos. Az elméletileg azt jelenti, hogy itt az egyirányú utca ismérve az, hogy kevesebben jönnek szembe. A kettő közt terül el a történelmi központ (Centro Storico di Palermo), tekergős, szűk sikátorok szövevénye. A legismertebb látnivalók a Corsoról érhetők el, a négyszökőkutas térről (Piazza quattro canti) balra fel a Porta Nuova felé az arab-normann katedrális (Cattedrale),
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a Corson tovább a Teatro Massimo. Bármerre jár az ember, szinte minden utcában eléáll egy fantasztikus palazzo a kora középkorból vagy reneszánszból, egy Santa Maria della valami templom, leültem egy lépcsőre, és kiderült, hogy egy 12. században épült rózsaablakos erődtemplom lépcsőjén ülök. Van aztán a Kapucinusok katakombái, ahol rég meghalt szerzetesek vannak mumifikált állapotban, nekem kicsit extrém. Strandja nincs a városnak, az északra fekvő Mondellohoz ki lehet jutni városi busszal. Vasárnaponként (domenica) kirakodóvásár van a Corso feletti piac folytatásaként 100ezer négyzetkilométeren. Ahogy régebben, egy Schenker-gyűjtő rakománynál mondtuk, minden van ott, jézuskától géppuskáig.
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de nem vagyok útiköny-író, minden megvan az interneteken, jobban, bővebben
kaják a teljesség igénye nélkül:
Arancine - töltött rizsgolyó, sokféle, legkedveltebb a ragus, sajtos, spenótos, sonkás-mozzarellás, pisztáciás, és még ezerféle. A rizsgolyó közepébe gyúrják a tölteléket, aztán az egészet panírba forgatva olajban kisütik. Jó esetben öklömnyi méretű, 1-5€. Pane con milza - lépes szendvics, borjúbelsőség, jellemzően lép, esetleg tüdő, csíkokra vagdalva, faszénen sütve. Stigghiola - nyárson, parázson sült báránybél, ahány, annyiféle fűszerezésű, kis máj is lehet benne. Panelle e crocche - mentás krumplikrokett és csicseriborsó faszénen, zsemlefélébe (panini, ciabattini stb). Cannolo - ropogós tésztacsövek, amelyekbe ricotta alapú krémeket töltenek, csokis, pisztáciás, mogyorókrémes meg még százféle, nem feltétlenül tömény édes. Paninik, szendvicsek elképzelhetetlenül széles, helyben frissen készült választéka.
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Ezek a palermoi specialitások, de természetesen ezeken kívül minden olasz kaja van, pizza, pasta, lasagne, ravioli, tortellini stb. Enni sokfelé lehet, ajánlom a piacokat, az egyik a Corso elején a boltíves kapu után kezdődik, a másik a Teatro Massimo felett 200 méterre a Mercato del Capo. Minden IS van, csak rámutatsz egy körbetekert salsicciara, egy szelet vörös tonhalra, egy befűszerezett padlizsánra, egy tetszetős halra, egy megnyerő polipkára, és már dobják is rá a parázsra. Helyi ital valami ánizsos cucc, nem ugrik be a neve, kávéba is öntik, sajnos a szagától is elfutnék. Sör, bor, Aperol mindenhol van. Cafe, cafe macchiato 1-1,20€, cappuccino 1,80-2€.
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Azt már ugye, hozzá sem kell tennem, hogy: "itt is csak házak vannak, meg emberek".
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italiasparita · 1 month
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Pola. Mercato Centrale
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falcemartello · 1 year
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Mattarella: "i valori della Costituzione continuano a guidarci."
Davvero, Presidente?
Intende il lavoro? No, quello è sottoposto alla disoccupazione strutturale che ci impongono i trattati europei e comunque non possiamo fare politiche di piena occupazione senza la nostra banca centrale. E poi dal mare arriva già manovalanza gratis!
Intende la sovranità popolare? No, quella è brutta e cattiva, una roba da medioevo, molto meglio dare il beneplacito a governi tecnici e politiche diametralmente opposte al volere del popolo, che tanto non c'entra nulla con la democrazia.
Intende il ripudio della guerra? No, la guerra è pace, lo sanno tutti, per questo stiamo inviando armi all'Ucraina ponendoci in prima linea in un conflitto non nostro. D'altronde il ripudio è una forma di amore più sofisticata.
Intende il risparmio privato? No, quello è un problema perché gli italiani dovrebbero indebitarsi un po' di più come fanno le nazioni più civili, quelle frugali. Probabilmente il mercato interno deve essere smantellato del tutto per funzionare.
Intende l'eliminazione delle disegueglianze sociali? No, quelle vanno benissimo, anzi, possiamo salvare il mondo impedendo ai luridi poveracci di andare al lavoro in macchina e seguendo gli umili consigli dei filantropi multimiliardari.
Intende la salute? No, quella è una roba per ricchi: se hai i soldi vai in una clinica privata, altrimenti ti metti in fila negli ospedali pubblici che stiamo smantellando e trasformando in aziende. Moderni, sani e inclusivi, come il Green Pass.
Intende la difesa della patria? No, per carità, non si nomini quella parola fascista e retrograda. Il tricolore va bene solo se sventola accanto al drappo europeo, altrimenti è un simbolo di odio e di pericoloso nazionalismo.
Intende la libertà di parola? No, quella andrebbe limitata e cancellata del tutto. Per fortuna il mondo libero sta già adottando le misure necessarie contro quei cittadini che non si accontentano dei professionisti dell'informazione.
Insomma, Presidente, quando parla di "valori della Costituzione" a cosa si riferisce?
Ah, mi scusi, stanno suonando l'Inno alla Gioia e lei sta sull'attenti con gli occhi lucidi.
Non si preoccupi, mi risponderà un'altra volta.
✒️Matteo Brandi
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fridagentileschi · 1 year
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ANCHE LA CASA NELLA PRATERIA NELLA LISTA NERA
Nell'elenco idiota degli idioti finti antirazzisti anche la bellissima serie ''la casa nella prateria'' e i libri di Laura Ingalls Wilder a cui la serie e' ispirata. E perche'? Forse perche' le vite dei bianchi sono politicamente scorrette? O perche' lo e' famiglia?
La famiglia Ingalls e' molto unita, molto cristiana, ogni storia e' un messaggio che da valore ai valori,tutte le puntate sono insegnamenti d'amore che nascono nella famiglia per essere moneta corrente nella societa', in alcuni episodi ci sono anche personaggi neri e indiani: viene denunciata l'ingiustizia dell'epoca nei loro confronti ( 1870-1890), ingiustizia a cui gli Ingalls si sottraggono. Ho letto un bellissimo articolo di Melissa Gilbert ( Laura Ingalls nella serie) in cui ammette il suo stupore nel duro attacco alla serie..forse affermare che la famiglia e la spiritualita' sono valori non derogabili e' politicamente scorretto..come affermare che il sole sorge ogni mattina. Il grande scrittore Gilbert K. Chesterton fu un profeta quando disse che si sarebbe dovuto sguainare la spada per osservare che l’erba è verde in primavera.
L’Occidente terminale ha trovato il suo nemico definitivo, l’ultimo da sgominare, la famiglia appunto, con tutti i principi esistenziali, comunitari e morali che rappresenta. Sarebbe più esatto affermare che il nemico del progressismo trasversale – nato a sinistra, pagato a destra, che rappresenta, per disgrazia, l’asse delle società postmoderne- è la natura. L’attacco vero, assoluto, è infatti contro l’impero della natura, il creato dei credenti. Nulla di ciò che ha disposto è approvato dal transumano contemporaneo. I bambini non devono avere un padre e una madre, addirittura non è bene che si distinguano tra maschietti e femminucce; la sessualità tra uomo e donna è solo uno tra i tanti “orientamenti”, il più fastidioso, giacché porta a nascite indesiderate. Chi crede nella famiglia “tradizionale “(a proposito, non cadiamo nella loro trappola, quel modello non è tradizionale, ma naturale!) è uno sfigato.
I toni utilizzati dal nemico che ci vuole distruggere, nemico è chi il nemico fa, sono talmente volgari, disgustosi e sovreccitati da ricordare un pessimo intellettuale del dopoguerra, Ugo Vittorini. Un suo libro sulla resistenza si intitolava Uomini e no. A questo siamo tornati, la qualità di essere umano è revocata senza appello a chi non la pensa come loro. L’intera armata progressista è ormai intrisa dei peggiori istinti che attribuisce all’ odiato Altro. Sono razzisti etici, suprematisti, poiché la loro ragione è unica, autoevidente, non ha bisogno di dimostrazione, tanto meno di abbassarsi alla discussione. I signori del progresso stanno lasciando nelle nostre mani una battaglia fondamentale, per nulla confessionale, anzi laicissima. Le idee di famiglia e di matrimonio sono un elemento centrale dell’ingresso delle comunità umane nella civiltà. Distruggerle significa regredire di migliaia di anni, uscire dal recinto della legge – altra conquista della civilizzazione – e precipitare negli istinti, nella giungla del “poliamore” caro a mondialisti .
I figli sono prodotti da ordinare sul mercato, statura, colore della pelle, sesso, pardon genere. Osceni cataloghi sono disponibili in rete, ma i nazisti non sono loro, i caini antiumani del progresso, bensì chi richiama all’accoglienza della vita, chi smaschera lo schiavismo sessuale, la compravendita di ovuli e sperma, la riduzione zoologica dell’uomo, pratiche come l’utero in affitto che avrebbero fatto indignare Karl Marx. Presto avremo le nozze a tempo, il problema è come fare con i figli. Ma esiste la soluzione: possono essere affidati a cooperative, comuni collettive o allo Stato, imponendo di non farli crescere secondo istinto biologico naturale. Essenziale è che si estirpi la famiglia: totalitarismo disgustoso mascherato da emancipazione.
In tutto questo orrore una serie il cui perno e' la famiglia e' da debellare, censurare, abbattere,insieme alle statue, ai simboli, e all'occidente tutto. Ma noi paladini della civilta' non staremo a guardare inerti, noi combatteremo per difendere la famiglia, i bambini, e la vita: la vera vittima della tagliola del politicamente corretto e del mondialismo.
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diceriadelluntore · 2 years
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Storia Di Musica #266 - Dead Can Dance, Aion, 1990
La copertina del disco di oggi, della serie di lavori che riprendono capolavori del Rinascimento, è un particolare de Il Trittico Del Giardino Delle Delizie di  Hieronymus Bosch, dipinto probabilmente tra il 1490 e il 1510 dal maestro nederlandese, conservato oggi al Museo Del Prado di Madrid. Il particolare è della sezione centrale, sulla Vita nel Giardino. A sceglierlo per quello che è il loro disco capolavoro sono stati un gruppo australiano, i Dead Can Dance. Si formano a Melbourne alla fine degli anni ‘70, e si ispirano alla new wave britannica di quei giorni e alle sonorità post-punk. Sono in quattro all’inizio: Paul Erikson al basso, Lisa Gerrard alla voce, Simon Monroe alla chitarra e alla batteria e Brendan Perry alla voce e alla seconda chitarra. Pubblicano un singolo, nell’agosto del 1981, The Fatal Impact, che esce in una compilation di una rivista specializzata, Fast Forward. Visto il successo scarso, decidono di andare a Londra. Passano mesi duri, fino a quando nel 1983 un loro demo arriva alla  4AD Records, un’etichetta indipendente  fondata nel 1979 da Ivo Watts-Russell e Peter Kent e che sarà fucina di talenti e del più sofisticato goth rock di quel periodo, avendo scoperto e prodotto  Bauhaus, Cocteau Twins, Modern English, Pixies, Throwing Muses, e i leggendari This Mortal Coil, una sorta di supergruppo con molti dei musicisti delle band dell’etichetta che pubblicherà tre dischi magnifici. I Dead Can Dance sostituiscono Monroe con Peter Ulrich e nel 1984 pubblicano Dead Can Dance: in copertina, una maschera rituale della Nuova Guinea con il nome in caratteri greci del nome della band, una musica che se parte dall’elettronica new wave si espande e diventa rarefatta, acquisendo dettagli e costruzioni che diventeranno iconici, soprattutto grazie alla voce magnetica di Lisa Gerrard. Partecipano al progetto This Mortal Coil, poi nel 1985 il primo disco notevole, Spleen And Ideal, in cui introducono archi, fiati, armonie che si rifanno alla musica gotica, contenuti mistici che troppo velocemente diventano “new age”, e da qui inizia un piccolo seguito di culto per la band, che è diventata ormai un duo Gerrard\Perry, compagni anche nella vita. Si trasferiscono in Irlanda, e lì compongono il primo capolavoro: The Serpent’s Egg (1988) è ancora più etereo e sognante, e un brano, The Host Of Seraphim, verrà usato a più riprese in documentari, trailer, altri brani addirittura campionati (The Chemical Brothers che usano un sample di Song Of Sophia per la loro Song To The Siren, nel loro disco Exit Planet Dust del 1995). Succede però che i due si separino come coppia, con la Gerrard che rimane in Irlanda e inizia a studiare le lingue slave, Perry che va in Spagna. Ma il loro binomio artistico continua, e le esperienze personali sono alla base del disco di oggi, il loro capolavoro. Lo intitolano Aion, una parola greca che vuol dire “forza vitale”, e nella mitologia greca è il tempo infinito, del susseguirsi delle ere, ma anche il tempo vitale e il destino a differenza di Chronos che è il Dio del tempo degli eventi, delle ritualità. Composto da 12 brani spettacolari, ha decine di influenze. Solo due brani sono in inglese, Black Sun e Fortune Presents Gifts Not According To The Book, il cui testo è una traduzione di alcune liriche del poeta spagnolo barocco del diciassettesimo secolo Luis de Góngora. Si aggiungono melodie medioevali e rinascimentali, strumenti antichi come la ghironda o la viola da gamba, sono capaci di creare una musica che sembra un gioco di aria e acqua nella breve ma stupenda The Garden Of Zephirus, polifonie vocali nella toccante Wilderness, i ritmi da mercato arabo della conclusiva Radharc, la ripresa di un Saltarello, una melodia tipica del Centro Italia Rinascimentale, ma su tutto domina la voce, da brividi, della Gerrard, che con naturalezza canta una glossolalia fatta di parole greche, latine, arabe, bulgare, gaeliche che sembrano una misteriosa nuova lingua nella spettacolare apertura del disco, The Arrival And The Reunion, accompagnata dal soprano maschile David Navarro Sust. Alcuni strumentali sono eccezionali e rimandano al tempo del dipinto di copertina, come Mephisto e la stupenda As The Bell Rings The Maypole Spins (il Maypole Spin è molto simile All’Intreccio delle tradizioni folkoristiche nostrale legate al Carnevale, e consiste nell’intrecciare serie di nastri colorati, seguendo un ballo ritmico, ad un palo). Ma il colpo da maestro è la ripresa di una canzone tradizionale mediterranea, The Song Of The Sybil, conosciuta soprattutto nel sud della Spagna come El Canto De La Sibilla e ad Alghero: canzone di genere apocalittico che la tradizione fa risalire addirittura a Eusebio da Cesarea, che scrisse, secondo Sant’Agostino, una Iudicii Signum, che il teologo da Ippona tradusse dal greco al latino nella sua Città Di Dio. I Dead Can Dance ne riprendono la versione in catalano, che è uno dei momenti clou delle celebrazioni della natività in molte zone della Spagna: qui la Gerrad sfoggia tutta la natura dolorosa del canto, in una prova vocale da brividi e indimenticabile. Il disco è acclamato dalla critica e rimane uno dei picchi di creatività di una band che toccherà il massimo successo con Into The Labyrinth (1993), che venderà 500 mila copie, record per un disco della 4AD. Rimangono un ascolto necessario, per la delicatezza delle scelte e la magia della loro musica, da assaporare con il tempo necessario per un viaggio spazio temporale, almeno ad occhi chiusi.
P.S. La rubrica salta la domenica prossima, e riprende martedi 21 per ritornare domenica 26, con due titoli per finire la serie di dischi con le copertina rinascimentali.
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curiositasmundi · 5 months
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Vanunu nel 1986 decise di rivelare al mondo che sì, è vero che Israele possiede l’arma nucleare, che sotto la centrale sperduta del deserto del Negev dove lui si recava ogni giorno a lavorare si trovava una fabbrica con plutonio sufficiente per produrre 200 armi atomiche. Erano stati i francesi negli anni 50 a confidare ad Israele i segreti militari dell’atomo ma la tacita convezione era di non dirlo pubblicamente. Anche se tutto il mondo lo ha sempre saputo.Dunque Vanunu, dopo un tormentato esame di auto-coscienza, prese accordi con il Sunday Times di Londra dove si recò per essere intervistato sulle sue preziose informazioni, proprio mentre le spie del Mossad seguivano i suoi movimenti. Perché non lo fermarono prima: ormai era fatta, fermare una rotativa non è come oggi buttare le copie di un giornale già stampato (come fa Molinari)… e poi un po’ di pubblicità non guasta mai poi. Lo lasciarono fare, dunque, e poi chiesero all’allora capo del governo di sua Maestà (era la Thatcher) se la disturbasse una operazione per rapire il loro tecnico. La signora di ferro rispose che non se ne parlava proprio, che non voleva grane in casa sua, si rivolgessero agli italiani che erano più laschi.
Fu così che i servizi di Tel Aviv architettarono un piano incredibile con il benestare delle autorità di Roma (allora a capo del governo era Bettino Craxi): fecero adescare l’ingenuo Mordecai da una bionda di nome Cindy che lo invitò a passare con lei un paio di giorni nella città eterna. Candidamente perso negli occhi dell’avvenente spia, Vanunu partì, trovando gli israeliani ai piedi dell’aereo sulla pista di Fiumicino. Messo in una macchina venne rapito e rispedito in Israele. Se fosse solo una spy-story sarebbe avvincente ma non è così. Iniziò il suo dramma: incarcerato in una prigione di massima sicurezza é stato rinchiuso in un lungo, totale isolamento, rilasciato dopo diciotto anni ma mai uomo libero perché sottoposto a crudeli regole: senza passaporto, con il divieto di avvicinarsi a meno di 500 metri da un porto o da un aeroporto, dalle ambasciate o dalle auto del corpo diplomatico o di incontrare un cittadino straniero senza autorizzazione.
Insomma, si aprirono per Mordecai le porte dell’inferno con una persecuzione vendicativa senza fine, metodo che oggi vediamo applicato su larga scala tra le strade di Gaza. Vanunu non è stato solo: come per Assange, fondatore di Weakileaks che ha rivelato come la santa alleanza occidentale fa le sue guerre di dominio, un largo movimento di solidarietà lo sostenne, chiedendo la sua liberazione e il disarmo dell’area mediterranea. Egli non agì per interesse personale né si offrì al mercato spionistico: la sua fu una scelta etica che poneva il mondo di fronte ai rischi della proliferazione nucleare.
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istanbulperitaliani · 7 months
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Moschea di Piyale Paşa
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La moschea Piyale Paşa fu realizzata da Mimar Sinan nel 1573 su commissione dell'ammiraglio Piyale Paşa, genero del sultano Selim II.
La moschea era al centro di un complesso che cosisteva in un hamam, scuola, mercato e cimitero. Oggi rimane solo la moschea ed il complesso cimiteriale dove riposa Pyale Paşa, insieme alla moglie e ai loro sette figli e quattro figlie.
A differenza delle altre moschee progettate da Mimar Sinan essa non possiede una sola cupola centrale ma 6 cupole identiche, disposte su due file di tre. Si tratta dell'unica delle due moschee di Istanbul con piu cupole, l'altra é la moschea di Karagümrük.
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Il minareto si erge al centro dell'ingresso e si trova sopra l'asse del mihrab, il punto che indica la direzione della Mecca. Il mihrab ha delle decorazioni davvero notevoli. Il minbar, il pulpito usato dall'imam, é scolpito nel marmo e bilancia il mirhab eccessivamente decorato con un design estremamente semplice. Mi é piaciuto particolarmente il porticato esterno della moschea.
La moschea é completamente ignorata dal turismo.
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gcorvetti · 7 months
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Che fatica.
Ieri siamo saliti sull'etna a 2000 metri, c'era una vagonata di gente, qualche sprazzo di neve, ma una giornata di sole stupenda, c'era solo un pò di vento ma niente di eccezionale. Siamo stati ai crateri (spenti) sul primo tutti, poi il secondo (vedrete dalle foto) è alto quanto un palazzo di 10 piani e siamo andati solo noi (io, mia figlia e il fidanzato) su per un pendio ripidissimo che ho fatto fatica a salire, poi abbiamo visto da sopra che c'era una strada meno ripida ma più lunga, allora l'abbiamo presa per scendere. Abbiamo mangiato al rifugio sapienza, posto storico, e poi piano piano siamo scesi in città. La sera eravamo troppo stanchi per anche solo pensare di fare un giro, tanto oggi era in programma il giro del centro con cicerone mia sorella. Quindi da programma oggi siamo scesi presto in autobus e fatta la seconda colazione ci siamo incontrati con mia sorella. Siamo stati al mercato del pesce, più per fargli vedere questo bazar ittico e non solo a cielo aperto, ho incontrato Mario Venuti, penso l'ultima volta che gli ho parlato sarà stato 30 anni fa, incontravo spesso Luca Madonia a Venezia, il dottore a quanto pare ha una casa in laguna, niente di particolare sono delle persone normali, Mario era col cane a fare la spesa, ma tutti gli vogliono bene naturalmente è sempre un artista apprezzatissimo e adottato dalla città, perché in realtà lui è siracusano. Poi siamo stati in alcuni posti dove non ero mai stato, sembra strano ma spesso noi italiani siamo così abbiamo delle cose spettacolari dietro casa e non le caghiamo, è un peccato perché c'è tantissimo da vedere in Italia. Siamo saliti su una chiesa da dove si vede un panorama a 360° della città, dentro la cattedrale per la prima volta nella mia vita e sotto la cattedrale dove ci sono delle terme romane, poi siamo passati dal museo dell'università e su per il mercato centrale che però era già tardi e stavano chiudendo quasi tutti i banchi, abbiamo comunque preso della frutta e mia figlia del pesce che aveva l'acquolina in bocca dalla mattina. Da li mia sorella ci ha lasciati e siamo andati a mangiare su un posto di cucina tipica romana, eh lo so ma volevamo mangiare della pasta e a quanto pare a pranzo molti dei locali catanesi sono chiusi, tanti non fanno pasta e quindi abbiamo optato per quello, molto buono e porzioni enormi, infatti non sono riuscito a finire la pasta broccoli e sarciccia (al finocchietto), mia figlia l'ha presa con l'aragostina e lo zito matriciana. Precedentemente siamo passati ad affittare l'auto, perché domani andiamo a Siracusa e con l'auto di mia madre è un pò rischioso, anche se siamo andati sull'etna, ma ho come l'impressione che loro vogliano fare anche qualche giro da soli, beh non sono piccoli, anche se guidare a Catania non è come guidare in Estonia dove tutti rispettano il codice e non ci sono problemi, qua come sapete è un delirio nelle strade, va bè spero non faccia casini che tanto poi li paga lui. Ora non so cosa facciamo, ma penso niente, quindi intanto mi scarico un pò di foto e vi scrivo sto mini papello.
Vi lascio qualche scatto
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cocteautwinslyrics · 7 months
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had such a walk today i went through all the posh places in central west london im talking marylebone mayfair chelsea kensington because i kept looking for a bite to eat but everywhere was sit-in/expensive so i ended up getting the bougiest meal deal on earth at the kings road waitrose. did you know their £4.50 sandwiches (which have like steak and ham hock and shit in them) are included in the £5 meal deal its insane anyway i was walking through and taking pictures and shit and listening to music and in general kind of strolling which was dope because the buildings in these areas are so cool and beautiful especially the church that mercato mayfair is in i went onto the roof and took this picture
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ilpianistasultetto · 2 years
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Quasi l'una di notte, Stazione Centrale - Milano.
- buona sera, e' libero questo taxi? Prende la carta di credito?
- dipende..
-da cosa dipende?
- dove deve andare?
- Viale Pasteur..
- Ecco, se non e' zuppa e' pan bagnato. Salga va.
Un invito a salire fatto con un carico di esasperata controvoglia, anzi, scocciato non poco..
Il viaggio e' stato un mantra..
- eh, tra poco vi finisce questa pacchia..si, si, vi finisce questa pacchia. Adesso vi finisce. Eh...
Il tassametro segna 15 euro..pago e saluto -grazie, buonasera
Il taxi si allontana e sento la stessa litania di prima che piano piano si va affievolendo..
- - eh, tra poco gli finisce questa pacchia..si, si, gli finisce questa pacchia. Adesso gli finisce la pacchia!!.
Io invece, caro tassista milanese, spero finisca la vostra di pacchia. Che finisca quel mercato indegno delle licenze comunali date gratis e vengano messe a profitto dagli stessi comuni invece di farle rivendere a voi a 200mila euro. Che vengano chiuse tutte quelle vostre false cooperative a cui conferite le licenze per essere assunti come dipendenti con false buste paga da mille euro al mese quando ne guadagnate almeno tre. Si, si, pacchia per pacchia, spero finisca prima la vostra che quella dei vostri clienti.
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italiasparita · 2 months
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Pola. Mercato Centrale
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