#Modasostenibile
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mezzopieno-news · 2 months ago
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Una vittoria per il pianeta e per gli animali!
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🐾✨ La moda cambia, il futuro migliora. In 10 anni, l’uso delle pellicce è crollato dell’85%. Sempre più paesi vietano gli allevamenti, sempre più brand scelgono la sostenibilità. Una vittoria per gli animali e per l’etica. 🌍
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silviascorcella · 2 years ago
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Caterina Gatta p/e 2020: nell’archivio c’è la fonte della bellezza futura
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“Di una cosa ero sicura, non volevo fare la fashion designer”: suona curiosamente paradossale pronunciato da Caterina Gatta, che con la sua moda di giovane e talentuosa stilista, è sempre felicemente riconoscibile perché non  è mai stata imitatrice né debitrice di estetiche standardizzate e massificate, vero? Difatti, l’unicità è una dote che accade raramente: ovvero, quando le creazioni sono una combinazione non solo di grande passione e bravura sartoriale, ma anche di una dedizione profonda per la ricerca agganciata ad un senso del tutto personale della bellezza, e di un istinto rispettoso che va oltre il mero fascino dell’estetica, per andare a conquistare e condividere il valore prezioso della cultura che tramite l’estetica si esprime.
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Ecco, Caterina Gatta nel mondo del suo brand, che con lei condivide anche il nome e cognome come fosse uno specchio che ne riflette tutto il ventaglio di bellezza, esercita proprio questa combinazione pregiata. L’ha fatto sin dall’inizio del suo percorso di giovane promessa del fashion italiano, e lo riconferma tutt’ora nella collezione s/s 2020, che del suo percorso è anche una  rinfrescante sublimazione.
A ben vedere, forse il segreto di Caterina Gatta e della sua moda potrebbe essere raccolto proprio nell’essenza di  quell’affermazione: che, badate bene, non ha nulla di perentorio né altezzoso, tutt’altro! Anzi, è per l’appunto l’incipit spontaneo del suo itinerario poliedrico e generosamente curioso nella moda: che al fashion design approda come fosse il contenitore professionale perfetto dove raccogliere e esprimere le illuminazioni scoperte durante il percorso. Che inizia  con lo studio in Scienze della moda e del costume, mescolato ad esperienze lavorative assai eterogenee, cioè l’esperienza in un negozio vintage, lo studio dei diamanti presso un azienda import export, lo stage in America come associate new business per un agenzia di PR, l’assistente di una giornalista durante le fashion week di Milano e Parigi. Esperienze diversissime, ma che già custodivano il fil-rouge che da lei, e del suo brand, è tanto amato: l’amore scoccato per i tessuti vintage appartenuti alle grandi griffe che del made in Italy son state pietre miliari per eccellenza di qualità manifatturiera e per meraviglia di creazione estetica. 
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Una scintilla scoccata con l’incontro casuale di un tessuto vintage firmato Irene Galitzine, da cui Caterina Gatta aveva avviato una collezione personale: oltre un centinaio di stoffe splendide, provenienti principalmente dai favolosi anni Ottanta e Novanta appartenute, tra gli altri, a Gianni Versace, Mila Schön, Valentino, Ungaro, Yves Saint Laurent , Givenchy, Fausto Sarli, Lancetti e molti altri. Una collezione presto divenuta ispirazione per il suo progetto di moda.
È il 2011 quando il progetto di Caterina Gatta riceve la benedizione di Franca Sozzani e Sara Maino per la partecipazione al ‘Vogue Talents corner’: aveva ragione Caterina, a voler creare abiti dall’appeal contemporaneo a partire da quelle stoffe testimoni di una bellezza unica e irripetibile, profondamente italiana e straordinariamente creativa.
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Da quel momento il brand è cresciuto e maturato, naturalmente: si è anche ampliato a collezioni dove i tessuti sono ideati e progettati da lei, con un’evoluzione naturale della ricercatezza divertita dei motivi stampati a dar forma a silhouette squisitamente attuali.
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Ora, per la p/e 2020, Caterina Gatta torna alle origini con consapevolezza entusiasta: torna al suo archivio prezioso di tessuti vintage, materia prima il cui valore è anche nel gesto, a suo modo ribelle e salvifico, di riportarli nel nostro presente e plasmarli in creazioni sartoriali perfettamente contemporanee, perfettamente coerenti con il gusto di Caterina Gatta, fatto principalmente di appiombi netti e linee asciutte come base solida su cui costruire volant plastici, gonne a corolla che sbocciano con brio pop, tagli fendenti che aprono geometrie affacciate sulla pelle, silhouette anch’esse felicemente caratteristiche del brand come la tuta pantalone con i volant appoggiati sulla vita e gli abiti imbottiti con la tundra di seta e organza tripla, dove per fare un mini abito servono più di dodici metri di seta pura.
Restano intatti i giochi di accostamenti e sovrapposizioni di colori vividi e stampe che sembrano sottratte a opere d’arte: resta intatta la creatività libera, assieme alla passione per l’arte in connubio con la moda. 
Forse Caterina Gatta ha ragione: se avesse voluto fare la fashion designer, non avrebbe tracciato un viaggio così personale e intenso! 
Silvia Scorcella
{ pubblicato su Webelieveinstyle }
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cheapndchik · 17 days ago
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People Tree: Pionieri della moda etica e sostenibile dal 1991
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Nel panorama della moda sostenibile globale, People Tree si distingue come uno dei marchi pionieri e più coerenti nel promuovere un’industria dell’abbigliamento etica e rispettosa dell’ambiente. Fondato nel 1991 da Safia Minney nel Regno Unito, il brand ha costruito la propria identità attorno ai valori del commercio equo, dell’artigianalità e della trasparenza.   🌱 Una moda che rispetta le persone e il pianeta   People Tree produce abiti in cotone biologico certificato GOTS, tinti con sostanze naturali e realizzati da artigiani locali nei paesi in via di sviluppo, in particolare in Asia. Ogni capo racconta una storia fatta di mani esperte, tradizioni culturali e condizioni di lavoro dignitose.   Il brand lavora da sempre secondo i principi del commercio equo e solidale (Fair Trade), garantendo salari equi, pari opportunità e il rispetto dei diritti fondamentali dei lavoratori.   🌍 Sostenibilità a 360°   Dalla produzione all’imballaggio, People Tree minimizza l’impatto ambientale: usa materiali riciclati, evita la plastica monouso e mantiene una filiera trasparente. Il sito ufficiale mostra ogni fase della produzione, in perfetto stile “slow fashion”.   Inoltre, ogni stagione presenta collezioni limitate, disegnate per durare nel tempo sia per stile che per qualità, in netta contrapposizione alla moda usa e getta.   👗 Dove trovare People Tree   I capi People Tree sono disponibili sul sito ufficiale peopletree.de e in selezionati e-commerce dedicati alla moda etica e sostenibile. La proposta spazia da abiti quotidiani a capi eleganti, tutti 100% green. Read the full article
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crironic · 4 months ago
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Giorgio Armani a Parigi: la magia della sfilata 2025
Giorgio Armani ha inaugurato il 2025 con un evento straordinario nel mondo della moda. La sfilata di Giorgio Armani ha avuto luogo nel nuovo palazzo sede della sua azienda a Parigi, 21 di Rue Francois 1er. Questa sfilata non è stata solo un’esibizione di moda, ma un vero e proprio viaggio sensoriale che ha catturato l’essenza del designer italiano e il suo inconfondibile stile. Il palazzo, un…
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joy-armeli · 8 months ago
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“Aura di Zagara – La Borsa Artigianale in Pelle Pregiata che Definisce il Tuo Stil
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blogjfproject · 6 months ago
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Una carrellata dei nostri pezzi iconici 🎄 #xmasiscoming 🎁 rendi speciale ogni occasione con #JFproject 💎
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perfettamentechic · 4 months ago
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16 febbraio: M'illumino di Meno
Giornata Nazionale del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili #rai Edizione 2025 di M'illumino di Meno: lo spreco energetico nel settore del fast fashion #RiduciSprechiFashion #SostenibilitàNellaModa #ModaSostenibile #ConsumoConsapevole #SostenibilitàFashion #perfettamentechic
Il 16 febbraio è una data importante per l’Italia, poiché segna la Giornata Nazionale del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili. Questa iniziativa è stata istituita dal Parlamento italiano con la legge 34/2022, e rappresenta un’opportunità per riflettere sull’importanza del risparmio energetico e sulla sostenibilità. La Giornata Nazionale del Risparmio Energetico è conosciuta…
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vestilanatura-blog · 6 years ago
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@marrakshi.life #marrakshilife #kaftani #marocco🇲🇦 #stylemagazine #misrevistasmisperiodicos #modasostenibile #randallbachner https://www.instagram.com/p/CU9k0UwAfjx/?utm_medium=tumblr
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25tshirts · 4 years ago
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“Tutto è vanità e tutti sono vanitosi. Le donne sono molto vanitose. E così sono gli uomini, forse anche di più, se è possibile.” ~ Jerome K. Jerome Forse sono vanitosi anche i fiori 🌹 “All is vanity and everybody’s vain. Women are terribly vain. So are men - more so, if possible.” ~ Jerome K. Jerome Maybe flowers are vain, too 🌹 #CottonMeetsWords #organiccotton #sustainableclothing #Vanity #TheChicTee #timelessfashion #modasostenibile #fromItalywithlove https://www.instagram.com/p/CTU1fZ7jDJa/?utm_medium=tumblr
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mezzopieno-news · 2 months ago
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I vestiti del futuro? Più durevoli, riparabili e trasparenti!
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🌿 La moda che dura è la moda che cura. In Europa arriva la nuova etichetta per i vestiti: durata garantita, materiali riciclati, riparabilità, impatto ambientale e un passaporto digitale. Un piccolo simbolo, una grande rivoluzione per chi ama vestirsi con coscienza.
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silviascorcella · 2 years ago
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IINDACO: come l’ora blu che sfuma nella notte è il brand che fonde il lusso nella sostenibilità
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Narra la saggezza senza tempo addetta ad esplorare le fila sottili che muovono gli equilibri del mondo e degli animi, che l’indaco è il colore di cui si tinge il risveglio interiore: a localizzarla fuori, indaco è la sfumatura che scorgono gli occhi di fronte alla meraviglia dell’arcobaleno dove prende posto tra l’azzurro e il violetto, a cercarla dentro, dal fascino dell’indaco è avvolto chi risponde alla carezza segreta che sospinge lo spirito ad elevarsi e a rivolgere alla realtà che lo circonda un sano e salvifico occhio critico, alla positiva ricerca dell’armonia.
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Un tale preambolo può sembrare una congettura sospesa nella voglia squisitamente personale e tignosa a sorprendere connessioni impalpabili tra realtà e situazioni, eppure l’affinità sorge spontanea tra il significato segreto del colore e l’intento virtuoso che guida il giovane brand che l’ha incastonato nel nome: IINDACO.
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Che è sì un marchio di calzature femminili desiderabilissime che si è appena affacciato con consapevolezza e meritato successo al fashion world, ma che allo stesso tempo è anche un progetto di ampio respiro, pregiato e concreto, con al cuore la determinazione a realizzare l’opportunità di incoraggiare il cambiamento positivo nella fashion industry restituendo al lusso anche il valore della responsabilità, e dunque della sostenibilità.
Nel nome di IINDACO, in verità, son già riposti con cura elegante tutti gli indizi che ne rivelano la storia dell’essenza e la forza della presenza, ad iniziare da  quella doppia “i” che nell’apparenza maiuscola svela una sorta di codice intimo numerico legato alla sorte: doppio, perché doppia è l’anima del brand composta dalle due fondatrici Pamela Costantini e Domitilla Rapisardi, due “i” maiuscole che somigliano al numero undici, ovvero il mese di novembre che accoglie la nascita non solo di entrambe, ma anche quella del marchio.
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Dal nome IINDACO giunge immediata anche la suggestione, che colora l’ispirazione e dà forma pragmatica all’aspirazione: indaco è il colore della sfumatura elegante di cui si veste la sera in quel momento intenso e avvolgente in cui si prepara ad entrare nella notte, quando le ombre si sciolgono, il sole cala e regala le ultime schegge di luce morbida, e nella vita ordinaria la routine rallenta, l’impegno del lavoro fa spazio al disimpegno rilassato, l’ufficio chiude la porta mentre si apre quella del bar dove regalarsi un aperitivo, preludio di una serata festante.
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Questo momento squisito ha il nome di “blue hour”: l’ora blu in cui Pamela e Domitilla avevano l’abitudine d ritrovarsi, al termine delle rispettive giornate di lavoro e all’inizio della piacevolezza condivisa delle chiacchiere e dei confronti personali. L’ora blu che ha ispirato la sostanza creativa del brand: una manciata di modelli, dedicati a questo momento speciale in cui le donne si spogliano della divisa diurna e, come fossero crisalidi che attraversano una metamorfosi di umore e guardaroba, si rivestono della propria personalità e calzano le scarpe che le accompagnano nell’eleganza confortevole, e contemporanea, della vita affacciata sulla soglia della sera.
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La ricercatezza intrigante delle scarpe IINDACO agguanta rapidissima il desiderio e il gusto: lo stile è un’alchimia che si avvicina all’unicità, dove ci sono le rimembranze dei favolosi anni ’90 fatti di binomi e opposizioni, quando la sottrazione quasi rituale del minimal conviveva con l’estrosità dell’opulenza, e quando le donne uscivano con nuova determinazione dal guscio silenzioso e s’incamminavano con fierezza sulla via del girl power, insieme alle predilezioni di Pamela, che del brand è l’animo creativo dal tocco pratico e asciutto, per i tagli delle scarpe maschili che si prestano ad essere rielaborati con la ricercatezza dello charme femminile e l’esattezza dell’architettura razionalista, ed anche insieme al penchant appassionato di Domitilla, che invece è l’animo fantasioso, per per l’arte e il surrealismo.
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La sofisticatezza dell’ispirazione traduce lo stile in pochi modelli, ma perfetti, pensati attraverso la chiave della versatilità e dell’inclusività, perché ogni donna è diversa, così come i look che ama indossare, e le occasioni con cui compone la sua vita diurna e le sue serate: li distribuisce in tre proposte, ovvero “11 am” dedicata al tempo del lavoro,  “5 pm “ quando il sentimento della sera accarezza la voglia di cambiare abito e mood, e “Midnight” quando ci si immerge nella seduzione della notte; e li plasma nell”Ade Sandal”, la ciabattina con il tacco ricoperto di fiamme luccicanti, lo stivaletto stringato “Argo”, la pump Pegaso, ed infine Orfeo, lo stivale nella doppia versione, una che giunge al ginocchio, l’altra che si innalza sopra con l’appeal del cuissard.
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La virtuosità dell’aspirazione conferma l’intuizione della veridicità del significato segreto dell’indaco, colore del risveglio interiore che guida alla trasformazione positiva della realtà esteriore: il brand IINDACO nasce infatti dalla consapevolezza di Pamela e Domitilla, entrambe valevoli professioniste di lungo tempo nel settore della scarpa di moda, della reticenza cocciuta del fashion world ad aprirsi con lucidità alla sensibilità della sostenibilità, ambientale e sociale, e fiorisce nella determinazione di entrambe di costruire un marchio che dimostrasse come il lusso possa davvero esistere e agire nel rispetto della responsabilità ambientale e dell’etica umana.
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Dentro IINDACO tutto è pianificato, progettato e condiviso nel valore dell’economia circolare: dalla tradizione del Made in Italy, dove la pregiata expertise dello storico distretto di San Mauro Pascoli che realizza le creazioni applica l’artigianalità all’origine ecologica dei materiali, ovvero pelami e tessuti che provengono da giacenze d’eccellenza e dal riciclo degli scarti dell’industria alimentare, la evolve nell’innovazione dei processi certificati, la declina nella sostenibilità che riguarda tutti gli elementi, compresi i tacchi in abs riciclato e riciclabile, le solette interne e le fodere biodegradabili, fino perfino a quella cromia indaco che contraddistingue il packaging che proviene dagli scarti dell’industria agroalimentare della lavanda. Inoltre, le spedizioni sono tracciate per compensare le emissioni di co2, le persone che lavorano nella filiera sono trattate con il rispetto dell’etica, le donne che scelgono di acquistare le scarpe sono educate con le giuste informazioni a curarle affinché attraversino il tempo senza esserne scalfite, e sono coinvolte in un brand che è un vero, bellissimo, progetto di stile di vita rigenerato. Oltre che felicemente stiloso.
Lunga vita a IINDACO! Nel senso della durevolezza concreta del termine, e nell’entusiasmo sincero dello scopo.
Silvia Scorcella
{ pubblicato su Webelieveinstyle }
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irisbyirinatirdea · 4 years ago
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Lezioni di Stile 👠 by @irinatirdea ‘Moda Sostenibile’ Intervista a @paolo.bray.3 @friendoftheseaitalia_official @friendofthesea_official @friendoftheearth_official in onda su IRIS TV @irispresstv Inscriviti al canale per vedere la puntata https://youtu.be/UdHDCbbf6cY #modasostenibile #iristv #irinatirdea #paolobray #wso #friendoftheearth #savetheplanet #savetheanimal #savefashion #wsomodels (presso Iris Tv) https://www.instagram.com/p/CNkoOiSlXnm/?igshid=111o1zld1wpe6
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francescapassolento · 5 years ago
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Armadio sostenibile- suggerimenti x dummies.
Ho sempre pensato che vestirsi in modo più etico e sostenibile costasse tanto, e so benissimo che il prezzo più alto è assolutamente giustificato da una qualità migliore dei capi e da un trattamento più rispettoso dei lavoratori/ delle lavoratrici ma penso anche che rinnovare (o modificare) il guardaroba debba essere un processo sostenibile per l’ambiente- sì- ma anche per il portafogli.
In pre-shopping mi è capitato di partire carichissima e con tante buone intenzioni ma, alla vista di certi prezzi, mi tiravo indietro. Questo perché, detto molto sinceramente, il mio potere d’acquisto non è poi così alto! Immagino che ci siano altre persone nella mia stessa situazione, quindi ho pensato bene (spero) di scrivere qualche suggerimento che può servire a chi vuole iniziare ad acquistare in modo più consapevole e rispettoso del pianeta oppure per chi cerca solo un’ispirazione.
1) Negozi dell’usato. Per favore, smettetela di pensare che nei negozi di secondhand si trovino solo cose datate da indossare a carnevale o per qualche revival anni ‘90. Una volta tolto questo preconcetto dalla testa, fatevi sorprendere da una selezione variegata di capi. Oltre ai grandi store (per esempio: Humana Vintage Store oppure ArmadioVerde online), è importante sapere che esistono tanti piccoli store dell’usato e un modo molto semplice per trovare quelli più vicini a voi può essere la mappa della Rete Zero Waste. Quest’ultima è davvero molto comoda e discretamente aggiornata, utilissima per fare le vostre ricerche. Ormai la qualità di questi negozi è molto alta, raramente ho trovato capi in cattivo stato e l’esperienza d’acquisto è stata sempre positiva.
2) Depop: Ammetto che l’ho usato poco, ma so che si trovano bellissimi capi a prezzi molto accettabili! Credo sia un’opzione d’acquisto molto sottovalutata qui in Italia e che meriterebbe più attenzione- soprattutto se siete amanti del vintage. L’app è molto intuitiva e trovo sia facile trovare tante alternative, adatte ai tanti gusti personali. Ricordate che, se siete possibili clienti o che vogliate aprire un vostro “Depop shop”, è importante comprendere che è una piattaforma in cui le foto -luminose e chiare- fanno la differenza e possono essere determinanti per l’acquisto. L’ultimo accorgimento da avere è quello di selezionare bene i rivenditori, perché possono capitare degli account che vendono capi/accessori fast fashion spacciandoli per usato o vintage.
3) Swap party: quante volte vi è capitato di scambiarvi vestiti con amici/amiche/sorelle/fratelli/cugin*/genitori/zii/zie? E’ sicuramente la modalità di scambio (o acquisto) che più preferisco, in questo modo ho ereditato tantissimi capi e dato la possibilità ad altri miei capi di non essere dimenticati nell’ armadio. Gli swap party, in un contesto molto informale, possono funzionare come dei semplici “baratti”; ma possono funzionare anche in modo più formale e strutturato attribuendo dei “crediti in stelline” agli abiti e/o pagando una somma compensativa. La modalità di organizzazione la decidete voi!
Spero che questo post possa esservi d’aiuto, vi lascio con un ultimissimo suggerimento: comprate solo se necessario, i prezzi economici dell’usato possono ispirare tanti acquisti, ma fateli in modo consapevole e ragionato.
xoxo
-F.
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hellothisisours · 5 years ago
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blogjfproject · 7 months ago
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