Tumgik
#Mursia
causticxebec · 7 months
Text
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
and half of the troll sprites are done!
8 notes · View notes
stilouniverse · 2 months
Text
Fabio Giorgino "Echi sinistri. Una nuova indagine del commissario Spiro Fusco", Mursia
Collana GIUNGLA GIALLA , Mursia «Erano passati ventidue anni ma quella data sarebbe rimasta scolpita per sempre nei suoi ricordi, sebbene tutto quel tempo trascorso fosse servito almeno a mitigare il rimorso e la paura di dover pagare il conto, prima o poi.» Il cadavere di una ragazza viene rinvenuto nelle acque del Mar Piccolo di Taranto: sembra essersi buttata dal ponte Punta Penna, ma i…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
iannozzigiuseppe · 5 months
Text
"Sfidare lo spazio " di Umberto Guidoni (Ugo Mursia Editore)
Entro la fine di questo secolo, i nostri nipoti lavoreranno sulla Luna, vivranno in avamposti permanenti su Marte e utilizzeranno materie prime provenienti dagli asteroidi: in una parola, l’umanità diventerà una vera specie interplanetaria Umberto Guidoni Sfidare lo spazio ISBN: 9788842567059 – Pagine 208 – Euro 17,00 Ugo Mursia Editore Il 4 ottobre 1957, il mondo intero assistette al lancio…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
queerographies · 11 months
Text
[Sai ma' sono trans][Emma Mirò]
Emma, una madre adottiva, si ritrova a dover affrontare una verità inaspettata: suo figlio, un ragazzo adolescente, le rivela di essere transgender. La donna, che si è sempre battuta per i diritti di tutte le minoranze, si sente inizialmente persa
Emma vive tra Milano e Torino. Dopo la separazione ha un nuovo compagno che ama moltissimo, e ha un figlio adolescente che è il suo orgoglio. Lo ha adottato quando aveva poco più di un anno. Lui, occhi a mandorla e pelle ambrata, è un ragazzo di una bellezza disarmante. Lo dicono tutti, non soltanto lei che è la sua mamma. All’improvviso, come un fulmine a ciel sereno, una sera d’estate ecco…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
ivanscudieri-blog · 2 years
Text
Dammi la vita, il nuovo libro di Letizia Vicidomini, un giallo da leggere tutto d'un fiato
1 note · View note
nnibarrel · 3 months
Text
Tumblr media
Sticker collab in ask (vk link). We redrawn takiimikiku emoji base. Do not use, leave credits when repost, pls :3 Our artists: Socothbenoth - velvetChaika Knight Commander Alexandra - Dr.Pasta @doctorpasta Regongar, Knight Commander Jest - RadSilv sofiajestovna Baroness Elaine - Meval Hant of the Inheritor - Mursia Tristian - Earendiliel @laurelinlote Regill (also organizer) - kutkh_art (2 - there are no words, but I will write a report) Ember - sadruru @sadruru (1 - BAN) Ramien - nni_barrel (me...) Minago - Dzirrat Mephistopheles - dolores_inferni (Meph is holding "application for hospitalization in a psychiatric hospital". Like, for someone to fill and sign.) Woljif - Riigoje (1 - your money is in my pocket, 2 - donate on cherry roll) Kalikke - shapardchan TtA, LoN dlc protagonist Korvun - @coffeewithacold (don't join the dark side, we have cookies too) Maegar Varn - @boggubozakatochnihmashinok (3 - *happy chaotic sounds*)
44 notes · View notes
viendiletto · 8 months
Text
Bibliografia
A. Colella, L’esodo dalle terre adriatiche – Rilevazioni statistiche, Opera per l’Assistenza ai Profughi Giuliani e Dalmati, 1958
A. Santin, Al tramonto. Ricordi autobiografici di un vescovo, 1978
L. Vivoda, L’esodo da Pola - agonia e morte di una città italiana, Nuova LitoEffe, 1989
S. Cella, La liberazione negata. L’azione del Comitato di Liberazione Nazionale dell’Istria, Tipografia Del Bianco, 1990
R. Pupo, Venezia Giulia 1945. Immagini e problemi, Editrice Goriziana, 1992
S. Cella, Dal plebiscito negato all’esodo, ANVGD Gorizia, 1993
G. Perselli, I Censimenti della popolazione dell’Istria, con Fiume e Trieste, e di alcune città della Dalmazia tra il 1850 e il 1936, 1993
E. Bettiza, Esilio, Mondadori, 1996
R. Pupo, Violenza politica tra guerra e dopoguerra: foibe, deportazioni ed esodo delle popolazioni istriane e dalmate (1943-1956), in «Annali/Museo storico italiano della guerra», 1997
N. Milani, A. M. Mori, Bora. Istria, il vento dell’esilio, Marsilio, 1998
G. Nemec, Un paese perfetto. Storia e memoria di una comunità in esilio: Grisignana d’Istria (1930-1960), LEG Edizioni, 1998
F. Rocchi, L’esodo dei 350mila Giuliani Fiumani e Dalmati, Difesa Adriatica, 1998
F. Salimbeni, Le foibe, un problema storico, Unione degli Istriani, 1998
L. Vivoda, Campo profughi giuliani Caserma Ugo Botti, Istria Europa, 1998
N. Luxardo, Dietro gli scogli di Zara, Editrice Goriziana, 1999
A. Petacco, L’esodo, Mondadori, 1999
R. Spazzali, Epurazione di frontiera: le ambigue sanzioni contro il fascismo nella Venezia Giulia 1945-1948, LEG Edizioni, 2000
G. Rumici, Fratelli d’Istria: 1945-2000, italiani divisi, Ugo Mursia, 2001
M. Brugna, Memoria negata. Crescere in un centro raccolta profughi per esuli giuliani, Condaghes, 2002
G. Oliva, Foibe. Le stragi negate degli italiani della Venezia Giulia e dell’Istria, Mondadori, 2002
G. Rumici, Infoibati (1943-1945): i nomi, i luoghi, i testimoni, i documenti, Ugo Mursia, 2002
R. Pupo, R. Spazzali, Foibe, Mondadori, 2003
R. Marsetič, I bombardamenti alleati su Pola 1944-1945, 2004
E. Ratzenberger, Via Volta 2. Un’infanzia a Fiume, Edizioni Biografiche, 2005
G. Crainz, Il dolore e l’esilio. L’Istria e le memorie divise d’Europa, Donzelli, 2005
E. Miletto, Con il mare negli occhi. Storia, luoghi e memorie dell’esodo istriano a Torino, Franco Angeli, 2005
G. Paiano, La memoria degli Italiani di Buie d’Istria, 2005
M. Cattaruzza, L’Italia e il confine orientale, Il Mulino, 2007
L. Giuricin, La memoria di Goli Otok - Isola Calva, 2007
E. Miletto, Istria allo specchio. Storia e voci di una terra di confine, Franco Angeli, 2007
E. Rover, Cronache istriane di un esule, L. G. Ambrosini & C. Tipografia Editrice, 2008
G. Rumici, O. Mileta Mattiuz, Chiudere il cerchio. Memorie giuliano-dalmate. Primo volume: dall’inizio del Novecento al Secondo conflitto mondiale, ANVGD Gorizia - Mailing List HISTRIA, 2008
P. Sardos Albertini, Il rumore del silenzio: la storia dimenticata dell’Adriatico orientale, 2008
S. Tazzer, Tito e i rimasti. La difesa dell’identità italiana in Istria, Fiume e Dalmazia, Libreria Editrice Goriziana, 2008
R. Turcinovich Giuricin, La giustizia secondo Maria. Pola 1947: la donna che sparò al generale brigadiere Robert W. De Winton, Del Bianco Editore, 2008
L. Vivoda, Quel lungo viaggio verso l’esilio, Istria Europa, 2008
G. Rumici, M. Cuzzi, R. Spazzali, Istria, Quarnero, Dalmazia: storia di una regione contesa dal 1796 alla fine del XX secolo, LEG Edizioni, 2009
E. Miletto, Arrivare da lontano. L’esodo istriano, fiumano e dalmata nel biellese, nel Vercellese e in Valsesia, Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nelle province di Biella e Vercelli “Cino Moscatelli”, 2010
G. Rumici, O. Mileta Mattiuz, Chiudere il cerchio. Memorie giuliano-dalmate. Secondo volume: il Secondo conflitto mondiale, ANVGD Gorizia - Mailing List HISTRIA, 2010
G. Oliva, Esuli. Dalle foibe ai campi profughi: la tragedia degli italiani di Istria, Fiume, Dalmazia, Mondadori, 2011
G. Nemec, Nascita di una minoranza. Istria 1947-1965: storia e memoria degli italiani rimasti nell’area istro-quarnerina, 2012
G. Rumici, O. Mileta Mattiuz, Chiudere il cerchio. Memorie giuliano-dalmate. Terzo volume: L’immediato dopoguerra, ANVGD Gorizia - Mailing List HISTRIA, 2012
L. Vivoda, In Istria prima dell’Esodo. Autobiografia di un esule da Pola, Istria Europa, 2012
V. Facchinetti, Protagonisti senza protagonismo. La storia nella memoria di giuliani, istriani, fiumani e dalmati nel mondo, La Mongolfiera, 2014
V. Petaros Jeromela, 11 luglio 1920: l’incidente di Spalato e le scelte politico-militari, 2014
R. Turcinovich Giuricin, … e dopo semo andadi via, Edizioni Laguna – ANVGD Gorizia, 2014
F. Molinari, Istria contesa. La guerra, le foibe, l’esodo, Ugo Mursia, 2015
G. Nemec, Dopo venuti a Trieste. Storie di esuli giuliano-dalmati attraverso un manicomio di confine 1945-1970, Alpha & Beta, 2015
A. Cuk, Cuori senza frontiere: il cinema del confine orientale, 2016
E. Varutti, Italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia esuli in Friuli 1943-1960, 2017
O. Moscarda Oblak, Il “Potere Popolare” in Istria. 1945-1953, 2017
A. Cuk, La città dolente, Alcione Editore, 2020
R. Turcinovich Giuricin, R. Poletti, Tutto ciò che vidi. Parla Maria Pasquinelli. 1943-1945 fosse comuni, foibe, mare, Oltre Edizioni, 2020
R. Pupo, Adriatico amarissimo. Una lunga storia di violenza, Laterza, 2021
G. La Perna, Pola Istria Fiume 1943-1945. L’agonia di un lembo d’Italia e la tragedia delle foibe, Ugo Mursia, 2022
R. Pupo, Il lungo esodo: Istria : le persecuzioni, le foibe, l’esilio, Rizzoli, 2022
R. Spazzali, Pola. Città perduta. L’agonia, l’esodo (1945-47), Ares, 2022
R. Turcinovich Giuricin, Esuli due volte: dalle proprie case, dalla propria patria, Oltre Edizioni, 2022
E. Dionis Bernobi, Una vita appesa a un filo, 2023
R. Spazzali, Il disonore delle armi: Settembre 1943: l’armistizio e la mancata difesa della frontiera orientale italiana, Ares, 2023
E. Varutti, La patria perduta. Vita quotidiana e testimonianze sul Centro di Raccolta Profughi giuliano-dalmati di Laterina (1946-1963), Aska Edizioni, 2023
Documenti e articoli
Le vittime di nazionalità italiana a Fiume e dintorni (1939-1947) – Zrtve talijanske nacionalnosti u rijeci i okolici (1939-1947)
Mappa ed elenco delle foibe
Grido dell’Istria, n° 20, 21 e 41
Arnaldo Harzarich, l’angelo delle foibe
Documentari, incontri e lezioni
Adriatico amarissimo. La stagione delle fiamme e la stagione delle stragi
Conferenze del giovedì dell’ANVGD di Milano
Da quella volta non l’ho rivista più. Incontro con Raoul Pupo
Esodo. L’Italia dimenticata
Esodo. La memoria tradita
Istria: il ricordo che brucia (1, 2)
Le Foibe
Le foibe, l’esodo e la catastrofe dell’italianità adriatica
Il tempo del ricordo. Le foibe e l’esodo istriano-giuliano-dalmata
Vergarolla
Filmati storici
Martiri italiani. Le foibe del Carso (1946)
L’esodo da Pola. La salma di Nazario Sauro a Venezia (1947)
L’esodo degli italiani da Pola (1947)
Pola addio (1947)
Pola, una città che muore (1947)
Le condizioni dei profughi giuliani accolti a Roma (1948)
Fertilia (1949)
Piccoli profughi giuliani (1951)
A Sappada con i piccoli profughi giuliani (1952)
Siti utili
Archivio de L’Arena di Pola
Associazione Dalmati Italiani nel Mondo – Libero Comune di Zara in Esilio
Associazione delle Comunità Istriane
Associazione Fiumani Italiani nel Mondo – Libero Comune di Fiume in Esilio
Associazione Giuliani nel Mondo
Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia
Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia – Comitato Provinciale di Bologna
Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia – Comitato Provinciale di Udine
Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia – Comitato Provinciale di Venezia
Associazione Triestini e Goriziani in Roma
Centro di Documentazione Multimediale della Cultura Giuliana, Istriana, Fiumana e Dalmata
Centro di ricerche storiche Rovigno
Circolo di Cultura Istroveneta “Istria”
Comitato 10 Febbraio
Comunità di Lussinpiccolo
Coordinamento Adriatico
Deputazione di Storia Patria
Elio Varutti
FederEsuli
Fondazione Giorgio Perlasca – Le Foibe e l’Esodo
Fondazione Rustia-Traine
Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata
L’Arena di Pola – Libero Comune di Pola in Esilio
Lega Nazionale
Mailing List Histria
Società Dalmata di Storia Patria
Società di Studi Fiumani
Unione degli Istriani – Libera Provincia dell’Istria in Esilio
Unione Italiana
Università Popolare di Trieste
Romanzi d’autori istro-quarnerini e dalmati
P. A. Quarantotti Gambini, La rosa rossa (1937)
E. Bettiza, Il fantasma di Trieste (1958)
F. Tomizza, Materada (1960)
F. Tomizza, La ragazza di Petrovia (1963)
F. Tomizza, Il bosco di acacie (1963)
P. A. Quarantotti Gambini, I giochi di Norma (1964)
P. A. Quarantotti Gambini, Le redini bianche (1967)
F. Tomizza, L’albero dei sogni (1969)
F. Tomizza, La torre capovolta (1971)
F. Tomizza, La quinta stagione (1975)
F. Tomizza, La miglior vita (1977)
F. Tomizza, Il male viene dal Nord (1984)
L. Zanini, Martin Muma (1990)
N. Milani, Una valigia di cartone (1991)
E. Bettiza, Esilio (1996)
M. Madieri, Verde acqua. La Radura (1998)
G. Fiorentin, Chi ha paura dell’uomo nero? (2000)
F. Tomizza, La visitatrice (2000)
F. Tomizza, Il sogno dalmata (2001)
E. Bettiza, Il libro perduto (2005)
F. Molinari, L’isola del Muto. Storia del pescatore dalmata che parlava ai gabbiani (2006)
A. M. Mori, Nata in Istria (2006)
N. Milani, Racconti di guerra (2008)
L. Toth, La casa di calle San Zorzi (2008)
L. Zanini, Martin Muma (2008)
R. Turcinovich Giuricin, S. De Franceschi, Una raffica all’improvviso, navigando lungo le coste dell’Istria e Quarnero (2011)
L. Toth, Spiridione Lascarich – Alfiere della Serenissima (2011)
A. M. Mori, L’anima altrove (2012)
E. Bettiza, La distrazione (2013)
N. Milani, La bacchetta del direttore (2013)
N. Milani, Lo spiraglio (2017)
L. Toth, Il disertore dalmata (2018)
N. Milani, Di sole, di vento e di mare (2019)
N. Milani, Cronaca delle Baracche (2021)
E. Mestrovich, A Fiume, un’estate (2022)
R. Turcinovich Giuricin, Di questo mar che è il mondo… (2023)
Pellicole cinematografiche e spettacoli teatrali
La città dolente (1949)
Cuori senza frontiere (1950)
Magazzino 18 (2013)
Red Land Rosso Istria (2018)
La rosa dell’Istria (2024)
29 notes · View notes
Text
I libri della renna
Tumblr media
Il regalo di Natale delle biblioteche di Milano consiste, naturalmente, nei nostri consigli di lettura, scelti per offrire al pubblico un’occasione per distrarsi in totale relax.
Tumblr media
È ambientata proprio in tempo di feste l’ultima fatica di Valerio Varesi, L’affittacamere, ma è un Natale un po’ cupo per il commissario Soneri, costretto a scavare anche nel proprio doloroso passato per venire a capo dell’omicidio di un’anziana affittacamere dalla vita piuttosto torbida: “La nostalgia è la sublimazione della paura che ci fa il tempo che passa”. Forse Varesi è riuscito a darci, una volta per tutte, la spiegazione della passione per i libri gialli: “La vita, dopotutto, non assomiglia tragicamente a un omicidio? Non si concludeva sempre con un morto? Non ci ammazzava il tempo logorandoci ogni giorno con un piccolo affronto fino al cedimento? E il tempo non ha bisogno di un alibi come non ce l’ha il boia: compie semplicemente il suo mestiere”. Scritto molto bene, sembra di passeggiare insieme al protagonista per le vie nebbiose di Parma, durante le festività natalizie.
Tumblr media
Antonio Manzini, nel titolo del suo ultimo libro della serie del vice questore Rocco Schiavone, Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Sud America?, fa il verso al noto film di Ettore Scola con Nino Manfredi e Alberto Sordi, ma l’amico, in questo caso, è misteriosamente scomparso in Sud America e non in Africa. Spassoso e divertente anche durante la trasferta, il coriaceo Rocco sembra ricordare la risposta che Aldo Fabrizi diede ai giornalisti che lo rimproveravano di parlare solo in romanesco: “Sono sicuro che se anche fossi nato altrove parlerei romanesco lo stesso”: è così anche per i nostri eroi, che si trovino a Roma, ad Aosta, a Buenos Aires o in Messico. Buon divertimento!
Tumblr media
Anche in La ricreazione è finita, recentissimo romanzo di Dario Ferrari, si respira aria di Natale, ma in questo caso il riferimento cinematografico non è a Scola bensì al Fellini dei Vitelloni, perché il protagonista gigioneggia in quel di Viareggio senza decidersi a dare una svolta, matrimoniale e professionale, alla sua tardo-fanciullesca esperienza personale. Egli riesce però, del tutto inaspettatamente, a vincere un dottorato di ricerca in università e viene incaricato di occuparsi degli scritti del compatriota Tito Sella, morto in carcere dove era stato rinchiuso per il reato di terrorismo. Diversi generi letterari e temi, il romanzo di formazione, il mondo accademico, le suggestioni cinematografiche, storiche e metaletterarie, si intrecciano in questo romanzo davvero accattivante.
Tumblr media
Feste decisamente spensierate per chi sceglierà Le imprudenze di Archie di Wodehouse, recentemente ripubblicato da Mursia. Inossidabile humour inglese di ottima lega, del suo stile l’autore diceva: “consiste nel costruire una specie di commedia musicale senza musica, ignorando del tutto la vita reale”. E proprio così, in assoluta leggerezza, vive Archie, il protagonista di questo romanzo che vi lascerà con il sorriso stampato durante tutta la lettura. “Mentre considerava la sua situazione alla fine del primo mese di vita matrimoniale, ad Archie pareva che andasse tutto per il meglio nel migliore di tutti i mondi possibili. … C’erano dei momenti in cui gli sembrava che New York fosse solo stata in attesa del suo arrivo prima di dare ufficialmente inizio ai bagordi”.
Tumblr media
Le festività natalizie sono l’occasione giusta anche per affrontare un bel romanzo storico, di quelli “cappa e spada”, soprattutto per chi ha amato I promessi sposi. Il conte Attilio di Claudio Paglieri è infatti il prequel del capolavoro manzoniano e ci offre un punto di vista diverso sulla personalità del famigerato cugino di Don Rodrigo, ma l’ambientazione è sempre la stessa: la nostra grande Milano e le meravigliose sponde del lago di Como.
Tumblr media
Ancora in tema con le feste vi proponiamo Un lungo capodanno in noir, in cui dieci autori contemporanei tra i più seguiti ci offrono la loro versione delle feste. Diversi sono anche gli scenari: Roma, Firenze e Milano “con i suoi quartieri e la sua gente; Milano che negli anni Venti ospitava Antonio Gramsci a San Vittore, uno che il Capodanno lo odiava proprio”. Poi un borgo del centro Italia, e infine Barcellona e la Svizzera: un ampio panorama per feste colorate di giallo!
Tumblr media
Chiudiamo questa breve rassegna con una garanzia assoluta, ovvero l’ultima raccolta di racconti gialli di Simenon pubblicata da Adelphi: I misteri del Grand-Saint-Georges, anch’essa, in qualche modo, in tema con il Natale perché ambientata nei paesaggi innevati della Lituania. Una tremenda vendetta è l'argomento della prima storia, un “racconto di Natale per grandi” è il sottotitolo della seconda, mentre l’ultima, Il piccolo sarto e il cappellaio, sarà poi sviluppata nel romanzo I fantasmi del cappellaio: basta un semplice pezzettino di carta per suscitare i più atroci sospetti e scatenare la tensione.
Di nuovo auguri di buone feste a tutti i nostri fedelissimi lettori!
12 notes · View notes
gregor-samsung · 1 year
Text
“ Il dialetto gaddiano, il romanesco del Pasticciaccio tanto spesso avvicinato a quello pasoliniano, entra in un rapporto ludico complesso con la lingua, con i suoi differenti livelli, e nel gioco quello che conta è la scrittura, l'artificio della scrittura come suprema abilità di maneggiare (e magari di distruggere, ma dall'interno) il registro del simbolico, la comunicazione (e la tradizione) letteraria. Al contrario il romanesco pasoliniano vuole prima di tutto essere puro suono, nasce indifferente ai significati, esterno alla comunicazione, posto al servizio di un progetto di ipnosi, di trance. È un dialetto "brutto", rigorosamente privo di tensioni formali, tutto concentrato sulla propria noia. Se nei primi racconti di Alí l'artificio letterario tradizionale, inteso come abilità ed eccezionalità linguistica, era ancora ben presente, col dialetto dei romanzi passa in secondo piano e ci sembra di leggere semplici registrazioni vocali. La letterarietà dell'operazione si è spostata, ha cambiato scopo. L'« intervento dello scrittore in quanto tale »* non si indirizza piú al perfezionamento interno della scrittura, ad esibire gli artifici, le astute scelte, a molare e render "bello" il pezzo testuale; ma punta piuttosto all'effetto finale, pratico, del testo: non interessa la tenuta estetica ma il potenziale di fascinazione che il testo può produrre. Perciò i romanzi pasoliniani, nonostante le apparenze spesso alessandrine, possono anche mostrare rozzezze, e trascuratezze di scrittura. Il romanesco non è affatto un registro "d'arte", viene adottato e trascritto in una chiusa brutalità che lavora efficacemente come un suono addormentatore. Tale vistosa modifica della letterarietà testuale chiarisce le profonde differenze tra l'operazione dialettale romana e il precedente friulano. Nel Friuli il dialetto funzionava come metafora della dimensione immaginaria ma conservava tutti i segni "letterari" del gergo ermetico. L'immaginario era messo in gioco per via di metafora, proprio attraverso la strumentazione raffinata dell'artificio: la cantilena ipnotica del fantasma era prima di ogni altra cosa una scrittura, un'elaborazione testuale, e fingeva abilmente di essere il suo contrario, l'oralità liberata di un registro pre-linguistico. Ora invece l'esperimento pasoliniano è diverso, molto piú radicale. Ora il dialetto dei romanzi, appiattito nella ripetizione, è letteralmente quella oralità dell'immaginario. Se volessimo servirci di una sottile distinzione potremmo dire che il friulano era una « scrittura », il romanesco è invece una « trascrizione » del fantasma.** Certo, anche nel caso del romanesco il dialetto è prima di tutto linguaggio, quindi interno alla generale dimensione della comunicatività; ma Pasolini ne fa un uso così speciale, così limitato (fatto di formule, di indifferenza, quasi di cecità linguistica), che il salto dal dialetto-linguaggio al dialetto-fantasma è facilissimo. Il romanesco, così ridotto e impoverito, è una catena di significanti, senza semantica, e una tale catena non riesce neppure a localizzarsi come sistema di opposizioni, di simboli, di segnali riconoscibili e produttori di senso: insomma, il puro significante di questo dialetto non riesce a diventare organizzazione, griglia simbolica dentro la quale ordinare le cose. “
*Si veda la dichiarazione pasoliniana: « Per assumere nel romanzo il colloquio in dialetto occorre perciò un intervento dello scrittore in quanto tale molto piú accentuato e dichiarato che in una pagina scritta nell'italiano letterario ». Cfr. F. Camon, Il mestiere di scrittore, Milano, 1973, p. 107. **Ci serviamo di una distinzione enunciata da Lacan, a proposito dei suoi seminari, nella Postface a J. LACAN, Le séminaire livre Xl. Les quatre concepts fondamentaux de la psychanalyse, Paris 1969, pp. 251-254.
---------
Rinaldo Rinaldi, Pier Paolo Pasolini, Ugo Mursia Editore (collana Civiltà letteraria del Novecento - Profili N. 40), 1982¹; pp. 145-46.
11 notes · View notes
444names · 2 years
Text
hindu deities + colors + constellations BUT including "u" and excluding "y"
Adhiketuca Adittarud Adrux Adurga Agenduret Agenus Agnus Amaurgola Amelue Amenus Anblus Angleus Aniishnus Anurgalita Apperundia Aprum Apupus Apuramaji Aquamata Aquambeer Aquamelet Aquamusha Aquar Aquara Aquarda Aquarineen Aquois Aquoise Aquoishi Aquoisma Aquulelavi Aquulue Aragus Arasu Araurus Aricblue Ariuma Arius Arjuma Arjunati Arminukan Arnus Arutha Ashithanus Ashnus Asprush Asuri Auvanta Auvasla Auverta Azursardar Azurus Azurutucen Azurvas Bhaltblue Bhappearus Bharux Bharvus Bhasubrash Bhasurata Bhasus Bhasvashu Bhatu Bhinus Bhirajapus Bhulemedan Bhulethoba Bhuparindi Bhupphi Bhurium Bhurulum Bhushi Bhutha Bhuve Bluegar Bluegras Bluegrina Blumahan Blumahes Blumajor Bluman Blumanat Blumbeer Blumini Blupta Briolue Brolue Budan Budar Budati Buddhavani Buddhum Budhana Budra Budranti Budrudha Budrus Burtibron Burus Cammasurti Camuna Caniamuta Canuma Canus Capupatria Capuper Capus Cariumi Carjundhi Caruddha Carux Cepus Cericulet Cerushine Chanu Chirrinus Chiusambha Choenush Chulpeacot Chulpeians Chupatara Chuthoenta Cirgupusco Coffeenum Colequois Copiucet Copium Corplue Crium Criwinum Croscuts Crugrus Crumboöte Crusanus Cruthan Danarmanus Darius Darungite Delue Dhaduravi Dhalamauva Dhanu Dhashus Dhatranus Dhuven Dramarus Durina Durita Durus Dusha Dushi Ellatrium Elumati Eminus Equamees Equamin Equamna Equamus Equaran Equilvena Equinge Equoiscor Equoishna Equoishnu Equulemi Ercirgus Ercuta Fornu Gadus Ganblue Gaspriolue Ghaganus Ghanblue Greenu Gretu Gretus Guleswar Gulphitta Gulptorci Gupurga Gupurgala Hagaddhuts Hakshus Herus Heusanna Ingburgole Inglecuth Inushtri Iradimuthi Ircuthi Jagulum Jappium Jhuparna Jhushvivo Jhuta Jhuver Jumanu Junama Junarishi Junde Kamuri Kandrus Kashnum Kasus Kasvelum Kundrasu Kunee Kungra Kungushi Laakshum Lambiketus Laminarjum Lamune Latringus Leomanusa Lethvatium Leushi Limsobagnu Lingium Luegreendi Lupan Magupara Maheus Majorculue Makshium Manblum Mangburgus Manguna Manus Maruddha Marundrune Marvariumi Masprus Matrasuber Maupatri Maupuraga Meenarnu Melum Melumalian Meturgus Micblum Mingium Mukamaksha Mukasha Munama Munamana Munara Munataliva Mundi Mundrashu Mundus Muneshnus Munga Mungen Mungunan Munis Muren Murgupat Muria Mursia Murtiumini Muruts Murux Murvanga Mutaditri Mutati Mutha Muthocta Mutsaira Mutum Muturugre Nasus Natius Niranushi Norpium Norpius Norplue Octarux Octrium Olemeenus Olussion Opashnum Ortandus Ortarudhan Panblus Parlepheus Paruga Parus Paruthi Parvule Pasus Patucen Pavarungus Pavashuve Peanu Peanurga Pearus Pecule Peculphi Peculue Pecuta Pegruna Peigolue Perushans Pheus Picbluma Piuma Piumati Piumid Piumini Piuscen Piushwaria Pleus Plumantan Prahum Prikunas Primunaka Prulupagan Pucenk Pucepher Puchini Pupage Puparunati Pupatri Puptor Purakshum Puranati Purati Pureenara Purganta Purgo Purgolown Purgules Purinji Pursia Purunat Purunati Purus Purvanurga Pushu Pushwara Radrutauve Rajaurtsa Rakshnu Rasurus Rauvenati Ravishus Rbhule Rbhulue Retus Rosculephi Roseus Rugani Ruleser Rundus Rungbuda Russiopis Sagium Sagnukhi Saguparma Saguptan Samicblue Samuka Sandarus Saramparus Scaelum Scambikuna Sculector Sculpeal Sculphi Sculue Sculumane Scuthviri Sextanu Sextaursa Shatauran Shingrus Shnus Shuman Shvanu Shwanblum Simuna Simutush Sparicblus Spavangus Spberculue Sprium Subeigole Subra Subran Sural Surgald Surgus Surus Suscot Sushaksha Swaranus Swaruddha Talasurus Tanblum Taranblue Tarunes Taupta Tauvaha Tegrubri Teleus Teranblue Terpiushi Teshnus Tumbikash Tumine Turavasha Tushwarus Ugradha Ugravire Ugriuma Umaji Umalal Umani Umanti Umatri Uradimuts Ureenu Urgali Urgas Urini Urperattan Uruddham Uruga Uruneshise Urusca Urvan Urvartika Urvus Urvush Ushasvath Ushnama Vanus Velptaurga Ventanus Volue Vuleac Vules Vulumiti
1 note · View note
stilouniverse · 3 months
Text
Roberto Soldatini "Alla ricerca dei porti romani. A vela lungo una rotta antica", Mursia
Roberto Soldatini, velista e violoncellista, con Denecia – la sua barca-casa – ha girato il mondo e navigato la storia Prefazione di Ammiraglio Vincenzo Leone, già Comandante del porto di Civitavecchia Roberto Soldatini navigatore, ex solitario, alterna mesi di navigazione e mesi in cui sverna nella  barca-casa Denecia. Il suo compagno di viaggio è un violoncello del Settecento,  Stradi , che…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
iannozzigiuseppe · 4 months
Text
L’imperatrice Sissi a Madeira -Valerio Vitantoni - Ugo Mursia Editore
Valerio Vitantoni L’imperatrice Sissi a Madeira Pagine 284  (testo 264 + inserto 1/20 bianco e nero) Euro 18,00 ISBN: 9788842566267 Ugo Mursia Editore «Com’era tutto così affascinante a Madeira: la bellezza degli scenari le ricordava le valli boscose e i pascoli della sua amata Baviera, seppur con vista impareggiabile sull’Atlantico, e i panorami dell’Austria dove il “[…] fogliame verde…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
bodhisattvaang · 10 days
Text
Tumblr media
Los churros de Olleros. La fábrica de tres amigos en Chacarita que hizo historia
LA NACION>Lifestyle
2 de septiembre de 2020
19:15
Agustina Canaparo
LA NACION
En Chacarita, sobre la calle Olleros, se encuentra una histórica fábrica de churros que es parada obligada para los fanáticos de los dulces. El pequeño local con elaboración a la vista vio todas las transformaciones del barrio y está firme desde 1963. Desde su apertura le hizo honor a esta masa frita que tanto en invierno como en verano es la compañera perfecta del mate.
Olleros 4167, a tan solo una cuadra de la Estación Lacroze, y en pleno corazón del barrio de Chacarita. Por su ubicación estratégica muchos transeúntes tienen la costumbre de ir en busca de sus sabrosos churros antes de ingresar a su jornada laboral, y para otros ya forma parte del ritual familiar de los fines de semana. La tradición de este emprendimiento data del año 1963 y justamente abrió un 25 de mayo en conmemoración a la fecha patria. Sus fundadores fueron tres amigos de descendencia española e italiana: Don Juan José Mursia, Joaquín Romero y Salvador Schillaci, quienes se conocieron en el barrio de Villa Urquiza. Los jóvenes soñaban con armar un proyecto juntos y se les ocurrió incursionar en el mundo de los churros ya que eran fanáticos. Para poner su idea en marcha recorrieron el barrio de Chacarita, dónde primero vieron un local sobre la calle Corrientes, pero estaba fuera de su presupuesto, y luego descubrieron una antigua casona sobre la calle Olleros que reformaron para montar la pequeña fábrica.
La fachada de la Fábrica de Churros
Churros para los vecinos
"El día de la inauguración me han contado que regalaron churros a los vecinos del barrio para dar a conocer el producto. En ese entonces se llamaba simplemente fábrica de churros, el nombre llegó con los años porque los habitués decían: "Andá a la churrería de la calle Olleros", les gustó y quedó. Cada uno de los amigos aportó su experiencia: los españoles la técnica y la receta (que se fue perfeccionando con los años), y mi abuelo Coco, quien era maestro mayor de obras, ayudó con las reformas del local y la maquinaria. Por ejemplo, adaptó la rellenadora de churros, que antes era a manivela, con un sistema eléctrico con un motor chiquitito. De esta forma se podían rellenar de manera más práctica y rápida. Y también reformó la churrera, que antiguamente esta maquinaria solía utilizarse para preparar embutidos, con la clásica forma de estrella del churro que nos caracteriza", cuenta Lucas Schillaci, nieto de Salvador uno de los fundadores, quien hace casi seis años comenzó a darle una mano a su padre en el negocio y se encariñó con el trabajo. En esa época también surgió el logo con una corona en alusión al "rey de los churros" y su distintivo slogan: "Símbolo de calidad", que aún hoy conservan en el mosaico de azulejos junto a la máquina registradora.
Ads by
Al poco tiempo, los churros de estos tres amigos se volvieron famosos en el barrio. Con los años los fundadores le pasaron la posta a sus hijos: Rubén, Oscar y Juan José. La segunda generación ya tiene más de 70 años, pero antes de la pandemia era un clásico verlos trabajando en la churrería. Hoy, tomaron las riendas del negocio, sus hijos, la tercera generación: Lucas, Luciano y Andrés. "Desde aquí adentro a veces pensás que la historia se repite y que uno vuelve a hacer los pasos que ya se han hecho. En base a la experiencia que ellos han vivido uno se nutre y constantemente buscamos mejorar", expresa Lucas.
Los churros realizados a la vista
Todo a la vista
En Olleros siempre tuvieron la costumbre de realizar las especialidades de la casa a la vista. Ni bien el cliente ingresa al local puede ver a los maestros churreros en todo el proceso de producción: desde la elaboración de la masa, el relleno del churro y hasta el empaquetado. Desde sus inicios ofrecieron churros simples y los rellenos con dulce de leche, que son los más solicitados. Durante la temporada de invierno salen mucho los de crema pastelera y los bañados en chocolate. "La crema pastelera es artesanal y no lleva ningún tipo de aditivo ni conservante. La versión bañada con chocolate gana cada vez más adeptos. Están solamente disponibles cuando baja la temperatura por el simple hecho de que el bañado se puede llegar a secar, el chocolate no se derrite y la crema pastelera al no llevar conservantes es vulnerable al calor", dice, Lucas, quien reconoce que es un fanático de la versión con chocolate.
La masa de sus churros lleva harina, agua y sal. Según admiten el secreto está en la materia prima y en los pequeños detalles de elaboración que cuidan minuciosamente. Chango, con más de 30 años en la churrería, y Ale son los maestros churreros. Para la preparación del churro primero realizan el amasijo en la amasadora con agua hirviendo, una vez que la masa tiene la consistencia adecuada se pasa por la churrera y adquiere su característica forma de estrella, luego se los corta uno por uno a medida (los churreros tienen tanta experiencia que ya lo hacen a ojo y les quedan perfectos) y por último van a la freidora. "La freidora tiene una temperatura más o menos de 180 grados y se los deja hasta que estén doraditos. En el caso de que el cliente lo desee con relleno se le agregan dulce de leche o pastelera y por último se les consulta si lo quieren con azúcar", cuenta. Y agrega, entre risas: "Muchas veces le digo a los clientes ¿Con azúcar? Y algunos me contestan qué pregunta. También son un clásico sus bolas de fraile rellenas, las tortas fritas, los pastelitos de membrillo y batata y los cuernitos de grasa.
Punto de encuentro
La churrería siempre fue un punto neurálgico del barrio. Allí solían juntarse los vecinos a charlar y matear en la vereda con un churro calentito, es la parada técnica antes de entrar al trabajo y hasta paseo familiar en busca de la merienda. Así como la churrería cambio de generaciones en el mando, lo ha hecho su fiel clientela. "La mayoría me cuenta sus historias. Algunos venían aquí cuando eran chicos o incluso recibo parejas de personas mayores que me dicen: "Yo venía con ella cuando teníamos 15 años y ahora llevamos más de 50 años de casados y continuamos buscando nuestros churros". Es lindo ver como muchos comparten el hábito que tenían con sus padres o abuelos y ahora traen a sus hijos.
Chacarita es un barrio de costumbres: varios tienen la tradición de ir a la pizzería de la esquina y vienen por el postre, jóvenes que cuando salían del boliche caían a las cinco de la mañana y hasta muchos luego de la visita al cementerio terminan acá", dice. Los días patrios y el del Niño suelen ser los de mayor concurrencia. Las paredes del local son testigo de su historia y como decoración abundan las fotos de famosos, deportistas y políticos que han peregrinado a la calle Olleros en busca de sus especialidades. Desde un joven Diego Armando Maradona, Carlitos Bala, Carlos Bilardo, Luis Brandoni, Palito Ortega, la selección argentina de Voley, entre varios más.
Tiempos de pandemia
Previo a la pandemia comenzaban con la producción antes de las dos de madrugada para despachar temprano. Ahora al haber poco movimiento en la calle modificaron los horarios y abren recién a las 7.30hs y se quedan hasta las 18hs. "Antes teníamos un horario bastante amplio. Abríamos de lunes a lunes y desde las 4 am ya recibíamos clientela como los transeúntes de la zona y cafeteros", dice. Además del take away sumaron la opción de envío a domicilio.
Para Lucas es gratificante poder continuar con la tradición que comenzó su abuelo. "Es lindo ver el valor que tiene este negocio para los clientes y de cómo hemos marcado la infancia de muchos. Estoy encantado y honrado de poder seguir con todo. Disfruto del trato con la gente, conversar y ver la cara de felicidad que ponen cuando reciben los churros", concluye. En la pequeña fábrica de Chacarita, antes del alba y de que la ciudad despierte, hace 57 años que en la calle Olleros siempre hay churros calentitos.
Agustina Canaparo
Temas
Historias para conocerTrends
Más notas de Historias para conocer
Quién fue. La historia de la santa que inventó la fórmula de la cerveza que se bebe en la actualidad
La vivieron como estaba. Pensaban alquilar una casa de fin de semana, pero se la quedaron tras siete meses de reforma y están felices con el resultado
Un ejemplo. Su vida estuvo marcada por la tragedia, pero superó el dolor y escaló las siete cumbres más altas del mundo
Últimas Noticias
Cómo se entrena. Un estudio reveló cuál es la habilidad psicológica que combate el envejecimiento a partir de los 50
Quién fue. La historia de la santa que inventó la fórmula de la cerveza que se bebe en la actualidad
Qué es. El síndrome de desconexión cognitiva que impide que te concentres en la tarea que tenés por delante
0 notes
cinquecolonnemagazine · 3 months
Text
La Fanciulla degli ori di Laura Marinaro
Tra maledizioni e leggende La Fanciulla degli ori di Laura Marinaro edito da Mursia è un nuovo caso avvincente che si snoda tra Milano e Altamura. Tra luoghi rinomati per il food e il fashion si consumano due omicidi su cui si trova a indagare Caterina Ferrari, giovane archeologa neo assunta. Una maledizione legata a una scoperta archeologica e un serial killer sono gli ingredienti principali del libro che si arricchisce con una intensa esplorazione dell’animo umano e delle sue ombre più oscure… «Sono una giornalista crime e posso garantirvi che spesso la realtà supera di molto la fantasia. Tuttavia scrivere un giallo per me significa dare spazio alla creazione di personaggi sempre nuovi e sorprendenti e potermi dedicare alla descrizione di luoghi a cui sono affezionata, come in questo caso Milano e Altamura». dichiara l’autrice Caterina Ferrari, giovane archeologa neo assunta come ricercatrice nel nuovo Museo delle Scienze Antropologiche di Milano, nipote di Alina Ferrari, ex colonnello dei Carabinieri, si trasferisce temporaneamente ad Altamura per la vendita di una casa di famiglia nel centro storico. Nella cittadina famosa per il pane, Caterina si trova suo malgrado a fare una sensazionale scoperta archeologica, ma anche a dovere «indagare» su due omicidi legati in qualche modo proprio al museo e all’antica maledizione seguita alla scoperta della Fanciulla degli ori.   Come di consueto, ringraziamo Laura Marinaro per l’intervista che ci ha permesso di scoprire qualcosa in più sul romanzo e sul suo interessantissimo lavoro. La Fanciulla degli ori di Laura Marinaro Salve Laura, lei è una rinomata giornalista che da tanti anni si occupa di crimini e gialli. Quando si è resa conto che era arrivato il momento di scrivere storie mai accadute e inventate? Cos’è che le ha fatto scattare la scintilla? La scintilla è scattata con la storia che mi ha cercato, la storia di un allerta maremoto a Varigotti del 1971 e di un fumetto, poi sono arrivati i personaggi che mi hanno chiesto di dare loro la vita. Sembra strano, ma scrivere un giallo, un romanzo è questo: creare qualcosa che non esiste ed è completamente diverso da riscrivere una storia vera, un true crime o un articolo ovviamente. Nel suo nuovo giallo non ci sono solo omicidi ma anche leggende e antiche maledizioni. E’ la prima volta che inserisce nei suoi romanzi l’elemento della storia antica? Così tanto antica, sì. Nel primo giallo tornavo indietro di 50 anni raccontando persone e luoghi dell’epoca, questa volta la vera storia della scoperta archeologica relativa alla Tomba della Fanciulla degli ori che esiste nel Museo Archeologico di Altamura è stato lo spunto per “ricamare” sopra molto altro… La Fanciulla degli ori si snoda tra Milano e Altamura. C’è un motivo particolare per cui ha scelto queste due città? Milano è la città che ho scelto a 18 anni per studiare, sono laureata in Lettere in Cattolica, e che amo profondamente, la città che mi ha fatto crescere e realizzare un sogno. Altamura è la città culla, che mi ha dato i natali e i primi 18 spensierati anni di vita. Ne sono ancora legata anche perché ho i miei genitori, mia sorella e tanti amici e parenti là. Secondo lei, perché i crimini attirano le persone, a volte quasi in maniera morbosa? Si è fatta un’idea in tanti anni di attività? Non credo sia morbosa l’attrazione, ma naturale in quanto noi tutti siamo per metà fatti di male (potenziale) e quindi noi tutti vogliamo capire perché la storia apparentemente banale di una persona “normale” può trasformarsi in un delitto. È la “banalità” del male ad attirarci e la consapevolezza spesso latente che tutti possiamo uccidere o essere uccisi. Qual è la parte che le piace di più quando scrive un giallo, quella che le da maggiore soddisfazione? La creazione della storia e la descrizione dei personaggi e dei luoghi. Ovviamente anche il racconto dell’indagine è sempre al centro, così come quello dei delitti. Nel primo caso ho scelto la terza persona, mentre nel secondo mi sono misurato con la prima persona, spero piaccia ai lettori.  Read the full article
0 notes
lamilanomagazine · 3 months
Text
"La fanciulla degli ori" di Laura Marinaro: un’indagine da Milano ad Altamura tra delitti e una maledizione millenaria, dal 24 giugno in libreria
Tumblr media
"La fanciulla degli ori" di Laura Marinaro: un’indagine da Milano ad Altamura tra delitti e una maledizione millenaria, dal 24 giugno in libreria. In libreria dal 24 giugno il secondo romanzo della poliedrica Laura Marinaro, giornalista di nera e cronaca giudiziaria. Nei suoi romanzi l’Autrice utilizza conoscenze tecniche e investigative – imparate in tanti anni di professione – per rendere la narrazione mozzafiato. La fanciulla degli ori racconta la particolare “indagine” di Caterina Ferrari tra Milano e Altamura, attraverso i luoghi, il cibo e le atmosfere delle due città: una maledizione legata a una scoperta archeologica e un serial killer sono gli ingredienti principali del libro. Dichiara l’Autrice «Sono una giornalista crime e posso garantirvi che spesso la realtà supera di molto la fantasia. Tuttavia scrivere un giallo per me significa dare spazio alla creazione di personaggi sempre nuovi e sorprendenti e potermi dedicare alla descrizione di luoghi a cui sono affezionata, come in questo caso Milano e Altamura». La trama Caterina Ferrari, giovane archeologa neo assunta come ricercatrice nel nuovo Museo delle Scienze Antropologiche di Milano, nipote di Alina Ferrari, ex colonnello dei Carabinieri, si trasferisce temporaneamente ad Altamura per la vendita di una casa di famiglia nel centro storico. Nella cittadina famosa per il pane, Caterina si trova suo malgrado a fare una sensazionale scoperta archeologica, ma anche a dovere «indagare» su due omicidi legati in qualche modo proprio al museo e all’antica maledizione seguita alla scoperta della Fanciulla degli ori.  Un romanzo che non è solo un viaggio nel passato, ma anche un’esplorazione dell’animo umano e delle sue ombre più oscure. Prologo. Altamura, dicembre 2023 «Nooo!» Un urlo agghiacciante squarcia il silenzio della zona limitrofa al Claustro Tradimento, nel pieno centro storico di Altamura. Un urlo animalesco, primordiale. In un primo momento, nessuno scende in strada per vedere cosa possa essere accaduto. Quasi nessuno. Soltanto una donna apre la finestra della sua camera da letto, che si affaccia sulla via. Un istante dopo, risponde a quell’urlo con un altro urlo ferino, altrettanto terribile. Prima di perdere i sensi, dopo aver incontrato per la prima volta nella propria vita l’abisso, l’orrore: sull’asfalto giace esanime, sgozzata, in una pozza scura di sangue, sua figlia Marta. La sua unica figlia. Passanti e residenti, attratti dalle urla, accorrono in strada e avvertono i soccorsi, purtroppo ormai vani. Sul posto arrivano in pochi minuti due pattuglie dei Carabinieri e un’auto della sezione scientifi ca dell’Arma, i Sis, insieme al medico legale. La scena del crimine viene cintata col nastro rosso e bianco con la scritta «Carabinieri». Il giovane maresciallo Luca Caputo, che in città conosce praticamente tutti, si accosta alla madre di Marta e la conforta con banali parole di circostanza. Fa allontanare la donna, accompagnata da un sanitario del 118, e fissa la vittima. La conosceva bene, era una sua coetanea. Marta Lombardo, 33 anni, archeologa nel museo nazionale cittadino L'Autrice Laura Marinaro (Altamura, 1968) è giornalista professionista ed esperta di cronaca nera e giudiziaria. Inviata per il settimanale «Giallo», collabora con Roberta Bruzzone a dirette crime e progetti editoriali, nonché per Radio Libertà scrive e conduce il programma settimanale Gialloradioclub. È scrittrice e organizzatrice di eventi legati al crime e al giallo letterario. Con Mursia ha pubblicato, insieme a Roberta Bruzzone, Yara. Autopsia di un’indagine (2023) e Maremoto a Varigotti (2023).  ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
sbwjatim · 4 months
Text
Kemeriahan Dalam Kesederhanaan  HUT 46
Potongan tumpeng pertama untuk salah satu Pendiri SBW Koperasi Konsumen Setia Bhakti Wanita. Karena pada 30 Mei 1978, Kopmen Setia Bhakti Wanita terbentuk. Atas inisiasi Ibu Mursia Zaafril Ilyas, kelompok arisan disalah satu RW di Gubeng itu akhirnya sepakat membentuk koperasi dengan nama Koperasi Wanita Setia Bhakti Wanita. Kini 46 tahun berjalan, anggota yang berawal dari 35 ibu, telah…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes