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#Patrizia Zappa Mulas
fashionbooksmilano · 1 year
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Maria Mulas "Portami il tramonto in una tazza"
Volti di persone e di città
a cura di Giorgio Bonomi
Skira, Milano 2007, 64 pagine, 24x30cm, 55 ill.a colori, Bilingue Italiano Inglese, ISBN 9788861301023
euro 24,00
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Londra, Istituto Italiano di Cultura 15 febbraio – 16 marzo 2007
La prima cosa che colpisce lo spettatore è la completa assenza del bianco e nero. Non solo, la presenza di colori il più delle volte forti, accesi, qui costringe lo sguardo a un’attenzione tacitamente indotta, veicolata. I celebri ritratti di Maria Mulas lasciano il posto a un nuovo racconto in cui viene innanzitutto chiamata in causa l’Arte e chi l’osserva. Il citazionismo è solo una delle molteplici chiavi di lettura. Le opere di Magritte, Leonardo da Vinci, Dan Flavin rivivono nelle immagini dell’artista connotate da nuovi significati. L’Arte, nella narrazione della Mulas, diviene, in primo luogo, relazione tra l’artista e il suo pubblico, tra l’opera d’arte e il suo soggetto. E la fotografia diviene il veicolo di questa relazione. Valendosi spesso di sovraimpressioni e di accostamenti allo stesso tempo audaci ed emotivi, Maria Mulas associa opere d’arte o personaggi del passato a nuovi contesti e a nuovi simboli che inevitabilmente determinano nuove associazioni. L’Ultima cena di Leonardo diventa L’ultima scena della Mulas. Un’inquadratura frontale riprende i turisti di schiena mentre indugiano sul celebre affresco. La nota parete diventa uno schermo, anzi un maxi schermo, degno di un cinema multisala. Gesù, il primo attore che recita una parte ormai conosciuta, o meglio l’ultima scena, appunto, della storia più famosa del mondo. Mentre tutti stanno a guardare. È in questa delicata reinterpretazione dei ruoli che risiede l’importanza di Maria Mulas, in queste immagini e nei suoi ritratti. (dalla prefazione di Giorgio Bonomi)
26/07/23
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marcogiovenale · 5 months
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oggi, 5 maggio, a roma: "resistenze romane" @ casale dei cedrati
RESISTENZE ROMANE Monteverdelegge collabora con il Casale dei Cedrati al primo incontro della rassegna “Resistenze romane” che si terrà domenica 5 maggio, alle ore 11:30 al Casale dei Cedrati. L’incontro con Stella Sofri sarà moderato da Maria Teresa Carbone per MVL sul tema: 1849. Fratelli d’Europa. Gli stranieri che difesero la Repubblica Romana. Con letture dalle lettere di Margaret Fuller a…
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lamilanomagazine · 1 year
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Varese: Dal 9 all'11 giugno la seconda edizione del festival varesino dedicato alla narrativa noir
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Varese: Dal 9 all'11 giugno la seconda edizione del festival varesino dedicato alla narrativa noir. Torna la seconda edizione del festival varesino dedicato alla narrativa noir contemporanea, per esplorare il genere letterario attraverso le voci emergenti e più rappresentative del nord della penisola. Trenta autori coinvolti, tre giornate di festival e un fuori festival che vede il coinvolgimento delle librerie cittadine: la manifestazione muove dall'intento di capire come siano in evoluzione i paesaggi sociali, antropologici e culturali Nord del Paese, tra crimini e misteri. Quattro le sezioni del festival: Incontro con gli autori, Il Giallo al cinema, Il Giallo a teatro e, novità di questa edizione, Giallo Junior, spazio dedicato alla narrativa di genere per ragazzi. Tutti gli incontri si terranno all'interno degli spazi di Palazzo e Giardini Estensi. Torna poi anche quest'anno il fuori festival, con una programmazione di incontri che prende il via dal 3 giugno e fino al 17 giugno propone un programma di incontri nelle librerie cittadine. Si parte venerdì 9 giugno alle ore 16.00 con Giallo Junior, con la varesina Giuditta Campello e Christian Hill. Segue poi dalle 18.00 la sezione Incontro gli autori, con Loriano Macchiavelli, Bruno Morchio, Valerio Varesi, Patrizia Zappa Mulas . Chiude alle 21.00 la serata l'appuntamento con Il Giallo al cinema, con la proiezione di Finché c’è prosecco c’è speranza di Antonio Padovan. Sabato 10 giugno dalle ore 16.00 nuovo appuntamento con Giallo Junior: saranno ospiti Fausto Vitaliano e il vincitore della sezione dedicata alla narrativa per ragazzi all'interno del concorso letterario Ceresio in Giallo 2022/23. Dalle ore 18.00 incontro con gli autori: presenti Ben Pastor, Valeria Corciolani, Massimo Picozzi, Alessandro Robecchi. Alle 21.00 è il momento di Giallo a teatro, con lo spettacolo Bella con l’anima, tratto dall’omonimo racconto di Antonio Zamberletti. Domenica 11 giugno dalle ore 18.00 ci saranno Luca Crovi, Marina Visentin, Rosa Mogliasso per l'Incontro con gli autori, mentre alle 21.00 chiude il festival la proiezione di Milano calibro 9 di Fernando Di Leo. “Poliziesco, giallo, noir, investigativo, thriller, mistery, kriminalroman: sono tanti i modi per definire quello che è uno dei generi letterari più frequentati dai lettori di ogni età – spiega l'assessore alla Cultura Enzo Laforgia - ed è il genere che oggi ha saputo meglio esplorare ed indagare le trasformazioni, le contraddizioni, i misteri del nostro tempo, confluendo in una sorta di romanzo storico e sociale. Attraverso le voci più significative del panorama editoriale contemporaneo, con il festival Nord in Giallo desideriamo proporre una visione dei paesaggi sociali, culturali e criminali del Nord del Paese. Per la prima volta inoltre ci sarà uno spazio dedicato alle letture noir dei giovani e giovanissimi, con la sezione Giallo Junior”. “Un festival articolato che ha il merito non solo di portare in città nomi rappresentativi del noir contemporaneo – spiega la consigliera delegata alla Cultura Manuela Lozza - ma anche di consolidare le connessioni e le collaborazioni tra le librerie della città, in un percorso che unisce appassionati, autori e luoghi all'insegna della narrativa di genere”. Per il Fuori Festival mercoledì 14 alle 18.00 alla Libreria Feltrinelli ci sarà Rosa Teruzzi. Si prosegue giovedì 15 alla Libreria Feltrinelli con Cocco & Magella, che sarà presentato alle ore 18.00. E ancora venerdì 16 ospite Laura Veroni alla Libreria Ubik Piazza del Podestà, alle ore 18.30. Infine sabato 17 la Libreria Ubik ospieta Gian Andrea Cerone , dalle ore 11.00.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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qualbuonvento · 2 years
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(da il Corriere della Sera,
estratto da un articolo di Patrizia Zappa Mulas,
Alberto Casiraghy compie 70 anni. La sua creatura, Pulcinoelefante, ne fa 40)
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musicultura-blog · 5 years
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A La Controra di Musicultura, Lidia Ravera racconta la letteratura dell’amore
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Fervente femminista, rivoluzionaria e penna prestigiosa della letteratura italiana contemporanea, la scrittrice Lidia Ravera è approdata a La Controra, per raccontarsi attraverso un’emozionante lettera che ha scritto per la sorella, scomparsa 26 anni fa, con l’inedito format “Le parole che non ti ho detto”. Con una lettura a cuore aperto, la Ravera, continua a parlare, attraverso la forza della scrittura, con l’amata sorella, raccontando anche i passaggi fondamentali della sua vita: il rapporto con la religione, la maternità inaspettata, i progetti, di cui alcuni ancora in cantiere.
Dall’assessorato alla cultura e alle politiche giovanili alla finale del Premio Strega 2008 fino all’ultimo romanzo distopico “Gli Scaduti” (2018), emerge il ritratto di una donna istrionica e combattente che ha sempre tenuto alto il suo pensiero attraverso una sola unica arma: la scrittura.
In “L’Amore che dura” definisce la scrittura come ‘l’unica forma possibile di espressione dell’inesprimibile’. Quanto si rafforza un testo con la musica?
Moltissimo, perché la musica alza la temperatura emotiva, consentendo ad altre parti dell’essere umano di lievitare liberamente. Con la musica, quindi, non si è più solo testa, cervello e attenzione critica ma si riesce a toccare la sfera sublime dell’emozione, difficilmente raggiungibile con la sola scrittura.
La sua è una preziosa voce nel documentario di Paola Columbia “Femminismo”. Le battaglie per la conquista dei diritti non sono mancate, ma ancora oggi assistiamo a tragedie consumate dentro le mura domestiche. Qual è, secondo lei, l’espressione artistica che più, tra le altre, riesce a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla questione?
Ancora e sempre la letteratura, poiché rappresenta un esercizio di empatia: attraverso la scrittura, si cercano di capire le ragioni e ci si mette dal punto di vista degli altri, della vittima e del carnefice. Un buon libro consente di comprendere la meccanica alla base di queste tragedie. Io ho una fiducia sconfinata nella letteratura proprio perché passa attraverso un esercizio dell’attenzione culturale, intellettuale ma anche spirituale. Ho scritto un monologo che si chiama “A me non era mai piaciuto”, e ho usato questo strumento per cercare di capire le ragioni profonde degli atteggiamenti dei protagonisti, e di conseguenza degli uomini. Una delle funzioni chiave della letteratura è mantenere viva la compassione, un lavoro che noi scrittori e scrittrici ci dobbiamo accollare.
La scrittura è per lei una protagonista indispensabile per restare al mondo. Nel caso di “Sorelle”, mette in scena un suo testo molto intimo. Com’è stato ritrovarsi nel ruolo di spettatrice della propria stessa vita?
Lavoro con il materiale della mia vita come qualsiasi scrittore fa da sempre. In particolar modo ho scritto due racconti autobiografici: il primo è “Sorelle”, che ho deciso di scrivere dopo la sua scomparsa. Dovevo guardare in faccia a questo dolore immenso e distanziarlo; è stata una scelta obbligata. In un dialogo mai interrotto tra me e lei, il libro però rintocca qualcosa che è comune a tutti, cioè la nostra vulnerabilità, la nostra fragilità e quanto l’amare qualcuno ci espone al dolore, sia che si ami un uomo, un figlio, una sorella o un padre. Soltanto chi non ama nessuno non soffre, ma è un prezzo alto però da pagare, una vita senza amore è miserabile. Il secondo scritto autobiografico nasce, invece, su commissione, quando sono imprevedibilmente rimasta incinta senza averlo deciso. All’epoca venivo considerata una femminista di quelle cattive, senza nessun desiderio femminile e distante dall’idea di maternità. “Stampa Sera” mi chiese un articolo su questa scelta di diventare madre. Riportai un buon elaborato, piacque molto, tanto che un dirigente della Bompiani mi chiese di farne un libro e io scrissi “Bambino mio”. È un inno alla maternità, che ancora adesso fa qualche vittima. Non è più in circolazione ma lo fotocopio e lo regalo a qualche giovane coppia di amici che solitamente, entro l’anno, rimane incinta.
In “Sorelle”, in cosa lo spettatore si sente più emozionato? Nel ripercorrere la scrittura o nello spettacolo teatrale?
Non lo so. Da “Sorelle” è stato tratto uno spettacolo teatrale nel 2006 con Lina Sastri e Patrizia Zappa Mulas. É una lettera alla sorella quella che leggo oggi, quì a Macerata. Rintocca qualcosa che è comune a tutti, cioè la nostra vulnerabilità, la nostra fragilità e quanto l’amare qualcuno ci espone al dolore, sia un uomo, un figlio, una sorella, un padre. Soltanto chi non ama nessuno non soffre. È un prezzo alto però una vita senza amore è miserabile. Io racconto questo rapporto unico tra sorelle, diverso dall’amicizia perché si è come due rami dello stesso albero. Si può divergere ma la radice è comune. Io sciaguratamente avevo un rapporto talmente bello con mia sorella, morta quando ha compiuto 46 anni, che continuo a parlarle. È un dialogo, mai interrotto, proprio grazie la scrittura.
Ne “Gli scaduti” racconta di una società che allontana tutti coloro che hanno raggiunto il 60esimo anno d’età, per permettere ai giovani di realizzarsi. Secondo lei, oggi, manca lo spirito d’iniziativa dei giovani oppure la società odierna non è ancora pronta ad un cambio generazionale?
Nessuna delle due cose. Per l’universo de “Gli scaduti” ho trovato ispirazione dalla mia irritazione per una parola usata da Matteo Renzi, “rottamazione”, riferita agli esseri umani. Questo ha messo in moto il desiderio di raccontare questa società in cui un cretino tra i 30 e i 40 anni prende il potere e ne costituisce una nuova in cui il ricambio generazionale è forzato. Io penso che ciascuno debba fare la sua parte, non si può non tener conto del fatto che la vita si è allungata di 30 anni; arriviamo alla terza età in condizioni fisiche spesso smaglianti ed intellettuali (siamo l’ultima generazione formata sui libri e non su Wikipedia, il che ci offre qualche vantaggio). Perché, allora, rottamare una generazione così stimolante? Troviamo spazio per tutti. Dai giovani mi aspetto che rovescino il tavolo a spallate, tocca loro fare la rivoluzione. Io, da anziana attiva, mi occupo di riforme. Vorrei che voi vi occupaste di rivoluzioni.
Qual è, secondo lei, il punto di forza di un festival come Musicultura, che continua a mantenere vivo lo spirito della canzone d’autore e esalta l’esibizione dal vivo?
Ha il grandissimo merito, che condivide con molti festival, di esaltare la dimensione dal vivo. Esci di casa e consumi cultura, emozioni, musica, parole, insieme agli altri. Non è come illuminare lo schermo e sentire musica da Spotify, vi è una differente modalità di consumo che, se venisse meno, a me mancherebbe molto. Quando ero in età universitaria organizzavo concerti pop, e, con i circoli del proletariato giovanile, il salto delle transenne per quei giovani che non potevano permettersi il biglietto, perché ho sempre sostenuto che la musica era di tutti. Un passato di cui ovviamente sono fiera. Negli anni ’70 ho co-diretto con Giaime Pintor una rivista musicale, Muzak: recensivamo, tra i tanti, artisti come Frank Zappa. Questo festival ha l’enorme vantaggio di unire la musica alle parole, che si completano e andrebbero sempre deliberate insieme.
Giulia Mencarelli
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umbriasud · 5 years
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"Coppi prima di Coppi", spettacolo teatrale a Spello
"Coppi prima di Coppi", spettacolo teatrale a Spello
In prima nazionale al Subasio di Spello una pièce dedicata a Fausto Coppi nell’anno del centenario della nascita. Da un’idea del giornalista umbro Massimiliano Castellani, autore della drammaturgia insieme a Patrizia Zappa Mulas, lo spettacolo vede in scena interpreti d’eccezione, i cantanti d’opera e operetta Daniela Mazzucato e Max René Cosotti, l’attore Vittorio Viviani. Previsto per il…
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pastrufazio · 12 years
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È la memoria la nemica. Chi l’ammira è perché non ne conosce la ferocia.
Patrizia Zappa Mulas, _L’orgogliosa_, et al./Edizioni, Milano 2012 2° ed., p. 3. Lo so che è feroce, ma quella ferocia andiamo a cercarla fin nei più minuti anfratti della nostra esperienza, la curiamo come si accudisce un malato che non potrà più guarire. Sapendo che forse ne moriremo.
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marcogiovenale · 5 months
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5 maggio, roma: "resistenze romane" @ casale dei cedrati
RESISTENZE ROMANE Monteverdelegge collabora con il Casale dei Cedrati al primo incontro della rassegna “Resistenze romane” che si terrà domenica 5 maggio, alle ore 11:30 al Casale dei Cedrati. L’incontro con Stella Sofri sarà moderato da Maria Teresa Carbone per MVL sul tema: 1849. Fratelli d’Europa. Gli stranieri che difesero la Repubblica Romana. Con letture dalle lettere di Margaret Fuller a…
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fashionbooksmilano · 1 year
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Maria Mulas Milano, Ritratti di fine '900
A cura di Andrea Tomasetig
Testi di Andrea Tomasetig, Paolo Fallai, Stefano Salis, Patrizia Zappa Mulas
Allemandi, Torino 2022, 192 pagine, 89 ilustrazioni, 20x29 cm, Inglese e Italiano, ISBN 9788842225812
euro 25,00
email if you want to buy : [email protected]
Il catalogo, edito in occasione della personale di Maria Mulas a Palazzo Reale a Milano, documenta il percorso di una protagonista della storia della fotografia che, con i suoi scatti, ha mostrato come nessun altro il volto del mondo artistico e culturale milanese, italiano e internazionale.
Gli anni settanta, ottanta e novanta sono per Maria Mulas una girandola di incontri, fra le Biennali veneziane e la Documenta di Kassel, allestimenti e inaugurazioni di mostre, presentazioni di libri, feste e reportage in giro per il mondo. Il suo luogo d’osservazione privilegiato è sempre Milano, città cosmopolita che, come un magnete, accoglie e integra le varie provenienze regionali e straniere, ed è in quegli anni uno straordinario laboratorio di creatività e modernità.
Maria Mulas ha ritratto artisti, galleristi, critici, designer, architetti, scrittori, editori, giornalisti, stilisti, registi, attori, intellettuali, imprenditori, amici. Un elenco dettagliato ne riporta ben 539, dalla «A» di Claudio Abbado alla «Z» di Franco Zeffirelli. Il catalogo Allemandi documenta i cento ritratti esposti nelle sale dell’Appartamento dei Principi di Palazzo Reale, provenienti dalla mostra al Museo Nazionale Slovacco promossa dall’Istituto Italiano di Cultura di Bratislava. Tra le pagine, i volti di: Giorgio Armani, Gae Aulenti, Joseph Beuys, Umberto Eco, Inge Feltrinelli, Dario Fo, Carla Fracci, Allen Ginsberg, Krizia, Marcello Mastroianni, i Missoni, Bruno Munari, Fernanda Pivano, Giò Ponti, Miuccia Prada, Giorgio Strehler, Arturo Schwarz, Ornella Vanoni, Lea Vergine, Gianni Versace, Andy Warhol.
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lamilanomagazine · 2 years
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Milano, in mostra i “Ritratti di fine ‘900” di Maria Mulas
Milano, in mostra i “Ritratti di fine ‘900” di Maria Mulas. Le sale dell'Appartamento dei Principi di Palazzo Reale a Milano ospitano, fino all'8 gennaio 2023, la mostra "Maria Mulas. Milano, ritratti di fine '900", promossa da Comune di Milano – Cultura, prodotta e organizzata da Palazzo Reale e dall'Archivio Maria Mulas, con la curatela di Andrea Tomasetig. Nel percorso che si snoda lungo le stanze dell'Appartamento dei Principi, sono esposte un centinaio di immagini, selezionate dal grande archivio di Maria Mulas per documentare lo stretto rapporto della fotografa con Milano e i suoi protagonisti nel trentennio che conclude il Novecento. Artisti, galleristi, critici, designer, architetti, scrittori, editori, giornalisti, stilisti, registi, attori, intellettuali, imprenditori, amici. Milano in quegli anni sta affermandosi come la capitale del design, della moda, dell'editoria. È il luogo intorno a cui ruota un universo di talenti nativi o d'adozione, giunti da tutta Italia e dal mondo, e Maria Mulas, arrivata poco più che ventenne nel 1956 sulla scia del fratello Ugo, ce li restituisce con grande freschezza e intensità. Gli anni Settanta, Ottanta e Novanta sono per l'artista una girandola di incontri, Biennali veneziane e Kassel, allestimenti e inaugurazioni di mostre, presentazioni letterarie, feste e reportage in giro per il mondo. Ma il luogo d'osservazione privilegiato è sempre Milano che, come un magnete, accoglie e integra le varie provenienze regionali e straniere, ed è in quegli anni uno straordinario laboratorio di creatività e modernità che poi manda i suoi echi in Italia e nel mondo. Facendo della città il proprio epicentro, Maria Mulas ha mostrato in modo straordinario il volto del mondo artistico e culturale milanese, italiano e internazionale. Per facilitare il percorso del visitatore l'esposizione è suddivisa in sei sezioni: Architettura e Design; Arte; Letteratura e Editoria; Moda; Arti dello Spettacolo; Milano cosmopolita e Maria nel mondo. Dal suo formidabile archivio emerge una sequenza altamente rappresentativa di personalità che incarnano molta parte della cultura italiana e del made in Italy: Giorgio Armani, Gae Aulenti, Joseph Beuys, Giorgio Bocca, Roberto Calasso, Gillo Dorfles, Umberto Eco, Inge Feltrinelli, Dario Fo, Carla Fracci, Allen Ginsberg, Krizia, Vico Magistretti, Enzo Mari, Marcello Mastroianni, Ottavio Missoni, Bruno Munari, Fernanda Pivano, Gio Ponti, Miuccia Prada, Ettore Sottsass, Giorgio Strehler, Ornella Vanoni, Lea Vergine, Luigi Veronesi, Gianni Versace, Andy Warhol. Il ritratto che predomina su tutti è quello di Milano, la vera protagonista di una stagione irripetibile. Quella stagione che va dagli anni Settanta ai Novanta, colta nel suo apice e nei suoi protagonisti, è alle spalle e Maria Mulas ne è stata la memoria visiva. Il progetto espositivo è firmato da Leo Guerra e Giovanni Renzi, che con maestria hanno messo in rapporto le sontuose sale arredate con le fotografie esposte, utilizzando anche per il disegno della luce la serie Toio di Achille Castiglioni in produzione Flos. La mostra è accompagnata da un catalogo pubblicato da Allemandi, con scritti di Andrea Tomasetig, Paolo Fallai, Stefano Salis e Patrizia Zappa Mulas. Le visite guidate sono realizzate in collaborazione con Milanoguida. Le sue guide accompagnano alla scoperta di storie e curiosità sull'autrice e sui personaggi da lei ritratti, in un vero e proprio viaggio nell'atmosfera culturale della Milano del secondo Novecento. Prenotazione obbligatoria su www.milanoguida.com. Info: www palazzorealemilano.it.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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