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#Pier Capponi
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mariocki · 2 years
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2 once di piombo (My Name is Pecos, 1966)
"Spit out your name, Mexican."
"There's no point. Dead men can't hear, and you're a dead man."
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Valeria dentro e fuori (1972)
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reginadeinisseni · 11 months
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Uomini Contro.....
TONINO GUERRA
Uomini contro è un film del 1970 diretto da Francesco Rosi, liberamente ispirato al romanzo di Emilio Lussu Un anno sull'Altipiano. Ambientato nella prima guerra mondiale,
oggetto dei comizi del generale De Lorenzo, abbondantemente riprodotti attraverso la televisione italiana Ambientato nell'Altopiano di Asiago durante la prima guerra mondiale, intorno al 1916, il film è incentrato in particolare sul Monte Fior che, inizialmente in mano italiana, viene abbandonato e lasciato in mano all'esercito austriaco, che lo rende un'inespugnabile fortezza.
Tonino Guerra, Raffaele La Capria, Francesco Rosi Produttore Francesco Rosi, Luciano Perugia Casa di produzione Prima Cinematografica, Dubrava Film Fotografia Pasqualino De Santis Montaggio Ruggero Mastroianni Effetti speciali Zdravko Smojver Musiche Piero Piccioni Scenografia Andrea Crisanti Costumi Franco Carretti, Gabriella Pescucci Trucco Massimo De Rossi Interpreti e personaggi Gian Maria Volonté: tenente Ottolenghi Pier Paolo Capponi: tenente Santini Alain Cuny: generale Leone Franco Graziosi: maggiore Ruggero Malchiodi Mark Frechette: tenente Sassu Nino Vingelli: soldato presunto autoferito Mario Feliciani: colonnello medico Daria Nicolodi: crocerossina Giampiero Albertini: capitano Abbati Bruno Pischiutta: soldato Baionetta Alberto Mastino: soldato Marrasi Tonino Pavan: tenente Pavan Brunetto Del Vita: colonnello
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personal-reporter · 1 year
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Ottone Rosai, raccontare la Firenze del Novecento
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Il pittore che visse una vita segnata dall’amore per l’arte… Ottone Rosai nacque il 28 aprile 1895 in via Cimabue, nel cuore di uno dei vecchi quartieri di case popolari di Firenze, il  padre, Giuseppe, era fiorentino, la madre, Daria Deboletti, della provincia di Siena, ed ebbero altri tre figli: Ada, Oreste e Perseo. Il nonno paterno, valente intagliatore, aveva lasciato in eredità ai suoi  discendenti una bottega d’antiquariato con laboratorio artigiano annesso, ma la speranza di Giuseppe di indurre il primogenito a continuare la tradizione di famiglia fu  ben presto delusa, dato che si iscrisse all’Istituto d’Arti Decorative in piazza Santa Croce, dove non rimase che per poco tempo. Successivamente Ottone frequentò il Regio Istituto di Belle Arti ma, se  i risultati dei corsi di studio erano  buoni, dopo un diverbio con il maestro Calosci fu immediatamente cacciato. Inadatto alle costrizioni, Rosai passò la sua adolescenza tra la passione per le sale da gioco, i caffè, il biliardo, ma soprattutto la vita notturna nella Firenze popolare. Del novembre 1913, a Firenze, in un locale di via Cavour, allestì la sua prima mostra insieme a Betto Lotti e nella stessa  strada, dal libraio Gonnelli, era vistabile quella dei futuristi di Lacerba, condotti da Papini. I futuristi una sera visitarono la vicina esposizione, dove conobbero Rosai, che divenne amico di  Marinetti, Boccioni, Palazzeschi, Carrà, Severini e Soffici, suo amico, maestro e punto di riferimento per tutti gli anni Venti, facendogli scoprire l’innovativa lezione di Cézanne e il cubismo di Picasso. Nel 1915 Rosai si arruolò come volontario all’entrata dell’Italia nella prima guerra mondiale e fu decorato più volte per atti eroici e a cui dedicò le memorie di Libro di un teppista (1919) Dentro la guerra (1934). Fra il 1919 e il 1920 Ottone orientò la sua ricerca espressiva, tra tele e disegni di piccole dimensioni che restano  fra gli esiti più significativi dell’arte italiana del Novecento. Nel novembre 1920 espose alcuni fra i migliori lavori del periodo in una mostra personale ordinata nelle sale di Palazzo Capponi, a Firenze, ma nel febbraio 1922 il  padre, oppresso dai debiti, si suicidò gettandosi nelle acque dell’Arno. Il 17 aprile 1924 il pittore sposò Francesca Fei, un’impiegata del giornale La Nazione conosciuta nel 1921, ma per saldare i debiti dovette vendere, a poche lire, gli oggetti di casa e i quadri più belli per saldare i conti in sospeso del padre e solo nel 1927 riprese a dipingere con una certa continuità. Nel 1930 pubblicò Via Toscanella per Vallecchi e un anno dopo affittò nella frazione di Villamagna un casotto da adibire a studio. In quegli anni Rosai divenne amico di Montale e dei giovani poeti ermetici, oltre che con lo scrittore Romano  Bilenchi. Nel 1942 gli fu assegnata la cattedra di pittura dell’Accademia di Firenze, mentre dipingeva una serie di autoritratti e alcune emblematiche crocefissioni. Dopo la seconda guerra mondiale Rosai prese parte a una serie di mostre internazionali che lo videro  protagonista, dal 1950 in poi, anche a Parigi, Zurigo, Londra e Monaco di Baviera. Nel 1952, alla Biennale di Venezia, gli fu dedicata un’intera sala, ma i membri della giuria per l’assegnazione dei premi gli negarono il riconoscimento ufficiale. Quando nella primavera del 1957 Pier Carlo Santini organizzò ad Ivrea, presso il Centro Culturale Olivetti, un’importante rassegna antologica incentrata sulla figura umana, Rosai si recò in Piemonte per curare personalmente l’allestimento, ma, nella notte del 13 maggio, mori per un malore in una camera dell’Albergo Dora. Read the full article
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perfettamentechic · 2 years
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15 febbraio … ricordiamo …
15 febbraio … ricordiamo … #semprevivineiricordi #nomidaricordare #personaggiimportanti #perfettamentechic
2021: Sandro Dori, pseudonimo di Alberto Schiappadori, attore e doppiatore italiano. (n. 1938) 2018: Pier Paolo Capponi, attore italiano. (n. 1938) 2016: George Gaynes, nato George Jongejans, è stato un attore e produttore cinematografico finlandese naturalizzato statunitense.  (n. 1917) 2011: Dorian Gray, pseudonimo di Maria Luisa Mangini, attrice italiana.  (n. 1928) 2007: Enzo Consoli,…
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lamilanomagazine · 2 years
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Milano, Milano Ristorazione al lavoro per riaprire in sicurezza il Centro Cucina Giusti
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Milano, Milano Ristorazione al lavoro per riaprire in sicurezza il Centro Cucina Giusti.   Terminate le valutazioni e individuate le azioni risolutive, partono le attività di progettazione per la ristrutturazione che consentirà nel 2024 la riapertura del Centro Cucina Giusti che serviva otto plessi scolastici nel Municipio 1. La temporanea chiusura della struttura comunale gestita da Milano Ristorazione, che preparava circa 1.600 pasti ogni giorno serviti ai bambini e alle bambine delle scuole primaria e secondaria di via Giusti, della primaria di via Palermo e delle scuole d’infanzia di via Palermo 9 e 17, di piazza SS. Trinità e di via Pier Capponi 18 e 22, era stata annunciata a inizio anno scolastico. Come già comunicato, la chiusura si era resa necessaria per risolvere problemi che si sono evidenziati nella struttura. In particolare, un ristagno d’acqua sotto il pavimento (nell’intercapedine tra terreno e pavimento chiamata “vespaio”) aveva generato la proliferazione di infestanti, determinando l’inagibilità dei locali e l’urgenza di effettuare verifiche e indagini volte a individuare le azioni risolutive necessarie. Terminate le valutazioni, è stata confermata la volontà di intervenire con lavori di ristrutturazione per un importo complessivo di circa 700mila euro (al netto dei possibili aumenti dovuti dalla contingenza economica) che saranno realizzati da Milano Ristorazione, e che prevederanno la rimozione della pavimentazione, la demolizione delle pareti interne e il successivo rifacimento degli impianti idraulici ed elettrici e della rete di scarico. Nella ricostruzione dei locali, saranno apportate migliorie che renderanno il centro pienamente accessibile e più funzionale per la manipolazione delle derrate alimentari e dei pasti cotti. Sono previsti 14 mesi di lavori che inizieranno appena sarà pronto il progetto esecutivo. Nel frattempo, i pasti dei bambini e delle bambine continueranno a essere preparati dai Centri Cucina Colleoni (che serve le scuole primaria e secondaria di via Giusti e le infanzie di via Pier Capponi 18 e 22) e Sammartini (che serve la scuola primaria di via Palermo e le infanzie di via Palermo 9 e 17 e di piazza SS. Trinità).          ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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jacopocioni · 2 years
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Pier Capponi pronto a suonar le nostre campane.
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Pier Capponi davanti a Carlo VIII di Bernardino Poccetti Pier Capponi, Gonfaloniere di giustizia di Firenze, con la delegazione fiorentina. in fronte al conquistatore Re di Francia, Carlo VIII. Due uomini che fronteggiandosi stanno parlando delle sorti di Firenze. Carlo VIII arrogante, pieno di se grazie alle suo imponente esercito e Pier Capponi in difficoltà date le vicissitudini accadute fino a quel momento in Toscana. Carlo VIII scendeva in Italia nel 1494 valicando le Alpi non per le terre toscane o la Repubblica Fiorentina ma per raggiungere il Regno di Napoli dove imperavano gli Aragonesi, voleva conquistarlo e necessitava di un passaggio sicuro in terra Toscana. Piero de’ Medici, figlio di Lorenzo il Magnifico, ricevuti gli ambasciatori francesi decise di rendere difficile il passaggio, cioè si schierò con gli Aragonesi raccomandando a destra e a manca di resistere ai francesi. Carlo VIII era però troppo potente, dato le sue fila, e dopo aver espugnato (non facilmente a dire il vero) Fivizzano mosse contro Sarzana e Sarzanello. Vilmente e impaurito Piero de' Medici cedette all'esercito Francese provocando all'interno della Repubblica forti disagi che si espressero con violente reazioni dei fiorentini. Pietro aveva agito senza consultarsi con il consiglio fiorentino. Non solo i fiorentini cacciarono Pietro e richiamarono dall'esilio famiglie come i Pazzi ma si organizzarono richiamando persone dalle campagne e armandosi come potevano per fronteggiare il sicuro arrivo di Carlo VIII. Ed infatti Carlo VIII con tutto il suo esercito si presentò alle porte della città, tronfio di orgoglio attraversò porta San Frediano e perse dimora presso Palazzo Medici dove riceveva la Signoria Fiorentina per discutere una resa. La sua arroganza era tale da avere richieste impossibili pretendendo una resa incondizionata tanto da voler essere nominato Signore di Firenze. Non solo, doveva essere onorato anche con una somma di denaro talmente sproporzionata da sembrare studiata appositamente per cercare lo scontro che in realtà non era certo voluto. Le ambizioni di Carlo VIII erano il Regno di Napoli e perdere forze inutilmente a Firenze non era il suo scopo, inoltre era ben conscio che i fiorentini dietro le finestre chiuse brandivano i loro forconi.
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Martinella sulla Torre di Arnolfo in Palazzo Vecchio. Carlo VIII volendo concludere la trattativa da una posizione di potere dichiarò di essere pronto a far squillare le sue trombe. In pratica lo squillo delle trombe era l'ordine per l'esercito di entrare a Firenze e saccheggiarla. Pier Capponi messo in un angolo invece di cedere ebbe uno scatto d'orgoglio e alzandosi in piedi con tono minaccioso rispose:" Voi date fiato alle vostre trombe e noi suoneremo le nostre campane!".  Il suono delle campane era, ovviamente, un avvertimento per i fiorentini di un'imminente calamità, e in questo caso un ordine di fronteggiare le truppe di Carlo VIII. Tale fu la veemenza di Pier Capponi che Carlo VIII rimase spiazzato e scese di pretese rendendo la trattativa accettabile. Questo non è l'unico episodio in cui i fiorentinacci si mostrano spavaldi, da leggere: "Materassi e calcio in costume: l’assedio del 1529." Ed ecco svelato come nacque il detto  "Voi date fiato alle vostre trombe e noi suoneremo le nostre campane!" che ancora oggi è usato quando si vuol significare che una posizione di potere non può essere tollerata ad oltranza e che prima o poi si deve porsi di traverso. Mi domando se questa lezione gli italiani la ricordano oppure l'hanno dimenticata.
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Jacopo Cioni Read the full article
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tina-aumont · 3 years
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In Tunisia for the exteriors of a film
Rome: the actresses Tina Aumont and Rossella Como, accompanied by the singer Pier Capponi, leave from Fiumicino airport for Tunis where they are going to shoot the exteriors of the film "Il Sergente Klems" directed by Sergio Grieco.
Corriere della Sera, 19th April 1971.
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giallofever2 · 2 years
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moviesandmania · 3 years
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MY NAME IS PECOS (1966) Reviews and overview
MY NAME IS PECOS (1966) Reviews and overview
My Name is Pecos is a 1966 Euro-Western film about a Mexican gunslinger who seeks revenge on the gang leader who killed his entire family. Directed by Maurizio Lucidi [as Maurice A. Bright] (Street People; Stateline Motel; The Designated Victim; Halleluja for Django; Pecos Cleans Up) from a story and screenplay written by Adriano Bolzoni (The Humanoid; Emergency Squad; Shoot the Living and Pray…
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tvln · 5 years
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valeria dentro e fuori / valerie inside outside (it, rondi 72)
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mariocki · 2 years
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Diamanti sporchi di sangue (Blood and Diamonds, 1978)
"That guy had plenty of guts. I felt bad killing him, because I realised what it feels like killing a man worth his salt. It makes your heart ache."
#diamanti sporchi di sangue#blood and diamonds#italian cinema#fernando di leo#claudio cassinelli#martin balsam#barbara bouchet#pier paolo capponi#olga karlatos#carmelo reale#vittorio caprioli#alberto squillante#fernando cerulli#raul lovecchio#sandro la barbera#fulvio mingozzi#camillo chiara#luis bacalov#crime film#1978#glum and moody kind of spiritual successor to di leo's earlier masterpiece Milano calibro 9 (thematically similar but with the morality#inverted). this hasn't quite as much style‚ punch or wit as that earlier film‚ but it's still a solid spaghetti crime thriller in the#fatalistic mode. starts slow and steady‚ and fits a familiar mode for most of its run‚ but in the final 30 minutes this gears up and gets#closer to being something really special; finally di leo is taking chances‚ finally the plot is moving in surprising and unexpected ways#even pier paolo capponi's hotheaded henchman (a performance I'll admit grated on me a little at first: he goes so loud and so obnoxious#with) even he finally starts to seem real and complicated and heartfelt as the film wraps up. and then it ends‚ kind of perfectly. very#very good in its later stages but a little formulaic in the journey getting there. Bacalov's minimalist discordant score is also#noteworthy; it blends into the background a lot but then suddenly a jangling chord will strike at just the right moment to snap you alert#this was near the beginning of Cassinelli's most productive era as a genre star and leading man (cut short by his tragic death in 85)#and he's as moody and magnificent as he always was; Bouchet holds her own against him in an intriguing and mercurial role
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genevieveetguy · 5 years
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Would you like something to drink? I have some milk.
The Cat o' Nine Tails (Il gatto a nove code), Dario Argento (1971)
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cinemasentries · 6 years
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Cat O’ Nine Tails
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italianiinguerra · 3 years
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Medaglie d'Oro della 2ª Guerra Mondiale - Bulucbasci IBRAHIM FARAG MOHAMMED - Mar Rosso, 4 aprile 1941
Medaglie d’Oro della 2ª Guerra Mondiale – Bulucbasci IBRAHIM FARAG MOHAMMED – Mar Rosso, 4 aprile 1941
Nome e CognomeIbrahim Farag MohammedLuogo e data di nascitaIt Atba piccolo villaggio nei pressi di Massaua (Eritrea) , 1908Forza ArmataRegia MarinaCorpo o specialitàÀscari di MarinaUnitàGradoBulucbasci di coperta (sergente)Anni di servizio1925-1941Guerre o campagneSeconda Guerra MondialeLuogo e data del conferimento Mar Rosso, 4 aprile 1941 Luogo e data di morte Mar Rosso, 4 aprile 1941…
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