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#Pio gentile
stuckasmain · 28 days
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I’m free!!!
The morning of September 24th is the longest of Pio’s life. He stays despite himself to set things right. The memory of Billy still fresh on his mind.
This fic absolutely would not have happened without @tychomagneticanomaly-1 , thank you 😭
I’m so tired, I’m glad I’m finally done and hope it’s enjoyable, comments encouraged etc etc
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estreladopo · 29 days
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𝙨𝙩𝙖𝙧𝙧𝙞𝙣𝙜   :   @peterpvn 𝙨𝙘𝙚𝙣𝙖𝙧𝙮   :   não especificado 𝙥𝙧𝙤𝙢𝙥𝙩   :   go ahead, i won't judge
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❛   é   muito   gentil   da   sua   parte   ,   tinkerboy .   mas   eu   não   tenho   tempo   para   lidar   com   você   hoje   .   ❜         a   fada   força   os   lábios   numa   linha   reta   ,   um   dos   cantos   mal   erguido   num   sorriso   sem   paciencia   .   e   aquilo   não   é   mentira   !   por   mais   que   cair   na   pilha   do   eterno   garoto   seja   praticamente   um   passatempo   seu   ,   agora   ela   está   ocupada   demais   ,   queimando   todos   os   seus   neuronios   com   teorias   e   calculos   que   não   chegam   a   lugar   nenhum   .   veja   bem   ,   zarina   não   poderia   ligar   menos   para   o   fato   de   que   alguém   que   não   ela   aparentemente   encontrou   uma   solução   para   o   problema   dos   perdidos   ,   até   porque   suas   pesquisas   não   são   feitas   em   busca   de   glória   .         ❛   eles   não   tem   esse   direito   !   ❜         a   reclamação   escapa   bruscamente   ,   mais   para   o   universo   do   que   para   peter   ,   de   fato   .   a   cabeça   é   tombada   para   trás   com   um   bufar   ,   suas   mãos   ainda   enfiadas   entre   as   mechas   cobreadas   ,   que   agora   mais   parece   uma   juba   de   leal   de   tão   reviradas   .         ❛   como   é   que   simplesmente   chegaram   a   uma   resposta   assim   ,   do   mais   absoluto   nada   ??   okay   que   são   os   maiores   feiticeiros   e   blablabla   ,   eu   entendo   .   mas   como   que   um   bando   de   gente   chegou   em   uma   conclusão   sem   que   ninguém   ficasse   sabendo   ?   eu   to   naquela   academia   o   tempo   todo   e   não   ouvi   um   pio   sobre   !   ❜         não   pretendia   pegá - lo   de   coelho   ,   mas   fora   ele   quem   perguntou   o   que   passava   em   sua   cabeça   para   início   de   conversa   !         ❛   o   pior   de   tudo   é   que   eu   sei   que   eles   não   vão   falar   o   que   tá   acontecendo   !   é   claro   que   não   ,   já   querem   até   apagar   a   mente   de   todo   mundo   !   ❜
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bergamorisvegliata · 3 months
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I LUOGHI DELL'ANIMA
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Il luogo non ha bisogno di molte presentazioni, e chi ha avuto occasione di andarci avrà senz'altro riconosciuta la scalinata che porta al Santuario di San Giovanni Rotondo.
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La città di San Giovanni Rotondo, meta di pellegrini che accorgono da tutto il mondo per portare omaggio alle spoglie di San Pio da Pietralcina, fu fondata nel 1095 sulle rovine di un preesistente villaggio del IV secolo a.C.; di questo borgo restano dei segni visibili, come alcune tombe ed un battistero circolare (l’epiteto “Rotondo” deriva proprio da questo) che anticamente era destinato al culto di Giano, Dio bifronte, e in seguito fu consacrato a San Giovanni Battista.
Anche se il centro storico è ricco di chiese e tradizioni, l’attenzione di gran parte dei fedeli si concentra sui luoghi legati al culto di Padre Pio, ovvero al complesso conventuale di Santa Maria delle Grazie (formato dal convento dei cappuccini, da una chiesa antica ed una chiesa nuova entrambe dedicate a Santa Maria delle Grazie), l’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza e il nuovo santuario di San Pio.
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La costruzione della chiesa antica di Santa Maria delle Grazie fu iniziata intorno al 1530 dai frati cappuccini, su un podere donato loro da tal Antonio Landi. Prima di San Pio la chiesa ospitò un altro santo: San Camillo de Lellis. Con l’intenzione di poter ospitare in modo consono il notevole afflusso di migliaia di pellegrini che affluivano sempre più numerosi a San Giovanni Rotondo venne fatta costruire un altra chiesa, su volere esplicito di Padre Pio. La chiesa nuova, progettata dall’architetto Giuseppe Gentile fu consacrata il 1º luglio 1959. La navata centrale è dominata da uno stupendo mosaico raffigurante La Madonna delle Grazie. Nel piano sottostante era situata la cripta dove riposava il corpo di San Pio da Pietrelcina, sotto un monolito di 30 quintali. Nel 2010 la salma di Padre Pio è stata traslata nella cripta del nuovo santuario San Pio da Pietrelcina, ideato dall’illustre architetto Renzo Piano.
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L’enorme nuovo Santuario è stata inaugurato dinanzi ad oltre trentamila persone il 1º luglio 2004. Il nuovo santuario, progettato in stile contemporaneo, con i suoi 6000 m² (in grado di contenere 7000 persone considerando un ampio margine di sicurezza) è una delle chiese più grandi in Italia per dimensioni. Esso è decorato da splendidi mosaici e ospita anche un enorme organo con 5.814 canne.
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La cittadina garganica, che si trova adagiata in una bella valle a quasi 600 metri di altezza, si presenta ampia, coi tetti rossi, ben distribuita su tutti i versanti e con un ineludibile colpo d’occhio nella parte più alta.
Altre "info" ai link:
e
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nardogranata · 6 months
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Dambros goal poi Viola sbarra la porta.
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PALMESE - NARDO' 0-1
Goal: 2' Dambros
US PALMESE: Moccia; Manco (86' Amato), Silvestro (78' Peluso), Potenza, Galdean (72' Ceparano), Fusco (60' Carotenuto), Morlando, Manzo, Kone (78' Filogamo), D'Orsi, Puntoriere.
Reserve: Scognamiglio, Tribuno, Russo, Ferrara.
Trainer: Michele Pietropinto
AC NARDO': Viola; Urquiza, Lanzolla, Gennari; Milli (65' Cellamare), Ceccarini (75' Ciannamea), Guadalupi, Gentile (65' Addae), J. Russo; Dambros (63' Ferreira), D'Anna (78' De Giorgi).
Reserve: Furnari, Ingrosso, Dammacco, Mariani.
Trainer: Nicola Ragno.
Arbitro: Michele Piccolo di Pordenone.
Assistenti: Giuseppe Pio Palumbi di Termoli e Marco Palazzo di Campobasso.
Ammoniti: Russo J., Guadalupi, Dambros, De Giorgi.
Dopo un minuto di raccoglimento per ricordare Juliano e Pistolesi (portiere di entrambe le squadre) inizia la contesa sul sintetico di Palma Campania. Presenti circa 800 spettatori con circa 50 neretini al seguito.
Pronti via ed è subito goal! Urquiza conquista palla e si invola, appoggia all'accorrente D'Anna, avanzata con pennellata verticale per l'inserimento di Dambros. Diagonale del brasiliano e palla in rete.
Il vantaggio repentino fa sbandare paurosamente la difesa rossonera che affannosamente riesce a chiudere sulle ripartenze di Gentile e Dambros ma dopo il primo quarto d'ora la partita prende una piega ben precisa. La Palmese si appropria del pallino del gioco sotto la regia di Galdean e chiude il Nardò nella sua metà campo. E arrivano le occasioni per i padroni di casa.
Al 16' Grande parata di Viola su tiro di Potenza al termine di una mischia in area. Al 18' cross di Potenza, parato da Viola. Il Nardò subisce e cerca di abbassare i ritmi ma non produce gioco. La Palmese attacca a testa bassa. Al 25' punizione-cross di Galdean e Kone impatta fuori da due passi. Occasione sciupata.
Al 30' parata prodigiosa di Viola su colpo di testa di Kone. Il portiere si inarca in arretramento alzando sopra la traversa Il Nardò prova a reagire. Al 33' ennesimo calcio di punizione con tripla barriera sprecato stavolta da Gentile.
Al 36' tiro di Puntoriere. Para a terra Viola. Pochi minuti dopo cross di Manco e Puntoriere di testa mette fuori.
Allo scadere l'arbitro si inventa una punizione dal limite per un inesistente fallo di Guadalupi che viene ammonito. Batte Galdean con palla respinta dalla barriera. Dopo 2' di recupero si va negli spogliatoi col Nardò in vantaggio.
Viola protagonista assoluto. Molta Palmese, poco Nardò.
Secondo tempo. Nessun cambio.
Dopo le prime schermaglie il Nardò va in goal con D'Anna con una ripartenza ben orchestrata. L'arbitro annulla per fuorigioco invisibile agli occhi umani.
Il Nardò insiste. Al 55' tiro di D'Anna deviato in corner. Sventate le minacce neretine i palmesi si gettano all'attacco con un forcing collettivo insistito.
Al 57' mischia in area, tiro di Puntoriere e Viola respinge alla grande. Passa un minuto, altro corner con mischione in area. Potenza non riesce a girare in porta.
Il Nardò non riesce a ripartire ma con l'inserimento di Addae, al posto di Gentile, chiude lo spazio aereo in area di rigore.
Entrambi gli allenatori daanno fondo alle sostituzioni ma la sostanza non cambia. Palmese in attacco e Nardò chiuso a rintuzzare.
Nel finale il subentrato Cellamare ha la palla del 2-0 ma fallisce l'impatto vincente da pochi passi mentre nel convulso recupero è Carotenuto a giocarsi l'ultima chance ma oggi Viola è una saracinesca e chiude l'ultimo pertugio con una parata a terra.
Finisce 1-0 per il Toro che aggancia provvisoriamente la testa della classifica mentre per la Palmese zero punti ma confortanti indicazioni sul piano del gioco e delle occasioni prodotte.
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yaycheese · 7 months
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Vermouth and Amari
GENERAL METHOD
100g of 95% alcohol
Steep for 14 days (ideally new moon -> full moon) --- If green color is desired, fresh mint only for first 24hr
Strain and weigh resultant tincture
Add cool syrup to tincture (syrup must be cool to avoid turbidity)
Add syrup + tincture to wine
Bottle and rest for 7 days
Cold crash or filter with paper if necessary
SWEETNESS LEVELS
Extra Dry = 0 - 2.5% sugar by mass
Dry = 2.5 - 4.5% sugar by mass
Off Dry = 4.5 - 7.5% sugar by mass
Semi Sweet = 7.5 - 10% sugar by mass
Sweet = 10 - 12% sugar by mass
REFERENCE SPIRITS
Vergano Chinato 16% — Barbaresco, china, cinnamon, cloves, cardamom, coriander, bay, ginseng, rhubarb
Vergano Americano 16% — Grignolino, wormwood, savoury, orange skin, gentiana root, Italian pantry herbs
Matthiasson Vermouth 17% — White base, blood orange, sour cherries, coriander, cardoons, wormwood, chinchona bark, blessed thistle
PIO CESARE RICETTI http://piocesare.it/wp-content/uploads/2016/12/barolo-chinato-vermouth-ITA.pdf
Chinato — 275g alcool — 3g china calissaia — 15g coriander — 4g canella — 2g clove 1g quassia amara — 1g nutmeg — 6L Barolo Pio Cesare — 240g zucchero — 0.12g vanilla — 21 day maceration — Also additions of gentian, rhubarb, cardamom seeds, sweet orange, bitter orange, cinnamon and others — Rest for 4 month in barrel + 2 month in bottle
Vermouth - macerate 40 days + age 4 months in steel tanks 5000 liters
350g berea monola 200g fandolo eitrino 300g maggiorana foglie 350g calamerno aromatico 1350 assenzi gentile 850g assenzio romano 250g ochillea moscata 150g quassio legno 50g genziana radice 75g sambuco fiore 1500g corandoli semi 50g Trifoglio acquatico 350g dittamo cretico 350g fave touche 250g noci moscata 250 cannella ceylon 250g garofano chiooli 30g macis fiore 50g zenzero radice
INGREDIENTS ON HAND
Angelica root cut
Cacao nibs roasted
Cacoa beans
Cascara segrada bark aged
Chamomile flowers Northwest
Cinchona bark (red)
Elder flowers
Gentian root
Licorice root (Kan Tsao) slices
Bitter Orange peel
Rhubarb
Wild Cherry bark
Wormwood whole leaf
RESOURCES Reddit Amaro recipes https://docs.google.com/spreadsheets/u/0/d/1AhiRiem8g8Quiu_OruYpW2sxqpdqvNajwGk9833c734/
Il Liquorista https://drive.google.com/file/d/158KnBsuYuXRPsxLfziMsgaBs2fhN3ke-/
Il Liquorista recipes https://docs.google.com/spreadsheets/d/1LC02Deri_vurso3M3KFb7jG8Pm_7G81dcndz4safBmc/
Liquorisa Practic (page 202) https://archive.org/details/liquoristapratic00unse/page/202/mode/2up?view=theater
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alex23196 · 9 months
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Miele e morte
Da voi due ho imparato a gettare via la mia armatura
volendo arrischiarmi a credere nel mio io vulnerabile
e ho abbandonato la rabbia per bianca docilità
i morsi incattiviti per passivi incassi
e vergognosa dei miei mali, penitente di passati non miei,
ho lasciato andare ogni difesa:
remissiva anima sbattuta dalle intemperie
ho smesso di lottare.
E a lungo mi sono chiesta perché
seppur dandovi tutto non ricevevo niente
seppur rispondendo alle urla con le carezze ero battuta
arrendevole terra conquistata
se ti do tutto, perché non ho niente?
Se sono una bambina obbediente
perché non mi ami come dici di fare?
Grazie per avermi presa a calci.
Grazie per avermi annientata, distrutta
e di non averlo fatto fingendo di essere pio
perché nell'ira che sento montare ora contro te
ritrovo la mia ferocia, la mia grandezza
ciò che di me ha sempre generato me
e la sento fondersi con i miei valori, la mia visione
e la volontà di una vita gentile ma fiera
onesta ma coraggiosa
buona ma combattiva.
E le stesse mani che coltiveranno carezze avranno anche unghie affilate
per ricordarmi che voglio essere felice
e che ciò non corrisponde con l'essere inerte.
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suvistta · 1 year
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Esqueçam a beleza estética da paisagem. Fechem os olhos... Inspirem fundo e deixem os diferentes aromas guiar a vossa percepção do que vos rodeia. Ouçam os sons que interrompem o silêncio... Um pio de uma ave, a água a correr num pequeno curso de água, o movimento das folhas que se agitam devido a uma gentil brisa. A Natureza é uma experiência multisensorial. https://www.instagram.com/p/CmeaORyN6WQ/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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buzupontocom · 2 years
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Dia de Nossa Senhora Imaculada Conceição da Praia A igreja de Nossa Senhora da Conceição da Praia foi construída entre 1739 e 1849 — embora obras importantes tenham sido executadas já no século XX, como as mesas de mármore dos altares laterais, datadas de 1947, e o piso marmóreo da nave —, no local onde havia uma capela de taipa de pilão erigida em 1549 por determinação do primeiro governador-geral do Brasil, Tomé de Sousa. É uma das paróquias mais antigas da Arquidiocese de São Salvador da Bahia, e sua atual construção em estilo barroco foi feita toda de pedra de lioz trazida de Portugal. Sua elevação a sacrossanta basílica se deu em 1946. O papa Pio XII declarou Nossa Senhora da Conceição padroeira única e secular do Estado da Bahia. A Igreja original ficava na beira da praia, antes do primeiro aterramento da Cidade Baixa e funcionava como ponto de para de algumas linhas de ônibus intermunicipais, antes da construção da Rodoviária das Sete Portas. Oxum No 8 de dezembro, celebra-se também o dia de Oxum. Conhecida como a deusa do amor, orixá das águas, Oxum é aquela que mantém em equilíbrio as emoções da fecundidade e da natureza. Ela é a mãe gentil dos povos antigos e dos novos, é ela que renova e intercede pelos seres humanos em todas as situações. Também conhecida como Osúm, Osún ou Oxun, ela é a representação da sensibilidade, da delicadeza feminina e da paixão para motivar a essência da vida. Mamãe Oxum adora as águas calmas e é através de sua energia que ela tranquiliza os corações dos apaixonados. #BuzuPontoCom #Feriadou #NossaSenhoradaConceiçãodaPraia #PadroeiradaBahia #Oxum #Salvador #Bahia (em Comércio, Salvador) https://www.instagram.com/p/Cl6mvxMp1bQ/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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lunamarish · 2 years
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[...]
Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende, prese costui della bella persona che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende.
Amor, ch'a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m'abbandona.
[...]
Quand' io intesi quell' anime offense, china' il viso, e tanto il tenni basso, fin che 'l poeta mi disse: «Che pense?».
Quando rispuosi, cominciai: «Oh lasso, quanti dolci pensier, quanto disio menò costoro al doloroso passo!»
Poi mi rivolsi a loro e parla' io, e cominciai: «Francesca, i tuoi martiri a lagrimar mi fanno tristo e pio.
Ma dimmi: al tempo dei dolci sospiri, a che e come concedette amore che conosceste i dubbiosi disiri?».
E quella a me: «Nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice nella miseria; e ciò sa 'l tuo dottore.»
[...]
Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno, Canto V
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stuckasmain · 4 months
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Pio Gentile
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corallorosso · 3 years
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No, il catcalling non è affatto un complimento Di Selvaggia Lucarelli Sono nata e cresciuta in un posto in mezzo alla campagna che si chiama Borgata Aurelia. Un piccolo villaggio – all’epoca erano poche case di tufo – a qualche chilometro da Civitavecchia, in cui c’erano tre cose: una piazzetta con un bar, una tabaccaio e delle aiuole di cemento, un grande arco all’ingresso nel villaggio, un campo da calcio sgangherato e una caserma. La caserma 1° Battaglione Bersaglieri La Marmora Civitavecchia. Per me la presenza della caserma a 100 metri da casa, significava molte cose: intanto, la mia sveglia della mattina tutti i giorni alle 7,10 in punto era la fanfara. Una marcetta allegra, troppo allegra per quell’ora, che mi costringeva a un risveglio senza decompressione. La sentivo, e sapevo che era ora di prepararmi per la scuola. Ingrid, la mia vicina di casa e migliore amica, era figlia del maresciallo più noto (e temuto) in caserma. Ogni tanto lo vedevo rientrare a casa, mentre giocavamo, col suo cappello piumato, e mi sembrava una specie di eroe severo e impenetrabile. E poi c’erano, appunto, i militari (quando il servizio militare era obbligatorio). Arrivavano da tutte le regioni d’Italia, in particolare dalla Sicilia e dalla Sardegna, ma non solo. Erano, ovviamente, ragazzi molto giovani che un po’ come me, diventata ormai adolescente, godevano di una libera uscita con poche possibilità: al massimo, una passeggiata in piazza o un bus per Civitavecchia. Le nostre vite, dunque, si incrociavano quasi tutti i giorni, più volte al giorno, anche perché la fermata del bus più vicina alla caserma era esattamente di fronte casa mia, che era la prima a destra entrando dall’arco. Parto da qui, per spiegare cosa sia il catcalling, perché quella fermata, quel bus, quella caserma sono stati passaggi indimenticabili dell’adolescenza. Perché non ricordo il singolo episodio (che già comunque sarebbe abbastanza), ma quel disagio costante e imbarazzato nel trovarmi al centro di sguardi, gomitate, battute (spesso in dialetto) che non capivo o, purtroppo, capivo. É stato il mio imprinting col branco, con il cameratismo volgare, con le attenzioni maschili. Ero una ragazzina rimasta più o meno invisibile fino alle medie, poi diventata improvvisamente florida e appariscente intorno ai 14 anni. Quelli in cui cominciavo a prendere il bus per uscire con gli amici, con i primi amori. Quelli in cui mettevo le prime gonne, un po’ di trucco. Quelli in cui mi vestivo, anche, per piacere al ragazzino che piaceva a me. Io quei viaggi in bus o anche la semplice camminata verso la piazza per andare a comprare un gelato o la farina a mia mamma me li ricordo bene. Ricordo la vergogna nel sentire ridacchiare quei ragazzi al mio passaggio, le parole fuori posto, gli inseguimenti, le battute sulle tette, i “sei carina” viscidi, quelli che mi venivano vicino chiedendomi come mi chiamavo e talvolta gli insulti perché non rispondevo. Ricordo le guance che mi si infiammavano, io che guardavo dritta davanti a me fingendo che quei ragazzi non esistessero, che fossero dei fantasmi, delle voci nelle orecchie. Il sollievo quando mi mollavano e li sentivo allontanarsi, il sollievo quando magari mi passavano accanto e non dicevano nulla, il sollievo quando uno di loro diceva: lasciala stare. Ricordo che alle volte guardavo dal terrazzo di casa se fosse il momento buono per uscire, se la strada fosse libera o ci fossero gruppi di ragazzi. Se ne scorgevo qualcuno prendevo la strada laterale, allungavo il percorso ma ero certa che nessuno mi avrebbe notata. Alle volte, quando il bus si avvicinava alla mia fermata e vedevo che tanti, troppi ragazzi erano già saliti in piazza, rinunciavo. Tornavo a casa. Salire su un bus con 30 sconosciuti uomini mi provocava un’ansia insostenibile. Non c’erano neppure i cellulari, neppure la possibilità di fingere di non vedere o sentire, di chiamare qualcuno, di isolarsi dalle attenzioni moleste. Il periodo estivo poi, prendevo il bus per andare al mare, quindi pochi vestiti e il costume sotto, un inferno. Mi vergognavo, tantissimo. E questo, qui sta il nodo fondamentale, nonostante io all’epoca fossi entusiasta di piacere ai ragazzi. Era una sensazione nuova, che mi faceva sentire apprezzata e importante. Peccato che quella sensazione non avesse nulla a che fare con ciò che provavo sul bus o per strada quando ricevevo attenzioni feroci, invasive e mortificanti. Non mi sentivo apprezzata, ma aggredita. Sentivo che la mia femminilità provocava reazioni morbose, che il mio spazio non era più mio. Ecco, se dovessi spiegare il catcalling ai tanti analfabeti emotivi (e alle tante analfabete emotive) che ho sentito parlare a sproposito in questi giorni, direi che chi fa catcalling non fa un complimento. Occupa uno spazio non suo. Si appropria di una familiarità che non gli è stata concessa, annulla le giuste distanze, commenta ad alta voce ciò che pensa di una sconosciuta che gli passa accanto perché quella sconosciuta in quel momento è un semplice oggetto. Nessuno, di norma, commenta ad alta voce il suo pensiero su qualunque essere umano gli passi accanto. Si commentano le cose – una macchina, un paesaggio, la facciata di un palazzo, le vetrine di un negozio – non le persone e non in modo che possano sentire. Il discorso vale per tutti tranne che per le donne, costrette a subire attenzioni e commenti non richiesti, non desiderati perché, appunto, in quel momento sono oggetti. Oggetti sessuali. Chi parla di “complimenti” salta un passaggio fondamentale. Il complimento è una parola gentile, detta in un’atmosfera di momentanea o prolungata familiarità, in cui esistono scambio e reciprocità. Il complimento non è tale se prevede invasioni e l’abbattimento, a senso unico, delle distanze. E le distanze sono un diritto, sanciscono il grado di confidenza e lo spazio che intendiamo concedere all’altro. Il fatto che le donne, purtroppo, fatichino spesso anche ad ottenere un diritto così elementare, dovrebbe essere oggetto di indignazione, non di minimizzazione. E passino le battute idiote di Pio e Amedeo (“Cioè, ‘che bel vestito a fiorellini, ce lo aggiungiamo il gambo?’ non si può più dire?’) o le idiozie del Faina, ma che tante persone dotate di strumenti e perfino tante donne non comprendano quanto un fischio o una qualsiasi attenzione non richiesta siano lontani dal concetto di complimento è disarmante. Disarmante soprattutto perché il commento indesiderato è considerato gradito e legittimo se la donna lo subisce da sola. Se la donna è in compagnia di marito o fidanzato, l’apologeta del catcalling, probabilmente ringrazia l’artefice del fischio con una manata in faccia. Perché sia chiaro: in un modo o in un altro, la donna resta sempre un oggetto. Del marito, del fidanzato o, in assenza del maschio alfa accanto, del maschio dotato di fischio polifonico.
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dilebe06 · 4 years
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Abyss
Lazzaro, alzati e cammina!
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Ok lo ammetto: volevo dropparlo al 2° episodio. Ma io odio droppare e quindi ho continuato... e devo dire che ho fatto bene. Alla fine dei salmi Abyss mi è piaciuto e si è portato a casa la mia attenzione.... l’ho visto volentieri insomma. 
Il motivo del mio temporaneo stop era dovuto all’equilibrio - un pò sbilanciato - tra la parte fantasy e quella investigativa. Ma alla fine ci ho fatto il callo e mi sono goduta la storia. 
Dunque..la serie parla di Cha Min, multimilionario e quando ti sbagli , bravo ragazzo, gentile ed in procinto di sposarsi con Hee Jin. Il ragazzo ha solo un “difetto”: diciamo che è bruttarello dai. 
Cha Min è anche famoso per avere una cotta pluridecennale per Se Yeon, bellissima, fighissima e arrogantissima procuratrice, che non se lo fila di striscio. E per essere più chiari, è lei a presentare al protagonista la sua futura moglie. Nulla mi vieta di pensare che lo abbia fatto per toglierselo dalle balle. Ma io sono cinica e cattiva
Pochi giorni prima del matrimonio però, Hee Jin come si dice in gergo tecnico..se da....non prima di aver preso soldi dal protagonista ed esserci rimasta impressa come approfittatrice. Cha Min è devastato da questa notizia e sentendosi abbandonato decide di suicidarsi. Viene però travolto/messo sotto/investito/ da due Cupi Mietitori che lo fanno secco. va beh ma tanto si voleva ammazzare
I due poveri angeli probabilmente si sentono in colpa per la dipartita del protagonista anche se seccare la gente dovrebbe essere il loro lavoro e grazie all’Abyss riportano in vita Cha Min. 
L’abyss è la versione color della Sfera del Drago. è una palletta multicolor una specie di discoball portatile che ha l’incredibile potere di riportare in vita i morti ma...con l’aspetto delle loro anime. 
Cha Min in questo caso deve avere avuto l’anima di Padre Pio. 
Ritorna dal mondo del morti non come Mister Korea, ma Mister Universo: 2 km di gambe, spalle da nuotatore, viso da modello. In pratica da quanto è bello fa svenire uomini, donne, vecchi e bambini. 
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Non contenti, i due Cupi Mietitori lasciano l’Abyss a Cha Min... prima dicendogli di non usarlo, poi accortisi che così era inutile, aggiustano il tiro consigliandogli di usarlo con prudenza. 
Questi non sono Cupi Mietitori...sono Babbo Natale
La prima cosa che Cha Min fa una volta tornato in vita e resosi conto della sua bellezza è andare da Se Yeon: un pò per farsi aiutare visto che la sua persona è nettamente diversa dal passato e questo può essere un problema a livello burocratico...ed un pò - sospetto io  - per dire alla ragazza:-” dimme di no adesso..che sono talmente bello che faccio concorrenza al sole!” 
Lungo la via per casa Se Yeon, Cha Min trova un cadavere. Così in mezzo alla strada. ottimo motivo per non vivere a Seoul e siccome lui è Padre Pio e aiuta il prossimo, usa l’Abyss sul corpo per poi dirigersi subito verso casa della sua amata che però già dorme e quindi Cha Min è costretto alla ritirata. 
La mattina dopo Se Yeon viene trovata morta. allegria
Per sintetizzare, perchè Abyss ha una marea di storyline e personaggi e perdersi è facilissimo, Cha Min si imbuca al funerale di Se Yeon e usa l’Abyss su di lei ormai riportare in vita i morti è il suo hobby che risorge.. con la faccia della protagonista di Strong Woman. Carina si...ma prima era una gnocca stratosferica...una stangona megagalattica..ed ora non arriva nemmeno alle spalle del protagonista. Lol 
Ovviamente lei è sconvolta e da qui parte tutta una serie di domande: chi ha ucciso Se Yeon? Come funziona l’Abyss? Dove è finita la fidanzata di Cha Min?
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Una delle cose che più mi ha intrippato di Abyss  - e ne parlavo qualche tempo fa pure qui su FB - è l’accostamento e allo stesso tempo la differenziazione con il manga/anime di Death Note. Anche lì uno strumento appartenente ad un altro mondo veniva dato in mano ad un essere umano ed entrambi gli oggetti avevano delle regole. A differenza del Death Note però, l’Abyss riporta in vita mentre il Death Note ti uccide. 
Mi piace quindi la riflessione sull’uso che gli umani fanno di determinati strumenti - Light usava il Diario per diventare una divinità ad esempio - mentre non mi ha convinto l’uso dell’Abyss nella serie. 
Questa serie ha, come ho detto prima, una valanga di storyline e svariati personaggi, ed è stato abbastanza tosto per me, tenere traccia di tutti gli intrecci e del puzzle che piano piano si è venuto a creare. Se adesso dovessi ripetere tutta la vicenda a memoria...non c’è la farei. Non so nemmeno se la questione investigativa a dei buchi oppure no, perchè fermarmi a pensarci mi farebbe solo venire mal di testa. 
Un’altra cosa che mi è piaciuta sono stati i personaggi. Non i protagonisti, ma gli altri. Hee Jin e Seo Ji-Wook sono stati i miei preferiti perchè li ho trovati complessi e stratificati e molte volte mi sono trovata ad empatizzare per loro. Padre Pio non mi ha mai preso tantissimo apparte nel farmi salire l’ormone , mentre Se Yeon l’ho giudicata molto interessante e sopratutto intelligente. 
Ultima nota sulla storia d’amore senza non sarebbe un drama: mentre era visivamente carina e divertente..ad una certa mi sono trovata a skipparla. ho il cuore in pietra lavica
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Tagliamo subito la testa al toro e diciamo le cose come stanno: la discoball non ha davvero delle regole...fa un pò come le pare. 😂
All’inizio della serie dicono che la sfera sparirà una volta che il protagonista muore, ma in realtà sul finale, stravolgono il tutto dicendoti che se ne andrà quando al proprietario gli verrà dato un dono molto grande. e te l’ho detto che sono Babbo Natale
Ti dicono che l’Abyss riporta in vita con l’aspetto della propria anima, ma solo i due protagonisti subiscono la metamorfosi...agli altri, al limite gli spariscono le sopracciglia o gli cresce la barba. 👀 Dicono che sia perchè i due protagonisti sono speciali ma cosa abbiano di speciale io non l’ho capito. 
La palletta poi ogni tanto cambia colore e la protagonista ci informa di nuove regole senza si sappia dove le abbia trovate. Do per buono che le abbia imparate off screen. 
Il succo è comunque che la palletta mi è sembrata un deus ex machina, sopratutto sul finale. Mentre in Memories of the Alhambra o ancora in Death Note “l’oggetto straordinario” è al centro della scena, in Abyss è più un contorno, un plus ultra. E le regole che appunto “regolano” il suo funzionamento, sembrano atte unicamente al funzionamento della trama. 
Sul versante dei personaggi ho empatizzato tantissimo per i due figli del serial killer, sopratutto Seo Ji Wook e tutta la sua relazione con i suoi due padri. Un rapporto complesso e molto triste e non ho potuto fare a meno di pensare come anche lui sia stato una vittima, sballottato tra queste due figure genitoriali. 
Il Detective Park - che avevo già spizzato in Live ❤️ - e la sua consorte mi hanno divertito parecchio e Mi Do è stato un personaggio che mi ha anche sorpreso. 
Ho più dubbi su Se Yeon: Park Bo-Young è spassosa nell’interpretare la furba procuratrice, e le sue movenze o espressioni mi hanno spesso fatto morire dalle risate. Il dubbio risale al fatto di non sapere se anche prima della sua morte aveva questo carattere...pre morte mi era sembrata meno vivace.
Dove mi sono convinta di meno è sul protagonista e sulla storia d’amore: 
Cha Min è l’uomo perfetto. Seriamente... è bello, ricco, ti compra macchine e appartamenti, dolce, romantico, gentile, premuroso, sa cucinare, è disposto ad aspettarti per 20 anni, muore per te... è una colata di miele. Il che, se da una parte mi compiace, dall’altro mi annoia perchè non ha difetti.🙄 Persino Se Yeon ad una certa gli dice di essere meno smielato. 
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L’impressione che ho avuto è che Cha Min VIVE per Se Yeon e la sua storyline ruota unicamente intorno a lei. credo che l’80% delle sue battute fosse composta dal nome della protagonista
E poi c’è la storia d’amore...visivamente è adorabile. I due protagonisti hanno una buona chimica e sono molto divertenti. Scherzano, battibeccano, si coprono d’amore.... ho viso le loro scene con gli occhi a cuore. Poi verso il finale ho skippato perchè... il troppo stroppia. Non amo particolarmente le love story senza un pò di angst,  dei fraintendimenti o ostacoli che mettano in pericolo la coppia. L’unico problema poteva essere il Procuratore che dava la caccia a Se Yeon ma avevo annusato da episodi che sarebbe andato tutto bene in virtù della palletta come deus ex machina. Mentre vedevo Cha Min vagare come un novello  Casper koreano dietro alla protagonista, aspettavo solo il momento di vedere come la discoball avrebbe risolto il tutto...e infatti. 😂
Devo comunque ammettere che il messaggio di questo grande amore è carino. 
L’altro problema che non mi ha permesso di sentirmi così conquistata da questa coppia è l’inserimento del plot twist che - se fatto bene - dovrebbe sorprendere lo spettatore ma che qui ha avuto l’effetto contrario: 
la sorpresona è il fatto che Se Yeon fosse innamorata di Cha Min da anni. 
il Plot twist è averlo nascosto talmente bene ai miei occhi e a quelli di Cha Min che quando viene fuori grazie a scene convenientemente aggiunte, viene fuori una cosa che mi sembra davvero forzata.
Cha Min per 20 anni ci prova con Se Yeon. Lei rifiuta sempre. Non solo...gli presenta anche altre ragazze. Vediamo come Se Yeon fosse sempre attorniata da svariati omini - tra cui Cha Min - e come lei si illuminasse di tale attenzione da parte di tutti. Poi a metà serie sembra che la ragazza provi qualcosa per il protagonista. Siccome sono stronza e cinica, ho subito pensato che Se Yeon - coerente con il suo personaggio - fosse una persona superficiale. Ed invece ci viene rivelato che lei lo amasse da anni. La domanda dunque sorge spontanea: perchè se lo amava lo ha sempre rifiutato? e mi consola che se lo chieda anche Cha Min La risposta è un monumento: - “ ti dicevo di no perchè tu ti arrendevi subito.” E te credo... lui si arrende subito perchè lei gli dice di no... Il cane che si morde la coda. 20 anni buttati. 🙄
A questo punto avrei preferito che Se Yeon fosse stata davvero superficiale e che con il tempo avesse visto Cha Min per il meraviglioso ragazzo che era, pentendosi di averlo sempre rifiutato. ma va beh...
Concludo con la mia scena preferita: Cha Min che compra l’appartamento accanto al Procuratore per usarlo come porta per accedere al suddetto appartamento. Non è che scassina la porta come farebbe il 99% dei personaggi che si devono intrufolare in case altrui....Cha Min acquista direttamente la casa di fianco. #soldichegliesconodatutteleparti
NOTE SPARSE:
- la madre di Cha Min che era partita come la classica madre coreana che si presenta a casa della pseudo fidanzata del figlio con la valigia piena di soldi, ed invece si rivela un mito.
- Hee Jin che zitta zitta fa fuori padre e fratello. #vendettavera
- Cha Min che tocchiccia tutte le cose senza guanti lasciando impronte ovunque sapendo di essere ricercato. #genio
- La vera Mi Do che torna dall’estero ma che nessuno crede che sia lei, a causa della protagonista. 😂
- La storyline di Park Gi Man che per gran parte della serie pareva andare per i fatti suoi  - e mi stavo preoccupando - ed invece sul finale si ricollega a quella principale.
- Cha Min che pensa di andare alla polizia per costituirsi spiegandogli di essere resuscitato e che pensa che questo fatto possa valere in tribunale. #genioparte2
- Il fatto che ad una certa, questa serie è diventata una serie di zombi: 8 cadaveri che deambulano in giro a cui viene data una seconda possibilità. Adoro! 
Per concludere: Abyss - non la palletta..la serie intendo - ha un ritmo da investigativo/poliziesco che non è male, buoni personaggi con una buona chimica tra loro e discreti colpi di scena. Per me, pecca però sul versante fantasy.
Voto: 7+
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bloodlessxx · 4 years
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Segue egli la vittoria, e la trafitta
vergine minacciando incalza e preme.
Ella, mentre cadea, la voce afflitta
movendo, disse le parole estreme;
parole ch’a lei novo un spirto ditta,
spirto di fé, di carità, di speme:
virtú ch’or Dio le infonde, e se rubella
in vita fu, la vuole in morte ancella.
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«Amico, hai vinto: io ti perdon... perdona
tu ancora, al corpo no, che nulla pave,
a l’alma sí; deh! per lei prega, e dona
battesmo a me ch’ogni mia colpa lave.»
In queste voci languide risuona
un non so che di flebile e soave
ch’al cor gli scende ed ogni sdegno ammorza,
e gli occhi a lagrimar gli invoglia e sforza.
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Poco quindi lontan nel sen del monte
scaturia mormorando un picciol rio.
Egli v’accorse e l’elmo empié nel fonte,
e tornò mesto al grande ufficio e pio.
Tremar sentí la man, mentre la fronte
non conosciuta ancor sciolse e scoprio.
La vide, la conobbe, e restò senza
e voce e moto. Ahi vista! ahi conoscenza!
68
Non morí già, ché sue virtuti accolse
tutte in quel punto e in guardia al cor le mise,
e premendo il suo affanno a dar si volse
vita con l’acqua a chi co ‘l ferro uccise.
Mentre egli il suon de’ sacri detti sciolse,
colei di gioia trasmutossi, e rise;
e in atto di morir lieto e vivace,
dir parea: «S’apre il cielo; io vado in pace.»
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D’un bel pallore ha il bianco volto asperso,
come a’ gigli sarian miste viole,
e gli occhi al cielo affisa, e in lei converso
sembra per la pietate il cielo e ‘l sole;
e la man nuda e fredda alzando verso
il cavaliero in vece di parole
gli dà pegno di pace. In questa forma
passa la bella donna, e par che dorma.
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Come l’alma gentile uscita ei vede,
rallenta quel vigor ch’avea raccolto;
e l’imperio di sé libero cede
al duol già fatto impetuoso e stolto,
ch’al cor si stringe e, chiusa in breve sede
la vita, empie di morte i sensi e ‘l volto.
Già simile a l’estinto il vivo langue
al colore, al silenzio, a gli atti, al sangue.
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collapsedsquid · 5 years
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At nightfall on Wednesday, June 23, 1858, a knock came on the door of Salomone and Marianna Mortara, Jewish residents of Bologna. Only the wife was at home with the children. It was the papal police force. “Your son Edgardo has been baptized,” announced Marshal Lucidi, “and I have been ordered to take him with me.”
A few years earlier, the Mortaras had left the duchy of Modena, then under the rule of the House of Austria-Este, and moved to Bologna, the second-largest city of the Papal States. There they joined a community of some two hundred Jewish people, mostly merchants, who had carved out a comfortable living for their families in that fat, erudite, and reddish city. Though the walls of the Jewish ghettos had come down by that time, certain regulations still separated Christians and Jews. One of these forbade Christians from being employed in Jewish households, precisely in order to prevent situations like the one in which the family now found itself. The Mortaras had ignored this regulation. When their infant son, Edgardo, fell ill and was judged to be beyond recovery by both doctors and parents, he was secretly baptized by his Catholic nanny, Anna Morisi.
On the night before Edgardo’s removal, his male relatives assembled and were admitted to see the Dominican inquisitor, Pier Gaetano Feletti, who lived in the convent of San Domenico, where St. Dominic himself was buried. As one chronicler recounts, the priest, a government official of the Papal States, explained calmly that because Edgardo had been secretly baptized five years earlier, he was a Catholic and could not be raised in a Jewish household. “Don’t worry,” Fr. Feletti said, “little Edgardo would be under the protection of the pope himself.” Edgardo was six years old.
Thus commenced the series of events that brought the opprobrium of the world upon Pius IX. “For him I was the child of tears,” Mortara would later write, “and he loved me like a mother who prefers the son who has made her suffer the most.” As Bertram Wallace Korn recounts in The American Reaction to the Mortara Case, 1858–1859 (1957), the outcry was particularly loud in America. The New York Herald described the Mortara affair as one of “colossal dimensions,” whereas the Times published more than twenty articles on the topic in the month of December 1858. Newspapers in Milwaukee, Baltimore, and elsewhere expressed similar support for the demand that the United States intervene in the affairs of an independent state.
Pope Pius IX, who had been elected in 1846, was not deterred by the negative reactions. In fact, he repeatedly replied to those who, in the face of the public brouhaha, urged him to return the Mortara child, “Non possumus”—that is, “We cannot.” Piety, not stubbornness, explains this response. Those involved in the removal of Edgardo Mortara were certainly conscious of the human pathos, but the human element was not the only one to be considered. Both the law of the Church and the laws of the Papal States stipulated that a person legitimately baptized receive a Catholic upbringing. Today’s Code of Canon Law, can. 868 §2, still affirms that “an infant of Catholic parents or even of non-Catholic parents is baptized licitly in danger of death even against the will of the parents.”
The requirement that all legitimately baptized children receive a Catholic education was not arbitrary. Since baptism causes birth into new life in Christ, children require instruction about this form of new life. Furthermore, although the Italian Risorgimento had begun, the diplomatic world in 1858 still recognized Pius IX as both pope and prince in Bologna. While the pontiff displayed his human feelings by making Edgardo his ward, Pio Nono nonetheless felt duty-bound to uphold the civil law. This law was not unreasonable, moreover. Even today, the Code of Canon Law, can. 794 §1, assigns to the Church the task of educating Catholics.
As the Catechism puts it, “Baptism seals the Christian with the indelible spiritual mark (character) of his belonging to Christ.” This mark is invisible, and one thus may certainly understand why the Jewish community of the time interpreted Edgardo’s relocation as an act of unjust religious and political hegemony. Their nineteenth-century Gentile sympathizers, who took the Church’s action as an affront to religious liberty, deserve less sympathy. In fact, the Mortara case exacerbated anti-Catholic sentiment in the United States, giving the dying Know-Nothing party a few more years of influence. And prejudiced manipulation of the Mortara case has not disappeared. Steven Spielberg is currently preparing a film adaptation of David Kertzer’s The Kidnapping of Edgardo Mortara. In order to forestall wrong and unwarranted interpretations, which may include allusions to child abuse, Catholics and other people of good will must acquire a right understanding of baptism and its effects.
[...]
No one who considers the Mortara affair can fail to be moved by its natural dimensions. It is a grievous thing to sever familial bonds. But the honor we give to mother and father will be imperfect if we do not render a higher honor to God above. Christ’s authority perfects all natural institutions—the family as well as the state. This is why he said that he came bearing a sword that would sunder father and son. One’s judgment of Pius will depend on one’s acceptance of Christ’s claim.
Pius’s simple words—non possumus—were first used in the early fourth century when Diocletian ordered the destruction of Christian Scriptures and churches and forbade Christian liturgies. A group of forty-nine Christians in the African city of Abitinae were found to have disobeyed this command by meeting for the Eucharist in the house of a man named Emeritus. When asked why they had disobeyed the emperor’s command, Emeritus said, “Sine dominico non possumus”—“We cannot live without this thing of the Lord.” Because they had given to God what was God’s, Caesar killed them. Down through the ages and under many different circumstances, Christians have confounded the world by insisting on the reality of the Lord’s things.
Those examining the Mortara case today are left with a final question: Should putative civil liberties trump the requirements of faith? We should be grateful if that question does not become pressing, but we cannot assume it will not. Christians who are tempted to side with the enlightened critics of Pio Nono should examine how much they themselves prize the gifts of supernatural grace that ennoble human nature.
@balioc’s recent post reminded me of this tradcon piece that Matthew Sitman linked to when discussing Sohrab Ahmari that was published by a magazine that supports him defending the kidnapping by the papal states of a jewish child, known as the Mortara Affair
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stanis-ruinas-blog · 4 years
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GIOVANNI LERDA
Una figura emblemática del líder militante y socialista de principios del siglo XX, un hombre que dedicó toda su vida a la causa del movimiento obrero. Autodidacta, con un notable talento organizativo, en el centro de su reflexión teórica se encontraba la solicitud pedagógica, la necesidad de una educación socialista de las masas populares para inculcar la conciencia y la conciencia de clase en ellas, así como el intento de esbozar un revolucionario y izquierda del marxismo, antimaterialista y neorrealista, bajo los auspicios de Georges Sorel y bajo la influencia de Henri Bergson, en oposición al reformista. Masón pronto entró en un curso de colisión con Mussolini, con quien había animado el área revolucionaria del Partido Socialista italiano.
Estamos en 1911 . Italia está experimentando un período de intenso crecimiento y desarrollo económico caótico , estamos abandonando nuestro atraso ancestral para emprender tímida pero irrevocablemente el camino de la industrialización , aunque entre miles de obstáculos; al menos eso nos dicen los historiadores. Recientemente se celebró el cumpleaños de la nación , o el cincuentenario de la unificación de Saboya de Italia; Sin embargo, el clima moral del país es decididamente desalentador. La península está como paralizada, amasada y ralentizada en los reflejos por el positivismo predominante y el materialismo vulgar , yace con la mirada hacia abajo,sin ideal , brutal en acumular dinero o en buscar algo para poner en el estómago. Los socialistas reformistas milaneses, los verdaderos maestros del partido proletario,no han enterrado a Antonio Labriola , quien murió en 1904, durante muchos años , y Andrea Costa , el patriarca de nuestro socialismo, también falleció hace solo un año; sin embargo, entre ellos hay quienes teorizan el acuerdo entre los trabajadores del norte y los capitalistas del norte, mientras que las masas campesinas , especialmente del sur, están prácticamente abandonadas a sí mismas , organizadas aquí y allá en forma dispersa por algún pequeño tribuno del pueblo.
Los sindicalistas revolucionarios , en su mayoría del sur, fueron expulsados de la PSI en 1908 ya pesar de ser el más sinceramente dedicado a la causa de los trabajadores y de la unidad entre los explotados de cada región del país, son cada vez más aislados , víctimas de potencia y de sus propias contradicciones internas. El liberalismo de Giolitti , una especie de liberalismo de izquierda, lleva las riendas de los asuntos públicos y descarta la conciencia, pero tal vez a través de las malas acciones de los concesionarios que empujan a hacer algo más y peor aún , bajo la guía del hombre Dronero , el ministro del inframundo de la memoria salvminiana . Hoy como nunca antes vivimos en una sociedad dominada culturalmente por una forma de liberalismo de izquierda, superestructura ideológica globalizada y posmoderna del capitalismo absolutista-totalitario de la era de la globalización . Sin embargo, incluso en 1911, el liberalismo se presentó con la misma cara de siempre: la máscara de la arrogancia, de la burla y del sentido desmotivado de superioridad hacia los partidarios de doctrinas políticas y económicas alternativas, disidentes y herejes con respecto a pensamiento dominante único , otorgante de la verdad revelada. Mientras tanto, el edo del liberalismo en salsa filosófica, Benedetto Croce , en una entrevista publicada en " La Voce " el 9 de febrero de ese mismo año, decretó "la muerte del socialismo "con estas palabras:
“¿Socialismo? Creo que esta muerto. Y creo que sería mejor proclamar su muerte, solo para evitar que muchos charlatanes pretendan creer que aún está vivo y sano, y para sacar a muchas personas buenas de la encrucijada dolorosa en la que se encuentran, o para ser culpables de hipocresía, simulando una fe que ya no está en sus mentes o, si evitan esta hipocresía, ser acusados ​​de ser infieles "
Protagonista de la escena política e intelectual italiana y europea de la primera mitad del siglo XX, y junto con Giovanni Gentile el arquitecto del "renacimiento neorrealista" de principios del siglo XX, se aventuró Benedetto Croce (1866-1952), en una entrevista con "La Voce" de 9 Febrero de 1911, una de las predicciones más infundadas que se han escuchado en el curso de la historia humana: predijo "la muerte del socialismo", una ideología político-social que ahora está en declive pero que impregna todas sus solicitudes emancipatorias y todo sus innumerables variaciones durante todo el siglo que dejamos atrás, despertando esperanzas muy profundas y heroísmos místicos en millones de hombres y mujeres.
El sentido común , el padre de la mentira descarada, indicando el régimen liberal como el mejor de los regímenes políticos, los más abiertos, los más tolerantes, más diálogo. Hoy, como entonces, muchos caen en la trampa. Pero siempre hay momentos, gestos, muecas petulantes y despectivas por el poder que, una vez identificado, te permiten desenmascararlo. Aquí está el caso. Estamos el 8 de abril de 1911: Giovanni Giolitti es presidente del Consejo de Ministros y ha lanzado su cuarto ministerio , que durará hasta 1914 . El estadista piamontés interviene para cerrar el debate sobre las declaraciones del gobierno a la Cámara de Diputados y, entre otras cosas, dice:
"Han pasado ocho años desde la propuesta de colaboración del gobierno en Turati, el país ha avanzado, el Partido Socialista ha moderado mucho su programa". Karl Marx fue enviado al ático "
Giovanni Giolitti encarnó proverbialmente todo un período de la Italia liberal, los primeros quince años del siglo XX, que los historiadores definirán precisamente como "la era giolitiana". En él, una mejora lenta y progresiva de la economía nacional fue contrarrestada por la acumulación caótica de una serie de contradicciones sociales, tensiones políticas y batallas culturales que crearon un clima favorable a un cambio radical en nuestro marco político y que tuvo Como resultado final, la decisión de nuestras clases dominantes a favor de la guerra
¡Abre el cielo! Hilaridad, gritos, protestas, el debate se congela . Los socialistas revolucionarios no están allí. La muerte del marxismo, Marx en el ático, todo inaceptable. Para reavivar el desacuerdo interno en el Partido Socialista, no tomó nada más: esa declaración sonó como un desafío , impactó el sentimiento político y el patriotismo del partido de muchos socialistas. Muchos pensaron que esta provocación tenía que ser respondida y reaccionó con una acción igualmente provocativa . A raíz de ese voto parlamentario, apareció rápidamente una nueva hoja socialista, órgano de la " facción revolucionaria intransigente ", llamada " La Soffitta " ."Y propuso responder a Giolitti y Croce eliminando y cambiando la situación interna y la directiva externa del partido.Los directores de la nueva revista fueron nominalmente Costantino Lazzari y Giovanni Lerda , pero fue este último quien asumió el papel de director efectivo y animador incansable de la iniciativa. Giovanni Lerda nació en Fenestrelle , cerca de Pinerolo , el 29 de septiembre de 1853 . A la edad de trece años, su padre desapareció y el duelo  obligó al niño a abandonar sus estudios temprano . Después de mudarse a Turín, el joven encontró empleo en una librería y fue contratado como empleado por la editorial Bocca., en ese momento muy conocida, logrando subir las escalas jerárquicas hasta convertirse en su director en 1880 . En esos años vivió en estrecha continuidad con los círculos del mundo intelectual y las clases educadas de la capital subalpina, construyendo relaciones que serán decisivas para él en el futuro.
Costantino Lazzari (1857-1927), fundador del Partido de los Trabajadores de Italia (1882-1892), asistió al congreso de Génova en agosto de 1892, del que nació el Partido de los Trabajadores de Italia, que al año siguiente asumió el nombre de Partido Socialista. Exponente de la tendencia revolucionaria, el director de la hoja "La Soffitta" (1911-1912) junto con Giovanni Lerda, después de la Revolución de Octubre al frente de la tercera fracción internacionalista, llamada "triplete", permaneció en el PSI hasta el final de sus días dando pruebas admirable apego y consistencia. Siempre tuvo malas relaciones con Mussolini, de quien no compartió el intento de una revisión revolucionaria del marxismo basada en el pensamiento de Georges Sorel y Henri Bergson.
Se acercó al movimiento socialista y en abril de 1891 con Pio Schiapparelli fundó el periódico " El siglo XX ", órgano de la Liga Socialdemócrata , el primer embrión de la sección de Turín del Partido de los Trabajadores italianos (Partido Socialista desde 1893) del cual fue candidato en las elecciones. políticas de 1892. En 1893 Génova se convirtió en su ciudad y fue en Liguria donde Lerda adquirió y aclaró sus habilidades como un gran agitador y propagandista de los ideales socialistas, centrando sus estudios en las condiciones materiales del proletariado genovés y en la descentralización administrativa.. Las medidas represivas y las formas cada vez más apremiantes de control y vigilancia hacia él iban de la mano con su creciente papel dentro del partido, primero como miembro del comité regional de Liguria desde 1896,luego como exponente del comité nacional socialista. desde febrero de 1898. Los levantamientos de mayo de ese año junto con el estado de sitio proclamado en Milán lo llevaron a buscar refugio en Suiza, como le sucedió a muchos otros socialistas, incluido, por ejemplo, Giuseppe Rensi . Lerda permaneció en territorio suizo hasta abril de 1899. La controversia con el revisionista reformista alemán Eduard Bernstein Entre 1896 y 1897, mientras tanto, lo destacó en el movimiento socialista internacional y le dio fama como socialista revolucionario . Pero el revolucionismo de Lerda se distinguió inmediatamente de la ortodoxia escolástica marxista a raíz de Karl Katusky y de la " no escolástica pero rigurosa ", para usar la expresión de Antonio Labriola y sus seguidores.Los levantamientos de mayo de ese año junto con el estado de sitio proclamado en Milán lo llevaron a buscar refugio en Suiza, como le sucedió a muchos otros socialistas, incluido, por ejemplo, Giuseppe Rensi . movimiento socialista internacional y le dio fama como socialista revolucionario . 
En cambio, Giovanni Lerda fue uno de los precursores del revisionismo marxista en Italia, solo que, en comparación con el revisionismo reformista y sustancialmente pro burgués , pro-institucional y conciliador hacia el capitalismo defendido en Europa por el mencionado Bernstein y sus diversos estudiantes de diferentes naciones, Lerda propuso una revisión revolucionaria del socialismo y el marxismo: un objetivo que otras personalidades socialistas como Georges Sorel y Benito Mussolini propusieron con resultados divergentes . En el ensayo "El socialismo y sus tácticas de 1896, advirtió contra aquellos que, interpretando el materialismo histórico con demasiada rigidez, creían que las transformaciones sociales se producían fatalmente y que la lógica podía determinar la historia . Según el revolucionario italiano,lo único que se podía decir era la llegada de una revolución , pero no se sabía cómo habría sido . En previsión y como preparación para la revolución, era necesario fortalecer la conciencia socialista de las masas trabajadoras , evitar la burguesía de los cuadros del partido y cualquier alianza con otros partidos, no sobreestimar la importancia de la acción parlamentaria, fortalecer la lucha de clases dejando de lado incorporar a las clases medias que se acercan a la muerte, para luchar contra todas las formas de oportunismo político y confiar exclusivamente en la fuerza del proletariado. El partido socialista tenía que ser consciente de llevar la bandera de una nueva derecha, que solo podía producirse con la destrucción total de la sociedad . Estas tesis favorecieron el solitario de Boulogne ; De hecho, Sorel al año siguiente,en un artículo publicado en " Le Devenir Social ", escribió:
“Es muy lamentable que Lerda no haya desarrollado esta teoría más ampliamente, cuya importancia filosófica no escapa a nadie. El autor italiano se basa, de hecho, en la concepción moral del socialismo de los principios que no se encontrarán fácilmente de otra manera. El interés y la originalidad de las teorías abordadas por Lerda son enormes; es de esperar que el autor decida algún día dar una presentación completa y original "
De 1902 a 1906, Lerda hizo una alianza con Enrico Ferri , de quien esperaba la defensa y el desarrollo de ideales revolucionarios en el Partido en detrimento del reformismo de Turatia; pero, profundamente decepcionado por sus expectativas, durante el IX Congreso Nacional del PSI celebrado en Roma entre el 7 y el 10 de octubre de 1906, creó su propia tendencia de los " socialistas revolucionarios intransigentes ", reafirmando el principio de la lucha de clase y el rechazo hacia cualquier alianza espuria y "bloque", rechazando cualquier hipótesis de ministerialismo. A diferencia de los unionistas de Sorelia,los intransigentes lucharon por la defensa explícita del papel del partido en la función revolucionaria y esta fue una batalla en la que establecieron la prioridad de la organización política sobre las organizaciones de resistencia económica . El tema de la " educación socialista de las masas " también fue de gran importancia para Lerda ; El partido recibió tareas pedagógicas y estrictamente políticas. La incesante oposición a la burguesía resultó unos años más tarde en la experiencia de la revista "La Soffitta"; salió del 1 de mayo de 1911 al 20 de julio de 1912 . Los principales colaboradores fueron Alceste Della Seta , Francesco Ciccotti ,Osvaldo Gnocchi Viani , Arturo Vella , Elia Musatti , Angelica Balabanoff , Giacinto Menotti Serrati . Della Seta en el primer número explicó irónicamente el título del nuevo periódico:
"Nosotros, que no aprobamos la marcha de los socialistas al Quirinale, debemos refugiarnos con Karl Marx en el ático ... Marx sabe que con él se refugian los hombres que tienen un corazón sólido en sus creencias y los jóvenes que buscan el triunfo de nuestra causa en las viejas calles del socialismo "
Gnocchi Viani declaró que: " los revolucionarios intransigentes quieren ser los puritanos del socialismo ". Junto a estos antiguos fundadores del partido, que participaron en sus primeras batallas, una especie de generación media predominó en el periódico , con Arturo Vella, Francesco Ciccotti y el propio Lerda. Además, había jóvenes , como Mussolini, que, sin embargo, no participaron en el debate de ideas en esa etapa y permanecieron encaramados y casi al margen , proponiendo como la única solución a la crisis socialista la división y la ruptura irrevocable con los reformistas. Pero nadie fue tan lejos, especialmente desde que lo hicieron.Entre el XII Congreso Nacional de Módena del 15 al 18 de octubre de 1911 y el XIII Congreso Nacional de Reggio Emilia del 7 al 10 de julio de 1912 ,los revolucionarios intransigentes lograron conquistar a la mayoría del partido. Sin embargo, a pesar de esto, Giovanni Lerda mostró fuertes signos de inquietud durante la vida del periódico por su inclinación ya mencionada a una revisión revolucionaria de los postulados socialistas, una necesidad espiritual que lo aisló.por sus camaradas revolucionarios, en su mayoría más tradicionales y ortodoxos en el nivel teórico. A raíz de Módena, sobre el tema del 29 de octubre de 1911, abrió una discusión sobre la plataforma ideal y programática de la aldea. En contraste con el "socialismo práctico, fragmentario, localista, corporativo y parlamentario" de los reformistas, invocó " la necesidad de revisión ". Lerda afirmó que no creía " en los dogmas y fórmulas, ni siquiera en los del llamado socialismo científico ". "Creo en la vida, que es movimiento ", agregó. Y precisamente en estas expresiones la influencia del movimiento voluntarista era evidente., activista, neo-idealista y bergsoniano de principios de siglo. Rechazando tanto el empirismo de los reformistas como cualquier forma de dogmatismo evidentemente, notó su presencia en su propio campo:
"Soy un solitario que, en muchas preguntas y apreciaciones, se siente diferente de los revolucionarios y reformistas".
Benito Mussolini es arrestado después de una acalorada concentración intervencionista, Roma, 11 de abril de 1915. El choque de la masonería entre Mussolini y Lerda en el congreso socialista de Ancona en abril de 1914 pronto se convirtió en un recuerdo cuando los dos socialistas revolucionarios se encontraron firmemente en el frente a favor de La intervención de Italia en el aterrador conflicto europeo que estalló unos meses después y para el cual movilizaron sus energías y su espíritu de iniciativa. Giovanni Lerda se convirtió en director de la Unión Socialista Italiana en 1918, en cuyo congreso de fundación Mussolini participó solo como un simple observador
Después del agotamiento de la iniciativa editorial posterior en Reggio Emilia, el sentimiento y la percepción que acabamos de describir se agudizaron y Lerda comenzó un viaje de distanciamiento de sus compañeros revolucionarios, tanto de aquellos más orientados tradicionalmente como Serrati como de los más libres de prejuicios y más cercanos a las posiciones. revisionistas revolucionarios como Mussolini. Fue este último quien, por ahora, el líder más influyente del partido y director del periódico Avanti! , propuso y aprobó una agenda en el XIV Congreso Nacional de la ISP celebrado en Ancona entre el 26 y el 29 de abril de 1914, que sancionó la incompatibilidad absoluta entre pertenecer a la masonería y el partido.. Lerda vivió este momento como una afrenta personal muy grave y acusó al grupo de liderazgo socialista de traición,pero no quiso doblegarse y prefirió permanecer en el Gran Oriente de Italia en lugar del partido de los trabajadores, mientras reafirmaba su fe política, que " no necesita de una tarjeta ". El estallido de la Primera Guerra Mundial lo vio alinearse con el frente intervencionista y lo crió para ser uno de los puntos de referencia de los grupos socialistas disidentes . De uno de ellos, con sede en Milán, fue nombrado secretario en enero de 1917 , mientras que en febrero siguiente fue elegido , con Benito Mussolini,representar este movimiento en el congreso de los partidos socialistas de los Países Comprensivos , que se suponía que tendría lugar en París y que ya no se llevaría a cabo debido al precipitado de los eventos de guerra y, en particular, de los rusos. En mayo de 1918,Giovanni Lerda fue uno de los fundadores de la Unión Socialista Italiana , defensor de la " lucha de defensa contra la hegemonía amenazada del militarismo austro-alemán y la liberación de las fronteras nacionales " y en la que convergieron muchos elementos del intervencionismo izquierdista y democrático. y revolucionario.
En el XIV ° Congreso Nacional del Partido Socialista Italiano, Ancona, 26-29 de abril de 1914. La moción de Benito Mussolini contra la pertenencia de los socialistas a la masonería creó una grieta con un pequeño pero feroz núcleo de camaradas, proveniente de las diversas corrientes y tendencias del Partido. socialista; Los socialistas revolucionarios dirigidos por Giovanni Lerda optaron por su propia salida independiente del partido, no queriendo ceder ante lo que se consideraba chantaje y sin aceptar el papel cada vez más prominente asumido por Mussolini dentro de la tendencia revolucionaria intransigente.
En agosto de 1918 se unió a su gerencia central. Desafortunadamente, era una organización que tenía una vida corta ; fue una verdadera lástima, porque sus militantes se caracterizaron por un rigor moral y una pasión civil con pocos iguales en la nación: solo piense que incluso Alceste De Ambris apareció brevemente en sus filas . En las elecciones políticas de noviembre de 1919, Lerda se postuló en las filas de un efímero Partido Laborista, pero no fue elegido. Durante el período rojo de dos años, 1919-1920, polemizó muy amargamente con sus ahora ex camaradas maximalistas, atacando lo que él creía que era puro verbalismo y una ilusión revolucionaria. Su deambulación política terminó uniéndose en octubre de 1922 al Partido Socialista Unitario Italiano (socialdemócrata y reformista) de Filippo Turati , Claudio Treves ,Giuseppe Emanuele Modigliani y Giacomo Matteotti . Finalmente se mudó de nuevo a Turín, siempre supervisado por la policía , murió el 17 de mayo de 1927 , mientras preparaba su expatriación ilegal , ahora intolerante al nuevo curso político y en abierto contraste con el fascismo . Diez días después, el 27 de mayo, en un discurso pronunciado en Turín,Benito Mussolini le reconoció el honor de las armas y, aludiendo a él, pronunció la frase:
"Incluso los intransigentes y los irreducibles mueren"
Bajo su busto de bronce que se destaca en la plaza dedicada a él en el distrito Voltri de Génova , un epígrafe lo recuerda con estas palabras:
"Educador y propulsor de multitudes"
por CRISTIANO TEDESCHI
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spring-mornings · 5 years
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72 I' cominciai: «Poeta, volontieri parlerei a quei due che 'nsieme vanno, e paion sì al vento esser leggieri».
75 Ed elli a me: «Vedrai quando saranno più presso a noi; e tu allor li priega per quello amor che i mena, ed ei verranno».
78 Sì tosto come il vento a noi li piega, mossi la voce: «O anime affannate, venite a noi parlar, s'altri nol niega!».
81 Quali colombe dal disio chiamate con l'ali alzate e ferme al dolce nido vegnon per l'aere, dal voler portate;
84 cotali uscir de la schiera ov'è Dido, a noi venendo per l'aere maligno, sì forte fu l'affettüoso grido.
87 «O animal grazïoso e benigno che visitando vai per l'aere perso noi che tignemmo il mondo di sanguigno,
90 se fosse amico il re de l'universo, noi pregheremmo lui de la tua pace, poi c'hai pietà del nostro mal perverso.
93 Di quel che udire e che parlar vi piace, noi udiremo e parleremo a voi, mentre che 'l vento, come fa, ci tace.
96 Siede la terra dove nata fui su la marina dove 'l Po discende per aver pace co' seguaci sui.
99 Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende, prese costui de la bella persona che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende.
102 Amor, ch'a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m'abbandona.
105 Amor condusse noi ad una morte. Caina attende chi a vita ci spense». Queste parole da lor ci fuor porte.
108 Quand'io intesi quell'anime offense, china' il viso, e tanto il tenni basso, fin che 'l poeta mi disse: «Che pense?».
111 Quando rispuosi, cominciai: «Oh lasso, quanti dolci pensier, quanto disio menò costoro al doloroso passo!».
114 Poi mi rivolsi a loro e parla' io, e cominciai: «Francesca, i tuoi martìri a lagrimar mi fanno tristo e pio.
117 Ma dimmi: al tempo d'i dolci sospiri, a che e come concedette amore che conosceste i dubbiosi disiri?».
120 E quella a me: «Nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice ne la miseria; e ciò sa 'l tuo dottore.
123 Ma s'a conoscer la prima radice del nostro amor tu hai cotanto affetto, dirò come colui che piange e dice.
126 Noi leggiavamo un giorno per diletto di Lancialotto come amor lo strinse; soli eravamo e sanza alcun sospetto.
129 Per più fïate li occhi ci sospinse quella lettura, e scolorocci il viso; ma solo un punto fu quel che ci vinse.
132 Quando leggemmo il disïato riso esser basciato da cotanto amante, questi, che mai da me non fia diviso,
135 la bocca mi basciò tutto tremante. Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse: quel giorno più non vi leggemmo avante».
138 Mentre che l'uno spirto questo disse, l'altro piangëa; sì che di pietade io venni men così com'io morisse.
141 E caddi come corpo morto cade.
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