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#Strada del Prosecco
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Durchs Veneto
Auf der Strada del Prosecco
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Von einer Taverne bis zur nächsten
Strada del Prosecco
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Die Strade del Prosecco
Scheinbar endlos winden sich die Straßen über liebliche Hügel, durch fruchtbare Täler, vorbei an Schänken und Tavernen, malerischen Kirchen und verborgenen Klöstern, rund hundertzwanzig Kilometer lang kreuz und quer durchs fruchtbare Land. Jede Menge Weinkeller säumen den Weg, und der genussreiche Wanderer bekommt nicht genug von der faszinierenden Landschaft, obwohl die Luftlinie zwischen den beiden Hauptorten keine dreißig Kilometer beträgt.
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Das weinselige Land
Die Strada del Prosecco nimmt ihren Anfang, je nach Routenwahl, in einem der schmucken Weinstädtchen Conegliano oder Valdobbiadene. Zwischen diesen beiden Flecken erstreckt sich das Anbaugebiet der Prosecco-Traube. Conegliano ist berühmt für seine Weinbauschule, der Universität für Weinbau und dem experimentellen „Institut für Weinbau“, und gilt als bedeutendstes Ausbildungszentrum in Sachen Traubenallerlei. Vom Burgturm aus, der hoch über dem schmucken Renaissance-Städtchen thront, hat man einen prächtigen Ausblick auf die Landschaft der Prosecco-Straße. Unbedingt einen Abstecher wert ist die mittelalterliche Abtei von Follina, deren Kreuzgang, sowie die malerische Kirche San Pietro di Feletto. 
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Von einem Ort zum nächsten
Die beste und stimmungsvolle Art die hochprozentige Gegend zu genießen: Man erkundet sie mit der Vespa. Im mittelalterlichen Vittorio Veneto gibt’s jede Menge dieser knallroten Kultroller zu mieten. Aufsitzen, starten, und losfahren! Vorbei geht es an Ruinen, Villen, Schlösser und nicht enden wollenden Weingärten, und - überall ist eine Verkostung des Göttersaftes möglich. So kommt man mit den Winzern in Kontakt, die bereitwillig über die Tradition des Anbaues der Proseccotraube Auskunft geben. Zuvor aber holt man sich in den familiären Osterien eine handfeste Unterlage in Form von Pasta oder den vielfältigen Spezialitäten der Region, wie etwa den San Daniele Schinken oder den Pestàt di Fagagna, einem aromatischen Schweinespeck.
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Prosecco, wo man hinschaut
Bassano del Grappa 
Unverkennbares Wiedererkennungspotential der Stadt ist die, über den Fluss Brenta führende Holzbrücke Ponte degli Alpini. Die Holzkonstruktion wurde nach Plänen von Andrea Palladio im 16. Jahrhundert errichtet. Nach Bassana aber fährt man nicht nur um einen Fluss zu überqueren oder sich für Keramik zu interessieren, man schaut tunlichst auch dort ins Glaserl.
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Grappa in Grappa
Unverkennbares Wiedererkennungspotential der Stadt ist die, über den Fluss Brenta führende Holzbrücke Ponte degli Alpini. Die Holzkonstruktion wurde nach Plänen von Andrea Palladio im 16. Jahrhundert errichtet. Nach Bassana aber fährt man nicht nur um einen Fluss zu überqueren oder sich für Keramik zu interessieren, man schaut tunlichst auch dort ins Glaserl. Wo, wenn nicht hier probiert man vom herrlichen Grappa, schmeckt und genießt, besucht am besten auch gleich das Grappamuseum der Destillerie Polli, dem Mekka des Edelbrandes, kostet sich quer durch die Geschmacksrichtungen des Hochprozentigen, und studiert, so man dessen noch fähig ist, die Geschichte des „Tresterbrandes“. Nur um Missverständnissen vorzubeugen: Den Namen verdankt den schmucken Ort mit seinem mittelalterlichen Gassl-Werk nicht dem Inhalt des Stamperls, sondern der Anhöhe seiner Entourage, dem Berg Monte Grappa, der das prächtige Panorama des Treberstädtchens bildet.
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Die Brenta fließt durch Bassana del Grappa
Possagno
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Mit der Vespa unterwegs
Der Ort mit den engen Gassen, den wenigen versprengten Häuschen, in denen eine Handvoll Einwohner zu Hause sind, die verschreckt ihre Köpfe recken, wenn ein Fahrzeug mit fremdem Kennzeichen durch das Dorf kurvt, unterscheidet sich in nichts von seinen Nachbargemeinden Alano di Piave, Castelcucco, Cavaso del Tomba, oder Pieve del Grappa. Doch, in einem: Das Nest am Fuße des Monte Palon ist der Geburtsort des Bildhauergenies Antonio Canova, der am Scheitelpunkt des Ortes den „Tempio Canoviano“ errichten ließ. Der großartige neoklassizistische Bau der die etwas aus der Form geratene, überdimensionale Pfarrkirche Possagnos darstellt, gleicht in Form und Aussehen dem römischen Pantheon.
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Museo Canova, Possagno
Tritt man aus dem Gebäude, blickt man hinunter auf die Welt – zum Beispiel auf Canovas Geburtshaus, in dem die Werkstatt des Künstlers zu bewundern ist, nebst der „Gypsotheca Museo Canoviano“. Wem nach Kultur und Natur ist, der sollte sich das Schmuckstück Possagno im nördlichen Veneto nicht entgehen lassen.
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Museo Antonio Canova, Possagno
Die Villen des Palladio
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Villa Barbaro, Maser, Veneto
Andrea di Pietro della Gondola, genannt Palladio (1508 - 1580) war einer der bedeutendsten Baukünstler Oberitaliens, des Veneto. Seine Vorbilder waren die römische Antike und die großen Architekten der italienischen Renaissance, vor allem Bramante oder Michelangelo. Seine Vision galt einer Architektur, bei der unter Einhaltung ästhetischer Prinzipien von Proportion und Ausgewogenheit des Baukörpers, die Anforderungen an die Bedürfnisse des Auftraggebers ebenso berücksichtigt werden wie die Bedingungen, die sich aus den Gegebenheiten des Bauplatzes ergeben. Das Ergebnis ist die einzigartige Harmonie und Eleganz seiner Bauten. 
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Blick nach Asolo
1994 wurden 23 Palladio zugeschriebene Bauwerke in Vicenza, sowie weitere Villen in der Region Venetien zum UNESCO-Weltkulturerbe erklärt. Pars pro toto habe ich die Villa di Maser (Villa Barbaro) in Maser besucht. Mit dem Bau dieses Meisterwerkes hat Palladio wesentliche gestalterische Prinzipien des venezianischen Villenbaus erfüllt. Die Anlage gilt als hervorragendes Beispiel einer Synthese von landwirtschaftlichem Gutshof und repräsentativem Herrenhaus.
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San Daniele
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unragazzomorto · 1 month
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ProSecco
Mezzogiorno meno un quarto. Cielo plumbeo,colmo di nuvole pesanti.
Seduto al tavolino del suo solito bar,attendeva il suo caro editore Carlo come da appuntamento. Sul tavolino figurava il suo solito aperitivo. Un fluté colmo di Prosecco ed attorno ad esso degli stuzzichini della casa. Era già il secondo della mattinata. "Se tarda altri 10 minuti mi trova già brillo,e non credo che la prenderebbe benissimo" pensava ad alta voce Tobia. Dall'angolo in fondo alla strada comparve Carlo con la sua classica e inconfondibile camminata molto anni '70. Il passo fortemente cadenzato,faceva muovere l'intero corpo a ritmo,molto 70's appunto. "Ah,ecco a chi somigli quando cammini!" esclamò Tobia in preda a reminescenze adolescenziali. "Somigli ad un incrocio tra Tony Manero e Lupin,cazzo!" scoppiando a ridere da solo. Carlo no. In effetti aveva ragione. Bisogna dire per correttezza di cronaca che il viso di Carlo era identico a quello del Lucarelli nazionale,il giallista più famoso del Belpaese. ("Paura EH!")
12.30 am
Cielo squarciato da flebili raggi di sole. Due losche figure sedute ad un tavolino esterno di un bar qualsiasi. Due volti caratterizzati da occhiali da sole orribili comparsi quasi a tradimento. Due menti pensanti per un unico lavoro.
"Carlo come cazzo la mettiamo con questo mio periodo inconcludente?" "Thò… come metterla non saprei proprio. Ma starsene qui a cercare di guardare la cosa da più punti di vista non serve certo al nostro scopo." "Ah no? Pensavo che qualcosa di buono poteva uscire fuori da questo incontro." "Sei il solito disfattista del cazzo. Con i tuoi discorsi inutili sicuro non s'arriva da nessuna parte" disse guardando in un punto vuoto davanti a se'. Poi come spiritato volse lo sguardo verso Tobia e gli disse:"Tu piuttosto… quand'è che ne esci?" L'amico sorseggiando il 3°prosecco,quasi distrattamente rispose:"Uscire da cosa scusa?" "Dai su'… non prendiamoci per il culo. Saranno già un paio di mesi che continui a viverti addosso". E quasi infastidito continuò:"Cioè non che voglia criticarti;ma visto che io servo a te tanto quanto tu servi a me,non sarebbe meglio sputar fuori tutto quello che porti dentro,così la facciamo finita con questa pantomima?" Il tono della conversazione cambiò come il cielo a primavera,quando le nubi rappresentano un'incognita poco gradita ai più. "Carlo,a parte le cazzate che hai sparato… io sto male! Non so cosa mi sia successo. So solo che ogni volta che prendo carta e penna,il mio cervello si resetta. E' come quando hai la penna che non scrive. Il problema è che la mia penna scrive,ma il mia mente non sa cosa farle scrivere. Mi sento come un fiume in secca. Ecco come mi sento:ARIDO"
"Ok,questo è il risultato… ma l'origine?" disse con tono furbetto "E poi,se forse non te ne sei accorto,non stai facendo altro che tabula rasa attorno a te" "Carlo,ma i cazzi tuoi quando?" rispose Tobia con sufficienza. "Sono CAZZI MIEI CARO!" "Ah Bhè se la metti così….Ultimamente non sopporto altre voci che non siano l'eco della mia." "Detto terra terra,stare qui e parlare con me ti richiede uno sforzo incredibile!" "Non dire cazzate Carlo. Lo sai benissimo che non rientri nella marmaglia. Se così fosse stato,al primo prosecco tracannato avrei già levato le tende. Sei l'unica persona di cui mi fidi veramente,quindi risparmiati queste pippe sentimentali. Mi ricordi Marina!" E carissimi il nostro amico sorrise. Erano almeno due mesi che non lo faceva. "Peccato che nei lavoretti di bocca sia meglio lei!" "Stronzo." "Aivoja! Piuttosto l'hai sentita?" "L'ultima volta che l'ho sentita sarà stato,vediamo un po',circa 3 settimane fa. Aveva bisogno di un mio consiglio" "E da quando dai consigli te?" "Boh,me l'ha chiesto e basta. E io gli ho risposto" "Strano che tra tutte le persone a cui potesse chiederlo l'abbia chiesto proprio a te." "E che ci vedi di strano? Voleva sapere se l'amavo ancora o se era il caso che incominciasse anche lei a vivere una vita che non mi vedesse come protagonista." "E tu?" "L'ho mandata a cagare!" "E il consiglio?" "Andare a farsi fottere no?" "Che stupido! Come ho fatto a non arrivarci da solo?!?" e intanto il suo volto s'increspava in ogni angolo. "Perché la tratti così? Come fai a non renderti conto che quella donna ti ama davvero?" "Il problema e',caro Carlo,che io prima d'amare qualcuno devo imparare ad amare me stesso." "Come darti torto… il discorso fila!" "Attento a non dimenticare mai quello che sono stato e perché sono cambiato." "Dove vuoi andare a parare?" "Carlo,ti rendi conto che sono solo al mondo? Le uniche persone che provavano verso di me amore incondizionato sono morte. In vita hanno sofferto per me e,ironia della sorte,sono morte per colpa di una testa di cazzo come me." "Quindi?" "Quindi un cazzo. E' solo che,ripeto,mi sento Arido"
on air:
Interpol - Rest my chemistry Radiohead - Weird Fishes/Arpeggi UNKLE - Price you pay
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lamilanomagazine · 2 months
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Ritorna a Opicina "Un pozzo di occasioni", il mercatino a cura dell'associazione culturale "cose di vecchie case"
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Ritorna a Opicina "Un pozzo di occasioni", il mercatino a cura dell'associazione culturale "cose di vecchie case". Proseguono anche nel nuovo anno le uscite del mercatino del piccolo antiquariato, modernariato, collezionismo e artigianato artistico "Un pozzo di occasioni", a cura dell'Associazione culturale Cose di Vecchie Case, che si svolge a Opicina in co-organizzazione con il Comune di Trieste: una selezionata vetrina dedicata ad antiquariato, modernariato, creazioni artigianali e hobbistiche con espositori da tutta la regione. Il mercatino dell'antico e dell'artigianato artistico propone un'oggettistica a tema stagionale a cura dell'Associazione Culturale Cose di Vecchie Case, che nella borgata carsica, già tiene con successo da alcuni anni il Mercatino dell'artigianato, dell'hobby e dell'usato a tema natalizio all'interno della manifestazione "A Opicina... Natale con noi", promosso dal Consorzio Centro in Via Insieme a Opicina, in coorganizzazione con il Comune di Trieste. Il mercatino si propone di rivitalizzare il borgo carsico di Opicina e fungere da attrazione turistica, richiamando visitatori dalla città, sia residenti che turisti, anche per incrementare e incentivare l'economia locale favorendo - grazie alla presenza dei banchi espositivi e la loro attrattività - le attività commerciali presenti in loco. Lo spazio è riservato al piccolo antiquariato, al modernariato e al piccolo collezionismo, con vinili d'epoca, fumetti, miniature, modellini e altre "memorabilia" che faranno certamente la gioia degli appassionati e dei curiosi di tutte le età. Gli eleganti gazebo espongono anche prodotti dell'artigianato, dell'hobbistica e del fai da te con moltissime proposte adatte per la stagione in corso e quindi alla primavera appena sbocciata. Tra i prodotti dell'artigianato artistico e hobbistico proposti spiccano creazioni in legno, vetro e ceramica. E poi piatti decorati, quadri composti da fiori secchi, pietre colorate a guisa di animali, oggettistica in vetro, tomboli (ricami e merletti antichi), uncinetto, monili in pietra e rame, vetri di Murano, saponi artistici, targhe in legno e dipinti su seta. Il mercatino deve il suo nome alla vicinanza con la Stele di Zinzendorf, collocata all'incrocio tra Strada per Vienna e via di Prosecco e dove un tempo sorgeva anche l'omonimo pozzo. Karl von Zinzendorf, il Governatore di Trieste (1776 – 1782) che proiettò Opicina nel mondo, ideò e fece progettare una grande strada commerciale, la "via Commerciale", che andava dalla città al Carso per collegarsi da un lato alla via che portava all'Italia - l'attuale strada provinciale che da Prosecco conduce verso Monfalcone - e dall'altro proseguisse verso Sesana e Lubiana fino a Vienna. A Opicina, luogo dell'incrocio di queste strade, per ricordare l'impresa collocò nel 1780 un monumento detto Stele Zinzendorfia che ricordasse i due Sovrani che l'avevano resa possibile, Maria Teresa e Giuseppe II. A Opicina fece costruire anche una grande stazione di posta all'incrocio fra le attuali Strada per Vienna e via di Prosecco, al centro della quale venne realizzata una cisterna con una vera in pietra (oggi conservata all'Orto Lapidario) recante un'iscrizione che ricordasse in perpetuo la nuova disponibilità d'acqua per tutti gli Opicinesi. L'uscita del mercatino, si svolgerà il 18 aprile (tempo permettendo: in caso di forte pioggia o vento verrà infatti annullata). Attiva dal 1998 in tutta la regione, l'Associazione culturale Cose di Vecchie Case, che nel 2023 ha festeggiato i 25 anni di attività e vanta attualmente oltre 350 iscritti, grazie all'ormai ultraventennale esperienza nel settore organizza eventi con oltre 100 espositori privati tra collezionisti, hobbisti, artisti e artigiani in collaborazione con le amministrazioni comunali di Trieste, Duino-Aurisina, Muggia, Grado, Monfalcone, Palmanova, Gradisca d'Isonzo, Ronchi dei Legionari e Bordano e vanta altre esperienze organizzative nel campo degli eventi musicali e per i bambini.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Festa per Todde, la folla intorno al comitato
Nella notte manca ancora l’ufficialità del dato ma la festa comincia per la candidata del centro sinistra. La folla si ritrova spontaneamente nel tratto di via Dante a Cagliari, chiuso al traffico per ordine pubblico. Una festa ordinata e senza intoppi. E i leader Schlein e Conte brindano con un prosecco in strada source
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luigifurone · 4 months
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7. (L'ineffabile presente)
L’illuminazione della strada segnava il percorso, non sembrava difficile. Per la città ci sarebbe voluta ancora un’ora e mezza, decisamente troppo per come si sentiva. Non era tanto per la crisi, ne aveva vissute altre, il brutto era quando le crisi cominciavano ad assomigliarsi tanto, talmente tanto da dire che non ci sarebbe stata più nessuna sorpresa, nemmeno nel dolore, nemmeno nel male. Forse era tutto così, ogni esperienza, dopo un po’, ogni persona, emozione, alla fine perdeva originalità, e sfumava, si appiattiva, sfumava come i contorni delle cose quando si fa buio. Mancava il fiato.
Nel piazzale dell’albergo c’erano una quindicina di macchine, ma nella hall non c’era nessuno. Suonò il campanello due volte e alla fine venne fuori un ragazzo, grassoccio, con gli occhiali. Sembrava capitato lì per caso. Infatti era così. “Mi scusi, c’è un po’ di caos, stasera. Il proprietario ha avuto un piccolo incidente, e … insomma ci sono io a sostituirlo. Ha il documento, per piacere?” Il tizio si incastrò con le chiavi. Sembrava in imbarazzo, come non sapesse che stanza darmi. Ne prese 4 o 5 in mano, continuava a rigirarsele e a controllare qualche registro. Ci mancava anche quello, in quella serata.
Per non dovergli gridare addosso, si chinò sul trolley a fingere di controllare una qualche cosa. Quando si rialzò, il ragazzo non c’era più. Sul bancone era rimasta la chiave della stanza 106.
La prese, era inutile ribellarsi, s’era capito. La porta dell’ascensore si aprì, al primo piano, di fronte ad una porta, senza alcuna targhetta. Ai lati della porta le indicazioni davano due direzioni: dalla 107 in su da una parte, dalla 105 a scendere dall’altra. La 106 non c’era. Cercò di capacitarsi di quella incongruenza, forse aveva letto male, magari era una sciocchezza del suo cervello. Ricontrollò. No, non c’era. Di scendere dal cretino non aveva più voglia, magari era un semplice refuso, una dimenticanza che per noncuranza non si erano mai preoccupati di correggere. E già. Molto probabile. “Speriamo almeno non sia una stanza di merda”. Provò ad infilare la chiave nella porta che s’era trovato di fronte e la serratura cedette. “Eccola, la mia stanza”.
C’era un buon profumo. La stanza era molto grande, quasi un mini appartamento. Dopo il minuscolo ingresso, si entrava in uno spazio diviso in due, da una parte una specie di salottino, dall’altra il letto, un letto a due piazze. Mentre si rallegrava per la buona impressione, diede un’occhiata verso la destra, dove se ne stava, socchiusa, la porta del bagno. La luce era accesa. Strano. Strano sentire dei rumori, venire di là. E già. Non era solo. C’era qualcuno. Si avvicinò per sbirciare. Mezza sagoma di donna, tagliata dal filo della porta, si stava mettendo qualcosa addosso, di là. Era così sorpreso che quando lei lo salutò gli sembrò quasi normale.
Era una donna, qualche anno meno di lui, si sarebbe detto, ma donna dalla punta del sorriso ad ogni minino movimento. “Nel frigorifero c’è qualcosa da bere. Vuoi?”, oscillò nell’accappatoio, e andò verso il centro del salottino. Come un automa le cercò il frigorifero, trovò i bicchieri lì vicino, prese il prosecco ed un succo di frutta. Si voltò e la vide seduta sul divano, che lo guardava. Non si era ancora rivestita, aveva le gambe incrociate che sbucavano dalla stoffa, i piedi nudi, un braccio steso sul bracciolo, l’altro abbandonato sulla spalliera. Era bellissima. “Vieni qui. Siediti”.
Si sedette. La guardava stupito, instupidito. Inebriato dal profumo e da quelle gambe che parevano invitarlo a seguirle, fino in fondo. Fu talmente colpito quando arrivò con la mente lì, in fondo, che ebbe una specie di risveglio. Si ricordò di essere in un albergo, si ricordò la discussione del giorno prima, provò un gusto sgradevole in bocca, si sentì quasi preso in un inganno. Si alzò rabbioso, prese il trolley, uscì dalla stanza e tornò alla hall, scendendo per le scale. Il ragazzo grassoccio non era tornato, al suo posto c’era un uomo distinto. Era il proprietario.
“Non la voglio più, la stanza. Ecco la chiave. Il frigorifero lo faccia pagare alla sua amica.” Era pronto allo scontro. Ma di fronte aveva piuttosto uno sguardo perplesso. “Chi le ha dato questa chiave?” “Chi me l’ha data? Me l’ha data il suo dipendente, il ragazzotto simpatico. Ha presente la stanza, sì? E’ quella con la sorpresa.” Il direttore non parlava. Poi si passò una mano nei capelli, lo guardò e ebbe uno sbuffo di riso: “Non capisco chi sia il ragazzo. E poi questa stanza non esiste più, da tanto. La 106. C’era una volta, ma non c’è più”. Erano stupiti tutti e due, ora. Pensò che il direttore potesse avere qualche ragione, forse la 106 non esisteva più, in fondo la “sua” camera non aveva alcun segno distintivo.
“Guardi. Ho usato questa chiave per entrarci, una bella stanza, grande, salottino e camera da letto. Bella bella … anzi la sorpresa era ancora più bella. Che donna … ottima scelta. Gambe e il resto, lì sul divano come .. come  .. come un piatto di ostriche. E se fossi rimasto ancora un attimo, mi ci sarei buttato dentro. Certo che mi sarei buttato.” Stavolta il direttore lo guardò più intensamente, quasi fin dentro l’anima. Poi si sporse un po’ dal bancone, verso di lui: “Posso dirle una cosa? Se io avessi trovato una donna fatta come dice lei, l’avrei amata subito. Non ci è dato di trovare sempre stanze così.”
Poteva anche andarsene ora. Sì. In ogni caso sarebbe andato via. Ma ovviamente non poteva fare a meno di riprendere l’ascensore, puntare il dito sul bottone del primo piano, aspettare che le porte si aprissero e guardare davanti ai suoi occhi. 
La porta non c’era più.
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fallimentiquotidiani · 6 months
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Oddio ahaha che mi hai fatto ricordare. Io assieme ad uno e un' altra sua amica. Avevamo bevuto cinque o sei gin tonic, uno spirtz e due prosecco e lui non reggeva e ha sboccato sul bancone, ha pisciato in strada davanti a tutti nudo e ha picchiato un suo amico. E i controllori del bus ci chiedevano che cazzo fosse successo. "Ma niente una sbronza" ho detto loro
Sempre pensato che chi non regge l'alcol non deve bere neanche un drink
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bfphotostorie · 2 years
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www.instagram.com/p/CiJvxCZoHCj/ L’Osteria Senz’Oste Ed è proprio quando seguiamo la strada tra le viti delle colline del Prosecco che Sergio – HRC del Treviso Chapter- mi porta a far vedere l’Osteria Senz’Oste, dove la storia racconta che: “Una casa colonica di tre piani in pietra e mattoni, costruita a fine Ottocento e conservata allo stato originale tra le viti delle colline del Prosecco di…
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eventinews24 · 2 years
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Centomiglia sulla Strada del Conegliano Valdobbiadene
Centomiglia sulla Strada del Conegliano Valdobbiadene
È già l’edizione dei record. La XVII^ Centomiglia, organizzata dalla Associazione Strada del Prosecco in collaborazione con il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene DOCG e con il Club Serenissima Storico, per la prima volta, e superando ogni più rosea aspettativa, ha dovuto chiudere le iscrizioni con larghissimo anticipo (il termine era fissato per settembre), essendo stato raggiunto a…
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cloudwine9 · 2 years
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A Cena col Paesaggio_Conegliano Valdobbiadene Experience
A Cena col Paesaggio_Conegliano Valdobbiadene Experience
Conegliano Valdobbiadene ExperienceA Cena col PaesaggioSolighetto, 10 giugno 2022 – Ritorna la Conegliano Valdobbiadene Experience, il Festival ideato e organizzato dall’Associazione Strada del Prosecco e Vini dei colli Conegliano Valdobbiadene che quest’anno vedrà la forte sinergia del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG con l’obiettivo di rafforzare la conoscenza del…
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sciatu · 4 years
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ANTIPASTI SICILIANI - Salame, salame piccante, capocollo, pancetta, olive nere, olive versi, crema piccante, melanzane arrostite, melanzane sott’olio, ricotta, ricotta al forno, frittatina di cipolla, panella, pomodoro ciliegino, crudità di mare, zuppa di cozze, caponatina, carciofi e ricotta, pomodori secchi sott’olio,acciughe, fichi secchi, capperi di Pantelleria.
LA NONNA E …. I TAPAS DI FILIPPEDDU
N - Prontu o prontu Filippeddu - Prontu nonna, jo sugnu, Filippu N - Oh Filipeddu, cori i so nonna, e comi stai, comi stai? Chi fai manci? Ta metti a mascherina pi nesciri? Filippeddu - Nonna sto bene, qui la mascherina la dobbiamo portare tutti N - Bravu accussi ha fari chi u Coviddi je sabbaggiu (selvaggio) ricoddati “Cu si vaddoi, si sabboi”!! (proverbio: chi stato attento si salva). Filippeddu - Si nonna, non ti preoccupari chi jo mi vaddu N - Ah bravu e chi fai? vai a travagghiari a pedi senza pigghiari u metrò Filippeddu - Nonna ma è mezzora di strada e qui fa freddo…. ogni tantu u metrò u pigghiu N - Ma hai a testa dura chiossà i to patri ; Ti dissi chi non l’ha pigghiari, chi jè chinu i Coviddi. Filippeddu - Ma nonna qui fa freddo che vuoi che mi ammalu N - Ti metti il cappotto pesanti chi ti mannai: u Bumber Filippeddu - Ma nonna quello lo usava papà quando aveva sedici anni! Se lo metto mi accusano per oscenità in luogo pubblico N - Ma quali oscenità e oscenità chiuddu novu novu è! To patri su misi na vota sula pi na festai compleannu. Filippeddu - Si, e ha bevuto troppo e poi si è vomitato addosso: il bomber fa ancora puzza di acido N - Oh quanti pila chi hai, si vidi chi criscisti ca mangiatoia bascia (sei cresciuto nell’abbondanza)!. Non fa puzza d’acido, sono le tavolette di antitarma che gli ho messo Filippeddu - E sarà un antitarma acido! da quando lo tengo in balcone non ho più visto ne zanzare, cimici o colombi! N - Oh vidi chi l’antitarma funziona: anche i colombi tiene lontani! Putentissimo jè! Filippeddu - Va bene nonna, senti, mi devi fare un favore N - Chi c’è voi n’otru vaglia? già finisti chiddi chi ti mannai l’otru jonnu? Filippeddu - No nonna, è che ho invitato a casa dei colleghi di lavoro. Visto che non possiamo andare al bar a fare aperitivo, li ho invitati a casa e ho fatto le Tapas! N - Chi facistu i Tappi e che te ne fai di Tappi? chi ha mbuttighiari u vinu. Filippeddu - No nonna le Tapas, sono delle specie di antipasti con pane, salame e cosa del genere N - Ma come non avevate neanche i soldi per una pizza o nu sfinciuni? Filippeddu - No nonna, è una cosa alla moda tra i giovani. Io poi ho invitato anche una ragazza che mi piaceva, Ludmilla! N - Lu… cu? Filippeddu - Ludmilla nonna , è russa! N - Ah puru a to patri ci piacianu le donne con i capelli rossi Filippeddu - No nonna, è russa, della Russia, viene da San Pietroburgo N - Ah russa è! comi a nzalata… Filippeddu - Si come l’insalata! Nonna è bellissima, ha gli occhi come i tartari, il naso a patatina e gli zigomi sporgenti N - Matritta mia, mpressioni mi fa! Ma chi je auta auta? Filippeddu - No nonna è più o meno come me…. N - Ma saravi sicca sicca come i modelli: chiddi dill’Esti su tutti sicchi comi na sadda sicca (magra come una sardina secca) Filippeddu - No nonna, è come la zia Filomena della stessa taglia N - Saluti Filippeddu: una coppa del reggiseno di zia Filomena era grande come un panaru pi cogghiri i lumiuni! Ma che ha lo stesso culo? Filippeddu - Si più o meno si N - Ma Filippeddu, cori i to nonna, cu tutti i russi chi ci su, auti, beddi, sicchi, tu ti truvali l’unica russa bulemica e nana chi c’era? Ma tu u sai che chi mutandi da zia Filumena putivamu fari i veli i na bacca….. Filippeddu - Ma a me piace nonna è lei è tanto gentile. N - Ma figghiu mei, tu si nu filaccenni (fiammifero) è idda è na cridenza, da unni a pigghi pi fari? Va bhe va bhe. Ammenu nto lettu si nun ti schiaccia ti quaddia e non è ebbivora come Samantha-cu-l’acca, a zita di tuo cugino Pietro. E ci piaceru i Tappis Filippeddu - I Tappas nonna! Si moltissimo. Avevo preso il pane di Montalbano che mi ha mandato la zia Carmela, l’ho tagliato a fette e gli ho messo sopra i tuoi pomodori secchi, le olive, il capocollo, il caciocavallo, i finocchietti selvatici sott’olio, le melanzane sott’olio, il salame di Francesco di Alì, ho messo accanto i peperoni sott’olio che mi hai mandato, la pancetta di zio Aldo, insomma, tutto quello che avevo. N - E a nzalata…. cioè a russa ci piaciu? Filippeddu - Nonna è piaciuto a tutti. Poi il mio amico Vladimiro…. N - N’otru russu…. ma chi ci fu l’invasioni? Tutti unni nui si ricogghiunu… Filippeddu - No nonna è di Valdobiadene, Vladimiro ha portato il Cartizze e non ti dico, come siamo stati bene N - E ci credo trincannu e manciannu, ma a cosa… docu…., Olga… Ludicosa, comi caspita si ghiama, ci piaciu? Filippeddu - Non ti dicu, per tutta la serata ha fatto: una fetta di pane e un bicchiere di Cartizze: mi ha dato soddisfazione! N - Eh ci credo! e pensu chi pure lei era soddisfatta. Ma tu docu su licuri (liquore) straniero u Cazzizze, quantu ni mivisti? u sai chi no reggi Filippeddu - No Nonna, il Cartizze è un prosecco. Comunque ne ho bevuto poco. Ora nonna ho invitato Ludmilla domenica a mangiare da me. Non è che mi potresti mandare qualcosa che ormai ho il frigo vuoto N - Ma figghiu mei pi Ludicosa ti dovrei mannari un maiale intero. Va bhe, vedo cosa trovo e ti faccio un pacco con la sasizza due bocce di peperoncini ripieni e un contenitore di sugo di maiale che faccio io. Ci metto pure la ‘nduja della commare calabrese- Filippeddu - Grazie nonna, quella a Ludmilla piace tanto N - Non pi idda Filippeddu, scuta quannu ti parru (ascolta quando ti parlo, cerca di capire….): a ‘nduja è pi tia picchi si cu na mongolfiera come a Ludicosa non ti fai fotti cu pipi spizzeri,, chidda puru a tia si mancia….
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tarditardi · 3 years
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Bagnarol Wine Cocktail by Michele Piagno: un nuovo modo per gustare le eccellenze friulane
I Bagnarol Wine Cocktail nascono dall'esperienza di Franco Bagnarol, dalla creatività del barman internazionale Michele Piagno e dall'eccellenza dei vini e dalla grappa friulani dell'Azienda Agricola Bagnarol. Freschi e perfetti per l'estate, sono legati a doppio filo con il Friuli.
Infatti sia Michele Piagno sia Franco Bagnarol sia l'Azienda Agricola Bagnarol sono friulani DOC. I nuovi Bagnarol Wine Cocktail sono composti da vini della cantina Bagnarol e dai prodotti agricoli tradizionali del Friuli Venezia Giulia. Piagno, tra l'altro, ha appena creato un altro prodotto legato orgogliosamente al territorio: Barancli, Gin Originale Friulano.
Tra i Bagnarol Wine Cocktail creati da Michele Piagno, tutti elencati qui sotto, ecco il Friulano, a base di Friulano DOP Friuli, con lime, zucchero bianco, menta ed estratto di fragola; oppure il Grappa-Moscato Rosa, base di Grappa di vinaccia di Refosco dal Peduncolo Rosso e Moscato Rosa Vino Spumante Dolce, con lime, zucchero e foglie di basilico.
Decisamente originali, i Bagnarol Wine Cocktail sono stati creati per esaltare, oltre che vini e grappe, anche i sapori e i profumi unici del Friuli. Infatti, in abbinamento ai cocktail, si degustano eccellenze friulane come il prosciutto crudo di San Daniele, la ricotta di pecora delle Valli e Dolomiti Friuliane o il Pan di Bel, pitina delle Valli e Dolomiti Friuliane.
I Bagnarol Wine Cocktail creati da Michele Piagno, vengono presentati giovedì 5 agosto alle ore 21.00 all'Azienda Agricola Bagnarol, a San Vito al Tagliamento - Pordenone (Viale S. Giovanni 88/3 - https://www.bagnarol.it/wine-cocktail).  Durante l'evento, anche il dj set di Dj Skinny.
I Bagnarol Wine Cocktail saranno poi proposti per tutta l'estate durante le serate Wine Sunset, degustazioni nel verde degli spazi dell'Azienda Agricola Bagnarol, a San Vito al Tagliamento  (ogni giovedì, venerdì e sabato dalle 18.00).
BAGNAROL WINE COCKTAIL BY MICHELE PIAGNO
FRIULANO (Friulano DOP Friuli) lime, zucchero bianco, menta, estratto di fragola
TRAMINER (Traminer Aromatico DOP Friuli Grave) lime, zucchero, estratto di mela e frutti rossi, pepe rosa
RIBOLLA GIALLA (Ribolla Gialla Vino Spumante Brut) confettura di Refosco
GRAPPA (Grappa di vinaccia di Refosco dal Peduncolo Rosso) grappa vinaccia di Refosco dal Peduncolo Rosso, estratto di mela, miele
PROSECCO (Prosecco DOP Extra Dry) estratto frutti rossi
GRAPPA-MOSCATO ROSA (Grappa di vinaccia di Refosco dal Peduncolo Rosso e Moscato Rosa Vino Spumante Dolce) lime, zucchero, foglie di basilico, moscato rosa
MOSCATO ROSA (Moscato Rosa Vino Spumante Dolce) lime frutto, zucchero, foglie di basilico
REFOSCO (Refosco dal Peduncolo Rosso DOP Friuli Grave) lime, estratto di mela e zenzero _______________________________________________
GLI ABBINAMENTI CON VINI E WINE COCKTAIL
Refosco dal Peduncolo Rosso DOP Friuli Grave con Pan di Bel, pitina delle Valli e Dolomiti Friuliane, mele macerate nel Refosco e bacche di ginepro
Traminer Aromatico DOP Friuli Grave con tartare di trota affumicata di San Daniele, ricotta di pecora delle Valli e Dolomiti Friuliane, Gelatina di Traminer Bagnarol e albicocche marinate al rosmarino
Friulano DOP Friuli con prosciutto crudo di San Daniele, robiola di pecora, radicchietto sott'olio
Ribolla Gialla Vino Spumante Brut con Biscotto Pordenone, lardo alle erbe e miele di colza
Calice a scelta con Piatto Gourmet, selezione di affettati e formaggi friulani e Gelatine di Vino Bagnarol
CHI E' MICHELE PIAGNO (BARMAN INTERNAZIONALE CREATORE DEI BAGNAROL WINE COCKTAIL) https://michelepiagno.it
Originario di San Vito al Tagliamento (PN), Michele Piagno è un barman esperto di mixologia molecolare, Canbassador Italia Red Bull e Brand Ambassador Mixò Italy. È ideatore di Glow Sweet & Sour Mix, liofilizzato divenuto brevetto mondiale per i cocktail fluorescenti e nel 2021 di Barancli, Gin Originale Friulano. Riconosciuto come barista di eccellenza e qualità italiana da Federazione Baristi Italiani, Piagno vanta numerose collaborazioni con svariati brand: suoi i drink abbinati a finger food per la campagna pubblicitaria Intervalli Italiani per San Bitter; suoi anche i drink studiati per Brouwerij Van Steenberg, uno dei più rinomati birrifici delle Fiandre che lo ha scelto per esaltare la sua birra più prestigiosa, la Gulden Draak. Nel 2014 ha collaborato con Terry Giacomello per la specializzazione e lo studio del concetto "Drink & Food". Nel 2013 ha collaborato con Claudio Burdi, giornalista del Corriere della sera, alla realizzazione del libro 100 cocktail light e contemporanei. Nel 2012 è stato Brand Ambassador Perrier Juet.
AZIENDA AGRICOLA BAGNAROL www.bagnaro.it L'Azienda Agricola Bagnarol ha sede nella terra di San Vito al Tagliamento, nell'edificio recuperato da un'antica stalla donata da Elia Bagnarol al figlio Franco. Questa terra, di cui Elia andava orgoglioso, oggi esprime la passione che egli ha saputo trasmettere ai figli per un'agricoltura di precisione, un'agricoltura rispettosa dei ritmi della natura ma altamente innovativa. I vigneti Bagnarol si estendono a destra del fiume Tagliamento, nella zona pianeggiante delle Grave, nella provincia di Pordenone. Il terreno è di origine alluvionale, formatosi dalle esondazioni del fiume che, nel corso dei millenni, hanno depositato enormi quantitativi di materiale calcareo-dolomitico, strappato alla montagna dalla violenza delle acque e trascinati a valle lungo il suo alveo. Il terreno è caratterizzato da un'ampia presenza di sassi bianchi in superficie che – riflettendo la luce e rilasciando durante la notte il calore accumulato durante il giorno – favoriscono la maturazione dell'uva e mantengono costanti le condizioni climatiche. Nascono così uve con una spiccata dotazione di aromi e vini profumati ed eleganti. I vigneti di questa zona, nel periodo invernale, vengono riparati dal vento freddo del nord dall'arco prealpino mentre, durante il periodo estivo, vengono coccolati dall'effetto benefico del mare Adriatico.
I Vini dell'Azienda Agricola Bagnarol
Cabernet Franc IGP Trevenezie Un insieme di piacevoli note fruttate (ciliegia, mora) si accompagnano a componenti gradevolmente erbacee e speziate. Un gusto deciso e caldo nel suo tannino avvolgente. Accompagna elegantemente arrosti e grigliate di carne. Piacevole con i salumi o un risotto con la salsiccia.
Chardonnay IGP Trevenezie I principali descrittori sono la mela, la pesca e i fiori di campo. Delicate anche le note di crosta di pane e fieno. Un gusto pieno e armonico. Il matrimonio ideale è con i primi piatti di pesce e in particolare con il risotto ai frutti di mare. Piacevole con i formaggi non stagionati e con tutte le portate di pesce in genere.
Friulano DOP Friuli Delicati sentori di mandorla, ortica, frutta tropicale (ananas e papaia), introducono un ricordo di fiori di campo. Gusto fresco, vellutato, armonico e avvolgente. Ottimo partner di una pasta allo scoglio, di una grigliata di pesce. Trova un felice abbinamento anche con il prosciutto crudo e le tagliatelle al ragù d'anatra.
Merlot IGP Trevenezie Ricordi di frutta con ciliegia, mora, frutti di bosco lasciano spazio anche a una nota floreale che ricorda la viola. Gusto deciso, giustamente tannico, avvolgente. Accompagna piacevolmente i primi piatti con ragù di carne, i piatti a base di selvaggina da piuma, i salumi o gli arrosti di maiale.
Moscato Rosa Vino Spumante Dolce Ricordi di rosa, accompagnano note aromatiche e inconfondibili del moscato che lasciano spazio anche alla piacevole fragranza del pompelmo rosa. Il perlage fine e persistente accompagna un gradevole gusto dolce e vellutato. Oltre alle frolle con crema e frutta, accompagna bene un gelato alla fragola o le fragole fresche.
Pinot Bianco IGP Trevenezie Principali sentori di fieno e mela gialla. Delicate note di agrumi e ananas. Un gusto fresco con una buona corposità. Ottimo abbinamento a carni bianche, formaggi e salumi freschi o di media stagionatura, secondi a base di pesce e dolci secchi.
Pinot Grigio DOP delle Venezie Fragranti profumi di pesca, albicocca, foglia di pomodoro. Gusto caldo, armonico, vellutato. Si abbina piacevolmente alle carni bianche, alla selvaggina da piuma, al rombo al forno o ai formaggi freschi.
Prosecco DOP Extra Dry Profumi di mela gialla, frutta tropicale, pesca, fiori di acacia e di glicine. Perlage fine e persistente, gusto fresco accompagnato da una componente morbida. Oltre che come aperitivo, si abbina elegantemente ai fritti di pesce o agli antipasti in tutte le loro varianti.
Refosco dal Peduncolo Rosso DOP Friuli Grave Piacevoli sentori di spezie e di pepe, lasciano poi spazio a ricordi di ciliegia, lampone e viola. Un gustopieno, armonico, giustamente tannico. Abbraccia idealmente gli stracotti di carne, le grigliate di carne e la selvaggina. Piacevole con i formaggi stagionati.
Ribolla Gialla Vino Spumante Brut Profumi di mela gialla, pompelmo e fiori di acacia accompagnano ricordi di crosta di pane. Un gusto fresco ed equilibrato e dal perlage fine e persistente. Accompagna elegantemente aperitivi, antipasti e piatti di pesce.
Traminer Aromatico DOP Friuli Grave Profumi di rosa, pesca, albicocca, melone e miele millefiori. Un gusto caldo e vellutato, deciso con note aromatiche al retro olfatto. Ottimo abbinato a pesce al forno, selvaggina da piuma, speck, formaggi a media stagiuonatura o anche erborinati.
Verduzzo IGP Venezia Giulia Un insieme di profumi che spaziano dalla frutta secca alle note di rosa passando per ricordi di pesca, miele per finire poi con un delicato sentore balsamico. Un gusto morbido e vellutato. Trova il suo abbinamento con la pasticceria secca, una torta con crema chantilly o una crostata all'albicocca. Interessante con i formaggi erborinati accompagnati da una goccia di miele.
Partner dell'iniziativa Wine SunSet
Le Trois Chef, Pordenone Studio Fotografico Profili, Pordenone La Strada del Vino e dei Sapori del Friuli Venezia Giulia
Fornitori: Azienda Agricola Domini, Sauris (UD) Panificio Bellotto, San Vito al Tagliamento (PN) Pasticceria Montereale, Pordenone (PN) FriulTrota, San Daniele del Friuli (UD) Salumificio Pantarotto, S. Vito al Tagliamento (PN) Consorzio Valli e Dolomiti Friulane, Tramonti di Sotto (PN) Savors, Cividale del Friuli (UD) Ortofrutta Tavella, S. Vito al Tagliamento (PN) Borgo delle Mele, Pinzano al Tagliamento (PN) Azienda Agricola Faleschini, Pontebba (UD)
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intotheclash · 3 years
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Finalmente era partito. Ce l'aveva fatta. Era una settimana che ci rimuginava sopra. anche quando era in tutt'altre faccende affaccendato, il pensiero tornava sempre lì: al punto di partenza, o di arrivo, ciò era ancora da stabilire. Sperava e temeva, allo stesso modo. si era preso un giorno di riposo, tanto ne aveva accumulati così tanti, nel corso degli anni di servizio, che avrebbe potuto anche starsene a pancia all'aria per un bel pezzo. Era salito sulla sua ammaccata utilitaria bianca ed era partito alla volta del suo paese natale. direttamente in bocca alle proprie origini. Un viaggio breve, ma che aveva il potere di coprire la distanza di decine d'anni. non voleva ammetterlo, neanche con se stesso, ma era emozionato come un bambino il primo giorno di scuola.
Uscito dal Grande Raccordo Anulare, si immise sulla Statale Flaminia, la via che preferiva. La più tortuosa, vero, la più lenta, niente a che vedere con l'autostrada, o la Cassia, molto più veloci e agevoli, ma volevi mettere la bellezza! Sarebbe comunque arrivato in paese. Il suo paese. O, meglio, non più il suo, visto il tempo che aveva passato lontano. Ormai era, a tutti gli effetti, un cittadino, anche se non proprio un romano de Roma. Piuttosto uno dei tanti burini trapiantati nella capitale del mondo. Quindi, tirando le somme, non più un paesano e giammai un cittadino puro. In pratica senza radici e senza futuro. Un bel cazzo di risultato, c'era di che vantarsene! Il viaggio scivolò via come l'olio. Tenne accesa la radio per fargli compagnia. Il vantaggio della radio, rispetto alle cassette, già, perché lui ancora faceva affidamento  su una di quelle anticaglie che si cibavano dei nastri, faceva fatica a disfarsene e ci era affezionato. Il vantaggio della radio, tornando al discorso, era che lei non ti costringeva ad ascoltare. Era una compagna discreta. potevi tranquillamente continuare a pensare ai cazzi tuoi, senza prestarle attenzione, non si offendeva mai.
Giunse all'Arco di Porta quasi senza accorgersene, potenza del riflesso condizionato. dicono che, in ultima analisi, la guida non sia altro che questo. D'ora in avanti, però, avrebbe dovuto procedere con i piedi di piombo, cercando di dissimulare quel fastidioso senso di nausea che lo stava avvolgendo come un putrido sudario. Il maresciallo Giovanni Ferri parcheggiò la sua affaticata autovettura in Piazza del Castello a si diresse, a passo deciso, verso il bar lì vicino, con la speranza... con quale speranza era un mistero anche per lui. Era quasi mezzogiorno, il valzer dei campari, secondo i suoi ricordi, e come da consolidata consuetudine, doveva già essere iniziato. O mancava poco.
"Buongiorno a tutti!" Disse aprendo la porta del locale, lo disse con troppa enfasi, troppa giovialità. Era solo, nessun altro cliente. "E buonanotte al cazzo!" Pensò subito dopo. "Che entrata da coglione. Anzi, peggio, da carabiniere." E pensare che stava in borghese. Per non dare nell'occhio, aveva rinunciato anche a portarsi la pistola, ma appena aveva aperto bocca, si era fatto riconoscere. Coglione! Si insultò ancora mentalmente. Che entrata di merda! Dalla porta del bagno, fece capolino un ragazzotto magro, rasato a zero. Un bel tipo, non tanto alto, magro come un chiodo del dieci, sguardo sveglio e intelligente, e sfoggiava una maglietta dei Clash.
"Buongiorno a lei. Posso esserle utile?" Disse cortesemente il ragazzo.
"E tu chi sei? E che fine ha fatto il sor Francesco?" Domandò il maresciallo, guardandosi intorno per la prima volta. Non era il bar che ricordava. Non era quello della sua adolescenza. Era stato stravolto. Chissà perché siamo portati a pensare che alcune cose non potranno mai cambiare. Soprattutto quelle legate alla nostra infanzia. Soprattutto se questa infanzia si è vissuta in un piccolo, immutabile paese. E non solo le cose, anche le persone, cristallizzate nella memoria come in un incantesimo.
"Non so chi sia il sor Francesco, ma io lo so chi sono: sono Alessandro, faccio il barista, per questo mi trovo qui." rispose sorridendo il giovanotto.
"Scusami, ti devo essere sembrato un coglione. Ma giuro che non è così. Il fatto è che sono moltissimi anni che manco dal paese e, vai a capire per quale stupido motivo, ero convinto di trovare tutto come lo avevo lasciato."
"Niente affatto. Sembri soltanto uno con dei bei ricordi. Non è poca cosa."
"Puoi darmi un Campari corretto con il prosecco, per favore?"
"Sono qui per questo" rispose il ragazzo, iniziando ad armeggiare con le bottiglie.
Buttò giù d'un fiato, pagò ed uscì in strada. Sarebbe tornato più tardi. Ora aveva voglia di fare un giro sulla macchina del tempo. si addentrò pigramente nel dedalo di viuzze, in cerca di visioni, odori, suoni a lui consueti. non riuscì a fare a meno di passare anche davanti alla sua vecchia casa. Quella dove era cresciuto, insieme a sua madre e a quel dettaglio trascurabile che era suo padre. Si fermò, imbacuccato nel suo cappotto di nostalgia, a cercare qualche segno del suo passaggio. Un muro scrostato, una macchia di vernice, una vecchia scritta sbiadita dal tempo, niente, come se non fosse mai esistito. Avevano ridipinto la facciata dell'edificio da non molto, di un orribile giallo smorto, c'erano panni stesi al balcone, di certo non erano suoi, si sentì come sa avesse subito un torto. Era come se fosse stato scippato della sua giovinezza. Salutò con un cenno del capo la sua vecchia dimora e proseguì nel giro di perlustrazione. Incrociò in tutto una decina di persone, non di più. non riconobbe nessuno. Non avrebbe potuto, sette su dieci erano stranieri, il carabiniere, a volte, prendeva il sopravvento sull'uomo. anche qui, in questo buco nero di paese, chissà cosa ci stavano a fare visto che di lavoro neanche l'ombra. Soltanto una decina di anni prima sarebbe stato impensabile. Gente che andava lì a cercare fortuna, cazzo, non fosse stato tragico, sarebbe stato davvero comico. Controllò l'orologio, l'una meno un quarto, era tempo di tornare al bar. sicuramente avrebbe avuto più fortuna, o almeno sperava. fu fortunato, la speranza non fu disillusa, non dovette neanche entrare per constatarlo, Tonino, il suo vecchio amico Tonino, stazionava davanti alla porta godendosi un aperitivo in compagnia di altre tre persone che immaginava di conoscere, ma che non riusciva proprio a riconoscere.
"Ciao, Tonino, come va? Posso unirmi alla compagnia?" Disse emozionato, arrivandogli alle spalle.
Tonino si girò di scatto, era il ritratto dello stupore. Rimase col bicchiere appoggiato alle labbra, sgranò gli occhi, ma non riuscì ad inghiottire neanche un sorso. Squadrò da capo a piedi il nuovo arrivato, per un tempo che sembrava non avesse fine, poi: "Guarda chi ti capita tra capo e collo," Disse "Qual buon vento, Bomba? O preferisci essere chiamato maresciallo Ferri?"
"Cosa? Maresciallo?" Chiese uno degli altri due. quelli di cui proprio non riusciva a ricordare i nomi.
"Già, il nostro amico è un maresciallo della benemerita."
"Uno sbirro!" Disse sempre l'altro, facendosi scuro in volto. Sputò per terra, buttò giù d'un fiato il suo Campari, consegnò il bicchiere al barista e: "Io con gli sbirri non ci bevo!" Grugnì allontanandosi seccato.
"Ti do ragione, neanch'io ci bevo!" Gli gridò dietro il maresciallo, ma l'altro neanche si voltò.
"Complimenti! Sei appena tornato e già hai trovato un nuovo amico. Complimenti vivissimi!" Lo prese in giro Tonino.
"Non è che la cosa mi turbi particolarmente. Può andare a farsi fottere dove vuole."
"Non farci caso, è sempre stata una testa di cazzo! Ordinati da bere, piuttosto." Disse il terzo, mostrando un sorriso privo di parecchi denti.
"E tu, Orco, che ne pensi? Neanche a te piacciono i carabinieri?"
Lo aveva riconosciuto non appena aveva aperto bocca. Quella dentatura fantasiosa e quel vocione sgraziato e cavernoso erano il suo marchio di fabbrica.
"Non particolarmente, Bomba, me se non ce l'hanno con me, facciano pure il cazzo che vogliono. Te compreso."
"Dai, facciamoci un altro giro, offro io. Dopo, se è possibile, se non hai troppo da fare, vorrei parlarti in privato. " Disse ancora il Maresciallo rivolto a Tonino.
"Perdi tempo, fratello, sono pulito!"
"Pulito è una parola grossa, diciamo che ripulito suona più veritiero."
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italy-with-us · 4 years
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This Winter Romance & Gastronomy on Lake Como
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If you're looking for a romantic getaway , you can't beat Lake Como! It's an ideal couples getaway with a mix of nature, quaint villages and sunset views over the lake!
  One of the many delights in travelling around Italy is discovering the culinary specialities of the town or area you are visiting.  There is such a rich variety based on the geographical and climatic aspects and also the traditions and customs of each region. Como and its lake are no different with a cuisine obviously influenced by lake and mountain and by the culinary traditions from Brianza (for the southern part of the lake) and the Valtellina (for the north).
    Varenna & the Walk of Lovers
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The walk of lovers is the red fenced promenade in Varenna, with its steep alleys and quaint corners attracts lovers from all around the world. This beautiful walk and trip is perfect all year round. Nothing sparks romance like a promenade through history and beauty.
It’s really easy to visit Varenna, simply catch a ferry from  the towns Como, Menaggio, Bellagio, Griante, or Tremezzo, they will take you right there and back. There is no need to book ferrys depart regularly on a daily basis.
  Romantic Lake Cruise
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  Nothing sais Romantic more that a private Lake cruise with you’re your own captian giving you a guided tour of the lake. A  Romantic must, a 2-hour non-stop tour that will show you the most beautiful towns and historic villas of Lake Como. Ideal for couples Pickup: anywhere between Como city and Menaggio
Enjoy stunning views of Villa Pliniana, Villa Balbianello, Bellagio, Isola Comacina and other must-sees with an English speaking captain & Water and Prosecco included
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   Dining & Gastronomy
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Lake Como is not lacking in fine dining and delicatessen. We have compiled a curated list of restaurants and for you to discover and book. If you contact any of these restaurants they will tell you there latest seasonal menu and price for you to book your romantic meal on the Lake.
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[email protected] info @ Infopoint Tremezzina 0344 40493
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Grand Hotel Tremezzo $$$$ Via Regina, 8 – loc. Tremezzo Tel +39 0344 42491 concierge@grandhoteltremezzo
"The Grand Hotel Tremezzo showcases the very best of the Italian art of mangiare in five distinct bars and restaurants. From formal to relaxed, chic to fun, you’ll always find something to suit your mood."
Ristorante Hotel La Darsena $$$$
Via Regina, 3 - loc. Tremezzo Tel (+39) 0344 43166 [email protected] 
"You are in one of the few places where you can taste the flavours of the typical cuisine of the region reinvented with great knowledge and skill by chef Marcello and his team. The glass walls look out onto the lake with a wonderful view of Bellagio and the mountains, a unique setting for pleasant moments in good company" 
Albergo Lenno $$$ Via Lomazzi, 23 - loc. Lenno Tel. +39 0344 57051 [email protected]
A comfortable restaurant where you can savour typical Italian dishes and a bar for an enchanting evening on the lake Como by candlelight.
Wine Note da Kita $$ Via Santo Stefano, 9 - loc. Lenno (+39) 366 137 4528
Locanda del Grifo $$ via Mattia del Riccio - loc. Lenno +39 0344 55161 [email protected]
A classic part of Italian tradition, the Griffo is a family run Restaurant & Hotel that exudes all of the best of Italian local dining.
Ranch $ Via statale 63 - loc. Lenno Tel. +39 0344 55494
Family-run restaurant and pizzeria run by the skilled hands of Mario Izzo (il baffo) for over 40 years.
Osteria al Vecchio Bacucco $$$
Via al Santuario 8 - loc. Ossuccio tel. +39 393 9577528 [email protected]
“Al Vecchio Bacucco” you can taste typical dishes of the tradition, rigorously prepared in house with raw materials of the highest quality.
Rifugio Boffalora $$ strada montana del Boffalora - loc. Ossuccio Tel (+39) 0344 56486
Casa Aquadulza $$ Via Mazzini 3 - loc. Tremezzo (+39) 0344 536721 [email protected]
A typical local restaurant hidden in the beautiful suburb of Tremezzina
Hotel Ristorante Rusall $$$ via san Martino - loc. Tremezzo Tel +39 0344 40408 [email protected]
Here you appreciate the authentic flavours of our culinary tradition: Luciano and Gianfranco have been doing their best for years to offer their guests the best quality food.
Albergo Ristorante Lavedo $$
Via Lavedo n.1- Loc. Lenno tel. +39 0344 55172 [email protected]
A comfortable and pleasant restaurant where you will have the opportunity to taste typical local dishes prepared with fresh ingredients and genuine products.
La Fagurida $$$ via Rogaro - loc. Tremezzo Tel +39 0344 40676 [email protected]
Housed in a typical stone farmhouse, the La Fagurida Restaurant consists of several rooms, a veranda and a terrace with a splendid view of Lake Como.
Ristorante Tremezzino $$
piazza Roma - loc. Tremezzo +39 0344 40496
Villa del Balbianello $$$$ Via Guido Monzino, 1 - loc. Lenno Tel +39 0344 56110 [email protected]
L'inverno sul lago di como Se stai cercando una fuga romantica, non puoi battere il Lago di Como! È una vacanza ideale per coppie con un mix di natura, villaggi pittoreschi e viste del tramonto sul lago! Una delle tante delizie nel viaggiare in Italia è scoprire le specialità culinarie della città o della zona che stai visitando. C'è una varietà così ricca in base agli aspetti geografici e climatici e anche alle tradizioni e ai costumi di ciascuna regione. Como e il suo lago non fanno eccezione con una cucina ovviamente influenzata dal lago e dalla montagna e dalle tradizioni culinarie della Brianza (per la parte meridionale del lago) e della Valtellina (per il nord). Varenna e il Sentiero degli Innamorati
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san valentino sul lago di como passeggiando per varenna La passeggiata degli innamorati è la passeggiata rossa recintata di Varenna, che con i suoi ripidi vicoli e gli angoli caratteristici attrae innamorati da tutto il mondo. Questa bellissima passeggiata e viaggio è perfetta tutto l'anno. Niente accende il romanticismo come una passeggiata attraverso la storia e la bellezza. È davvero facile visitare Varenna, basta prendere un traghetto dalle città di Como, Menaggio, Bellagio, Griante o Tremezzo, ti porteranno direttamente andata e ritorno. Non è necessario prenotare i traghetti che partono regolarmente su base giornaliera. Romantica crociera sul lago
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Niente è più romantico di una crociera privata sul lago con te stesso che ti offre una visita guidata del lago. Un must romantico, un tour non stop di 2 ore che ti mostrerà i borghi più belli e le ville storiche del Lago di Como. Ideale per le coppie Pickup: ovunque tra la città di Como e Menaggio Goditi le viste mozzafiato di Villa Pliniana, Villa Balbianello, Bellagio, Isola Comacina e altri luoghi imperdibili con un capitano che parla inglese e acqua e Prosecco inclusi Prenota qui: https://ift.tt/2F26vB3 Ristorazione e gastronomia
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Sul Lago di Como non mancano ottimi ristoranti e specialità gastronomiche. Abbiamo compilato un elenco curato di ristoranti da scoprire e prenotare. Se contatti uno di questi ristoranti, ti diranno gli ultimi menu stagionali e il prezzo per prenotare la tua cena romantica sul lago.
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lamilanomagazine · 6 months
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Trieste: presentata alla presenza del sindaco Dipiazza la "Corsa della Bora".
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Trieste: presentata alla presenza del sindaco Dipiazza la "Corsa della Bora". La Corsa della Bora 2024 è stata presentata in Sala Giunta nel corso di una conferenza stampa introdotta dal Sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza. Erano presenti anche i Sindaci di Duino Aurisina Igor Gabrovec e di Sgonico, Monika Hrovatin, di San Dorligo della Valle, Sandy Klun e il Vicesindaco di Monrupino, Marjan Verša. Sono intervenuti, tra gli altri, il Presidente dell'Associazione Italiana Cultura e Sport Fvg, Giorgio Mior, il delegato del Coni Trieste, Ernesto Mari, il Presidente dell'Asd SentieroUno e direttore della Corsa della Bora, Tommaso de Mottoni e il Presidente del Gruppo Ermada Flavio Vidonis e consigliere comunale di Duino Aurisina, Massimo Romita. La Corsa della Bora è l'evento più atteso del trail running invernale in Italia. Organizzato dall'Asd SentieroUNO, è in programma dal 2 al 6 gennaio 2024. Oltre duemila atleti da tutto il mondo si preparano a correre attraverso il Carso italiano e sloveno, in un viaggio unico dalla montagna alle coste del Golfo di Trieste. Otto le distanze previste per altrettanti livelli di preparazione, tra le quali spicca l'Ipertrail da 164 Km, che in questa nona edizione si svolgerà in cinque tappe giornaliere, dal castello di Lubiana a Portopiccolo, nel Comune di Duino Aurisina. Qui avrà sede anche il Bora Village, quartier generale della manifestazione e linea del traguardo di tutte le gare, pronto ad accogliere partecipanti da oltre 40 nazioni (dalla Bielorussia all'Ungheria, dalla Germania alla Lituania, fino a Hong Kong). Molte le novità del 2024, tra cui la Terran Trail 38K (ex Ecomarathon), che partirà da piazza Unità a Trieste per raggiungere le vigne e le grotte del Carso. Il centro triestino e la corsa urbana troveranno spazio anche nella S1 Urban Trail 28k, in partenza dal Molo Audace. Torna poi la non competitiva S1 Family 13k, passeggiata inclusiva per tutta la famiglia, che quest'anno ricalcherà il tratto finale di tutte le corse. Per i non professionisti, un'occasione per assaggiare le emozioni di una competitiva e fare una passeggiata panoramica lungo una strada costiera chiusa al traffico. Non mancherà infine la corsa notturna da Sgonico, la 80k Night Trail che attraverserà l'altipiano carsico sotto un cielo stellato, mentre la 21k partirà da Prosecco e la 57k da Basovizza. E per il secondo anno torna anche la goliardica Corsa della Birra, quest'anno in orario serale, venerdì 5 gennaio, nel borgo di Portopiccolo illuminato. Le restanti gare, escluso l'Ipertrail a tappe dal 2 al 6 gennaio, si terranno nella sola giornata dell'Epifania. Quella che si potrà vivere - è stato riferito nel corso della conferenza stampa - è un'esperienza per tutti, non solo per gli agonisti grazie a un appuntamento annuale che fa vivere l'economia locale in bassa stagione e promuove il territorio anche attraverso i prodotti delle aziende locali, serviti nei punti ristoro. Il Primo cittadino di Trieste, Roberto Dipiazza, felicitandosi di poter essere oggi protagonista da Sindaco di questo evento, ha ricordato il bellissimo momento delle premiazioni della scorsa edizione nella suggestiva cornice di Portopiccolo. "La Corsa della Bora - ha riferito Dipiazza - è un evento fantastico: un bravo quindi agli organizzatori perché si tratta di una manifestazione molto bella, contraddistinta da un percorso di 164 km. dal castello di Lubiana al Golfo di Trieste e che costituisce una grande vetrina per la Venezia Giulia. Grazie di cuore ai Sindaci e ai rappresentanti dei Comuni coinvolti che, grazie alla loro presenza, hanno conferito a questa presentazione una ancora più grande visibilità". "Siamo molto soddisfatti - ha rilevato il Presidente dell'Asd SentieroUno e direttore della Corsa della Bora, Tommaso de Mottoni - perché abbiamo battuto un record: siamo riusciti ad avere su una distanza di punta, la 164k, 40 concorrenti provenienti da più di 20 nazioni. Per una competizione di questo tipo è un risultato incredibile, perché significa che la gara è vista a livello mondiale come un elemento di interesse turistico e di scoperta del territorio. Per tutte le distanze ci sono stati quasi 2.100 iscritti: un risultato molto buono in un anno in cui a eventi di questo tipo si sono registrate delle contratture nelle presenze". "A ogni edizione della corsa - ha dichiarato il Presidente dell'Associazione Italiana Cultura e Sport Fvg, Giorgio Mior - ci sono percorsi innovativi, con peculiarità non ancora sondate: un valore aggiunto di questa importantissima manifestazione". "La Corsa della Bora 2024 - ha osservato il delegato del Coni Trieste, Ernesto Mari - rappresenta la prima manifestazione del 2024 veramente importante e fa conoscere interamente il bellissimo territorio della nostra provincia. Devo complimentarmi con gli organizzatori conoscendo le difficoltà che si presentano nell'allestire manifestazioni di questo livello". Il Sindaco di Duino Aurisina, Igor Gabrovec ha ringraziato l'organizzazione "per aver scelto di nuovo Portopiccolo per la conclusione di questa nuova edizione della corsa, che si presenta in una veste nuova e ancora più ricca rispetto alle precedenti. La Corsa della Bora è una grande festa dello sport e quando parlo del mio territorio la cito sempre come la versione "terra" della Barcolana". "Sono contento - ha affermato il Sindaco di San Dorligo della Valle, Sandy Klun - che anche quest'anno la nostra valle faccia parte del percorso. La Comunella di Bagnoli parteciperà alla manifestazione allestendo uno dei più importanti punti di ristoro. La nostra Polizia Locale sarà disponibile per seguire la corsa e garantire la sicurezza sulle nostre strade". Il Sindaco di Sgonico, Monika Hrovatin, ha parlato di "una corsa che richiama numerosissimi sportivi amanti del turismo ed è bello che arrivino in un periodo post festività, perché così si riempiono gli alberghi del territorio, che ben si presta a questo tipo di attività". "Il nostro Comune - ha riferito il Vicesindaco di Monrupino, Marjan Verša - è frequentato giornalmente da tanti amatori sportivi e questo evento è una corona su queste attività che a volte non si vedono. E' bello riuscire, con questa manifestazione, a congiungere i due Paesi limitrofi, che storicamente costituivano una comunità unica". Il Presidente del Gruppo Ermada Flavio Vidonis e consigliere comunale di Duino Aurisina, Massimo Romita, ha infine ringraziato l'organizzazione per aver saputo dare vita a "un grande progetto per il nostro territorio, che ha superato indenne i due terribili anni della pandemia". L'evento è sostenuto dalla Regione Autonoma Fvg e Promoturismo, Aics, il Comuni di Trieste, I Feel Slovenia e i comuni di Duino Aurisina - Devin Nabrežina, San Dorligo della Valle – Dolina, Sgonico – Zgonik, Monrupino - Repentabor. Un evento patrocinato da Sport e Salute in collaborazione con Coni, Mytho Marathon e Wwf. Ulteriori dettagli sono disponibili al seguente link... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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reganam09 · 5 years
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Strada del Prosecco “Osteria senza Oste“ Valdobbiadene (presso Valdobbiadene) https://www.instagram.com/p/B4kkAkjDYLwKSt2NhutePTOhIxc_v2NTfROFlA0/?igshid=5uuw8ya0lu74
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wearekingsbrain · 5 years
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Ti fermi e mi dici che eri troppo presa da me per notare il resto
Io cerco di leggerti come un testo, ma non ci riesco
Credi di avermi capita, invece non lo sai, ma c’è del resto
Potrai pensare che sono una persona di merda, come fanno tutti del resto
Ma è che quando mi affeziono mando a puttane tutto
Non crederci se sembrerà che ti detesto, in realtà ci tengo e per questo resto
A farmi del male, a stare peggio
Non ti preoccupare
È normale, faccio sempre peggio
Se mi comporto come se non mi interessasse, allora ho perso equilibrio sull’asse e sappi che in questo mare di apparenze io galleggio
Di notte in villa passeggio e guardo la luna, brilla più dei miei occhi
Fino a che non incontrano i tuoi e diventano fiocchi
Di neve a Natale, sulla statale
Che non attraversi mai per venirmi a trovare e mi dici aspettami a letto, sto per arrivare, le mie paure diventano un granello se ti penso e metto via il piumone, so che avremo caldo in due, questo ha senso
Ma non ha senso il fatto che complico tutto quello che voglio, che per me la vita è un foglio già ricoperto di inchiostro, quando invece è più bianco delle ali di un angelo
Vado via da tutti, sono più leggera, lo dico quando vanno via tutti e rimango sola
È colpa mia se spingo tutto al limite, ma ho questa strana ossessione
Di far finire tutto quello che mi piace
Se è vero, durerà anche sotto pressione
Dico, ma nulla è vero e con le tasche vuote cammino su una strada sterrata
Una sigaretta, un bicchiere di prosecco, le mani gelate
Me ne sono andata
Perché avevo paura che tu te ne andassi
Perfino i miei alti sono bassi
Mi scuso con tutti
Perdo sempre il controllo
Nessuno se ne rende conto
Non me lo leggi sul volto
Non lo capisci parlando
Anche questo lo affronto
In un modo totalmente disinvolto
Soltanto accelerando e corro più forte dei miei pensieri, ma arrivano sempre dove sono
Imparo dai miei errori, ma poi mi dimentico dove ho sbagliato
Gli altri si svegliano la mattina e vogliono fare soldi
Io mi sveglio all’una e voglio essere felice, voglio rendere fieri gli altri
Ma a volte capisco che non è per me essere felice, che non mi si addice perché devo sempre complicare anche il gesto più semplice come quello di amare
Nessuno mi capisce e lascio tutto passare
Vanno via tutti da me, che cazzo ci posso fare
Mi baciano mentre se ne stanno per andare, mi dicono “non ti voglio lasciare” e poi aggiungono che gli dispiace, ma altro non possono fare
Allora oggi faccio colazione con la nostalgia
E mi inietto anche quest’altra dose di anestesia
Sembrerà che io abbia smesso di sentire qualunque cosa sia
Sembrerò forte, sarò la regina che all’apparenza sa chiudere tutte le porte
E nella mia stanza piangerò, a volte
Perché in fondo è come quando schiacci la mano dentro al pianoforte
Ma puoi sempre dire che era questo che voleva la corte
Che è musica contemporanea e andare avanti, suonare fino a che la canzone smetterà di essere estranea
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