Ci sono momenti in cui la pelle si assottiglia e sento di vibrare ad ogni respiro.
L'anima sale in superficie, faccio fatica a contenerla, chiede solo di poter tracimare. Brulico di pensieri, di vita, di emozioni.
Ma in questi momenti mi sento troppo fragile per lasciarli andare.
Troppo esposta. Troppo indifesa.
Troppo di tante cose.
Mi sfioro le labbra e chiedo perdono a quelle parole che ho paura di dire, perdono per lasciarle ancora lì, sospese in un limbo che non è morte, ma ancora non è nemmeno vita.
.🦋.
🔸Elisabetta Barbara De Sanctis ~ @ipensieridielibi
Era un tardo pomeriggio di fine giugno, mi trovavo a Gjirokaster dopo dei giorni incredibili passati praticamente on the road. Sono capitata sulla cima di quel castello e ho sentito l’immensità che pervadeva le mie gambe, il corpo, la mente. Mi sembrava di stare su un Olimpo anche se di sacro non credo ci fosse nulla, forse solo una scritta sui ciottoli di cui non mi ricordo molto. Eppure mi sentivo bene, mi sentivo apposto e in quella sensazione mi è venuto spontaneo ricordarmi le sonorità di quel finale di questa canzone e così presi il mio cellulare e schiacciai play per imprimere per sempre quel ricordo, associando il luogo a quel brano. Non so perché. Mi venne naturale. Volevo ricordarmi di quella sensazione mentre pensavo alle parole che però appartenevano ad un’altra canzone ancora che tocca delle corde nel profondo del mio cuore che mi smuove ogni volta.
Non sono credente ma trovo sempre qualcosa di affascinante nel concetto di aldilà spesso associato alla speranza alla quale io, invece, sono molto devota.
Questo mondo cade troppo veloce per non concedersi delle chance, degli errori. Qualche anno fa venni pervasa da un qualcosa che ancora non so descrivere ma che mi fece scrivere in poco più di due mesi e mezzo un numero abbastanza alto di canzoni per costruirci un album. Ancora non so cosa mi successe in quel periodo perché era una cosa su cui mi impegnavo da quasi una vita e riuscì a farla solo in quel preciso momento. Il fatto sorprendente è che dissi così tanto, troppo forse, raccontai tutto di me in quella manciata di testi che poi non riuscì più a scrivere niente, perché avevo detto tutto. E non sentivo il bisogno di farlo sapere al mondo, ero e sono contenta di esserci riuscita per me. Anche se erano finite le parole.
“Ci si fa male da soli su una terrazza
Chiedi un parere perché il tuo non ti basta
Ci provo a stare senza
Se ti do l'anima che avanza”
Eppure sento che in questo momento niente è abbastanza e non parlo di cose materiali sento che c’è di più, c’è di più e lo so perché l’ho sentito. L’ho sentito ritrovandomi per le strade di paesi sconosciuti sentendomi a casa, l’ho sentito nella paura di addentrarmi in sentieri pieni di rovi e insetti e riuscire a portare a termine quello che avevo iniziato ricevendo come regalo immensamente grande l’immensità della natura incontaminata, l’ho sentito nei sorrisi di sconosciuti che ti confortano più di quanto avrei mai pensato, l’ho visto nello stravolgente ed innocente modo di accontentarsi dei miei genitori che sicuramente hanno tanto ma non hanno tutto, e va bene così.
Forse vincere non è niente di che, ma devo ancora trovare il mio posto nel mondo.
Vuoi un bicchierino? Dettaglio di una composizione digitale in corso. Buone vibrazioni da Bar, lavorando al mio diario di viaggio malese. 🏴 Do You Want a Glass of Water? A detail of a digital composition I'm working on. Good Vibes in a Bar for my malaysian travel diary. #nelbar #dettaglio #composizionedigitale #collagedigitale #timothycafe #illustrazionedigitale #malesia #vibrazioni #viaggi #viaggievillaggi #tonalità #frammenti #sudestasiatico #eradestate #detail #digitalcomposition #digitalillustration #traveldiary #goodvibes #bar #digitalcollage #travels #southeast #malaysia #carnetdevoyage #illustrationart #fragments #tonalities #moments https://www.instagram.com/p/Co7pJHYIyRb/?igshid=NGJjMDIxMWI=
Lamentela, giudizio, abitudine ti costringono a vivere in modalità sopravvivenza. Ciò a cui attingi vibra basso e crea messaggi di incoerenza, attirando a sé, ciò che gli corrisponde. Non c’è abbastanza energia generatrice, non utilizzi bene la tua energia e di conseguenza non la direzioni. Istruire l’universo e spingerlo a servirti ha a che fare con la coerenza e con l’abbondanza, non con il vivere in carenza, in reazione. Siamo esseri perfetti in grado di riparare, di associare, di ammaestrare l’ambiente tutto, che riporterà a noi ciò che gli indicheremo. Non è l’esterno che devi correggere ma i messaggi che stai inviando per la non coerenza del tuo vivere.