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#Villa Sposa
seniouesbabes · 2 years
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Lily Maymac 🌸🍒💋🌸 Upstate New York ❄️ these @tods X @palmangels @moncler for the winter 🤍
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🥰Il capolavoro del rinascimento di Raffaello a Roma: Villa farnesina a Trastevere.
✴️Costruita fra il 1505 e il 1511, Villa Farnesina è uno dei luoghi imperdibili d Roma,
✅️ Commissionata da un banchiere di Siena, Agostino Chigi, che la fece costruire con stanze maestose volute dal ricco banchiere per uno strabiliante banchetto nuziale, suggello d’ amore per la sua sposa. Deve il suo nome al suo secondo proprietario, il cardinale Alessandro Farnese.
🎨L’interno della villa sorprende per la sua ricca decorazione con gli affreschi d’importanti artisti, come Raffaello, Sebastiano del Piombo o Peruzzi.
🎨Al primo piano sono particolarmente interessanti gli affreschi della Sala di Galatea, una delle opere più importanti di Raffaello.
🎨Prestando attenzione al soffitto si possono contemplare i dipinti d’astrologia che mostrano la posizione delle stelle nel giorno della nascita di Chigi, il primo proprietario della villa.
🎨Al piano superiore si trova una delle stanze più belle della villa, la Sala delle Prospettive, che basa la sua decorazione sull’illusione ottica creata dagli affreschi, che mostrano la città di Roma attraverso le colonne di marmo.
✅Villa Farnesina ci mostra tutto il lusso e l’opulenza dell'aristocrazia italiana del Rinascimento.
✅🥰L’edificio non ha grandi dimensioni e il suo esterno non è troppo appariscente.
L’importanza della sua visita risiede negli affreschi presenti in tutta la villa
DOMENICA 8 SETTEMBRE ORE 11:30 la nostra visita guidata per partecipare sms oppure whatsApp al 328 2842788 ⬇️⬇️
🌐 www.laboratorio104.it/tours/6667/
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acquaconlimone · 2 years
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Michela parodi, di anni 21...nata a Varazze... Di estrazione piccolo borghese, per non dire proletaria. Ex operaia della ditta Sauli, un giorno viene notata dal direttore generale, e la sua vita cambia da COSIIII a COOOOSIIII... Si sposa, diventa una delle donne più ricche della città... Pellicce, gioielli, villa con piscina, macchine di grossa cilindrata... Peró, c'è qualcosa che manca... IL SEEEEEEXXXXXX...... SEEEEEESSSOOOOOOO... Ma ecco che un bel giorno si blocca un ascensore e Michela parodi all'istante fa 13. Ha incontrato un giovane che senza falsa modestia oserei definire: simpaticissimo, discrezione ai livelli di Tom Ponzi, affidabile come una Mercedes, fisico... AHHHHMMM da belva, nessun coinvolgimento sentimentale... Che le propone di operare in gran segreto dandole una massima e garantita libidine...
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aki1975 · 2 months
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Villa Voglina a Valenza che accolse Napoleone sulla via di Marengo
Inghilterra e Francia procedono parallelamente non solo lungo la storia, ma anche lungo la storia della letteratura.
Vivono infatti contemporaneamente i periodi dell’epica cavalleresca, della narrativa medioevale, del teatro rinascimentale e barocco, della saggistica illuminista, del romanzo moderno, della poesia contemporanea.
Ecco le principali tappe della storia e della storia della letteratura francese.
Merovingi (457 - 751)
732 - Carlo Martello ferma i Saraceni a Poitiers
Carolingi (751 - 987)
778 - Battaglia di Roncisvalle
800 - Incoronazione di Carlo Magno
987 - Ugo Capeto re di Francia
seconda metà del XI sec. - Chanson de Roland in cui sono presenti i personaggi delle Chansons de geste: Orlando, il traditore Gano di Maganza, Angelica, Bradamante.
1214 - Filippo Augusto, insieme a Federico di Svevia, sconfigge Ottone IV e Giovanni Senza Terra a Bouvines.
1242 - Luigi IX fa erigere la Sainte Chapelle
1280 - Roman de la rose
1296 - Nonostante l’opposizione di Bonifacio VIII, Filippo IV il Bello tassa il clero francese
1303 - Filippo IV il Bello dà la figlia Isabella in moglie al figlio di Edoardo I Plantageneto, Edoardo II, per sospendere la Guerra dei Cento Anni. Schiaffo di Anagni.
1313 - Il papato ad Avignone
Valois (1328 - 1594)
1328 - Alla morte di Carlo IV Capeto senza eredi, Edoardo III Plantageneto rivendica la corona, ma viene eletto Filippo VI di Valois.
1346 - Edoardo III sconfigge Filippo VI a Crecy
1356 - Giovanni II preso in ostaggio dagli inglesi a Poitiers
1358 - Rivolta della Jacquerie
1377 - Fine della cattività avignonese
1420 - Carlo VI concede in moglie la propria figlia Caterina di Valois ad Enrico V dopo la sconfitta di Azincourt
1431 - Giovanna d’Arco arsa sul rogo a Rouen
1475 - Con il Trattato di Picuigny termina la guerra dei Cento Anni. Mentre in Francia Carlo VI pone le basi dell’accentramento riducendo il potere dei feudatari anche grazie a cannoni che richiedono investimenti più ingenti, in Inghilterra si scatena la Guerra delle Due Rose fino all’avvento, nel 1485, di Enrico VII Tudor.
1494 - Carlo VIII in Italia, poi sconfitto a Fornovo
1525 - Francesco I sconfitto a Pavia e preso in ostaggio da Carlo V. Poiché Papa Clemente VII aveva supportato Francesco I, i lanzichenecchi saccheggiano Roma nel 1527
1542 - Gargantua e Pantagruel (Rabelais)
1559 - Pace di Cateau Cambresis fra Enrico II e Filippo II. A Enrico II succede Francesco II che sposerà Maria Stuart e Carlo IX, reggente la madre Caterina de’ Medici, nipote di Lorenzo il Magnifico
1572 - L’ugonotto Enrico di Navarra sposa Margherita di Valois, figlia di Enrico II e Caterina de’ Medici. Notte di San Bartolomeo
1574 - Muore Carlo IX. Gli succede Enrico III
1576 - I saggi della repubblica (Bodin)
1580 - Saggi (Montaigne) in cui traspare il senso del declino del Rinascimento
“Così, lettore, sono io stesso la materia del mio libro: non c'è ragione che tu spenda il tuo tempo su un argomento tanto frivolo e vano”
1588 - Enrico III fa uccidere Enrico di Guisa ed è a sua volta assasinato
Borbone (1594 - 1830)
1594 - Enrico IV di Borbone re di Francia
1598 - Editto di Nantes in cui i protestanti possono praticare il loro culto
1600 - Enrico IV sposa in seconde nozze Maria de’ Medici
1610 - Luigi XIII sposato ad Anna d’Austria. Fino al 1617 Maria de’ Medici è la reggente, Concini il primo ministro
1624 - Richelieu primo ministro
1642 - Mazzarino primo ministro con le conseguenti fronde della nobiltà di toga e di spada
1643 - Il Principe di Condè sconfigge gli Spagnoli a Rocroi, la battaglia più importante della fase francese della Guerra dei Trent’anni
1661 - Morte di Mazzarino. Luigi XIV assume i pieni poteri con il supporto di Colbert e della sua politica mercantilistica
1662 - La scuola delle mogli (Molière) che critica la sottomissione della donna
1664 - Tartufo (Molière), satira dello spirito religioso formalistico del tempo. Avversato dalla Chiesa, Molière intende correggere gli uomini divertendoli con un intento moralistico che sarà ripreso da Goldoni.
1668 - L’avaro (Molière), ispirato all’Aulularia di Plauto, ma più sofisticato. Per questo i personaggi delle commedie di Molière vivono nella propria solitudine disagi contemporanei e costituiscono una lezione morale per il pubblico.
1670
Pensieri (Pascal)
Il borghese gentiluomo (Molière) in cui si satireggia la corte
1673 - Il malato immaginario (Molière) recitando il quale, l’autore muore.
1677 - Fedra (Racine), rivisitazione giansenista della tragedia di Euripide
1678 - La princesse de Cleves (La Fayette), fedele al marito nonostante l’amore per un’altra persona
1682 - Trasferimento della corte a Versailles
1700 - Il Re di Spagna Carlo II muore senza eredi e designa come successore Filippo d’Angiò (poi Filippo V), nipote di Luigi XIV: inizia la guerra di successione spagnola.
1706 - Assedio di Torino
1713 - Trattati di Utrecht e Rastadt (1714): l’Austria subentra alla Spagna a Milano anche se Napoli rimarrà spagnola, i Savoia diventano Re prima della Sicilia e poi della Sardegna, l’Inghilterra consolida i suoi domini marittimi con Gibilterra. Il motto degli Asburgo è AEIOU (“Austria est imperare orbi universo”).
1720 - Falliscono le politiche monetarie di John Law
1748 - Lo spirito delle leggi (Montesquieu)
1759 - Candido (Voltaire) in cui Pangloss è la rappresentazione parodistica di Leibniz. “C'est la faute à Voltaire” è una canzone che satireggia l’accusa della Chiesa ai filosofi illuministi di aver prodotto la Rivoluzione.
1763 - Alla fine della Guerra dei Sette Anni la Francia perde tutte le colonie americane e i possedimenti in India a vantaggio degli inglesi.
1782 - Le relazioni pericolose (Laclos) con il cinico libertino Valmont
La Rivoluzione (1789 - 1815)
1789 - Presa della Bastiglia
1791 - Costituzione monarchica
1793 - Decapitazione di Luigi XVI. Costituzione democratica
1794 - Colpo di stato del Termidoro. Il potere al Direttorio
1797 - Trattato di Campoformio
1799 - Colpo di stato del 18 Brumaio. Il potere al Primo Console
1798 - Campagna in Egitto di Napoleone per bloccare i commerci fra la Gran Bretagna e l’India. Sconfitta contro Nelson ad Abukir
1804 - Napoleone imperatore
1812 - Battaglia di Borodino
La Restaurazione (1815 - 1848)
1815 - Luigi XVIII re di Francia
1819 - Constant, Le due libertà
1821 - Napoleone muore a Sant’Elena. La Rivoluzione francese e l’epoca napoleonica lasciano come eredità la politicizzazione delle masse che influenzerà l’Ottocento con la fine dell’Ancien Regime, l’ascesa dei partiti politici, dei movimenti nazionali, delle aspirazioni sociali e lo sviluppo del gusto romantico e medioevale dopo il lungo periodo neoclassico iniziato con la scoperta di Pompei (1738).
1830 - Rivoluzione di luglio in cui viene deposto l’ultimo dei Borboni, Carlo X, e viene eletto Luigi Filippo, il “re vestito da mercante”
1830 - Il rosso e il nero (Stendhal) con protagonista Julien Sorel, un arrivista che si muove nella Francia della rivoluzione del 1830 in cui i protagonisti della Restaurazione non riescono ad ottenere il consenso
1839 - La Certosa di Parma (che Stendhal dedica “to the happy few”), citata solo nell’ultima pagina, ha come protagonista Fabrizio Del Dongo, giovane aristocratico milanese che segue Napoleone a Waterloo. Ritornato a Parma, è protetto dalla zia, la Sanseverina, e dal suo amante, il Conte Mosca, vive numerose vicende d’amore e prigionia.
1844 - I tre moschettieri (Dumas sr.)
Seconda Repubblica (1848 - 1852)
1848
Rivolta contro Luigi Filippo. Comune di Parigi. Al suo termine Hausmann rivede la città per rendere inefficaci le barricate.
La signora delle camelie (Dumas jr.), alla base della Traviata di Verdi. I fiori bianchi o rossi denotavano la disponibilità della protagonista per gli incontri con i clienti.
1850 - Il visconte di Bragelonne (Dumas sr.) contenente la storia della Maschera di Ferro imprigionata alla Bastiglia durante il regno di Luigi XIV
Secondo impero (1852 - 1870)
1852 - Napoleone III imperatore
1856 - Madame Bovary (Flaubert) in cui l’antieroina Emma intende vivere in una dimensione romantica e aristocratica e per questo si indebita e tradisce il marito fino a suicidarsi. Esempio perfetto di realismo.
1857 - I fiori del male (Baudelaire), iniziatore di una poetica decadente, antiromantica ed antiborghese che ha radici romantiche, ma una lettura pessimistica della realtà e simbolista della natura, l’ideal e lo spleen. Simbolo del poeta-veggente è l’albatro, con grandi ali fatte per volare in cielo (“Elevazione”), ma che lo rendono goffo sulla terra. Anche sul piano metrico, prevale il verso libero come negli Stati Uniti in Whitman.
“E' un tempio la Natura ove viventi / pilastri a volte confuse parole / mandano fuori; la attraversa l'uomo / tra foreste di simboli dagli occhi / familiari” (Corrispondenze)
La gigantessa
Nei tempi che con impeto la Natura potentegenerava ogni giorno / qualche essere mostruoso, / avrei voluto vivere accanto a una / gigante, come ai piedi regali un gatto voluttuoso. / Vedere insieme all’anima il suo corpo fiorire / ed ingrassarsi libero in mezzo a giochi loschi; / dalle nebbie fluttuanti nei suoi occhi arguire / quali torbide fiamme il cuore attoschi; / percorrere a piacere le sue grandiose forme, / arrampicarmi in cima al suo ginocchio enorme, / e quando poi d’estate, sotto l’afa inclemente, / lei stanca si distende nella verde campagna, / all’ombra dei suoi seni dormire dolcemente, / come un quieto villaggio ai piè d’una montagna.
“Ecco giungere il tempo in cui, fremente sullo stelo, / come un incensiere fumiga ogni fiore. / Nell'aria della sera profumi e suoni danzano, / valzer malinconico e languida vertigine!” (Armonia della sera)
1858 - Attentato di Felice Orsini
1862 - I miserabili (Hugo)
1863 - Il capitan Fracassa (Gautier)
1870 - Sconfitta di Sedan. Con Napoleone III prigioniero dei Prussiani di Bismarck, gli Italiani prendono Roma.
Sensazione (Rimbaud)
Le sere azzurre d’estate andrò nei sentieri, / Punzecchiato dal grano, calpestando erba fina: / Sentirò, trasognato, quella frescura ai piedi, / E lascerò che il vento m’inondi il capo nudo. / Non dirò niente, non penserò niente: ma / L’amore infinito mi salirà nell’anima, / E andrò lontano, più lontano, come uno zingaro / Nella Natura – felice come con una donna.
Terza Repubblica (1870 - 1940)
1871 - Le bateau ivre (Rimbaud)
1873
“Piange nel mio cuore come piove sulla città. Cos’è questo languore che penetra il mio cuore?” (Verlaine)
“Scrivevo silenzi, annotavo l’inesprimibile. Fissavo vertigini” (Una stagione all’inferno, Rimbaud)
1874 - Ars Poetica (Verlaine): la poesia deve essere prima di tutto musica. Non la razionalità, ma le impressioni contano. Del resto, è l’anno della prima mostra impressionista.
1877 - L’Assommoir (Zola) in cui un’operaia onesta è vittima dell’ambiente degradato del proletariato urbano. Esempio di romanzo naturalista, urbano, frutto di un’osservazione scientifica da parte di un narratore onnisciente.
1883 - Al paradiso delle signore (Zola)
1884 - Languore (Verlaine)
Io sono l’Impero alla fine della decadenza, / Che guarda passare i grandi Barbari bianchi / Mentre compone indolenti acrostici aurei / In cui danza il languore del sole. / L’anima solitaria soffre d’un denso tedio, / Laggiù, si dice, stanno battaglie lunghe e cruente. / Oh, non potervi, così debole nelle mie lente voglie, / Oh, non volervi fiorire un po’ quest’esistenza! / Oh, non volervi, non potervi un po’ morire! / Ah, tutto è bevuto! Bathylle, hai finito di ridere? / Ah, tutto è bevuto, tutto mangiato! Più niente da dire! / Solo, una poesia un po’ sciocca da gettare nel fuoco, / Solo, uno schiavo un po’ frivolo che vi trascura, / Solo, una noia di chissà cosa che vi affligge!
Il simbolismo francese influenzerà la poesia europea, da Pascoli a Rilke, a Kavafis.
Solitudine (Rilke, 1906)
La solitudine è come la pioggia. / Si alza dal mare verso sera; / dalle pianure lontane, distanti, / sale verso il cielo a cui da sempre / appartiene. / E proprio dal cielo ricade sulla città.
Itaca (Kavafis, 1911)
Quando ti metterai in viaggio per Itaca / devi augurarti che la strada sia lunga, / fertile in avventure e in esperienze. / I Lestrigoni e i Ciclopi / o la furia di Nettuno non temere, / non sarà questo il genere di incontri / se il pensiero resta alto e un sentimento / fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo. / In Ciclopi e Lestrigoni, no certo, / né nell’irato Poseidone incapperai / se non li porti dentro / se l’anima non te li mette contro. / Devi augurarti che la strada sia lunga. / Che i mattini d’estate siano tanti / quando nei porti – finalmente e con che gioia – / toccherai terra tu per la prima volta: / negli empori fenici indugia e acquista / madreperle coralli ebano e ambre / tutta merce fina, anche profumi / penetranti d’ogni sorta; / più profumi inebrianti che puoi, / va in molte città egizie / impara una quantità di cose dai dotti. / Sempre devi avere in mente Itaca – / raggiungerla sia il pensiero costante. / Soprattutto, non affrettare il viaggio; / fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio / metta piede sull’isola, tu, ricco dei tesori accumulati per strada / senza aspettarti ricchezze da Itaca. Itaca ti ha dato il bel viaggio; / senza di lei, mai ti saresti messo sulla via. / Nulla di più ha da darti. / E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso. / Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso / già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.
1885 - Bel Ami (Maupassant) in cui l’ascesa sociale deriva dai rapporti fra giornalismo, politica ed affari.
1897 - Cyrano de Bergerac (Rostand) fra Rossana, Cristiano e il suo talento (“cos'è un bacio…”)
1898 - J’accuse di Emile Zola dopo la farsesca assoluzione di un nobile militare accusato di tradimento con i tedeschi al posto dell’ebreo Alfred Dreyfus. Esterhazy confesserà, Zola morirà per un camino manomesso dalla polizia, Dreyfus subirà un attentato.
1913 - Alla richiesta del tempo perduto (Proust) ispirato dal ricordo suscitato da una madeleine. Scopo della scrittura è redimere, ritrovare il tempo e conservarlo nella memoria.
1932 - Viaggio al termine della notte (Celine) in cui l’autore constata cinicamente la crisi della società del primo dopoguerra.
1933 - La condizione umana (Malraux) che celebra i rivoluzionari marxisti indocinesi contro i nazionalisti.
1938 - L’uomo che guardava passare i treni (Simenon). La nausea (Sartre) in cui l'autore, figura di spicco dell'esistenzialismo, si professa ateo, ma sottolinea come si offre la libertà di esistere nel rispetto dei valori più umani.
1940 - Governo di Vichy
1942
Lo straniero (Camus): un uomo tranquillo e apatico si trova all'improvviso ad assassinare due uomini ed è testimone del fatalismo che dispiega esistenzialisticamente la scelta libera del da farsi.
"Su i quaderni di scolaro / Su i miei banchi e gli alberi / Su la sabbia su la neve / Scrivo il tuo nome / … / E in virtù d’una Parola / Ricomincio la mia vita / Sono nato per conoscerti / Per chiamarti / Libertà" (Eluard)
1943
“Bisognerebbe tentare di essere felici, non fosse altro che per dare l’esempio” (Prevert)
Quarta Repubblica (1946 - 1952)
1947 - La peste (Camus) in cui l'epidemia è metafora della guerra e del rischio che possa tornare lasciando agli uomini come reagire.
1949 - Il secondo sesso (De Beauvoir)
1951
Memorie di Adriano (Yourcenar)
“Quando gli dèi non c'erano più e Cristo non ancora, tra Cicerone e Marco Aurelio, c'è stato un momento unico in cui è esistito l'uomo, solo” (Flaubert)
Spettacoli (Prevert)
I ragazzi che si amano si baciano in piedi / Contro le porte della notte / E i passanti che passano li segnano a dito / Ma i ragazzi che si amano / Non ci sono per nessuno / Ed è soltanto la loro ombra / Che trema nel buio / Suscitando la rabbia dei passanti / La loro rabbia il loro disprezzo i loro risolini la loro invidia / I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno / Loro sono altrove ben più lontano della notte / Ben più in alto del sole / Nell'abbagliante splendore del loro primo amore
1952 - Aspettando Godot (Beckett) in cui l’attesa dei protagonisti, in un ambiente isolato e scarno, e l’incontro con altre sue persone legate ad un guinzaglio sono metafora della situazione esistenziale dell’umanità.
Quinta Repubblica (1958 - )
1958 - Semipresidenzialismo di De Gaulle
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lamilanomagazine · 3 months
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Pompei: ultima scoperta, gli attrezzi di un carpentiere in un ambiente servile della Villa di Civita Giuliana
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Pompei: ultima scoperta, gli attrezzi di un carpentiere in un ambiente servile della Villa di Civita Giuliana. È l’ultima scoperta nel quartiere servile della villa di Civita Giuliana, indagata scientificamente sin dal 2017 quando fu strappata agli scavatori clandestini grazie a un accordo tra il Parco Archeologico di Pompei e la Procura della Repubblica di Torre Annunziata: un ambiente, conservato in maniera eccezionale come gli altri due scoperti nello stesso settore con i letti degli schiavi, dove è stato possibile realizzare i calchi di mobili e altri oggetti di materiali deperibili: legno, tessuti, corde. La tecnica dei calchi, sperimentata in maniera sistematica sin dal 1863 con la realizzazione dei primi calchi delle vittime dell’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., è unica al mondo in quanto frutto della dinamica specifica dell’evento catastrofico: persone o oggetti travolti e coperti dalla “corrente piroclastica”, una nube ardente di cenere e gas tossici, sono rimasti lì per secoli. Ma mentre la cenere si è solidificata, formando uno strato molto solido noto come “cinerite”, il materiale organico quali corpi umani, animali o oggetti lignei, si sono decomposti, lasciando un vuoto nel terreno. Questi vuoti possono essere riempiti di gesso durante lo scavo, per riottenere, dall’impronta in “negativo”, la forma originale. Una tecnica che ha portato a risultati straordinari nella villa di Civita Giuliana, dai calchi di due vittime e di un cavallo a quelli dei letti modesti del quartiere servile. Ora, un’ulteriore stanza amplia lo spaccato di vita degli ultimi, poco documentata nelle fonti letterarie. L’ambiente contiene un letto, ma anche attrezzi di lavoro e quello che sembra un telaio, forse di un altro letto, smontato: si riconoscono, inoltre, ceste, una lunga corda, pezzi di legno e una sega con lama, che sembra non tanto diversa dalle seghe tradizionali usate fino a poco tempo fa. Individuato persino un pezzo della corda, sempre come impronta nel sottosuolo, che la teneva sotto tensione. L’attuale finanziamento dello scavo volge verso il suo termine, ma il Parco insieme alla Procura hanno annunciato di voler proseguire le indagini, attingendo al finanziamento di una campagna di scavi previsto nella Legge di Bilancio dal Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che ieri si è recato a Pompei per un sopralluogo. Anche perché i punti da chiarire a Civita Giuliana sono ancora tanti, non solo a livello scientifico, ma anche in termini giuridici. "Le continue scoperte sugli usi e costumi della vita quotidiana degli antichi romani rese possibili dalle indagini scientifiche nella villa di Civita Giuliana nei pressi del Parco archeologico di Pompei ci rafforzano nella convinzione di proseguire a finanziare le attività di scavo. I nuovi ambienti recentemente rinvenuti e resi noti oggi danno preziosa testimonianza del passato di una grande civiltà e rendono onore alla professionalità della ricerca archeologica che a Pompei è tornata più attiva che mai. Ringrazio la Procura di Torre Annunziata per la collaborazione prestata, che ha permesso di preservare la Villa di Civita Giuliana dall'attività criminale dei trafficanti d'arte e di intraprendere un percorso di ricerca capace di questi importanti risultati", ha dichiarato il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. “La scommessa degli ultimi anni di puntare nuovamente sulle campagne di scavo archeologico si sta rivelando vincente. La collaborazione ormai pluriennale con la Procura della Repubblica di Torre Annunziata continua a produrre i suoi frutti, non solo nella lotta per la legalità, ma anche in termini di arricchimento delle conoscenze: basti pensare al rinvenimento straordinario del carro della sposa, in questa stessa area, nel 2019. Cruciali in questo senso la costante attenzione del Ministero in ottica di finanziamenti dedicati, la consolidata cooperazione istituzionale e il circolo virtuoso che collega scavi, studi e ricerca a tutela e valorizzazione del sito”, ha affermato il Direttore generale Musei del MiC, Massimo Osanna. “Si tratta di un esempio virtuoso di sinergia tra il Ministero della Cultura, il Parco e la Procura della Repubblica di Torre Annunziata - ha detto il direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel - un’operazione di grande valore scientifico ma anche culturale. Vogliamo sviluppare questo luogo eccezionale facendolo diventare un luogo accessibile per tutti, un nodo nella rete della Grande Pompei, tra la città antica, le ville e i poli museali di Boscoreale, Oplonti e Stabia. Lo stanziamento nel Bilancio dello Stato per nuovi scavi a Pompei e in altri parchi nazionali voluto dal Ministro Sangiuliano ci aiuterà a continuare questa affascinante impresa archeologica". Per il Procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso: “Si tratta dell’ennesimo, eccezionale ritrovamento nel sito archeologico di Civita Giuliana, frutto della collaborazione sinergica tra la Procura della Repubblica di Torre Annunziata e il Parco Archeologico di Pompei, in attuazione del protocollo sottoscritto dai due Enti, che, coniugando le ricerche archeologiche con le attività investigative, si è rivelato un formidabile strumento per il contrasto alle attività clandestine di scavo e la restituzione alla collettività di reperti e testimonianze di eccezionale valore storico e culturale. È fondamentale che gli scavi archeologici a Civita Giuliana continuino, in quanto, sulla scorta di recenti acquisizioni info-investigative, vi è fondato motivo di ritenere che, proseguendo nelle ricerche, possano essere rinvenuti ulteriori, importanti, reperti già attenzionati dai tombaroli ma non depredati da questi ultimi”.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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jacopocioni · 8 months
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Andrea del Sarto, pittore
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Andrea Vannucci detto del "Sarto" d'Agnolo, meglio conosciuto come Andrea del Sarto mestiere esercitato dal padre. Non c'è sicurezza sul cognome. A volte si trova scritto Vannucci altre con Vannucchi, ma forse il suo cognome è Lanfranchi, come è scritto in un documento riguardante suo fratello. Vi è scitto: Francesco detto "Spillo" Lanfranchi pittore. Nacque a Firenze nel 1486. Al tempo in cui iniziò il suo periodo di apprendistato come narra nelle "Vite" il Vasari presso una bottega di orafo, presto in quell'ambiente manifestò la sua inclinazione per il disegno. Venne mandato a formarsi nella bottega del pittore Gian Barile. Ma questo dopo poco tempo si accorse di non essere all'altezza delle capacità di Andrea e lo convinse ad andare dal pittore Piero di Cosimo. All'inizio del XVI° secolo nella nostra città si trovavano artisti del calibro di Leonardo e Michelangelo, ai quali si affiancò superandoli in poco tempo. Fu influenzato dal Perugino, Raffaello, Fra Bartolmeo e Mariotto Albertinelli. Abitando in Santa Maria Novella fece amicizia con un altro pittore Francesco di Cristofano detto "Franciabigio". I due giovani nel 1516 aprirono una bottega in piazza del Grano, dopo poco tempo si trasferirono vicino alla Basilica della Santissima Annunziata e come tutti i pittori, per poter lavorare dovette iscriversi all'Arte Maggiore dei Medici e Spezali.
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I frati Serviti nel 1509 lo incaricarono di affrescare il Chiostrino dei Voti con le storie di San Filippo Benizzi. Iniziò con i frati un rapporto di lavoro distinato a protarsi nel tempo. Ebbe rapporti di committenza con gli Eremitani Agostiniani di San Gallo e i Benedettini Vallombrosani dove già lavorava il "Franciabigio". Nella loro bottega aprirono la "scuola dell'Annunziata" dove ebbero come discepoli Jacopo Carucci detto "Il Pontormo" e Giovan Battista di Jacopo di Gaspare detto "Il Rosso Fiorentino". Nel 1515 insieme al "Franciabigio" inizia a dipingere un ciclo decorativo delle Storie del Battista al Chiostro dello "Scalzo" nella chiesa della Compagnia dei Disciplinati di San Giovanni Battista detta dello "Scalzo" (durante le processioni il portatore della croce sfilava a piedi nudi), il lavoro venne terminato nel 1526.
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Per la chiesa di San Francesco dei Macci, dipinge la Madonna delle Arpie (oggi conservata agli Uffizi), sposa Lucrezia di Bartolomeo del Fede, divenuta in breve tempo la modella delle sue opere. Realizza i dipinti per la camera nunziale Borgherini; Le Storie di San Giuseppe; l'Infanzia, Giuseppe interpreta i sogni del Faraone. Per Francesco I° in Francia realizza molte opere quasi tutte andate perdute, rimane solo "la Carità" conservata nel Museo del Louvre. tornato a Firenze riprende a dipingere al Chiostro dello "Scalzo".
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Per la villa Medicea di Poggio a Caiano inizia l'affresco "Il Tributo di Cesare", rimasto incompiuto e finito da Alessandro Allori. Dipinge per i Convento di San Salvi "Il Cenacolo" iniziato nel 1519 e terminato dopo dieci anni nel 1529. Su questo bellissimo affresco c'è un aneddoto che racconta: durate l'assedio di Firenze con l'approssimarsi delle truppe dell'Imperatore Carlo V°, venne deciso di abbattere il convento di San Salvi come era stato fatto con San Gallo e San Giusto. Ma i guastatori incaricati della demolizione, si rifiutarono di abbatterlo colpiti dalla bellezza dei suoi colori. Andrea è ricordato per essere come il più bravo fra i grandi artisti dei suoi tempi. Il Vasari nelle "Vite" lo ricorda cone il "Pittore senza errori", le sue figure erano di somma perfezione, per la capacità di creare composizioni formalmente ineccepibili armoniose e ben bilanciate. Fu un eccellente decoratore di affreschi e autore di bellissime Pale d'Altare e ritratti. Morì di peste causata dall'assedio il 29 settebre 1530, solo e abbandonato dalla moglie.
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Alberto Chiarugi Read the full article
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pionchan-blog-blog · 1 year
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Da giovane ragazza a ricca ereditiera
Film anni 80 visto sulle TV private dell’epoca. Ambientato negli anni 30 circa.Giovanissima ragazza sposa anziano e ricco proprietario terriero,con tanto di villa e servitù. Lui rifiuta rapporti sessuali per igiene e pulizia.Una scena in cui lei è in piedi nuda e lui in vasca da bagno si masturbava e poi lei scappa via sconvolta.In un altra scena per avere figli lui si masturbava e poi cercava di…
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orizoncontrols · 1 year
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VIAGGIO IN UNA VILLA DOMOTICA CRESTRON
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In questo video vi verranno mostrate alcune delle peculiarità di un sistema domotico Crestron, a partire dal sistema di controllo generale fino alle piccole tastiere multifunzione connesse. Potrete notare come ogni dettaglio è stato studiato e installato accuratamente per preservare l'arredo e l'architettura, ogni componente tecnologico si sposa al 100% con l'ambiente in cui è stato installato e non rovina in alcun modo l'equilibrio del design.Nel video potrete osservare alcune funzioni base delle tastiere multifunzione Horizon, il controllo dell'intrattenimento tramite i telecomandi connessi della serie HR-300 di Crestron, il controllo luci e scenari LED RGB, i meravigliosi pannelli touch screen TSW-1070 di Crestron e la diffusione sonora a filo muro per ottimizzare gli spazzi e il design dell'ambiente.Come per l'interno villa, anche l'esterno è stato curato con altrettanta precisione e intelligenza artificiale, a partire dalle tende motorizzate, i riscaldatori a soffitto, gli speaker a bordo giardino e piscina, insomma una villa ricca di tecnologia per una gestione intelligente e connessa.Noi di Orizon siamo Official Elite Partner di Crestron in Italia, e siamo una società leader di progettazione, fornitura e installazione di sistemi domotici Crestron, se alla fine del video hai qualche informazione da chiederci in merito alle meraviglie del sistema domotico professionale, non esitare a contattarci!Buona visione.https://www.youtube.com/watch?v=cHy8veBWAVM Credit: Brandon Doyle Read the full article
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personal-reporter · 1 year
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Quadrante Solare a Villa Carlotta
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Aperta fino al 10 settembre 2023 presso il Museo di Villa Carlotta a Tremezzina, la mostra personale di Stefano Arienti Quadrante solare coinvolge gli ambienti del Museo e del Giardino Botanico della dimora, presentando quasi quaranta opere, gran parte delle quali inedite.  Il titolo della mostra deriva dal fatto che una meridiana può essere definita come un quadrante solare, che esercita la propria funzione grazie alla relazione tra luce e ombra attraverso la presenza di uno stilo. Dal 2012 Stefano Arienti realizza cicli di opere, diversi per tecnica e linguaggio, che ruotano intorno al concetto di meridiana, e che hanno portato alla nascita di numerose mostre. Tutte le Meridiane vengono disegnate con la luce, a una finestra di casa o dello studio, con una tecnica affinata negli anni, che permette ad Arienti di tradurre su carta, intonaco o telo antipolvere, le variazioni luminose per mezzo del colore. Dal 2022, le opere hanno assunto una connotazione ambientale, come nel caso degli interventi realizzati nel sito industriale di Crespi d’Adda e nello spazio Mirad’Or a Pisogne. La peculiarità della mostra a Villa Carlotta risiede nella volontà dell’artista di concepire l’esposizione come trasposizione calibrata di alcuni concetti  appartenenti alla sua produzione, mentre l’idea di disegno lineare viene traslata in installazioni concepite come allineamento di fioriture e di oggetti. Per comporre i suoi interventi nel giardino Arienti ha usato piante, fiori, libri, oggetti di uso comune, sfalci, radici, materiale di riuso, per una visione legata alle fioriture presenti nel parco, tra cui spiccano i colori di azalee, camelie e rododendri. A Tremezzo, sulle rive del Lago di Como, collocata su uno sperone, su una conca naturale che sta proprio di fronte a Villa del Balbianello, si trova una delle dimore più belle e suggestive del comasco, Villa Carlotta, nota per la sua lunga e ricca storia e per il bellissimo e ricco giardino botanico, popolato di specie ancora oggi poco note in Europa. Spiccano subito la rigorosità, le linee e i volumi della villa, l’accesso, dalla Strada Regina, attraversando un cancello in ferro battuto che è un po’ il simbolo della magione, che porta a una scalinata monumentale a due rampe simmetriche, immersa nel verde del giardino all’italiana. La villa fu edificata verso il 1690 su ordine del marchese Giorgio II Clerici, la cui famiglia si era straordinariamente arricchita grazie alle attività di Giorgio I e dei figli, Pietro Antonio, che ottenne il titolo di marchese, e Carlo, che lasciò al figlio Giorgio II una posizione sociale di rilievo. A Giorgio II successe il pronipote, Antonio Giorgio, che ereditò a ventun anni la grande fortuna del bisnonno e che terminò l’edificazione della villa. Estroso, generoso, prodigo, dissipatore, erede di una fortuna colossale, proprietario di un reggimento di fanteria mantenuto a proprie spese, Antonio Giorgio, barone di Sozzago, cavaliere del Toson d’oro e patrizio milanese, morì nel 1768 e i suoi beni passarono a un ramo cadetto della famiglia, mentre la villa fu ereditata dall’unica figlia, Claudia, sposa del conte Vitaliano Bigli, che la vendette nel 1801 a Gian Battista Sommariva. Sommariva era uno degli uomini nuovi emersi dopo la rivoluzione francese, era parte della municipalità, rappresentò la Lombardia al Congresso di Reggio e divenne segretario generale del direttorio della Repubblica Cisalpina, poi sotto Napoleone fece parte della Commissione straordinaria di Governo e della Consulta durante la seconda Repubblica Cisalpina. Dopo che gli fu preferito come vicepresidente nel 1802 il rivale Francesco Melzi, Sommariva trasformò la villa di Tremezzo in un vero museo con opere d’arte antiche e moderne, di pittura e di scultura che attiravano visitatori illustri da ogni parte d’Europa. Alla sua morte il figlio Luigi, naturalizzato francese, ereditò il suo immenso patrimonio, che poi passò alla moglie Emilia Seillère, di nobile famiglia francese. Nel 1844 la villa di Tremezzo venne ceduta, con quel poco che rimaneva della celebre raccolta d’arte ottocentesca, alla principessa Marianna di Nassau, moglie del principe Alberto di Prussia, che poi la donò alla figlia Carlotta in occasione delle nozze con il principe ereditario di Sassonia Meiningen, il duca Giorgio II. Giorgio era un uomo colto e dai molteplici interessi, profondamente appassionato di belle arti e artista egli stesso, amante della musica, studioso di storia e letteratura, mecenate del teatro, molto innamorato della moglie Carlotta, che aveva sposato il 18 maggio 1850. Nel 1855 Carlotta morì prematuramente e lascio la villa di Tremezzo al marito, che poco tempo dopo si risposò con la cugina Fedora di Hohenlohe-Langenburg e dopo la sua morte nel 1873 con l’attrice Ellen Franz, che rimase al suo fianco fino alla morte nel 1914. La villa è ora dello Stato Italiano e, dal 1927, è affidata per l’amministrazione all’Ente Villa Carlotta. Fu grazie a Giambattista Sommariva, che la villa divenne un vero e proprio museo, con i capolavori del Canova e del suo celebre atelier (Palamede, Amore e Psiche, Tersicore, La Maddalena Penitente), di Thorvaldsen con il suo monumentale fregio L’ingresso di Alessandro Magno a Babilonia e di Hayez con L’Ultimo addio di Romeo e Giulietta, che ancora oggi attraggono tanti visitatori. Al secondo piano della villa ancora oggi sono collocati mobili, oggetti, dipinti, decorazioni pittoriche, tutte tracce del gusto romantico di Carlotta e del marito. Dall’anticamera con soffitto a cielo stellato e alte pareti decorate da due grandi scene mitologiche a tempera, L’Incontro tra Mercurio e Venere e La Battaglia delle Amazzoni, si arriva alla grande galleria, lunga oltre 30 metri e decorata con motivi pompeiani e lesene in gesso dipinto. A una delle estremità della galleria si apre la Camera di Carlotta, con mobili in gusto tardo rococò risalenti alla metà del XIX secolo, sul tavolo da toilette, con ceramiche di Limoges, si trova il ritratto di Carlotta, da un’incisione da acquerello del pittore Samuel Diez e nell’angolo a destra, su di una stufa in maiolica, la statua in gesso dedicata dallo scultore tedesco Ferdinand Müller a una rappresentazione allegoria della Seta, con due bambini che recano nelle mani bachi e trecce di seta grezza. Nella Sala dell’Arazzo, che prende il nome dal prestigioso arazzo in lana e seta sulla parete di fondo con la Scena campestre di François Var der Borght, attivo a Bruxelles tra il 1727 e il 1761, c’è il dipinto Madonna con Gesù e San Giovannino, mentre il Salotto Impero, con mobili di produzione francese, in rovere e mogano rosso con decorazioni in bronzo e legno dorato con sfingi e leoni alati, ospita il grande dipinto a olio con la Venere di Urbino, copia da Tiziano; un Ritratto virile attribuito al pittore tedesco Franz von Lembach (1836-1904), L’odalisca 7 del 1860, capolavoro di Francesco Hayez e il bozzetto dell’Incontro tra Mercurio e Venere. Il parco di villa Carlotta un luogo di grande fascino, non solo per la posizione panoramica particolarmente felice, da cui si gode anche una splendida vista del lago, ma anche per l’armonica convivenza di stili, la ricchezza di essenze, le suggestioni letterarie che ne fanno una meta imperdibile per coloro che arrivano sul Lario. Dell’età seicentesca rimane l’ampio giardino all’italiana con alte siepi a taglio geometrico, parapetti a balaustrate, statue e giochi d’acqua; del periodo romantico è ancora percepibile la struttura del giardino all’inglese, ricco di alberi pregiati di proporzioni eccezionali e di scorci di grande suggestione, alla fine del XIX secolo risale invece la grande architettura vegetale delle imponenti masse di rododendri, azalee e di specie rare, che rendono il parco di villa Carlotta un vero e proprio giardino botanico. Ogni stagione dell’anno è adatta per una visita a questo bellissimo parco, in una suggestiva passeggiata tra antichi esemplari di camelie, cedri e sequoie secolari, platani immensi ed essenze esotiche con spesso degli incontri davvero sorprendenti, come il giardino roccioso, la valle delle felci. Merita menzione il giardino dei bambù di oltre 3000 metri quadri ispirato ai principi e alle tecniche dell’arte dei giardini giapponesi, con 25 specie di bambù, alcune di una certa rarità, in un contesto di grande armonia tra cascatelle, ruscelli e strutture in pietra. In primavera e in particolare da metà aprile a inizio giugno villa Carlotta offre un autentico spettacolo fatto dalla fioritura di ben 150 specie di azalee, rododendri multicolori, uniti alle camelie che creano dei veri e propri cuscini colorati lungo i sentieri. L’effetto è veramente unico e di grande, sia per la varietà cromatica, sia per la dimensione degli arbusti. Scorci che ben giustificano la fama di un luogo considerato dall’Ottocento “un angolo di paradiso”. All’interno del parco si trova anche il museo degli attrezzi agricoli, dove si trovano arnesi da lavoro ormai anche dimenticati, ma che ricordano una fatica antica e la pazienza del loro uso, come tinozze, brente, barili, annaffiatoi, setacci vari, carriole, torchi e tini per la produzione del vino e uno smielatore. Read the full article
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seniouesbabes · 2 years
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Eros e pathos a Pompei, ecco il carro della sposa
Abbracci voluttuosi e amplessi rubati, violenza e piacere che si mischiano, eros e pathos. Restaurato in ogni suo pezzo e assemblato con un’operazione che non ha precedenti, torna in vita dopo duemila anni – documentato in esclusiva dall’ANSA – lo stupefacente carro della sposa ritrovato nel 2021 a Pompei, nel portico della villa di Civita Giuliana, la stessa da dove emersero, grazie ai calchi, i…
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La Primavera a Roma, cosa vedere nella stagione dei fiori
Roma, la città eterna, è un luogo che merita di essere visitato in qualsiasi periodo dell'anno, ma in primavera la città assume un fascino ancora più magico.
Il clima mite, con temperature che oscillano tra i 15 e i 20 gradi, rende perfetta la visita di parchi, giardini e siti archeologici all'aperto, come il Colosseo, il Foro Romano e il Pantheon.
Il centro storico di Roma è una tappa obbligatoria per chi visita la città. Qui si trovano alcuni dei monumenti più famosi, come la Fontana di Trevi, Piazza Navona e il Vittoriano.
In primavera, i colori delle piante e dei fiori che adornano le piazze e le strade del centro storico creano un'atmosfera incantata, che si sposa perfettamente con l'arte e la storia che si respira in ogni angolo della città.
Un altro luogo che vale la pena visitare in primavera è il giardino di Villa Borghese, dove si trova l’omonimo museo. Questo parco, situato al centro di Roma, è famoso per le numerose opere d'arte che ospita. Qui si può passeggiare inoltre tra fontane, laghetti e zone verdi, ammirare opere d'arte all'aperto, come la celebre "Venere vincitrice" di Canova, e godere di una vista panoramica mozzafiato sulla città.
Un altro luogo imperdibile è il Parco degli Acquedotti, un'oasi verde in cui si possono ammirare gli antichi acquedotti romani, situato nella zona sud-est di Roma, costruiti oltre 2000 anni fa, e passeggiare tra le rovine di edifici romani e medievali.
In primavera, il giardino si tinge di verde e le piante e i fiori creano un'atmosfera rilassante e rigenerante.
In primavera, ci sono anche molte festività e celebrazioni a cui partecipare. Ad esempio, il 21 aprile si festeggia il Natale di Roma, una festa che commemora la fondazione della città. Ci sono anche le celebrazioni pasquali e la Festa della Liberazione il 25 aprile che commemora la fine della seconda guerra mondiale in Italia.
Non si può poi dimenticare la cucina romana, con i suoi piatti tipici come la carbonara, la cacio e pepe e la gricia. In primavera, le trattorie e i ristoranti del centro si aprono all'aria aperta e si possono gustare i piatti della tradizione romana seduti all'ombra di alberi secolari o sotto l'affascinante porticato della Piazza della Rotonda, di fronte al Pantheon.
In conclusione, la primavera è il periodo perfetto per visitare il centro storico di Roma e godere di tutte le sue meraviglie, tra arte, storia, natura e gastronomia. Non perdete l'occasione di vivere un'esperienza unica e indimenticabile nella città eterna!
Non perderti queste attrazioni, e dopo lunghe passeggiate tra parchi e zone verdi, vieni a rilassarti in uno dei nostri B&B Roma Centro situati nel centro storico. Per scegliere il più adatto alle tue esigenze visita i siti dei nostri B&B e affittacamere Roma Centro e prenota il B&B Roma che più al caso tuo!
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aki1975 · 5 months
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Valenza - Villa Pravernara (già Villa De Cardenas) - 1611
Il Seicento infatti è il secolo del “teatro del mondo” in cui convivono la fuga del mondo (Calderon de la Barca nella declinante Spagna) e il naturalismo della pittura olandese, carraccesca e caravaggesca, ma sempre con un intento drammatico.
Questo tratto teatrale del Seicento - e del Barocco che è il linguaggio delle corti - accomuna Roma a Torino che in questo secolo vede i Savoia diventare una dinastia italiana e renderla la capitale dello Stato.
Alcuni eventi degni di nota sono:
1557 - Emanuele Filiberto guida l’esercito del cugino Filippo II e sconfigge gli olandesi nella Battaglia di San Quintino
1559 - Pace di Cateau Cambresis con vantaggi territoriali per i Savoia e dominio spagnolo a Milano dopo che, nel 1525, Francesco I era stato preso prigioniero a Pavia
1563 - Emanuele Filiberto traferisce la capitale del Ducato a Torino
1571 - I Piemontesi combattono a Lepanto accanto a Venezia, Spagna e a Gianandrea Doria (“Ianuensis ergo mercator”)
1580 - Carlo Emanuele I Duca di Savoia
1598 - Morte di Filippo II, Filippo III Re di Spagna
1601 - I Savoia conquistano dai Francesi il Marchesato di Saluzzo
1619 - Simbolo dell’avvicinamento dei Savoia alla Francia, l’erede al trono Vittorio Amedeo sposa Maria Cristina Borbone, figlia di Enrico IV e Maria de’ Medici, la futura prima Madama Reale
1621 - Morte di Filippo III, Filippo IV Re di Spagna
1625 - Carlo II Re di Spagna
1630 - Vittorio Amedeo I Duca di Savoia
1634 - Gli Spagnoli, al comando di Ambrogio Spinola e sotto la leadership del Conte di Olivares, sconfiggono gli Olandesi a Breda
1637 - Morte di Vittorio Amedeo I. Reggenza della Madama Reale
1640 - Sollevazione della Catalogna e indipendenza del Portogallo
1643 - il Principe di Condè sconfigge gli Spagnoli a Rocroi
1663 - Carlo Emanuele II Duca di Savoia. Realizzazione della barocca Piazza San Carlo, sullo stile della romana Piazza del Popolo
1675 - Vittorio Amedeo II Duca di Savoia
1685 - Palazzo Carignano (Guarini)
1694 - Cupola di Guarini della Cattedrale
1700 - alla morte di Carlo II d’Asburgo re di Spagna, Luigi XIV che aveva sposato la figlia di Filippo IV Maria Teresa rivendica il trono per Filippo V di Borbone (che diventerà re, ma non unirà le corone e perderà Milano e Napoli) avversato dall’Austria e dall’Inghilterra
1704 - I Francesi sconfitti a Blenheim dal Duca di Malborough e da Eugenio di Savoia
1706 - Assedio di Torino
1713 - Trattato di Utrecht. Vittorio Amedeo II Re di Sicilia, poi di Sardegna. Il Regno si estende al Monferrato e ad Alessandria
1730 - Carlo Emanuele III Re di Sardegna
1740 - Guerra di successione austriaca: alla morte di Carlo VI d’Asburgo, l’elezione della figlia Maria Teresa a imperatrice è osteggiata da Prussia, Francia e Spagna e supportata da Gran Bretagna, Russia e Regno di Sardegna
1745 - A Bassignana i Piemontesi sono sconfitti dai Francesi mentre Valenza è difesa dal governatore De Cardenas che in città possiede un palazzo e una villa in regione Provernara
1747 - I Piemontesi respingono i Francesi alla Battaglia dell’Assietta (“bugia nën”)
1773 - Vittorio Amedeo III Re di Sardegna
1796 - Morte di Vittorio Amedeo III e inizio della fase rivoluzionaria
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lamilanomagazine · 9 months
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Catanzaro, nelle festività un ricco programma di escursioni e le notti al museo e nei sotterranei del San Giovanni tra storia, natura e divertimento
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Catanzaro, nelle festività un ricco programma di escursioni e le notti al museo e nei sotterranei del San Giovanni tra storia, natura e divertimento Bike Tour, Natural Trekking, Urban Trekking, Weekend al Museo, Caccia al Tesoro, Una notte al Museo e Una Notte nei Sotterranei. La storia, la natura, la cultura e il divertimento si intrecceranno nel cuore del centro storico in occasione della rassegna "Scopri Catanzaro" promossa dalla Cooperativa Artemide nell'ambito del cartellone natalizio "Finalmente Natale" allestito dall'amministrazione comunale. I principali luoghi di attrazione della città saranno al centro di nuovi itinerari escursionistici che hanno l'obiettivo di valorizzare e rilanciare la tradizione e l'identità di Catanzaro. Si parte la mattina di sabato 23 dicembre alla scoperta dei musei cittadini con guida turistica: MARCA con la mostra di Lucio Parrillo, uno dei più apprezzati fumettisti e disegnatori, Museo del Rock, Casa della Memoria di Mimmo Rotella e Museo diocesano d'Arte Sacra saranno le tappe di una visita guidata che mira ad accrescere la consapevolezza del valore artistico e civile della cultura all'interno del nostro territorio. L'ingresso è gratuito per i bambini fino a 13 anni. Nel giorno di Santo Stefano, il 26 dicembre ritorna alle 10 il Natural Trekking sulle orme della natura al parco della Biodiversità Mediterranea, mentre alle 16.30 sarà la volta del Bike Tour tra le vie della città con le bici a pedalata assistita fornite dall'AMC. Seguirà la due giorni con gli eventi più attesi: Giovedì 28 dicembre "Una notte al museo" – in collaborazione con Flavor, associazione specializzata nell'intrattenimento - con le visite accompagnate da guide turistiche all'interno dello spazio espositivo del Complesso Monumentale del San Giovanni, che ospita la mostra "Caravaggio. Non c'è energia senza colore", arricchite da un mix di saperi e sapori che coniugano l'arte museale e l'arte dei cocktail all'italiana. Un nuovo accostamento tra arte e musica, che proseguirà venerdì 29 dicembre con la Notte nei sotterranei del castello, tra visite guidate in esclusiva nelle gallerie, la mostra temporanea di Genesi-Epifanie contemporanee e il djset live music a cura di Amatori Arte e Factory+. "Scopri Catanzaro" continuerà giorno 30 dicembre alle 10 e il 5 gennaio 2024 alle 15.30 con gli Urban Trekking alla ricerca di antichi mestieri e di oggetti sapientemente foggiati a mano dai maestri artigiani catanzaresi. Infine, per l'Epifania il 6 gennaio, alle 10.30, l'evento tanto atteso dai bambini, la caccia al tesoro della Befana in Villa Margherita. Un programma che sposa a pieno gli sforzi dell'Amministrazione comunale nell'educare all'arte attraverso la convivialità, invitando i cittadini a riappropriarsi del senso di comunità e a conoscere ed amare la propria città. Per maggiori informazioni e dettagli è possibile consultare il portale al link... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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jacopocioni · 2 years
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Ginevra De' Benci, La Gioconda?
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Ginevra de’ Benci nacque nell’estate del 1457 nella villa Il Poggio (oggi chiamata Belvedere), sopra il paese di Grassina nel territorio ripolese. I suoi genitori vi si trasferivano a passare la stagione calda. Era figlia di Giovanni di Amerigo di Giovanni Benci. La Bencina come era affettuosamente chiamata, aveva un fratello di nome Giovanni, destinato in futuro a diventare direttore del banco de’ Medici a Ginevra. Durante l’inverno vivevano nel loro palazzo in Firenze, di fronte alle case dei Peruzzi. E lì nel palazzo fiorentino Ginevra intratteneva gli ospiti che andavano a trovarla, con la sua erudizione e la conoscenza della musica. Persino il Magnifico colpito dalla sua bellezza, le dedicò versi trattanti le sue virtù. Amerigo era contabile del banco dei Medici, insieme a lui lavorava come Notaio Ser Piero da Vinci padre di Leonardo. I genitori erano amici oltre che colleghi di lavoro. Ser Piero, frequentando il palazzo Benci, porta con sé Leonardo, che diventa amico dei giovani Benci suoi coetanei. All’età di 17 anni Ginevra, suo padre era morto poco tempo prima, si sposa con il facoltoso Luigi Niccolini di 25 anni più vecchio, come risulta dal contratto matrimoniale redatto dal Notaio Ser Simone Grazzini da Staggia. Non fu un matrimonio d’amore ma combinato dal padre e dal Niccolini. Ginevra amava e era riamata da un giovane rimasto sconosciuto, non facendo niente per nasconderlo.
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Impronta digitale Leonardo da Vinci Nella frequentazione di palazzo Benci, Leonardo la dipinse nella “Dama dei Ginepri” ritratta forse al tempo delle nozze con il Niccolini, o negli anni 1478/1480, al tempo della sua lunga malattia. Nel ritratto Ginevra è raffigurata giovane e bella, anche se ha il volto triste. Il pittore dietro la testa dipinge una corona di ginepro, pianta molto diffusa alla villa il Poggio. Nello sfondo raffigurò Firenze come lo vedeva quando andava alla villa. Il quadro non ordinato da nessun committente e mai ritirato, rimase nel palazzo Benci, fino all’estinzione della famiglia avvenuta nel 1630. Il quadro oggi è conservato alla National Gallery di Washington. Leonardo continuò ad andare a trovare la Bencina nel suo palazzo, benché fosse sposata. Per evitare chiacchiere sulla frequentazione dei due dovette intervenire il Magnifico, che inviò Leonardo a Milano alla corte di Lodovico il Moro.
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Il pittore rientrò a Firenze nel 1503 dopo la cacciata dei Medici, iniziò a dipingere il quadro con il ritratto di Lisa Gherardini del Giocondo, chiamato dal Vasari “La Gioconda“. Sembra non commissionato da nessuno, benché il Vasari affermasse fosse stato richiesto dal Giocondo. Dopo attenti studi fatti da storici dell’arte, sembra (anche se non c’è la certezza) sia il ritratto della Bencina nella sua maturità. Nel quadro è rappresentata nella stessa posa della “Dama dei Ginepri”. Il paesaggio dipinto rappresenta un sentiero che scende alla Cascianella dalla villa Tavernuzza, fra i paesi di Antella e Grassina, nuova residenza estiva dei Benci. Leonardo portò il quadro in Francia, lo tenne presso di sé fino alla sua morte avvenuta nel 1519, quando lo regalò al re francese Francesco I. Ginevra morì nel 1520 alla villa Tavernuzza , all’età di 33 anni assistita dal Pievano dell’Antella Amerigo Benci appartenete alla sua famiglia.
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yomersapiens · 2 years
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L’estate è durata una manciata di giorni e poi è tornata ad essere la solita routine. Sono felice di essere riuscito ad andare a trovare il nonno e quel che resta della nonna. La nonna è diventata come la religione. Puoi vederci qualcosa di nascosto dietro a un segno. Quello può essere un sorriso che ti fa dire "che bello, mi ha riconosciuto". Oppure puoi fare come me e vederci solo una contrazione dei muscoli. Uno spasmo irrazionale. Una settimana a Napoli a inizio giugno, ecco quanto è durata l’estate.
Poi sono rientrato a Vienna a timbrare il cartellino per la solita vita. Mandare curriculum per lavori che non voglio fare e non sono manco più capace di nasconderlo quando mi presento. Anche in quel caso è come con la religione. Io ne ho le palle piene di dover lavorare per vivere, poi, se tu vuoi vederci qualcosa di più profondo e nascosto dietro alla mia faccia scazzata ecco quelli sono affari tuoi.
Se qualcuno mi avesse detto anni fa che un giorno mi sarei ritrovato ad avere un appartamento pieno di piante gli avrei detto che no, non può succedere, non ho tempo da dedicare ad altre cose all’infuori di me. E invece mi sono appassionato. Ho piantato. Lasciato crescere. Pulito e curato. Poi, per rovinare tutto, ho deciso di salvare un gatto. L’ho chiamato Ernesto. Ecco anche questa è una cosa che avevo sempre e solo ipotizzato e mai mi sarei aspettato di rendere reale. Ma doveva essere aiutato e io non riesco a dire di no al pelo rosso. Ci stiamo conoscendo. Distruggerà tutte le mie piante, lo so. Eppure non mi infastidisce. Quando l’ho portato dal veterinario mi ha chiesto di tenerlo fermo, così da poterlo visitare con calma. Avevo le mie mani premute su di lui e mentre lo stringevo ho sentito il suo calore e un senso di fiducia, affetto, dietro ai suoi occhi gialli. Mi ha corrotto. Ho aperto la mia tana a un altro essere, non solo a vegetali.
Continuo a pensare a tutte le mancanze e alle tristezze possibili e immaginabili ma con quelle lacrime ci faccio crescere piante adesso.
Partecipo ai raduni chiamati Critical Mass dove blocchiamo la circolazione delle auto con le nostre biciclette e mi sento bene. La città diventa un'altra cosa quando non ci sono le auto in mezzo. È un fluire costante. Non servono i semafori. Non ci sono i parcheggi. Vorrei ci fossero solo bici e gatti enormi da cavalcare e io cavalcherei Ernesto anche se lui se la prende con calma e dopo pochi salti si accascia al suolo stanco. Ha 9 mesi ma già non gli interessa fare altro oltre al dormire. Come me questa estate da disoccupato.
Quando sono tornato dall'Italia ho portato una valigia piena di Camille. Fosse stato femmina Ernesto forse l'avrai chiamato Camilla da quanto mi piace quel prodotto dolciario. Oppure no, solo Merendina, perché Camilla è già il nome della gatta di mia madre.
Indosso con orgoglio una maglietta delle FS. Quando prendo appuntamenti adesso mi presento sempre con 45 minuti di ritardo. Lo faccio di proposito. Mi siedo, non chiedo neanche scusa, semplicemente indico il logo e "ah ok, giusto, capisco".
Il momento più bello di queste settimane è stato un matrimonio al Belvedere, una specie di villa/reggia/museo. Inutile dire che le sale erano pompose e io completamente fuori luogo, con la mia camicia in lino economico, la catenina tamarra e i tatuaggi. Poi però ho fatto un calcolo, con tutti i soldi che ho speso per tatuarmi forse arrivo alla cifra dell'abito della sposa. Comunque non mi piacciono più i matrimoni. Preferisco mangiare poco e bene. Ad un certo punto hanno detto che se volevamo potevamo girare liberamente per le sale del museo. Io mi sono subito alzato in piedi. Ero ubriaco, sopraffatto dalla bellezza di alcune opere e poi c'era lui, il bacio. Il caro Klimt. Dannatissimo cliché. Sono stato non sono quanto tempo in adorazione, praticamente da solo perché tutti gli altri invitati sono rimasti ai tavoli a ingozzarsi. Sono tornato sazio al mio. Niente mi interessava più. Non ci riusciva la torta nuziale. Non ci riuscivano le tette enormi della cantante di un repertorio musicale melenso e strasentito. Ero pieno. In pace. Lento.
Succede che non riesco a scrivere quando non riesco a stare dietro ai miei pensieri e questo accade sempre più spesso quando non ho un ordine ma semplicemente vivo. Giorno dopo giorno. Ernesto è sotto la scrivania e fa le fusa vicino ai miei piedi. Le piante continuano a crescere, sento le foglie muoversi, fuori piove. Non ho in programma di lasciare questa città al momento e ora, il silenzio è diventato meno silenzioso. E va bene così.
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