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#alberto bimbi
nofatclips · 9 months
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An excerpt from Canto Primo (part of the special event Transmissions Waves) featuring:
🎵 Live version of Miasma by Ovo 💃 Arsura by Gruppo Nanou
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nonsisammai · 1 year
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ilmessaggero.it: Colombia, il pediatra Alberto Villani: «Una storia che insegna ad educare: i bimbi sanno superare ogni diffico
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fashionbooksmilano · 2 years
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Lattuada Il segno elegante
Art direction Roberto Da Pozzo  Grafica Ciro Toscano Immagini Stefano Fiorio
con la collaborazione della Regione Lombardia e della Camera Nazionale della Moda Italiana
Catalogo della mostra "Alberto Lattuada - Il segno elegante", Fondazione Catella, Milano 2008
euro 110,00
email if you want to buy :[email protected]
Stilista italiano nato a Caronno Pertusella (Varese). Lo hanno definito "uomo di stile"; le cronache lo fanno nascere professionalmente nel 1955 con i disegni per il quotidiano Women's Wear Daily, anche se già da qualche anno collaborava con Mamme e Bimbi di Silvana Bernasconi. Ha lavorato per numerosi periodici femminili (fra i quali Novità, Bellezza, Annabella e Marie Claire) Linea Italiana e Linea Uomo e per lungo tempo ha dedicato la sua attività pure all'I.W.S. (Segretariato Internazionale della Lana). Conosciuto per il suo spirito ironico, le battute corrosive e feroci, schivo e introverso pur dichiarandosi timido, è noto per le collezioni di abiti, maglieria, pellicceria, calzature e linee sportive d'avanguardia ("Ciò che preferisco è lo sport ad altissimo livello. E ritengo d'essere stato uno dei primi a imporre questo tipo di abbigliamento anche per sera"). Dal '73 al '90 ha creato album e colori per Pitti Filati e per la filatura Avia (poi per Zegna-Baruffa). Sempre fedele al suo personaggio e al suo stile, ha tutt'ora una mano felice e up-to-date. Ha insegnato per dodici anni al Polimoda di Firenze. Nel luglio 2003 alla Galleria del Costume di Palazzo Pitti, venne inaugurata "Alberto Lattuada: un maestro al Polimoda" articolata con termini dal "rural country western" alla "Manhattan Blues" alle deliziose "Victorian eccentrics". Un grande successo a sottolineare la straordinaria carriera dell'illustratore-stilista, protagonista di 50 anni di moda italiana. Di Alberto Lattuada è ben riconoscibile il tratto incisivo, il segno pittorico assolutamente originale, lo stile colto e raffinato con cui ha raccontato con sottile ironia e appasionato interesse il nascere e l'evolversi della moda italiana. Nel febbraio 2008 alla Fondazione Catella di Milano viene realizzata la mostra antologica "Alberto Lattuada - Il segno elegante".
13/10/22
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lamilanomagazine · 8 months
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Riparte la rassegna "Milano incontra la poesia" giunta alla dodicesima edizione. A ottobre il centesimo incontro
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Riparte la rassegna "Milano incontra la poesia" giunta alla dodicesima edizione. A ottobre il centesimo incontro Undici anni di versi, letture e confronti, decine di poeti e migliaia di persone ad ascoltarli: "Area P, Milano incontra la poesia" si appresta ad aprire una nuova stagione, la dodicesima, con un programma di dieci nuovi incontri. Si parte domenica 14 gennaio, alle ore 10.30 in Sala consiliare, con "Motu Proprio" di Carlo Penati, poesie anni '70. La rassegna ideata e curata da Giuseppe Landonio, e promossa dalla Presidenza del Consiglio comunale, è divenuta negli anni un appuntamento fisso per appassionati e non solo che una domenica al mese si ritrovano nell'Aula consiliare di Palazzo Marino per ascoltare, recitare e discutere di poesia. Decine gli autori e le autrici che si sono alternati tra i banchi dell'emiciclo della politica milanese: da Moni Ovadia a Giancarlo Majorino, Erminia dell'Oro, Dario Fo, e ancora Lella Costa, Franco Loi, Vivian Lamarque, Aldo nove, Milo De Angelis, Fawzi al Delmi, Chandra Candiani e Maria Grazia Calandrone. Se il record di pubblico resta quello raggiunto da Dario Fo (oltre duecento persone), in media ogni domenica sono circa settanta gli spettatori della rassegna. Tra gli ospiti più seguiti anche Nicola Crocetti, autore con Jovanotti di un libro sulle poesie da spiaggia, Maurizio Cucchi, Angelo Gaccione, Davide Gualtieri, Nahid Norozi, poetessa iraniana, e Antonetta Carrabs. L'appuntamento, che si rinnova gratuitamente una domenica al mese da undici anni - salvo i mesi di luglio e agosto - si è interrotto solo per il Covid, e il prossimo ottobre supererà la soglia del centesimo incontro, celebrato con una nuova mattinata in compagnia di Nicola Crocetti. "Ormai è una tradizione, un modo diverso di fruire dell'Aula consiliare e di visitare Palazzo Marino - dice la Presidente del Consiglio comunale, Elena Buscemi -. Per questo ringraziamo l'ideatore e curatore Giuseppe Landonio e Basilio Rizzo, primo Presidente dell'Aula consiliare a promuovere l'iniziativa. Si tratta di una rassegna curata con passione e attenzione che rappresenta un valore aggiunto per l'offerta culturale della nostra città". La dodicesima edizione di "Area P. Milano incontra la poesia" si aprirà domenica 14 gennaio alle 10.30 in Aula Consiliare con "Motu Proprio" di Carlo Penati, poesie anni '70. Il programma del 2024 prevede poi: - 11 febbraio: Giorgio Battistella legge Dante Alighieri; - 10 marzo: Antje Stehn, poetessa; - 14 aprile: Maddalena Capalbi - Macelleria di me; - 12 maggio: Poesie di bimbi (dal Giardino delle meraviglie); - 16 giugno: Alberto Figliolia-Silvana Ceruti; - 15 settembre: Le strade della poesia (Luigi Ruggeri) - 13 ottobre: ... e fanno 100! (Nicola Crocetti); - 10 novembre: La compagnia dei gelosi; - 15 dicembre: Dickinson-Goldberg.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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spazioliberoblog · 2 years
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I NOSTRI DIRITTI CIVILI:  VIA DAL NASCERE.
I NOSTRI DIRITTI CIVILI:  VIA DAL NASCERE.
di CARLO ALBERTO FALZETTI ♦ -VOCE DI DONNA.   Piccola anima che ti fu impedito di essere, palpito di cuore cacciato nell’oblio dalla mano crudele che doveva proteggerti. Alito che fu soffocato dall’egoismo estremo. Sei qui, io t’avverto. Qui in questo candido sepolcreto dei bimbi mai nati. Anime che rimaneste solo potenza, perduta possibilità siete esistiti solo nel buio, avvolti dalle acque che…
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palmiz · 2 years
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Fonte Vox italia
L’ISS CENSURA I DATI SUI BAMBINI
Nel suo ultimo report l’Istituto superiore di sanità censura il tasso di infezione da C0vid, nella fascia 5-11 anni, per impedire il confronto tra bimbi \/accinati e non.
Ma questo dato l’ha calcolato la Commissione medico scientifica indipendente (CMSI) proprio sui dati Iss, scoprendo che è chiara la tendenza dei \/accinati a infettarsi di più.
Perché l’Istituto superiore di sanità non vuol far sapere ai genitori qual è il tasso di infezione nella fascia 5-11 anni?
Non abbiamo diritto di sapere se tra i più piccoli, \/accinati e non, sta circolando il C0vid? Sono o non sono a rischio di infettarsi e con quale velocità?
L’Iss comunica che in 1 mese, tra i non \/accinati 5-11 sono stati diagnosticati 116.170 casi, tra quelli con ciclo incompleto 4.887, e 75.262 in chi ha fatto entrambe le dosi. A prima vista, sembrerebbe che il \/accino funzioni tra i piccoli, ma non è così.
Il dato va rapportato all’intera popolazione di quella fascia di età e allora sì, che risulta evidente esattamente il contrario.
Il CMSI ha calcolato il tasso di incidenza per 100.000 nei bimbi dai 5 agli 11 anni. In base ai dati dell’ultimo rapporto del 13 aprile, l’incidenza è 5,06 casi tra i non \/accinati e 6,25 tra i \/accinati con ciclo completo. «La tendenza dei \/accinati a infettarsi progressivamente di più risulta molto chiara, considerando proprio i dati dell’Iss», spiega il CMSI.
E non è un dato isolato: rispetto ai report di Marzo i dati relativi ai bambini \/accinati sono in progressivo preoccupante peggioramento.
Ecco spiegata l’omissione del dato da parte dell’ISS. Un dato fondamentale in uno studio epidemiologico. Certo, se i report contenessero questi dati, con quale faccia i sedicenti “esperti” potrebbero continuare ad insistere per la \/accinazione degli under 11? Nessun genitore intelligente deciderebbe di far inoculare un farmaco al figlio, se poi ha maggiore rischio di contagiarsi.
Conclude Alberto Donzelli (CMSI): “La \/accinazione dei 5- 11enni non risulta solo inutile, ma dannosa. Dunque cade l’argomento di \/accinare i piccoli per tutelare anziani e fragili, semmai vale proprio il contrario. Inoltre, il fatto che dopo pochi mesi dalla seconda dose la suscettibilità al \/irus aumenti in modo progressivo, dà supporto a ipotesi inquietanti su possibili danni al sistema immunitario di questi \/accini”.
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toscanoirriverente · 5 years
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Il giusto p-p-p-p-p-apà dei s-s-s-ovranisti.
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Allora, la storia è questa...
Capita nella vita che ad un certo punto si cresce, si mette su casa, ci si sposa, si fanno figli, e le amicizie di un tempo, quelle che sembravano eterne e indelebili un po' si perdono nella nebbia degli impegni quotidiani, nel tran tran dei figli da portare a scuola, del lavoro da seguire, della spesa da fare, e dalle serate in cui vorresti tanto uscire, ma poi la bimba dorme e quella serie tv proprio vorresti vederla e allora dai, facciamo che ci si becca un'altra volta in giro.
Ma domenica no, domenica è successa una magia.
Federico, l'amicone di sempre, quello grande e grosso che lavorava nella musica e che ad un certo punto si è perso, e per ritrovarsi è partito, ha avuto una bimba, con una donna splendida che ha saputo rimettere apposto tutto senza togliergli niente.
E allora, dopo quasi due anni, finalmente ci siamo rivisti, tutti assieme, tutti gli amici di una vita intera.
Tutti quelli che ci sono sempre stati, quelli delle serate a birra e musica e fumo, delle nottate in discoteca, delle mille cazzate... quelle che hanno condiviso tutte le lacrime e tutti i sorrisi, tutte le giornate in saletta a suonare e le nottate buttati su un parco a parlare.
Tutti assieme, quelli di sempre, solo... cresciuti. In questa casa che ho costruito mentre tutto attorno a me crollava, In cui mi sono innamorata di mio marito, in cui mia figlia sta crescendo...
Ed è stato come sempre, anzi, ripensandoci, forse anche meglio....
Noi donne a bere spritz sedute nel portico, gli uomini attorno alla brace, birra in mano a girar salsicce e braciole parlando di calcio e di musica.
Una casa piena di luce, di colori, di amore, e di bimbi, rumorosi, urlanti bimbetti che scorrazzavano liberi e felici in giardino. Tre di loro li ho visti nascere, letteralmente, di quattro sono la madrina, di due ne è il padrino Manuel, e la nostra Ginevra che cresce e vuole essere come i cuginetti più grandi e si sbuccia le ginocchia pur di stare al passo, che cade e si rialza cancellando veloce le lacrime dai suoi enormi occhioni blu come quelli del padre, che ci insegna cos'è l'amore, cos'è la vita.
E poi le risate, e gli aneddoti di quando eravamo giovani e senza pensieri e anche un po' cretini (spesso anche molto cretini)
Federico, che non sapeva più che farsene della sua vita, con la sua piccola Eleonora in braccio, cosi minuscola nelle sue manone giganti e callose da chitarrista, che crede di veder sorridere una creatura nata da una settimana. Nicole ed Alex, che non credevano nell'amore e adesso sono insieme, a scherzare e continuare a ripetere che il loro Riccardo sarebbe il fidanzatino ideale di Ginevra..
E poi Alberto, i suoi tre bimbi, la mia splendida e speciale Nicole, cosi grande e matura da essersi autoproclamata la sorella maggiore di tutti.
E poi, Fede che prende la chitarra, e strimpella note di un passato mai davvero passato, e allora un po' ridiamo e un po' ci vergogniamo, ma alla fine cantiamo stonando le canzoni di sempre, quelle di tutta una vita... perché "la sera a casa di Luca torniamo a cantare, ma la sera a casa di Luca che musica c'è" e poi "come vedi sono qua, monta su, non ci avranno finché questo cuore non creperà, di ruggine di botte o di età, credo che meriti di più, urlando contro il cielo"
perché certe Luci non puoi spegnerle... e poi il cielo è sempre più blu.
Mi sono ritrovata a guardarli, tutti assieme attorno al tavolo e a pensare a quanta strada abbiamo fatto, assieme e poi ognun per se, per poi ritrovarsi di nuovo assieme, adulti.
Mariti, mogli, genitori, persone con mutui da pagare e conti per arrivare a fine mese, con scuole da trovare e pannolini da cambiare.
come è successo, mi chiedo? come ha fatto questo strambo gruppo di individui a tratti spezzati dalla vita, ad arrivare a tanto?
ma in realtà io lo so.
ci siamo arrivati con fatica, sudando lungo ogni centimetro di strada dissestata che abbiamo percorso, arrancando in salita, tirandoci per mano l'un l'altro, appoggiandoci quando serviva.. "noi abbiam capito tutto, è un po' come nel calcio, è la dura legge del gol, loro segneranno però, che spettacolo quando giochiamo noi, non molliamo mai"
Finchè ognuno di noi ha trovato l'incastro perfetto, e la sua serenità.
il mio incastro perfetto è Manuel, che mi guarda ancora come se fossi la cosa più preziosa che ha, che mi guarda come si guardano quei tramonti stupendi che fanno tutto il cielo arancione.
E allora, a voi, amici di sempre e del per sempre, non posso che dire grazie perchè "lo squadrone siamo noi"
_diciamoaddiosenzacrederlo
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giovaneanziano · 5 years
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Serata numero 3 di Sanremo o, come dice la mia amica, Eurovision Pre-Game. Pronto a fare le 2 anche stasera.
Serata duetti e cover liberamente interpretate. Già piango
- Michele Zarrillo con Fausto Leali che canta Deborah. La geriatria ringrazia
- Junior Cally con i Vito, Vado al Massimo. Junior Cally che spara trap carina, ma i suoi soci manco alla festa campestre di Taio in Val di Non eh
- Amadeus presenta la socia che lo accompagnano: Georgina Rodriguez, la compagna di Ronaldo (REGA EDDAI) che ride veramente male e Amadeus fa il piacione CON LA MAGLIA DELLA JUVE SOTTO REGA MADONNA CHE SIPARIETTO TRISTE. voglio ingoiare delle puntine intinte nella cicuta. Ah la maglia davanti della Juve, dietro di Lukaku. Siringona di aria e via
- Vacanze Romane cantata da Marco Masini con Arisa. Masini fa la pubblicità di qualche Barber Shop, Arisa invece fa la cosplay di Malika Ayane. Poteva andare bene, ma hanno messo sotto una cassa inutile come una forcina nei capelli di Mastro Lindo.
- Giorgina non caga e zittisce Amadeus che voleva salutare Ronaldo. SIIIIUUU
- L'Edera di Riki con Ana Mena. Riki vestito da Jack di Titanic misto a Trinità, quello di Terence Hill, mica come quella di cristiana. Chitarrino alla Get Lucky e cerco solo i Daft Punk che purtroppo, non escono
- E se domani fatta da Raphael Gualazzi con Simona Molinari. Raphael rovinami Mina, I dare you t'ammazzo. Già parte male con il basso che perde il jack e gracchia. Però sta versione da lounge bar non è male, mi sembra di essere tornato negli anni '70
- Spalle al muro di Anastasio e la PFM. LA PFM AAAAAA. Diresti che non c'azzeccano ma si fondono così bene che mamma mia. Ditemi che Spotify la pubblica sta cover perché voglio consumarla malamente. Comunque il riassunto del pezzo è "ok boomer"
- alla prossima referrence calcistica vomito giuro. Ronaldo ha regalato la sua maglia ad Amadeus e leccata di culo PAZZESCA.
- Si può dare di più con Levante, Maria Antonietta e la Michelin. Oh io appena vedo la Michelin penso solo al bar dell'Indiano che profuma di te. Ah e Maria Antonietta non è su dei tacchi, è su dei trampoli da 20 cm buoni se non di più, altrimenti sembrava un podio umano
- La voce del Silenzio di Alberto Urso con la Vanoni. Madonna ma guardate Alberto Urso negli occhi e non ditemi che non vi sentite violati. Vanoni dai cacciaci la bestemmia dai (intanto ha steccato na nota, attendo un vaffanculo dai Ornella). Comunque regalate un metronomo alla Vanoni
- Amadeus presenta n'altra conduttrice albanese perché Sanremo li va: Alketa Vejsiu. Che annuncia Benigni e madonna datele della valeriana. "Grazie Amadeus per aver fatto vincere le donne in sto festival" OK BOOMER. O K B O O M E R.
- TOGLIETE LO SPEED AD ALKETA CHE PARLA PIU VELOCE DI ME MENTRE FACCIO POLEMICA
- Lewis Capaldi. A caso. Che è Boris Johnson venuto dal passato. E Amadeus gli chiede che squadra tifa e lui "Sheffield!" E Amadeus "AH CHELSEA" AMADEUS YOU HAD ONE JOB
- pinguini tattici nucleari che cantano 70 volte che è un Medley di canzoni storiche famose. Son di parte, non posso dire nulla Elio fammi tuo. E sai che hanno di bello? Che son dei bimbi che si divertono. E CANTANO ROLLS ROYCE E DANNO LE MIMOSE A RONALDO CIAO VINTO HANNO.
- Nigiotti e Cristicchi che cantano Ti regalerò una rosa, che è di Cristicchi. Nigiotti non lo sopporto, mi spiace. Gioco a Mario Kart che avevo iniziato con Benigni.
- Giorgina che flexa ballando il tango. Utilità dite voi? La stessa di Benigni.
- Star internazionale 2: Mika. Bravi Boni ma mancano ancora una decina di canzoni e ASPETTO ELETTRA
- la nevicata del 56 di Mia Martini se la becca Giordana Angi con i solis string quartet. Il miglior modo di ricordare Mia Martini è lasciandola in pace, direi basta.
- ancora Tiziano Ferro. Tizi ti si ama, ma basta eh
- Un emozione da poco Le Vibrazioni con i Canova e c'è Peppe VESSICCHIO. Madonna se è fatta bene se ci stanno bene loro a cantare Anna Oxa
- 24 mila baci cantata da Diodato con Nina Zilli. Il vestito di Nilla Pizzi non ha delle spalle ha delle ali che inglobano le braccia. Non so spiegarvi, la forma del vestito è un panbauletto schiacciato dallo Chef Tony.
- Piazza Grande interpretata da Tosca con Silvia Perez Cruz. Fatta metà in italiano e metà spagnolo boh, sembra di mangiare olive e feta su una spiaggia a Santorini. E che c'entra dite voi? Nulla ma per no spuntino delle 1 ho fame. E mancano ancora Pelù, Elettra, Achille e la Pavone come minimo
- ho contato male ne mancano ancora 8 e sono le 1. LE UNA DIOCANE
- la Pavone canta 1950 che sarà l'età in cui era maggiorenne con Amedeo Minghi(e). Ma loro hanno vissuto il Time LARP di Thanos? Perché più li guardo più invecchiano
- ACHILLE LAURO CANTA MIA MARTINI AAAAAAAAA Gli uomini non cambiano. Ah sì c'è anche Annalisa, vabbè chissene ACHILLE VESTITO COME ZIGGIE STARDUST BOWIE E ANCHE L'ENIGMISTA CAZZOMENE DEL RESTO.
- Canzone per te di Bugo e Morgan e Morgan dirige l'orchestra. Sembra tipo quando il locale si svuota e restano gli ultimi due secchi dalla Vecchia Romagna che cantano da soli anche senza musica
- Georgina ha la faccia di me quando smetto alle 14 e alle 13.55 mi mandano in culo al mondo dopo aver portato in giro solo over 140 kg al 5 piano senza ascensore.
- La musica è finita cantata da Irene Grandi con Bobo Rondelli (che è Umberto Smaila magro). Ne infamia ne lode
- Cuore Matto con Piero Pelù e basta. Da solo. Come i pinguini. Madonna ha gli stessi occhi di Maradona dopo aver fatto il gol di mano contro l'Inghilterra. Bella Cuore Matto in chiave rock, bisogna darne atto!
- 1 e mezza e mancano ancora 3 artisti. Elettra con Miss Keta, vi hanno messe in fondo per paura. MERDE
- Se me lo dicevi prima di Paolo Iannacci, Francesco Mandelli e Daniele Moretto. L'intro dell'orchestra era MENOMALE CHE SILVIO C'È. E Mandelli mentre canta Iannacci va a stringere mani in giro. Comunque Paolo è tutto suo padre, lo si sente sul palco
- ELETTRA E MISS KETA PIANGO GIA CANTANO NON SUCCEDERÀ PIÙ DI CLAUDIA MORI. tutto in caps lock per miss keta. Madonna se è la canzone giusta per Elettra! Con un abito a sirena bianco che più la guardo più non ce la vedo. MISS KETA COL COMPLETO NERO CIAO MAMMA CHE SANREMO LIVELLI STELLARI QUASI IL BACIO MAMMA MIA SVENGO QUI. però aspettavo il TWERK
- Gabbani con l'italiano e io penso solo a una cosa AMO FINITO VOGLIO IL LETTO. ah vestito da astronauta col tricolore giusto per accalappiare i vecchi nostalgici e vincere anche sto Sanremo
Chiudo qui son morto ciao, la classifica domani su
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marcogiovenale · 5 years
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alberto d'amico @ una vetrina, oggi, 3 gennaio, dalle 19 circa
alberto d’amico @ una vetrina, oggi, 3 gennaio, dalle 19 circa
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UNA VETRINA, Roma, via del Consolato 12
Un pensiero per i bimbi poveri del mondo, un progetto di Alberto D’Amico per “Una vetrina”. Una riflessione amara e pungente sui traumi dell’infanzia, il dualismo bontà e cattiveria secondo i canoni dell’Italia dei primi anni Sessanta. Riprodurre una vetrina nella ‘Vetrina’, alla ricerca di una “mise en abyme” per sondare cosa permane e cosa no delle…
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clo-rofilla · 6 years
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Amici affezionati, finalmente, proprio quando stavo perdendo le speranze di averlo entro luglio, è arrivato l’arrêté de nomination da Parigi e - udite udite - sono stata assegnata a due scuole NEL QUINTO ARRONDISSEMENT. NEL 5ÈME CAPITO?!? In pieno centro!!! A cavallo tra il Pantheon, il Jardin de Luxembourg, la Sorbonne...!!!! A 10 min a piedi l'una dall'altra!!! Saltavo al telefono mentre lo raccontavo all'Uomo, che - con la voce - saltava forse anche di più.
Il coup de théâtre di questa vicenda? 🎭 Sono due scuole elementari. Ebbene sì: insegnerò ai bimbi (!). Non me l'aspettavo, a essere sincera, non me l'aspettavo proprio (pensavo partissero dalle medie), ma devo dire che, ora che accarezzo l'idea, non mi dispiace. Io e i bambini abbiamo un rapporto molto bizzarro. Cioè, loro sono innocenti e giustificati, a onor del vero, comportandosi di fatto come conviene alla loro età (tranne quando cacciano dalla gola quelle urla aquiline che Dante doveva usare per punire i dannati, con buona pace di Cerbero, per quanto pur caninamente si sforzi di latrare), e sarebbe più corretto dire che io ho un rapporto bizzarro con loro. Mi spiego: per me il neonato è quanto di più disgustoso esista in natura. Non guardo le pieghe delle gambotte, non gli stritolo le guance, no. Guardo la bava di questi cercopitechi senza volontà e con la consapevolezza di un carciofo e provo orrore e repulsione e disgusto. Sarà che ne ho cresciuti due (il secondo fratello è troppo vicino a me di età, gli lanciavo solo i lego nella culla, secondo mia madre per giocarci, ma più probabilmente per tentare di accopparlo), sarà che il ruolo della primogenita sia tra i fratelli che tra i cugini ha saturato la mia pazienza verso questi vegetali defecanti e umidicci, verso i biberon i vola vola vola e i pannolini da cambiare, ma io i neonati li ABORRO. Dico sempre che se mai avrò un figlio lo smollerò a una balia finché non diventerà un essere pensante (4-5 anni). È a questo punto che in natura accade una cosa davvero magica: l'individuo prende forma, e inizia non solo a pensare e fare discorsi, ma ad autodeterminarsi . Sviluppa il suo carattere, la sua personalità. È da qui che trovo i bambini veramente spassosi, li ascolterei per ore, fanno ragionamenti così lineari e semplici che il mondo degli adulti diventa improvvisamente una grossa pantomima di complicazioni. E le risposte che danno alle volte, che gusto. È a questo punto che accade una specie di colpo di fulmine tra me e alcuni selezionati bambini (sono è sarò sempre una mente elitista, nel bene e nel male), e mentre tollero la moltitudine, mi innamora letteralmente di alcuni piccoli grandi strateghi. Non parlo di intelligenza, beninteso, ma di personalità.
Non faccio mistero del mio senso antimaterno con chi mi conosce, anzi lo manifesto proprio da subito a chiare lettere. Questo capodanno, perciò, tanto l'Uomo quanto due miei amici sono rimasti sconvolti quando mi sono innamorata di un bambino conosciuto alla festa (figlio di una mamma molto giovane, nostra coetanea), che armeggiava con dei dinosauri di plastica fosforescente. Mi ha spiegato le differenze tra i denti a sciabola delle tigri e la dentatura dei dinosauri con grande puntualità, e poi, alzando il naso tronfio di sicurezza, ha proclamato che da grande lui farà il palelologo. Ecco, io e il piccolo palelologo siamo stati pappa e ciccia per tutta la sera, è stato un imprinting da ambo le parti, e me lo sono scucciolato in braccio tra dissertazioni da piccolo Alberto Angela con una spontaneità e una naturalezza che, fosse stato altrimenti, sarei ancora del tutto convinta di non possedere. La mamma stessa del piccolo è rimasta ammirata, e i miei amici hanno detto che sarei un'ottima mamma (altrove sarei scoppiata in una reazione tra ilarità ed isteria).
Altri bambini invece li prenderei per la collottola come i gatti e li appenderei al soffitto. Con Maria all'inizio è stato così, ma superati i mesi estivi l'attività che facevo per arrotondare un po' si è piacevolmente trasformata in un passatempo che mi riempiva di gioia. In qualche modo, non piegandomi ai capricci di una bimba troppo abituata ad averla vinta e vedersi accontentata e riverita - mai tollererò i bambini viziati, perché è di quanto più lontano dall'educazione che mi è stata impartita - a costo anche di allevarmi un'ulcera nei giorni peggiori, Maria è gradualmente cresciuta e maturata tantissimo, e senza quasi accorgercene siamo diventate amiche per la pelle. All'inizio dell'estate piangeva quando arrivavo, alla fine piangeva quando andavo via (e a me il tempo aveva finalmente iniziato a volare). Più abbiamo costruito la nostra relazione, più sono rimasta sorpresa e meravigliata di come riesca a pensare e ragionare un bambino di 8 anni. Delle risposte che riesce a dare, dei quesiti che si pone. A 8 anni si è già profondissimi pensatori e abilissimi osservatori. Per non parlare delle battute. Più volte ho dovuto contenermi per non scoppiare a ridere e mantenere un vago ruolo di educatrice davanti a certi atteggiamenti deliziosamente spassosi da osservare.
Quando ho smesso di andare da Maria siamo state entrambe assai tristi, e se ogni tanto capita di rivederci lei corre ad abbracciarmi fortissimo, ed è assurdo come le sue braccia ancora piccoline che mi strizzano sia qualcosa che mi riempie di felicità. Un po' come la volpe e il piccolo principe, entrambe ci siamo addomesticate a vicenda, e da che Maria era una bambina qualsiasi, è divenuta ora per me unica al mondo.
Ma mi sono persa. Un preambolo è diventato un volo pindarico senza meta e senza direzione.
Il succo è che dovrò insegnare la mia lingua a dei bambini (non so ancora di preciso la loro età), e a questo, ecco, non ero preparata. Ma proprio per questo sento già che quest'esperienza mi spingerà un po' più in là al di fuori della mia comfort zone, testerà dei limiti che mi sono autoimposta il giorno lontanissimo in cui ho decretato di odiare i bambini, e a cui poi ho contravvenuto in gran segreto per qualche eccezione speciale. Insomma, eccomi a fare i conti con una scommessa personale.
Non sono preparata, ma son pronta.
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sangha-scaramuccia · 3 years
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Dolomiti di Luglio - 2021 (2)
Ci troviamo con mamma Dona a Firenze Sud per lasciare la sua macchina e prendere la mia nuova nuova...più o meno, e caricati Demian, Giarel, Bea e bagagli, partiamo alla volta dell'area di servizio di Firenze Nord dove ci aspettano il Maestro e Valentina.
Caffè veloce e poi via sulla strada per le Dolomiti ed anche se con un po’ di code e diverse deviazioni di percorso arriviamo verso le 16 al nostro ricovero, struttura di proprietà della chiesa costruita a picco sul ripido pendio con un salone molto spazioso dalle cui finestre puoi ammirare l'intero gruppo del Civetta e qualche sprazzo di Marmolada. Ad accoglierci pioggia e freddo, ma visto il caldo di città che abbiamo subìto nei giorni precedenti, la cosa non ci dispiace!
Il Maestro e Valentina essendo arrivati prima di noi provano a scalare una via, ma anche loro sorpresi dalla pioggia battono in ritirata. Nel frattempo sono arrivati anche Francesca, Luca, Veronica e Alberto. Poco piu' tardi anche Laura, Alvise, Fabian, Lena e Bia. Così ci ritroviamo tutti a sistemare i bagagli nei nostri alloggi e poi a condividere birrette e aperitivi vari.
Per cena Alvise prepara la pasta con un sughino sopraffino e Laura si occupa dell'insalata. Tisane e grappa ci danno la mazzata definitiva così tutti a nanna nelle rispettive camerate (maschi-femmine).
Il giorno dopo raggiungiamo le 5 torri dove si arrampica veramente bene ed il clima è favorevole. Facciamo qualche incontro divertente che ci dà occasione di sparlare per quasi tutta la settimana, compresi gli elicotteri venuti a raccattare qualche scalatore imbranato!
I bimbi scalano forse una via, vanno a visitare le trincee, ma per lo più sono impegnati con i "compiti". Laura ed io nel pomeriggio li portiamo a fare merenda al rifugio...torta “foresta nera” e cioccolata calda!
La serata trascorre tranquilla tra birrette e aperitivi, cena con altro delizioso sugo per la nostra immancabile pasta e ovviamente insalata. Tisana con grappa per favorire il sonno.
Il secondo giorno è dedicato alla falesia di Crepe de Oucera anche questa bellissima, infatti ci diamo dentro a più non posso, soprattutto i ragazzi, Luca e Veronica, che scalano quasi sempre da primi e sembrano instancabili. Qualche personaggio non proprio simpatico ci capita anche qui (dev'essere stagione) ma funzionale per i nostri dibattiti serali!
I bimbi oggi si sciolgono un pò e cominciano a giocare a calcio e ad altri giochi insieme, abbandonando per qualche momento i loro " compiti".
Stasera c'è la partita dell'Italia che prende tutta l'attenzione e fino a tardi non si riesce a dormire che oltre agli urli c'è anche una grande tensione nell'aria. Per fortuna Alvise si prende carico dei tre ragazzacci che vogliono vederla tutta a tutti i costi!
Il terzo giorno salutiamo Alberto che deve tornare a casa e arrampichiamo al Castello di Andraz dove anche Francesca ed io riusciamo a montare delle vie da prime.
Si arriva talmente presto che nel primo pomeriggio abbiamo già scalato 8-9 vie, a fine giornata c'è chi arriva a 11-12 vie!
Ci aspetta una cena preparata dal giovane Luca che si rivela un ottimo cuoco!
La notte mentre si dorme ci sorprende una vera e propria tempesta con un vento fortissimo che scuote la casa, fortunatamente breve!
Il giorno seguente il tempo non è dei migliori, ma comunque non ci fermiamo e torniamo alle 5 torri da cui riusciamo a portare a casa il nostro discreto risultato di 7 vie. Un po' infreddoliti e bagnati torniamo per preparare la cena a base di minestra di lenticchie e wurstel nostrani per la gioia di grandi e piccini.
E siamo quindi a venerdì, ultimo giorno! Carichiamo di nuovo tutto in macchina alla volta di Caprile, sulla strada per il ritorno.
Una roccia completamente diversa da quella dei giorni passati che non regala nulla neanche sulle vie più semplici. Ma questo non ci spaventa tanto abbiamo voglia di arrampicare e vivere tutta la vacanza fino in fondo!
Verso pranzo birretta e saluti prima di affrontare la lunga strada verso casa, o verso la Germania per Laura, Alvise, Lena, Fabian e Bia.
Un saluto Giulla
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animadiaria · 6 years
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Analizziamo la vittoria del team tette: Anche se consideriamo solo i voti palesi il vincitore resta invariato ed è di 15 ad appena 6 per il team tette. Passiamo ora alla scomposizione per sesso: il team culi è composto unicamente da maschietti, mentre nel team tette ci sono appena due maschietti traditori della patria e tutte donne. Cosa ci dicono questi dati? Non saprei, non ho mai studiato statistica. Ciao bimbi ed arrivederci al prossimo sondaggio educativo, solo su animadiaria channel
HAHAHAHAHAHAHHAHAHAH sei informazione, sei Alberto Angela, sei assunto.(Ovviamente lo stipendio è pagato in soddisfazione personale, sono povera.)
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djtubet · 4 years
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Nelle mani degli dei, l'odissea di un bimbo invisibile
Il giorno 3️⃣ Agosto, alle ore 20 nel seminterrato della Comunità di San Domenico, via Resistencia, e il giorno 5️⃣ Agosto alle ore 20 al Teatro San Giorgio, via Quintino Sella 4, a Udine, verrà rappresentato, dal #gruppoNonSoChe, “Nelle mani degli dei, l'odissea di un bimbo invisibile” uno spettacolo sul problema dei bambini, nati in Italia da genitori senza permesso di soggiorno, bambini che rischiano di rimanere privi del certificato di nascita a seguito della legge 94/ 2009. Quella legge infatti obbliga tutti i migranti a presentare il permesso di soggiorno per registrare la nascita di un figlio e quindi ad esporsi al rischio di dichiararsi irregolari di fronte a un pubblico ufficiale ed essere espulsi o gravemente penalizzati. Il gruppo NonSoChe ha preso molto a cuore il dramma di questi bimbi senza nome, discriminati, emarginati, e in pericolo perché privi di qualunque diritto e di qualunque protezione. Ci sarà anche un dopo spettacolo, durante il quale verrà ripreso il filo del discorso e verrà coinvolto il pubblico in modo del tutto informale e conviviale con la speciale partecipazione del rapper Dj Tubet e del breaker  #Kenji (Francesco Bressan) Noi del gruppo NonSoChe vi aspettiamo, assicurando l'attivazione delle norme di sicurezza conseguenti il Covid19. ------------------------------------------------------------------------------------- Vi avvisiamo che attualmente i posti per la prima serata sono già esauriti ! Vi invitiamo a prenotarvi per la replica del 5 agosto al Teatro San Giorgio di Udine ------------------------------------------------------------------------------------- Regia: Daniela Zorzini e Francesco Cevaro 
Attori: Adriano Sabotto, Alda Gaspardo, Eleonora Pitis, Francesco Cevaro, Isa Bellocchi, Roberto Caramaschi. 
Testo: Giuseppina Trifiletti 
Cantante: Eleonora Pitis 
Tecnici: Luciano Ongaro, Gabriele Rabassi 
Partecipano a vario titolo allo spettacolo: Caterina e Crisrian Muresan, Maria Grazia e Dino Banahene, Bruno Sandonà, Mariarosa e Paolo Paoluzzi Organizzatori del dopo spettacolo: Enzo Sandretti e Rosanna Bulfoni Collaborano: Maria Teresa Anania, Maria Grazia e Dino Banahene, Giuliana Catanese, Marina Cicchetti, Bruno de Zorzi, Alberto Fabiani, Emilio Gottardo, Bruno Sandonà 
Traduzioni: Antonio Liguri, Mia Mastnak, Eloisa Grossi, Ioulia Voronko, Eugenio Raneri, Cecilia Raneri, Giulia Dominici, Giacomo Cristofori, Salvatore Cultrera, Luisa Pasqualino, Marta Raneri.
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frontedelblog · 4 years
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Coronavirus, a Piacenza il dramma dei disoccupati come Greta, senza contributi né reddito di cittadinanza
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Greta è disoccupata. Ha preso per due mesi la naspi e non ha diritto al reddito di cittadinanza. Vive a Piacenza e scopre che l'emergenza coronavirus non prevede contributi dai Comuni, che i termini per i buoni spesa sono scaduti il 15 aprile e che non può fare l'isee. Che futuro l'aspetta?   La globalizzazione ci ha inglobati. Non più individui e soggetti ma oggetti utili o non utili. Sputerà fuori qualcosa di indigeribile la globalizzazione ? Credo di si: il totale controllo sociale. Greta è disoccupata e fa parte di una parte di realtà sociale ed economica che non tocca tutti oggi, ma è una fetta di una stessa medaglia: il diritto alla dignità personale.  Qui sotto un esempio di cosa sia stato messo in campo in questo caso a Piacenza a sostegno di quanti  non godono nè di un lavoro nè di un beneficio (reddito naspi ecc). Non è così complesso capire come sia possibile che questo accada perché se leggete bene il percorso che ti porta a non poter usufruire di un minimo di sussistenza vi accorgerete che basta stabilire di non essere più uno Stato sociale et voilà, les jeux sont fait. Così rispondono dal Comune di Piacenza alla domanda quando si chiede se siano previsti contributi per la disoccupazione in questo periodo: Buongiorno, al momento contributi specifici legati allo stato di disoccupazione per l'emergenza covid-19 non ce ne sono (le domande di buoni spesa sono terminate il 15 aprile u.s), sappiamo che il Governo sta lavorando al reddito di emergenza ma al momento non ci sono ulteriori informazioni, la invito a contattarci nei prossimi giorni o tenere controllato il sito Inps. Cordiali saluti Domanda numero 2: Si può richiedere isee corrente essendo variata la mia situazione dal 2018? Sono disoccupata. Buongiorno, se ricorre in una di queste casistiche sotto elencate si: “Le variazioni della situazione lavorativa che vengono considerate ai fini della richiesta dell’ISEE CORRENTE sono le seguenti: A) lavoratore dipendente a tempo indeterminato per cui sia intervenuta una risoluzione del rapporto di lavoro o una sospensione dell’attività lavorativa o una riduzione della stessa; B) lavoratori dipendenti a tempo determinato ovvero impiegati con tipologie contrattuali flessibili, che risultino attualmente non occupati, essendosi concluso il rapporto di lavoro, e che possano dimostrare di essere stati occupati nelle forme di cui alla presente lettera per almeno 120 giorni nei dodici mesi precedenti la conclusione dell’ultimo rapporto di lavoro; C) lavoratori autonomi, non occupati alla data di presentazione della DSU, che abbiano cessato la propria attività, dopo aver svolto l’attività medesima in via continuativa per almeno dodici mesi.” Distinti saluti. Greta ha lavorato 4 mesi nel 2018 e ha preso la naspi per 2 mesi...  non ha diritto al reddito di cittadinanza: questo perché potreste porvi in effetti la domanda. Quindi  di Greta DISOCCUPATA che non trova reali soluzioni di sussidi non importa a nessuno principalmente allo Stato che dovrebbe tutelarne la dignità.  Quale sarà il suo futuro? Non siamo mai stati uguali nei diritti sotto questo cielo, ma l'idea di usare termini come "Distanziamento Sociale" al posto di un più corretto "Distanziamento Sanitario" o "Prudenziale" ci fa presagire l'insufficienza con cui le fragilità, le differenze, le mancanze di opportunità, siano trattate e saranno viste in questo incerto futuro. L'idea che la distanza sociale mi rende è quella della mancanza di comunicazione tra le persone in nome di un pensiero unico emergenziale, l' idea che come diceva il grande Alberto Sordi ne il Marchese del Grillo, che "Io sò io e voi nun siete un..." prenda forma istituzionale. Per chiarire il pensiero rubo un'altra frase famosa, da cinema, questa volta urlata con disperazione "Le parole sono importanti" e aggiungerei non solo quando fanno comodo a qualcuno. Se provate a dirlo, "distanziamento sociale" o " distanziamento sanitario"  nel suono stesso, il concetto rappresentato cambia in modo percettibile il senso della realtà che stiamo vivendo. “Distanza sociale”, insieme a "Decisore politico", altro termine estraniante, sembrano creati per una nuova realtà, indicano una terzietà, un gioco a scaricabarile di chi prende le decisioni che riguardano la nostra vita. Nuovi termini per creare nuove distanze, per creare un ben conosciuta "Acquiescenza" questo sì  è un termine vecchio, che la dice lunga proprio perché vecchio sul come si può indurre la gente a stare tranquilla nella propria tana, senza che neanche se ne accorga. https://www.youtube.com/watch?v=SSkNRaXfcZo   Perché al 54% degli italiani piace Conte? Perché invece per gli altri ciò che ci dice è nebuloso e inconcludente? Con grandissima probabilità  questo 54% è quella parte di italiani  che non ha perso nulla di rilevante, di primario per intenderci, lavoro, salute, affetti, e crede oltretutto di non aver perso la libertà perché dice che fondamentalmente bisogna solo stare un po’ in casa, ma lo dice mentre si reca al lavoro. Non hanno una percezione così forte del cambiamento, hanno continuato a lavorare e ad uscire. Sicuramente hanno dovuto variare organizzazioni e quotidianità ma possono farlo, ne hanno gli strumenti, si stanno sacrificando per la città e lo Stato che li governa perché sono comunque in qualche modo accuditi. Altri invece si fanno scudo di paure anche illogiche e immaginano un virus che arrivi dal cielo  e si sentono sicuri solo a sapere che gli altri siano sotto controllo, gli altri, non loro. Le parole del governo fanno leva sui pensionati, lavoratori, imprenditori, che non perdono in questa situazione, anzi qualcuno ne guadagna e si sta costruendo il futuro. E non dimentico la paura che provo anche io  oggi  che sembra abbia innescato più che altro  isteria e abboccamenti. Immaginiamo come poi il senso di panico guidi la massa ad accogliere benevolmente anche decisioni raffazzonate purchè presentate come decisioni paterne. Abbiamo sempre amato il paternalismo, come italiani, ora finalmente ci guida. Come bimbi piccoli ci hanno portati a sentirci dipendenti da altri per gestire i nostri bisogni, assolutamente non cresciuti, non responsabili per essere individui liberi. Ci hanno colpevolizzati per coprire le loro mancanze,  hanno ignorato e silenziato le  maggiori fragilità perché non in grado di fronteggiarle adeguatamente: siamo più soli che mai, ma se ne accorge soltanto chi lo era già. Penso che il controllo sociale stia vincendo sulla capacità di discernimento, e che tutto questo ha uno scopo di lucro e di potere totalizzante. La globalizzazione ci ha inglobati e sputerà fuori qualcosa di indigeribile? Credo di si: il controllo sociale facilita il potere finanziario ed economico. Ho delle domande insoddisfatte. Quali bisogni fondamentali sta soddisfacendo il nostro Governo perché possiamo trovare come individui singoli e come di nazione una possibilità di sopravvivenza? Si sta occupando della nostra salute chiudendoci in casa. Questo T.S.O. è l'unica misura utile o serve anche a coprire il pericolo di ospedali al collasso? Quali ammortizzatori sociali utili e veloci per permetterci di sopravvivere sono arrivati? Ieri non domani che oggi è già tardi. Si  stanno occupando di verificare che  le misure precauzionali rispetto al contagio nei luoghi di lavoro che nel frattempo sono sempre stati aperti  siano state rispettate? Potranno le Aziende che riapriranno sopportare i costi dovuti alla sanificazione e ai nuovi protocolli di sicurezza senza indebitarsi ulteriormente? Chi pagherà questo aumento inevitabile di costi? Il consumatore finale? Sarà sbagliata l'idea che dietro alla decisione di riaprire, a gradi certo, le vostre attività ci sia la possibilità di farvi riprendere il lavoro, specie quello di piccoli esercenti, per potervi così escludere da possibili aiuti? Un esempio: il 4 maggio apre il commercio all’ingrosso mentre per il dettaglio data prevista il 18 maggio. La famiglia quali soluzioni può attuare se non  può scegliere di stare a casa a curare figli a discapito del lavoro? Ovvero toccherà sempre e solo alle donne rinunciare al lavoro per curare i figli? E le famiglie monoparentali? Divide et Impera dicevano i romani. Difficile avere un pensiero alto senza poter avere i mezzi per sostenerlo! Simona Tonini Read the full article
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tagomago-ita · 5 years
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SUONI DI MARCA... 29ESIMA EDIZIONE A TREVISO...
UNICHE DATE ITALIANE DI THE ORIGINAL WAILERS, PER GLI AMANTI DI BOB MARLEY... E DEL MITICO MATT BIANCO...
WHO'S SIDE ARE YOU ON? RICORDATE... JAZZ, POP E SOUL INGLESE ANNI 80
SUONI DI MARCA 2019
al via la 29esima edizione
18 serate di grande musica e molto altro ancora
LOCATION
Mura di Treviso Viale Bartolomeo d’Alviano, centro storico area nord di Treviso Porta SS Quaranta - Vicolo Caccianiga
www.suonidimarca.it
https://www.facebook.com/suonidimarcafestival
https://www.instagram.com/suonidimarca/
Sulle splendide Mura rinascimentali di Treviso, è tempo di Suoni di Marca Festival 2019, di grandi serate all’insegna della buona musica, del gusto e dell’artigianato di qualità, con spazi dedicati alle famiglie e con l’energia di centinaia di artisti nazionali e internazionali, di operatori, volontari e di numerosi estimatori del festival ad ingresso gratuito più lungo d’Italia.
Per la 29esima edizione - dal 18 luglio al 4 agosto - il ricco cartellone di Suoni di Marca Festival 2019 vanterà una scelta musicale a trecentosessanta gradi, dai grandi classici del rhythm and blues al cantautorato, dall’indie al pop-alternative, dal jazz all’elettronica.  
Una proposta che negli anni si è estesa anche verso generi più mainstream. Il Festival, inoltre, cerca di dare voce a tantissime realtà musicali del territorio che spesso faticano a trovare uno spazio per far conoscere la propria musica.
Il termine Marca associato alla parola Suoni vuole, infatti, simboleggiare un duplice significato: la promozione della musica nel territorio trevigiano e al contempo la volontà di veicolare un prodotto musicale di qualità.
Saranno presenti come headliner quest’anno The Original Wailers, Omar Pedrini, Ex-Otago, Max Gazzè, Alan Sorrenti, Alberto Fortis, Nada, La Rappresentante di Lista, Eugenio Bennato, Anna Calvi, Eugenio Finardi e Bandabardò, Village People, Original Blues Brothers Band.
Suoni di Marca 2019 è patrocinato dal Comune di Treviso, dalla Regione Veneto, dalla Provincia di Treviso e sostenuto dalla Camera di Commercio di Treviso. La manifestazione si articolerà in tre Palchi (San Marco, Caccianiga e Fra’ Giocondo) sui quali si esibiranno artisti musicali di calibro nazionale e internazionale. Una scaletta che si conferma nuovamente all’altezza delle aspettative dei numerosi aficionados che da decenni partecipano assiduamente a uno tra gli eventi più attesi dell’Estate Trevigiana.
Suoni di Marca ha saputo organizzare un festival a misura di ascoltatore, capace di rispondere efficacemente alle richieste di differenti fasce d’età. Tra spettacoli, enogastronomia, stand e aree relax, la manifestazione propone, infatti, un intrattenimento destinato a un pubblico eterogeneo che alterna la presenza di giovani, meno giovani e famiglie, in fasce orarie tendenzialmente alterne, nella consolidata location delle Mura di Treviso nell’area compresa tra Porta SS. Quaranta e Porta Caccianiga, facile da raggiungere in pochi minuti a piedi da ogni parte della città.
TANTA MUSICA, MA NON SOLO!
Un vero e proprio Percorso del Gusto accompagnerà le serate trevigiane, con la possibilità di degustare tipicità locali a km0, cicchetterie, specialità etniche, cucina gourmet, finger food, dolciaria e beverage. Oltre 200 operatori (tra espositori, punti enogastronomici, associazioni no-profit e parchi gioco bimbi e ludoteche) trasformeranno la passeggiata lungo le “mura” in un itinerario avvolgente e accogliente, all’insegna dell’aggregazione sociale e del divertimento. Suoni di Marca si conferma anche un Festival a misura di bambino, con un spazio dedicato alle famiglie e ai più piccoli, in cui tutti i giorni saranno attivi servizi di animazione e baby-sitting.
Come nelle migliori tradizioni en plein air, non mancheranno gli angoli dedicati a giovani artisti e fotografi. Suoni di Marca rappresenta un punto di riferimento nella gestione sostenibile di un evento di grandi dimensioni, garantendo un ridotto impatto ambientale. L’edizione 2019 riproporrà il modello vincente dello scorso anno, con la presenza di EcoPunti nei quali oltre 100 giovani volontari aiuteranno i partecipanti a eseguire un’accurata raccolta differenziata degli imballaggi e degli scarti delle consumazioni, un fattore determinante che nel 2018 ha consentito una raccolta differenziata superiore al 90% dei rifiuti complessivi, distinguendosi da Contarina come Festival Virtuoso.
Da qui puoi scaricare programma, foto, info sul festival
https://drive.google.com/drive/folders/1ufUzAODukGBDQzqPp6yAbuVLrvWtI_UY?usp=sharing con le informazioni generali di Suoni di Marca Festival 2019.
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