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#andrea semplici
joeinct · 8 months
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La Luna e i Calanchi, Aliano, Photo by Andrea Semplici, 2022
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“Il primo gesto di ogni vero viaggio ha qualcosa di lento. Non credete a chi si mostra deciso, privo di dubbi e incertezze. Nasconde sensazioni incomprensibili e contraddittorie. Lui stesso non vuole crederci: ha sognato e desiderato per mesi questo momento e ora come è possibile che non voglia più partire? E’ qualcosa di inspiegabile. Nasconde, dietro il sorriso, una stanchezza improvvisa, un indefinibile senso di solitudine. Nella sua testa stanno passando, come cavalli a galoppo, mille sagge ragioni che suggeriscono di non andare. La partenza è un momento di fine e di inizio. E’ necessario, credetemi, trovare coraggio. Occorre coraggio nel cancellare ogni dubbio e affrontare quel ‘momento di fare spazio al proprio sogno-bisogno’. E ne occorre tanto per sciogliere gli ormeggi e mollare la cima che ci tiene legati alla banchina. ‘Fa’ salpare il tuo sogno, ficcaci dentro la tua scarpa’, dice il poeta romeno Paul Celan. Non sempre è facile.”
Andrea Semplici, In viaggio con Kapuscinski. Dialogo sull’arte di partire
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benzedrina · 7 months
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Cronache vagabonde del mio cazzeggiare: sul divano, l'ipad carico che volevo disegnare qualcosa, commenti di Inter Atalanta in sottofondo, TikTok aperto. Un tizio fa la sua lista di artisti che vorrebbe vedere a Sanremo per il post-amadeus, 6/10 li conosco, cerco di segnarmeli ma niente, intervista a una radio, tizio straniero parla di Andrea Laszlo De Simone e di come credeva che La nostra fine fosse da noi un pezzo famosissimo. Apro YouTube, ascolto La nostra fine (che pezzo meraviglioso), nei consigliati c'è una dei 4 artisti che non conoscevo della lista di prima, clicco su Carme di Daniela Pes, piango. Vado su Spotify, metto l'unico disco suo, immagino un cortometraggio, un telo bianco sullo sfondo, in primo piano una persona, luci calde sul volto, chiedo alla persona di fissare la fotocamera e di esprimere diverse emozioni, nel montaggio alterno diverse scene di diverse persone, come musica metterei proprio Carme.
Ho le ginocchia in fiamme, colpa del lavoro, e sono molto stanco. Ho passato periodi peggiori, mi serve un giorno offline e ritorno vivo. Vorrei dipingere un quadro grande, tipo 2 metri per 2 metri e farmi una foto con lui accanto giusto per dirmi "tu hai questo dentro ma ogni tanto te lo scordi", che è il motivo per cui Rothko mi devasta. Quadri semplici al servizio di pensieri complessi. Mi mantengo con pezzi di scotch per pacchi e non so bene che strada sto seguendo, vorrei semplicemente alzare lo sguardo e capirci qualcosa. Alla fine comprendo perché sono legato a 7 miliardi di Massimo Pericolo, quel suo "voglio solo una vita decente" è quasi un piccolo urlo giornaliero.
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Il primo gesto di ogni vero viaggio ha qualcosa di lento. Non credete a chi si mostra deciso, privo di dubbi e incertezze. Nasconde sensazioni incomprensibili e contraddittorie. Lui stesso non vuole crederci: ha sognato e desiderato per mesi questo momento e ora come è possibile che non voglia più partire? E’ qualcosa di inspiegabile. Nasconde, dietro il sorriso, una stanchezza improvvisa, un indefinibile senso di solitudine. Nella sua testa stanno passando, come cavalli a galoppo, mille sagge ragioni che suggeriscono di non andare. La partenza è un momento di fine e di inizio. E’ necessario, credetemi, trovare coraggio. Occorre coraggio nel cancellare ogni dubbio e affrontare quel ‘momento di fare spazio al proprio sogno-bisogno’. E ne occorre tanto per sciogliere gli ormeggi e mollare la cima che ci tiene legati alla banchina. ‘Fa’ salpare il tuo sogno, ficcaci dentro la tua scarpa’, dice il poeta romeno Paul Celan. Non sempre è facile.
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Andrea Semplici
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Grazie Ragazzi film completo streaming + scaricare film ita
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Antonio è un attore appassionato ma spesso disoccupato. Di fronte alla mancanza di offerte di lavoro, accetta un lavoro come insegnante in un laboratorio teatrale all'interno di un carcere.
"Grazie ragazzi", un remake di successo di Nicola Falcinella La Provincia di Como Nel 1986 in Svezia un gruppo di prigionieri fuggì approfittando della libertà concessa loro per rappresentare "Aspettando Godot" in un teatro. La storia è stata portata più volte sul grande schermo, dallo svedese "Break Out" al francese "Un anno con Godot" (2020) di Emmanuel Courcol. Questa versione è basata su Riccardo Milani, che aveva già rifatto un film d'oltralpe con il suo fortunato "Corro da voi", per "Grazie ragazzi". Commedia agrodolce Una commedia agrodolce incentrata sull'attore in crisi Antonio (Antonio Albanese di Lecco in una parte a lui congeniale) che si arrangia doppiando film porno e che si ritrova a condurre un laboratorio teatrale nel carcere di Velletri.
Milani rispetta la dimensione reale del racconto con una regia a tratti quasi documentaristica, mentre la sceneggiatura "costruita" ha il compito di definire personaggi e creare situazioni attraenti per il grande pubblico. E se è vero che la lezione di come funziona il teatro dei miracoli in carcere è già stata raccontata al cinema (la punta di diamante Cesare deve morire dei fratelli Taviani) è anche vero che raccontarla in forma drammaturgicamente elaborata senza cadere nel pietismo e senza creare situazioni in cui si ride dei detenuti e non con loro, resta una sfida.
Antonio Albanese è il perno emotivo attorno al quale ruota la storia, letteralmente e figurativamente, e coronato da Vinicio Marchioni, Andrea Lattanzi, Giorgio Montanini e Bogdan Ioardachioiu, anche se il più toccante è Giacomo Ferrara nel ruolo di Aziz. Peccato che non si possa vedere più a lungo (per ragioni che non sappiamo spiegare) Gerhard Coloneci, mentre Sonia Bergamasco è opportunamente formale (ma sempre pronta allo scongelamento) nei panni di Laura.
Grazie ragazzi è quel tipo di film che negli Stati Uniti viene definito "crowd pleaser", cioè pensato per incontrare il gradimento del grande pubblico, quindi si sottrae a divagazioni filosofiche vezze autoriali per servire il racconto con onestà e gentilezza, eppure concede un finale non del tutto encomiabile.
Le musiche di Andrea Guerra (più la canzone di Vasco "I soliti") accompagnano la piacevolezza dell'insieme che, pur rimanendo orgogliosamente sul versante dell'accessibilità, ha il dono di raccontare persone semplici, spesso non per scelta, con una semplicità disarmante.
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micro961 · 2 days
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NOEMA - Il nuovo singolo “Ascensore”
Un rock di potenza e adrenalina
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La rock band milanese NOEMA pubblica il suo nuovo singolo “Ascensore”, disponibile dal 20 settembre 2024 sugli stores digitali e nelle radio in promozione nazionale. Il brano apre la tracklist del nuovo album “Ad altezza XXI secolo” ed è un concentrato di rock puro, dal sound potente e ritmo serrato. L’ascensore non è solo uno strumento di trasporto, ma è il luogo in cui si consumano imbarazzi, impacci e discorsi di circostanza: un vero e proprio microcosmo di pensieri ed emozioni. Le sue porte non contengono dei semplici corpi, ma le anime di ognuno.
“Quante persone e storie differenti incrociamo, quotidianamente, in ascensore, mescolando le nostre esistenze, sfiorando le altrui vite, seppur per qualche minuto?” NOEMA
Ascolta il brano
Storia della band
La rock band milanese NOEMA è composta da Francesco Mastropasqua, Roberto Gagliardi, Marco Perego, Luca Reale e Andrea Castellaneta. Il loro genere è un rock al fosforo, insolubile in acqua e che brucia spontaneamente con l’aria. Dopo la pubblicazione degli album “Punto di equilibrio” e “Voi siete qui”, si accingono a rilasciare il loro terzo album “Ad altezza XXI secolo”, di cui il pubblico conosce gli estratti “L’uomo con l’ombrello nero”, “C’era una volta” e “Ascensore”.
Facebook: https://www.facebook.com/noemalive
Instagram: https://www.instagram.com/noema_rock
Youtube: https://www.youtube.com/@noemalive Apple:https://music.apple.com/it/artist/noema/1738284577
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Tutti in festa per la B1 !!!
Iniziamo l’ultima puntata del blog di quest’anno per la Serie B con una delle notizie più belle che ci hanno regalato le ragazze. Non parliamo di due punti in un incontro intersociale ma della vittoria dell’ultimo doppio stagionale, ottenuta da Ilaria Semplici e Valentina Urelli in quel di Merano, per chiudere con un risultato positivo un’annata che è andata come doveva andare ma che ha dimostrato una volta di più come le nostre ragazze portano in giro per l’Italia i colori del CTP con orgoglio, dedizione e attaccamento commoventi.
La voce di Mattia nel raccontarmi questo episodio era davvero rotta dall’emozione e dall’orgoglio di avere con sé delle ragazze splendide, umili ma grintose nel mettere in cascina più fieno possibile. Pensate che al super tie-break finale eravamo sotto 9 a 4 ma abbiamo saputo ribaltare grazie ad una voglia pazzesca !
L’anno prossimo si riparte dalla C, dimensione sicuramente a noi più congeniale anche se l’assenza per giustificatissimi motivi di Vale nelle prime giornate ha inciso sulla classifica del girone che magari avrebbe potuto essere diversa ma davvero … va benissimo così, va benissimo aver fatto crescere giovani ragazze come Giorgia, Ludovica, Paola, Sania … guidate dalle più esperte Ilaria (anche lei giovanissima) e appunto Valentina che con la sua voglia di fare e capacità di trascinare le altre darà ancora tanto, ne siamo sicuri, ai nostri colori.
Un grazie di cuore anche ai due capitani Paolo Palmieri e Davide Moneta, sempre disponibili ma soprattutto altamente professionali. Siamo sicuri che questa esperienza è giovata a loro due tanto quanto alle ragazze che hanno sempre visto in entrambi un punto di riferimento fermo non solo tecnico ma anche umano. Grazie ragazzi !
Veniamo alla festa casalinga della B2 … anzi dovremmo dire B1 maschile !
Non commentiamo troppo a lungo gli aspetti tecnici di un match dove hanno prevalso le emozioni e l’euforia per una promozione tanto storica quanto desiderata, ma torniamo a ringraziare tutti, il pubblico di sostenitori presenti che bontà loro ha potuto gustare la buonissima crostata commemorativa
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ma soprattutto, lasciatemelo fare una volta tanto, la figura centrale in questa come in tante altre straordinarie imprese passate e future … MATTIA !
So che non ama farsi chiamare con l’appellativo di Presidente (carica tra le altre cose ufficialmente rivestita …) ma capitano/giocatore. In tutti questi blog abbiamo sempre e giustamente elogiato le prove grintose e l’attaccamento dimostrato dai giocatori in campo, elogi che provenivano ovviamente dallo stesso Mattia. Mi sembra però giusto in questa ultima puntata del blog Serie B convergere tutti i ringraziamenti e i complimenti sulla persona che è la reale fautrice di tutto questo, insieme alla sua famiglia.
La passione, la dedizione ed il suo vivere di tennis 365 giorni l’anno sono il motore che muove la nostra Associazione da oltre trent’anni e la data del 09 Giugno 2024 è solo l’ultima di una lunga serie di milestone memorabili che risultano inevitabili … ieri, oggi e in futuro !
Anche di fronte alle avversità in un periodo così difficile come quello post Covid e alluvioni varie, l’apporto e la professionalità della famiglia Ceruti non sono mai venuti meno e tutti i componenti delle nostre squadre vivono questi benefici quotidianamente. La promozione di quest’anno può essere anche vista come una rivalsa nei confronti dei pochi che nel corso degli anni gli hanno voltato le spalle ma chi scrive preferisce non leggerla in questo modo ma piuttosto come il giusto riconoscimento per anni di sacrifici.
In quest’ottica, sentire Mattia parlare dell’esordio del figlio Andrea proprio domenica durante la festa promozione, ci riempie il cuore di orgoglio e commozione, tanto quanto a lui !
Ripeto, non voglio parlare dei risultati sportivi, del match tiratissimo di Christian Migliorini concluso 76 al terzo, della sempre generosa prova di Leo Cassago, enorme pilastro della squadra di quest’anno, sempre pronto e presente nei momenti del bisogno nonostante gli impegni scolastici (la scuola prima di tutto Leo lo sai !!!) e atleta con la più lunga militanza nel CTP dopo Mattia … o infine del sudore e dell’impegno profusi da Ale Panaro beffato da due tie-break …
Lasciateci una volta tanto elogiare Mattia, la famiglia Ceruti ed il bravissimo Andrea le cui emozioni si saranno accavallate in maniera vorticosa nella sua testa, in un simbolico passaggio di consegne con papà Mattia che è di ottimo auspicio per il futuro del CTP.
Complimenti a tutti ma soprattutto e una volta tanto a Mattia … ti meriti tutto questo !!! … soprattutto dopo aver risposto alla domanda: “ … e adesso per la B1 chi prendi ??” con un secco UN BEATO NESSUNO, QUESTI SONO I MIEI RAGAZZI E ME LI TENGO STRETTI !!!
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Ora sotto con la stagione individuale, con i tornei anche organizzati dal nostro sodalizio, a partire dall’Open Italdibipack in corso in questi giorni sui nostri campi per continuare con il tradizionale Open FRATELLI Rossetti di Settembre.
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giardinoweb · 5 months
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La Zantedeschia: Un Fiore Elegante che Arricchisce il Mio Giardino
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Ciao a tutti! Sono Andrea, e voglio condividere con voi la mia passione per uno dei fiori più eleganti e raffinati che adornano il mio giardino: la Zantedeschia, conosciuta anche come calla o gigaro di Etiopia. Sin dal primo momento in cui l'ho vista, sono rimasto incantato dalla sua bellezza. La Zantedeschia vanta una storia antica e un'eleganza senza tempo. Originaria del Sudafrica, questa pianta perenne si distingue per le sue splendide infiorescenze a forma di tromba, avvolte da una spata simile a una foglia, che assume diverse tonalità, dal bianco puro al nero intenso, passando per il rosa, il giallo e il rosso. Nel mio giardino, le Zantedeschia hanno un posto speciale. Le ho piantate in bordure, creando una cornice di colore e raffinatezza che valorizza le altre piante. Alcune le ho posizionate ai piedi di alberi e arbusti, creando un contrasto armonioso tra le loro forme delicate e il fogliame rigoglioso. Altre ancora, invece, le ho messe in vasi per decorare la terrazza e il balcone, donando un tocco di classe agli spazi esterni della mia casa. Oltre alla loro bellezza estetica, le Zantedeschia mi affascinano anche per i loro profondi significati simbolici. Nella cultura occidentale, rappresentano la bellezza, la purezza e l'innocenza. Per questo motivo, le ho scelte come fiori da sposa per il mio matrimonio, simboleggiando l'inizio di un nuovo capitolo pieno d'amore e felicità. In alcune culture, la Zantedeschia è anche associata alla resurrezione e alla vita eterna, un messaggio di speranza che mi accompagna sempre. Curare le mie Zantedeschia è un vero piacere. Non sono piante particolarmente esigenti e, con un po' di attenzione, mi regalano fioriture spettacolari per tutta la stagione. Le annaffio regolarmente, soprattutto durante il periodo di fioritura, facendo attenzione a non far ristagnare l'acqua nel terreno per evitare marciume radicale. Le concime periodicamente con un fertilizzante liquido diluito, per favorire una crescita sana e vigorosa. Rimuovo regolarmente le infiorescenze appassite, per stimolare la produzione di nuovi fiori e mantenere il giardino sempre in ordine. Infine, durante l'inverno le proteggo dal gelo, dato che vivo in una zona con climi freddi. Le mie Zantedeschia sono più che semplici fiori: sono un simbolo di bellezza, eleganza e amore. La loro presenza nel mio giardino mi riempie di gioia e mi regala momenti di vera felicità. Se anche voi siete amanti dei fiori e desiderate aggiungere un tocco di raffinatezza al vostro giardino, vi consiglio di piantare le Zantedeschia. Sono sicuro che non ve ne pentirete! Oltre a quanto scritto sopra, ecco alcuni consigli aggiuntivi che ho imparato coltivando le mie Zantedeschia: - Scegliere la varietà giusta: Esistono diverse varietà di Zantedeschia, ognuna con caratteristiche uniche. Per il mio giardino, ho scelto la Zantedeschia aethiopica classica, con grandi fiori bianchi candidi e uno spadice giallo al centro. Ma se amate i colori vivaci, potreste optare per varietà come la Zantedeschia elliottiana con fiori di colore giallo brillante o uno dei numerosi ibridi con petali viola, rossi, rosa o arancioni. - Creare composizioni floreali: Le Zantedeschia sono fiori recisi molto apprezzati per la loro bellezza e durata. Potete utilizzarle per creare composizioni floreali eleganti e raffinate, perfette per qualsiasi occasione. - Godersi la loro bellezza: La cosa più importante è godersi la bellezza delle Zantedeschia! Prendetevi del tempo per ammirarle nel vostro giardino e lasciatevi incantare dai loro colori e dalle loro forme delicate. Spero che questo articolo vi abbia ispirato a scoprire di più su questo fiore meraviglioso. Se avete domande o consigli, non esitate a condividerli nei commenti qui sotto! Andrea Read the full article
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lamilanomagazine · 6 months
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Bologna, la Giunta regionale fa la sua terza tappa nelle province colpite dall'alluvione dello scorso Maggio
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Bologna, la Giunta regionale fa la sua terza tappa nelle province colpite dall'alluvione dello scorso Maggio.  Terza tappa del tour della Giunta regionale nelle province colpite dall'alluvione dello scorso maggio. Dopo Ravenna e Forlì-Cesena la settimana scorsa, ieri è stata la volta di Bologna, nella sede della Città metropolitana. E venerdì pomeriggio è in programma un incontro nella sede della Regione tra i firmatari del Patto per il Lavoro e per il Clima e il commissario alla ricostruzione, generale Francesco Paolo Figliuolo. La seduta a Palazzo Malvezzi ha rappresentato un momento di confronto su quanto fatto e resta ancora da fare sul territorio bolognese dove, a causa degli eventi di maggio, si sono registrati 23 punti di criticità sugli argini, 38 punti in cui i corsi d'acqua (tutti hanno superato soglia 3 d'attenzione) sono esondati o tracimati, e 10.835 frane, di cui 6.091 superiori ai 500 metri quadrati di estensione. La delegazione della Regione era guidata dal presidente Stefano Bonaccini e dalla vicepresidente Irene Priolo. Presenti il sindaco di Bologna e della Città metropolitana, Matteo Lepore, primi cittadini, amministratori, rappresentanti delle parti sociali, imprese e realtà associative. Per la Giunta regionale hanno partecipato anche il sottosegretario alla Presidenza, Davide Baruffi, e gli assessori Paolo Calvano (Bilancio), Vincenzo Colla (Sviluppo economico e Lavoro), Andrea Corsini (Infrastrutture e Turismo), Mauro Felicori (Cultura), Barbara Lori (Programmazione territoriale) e Igor Taruffi (Welfare e Montagna). Durante la riunione sono state ribadite le richieste condivise con i firmatari del Patto per il Lavoro e per il Clima e che saranno presentate venerdì alla struttura commissariale. Le principali riguardano la mancanza di personale amministrativo, in particolare nei piccoli comuni, a causa delle procedure che non permettono l'arrivo in tempi rapidi di quelle risorse umane necessarie a svolgere le pratiche della ricostruzione. Inoltre, sempre sulla parte pubblica, manca ancora da parte del Governo il decreto che mette a terra i fondi Pnrr per 1,2 miliardi annunciati a Forlì dalla premier Giorgia Meloni e dalla presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen. Sulla parte privata, invece, verrà nuovamente avanzata la richiesta di inserire i beni mobili tra quelli rimborsabili oltre alla semplificazione delle ordinanze commissariali. Infine, è stato anche presentato il percorso in atto per l'elaborazione dei Piani speciali per la ricostruzione e l'annuncio che non si costruirà più nelle zone allagate, anche nei casi in cui sarà necessario rivedere le previsioni urbanistiche già previste. "Con oggi chiudiamo questo giro di ascolto nei territori colpiti dall'alluvione, con la promessa di tornarvi molto presto, come d'altronde abbiamo dimostrato in questi mesi, perché la ricostruzione e la messa in sicurezza sono la nostra priorità- hanno affermato Bonaccini e Priolo-: non dobbiamo far calare l'attenzione sull'alluvione. E per riuscirci è fondamentale il confronto continuo e costruttivo con gli amministratori, le parti sociali e le comunità, come siamo abituati a fare in Emilia-Romagna. In questi tre incontri abbiamo raccolto indicazioni importanti, che trasmetteremo già venerdì al commissario Figliuolo, in un nuovo incontro con il Patto per il Lavoro e per il Clima. La mole di cantieri già completati, in corso o in via di apertura dimostra l'impegno straordinario che la struttura regionale sta mettendo in campo: stiamo facendo la nostra parte, ma abbiamo bisogno che anche il Governo faccia la propria. Continuiamo, dunque, a chiedere le risposte che ancora mancano, a partire dal risarcimento dei beni mobili danneggiati, oggi incredibilmente non compresi, e procedure più semplici per ottenere quanto dovuto da cittadini, famiglie e imprese". "Per lavorare alla ricostruzione dopo l'alluvione dobbiamo rimanere uniti. È molto importante il metodo che con la Regione abbiamo instaurato e stiamo apprezzando la collaborazione con il commissario Figliuolo, molto concreta e fattiva- ha detto il sindaco metropolitano Lepore-. Non possiamo, però, non rimarcare le lentezze della burocrazia della 'macchina' che le istituzioni nazionali hanno messo in campo per dare le risposte al territorio. Le ordinanze che sono state fatte non funzionano e per questo abbiamo condiviso una serie di proposte che presenteremo a Figliuolo e al Governo. Ci sono inoltre difficoltà legate al personale. Quello che ci era stato promesso è solo sulla carta: la Città metropolitana di Bologna ha avuto una dotazione virtuale di 40 persone, ma nella realtà siamo riusciti a trovarne meno della metà". Gli interventi in ambito provinciale Tra somme urgenze, urgenze (fiumi) e programmazione anticipata, il bolognese è interessato da 52 interventi per quasi 93 milioni di euro in capo all'Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile. Erogati Cis (Contributo di immediato sostegno, 5mila euro iniziali) per quasi 5,4 milioni. Il cantiere del ponte della Motta L'opera più grande di tutti i territori alluvionati interessa il bolognese, ed è il cantiere del ponte della Motta, tra Molinella e Budrio, lungo il fiume Idice. Qui l'intervento di somma urgenza (per 32 milioni di euro) ha uno stato di avanzamento al 90%: è stato ormai completato il ripristino delle sagome degli argini, restano da fare i lavori di impermeabilizzazione. La tranche successiva, da 20 milioni di euro, vedrà interventi di rafforzamento anche sui tratti di argini dell'Idice che avevano retto all'onda d'urto dell'acqua, con una riprofilatura dell'alveo. I cantieri in fase di avvio Sono appena partiti, con risorse dell'ordinanza 8, gli interventi di sistemazione dei rii collinari dei bacini dell'Idice e del Sillaro, per un totale di 1 milione 300mila euro; interessano i comuni di Castel San Pietro, Dozza, Imola, Monterenzio, Ozzano e Monghidoro. A giorni verrà consegnato un altro cantiere, da 200mila euro, sul fiume Reno, per il ripristino di una frana golenale nella sponda sinistra a valle del ponte nuovo di Cento (Ferrara). Successivamente partiranno altri 4 cantieri: il ripristino delle opere elettromeccaniche dell'Opera Po - Cavo Napoleonico, a Bondeno (Fe), per 250mila euro; il ripristino urgente, nelle Terre del Reno, dei rivestimenti delle prime vasche di dissipazione del Cavo Napoleonico e delle strutture di Opera Reno, per 400mila euro. Poi due interventi, entrambi da 700mila euro e quindi per un totale di 1 milione 400mila euro, di diradamento del verde, taglio e rimozione di piante a terra o in stato precario, a rischio caduta, troncamento, sradicamento. Questi due interventi riguarderanno i bacini dei torrenti a ovest della provincia (Lavino, Olivetta, Reno, Setta, Samoggia e affluenti) e a est (Sillaro, Sellustra, Idice, Savena, Zena, Quaderna, Gaiana e affluenti). In progettazione Sono in fase di progettazione altri 17 interventi per un totale di 35,3 milioni di euro. Il più importante, da 20 milioni, riguarda il completamento e il ripristino degli argini dell'Idice nei comuni di Budrio e Molinella.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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cinquecolonnemagazine · 7 months
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Dossieraggio: che significato ha "spiare" personaggi pubblici
Qual è il vero significato del dossieraggio? Raccogliere in modo illecito informazioni sensibili su personaggi pubblici o esercitare il diritto di cronaca? Il mondo della politica (e dei vip) è in subbuglio dopo che è stata resa nota l'esistenza di dossier segreti su diversi politici e personaggi pubblici. Mettiamo insieme ciò che sappiamo per creare un quadro quanto più chiaro possibile sulla vicenda. Com'è iniziata la vicenda La vicenda ha preso il via dopo la presentazione, da parte del ministro della Difesa, Guido Crosetto, di un esposto alla Procura di Roma su alcuni articoli giornalistici apparsi sulla testata "Il Domani". Gli articoli riguardavano i compensi ricevuti da Crosetto (con tanto di numeri) per delle sue consulenze passate presso la società Leonardo. Consulenze che avrebbero dimostrato il conflitto d'interesse di Crosetto con la successiva carica di ministro. Le indagini seguite all'esposto, condotte dalla Procura di Perugia, hanno rilevato un fenomeno ben più ampio. Un militare della Guardia di Finanza, in servizio presso la Procura Nazionale Antimafia, avrebbe eseguito, tra il 2019 e il 2023, più di 800 accessi abusivi alle banche dati dell'antiriciclaggio, tributarie e dell'antimafia alla ricerca in particolare di eventuali segnalazioni di operazioni sospette (Sos). Lo scopo di tali accessi sarebbe stato acquisire semplici informazioni ma i pm umbri stanno accertando che le informazioni acquisite non siano state utilizzate a scopi estorsivi. Dalla politica allo spettacolo Andando a verificare quegli 800 accessi abusivi, i pm perugini hanno scoperto che a essere stati "spiati" sono stati molti altri esponenti del mondo politico. Francesco Lollobrigida, Marina Elvira Calderone, Gilberto Pichetto Fratin, Adolfo Urso, Marta Fascina, Giuseppe Conte, Matteo Renzi, Andrea Delmastro e Giovanbattista Fazzolari. Ancora Letizia Moratti, Irene Pivetti, Giuseppe Valditara. Nel mirino del finanziere, ora indagato, sono finiti anche nomi del mondo dello sport e dello spettacolo, come Massimiliano Allegri, Fedez, Cristiano Ronaldo, Andrea Agnelli e il presidente della Figc Gabriele Gravina. Una lista destinata a ingrossarsi ulteriormente. Dossieraggio: quale significato? Attualmente sono sotto inchiesta il finanziere responsabile degli accessi abusivi e tre giornalisti della testata "Il Domani". Per il finanziere bisognerà accertare se le informazioni acquisite siano state utilizzate a scopi estorsivi. Quanto ai giornalisti, i capi d'imputazione sono accesso abusivo e rivelazione di segreto. La FNSI in una nota ha espresso il suo pieno sostegno ai colleghi indagati (che rischiano fino a 5 anni di carcere). La Federazione Nazionale Stampa Italiana ha difeso a spada tratta l'operato dei giornalisti "indagati dai magistrati di Perugia, che di fatto imputano loro una sola cosa: aver fatto bene il proprio lavoro. Che è quello di trovare buone fonti, ottenere notizie segrete sui potenti di pubblico interesse, verificarle e infine pubblicarle. A beneficio unico dei lettori e della pubblica opinione". In copertina foto di Joshua Woroniecki da Pixabay Read the full article
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susieporta · 7 months
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Se devi fare una scelta importante in questo periodo o semplicemente ti perdi nelle piccole decisioni di tutti i giorni, questa nuova puntata della newsletter di EfficaceMente l'ho pensata per te.
La nostra vita è letteralmente plasmata dalle nostre decisioni:
Decisioni migliori = migliore Vita
E fin qui, siamo tutti d'accordo.
Ma da dove partiamo per iniziare a fare scelte migliori?
Innanzitutto dobbiamo reallizzare che esistono 3 tipologie di decisioni. L'autore James Clear le chiama:
- Le decisioni "Cappello" 🧢
- Le decisioni "Capello" 💇‍♀️
- Le decisioni "Tatuaggio" 🦋
La gran parte delle nostre scelte quotidiane, sono delle semplici scelte "Cappello".
Possiamo provarle e se non ci piacciono possiamo tornare sui nostri passi e indossare un cappello 👒 diverso.
Il prezzo da pagare se sbagliamo una scelta "Cappello" è basso, quindi conviene decidere rapidamente e provare quanti più "Cappelli" possibili finché non troviamo quello perfetto 🤠 per noi.
Alcuni esempi di scelte "Cappello" possono essere:
- I vestiti più adatti per il nostro guardaroba.
- Cosa mangiare a colazione.
- Quale sport praticare.
- ...e così via.
Alcune decisioni, invece, sono come un "taglio di capelli" 💇.
Quando ti fanno un brutto taglio, alla fine comunque riesci a rimediare, ma ci vuole del tempo e potresti sentirti a disagio per un po'.
Anche nel caso delle scelte "Capello" (con una "p") ha senso osare e uscire dalla nostra zona di comfort.
I potenziali benefici di una scelta "Capello" azzeccata, infatti, superano di gran lunga il rischio di un taglio venuto male!
Anzi, i tagli di capelli imbarazzanti, sono l'inevitabile prezzo da pagare per trovare ciò che ci rende davvero unici.
Un esempio di una mia recente scelta "Capello"?
La scorsa settimana ho cambiato la montatura degli occhiali.
Visto che non è l'unica montatura che indosso e che non sempre porto gli occhiali, ho deciso di osare e prendere degli occhiali diversi dal solito...
Ecco... da quando sono tornato a casa con la nuova montatura, mia moglie ha iniziato a chiamarmi "Sven", a pranzo mi chiede sempre se ho mangiato le polpette dell'Ikea e ogni volta che entro in una stanza fa partire l'inno nazionale della Svezia.
Ho sbagliato "taglio"?! Solo il tempo ce lo dirà 😅
Ma veniamo alla terza e ultima tipologia di scelte.
Sono queste le scelte su cui dovremmo concentrare le nostre energie e le nostre attenzioni..
Sto parlando delle scelte "Tatuaggio" 🦋.
Sono poche, ma queste decisioni sono le decisioni con cui dovremo convivere per il resto della nostra vita.
Anche dopo anni, una scelta "Tatuaggio" sbagliata può lasciarci delle dolorose cicatrici.
Queste scelte vanno dunque approcciate con cautela e vanno prese solo dopo un'attenta deliberazione.
A presto,
Andrea "Sven" Giuliodori.
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Giambruno alla presentazione del libro di Candida Morvillo
Il giornalista di Mediaset Andrea Giambruno, ex compagno di Giorgia Meloni, dialogherà con Candida Morvillo alla presentazione del nuovo libro della giornalista e scrittrice “Sei un genio dell’amore e non lo sai – Amare e farsi amare in sei semplici passi”, edito da HarperCollins. Modera Gaia Tortora, vicedirettore di La7. L’appuntamento è per mercoledì 14 febbraio, giorno di San Valentino, alle…
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paoloferrario · 8 months
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presentazione di Laboratorio Dudovich: bottega di scrittura, a cura di Andrea Di Gregorio. Venerdì 16 febbraio, alle 18.30 presso la sede di Comocuore, a Como, in via Rovelli, 8
Un laboratorio di scrittura tutto per te Ti aspetto, venerdì 16 febbraio, alle 18.30 presso la sede di Comocuore, a Como in via Rovelli, 8. È la presentazione – a ingresso libero – del Laboratorio Dudovich: bottega di scrittura, fabbrica di idee, opificio di storie e narrazioni, manifattura di trame semplici o complesse, ma sempre creative, officina di assemblaggio di progetti di comunicazione…
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Il primo gesto di ogni vero viaggio ha qualcosa di lento. 
Non credete a chi si mostra deciso, privo di dubbi e incertezze. Nasconde sensazioni incomprensibili e contraddittorie. Lui stesso non vuole crederci: ha sognato e desiderato per mesi questo momento e ora come è possibile che non voglia più partire? E’ qualcosa di inspiegabile. Nasconde, dietro il sorriso, una stanchezza improvvisa, un indefinibile senso di solitudine. Nella sua testa stanno passando, come cavalli a galoppo, mille sagge ragioni che suggeriscono di non andare. La partenza è un momento di fine e di inizio. 
E’ necessario, credetemi, trovare coraggio. Occorre coraggio nel cancellare ogni dubbio e affrontare quel ‘momento di fare spazio al proprio sogno-bisogno’. E ne occorre tanto per sciogliere gli ormeggi e mollare la cima che ci tiene legati alla banchina. ‘Fa’ salpare il tuo sogno, ficcaci dentro la tua scarpa’, dice il poeta romeno Paul Celan. 
Non sempre è facile. 
Andrea Semplici
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giancarlonicoli · 11 months
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6 nov 2023 15:30
“NON SONO SOLO LORIS BATACCHI, AMO MOLTO LA POESIA” - ANDREA RONCATO, FACCE RIDE: “AUTO DI LUSSO, BELLA VITA E MOLTE DONNE? DICERIE. RECITAVO CON LE ATTRICI PIÙ BELLE. MA MICA LE CORTEGGIAVO TUTTE." - "BERLUSCONI MI CHIAMAVA ALLE 2 DI NOTTE PER SUGGERIRMI LE BATTUTE", LE SGRIDATE DI SANDRA MONDAINI, I NO AL REALITY (“CI HO RIMESSO SOLDI”), IL CAFFE’ CON DE NIRO: “SE INCONTRO UN TRONISTA DI 'UOMINI E DONNE', FA FATICA A SALUTARMI. TANTI GIOVANI ATTORI OGGI SONO CONVINTI CHE BASTI ESSER BELLI PER SFONDARE. MA È UN PO’ COME PER LE DONNE: CONTA DI PIÙ FARLE RIDERE, DEGLI ADDOMINALI” – VIDEO
Giulia Cazzaniga per la Verità - Estratti
Risponde al telefono e Andrea Roncato in pochi minuti sorprende citando Pablo Neruda. Racconta che ha appena visto online alcune terribili immagini dei bambini del Medio Oriente che gli mettono tristezza: «Le guerre sono fatte da persone che si uccidono senza conoscersi, per gli interessi di persone che si conoscono ma non si uccidono», ricorda a memoria affrettandosi ad aggiungere: «Non sono un intellettuale, ma neanche un ignorantone. A inizio dell’anno prossimo uscirà un mio libro con alcuni versi. Amo molto la poesia, sa? E c’è chi si stupisce, perché come sono stato raccontato negli anni non ha molto a che fare con chi sono davvero».
Auto di lusso, bella vita e molte donne, si è letto soprattutto.
«Dicerie».
Proprio tutte?
«In gran parte. Ci ho anche scritto un libro, su questa discrepanza: Non solo Loris Batacchi, si intitola. Non sono solo quello. C’è stato un momento in cui avevo 10 Rolex e ne cambiavo uno al giorno, sì. E ho anche pensato a un certo punto che avere tre auto fosse davvero importante».
Poi?
«Poi succede che con gli anni ci si rende conto che è una forma di insicurezza, tutto questo mostrare. Immaturità, anche. Quando si diventa sicuri di sé non c’è il problema di apparire. Che è un po’ il problema dei ragazzi di oggi: pensano di essere la foto che scattano per postarla sui social, con tutti quei filtri che non sono reali».
I social non c’erano, quando ha iniziato la sua carriera.
«Quarantadue anni orsono. Ne hanno dette di cotte e di crude su di me, anche senza social. Sarà che la gente vede quello che sei nei film e ti identifica con il personaggio».
Nel suo caso, spesso quello del donnaiolo.
«Recitavo con le attrici più belle d’Italia, quelle belle sul serio perché vere e senza ritocchi. Ma mica le corteggiavo tutte. A me fan tristezza quando mi chiedono quante donne ho avuto. Chi dà i numeri spesso mente. Oggi ho una vita molto normale, invece. Sono sposato dal 2017 e sto con mia moglie Nicole da 12 anni, fidanzamento compreso. Sua figlia - l’attrice Giulia Elettra Gorietti - mi ha regalato una splendida nipotina che si chiama Violante. Mi hanno cambiato la vita, queste donne».
Rimorsi per qualche errore, ne ha?
«Se uno non sbaglia non diventa grande. Gli errori servono a migliorare e chi non ne commette neanche uno resta una persona mediocre. Certo, non parlo di errori catastrofici, eh. Però penso che piuttosto che star fermi, vale la pena intraprendere una strada e poi nel caso tornare indietro a metà».
Tempi bui ce ne sono stati?
«Come in tutte le vite. Il peggiore, quando morirono i miei genitori nell’arco di due anni.
Rimasi solo, da figlio unico. Anche le vicende sentimentali sono state non semplici, anche su questo fronte mi sono sentito lasciato solo. Ma sono sempre andato avanti, grazie all’amore e alla compagnia di chi restava. Animali compresi. Pure con la carriera non è stato sempre facile. Ho avuto anni in cui ho lavorato di meno… ma mi sono rimboccato le maniche senza chiedere favori a nessuno».
Parla di raccomandazioni?
«Avrei potuto chiamare Berlusconi o chissà quanti politici che conosco, e di nomi non gliene farò. Ma ho sempre avuto un tale rispetto di me stesso che ho detto di no anche ai reality, anche se ci ho rimesso soldi».
Com’è che la politica è così intrecciata alla tv, nel nostro Paese?
«Fosse per me, dovrebbero essere due mondi totalmente estranei. Se non per la satira e la caricatura. Ma da sempre funziona così, non cambierà tanto presto questa cosa. Fu Berlusconi con le sue tv, e ancora in Rai si cambia a ogni cambio di governo».
Preferenze politiche lei ne ha?
«Destra o sinistra, per me contano le persone in gamba.
Son contento anche che le donne si stiano rafforzando in ruoli di leadership. È giusto, finalmente succede. Compensano la crescente debolezza degli uomini, sempre più insicuri».
Le sue aspirazioni oggi?
«Continuare a fare il mio lavoro con tutto il rispetto che ne ho. A breve comincerò le riprese del nuovo film di Pupi Avati, un horror dal titolo L’orto americano».
Una collaborazione di ferro, la sua con Avati.
«Contando le serie per la tv, mi ha diretto in 11 film».
E in tutto quanti film ha fatto? Ha mai tenuto il conto?
«Più di 63 film e quasi 250 episodi di fiction, tra Carabinieri, Don Matteo, L’Ispettore Codiandro e molte altre».
Tutto ebbe inizio nei mitici anni Ottanta.
«1980 per la precisione. Sandra Mondaini ci portò - a me e Gigi (Sammarchi, ndr) - su Rai 1 dopo che avevamo lavorato con lei in giro per l’Italia».
Che donna era?
«Irripetibile. Eravamo come figli per lei. Mi vanto spesso della sua amicizia, e pure delle sue sgridate».
Un suo insegnamento su tutti?
«Ringraziare e rispettare il pubblico. Non ho mai rifiutato un autografo o una foto perché sono consapevole che senza il pubblico non sarei niente».
Da Berlusconi invece cosa imparò?
«Berlusconi fu colui che mi diede i primi lavori più importanti. Ne ricordo la grande fantasia che fondò la sua forza imprenditoriale. Mi chiamava alle due di notte per dirmi che una certa battuta non gli era piaciuta, e che invece quella di qualche giorno prima funzionava di più. Ci vedeva lungo. Fu il primo in Italia a investire un mucchio di soldi in trasmissioni tv».
La sua preferita?
«Grazie a Grand Hotel, uno come me che era agli inizi di carriera riuscì a lavorare al fianco di persone come Massimo Ciavarro, gli Ingrassia, Paolo Villaggio… Ricordo la prima puntata con Alain Delon. E Tony Curtis che mi domandava con gentilezza se potevamo rifare una gag e io pensavo, onorato: “Questo signore ha fatto film con Marilyn Monroe e ora mi sta insegnando qualcosa”. I veri grandi sono grandi in tutto».
Ne esistono ancora?
«Robert De Niro mi incontrò ai Telegatti e la volta successiva mi salutò e venne a bere un caffè con me. Se incontro oggi un tronista di Uomini e donne, fa fatica a salutarmi. Tanti giovani attori oggi sono convinti che basti esser belli per sfondare. Ma è un po’ come per le donne: conta di più farle ridere, degli addominali».
Quelli della sua generazione parlano degli anni degli inizi spesso con nostalgia.
«Credo abbiamo nostalgia soprattutto della voglia di divertirsi che c’era allora. Le persone amavano andare al cinema. Le discoteche erano piene sette giorni su sette, e agli spettacoli delle 23 assistevano 5.000 persone per volta».
Poi abbiamo cominciato ad annoiarci?
«Un po’ c’entra il fatto che si avevano più mezzi, più soldi da spendere in divertimento e cultura, che erano pure più accessibili di oggi. E poi tutto questo voler apparire online rischia di rovinare le relazioni tra le persone. Sa cosa mi pare? Che si vogliano evitare le emozioni, specchiarsi in una realtà finta e non vivere davvero. Far emozionare la gente è invece il motivo per cui ho scelto questo lavoro».
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micro961 · 5 months
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Biagio Accardi “Fai che accada” l’album
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Dal 29 marzo il nuovo album del cantautore calabrese: nove tracce di vibranti melodie per un disco che punta all’essenza e incita all’essenziale
«“Fai che accada” è il mio augurio affinché le cose avvengano prima nel proprio immaginario e auspicando che questo modo di porsi diventi un atteggiamento mentale diffuso, perché non siamo solo collegati con il Tutto ma siamo il Tutto. Nei miei libri e nelle mie canzoni lo ripeto costantemente. Diciamo pure che questo disco è un inno all'Essere Divino che alberga in noi.» Biagio Accardi
Il nuovo album di Biagio Accardi si compone di nove tracce che si inseriscono in un filone chiamato "musica medicina", genere che pone l'attenzione sul potere delle parole, che poi sono suono e prima ancora vibrazioni.
È un disco che punta all’essenza e incita all’essenziale. Essenziali e di poche parole anche i testi, che regalano suggestioni più che concetti e hanno il principale obiettivo di nutrire la bellezza. Alcuni brani sono cantati in dialetto rimarcando fortemente il legame dell’autore con la storia e il suo territorio.
Le strutture musicali sono trame che intrecciano vibranti armonie, semplici e al contempo potenti, anche grazie agli archi e le chitarre elettriche suonati da Massimiliano Gallo e all’arpa celtica di Andrea Seki.
ALBUM TRACK BY TRACK E BIOGRAFIA
“Fai che accada” arriva dopo i precedenti lavori “Rit​ü​ale - Shamanic Meditation” (2023), “Antiche Forze” (2021) e “Parole” (2019). Biagio Accardi porterà presto i nuovi brani in concerto, con le prime date previste in Bretagna, dal 20 aprile al 5 maggio a cui seguirà il tour italiano in definizione.
Etichetta: Talìa Produzioni
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www.biagioaccardi.com
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