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#anima stanca
sebaxyana · 1 year
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il sonno non ti salva
se hai l’anima stanca.
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folierouge · 7 months
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l'anima in fiamme e pensieri di te
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dissonanzeperpetue · 1 year
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11/02/23
Il mondo va veloce, mi schiaccia, mi scaraventa ai margini della vita. Mi lascia indietro ed io non so tenergli testa. Non so correre, non so incastrare il tempo, non so ritagliare i minuti necessari per far tutto. Io non reggo. Non sono un treno che sferraglia e non si ferma di fronte a qualunque ostacolo. Io sono stanca, davvero tanto stanca. E forse non mi importa più niente di restare indietro. Ho bisogno solo di chiudere gli occhi in un sonno profondo. ©dissonanzeperpetue
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Voglio sapere se riesci a stare con la gioia,
la mia o la tua,
se riesci a ballare selvaggiamente
lasciando che l’estasi ti riempia fino alle estremità delle dita delle mani e dei piedi
senza ricordarci di stare attenti,
o di essere realistici,
né per rammentarci i limiti dell’essere umano.
Non mi interessa se la storia che mi stai raccontando è vera.
Voglio sapere se riesci a deludere un altro
pur di essere sincera con te stessa.
Se riesci a sopportare l’accusa di
tradimento senza tradire la tua anima.
Se riesci a essere senza fede e perciò degna di fede.
Voglio sapere se riesci a vedere ogni giorno la
bellezza anche quando non è pittorica;
e se riesci a far scaturire la tua vita dalla sua presenza.
Voglio sapere se riesci a vivere col fallimento,
il tuo e il mio, e tuttavia, sul bordo del lago,
a gridare al plenilunio d’argento il tuo «Sì!».
Non mi interessa sapere dove vivi o quanti soldi hai.
Voglio sapere se riesci ad alzarti dopo una notte di dolore e di disperazione
stanca e con le ossa a pezzi
e a fare ciò che va fatto per dar da mangiare ai bambini.
Non mi interessa ciò che sai né come sei giunta qui.
Voglio sapere se starai nel centro del fuoco con me senza tirarti indietro.
Non mi interessa dove o che cosa o con chi hai studiato.
Voglio sapere che cosa ti sostiene da dentro
quando tutto il resto crolla.
Voglio sapere se riesci a stare sola con te stessa
e se ti piace davvero la compagnia che ti fai nei momenti vuoti.
Oriah Mountain Dreamer
_______ Antonio Palmerini
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kon-igi · 19 days
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IL RAGAZZO E LA MONTAGNA
C'era una volta un giovane esploratore, la cui più grande passione era addentrarsi in tundre, scendere in ghiacciai e percorrere deserti alla ricerca della Gemma Preziosa.
Ogni luogo della terra aveva una propria Gemma Preziosa - scintillante, tenebrosa, rubescente o lattiginosa - e lui aveva viaggiato già mezzo mondo ed esplorato mille lande impervie per trovarle e collezionarle tutte.
Nella sua casa aveva una stanza intera piene di tali meraviglie, tutte racchiuse in teche di cristallo, ma il giovane esploratore non amava tornare nella propria casa, se non per riporvi i suoi tesori.
Intendiamoci, adorava la propria casa e la propria città, voleva bene ai suoi genitori e stava bene con i suoi tanti amici, ma il suo animo inquieto lo portava puntualmente a guardare le nuvole fuori dalla finestra, desiderando di poterle cavalcare e andarsene via col vento.
Un giorno sentì parlare dell'Ultima Montagna e di come al suo interno fosse la celata la pietra più preziosa di tutte: il Cuore di Gea.
L'Ultima Montagna si trovava nel paese di Finisterrae e il suo vecchio mappamondo non aveva ancora finito di girare che lui si era già messo in cammino.
Non fu un viaggio facile, né per le gambe né per il cuore, perché dovette salutare molte persone - Finisterrae era lontana - e parte del suo percorso lo dovette fare a piedi, passo dopo passo, senza mai più incontrare anima viva (tranne i ragni, che gli tennero compagnia nelle lunghe notti insonni ma che però non erano gran conversatori).
Quando arrivò all'Ultima Montagna rimase con la bocca spalancata per qualche minuto (i ragni controllarono preoccupati se ci fossero delle carie ma uscirono soddisfatti): un'enorme montagna scintillante di materiale translucido giallo paglierino svettava fino a quasi bucare la volta del cielo.
Ma il suo stupore si tramutò ben presto in preoccupazione quando, a un esame più attento, il giovane esploratore si rese conto che la montagna era in realtà un enorme conglomerato di Crisoberillo come non se n'erano mai visti in alcun libro di geologia.
Molto bene - pensò con stanca autoironia, guardando il suo piccone - sulla Scala delle Durezza di Mohs il crisoberillo ha un punteggio di 8,5 ma volendo considerare il bicchiere mezzo pieno mi è andata anche bene... la montagna poteva essere fatta di Rubino o di Zaffiro!
E cominciò a scavare una galleria per raggiungere il Cuore di Gea.
Man mano che avanzava a fatica all'interno della montagna, egli si rese conto di una cosa molto strana: per ogni colpo di piccone e di scaglia di crisoberillio che cadeva a terra lui sentiva di perdere qualcosa.
Ma cosa? - si chiese.
Non lo so - si rispose.
E allora pensò di riempire quei vuoti nel cuore immaginando il momento in cui avrebbe finalmente scalzato dalla roccia il Cuore di Gea... la gioia di sentirlo pulsare tra le proprie mani, gli occhi socchiusi per schermarsi dal bagliore di mille soli di puro cristallo, lo stupore delle persone al suo ritorno, la teca gigante già pronta al centro della sua collezione.
Quello di cui in un primo momento il Giovane Esploratore non si rese conto è che ogni picconata stava sottraendo un minuto alla sua vita e le picconate erano tante e il tempo scorreva avanti in una sola direzione, dritto come la galleria che sventrava la montagna.
Le mani che impugnavano il piccone invecchiavano, come invecchiavano le domande che lui si faceva...
Perché? Da dove? Verso cosa?
Quando le domande diventano opprimenti, i colpi del piccone rallentavano, salvo poi riprendere forza al pensiero della gemma che ogni giorno si avvicinava.
E poi, dopo mille eternità l'ultima picconata, la parete che crolla ed ecco il Cuore di Gea, sospeso nel buio luminescente di un antro nel ventre della colossale montagna.
Ma il Giovane Esploratore non poteva più definirsi tale.
Non stava più esplorando nulla e di certo non era più giovane.
Con passo incerto e polverose mani tremanti si avvicinò al Cuore di Gea e fece per prenderlo.
Ma si fermò.
Verso cosa? E perché?
E poi la domanda giusta.
Da dove?
Da dove vengo? Cosa ho lasciato? Chi ho lasciato?
E voltandosi vide che la lunga galleria che portava all'esterno era disseminata di corpi, congelati nell'atto di colpire la roccia.
Erano tutti lui, metro dopo metro sempre più vecchio, bloccati nell'attimo in cui aveva deciso di cancellare un ricordo per fare spazio al pensiero della Gemma Più Preziosa.
Sono morto? - si chiese.
Sì, ogni volta - si rispose.
Il Cuore di Gea lo guardava con occhio pulsante ma la mano, dimagrita e raggrinzita, scese sul fianco.
Non era quello che voleva... quello era ciò che aveva deciso di volere per cancellare i veri desideri, quelli che lo tenevano vivo in attesa del domani.
E il vecchio ragazzo si voltò e tornò indietro, accarezzando con una mano sempre più giovane tutti i sé che aveva lasciato morire per non aver voluto ricordare come vivere.
E li perdonò tutti, uno a uno, finché la luce del sole non gli baciò le palpebre socchiuse e lui non ritrovò la voglia di esplorare, mai perduta ma solo addormentata sotto a una pesante coperta di tristi rimpianti.
E come il mappamondo tornò a girare, il vero Cuore di Gea riprese a battergli nuovamente nel petto, perché Finisterrae è quel luogo che comincia nel punto in cui appoggi il piede per iniziare il viaggio verso il domani.
Questo post è dedicato a @seiseiseitan, per me il più grande esploratore <3
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cuoreenero · 10 months
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La mia anima é stanca, esausta.
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kill--me-please · 7 days
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Sono così stanco di tutto, la mia anima è stanca
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dolcementefemmia · 2 months
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"Essere toccato - davvero toccato - è quello che sto cercando. Dispiegarsi a un tocco di pelle come un fiore raro che fiorisce. Per emergere a portata di mano intorno alla mia anima. Sono così stanca del piacere superficiale. Voglio che il mio cuore tremi a un contatto, sussurra, “qui, qui, tutto è tuo.”
"Being touched - really touched - is what I'm looking for. Unfold to a touch of skin like a rare flower blooming. To emerge at hand around my soul. I'm so tired of superficial pleasure. I want my heart to tremble at a contact, he whispers, “here, here, everything is yours.”
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sofysta · 1 year
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"Anima stanca" scultura in filo di ferro Simone Wojciechowski.
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fiore-dimaggio · 7 months
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Sono tornata da me,
perché sono stanca di cercare qualcosa che non so,
di chiedere a chi non può offrire
o di aspettare chi è già occupato a illuminare se stesso,
di desiderare un corpo che non è mio,
di avere aspettative che mai arriveranno
perché comunque lontane dalla mia natura,
di fingere di capire o essere sempre tollerante e disponibile
con chi non comprende il mio valore.
Sono tornata da me,
perché non posso più dedicare il mio tempo, occhi e speranza
in cuori che non desiderano battere con il mio,
a chi non crede nella magia,
a chi dedica il suo momento e il suo pensiero a lamentarsi di ciò che non va,
o ad anelare cose che non gli appartengono,
e a criticare in ogni dove.
Sono tornata da me,
come unica destinazione possibile,
come strada disponibile,
come quel ritorno a casa
in sospeso da tanto tempo.
Sono tornata da me,
ho visto quanto ho corso contro il tempo,
i dolori della mia anima assetata di verità
in cerca di acqua.
Mi sono ospitata e sono entrata,
mi sono chiamata,
mi sono abbracciata e accarezzata,
e mi sono imbattuta in una me stessa.
Mi stava aspettando con il cuore ricolmo di speranza,
diversa è vero ma sana.
Ho visto che ero comunque intatta e non frammentata come pensavo di essere,
ho ritrovato la magia nei miei occhi,
e l’ho voluta rivedere ancora e ancora.
Ho scoperto di aver sempre posseduto le chiavi,
ed è stato bellissimo ritrovarmi.
Da qui, da dove abito scelgo me,
scelgo chi e scelgo cosa desidero,
muoio e resuscito ogni giorno e sono pur sempre viva.
Ho capito che questa è resilienza
e la trovo solo dove abita me stessa.
(Carla Babudri)
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maurosempre · 4 months
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Ascolteremo nella calma stanca
la musica remota
della nostra tremenda giovinezza
che in un giorno lontano
si curvò su se stessa
e sorrideva come inebriata
dalla troppa dolcezza e dal tremore.
Sarà come ascoltare in una strada
nella divinità della sera
quelle note che salgono slegate
lente come il crepuscolo
dal cuore di una casa solitaria.
Battiti della vita,
spunti senz’armonia,
ma che nell’ansia tesa del tuo amore
ci crearono, o anima,
le tempeste di tutte le armonie.
Ché da tutte le cose
siamo sempre fuggiti
irrequieti e insaziati
sempre portando nel cuore
l’amore disperato
verso tutte le cose.
(Cesare Pavese - Marc Chagall)
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conilsolenegliocchi · 6 months
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~ Ritorno dal nono girone ~
Mi bruciano gli occhi come se avessi pianto tanto.
Il corpo mi fa male come se avessi fatto qualcosa di faticoso.
La mente è stanca come se avessi affrontato qualcosa di difficile.
Eccoti anima mia... dimmi dove sei stata??! Ti rendi conto che ore sono? Che ti hanno fatto?
Torni a me così e, senza una parola, avanzi lasciando dietro mille pezzi, taglienti, che dovrò raccogliere e rimettere insieme. Ancora.
E ogni volta manca qualcosa di te.
E ogni volta cambia qualcosa in me.
@conilsolenegliocchi 🐞
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susieporta · 8 months
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"Nonna, sono stanca. Così stanca di questa vita..."
"Prendi la tua stanchezza, figlia mia, e avvolgila attorno a te. Come una coperta nei freddi mesi invernali. La stanchezza viene a farti un nido, a portarti ad indossare abiti comodi, a farti sprofondare nel suo caldo abbraccio. Ti Invita a restare dentro te stessa. Senza forze, senza pensieri, senza azioni. Come la neve che tutto ricopre per ammorbidire il mondo, per renderlo ovattato, per proteggerlo dai rumori. Accetta i fiocchi della tua stanchezza e lasciati ricoprire completamente da loro."
"Potrei morire sepolta lì sotto..."
"Tu rinascerai invece. Come il seme nella terra. Non resistere alla tua stanchezza, non respingerla con mille azioni, mille intenzioni, mille sensi di colpa. Vuole solo prenderti per mano e condurti farti sprofondare nel vuoto. Proprio lì, dove risiede la fonte di ogni forza interiore. Ci hanno insegnato ad essere forti resistendo. Ma è nell'arrendersi che emergono i veri eroi."
"Ho paura, nonna. E se la stanchezza mi annientasse?"
"Figlia mia, tu non hai paura della stanchezza ma di perdere il controllo di te stesso. È giunto il momento per te di donarti alla vita. E di generare insieme ad essa i figli più meravigliosi: i frutti della tua anima!"
Autore: Elena Bernabè
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smokingago · 2 years
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Sono tornata da me,
perché sono stanca di cercare qualcosa che non so,
di chiedere a chi non può offrire
o di aspettare chi è già occupato a illuminare se stesso,
di desiderare un corpo che non è mio,
di avere aspettative che mai arriveranno
perché comunque lontane dalla mia natura,
di fingere di capire o essere sempre tollerante e disponibile
con chi non comprende il mio valore.
Sono tornata da me,
perché non posso più dedicare il mio tempo, occhi e speranza
in cuori che non desiderano battere con il mio,
a chi non crede nella magia,
a chi dedica il suo momento e il suo pensiero a lamentarsi di ciò che non va,
o ad anelare cose che non gli appartengono,
e a criticare in ogni dove.
Sono tornata da me,
come unica destinazione possibile,
come strada disponibile,
come quel ritorno a casa
in sospeso da tanto tempo.
Sono tornata da me,
ho visto quanto ho corso contro il tempo,
i dolori della mia anima assetata di verità
in cerca di acqua.
Mi sono ospitata e sono entrata,
mi sono chiamata,
mi sono abbracciata e accarezzata,
e mi sono imbattuta in una me stessa.
Mi stava aspettando con il cuore ricolmo di speranza,
diversa è vero ma sana.
Ho visto che ero comunque intatta e non frammentata come pensavo di essere,
ho ritrovato la magia nei miei occhi,
e l’ho voluta rivedere ancora e ancora.
Ho scoperto di aver sempre posseduto le chiavi,
ed è stato bellissimo ritrovarmi.
Da qui, da dove abito scelgo me,
scelgo chi e scelgo cosa desidero,
muoio e resuscito ogni giorno e sono pur sempre viva.
Ho capito che questa è resilienza
e la trovo solo dove abita me stessa.
Carla Babudri
🍀
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#smokingago
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16 marzo 2024
Sono le 17:27 di un sabato pomeriggio, sono chiusa nella mia camera a studiare, ma ho dovuto prendermi una pausa dopo aver parlato per tanto tempo in inglese. Adesso sono nel letto, sono stanca, vorrei non fare niente, ma poi mi scoccerei, quindi prendo le cuffie ma appena accendo la musica mi perdo nei miei pensieri. Perché sembra che io non sia mai abbastanza? Perché sembra che devo faticare più degli altri? Perché mi sento sempre in difetto? Perché a volte sento non desiderata la mia compagnia dagli altri? Che poi come dargli torto, io non so stare in mezzo alla gente, odio stare in mezzo alla gente, mi sento a disagio, giudicata, sono quella persona che per strada cammina con lo sguardo fisso a terra per non incontrare lo sguardo di nessuno. Mi sento a disagio soprattutto se passo davanti a un gruppo di ragazzi, perché mi sento sempre inferiore, niente di speciale. Mi guardo intorno e vedo ragazze perfette, poi arrivo io... ci sono giorni che mi accetto e altri no, sono piena di insicurezze, sono piena di pensieri, piena di sensazioni e non esterno niente. Non so mostrare le emozioni, non lo voglio fare per non dare più a qualcuno la possibilità di ferirmi. Posso essere piena di insicurezze ma quando incontro i tuoi occhi verdi mi paralizzo, sei esteticamente il mio ragazzo tipo, ma anche se il resto non lo fosse basterebbero i tuoi occhi. Non ho mai parlato con te e credo non lo farò mai ma ti ringrazio per avermi mostrato che non sono rotta, che posso ancora provare emozioni, che posso ancora sentirmi il cuore andare a mille ed emozionarmi di vedere una persona. Semplicemente non ho ancora incontrato la persona giusta. A volte ho fatto dei sogni premonitori, in generale credo molto nei sogni, soprattutto quelli ricorrenti e credo di aver sognato la mia anima gemella ed è per questo che posso dire che ancora non l'ho conosciuta perché la mente quando sogni non può creare dei volti, sognamo solo persone che abbiamo visto anche passanti... e il tuo volto non era visibile, nascosto sotto un casco da moto. Non avere fretta a trovarmi, non so se sono ancora pronta ma prometto di impegnarmi per ritrovare la sicurezza e la leggerezza che avevo prima che la mia fiducia venisse tradita. Non avere fretta ma non metterci troppo perché forse alcune cose dovremo superarle insieme.
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imponderabile · 1 year
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poi ci sono giornate come queste in cui la mia anima è così stanca che non riesco nemmeno ad alzarmi dal letto
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