Tumgik
#assistita
medicomunicare · 11 months
Text
Keto-diet spinta e Mediterranea a confronto per migliorare la fertilità assistita nelle pazienti con PCOS: un'indagine
La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) rappresenta il disturbo ormonale più comune che colpisce le donne. In circa il 75% delle donne con PCOS, l’ovulazione è parzialmente o completamente interrotta, aumentando così il rischio di infertilità anovulatoria nelle donne affette. La PCOS è anche associata a un rischio più elevato di disfunzione metabolica, tra cui diabete di tipo 2, sindrome…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
etnamam · 1 year
Text
0 notes
scienza-magia · 2 years
Text
Fecondazione eterologa, diritti del bambino e padre naturale
Le donazioni di ovuli e spermatozoi devono essere anonime? È una questione dibattuta, su cui i paesi europei hanno nel tempo adottato legislazioni diverse, in alcuni casi rimuovendo l’anonimato. Molte donne che ricorrono alla fecondazione eterologa, cioè la tecnica di procreazione assistita che prevede la donazione esterna di gameti (le cellule sessuali, ovuli o spermatozoi), si trovano ad affrontare la questione dell’anonimato del donatore: dare o meno ai nati la possibilità di avere accesso alle informazioni anagrafiche del donatore è una questione delicata e dibattuta, oltre che regolata in maniera diversa da paese a paese. Anche per Giulia, donna italiana di 43 anni che cinque anni fa ha concepito sua figlia in Danimarca tramite la fecondazione eterologa, è stato complicato affrontare la questione dell’anonimato del donatore. Giulia ha raccontato che per un certo periodo si è sentita in colpa per aver scelto un donatore anonimo, di cui non sarà mai possibile conoscere l’identità: «mi è sembrato di aver scelto per mia figlia, di averle tolto un’opportunità». In Italia, come in Spagna, i donatori sono anonimi per legge. Ma ci sono paesi, come la Danimarca, in cui è invece possibile scegliere tra donatori anonimi o non anonimi. Ci sono anche paesi – come la Svezia, la Germania o i Paesi Bassi – in cui l’anonimato è stato totalmente rimosso: significa che tutti i nati da donazione possono avere accesso alle informazioni anagrafiche della propria donatrice o del proprio donatore una volta raggiunta la maggiore età (o in alcuni casi i 16 anni). Dove l’anonimato è stato rimosso lo si è fatto anche sulla spinta delle richieste dei nati da fecondazione eterologa, che in alcuni casi hanno chiesto di poter sapere chi era il donatore o la donatrice grazie ai quali erano nati.
Tumblr media
Una fecondazione in vitro a Londra (AP Photo/Sang Tan, file) Per avere una figlia, Giulia è dovuta andare all’estero. In quanto single, non aveva diritto in Italia ad accedere alle tecniche di fecondazione assistita, che permettono di avere figli a chi non può averli naturalmente: per la legge italiana possono ricorrere alla fecondazione assistita solo le coppie eterosessuali, sposate o conviventi. La storia di Giulia non è l’unica di questo tipo tra quelle raccolte dal Post, e permette di capire quanto sia complessa e delicata la questione dell’anonimato dei donatori: le norme al riguardo servono a tutelare il più possibile sia chi dona, sia la persona o la coppia che riceve la donazione, sia, naturalmente, chi nasce da quella donazione. I paesi che nel tempo hanno deciso di rimuovere l’anonimato lo hanno fatto prediligendo il diritto dei nati a conoscere le proprie origini, anche ricavandolo da una serie di interpretazioni del diritto internazionale, tra cui la Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e la Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Di recente c’è anche chi ha sottolineato come, con la crescente diffusione dei test del DNA fai-da-te (non sempre affidabili), l’anonimato dei donatori abbia ormai poco senso: nei paesi in cui i donatori sono anonimi è capitato che i nati riuscissero a identificarli con alcuni di questi test e poi a contattarli. Un caso di questo tipo è stato raccontato per esempio in Francia, dove è appena stato rimosso l’obbligo di anonimato, nel libro autobiografico Le Fils (2019) di Arthur Kermalvezen, nato da donazione e co-fondatore dell’associazione Origines.  I molti paesi che prevedono ancora l’anonimato prediligono invece la tutela della privacy delle donatrici e dei donatori, uniformando di fatto le norme sulle donazioni dei gameti a quelle già esistenti sulle donazioni di organi e tessuti, che sono anonime e gratuite. L’Italia rientra in questa seconda categoria. Già nella sentenza della Corte Costituzionale con cui nel 2014 fu resa lecita la fecondazione eterologa, la 162, si citava la possibilità di uniformare le regole sulla donazione di gameti a quelle sulle donazioni di cellule e tessuti umani. Successivamente furono emesse altre direttive, come l’accordo interregionale della Conferenza delle regioni e delle province autonome, che sempre nel 2014 diede alcune linee guida sulla fecondazione eterologa e stabilì esplicitamente che i donatori e le donatrici di gameti dovevano restare anonimi e non rintracciabili né dalla coppia ricevente né dai nati. Lorenzo D’Avack, presidente del Comitato nazionale per la bioetica, ha detto che in Italia il tema è stato comunque piuttosto dibattuto fin dall’inizio, con posizioni sia favorevoli che contrarie. Fermo restando l’anonimato, le norme italiane (come quelle di altri paesi europei: gli Stati Uniti, meno regolamentati, meriterebbero un discorso a parte) prevedono comunque una serie di tutele, soprattutto dal punto di vista sanitario: i dati necessari per la tracciabilità anche clinica delle donazioni devono essere conservati per almeno 30 anni, e possono essere resi noti al personale sanitario nel caso in cui la persona nata abbia bisogno di conoscerle per ragioni mediche. Concretamente significa che pur non potendo sapere chi è e come si chiama il donatore, il nato può avere accesso a informazioni rilevanti per la sua salute (è per questo che nel consenso informato per la fecondazione eterologa si cita il rischio di anamnesi mediche errate nel caso in cui chi nasce non venga informato su come è stato concepito). Negli ultimi anni l’equiparazione tra organi, tessuti e gameti è stata messa in discussione: chi lo ha fatto ha sostenuto che quella dei gameti è una donazione molto particolare e non equiparabile ad altre, e che quindi andrebbe regolamentata con criteri diversi. «Le donazioni di organi salvano vite, mentre quelle di gameti le creano», dice per esempio un recente rapporto del Consiglio d’Europa, organizzazione nata nel 1949 per promuovere la democrazia e i diritti umani (e che non c’entra nulla con l’Unione Europea). Anche nella direttiva dell’Unione Europea sulla gestione di organi e tessuti, poi attuata dall’Italia, si ammetteva (articolo 29) che per le donazioni di gameti si sarebbero potute fare valutazioni diverse rispetto all’anonimato di altre donazioni, magari rimuovendolo. Su queste basi, due anni fa, sempre il Consiglio d’Europa ha invitato i 46 stati membri ad abolire l’anonimato dei donatori di gameti prediligendo il diritto del concepito a conoscere le proprie origini genetiche, e mantenendo comunque intatto il diritto della donatrice e del donatore a non avere impegni giuridici di alcun tipo nei suoi confronti. Nel frattempo, nei paesi che hanno legalizzato la fecondazione eterologa da più anni, le persone nate da queste donazioni e diventate ormai adulte hanno in più occasioni organizzato campagne per chiedere la rimozione dell’anonimato: è successo per esempio in Australia, negli Stati Uniti, in Francia e nel Regno Unito, dove si sta valutando se rimuovere l’anonimato del donatore direttamente dalla nascita, senza quindi che il nato debba aspettare i 18 anni per avere accesso alle informazioni anagrafiche del donatore o della donatrice. Catherine (nome di fantasia), una donna inglese con cui ha parlato il Post e che non vuole essere citata per nome fino al compimento dei 18 anni di età di suo figlio, ha detto di essere favorevole a questa possibilità: «Mio figlio è nato alla fine del 2004, poco prima che venisse rimosso l’anonimato : attraverso alcuni test del DNA è riuscito a rintracciare e incontrare alcune persone nate grazie allo stesso donatore. È stata un’esperienza positiva e spera con questo metodo sia di rintracciarne altre che di trovare il suo donatore». Catherine ha detto che lei e sua moglie sostengono il loro figlio in questa ricerca, e dice di non aver mai vissuto come una minaccia la sua curiosità nei confronti del donatore, trovandola invece comprensibile e giustificata. Alcuni degli studi esistenti sui nati da fecondazione eterologa sembrano suggerire proprio questo: la curiosità nei confronti del donatore o della donatrice accomuna molte persone nate da donazione, senza che la figura del donatore venga percepita necessariamente come sostitutiva del genitore o senza che ci sia un effettivo desiderio di stabilirci un qualche tipo di relazione. Valentina Berruti è una psicologa psicoterapeuta del centro B-Woman di Roma che si occupa di questo tema e si dichiara concettualmente favorevole alla rimozione dell’anonimato sulle donazioni di gameti. Berruti ritiene che l’esigenza di conoscere la propria identità genetica sia «assolutamente comprensibile», ma sostiene anche che per le coppie che hanno ricevuto la donazione possa essere molto complesso relazionarsi alla figura del donatore in modo sereno: «L’anonimato viene vissuto da molte coppie come una legittimazione del proprio ruolo di genitori, un modo di escludere dal nucleo faticosamente costruito una figura percepita come minacciosa», aggiunge. Secondo Berruti, che lavorando in Italia ha a che fare soprattutto con coppie eterosessuali, questa percezione dipende anche da fragilità legate all’accettazione della propria infertilità, un tema senz’altro complesso, per cui in psicoterapia si parla di «lutto biologico». Berruti ritiene che prima di pensare di rimuovere l’anonimato sarebbe quindi necessario lavorare adeguatamente su queste stesse fragilità e preparare le famiglie e potersi relazionare in modo sereno con la curiosità dei figli nei confronti della figura del donatore, così come sulla consapevolezza che «la genitorialità non dipende dalla genetica o dalla biologia» ma è prima di tutto un ruolo sociale, che «si esplica attraverso l’intenzione, la relazione e la dedizione nei confronti di questi figli così fortemente desiderati». In Italia sono state fatte alcune proposte di legge per rimuovere almeno parzialmente l’anonimato: una di queste, di iniziativa del senatore Luigi Manconi (PD), proponeva di normare l’anonimato in modo simile a quanto avviene in Danimarca, permettendo quindi ai donatori di poter scegliere se donare anonimamente o meno: è la regolamentazione nota come «doppio binario». Per il resto il disegno di legge prevedeva tutte le tutele attualmente esistenti, compresa l’assenza, in qualsiasi caso, di un rapporto giuridico tra donatori e nati, a tutela di entrambi. L’accordo della Conferenza delle regioni e delle province autonome che nel 2014 stabilì alcune delle linee guida sulla fecondazione eterologa prevede inoltre che nel caso in cui l’anonimato sia rimosso non lo si faccia retroattivamente, come successo nel Regno Unito e in Francia: in questo caso si potrebbe continuare a garantire l’anonimato ai donatori che hanno donato prima dell’entrata in vigore della nuova norma. Giulia Scaravelli, responsabile del registro nazionale della PMA (Procreazione medicalmente assistita) in Italia per l’Istituto Superiore di Sanità, ha detto che prima di rimuovere l’anonimato delle donatrici e dei donatori di gameti in Italia è necessario fare «un grosso lavoro di sensibilizzazione, informazione e consapevolezza della società civile sull’importanza della donazione». Secondo Scaravelli, rimuovere l’anonimato senza aver prima sensibilizzato sull’importanza della donazione rischia di disincentivare le persone a donare per paura del maggior coinvolgimento previsto dal non-anonimato. Ma in Italia la sensibilizzazione sulla donazione dei gameti è un lavoro ancora tutto da fare: anche se la fecondazione eterologa è legale ormai da quasi 10 anni, c’è una pressoché totale assenza di informazione e sensibilizzazione sulla possibilità di donare i gameti, cioè sul gesto su cui si basa la fecondazione eterologa e che ne permette l’esistenza. Dal 2014 a oggi, su scala nazionale, l’unica campagna informativa sulla possibilità di donare i gameti è stata realizzata dall’Associazione Luca Coscioni. Ci sono state campagne locali, come quella della regione Emilia-Romagna, o di singoli enti, ma nulla da parte del ministero della Salute o dell’Istituto superiore di sanità. Read the full article
0 notes
abbattoimuri · 10 months
Text
Aurelia e il femminicida bugiardo
Aurelia Laurenti viene uccisa dal compagno Giuseppe Forciniti il 25 novembre 2020, in provincia di Pordenone. La sua storia è la prima della nuova serie di Amore Criminale e sono lieta di non aver dovuto vedere sfilare i difensori del femminicida tra gli interventi. Coraggiosi e meravigliosi i familiari che hanno donato questa storia che può insegnare ad altre qualcosa che permetta loro di trarsi…
Tumblr media
View On WordPress
2 notes · View notes
toscanoirriverente · 1 year
Text
Tumblr media
https://www.corriere.it/cronache/23_luglio_24/fecondazione-assistita-uomo-non-puo-ritirare-consenso-anche-se-coppia-separata-053c1be0-2a0d-11ee-84ae-fdab1efa7b6b.shtml
Tumblr media
4 notes · View notes
t-annhauser · 2 years
Text
Il ministero della natalità
Un ministero della natalità me lo immagino pieno di oggettini sexy, tipo un consultorio di pratiche sessuali non convenzionali, ma forse corro troppo con la fantasia e invece qui si tratta piuttosto di incoraggiare le pratiche sessuali convenzionali, tipo tu sopra e lei sotto, con l'unico scopo di fare bambini. Mi sono sempre chiesto come si fa a fare bambini senza pensare a cose sporche, come ha fatto la Regina Vittoria che ne ha avuti nove. Per nove volte la regina Vittoria si concesse al marito, e per nove volte fissò imperturbabile la tappezzeria. E cosa avrà pensato il marito per farsi trovare pronto tutte le nove volte? È pur vero che mentre si fa l'amore vengono in mente un sacco di cose che non c'entrano, tipo se hai chiuso il gas o che devi sostituire la sabbietta del gatto, però è pur vero che si sta commettendo un atto impuro. Nel frattempo cento vacche sono state offerte per invitare a procreare, ma sono state rifiutate: cominciamo male.
14 notes · View notes
francolisi · 2 days
Text
0 notes
benzinazero · 30 days
Text
Salvini l'esagerato: secondo lui 'obbligare tutti ad andare in giro con l'elettrico significa inquinare di più (!) e spendere di più (!)'. Tre bugie in una frase sola
Immagine da Vaielettrico al 7 agosto 2024 Il ministro Salvini ogni tanto dice cose che si rivelano false. Capita. In questo caso dice una vera e propria fesseria: ‘Ma obbligare tutti ad andare in giro con l’elettrico significa inquinare di più e spendere di più’. Si tratta di una dichiarazione virgolettata riportata da Vaielettrico e anche, tale e quale, dal Messaggero Motori: Immagine dal…
0 notes
mediaresenzaconfini · 7 months
Text
Qualche considerazione in merito all’opera Mediazione 3.0 e Negoziazione assistita 2.0, a cura di Tiziana Rosania, Editore Giappichelli
Relazione tenuta nel seminario Mediazione 3.0 e Negoziazione assistita 2.0 del 16/02/24 Avv. Carlo Alberto Calcagno Mediatore e formatore A tutti i colleghi avvocati e mediatori porto i saluti di Maria Martello che plaude a questa iniziativa di U.N.A.M.: il nostro paese ha bisogna di opere sulla risoluzione dei conflitti; scrivere è un ottimo modo per diffondere la cultura della…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
fitnessitaliano · 10 months
Text
I Benefici dell’IA nel Mondo del Design Grafico
L’intelligenza artificiale, o IA, è la scienza e la tecnologia che permette alle macchine di imitare le capacità cognitive umane, come il ragionamento, l’apprendimento, la percezione e la decisione. L’IA sta rivoluzionando molti settori e ambiti, tra cui il design grafico, offrendo nuove opportunità e sfide ai professionisti e agli appassionati di questo campo. In questo articolo vedremo quali…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
disabilicom · 10 months
Text
0 notes
marinagalatioto · 1 year
Text
Bicicletta a pedalata assistita, incentivi e dove acquistarla
Sai cos’è una bicicletta a pedalata assistita? E perché vale la pena acquistarla? Te ne parlo nel post e ti spiego come ottenere un rimborso dalla regione. Continue reading Untitled
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
fabriziosbardella · 1 year
Link
Gloria, la settantottenne paziente oncologica che ha avuto il via libera alla procedura per il suicidio medicalmente assistito, scrive “sono qui e vi aspetto”  #sonoquieviaspetto #gloria #stefanogheller #pazienteoncologica #sanita #morteassistita #inprimopiano #inevidenza #fabriziosbardella
0 notes
sauolasa · 2 years
Text
Qatargate, l'avvocato di Eva Kaili: "Rispettate la mia assistita"
Resta in carcere l'ex vice presidente del Parlamento Ue, Eva Kaili. Il suo avvocato: "Ha una bambina di 22 mesi ed è in prigione, rispettatela"
0 notes
abbattoimuri · 10 months
Text
Contrattacco maschilista: l'ex marito violento e la "nuova" compagna complice
Deborah Smarrella Fine anni novanta, quando gli antifemministi hanno reso alle donne più difficile divorziare e ottenere la custodia dei figli. Negli Usa ottengono anche che i diritti di custodia siano estesi ai nonni, come vorrebbero fare qui, e i risultati si vedono. Le cronache statunitensi sono strapiene di delitti compiuti dall’ex marito o dal padre della ex moglie. Continue reading…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
falcemartello · 3 months
Text
...
Stanotte 21 giugno un gruppo di ecoterroristi ha distrutto il campo sperimentale di riso inaugurato il 13 maggio in provincia di Pavia.
Questo riso detto RIS8imo è stato sviluppato con le Tecniche di Evoluzione Assistita (Tea) all’Università Statale di Milano, con l’obiettivo di contribuire ad abbattere l’impiego di fungicidi, nell’ottica di un’agricoltura sostenibile e di qualità. Il progetto è stato ospitato nei campi del Dott. Federico Radice Fossati a Mezzana Bigli.
Il progetto del RIS8imo, concepito da Vittoria Brambilla e Fabio Fornara, aveva superato tutti i livelli di valutazione d’impatto ambientale del Ministero dell’Ambiente, della relativa commissione dell’ISPRA e aveva l’avvallo esplicito ed entusiasta dell’assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia.
La Senatrice a vita e farmacologa Elena Cattaneo aveva voluto assistere di persona alla messa a dimora del RIS8imo, promuovendo l’idea di un’alleanza tra ricerca pubblica, Stato e mondo imprenditoriale, volta a costruire un futuro con meno agrofarmaci, migliore qualità e sicurezza sanitaria degli alimenti e maggiore competitività sui mercati mondiali, ma anche a tutelare un prodotto tipico fatto per valorizzare ricette caratteristiche della cucina tipica nazionale.
Esprimiamo sconcerto e tristezza per aver subito una violenza ingiustificata, frutto di oscurantismo e pulsioni antiscientifiche.
Chicco Testa
97 notes · View notes