Tumgik
#biomeccanico
gonagaiworld · 2 years
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Il designer di Ultraman ha creato un "nuovo" Goldrake in stile tokusatsu per i fan Nel redesign realizzato da Masayuki Gotō il super robot pilotato da Actarus è ora un corpulento essere dal look biomeccanico. Info:--> https://www.gonagaiworld.com/il-designer-di-ultraman-ha-creato-un-nuovo-goldrake-per-i-fan/?feed_id=315458&_unique_id=6368b8d872ea8 #GoNagai #Goldrake #MasayukiGoto #SSSS.Gridman #UforoboGrendizer #Ultraman
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jazzluca · 3 months
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OPTIMUS PRIMAL ( Leader ) Movie Studio Series 106
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Purtroppo la piaga dei Voyager venduti per Leader tocca anche l'OPTIMUS PRIMAL di Rise of the Beasts per Studio Series, e la cosa la si palesa appena aperta la confezione dove notiamo il nostro GORILLA biomeccanico nuotare nella vastita del box che lo racchiude: sì lo so, ci sono gli accessori ( sì, ma quanti ? ) e le varie feature ( sì, ma quali ? ) nel modellino, ma il colpo d'occhio iniziale non è di certo fra i migliori, purtroppo.
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Lo scimmione cyborg si presenta bene e fedele alla controparte in CGI del film Rise of the Beasts, sempre nei limiti della trasposizione in giocattolo di un Transformer da lungometraggio, sopratutto appunto di una bestia mezza meccanica, ed infatti magari qualche dettaglio si perde, come le parti esterne degli avambracci pelosi, qui lisci, o le zampe posteriori un bel po' accrocchiate alla buona che si intuisce che diverrano le gambe del robot.
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Se le zampe posteriori sono PARECCHIO limitate potendo muovere solo le anche ed un po' le caviglie frontalmente, le braccia sono ben altra cosa, con tutto il pacchetto compreso, e sopratutto le dita delle mani apribili e separate a due a due! Certo, non è il massimo che nella parte interna delle braccia ci sia un unico pannello che parte dai polsi ed arrivi alle ascelle, praticamente, ma grazie alle svariate articolazioni alla fine non ne inficia i movimenti, dicevo, ma esteticamente magari lo si può ruotare verso l'esterno, anche se così diverrà un po' ridondante con le braccia del robot, ma tant'è!
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Anche la testa è davvero ben snodata, potendo ruotare ed alzarsi su e giù, ma non fare le due cose contemporaneamente, così come si può anche spalancare la bocca: la testa, per forza di cose, sarebbe un po' piccola per un gorilla, o al limite dovevano fare le spalle meno imponenti, per dire, ma vista la posabilità della stessa, ci si soprassiede tranquillamente a questo dettaglio.
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Come colorazione il nostro primate robot non è tendente al solo grigio generale come appariva nelle primissime foto promozionali, dato che ha il nero della pelliccia a contrastare il grigio delle parti più meccaniche, ma ha pure parecchi dettagli in argento che lo allontanano da una noiosa monocromia nerastra, per fortuna.
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Come grandezza già il gorilla è tranquillamente classificabile come Voyager, pesando praticamente solo una decina di grammi in più del suo collega Rhinox SS, e, come dicevo all'inizio, per aggiungerci qualcosa alla massa e farlo passare per Leader, ecco un bel po' di accessori, come le classiche scimitarre ( l'unico Maximal nel film ad avere le sue armi originali da Beast Wars, fra l'altro ), più un'ascia che in realtà è da dare in dote all'Optimus Prime Voyager sempre Rotb, la Transwarp Key che può dividersi in due pezzi, e due pezzi di una imitazione di catena in realtà snodata in 4 punti ciascuna.
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Quest'ultima nel film non c'è, ma compariva in una scena del teaser trailer iniziale, come accessorio per unire le due spade, ma ora può essere riciclata come aggiunta alla palla chiodata in dotazione a Battletrap. Grazie alle spine e fori delle catene, le varie armi possono unirsi fra loro in svariate combinazioni, così come la Transwarp Key una volta spezzata, MA sarebbe stato meglio, vista la piccolezza dell'accessorio, se si poteva contenere in qualche vano nascosto del robot stesso.
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Le spade invece si sistemano "classicamente" negli appositi fori sulla schiena, o meglio, così come si fa ormai nelle versione aggiornate di Primal come il Kingdom ed il MP, dato che in realtà nel giocattolo originale le due scimitarre erano NASCOSTE dentro la schiena del gorlla, ma vabbè, pure Cheetor e Rhinox hanno le armi sopra la schiena, per quel che vale….
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Con la TRASFORMAZIONE diciamo che si arriva al classico punto dove i nodi vengono al pettine, nel senso che ok l'eventuale fedeltà filmica del personaggio, ma in un robot che diventa una bestia antropomorfa, con una storia di modellini di quasi 30 anni, in un modello che è pure venduto come un Leader, si spera che qualcosa di nuovo se lo siano inventato. E diciamo che per fortuna è così, anche se giocoforza di riffa o di riffa ci sono comunque rimandi ai modellini del passato.
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La novità sta nel fatto che il robot compare innanzitutto ruotando tutto il gorilla di 180°, con le zampe posteriori che si allungano a diventar le gambe mentre i piedi finiscono dietro i polpacci, il pannello della pancia si solleva e ruota di 180°, così come il pannello del sedere per poter sollevare quello della schiena che si proietta dall'altra parte, mentre il torso si apre in due per scambiare le teste come visto ad esempio nel Kingdom, ed infine gli avambracci si aprono con un bel gioco di pannelli che slittano e ruotano facendo rientrare le mani scimmiesche ed uscire quelle robotiche.
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Ai più smaliziati il grosso di questa trasformazione ricorderà sicuramente quella dell'omonimo Transmetal del 1998, ma l'importante è avere un bel ROBOT imponente, anche se non tanto più alto di un Op Prime medio Generations, va detto. Bello è bello, per carità, e di suo è a monte una versione fedele basata sul Primal originale del 1996 ( e ci credo, direi, sempre per il discorso del design basilare di un robot / gorilla … ^^' ), così come è assai snodato e pure lui con le mani con le dita apribili.
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L'unica cosa magari fastidiosa è quel po' di gobba che si trova sulla schiena, un po' fisiologica magari, ma sopportabile. Ottimo il design della faccia, con la mascherina aperta, anche se gli occhi visti in alcune angolature sembrano dei banali puntini verdi inespressivi.
Niente male sempre la colorazione, con meno argento e più grigio scuro dele parti meccaniche, così come le spade, dimenticavo, sono con la lama argentata e l'elsa nera, e pure le parti argentate nel corpo hanno striature in stile "battle damaged".
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Le spade possono appendersi sulla schiena nei soliti forti, anche se ora sono un po' più basse: si può ipotizzare che la zainata sulla schiena possa essere una sorta di zaino a razzo, come il Biocombat originale, mentre, visto che ci sono spade classiche, peccato non vedere magari il lanciamissili sulle spalle ( presenti però nella versione Takara Ultimate ) o dei laser che escono dai polsi, visto che sempre di un Leader staremmo parlando.
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Al solito è ottimamente snodato, è ben scolpito, colorato e tutto, ma per via della scarsità dei succitati accessori, resta sempre un po' di amaro in bocca a vedere il solito grosso Voyager con poca roba al prezzo di un Leader, quindi, come ormai mi sto abituando un po' troppo spesso a dire, era meglio aggiungerci qualcosa in più per indorare la pillola, ma tant'è. Peccato che stavolta non mi è andata bene a trovarlo in offerta, che magari il rimorso del portafogli lo ammortizzavo meglio.
-Videorecensione
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ilmiogoldrake · 2 years
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velo-forma · 5 years
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blogstillalive · 5 years
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manoliberatattoo · 6 years
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vuatte · 6 years
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Ora si ragiona #bike #dbc #biomeccanica #biomeccanico
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chez-mimich · 2 years
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NOVARA JAZZ 2022: “STILNOVA” DI EMANUELE MESCHINI, LISE RYLANDER LÖVE, MIRKO PEDROTTI, BIENOISE TRIO
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Anche la seconda giornata di Novara jazz 2022 si apre con una mostra fotografica. Questa è la volta del "fotografo ufficiale" di Novara Jazz ovvero Emanuele Meschini che espone le sue fotografie, anzi che racconta per immagini, nella bella e intensa mostra alla ex caserma Passalacqua ed intitolata suggestivamente "Stilnòva", dal nome dell'omonimo spazio, "Nòva” appunto, ricavato all'interno della ex caserma e da qualche anno, uno dei luoghi più interessanti e vitali del festival novarese. Emanuele Meschini è qualcosa di più di un fotografo, potremmo dire che è quasi un musicista dell'immagine, poiché assistere ad un concerto senza avvertire la sua discreta, ma tangibile presenza, è quasi impossibile. Se è difficilissimo raccontare le immagini con le parole, sembra invece, grazie al suo occhio, molto più facile raccontare la musica con la fotografia. Emanuele che, prima del concerto, ha accompagnato un gruppo di privilegiati spettatori in un giro tra i suoi scatti, porta con fierezza sull'avambraccio un piccolo tatuaggio, ma non si tratta di un tatuaggio tribale, orientale o biomeccanico, il suo è un tatuaggio allusivo: si tratta dello schema visivo della sezione aurea. Chiunque ami le arti visive, sa che questo "geroglifico della bellezza", non può certo essere una scelta casuale. Dopo i magnifici scatti di Giuseppe Cardoni esposti nella serata inaugurale all'Opificio, e in gran parte dedicati ad Umbria Jazz, un altro omaggio ai “fotografi della musica”. E dopo le immagini, i suoni, con una magnifica co/produzione tra il Centro Santa Chiara di Trento e NovaraJazz, che ha debuttato a marzo 2022 allo “Stockholm Women’s International Jazz Festival”, con Mirko Pedrotti al vibrafono, la polistrumentista svedese Lisen Rylander Löve e Bienoise, ovvero Alberto Ricca, all'elettronica che concludono con questo concerto la residenza artistica tenutasi proprio a Nòva, fortemente voluta da Enrico Bettinello che con grande competenza collobora da anni col festival novarese. C’era da aspettarsi un suono “nordico”? Forse, vista la spiccata personalità di Lisen Rylander Löve, ma se qualche accento nordico indubbiamente si avverte, ed è giusto così, non si pensi agli algidi abissi di certo jazz scandinavo. Sarà per la residenza che obbliga ad un rimescolamento delle carte, sarà per la curiosità musicale di Lise, che la porta a maneggiare meravigliose chincaglierie strumentali, sarà anche per la commistione con le diavolerie elettroniche sapientemente moderate di Bienoise e, naturalmente al tocco elegante di Mirko Pedrotti al vibrafono, sarà per tutto questo, ma la risultante di questi fattori è un concerto piacevolissimo, a tratti anche melodico, forse addirittura pop e folk, con la voce di Lisen Rylander Löve che sembra essere lo strumento in più del trio. Bienoise usa l’elettronica con estremo garbo e senza mai sopraffare gli altri strumenti, come spesso accade in gruppi e compositori che si muovono in questo ambito musicale. Un trio che pur muovendosi sul territorio della ricerca e dell’improvvisazione, sembra affondare le proprie radici musicali in solide basi classiche. Insomma una serata piena di vibrazioni molto positive che fanno partire bene anche questa edizione di Novara Jazz; ma forse qualcuno poteva dubitarne?
 
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✅ 𝐕𝐞𝐫𝐨. Chi soffre di ernia o protrusione discale, non solo ha un rischio maggiore di avere una contrattura muscolare della zona lombare, chiamata comunemente 𝐜𝐨𝐥𝐩𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐫𝐞𝐠𝐚, ma soffre anche di dolore più intenso e diffuso che dalla schiena si irradia al gluteo e lungo la gamba fino a raggiungere, anche il piede.
🏃 Questo accade perché, nella maggior parte dei casi, la colonna vertebrale dei pazienti con ernia o protrusione discale è più instabile a causa di un problema biomeccanico già presente. Pertanto, rischiano di più di rimanere 𝐛𝐥𝐨𝐜𝐜𝐚𝐭𝐢 durante movimenti quotidiani come una flessione della colonna vertebrale, l’estensione dalla posizione in flessione o la rotazioni, specie se i movimenti sono bruschi. Infatti, quando i muscoli della schiena sono riscaldati dall’esercizio fisico 🏋️‍♂️, il rischio di rimanere bloccati è inferiore anche se, movimenti errati della colonna vertebrale, possono comunque causare la contrattura anche durante l’attività sportiva.
👩‍⚕️ Quando capita, meglio cercare di sdraiarsi, 𝐬𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐚 𝐫𝐢𝐩𝐨𝐬𝐨, evitare di caricare il peso sulla colonna come accade quando si sta in posizione eretta o seduta, cercare di mantenere al 𝐜𝐚𝐥𝐝𝐨 la regione lombare con una fascia termica in modo da rilassare la muscolatura e, infine, in caso di bisogno, assumere antidolorifici e miorilassanti. Il recupero completo può avvenire in qualche settimana, ma se il dolore si irradiata lungo la gamba, meglio rivolgersi al medico.
Fonte: HUMANITAS Research Hospital
𝘍𝘢𝘳𝘮𝘢𝘤𝘪𝘢 𝘽𝙧𝙪𝙣𝙤
📍 Via Policastrelli 209 Milazzo (ME)
📞 Tel 090 9295029
📲 Whatsapp 353 325 1664
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gonagaiworld · 2 years
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Il designer di Ultraman ha creato un "nuovo" Goldrake in stile tokusatsu per i fan Nel redesign realizzato da Masayuki Gotō il super robot pilotato da Actarus è ora un corpulento essere dal look biomeccanico. Info:--> https://www.gonagaiworld.com/il-designer-di-ultraman-ha-creato-un-nuovo-goldrake-per-i-fan/?feed_id=321583&_unique_id=6381f3673c67e #GoNagai #Goldrake #MasayukiGoto #SSSS.Gridman #UforoboGrendizer #Ultraman
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jazzluca · 4 months
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CHEETOR ( Core ) Generations LEGACY UNITED *Beast Machines*
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Nella trilogia Legacy hanno riproposto la qualsiasi a livello di personaggi di linee di Transformers spalmate nei 40 anni dell'esistenza del marchio, ma solo ora, solo con questo CHEETOR finalmente viene omaggiata anche Beast Machines… peccato che il nostro felino sia però un semplice classe Core! ^^'
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Perlomeno così, però, è l'unico Beast tizio ad essere in scala con i vari bot G1, praticamente, ed anzi, sta cosa di fare i Core Class dei BW proprio per raggiungere questo obiettivo mi aspettavo che la facessero prima!
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Per quanto piccino l'aspetto del ROBOT è fedele e ben riproposto, con le caratteristiche lunghe gambe da satiro ed in generale l'aspetto atipico ma intrigante che aveva il Maximal tecnorganico, con tanto di dettagli dipinti arancio e verdi ma sopratutto le macchie violacee da leopardo. Solo gli occhi fanno un po' impressione, per via delle pupille dipinte risultando spalancati ed inespressivi. ^^' Infine, il giallo della plastica l'avrei preferito meno accesso e un po' più scuro, ma tant'è.
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Buone anche le articolazioni, con balljoint su spalle, gomiti ed anche, testa e cosce che ruotano e doppio snodo sulle gambe; peccato sia assente la possibilità di ruotare il bacino, per via della trasformazione, ma almeno si ritrova le sue due classiche scimitarre, fedeli pure loro con le punte arancione e con la possibilità di unirsi per le else divenendo un boomergang come visto nel cartone.
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Come per il Night Slash del 2001, le spade trovano posto sulle spalle, sistemazione utile anche per la modalità bestiale, con una TRASFORMAZIONE ovviamente semplice che già lo era nelle versione originali Deluxe e Voyager, con le gambe che accorciano ripiegandosi un po' divenendo le zampe anteriori, mentre per quelle anteriori si ribaltano gli artigli dagli avambraccia coprire i pugni. Il bacino si dispiega un attimo, con la coda che si ribalta dalla schiena, così come la testa felina che va a coprire quella robotica ruotata precedentemente di 180°.
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Non si può pretendere troppo da questo piccolo LEOPARDO TECNORGANICO, se già le versioni più grandi faticavano ad assomigliare alla controparte televisiva, quindi apprezziamo i dettagli delle macchie ( anche se giocavano moooooooolto facile sempre per via del solo giallo principale per tutto il modellino ) e le articolazioni delle zampe, anche se tecnicamente spalle ed anche si dovrebbero bloccare attancandosi al corpo tramite appositi perni, ma ciò limita appunto la posabilità, e non è necessario per magari non far collassare a terra la bestia vista la sua piccola statura e quindi leggerezza.
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Peccato per la punta della nuca del robot che spunta da sotto il gargarozzo del felino, o la coda piccina, ma, ripeto, il leopardo biomeccanico è quantomeno decente vista la sua classe, quindi nel complesso è un relativo must per i fan del personaggio; più che altro come BM estemporaneo lascerebbe il tempo che trova, non fosse per il discorso della scala coi Tf G1neschi, e quindi sarebbe il caso di allargare il campo dei BW Core class, o comunque ripescare i vari Maximal e Vehicon della serie del 2000 e proporli adeguatamente fra Deluxe e Voyager, sopratutto per via delle disuguaglianze fra giocattoli e personaggi in CGI che ai tempi minò la bistratta Beast Machine. Incrociamo le dita per il futuro, quindi e intanto godiamoci come possiamo questo antipasto! ^^'
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art-now-italy · 3 years
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S.I. The Second Evolution, Chiara Luna Colombaro
La mia idea è che ci saranno due evoluzioni della stessa razza: l'essere umano infatti si dividerà in quanto specie; nonostante gli obiettivi saranno gli stessi, una parte li raggiungerà trasformando il proprio corpo in biomeccanico e ampliando la mente tramite l'intelligenza artificiale, mentre l'altra raggiungerà totalmente e definitivamente la connessione con lo spirito e il non-materico riuscendo quindi a controllare più piani astrali tramite l'utilizzo delle energie. Per questo motivo ho scelto di fare due quadri rappresentanti la stessa persona dove però da una parte c'è la rappresentazione dell'evoluzione "uomo/cyborg" (intelligenza artificiale) e dall'altra dell'evoluzione "uomo/spirito"(spirito intelligente).
https://www.saatchiart.com/art/Painting-S-I-The-Second-Evolution/1046874/4144631/view
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gaetaniu · 3 years
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Come camminava un dinosauro: un nuovo modello biomeccanico mostra il Tyrannosaurus rex in un'andatura oscillante
Come camminava un dinosauro: un nuovo modello biomeccanico mostra il Tyrannosaurus rex in un’andatura oscillante
Lo scheletro di Trix al Naturalis Biodiversity Center. I ricercatori dei Paesi Bassi hanno creato un nuovo approccio per immaginare come camminavano i dinosauri. Modellando una coda di T. rex come un ponte sospeso, gli scienziati si sono formati una nuova idea della velocità di camminata dell’animale. Trix, il tirannosauro del museo Naturalis nei Paesi Bassi, probabilmente camminava più…
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tattooverarao · 7 years
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#dipinto #paint #debbyharry #painting #portrait #ritratto #voltodonna #tattoogirl #tattoodesign #sabinatattoo #veronicarao #quadri #donne #biomeccanico #tattooed (presso Rome, Italy)
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alesky85 · 5 years
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Chi è convinto di allenare “maggiormente” il trapezio superiore con le tirate al mento SBAGLIA. Prima di spiegare il perchè, bisogna sapere che a livello biomeccanico, la tirata al mento è tradotta in una ABDUZIONE con INTRAROTAZIONE dell’omero. . Analizzando la letteratura scientifica e gli studi elettromiografici, uno studio di Bagg e Forrest del 1988 ci consegna una visione più precisa e veritiera della biomeccanica scapolo-omerale in abduzione concludendo che: ● nei primi 80° di movimento di abduzione il ritmo scapolo-omerale è di 3:1 in favore dell’omero, con un coinvolgimento maggiore del deltoide; ● tra 80° e 140° di abduzione il ritmo è di 2:1 in favore dell’omero, con un aumento dell’attività del trapezio superiore; ● tra 140° e 170° di abduzione il ritmo è di 1:1, con il trapezio che invece aumenta la sua attività a scapito di quella del deltoide. . Nella tirata al mento, l’abduzione dell’omero ricercata non raggiunge mai i 120°, anche con gomiti molto alti, non entrando quindi nel range di movimento 140°-170° considerato dalla letteratura più stimolante per il trapezio superiore. . In un contesto dove i due muscoli in questione si contraggono in simultanea, il trapezio superiore non è stimolato in maniera efficace come si crede, bensì è il deltoide che si sobbarca un lavoro maggiore. Le Tirate al Mento non possono così essere catalogate con sicurezza nella categoria “esercizi per il trapezio”. . Inoltre, questa unione di movimenti - abduzione con intrarotazione dell’omero - sul lungo periodo (soprattutto in quei soggetti che hanno già avuto problemi di impingement alla spalla o altre problematiche/alterazioni) potrebbe essere rischiosa portando facilmente a recidive. . Tu cosa ne pensi? Eri a conoscenza di queste informazioni? Se vuoi approfondire mandami un DM! 😃 PS: è fondamentale affidarsi sempre a personale esperto e qualificato! • • • 💪 #tiratealmento #salute #fitness #fit #trani #aleskyfit #bodybuilding #allenamento #alimentazione #nutrizione #consigli #palestra #palestre #forza #resistenza #fitnessaddict #workout #training #motivazione #scienza #educazionefisica #scienzemotorie #functionaltraining #hiit https://www.instagram.com/p/B8YbMZriVJO/?igshid=wk9c7kalfk2o
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tekamina · 7 years
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Il cane. I rave. La ketamina. I piercing. La tazza di metallo per la colletta. Fare moneta. Dire: “Cioè, ma porkoddio”. Il pitbull che si chiama Busta, Spruzza o Ranza. Il furgone. Il sound-system. Il generatore. L’archeologia industriale. Il flyer fotocopiato. I Sound Conspiracy. L’hardtek. La Frenchcore. I dischi in vinile. La drum machine. La cassa. Il rimasto dentro la cassa. La felpa col cappuccio. Il cappellino con la visiera. I rasta. I rasta con rasata laterale. I tatuaggi in testa. Gli ingranaggi. I tatuaggi tribali. Il numero 23 e la numerologia da rimasti. La tossicodipendenza. Il SERT. Essere fuoricorso. La paranoia da intercettazione. La padella. Cucinare la keta. Dire: “Ci sto troppo dentro.” Il furgone. Il soppalco. La Carhartt. Le giacche tecniche da snowboard. Le scarpe da skate. Il teknival. Il disprezzo per tutto ciò che è fricchettone. La stalattite bianca dipinta dai pulviscoli fra la narice e il labbro superiore. Le buste piegate. La speed. La periferia. Le Favelas bolognesi. La Palude, sempre a Bologna. I parcheggi a San Donato. Bologna. Abitare a Londra a fine anni Novanta. Crosta. Le zampine scheletriche. Le dilatazioni da 3 e mezzo. La fantasia militare. La canottiera dei Los Angeles Lakers. Il bong. Il trita-erba. Scroccare le paglie. Smazzare le paste. Il trittico. Il dittico. Suonare ai vicini di casa per chiedere il bicarbonato. Andare dal kebabbaro a chiedere la carta stagnola. La denuncia per schiamazzi. Il cane che si caga addosso in casa. Perdere la droga. Perdere il cane. Il cane che si mangia la droga. I trip nel frigo. Il furgone camperizzato. La perquisa. Il posto di blocco. Il posto di blocco coi cani. Il foglio di via. Il parco del Guasto. Piazza Verdi. La street-parade. Il Livello 57. Le tasche segrete per imboscare la droga. Il sesto senso per riconoscere gli sbirri in borghese. Il cane shining che riconosce gli sbirri in borghese e li segnala al padrone abbaiando o ringhiando. Willy. I mutoidi. Il materasso per terra. Gli appartamenti con quindici persone e sei cani. La puzza. La rissa fra cani. Il cane corso. Il bull terrier. Il camion abitabile. Il narcotraffico. Gli Spiral Tribe. I traveller. Andare in Spagna a fare la raccolta d’oppio. L’overdose. Il morto al rave. L’MD. I cristalli. Essere presi bene. Farsi scendere le storie. Essere in down. Il day-after. Marsiglia 2000. Gli elicotteri delle forze dell’ordine che sorvolano il teknival. I Tulipani Arancioni. Il Ketavet. Le bottiglie indiane di acqua di rose. Le bottiglie. La drum and bass. I pantaloni larghi a vita bassissima con il perizoma di fuori. La fantasia leopardata. La fantasia zebrata. La torcia. La borsetta della Orange sotto l’ascella. Il sandalo da trekking. Il sacco a pelo. La busta. La busta di plastica. La farmacia. L’accendino. L’occhio spillato. La midriasi. Le ranze. Il piano per le ranze. Gli accessori chic per fare le ranze. Le piattole. I pidocchi. La scabbia. MTS. Le analisi delle urine. Le analisi del sangue. L’analisi del capello. L’avvocato. Lo zaino da campeggio militare. Il moschettone. La stringa portachiavi al collo. Il porta-storie. Le macchinette. Tank Girl. Il tatuaggio biomeccanico. Litigare con le vecchiette. Rubare al supermercato. Inculare gli amici con le storie. I punkabbestia di famiglia milionaria detti anche punkabbancomat. Dare il pacco. Prendere il pacco. Fuori Vena di Tekla Taidelli. Amore Tossico. Rimanerci sotto. Le terme di Petriolo. I bulloni in mezzo ai rasta. Le collane di plastica fluo e gli accessori fatti con le camere d’aria. Le facce all’alba. Il sound alle sei del mattino. La vertigine sublime data dall’atto di contemplare la devastazione. Lo squat. La festa tekno. Trovare la festa. La retata alla festa. Scappare dalla retata alla festa attraverso i campi. Infamare. Gli occhiali da nerd con la montatura nera. Le ragazze mascoline. Le ragazze androgine. L’imprenditore narcotrafficante che si vanta di essere partito dalla strada. Il prestigio dei grossi spacciatori. Comprare la roba. Andare in Olanda a comprare le paste. Smezzare la capsula. Il quartino di trip. Le raglie. Il K-Hole. Le allucinazioni. L’inframuscolo. Le bazze dal veterinario. La Spagna. Le pinete in Salento. I live set. Le insuline. La cassa dritta. I BPM. Porto Marghera. Le tribe. I borghesi di merda. Dormire in furgone. Dormire per strada. La stazione. Il fegato spappolato. Il colorito grigio-verde. L’aggressività. Il cervello che scoreggia. Il neurone superstite. Dire: “Spacca”. La micro-gonna con le scarpe da skate e lo scaldamuscolo. I Crazy Colors. Il piercing al setto. Vantarsi dei soldi guadagnati con lo spaccio. Il falò alla festa. I gradi sottozero alla festa. L’occhiale da sole a benda. La compilation tekno su cassetta. Incazzarsi perché qualcuno ti dà del punkabbestia. Collassare. Ondeggiare ingessati davanti alla cassa. Le foto delle feste. ShoCkRaVeR. La Tekno Old School. L’808. Il bilancino. Le panette di fumo. La digos. Riconoscere tutti quelli della digos della tua città. Passare la frontiera dopo aver ingoiato cinquanta ovuli. Evacuare gli ovuli. Vendere gli ovuli a peso d’oro. Il bancomat. Grattarsi. Sboccare. Bestemmiare. Approfittarsi delle minorenni strafatte di keta. Scroccare la droga alle marpie. Gli Okupe. Betty 23. La morte di Betty 23. I Tomahawk. La TAZ. Hakim Bey. I Superhoffmann 2000. La pitbull incinta. Il letto sui bancali. Il cyberpunk. Odiare tutto ciò che è naturale poiché fricchettone. Le maschere antigas. La giacca vintage da motociclista. Il bomber, soprattutto per le nuove generazioni. Gli stivali di Tank Girl. Tetsuo The Iron Man. Il collage di flyer appeso sopra al letto. L’opera d’arte per l’esame all’Accademia fatta con le stagnole o le bocce di metadone. La parola “sostanze”. Essere convinti di avere la propria poli-tossico-dipendenza perfettamente sotto controllo. L’analisi delle sostanze e il viaggio di drogarsi in maniera autoconsapevole. La convinzione incrollabile di essere belli nel momento in cui si è all’apogeo della fuoranza. Il viaggio che fumarsi una canna ripiglia. Smascellare. L’empatia. L’Accademia e il DAMS, ma anche Lettere e Filosofia. La pasta col tonno. Le scarificazioni. Il cane in furgone. Parlare sempre e solo di droga. Il tappeto o la coperta zebrata. Sughettare la benzina per il furgone. Il furgone che prende fuoco. Il cellulare sotto controllo. Il passaggio per la festa. La bottiglietta d’acqua. La disidratazione. L’ipotermia. La comunità. Tua madre che ti butta via la droga. Il viaggio metropolitano. Blade Runner. La juggler bellissima con le catene infuocate. I mangiafuoco. Il petrolio bianco. L’ortodossia demente nell’uso delle sostanze, per cui va benissimo ammazzarsi di speed ma la roba è out e va criticata ferocemente anche se poi tu di nascosto la usi. I Total Resistance. I Tekno Mobil Squad. Il campionamento. La parola “smostrarsi”. Attaccare gli annunci perché hai perso il cane. Urlare a squarciagola il nome del tuo cane, accompagnato da insulti e bestemmie. Gli Heretik. La polo di ketamina intorno alla narice. La Golden. L’OB-One. La Special K. La birra Hollandia comprata dai pakistani. Il Pistoia Blues. La Festa della Luna di Colere. La maestosità della fabbrica. Essere troppo fuori per riuscire a scopare. Prendere la candida. Il coltellino della Victorinox. La fialetta di soluzione fisiologica. Le stagnole. Le spruzze. Picchiare il cane. Il viaggio post-apocalittico e tutto il ciclo di Interceptor e Mad Max. Giger. Il punkabbestia bolognese. Il punkabbestia romano. Il punkabbestia milanese. Il punkabbestia salentino. La shoppa. Macinare le pastiglie nella banconota con l’accendino. La Caterpillar. Il Fioravanti. Il Ranzani. Il pippotto. Via Petroni. Le ranze da zero cinque. Le roccette. La Cyberdog negli anni Novanta. I cani Svario e Colla della Lalla. L’extension di gomma e materiali vari. Ubik. Philip K. Dick. William Gibson. Le Swear. Le Etnies. Le Circa. Le Adio. Le Osiris. Lo svarione. Il cucchiaio. Il filtro. La fila alla farmacia di Piazza Maggiore. Le ricette finte. I visual alle feste. I genitori stra-ricchi che ti pagano il migliore penalista quando vieni beccato. L’infezione al piercing. Puzzare di acqua di bong. Il viaggio che tutto questo sia contro il sistema.
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