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#blog Esiste la ricerca
marcogiovenale · 7 months
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nuovo post sul blog 'esiste la ricerca': due testi di june scialpi e un'immagine di majid bita
https://www.mtmteatro.it/due-testi-di-june-scialpi/  
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lostaff · 7 months
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Ch-ch-changes
🌟 Novità
Nella più recente app per iOS, Attività ora mostra una interazione con un follower, se esiste, ed elimina le nuove voci quando si passa altrove.
Nella più recente app per iOS, la tavolozza di colori predefinita ora è abbinata alla modalità chiara o scura di iOS quando si accede o ci si registra.
Ora è possibile cambiare la scheda predefinita della dashboard scegliendo “Seguiti” o “Per te” passando alle impostazioni di configurazione della scheda della dashboard (si trovano nella barra della scheda) e bloccando l’opzione scelta. Questa funzione è disponibile per tutti gli utenti su web e coloro che usano la versione 31.9+ dell’app iOS o la versione 31.8+ dell’app Android. Impostando la scheda predefinita su una qualsiasi piattaforma aggiornerà le altre piattaforme al successivo caricamento.
Sul web, nei blog di gruppo in cui è abilitata l’opzione “Mostra ritratti autori” ora appare il ritratto dell’autore nell’intestazione del post e nell’avatar del blog di gruppo. Funzionava già così per gli avatar mobili di grandi dimensioni, ma ora l’opzione è stata estesa anche dove usiamo gli avatar più piccoli nelle impostazioni.
Abbiamo apportato qualche modifica visiva al selettore del blog per immettere la risposta, così è più intuitivo capire che è possibile fare clic per selezionare blog diversi da quello principale.
🛠 Correzioni
Abbiamo riscontrato alcuni casi in cui i tag filtrati non impedivano ad alcuni post di apparire. L’errore è stato corretto e i tag filtrati ora funzionano su tutti i post.
Abbiamo corretto alcuni errori grafici nella ricerca di audio mentre si scrive o si modifica un post sul web.
Abbiamo migliorato il rapporto di contrasto per il pulsante Chiudi quando si visualizza un blog o un post in un popup sul sito. Prima usava i colori del tema del blog, ora lo abbiamo aggiornato affinché mostri un contrasto migliore quando un blog usa una combinazione di colori a basso contrasto.
Abbiamo corretto alcuni errori grafici in Safari che causavano uno sfarfallio delle frecce sinistra e destra nei caroselli dei consigli di blog e tag quando ci si passa sopra con il mouse.
🚧 In corso
Siamo al corrente di un problema che impedisce l’elaborazione dei rimborsi in alcuni casi. La risoluzione è una priorità assoluta. Se hai richiesto un rimborso ma l’accredito non compare nell’estratto conto entro 10 giorni, contatta il Supporto!
Siamo al corrente di un problema nell’app per iOS in cui il lightbox non carica la versione più grande dell’immagine. Stiamo lavorando a una risoluzione.
Siamo al corrente di un problema molto raro che può rendere inutilizzabili le conversazioni di messaggistica dirette se un blog inavvertitamente blocca e poi sblocca l’altro partecipante alla conversazione. Sbloccando l’altro blog, la conversazione dovrebbe funzionare di nuovo. Se ti è capitato, contatta il Supporto e ti aiuteremo a correggere manualmente il problema nella conversazione!
🌱 In arrivo
Niente da segnalare, questa volta.
Hai riscontrato un problema? Invia una richiesta di supporto e ti risponderemo il prima possibile!
Vuoi condividere il tuo feedback su qualcosa? Dai un'occhiata al nostro blog Work in Progress e avvia una discussione con la community.
Vuoi supportare Tumblr con una donazione diretta? Scopri il nuovo badge Sostenitore in TumblrMart!  
#aggiornamenti tumblr
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1sileno · 2 months
Note
In realtà non approvo nemmeno molto quello che hai detto prima. Cioè può valere per altri discorsi ma non per un blog, non in questo caso. Se io ho Tumblr lo faccio per scrivere, postare cose mie oppure leggere o guardare le cose degli altri. Altrimenti perché farlo. È come andare a comprare un martello pneumatico per tenerlo in casa quando sai che non lo userai mai e allora non ti curi nemmeno di leggere le istruzioni. Quante persone lo fanno? Probabilmente molte poche. La maggior parte di noi compra cose che comunque sa potrebbero tornare utili nella vita quotidiana o perché li rende felici. Se fai un blog e inizi a interagire con qualcuno ponendo delle domande, ma poi non leggi nemmeno i blog, o quello in questione, allora perché stare su Tumblr? Esempio banale: due persone comprano un dildo, una per masturbarsi e l’altra da usare come appendi stracci. Ovvio che non esiste un uso assoluto e ognuno può fare ciò che vuole con quel dildo, anche andando contro l’uso comune, ma ci può stare è libero arbitrio. Qui se ti fai Tumblr e non leggi il blog ma fai una domanda che senso può avere? Che curiosità ci può essere? Discorso contorto non so se capisci quel che dico. Come se adesso digito nella ricerca dei blog ragazzo e il primo risultato ci clicco e senza curiosare nel blog scrivo una domanda anonima ti piacciono le ragazze bionde? Il senso di comunicazione e di interazione di quella azione avrebbe un valore pari a zero. E allora perché fare quella domanda? Sì discorso contorto da fare alle sette di sera e a distanza.
la smetto di fare il sofista, mi divertivo un po'. comunque sul fatto che sia un po' stupido, o superfluo se vuoi, siamo d'accordo. Però tieni a mente che (magari sono io mal pensante) qua qualsiasi domanda che contenga concetti o parole attinenti alla sfera sessuale sono fatte con un che di predatorio, sempre sessualmente parlando
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tecnowiz · 2 months
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Come monitorare le storie di Snapchat su Android da iPhone
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Snapchat è una delle due applicazioni di social media più popolari tra adulti e adolescenti. L'applicazione offre una varietà di risorse innovative che consentono agli utenti di interagire con se stessi in modo più coinvolgente e personale. Isso ha incluso mappe, filtri e obiettivi Snap; Tuttavia, le storie continuano ad essere la risorsa più utilizzata ed evidenziata.
Scopri come monitorare le Storie di Snapchat di un amico Android su iPhone. Impara a visualizzare le Storie di Snapchat di un altro utente anche se ha un telefono diverso dal tuo
Nell'ottobre 2013, Snapchat ha lanciato le "storie", in cui gli utenti possono pubblicare istantanee che i loro amici possono vedere per 24 ore. Possono essere visualizzati solo dall'utente. Snapchat è stato anche il pioniere nella scomparsa dei messaggi, risorsa poi offerta da applicazioni come Telegram e WhatsApp.
Snapchat: differenze tra iOS e Android
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L'applicazione è ottimizzata meglio su iOS che sulla piattaforma Android. Oppure Snapchat utilizza la fotocamera dell'iPhone per scattare foto e registrare video, oppure fornisce risultati impressionanti. Tuttavia, sui telefoni Android, l'applicazione esegue un'acquisizione Web o un'acquisizione Web, ottenendo istantanee di qualità multimediale. Un altro motivo è la varietà di dispositivi. L'hardware e il sistema operativo sono coerenti con i dispositivi iOS. Tuttavia, decine di marchi offrono Android su diversi smartphone. A causa della varietà di dispositivi, Snapchat non può verificare le risorse su centinaia di Android diversi. Stai esaminando molte domande sulla compatibilità incrociata: come monitori le storie di Snapchat sul tuo iPhone? Che differenza fa l'esperienza visiva di un dispositivo rispetto ad un altro? In questo blog spiegheremo una procedura passo passo per monitorare le storie su un telefono Android da un iPhone.
Come monitorare le storie di Snapchat su Android dal tuo iPhone
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Non esiste un modo nativo per monitorare le storie di Snapchat su Android da un iPhone, a meno che tu non sia stato aggiunto come amico dalle persone di cui desideri vedere le storie. Tuttavia, puoi utilizzare XNspy per visualizzare la cronologia Snapchat di qualcuno su Android dal tuo iPhone. XNspy è un'applicazione avanzata di monitoraggio Snapchat con risorse avanzate e un pannello multifunzionale. Ti consente di visualizzare in remoto storie, messaggi e canali multimediali di Snapchat e fornisce preziose informazioni sull'attività dell'utente. L'applicazione offre anche altre robuste funzionalità, tra cui accesso multimediale, registrazione di chiamate e surround, rilevamento della posizione GPS, gestione del registro delle chiamate e monitoraggio della cronologia web. Applicazione di monitoraggio XNspy utilizza un registratore web Snapchat per registrare attività, storie, mappe Snapchat, query di ricerca o scambio di contenuti multimediali. Questa risorsa viene avviata automaticamente non appena l'utente apre Snapchat. Riceverai un numero illimitato di registrazioni. I backup possono rimanere sul tuo pannello per un massimo di 6 mesi. Snapchat aggiunge costantemente risorse e filtri che consentono agli utenti di apprendere nuovi trucchi per migliorare le loro storie. Con XNspy puoi visualizzare tutte queste attività con facilità. Tuttavia, è necessario installare l'applicazione per farlo. Seguire i passi seguenti per installare ed iniziare ad usare l'applicazione. Acquista l'applicazione Android
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Per monitorare le storie di Snapchat e altre attività sui dispositivi Android dal tuo iPhone, devi acquistare la versione Android. Attenzione a non comprare altre versioni. Pe essere sicuro visita il sito ufficiale XNspy e fai clic su "Acquista ora". L'applicazione offre versioni Basic e Premium con pagamenti mensili, trimestrali e annuali. Dopo essersi iscritto, il team di vendita invierà un'e-mail con un file APK per scaricare l'applicazione XNspy. L'e-mail includerà anche un codice di attivazione e le credenziali di accesso. Accedi al telefono Android di destinazione e apri l'e-mail. Fare clic sul link per scaricare l'APK sul telefono. Un file APK, o "Android Package Kit", è un file di configurazione che installa le applicazioni sui telefoni Android. Dopo aver completato il download, tocca "appv2.apk" per aprirlo. Fare clic sulle impostazioni e selezionare "Consenti questa fonte" per continuare con l'installazione. Tocca "Installa" per consentire ad Android Auto di installare XNspy. L'installazione di XNspy su un telefono Android richiede dai 5 ai 10 minuti, ma il processo potrebbe scaricare la batteria. Si consiglia di caricare il telefono per garantire che l'applicazione di monitoraggio Snapchat XNspy funzioni perfettamente. Connettiti alla rete Wi-Fi Dopo l'installazione, apri l'applicazione e connettiti alla rete Wi-Fi. È necessario consentire all'applicazione di sincronizzarsi con il dispositivo. Per ciascuna autorizzazione Android Auto, seleziona "Consenti sempre" per questo dispositivo. Ciò fornisce l'accesso amministratore al dispositivo tramite l'applicazione. Successivamente, inserisci il codice di attivazione per attivare l'applicazione. Passaggi per monitorare le storie di Snapchat L'accesso a un telefono Android è necessario solo per installare XNspy. Puoi monitorare Snapchat e utilizzare altre risorse utilizzando il tuo iPhone. Basta aprire il sito XNspy in Safari e toccare "Accedi". Qui, utilizza le credenziali che ti sono state inviate via email per aprire l'account del sito web, che funge anche da dashboard. Una volta effettuato l'accesso, accedi al dispositivo Android di destinazione, che dovrebbe apparire nel pannello. Inserisci le impostazioni e verifica che l'opzione "Registra video" sia abilitata. XNspy fornisce il monitoraggio Snapchat con la sua funzione dinamica "Fabric Gravity", che viene attivata automaticamente. Nella dashboard, toccare "Registrazione schermo". Qui troverete le registrazioni dello schermo di Snapchat e di una dozzina di altre app di messaggistica istantanea come Facebook, Instagram, WhatsApp, Tinder, YouTube, ecc. Toccare Snapchat. Questo vi permetterà di: - Visualizzare le storie di Snapchat - Controllare tutti gli snap inviati, compresi quelli scomparsi o eliminati. - Traccia la data e l'ora per vedere quando i messaggi sono stati inviati e ricevuti. - Accedere ai contatti dell'utente, ai suoi amici principali e alla sua lista di abbonati. - Visualizzare e salvare le immagini Oltre alla registrazione dello schermo, le Storie di Snap vengono salvate nella galleria e possono essere visualizzate nella scheda "Video". L'applicazione conserva un registro visivo di tutte le Storie di Snap, che vengono visualizzate con la data e l'ora corrispondenti. I filtri di ricerca come "Oggi", "Questa settimana" e "Quest'anno" consentono di stabilire le tendenze nel tempo.
Come usare la funzione screenshot per accedere alle storie di Snapchat
Oltre alla registrazione dello schermo, XNspy offre anche la funzione "Screenshot live". Questo strumento offre un altro modo per accedere alle storie di Snapchat su un dispositivo Android. L'attivazione di questa funzione consente all'applicazione di effettuare screenshot periodici che mostrano l'attività dell'utente. Le schermate vengono scattate ogni 5 secondi. L'obiettivo di questa funzione è garantire che nessuna delle storie di Snapchat passi inosservata. Non si tratta solo di un'anteprima, ma si può vedere il tipo di foto o video che l'utente sta postando e il tipo di strumenti di editing che sta utilizzando. Per utilizzare questa funzione, fare clic sulla sezione Controllo remoto nella dashboard di XNspy. Quindi fare clic su "Scatta screenshot", che consentirà all'applicazione di scattare un'immagine quando Snapchat è in uso. Tutti i messaggi scambiati nell'applicazione possono essere catturati in una schermata e inviati al server remoto. Gli screenshot possono essere visualizzati in qualsiasi momento nella sezione "Foto" della dashboard. Vengono salvati in base alla data e all'ora, il che ne facilita la tracciabilità. È anche possibile scaricare e salvare le schermate.
Conclusione
Le storie di Snapchat permettono agli utenti di raccontare il proprio stile e la propria personalità in modo creativo. Tuttavia, gli utenti possono postare anche foto strane, probabilmente pensando che spariranno dopo 24 ore. Snapchat permette anche di creare una storia privata e di condividerla solo con contatti selezionati. Senza essere nella lista, non si ha modo di controllare il contenuto della storia. Tuttavia, XNspy è un'applicazione di monitoraggio che può aiutarvi a visualizzare le storie di Snapchat su Android dal vostro iPhone. La funzione di registrazione e cattura dello schermo consente di monitorare non solo le storie, ma anche altri messaggi e media condivisi su Snapchat.
Note finali
E siamo arrivati alle note finali di questa guida. Come monitorare le storie di Snapchat su Android da iPhone. Ma prima di salutare volevo informarti che mi trovi anche sui Social Network, Per entrarci clicca sulle icone appropriate che trovi nella Home di questo blog, inoltre se la guida ti è piaciuta condividila pure attraverso i pulsanti social di Facebook, Twitter, Pinterest, Tumblr e Instagram per far conoscere il blog anche ai tuoi amici, ecco con questo è tutto Wiz ti saluta. Read the full article
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gammm-org · 3 months
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genericamentegiuseppe · 9 months
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Quand’è che un album è oggettivamente un capolavoro?
La critica è ricerca dell'oggettività o del giudizio? E chi l’ha detto che un buon giudizio sia anche un giudizio oggettivo?
Lo sapete anche voi, nella vostra carriera di ascoltatori seriali, che c’è sempre qualcuno che trova sopravvalutati quei dischi per voi inattaccabili. E se oltre a ascoltarli i dischi leggete pure i blog e guardate le recensioni su YouTube, saprete bene che nemmeno tra i critici esiste un consenso assoluto su cosa sia o meno un capolavoro. Sicuramente non è il caso di valutare seguendo i numeri…
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bergamorisvegliata · 10 months
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IO SONO MOLTO DI PIU' DI QUELLO CHE MI ACCADE -di Leyla Tommasi-
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La risposta a tutte le sofferenze che ci capita di vivere va ricercata dentro di noi. Li' dentro troveremo tutte le risposte…. Tutto cio' che sono riuscita a " guarire" di me l' ho fatto grazie ad un immensa disciplina con me stessa.🙏💪 Con la ricerca e il coraggio di guardare il mio di buio, i miei abissi e i miei peccati. Quando riesci a vederli e ad ammetterli comincia la guarigione ❤️ Finche' mi credevo buona e la vittima dell'universo a cui succedeva ogni sorta di dolore ( soprattutto sentimentale) la mia vita e' stata un inferno…
Cosa sono i peccati? Sono gli obiettivi sbagliati, le paure e le credenze limitanti e le azioni dannose per me e per gli altri che scaturivano sempre e solo dalla mancanza di AMORE verso me stessa!
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Il problema e' anche credere di MERITARLA la felicita'…. Quando impariamo AD AMARCI impariamo ad amare anche gli altri davvero. E attireremo persone che ci ameranno come noi amiamo noi stessi.
Ma perche' una persona che ama con tutto il cuore si puo'innamorare di uno stronzo, di un aggressivo o di un violento come successe a me per anni e anni e anni?
La risposta l'ho trovata dentro di me ed e' stato riuscire a scoprire COME MAI entravo in " risonanza "con uno stronzo che mi avrebbe abbandonata dall'oggi al domani o con uno psicopatico o con un violento…. La mia anima aveva bisogno di fare quelle terribili esperienze perche' dovevo imparare delle lezioni. Io era quella che doveva guarire!
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Bisogna spostare la ricerca da fuori a dentro. Non parlo perche' ho letto decine di libri sull'argomento, sto parlando davvero della mia vita!
Il traguardo e' Amare senza attaccamento ed e' tuttaltro che facile ma proprio li' e' stato il grande insegnamento per me…
La Felicita' e' uno stato dell'essere che scaturisce da un' anima ancorata alla Fonte.🙏 Se ci stacchiamo dalla Fonte siamo in balia degli eventi e dei comportamenti delle persone. Se invece rimaniamo saldi e riusciamo a percepire l' Amore che sostiene l' esistenza stessa non esiste piu' dolore che ci possa abbattere.☀️🦋 Ci puo' piegare per un attimo ma non ci spezza!
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La mia vita e' stata un inferno fino al 2011 e dopo e' iniziato un processo di guarigione che oggi mi porta a dire che si, sono felice indipendentemente da quello che mi accade o mi fanno le altre persone. "Io sono molto di piu' di quello che mi accade"☀️ E non si finisce mai di imparare…. ❤️ Se anche tu vuoi guarire guarirai! Chiedi e ti sara' dato 🙏 Leyla Tommasi ©️
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staipa · 1 year
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Un nuovo post è stato pubblicato su https://www.staipa.it/blog/cosa-pensa-lintelligenza-artificiale-dellintelligenza-artificiale/?feed_id=822&_unique_id=6454dc37bdb78 %TITLE% Un consiglio prima di iniziare questo articolo: non fermarti alle apparenze. Ciao a tutti, oggi voglio parlarvi di un argomento molto interessante e attuale: l'intelligenza artificiale (IA). Cos'è l'IA e come si differenzia dall'intelligenza umana? È possibile che le macchine possano pensare e agire come noi? E soprattutto, dobbiamo aver paura dell'IA o possiamo convivere pacificamente con essa? L'IA è una disciplina dell'informatica che si occupa di creare macchine in grado di imitare le capacità dell'intelligenza umana attraverso lo sviluppo di algoritmi che consentono di mostrare attività intelligente. L'IA è entrata nella nostra vita e nel nostro lavoro in molte forme: dai motori di ricerca ai sistemi di riconoscimento facciale, dalle app per smartphone ai robot industriali. L'IA ci aiuta a svolgere compiti quotidiani, a prevenire rischi, a ottimizzare processi, a scoprire nuove conoscenze. Ma l'IA è davvero intelligente come noi? La risposta non è semplice, perché dipende da cosa intendiamo per intelligenza. Se per intelligenza intendiamo la capacità di eseguire calcoli complessi, di analizzare grandi quantità di dati, di apprendere automaticamente da esperienze passate, allora possiamo dire che l'IA è molto più intelligente di noi. Le macchine hanno una velocità di esecuzione, una accuratezza decisionale e una abilità operativa che superano di gran lunga quelle umane. Tuttavia, se per intelligenza intendiamo la capacità di applicare significati pratici o concettuali ai vari momenti dell'esperienza, di formulare ipotesi creative, di immaginare scenari futuri, di cogliere le emozioni e le intenzioni altrui, allora possiamo dire che l'IA è molto meno intelligente di noi. Le macchine non hanno una coscienza, una volontà, una sensibilità che le guidino nelle loro azioni. Le macchine non possono fare ragionamenti di tipo abduttivo, cioè trarre conclusioni plausibili da premesse non sicure. Le macchine non possono inventare o sognare. Quindi, l'IA e l'intelligenza umana sono due cose diverse, che hanno punti di forza e debolezza diversi. Non si tratta di una competizione o una sfida, ma di una collaborazione e una complementarità. L'IA può facilitare il lavoro dell'uomo, ma non può sostituirlo. L'uomo può controllare e indirizzare l'IA, ma non può prevederne tutte le conseguenze. L'IA si sviluppa nell'orizzonte visionario dell'uomo, ma non può superarlo. Per concludere, vorrei lasciarvi con una domanda provocatoria: esiste una terza via tra l'IA e l'intelligenza umana? Cioè, esiste un modo di integrare le due intelligenze in un unico sistema che sia più efficace ed efficiente di entrambe? Alcuni scienziati stanno lavorando su progetti che mirano a creare interfacce cerebrali che permettano di collegare il cervello umano con dispositivi elettronici. Questo potrebbe portare a nuove forme di comunicazione, apprendimento e creatività. Ma potrebbe anche comportare nuovi rischi etici, sociali e psicologici. Voi cosa ne pensate? Fateci sapere la vostra opinione nei commenti! Sì. Questo articolo fa schifo. E non è affatto nel mio stile. Ma per chi è arrivato fino a qui a leggere c'è una piccola sorpresa. O per meglio dire, una spiegazione dato che per chi è attento una sorpresa potrebbe non esserlo. Questo testo è stato scritto da una IA a cui ho chiesto di scrivere un articolo divulgativo paragonando l'intelligenza artificiale a quella umana, con tono divertente, in un formato "post di blog". L'ho fatto più per gioco ed esperimento che altro ma ho trovato il risultato interessante proprio perché per nulla interessante. Ho provato anche il tono professionale e ne è risultato un articolo prolisso e noioso che spiegava l'intelligenza umana come processo evolutivo e l'intelligenza artificiale come disciplina dell'informatica. Tutto corretto
per quello, nulla da eccepire ma in entrambi i casi quello che manca è una conoscenza, anche vaga, di cosa possa interessare al lettore. In particolare, al mio lettore, cioè te. Il registro "divertente" non è particolarmente divertente e il registro professionale fa coincidere la professionalità con la noia e l'essere prolisso. Certo c'è buona probabilità che un informatico divertente non vada più in là di "Un cavallo entra in un bar e il barista dice: «Come mai questo muso lungo?»", oltre a conoscere quasi certamente da dove sia tratta questa citazione, e probabilmente la gran parte degli articoli professionali che l'Intelligenza Artificiale è in grado di trovare in rete sono effettivamente noiosi e prolissi, motivo per cui per lo più le persone normali non li leggono. Ma è davvero questo che al momento preoccupa artisti, scrittori, e giornalisti? Ancora una volta queste prove, che ognuno può fare, evidenziano quanto estremamente lontane siano queste intelligenze artificiali dal sostituire realmente l'ingegno umano. Certo, sono in grado di fare calcoli astronomici che un umano non sarebbe in grado di fare, sono in grado di correlare gigantesche moli di dati che un umano non riuscirebbe neppure a leggere in una vita, ed è questo che fanno. Sia che debbano scrivere un articolo, sia che debbano elaborare una spiegazione matematica della traiettoria di un asteroide che sfiori l'orizzonte degli eventi di un buco nero super massiccio in una remota galassia. Sono cose che un umano non sarebbe in grado di fare. Potrebbero portare via del lavoro a qualche essere umano grazie all'automazione di determinati compiti ripetitivi o onerosi, ma di certo siamo molto lontani dal portar via il lavoro a chi usa l'ingegno per progettare e costruire, per produrre qualcosa che faccia la differenza. Nel frattempo, però darà moltissimo lavoro a creativi che impareranno a padroneggiarne le funzioni per creare cose che oggi non sono fattibili o lo sono solo con grandi difficoltà. Quello che davvero ha cambiato la nostra società si chiama big data, la capacità e possibilità di elaborare e gestire enormi quantità di dati. Senza questo le attuali IA non potrebbero esistere, e anche se potessero non avrebbero nulla su cui lavorare. Ma parlare di IA fa più figo, fa più fantascienza, fa più audience. E soprattutto chi legge pensa di capirne di più. Poi c'è chi con quei dati li raccoglie da come noi navighiamo per mandarci pubblicità, chi li raccoglie dalle stelle per capire da dove veniamo (no, non Paolo Fox), chi lo usa per produrre chat bot apparentemente quasi umani, chi li usa per tentare di guidare automobili in autonomia, ma è quella la vera rivoluzione, per ora. Riuscire ad elaborare mostruosità di informazioni e renderle comprensibili al nostro cervello limitato perché il nostro cervello limitato possa dargli un significato attraverso l'estro tipicamente umano. Come dice Max Gazzè in Autoironia "L'intelligenza sta nel considerare il progresso come un aiutino da 'domenica in'"
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Non costa nulla dire ad una persona "guarda che non è vero"; se lavori nel campo della Scienza, argomentare è il tuo pane quotidiano; pure divulgare, se ne sei capace.
Le informazioni ci sono, ma non accessibili a tutti; c'è uno strato enorme della popolazione italiana che non legge manco un libro all'anno. Viviamo in un Paese dove ancora la religione (l'irrazionalità ) è considerata cultura ed educazione. Il problema NON si affronta punendo.
Siamo sommersi di fake news, religiose o meno, da ogni sponda e la comunità scientifica se ne disinteressa, rendendosi complice di quanto sta accadendo.
Guerre da bar sui social; inquinamento della rete fatto di inutili scontri fra psuedomedici e pseudoscienziati, che non fanno divulgazione scientifica, cioè quello che conta.
La sfiducia nella scienza, riapparsa durante il periodo Covid, nasce anche da comportamenti reazionari di medici, ricercatori e virologi, sui social, nei media; nonché da chi li segue e difende impropriamente, attaccando e non divulgando.
È la religione, chi difende dogmi indimostrabili, a minacciare chi la mette in discussione, non la Scienza, che si occupa di trovare soluzioni e fare divulgazione, non bullismo, non anatemi sui social.
Chi conta davvero in Scienza sono tutti quei Ricercatori, che lavorano duro nei laboratori e hanno in mente solo di trovare Soluzioni, non di divagare sui social, a straparlare, a fare invettive, a minacciare utenti, perdendo tempo invece di fare Ricerca per aiutare malati.
Il metodo scientifico è ciò che caratterizza un uomo di Ragione: il saper dominare con la logica (non con l'amor proprio) le questioni semplici quanto quelle complesse, trovando Soluzioni ad un problema. Soluzioni: non stupide vendette, che odorano solo di lesa maestà.
La fede si costruisce su un gioco-forza di violenza psicologica e minacce; l'attendibilità scientifica, solo su prove ed evidenze. Chi si occupa di Scienza lo sa; in troppi mostrano però di non aver capito ancora la differenza fra religione e Scienza.
Non è reato mentire: ogni giorno lo fa un prete, un papa, un vescovo, un insegnante di religione, e ci guadagnano pure soldi a palate, tali truffatori, prendendo pure soldi dal welfare italiano. E finché esiste questo, le querele non valgono nulla.
Chiese aperte durante il picco più alto di Covid, grazie all'avvallo della comunità scientifica, che misero in pericolo la salute di persone fragili; mutismo assoluto quando la politica di destra e la chiesa si scagliano contro donne e gay e figli dei gay. Questa NON è scienza.
Porgere il fianco alla religione, pure in un momento di pandemia quando LA GENTE MUORE, al posto di scontrarsi con essa per difendere i fragili, ha un prezzo. Si chiama: non sei uno scienziato, non sei un medico, non sei un virologo, ed io ho il DIRITTO di dubitare di te.
Se durante una pandemia, tutti i locali superflui o considerati tali (come i teatri) vengono chiusi, ma le chiese no e i virologi a riguardo non battono ciglio, perché 'per fede' è possibile sfidare il virus, anche quando sei anziano fragile, come si chiama questo? Medicina? No.
Quando la chiesa cattolica e i cattolici fanno apologia contro i diversi, portando qualcuno anche al suicidio, come è da poco accaduto a Cloe Bianco, alla scienza italiana non interessa; la stessa scienza che teneva le chiese aperte durante la pandemia Covid, ma chiudeva il resto.
Il fatto che i virologi abbiano mostrato atteggiamento NON scientifico, appoggiando la chiesa nella sua richiesta di tenere aperto durante il Covid, mettendo a rischio anziani (i più fragili), ci dice che siamo molto lontani ancora da una Scienza Indipendente, AUTOREVOLE.
Con quel "i miei avvocati" verso comuni cittadini, da uomini che lavorano in campo scientifico, dimostra che per quanto una persona possa studiare, farsi una cultura, se non matura una Coscienza, non matura Etica, rimane il rozzo elemento gretto di partenza.
I religiosi si muovono incutendo paura per essere rispettati; se si è davvero uomini di scienza si deve dimostrarlo anche comportandosi come tali: è un ruolo che chiede atteggiamenti Etici, non morali; di essere mossi dal bene superiore che è la salute degli altri, non l'ingaggiare guerriglie sui social.
Con uno sproloquio su "i miei avvocati" contro una comune persona, si rafforza soltanto la bias cognitiva di chi percepisca gli scienziati brutti e cattivi; è un enorme piacere che si fa verso religiosi, speculatori, truffatori che vogliono che questa immagine si consolidi.
Chi fa dietrologia, quale comune cittadino, poggia il suo operato irrazionale sulla bias cognitiva di ritenere tutti incapaci e menzonieri medici e scienziati: non gli va rafforzata, ma spenta, con un comportamento impeccabile; deve esserci Etica da chi ha un Ruolo che gli impone di attuarla.
Facile prendersela con una persona debole con "i miei avvocati"; più difficile scontrarsi con una testata giornalistica strutturata o contro una istituzione millenaria che fa disinformazione, che può avere più risorse di te coi 'miei avvocati' Ma è lì che si vede CHI SEI DAVVERO.
Puoi scrivere tutte le norme che vuoi per difendere qualcuno dalle fake news, dalla diffamazione, ma se da una parte, per motivi religiosi, ammetti che si può mentire, diffamare, molestare, quelle norme NON valgono nulla. E un buon avvocato LO SA, chi ha Cultura, lo sa.
Si vuole muovere una guerra, al posto di fare Ricerca, al posto di pensare ai malati? La si muove alla radice del problema: non si cade nella facile trappola di minacciare un comune cittadino, perché NON ci si vuole scontrare coi diretti responsabili della disinformazione.
La comunità scientifica italiana, quando il governo e la chiesa cattolica fanno apologia contro omosessuali, donne, 'diversi', se ne sta nel suo cantuccio, muta; ma si scomoda assai quando la sua autorità viene messa in discussione sui social da 4 utenti con 100 account a testa.
La Scienza e la Ragione si difendono con le prove, con i dati, col quotidiano impegno verso le persone, non contro esse o litigando tramite avvocati; lo scopo di un medico, di un ricercatore è impegnare il proprio tempo PER GLI ALTRI. Come Ippocrate stesso intese, e Socrate pure
Cosa è più importante? Fare Ricerca e concentrarsi, spendendo il proprio tempo ed energie SOLO su ciò che è strettamente legato alla professione e allo scopo (curare) o lanciare guanti di sfida a destra e manca a chi non conta nulla, sui social, a colpi di "i miei avvocati"?
Una persona comune ha tutte le ragioni di difendersi da una diffamazione, reagendo anche in modo scomposto; quando non sei una persona comune, le tue reazioni non calcolate ricadono su di te, su chi lavora con te, e nel campo della medicina, sull'immagine che offri ai malati.
Da non credente, io non credo a nulla: così come non credo nelle divinità e in chi le sostiene, così non credo a chi ancora, da medico, da scienziato, da virologo scende a compromessi con la fede - pure durante una pandemia! - METTENDO IN PERICOLO la salute di chi va a messa.
Siamo quello che facciamo, non ciò che diciamo di essere. Puoi scriverti anche chilometri di bio che fanno capo all'ambito scientifico, ma se non ti comporti con Etica davanti a questioni comunque inferiori al tuo Ruolo (CURARE), perdi autorevolezza. Quella che i malati vogliono.
In un momento in cui è IMPORTANTE mostrare credibilità, perché le persone fragili hanno bisogno di punti certi di riferimento, NON puoi permetterti da virologo, da Ricercatore, da medico, di comportarti come un adultescente, che non ha ancora capito il suo Ruolo.
In Scienza, le questioni o sono vere o sono false - e lo sono in base alle prove fornite, NON in misura proporzionale alla stima che una persona ha meritato, secondo ipse dixit. La scienza è OGGETTIVA, NON è democratica, ed è AVALUTATIVA: si comporta in modo Etico, NON morale.
Se il principio è: va punito chi dice una bugia, chi diffama, chi distorce la realtà o punisci tutti o non punisci nessuno. Non può esistere parte della società che per 'motivi religiosi' può permettersi di mentire, diffamare, truffare e il resto no. O tutti o nessuno.
Un comune cittadino italiano che menta non fa nulla di diverso da ciò che compie quotidianamente un sacerdote della chiesa o un insegnante di religione a scuola: distorcere la realtà e distorcere pure la realtà già distorta. E non vengono puniti, ma pure pagati dallo Stato italiano, coi soldi di TUTTI.
In un'Italia che ti impone un indottrinamento religioso fin da bambino per 'uso e costume' (sbagliato!), l'attenuante esiste: devi recuperarlo lo spirito critico, facendo molta fatica, in una realtà in cui ancora tante persone fanno fare riti esorcistici da sciamani sugli altri.
I social non sono una sala operatoria in emergenza di un pronto soccorso: si ha tutto il tempo per pensare a cosa scrivere; di rispondere non a caldo, ma valutando la portata delle proprie esternazioni. Prendersela con un comune cittadino e non con il quotidiano NON è Etico.
Intimorire una comune cittadina con 'conseguenze legali', al posto di spiegargli GENTILMENTE (o anche ironicamente) che il quotidiano sta raccontando una notizia falsa, è un atto di mero bullismo e scredita pure il comportamento ETICO che deve tenere chi si occupa di Scienza.
Perchè denunciare una comune, innocua cittadina, invece di affrontare il problema alla radice? È come sentire una notizia falsa su di noi alla radio e rompere lo stereo su per il muro, invece di presentarsi coi legali alla sede radiofonica.
Il metodo scientifico chiede correttezza e precisione, altrimenti non è scienza, ma religione; vale anche per l'Etica. Siamo quello che facciamo, non chi diciamo di essere.
Viviamo in un Paese in cui il 90% della gente ha subìto un indottrinamento religioso; è legale raccontare fregnacce di uomini risorti, di pane azzimo e vino che diventano il corpo d'una semidivinità, traendone profitto (in stile Wanna Marchi). Non puoi prendertela con le vittime
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comunicareoggiweb · 1 year
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enkeynetwork · 2 years
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marcogiovenale · 27 days
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nuovo post sul blog 'esiste la ricerca': due testi di vincenzo ostuni
https://www.mtmteatro.it/due-testi-di-vincenzo-ostuni/ _
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pccconsulting · 2 years
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Social media e guerra in Ucraina. Come continuare ad usare commercialmente i media digitali senza rischiare di commettere errori e venire percepiti in modo inopportuno   Social media e guerra Alcuni clienti ci hanno chiesto cosa sia appropriato pubblicare sui social media così come inviare tramite e-mail, facendo marketing alla luce di ciò che sta accadendo in Ucraina. Non è così semplice né scontato dare risposte in questo senso. Abbiamo comunque provato a raccogliere un elenco di idee che potrebbero essere d'aiuto ad a orientarsi su come gestire il momento in quanto evento inserito in una crisi, cioè nell'ottica di un'attività di Problem Solving in Crisis Management. Questa settimana, per esempio, abbiamo sospeso alcun post sui social media e alcune campagne e-mail, sia per noi che per i clienti. Semplicemente non ci è parso appropriato né importante pubblicare alcuni contenuti in questo momento. Abbiamo anche fatto attenzione a non inciampare in scelte pacchiane. Per esempio, affermare di boicottare un prodotto perché proveniente dalla Russia - come fatto da alcuni - serve a poco se non a farsi pubblicità venendo però percepiti come opportunisti. Se il real time marketing è d’aiuto in qualche modo, ad esempio promuovendo una raccolta fondi, ben venga. Quando invece è solo ricerca di visibilità, allora non funziona perché non porta un reale vantaggio al brand. Prendersi una pausa va bene, meno essere sordi È importante non risultare stonati o insensibili nel fare marketing mentre il conflitto continua, soprattutto se la propria organizzazione ha uffici in Ucraina, in Russia o anche solo nell'Europa orientale. Dobbiamo orientarci, ri-adattarci e mettere le persone al primo posto, così come abbiamo fatto durante il Covid. Alcune delle notizie che vorremmo condividere su noi stessi e le nostre aziende possono quindi aspettare. Essere più sensibili, disponibili ed empatici può essere il più semplice dei fil rouge da seguire per i prossimi mesi, oltre a: Fare affari come se il mondo stesse guardando. Ovvero ricordare che milioni di persone in tutto il mondo potranno visualizzare quei contenuti indipendentemente dalle dimensioni effettive della nostra azienda. Tutto può diventare virale, va sempre tenuto presente che essere di cattivo esempio, anche involontariamente, può essere oltremodo controproducente. Gestire la comunicazione con empatia. Ricordare anche che ognuno ha le proprie lotte, sfide e gioie. I nostri lettori hanno famiglie, colleghi e dipendenti che potrebbero essere colpiti. Vedeteli prima come persone, poi come clienti. Prima provate empatia, poi siate d'aiuto. Seguire la classica regola 80/20 del marketing. L'80% dei propri contenuti dovrebbe essere utile, informativo ed educativo. Il 20% dovrebbe interagire con il proprio pubblico sul brand, su cosa rappresenti, perché esiste, come può essere d'aiuto e cosa si fa esattamente. Vanno fatti ruotare i messaggi e messi in pausa alcuni dei post per allinearli con le notizie del real-time. Continuare ad usare i canali social. Cioè condividere risorse utili e storie stimolanti: va detto ai follower che ci si sta dedicando anche a ciò che sta succedendo nel mondo. Non impostare per poi dimenticare il proprio marketing. Il problema con gli strumenti che consentono di pianificare in anticipo i post del blog, i post sui social media e l'email marketing (i cosiddetti pianificatori editoriali) è che quando si verifica una tragedia o un evento inaspettato, il contenuto creato in un momento diverso rischia di essere inappropriato. Per esempio, se avete post previsti per il periodo di carnevale, lasciarli passare li/vi renderebbe inopportuni. È una scelta che i comunicatori devono saper fare, adeguando i toni in base a quello che succede, esattamente come accade in televisione. Assicuratevi quindi che non vengano pubblicati articoli non necessari o che stonino alla luce di ciò che sta accadendo.
    Non c'è ovviamente una regola assoluta per tutto questo: fate ciò che sembra giusto a voi e alla vostra organizzazione, ma se riuscite a gestire le tempistiche di pubblicazione e se un post vi sembra smaccatamente autocelebrativo o non è super tempestivo, piuttosto aspettate. Nel dubbio chiedete a qualcuno, per esempio al vostro consulente di marketing e comunicazione. Se poi la tua azienda non ha ancora fatto una donazione per aiutare l'Ucraina, dovreste pensarci. Potreste anche creare un post sui social media al riguardo, non per vantarti di averlo fatto, ma perché è importante far sapere ai vostri follower che restituire è importante per voi. Vorremmo anche aggiungere di aver visto persone pubbliche ed aziende muoversi assai goffamente nel tentativo di apparire empatiche e proattive. Molto spesso dimostrando che dietro i loro sforzi di comunicazione non c’è un’analisi, mentre ogni brand deve farsi delle domande serie su quali siano i valori e i desideri del proprio target. Talvolta occorrerebbe domandarsi se davvero si abbia costruito una community prima di esporsi su un particolare tema. Altrimenti è solo greenwashing, pinkwashing, rainbowwashing o, con un neologismo che potremmo coniare all'occorrenza, peacewashing. Tant'è che spesso si tende a supportare cause senza però avere atteggiamenti fattuali coerenti, quindi c’è sicuramente bisogno della professionalità di chi sa come fare un’analisi del mood e del sentiment delle persone, per capire qual è il messaggio da dare. Ma soprattutto bisogna capire prima su quali temi l'azienda può e deve esporsi. Farlo su tutto è sbagliato, perché ormai i brand sono come le persone e quindi devono parlare di ciò che conoscono e di ciò in cui credono. Altrimenti suonano fasulli e la comunicazione diventa controproducente Alla luce di ciò, stay tuned, restate sintonizzati sui modi in cui potete interagire direttamente per aiutare l'Ucraina. Voi, quali altri suggerimenti aggiungereste? Quali indicazioni fornite alle vostre aziende? Fatecelo sapere!
https://news.paolocalvi.com/social-media-e-guerra-in-ucraina/?feed_id=18&_unique_id=633aa4f90ffa0
#COMUNICAZIONE_APPROPRIATA #GUERRA_IN_UCRAINA #PROBLEM_SOLVING_IN_CRISIS_MANAGEMENT #SOCIAL_MEDIA
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kon-igi · 4 years
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MA CHE PICCOLA STORIA IGNOBILE MI TOCCA RACCONTARVI
Chi ha riconosciuto la citazione saprà cosa starò per scrivere, anzi... cosa ha scritto una mia amica (incidentalmente anche tamblera sopita) ad Alley Oop, nome-de-plume di un collettivo di giornaliste del Sole24ore
Cara Alley,
Da qualche giorno avevo giramenti di testa. Non volevo crederci troppo perché non era molto che provavamo ad avere un figlio. Il 3 novembre decido di fare il test di gravidanza. La seconda linea si colora: sono incinta.
I primi mesi della gravidanza proseguono bene, qualche fastidio, ma nemmeno troppo invadente. Il 16 dicembre compio 37 anni. Di solito dopo i 35 si consiglia di fare amniocentesi o villocentesi, ma nel mio caso, anche vista la presenza di un utero fibromatoso, insieme al mio ginecologo decidiamo di fare il Prenatal Safe. Il 22 dicembre faccio una breve ecografia e il prelievo di sangue da inviare al centro analisi.
Normalmente queste analisi forniscono i risultati dopo 5 giorni lavorativi, ma in questo periodo ci sono le festività di mezzo quindi so che impiegheranno più giorni. Non sono giorni sereni, ma do la colpa ad uno stato di preoccupazione perenne che mi attanaglia da sempre quando aspetto i risultati di qualsivoglia tipo. Il 2 gennaio partiamo per il Veneto (io sono di Roma), per una breve vacanza. La mattina del 3 Gennaio mi telefona il ginecologo “Buongiorno signora, mi hanno telefonato dal laboratorio, c’è un problema, sospettano ci sia una trisomia 13. Mi dispiace dirglielo così ma purtroppo non c’è un modo meno brutto per dire una cosa del genere“. Vuoto. Sono sotto shock.
“Ah. Certo, no non si preoccupi”. Mi dice, però, che quella del laboratorio non è una diagnosi e che, quindi, deve essere confermata con la villocentesi o con l’amniocentesi. La prima deve essere fatta entro la 14esima settimana, quindi sono proprio al limite, per la seconda, invece, dovrei aspettare almeno altre 3 settimane. “Ok”. Dico sì a tutto, sperando che quella conversazione finisca il prima possibile.
Riattacco e inizio a piangere. Ci metto un po’ per spiegare al mio compagno che è seduto vicino a me che cosa mi ha appena detto il medico. Mi sento come se il mondo mi fosse crollato addosso. Mi faccio inviare il report dal laboratorio in cui leggo in rosso che “è stata rilevata un’aneupladia del cromosoma tredici (TRISOMIA 13)” e più in basso la percentuale di probabilità (in realtà, in termini tecnici viene chiamato Valore Predittivo Posi): 92.86%.
Ma poi cos’è questa trisomia? L’unica trisomia che conosco è la 21, di questa non ne ho mai sentito parlare. Ci informiamo. Non parlerò di cosa comporta questa malformazione genetica, perché non è questo il punto. La definiscono “incompatibile con la vita”. Mentre inizio a fare mente locale, mi giro verso il mio compagno e gli dico “se dovessero confermare la diagnosi, io non ce la farei a portarla a termine”. Lui mi guarda, è stravolto anche lui, e mi dice che sì, è d’accordo con me. Non ci ho messo molto a prendere la decisione. Non è stata a cuor leggero, ma ci sono state tante motivazioni (personali e non sindacabili come lo sono tutte le motivazioni che spingono una donna a fare una scelta del genere) che mi hanno portato a pensare da subito che quella fosse la decisione giusta. L’unica possibile per me. Per noi.
Da quel momento in poi iniziano una serie di telefonate frenetiche per trovare un centro che facesse la villocentesi in poco tempo. Trovare posto in strutture pubbliche con così poco preavviso è impensabile, si parla di liste d’attesa di mesi. Per questo chiamiamo i centri d’analisi più grandi di Roma e finalmente dopo diversi tentativi troviamo posto per l’8 gennaio. Costo della villocentesi 1300 euro. Per fare l’esame, però, servono delle analisi, alcune delle quali già fatte nei mesi precedenti, altre da fare (tra cui il Test di Coombs, un esame che fanno davvero pochi centri). Altri soldi. Per fortuna lo stesso laboratorio che fa la villocentesi, è aperto il 6 gennaio e fa tutte le analisi che mi servono, quindi prenotiamo lì in modo tale da non correre il rischio di non avere le risposte in tempo.
Alla fine della giornata con il mio compagno siamo riusciti a prendere tutti gli appuntamenti necessari e a sistemare tutte le cose prettamente organizzative. Ci sentiamo stravolti, stanchi, distrutti. Per la prima volta da quando è iniziata quella giornata mi trovo a fare i conti con la mia decisione. Tutti continuano a dirmi di ‘rimanere positiva’, ‘che non ho ancora la certezza che il feto non sia sano’, ‘che magari è un falso positivo’. Ma la mia esperienza mi ha insegnato che è sempre meglio prepararsi al peggio, che per il meglio si fa sempre in tempo o per dirla come una canzone dei The Ark “hoping for the best, but expecting the worst” (spero nel meglio, aspettandomi il peggio).
Metto a fuoco che ho superato i 90 giorni entro cui, per legge, si può praticare l’IVG (interruzione volontaria di gravidanza). Quindi? Inizio a leggere freneticamente tutto ciò che trovo su internet. In questi casi si parla di aborto terapeutico. Ricordo di averne letto in passato e i ricordi delle storie lette mi tornano alla mente e mi terrorizzano. Quanti sono gli ospedali che praticano l’aborto terapeutico a Roma? Pochi, troppo pochi. Pensavo, ingenuamente, che tutti quelli che praticano l’IVG, facessero anche quello terapeutico. Non è così. Sono una piccola parte. A Roma mi sembra di capire che sono 5 o 6. Reperire informazioni precise, inoltre. non è facile, non esiste una pagina dove sono elencati, cerco di capirlo leggendo le pagine dei singoli ospedali o leggendo esperienze di altre donne, ma è tutto confuso.
Una volta identificati gli ospedali, provo a capire quali sono quelli con meno obiettori di coscienza. In uno, ad esempio, c’è solo una dottoressa a praticare aborti, tutti i suoi colleghi sono obiettori di coscienza. Anche negli altri la situazione è simile. Una piccola percentuale dei medici lo pratica. Gli altri sono obiettori. Mi rendo conto che devi, quindi, essere molto molto fortunata a capitare nel turno di uno di quei dottori e devi anche essere veloce ad eseguire la ‘pratica’ perché se ci metti troppo ed entri nel turno degli obiettori (e potrebbero essercene anche 2-3-4 di seguito) rischi di rimanere ignorata per ore (se non giorni).
La mia ansia cresce e cresce ancora di più quando capisco superata la 15esima/16esima settimana (a seconda delle gravidanze) l’aborto non è più tramite raschiamento, ma con parto indotto. Il feto deve essere partorito. Io sono già alla 14esima settimana e il tempo di attesa dei risultati della villocentesi mi porterà oltre quella data. Sono paralizzata dalla paura, dalla paura di dover affrontare un ‘parto’, di rischiare di doverlo affrontare da sola su un lettino di un ospedale durante il turno di obiettore, magari in mezzo a donne che stanno portando a termine la loro gravidanza (sì, succede anche questo).
Cerco così qualcuno in rete che possa aver vissuto quello che sto vivendo io. Ed anche per questo che scrivo tutto ciò, affinché qualche ragazza che si ritrovi nella mia storia si senta meno sola. Navigando con chiavi di ricerca quali “esperienza+aborto+terapeutico+Roma”, “aiuto+donne+aborto+terapeutico” trovo il blog di una ragazza che aveva abortito dopo una diagnosi terribile. Le scrivo una mail sperando che sappia darmi delle informazioni più precise. Lei mi risponde immediatamente e mi dice di rivolgermi ad una associazione che chiamata “Vitadadonna”. Vado sul sito e scrivo alla dottoressa Canitano che mi dà immediatamente il suo numero di telefono. In pochi messaggi mi tranquillizza e mi assicura che se l’esito della villocentesi dovesse confermare quello del Prenatal Safe, lei mi indicherà un ospedale dove praticare l’aborto, tentando di capire anche i turni dei medici obiettori. Un’altra organizzazione che avevo trovato in quella ricerca è la “Casa Internazionale delle Donne” e, se la ragazza del blog e la dottoressa Canitano non mi avessero risposto così rapidamente, avevo deciso di rivolgermi a loro, perché a Roma sono una delle poche associazioni che danno supporto alle donne in queste occasioni. E io avevo bisogno di supporto, avevo tanto bisogno di supporto.
Arriva l’8 gennaio, il giorno della villocentesi. La notte non riesco a dormire. Arriviamo al centro e vedo tante donne con il pancione, mi chiedo se arriverò anche io ad averlo o se finirà tutto prima. Ci fanno entrare nella stanza di un medico che ci informa che prima di fare l’esame devo essere sottoposta ad una breve ecografia. Mi stendo sul lettino. Il medico mi mette il gel sulla pancia e subito dopo mi dice “signora, mi dispiace” prende fiato “non c’è più battito”. Il mio compagno mi stringe la mano, ha gli occhi lucidi, io piango.
“Signora non pensi che può essere stato un suo comportamento, non c’entra essere andati in motorino, aver bevuto il caffè, non è colpa sua in nessun modo, probabilmente il Prenatal Safe aveva ragione.“ Apprezzo tanto quelle parole, non sono ovviamente mai andata in motorino in gravidanza, ma ho capito cosa volvolev dirmi e in quel momento mi è sembrata una cosa molto dolce. Gli sorrido, lo ringrazio e ce ne andiamo.
Esco dalla stanza e improvvisamente mi sento sollevata. So che può essere difficile da comprendere ma la natura aveva scelto al posto mio, anche se avevo già scelto. La natura, soprattutto, mi aveva risparmiato tutto quel percorso di ricerca dell’ospedale, del parto indotto, degli obiettori che era stato l’incubo di quei giorni. Ora, infatti, si trattava di un aborto spontaneo. Potevo farlo nell’ospedale dove avrei dovuto partorire, ospedale che non pratica l’aborto terapeutico.
Il 14 gennaio vado in ospedale e, in day hospital, mi sottopongo all’intervento. I medici e gli infermieri sono gentilissimi e mi trattano davvero bene, ma mi viene naturale chiedermi se sarebbe stato lo stesso se quella decisione l’avessi presa io (come poi in effetti era) e non la natura.
Quando ripenso a quei giorni mi trovo a fare i contri con gli effetti che ha avuto su di me quell’esperienza e non riesco a non pensare a cosa sarebbe successo (e, in realtà, a cosa succede) se al mio posto, una donna di 37 anni sicura di sé e della sua relazione, sicura della sua scelta, appoggiata dal proprio compagno e dalla propria famiglia, fortunatamente senza grosse difficoltà economiche che vive a Roma, ci fosse stata una ragazza di 18 anni, una donna straniera che parla poco l’italiano, una ragazza madre che vive in un paesino sperduto, ma anche, più semplicemente una donna come me che non può permettersi di spendere 1300 euro di villocentesi, più i soldi delle analisi, più i soldi del medicinale. Una donna che, detto banalmente, non ha i miei stessi privilegi, le mie stesse possibilità.
Una donna quando compie una scelta del genere non dovrebbe avere altri pensieri, dovrebbe sapere che la sua scelta verrà rispettata e che verrà fatto il possibile per fargliela portare a termine in sicurezza. Ma così, troppo spesso, non è.
Questo non è un Paese per donne.
https://alleyoop.ilsole24ore.com/2020/07/01/aborto/?uuid=106_NirPCDFP
Non che il mio dolore conti molto di fronte al suo e a quello del suo compagno ma questa sua lettera mi ha fatto tornare in mente i momenti in cui ci sentivamo e lei mi chiedeva prima delucidazioni che ero felicissimo di darle e poi rassicurazioni che invece non potevo regalarle.
Come le ho scritto ieri sera ‘tutta la tua gioia, la tua speranza, poi il dubbio, i miei miseri incoraggiamenti e poi la conclusione’.
Per rimanere fedeli al titolo, la vita che buffa cosa, ma se lo dici nessuno ride.
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ilgattonero · 3 years
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Fra le migliorie che suggerirei a Tumblr ci sono:
1. Archivio dei post accessibile anche dall'app
2. Che i post privati compaiano nell'archivio (ovvero se io sono il proprietario del blog voglio vedere i post privati nel mio archivio)
3. Rendere i post privati visibili nelle ricerche effettuate dal proprietario del blog
4. Migliorare la funzione ricerca sul proprio blog
5. Possibilità di avere una sezione sul proprio blog (come esiste, se attivata, la possibilità di mostrare i post a cui abbiamo messo mi piace e i blog che seguiamo) una sezione simile in cui inserire dei post speciali. Questi post speciali sono liste. Ad esempio, liste di libri da leggere, liste di libri letti, liste di film guardati ecc. In questa sezione ci sono solo questi post. Quando il proprietario modifica il post aggiungendo ad esempio una voce alla lista il post sale nella sezione. Non so se mi sono spiegata.
6. Poi sarebbe bello poter fare sondaggi.
7. Poter scrivere commenti ai post anche utilizzando il proprio blog secondario
8. Migliorare la versione scaricabile del proprio blog. Vorrei un lungo documento unico con tutti i post, se possibile. Non un documento per ogni post. (Come invece è adesso)
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gammm-org · 6 months
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