Tumgik
#caffè del Viale
dueminuti · 20 days
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FLORIDIA. “E LA SERA ANDAVAMO AL BAR ROMA”
Cambio di guardia allo storico caffè del Viale. La gestione passa da Salvo Romano a Francesco Romano. La storia continua Oggi il passaggio di consegne fra Salvo e Francesco Romano allo storico Bar Roma: “Sono stati tutti giorni bellissimi – racconta Salvo Romano – e ricorderò sempre con gioia questi anni”. Dal canto suo, la “nuova gestione”, quella di Francesco, assicura continuità…
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sidmjkgc · 2 years
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Raga, io volevo un po’ di pioggia... Non la bufera che mi sbarba la serranda e allaga la cucina mentre salta la luce...
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libero-de-mente · 3 months
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Conoscere l'amore
“Che cos'è l'amor
Chiedilo al vento
Che sferza il suo lamento sulla ghiaia
Del viale del tramonto […]”
Mi sono domandato spesso cos’è l’amore, in realtà me lo sto chiedendo ancora e credo che me lo domanderò finché vivrò. Ho avuto molte risposte dalla vita fino a oggi. Alcune evasive, altre discutibili, però molte sono state chiare e ben definite. Ora. Escludendo l’amore nelle sue molteplici forme che variano da quelle per dei figli, a quello per i genitori, alla passione, alla idolatria o alla devozione mi sono sempre chiesto cos’è l’amore tra persone che si seducono. Quello che attrae due persone donandosi reciproca felicità mentale, fisica e appagamento sessuale.
Credo che non ci sia una definizione indiscutibile per definire l’amore, a meno che non ci addentriamo nell’aspetto scientifico.
<In questo caso il nostro cervello produce chimicamente dopamina e noradrenalina. Il cuore batte più forte, il benessere interiore aumenta e la felicità anche>. Se avete letto questa definizione con la voce di Alberto Angela o Barbara Gallavotti, a seconda di chi vi garba, sappiate che siete delle belle persone.
Ma se dovessimo dare una spiegazione non razionale, beh, qui si potrebbe scrivere tantissimo.
E allora proviamo a immaginare dove si trova e com’è fatto l’amore che fa palpitare il cuore, in cosa si cela il sentimento che fa vibrare le anime.
L’amore può ambientarsi in una stazione dei treni, in un incontro rubato ai mille impegni della quotidianità, un incontro veloce dove il tempo è tiranno. Lo vedi negli occhi che si cercano tra la folla, le dita delle mani che finalmente si intrecciano per la prima volta e quell’ansito affannato di chi sospira profondamente per l’emozione.
L’amore può avere i tratti somatici di un viso, ovvio direte, ma potrebbe essere quello di una persona incrociata tanto tempo fa per le strade del proprio quartiere più e più volte. Fino ad ammirare quella persona e immaginare di poterle parlare, sorriderle e finanche baciarla. Pensare di poter far parte della sua vita. Senza averne mai avuto il coraggio. Ancora oggi il ricordo rimane. Perché se l’amore ha un volto, si tratta proprio di quel viso tanto sospirato.
L’amore può trovarsi in viaggio su una strada. Fatta di chilometri, non importa quanti, percorsi per arrivare da quella persona. Poco interessa se non tutte le strade sono percorribili a velocità sostenuta, se siano sconnesse o interrotte. Non si guardano i chilometri percorsi sul contachilometri ma l’orologio, quello sì, per calcolare quanto tempo si stia perdendo. Invece di trascorrerlo tra le braccia desiderate.
L’amore può essere pungente come il freddo di una mattina di gennaio, una di quelle con la brina sui prati. Mentre il vapore che esce dalle bocche sembra prendere forme romantiche, dando vita a fisionomie dolci che accarezzano le anime di chi si sta incontrando. Tutto questo dopo aver preso il coraggio di incontrarsi.
L’amore può avere una voce melodiosa. Quella di un soprano per esempio. Una voce di un’estensione magnifica che viene accompagnata da due occhi profondi, un sorriso da incorniciare, un cuore generoso. Un’anima eccelsa. Tutte coreografie degne della meravigliosa opera, creata da Madre natura, che si para dinnanzi ai nostri occhi. Estasi ed emozioni profonde.
L’amore può risiedere in una mente. Nelle confidenze, nelle parole e nei concetti creati dalla materia cerebrale di una persona. Un labirinto, come i vicoli di un centro storico, dov’è facile perdersi e dove non si proverà mai a cercare una via d’uscita. Perché ci si sta bene tra quei pensieri, dove in quelle riflessioni e nell’immaginazione si trova riparo. Un intelletto nei confronti del quale non si percepisce il tempo, perché esso rimane sospeso.
L’amore può trovarsi in svariati posti diversi tra loro. Luoghi che possono spaziare dalle biblioteche a delle colline, da una spiaggia marina a un museo, da un caffè del centro cittadino a uno sperduto castello medievale. Perché in quei luoghi ci arriva grazie a dei cuori generosi e pulsanti che lo ospitano trasportandolo.
Per ultimo, ma non meno importante, per me l’amore più potente risiede negli occhi di chi ha sofferto per amore e ti chiedono di non infierire, li noti nella moltitudine tra tanti occhi. Sono occhi che “gridano” nonostante il silenzio della luce spenta in essi. E se si riuscisse a riaccendere quella luce, chiunque resterebbe abbagliato. Ma l’amore sta anche in quel sorriso appena accennato, perché teme di illudersi di nuovo e che in pochi sanno percepire. Oppure nella voce di chi ti fa capire che vorrebbe volare in alto per non stare più sul fondo, ma con quella tremenda paura di cadere di nuovo.
“Ahi, permette signorina
Sono il re della cantina
Vampiro nella vigna
Sottrattor nella cucina […]”
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Immagine: Diana spezza l’arco di Cupido (perché a un certo punto anche basta, con quella mira quel nanerottolo ha rotto gli zebedei)  - dipinto di Pompeo Girolamo Batoni (1761)
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la-fabbrica · 3 months
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Crossover NicolaCava/LaFabbrica
NC: Arrivo al Seventyfive Cafè già pieno di gente verso le otto aemme e dietro il bancone c'è la Giuliana molto impegnata. Aspetto che mi prepari il caffè, mentre cerco di ignorare i discorsi di quelli che stanno lì intorno, specie del tipo che sta raccontando di aver pagato una serie di bollette di Equitalia. Il caffè arriva e va giù, quindi mi sposto verso la cassa e aspetto che la Giuliana abbia il tempo di farmi pagare. Pago anche il caffè di Calice e la Giuliana mi comunica che farà un solo scontrino per un solo caffè perché fuori c'è la finanza. Di solito quando fanno lo scontrino (e lo fanno sempre) lo butto subito nel rusco ma non stamattina. Esco, salgo sul Fiorino a nafta e nello specchietto vedo che il finanziere, un ragazzo alto un metro e un tappo, si avvicina e mi fa segno di abbassare il vetro, mostrandomi il tesserino. Mi chiede cosa ho preso e io rispondo - un caffè - e naturalmente vuole vedere lo scontrino che tiro fuori dalla tasca. Gli fa una foto, mi saluta e io riparto per il Piccolo H.
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E da questo ripartono i ricordi.
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LF: anche forzando la memoria fino all'ultimo neurone, riesco a ricordare solamente che si chiamava Lorenzo. Il cognome non ce la faccio proprio a farmelo tornare in mente. Dato che alla fabbrica si producevano alcolici, c'era in pianta stabile la presenza di un buon numero di finanzieri inteso come Guardia di Finanza. La GDF. Lorenzo era appunto uno di loro.
Fu lui a spiegarmi cosa significasse realmente l'acronimo. Il vero significato di quelle tre iniziali era niente meno che Guastatori di Fica. Niente di strano considerato che quelli della GDF sono dei militari e per contratto credo che debbano essere obbligati a utilizzare un linguaggio di questo tipo anche dopo i venticinque anni. Di età anagrafica e non di lavoro, si intende.
Lorenzo era di Palo Del Colle e per poter trovare un lavoro si era sradicato dalla sua terra d'origine ed era salito a Bologna e dopo aver abitato per un po' nella caserma di viale Masini, si era sposato e mi pare che avesse una figlia o due ed era andato ad abitare non so dove con la famiglia.
Era ovviamente molto simpatico e per il linguaggio e il modo di fare, avrei detto non solo che non era della Guardia di Finanza ma che fosse del tipo di quelli che di solito la Guardia di Finanza va a cercare per metterli in galera. Naturalmente era solo un atteggiamento, proprio come quello del maschio guastatore di fica.
In effetti Lorenzo era molto amico di Luigi B che si era trasformato, nel giro di qualche anno da quando l'avevo conosciuto, dal più bel ragazzo della Sala Confezioni, concupito dalla maggior parte delle operaie e anche da qualche impiegata, in una specie di macchietta gayosissima.
Collego questa sua trasformazione all'arrivo alla fabbrica di Gino G che fin da subito aveva fatto capire a tutti di essere gay ma in maniera piuttosto timida. E se dopo il loro incontro Luigi B si era trasformato da etero a gay, il buon Gino G si era trasformato da gay timido a gay orgoglioso senza paura di esserlo.
Sto parlando degli anni ottanta e novanta e non è che essere o dirsi gay allora fosse facile, dato che non lo è nemmeno oggi. Infatti in fabbrica lo pigliavamo tutti per il culo, metaforicamente parlando, tranne appunto Luigi B.
Penso che sia stato il loro rapporto di amicizia a farmi capire che testa di cazzo che fossi, e a maturare un diverso atteggiamento verso l'omosessualità.
All'improvviso in fabbrica c'erano due persone che non avevano nessun problema ad atteggiarsi e a dirsi gay.
E poi c'era questo rapporto di amicizia strettissima tra Luigi B e Lorenzo che ne ribaltava gli atteggiamenti maschilisti da GDF.
C'era poi un altro collega di Lorenzo, un ragazzo napoletano di corporatura molto robusta al punto che lo si poteva definire obeso senza offesa per nessuno, che aveva un hobby molto particolare al di fuori delle ore di lavoro nella GDF.
Lui aveva una vecchia Uno bianca come quelli della banda della Uno Bianca, ma non la usava per rapinare o per ammazzare.
Si limitava a percorre la grande velocità i viali di Bologna, e arrivato nei pressi di un semaforo verde, dopo essersi assicurato di avere un cogliene dietro attaccato al paraurti, inchiodava improvvisamente e senza nessun motivo che non fosse quello di truffare l'assicurazione.
Naturalmente il coglione attaccato dietro lo tamponava più o meno pesantemente e lui in ogni caso si comportava come se lo avessero asfaltato con un autotreno.
Immagino che così, oltre a far su un po' di soldi all'assicurazione del coglione attaccato dietro, ne approfittasse per mettersi in malattia ed evitarsi qualche giorno di lavoro.
D'altra parte, ognuno si sceglie i modi per passare il tempo che preferisce.
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Prese il caffè nella sua piccola stanza d'affitto, si fece la barba e si vestì in modo elegante. Indossò il suo impermeabile, perché fuori pioveva. Quando uscì mancavano venti minuti alle otto, e alle otto in punto era alla stazione centrale, sul marciapiede del treno diretto a Santarém. Il treno partì con la massima puntualità, alle 8.05. Fernando Pessoa prese posto in un compartimento in cui era seduta una signora dall'apparente età di cinquant'anni, che stava leggendo. Essa era sua madre ma non era sua madre, ed era immersa nella lettura. Anche Fernando Pessoa si mise a leggere. Quel giorno doveva leggere due lettere che gli erano arrivate dal Sud Africa e che gli parlavano di una infanzia lontana.
Fui come erba e non mi strapparono, disse a un certo punto la signora dall'apparente età di cinquant'anni. La frase piacque a Fernando Pessoa, che l'appuntò su un taccuino. Intanto, davanti a loro, passava il piatto paesaggio del Ribatejo, con risaie e praterie.
Quando arrivarono a Santarém, Fernando Pessoa prese una carrozza. Lei sa dove è una casa sola imbiancata a calce?, chiese al vetturino. Il vetturino era un ometto grassoccio, col naso reso rubicondo dall'alcol. Certo, disse, è la casa del signor Caeiro, io la conosco bene. E frustò il cavallo. Il cavallo cominciò a trotterellare sulla strada maestra fiancheggiata da palmizi. Nei campi si vedevano capanne di paglia con qualche negro sulla porta.
Ma dove siamo?, chiese Pessoa al vetturino, dove mi porta?
Siamo in Sud Africa, rispose il vetturino, e la sto portando a casa del signor Caeiro.
Pessoa si sentì rassicurato e si appoggiò allo schienale del sedile. Ah, dunque era in Sud Africa, era proprio quello che voleva. Incrociò le gambe con soddisfazione e vide le sue caviglie nude, dentro due pantaloni alla marinara. Capì che era un bambino e questo lo rallegrò molto. Era bello essere un bambino che viaggiava per il Sud Africa. Tirò fuori un pacchetto di sigarette e se ne accese una con voluttà. Ne offrì una anche al vetturino che accettò avidamente.
Stava calando il crepuscolo quando arrivarono in vista di una casa bianca che stava su un colle punteggiato di cipressi, Era una tipica casa ribatejana, lunga e bassa, con le tegole rosse spioventi. La carrozza imboccò il viale di cipressi, il ghiaino scricchiolò sotto le ruote, un cane abbaiò nella campagna.
Sulla porta di casa c'era una vecchietta con gli occhiali e la cuffia candida. Pessoa capì subito che si trattava della prozia di Alberto Caeiro, e alzandosi sulla punta dei piedi la baciò sulle guance.
Non mi faccia troppo stancare il mio Alberto, disse la vecchietta, è di salute così cagionevole.
Si fece di lato e Pessoa entrò in casa. Era una stanza ampia, arredata con semplicità. C'era un caminetto, una piccola libreria, una credenza piena di piatti, un sofà e due poltrone. Alberto Caeiro stava seduto su una poltrona e teneva il capo reclinato all'indietro.
Era l'Headmaster Nicholas, il suo professore della High School.
Non sapevo che Caeiro fosse lei, disse Fernando Pessoa, e fece un piccolo inchino. Alberto Caeiro gli indirizzò un cenno stanco di venire avanti. Venga avanti caro Pessoa, disse, l'ho convocata qui perché volevo che lei sapesse la verità.
Intanto la prozia arrivò con un vassoio sul quale c'erano tè e pasticcini. Caeiro e Pessoa si servirono e presero le tazze. Pessoa si ricordò di non alzare il mignolo, perché non era elegante. Si accomodò il bavero del suo vestito alla marinara e si accese una sigaretta. Lei è il mio maestro, disse.
Caeiro sospirò, e poi sorrise. E' una storia lunga, disse, ma è inutile che gliela spieghi per filo e per segno, lei è intelligente e capirà anche se salterò dei passaggi. Sappia solo questo, che io sono lei.
Si spieghi meglio, disse Pessoa.
Sono la parte più profonda di lei, disse Caeiro, la sua parte oscura. Per questo sono il suo maestro.
Un campanile, nel villaggio vicino, suonò le ore.
E io cosa devo fare?, chiese Pessoa.
Lei deve seguire la mia voce, disse Caeiro, mi ascolterà nella veglia e nel sonno, a volte la disturberò. certe altre non vorrà udirmi. Ma dovrà ascoltarmi, dovrà avere il coraggio di ascoltare questa voce, se vuole essere un grande poeta.
Lo farò, disse Pessoa, lo prometto.
Si alzò e si accomiatò. La carrozza lo aspettava alla porta, Ora era diventato di nuovo adulto e gli erano cresciuti i baffi. Dove la devo portare?, chiese il vetturino, Mi porti verso la fine del sogno, disse Pessoa, oggi è il giorno trionfale della mia vita.
Era l'otto di marzo, e dalla finestra di Pessoa filtrava un timido sole.
Antonio Tabucchi, Sogno di Fernando Pessoa, poeta e fingitore - in Sogni di sogni
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personal-reporter · 7 months
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Giornate d’autunno del Fai 2023
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Anche quest’anno tornano le Giornate FAI d’Autunno, previste per sabato 14 e domenica 15 ottobre 2023.  L’evento, che da dodici anni promuove il patrimonio culturale e paesaggistico nel paese, sarà promosso dai Gruppi Fai giovani, oltre che da tutti i volontari della Rete Territoriale della Fondazione tra Palazzi storici, ville, chiese, castelli, e ancora esempi di archeologia industriale, musei, collezioni d’arte, aree archeologiche, biblioteche, laboratori artigiani e siti produttivi, oltre ad itinerari nei borghi e percorsi in aree naturalistiche, parchi urbani, orti botanici e giardini storici. Fra i luoghi aperti a Torino c’è anche il Castello di Masino, che domina la vasta piana del Canavese, dove dal Belvedere si può vedere un paesaggio suggestivo ancora oggi intatto e i visitatori potranno visitare l’interno del castello e il parco Settecentesco. Da vedere è anche lo chalet Mollino, che prende il nome dall’architetto Carlo Mollino e si trova nel comune di Sauze d'Oulx, in località Lago Nero. Poco lontano da Milano, a Binasco, c’è il Museo della Macchina per Caffè (Mumac) che  racconta le varie fasi di sviluppo di questo oggetto che si incontra in qualsiasi bar. Chi invece preferisce restare in città può visitare la sede storica della Banca Cesare Ponti, in Piazza del Duomo:  rimasta quasi intatta dal 1881 e sorge dove un tempo i Milanesi altolocati erano soliti ritrovarsi, cioè il Coperto dei Figini. La storia ha attraversato anche il Teatro Verdi, che nasce agli inizi del Novecento come sede di una corale esterna del Teatro alla Scala, nel dopoguerra diventa sala da ballo e in seguito d’incisione, finché negli anni Settanta viene restituita alla vocazione teatrale e musicale dall’Arci. Nel 1975 il Teatro del Buratto subentra nella gestione, facendo del Verdi sede delle proprie produzioni e luogo significativo del teatro a Milano. Molti i luoghi aperti anche a Bologna, come il Santuario del Corpus Domini, uno dei luoghi più cari alla storia devozionale della città, e il Quadrone, un’Oasi di Protezione della Fauna selvatica istituita nel 1985, mentre a Medicina c’è il magazzino ed essiccatoio del riso della Tenuta Vallona, edificato per garantire la miglior resa delle vaste coltivazioni a risaia introdotte nella tenuta e così lenire la disoccupazione della mano d'opera locale. A Roma per la prima volta il Consiglio Superiore della Magistratura apre le porte della sua sede ai cittadini ed al pubblico, per vedere dove si riunisce in plenaria e visitare lo studio del Presidente della Repubblica. Fra gli altri luoghi visitabili c’è l’Oratorio dei Filippini, che sorge accanto alla Chiesa Nuova, che nel XIX secolo diventa tribunale, per poi essere sede dell’Archivio Storico Capitolino nel 1922, con la prestigiosa Biblioteca Vallicelliana e l'Istituto Storico Italiano per il Medioevo. Palermo apre la principale sede locale della Rai, che ha un ruolo centrale nell'ambito dell'informazione, infatti la sua costruzione in viale Strasburgo è stata sollecitata a più riprese anche dal presidente della Repubblica Pertini e dall'allora Presidente della Regione Piersanti Mattarella, ed è stata decisa già negli anni Ottanta dal consiglio d'amministrazione presieduto da Sergio Zavoli. Fra gli altri luoghi c’è il Complesso Monumentale di San Giovanni degli Eremiti, che ricade nell'antico territorio del Transkemonia, che  comprendeva l'abitato posto al di là del torrente Kemonia o Fiume del Maltempo, così denominato a causa delle piene rovinose, durante l'inverno. Read the full article
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abr · 2 years
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Alla redazione di Repubblica ancora cercano spie russe nascoste dietro la macchinetta del caffè ma, al netto delle ossessioni di natura patologica, politica e media hanno scoperto il gas. Non male.
E fanno sinceramente sorridere i toni da armageddon imminente scomodati da Confindustria, poiché i prezzi del Dutch ad Amsterdam sono passati dai 27 euro per MWh del gennaio 2021 agli oltre 300 euro attuale nell’arco di 18 mesi, non dalla sera alla mattina (...). Dov’era il mirabolante centro studi di viale dell’Astronomia? Troppo impegnato a valutare il grado di transitorietà dell’inflazione?
via https://www.ilsussidiario.net/news/spy-finanza-macron-va-in-algeria-per-boicottare-il-gas-italiano/2396853/
Sarcastico ma giusto il Bottarelli a sottolineare la corrispondenza tra gli scirocchi mentali nelle percezioni "educate" del Sindacato Industrie Decotte e nella stampa più retriva immobilista e reazionaria (loro direbbero, consevvatvice).
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io-pentesilea · 2 years
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(Devo portare un ricordo di te dentro di me.
Ma non so quale...
Forse perché i ricordi belli sono tanti, forse perché sei stato la mia relazione più lunga, e non so quale scegliere.
Il giorno del mio compleanno, il primo anno insieme.
Quando ti presentasti col punto luce...
Entri sorridente 'Auguri' e mi porgi il pacchetto.
'Ma questa non è la Nespresso!'
'Ma ti pare che per il tuo compleanno ti regalo la Nespresso???' ridi.
'Beh non facevi che ripeterlo da mesi...'
Emozionata scarto il pacchetto. Un punto luce. Non so se brilla di più la pietra o sono i miei occhi a splendere.
O i tuoi... mentre me lo metti al collo.
Quel giorno in tribunale, quando dovevi consegnare la relazione di fine anno al giudice tutelare.
'Sto qui dall'alba'. Mi mandi una foto di via Lepanto. È ancora buio, la strada deserta, in una fredda mattina di dicembre.
'Ma perché??? Potevi andare più tardi... io arrivo verso le dieci, quando devo andare in cancelleria...'
'No, meglio venire presto e prendere il numero'.
'Vabbè, passo a farti compagnia...'
Quando mi vedi arrivare, seduto un po' sconsolato su quella sedia, il tuo viso si illumina, la bocca si apre in un sorriso... come se non credessi ai tuoi occhi, come se pensassi che non sarei venuta davvero...
Quel sabato di settembre, quando sia tua moglie che tuo figlio sarebbero stati fuori per il fine settimana.
Arrivi da me la mattina verso le dieci. Facciamo l'amore, poi il caffè - è ancora quello della moka 'Devo regalarti la Nespresso!' - poi di nuovo l'amore, il pranzo, e rifacciamo l'amore... giochiamo, sperimentiamo... e poi, distesi sul letto, parliamo, ci raccontiamo, cose private e intime... ti apri con me come forse con nessuna prima... ascoltiamo vecchie canzoni. E poi la doccia... prima di andare. Io che ti riprendo col cellulare e ti parlo. La mia voce è incredibilmente dolce, innamorata. Dio, quante volte avrei voluto dirtelo quel 'Ti amo' e non l'ho fatto, per la tua dichiarata anaffettività, per paura di spaventarti...
Il nostro pranzo da 20&20.
Hai appena tenuto una lezione a via di Priscilla. Sei bellissimo nel tuo gessato grigio...
Al ristorante mi chiedi di andare in bagno e passarti le mutandine sul tavolo.
È tutto così eccitante e nuovo.
Quando mi riaccompagni alla macchina, con una mano tieni il volante e l'altra fruga sotto la gonna. In pieno giorno nel traffico di viale Libia. Prima di lasciarmi ci baciamo a lungo, ancora eccitati... felici.
E mentre torno in ufficio arriva il tuo messaggio 'Barbara... amami'.
'Sai benissimo che lo sto facendo, e che voglia ho di dirtelo ogni volta... e mi trattengo...'
'La prossima volta non ti trattenere'.
Ma nonostante tu mi avessi 'dato il permesso' di farlo, il timore era tale che ora mi rendo conto di non avertelo detto abbastanza... ma tu lo sapevi comunque, che ti amavo, quanto ti amavo.
Dio quanti ricordi!
Quale portare con me? Nel profondo della mia anima?
Quale?
Barbara)
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Fuori il vento colorava di rosso e di giallo
quel semplice pomeriggio d'autunno.
Gialla, la mia cucina era di un giallo solare,
denso di parole e di persone che erano passate
come viandanti in sosta, lasciando un po' di sé.
Sei entrato nella mia cucina gialla
tenendo in mano un mazzetto di piccole margherite blu.
Ridendo hai detto: - Mi sono innamorato di te.
Anch'io ho riso: - Astri, si chiamano astri, i tuoi fiori blu.
Sono andata a prendere un vaso per i tuoi fiori blu
mentre tu facevi il caffè nella mia cucina gialla.
Sono tornata con un bel vaso rosso per i tuoi fiori blu.
Sul tavolo c'era solo una tazza
accanto le piccole margherite blu.
Sul vetro della finestra con un pennarello rosso
avevi scritto "è bellissimo essere innamorato di te"
Oltre il vetro, fuori, il vento colorava di rosso e di giallo
quel semplice pomeriggio d'autunno.
L'aroma del caffè riempiva la stanza di altre parole.
Fuori, un uomo andava lungo il viale
camminava tra le foglie rosse e gialle
in quel semplice pomeriggio d'autunno
in tasca aveva una piccola margherita blu.
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m.c.m.
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lamilanomagazine · 2 months
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Nasce il Caffè Alzheimer a Pesaro Sabato 9 Marzo: annuncia l'apertura Luca Pandolfi
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Nasce il Caffè Alzheimer a Pesaro Sabato 9 Marzo: annuncia l'apertura Luca Pandolfi. Spazio e tempo per essere vicini, prendersi cura di chi ha bisogno, per confrontarsi, condividere i problemi, trovare conforto, evitare l'isolamento. Sabato 9 marzo, alle ore 10, al Centro socio-culturale Adriatico di viale Trieste di Pesaro, apre il Caffè Alzheimer, iniziativa promossa dall'Ambito Territoriale Sociale 1 e dal Comune di Pesaro, ente capofila. «È con orgoglio, e felicità, che annunciamo l'apertura di questo spazio gratuito, costruito in co-progettazione con le realtà coinvolte e attive sul territorio - sottolinea Luca Pandolfi, presidente del comitato dei sindaci dell'Ats1 e assessore alla Solidarietà del Comune di Pesaro -, e che cerca di dare risposta a una domanda crescente e molto articolata. Quella dei Caffè Alzheimer è una esperienza consolidata, i cui effetti positivi per paziente, familiari e caregiver in particolare, sono un'evidenza. Per la prima volta nelle Marche, un Ambito programma una serie di aperture sul territorio in ragione della grande domanda presente». Sono infatti 782 i pazienti in carico all'Azienda Sanitaria Territoriale, «Durante le due ore e mezzo in cui si svolgeranno gli incontri del Caffè Alzheimer, in un ambiente informale e piacevole, si creeranno momenti pensati per il paziente ma anche per i familiari», calcando il percorso tracciato dal modello di welfare pesarese, «Un welfare in cui è protagonista la comunità tutta, che si attiva e si prende cura dei propri cittadini in condizioni di fragilità» Le mattinate, rivolte a un massimo di 20 persone, prevedono dei momenti con professionisti che relazioneranno sui temi attinenti e con i volontari Auser e dal comitato di Pesaro di CRI formati dall'Ats e si svolgeranno, in due luoghi dell'Ats1, il Centro socio-culturale Adriatico (viale Trieste 242) di Pesaro, ogni 1° e 3° sabato del mese e il CreoBicce (Scuola di Musica e Sala Prove Creobicce, via XXV Aprile) di Gabicce Mare, ogni 2° e 4° sabato del mese, che «ringrazio per essersi resi subito disponibili, insieme alle associazioni di familiari e di volontariato, l'Ast per il suo supporto tecnico, a questa iniziativa fondamentale per il benessere della comunità» sottolinea Pandolfi. SVOLGIMENTO INCONTRI Sono quattro le fasi previste da ciascuna mattinata che si svolgerà per circa 2,5 ore. La prima è quella dell'accoglienza (15 minuti) in cui i partecipanti avranno possibilità di ambientarsi e socializzare; seguirà la centrale (45 minuti) con gli incontri per i caregiver e separatamente, i laboratori per le persone con disturbi cognitivi. L'intervallo (30 minuti) con una merenda a buffet anticiperà e favorirà la fase del dibattito (30 minuti) in cui sarà possibile rivolgere domande e acquisire ulteriori informazioni dai professionisti e dai presenti. In ultimo ci sarà la fase conclusiva, durante la quale i professionisti termineranno l'incontro, fornendo altre informazioni sull'appuntamento successivo. INFO E ISCRIZIONI Per iscriversi e per informazioni, è possibile contattare l'assistente sociale Chiara Bruni al numero 338.7198261 o tramite mail scrivendo a [email protected]. Altre info nel portale del Comune di Pesaro : Alzheimer Cafè. PARTNER Si ringraziano i partner dell'iniziativa: Aima, ANCeSCAO, Ast-Pu, Auser, Casa dell'Istituto Maestre Pie dell'Addolorata / Il Girasole Cooperativa Sociale, Cgil, Cisl, Uil, Comune di Gabicce Mare, Comune di Pesaro, Consorzio Santa Colomba, Croce Rossa Italiana, Csv, Kcs Caregiver, Labirinto Cooperativa Sociale, Nonno Mino Onlus. Le merende a buffet saranno offerte da Falcioni Social Bakery. LA STORIA Il primo Alzheimer Cafè nasce a Leida, nei Paesi Bassi, grazie allo psicogeriatra Bere Miesen, che nel 1997 propone il lancio della prima di queste iniziative. Il dottore comprende fin da subito l'importanza di poter fornire ai malati di Alzheimer e ai loro familiari un luogo di scambio e confronto che gli impedisse di sentirsi soli nell'affrontare la demenza. Proprio per rispondere a questi bisogni nasce l'Alzheimer Cafè: un luogo accessibile, de-istituzionalizzato ed informale dedicato alle persone con tutti i tipi di demenza, ai loro familiari e a chiunque sia interessato a supportarli, con la presenza ed il sostegno di operatori e professionisti del settore. All'interno di specifici spazi vengono organizzate, con una periodicità definita, riunioni rivolte sia alla persona malata che al suo caregiver: per l'anziano vengono progettate e proposte attività mirate e stimolanti, mentre per il familiare sono organizzate conferenze e incontri informativi e divulgativi, articolati ogni volta intorno ad una tematica differente.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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pietroalviti · 3 months
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La Ceccano dei libri: Amedeo Di Sora e Federico Palladini al caffè letterario, venerdì 16 febbraio, ore 18
Amedeo, mio nonno, Frammenti di ricordi, di vite e di storie frusinati è il titolo del volume che sarà presentato venerdì 16 febbraio, alle ore 18, al caffè letterario Sinestesia a Ceccano, con il cantautore Federico Palladini che intervisterà l’autore Amedeo Di Sora, Un altro appuntamento da non perdere per la Ceccano dei libri al caffè letterario Sinestesia, in viale Fabrateria Vetus. per…
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sounds-right · 5 months
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Capodanno 2024 con vista sul Lago di Como @ Yacht Club Como: musica e intrattenimento a cura di Cenando & Ballando 
La  fatidica domanda "Che cosa fai a Capodanno?" è già nell'aria anche per il Capodanno 2024. Una bella idea è passare l'ultima notte dell'anno, il 31 dicembre 2023, allo Yacht Club Como (Viale Giancarlo Puecher, 8) che ha una splendida vista sul Lago. Alla musica e all'intrattenimento pensa lo staff di Cenando & Ballando, con l'energia di Icio al microfono ed il sound di Cucky in console che da sempre fanno scatenare chiunque. Al cibo, all'accoglienza e a tutto il resta pensa lo staff dello Yacht Club, come sempre con grande professionalità. Il menu, disponibile qui sotto, è all'altezza delle aspettative dei più esigenti.
Vivere il Capodanno 2024 dello Yacht Club di Como sarà un'emozione che abbraccia tutti i sensi. Gusto e divertimento, in una meravigliosa location, un salone d'eccezione che si riempirà di luci e allestimenti perfetti per far passare una spettacolare cena di gala agli ospiti, con una vista unica sul Golfo del Lago di Como. Riassumendo, si canta tra i tavoli gustando ottimi piatti, si balla e la serata decolla... fino all'alba.
Come è giusto che sia, il Capodanno 2024 inizia già all'ora dell'aperitivo: alle 19.30 Welcome Flûte di Prosecco di Valdobbiadene, alle 20:30 inizia il Cenone di San Silvestro. A Mezzanotte il fatidico brindisi di auguri per un 2024 da sogno e subito dopo dj set e balli scatenati. Per info e prenotazioni +39 3938008071 (Tel. WhatsApp). 150,00 euro a persona, all inclusive.
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Menù Capodanno 2024 con vista sul Lago di Como @ Yacht Club Como / musica e intrattenimento a cura di Cenando & Ballando 
ANTIPASTI
Insalatina di stagione con songino profumato, datteri, mele al porto e arance
Carpaccio di tonno
Insalatina di mare al profumo di arancio
Culaccia di Langhirano
Salamino nostrano al coltello
Crostino al Gorgonzola di Novara con confettura di fichi
Barchetta di radicchio di Treviso con "carne salada"
PRIMI PIATTI
Raviolone stella al ragù di cernia con coulisse di pomodorino datterino e olive di Arma di Taggia
Cannelloni ricotta e spinaci con crumble di bacon e gel di basilico
INTERMEZZO
Sorbetto al mandarino
SECONDO PIATTO
Reale di vitello CBT con fondo bruno con Churros di patate
Cestino di Nugets di baccalà con salsa tartara e verdure croccanti in pastella
DESSERT
Gelato al panettone con crunch di frolla
CANTINA
Vino Bianco e Rosso della nostra Cantina
Acqua naturale e gassata
Caffè
A MEZZANOTTE
Brindisi con Spumante italiano e Panettone Artigianale
Cotechino tradizionale e lenticchie Castelluccio
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seoexpert607 · 5 months
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Caffè Borbone, l'espresso napoletano a Pescara
Caffè Borbone è un marchio di caffè italiano nato a Napoli nel 1997. È uno dei marchi leader del mercato italiano del caffè, e il suo successo è dovuto alla qualità dei suoi prodotti, alla cura dei processi produttivi e alla passione per il caffè napoletano by caffe borbone pescara.
A Pescara, Caffè Borbone è presente con una rete di rivenditori che offrono ai consumatori la possibilità di acquistare i prodotti del marchio in tutta comodità. I punti vendita di Caffè Borbone a Pescara sono:
Aromaticafe, Viale G. Marconi, 290
Nonna Cialda, Via Giulio Mazzarino, 63/4
Tutto Caffè, Via Nazionale Adriatica Nord, 440
I rivenditori di Caffè Borbone a Pescara offrono una vasta gamma di prodotti del marchio, tra cui:
Caffè in grani, in diverse miscele e intensità
Caffè in polvere, per espresso, moka e filtro
Capsule, compatibili con le macchine espresso Nespresso, Dolce Gusto e Lavazza A Modo Mio
Cialde, compatibili con le macchine espresso Bialetti e Lavazza
Caffè Borbone offre ai consumatori di Pescara la possibilità di gustare un espresso napoletano di qualità, fatto con i migliori caffè arabica e robusta. I prodotti del marchio sono disponibili in diverse miscele e intensità, per soddisfare le esigenze di tutti i consumatori.
Qualità e passione
La qualità dei prodotti Caffè Borbone è frutto di una cura meticolosa dei processi produttivi. Il caffè viene selezionato con attenzione dai migliori coltivatori del mondo, e la tostatura avviene in appositi impianti che garantiscono la massima omogeneità del prodotto.
La passione per il caffè napoletano è invece ciò che anima la produzione di Caffè Borbone. Il marchio si ispira alla tradizione napoletana dell'espresso, e si impegna a offrire ai consumatori un prodotto che sia all'altezza di questa tradizione.
Caffè Borbone a Pescara, l'espresso napoletano a casa tua
I rivenditori di Caffè Borbone a Pescara offrono ai consumatori la possibilità di gustare un espresso napoletano di qualità, fatto con i migliori caffè arabica e robusta. I prodotti del marchio sono disponibili in diverse miscele e intensità, per soddisfare le esigenze di tutti i consumatori.
Esempi di miscele e intensità
Tra le miscele di Caffè Borbone disponibili a Pescara, troviamo:
Espresso Napoletano, una miscela equilibrata di caffè arabica e robusta, con un gusto intenso e deciso.
Crema e Aroma, una miscela di caffè arabica e robusta con un gusto ricco e cremoso.
Decaf, un caffè decaffeinato con un gusto pieno e armonioso.
Per quanto riguarda l'intensità, Caffè Borbone offre una vasta gamma di prodotti, da quelli più leggeri a quelli più intensi. Tra le miscele più intense, troviamo:
Miscela Nera, una miscela di caffè robusta con un gusto forte e deciso.
Miscela Oro, una miscela di caffè arabica e robusta con un gusto ricco e corposo. Consigli per degustare al meglio l'espresso napoletano
Per gustare al meglio l'espresso napoletano, è importante utilizzare una macchina espresso di qualità e seguire alcuni semplici consigli:
Usare acqua calda e filtrata.
Macinare il caffè fresco al momento.
Tamponare il caffè con cura.
Estrarre l'espresso per circa 25 secondi. Conclusione
Caffè Borbone è un marchio che offre ai consumatori di Pescara la possibilità di gustare un espresso napoletano di qualità, fatto con i migliori ingredienti e con la passione per la tradizione.
Per favore visita qui https://www.aromaticafe.it/caffe-borbone-pescara/ per maggiori dettagli.
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micro961 · 8 months
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L’eclettico Dj Dario Peruzzo all’evento nazionale del MEI
Il 7 ottobre l’artista si esibirà a Faenza
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Il poliedrico Dj Dario Peruzzo, talento nascente della techno nel panorama nazionale, si esibirà sabato 7 ottobre dalle ore 19:00 presso il parco area Salesiani a Faenza, ospite dell’atteso MEI, evento ormai storico di portata nazionale con una imponente risonanza mediatica.
L’artista, per conto del format Anno Zero e insieme ai Bodam Project, farà sfoggio di tutto il suo estro rivolto soprattutto ai giovani amanti della sperimentazione sonora. La serata sarà un mix di techno, house e melodica, con ingresso gratuito e si protrarrà sino a tarda notte.
Dario Peruzzo è un Dj techno di grande sensibilità artistica, con un senso dell'avanguardia musicale unico che ha sempre sognato di suonare all'estero, in particolare nei paesi del nord Europa. Dj classe 1995, attento sin dall’adolescenza alle nuove tendenze musicali, ha preso in mano il primo mixer per gioco, e composto le prime tracce inedite per passione. Creatore di poesia melodica, scrittore di libri da migliaia di copie e compositore, prende la via del suono sin dai primi anni del liceo, all’insegna della musica house ed elettronica.
Dario fino ad oggi si è esibito in diversi live club romagnoli tra cui: Le Château (Castrocaro Terme), Lumina Club, Caffè del Viale e molti altri.
Instagram: https://www.instagram.com/darioperuzzomusic/
Listen: https://linktr.ee/djperuzzo
Web Site: www.darioperuzzo.com
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sclairy · 9 months
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Tazza da caffè ( oppure da te', colazione o mug ) dipinta a mano e personalizzata con nome , iniziali o dedica in oro 24 carati ; sempre marcata S.Clairy Made in Italy per garantire originalità e qualità del design .
Info & Richieste:
Whatsapp 00393703650178
Instagram:@sclairymadeinitaly
S.Clairy
Viale Adua, 462
51100 Pistoia, Italia
00390573400126
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personal-reporter · 11 months
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La Notte Rossa 2023 a Maranello
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Torna la Notte Rossa di Maranello, la grande festa dedicata alla Ferrari e alla passione per i motori con la decima edizione e propone un ricchissimo programma di sabato 17 e domenica 18 giugno. Anche quest’anno i cancelli dell’azienda saranno aperti al pubblico sabato dalle 18 alle 23.30 e domenica dalle 9 alle 15 sarà possibile percorrere  Viale Enzo Ferrari, che attraversa l’area degli stabilimenti del Cavallino, con ingresso e uscita da Via Grizzaga e Via Abetone Inferiore, nel doppio senso di percorrenza. Al centro della festa saranno le auto del Cavallino, infatti grazie alla collaborazione del Ferrari Club Italia nelle strade cittadine sarà allestito un museo a cielo aperto con decine di modelli da ammirare e votare durante la serata di sabato e  le vetture vincitrici di questo Concorso di Eleganza riservato alle rosse saranno premiate ed esposte domenica 18 alle 12 in Piazza Libertà. Sempre in piazza nella serata di sabato ci saranno due speciali allestimenti, Ferrari Club Italia Race con in mostra i modelli Challenge e GT3 di ieri e di oggi, e Le Ferrari del Drake, che proporrà alcune auto del Cavallino Rampante che hanno avuto un significato nella vita di Enzo Ferrari. Ai motori sarà dedicato anche il talk Un caffè con sul palco di Piazza Libertà che alle 19.30 vedrà gli interventi di personaggi di punta dell’automotive come Tomaso Trussardi (Trussardi), Flavio Manzoni (Chief Design Officer Ferrari) e Andrea Pontremoli (CEO Dallara). Ospiti della Notte Rossa per la prima volta in assoluto saranno i giovanissimi piloti della Ferrari Driver Academy: e con loro alle 20.30 dal palco della piazza il pubblico potrà partecipare all’apertura del grande cuore Ferrari, uno dei momenti più attesi della festa. Il Museo Ferrari per l’occasione propone l’apertura straordinaria fino alle 22.30, ticket scontati dalle 19, visite guidate gratuite in italiano e inglese dalle 19 alle 21.30 e alle 21.30 una visita guidata gratuita nella lingua dei segni. A chi vuole approfondire il legame tra la Ferrari e Maranello è dedicato il trekking La strada del mito, con partenza da Via Abetone inferiore, davanti all’ingresso storico dello stabilimento Ferrari, e durata di un’ora, previsto per sabato alle 19 e domenica alle 11. Sempre alla storia della Ferrari a Maranello sarà dedicato lo spettacolo piromusicale con fuochi d’artificio, luci, musiche ed effetti speciali che dal piazzale del Museo Ferrari alle 23.45 illuminerà il cielo, oltre alla mostra allestita alla Biblioteca Mabic dove sarà possibile ammirare i modellini in scala 1:43 delle Ferrari della collezione di Elis Sernesi e le piastrelle dedicate alle rosse di Omega Keramica. E in Via Claudia e Via Nazionale sabato dalle 18 ci sarà l’esposizione delle auto del rally e da pista storiche e moderne a cura di Scuderia Modena Corse, mentre l’Istituto Superiore Ferrari propone dalle 14 di sabato Dalla meccanica all’auto solare, esposizione di prototipi e motori, visite guidate ai laboratori con gli insegnanti e gli studenti della scuola. Non mancheranno i mercati e gli stand gastronomici, tra cui quelli gestiti dalle associazioni del territorio, così come le attività per i più piccoli, dal circuito delle automobiline elettriche e a pedali in Via Dino Ferrari a Pompieropoli, attività per i bambini con i Vigili del Fuoco, un piccolo luna park al Gran Premio delle auto a pedali nel piazzale delle scuole medie in Via Claudia. Inoltre sabato chi partecipa alla Notte Rossa potrà acquistare le magliette e i gadget ufficiali della festa, e il ricavato sarà devoluto dagli organizzatori alle popolazioni dell’Emilia-Romagna colpite dalla recente alluvione. Read the full article
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