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#campagna elettorale lega
autolesionistra · 4 months
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Ormai sono settato sul fuso orario della Polinesia francese e vivo un po' in ritardo tutto. Per esempio mi sto ancora portando appresso certe sensazioni di questo periodo venticinqueaprilico/primomaggico, a ormai un mese secco di distanza, durante il quale - tanto per raccontare i cazzi miei - non ho mai suonato tanto in contesti, diciamo, socialmente amici.
Quindi alla fine uno ha certe percezioni un po' falsate, se la canta e se la suona (anche letteralmente). Da un lato parlando con compagni dell'ANPI o del sindacato raccontavano come quest'anno sia stato tutto un po' più partecipato, dall'altro le partecipazioni che ho visto io avevano un'età media non proprio incoraggiante e non fai in tempo a finire di preoccuparti per la scomparsa di una generazione di ex partigiani che tocca già preoccuparsi della scomparsa della generazione successiva che ha vissuto o partecipato ad una certo modo di pensare il sociale (mica tutti, eh)
E tanto per chiudere il quadretto da vecchio trombone nostalgico (che è un po' la maledizione della mia generazione, avere già la mentalità da pensionati senza troppe speranze di arrivarci, ad una pensione) aggiungeremo il rant sulle europee. Che le prese per il culo facciano parte di ogni campagna elettorale fa parte del gioco, una volta però avevo almeno la percezione che il raggiro fosse meno grossolano. Le candidatura civetta di candidati-mazinga che mai metteranno il culo su uno scranno del parlamento europeo (fenomeno tutto italiano, va detto) sono da sempre la cifra stilistica di partiti di merda. Il fatto che a queste europee la cosa sia ai massimi storici è abbastanza significativo.
Ma anche la (mancata) sottigliezza linguistica dei cartelloni elettorali: mi immagino la riunione fra quelli di forzaitalia e l'agenzia di comunicazione che ha curato la campagna: "ecco, sicuro ci mettete una foto del caro estinto di fianco a qualcuno ancora vivo, però per stemperare l'effetto weekend-con-il-morto dovreste trasmettere in maniera sottile il concetto che siamo un partito rassicurante" "ecco qui: UNA FORZA RASSICURANTE." fanno millemilaeuro, grazie.
Anche la lega ha optato per evitare direttamente fattori che avrebbero potuto mettere in crisi lo zoccolo duro dell'elettorato, tipo le coniugazioni verbali: a difesa della casa e delle auto (cristosanto), più italia meno europa; quest'ultimo slogan, tristemente affisso nei pressi di casa mia, ha scatenato un intenso dibattito sulle sperequazioni geografiche fra i figliuoli: "ma che significa?" "ma infatti, se l'italia è in europa se dici meno europa è anche meno italia" [attimo di perplessità guardando ad occhi stretti il cartellone] "quello lì non mi piace mica"
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gregor-samsung · 1 year
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“ C'è una parte di Italia, la quasi totalità delle persone che avrebbero dovuto combatterlo sul piano politico e con una proposta alternativa di efficacia maggiore, che ha considerato Berlusconi non il capo di una coalizione opposta alla propria e poi il presidente del Consiglio di questo Paese; ma ha passato anni e anni a parlare di lui come di un essere spregevole, un pagliaccio, un corrotto, perfino un uomo basso (un nano), un puttaniere. Si è persa un'enorme quantità di tempo e di energie a creare formule sarcastiche per il nemico e quelli che aveva intorno. In fondo, la sequela di errori che sono stati commessi nei lunghi anni di dominio di Berlusconi deriva da questa doppia e insostenibile identità che gli si è attribuita: il mostro e il pagliaccio. Insieme. Erano tutti convinti che fossero due definizioni esponenziali, e nessuno ha immaginato che invece avrebbero potuto essere due pesi che si annullavano. Quindi, né l'uno né l'altro. Nessuno lo ha mai considerato un vero mostro, perché il disprezzo e la derisione ne abbassavano i connotati, neutralizzavano il senso della tragedia, lavoravano per renderlo poco credibile. E non si ha timore vero di chi si considera poco credibile. Se non si ha timore vero dell'avversario politico, non si mettono in atto delle strategie concrete, e alternative alla sua, per combatterlo.
Quando è comparso sulla scena, nel 1994, gli elementi per combattere Berlusconi c'erano già tutti: il conflitto di interessi - e soltanto su questo si sarebbe potuta concentrare tutta la discussione democratica; le idee e i programmi, che non solo erano distanti dalla sinistra, ma erano distanti dagli interessi della maggioranza degli italiani. A questo si è in seguito aggiunta la disinvoltura con cui ha fatto alleanze e ha promesso in cambio con leggerezza, per esempio, il federalismo rovinoso che chiedeva la Lega. In più si è aggiunto ancora il modo di pensare alla politica, di fare campagna elettorale e di promettere, che era facilmente contrastabile al confronto con i risultati ottenuti: la pratica del governo è stata mediocre, con leggi che se potevano essere gravi perché fatte ad personam, lo erano ancora di più (e su questo bastava concentrarsi) perché non erano vantaggiose per la comunità. Tutti questi elementi pubblici, politici, sarebbero bastati a fare un'opposizione chiara e senza nessuna collaborazione di qualsiasi tipo; e sarebbero bastati a organizzare una controproposta politica di altra qualità. Non erano questioni soltanto sufficienti; erano questioni decisive della vita democratica di un Paese; non erano concentrate su una persona, ma sulle regole della comunità. Ciò bastava a mettere in piedi una tale quantità di energia oppositiva da poter essere comparata a una rivoluzione. Le energie invece, sono state sbriciolate e spese a interessarsi di altro: atteggiamenti, gesti e modi di vestire e di parlare; e soprattutto processi, gradi di giudizio e condanne; in particolare, su alcuni eventi scandalosi della vita privata. Non ho mai creduto che si potesse lottare per tutte queste cose insieme. Ho pensato sempre che l'energia oppositiva, in un Paese, è limitata, va salvaguardata, va spesa con razionalità e precisione. La dispersione di energie oppositive in tutti quei rivoli sarcastici, pettegoli, intrusivi, ha tolto forza alla sostanza. La concentrazione su stupidaggini è stato il centro energetico del Paese che si è opposto a Berlusconi. L'unica medaglia al valore civile da sfoggiare, in questi anni, è stata quante volte avevi deriso Berlusconi, quante volte avevi riso di Berlusconi; quanti articoli avevi scritto contro di lui, quante volte avevi espresso pubblicamente il tuo odio. Berlusconi su di noi faceva l'effetto di un dittatore all'incontrario: entravi nell'elenco dei sospettati se non parlavi male di lui. Si è ridotto tutto a un esercizio retorico dell'opposizione, dell'estraneità: con ogni probabilità, questo fenomeno ha avuto luogo per combattere la paura della diversità, la paura verso il potere di quest'uomo, con una denigrazione sul piano personale che ne abbassasse il pericolo. Ma l'operazione di dissacrazione del mito ha soprattutto distratto dalla lotta politica, dal centro delle questioni. Dalla costruzione di un'alternativa più efficace che potesse piacere al Paese. “
Francesco Piccolo, Il desiderio di essere come tutti, Einaudi (collana Super ET), 2017 [1ª ed.ne 2013]; pp. 198-200.
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heresiae · 2 years
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Mettiamo un attimo le cose in prospettiva
prima che vi fiondate tutti a fare scorta di xanax e antidepressivi.
yep, la Meloni è su. siamo ufficialmente uno stato fascista per la prima volta dal '45. nonostante lei abbia ereditato il partito ultra capitalista nessuno si fa illusioni su chi lei sia. fateci pace prima che potete.
la Lega è andata molto male. avevo una mezza idea che non sarebbe andata benissimo da come i miei compagni di clan celtici meditavano di votare "Carlo Magno" sulla scheda (si, sono tutti leghisti e per qualche motivo non hanno voglia di picchiare a sangue l'unica sinistroide del clan, ma anzi le passano la birra. sto ancora cercando di capire come sia possibile ma ci sto facendo pace). di questo gioizziamo.
la dichiarazione della sopracitata «Dagli italiani su queste elezioni politiche è arrivata un’indicazione chiara, un governo di centrodestra a guida di Fratelli d’Italia» è parecchio falsata dato che è stata votata dal 26% del 44%, aka, meno di 7 milioni di italiani in totale. siamo quasi 60 milioni.
quindi sì, siamo politicamente diventati uno stato fascista, ma non siamo una società fascista. ricordiamocelo nei prossimi mesi quando sarà difficile vedere la luce in fondo al tunnel.
(e il primo che mi dice che dovrei anche tenere in conto il fatto che la Meloni, essendo donna, è una vittoria per il femminismo, io vi dico che una Tatcher all'italiana è una vittoria del patriarcato. il femminismo va ben oltre l'essere femmine).
e ora una considerazione critica a tutti gli astenuti.
mi piacerebbe dirvi "il voto utile è una schifezza" ma siamo andati MOLTO vicino a darle la maggioranza dei 2/3 dei seggi, ovvero la soglia oltre la quale il suo partito può modificare la Costituzione senza referendum e coinvolgere gli altri partiti.
lo so che siamo tutti schifati dai politici e dai partiti, lo so che entrare ai seggi e vedere la scelta disponibile ti fa annodare le viscere, non so come sia stata questa campagna elettorale visto che io non ho tv, non ascolto la radio e non sono all'interno di nessun partito, ma mi pare di aver intuito che sia stata particolarmente nauseante e capisco anche questo, ma quando c'è il fottuto rischio di tornare alla situazione degli anni '20, magari uno sforzo quella volta facciamolo (nonostante il mio, alla fine, sia stato solo un mezzo sito utile. no, non ce l'ho fatta per intero). quando non c'è liberi tutti, ma stavolta ci siamo andati davvero vicino.
il diritto di voto include il diritto di non esercitarlo, ma migliaia di persone hanno versato sangue a fiumi per darcelo e uscire dalla dittatura, è un dovere mantenere questo stato il più democratico possibile e possiamo farlo solo noi.
ricordiamocelo la prossima volta, eh?
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curiositasmundi · 3 months
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[...]
Le pulsioni fascistoidi di taluni «rappresentanti delle istituzioni» (sic) ripropongono a getto continuo momenti, protagonisti e strutture di un passato liberticida, trasfusi nell’aura dell’epopea, quali alfieri della dignità e del senso nazionale. 
Un borioso generale ha di recente condotto la campagna elettorale europea con riferimenti espliciti alla X Mas, mentre un volitivo parlamentare della Lega salviniana ha rilevato che – per quanto lo concerne – lo scandalo non sta nell’esaltazione della X, ma piuttosto nel canto di Bella ciao, inno dei partigiani massacratori.
Assai opportunamente Hannah Arendt ammoniva – a proposito di Adolf Eichmann – di non rappresentare né trasformare l’orrore in mito. È l’operazione compiuta dagli esaltatori di Mussolini e dei suoi camerati, ringalluzziti dai venti di destra che soffiano in Europa (e non solo), alimentati dalle guerre che insanguinano Ucraina e Palestina.
Vediamo dunque di riportare con i piedi per terra – sul piano storico – la X Mas e il suo comandante, in relazione al ruolo espletato durante la Repubblica sociale italiana (Rsi), oggi presentato come adempimento di una missione patriottica nel segno dell’onore, mentre si trattò di collaborazionismo con l’invasore tedesco e di crudele repressione antipartigiana.
[...]
Nel giugno 1944 la Decima viene assoggettata al generale Gustav-Adolf von Zangen. Tessere di riconoscimento bilingui portano un’eloquente avvertenza: «Il titolare appartiene alla Divisione ‘Decima’, alleata alle FF.AA. Germaniche, ed è autorizzato a circolare armato. Tutte le autorità militari e civili italiane e tedesche sono pregate di dargli assistenza in caso di necessità». L'antiguerriglia viene condotta secondo le direttive del feldmaresciallo Kesselring e del generale Wolff, con particolare intensità nel Piemonte e contro il partigianato slavo.
Misura di carattere preventivo è il prelievo di ostaggi civili; manifesti murali, precisano che «ad essi non sarà fatto alcun male se nessun atto di sabotaggio, attentato alla vita, o delitti in genere saranno compiuti nella zona a carico di uomini o cose appartenenti alla Divisione X». In caso di attacchi, i prigionieri saranno considerati conniventi con i partigiani e trattati come tali.
Gli eventi di Valmozzola, piccola località appenninica tra Emilia e Liguria, rivelano le crude logiche della guerra civile. Verso le 8,30 del 12 marzo 1944 un gruppo di «ribelli» ferma il treno La Spezia-Parma, per liberare tre compagni catturati in combattimento e condotti al Tribunale militare di Parma, anticamera della fucilazione. Quando però il comandante Mario Devoti («Betti») chiede la consegna dei prigionieri, il sottotenente del Battaglione «Lupo» della X Mas Gastone Carlotti lo dilania con una bomba a mano. Nella furiosa sparatoria i partigiani neutralizzano la trentina di militari della scorta. Oltre a Carlotti, muoiono un marò e due sottufficiali della Gnr. Gli assalitori si ritirano con numerosi prigionieri: sei verranno fucilati, altri liberati (tra di essi, tre tedeschi) e altri ancora aderiranno alla Resistenza. Per vendicare i due camerati, i marò prelevano dalle carceri di Pontremoli sei italiani e due disertori georgiani – catturati tre giorni prima sul Monte Barca –, li trasportano alla stazione di Valmozzola e ne fucilano sette (graziano un giovanissimo, dopo le insistenze dei morituri sulla sua estraneità alla Resistenza).
L’estate 1944 vede gli uomini di Borghese accentuare la pressione antipartigiana.
Il 13 giugno la Compagnia operativa «O» al comando di Umberto Bertozzi spalleggia i tedeschi della 135a brigata da fortezza (Festungs Brigade) nello spietato rastrellamento di Forno (frazione di Massa), culminato in 68 uccisioni.
Il 29 luglio, a Ivrea, il ventiduenne Ferruccio Nazionale – accusato di aver voluto scagliare una bomba a mano contro un cappellano militare – viene impiccato nella piazza centrale al canto di Giovinezza. Il volto tumefatto rivela le sevizie inflittegli nelle ultime ore di vita.
A Sernaglia della Battaglia (Treviso), il contadino Giovanni Parussolo, partigiano della Brigata «Mazzini», viene torturato, finito a revolverate la notte del 9 dicembre 1944 e impiccato dai marò della «Sagittario» a un albero della piazza municipale. Parussolo era caduto nella trappola del giovanissimo maresciallo Eugenio De Santis,
fintosi aspirante disertore alla ricerca di contatti con i partigiani. Il cadavere rimane esposto per un giorno e una notte, con appeso al collo il cartello IL PIOMBO DELLA X AI TRADITORI. L’indomani, analoga sorte tocca a tre persone che, in contatto con Parussolo, avevano manifestato disponibilità ad aiutare i disertori.
Ancora in provincia di Treviso, nel Comune di Cordignano, il 14 febbraio 1945 vengono fucilati sei ostaggi per vendicare la cattura del sergente Guido Marini (mai più ritrovato). Pressato dal vescovo di Vittorio Veneto per evitare ritorsioni, il capitano Nino Buttazzoni, comandante del Battaglione «NP» (nuotatori e paracadutisti), pronuncia davanti al segretario del vescovo un’imprecazione rivelatrice del suo stato d’animo: «Li ucciderò tutti! Poi uccideranno anche me, così andremo tutti all’inferno!» (arrestato dopo un biennio di latitanza, nel luglio 1949 Buttazzoni verrà condannato dalla Corte d’assise di Treviso a 21 anni; prosciolto il 20 settembre 1950 dalla Corte d’assise di Ascoli Piceno, scriverà memoriali autobiografici: al suo decesso, nel 2009, verrà celebrato dai neofascisti come eroe).
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firmatadiaz · 7 months
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Sono stati giorni concitati, sebbene la campagna elettorale non sia stata troppo aggressiva e ha risparmiato il nostro tempo ed equilibrio. Il 25 siamo andati alle urne; nonostante l'alta percentule astensionista, la mia famiglia si è presentata al completo: votare è un diritto, ma anche un dovere. Ci siamo imbarcati in una giungla di candidati, ma per il Presidente non c'era l'imbarazzo della scelta e il volto disgiunto penalizza loro ma salva noi. Lo spoglio è stato tragicomico, lento come il trenino verde della Nuoro- Macomer che però non fa ridere. Passeremo alla storia come i più flemmatici e per una decina di ore siamo stati oggetto di vari meme, alcuni divertenti e altri un pò meno, con dati caricati in ritardo, con un testa a testa che sembrava non dovesse aver mai fine. Sono crollata con il cellulare tra le mani, ma il risveglio è stato piacevole; la vittoria di Alessandra Todde ha portato un'ondata di luce nella mia Regione. Ha preso il posto di quel nero opprimente, di occhialetti e tatuaggi improbabili e di personaggi poco preparati. 
Tumblr media
Alessandra Todde nasce a Nuoro nel 1969. Ha due lauree, parla quattro lingue, ha lavorato in 8 Paesi e nel 2019 è stata nominata tra le 50 donne più influenti nel mondo della tecnologia. Il curriculum completo si trova tranquillamente su google, e mi fan ben sperare. La seconda buona notizia è vedere la Lega sotto il 4%. L'aria sta cambiando, ed è una piacevole brezza marina che porta via un lustro di miasma.
Buon inizio Presidente!!!
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salvo-love · 2 years
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https://www.liberoquotidiano.it/news/spettacoli/televisione/34191628/striscia-la-notizia-ezio-greggio-aboubakar-soumahoro-in-persona.amp
Belpietro : "La sinistra difende i diritti umani,ma soprattutto i soldi". 🔥👏👏👏👏
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#zonabianca #Qatargate #Panzeri #UE #Kaili #Belpietro #Soumahoro #sinistra https://t.co/Pvs2vGkv7d https://t.co/Pvs2vGkv7d
Belpietro : "La sinistra difende i diritti umani,ma soprattutto i soldi". 🔥👏👏👏👏
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#zonabianca #Qatargate #Panzeri #UE #Kaili #Belpietro #Soumahoro #sinistra https://t.co/tjIgqgObqc https://t.co/tjIgqgObqc
#zonabianca #Qatargate #Panzeri #UE #Kaili #Belpietro #Soumahoro #sinistra https://t.co/Pvs2vGkv7d
#Panzeri che loda Paesi come il #Qatar dove dei #dirittiumani fanno carne di porco.
#Soumahoro che dice di difendere i #migranti e non si accorge della #coop della #suocera che ci mangerebbe sopra.
Amici famo così, dai #compagni mi guardi #Dio che dai nemici mi guardo io, va'... https://t.co/r0MkHPdExO
Elly #Schlein nel 2015 a #coffeebreakla7 fiera di aver lasciato il PD, chiedeva maggior controllo sui soldi per l'accoglienza...
#Soumahoro. https://t.co/4iJJW99fi8
Vorrei capire quanti politici e compagni sono passati
da questo casello...???
#Soumahorodimettiti #Soumahoro #ladyLilianeMurekatete https://t.co/YxwJSfjas0
#BONACCINI guardi queste foto e quelle in cui Lei e in foto e in campagna elettorale con Somahoro ⬇️⬇️⬇️
Ciao Stefano! 👋
Ti ricordo che #Soumahoro è deputato italiano, e ci ha parlato di sfruttamento, accusando NOI italiani, mentre la sua coop non è stata trasparente.
Putin non è deputato italiano, e occorre mettere da parte le antipatie. Altrimenti contesti l'ex pdc Letta 🤗 https://t.co/cyS5iM2R0e
@strange_days_82 su tweeter Davide Scifo
🤦‍♂️C'è un filo rosso che lega il caso #Soumahoro allo scandalo #tangenti scoppiato nel Parlamento #uecyol 👇https://t.co/Q8jXwgaSuH
Allora, la moglie e la figlia di #Panzeri dicono di essere all'oscuro di tutta la faccenda #Qatargate.
#Soumahoro ha dichiarato che degli affari della moglie e della suocera alla #Karibu non sapeva nulla.
Ma questi qua a casa ogni tanto se parlano?
E de che? https://t.co/7MoY8j6KV0
https://twitter.com/mrkwbr/status/1602698481843462147?s=19
Chissà cosa ne pensano i dipendenti della coop della famiglia #Soumahoro e i #migranti che vivevano al freddo e senza luce di questo articolo di @concitadeg?
#dirittoalleleganza https://t.co/98b40iaWx3
Come dimostra il caso #Soumahoro e ora l’inchiesta sulle mazzette del #Qatar, la sinistra, scrive ⁦@AugustoMinzolin⁩ , è diventata la quintessenza della ipocrisia ⁦@ilgiornale⁩ https://t.co/nKlU9zlN2F
Nicola Porro su tweeter @NicolaPorro
Presidente #Bonaccini, non ho mai visto #Putin, #Orban o Voldemort su una scheda elettorale sopra ai simboli del #centrodestra; ho visto invece #Soumahoro candidato 71 giorni fa nella rossa #Modena per il suo partito.
Se qualcuno glielo fa notare non si irriti…
#5dicembre https://t.co/uMbtlHzyGr
Giorgio La Porta su tweeter @Giorgiolaporta
Clan #Soumahoro: il mio botta e risposta con Gad Lerner a #nonelarena 👇 https://t.co/RE3LymljkT
Ma perché #NicolaFratoianni e #AngeloBonelli di #sinistraitaliana e #verdi con il #PD NON costringono alle dimissioni del poco o nulla credibile on. #Soumahoro❓🤔❓
#Soumahoro e il razzismo: il mio scontro con l’avvocato Iuri Maria Prado 👇 https://t.co/jx4eLd9cRM
A #cartabianca, DELIRI di #Frantoianni:
Il contante non è libertà, avere gli acquisti tracciati è giusto e doveroso, il POS permette di abbattere i 110MLD di EVASIONE
Capito? No al contante ma sì ai #Soumahoro che si fregano MLN di soldi pubblici per tenere i migranti come bestie
Alessandro Sallusti su tweeter @alesallusti
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abr · 2 years
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Tra le organizzazioni criminali straniere presenti in Italia, la mafia nigeriana è quella che assieme alla mafia albanese negli ultimi anni ha aumentato maggiormente la sua presenza sul territorio, il suo giro d’affari e la sua pericolosità.
Ne parla diffusamente l’ultimo rapporto semestrale che la Direzione investigativa antimafia ha presentato al parlamento. (...) L’ex procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho: (...) «la mafia nigeriana sembra quasi rimodellare la configurazione della ’ndrangheta, agendo con gruppi criminali locali che hanno una certa autonomia d’azione ma che rispondono sempre alla casa madre». (...)
La mafia nigeriana è stata peraltro oggetto della campagna elettorale della Lega. (...) i nigeriani residenti in Italia erano, nel 2021, 119.089 (Istat). Si tratta del terzo gruppo di origine africana presente nel paese dopo marocchini ed egiziani, e quella italiana è la più numerosa comunità in Europa.
Durante un incontro intercettato d(el principale dei) gruppi, il Maphite, un capo dell’organizzazione disse: «Ogni accordo tra noi e gruppi di mafie locali italiani viene annientato, noi non abbiamo bisogno di loro per operare in Italia, possiamo operare da soli (…)». La mafia nigeriana è attiva soprattutto nel traffico di droga, nella tratta di esseri umani, nello sfruttamento della prostituzione, nell’accattonaggio forzoso, nelle estorsioni. (...)
In Italia, i sottogruppi di Maphite sono quattro (...). Ogni famiglia è divisa in sezioni coordinate da un capo che resta in carica due anni. Le sezioni sono chiamate Tyrus, per ciò che riguarda il traffico di stupefacenti; Jabizel-Rhaba per la prostituzione; Operation Sanyo-Sanyo per le armi; Operation Canaland per le estorsioni; Mario Monti per il trasferimento di denaro. (...)
Un ex aderente al Maphite che collabora con la giustizia ha fornito informazioni sui riti di iniziazione e sulle punizioni che prevedono la tortura per chi viola le regole e l’essere bruciati vivi per chi tradisce.
via https://www.ilpost.it/2022/10/12/mafia-nigeriana-italia/?homepagePosition=15
Legacy: essere John Malkovich, essere Mario Monti :-0
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ginogirolimoni · 1 month
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Quando si parla di cannabis, si parla di canapa, è infatti da questa pianta che sono state selezionate nel corso del tempo le principali tipologie oggi esistenti: indica, sativa, ruralis e, poiché la cannabis manifesta un aspetto politipico, può cioè incrociarsi fare specie diverse, ne esistono una varietà infinita di ibridi.
La cannabis light presenta un contenuto molto basso di delta-9-tetraidrocannabinolo (THC), che è il principio attivo responsabile dell’effetto stupefacente, mentre permane il metabolita cannabidiolo (CBD) che ha un effetto rilassante.
Dal 1° agosto 2024, con un DDl, l’Italia ha equiparato la cosiddetta cannabis ligh (quella col THC < 0,6%, fino ad allora tollerata e a norma di legge) alla cannabis comunemente usata come stupefacente, che può avere concentrazioni di THC > del 25%, cin effetto euforizzante, o persino più elevati, con effetto allucinogeno.
La logica e il buon senso non abitano a via Bellerio, né tantomeno a Pontida e latitano persino nel cervello di Salvini, capo della Lega che è stata promotrice del DDL suddetto; Salvini, nell’ennesimo teatrino recitato con Sallusti, ribadisce che le “droghe” sono tutte uguali, qualunque si la loro concentrazione di sostanza attiva, solo che fra le droghe Salvini non inserisce né il tabacco, né l’alcol, né il caffè, né il te, né i raduni politici, né i programmi di Bonolis, di Maria de Filippi, Nè molti telegiornali RAI e MEDIASET, né gli pseudotuttologhi che girano fra i talk show televisivi a discettare di tutto, ignorando che c’è gente che impegna tutta la propria vita per cercare di approfondire anche un solo ramo di ciò di cui loro parlano.
L’acqua? Se ne bevi quattro litri ti fa male. Verissimo, ma questa affermazione da parte di Salvini è da stato confusionale, da marasma, da camicia di forza … vuoi proibire anche l’acqua o somministrarla dietro prescrizione medica, acquistabile solo in farmacia? E perché non proibire anche il basilico, visto che in Liguria ne fanno un abuso incalcolabile? Quanti chili di basilico prima del coma? Meglio fare un altro DDl. 
Non lambiccatevi il cervello, Salvini non combatterà mai il vino (anzi è in prima fila al Vinitaly di Verona), non combatterà il tabacco, né l’alcol pure dei distillati e non pensa di proibire la sigaretta light, che pure ha citato nel suo discorso, perché tutte queste cose gli pagano la campagna elettorale, gli forniscono vetrine di lusso per continuare a dire le sue minchiate.
Allora, come chi picchia una donna o un bambino, perché non ha il coraggio di affrontare un uomo, Salvini colpisce gli store di cannabis light e il loro indotto, perché non hanno fatto abbastanza lobbying nel suo partito, altrimenti anche lui farebbe un video con una tisana di canapa. 
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cinquecolonnemagazine · 3 months
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Risultati europee 2024: le candidate elette al parlamento europeo
Risultati europee 2024: quali donne italiane candidate al parlamento europeo sono state elette e governeranno nei prossimi cinque anni? Iniziamo col dire che: le candidate elette per il centro e la sinistra sono 13: 8 nel PD, 3 in AVS e 2 nel M5S mentre le elette per la destra sono 9: 5 nelle fila di Fratelli d'Italia, 2 per Forza Italia e 4 per la Lega. Risultati europee 2024: le parlamentari del PD Le europarlamentari elette per il PD sono: - Cecilia Strada. Ex presidente di Emergency, è al suo debutto in politica. Nella sua campagna elettorale ha puntato su temi come inclusione e umanità. - Irene Tinagli. Eurodeputata al Parlamento europeo per il PD dal 2019, ha presieduto la Commissione per i problemi economici e monetari. - Alessandra Moretti. La sua carriera politica nei primi anni Duemila nelle istituzioni locali, approda poi nel parlamento italiano nel 2013 e in quello europeo l'anno seguente. Attualmente è al suo terzo mandato in Europa. - Elisabetta Gualmini. Politica e politologa, insegna Scienze Politiche presso l'Università di Bologna. Dal 2014 al 2019 è stata assessore al welfare e politiche sociali della regione Emilia-Romagna. - Camilla Laureti. Dopo alcuni incarichi nell'amministrazione comunale di Spoleto, è eletta segretaria provinciale del PD in provincia di Perugia e nel 2023 entra nella Segreteria nazionale del PD. Entra nel parlamento europeo nel 2022 in seguito alla morte di David Sassoli. - Lucia Annunziata. Volto noto del giornalismo televisivo italiano, è risultata la seconda candidata più votata per il PD nella circoscrizione meridionale. - Pina Picierno. Eletta deputato nel 2008 oggi è al suo terzo mandato europeo. Nel 2022 è stata eletta tra i 14 vicepresidenti del Parlamento europeo. - Georgia Tramacere. Già vicesindaco di Aradeo, ha avuto un vero e proprio exploit alle elezioni europee. Le parlamentari di AVS Le candidate che siederanno al parlamento europeo per AVS sono: - Ilaria Salis. Il suo nome occupa le cronache da mesi per la sua detenzione in Ungheria in condizioni disumane. - Benedetta Scuderi. Candidata non eletta alle ultime elezioni politiche, l'attivista è al suo primo mandato europeo. - Cristina Guarda. Già Consigliera della Regione Veneto, per il quale si occupa di ambiente, agricoltura e salute, è al suo primo mandato europeo. Le parlamentari di M5S Siederanno sugli scranni del parlamento europeo per il M5S: - Carolina Morace. Ex calciatrice, allenatrice di calcio è al suo primo mandato europeo eletta nella circoscrizione Italia Centro. - Valentina Palmisano. Deputata per il M5S nel 2018, non viene confermata nel 2022; entra nel consiglio comunale di Ostuni e ora approda in Europa. Le europarlamentari di FdI Per Fratelli d'Italia sono state elette: - Lara Magoni. Eletta consigliera regionale della Lombardia per la Lega Nord nel 2013, nel 2018 lascia il partito e aderisce a Fratelli d'Italia. Nel 2018 è stata eletta senatrice. Nel 2023 è stata eletta al Consiglio regionale della Lombardia. E' al suo primo mandato europeo. - Mariateresa Vivaldini. Dopo diversi incarichi nelle amministrazioni locali del bresciano, la Vivaldini è approdata al parlamento europeo. - Elena Donazzan. Ministro regionale (Veneto) più longevo e uno dei ministri più longevi della politica veneziana in diversi partiti di destra, dal Movimento sociale ad Alleanza Nazionale, passando per Forza Italia, ora è al suo primo mandato in Europa. - Antonella Sberna. Già consigliera comunale di Viterbo, siederà al parlamento europeo per la prima volta. - Chiara Gemma. Eletta in Europa nel 2019 con il M5S, lascia il movimento con la scissione voluta da Luigi Di Maio per poi entrare nel 2023 in Fratelli d'Italia. Le candidate elette per FI Per Forza Italia andranno al parlamento europeo: - Letizia Moratti. Politica di lungo corso con numerosi incarichi sia a livello locale che nazionale, nel 2023 ha aderito a Forza Italia. - Giuseppina Princi. Dirigente scolastica e consulente del MIUR, nel 2021 è stata nominata vice-presidente della Regione Calabria. Anche lei è al suo primo mandato europeo. Le parlamentari della Lega Le parlamentari italiane quota Lega sono: Isabella Tovaglieri. Avvocato, inizia la sua carriera politica nel 2011 nelle istituzioni locali di Busto Arsizio. Ora è al suo secondo mandato europeo dopo quello del 2019.Anna Maria Cisint. Già sindaco di Monfalcone, il suo nome è salito agli onori delle cronache per la sua decisione di chiudere i luoghi di culto musulmani. E' al suo primo mandato europeo.Silvia Sardone. Ha iniziato la sua carriera politica a livello locale con Forza Italia, partito che lascia nel 2018 per aderire alla Lega. Questo per lei è il secondo mandato europeo.Susanna Ceccardi. Sindaca di Cascina, è stata eletta europarlamentare per la seconda volta: la prima era stata nel 2019. Il caso Giorgia Quanti voti ha avuto Giorgia? Siederà anche lei al parlamento europeo? Ci permettiamo di chiamarla solo per nome su suo stesso invito lanciato durante la campagna elettorale. Il nostro presidente del consiglio, infatti, si è candidata alle europee dicendosi fiera di portare in Europa una figlia del popolo. Peccato, però, che la carica che riveste non sia compatibile con la presenza in Europa. Chi ha votato Giorgia, quindi, non la vedrà mai al parlamento europeo ma al suo posto ci saranno altri 5 candidati, uno per ogni circoscrizione in cui si era candidata. Lapsus? Ovviamente no. Test politico? Anche. Unicum in questa tornata elettorale? Sì. Nessun capo di governo europeo si è cimentato in questa operazione. In copertina foto di Dušan Cvetanović da Pixabay Read the full article
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sardies · 3 months
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La Lega commenta le elezioni comunali
Vincenzo Corrias, coordinatore provinciale della Lega Sassari. All’indomani della conclusione di una lunga campagna elettorale conclusasi con il voto alle Comunali e quello alle Europee, la segreteria provinciale della Lega di Sassari fa una prima analisi dei risultati riservandosi i necessari approfondimenti in un prossimo incontro con candidati, iscritti e simpatizzanti. «Non possiamo che…
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mi preoccupa quasi meno "scrivi ciocca e vota lega"(cantato) che non capire se la Salis sia colpevole o meno, perché una che è saltato fuori essere un'abusiva(non paga l'affitto da tot anni a quanto pare) e che non ho capito se abbia o meno aggredito chiunque fosse in non ricordo che stato MI ANGOSCIA PIÙ DI AVERE IN TESTA QUELLA CAZZO DI CANZONCINA DEL LEGHISTA CHE HA FATTO CAMPAGNA ELETTORALE COL VIDEO DA BALLETTO DI TIKTOK CON UNA BASE ORECCHIABILE CHE TI RIMANE IN TESTA, PORCA TROIA.
tra le altre cose sul manifesto c'è scritto "no insetti" o "basta insetti"(MO MI SFUGGE, OK?) e me ne sono accorta oggi DOPO CHE UNA VESPA MI SI È INFILATA SOTTO AL CARDIGAN E MI HA PUNTO SULLA SCHIENA
HAI RAGIONE, TI AIUTO A STERMINARE CIMICI, LOCUSTE E CAVALLETTE IN TUTTA EUROPA... ah no intendeva nel cibo, farina di grilli.
OK QUESTE ELEZIONI MI HANNO LASCIATO PERPLESSA MA SE LO SCRIVO SU INSTAGRAM LA GENTE LEGGE A PEZZI E VIENE A DISCUTERE E NON HO OGGETTIVAMENTE VOGLIA DI DISCUTERE.
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m2024a · 3 months
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Vincono Fdi e Pd, Fi supera la Lega. Tonfo M5s, sconfitti Renzi e Calenda. Sorpresa Avs Fratelli d’Italia che si conferma primo partito italiano (28,8%), migliorando di quasi tre punti il risultato delle scorse elezioni politiche. Il Pd che cresce e ottiene un “bottino” al di là delle più rosee aspettative (24%), non solo superrando la soglia psicologica del 20% ma anche andando oltre il risultato delle scorse europee (22,7%). Il M5s che crolla sotto la soglia del 10%, costringendo Conte ad avviare una riflessione all’interno del partito. Forza Italia che si avvicina al 10% superando la Lega, pure in leggera ripresa (9,2%) rispetto alle politiche. Sinistra e Verdi, che, a sorpresa, non solo superano agilmente la soglia di sbarramento del 4%, ma vanno oltre il 6%. Mentre, sempre a sorpresa rispetto ai sondaggi, resta sotto il 4% (e non manda parlamentari a Strasburgo) la lista di scopo (+Europa e Italia Viva) “Stati uniti d’Europa”. Così come Azione di Calenda. Sono questi i principali risultati delle elezioni europee 2024. Giorgia Meloni aveva posto al 26% (il risultato delle scorse politiche l’asticella) per poter parlare di vittoria. Considerando che Fratelli d’Italia si è piazzato al 2%8,8, rafforzando il suo primato in Italia, la premier non può che ritenersi molto soddisfatta. «L’Italia si presenta al G7 e in Europa con il governo più forte di tutti, è una soddisfazione e anche una grande responsabilità». Così la presidente del Consiglio, candidata capolista in tutte le circoscrizioni, ha commentato non a caso le elezioni europee al comitato elettorale del partito. Per il Pd la soglia del 20% era il minimo sindacale chiesto alla neo-segretaria Elly Schlein per evitare lo psicodramma nel partito. Si trattava di una sorta di asticella di sopravvivenza: superarla avrebbe significato quanto meno migliorare il 19% delle politiche (anche se alle scorse europee il partito raggiunse il 22,7%). Fondamentale era poi lo scarto con il M5s. Un divario ampio avrebbe conferito a Schlein l’investitura di guida nel campo progressista. E’ quello che è successo, con il Pd al 24%. E il M5s più che doppiato. «E’ un risultato per noi straordinario, siamo il partito che cresce di più dalle politiche, la distanza da Fdi si restringe» ha detto la segretaria Pd Elly Schlein al Nazareno. Per il M5s è stato un vero tracollo. Il partito di Giuseppe Conte, che alle scorse politiche aveva totalizzato il 15,4%, lotta per non finire sotto la soglia del 10% (a scrutinio ancora in corso è al 9,9%). Una vera debacle, malgrado Conte, in mancanza di volti noti tra i candidati M5s alle europee, si sia speso in prima persona in campagna elettorale. Tra i fattori che hanno pesato, il forte astensionismo al Sud (roccaforte storica del M5s) dove ha votato solo il 43,7% e il Movimento ha raccolto solo il 16,7%. Qui non solo il M5s ha perso lo storico primato, ma è stato superato anche dal Pd diventato primo partito. «Prendiamo atto del risultato, sicuramente molto deludente», «potevamo fare meglio». «La valutazione dei cittadini è insindacabile» e «avvieremo una riflessione interna» ha detto il leader del M5s Giuseppe Conte commentando le europee nella sede del Movimento. Gli azzurri, in crescita nelle ultime elezioni regionali in Sardegna, Abruzzo e Basilicata, non avevano nascosto l’ambizione di superare il Carroccio, con l’obiettivo di arrivare al 10% (rispetto all’8,1% delle politiche). L’obiettivo numerico è sfiorato (9,7%) ma quello sostanziale e più importante, il sorpasso sulla Lega, è realizzato. Il segretario Antonio Tajani ha parlato di «risultato straordinario». E ha aggiunto: «Forza Italia cresce rispetto a tutte le ultime elezioni. Una vittoria che dedichiamo al Presidente Silvio Berlusconi, a tutti coloro che non hanno mai smesso di credere nella nostra bandiera. Da stasera, il centrodestra e il PPE sono più forti» Per la Lega, al contrario, si è trattato di uno smacco. «Mi aspetto un ottimo risultato per la Lega, sicuramente superiore alle politiche e superiore a Forza Italia. Saremo il partito che cresce di più» aveva dichiarato il segretario Matteo Salvini alla vigilia del voto. E’ vero che la Lega cresce (di poco) rispetto alle politiche (9,2% contro l’’8,8%) ma non riesce a evitare il sorpasso azzurro malgrado l’effetto traino della candidatura del generale Vannacci. Ha superato agilmente la soglia del 4%, impennandosi fino al 6,6%, invece, l’Alleanza di Verdi e Sinistra, guidata da Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli. Questi ultimi hanno puntato su capolista di peso: Ilaria Salis nel nord Ovest, l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino (Centro), l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano (Sud) e l’ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando nelle Isole. Non ha fatto bene a Stati Uniti d’Europa (3,7%) e Azione (3,3%) la competizione al centro. Entrambe le liste infatti sono rimaste sotto la soglia di sbarramento del 4%. Un flop. «Niente, è andata male. Purtroppo la lista Stati Uniti d’Europa è rimasta fuori per pochissimo dal Parlamento Europeo. Non abbiamo fatto il quorum, che peccato. Ma non smetteremo oggi di lottare per questa idea di Europa, l’unica nella quale l’Italia può giocare un ruolo da protagonista. Troveremo i modi per insistere sulla battaglia culturale e valoriale per un’Europa diversa», ha dichiarato Matteo Renzi, leader di Italia viva.
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notiziariofinanziario · 4 months
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Nuove regole per il redditometro
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Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo ha firmato un decreto ministeriale con cui si introducono nuove regole per il cosiddetto redditometro, un vecchio strumento che usava l’Agenzia delle Entrate per comparare le spese di un contribuente con il suo reddito dichiarato, e utilizzarlo come spunto per individuare eventuali somme evase nel caso i due valori non fossero coerenti. È uno strumento che una parte della destra ha sempre contestato e che in generale non è mai stato particolarmente popolare, perché ritenuto lesivo della privacy dei cittadini e delle cittadine. Il decreto è stato pubblicato lunedì in Gazzetta Ufficiale ma era atteso da anni, perché il redditometro era stato introdotto per la prima volta nel 2013 e poi sospeso nel 2018 con il “decreto Dignità” del primo governo guidato da Giuseppe Conte, di cui la Lega faceva parte. Venne sospeso perché si attendeva un decreto ministeriale che indicasse criteri più precisi per effettuare i controlli sulle spese, e nel frattempo più volte la Corte dei Conti aveva osservato come l’Agenzia avesse poteri limitati senza questo strumento, che infatti aveva avuto risultati assai limitati. Con il nuovo decreto il governo ha quindi introdotto nuove regole, facendo tornare operativo il redditometro e creando qualche problema politico ai partiti della maggioranza, presi dalla campagna elettorale per le elezioni europee di giugno: Lega e Forza Italia hanno già fatto capire che il decreto è arrivato un po’ a sorpresa, e di essere contrari. Il redditometro rientra tra gli strumenti che in gergo si chiamano di “accertamento sintetico”, perché permettono all’Agenzia delle Entrate di presumere il reddito reale di un contribuente a partire da alcuni indicatori a sua disposizione, tra cui appunto le spese che vengono rilevate dalle banche dati a cui può accedere legalmente: per esempio acquisti di immobili e di automobili, pagamento di rette scolastiche, oppure tutte le altre spese dichiarate, cioè presenti nella dichiarazione dei redditi. È uno strumento ritenuto molto utile dagli esperti per combattere l’evasione fiscale, ma che da sempre si scontra con evidenti limiti imposti dalle norme sulla privacy: ai fini della lotta all’evasione l’ideale sarebbe poter tracciare tutte le spese dei contribuenti, ma nei fatti l’Agenzia si limita a usare le informazioni di cui si ritrova in possesso per legge, come le dichiarazioni dei redditi, o di cui potrebbe venire a conoscenza incidentalmente nel corso di altri controlli laterali. Il nuovo decreto ministeriale introduce 56 voci specifiche di spesa che l’Agenzia può tracciare, tra cui quelle per l’abbigliamento, i generi alimentari, il costo del mutuo o dell’affitto, le bollette, le spese per i mezzi di trasporto di proprietà (rate della macchina o costo dell’assicurazione), ma anche quelle per l’acquisto di borse e valigie, o il pagamento di alberghi e ristoranti. Saranno tenute sotto controllo anche alcune spese per il tempo libero (videogiochi e abbonamenti alle piattaforme di streaming), e alcune più inusuali come quelle per mantenere un cavallo di proprietà. Ci sono inoltre 9 voci di investimento che l’Agenzia potrà controllare, tra cui l’acquisto di immobili e terreni, di titoli finanziari, e anche quelle legate alle manutenzioni straordinarie degli immobili, che l’Agenzia ha a disposizione se per esempio si è fatto domanda per ricevere i bonus edilizi. Se nelle banche dati non ci sono tutti questi dati allora si prenderanno a riferimento le spese medie per famiglia stimate dall’ISTAT. Con questi dati, l’Agenzia delle Entrate elaborerà poi il totale delle spese effettuate presumibilmente dal nucleo familiare. Se grazie al redditometro verrà individuato uno scostamento superiore al 20 per cento tra il reddito dichiarato e le spese rilevate l’Agenzia delle Entrate potrebbe procedere con ulteriori accertamenti. Il meccanismo potrà essere applicato ai redditi dichiarati dal 2018 in poi (il decreto dice dal 2016, ma la legge stabilisce che gli avvisi di accertamenti fiscali possono essere notificati solo «entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione»). Anche se il decreto era atteso da tempo, all’interno del governo le nuove regole hanno creato una certa agitazione in vista del voto europeo dell’8 e del 9 giugno prossimi, e già dal pomeriggio di lunedì l’argomento era su tutti i siti di news. Forza Italia ha subito fatto sapere alla stampa di essere «sempre stata contro il redditometro». Anche la Lega ne ha preso le distanze e il suo capogruppo al Senato, Massimiliano Romeo, avrebbe detto di trovare la proposta «un po’ strana» visto che «noi del centrodestra siamo sempre stati critici su questi strumenti». La Lega ha poi detto che «l’inquisizione è finita da tempo» e «controllare la spesa degli italiani, in modalità grande fratello, non è sicuramente il metodo migliore per combattere l’evasione». La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che è anche leader di Fratelli d’Italia di cui il viceministro Leo fa parte, ha risposto mercoledì che «mai nessun “grande fratello fiscale” sarà introdotto da questo governo» e di essere sempre stata contraria al redditometro, prendendo così le distanze dalla misura. Ha aggiunto di aver chiesto un confronto con Leo nel Consiglio dei ministri di venerdì, in modo che «se saranno necessari cambiamenti sarò io la prima a chiederli». Martedì alcuni esponenti di Fratelli d’Italia avevano invece difeso la decisione di Leo, anche se avevano ammesso che non era stata comunicata al meglio. Read the full article
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lamilanomagazine · 5 months
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Elezioni europee, chiuse ufficialmente le liste: ecco chi sono i big in corsa
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Elezioni europee, chiuse ufficialmente le liste: ecco chi sono i big in corsa. Giorgia Meloni, Elly Schlein, Antonio Tajani, Carlo Calenda, Matteo Renzi ed Emma Bonino. Dopo mesi di dibattito tra maggioranza e opposizioni sul tema candidature, i leader dei principali partiti italiani si preparano all’appuntamento elettorale dell’8 e 9 giugno prossimi, quando si voterà per il rinnovo del Parlamento europeo. Gli unici big non presenti nelle liste elettorali, chiuse ieri, saranno il segretario della Lega, Matteo Salvini, e il presidente del M5S, Giuseppe Conte, oltre ai leader di Alleanza Verdi-Sinistra, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli. Fratelli d’Italia Come annunciato, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha deciso di presentarsi come capolista in tutte le circoscrizioni. In caso di elezione, la premier rinuncerà all’incarico per il conflitto con il suo ruolo a capo del governo. Oltre a lei, tra i nomi più noti, c’è quello di Carlo Fidanza, che è già europarlamentare dal 2019 ed era stato anche capo delegazione di FdI al parlamento europeo. Fidanza si era autosospeso dagli incarichi di partito (non da europarlamentare) per via di un’inchiesta di Fanpage sui finanziamenti illeciti per la sua campagna elettorale. Con Fratelli d’Italia corre anche Vittorio Sgarbi, che ha da poco dato le dimissioni da sottosegretario alla Cultura. Partito Democratico La segretaria Elly Schlein si è candidata come capolista in due circoscrizioni, Centro e Isole. Al Sud la capolista è la giornalista Lucia Annunziata, mentre al Nordest è il Presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. Al Nordovest la capolista è Cecilia Strada, ex presidente di Emergency. Tra gli altri candidati più noti ci sono l’attuale capodelegazione al Parlamento Europeo Brando Benifei, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, il sindaco di Firenze Dario Nardella, il sindaco di Bari Antonio Decaro, il deputato Alessandro Zan e l’europarlamentare uscente Alessandra Moretti.   Movimento 5 Stelle Il leader del partito, Giuseppe Conte, ha deciso di non candidarsi. Nelle liste dei Cinquestelle ci sono pochi nomi noti. Il nome di spicco è quello dell’ex presidente dell’Inps Pasquale Tridico, capolista al Sud. Al Centro la capolista è l’ex calciatrice e allenatrice di calcio Carolina Morace.   Forza Italia Il vicepremier e segretario Antonio Tajani si è candidato come capolista in tutte le circoscrizioni tranne che nelle Isole, dove c’è l’ex europarlamentare del Pd Caterina Chinnici, passata di recente in Forza Italia. Al Nordovest è seconda in lista Letizia Moratti, ex sindaca di Milano, rientrata in FI dopo aver perso le regionali in Lombardia sostenuta da una coalizione di centro. Al Nordest, invece, il nome di punta è quello del deputato ed ex sindaco di Verona Flavio Tosi.   Lega Nella Lega la candidatura fin qui più discussa è certamente quella del generale Roberto Vannacci, candidato in tutte le circoscrizioni, ma capolista solo al Centro e al Sud. La candidatura di Vannacci ha generato molte polemiche anche all’interno del Carroccio. Corrono anche il senatore Claudio Borghi e l’europarlamentare Silvia Sardone. Al Nordest è stata inserita come quinta in lista, Anna Maria Cisint, sindaca anti Islam del comune di Monfalcone. Nelle liste non c’è invece il vicepremier e segretario di partito Matteo Salvini.   Stati Uniti d’Europa Si tratta della lista che unisce +Europa e Italia Viva. Si candidano entrambi i leader dei due partiti: Emma Bonino e Matteo Renzi. L’ex premier, attualmente senatore, ha già detto che, in caso di elezione, rinuncerà all’incarico per andare al Parlamento Europeo. Bonino è capolista al Nordovest e seconda in lista al Centro, mentre Renzi è ultimo in lista in tutte le circoscrizioni (a parte nel Nordest, dove non è candidato). Oltre a loro c’è anche l’ex ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova e il giornalista ed esponente dei Radicali Marco Taradash.   Alleanza Verdi e Sinistra La candidatura che ha fatto più discutere è stata quella di Ilaria Salis, l’insegnante in detenzione preventiva in Ungheria da oltre un anno. La 39enne è capolista al Nordovest e seconda nelle Isole, dove invece il capolista è l’ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando. L’ex sindaco di Roma Ignazio Marino risulta capolista al Centro. Al Sud l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano figura in cima alla lista dei candidati.   Azione Anche Carlo Calenda, leader e fondatore di Azione, ha deciso di candidarsi, nonostante inizialmente avesse detto che non lo avrebbe fatto. L’ex ministro sarà capolista ovunque tranne che al Nordovest, dove ci sarà invece la deputata ed ex ministra delle Pari opportunità Elena Bonetti. Tra i candidati più noti c’è anche l’ex sindaco di Parma Federico Pizzarotti e l’ex presidente della Basilicata Marcello Pittella.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Scontri durante comizio Salvini, tutti assolti dopo 9 anni
Tutti assolti, ad eccezione di un proscioglimento per prescrizione, per gli scontri che si erano verificati il 26 maggio 2015 sotto il Teatro Carlo Felice tra polizia e manifestanti che contestavano un comizio del leader della Lega Matteo Salvini a Genova per sostenere la campagna elettorale di Giovanni Toti.     Nell’occasione a causa di un varco lasciato incustodito, il corteo dei centri…
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confrontodemocratico · 7 months
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Sono tre le inchieste che riguardano il generale Roberto Vannacci. E la Lega gli pagherà tutta la campagna elettorale per le Europee
Il partito di Matteo Salvini difende il militare parlando di giustizia ad orologeria. Ma sono tre i filoni che riguardano il generale Sono tre le inchieste che in questo momento interessano il generale Roberto Vannacci. Lo precisa Repubblica stamane: non solo la procura ordinaria e quella militare indagano su di lui, come riportato dal Corriere, ma ora il militare è nel mirino anche della…
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