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#canti popolari toscani
unabashedqueenfury · 5 months
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Reign 2013-2017
Maria e Francesco
| 5 dicembre 1560 |
È sogno o ver? Se sogno, ahi, chi depinge
viva la bella imagine ala mente?
Come fiamma sì lucida e sì ardente
gelid’ombra notturna esprime e finge?
S’è ver, qual lieta stella or la sospinge
cortese a consolar questo dolente?
Da qual nova pietà mossa repente
la sua man mi distende e la mia stringe?
Questo è pur il mio sol, l’idolo mio;
è pur la bianca man questa ch’io veggio.
Io la tocco, io la bacio. Io son pur io.
Ciò che sei, vero o sogno, altro non cheggio.
Se sei vero, è già pago il gran desio
e se sei sogno, io volentier vaneggio.
( Giovan Battista Marino, "È sogno o ver? Se sogno, ahi, chi depinge", from Amori, XVII Century)
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carmenvicinanza · 1 year
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Caterina Bueno
https://www.unadonnalgiorno.it/caterina-bueno/
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Caterina Bueno, etnomusicologa e musicista che ha apportato un importante contributo alla nostra tradizione culturale, consentendo di recuperare molte canzoni popolari toscane e dell’Italia centrale, tramandate oralmente fino al ventesimo secolo.
Una ricerca che, fin dagli esordi, ha caratterizzato la sua attività di cantante, con esibizioni arricchite da esaustive presentazioni, rispettose delle fonti e finalizzate alla contestualizzazione dei canti.  Repertorio e arrangiamenti mai piegati alle logiche commerciali.
Nacque a Fiesole, il 2 aprile 1943 da Julia Chamorel, scrittrice svizzera e Xavier Bueno, pittore spagnolo. Aveva imparato a suonare la chitarra da autodidatta e, da subito, iniziato la sua attività di ricerca che l’ha portata a raccogliere e registrare centinaia di canti popolari toscani.
Ha fatto parte del Nuovo Canzoniere Italiano e delle prime sperimentazioni del gruppo Nuova Resistenza i cui spettacoli erano mélange di canzoni e brani teatrali accompagnati da notizie di storia e di cronaca.
Nel 1964, al Festival dei Due Mondi di Spoleto, nello spettacolo Bella Ciao che ha debuttato ha cantato il brano che più di tutti l’ha resa celebre: Tutti mi dicon Maremma Maremma (Maremma amara), che, negli anni è stato ripreso da un gran numero di cantanti tra cui Amália Rodrigues, Gabriella Ferri, Rosa Jimenez e Gianna Nannini.
Allo stesso anno risale la sua prima incisione La brunettina – Canzoni, rispetti e stornelli toscani che ha dato l’avvio a una carriera fatta di spettacoli e tour internazionali nei maggiori folk festival.
Il suo album La veglia, del 1968, contiene il brano E cinquecento catenelle d’oro, omaggiato in seguito da Roberto Vecchioni e Francesco De Gregori.
È stata diretta da Dario Fo nello spettacolo Ci ragiono e canto in entrambe le edizioni.
Per la sua tournée del 1971, ha scritturato Francesco De Gregori che, all’epoca, era un giovane cantautore.
In quegli anni è stata protagonista coi suoi brani e la sua ricerca di varie trasmissioni radiofoniche e televisive, italiane e internazionali e tour in Europa.
Durante un’intervista radiofonica sulla Rai, nel 1977, Caterina Bueno ha dato, in diretta la notizia che si sarebbe tenuta una manifestazione pacifica contraria alla costruzione della centrale termonucleare di Montalto di Castro. Questo ha determinato la sua esclusione dalla Tv nazionale fino agli anni 2000.
Ha continuato a esibirsi in Svizzera e in Francia, mentre in Italia veniva ospitata essenzialmente in circuiti alternativi e underground. La sua musica è stata il mezzo per agire il suo impegno politico e ambientalistico.
È stata protagonista di vari documentari come Caterina raccattacanzoni del 1967, Il tempo e la memoria del 1980 e Toscana – L’ora che volge al desio, trasmesso dalla RAI nel 1983.
Resta famosa la sua esibizione, nel 1995 quando, in un concerto di raccolta fondi, si è esibita insieme a Francesco De Gregori, Giovanna Marini, Mimmo Locasciulli, Claudio Lolli e Paolo Pietrangeli nel canto anarchico Nostra patria è il mondo intero.
Nel 1997 ha pubblicato il CD Canti di Maremma e d’anarchia, distribuito come supplemento del settimanale Avvenimenti.
Nel 2001 è uscito il suo CD Canzoni paradossali e storie popolari di dolente attualità, arricchito da una dedica di Antonio Tabucchi.
Negli anni 2000 mentre si esibiva a teatro, è stata ospite delle Lezioni di indisciplina ovvero La morte del denaro e Pensiero e gesto nell’arte e nell’economia, moderate da Philippe Daverio, alla  Sapienza di Roma e al Teatro Strehler di Milano.
Ha partecipato agli storici concerti Macchie di Rosso e Note di Rosso.
Nel 2005, ha ricevuto il riconoscimento Tradizioni ed oltre e suonato all’interno della Seconda Vetrina dell’Editoria Anarchica e Libertaria, si era impegnata a partecipare anche all’edizione successiva, ma i suoi compagni di viaggio hanno suonato anche per lei, che aveva lasciato la terra il 16 luglio 2007.
Nel 2006 il Comune di Firenze l’ha premiata col Fiorino d’oro, la massima onorificenza attribuita a personalità che rappresentano in maniera originale e significativa la cultura fiorentina e toscana in Italia e nel mondo e il Comune di San Marcello Pistoiese le ha conferito la cittadinanza onoraria.
Il suo ultimo concerto si è tenuto il primo settembre 2006 a San Giuliano Terme.
Caterina Bueno ha fatto la storia della musicale popolare italiana e ancora oggi viene ignorata dal grande pubblico.
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Raoul Romito - Canti popolari toscani
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joenatta · 4 years
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Su YouTube potete ascoltare la nuova canzone di Joe Natta: “CANZONE PER ITALO MESCHI, L’ULTIMO TROVATORE ITALIANO” 🎶 Nato a Lucca nel 1887 e morto a Carignano (Lu) nel 1957, la figura di Italo Meschi, chitarrista, anzi, “chitarpista” lucchese mi ha da sempre affascinato. Capelli e barba lunghissimi, a Lucca lo chiamavano “Il Cristo” proprio per questo, occhi azzurri e sorriso malinconico, costruì la sua arpa-chitarra (che chiamava appunto “Chitarpa”) con la quale suonava e cantava canti popolari toscani, Mozart, Schubert, Wagner e altri compositori adattando tutti i brani in musica per chitarpa. Scrisse anche canzoni sue originali. La stampa inglese lo descrisse come "The Last Troubadour" (l'ultimo trovatore). Anche se faceva concerti nei migliori ambienti sociali del tempo in Italia e all’estero (Stati Uniti, Francia, Scozia e negli anni trenta pure alla corte d’Inghilterra) Italo Meschi non ha mai commercializzato la sua musica e come pagamento gli bastava una piccola donazione per permettersi il minimo indispensabile. Convinto pacifista, uomo coltissimo e grande amante della lettura, il Meschi ha mantenuto sempre uno stile di vita umile e ascetico. Alla fine, dopo aver letto il libro “Italo Meschi, musico cantore della terra lucchese” che contiene anche le bellissime poesie che Italo scriveva, mi sono deciso a dedicargli una canzone perché sono convinto che il suo ricordo non vada dimenticato ma riscoperto il più possibile, per tutto ciò che ha fatto e per tutto ciò che ci ha lasciato, per la sua musica, le sue poesie, i suoi ideali, i suoi principi, i suoi valori di pace, tolleranza e, non per ultima, la sua infinita bontà d’animo. Joe Natta (Febbraio 2020) 🎼 In questa galleria di Instagram ci sono due foto di Italo Meschi, una foto del libro “Italo Meschi, musico cantore della terra lucchese” e tre scatti durante la lavorazione della canzone scritta da Joe Natta in suo onore. 🎵 https://www.instagram.com/p/B9OY-uPqnVV/?igshid=1ccyyzd0mx4o7
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pangeanews · 4 years
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“Quelli che sanno mangiare bene sono raramente degli sciocchi”: Apollinaire, incomparabile flâneur, perfetta macchina di vita
«Gli uomini non si separano mai da niente senza rimpianto – e persino i luoghi, le cose e le persone che più li resero infelici, non possono che abbandonarli provando del dolore».
È con queste parole che ci accoglie un libro agile, scorrevole, di una levità miracolosa e come percorsa da un sottile velo di malinconia. Una scrittura libera, straordinariamente libera e spensierata che ammaliò anche Aragon. Quando il Paysan de Paris (1927) venne ristampato in Francia dopo circa quarant’anni dalla sua uscita, per le Editions de poche, il testo fu a quanto pare preceduto da una nota anonima, probabilmente redatta da Aragon stesso, dove leggiamo: «nel pieno periodo del surrealismo, questo libro singolare ritorna alle fonti: al Nerval delle Nuits d’Octobre, all’Apollinaire del Flâneur des deux rives».
*
Ed è proprio la libertà della scrittura a rappresentare la cifra del Flâneur. Apollinaire “si accontenta” di far rivivere Parigi, la Parigi dei suoi ricordi: e leggere del vecchio quartiere del poeta ad Auteuil, dei suoi poeti vagabondi e vecchi alloggiamenti della Guardia Nazionale; della libreria di Monsieur Lehec, delle sue storie e le tanto taglienti quanto colte risposte di Liseux a simpatizzanti boulangisti; di foglietti di carta afferrati al volo in una via, contenenti rebus biblici che conducono all’appartamento di Ernest La Jeunesse; dei venditori di libri sulle rive della Senna e di cataloghi faceti; di canti popolari e strofe alla Rabelais durante i Noëls in Rue de Buci, o di un piccolo museo napoleonico diretto da due marmocchi di 10 e 12 anni che stampano periodicamente giornaletti con abbonamenti di tre franchi, spendendo buona parte dei soldi guadagnati in cioccolata («è così che un successo prematuro è quasi sempre causa della decadenza di un poeta», nota Apollinaire)… leggere tutto questo è quasi commovente.
*
Anzi, è commovente e basta: è commovente perché sentiamo che una vita si è dipanata nel gomitolo di altre vite – Monsieur Lehec, Paul Birault, i poeti e i pittori e gli sbandati nell’ipogeo di Vollard – nessuno potrebbe metterlo in dubbio. Non c’è nulla, in questo libro, nessun aspetto o immagine della vita che l’autore abbia sfiorato dandoci l’impressione di averne tradito la verità, adulterato il contenuto nella sua traduzione letteraria. Strade, lungofiumi, taverne, birrerie… tutto resta e ci si presenta vivo, intatto – tanto più vero quanto la scrittura è senza pretese, senza esagerazioni e turgidume patetico o retorico. La scrittura di Apollinaire si adatta e tira dentro tutto, o meglio: seleziona e delinea in modo da rendere alla perfezione l’idea del tutto, privilegiandone gli aspetti di umile meraviglia. Insieme all’idea del tutto è dipinta una realtà tanto umana, tanto appassionatamente vissuta da esortare quasi a reinventare il mondo, a formarci come perfette macchine di vita – a dare ed esprimere quanto più amore possibile per quegli scorci, quei quadri di bellezza e d’incorrotta umanità che ancora esistono e resistono al mondo, nonostante tutto e tutti.
*
Nei frammenti di dialoghi o ricordi di dialoghi passati (divina indifferenza tra poetato e vissuto…) alcune affermazioni che valgono e riassumono mille discussioni: «[…] tutte le teorie possono essere buone – confidava al nostro il poeta Léon Dierx, parnassiano – ma solo le opere contano». E poi i simpatici indizi d’acume, di una intelligenza briosa e spigliata, nutrita d’esperienza: «[…] ho notato che quelli che sanno mangiare bene sono raramente degli sciocchi».
*
Il libro compare nel 1918. In quello stesso anno il nostro Ungaretti, tornato a Parigi nei giorni dell’armistizio, recava con sé alcuni toscani da offrire all’amico poeta quando, nelle strade della capitale, udrà il sinistro grido di trionfo che urlava à bas Guillaume! à bas Guillaume! Giunto a casa di Apollinaire scoprirà l’amico lungo disteso a letto, il volto coperto da un velo nero. Guillaume Apollinaire, poeta incomparabile e perfetta macchina di vita, morirà proprio in quei giorni.
*
“Numerosi vecchi convitati rimpiangeranno questo angolo pittoresco di Parigi…” scrive l’autore, verso la fine del suo libello. Certo lo rimpiangono anche i nuovi, i futuri convitati all’indecifrabile banchetto dell’esistenza: ma è anche vero che, grazie a questo e a simili libri, essi possono maturare a una fame più umana, educarsi a un gusto più essenziale, sapere quale pane andare offrendo e cercando nella vita.
Francesco Zevio
L'articolo “Quelli che sanno mangiare bene sono raramente degli sciocchi”: Apollinaire, incomparabile flâneur, perfetta macchina di vita proviene da Pangea.
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ruemondo · 6 years
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“La barriera”, canti popolari toscani, 1974
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okmugello · 7 years
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Venti progetti “pensati con il Cuore” lanciati dalla Fondazione Il Cuore si scioglie per il 2017, con il coinvolgimento di tante realtà associative dei territori toscani dove i progetti si svolgono e di Eppela, la piattaforma crowdfunding dove i progetti saranno in vetrina, perché trovino sostenitori pronti a dare il proprio contributo economico alle idee proposte. Un sostegno importante verrà anche dalle sezioni soci Coop che organizzeranno iniziative di promozione dei progetti, rendendoli il più possibile condivisi dalla comunità del proprio territorio.
I 20 progetti ruotano tutti intorno a quattro temi portanti: povertà, marginalità e integrazione, emergenza abitativa e violenza di genere.
I primi cinque, on line dal 16 gennaio, coinvolgono la cooperativa sociale “I ragazzi di sipario onlus” (Firenze), impegnata nell’inserimento lavorativo di giovani disabili attraverso esperienze nel settore della ristorazione, la cooperativa sociale “Il Simbolo” (Pisa) che offre servizi ai minori in stato di abbandono, l’associazione “Piero Farulli onlus” (Valdisieve) che promuove la musica anche come strumento di incontro fra culture e tradizioni diverse, la “Fondazione Danilo Nannini onlus” (Siena) che gestisce una casa di accoglienza per le mamme di bambini prematuri o affetti da gravi patologie durante il loro ricovero e la “Fondazione Dopo di Noi onlus” (Empoli), attiva con un progetto di coabitazione di ragazzi con disabilità, già operativo presso Casa Arrighi.
Dopo questi primi cinque, i successivi progetti si succederanno a scaglioni di cinque nel corso del 2017 e andranno on line a marzo, a maggio e a luglio.
I progetti scelti andranno on line su Eppela con una richiesta di finanziamento di massimo 10mila Euro, da raggiungere entro 40 giorni: al raggiungimento della metà della cifra prefissata, la Fondazione contribuirà con l’altra metà del budget.
Fra i primi a buttarsi in rete, l’Associazione Piero Farulli Onlus che promuove la conoscenza e lo studio della musica anche come strumento di incontro fra culture e tradizioni diverse. Il progetto Libere voci dal mondo, promosso in collaborazione con la Fondazione Il Cuore si scioglie, propone un modello di incontro fra la popolazione locale e i cittadini stranieri che li veda agire in sinergia, scambiando ritmi, storie, tradizioni canore, suoni che sono patrimonio di ciascuna nazionalità. I fondi raccolti in crowdfunding saranno investiti per sostenere il progetto per la durata di un anno, coprendo le spese di acquisto strumenti e quelle gestionali. Il progetto sarà realizzato con il patrocinio del Comune di Londa, dove si svolgeranno le lezioni e sarà un’esperienza nuova per favorire l’integrazione dei migranti nel territorio che li ospita. Inoltre il progetto vede il sostegno del Comune di Pontassieve dove, in collaborazione con la locale sezione soci Coop, verranno organizzati iniziative di promozione del progetto.
Il coro multietnico è un’occasione di crescita per tutto il territorio che scommette sulla musica in quanto strumento di coesione e riscatto sociale, come dichiara Adriana Verchiani, presidente dell’Associazione Piero Farulli: “La musica è un linguaggio potente ed universale che abbatte le barriere linguistiche. Vogliamo realizzare un coro interculturale per favorire l’incontro della comunità locale con i migranti ospiti del territorio. Mescolare i canti di varie tradizioni popolari, le ninne nanne, le musiche di etnie diverse produce un risultato coinvolgente e un legame forte fra le persone. Cantare insieme per rimparare a vivere insieme… questo il senso del progetto Libere Voci dal Mondo”.
I progetti riguardano obiettivi concreti come dare, un alloggio, ristrutturare uno spazio, realizzare un percorso formativo o dare un’opportunità di crescita e trovano il sostegno della Fondazione che, con questa nuova campagna, vuole accogliere le richieste del territorio e dare supporto a quelle realtà pronte a mettersi in gioco, come spiega Giulio Caravella, consigliere della Fondazione Il Cuore si scioglie: “Con questa campagna apriamo le porte al contributo di chiunque, anche di un singolo cittadino, che abbia una buona idea da proporre alle tante associazioni attive sul territorio toscano. Vogliamo creare una forma di solidarietà sempre più partecipata e collaborativa che offra ai destinatari dei progetti una rete di opportunità finalizzata alla loro autonomia e alla loro piena integrazione sociale”.
I progetti on line dal 16 gennaio su Eppela
Cuochi e camerieri alla riscossa
https://www.eppela.com/it/projects/11967-cuochi-e-camerieri-alla-riscossa
SOGGETTO PROPONENTE: Cooperativa sociale I ragazzi di Sipario Onlus
IDEA: La cooperativa gestisce un ristorante a Firenze, presso lo Spazio Alfieri, interamente gestito da ragazzi con disabilità. I fondi raccolti in crowdfunding verranno investiti per inserire in un percorso lavorativo come cuochi o camerieri tutti quei ragazzi che, fino ad oggi, non hanno potuto accogliere, diversificando le attività.
SEZIONE SOCI DI RIFERIMENTO: Firenze Sud Est
TEMATICA: MARGINALITA’ – INTEGRAZIONE
  Casa accoglienza per mamme
https://www.eppela.com/it/projects/11956-casa-accoglienza-per-mamme
SOGGETTO PROPONENTE: Fondazione Danilo Nannini Onlus
IDEA: La fondazione ha realizzato una Casa Accoglienza all’interno dell’ospedale Santa Maria alle Scotte di Siena, finalizzata a garantire la permanenza gratuita alle mamme dei bambini nati prematuri o affetti da gravi patologie durante tutta la durata del ricovero. I fondi raccolti in crowdfunding verranno investiti per sostenere per un anno l’operatività e i servizi offerti dalla struttura.
SEZIONE SOCI DI RIFERIMENTO: Siena
TEMATICA: EMERGENZA ABITATIVA
  Kairos. Regala un sogno
https://www.eppela.com/it/projects/11892-kairos-regala-un-sogno
SOGGETTO PROPONENTE: Cooperativa sociale Il Simbolo
IDEA: La cooperativa opera a Pisa per offrire accoglienza e servizi socioeducativi dei minori in stato di abbandono, oggi ospitati presso tre comunità a dimensione familiare. I fondi raccolti in crowdfunding saranno investiti in un percorso didattico per fargli vivere quelle esperienze di cui sono stati privati: un viaggio fatto di gite giornaliere nelle principali città d’arte italiane, visite alla scoperta della nascita di prodotti alimentari e alle fattorie didattiche. Il tutto si chiuderà con un laboratorio artistico-creativo in cui potranno riprodurre quanto visto e appreso nelle diverse visite.
SEZIONE SOCI DI RIFERIMENTO: Pisa
TEMATICA: MARGINALITA’ – INTEGRAZIONE
  Casa Arrighi… casa mia!
https://www.eppela.com/it/projects/11993-casa-arrighi-casa-mia
SOGGETTO PROPONENTE: Fondazione Dopo di noi Onlus
IDEA: La fondazione gestisce presso Casa Arrighi un progetto di cohousing orientato all’autonomia di ragazzi con disabilità, che prevede vita indipendente e inclusione, realizzando di fatto una soluzione alternativa alle residenze assistite che permette di vivere lontano dalla propria famiglia di origine grazie a un nuovo percorso di autonomia e di relazioni. I fondi raccolti in crowdfunding saranno investiti per dotare la residenza di un impianto di climatizzazione.
SEZIONI SOCI DI RIFERIMENTO: Empoli, Fucecchio, Valdarno Inferiore
Valdarno Inferiore
TEMATICA: EMERGENZA ABITATIVA
  Libere voci dal mondo
https://www.eppela.com/it/projects/11981-libere-voci-dal-mondo
SOGGETTO PROPONENTE: Associazione Piero Farulli Onlus
IDEA: Attraverso la musica e un programma di attività corali, l’associazione, propone un modello di incontro fra la popolazione locale e i rifugiati che li veda agire in sinergia passandosi scambievolmente ritmi, storie, tradizioni canore, suoni che sono patrimonio di ciascuna nazionalità. I fondi raccolti in crowdfunding saranno investiti per sostenere il progetto per la durata di un anno, coprendo le spese di acquisto strumenti e quelle gestionali.
SEZIONE SOCI DI RIFERIMENTO: Valdisieve
TEMATICA: MARGINALITA’ – INTEGRAZIONE
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Fondazione Il Cuore si scioglie. Venti progetti a sostegno di Eppela Venti progetti “pensati con il Cuore” lanciati dalla Fondazione Il Cuore si scioglie per il 2017, con il coinvolgimento di tante realtà associative dei territori toscani dove i progetti si svolgono e di Eppela, la piattaforma crowdfunding dove i progetti saranno in vetrina, perché trovino sostenitori pronti a dare il proprio contributo economico alle idee proposte.
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unabashedqueenfury · 8 months
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Reign 2013-2017/03-05
Toby Finn Regbo as Francis Valois
Questa partita che farò da voi,
Sarà la morte mia, rosa incarnata.
Morirò io, e rimarrete voi:
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Questa vita ti sia raccomandata.
Ti sia raccomandata più che posso,
Non dico il cuore mio, ch'ora l'è vostro.
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(Giuseppe Tigri, from "Canti popolari toscani ", La Partenza e l'addio, 1856)
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unabashedqueenfury · 6 months
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Reign 2013-2017/03-05
Mary and Francis
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Ti voglio amar se la terra tremasse.
Ti voglio amar se il ciel venisse a terra;
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Ti voglio amar se tu m' abbandonasse,
Se gli occhi miei e' tuoi facesser guerra,
E gli occhi miei e' tuoi guerra faranno;
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Ti voglio amar, se contenti saranno;
Con gli occhi vostri a' miei guerra farete;
Vi voglio amar, se contento sarete.
(Giuseppe Tigri, from "Canti popolari toscani ", Innamoramento, 1856)
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unabashedqueenfury · 9 months
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Reign 2013-2017/ 01-01 • 01×09
Toby Finn Regbo as Francis Valois
"I can not do this. I won't!" , "Things can change..."
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O rosa delle rose, o rosa bella,
Per te non dormo nè notte nè giorno,
E sempre penso alla tua faccia bella,
Alle grazie che hai faccio ritorno.
Faccio ritorno alle grazie che hai:
Ch'io ti lasci, amor mio, non creder mai.
(Giuseppe Tigri, "Canti popolari toscani", Serenate, 1856)
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unabashedqueenfury · 6 months
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Reign 2013-2017/01-13
Toby Finn Regbo as Francis Valois
Colombo bianco vestito di nero,
A chi la porti tanta vedovanza?
E' par che il ciel ti sia venuto meno,
E' par che tu abbia perso ogni speranza.
E non l'averai persa, se vorrai:
Sei stato il primo, e l'ultimo sarai.
(Giuseppe Tigri, from "Canti popolari toscani ", Corrucci e Gelosie, 1856)
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unabashedqueenfury · 1 month
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Reign 2013-17/02-22
Mary and Francis
Cupido, che siei giudice d'amore,
Giudica questo fatto, e manifesta:
E dimmi chi lo soffre più dolore,
L'uomo che va, o la donna che resta.
( Giuseppe Tigri, fremente "Canti Popolari Toscani, Rispetti sentenziosi, 1856)
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unabashedqueenfury · 9 months
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Reign 2013-2017/01-01
Toby Finn Regbo as Francis Valois
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Giovanettino, da que' be' capelli,
Lasciali sciolti e non te li legare;
Giù dalle spalle lasciali cadere,
Ché paion fila d'oro naturale.
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E paion fila d'or, di seta torta;
Belli sono i capelli, e chi li porta:
E paion fila d'or, d'oro filato;
Belli sono i capelli e chi li ha in capo.
(From "Canti popolari toscani", Rispetto VI)
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(Giuseppe Tigri, from "Canti popolari toscani", Bontà e Bellezza dell'Uomo, Rispetto VI, 1856)
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unabashedqueenfury · 8 months
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Reign 2013-2017/01-13
Francis and Bash
In questo vicinato c'è una stella;
A rimirarla a me mi paion due:
In questa casa ci son due fratelli,
Mi voglion di gran bene tutti e due:
Ma se dal ciel sarà destinato,
Un per marito e l'altro per cognato;
Ma se dal cielo sarà destin di Dio,
Un per cognato, un per marito mio.
(Giuseppe Tigri, from "Canti popolari toscani ", Serenate, 1856)
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unabashedqueenfury · 9 months
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Reign 2013-2017/01-01
Mary and Francis
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Voi siete il più garbato giovinetto
Che in cielo e 'n terra si possa trovare;
Siete vezzoso, e non siete brunetto;
Siete d'un gentil sangue naturale;
Avete un gentil sangue e un gentil riso,
Fareste innamorare il Paradiso.
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(Giuseppe Tigri, from "Canti popolari toscani ", Bontà e Bellezza dell'Uomo, 1856)
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unabashedqueenfury · 9 months
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Reign 2013-2017
Mary and Francis
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Voi siete ben venuto, anima mia,
Da po' che m' ete fatto rallegrare.
Com' ete fatto a ritrovar la via,
Le pene del mio core a rinfrescare?
Com' ete fatto a ritrovare il verso
Per rinfrescar le pene del mio petto?
Com' ete fatto a ritrovar l'amore
Per rinfrescar le pene del mio core?
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Voi siete ben venuto, o giglio bianco,
Voi siete il più bel giovin che ci sia:
Quando vi vedo mi rallegro tanto,
Mando da parte ogni malinconia;
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Ogni malinconia mando dal core:
Voi siete il ben venuto, o caro amore!
Ogni malinconia mando da lato!
Voi siete benvenuto, o innamorato!
Ogni malinconia mando da parte:
Voi siete ben venuto, caro amante!
(Giuseppe Tigri, from "Canti popolari toscani ", Amore Lieto, 1856)
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