#ciao diego
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sayitaliano · 8 months ago
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Ciao! I hope it's okay but I have a very specific request. How would you say something like, "Great! Let's go!". Like you just made a new friend and invited them to come somewhere with you. (Also, if you have any references for the Milanese/Lombardi dialect, I'd appreciate it!)
Ciao!
This is you speaking after they agreed to come with you, right? If so, I'd go for a literal translation like "Fantastico, andiamo!" or "Grande, andiamo!".
Idk if these days there's a great usage of the milanese language in our everyday life tbh, I think it's very much more used its "accent" (also as a joke/stereotype), or as we call it "la gorga": the accent that makes you sound like a good "baüscia"! -jk, milanesi friends :P (as a reference for this way of speaking, think about Renato Pozzetto or Diego Abatantuono -who took up the gorga very well).
Anyway, you can find some songs on youtube that are typical of Milano and Lombardia (here and here, a couple of collections. Memo Remigi is a famous singer who used to sing, at times with Ornella Vanoni, in milanese. Nanni Svampa and Jannacci, Cochi e Renato, they're all other good samples of the milanese culture in music and theatre), or you can check infos on wikipedia especially the phonetics part (check also the lingua lombarda page you find linked and the literature one too as it may help). I would also suggest to rely on @urluch-in-dla-nebia as they're all lumbaard and use their language a lot in their posts + share a lot about Lombardia's culture and traditions too. I also reblogged something from them here and there, you can search for #lumbard on my blog if you're interested or just check their blog.
Lombardia is a pretty wide regione in Italy so if you want to know more about all the dialects/variations of the lumbard minority language, keep in mind that there can be differences with milanese if you move to another provincia (eg. Cremona, Brescia, Pavia...) or just take a few steps away from it. TBH, this is true in each regione here, also the smallest one: every comune has its own variation of the regional language, no matter how close or far they are from a bigger city. It depends on the bigger language influence they had to endure during occupations in the medieval era or before/after it.
I speak a bit of lumbard and understand it, but I'm not Milanese or Lombarda: my hometown is just very very close to Lombardia's borders and part of my family's ancestors come from there too. Here we speak a dialect that is more similar to Milanese than to the regional language we are supposed to speak.
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ma-come-mai · 3 months ago
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È andata in scena ieri la piazza più assurda e demenziale della storia recente: la piazza dell'Europa. Migliaia di persone si sono radunate nelle piazze italiane, convocate da Michele Serra e dal suo surreale articolo comparso sulle colonne del rotocalco turbomondialista "La Repubblica". Migliaia di persone che hanno invocato con solerzia i valori dell'Europa o più precisamente dell'Unione Europea, celebrando a piè sospinto il riarmo dell'Europa ossia il programma della vestale del neoliberismo Ursula von der Leyen, il programma rearm Europe. Hanno pure avuto il coraggio di cantare a squarciagola "bella ciao", producendo una scena che nemmeno al genio distopico di Orwell sarebbe potuta passare per la mente. Cantare "bella ciao" invocando il riarmo dell'Europa segna probabilmente il punto più basso della storia recente, pari solo a quando nel 1999 si riempirono le piazze di militanti o, meglio, di militonti che invocavano l'intervento imperialistico della NATO in Serbia. Sarebbe interessante domandare placidamente ai manifestanti quali sono i valori dell'Unione Europea nei quali si identificano: finanza e spending review? Cancel culture e guerre umanitarie? Arcobaleno e svolta verde a beneficio del capitale? Antonio Scurati, che non molto tempo addietro invocava piagnucolante Mario Draghi affinché rimanesse sulla plancia di comando, ha lanciato il grido "guerrieri d'Europa", invocando in perfetto stile orwelliano un esercito pacifista e una democrazia armata. Tra i partecipanti alla manifestazione si sono registrati, tra gli altri, anche i nomi dell'eroe del musicalmente corretto, Jovanotti, e di Liliana Segre, la senatrice che si batte contro gli orrori della storia e poi non è disposta a riconoscere che quel che sta accadendo a Gaza è un genocidio in piena regola. Bisogna fissarlo bene nella mente: una piazza così demenziale non si era mai registrata, una piazza che segna il tramonto definitivo dell'Unione Europea, tempio vuoto che santifica il capitale finanziario e l'imperialismo neoliberale. Crolla oltretutto la narrazione secondo cui l'Unione Europea ci proteggerebbe dalle guerre: tutt'al contrario, l'Unione Europea propizia a nuove guerre, proponendo ora un riarmo destinato a costare 800 miliardi di euro, che naturalmente verranno generosamente presi dalle tasche dei cittadini europei. Forse presto Romano Prodi, uno degli eroi che ci condusse nell'euro e nell'Unione Europea (e che ancora recentemente ha ricordato di essere "servo dell'Unione Europea"), correggerà la sua nota affermazione e dirà che grazie all'Unione europea e all'euro combatteremo un giorno in meno come se avessimo combattuto un giorno in più. È il caso di dirlo: la fantasia ha superato la realtà, facendo apparire sotto ogni riguardo Orwell un dilettante.
Diego Fusaro
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I took the AMTRAK Surfliner from L.A. to attend International Urban Sketchers Day with 4 groups Urban Sketchers San Diego,Urban Sketchers San Clemente, Urban Sketchers North Orange County, and Urban Sketchers Los Angeles. Lunch at Ciao Pasta. Rainy and dark day but what fun! Casa Avila - Lupe Combs Home 26711 Verdugo St, San Juan Capistrano, CA Acrylic 8x10x2 Stillman & Birn Beta Sketchbook Sketched live on location 11:25 AM to 12:21 PM Saturday May 3 2025
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doorp · 2 years ago
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Dora the explorer nevermore au
Dora!Prospero teaches Italian
he has a rat sack, instead of back pack. Rat sack rat sack, if you will. Instead of the map singing “I’m the map,” prospero pulls a rat from his rat sack and politely asks it for directions. It begins singing “I’m the rat im the rat” Pluto is the Boots to prosperos Dora, except he follows prospero around under the guise of being his boots when really he’s scheming to throw the rat sack into the river. Lenore is swiper. Annabel finds this hot. Speaking of Annabel, Annabel is the director. Yeah, that’s right, this is a Dora au INSIDE of an actors au, how about that, jack!? Anyway, in this AU swiper is a Robin Hood character and she made Lenore swiper bc shes into “dashing rogues” Annabel directing a children’s show is what you would imagine. Its full of subliminal messaging and fucked up messages like “repress, don’t stress prospero!!” she lets prospero say whatever the fuck he wants in Italian, most often the sub titles are no where near what he says
Ciao ragazzi sono prospero, 😐
Can you say ratti 😐
Odio la mia vita
Cannoli, mm delizioso
Brava pluto adesso posso morire
Duke is prosperos French cousin. Duke does have his own spin-off show akin to go Diego go, but ofc it’s French and he writes and directs it himself. Also its called Go Duke Go. also instead of him being in the jungle or whatever the fuck Diego does his show is a magic show.
Thank you Quinn on discord we created something beautiful
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lovinglapislazuli · 1 year ago
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Ciao LovingLapisLazuli, se non hai nulla in contrario andrei a pubblicare alcuni tuoi lavori in ambito Melevisione nella Wiki che gestisco. https://lamelevisione.fandom.com/it/wiki/Melevisione_Wiki
Accipigna, sono veramente dei bei lavori e mi piacerebbe aggiungerli ad altri già presenti alla home (apparirebbero in maniera random).
Melebaci 😘🍎
Ciao Diego, ma certo sono più che contenta di questa proposta! Vedo già che uno dei miei disegni mi saluta dalla home, con la fonte inclusa! XD
Grazie per questa bell'iniziativa e per il lavoro di gestione della Wiki, che da quel che posso vedere è ben curata! :D
Fantapignosi saluti ✨
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tonyght · 7 months ago
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"Non è morto.
Diego è solo andato a giocare in trasferta"
Cit. Paolo Sorrentino
Si potrebbe dire che è tornato a giocare dove era partito 💫💭💙 Ciao Pibe
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alonewolfr · 10 months ago
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Avevo appena finito il militare e facevo il “bibitaro”, portavo le bibite con il camion.
Con le ragazze non ero capace, però andavo in moto e questo piaceva. Loredana mi è stata dietro tre anni. Finché una sera, fuori dalla discoteca, le ho detto: “Allora mettiamoci insieme”. Quanto ho dovuto corteggiarla.
È durata 30 anni. Eravamo legatissimi.
E io tornavo sempre a casa.
Era mia madre, mia moglie, tutto.
È stato merito di Loredana se mi sono diplomato.
Durante l’adolescenza, scoprii che lei, per la prima volta, era andata a ballare con un altro. Così presi la moto e corsi in quella discoteca. Me la ricordo ancora, c’era Jovanotti ragazzino alla consolle. Non fu una cosa molto molto romantica, ero irascibile a quei tempi: afferrai Loredana e me la portai via.
Sì, e sono sempre rimasto un tipo molto geloso. Negli anni ci siamo fatti delle litigate epocali, io e Loredana. Diventavo matto perfino se la guardava un cameriere. Però era bello fare l’amore, dopo. Con lei che mi veniva contro perché voleva prendermi a cazzotti.
Da un paio di giorni aveva un fortissimo mal di testa, ma vai a pensare...
Lei e i bambini stavano per partire per il mare, sarebbero rimasti in vacanza un paio di mesi. Invece, ha chiuso gli occhi e mi si è accasciata fra le braccia mentre chiacchieravamo.
Io le parlavo all’orecchio, ma mi sono accorto che parlavo da solo, e ho maledetto Dio.
Ha vissuto altri due giorni, ma senza riprendere conoscenza. Se non lo provi non lo puoi capire.
Rocco non ne ha più parlato. Il piccolo mi dice: “Papà, perché non chiedi a Gesù di farla tornare?”. Moltissime persone mi sono state vicino. La sua morte ha unito le mie due vite: la gente semplice da un lato, dall’altra tutti gli attori italiani. Loredana per me è stata tutto.
La madre dei miei figli, la donna con cui sono stato per trent’anni e che, dopo essersi sentita male, se ne è andata dalla mattina al pomeriggio senza che io le abbia potuto dire neanche "ciao". I suoi genitori mi hanno trattato come un parente stretto e io non ho avuto nemmeno il tempo di salutarla. La sua morte è un evento che né io né i miei figli abbiamo mai metabolizzato. Non ne abbiamo mai parlato. Non siamo mai andati al cimitero insieme, anzi, in 7 anni, al cimitero sono andato due volte in tutto. Le fotografie le ho a casa, ma non le guardo, non è roba per me perché lei è ovunque, nei ricordi, nelle stanze, nei viaggi a Barcellona che non farò più.
Penso che un dolore così grande non si possa superare. Ci siamo conosciuti quando eravamo quattordicenni e per i primi due anni della nostra relazione ci siamo sfiorati solo la mano. Quando è così, dopo 30 anni insieme, è impossibile. Loredana era tanta, in ogni senso. Bella davvero. E sapeva fare qualsiasi cosa: studiava, lavorava, cucinava.
Rocco e Diego sono bravi in tutto, proprio come lei. Alle volte ci basta uno sguardo: loro vedono il mio dolore, e io il loro, e rimaniamo attaccati. Poi ognuno ha il suo modo, il suo metodo molto personale, per uscirne. È così, la vita...".
|| Marco Giallini
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erm.. hello, fellow italian recolor.
(@telemundo-diego)
“…Ciao.”
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arthoure · 2 years ago
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Some Things I Noticed in Naples
It makes sense that my family is from here
It smells like stale smoke, church incense, sometimes piss, sometimes a breeze from the sea, sweet and clear
Little shrines to Maria in the walls, on the corners, sometimes shadowed, sometimes lit with blue neon
The streets are full of cigarette butts, trash bins, confetti
Whole city still draped in plastic streamers, blue and white, from winning the scudetto weeks ago. They outnumber the laundry lines. They cover the churches
Old men in fold-out chairs chat on the street corners
Limoncello in an iced glass, frosty against wet July heat
SANTO DIEGO here, there, haloed in gold foil on a virgin-blue field. Veneration at the Iglesia Maradoniana, all parishioners with nothing, from nowhere
"Why would you go back," Granddad said over the phone as I packed, dark laughter in what's left of his voice. "We worked so hard to leave."
Playing chicken with cars to cross the street -- any street. Learn fast or get nowhere. Learn fast or die. But everyone learns. The trick is to be aware, but not to look. Don't hesitate, but don't hurry
Why be afraid of the bricks my ancestors laid before starving? I remember the scrape of Granddad's trowel when I came over after school, the neat slap of the mortar, a tiered garden for tomatoes along the side of the house, letting me draw my initials with my finger, concrete dust and no mask, throat cancer. My hands are big too after all these years, wide palms, long fingers, but so soft. We all end someday. There are bones on display in Pompeii. The Herculaneum stonemasons came from Pozzuoli. Guess who else came from Pozzuoli. Guess who didn't
Seafood shops open in the mornings. Plastic bins of water filled with little clams, sardines. A line of customers outside, stretching just as far out the door as the fresh-sea smell
"You want to know what to do in Napoli?" Granddad said, mouth heavy with his shrug. "I don't know what to say. Go to Capri." It escaped in Italian, he corrected immediately: "CapREE. And when you're in Naples, watch out for thieves."
2.50€ CAMPARI SPRITZ TO GO
The server at the restaurant shows the customer a big silver fish on a plate. The customer inspects it, mouth tight and tough, nods approval
Preteen girls in dark pink lipstick roar past on black motorcycles. Do they even have a license. Wherever their parents are, I hope they never catch up
Fancy café selling fresh-squeezed lemon juice by Castel Sant'elmo. The young man working there blasts dance music, singing along at the top of his lungs. Out the window you can see Vesuvius. His boss comes in and he sings louder
From the top of the castle, Naples sprawls, red-roofed and baking, breathless with heat by the sea. A hermitage hovers on a green hill to the northwest. Wish that were me
I write Granddad an email: So many people worked so hard for so many years, and now I can do something like this. I'm very grateful. He writes back in the language he refused to teach me: VEDI NAPOLI E POI MUORI
Ditalini with peas. Pasta e piselli -- is that what it's called? Is that what it's always been called?
"You look like you belong here," my husband says over fried squid, surprising me. "I mean, a lot of the women here look like you, and vice-versa. The big eyes."
Granitarias turning, colors so bright you can almost taste them. Blueberry, cantaloupe, lemon, mint
Train doors screaming before they close, no AC, windows open, wind blasting, wheels rattling
A little girl shouts "CIAO!" to the train car and waves goodbye before she takes her mother's hand. We all wave back
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colleyuriko · 1 year ago
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I support former Tanz der Vampire Nightmare Solo #1 performers releasing suggestive Europop(?) songs.
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(It's Máté Kamarás - 'I'm gonna beat you' and Diego Federico - 'Wow Ciao')
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curiousserpent · 2 years ago
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@universe-exhale I'm so late to this but I just randomly remembered you tagged me xD
last song you listened to: Wow Ciao by Diego Federico
currently reading: Wyrd Sisters by Terry Pratchett is the only thing I'm semi-actively reading by now
currently watching: I don't watch anything, but I did just start the Malevolent podcast, which was certainly a rather...visual experience.
current obsession: Tanz der Vampire ;)
some people who maybe might want to do this game! @korrolrezni @jaybarou @patronsaintofdemons
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Capitolo 61 - Camicie, domande e Fonzie con i baffi
Nel capitolo precedente: Jerry va al suo appuntamento al buio e conosce Heather. Sorprendentemente anche lei rivela di non aver voglia di conoscere ragazzi al momento e, rendendosi conto di essere molto simili e nella stessa medesima situazione, convince Jerry a fingere che loro due si frequentino in modo da farsi lasciare in pace dai loro rispettivi amici. Durante un gioco di domande e risposte tra Stone e Grace, i due discutono sul fatto che lei non lo abbia ancora fatto dormire con lei nel suo letto a causa delle sue insicurezze. Alla fine Stone riesce a tranquillizzarla e a convincerla a fare questo passo con lui. Eddie e Angie riescono finalmente a passare una serata insieme, a base di pizza e film horror. Eddie prova ancora a farla ragionare sul film di Cameron Crowe e le rivela che per lui quella è una serata speciale: è passato un mese esatto dal loro primo bacio. Angie si sente in colpa perché non aveva minimamente pensato alla ricorrenza, non essendo abituata a questo tipo di cose nelle sue relazioni passate.
***
He fills me up, he gives me love
More love than I've ever seen
He's all I got, he's all I got in this world
But he's all the man that I need
A un osservatore esterno random questa scena potrebbe sembrare surreale, lo ammetto. Se la mia vita fosse una serie tv e l'episodio di oggi iniziasse con questa scena di stamattina, a me, da spettatrice, scatterebbero mille campanelli d'allarme che vanno da "E' una realtà alternativa frutto di un viaggio nel tempo andato male" a "Come minimo sta per succedere una catastrofe". Perché io che preparo i pancake il mercoledì mattina, ancora in vestaglia nonostante abbia pure lezione tra poco più di un'ora, ballando sulla top 100 alla radio e canticchiando (distruggendo) Whitney Houston non è una cosa che si vede tutti i giorni. Il volume in realtà l'ho alzato per Eddie perché sospetto che l'uomo che io-non-dormo-mai-vivo-di-notte-a-san-diego-facevo-surf-alle-prime-luci-dell'alba non abbia alcuna intenzione di schiodarsi dal letto. Stamattina ho aperto gli occhi prima della mia sveglia killer e ho pensato bene di disattivarla per lasciarlo riposare, ho fatto la doccia più veloce e silenziosa della storia e ora sono qui. Visto che siamo sempre di corsa e ci vediamo a spizzichi e bocconi, mi sembrava una cosa carina preparare una bella colazione per viziarlo un po' e poter passare qualche minuto in più assieme, seduti a un tavolo, parlando e scherzando, anziché dirci come al solito ciao ciao e scappare ognuno per la sua strada. E in questo ci metto anche Meg perché, con la fine della scuola che si avvicina, la storia dei tatuaggi e tutti i lavori paralleli che sta acchiappando per arrotondare, persino fare una chiacchierata con la mia coinquilina sta diventando complesso. Pensavo che il profumo della colazione e del caffè sarebbero bastati a dare a Ed un buongiorno più dolce di quello della mia odiata sveglia, ma mi sbagliavo. Verso un'altra mestolata di impasto nella padella e sorrido quando sento il rumore dell'acqua della doccia, pensando che il mio canto melodioso abbia fatto il suo dovere, ma mi ricredo subito quando sento la voce di Meg che inizia a intonare il coro di Freedom 90. Beh, se non ce l'ho fatta io, ci penserà lei a buttarlo giù dal letto assieme a George Michael.
Prendo il piatto con tutti i pancake e lo metto al centro del tavolo, dove c'è già la bottiglia di sciroppo al cioccolato. Siccome non voglio passare per quella che mangia solo schifezze, decido di recuperare anche un po' di yogurt e frutta, che sui pancake ci sta sempre bene. Mi dirigo verso il frigorifero ballando, non prima di aver urlato Everybody dance now! assieme alla radio, infilo la testa in frigo sculettando e quando chiudo lo sportello per poco non mi viene un infarto e non proietto yogurt e frutti di bosco sul soffitto.
"EDDIE!"
"Ehi" mi fai lui appoggiato allo stipite della porta, assonnato e sorridente.
"CHE CAZZO" mollo tutto sul tavolo al sicuro e riprendo colore.
"Buongiorno anche a te, micetta"
"Micetta un cazzo, appari così dal nulla, mi hai fatto prendere un colpo"
"Perdonami, non volevo spaventarti. E' che beh... eri tutta concentrata nel ballo, non potevo interromperti" spiega con quella faccia da adorabile stronzetto che... niente, ho lezione tra un'ora, non posso pensare a queste cose.
"Da quanto eri lì?"
"Da un po'" è ancora sulla porta della cucina. In boxer e camicia. Ripeto, Angie, NON PUOI PENSARE A QUESTE COSE.
"Potevi trovare una maniera alternativa e più soft di annunciare la tua presenza, no?" torno ai fornelli spenti e fingo di spegnerli, poi mi sposto al lavandino e fingo di armeggiare con qualcos'altro finché non mi sento le sue mani sulle spalle.
"E perdermi questo show? Non sono mica scemo" mi bacia una guancia e poi si appoggia col mento sulla mia spalla destra.
"Lo show ideale per un risveglio traumatico. Attento che ti scotti, è ancora calda" lo avviso quando vedo che allunga le mani sulla padella, forse per metterla a lavare.
"Tanto sono già cotto" mette tutto nel lavandino e poi mi abbraccia da dietro appoggiandosi di nuovo a me.
"Eheheh che?"
"Hai idea di quanto eri sexy?" sussurra allungando queste cazzo di mani.
"Sono sexy in cucina? Ai fornelli? In uno dei ruoli stereotipati in cui il maschilismo più becero imprigiona le donne?" mi volto verso di lui nel tentativo di togliermelo di dosso, ma con scarsi risultati.
"In realtà intendevo ballando in vestaglia, ma onestamente questo è pure meglio, cazzo" scarsissimi visto che ora mi ha artigliato il culo e la sua bocca si sta avvicinando pericolosamente al mio punto debole sul collo.
"Ah quindi... anni di lotte per l'emancipazione della donna ridotte a un feticcio? Femminismo che ha senso di esistere solo per la gratificazione sessuale di te, uomo etero?"
"Piantala o mi tocca scoparti qui e adesso" si allontana dal mio collo giusto il tempo di farmi presente questa cosa all'orecchio, per poi tornare al suo lavoro.
"Eheh tanto non puoi" lo spingo via in maniera forse troppo impulsiva, mi volto di nuovo e inizio a riempire il lavello con acqua per poi prendere il detersivo per i piatti.
"Perché?" e però pure tu Eddie, se continui così non mi aiuti.
"Perché... perché c'è Meg di là..." e ancora con queste mani sui fianchi " E poi dobbiamo mangiare e devo andare a lezione"
"Allora, aspetta," Eddie chiude il rubinetto, mi prende la mano e, spingendomi a una sorta di piroetta, mi obbliga a girarmi ancora verso di lui "punto uno"
"Ahah hai pure i punti già pronti di prima mattina?"
"Sono nato pronto. Punto uno: Meg è di là, non è qui" prima allunga lo sguardo verso la porta, poi lo indirizza di nuovo verso di me e mi fa l'occhiolino.
"Però può arrivare da un momento all'altro" ribatto, ma non sono altrettanto veloce nel contrastare le sue mani, che iniziano a sbottonarmi la vestaglia.
"Basta stare attenti quando sentiamo Mariah Carey che si avvicina" scherza ironizzando sulla canzone che sta cantando adesso.
"E se siamo troppo distratti?" richiudo un bottone, lui me ne sbottona due.
"Punto due:" continua lui infischiandosene delle mie obiezioni "possiamo mangiare dopo"
"Ma dopo che?" si limita ad alzare lo sguardo per sorridermi, senza rispondermi.
"Punto tre: ti do io uno strappo in università così fai prima" e via altri due bottoni.
"Ma-" provo a ribellarmi, in maniera non molto convinta, e lui mi zittisce baciandomi, dolcemente, ma con una certa fermezza, e ora la mia vestaglia è completamente aperta.
"Dai, andiamo di là cinque minuti"
"Non saranno mai cinque minuti, Eddie"
"Scommettiamo?" la vestaglia è a terra e le mani sono sotto la mia maglia del pigiama e minacciano di far volare anche quella, almeno finché un dettaglio non cattura, in ritardo, la mia attenzione.
"Eddie, da-... ehm, scusa, ma cos'hai addosso?"
"Sono troppo vestito, vero? Adesso rimedio subito!" ammicca con le sopracciglia come uno scemo, fa per levarsi la camicia, ma lo blocco.
"No, intendo dire, non vedi cosa ti sei messo addosso? Non ti sei accorto?" inizio a ridere e solo adesso inizia ad avere un piccolo cedimento e a mollare la presa. Ne approfitto per ricompormi e recuperare la vestaglia da terra.
"Cos'è? Me la sono messa alla rovescia?" si guarda la camicia senza capire, e poi guarda me, imbronciato, quando mi rimetto la vestaglia.
"No, è dritta, ma è la mia, non vedi?" svelo accarezzandogli il petto con la scusa (anch'io però!) di indicare i taschini sulla parte anteriore della mia camicia a quadri, molto simile alla sua "La tua non ha questi"
"Oh cazzo, si vede che nel rincoglionimento del risveglio ho preso la tua anziché la mia, si assomigliano"
"Come hai fatto a non accorgertene? Non vedi che è da donna? I bottoni sono al contrario" gliene chiudo due e nel farlo constato quanto gli stia comoda la mia camicia. Molto, troppo comoda. Ci balla dentro. E' ovvio che non se ne sia accorto, se fossi una taglia 40 non ci sarebbe entrato neanche un suo braccio in questa cazzo di camicia. Invece no, non ci ha fatto caso, perché la sua ragazza è un peso massimo, doveva capirlo per il motivo opposto e cioè che ci sta dentro due volte.
"Ah! Ecco perché non riuscivo a chiuderla, cazzo! Mi sentivo scemo, per un attimo ho pensato di essere fatto o di avere un aneurisma o qualcosa del genere ahahahah"
"Tu non stai bene" scuoto la testa e prendo i piatti da sistemare sul tavolo, dandogli le spalle per evitare che veda la mia faccia, rabbuiata a causa dei pensieri di prima. Perché il mio cervello deve sempre rovinare i momenti migliori?
"Va beh, comunque è comoda e sa di te, penso la terrò. Posso?" mi giro incredula e quando lo guardo prende i lembi della camicia e se li chiude stretti sul petto, mimando un abbraccio, poi appoggia il naso al tessuto della manica e si finge inebriato dal mio profumo, emettendo un plateale sospiro soddisfatto.
"Da quale cazzo di commedia romantica sei uscito, me lo spieghi?" lo guardo perplessa e dentro di me lo ringrazio per avermi fatto dimenticare in un secondo i miei pensieri negativi del cazzo.
"Io non sono romantico e non faccio ridere" replica serissimo.
"E comunque il cliché dovrebbe essere al contrario: in qualsiasi romanzo rosa che si rispetti è la tipa che si alza al mattino e si mette la camicia o le magliette di lui, che ovviamente se ne compiace"
"E da quando in qua rispetti i cliché di genere? E' sempre e solo l'occhio maschile a dover essere compiaciuto?" si appoggia all'indietro al ripiano della cucina e così facendo i lembi della camicia si allargano di nuovo.
"Piantala o mi tocca... uhm... saltarti addosso qui e adesso" semicito la sua battuta di prima.
"Disse lei, dandomi un ottimo motivo per non piantarla" Eddie si riavvicina con fare minaccioso (sì, va beh...), ma stavolta gli va male e penso di non aver mai amato e odiato allo stesso tempo Mariah Carey così tanto come adesso.
"Somedaaay Hey Heeeey! Oh ciao ragazzi, buongiorno" Meg fa il suo ingresso in cucina e non so se non si accorge di me e Eddie perché la sua attenzione è tutta sul tavolo imbandito o se fa semplicemente finta.
"Ciao"
"Buongiorno Meg" io e Eddie ci allontaniamo come due calamite messe l'una davanti all'altra, Eddie si gira a cercare di allacciare i restanti bottoni della camicia, seppur al contrario, mentre io mi dedico alla distribuzione dei pancake nei piatti.
"Ho interrotto qualcosa?" mi correggo, se n'è accorta e non fa nemmeno finta di no, mentre spreme il cioccolato sui suoi pancake.
"Sì, un dibattito sul femminismo" Eddie mi dà un bacio volante sulla guancia e si siede a tavola.
"Non ce la fate a flirtare come le coppie normali, eh?" Meg mi strizza l'occhio mentre mi siedo anch'io, rassegnata ai suoi commenti.
"Non siamo normali presi singolarmente, figurati come coppia" osserva Eddie e non ha tutti i torti. Anche lui va sullo sciroppo di cioccolato, quindi l'unica a dare un po' di soddisfazione allo yogurt sarò io, ovviamente.
"Comunque quand'è che gli chiedi di trasferirsi qui?" Meg prima guarda me e poi, stavolta, l'occhiolino è per Eddie.
"Che??"
"Così prepari la colazione figa tutte le mattine"
"Se vuoi i pancake basta chiederli, non serve tirare in mezzo Eddie" borbotto mentre lui e Meg se la ridono sotto i baffi a spese mie.
"Hai chiamato Crowe?" Meg mi rifila un'altra stoccata quando è a metà del suo piatto ed è chiaro che stamattina sono il suo bersaglio preferito.
"No, non l'ho chiamato"
"E quando lo chiami?"
"Beh, non lo so, io-"
"Se vuoi ci penso io," Eddie mi salva in tutti i sensi, intervenendo nella conversazione e versandomi un altro po' di caffè nella tazza mezza vuota "glielo dico io quando lo vedo"
"Gli dici che Angie accetta?!" Meg rimane con la forchetta a mezz'aria davanti alla bocca aperta e sta per avere un'amara sorpresa.
"Veramente, no. Cioè, avevo capito di no, o forse sbaglio?" Eddie guarda alternativamente la mia coinquilina e me.
"No, non sbagli, come ti avevo già detto, ho deciso di rifiutare" lo rassicuro e mi preparo all'inferno.
"E PERCHE' CAZZO?" Meg fa cadere la forchetta nel piatto e mi guarda con rimprovero.
"Perché già lo sai, non è roba per me"
"E tu non le dici niente?" Eddie, che evidentemente ha apprezzato i miei sforzi culinari perché ha già spazzolato tutto, temporeggia qualche secondo con il tovagliolo sulla bocca prima di parlare.
"Ehm? Io? Perché? Che dovrei dire?"
"Come che devi dire?! Convincila, no?" Meg guarda entrambi come se fossimo degli idioti.
"Beh, ne abbiamo parlato. Personalmente penso sia un'ottima occasione, ma se Angie non se la sente, non se la sente. Non voglio metterle pressione o cose del genere" Eddie si alza, sistema il piatto nel lavello assieme alla tazza, dopo aver finito il suo caffè.
"Io invece ce la metto eccome la pressione, a parte che senza una spintarella esterna non faresti mai un cazzo di niente, non saresti nemmeno qui! E poi penso tu stia facendo una grossa cazzata a dire di no! E dovresti dirglielo anche tu, se ci tieni a lei" la mia amica scalpita sulla sedia, non si aspettava di trovarsi in minoranza.
"Ci tengo e proprio perché ci tengo voglio che sia libera di scegliere cosa fare. Se facesse il film solo per farci contenti, sarebbe inutile. Almeno io la penso così." Eddie espone la sua tesi per poi avvicinarsi di nuovo a me e darmi un altro bacio, rapido, sulle labbra "Vado a fare la doccia e vestirmi. Con i vestiti giusti, stavolta"
Lo guardo sognante mentre esce dalla cucina e si allontana, finché non incrocio lo sguardo interrogativo di Meg di fronte a me.
"Eheh è perché ha sbagliato camicia, si è messo la mia al posto della sua, perché al buio gli sembravano uguali eheh"
"Non è questa la spiegazione che cerco"
"In che senso?"
"Cosa gli hai detto?"
"A chi?"
"A Eddie? Per renderlo improvvisamente così attento a non urtare la tua sensibilità, cosa gli hai detto?" incrocia le braccia e mi guarda con sfida.
"Cosa ti fa credere che io gli abbia detto qualcosa?"
"Ti conosco. E, anche se un po' meno, conosco anche lui"
"Non può essere che semplicemente pensi quello che ha detto?"
"No. Non lo pensava quando ti ha obbligato a giocare a basket con la band, suonare la batteria alla festa di Cameron, salire sullo Space Needle, limonare davanti a un locale intero per due ore, non vedo perché dovrebbe aver cambiato idea adesso, a meno che tu non sia intervenuta in qualche maniera" Meg conta aggressivamente le mie imprese sulle dita.
"Non hai intenzione di finire i tuoi pancake?"
"No, non ti darò la minima soddisfazione culinaria finché non parli" e lo sa che la cosa mi da molto fastidio, sta usando le maniere forti.
"Ma non ho niente da dire"
"Che gli hai detto?"
"Niente"
"Che gli hai detto davvero?"
"Ahahah NIENTE!"
"Gli hai promesso dei favori sessuali?"
"E' il mio ragazzo, ha già i miei favori, non c'è bisogno che io glieli prometta"
"Favori un po' più trasgressivi dei soliti?"
"No!"
"E allora parla oppure questi pancake finiscono nel cestino" Meg prende il piatto, si alza e si piazza davanti alla pattumiera.
"Non ne avresti il coraggio"
"Scommettiamo?" mantenendo il contatto visivo con me, allunga il piede sul pedale lentamente, dopodiché con uno scatto fa aprire il coperchio.
"Va beh, non è che gli abbia detto una cosa specifica..."
"HA! Qualcosa gli hai detto, allora?" il coperchio si richiude, ma lei non si sposta.
"Gli ho parlato del fatto che non sarei a mio agio nel ruolo di attrice"
"Mmmm"
"E che avrei avuto troppe battute"
"E poi?"
"Che la presenza di Tim Burton mi avrebbe messa in difficoltà"
"Ok"
"E che sarei stata ipercritica e non avrei mai più voluto vedere quel film se io ci fossi stata dentro.. Anzi, che magari per il trauma non mi sarei più avvicinata a un set"
"Solo questo?" il piedino di Meg punta ancora sul pedale della pattumiera.
"Solo? Praticamente gli ho detto che avrebbe potuto mettere a rischio la mia intera carriera"
"Ok. E poi, che altro gli hai detto?" Meg non molla e ormai lo sento che sto per capitolare, non ho altra scelta.
"E beh, potrei aver aggiunto dei dettagli di trama..."
"ECCO. Parlami di questi dettagli" Meg ha capito di avermi finalmente in pugno e torna a sedersi a tavola, appoggiando il piatto davanti a sé.
"Potrei avergli detto che, scorrendo rapidamente il copione, avevo intravisto qualcosa che non mi andava di fare"
"Che cazzo ti sei inventata, Angie?" la mia amica scuote la testa e impugna di nuovo la forchetta.
"Non ho inventato niente! Gli ho solo detto che a un certo punto mi è sembrato di vedere una scena con..."
"Con...?"
"Con un bacio"
"UN BACIO?!"
"Un bacio, molto lungo"
"AHAHAHAHAH SEI PROPRIO UNA STRONZA!" Meg non si trattiene e ride tenendosi la pancia.
"Guarda che è vero! Il bacio c'è! Ce ne sono diversi! Solo, ehm, non esattamente nella mia scena"
"CHE BASTARDA!"
"E da quando ho accennato questa cosa a Eddie, è diventato improvvisamente molto comprensivo delle mie insicurezze"
"MA VA?! Chissà come mai?" Meg si ributta sui pancake, non prima di averci messo un altro po' di cioccolato.
"Non gli dirai niente, vero?"
"Guarda, sarei tentata perché per me sei fuori a rifiutare una parte nel film e tirerei in mezzo chiunque per convincerti, ma..."
"Ma?"
"Ma ammiro troppo la tua perfidia in questa cosa per farti sgamare"
"Io non sono perfida!"
"No, sei solo una piccola manipolatrice in erba che usa astutamente una debolezza altrui per il suo tornaconto... La mia Angie sta crescendo! Potrei quasi mettermi a piangere" Meg finge commozione e si asciuga delle finte lacrime con tovagliolo.
"Ahaha non ho manipolato Eddie"
"Hai usato la sua gelosia per fargli fare quello che volevi tu, come me lo chiami?"
"Ho solo fatto un discorso andando a toccare alcune corde..."
"Le corde giuste!" Meg si alza e mette il piatto nel lavandino assieme al resto.
"Non capisco se stai cercando di far leva sulla mia coscienza per portarmi a dire la verità a Eddie e accettare la parte o se apprezzi davvero la mia piccola manovra disonesta"
"Mmm un po' tutt'e due!" Meg esce dalla cucina e recupera giacca e borsa, io la raggiungo sulla porta "Comunque, alla fine, anche se manipolato, ha ragione Eddie: sei tu a decidere. E' che a me sarebbe piaciuto potermela tirare un po' in giro e dire Ehi, la mia amica è in quel film!"
"Metà della gente che conosci sarà in quel film. Comunque, quando sarò un'autrice di successo potrai dire Ehi, quello l'ha scritto la mia amica!"
"Non vedo l'ora! Va beh, ci vediamo stasera da Roxy"
"Ok, ciao"
"Mi hai seguita per salutarmi o per accertarmi che non vada da Eddie a spifferare tutto?"
"Ahahahahah per salutarti! Non lo faresti mai. Almeno, non adesso che è sotto la doccia"
"Mah, se volessi potrei anche, tanto quella gelosa nella coppia non sei tu" mi fa l'occhiolino ed apre la porta.
"Ciao Meg"
"E poi l'ho già visto in mutande, ormai" fa per allontanarsi, ma torna indietro.
"CIAO" le chiudo la porta in faccia per scherzo e lei la tiene aperta con un piede.
"E per me i ragazzi delle amiche sono tutti donne"
"VAI CHE E' TARDI, A STASERA!"
Il tarlo che Meg ha provato a mettermi in testa sul mio tiro mancino nei confronti di Eddie non fa neanche in tempo a insinuarsi nei miei pensieri quando il telefono inizia a squillare.
"Pronto"
"..." dall'altra parte, nulla.
"Pronto?" ripeto ed effettivamente mi sembra di sentire dei rumori attraverso il ricevitore. Più che linea disturbata, mi dà l'idea di qualcuno in attesa in silenzio con la cornetta in mano.
"C'è qualcuno o no?" nel momento in cui percepisco chiaramente un respiro mi raggelo. Mi guardo attorno per capire dove sia Eddie, perché non sento più il rumore dell'acqua, ma non lo vedo in giro. Vado a sbirciare in camera mia e non c'è, quindi probabilmente ha finito la doccia, ma è ancora in bagno.
"Sei tu?"
"..." ancora niente.
"Hai bisogno? Ti servono soldi?" chiedo a bassa voce, ma senza avere alcuna risposta, se non una brusca chiusura della telefonata.
Espiro profondamente, come se avessi trattenuto il fiato da un po', e forse è stato proprio così. Mollo il telefono sul tavolo, prendo il mio piatto e lo metto nel lavandino assieme a tutto il resto. Butto un occhio all'orologio. No, adesso non faccio in tempo, li laverò oggi pomeriggio. Un nuovo squillo del telefono mi fa sobbalzare, lo guardo per un po' senza fare niente, ma poi mi decido a rispondere, se non altro per evitare che Eddie si insospettisca ed esca a vedere che succede e perché nessuno risponde al telefono.
"PRONTO?!"
"Ehi, buongiorno anche a te! Cos'è, ci siamo svegliate con la luna storta stamattina?" la risposta dall'altra parte, stavolta, mi mette di tutt'altro umore.
"Ciao mamma! No, tutto ok"
"Insomma, sembrava volessi sbranare chiunque fosse dall'altro capo del telefono..."
"No è che... c'è qualcuno che si diverte a fare scherzi telefonici stamattina. Chiamano e non parlano, senza neanche un po' di fantasia, almeno si inventassero qualcosa"
"Della serie, se dovete rompere le scatole, almeno usate la creatività"
"Esatto"
"Va beh, come stai? Scusa se ti chiamo presto, ma almeno sono sicura di trovarti"
"No problem, hai fatto bene. Anzi, diciamo che mi hai trovata per un pelo perché tra poco devo andare a lezione" vado in camera mia a prendere i vestiti da mettermi, in attesa che Eddie esca dal bagno.
"Ecco, appunto. Finirà che dovrò prendere un appuntamento per parlare al telefono con te"
"Tranquilla, ho ancora tempo, possiamo avere la nostra appagante conversazione madre-figlia"
"Allora appaga la mia curiosità? Come stai? Come sono andate le vacanze?"
"Bene, ho lavorato un sacco!"
"Peccato si chiamino vacanze..."
"Va beh, mi sono anche riposata e ho fatto un sacco di cose che avevo in sospeso da una vita! Ho sbrinato il frigo, ho pulito i lampadari, ho lavato tutti i tappeti..." torno in corridoio mentre ripercorro tutte le tappe delle grandi pulizie di casa Pacifico-McDonald.
"Che strano concetto di riposo"
"Uff, sono uscita con Meg e gli altri, non sono stata in casa tutto il giorno"
"Non avevo dubbi. E come sta Eddie?"
"Eddie sta-" mi ha quasi presa in contropiede "Perché mi chiedi di Eddie? E soprattutto, come fai a conoscerlo?" già, come fai a conoscere il tizio che è appena uscito dal bagno coperto solo da un corto asciugamano legato non benissimo in vita che potrebbe cadere da un momento all'altro e che mi ha fatto l'occhiolino prima di infilarsi in camera mia.
"Oh me ne ha parlato tuo padre!"
"Te ne ha parlato?" infilarsi in camera senza chiudere la porta. L'asciugamano prende il volo e... NO, ANGIE, NON HAI TEMPO E SEI AL TELEFONO CON TUA MADRE.
"Sì, cioè, mi ha detto che hai un amico che si chiama Eddie e che l'ha conosciuto"
"E' successo mesi fa, perché mi chiedi dei miei amici adesso?" e perché proprio di Eddie, sarebbe la vera domanda. Ma non voglio calcare troppo la mano e insospettirla.
"No, è che sto guardando le foto che aveva fatto tuo padre quando è venuto a trovarti..."
"Ah, le famose foto che io non ho ancora visto" mi chiudo a chiave in bagno e metto in vivavoce, così posso lavarmi i denti nel frattempo.
"Eh perché le ha sviluppate solo adesso! Perdonalo, è stato presissimo col lavoro, l'ho visto anch'io a malapena"
"Lo so, lo so, è che mi aveva detto che me le avrebbe spedite"
"Infatti, sta andando giusto stamattina a spedirtele. Che poi sarebbe il motivo per cui ti ho chiamato, per dirti proprio questo"
"Oh perfetto! Ringrazialo"
"E...niente, siccome ho proprio davanti una foto di te con Eddie, mi è venuto in mente. Così"
"Così a caso"
"Certo. Comunque, come sta?" benissimo, ha passato la notte con me e adesso è nudo in camera mia.
"Bene! Da quello che so, almeno. Insomma, la band sta registrando l'album, non li vedo spesso come prima" brava, plurale, Angie, vai di plurale.
"Ma prima mi hai detto che sei uscita con gli altri durante le vacanze di primavera"
"Sì, certo, ma adesso è un po' che non li vedo. Comunque sono contenti, Stone mi ha detto che tutto sta procedendo bene" usare Stone come diversivo per distogliere l'attenzione da Eddie sarà stata una mossa azzeccata?
"Ah! Allora Stone l'hai visto più di Eddie!" no, non è azzeccata per un cazzo.
"Li ho visti alla stessa maniera, mamma, non farti strane idee, pensavo di essere stata abbastanza chiara a Natale" sbuffo e inizio a levarmi vestaglia e pigiama.
"Chiarissima! Va beh, sappi che le foto sono molto belle, adesso ti passo papà che ti deve dire una cosa"
"Ok?" mio padre? Che mi deve dire? Non vorrà chiedermi anche lui di Eddie, così, a caso.
"Ciao Angie, chiama tu la prossima volta, così non ti disturbo, va bene?"
"Non ti sarai offesa perché mi sto preparando mentre ti parlo?" mi vesto velocemente, l'unica cosa che non ho preso sono gli stivali, ma posso metterli dopo.
"No, ma chiama! Va beh, ti passo tuo padre"
"Ciao"
"Ehi Angie!"
"Ciao papà"
"Oggi ti mando tutte le foto di quando sono venuto da te, scusami, ma è stato un casino. E' da una settimana che vivo in camera oscura praticamente"
"Non ti preoccupare. Come sono venute?" metto il pigiama nella cesta del bucato, mi butto la vestaglia sulla spalla e, col telefono ancora in vivavoce in mano, esco dal bagno
"Ah benissimo! Sia quelle dei concerti sia quelle della festa in spiaggia, c'è un bel pacchetto pronto per essere spedito"
"Ecco adesso esci dalla camera oscura e stai un po' con mamma" quando entro in camera non perdo tempo, appoggio la vestaglia sulla sedia e corro a tappare la bocca a Eddie prima che possa emettere qualsiasi suono.
"Tranquilla!"
"Volevi dirmi qualcos'altro? La mamma mi aveva già detto tutto delle foto" quando sono sicura che abbia capito e mi fa un cenno con la testa, mollo la presa sulla bocca di Eddie e vado a sedermi sul letto per mettermi gli stivali, dandogli le spalle.
"Sì, volevo chiederti: conosci i Nirvana?"
"Sì, sono una band di queste parti, li ho anche visti due volte in concerto"
"Non come band, li conosci di persona?"
"Ehm beh, non proprio"
"In che senso? Li conosci o no?"
"Li conosco di vista! Più che altro il batterista..." ma cazzo, come mi escono?? Mi giro di scatto e vedo Eddie che si è bloccato con la mano sulla cerniera dei pantaloni e mi guarda male "e il bassista ci ho scambiato due parole, il cantante so chi è ma finisce lì"
"Perché loro ti conoscono"
"Che? E tu che ne sai?" perché sento che non sta per dirmi niente di buono? E perché cazzo ho tenuto il vivavoce? Ormai non posso toglierlo o sembrerebbe che voglio nascondere le cose a Eddie.
"Hanno suonato qui a Boise qualche giorno fa"
"Davvero?"
"Al The Zoo" quelli del management devono aver pensato si trattasse del vero zoo e volevano spedirci Kurt, sicuramente è così.
"E tu ci sei andato? Ma non eri pieno di lavoro?" dopo attimi eterni io riprendo ad allacciarmi gli stivali ed Eddie si chiude finalmente la patta.
"Sai come si dice, Troppo lavoro e niente divertimento..."
"Seh, e poi finisci a rincorrere la tua famiglia con un accetta"
"Appunto. Comunque gran concerto, energia pura! Ho fatto poche foto purtroppo. Il giorno dopo mi sono comprato il disco. Ne hanno fatte anche alcune nuove dall'album che deve ancora uscire"
"E cosa c'entro io in tutto questo?" se ha offerto da bere pure a Dave, giuro che urlo. Che cazzo è? Mio padre ha una specie di radar per i miei ex adesso? E ne deve parlare proprio ora con Eddie in ascolto?
"Oh perché a un certo punto sul palco il cantante ha detto una cosa sul fatto che era la prima volta che suonavano in Idaho e che finora non conoscevano nessuno di queste parti, tranne una ragazza che è proprio della nostra città. E ha detto che dovrà trovare un altro soprannome alla sua amica, ma è stato un discorso veloce e piuttosto criptico, tra un pezzo e l'altro. Tu ne sai niente?"
"Mmm non ne ho la più pallida idea onestamente" Eddie mi guarda e scoppia a ridere, io gli faccio segno di tacere e lui si copre la faccia con le mani.
"Ma sei tu l'amica, no?"
"Non credo proprio," io amica di quello lì?? Piuttosto mi cavo gli occhi a mani nude "chissà di chi parlava, ci sarà altra gente di Boise che si è trasferita a Seattle, non sono così speciale, sai?"
"Per quello ti ho chiesto se li conoscevi..."
"Sì, ma solo di vista e mica sanno di dove sono, non sanno nemmeno come mi chiamo eheh" Eddie si scopre la faccia e fa un verso come per dire Sì, come no!
"Oh va beh, allora è solo una coincidenza"
"Certo che sì"
"Ok, ora ti lascio. Vado alla posta e poi in redazione"
"D'accordo. Ciao e buon lavoro"
"E salutami Meg"
"Va bene"
"E Eddie" Eddie mi guarda ed esplode in un sorriso a cento denti, mentre fa ciao con la manina in direzione del telefono.
"Va- perché Eddie?"
"Così, mi è venuto in mente"
"Fammi indovinare: è la prima foto che ti è capitata davanti, vero?" bene, ora Eddie penserà che a casa mia ci sia un altarino con una sua foto, fiori e candele davanti a cui i miei genitori pregano tutte le mattine.
"Eheh in effetti sì, salutamelo quando lo vedi, è un bravo ragazzo"
"Sarà fatto. Ciao papà"
"Ciao Ray" risponde Eddie non appena ho messo giù.
"Se ti facevi sentire ti uccidevo!"
"La solita esagerata..." vestito di tutto punto, viene a sedersi di fianco a me sul letto.
"Ha! Non ci provare, è tardi e dobbiamo volare all'università"
"Non so di cosa stai parlando, volevo solo prendere questo" tutto strafottente, allunga le mani sotto il letto e tira fuori il suo zaino.
"Certo"
"Sono un bravo ragazzo io"
"Va beh, se il bravo ragazzo è pronto, è ora di andare"
"Ok, andiamo"
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"Come si dice Posso avere il tuo numero in svizzero?"
"Non esiste lo svizzero, Mike" la ragazza dello staff ha aperto appena la porta dei camerini, giusto il tempo per dirci Soundcheck in zehn Minuten, e quel coglione si è già innamorato.
"Come non esiste? E allora che cazzo di lingua parlano in questo paese?"
"Dove siamo adesso, cioè Zurigo, tedesco" mi limito al concetto chiave, abbiamo un soundcheck da fare e non ho voglia di spiegare al mio bassista il multilinguismo elvetico.
"Ok, come si dice in tedesco?"
"Chiediglielo in inglese, vedrai che ti capiscono lo stesso" Layne si alza e fa cenno a Starr, l'unico seduto, di fare altrettanto e seguirlo.
"Tutto il mondo parla inglese" sentenzia Sean il saggio.
"Dovresti averlo imparato, dopo la figura di merda dell'altra sera a Düsseldorf" Layne apre la porta del camerino ed esce, seguito a ruota da noi, ricordando il simpatico teatrino dell'altro ieri nel quale abbiamo quasi rischiato la vita per colpa di Mike. Un tipico lunedì sera degli Alice in Chains, insomma.
"ANCORA? Sentite, ho fatto un cazzo di commento in un cazzo di bar pieno di gente, pensavo mi aveste sentito a malapena voi, figuriamoci quei tizi!" Mike non ha tutti i torti, in quel bar karaoke c'era un casino assurdo. Non so come cazzo ci siamo finiti, penso che semplicemente fosse la fonte di alcol più vicina sulla strada tra il locale del concerto e il posto dove dormivamo. Eravamo tutti belli pieni quando un tipo in giacca di pelle e occhiali da sole, dopo aver distrutto The show must go on, ci è passato di fianco proprio mentre Mike ne coglieva un'inaspettata somiglianza.
"L'abbiamo pensato tutti che non somigliava per un cazzo a Freddie Mercury, ma ce lo siamo tenuto per noi, anziché urlarlo ai quattro venti!"
"Ma era troppo lui, cazzo! Era Fonzie coi baffi! Che poi, volendo dire, che cazzo ho detto di male? Mica gli ho dato del coglione"
"A dire il vero le parole esatte sono state Quel coglione, più che Freddie Mercury, sembra Fonzie con i baffi ah ah ah"
"Va beh, lui ha sentito solo la seconda parte"
"E meno male, se no lui e i suoi amici ci avrebbero preso a calci fin dentro all'albergo, anziché fermarsi fuori"
Arriviamo sul palco e attacchiamo con le prove senza perderci in altre chiacchiere. Siamo qui per suonare quattro canzoni davanti a un paio di migliaia di persone a cui non frega un cazzo di noi e che non vedono l'ora che ci leviamo dalle palle per potersi godere il concerto dei Megadeth, di cui siamo il gruppo spalla. Ma per noi è vita cazzo, suonare è suonare, basta che ci mettano su un palco e lo facciamo con chiunque e davanti a qualsiasi pubblico. Voglio dire, abbiamo aperto per tutti, dai fottuti Poison a Iggy Pop solo nel giro di un anno. In questo io e Andy eravamo davvero sulla stessa lunghezza d'onda, mi ricordo le nottate passate a fantasticare sui nostri futuri concerti immaginari negli stadi e nei templi del rock. "Madison Square Garden? Ci vado pure con i cazzo di Warrant pur di suonarci!" mi sembra ancora di sentirlo. Quanto cazzo mi manca? Beh, almeno i Megadeth mi piacciono anche se magari io non piaccio né a loro né ai loro fan. Siamo alla quarta data di questo tour europeo e ancora non abbiamo neanche scambiato una parola. Diciamo che non li abbiamo quasi nemmeno visti. E la gente? Beh, se è sono freddini va anche bene, quando va male ci tirano la merda sul palco. Se ci fosse Angie ci suggerirebbe di montare una rete protettiva come nei Blues Brothers... Ecco, meno male che il soundcheck è finito perché mi sta salendo la malinconia e ho bisogno di una birra, cazzo. Usciamo e senza parlare andiamo tutti nella stessa direzione, dritti verso il bar più vicino, sperando non sia karaoke pure questo. Quando vedo una cabina telefonica sull'altro lato della strada però, non posso fare a meno di attivarmi e fare una piccola deviazione.
"Devo... ehm devo fare una telefonata, ci vediamo dopo"
"Non puoi chiamare dalla stanza, scusa?"
"Oh no, Mike, perché il signorino non vuole farsi sentire, mi sembra ovvio!" Sean è già pronto sui blocchi di partenza della presa per il culo del sottoscritto.
"Ma chi devi chiamare? La stessa tipa di ieri?"
"Di ieri e dell'altro ieri..." continua il batterista.
"Ma i fatti vostri, mai?"
"E chi è questa tizia? Non ce lo dici?"
"Layne la conosce, è un'amica di Dem" Kinney è super informato sui fatti, come immaginavo Layne si è trattenuto, ma non fino in fondo e ha lasciato trapelare il minimo. Bene.
"Io coltivo la nobile arte del farsi i cazzi propri, quindi non so un bel niente"
"Bravo Layne!" dò una pacca sulla spalla al mio compare e faccio per allontanarmi di nuovo.
"Bravo un cazzo, noi siamo preoccupati per te!"
"Parla per te, io sono tranquillissimo e voglio solo andare a bere" e anche questo era prevedibile da parte di Sean. Ormai potrei scrivere io le parti di tutti nei nostri dialoghi, li conosco come le mie tasche.
"Non dargli retta, tu sei nostro fratello! Ne sei appena uscito per miracolo, dal disastro con Angie intendo, e adesso vai a rinfognarti in un'ennesima storia seria con un'altra??"
"Chi ti ha detto che è una storia seria?"
"Se vale tre chiamate intercontinentali, per me è seria"
"Ma sì, è una che ha appena conosciuto, è fresca e se la vuole tenere buona, no?"
"Vedo che sapete già tutto quindi non ho altro da aggiungere, ci vediamo dopo" mi allontano tra i versi e i fischi dei miei compari e li vedo procedere trascinandosi verso il bar dall'interno della cabina.
Prendo l'agendina dalla tasca interna della giacca e ovviamente la apro alla prima pagina, alla lettera A. Lo so che dovrei continuare a sfogliare, ma non ce la faccio, è come se mi bloccassi, come se andassi in corto circuito per qualche secondo. Infilo penso l'equivalente del nostro ingaggio di stasera in monete nel telefono e compongo il numero sbagliato di proposito. Che ore saranno adesso? Tipo le 9, le 10 del mattino, magari non è nemmeno a casa.
"Pronto" e invece c'è, cazzo.
"Pronto?" ripete e a quel punto realizzo che non ho parlato, perché in realtà mi sembrava di averle risposto e averle detto che sono io e che sono in una pausa tra soundcheck e concerto e che l'ho chiamata perché, tanto per cambiare, stavo pensando a lei.
"C'è qualcuno o no?" mi sembra di sentirmi mentre le racconto di Fonzie coi baffi, della più che necessaria rete sul palco, di Mike che ieri sera stava per abbordare una che gli ha detto che era al terzo anno di Gymnasium, pensando volesse dire che era una patita della palestra, prima che lo salvassi spiegandogli che era una cazzo di liceale.
"Sei tu?" vado in panico perché mi sono fatto sgamare come un coglione. Dopotutto, chi altri potrebbe chiamarla per poi fare scena muta? Oltretutto dall'estero... Sono proprio uno stronzo.
"Hai bisogno? Ti servono soldi?" a quel punto è come se mi risvegliassi da una specie di ipnosi del cazzo e attacco il telefono di botto. Soldi? Perché Angie dovrebbe pensare che la chiamo per soldi? La riposta è semplice: non mi ha sgamato per niente e pensava fossi qualcun altro. Ma chi? Chi potrebbe chiamarla al mattino chiedendole del denaro? In che razza di casino si è cacciata? Quando esco dalla cabina telefonica mi viene in mente che mi sono dimenticato di chiamare Heather come avevamo concordato, ma dopotutto che importa? I ragazzi pensano che io l'abbia fatto, alla fine è il gesto che conta. Raggiungo la band al bancone del bar con la testa piena di domande.
Le domande mi girano in testa fino al concerto e anche dopo. Alla fine lo show non va per niente male, a parte qualche monetina indolore, il pubblico ha reagito anche bene. Si vede che gli svizzeri sono più educati! E sono stato smentito due volte stasera perché, appena scesi dal palco, siamo stati subito intercettati da David Elleffson e Marty Friedman dei Megadeth che si sono complimentati con noi, confessando che non avevano idea di chi cazzo fossimo prima di sentirci e che secondo loro spacchiamo i culi, anche se il nostro nome non gli suona granché bene. Abbiamo passato la serata tutti insieme a tazzare, fumare e sparare stronzate, loro soprattutto perché a un certo punto Marty ha detto che ci vogliono proporre come band di apertura per il mega tour che faranno con Slayer e Anthrax una volta tornati a casa e secondo me era la droga a parlare. Non che non ce lo meriteremmo, anzi! Boh, io resto a guardare e vediamo che succede, sarebbe una figata, ma non voglio farmi i film per niente, preferisco vivermela giorno per giorno. Ma chi ti chiama per chiederti soldi di prima mattina? Magari è solo un'amica in difficoltà che Angie sta aiutando perché lei deve sempre aiutare tutti? O forse no...
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worldchorusarchive · 2 months ago
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The Animations of World Chorus!
Inside World Chorus's windows, there were 15 different scenes, though there may be more according to the numerics from the Technology for Storytelling YouTube Video (In which there were 16 windows on the title card, and the disc was specifically stated to be Disc 1, indicating there may be more discs and thus more loops) and the Disney wiki states that all the children in the videos have names. Some of their images have been lost to time, for example the Brazilian girl called Daphne. But the rest are still able to be found on various videos and such.
The Italian pilot was called Leonardo, he had a yellow aeroplane and sent a message to a boy called Hans, who was German and danced in excitement
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The Egyptian boy lived in the Sphinx and is called Moses, and he talked to three different friends through what was basically a zoom call. He sent music through fax to them and they all sang.
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The Russian girl who lived in St Basil’s was called Alexandra and she had a goldfish called Bubbles. Then she got a phone call from an Italian gondolier named Alberto and the two sang together.
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The English girl was called Victoria and she lived in Big Ben. She checked her wristwatch while signing and called Austria, revealing a little cat being fed and her excitedly watching.
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There were two English kids called Abigail and Adrian, who I believe lived in a Scottish castle. They watched TV together, watching Treasure Island and 20,000 leagues under the sea, until Abigail pulled out a little grey card and handed it to Adrian, who put it in the TV. This caused a concert at the Eiffel Tower to be shown, with a little conductor shown and the kids singing along.
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There was a Spanish kid called Miguel who lived in two different places: What looks like an Incan Temple, and the Torre de Belem. He played guitar but broke a string, so he called a French girl named Charlotte on the phone and the two sang together.
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An Asian boy called Makoto sent an email with music notes before he fell asleep. Then, his Venezuelan friend Diego receives his message and sings the song Makoto sent him.
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An American cowboy named Lucky calls a Brazillian dance girl called Daphne, whose footage is mostly lost sadly. We can see that she’s dark skinned, has earrings and wears purple and orange.
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The Italian boy called Lorenzo, who I think looks like a clown, is performing, before he calls a Swedish girl on a bike with her dog Spike called Olivia. The two sing together before Lorenzo goes back to dancing.
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An African boy called Hahn and some other children from various countries sing together with his pet parrot.
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A Belgian boy named Arthur seems to be decorating a concert poster with an Egyptian boy called Pascal, getting interrupted by Pascal’s cat as they laugh.
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A Dutch girl named Julia and her dog, Spot, point out a concert poster and she prints an orange card, possibly a ticket, with the conductor on her computer screen briefly.
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At the concert, a group of children are shown singing the song in blue and yellow uniforms. They are accompanied over a video call by the conductor and three violinists, who play remotely. The choir kids are called Helen, Christopher, Priscilla, Mark and Brittany.
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Finally, a German boy named Conrad plays piano with his friend Ken, with bluebirds surrounding his screen as the two play.
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Three extremely blurry children sit and a screen appears, seeming to depict another child as one of them says ‘ciao’. This animation was completely missing from all but one video, which has been completely deleted. Though I couldn’t salvage the entire video including audio, I have 2 ways of viewing it. I screen recorded the original video of the trio, and then included the rest of the video in the background of a YT video with my voiceover over it. The rest of the footage included video we had seen previously, so it isn’t a loss audio-wise.
Link to my video (0:00-1:54)
youtube
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I took the AMTRAK Surfliner from L.A. to attend International Urban Sketchers Day with 4 groups Urban Sketchers San Diego,Urban Sketchers San Clemente, Urban Sketchers North Orange County, and Urban Sketchers Los Angeles. Lunch at Ciao Pasta. Rainy and dark day but what fun! San Juan Capistrano Train Station Acrylic A4x2 Etchr landscape sketchbook Sketched live on location 9:55 AM to 11:25 AM Saturday May 3 2025
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bloomingwhims · 10 months ago
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<<la vita va avanti>>
Dak: “ciao tesoro, siamo appena arrivate. Aarav ci raggiunge più tardi insieme alla bambina”
June: “come è andato il viaggio? E li come come, aspetta un attimo” stacca il telefono dall’orecchio e copre il microfono con la mano “ehi puoi prendere tuo figlio è farmi finire questa telefonata?!” Dice rivolta a Spid - “scusa Dak, eccomi, perdonami, ma Diego sta avendo una brutta giornata… dicevo come è il tempo? E la casa?”
Dak: “ tranquilla, capisco! Fa freddo, ma per fortuna non nevica, ma ci sentiamo più tardi che qua è bene mettersi al lavoro. Saluta Spid e i ragazzi.
———
Un anno dopo l’avventura con Dakota e la decisione di restare solo amici, Spid e June hanno iniziato a frequentarsi. Adesso sono una coppia, vivono in un appartamento a San My ed hanno un bambino di 3 anni
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nityarawal · 2 years ago
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10/1/2023
Morning Songs
10/1- October 1st
October 1st
Not Ready
To Say Goodbye
To September
It's Getting Cold
The Government 
Is Shutting Down
In Hours
Fighting Over 5 Million
Immigrants A Year
Still Fundraising
For Ukrainian Surrogates
When Is America 
Going To Take A Stand
For Me And My Kids
One Mom
Can't Fight Gags Alone
When Is America
Going To Take A Stand
For 2 Billion Moms
Terrorized Globally
Whose Going To Be
Your Queen
Not A Ragged Mistress
No Not For Me
Whose Going To Be Your
Queen
Whose The Deva
You Loved Forever
Forgotten
Will You Love Her
More
Almost Murdered
Writing Eulogies
Poetry
Worried
Imagining The Worst
Will You Love Her
More
Scrambled By The State
Will You Love Her
More
Curtsy
With A Jealous
Trans Spy
Competing For Your
Affections
Will You Love Her
More
Hold Your Rockets
For A Minute
Have Respect
She's A Mother
2 Billion Mammas
Suffer In Divorce
Courts
Their Custody
Wars
Tampered With
We're Onto
The Boys' Clubs
That Started This
Mothers Are On Strike
We Won't Go To Football
Games
Or Stadiums
We Won't Drop Our
Boys' Off
For Practice
Or Competition's 
We Won't Cheer Lead
For "Home-Runs"
For Fears Of
Commonwealth Bribes
Moms' Are On Strike
We Want To See You
Climb The Rock
Imagine Mars
Surf The Surf
Walk Your Talk
Padres Failed
They Didn't Go Up
To Bat
"Home Grown,"
San Diego
We're Still Waitin'
For Legal Refunds
Paul Cannon Band
A "Home Grown,"
Home Run
Would've Been So Good
A Home Run
Would've Been Cool
A Touch Down
For Moms
But Not For "OJ"
Not For A Murderer's
Juice
Not For Over 20 Years
Of Violent Restraining
Orders
Court Ordered 
Murders
On Gags
Moms Say No
Close Our Legs
Celibate Nuns
Aren't Giving Any 
Until Courts Comply
"We Love You Anyway,"
Too
Rockets'
You See
That's Why Moms'
Are The Stronger Sex
X
And Aren't Giving
You Any
'Till We Get Our Kids
Courts Comply
That's Why
Moms Are The Stronger 
Sex
Closed The Government
And We're Not Giving
You Any
Until We Get Our
Homes
Running
Again
Merci
Peace
Prego
Gratzia
Madres
Padres
Peace
Ciao
Peace,
Nitya Nella Davigo Azam Moezzi Huntley Rawal 
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