Quando Jamil a inizio 2024 aveva pubblicato De puta madre, oltre ai dissing e alle citazioni ai colleghi come Marracash, Luchè, Noyz Narcos e Salmo, avevano fatto discutere anche le seguenti parole: “prega che non faccia pace con Vacca”.
Un passaggio risultato da subito piuttosto enigmatico, in quanto era ben risaputo che Jamil e Vacca, uniti da un forte legame dai primi anni ’10 (insieme han sostenuto tante battaglie verso un certo tipo di mafietta nell’ambiente musicale italiano), nel 2020 interrompono i rapporti senza dare parecchie spiegazioni.
Del padre del figlio era il titolo del loro disco di coppia uscito nel 2015, per sottolineare quanto i due fossero legati: Jamil ha sempre visto in Vacca il suo padrino, e Vacca, viceversa, ha sempre riconosciuto in Jamil il figlioccio artistico, anche per via dell’attitudine che li univa.
Quando nel 2020 ciascuno dei due prese la propria strada, in tanti hanno iniziato a individuare dissing, frecciatine o presunti tali sia da parte di Vacca che da parte di Jamil nei confronti dell’altro, tuttavia senza mai sbilanciarsi o esprimersi in maniera dura.
Forse, il fatto che nessuno dei due si sia sbilanciato come han fatto in passato entrambi i diretti interessati con altri nomi più o meno grossi è proprio sintomo del fatto che si tratta comunque, nonostante la separazione durata quattro anni, di un rapporto molto importante, solido anche nella distanza.
E infatti, anche Jamil, quando ha annunciato la pubblicazione di Una vita sola, il loro singolo di riappacificazione, ci ha tenuto a precisarlo: “certi legami restano indissolubili, e Vacca è sempre mio padre”. Un legame talmente solido che si riflette anche nel risultato finale del brano, in cui Vacca e Jamil risultano effettivamente ancora sulla stessa lunghezza d’onda, sia nell’attitudine che nella sinergia nella realizzazione di questo pezzo. Come se non fosse passato neanche un anno dalla loro ultima collaborazione contenuta in Don Vacca Corleone di Vacca (2019).
Una vita sola è decisamente un bel pezzo, in pieno stile hip-hop: seppellire l’ascia di guerra realizzando un pezzo insieme, non tanto per convenienza, quanto più per il gusto di farlo, come successo anche a tanti altri nomi. Si pensi, per esempio, a @fabrifiblog e Grido nel 2022 con Sfiga, o allo stesso Vacca nel 2018 in Blood a blood in featuring con Inoki.
Degne di nota, in questo pezzo, sono anche le citazioni che Vacca ha fatto nella sua strofa a numerosi pezzi, artisti e avvenimenti come solo Vacca sa fare, in particolare, mettendole nella stessa barra, sia Ragazzi fuori dei Club Dogo feat. Karkadan, sia Il bene nel male di Madame.
Ad maiora, Vacca e Jamil!
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Sponsorizzato, fai la tua rima
Tutti sti falsi quando erano niente
Io avevo, gli ho dato una mano
Quando ne ho avuto bisogno si sono scordati chi era Fabiano
E adesso sta cosa che tu chiami "Scena"
Si è tinta i capelli
Ha scambiato l'Hip Hop coi gioielli
Ed insegna ignoranza ai pischelli
Insegna a drogarsi di Xanax e code
A seguire da capre le mode
E chi fa più soldi è il migliore
Nato per andare contro 'ste cose
Mi parlano di popolari ma non ci camminano senza una scorta
Io sono sempre lo stesso, sempre lo stesso, come una volta
Vuoi lo stile nuovo? Ho lo stile di dopodomani
Non ho Gucci, ne Prada, ne Armani
Ma ho la rima che mena le mani
Ho le mani che sporche di sangue per quanti fratelli ho raccolto da terra
Ho la pace che inonda il mio cuore, ma nel capo c'è sempre una guerra
E mentre l'infame riscuote
Il vero che porta la croce
Sa bene che quando finisce la recita
Si parla piano, a bassa voce.
🤫
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Cerchi una mano che non trovi ora c'è solo il buio. Nessuno sente le mie grida mentre c'è il diluvio. Realizzo che dove sto adesso non c'è alcun rumore, resto in silenzio e lascio che a parlare sia il dolore
Vacca
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